Il trucco negli anni `40
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Il trucco negli anni `40
Il trucco negli anni '40 Come rendersi attraenti quando i tempi non lo consentono? E' questo il dilemma a cui, negli anni '40, sotto l'egida nazista, deve rispondere l'intera class e fem minile . Le derrate scarseggiano, così ci si ingegna. Latte detergente e creme da giorno vengono so stituite con burro, latte, margarina . Al posto del cotone va bene anche la carta assorbente . Il grasso per gli stivali fa le veci del mascara, mentre il carbone sostituisce l'ombretto . Con la cera da scarpe ci si tinge le sopracciglia ei petali di rosa 1/4 Il trucco negli anni '40 , imbevuti di alcool , producono un blush liquido che nulla ha da invidiare a quello dell'epoca vittoriana . E se gli abiti si accorciano e i cappotti si restringono - sottolinea la docente della nostra Acca demia Angela Di Giovanni - lo spacco delle gonne mette in risalto gambe senza calze , che però vengono tinte con cicoria , thé o mallo di noce , ingannando lo 2/4 Il trucco negli anni '40 sguardo grazie alla riga dietro disegnata con la matita . In tanta depressione arma di seduzione diventano i capelli. Non c'è donna che non usi il sap one nero se non addirittura lo shampoo. Il più venduto è il DOP , lanciato da Eugène Schueller , papà dell'Oreal . La testa si asciuga all'ingiù, davanti al fono aperto e per creare onde e ricci si usano foglietti da arrotolare sulle ciocche al posto dei bigodini. Irrinunciabili sono i cappelli, ardimentosi, stravaganti, creati con scampoli di tessuto, carta, trucioli di legno e pelli di coniglio. E' in questi anni che Simone de Beauvoir porterà alla ribalta il turbante. Crocchia, treccia, banana rovesciata... le acconciature si moltiplicano e ce n'è per tutti i gusti. Veronica Lake viene persino redarguita dalla Commissione per le Relazioni Umane degli Sati Uniti a causa della sua pettinatura 'a schiaffo', motivo di gravi incidenti tra le migliaia di ammiratrici che lavorano in fabbrica. Ma farsi belle fa parte dello sforzo bellico. Ecco allora che, su imitazione delle Pin-Up -stile Betty Page- il prodotto più venduto è il rossetto. Secondo il New York Times, solo nel 1941 se ne acquisteranno negli Stati Uniti una quantità pari a 20 milioni di dollari. A completare il make up mascara, sopra e sotto l'occhio e fard, a scolpire lo zigomo, seguendo l'esempio delle attrici famose: Jene Wyman, Bette Davis, Betty Grable, Rita Hayworth, Loren Bacall... E se i canoni hollywoodiani rispolverano il mito della 'dark lady', in Europa le bellezze sono carnali, mediterranee, con sopracciglia folte e abiti strizzati, come 3/4 Il trucco negli anni '40 Silvana Mangano o Anna Magnani, espressione del neorealismo che nel 1947 verrà scalzato dal 'New Look' di Dior, segnando un ritorno nostalgico ad una femminilità più sobria e contenuta, pur se osteggiata dalle femministe intellettuali di Saint Germain des Pres, capeggiate dalla cantante esistenzialista Juliette Grecò. Un salto al cinema Gustatevi Rita Hayworth in 'Gilda' di Charles Vidor o 'Sangue e arena' di Rouben Mamoulian. Rispolverate classici come 'Io ti salverò' o 'Notorious' di Alfred Hitchcock oppure 'Saratoga' di James Wod o 'Casablanca' di Michael Curtiz, per perdervi nei meravigliosi occhi di Ingrid Bergman. Il bacio più lungo della storia del cinema? Lo dà Jane Wyman in 'Your in the army Now' di Lewis Seiler, mentre Loren Bacall vi lascerà senza fiato ne 'Il grande sonno' di Howard Hawks. Da non dimenticare 'Riso Amaro', in cui Giuseppe De Santis dirige una splendida Silvana Mangano e, intramontabile, 'Roma città aperta' di Roberto Rossellini, in cui campeggia il talento incontrastato di Anna Magnani. 4/4