Responsabilità sociale d`impresa e partnership con il settore

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Responsabilità sociale d`impresa e partnership con il settore
Responsabilità
sociale d’impresa
e partnership
con il settore privato:
l’esperienza di AVSI1
1. La sfida della cooperazione tra diversi attori 2. Esperienze di partnership tra AVSI e alcune
imprese 2.1 Community development e studi di impatto socio‐economico 2.2 Ambiente 2.3
Formazione professionale e inserimento dei giovani nel mondo del lavoro 2.4 Rafforzamento
delle catene produttive e delle imprese locali 2.5 Altre modalità di cooperazione con le imprese
3. Lezioni apprese e raccomandazioni
Abstract
La complessità delle sfide dello sviluppo sostenibile e degli aiuti umanitari nel mondo, chiede un
sempre maggiore e ampio coinvolgimento di tutti gli attori interessati da tali processi. In questo
contesto trovare sinergie tra settore pubblico, privato e società civile diventa strategico ed
essenziale. La cooperazione tra questi differenti soggetti deve essere strutturata ed efficiente per
raggiungere risultati sostenibili e di lungo periodo. In questo paper, AVSI vuole mostrare attraverso
una breve descrizione delle attività che svolge con le imprese, come queste partnership siano una
1
La Fondazione AVSI (www.avsi.org) è una organizzazione non governativa, ONLUS, nata nel 1972 e impegnata con oltre 100 progetti di
cooperazione allo sviluppo in 37 paesi del mondo di Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia. AVSI opera nei settori socio‐
educativo, sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza alimentare e acqua, energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni;
raggiunge oltre 4.000.000 beneficiari diretti attraverso 1.400 persone che lavorano in queste attività, e una rete di circa 1.000 volontari in Italia,
coinvolta in attività di sensibilizzazione e fundraising a favore di AVSI che incontra in un anno circa 400.000 persone. Nel 2012, AVSI ha ricevuto
contributi per un importo complessivo di circa 28 milioni di euro metà da donatori istituzionali e metà da privati. La raccolta complessiva da parte
del network AVSI nel mondo ammonta a 40 milioni di euro. Tra i suoi principali donatori istituzionali figurano il Ministero degli Esteri Italiano,
l’Unione Europea, USAID, FAO, UNICEF e Banca Mondiale. Fondazione AVSI lavora con 700 partner locali, oltre che con donatori privati e pubblici,
come comuni, province, regioni, stato Italiano, Unione Europea, Cooperazioni bilaterali, organismi internazionali, Banche di sviluppo. AVSI è
promotrice di un network di oltre 60 organizzazioni, ovvero una rete informale di soggetti del privato sociale che in modo sistematico, collaborano
per la realizzazione di progetti e nella condivisione di esperienze e metodi.
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concreta possibilità di sviluppo della società e miglioramento delle performance delle imprese.
Attraverso diverse modalità di cooperazione, questa ultime hanno infatti la possibilità di attuare la
responsabilità sociale così come definita dalla Commissione Europea: "responsabilità delle imprese
per il loro impatto sulla società".
Dopo ampie consultazioni interne, il Knowledge Center di AVSI ha realizzato questo paper con
l’intento di descrivere l’esperienza di AVSI con le imprese. Giugno 2013.
1. La sfida della cooperazione tra diversi stakeholders
Responsabilità Sociale d’Impresa e sostenibilità
Gli attori implicati nello sviluppo sostenibile hanno ruoli e finalità differenti. La loro integrazione
permette di valorizzare le caratteristiche di ognuno e orientarne l’azione al raggiungimento del bene
comune: il privato profit ha risorse e competenze che possono supportare il know‐how delle ONG
attive sul territorio. Queste ultime contribuiscono con un’ampia e profonda conoscenza dei contesti
e delle comunità locali che permette di ideare e implementare gli interventi secondo un approccio
inclusivo e non appena focalizzato sulla singola necessità. Il settore pubblico ha esperienza e
autorità necessarie per creare politiche pubbliche adeguate a rispondere alle necessità. Nei
progetti comuni, i differenti attori possono massimizzare questi punti di forza e creare nuove
soluzioni sostenibili a problemi e bisogni in continua e veloce evoluzione.
Una ricerca di Accenture e Global Compact2 risponde alla preoccupazione di molte imprese che
questo tipo di attività non portino guadagni dal punto di vista economico‐finanziario3. I risultati
delle interviste fatte a 766 top manager, evidenziano che il 93% di essi identifica la sostenibilità
come un fattore critico per il successo del proprio business (per il 72% essa è legata all´immagine
e alla reputazione, e per il 45% ha impatto nella crescita economica dell’azienda e nella riduzione
dei costi). Inoltre, il 96% ritiene che le tematiche legate alla sostenibilità dovrebbero essere
completamente integrate alla strategia aziendale.
La persona al centro
L’impresa rappresenta un fattore di sviluppo in quanto tale perché genera occupazione, reddito
per la comunità ed è un contribuente fiscale. Al fine di creare un valore aggregato condiviso tra
impresa e società è però necessaria una forte interdipendenza tra questi due soggetti.
L’attore principale di qualsiasi azione e strategia di responsabilità sociale deve comunque essere la
persona che, coinvolta direttamente nelle iniziative diventa protagonista del processo di sviluppo.
2
"A New Era of Sustainability. UN Global Compact‐Accenture CEO Study
2010"http://www.unglobalcompact.org/docs/news_events/8.1/UNGC_Accenture_CEO_Study_2010.pdf
3
Strategia rinnovata dell'UE per il periodo 2011‐14 in materia di responsabilità sociale delle imprese, Commissione
Europea, COM (2011) 681, p.10.
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Nei contesti emergenti o in via di sviluppo il coinvolgimento della “base della piramide”, ossia
della popolazione povera e vulnerabile ed in particolare i giovani, è un elemento cruciale in quanto
parte sempre più rilevante nella società, specialmente nelle aree metropolitane. In contesti difficili
le imprese tendono però ad assumere una posizione reattiva in risposta alle esigenze locali,
attraverso la promozione dell’avanzamento sociale, partecipando o realizzando direttamente
programmi dedicati. La sfida che AVSI sta portando avanti da molto tempo con alcune grandi
imprese, riguarda il passaggio da un approccio reattivo ad uno preventivo. L’attività di RSI, vista
come un impegno necessario per il miglioramento delle condizioni e della qualità della vita, deve
promuovere lo sforzo congiunto di tutti gli attori che operano nel tessuto sociale. L’elemento
educativo deve però essere centrale in queste iniziative: persone raggiunte da una proposta
educativa e formativa saranno, infatti, autonome e capaci di implicarsi nei processi di sviluppo,
diventeranno consumatori e lavoratori competenti portando così beneficio alla comunità tutta e
alle imprese che operano sul territorio.
Come dimostrano le esperienze riportate in questo paper, le relazioni con le comunità e il
territorio sviluppate dalle ONG nel corso degli anni, insieme ad approfonditi studi di impatto,
sono un asset che le imprese, attraverso la collaborazione reciproca, possono sfruttare per creare
anch’esse legami fruttuosi con la società nella quale sono inserite.
Le ONG, in quanto Organizzazioni della Società Civile, sono il ponte di collegamento ideale tra
comunità, imprese e autorità pubbliche; sono l’ultimo miglio per raggiungere, attraverso l’azione
e lo sforzo comune, la singola persona. Nell’esperienza di AVSI, la capacità o possibilità di costruire
o essere questo ultimo miglio deriva non solo dalla presenza sul territorio e dalla conoscenza delle
persone e dei loro bisogni, ma da ciò che Benedetto XVI descrive come origine di qualsiasi azione
“caritativa”: “Lo spettacolo dell'uomo sofferente tocca il nostro cuore. Ma l'impegno caritativo ha
un senso che va ben oltre la semplice filantropia. È Dio stesso che ci spinge nel nostro intimo ad
alleviare la miseria. Così, in definitiva, è lui stesso che noi portiamo nel mondo sofferente4”
Anche iniziative come donazioni e volontariato d’impresa sono esempi di integrazione
dell’attività di business con aspetti sociali. Il coinvolgimento della persona riguarda, infatti, anche
lo staff dell’impresa: un aumento della cultura della carità e una conseguente maggiore
attenzione alla promozione del bene comune sono – da sempre – aspetti motivanti del lavoratore,
che portano anche ad un miglioramento della performance. Inoltre, è proprio il bene comune
l’obiettivo capace di unire gli sforzi, le competenze e le conoscenze di attori diversi.
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“Perché ho scelto l'amore come tema della mia prima enciclica”. Benedetto XVI, ROMA, 25 gennaio 2006
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2. Esperienze di partnership tra AVSI e alcune imprese
2.1 . Community development e studi di impatto socio‐economico
•
L’accordo tra la Fondazione AVSI e ENI a metà degli anni 2000, è nato affinché l’impresa
potesse realizzare il suo business, e le comunità locali trarre vantaggio da uno sviluppo
sostenibile nel tempo. In questo scenario la Fondazione AVSI si prospetta come un tramite
attraverso il quale ENI può instaurare un legame con il territorio, e le sue azioni di business
divenire anche strumento di miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente. All’interno
di questa collaborazione, alla fine del 2009, ENI ha richiesto alla Fondazione AVSI di svolgere
una serie di studi in Congo Brazzaville sulle comunità che vivono nelle zone adiacenti al centro
di produzione di M’Boundi, nel Dipartimento del Kioulou. Lo studio ha interessato una
popolazione stimata di circa 25.000 abitanti che vivono in 24 villaggi (pari al 77% della
popolazione dei villaggi della zona), ed hanno avuto come obiettivo l’elaborazione di un’analisi
del contesto di riferimento, individuando gli stakeholders coinvolti dalle azioni di ENI nella
zona, oltre che definire il livello di impatto causato dall’attività sul tessuto socio‐economico,
socio‐ambientale e socio‐sanitario. Ciò ha permesso di sviluppare una serie di proposte per
azioni mirate, utilizzando un approccio integrato: sono infatti pensate all’interno di un piano
di sviluppo comunitario che tiene in considerazione la realtà studiata e le esigenze espresse
dalle popolazioni. Le attività in Congo Brazaville riguardano: riabilitazione di una scuola,
formazione di insegnanti, formazione di Comitati dei genitori e dei Comitati di Villaggio per la
gestione dei pozzi, organizzazione di rappresentazioni teatrali su tematiche sanitarie.
•
A seguito della decisione di FIAT di estendere la sua presenza nello Stato di Pernambuco, in
Brasile, AVSI ha condotto uno studio di fattibilità in Goiana e altri 16 comuni della zona, per
favorire uno sviluppo sostenibile di questa nuova iniziativa dell’azienda automobilistica. Si
tratta di uno stabilimento a basso impatto ambientale, dove verranno costruiti anche i
magazzini per i fornitori che si occupano della consegna just‐in‐time dei componenti principali
per la catena di montaggio. Questo sforzo con i fornitori locali contribuirà alla ridurre dei costi
logistici, come è successo a Betim (Minas Gerais), dove si trova il più grande impianto di Fiat
nel mondo, consentendo lo sviluppo e la crescita dell’economia locale. Il progetto, che verrà
completato nella prima metà del 2014 e sarà funzionante nel 2015, rafforzerà l’industria
nazionale, aumentando la capacità di produzione delle auto, con un notevole impatto sulla
nuova offerta di lavoro: circa 4.500 posti di lavoro diretti e 12.000 indiretti. Lo ha identificato
alcuni settori su cui sarà necessario intervenire sin dall’inizio al fine di rendere effettivamente
sostenibile l’intervento: governance (rafforzamento delle autorità locali); sviluppo economico;
sviluppo sociale; ambiente; mobilità; educazione e formazione professionale. Queste linee
guida corrispondono ai pilastri sui quali si fonda la Responsabilità Sociale di FIAT: capacity
building delle autorità locali; educazione; turismo e cultura; economia locale sostenibile.
Questo progetto è un esempio di approccio preventivo utilizzato per progetti di RSI, così
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come di una partnership multilaterale che coinvolge ONG, impresa, attori pubblici, società
civile, organismi internazionali e banche di sviluppo.
•
Elettrificazione e miglioramento dell’efficienza energetica in aree urbane povere nel nord‐est
del Brasile. Da circa dieci anni AVSI porta avanti questi progetti attraverso i quali realizza nuovi
allacciamenti e sensibilizzazione della popolazione sull’efficienza energetica. Di seguito alcuni
dei principali risultati raggiunti: riduzione delle inadempienze e degli allacciamenti illegali;
investimenti nel rapporto tra impresa e consumatore attraverso la mediazione di agenti inseriti
nella comunità; Tariffe Sociali grazie a sussidi governativi; partnership di successo con la ONG
locale CDM che ha permesso di raggiungere i consumatori e stabilire relazioni di fiducia tra
questi e l’impresa fornitrice del servizio. Alcune componenti importanti del progetto:
partecipazione della comunità; investimento in programmi sociali e di efficienza energetica
attraverso sia sussidi per nuovi elettrodomestici che attività educative.
•
Nel 2012 AVSI ha iniziato una collaborazione in Perù con la società mineraria MILPO che, nella
zona rurale di Chavin, nella regione Ica (circa 700 km a sud di Lima), ha un’attività di estrazione
del piombo. Su richiesta della comunità dei contadini di Chavin, nel corso del 2012 AVSI ha
realizzato uno studio, finanziato da MILPO, sullo sviluppo agricolo della zona. Sono state
identificate le potenzialità agro‐zootecniche, forestali ed idriche e le opportunità di sviluppo
economico. A partire da questa ricerca è emerso il comune interesse, da parte dell’azienda,
della comunità di contadini e di AVSI, di implementare alcuni progetti per la promozione
agricola della zona.
•
Case New Holland, azienda di macchinari agricoli brasiliana del Gruppo FIAT con la quale AVSI
collabora dal 2008, nel 2010 ha commissionato uno studio socio‐economico sugli abitanti
dell’area vicina agli stabilimenti nello Stato di Minas Gerais. AVSI ha sviluppato una proposta di
un progetto biennale con l’obiettivo di ridurre la violenza e aumentare la qualità della vita dei
giovani residenti in quell’area.
•
AVSI ha collaborato nel corso nel 2010 con Pepsi Giordania, all’interno di un progetto volto
all’inserimento lavorativo di persone diversamente abili all’interno dell’azienda. AVSI è stata
coinvolta nella valutazione di tale processo di inserimento.
2.2 . Ambiente
•
AVSI, in collaborazione con Treedom srl (http://www.treedom.net), ha cominciato nel 2012 un
intervento ad Haiti con lo scopo di supportare la riforestazione attraverso i fondi ricavati dalla
commercializzazione dei VERs (Voluntary Emission Reductions). Questi, vengono
commercializzati tramite un’innovativa piattaforma web grazie alla quale è facile monitorare
le attività del progetto in tempo reale, permettendo così di ridurre la distanza tra chi le
sostiene donando fondi e chi implementa il progetto (organizzazioni locali). Tutto ciò avrà un
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impatto economico e sociale positivo su 20 organizzazioni, raggiungendo 3.600 persone che
potranno avere un guadagno senza proseguire nel taglio illegale degli alberi. Lo scopo
principale riguarda la limitazione dell’erosione del suolo e la promozione della produzione
nell’area periferica di Macaya Park, nel sud del paese. Si prevede di piantumare circa 50.000
alberi nel corso del 2013.
•
•
Peace Forest è un progetto che mira alla riforestazione di 2.471 ettari nella riserva di Kokolopori –
Repubblica Democratica del Congo ‐ al miglioramento dell’ecosistema e della biodiversità
attraverso la conservazione di specie vegetali e animali autoctone, come ad esempio il Bonobo.
Un ulteriore beneficio ambientale del progetto è il bilanciamento delle emissioni di CO2.
Il progetto “AQUAPLUS. Acqua, energia per la vita”, si propone di contribuire al
miglioramento delle condizioni di vita della popolazione del Comune di Torbeck, nella zona sud
di Haiti. Questa iniziativa viene portata avanti da AVSI in collaborazione con il dipartimento
“Acqua Energia per la Vita” istituito da Expo 2015 S.p.A. e da Rotary International
(Fondazione Rotary Club Milano), l’Università degli Studi di Milano (Facoltà di Agraria) e il
Movimento Lotta Fame nel Mondo ‐ MLFM. Gli obiettivi specifici riguardano interventi sulla
sorgente di Ducis, Belle Source, la riparazione e il miglioramento dell’acquedotto, l’analisi
dell’acqua erogata, così come interventi nel settore agricolo, dalla distribuzione di input
agricoli, al supporto della commercializzazione dei prodotti, al miglioramento della didattica
della Facoltà di Agraria dell’Università Notre Dame di Haiti. Si prevede di raggiungere i circa
10.000 gli abitanti di quest’area.
2.3 Formazione professionale e inserimento dei giovani nel mondo del lavoro
•
Árvore da Vida, o Albero della Vita, è un progetto lanciato in partnership da AVSI e FIAT
Brasile nell’area introno all’impianto produttivo FIAT di Betim, nello stato di Minas Gerais,
cominciato nel 2004 e tutt’ora in corso. La zona di intervento, Jardim Terezepolis, riguarda
33.000 persone che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità, un alto tasso di
analfabetizzazione, violenza, criminalità e disoccupazione. Árvore da Vida si è sviluppato a
partire dall’interesse di FIAT Brasile ad investire nell’educazione della popolazione locale
nella speranza di contribuire alla riduzione della violenza e migliorare la formazione
professionale dei giovani. Grazie al progetto viene proposto loro un percorso socio‐educativo
che li aiuta sia nel periodo scolastico e successivamente nell’inserimento nel mondo del
lavoro. Attraverso la partnership tra settore pubblico, privato e società civile, è possibile
portare avanti attività socio‐educative, attività generatrici di reddito, rafforzamento della
comunità locale e corsi di formazione professionale: sono stati già formati circa 1450 giovani.
I risultati sono stati presentati a CSR‐Americas nel 2012, la maggiore conferenza sulla
responsabilità sociale d’impresa dell’America Latina e Caraibi, ospitata dal FOMIN ‐ Fondo
Multilaterale di Investimento della Banca Interamericana di Sviluppo.
Negli ultimi otto anni sono state coinvolte 19.000 persone. Le risorse della comunità, così
come il capitale umano locale, sono divenute il fattore chiave del processo di sviluppo
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sostenibile in atto. Il tasso degli studenti che partecipano al progetto e che hanno successo
degli esami scolastici finali è passato dal 71% nel 2004 al 97,2 nel 2012. La percentuale di
studenti che frequenta le scuole assiduamente è passata a sua volta dal 78% al 99.4% (nel
medesimo periodo). Sono state create opportunità di crescita economica e il reddito medio
familiare è cresciuto esponenzialmente dal 2004 al 2011: la media di crescita di questo dato in
Brasile è stata pari al 65.5%, mentre tra le famiglie di Jardim Teresopolis raggiunte dal progetto
ha raggiunto il 130% 5.
Gli studi fatti nel 2004 e ripetuti del 2008 e nel 2011, rappresentano un importante strumento
per monitorare l’impatto delle attività così come di valutazione delle performance. FIAT,
consapevole che per portare efficacemente avanti un progetto di così ampie dimensioni è
necessaria una forte correlazione tra attori attivi in ambito sociale all’interno della comunità,
incoraggia lo sviluppo di progetti trasversali, accogliendo positivamente la partecipazione di
partners come fornitori di servizi, università e autorità pubbliche. Fiat Citizenship Network
(Rede Fiat Cidadania), è stato creato proprio con lo scopo di unire questi diversi attori e ora
conta 57 membri. L’azienda ha apertamente affermato la volontà di promuovere il
coinvolgimento della comunità locale dal primo momento in cui decide di operare in certo
territorio. Questo comporta uno sviluppo del suo business ma anche della comunità,
migliorando così la qualità della vita dei residenti locali. Inoltre, questo approccio porta ad un
rafforzamento delle istituzioni locali e incoraggia e facilita la partecipazione attiva dei
cittadini nella definizione delle strategie di sviluppo regionali.
2.4. Rafforzamento delle catene produttive e delle imprese locali
•
Settore tessile
Dopo la crisi del 2008 in Perù e una crescente presenza di produttori tessili orientali sul
mercato peruviano, AVSI ha cominciato a sostenere 200 piccole e medie imprese locali
operanti in questo settore nell’area di Lima al fine di renderli competitivi e migliorare il loro
posizionamento nel mercato. Questo intervento ha aiutato gli imprenditori ad introdurre
innovazioni all’interno del processo produttivo, accedere a nuovi mercati, oltre che incidere
positivamente sulle possibilità di contatto e collaborazione tra grandi, medie e piccole
imprese della catena tessile. Sono così sorte iniziative di cooperazione volte ad un
miglioramento del business con particolare attenzione ad agire in modo socialmente
responsabile. Alcuni esempi dei risultati raggiunti:
a. Alcune grandi imprese, come Western Cotton, hanno formato piccoli e medi imprenditori ad
esempio sugli standard di qualità, mettendo a disposizione tempo, conoscenze e risorse umane;
b. Miglioramento dei processi di vendita diretta di materie prime a prezzi ridotti a gruppi di
piccoli imprenditori;
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I risultati riportati sono stati prodotti dall’attività di monitoraggio e valutazione prevista dal progetto.
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c. Passaggi di commesse tra i piccoli imprenditori, aprendosi la possibilità di rispondere a
ordinativi maggiori e aiutando chi si trovava in fase di recessione;
d. Miglioramento dei processi produttivi all’interno degli stabilimenti di alcune medie
imprese in risposta al veloce cambiamento dei modelli di produzione ed il conseguente
abbassamento della produttività;
e. Ideazione di un migliore sistema retributivo all’interno delle imprese coinvolte.
L’azione di AVSI ha rafforzato queste catene produttive, connettendo tra loro gli imprenditori.
La realizzazione della fiera “Textimoda y Negocios” svoltasi a Lima nel Marzo del 2012 è stato
un importante output di tale lavoro. Vi hanno partecipato sia piccole‐medie imprese sia grandi
aziende, avendo così la possibilità di incontrarsi e fare business. La fiera sarà organizzata
nuovamente nel corso del 2013.
•
CEPROA, è una cooperativa peruviana sostenuta da AVSI insieme con il Fondo Italo
Peruviano e formata da 350 piccoli produttori di caffè e cacao. AVSI li accompagna in una
formazione continua, pratica e teorica, per tutto ciò che riguarda la produzione, la vendita e il
rafforzamento delle conoscenze di gestione aziendale, affinché i loro prodotti possano essere
sfruttati al meglio e diventare veramente competitivi anche all’estero.
Nella regione dell’Amazzonia dove opera la cooperativa, si trovano condizioni ottimali,
climatiche e geologiche, per la coltivazione del pregiatissimo cacao criollo. Questo alimento,
molto apprezzato dai mercati internazionali, trova nelle province di Bagua e Utcubamba
terreno fertile, anche grazie alle molte coltivazioni a gestione familiare. L’assistenza tecnica di
AVSI ha anche lo scopo di conservare questa rara e pregiata qualità di cacao, favorendo
azioni socialmente responsabili quali:
‐ La valorizzazione della diversità del patrimonio botanico amazzonico;
‐ La valorizzazione della famiglia rurale, e soprattutto del ruolo della donna, che sta dando
un forte impulso alla creazione di casse di risparmio comunitarie con le quali finanziare le
loro piccole attività legate alla trasformazione del cacao;
‐ La valorizzazione l’associazionismo cooperativo che permette anche ai piccoli produttori di
avere un prezzo adeguato alla qualità del cacao prodotto.
Infine, CEPROA ha partecipato all’edizione 2012 del Salone de Cacao di Parigi e al Terzo Salone del
Cacao e del Cioccolato del Perù. Nel secondo caso, la cooperativa è stata selezionata tra i migliori
10 produttori su oltre 800 partecipanti alla competizione “Buscando el Cacao de Oro del Perú”.
•
Settore alimentare
AVSI, insieme con il suo partner argentino ACDI, ha implementato un progetto avente lo scopo
di supportare piccoli e medi allevatori di bestiame. L’obiettivo generale era di creare una catena
produttiva efficiente con un alto livello di cooperazione tra gli attori coinvolti. Attraverso
un’ampia partnership che ha coinvolto organizzazioni internazionali, università e fondazioni, è
stata creata un’Associazione di imprenditori e allevatori grazie anche a un contributo finanziario
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da parte della Banca Interamericana di Sviluppo. Questa collaborazione e l’introduzione di
strumenti ICT, hanno permesso agli allevatori di migliorare la qualità dei loro prodotti, l’efficienza
del processo produttivo ed di espandere così la loro presenza sul mercato.
In Myanmar AVSI supporta la creazione di una cooperativa formata da piccoli agricoltori allo
scopo di migliorare produzione e commercializzazione del riso. Il rapporto tra imprese e
cooperative è un elemento centrale e da consolidare. I diversi attori beneficiano della
creazione di questo network: da un lato le imprese incentivano la produzione di riso
attraverso la fornitura di macchinari e attrezzature moderne per accrescere il livello
qualitativo della produzione. Dall’altro, i contadini hanno la possibilità di vendere il riso
esclusivamente all’impresa fornitrice a prezzi calmierati. Inoltre, grazie all’unione delle varie
cooperative, è aumentata la loro capacità di negoziazione del prezzo del riso così da ottenere
un risultato positivo per entrambe le parti (brokers e produttori). I percorsi di formazione per
gli agricoltori sono un aspetto fondamentale, in quanto permettono di migliorare le tecniche
già in uso e apprenderne di innovative così da poter essere più competenti e competitivi.
2.5. Altre modalità di cooperazione con le imprese
Come mostrano i casi sopra descritti, le imprese possono attuare azioni di RSI attraverso le quali
si coinvolgono direttamente in progetti di sviluppo di cooperative e comunitario; vi sono però
altre modalità che svolgono egualmente la funzione di connettere l’attività imprenditoriale con
la società: donazioni, volontariato d’impresa, regali aziendali attraverso cui devolvere soldi o
sostenere bambini a distanza, presentazione di bandi per finanziare progetti di sviluppo. Di
seguito, vengono presentate alcune di tali iniziative che imprese e fondazioni legate ad aziende
hanno portato avanti insieme ad AVSI.
Donazioni
•
Panino Giusto. Sostiene il Centro Nutrizionale di Oaxaca in Messico, nell’area del Monte
Alban. Oggi il centro è un punto di riferimento per le famiglie che vivono in quella zona: 400
bambini ricevono un pasto giornaliero e 150 famiglie beneficiano di molti servizi ed attività.
Panino Giusto ospita una mostra permanente su questo progetto presso l’Accademia del
Panino Giusto all’interno del suo spazio espositivo aperto alla città di Milano.
•
DSE, azienda bolognese nel campo energetico, ha deciso di sostenere le attività di AVSI in
Costa d’Avorio tramite l’iniziativa Social Energy, in particolare quelle legate all’ambito
ricreativo e sportivo del progetti “Nuovi Orizzonti”.
•
Il Rapporto di ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio SpA) con AVSI nasce nel
2003: attraverso alcune donazioni, le Fondazioni bancarie aderenti hanno contribuito alla
costruzione di una scuola primaria in Sierra Leone, e alla dotazione di arredi e di materiale
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scolastico. Nel 2005, le Fondazioni hanno sostenuto un progetto di educazione ed
alfabetizzazione in Sud Sudan: sono state organizzati corsi di formazione di insegnanti e
riabilitate alcune scuole; il sostegno delle Fondazioni ha inoltre permesso il trasferimento e la
permanenza di 137 studenti sudanesi per due mesi in 33 scuole ugandesi consentendogli di
prepararsi per gli esami (impossibili nel Sud Sudan distrutto dalla guerra). Nel 2006 comincia
invece il sostegno ai ragazzi delle baraccopoli di Kampala in Uganda che prosegue nei due anni
successivi. Nel 2009 ACRI ha sostenuto il progetto in Uganda “Una scuola per la vita: il
Permanent Centre of Education di Kampala”, con l’obiettivo di migliorare la qualità
dell’istruzione attraverso una serie di interventi integrati. Nel dicembre 2010 ACRI decide di
mettere in atto un’iniziativa umanitaria post‐emergenza coinvolgendo le Fondazioni Associate
nei confronti della popolazione di Haiti colpita dal terremoto. Sostiene così il progetto:
“Crescere insieme, nutrirsi bene. Una partnership con le Fondazioni di origine bancaria per la
lotta alla malnutrizione ad Haiti” presentato da AVSI, Fondazione Francesca Rava e OXFAM
Italia. Il progetto ha contribuito alla riduzione della malnutrizione infantile secondo un
approccio integrale plurisettoriale e ha valorizzato le competenze locali. In modo particolare il
progetto ha permesso l’identificazione e cura dei bambini malnutriti attraverso centri
nutrizionali e sanitari, percorsi di educazione alimentare, fornitura di alimenti nelle scuole e
rafforzamento della produzione e trasformazione agricola. Il progetto è stato realizzato sia nella
capitale Port‐au‐Prince sia nella zona rurale di Les Cayes, nel Dipartimento Sud.
Finanziamenti a progetti di sviluppo
•
Fondazioni 4 Africa formata da quattro fondazioni bancarie, Fondazione Cariparma,
Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo e Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha
finanziato un progetto multisettoriale in Uganda all’interno del quale AVSI ha implementato
la parte educativa. In una seconda fase l’attività di AVSI ha avuto il compito di migliorare le
strutture scolastiche, fornire materiale, formare insegnanti, e crearedi orti scolastici gestiti
secondo la metodologia delle Farmer Field Schoos.
•
Fondazione De Agostini. Il progetto “Nutrire il pianeta. Energia per la vita. Expo 2015 in
viaggio tra Italia, Senegal e Uganda” sostenuto dalla Fondazione De Agostini vuole contribuire
alla promozione della sicurezza e dell’educazione alimentare in linea con il programma EXPO
2015 “Nutrire il Pianeta. Energie per la vita”. Il progetto, implementato da ACRA, CISV, AVSI,
Stretta di Mano ha due obiettivi principali:
1. Migliorare lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione dei bambini vulnerabili e
delle loro famiglie in Nord Uganda;
2.
Consolidare e rafforzare i percorsi di educazione alimentare e diritto al cibo comuni nelle
scuole identificate in Uganda, Senegal e Italia, nel quadro dell’Educazione alla Cittadinanza Mondiale.
Una delle attività che viene svolta riguarda la creazione di orti scolastici, il cui scopo è quello di
insegnare ai bambini a vivere la pratica agricola con entusiasmo, scardinando la convinzione
che lavorare nei campi rappresenti una punizione. La terra ed i suoi prodotti sono una grande
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e partnership con il settore privato:
l’esperienza di avsi1
risorsa in Nord Uganda, ed i bambini che studiano nelle scuole seguite da AVSI vengono
accompagnati a comprendere che l’agricoltura è un mezzo di sussistenza per il presente ed il
futuro. Inoltre gli orti scolastici hanno un grosso potenziale nel diffondere una cultura di
differenziazione del raccolto affinché la dieta dei bambini diventi più nutriente ed al
contempo si possano creare meccanismi di produzione e trasformazione alimentare.
Il raccolto viene poi venduto: il ricavato viene utilizzato per aiutare le famiglie degli studenti a
migliorare la loro alimentazione, e per contribuire alla sostenibilità della scuola comprando
beni di prima necessità (divise scolastiche, cartoleria, piccole riparazioni, ecc).
AVSI organizza inoltre una serie di eventi per ciascuna scuola chiamati ”Junior Farmer Field
Days – Le giornate degli Orti Scolastici”, con lo scopo di far conoscere a tutti l’esperienza degli
orti: genitori, insegnanti, autorità politiche e religiose.
Altre iniziative vengono svolte in collaborazione con attori come ad esempio l’Ospedale St.
Joseph di Kitgum e con l’Ospedale Lacor di Gulu, dove vengono organizzati corsi di formazione
per mamme su come preparare cibi nutrienti utilizzando risorse locali. Inoltre, sono stati
realizzati una serie di corsi di formazione in merito al tema del risparmio energetico,
coinvolgendo i genitori nella creazione di “energy saving stoves – stufe a risparmio
energetico” che trattengono più a lungo una maggiore quantità di calore.
•
Enel Cuore Onlus, la fondazione di ENEL, una delle maggiori aziende italiane nel settore
energetico, ha deciso di sostenere il centro educativo di Oxaca in Messico, nell’ambito della
sua politica di Responsabilità Sociale nel 2010. Il progetto di sviluppo comunitario viene
portato avanti dal partner locale di AVSI, DIJO, attivo in questa zona sin dagli anni ’90.
•
Petrobras, azienda energetica brasiliana, ha finanziato tra il 2006 e il 2008 un programma di
riduzione della malnutrizione nella baraccopoli brasiliana di Novos Alagados a Salvador de
Bahia. Questa attività, rivolta a 1.250 bambini, ha portato una riduzione del 70% dei casi di
malnutrizione. Inoltre, il programma “Energia Jovem” a Betim nello stato di Minas Gerais, ha
migliorato la qualità della vita di giovani e famiglie nelle comunità povere intorno allo
stabilimento di Petrobras “Gabriel Passos”. Per questo progetto AVSI ha collaborato anche con
il suo partner locale CDM.
Volontariato d’impresa
•
Subsea7, società di servizi nigeriana per compagnie di servizi, supporta la scuola St. John School a
Lagos, Nigeria, con donazioni, sostegno a distanza locale e volontariato d’impresa. Ogni due mesi
alcuni dipendenti si recano presso la struttura per condividere del tempo con i bambini.
•
Standard Chartered Bank, istituto bancario internazionale, oltre a fare donazioni per le attività
di AVSI in Nigeria, ha scelto la clinica St. Kizito nella capitale nigeriana Lagos, per svolgere
attività di volontariato d’impresa all’interno della sua politica di RSI. La banca, infatti,
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Responsabilità sociale d’impresa
e partnership con il settore privato:
l’esperienza di avsi1
promuove attività sociali per i suoi dipendenti affinché dedichino qualche ora del loro lavoro a
sostegno di progetti sociali.
•
GE Energy, sostiene il Centro Educativo Cantinho a Rio de Janeiro in Brasile. Qui vengono
accolti bambini in età prescolare grazie alla presenza di una scuola per l’infanzia, e vengono
svolte attività di formazione per giovani che ricevono anche aiuto per entrare nel mondo del
lavoro. Ge Energy, oltre a devolvere un contributo finanziario, ha svolto attività di
volontariato d’impresa coinvolgendo il proprio staff nei corsi di formazione dei ragazzi.
Sostegno a distanza
•
Unicoop Tirreno tramite l’iniziativa “Cuore di Coop” e Nordiconad, da oltre dieci anni
sostengono a distanza centinaia di bambini attraverso la raccolta punti.
•
Multicash SpA, System House, Ingeteam e Sas Institute, in occasione del Natale hanno deciso
di convertire i tradizionali regali natalizi in sostegni a distanza.
•
Unicredit Foundation: continua l’iniziativa di alcuni dipendenti che, dal 2008, hanno cominciato a
sostenere a distanza alcuni bambini attraverso la Fondazione AVSI. Inoltre, nel 2011 una società del
gruppo Unicredit ha finanziato il progetto “Un vivaio di speranza” nel sud di Haiti e nel 2012 la
Fondazione Unicredit ha proseguito il sostegno attraverso un contributo al progetto Aquaplus.
•
ISE srl: trentasei dipendenti sostengono a distanza alcuni bambini attraverso la trattenuta di
un’ora di stipendio in busta paga; EDIF dal 2008 devolve fondi a favore del sostegno a distanza
e Fondazione Collodi dal 2013 promuove il sostegno a distanza iniziandone uno ogni 15.000
visitatori al Parco di Pinocchio e distribuendo materiale informativo al riguardo.
3. Lezioni apprese e raccomandazioni
a. La centralità della persona: beneficiari, staff e responsabili aziendali. Dal punto di vista dei
beneficiari è necessario che prevalga un’impostazione degli interventi sussidiaria contro una logica
assistenzialistica. Queste azioni dovrebbero favorire l´emergere del potenziale latente del contesto.
Per la costruzione di iniziative di successo é importante coinvolgere l´impresa sin dalla fase di
elaborazione del progetto sviluppando proposte condivise; in questo modo sarà possibile che
l’impresa si faccia promotore dell’iniziativa diventando protagonista della sua ideazione e sviluppo.
b. Partnership multilaterale. Normalmente i progetti nascono con un’articolazione molto
semplice: un numero ridotto di partners e l’obiettivo di rispondere ad una esigenza concreta.
Successivamente si fa necessario sviluppare una rete di soggetti più ampia, composta da attori
differenti tra loro, per natura, finalità e metodologia. I partners iniziali hanno quindi una
funzione di catalizzatore, aggregando e attraendo intorno a sé organizzazioni internazionali,
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Responsabilità sociale d’impresa
e partnership con il settore privato:
l’esperienza di avsi1
istituzioni pubbliche, imprese, società civile, università e organizzazioni attive nel territorio.
Date le forti differenze tra imprese e società civile, essi dovranno necessariamente raggiungere
un compromesso. Questo non significa però abbandonare mission, ideali e obiettivi, ma anzi
riuscire a valorizzare le caratteristiche specifiche di ognuno, mettendo a servizio dello scopo e
del bene comune il loro meglio.
c. Sarebbe auspicabile una maggiore conversione dell’approccio “reattivo” (rispondere alle necessità e
al degrado ambientale) verso un approccio “preventivo”. Quest’ultimo permetterebbe di includere
studi di impatto socio‐economico e ambientale così come il coinvolgimento delle comunità locali
sin dalla fase iniziale dell’intervento. In particolare, la partecipazione dei giovani riduce
l’emarginazione sociale portando così all’inclusione della “base della piramide” nel processo di
sviluppo. Questo permette uno sviluppo sostenibile dell’intera comunità, 6con risultati socio
economico migliori rispetto a quanto avviene a seguito di piani di sviluppo applicati secondo il
modello top‐down.
d. Priorità dell’educazione. Il coinvolgimento delle imprese non dovrebbe essere limitato a
iniziative di promozione dell’impiego, ma sarebbe auspicabile un loro coinvolgimento nel
processo di formazione dei giovani, realizzando così un percorso educativo che non solo
risponda alle necessità lavorative, ma che promuova prima di tutto una maggiore
consapevolezza della dignità umana e del lavoro.
e. Reputazione dell’impresa. Le partnership tra privato profit e non profit, contribuiscono a
generare benefici diversi per l´impresa a seconda dell’interlocutore: 1) con i governi locali
favorisce l´instaurarsi di relazioni e collaborazioni costruttive, producendo ricadute positive
sulla possibilità di consolidare e ampliare le proprie relazioni con il territorio; 2) con il
consumatore apporta un valore aggiunto al prodotto/servizio; la propensione al consumo è
sempre più influenzata dalle pratiche responsabili delle imprese; 3) con la comunità crea
canali di comunicazione qualificati che favoriscono la buona convivenza e le conferiscono una
sorta di “licenza sociale ad operare” oltre alla riduzione e mitigazione dei rischi. Il
miglioramento della reputazione è dunque uno dei maggiori ritorni dell’investimento in quanto
permette all’impresa di operare in modo più efficace ed efficiente.
f. Piccole e medie imprese. Le politiche pubbliche dovrebbero incentivare le attività di RSI
anche da parte delle piccole e medie imprese all’interno delle quali sono ancora poco
sviluppate o rimangono iniziative informali. Inoltre, andrebbero sviluppate e supportate
maggiormente le cooperative di piccoli e medi imprenditori così da rafforzare le catene
produttive e dare maggiori possibilità di accesso al mercato.
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Si veda: Linee Guida. Realizzazione di partnership multilaterali per lo sviluppo sostenibile delle aree urbane povere.
Definite a partire dal progetto “Arvore da Vida” realizzato da Fiat Brasile con AVSI. ALTIS –Alta Scuola Impresa e
Società, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Fondazione AVSI, 2011.
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Responsabilità sociale d’impresa
e partnership con il settore privato:
l’esperienza di avsi1
In conclusione, il coinvolgimento delle imprese in attività sociali in partnership con le
organizzazioni della società civile è la via più promettente affinché i programmi di sviluppo siano
veri e propri investimenti a favore dello sviluppo sostenibile di persone e società. Questo
approccio cambia anche il modo di pensare agli Obiettivi del Millennio: non più solo problemi cui
trovare soluzioni, ma sfide da affrontare creando sinergie tra attori diversi. In questo modo tutte
le competenze e le risorse vengono indirizzate al raggiungimento di una piena e consapevole
dignità umana delle persone.
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