toxic Def ant.qxd

Transcript

toxic Def ant.qxd
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 3
William Reymond
TOXIC
OBESITÀ, CIBO SPAZZATURA E MALATTIE ALIMENTARI:
INCHIESTA SUI VERI COLPEVOLI
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 4
Titolo originale: “Toxic”
© William Reymond
Traduzione: Stefania Manzana
Prima edizione settembre 2008
© 2008 Nuovi Mondi Srl
Strada Curtatona 5/2
41100 Modena
www.nuovimondi.info
[email protected]
Distribuzione:
Inter Logos Srl
Strada Curtatona 5/2
41100 Modena
Tel. +39 . 059 . 412 649
[email protected]
Nuovi Mondi è una società del Gruppo Logos SpA
http://www.logos.net
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 5
“Il destino delle nazioni dipende
dal modo in cui si nutrono”.
Anthelme Brillat-Savarin, Psicologia del gusto, 1826.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 7
Indice
Introduzione
1. Oceano
2. Pandemia
3. Paradossi
4. Fritto
5. Pioniere
6. Husky
7. Costi
8. Terrorismo
9. Maratona
10. Cuore
11. Macchina
12. Sorpassato
13. Integrazione
14. Onnipresenza
15. Dilemma
16. Ingordigia
17. Inconscio
18. Spettatori
19. Eresia
20. Integrante
21. Cervello
22. Fattori
23. Virus
24. Eldorado
25. Egemonia
26. Ciechi
27. Ambiente
28. Epidemiologo
29. Massa
30. Rivoluzione
31. Penuria
32. Centralizzazione
33. Elastico
34. Estensione
9
17
21
27
35
39
43
47
53
57
61
65
69
75
79
85
89
97
101
107
117
121
129
133
137
141
147
151
153
157
159
163
167
171
173
toxic Def ant.qxd
35.
36.
37.
38.
39.
40.
41.
42.
43.
44.
45.
46.
47.
48.
49.
50.
51.
52.
53.
54.
55.
56.
57.
58.
59.
60.
61.
62.
63.
64.
65.
66.
67.
68.
69.
70.
71.
25-07-2008
15:24
Pagina 8
Alchimista
Socialista
Martingala
Ridicolo
Biberon
Iceberg
Accumulo
Resistenza
Totalità
Ingozzati
Trasmettitore
Esportare
Odore
Ambiente
Merda
Maiale
Concentramento
Comodità
Fenomeno
Veleno
Responsabile
Batterio
Nucleare
Gas
Foraggio
Pericolo
Pesticidi
Pomodori
Dipendenza
DNA
Acidi Trans
Assassino
Indolenza
Tendenza
Sconfitta
Circolo
Risposta
175
179
183
187
191
195
201
205
207
211
215
219
223
227
231
233
237
241
245
249
253
257
261
267
271
275
281
285
293
301
307
311
313
317
321
327
331
Epilogo
Ringraziamenti
Appendice Fotografica
337
347
353
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 9
INTRODUZIONE
*
Kevin Kowalcyk non sarebbe mai arrivato ai tre anni di vita. L’11
agosto 2001, alle otto e venti di sera, questo corpicino ha perso la battaglia che da una decina di giorni lo opponeva alla malattia. Kevin, con
INTRODUZIONE 9
È una scena insopportabile. Eppure, nessuno ha avuto ancora il
coraggio di avvicinarsi a questa madre per confessarle, con voce
calma, quasi distaccata, la terribile verità. Nessuno ha osato affrontare
il suo sguardo, andare oltre le sue lacrime, dirigersi verso quel terreno
ancora vergine di drammi che, da domani e per sempre, sarà la sua
vita quotidiana.
C’è sempre una speranza, ci sono sempre dei segnali cui bisogna
aggrapparsi, costi quel che costi. In realtà, e lei lo sa bene, quelle sono
le sue ultime difese contro la pazzia.
Ma in quest’istante preciso la ragione non ha più alcun senso. È
appena stata schiacciata dalla verità. Gelidamente, implacabilmente,
irrimediabilmente. Davanti ai suoi occhi, suo figlio, deformato dal dolore, sta per morire.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 10
l’intestino divorato dalla cancrena e le arterie sature, aveva due anni,
otto mesi e un giorno.
*
TOXIC 10
L’incubo è iniziato il 31 luglio.
Una settimana prima, la famiglia Kowalcyk tornava dalle vacanze
trascorse in riva all’oceano. L’ultima immagine di Kevin che scoppia di
vita risale a quel momento. A quattro zampe sulla sabbia bianca, il
bimbo fissa l’obiettivo. È troppo facile andar a cercare a posteriori i
segni premonitori della tragedia, ma è un tentativo vano, che non serve
a nulla.
Nella sua ultima fotografia, Kevin è il ritratto della salute. Ha le
gote rosee, un sorriso quasi timido. La mamma Barbara, infatti, ama
ripetere che suo figlio era “un bambino premuroso che poteva scoppiare a piangere semplicemente vedendo piangere un altro bimbo”.1
Sarà forse per la serenità che pervade l’immagine, o magari per le
circostanze terribili della sua morte, ma quella sensibilità appare chiara
dal viso di Kevin impresso sulla pellicola.
*
L’inizio dell’estate era trascorso in tutta tranquillità, come accade
per la maggior parte dei bambini di quell’età. Kevin e sua sorella
Megan trascorrevano i caldi pomeriggi guazzando nell’acqua fresca
della “tartaruga”, la piscina gonfiabile che era divenuta il loro rifugio
favorito.
A cinque anni, la primogenita della famiglia passava la maggior
parte del tempo col suo paziente fratellino, che era diventato il compagno di giochi preferito.
C’era stata anche la giornata al luna-park, i fuochi d’artificio del 4
luglio e le visite dei nonni. E infine, come quasi ogni domenica di quell’estate, Mike Kowalcyk si era messo al barbecue per preparare, con
immenso piacere di tutta la famiglia, i suoi fantastici hamburger.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 11
*
Martedì 31 luglio 2001, però, Kevin si sveglia con una leggera febbre e con la diarrea. Sintomi innocui di cui Barbara si preoccupa relativamente. Per tutto il giorno Kevin si mostra scorbutico ma la febbre non
si alza. È solo durante la notte che la situazione si complica. Questa
volta la febbre di Kevin si alza parecchio e la diarrea diviene più frequente. La mattina presto, Barbara nota anche delle tracce di sangue
nelle feci del bambino. Decisamente preoccupata, decide che è arrivato
il momento di recarsi al pronto soccorso.
*
*
Il 2 agosto, Kevin lascia l’ambiente rassicurante della sua cameretta
per essere ricoverato di nuovo in ospedale. Trasferito nell’unità pediatrica di cure intensive dell’ospedale per bambini dell’Università del
INTRODUZIONE 11
L’attesa all’ospedale di Madison è intervallata dalle visite regolari di
Kevin in bagno. Ormai la presenza di sangue è sempre più abbondante. L’angoscia dei Kowalcyk aumenta.
Certo, i medici si mostrano rassicuranti. A quest’età, dicono, è piuttosto frequente che uno stato influenzale sia accompagnato da perdite
di sangue. Comunque, per essere sicuri, fanno dei prelievi e li spediscono al laboratorio per fare al più presto dei test. Nell’attesa, Kevin può
tornare a casa. I suoi genitori dovranno solo assicurarsi che beva abbastanza.
La notte seguente è angosciosa. Il bambino ha sempre la febbre e la
diarrea non si placa. E, soprattutto, l’acqua dello sciacquone è costantemente rossa di sangue.
Barbara non ha dubbi: questo colore non presagisce niente di
buono. Quel rosso sempre più tendente al nerognolo significa una sola
cosa: suo figlio sta molto male. E bisogna agire. In fretta.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 12
TOXIC 12
Wisconsin, vi passerà tra dolori atroci gli ultimi giorni della sua breve
vita.
Una volta regolata la sua incredibile disidratazione, ecco apparire le
vere cause della malattia. Dal laboratorio giungono pessime notizie. E
una diagnosi definitiva: nelle feci di Kevin prolifera un batterio, l’E.coli
O157:H7.
Questo strano nome non aiuta granché Barbara a capire l’entità
della malattia di suo figlio ma, dietro la misteriosa sequenza di segni,
lettere e numeri, avverte istintivamente il pericolo.
Il resto delle informazioni fornite dal medico conferma la sua intuizione. Senza parlare necessariamente di impotenza, il dottore elenca le
diverse tappe che segneranno i giorni a venire di Kevin.
Esistono due sole opzioni. O l’infezione si stabilizza o continua a
evolversi. In quet’ultimo caso la scienza si rivela praticamente impotente. Bisogna quindi aspettare e aiutare il bambino a combattere lui stesso il mostro.
In effetti non esiste alcun trattamento, alcuna medicina che possano
uccidere questo batterio. Solo Kevin può vincere la battaglia.
I Kowalcyk sono distrutti. Delle parole del medico, a Barbara è
rimasta in mente una sola cosa, una frase che continua a torturarle il
cervello: “Ci sarà prima un peggioramento e poi, teoricamente, un
miglioramento”.
Più della prospettiva dei momenti difficili che la aspettano, Barbara
odia la parola “teoricamente”. Basta da sola a riassumere la fragilità del
filo che tiene suo figlio attaccato alla vita. Sperduta nel linguaggio
scientifico del personale ospedaliero, introduce un’incertezza che è
quasi impossibile sopportare.
Il cervello di Barbara sta per esplodere. Teoricamente...
Teoricamente... Questa parola significa anche che esiste un’alternativa,
un’altra terribile possibilità, una spaventosa eventualità. Quella che la
situazione non faccia che peggiorare, sfociando in una realtà talmente
insopportabile che Barbara rifiuta di pronunciarne il nome.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 13
*
Il 3 agosto, i reni di Kevin mostrano segni di estrema debolezza. La
prima opzione è ormai storia antica. Il batterio prosegue la sua opera di
distruzione e la grave insufficienza renale annuncia il peggio. Kevin è
vittima di una sindrome emolitica e uremica. In altre parole, si trova in
una situazione a elevato tasso di mortalità che provoca gravi complicazioni neurologiche. “Quella notte l’abbiamo quasi perso. Era freddo, in
stato letargico. E sudava in continuazione”.
*
INTRODUZIONE 13
L’indomani mattina Kevin viene sottoposto a cure intensive e fa la
prima dialisi. Un’esperienza dolorosa per tutti: “La procedura durava
tre ore. Tre ore in cui doveva restare immobile. Quel genere di imposizione è impossibile da rispettare per un bambino dell’età di Kevin”.
Così, rifiutandosi di farlo legare al letto d’ospedale e con l’aiuto di due
amici, i Kowalcyk cercano di tenerlo immobile. “Lo tenevamo per le
gambe e per le braccia... Gli cantavamo delle filastrocche, gli raccontavamo delle storie per tenerlo tranquillo”.
Ben presto, purtroppo, la dialisi si rivela insufficiente. Il cuore del
bambino supera le 200 pulsazioni al minuto. Le trasfusioni di sangue
cedono il posto a quelle di plasma, ma non cambia nulla: le sue condizioni generali continuano ad aggravarsi. “Era in uno stato pietoso.
Strisciava nel letto per il dolore e delirava chiedendomi aiuto”.
Privato di liquidi, eccetto qualche cubetto di ghiaccio, Kevin reclama continuamente da bere. Bollente di febbre, implora i suoi genitori di
riportarlo a casa e di lasciarlo scivolare nell’acqua fresca della “tartaruga”. O meglio ancora, di tornare tutti insieme a tuffarsi tra le onde verdi
dell’oceano.
E poi, tra i gemiti, vomita una bile nera e appiccicosa. “Sembrava un
bambino che soffre di malnutrizione. Aveva la pancia gonfia e delle
occhiaie spaventose sotto gli occhi”.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 14
Impotenti, i suoi genitori non possono far altro che passargli una
spugna umida sul corpo per cercare di fornirgli un po’ di sollievo.
“Appena la spugna si è avvicinata al viso, ce l’ha presa dalle mani e
l’ha morsa per mandar giù quelle poche gocce. Abbiamo dovuto strappargliela di mano”.
*
TOXIC 14
La loro traumatica esperienza è lungi dal volgere al termine. Il 7
agosto, Kevin viene messo sotto assistenza respiratoria. Le sue condizioni reclamano la dialisi costante. Abbondantemente drogato per sopportare meglio il dolore e per cancellare ogni ricordo di quella esperienza, il bambino sprofonda nell’incoscienza. “Appena calava l’effetto dei
medicinali, Kevin tornava in sé e tentava di strappare via le perfusioni.
Allora abbiamo acconsentito a farlo legare al letto”.
Completamente immobilizzato, Kevin deve subire un altro intervento: gli vengono inseriti dei tubi di drenaggio nei polmoni per cercare di far evacuare il liquido che vi si accumula in continuazione.
“È stato allora che ho capito... Il personale ospedaliero voleva essere ottimista, spiegandoci che lo stato di Kevin evolveva come accadeva a ogni vittima del batterio. Che ogni giorno guadagnato era un
passo in più verso la guarigione. Ma ci sono momenti in cui una madre
si ritrova come collegata a suo figlio. Era una scena terribile. Mio figlio
era inchiodato a quel letto d’ospedale, avevo smesso di contare il
numero di trasfusioni di sangue che gli avevano fatto. Aveva i polmoni perforati e le braccia collegate alle macchine. E poi c’era quell’odore. Un odore spaventoso. Un odore che non dimenticherò mai... Allora
ho capito...”.
L’11 agosto, dopo essere stato resuscitato a due riprese e mentre i
medici cercano di collegarlo a una nuova macchina, Kevin Kowalcyk
perde la battaglia contro l’E.coli O157:H7.
“Aveva l’intestino incancrenito da migliaia di buchi. Quel batterio
aveva divorato mio figlio. Le sue possibilità di sopravvivenza erano
pari a zero”.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 15
*
*
Kevin Kowalcyk non è vittima dell’attacco di un batterio esotico o
di un virus da film dell’orrore, che divora a poco a poco gli organi vitali delle sue prede. L’E.coli O157:H7 è un microbo molto più banale e
diffuso: è un batterio che vive nell’intestino degli animali. E che a volte
si ritrova nell’acqua che beviamo, nella carne o nella verdura cruda che
mangiamo.
Quello di Kevin Kowalcyk non è un caso isolato. La sua morte, in
condizioni tanto insopportabili, non è in alcun modo frutto di circostanze eccezionali.
È un’altra vittima avvelenata dalla carne macinata di un hamburger.
La vittima di una guerra invisibile in cui – da batteri mortali a epidemie
di obesità, da tumori a crisi di diabete – in ogni istante ci aspetta un
pericolo nascosto meticolosamente in fondo ai nostri piatti.
INTRODUZIONE 15
La morte di un figlio è insopportabile. Ma, sfortunatamente, il calvario spirituale vissuto dai genitori di Kevin non cessa una volta terminato quello del loro figlio.
“Ho dovuto annunciare a Megan che suo fratello, il suo migliore
amico, non sarebbe mai tornato dall’ospedale. Non dimenticherò mai il
suo sguardo. Ricordo anche l’arrivo delle pompe funebri. E la dura
prova di dover acquistare una bara per il proprio figlio. Non riesco a
dimenticare nemmeno quanto sia stato penoso scegliere i vestiti che
Kevin avrebbe indossato per il suo funerale. Salire in camera sua, evitare di incontrare con lo sguardo la sua fotografia, toccare i suoi giochi.
Poi aprire il suo armadio e, quasi in apnea, selezionare la sua ultima
tenuta. E, infine, dover attraversare il cimitero fino al punto in cui il
nostro bambino avrebbe riposato per l’eternità. Insomma, non dimenticherò mai quel 16 agosto 2001. Quel giorno non abbiamo seppellito solo
Kevin. Quel 16 agosto abbiamo messo sotto terra una parte di noi. La
nostra famiglia non sarà mai più come prima”.
toxic Def ant.qxd
25-07-2008
15:24
Pagina 16
La stessa guerra in cui ormai, minacciata da un ambiente tossico, la
nostra specie si sta giocando la sua stessa sopravvivenza.
Note
1. Intervista con l’autore.
TOXIC 16