Pochi ricchi molti poveri - La Gazzetta dell`Economia

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Pochi ricchi molti poveri - La Gazzetta dell`Economia
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Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata
Anno XVI – /
settembre
–€ ,
– Settimanale di informazione economica – www.gazeco.it – Spedizione in abb. postale
% Art c.
/B L.
/
– Filiale di Bari
Pochi ricchi
molti poveri
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BUONO ALLE PAGG. 12 E 13
RIQUALIFICAZIONE DELLO STADIO DI BARI
Il San Nicola
“non luogo”
da valorizzare
“N
di WALDEMARO MORGESE
elle scienze sociali la differenza tra spazio o territorio – che ha un significato soprattutto fisico geografico – e luogo – dove invece esiste e si manifesta
una vita sociale e collettiva – è ben chiara e sempre più si usa la
locuzione di Marc Augé “non luoghi” per indicare siti dove pure
la gente si incontra, dove la frequentazione è anche elevata, ma
in cui si svolge soltanto una parvenza di vita collettiva” (cito da
Giampaolo Fabris, La società post-crescita, Egea
, p.
): potremmo definire “non luogo” l’area ove sorge a Bari lo stadio di
Renzo Piano? Chissà, forse sì. In ogni caso riprenderei sul tema
alcune considerazioni di Giandomenico Amendola, formulate in
merito al futuro del grande stadio realizzato a Bari negli anni ’
su progetto del famoso archistar: manufatto che è, come Amendola si è espresso a ragione, “il più importante segno lasciato nel
dopoguerra sul paesaggio di una città complessivamente povera
di buona architettura” (Intorno allo stadio, su “Corriere del Mezzogiorno”– edizione Bari e Puglia del luglio
, p. ). In effetti
quando percorro in automobile la strada che lo costeggia, fissare
l’imponente e allo stesso tempo aerea sagoma (l’hanno chiamato
“l’astronave di Piano”), mi richiama sempre alla mente un’altra
magica visione, anch’essa imponente e svettante, ma di un bel
po’ di secoli fa: il federiciano Castel del Monte. Solo che Castel
del Monte è divenuto un simbolo, addirittura della Puglia, mentre
lo stadio “San Nicola” niente affatto. Potremmo anzi azzardare
l’ipotesi che resti a tuttoggi pressoché espulso, estraneo al tessuSEGUE A PAG. 17
Energia – Il quadro pugliese
Foggia – Darwin in bilico
Rinnovabili Al “Gino Lisa”
da Far West? rischio stallo
L
P
a Puglia, per potenza installata, si conferma prima in Italia nel fotovoltaico e
seconda nell'eolico.
Ma il primato porta con sé
una aggressione al territorio
che ha fatto parlare al sottosegretario Saglia di “Far
West”. L'assessore Capone
ha rispedito al governo l'accusa. Intanto da dicembre
scorso la Regione si è potuta
dotare di norme regionali a
tutela dei territori.
er l’aeroporto di Foggia
“Gino Lisa” si apre una
nuova fase di incertezza.
Mentre Aeroporti di Puglia
conferma di voler portare
avanti il progetto di allungamento della pista, per il °
ottobre si annuncia l’interruzione del contratto pubblico
di esercizio per la Darwin
Airline, compagnia che assicura
voli settimanali con
Milano Malpensa, Torino e
Palermo.
DAPONTE ALLE PAGG. 2 E 3
LEVANTACI ALLE PAGG. 6 E 7
Il concorso
Vendemmia
Immatricolazioni
Tecnologia
Una piazza
virtuale
riavvicina
i leccesi
Meno uva
più qualità
il vino
può brindare
Le auto
ripartono
ma l’anno
sarà nero
Fra tablet
e video
sempre più
connessione
BARLETTA A PAG. 8
MILELLA A PAG. 14
SCHIRONE A PAG. 11
TRAVERSA A PAG. 9
2
17-23 settembre 2011
Energia
Mercato
Soldi
dalle
banche
% dei Mw autorizati in Puglia
‡Ž•‡Ǥͪͨͩͩ’‡”ˆ‘–‡‡‡”‰‡–‹…ƒ
25
50
75 100 125 150 175 200 225 250
Sweden
Spain
France
Italy
Austria
United Kingdom
Finland
Portugal
Netherlands
biomasse
ͨΨ
Denmark
Greece
ˆ‘–‘˜‘Ž–ƒ‹…‘
ͯͫΨ
Belgium
Ireland
Luxembourg
Fonte: IEA
Geothermal
Wind
Bioenergy*
** Bioenergie: Biomasse solide, riĮuƟ biodegradabili, biogas e bioliquidi
Rinnovabili:
in Puglia
regole tardive
L’iniziale mancanza di
normative ha determinato
il proliferare di grandi
impianti e il conseguente
deturpamento
dei territori
L
2009
-
‡‘Ž‹…‘
ͪͯΨ
La regione è prima nel fotovoltaico, seconda nell’eolico
a Puglia, per potenza installata, al agosto scorso – come
ormai da tre anni – resta regina del fotovoltaico in Italia, dove
già, secondo stime del Gse (Gestore servizi energetici) entrerà in
esercizio nel
la potenza maggiore al mondo ( .
megawatt).
Nell’eolico la regione è seconda
solo alla Sicilia. Ma nei dati del primato si conferma l’aggressione del
territorio, di agricoltura e paesaggio, più che in altre regioni italiane,
soprattutto a causa del proliferare
dei grandi impianti solari a terra.
Un vizio d’origine, effetto di una
crescita caotica delle rinnovabili, alimentata dagli incentivi e all’inizio
non arginata da regole (nazionali
prima e regionali dopo).
Ora le linee guida nazionali (emanate a settembre
), con
un ritardo di sette anni (decreto
legislativo
/
, di attuazione
della direttiva
/ /Ce), sono
arrivate e la Regione ha potuto
dotarsi (il
dicembre scorso) di
norme regionali a tutela di territori e coni visuali, in seguito salvaguardati anche dal IV Conto energia, che ha reso meno convenienti
i grandi “parchi fotovoltaici”,
molto meno incentivati. Ma i primi
effetti positivi delle nuove regole
potranno emergere solo nei dati
Produzione elettrica da fonti rinnova
TWh
Germany
I
l fotovoltaico è un mercato interessante anche per
le banche: nel
la banca
Monte dei Paschi di Siena
ha finanziato .
progetti
in Italia, per un totale di oltre
milioni di euro.
Per le aziende pugliesi,
l’istituto ha previsto un finanziamento per impianti
fotovoltaici con potenza
non inferiore a Kw coprendo fino all’ % della spesa e
fino a un massimo di milioni di euro.
g.d.
Il Piano di Azione Nazionale
L’auspicio
Nel 2012
standard
comuni
Focus sul Conto Energia
Impianti in esercizio per Regione e
N° Impianti
(Tot.
(Tot
T . 263.104)
0,1 - 1,0
1,1 - 3,0
3,1 - 6,0
I
l commissario europeo
all’Energia, Gunther Oettinger, ha auspicato l’adozione di standard tecnici
comuni entro il
, tra cui
le “smart grid”, in grado di
far arrivare la corrente dove e quando serve al prezzo più basso. Il governo
ha introdotto disposizioni,
che con quelle adottate
dall’Autorià per l’energia,
incentivano le reti elettriche intelligenti, idonee alla
gestione di piccoli impianti
di produzione da rinnovabili e potenziano le reti di
trasmissione, anche con la
realizzazione di sistemi di
accumulo.
g.d.
6,1 - 8,0
8,1 - 10,0
10,1 - 15,0
STEFANO SAGLIA
dei prossimi semestri.
Intanto, secondo l’analisi illustrata alla “V Giornata dell’energia
pulita” (organizzata da Promem
Sud Est in Fiera del Levante) da
Costantino Lato, direttore Studi,
statistiche e servizi specialistici
del Gse, in Puglia al agosto
c’è la maggiore concentrazione
di potenza installata di impianti
fotovoltaici: il , % del totale nazionale ( .
megawatt su . ).
Ma nel
la percentuale era
anche più alta: , %. Seguono a
distanza Lombardia ( , %), Emilia
Romagna ( , %), Veneto ( , %) e
Piemonte ( , %).
Per numero di impianti, invece,
la Puglia è solo quinta: conta il
, % del totale ( .
su
. ,
che a fine
dovrebbero diventare
.
).Viene, dunque,
dopo Lombardia ( , %), Veneto
( , %), Emilia Romagna ( , %) e
Piemonte ( , %).
Questo scenario dimostra, evidentemente, come gli impianti pugliesi siano mediamente più grandi
rispetto a quelli delle regioni “concorrenti”. E la presenza di impianti
a terra, riferisce il Gse, “in Puglia è
ancora da record”. Il che ha favorito investitori finanziari, in maggioranza stranieri, e penalizzato
cittadini e imprese locali (disposti
a installare i pannelli sui tetti), agricoltura (a cui s’è sottratta superficie coltivabile) e paesaggio.
La tendenza non si è invertita nel
primo semestre del
: in base
allo studio di Promem Sud Est (società costituita da banche, Camere
di commercio e Confindustria Bari
per fornire a imprese ed enti consulenza finanziaria), la maggioranza dei megawatt autorizzati dalla
Regione, il %, riguarda impianti
proposti da società con sede legale fuori dai confini regionali e solo
il % interessa società pugliesi.
Secondo lo studio di Promem
Sud Est, che ha considerato i soli impianti per cui è necessaria
l’Autorizzazione unica, nel primo
semestre
la potenza autorizzata dalla Regione è cresciuta del
% (a
megawatt), rispetto al
secondo semestre del
(
megawatt). Il
% della potenza
autorizzata riguarda impianti fotovoltaici, il
% eolici. Nessuna
autorizzazione per impianti a biomasse.
“Lecce – ha riferito Lato del Gse
– con .
impianti (per
megawatt) è la provincia con il maggior numero di impianti, seguita da
Bari, con .
(per
), Taranto
con .
(per
), Brindisi con
.
(per
), Foggia con .
(per
) e Bat con
(per
)”.
Nel primo semestre
, però,
lo studio di Promem Sud Est ha rilevato un’impennata in provincia
di Foggia (si è autorizzato il
%
della potenza per impianti fotovoltaici, ossia
megawatt su
,
contro i
del semestre precedente), seguita da Bari ( ), Brindisi ( ), Lecce ( ) e Taranto ( ).
Nessuna autorizzazione nella Bat.
Il capoluogo dauno, pertanto, ha
segnato un incremento quasi del
%. Mentre, a parte Bari (+ %),
le altre province hanno registrato
tutte un calo o una variazione nulla
rispetto al semestre precedente.
Sullo sviluppo caotico delle rinnovabili in Puglia è intervenuto
Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega
all’Energia: “La Puglia – ha detto
– è diventata la capitale del solare
ma con un principio di ‘far west’
che preoccupa. Introducendo le
Denunce di inizio attività (Dia) ha
reso facilissimo realizzare impianti fotovoltaici, più che altrove.
Ma non sempre questa energia è
veicolata nella rete. Noi abbiamo
cercato di governare il fenomeno
e abbiamo ridotto gli incentivi in
modo graduale”.
GIUSEPPE DAPONTE
Mw autorizzati in Puglia
600
500
400
!300
200
100
0
BA
BT
BR
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Mw autorizzati in Puglia nel fotov
600
500
400
300
200
100
0
BA
BT
BR
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FG
Energia
bili
-
25
50
75 100 125 150 175 200 225 250
L’Enea
lavora
sul web
TWh
Germany
Sweden
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Spain
France
Italy
I
Austria
United Kingdom
Finland
Le nuove
rinnovabili:
Portugal
Netherlands
Denmark
‡Eolico;
‡Bioenergie**;
‡Solare FV.
Greece
Belgium
Luxembourg
Solar
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biomasse
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Ireland
*
3
Formazione
% dei Mw autorizati in Puglia
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Piani di Azione: obieƫvi al 2020
17-23 settembre 2011
Hydro
Tide, Waves and Ocean
n base alle previsioni del
decreto legislativo
,
l’Enea (Agenzia nazionale efficienza energetica)
sta sviluppando, a favore
delle regioni, programmi
di formazione per installatori di impianti rinnovabili. Il Gse con l’Enea sta
realizzando un portale su
cui saranno disponibili informazioni dettagliate su
incentivi, buone pratiche,
risparmio ed efficienza energetica.
g.d.
Raggiungibile per il sottosegretario Saglia entro il
classe di potenza al
Potenza Installata
(Tot.
(Tot
T . 9.541 MW)
0,1 - 1,0
1,1 - 3,0
3,1 - 6,0
6,1 - 10,0
10,1 - 15,0
15,1 - 18,0
per provincia
FG
LE
TA
•‡Ǥͪͨͩͨ
oltaico per provincia
LE
•‡Ǥͪͨͩͨ
TA
“Obiettivo: 17%”
agosto
TOTALE
“Q
uest’anno abbiamo capito
che è raggiungibile l’obiettivo fissato dalla direttiva
Ue per l’Italia del % dell’energia da fonti
rinnovabili entro il
, anche grazie al
recente boom del fotovoltaico”. Ha riconosciuto l’“errore di previsione” il sottosegretario allo Sviluppo economico con
delega all’Energia, Stefano Saglia. E ha così
confermato la recente svolta del governo,
allontanandosi dall’opzione nucleare dopo
il referendum dello scorso giugno.
“Un passo necessario però – ha precisato Saglia – è stato l’approvazione del decreto del Quarto conto energia, che ha adeguato gli incentivi (finora troppo generosi)
all’efficienza tecnologica e ai costi decrescenti degli impianti e che garantirà regole
certe fino al
”, quando, ha spiegato, il
costo dell’elettricità da fotovoltaico senza
incentivi potrà essere competitivo rispetto
a quello di altre fonti, ossia raggiungerà, almeno in alcune applicazioni, la cosiddetta
“grid parity”.
Come noto, il governo ha messo a disposizione incentivi al settore per -
miliardi di euro l’anno (comprensivi degli
oneri maturati in conseguenza dei previgenti meccanismi di sostegno), che faranno aumentare la potenza incentivata
a circa .
mw, più del triplo di quella
prevista come obiettivo
. Il decreto
favorisce gli impianti più piccoli sugli edifici pubblici e privati meno quelli grandi e a
terra, realizzati con componenti prevalentemente europei, in sostituzione dell’eternit sui tetti o su edifici su cui ci siano stati
interventi di miglioramento dell’efficienza
energetica.
Ma sull’efficienza energetica per ora grava soprattutto la scure del decreto rinnovabili ( /
), che non solo mette in dubbio
tra tre mesi gli incentivi finora riconosciuti
(detrazioni fiscali del %) ma rischia di aprire la strada a tagli retroattivi che potrebbero secondo alcuni colpire i rimborsi
per le spese già effettuate. Di certo, il decreto dispone che dal primo gennaio
dovranno subentrare nuovi incentivi: “Ci
auguriamo di conservare – ha detto Saglia
– le detrazioni fiscali del %, la cui proroga
è oggetto di approfondimento. Accanto
agli incentivi alla cogenerazione (nuovo
regime di sostegno agli operatori di settori industriali che utilizzano la tecnologia
cogenerazione ad alto rendimento, varato
con decreto venerdì scorso, ndr) contiamo
di introdurre due strumenti per incentivare
efficienza energetica e produzione di calore da fonti rinnovabili: contributi, ripartiti in
- annualità, per gli interventi di piccole
dimensioni e commisurati all’energia risparmiata o all’energia termica rinnovabile
prodotta e la revisione, e semplificazione e
potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi, per gli interventi di maggiore
dimensione”.
Gli incentivi alla produzione di elettricità
da impianti non solari, ha annunciato Saglia, “saranno definiti da un provvedimento in stato di avanzata preparazione ed
entreranno in esercizio dal gennaio
”.
Saglia, infine, ha auspicato che le linee
guida per le autorizzazioni degli impianti
elettrici da fonti rinnovabili operative dal
siano recepite da tutte le Regioni, alcune ancora colpevolmente in ritardo.
g.d.
Governo
L’assessore Loredana Capone difende la Regione
Ricerca
settore
elettrico
“Qui non è il far west”
P
er ricerca, innovazione
e sviluppo industriale,
ha riferito il sottosegretario Saglia, il governo sta
sperimentando vari strumenti. Tra questi, i piani
triennali per la ricerca di
sistema nel settore elettrico. Il piano
- , in
attuazione, è dotato di
oltre
milioni di euro
destinati a produzione e
uso razionale dell’energia.
Il decreto legislativo
,
invece, ha messo a disposizione
milioni di euro
l’anno per finanziare progetti per lo sviluppo tecnologico e industriale per
rinnovabili ed efficienza
energetica.
g.d.
L
a Puglia non è il “Far west”,
semmai lo è stato l’Italia
negli ultimi sette anni. È sintetizzabile così la replica al
sottosegretario allo Sviluppo
economico Saglia dell’assessore alla Sviluppo economico
Loredana Capone.
Pur senza compromettere
il nuovo clima di collaborazione avviato dalla Regione con
il governo sui Fas, Capone ha
puntualizzato: “Da tempo facevamo le Cassandre, chiedevamo al governo di intervenire
sugli incentivi agli investimenti
sui suoli agricoli per prevenire
il dato che oggi ci ritroviamo,
la predominanza degli impianti
di grandi dimensioni (che interessano in particolare le multinazionali straniere, mentre
le nostre imprese sono capaci
soprattutto di fare impianti
piccoli sui tetti), favoriti anche dai costi bassi dei campi
a fronte delle difficoltà dell’agricoltura, soprattutto al Sud,
dove spesso non si coltivano
i terreni secondo un’attività
di impresa ma li si monetizza.
Molti proprietari hanno preferito affittarli e o hanno cercato
la rendita anziché il profitto”.
“Il governo è intervenuto in
ritardo (di anni) – ha rimarcato – e con ripensamenti che
hanno danneggiato gli investitori e hanno reso il nostro Paese inaffidabile. Per riempire
il vuoto avevamo adottato la
legge , bocciata però dalla
Consulta, perché di competenza statale. Arrivata la norma
nazionale, abbiamo potuto emanare le nostre linee guida”.
Ma per Capone è indispensabile un coordinamento se non
si vogliono creare situazioni in
Italia a macchia di leopardo:
“Se, ad esempio, la tecnologia
permette di ottenere lo stesso
rendimento con un pannello fotovoltaico più piccolo, l’imprenditore (che ha presentato istanza di autorizzazione dell’impianto ma non ha ancora ottenuto l’ok) è tenuto a rivedere
il progetto? Per il Ministero sì:
una circolare, legittimamente,
ha ritenuto la variazione ‘sostanziale’. Mi chiedo però se il
quadro normativo edilizio sia
applicabile oggi a una materia
in cui la tecnologia avanza così
rapidamente. Di certo, occorrono strumenti per applicare in
modo uniforme la circolare sul
territorio nazionale”.
g.d.
Nati per il quotidiano.
Pronti per lo straordinario.
P
unto di riferimento nel Sud
Italia, e in Puglia in particolare, per la stampa di quotidiani, la Sedit ha rinnovato la propria
struttura di produzione, trasformandosi in un’industria grafica a ciclo
completo, con macchinari tecnologicamente avanzati e personale altamente specializzato.
Un moderno sistema organizzativo
in grado di soddisfare dalle piccole richieste ai grandi quantitativi di
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Infrastrutture
Lo strappo dei
container a Taranto
riguarda, e colpisce,
anche la Calabria
e la Sardegna.
Dalla Puglia parte
l’iniziativa di fare
fronte comune
17-23 settembre 2011
5
Dal 15 settembre
due linee oceaniche
e due linee feeder
della multinazionale
sono state spostate
dallo Jonio
al terminal greco
del Pireo
La denuncia – L’on. Vico (PD): il Governo deve capire che è iniziata la fuga dall’Italia
S
Evergreen taglia quattro linee
allarme per il porto di Taranto
OS container, cominciano ad abbandonare la costa ionica
pugliese. E trema il porto di Taranto. Si incrinano così le
speranze dell’intero territorio ionico di rilanciare l’economia facendo rialzare questo colosso che da tanto, troppo, tempo
appare “seduto” malgrado le grandi potenzialità. “Qui è a rischio
l’assetto italiano sui mercati marittimi che riguardano il bacino
del Mediterraneo e gli aspetti di efficienza del nostro terminal utilizzati come pretesto dalla multinazionale taiwanese per trasferire linee in un altro porto, sono la classica pagliuzza nell’occhio
che non vede la sua trave”. Senza mezzi termini, vista la gravità
della situazione, il parlamentare del PD, Ludovico Vico, interviene
sul riposizionamento di queste due linee oceaniche e di due linee
feeder di Evergreen. Dal settembre si sono trasferite nel terminal greco del Pireo.
Che succederà ora? “È un riposizionamento nell’area del Mediterraneo che rappresenta un segnale molto preoccupante – dice
Vico – il primo gesto palese di disimpegno da parte di Evergreen,
verso il Porto di Taranto per cui è azionista al % della Taranto
Container Terminal. Una comproprietà lasciata al ruolo di maggioranza, con il % delle quote azionarie, alla Hutchinson Whampoa,
la multinazionale di Hong Kong che detiene una fetta del % del
mercato marittimo globale”.
“Questo Governo pare non accorgersi della sconfitta che sta subendo insieme a Taranto e insieme ai porti HUB italiani (Taranto,
Gioia Tauro e Cagliari) completamente bypassati dai nuovi scali – dice Vico – che stanno sorgendo in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto,
Libia e Spagna. Persino la Francia riconquista spazi a Sud puntando
I
su Malta e noi, invece, piattaforma logistica naturale rimaniamo tali solo in ambito lessicale”.
Un allarme che Vico aveva lanciato anche in Calabria non meno di
due mesi fa parlando del porto di Gioia Tauro.
“Manca un qualunque straccio di politica industriale, commerciale e di cooperazione legato al Mediterraneo – commentò Vico
nella riunione svoltasi in Calabria – . Nel
nel mare nostrum il
traffico di contenitori sarà all’incirca di - milioni di TEU a fronte
degli attuali milioni, ma mentre in Italia non si pongono le basi
di una maggiore competitività, non solo legate al costo del lavoro ma anche a misure ordinarie come l’azzeramento delle tasse e
sovratasse di ancoraggio, la riduzione delle accise che gravano sui
prodotti energetici e la riduzione del % degli oneri sociali (in analogia a quanto previsto per il cabotaggio), sui nuovi terminal nati
nell’area del mediterraneo sono stati investiti dai rispettivi Stati
circa miliardi di euro.
“Esiste una inaudita negligenza da parte dello Stato nel non voler neanche leggere cosa sta accadendo attorno a noi”, commenta
ancora Vico. Le voci si inseguono ed è difficile fare chiarezza. Pareva che la Maersk si stesse affacciando sul Porto di Taranto (notizia
che di recente pare non abbia trovato conferme). Ma, per chiarezza, dopo che i cileni della CSAV sono andati via e in sostituzione
per carichi locali sta attraccando una linea feeder della Maerks, che
però si è già stabilmente riallocata a Port Said in Egitto. Il contesto,
quindi, è di fuga non da Taranto ma dai porti italiani.
LUDOVICO VICO
ANTONELLA MILLARTE
Infrastrutture – Attesa nello scalo jonico
La storia – Il progetto di primato nel Mediterraneo
Ma la diga foranea
è ancora lontana
Un brusco risveglio
dopo i grandi sogni
l danno legato allo spostamento dei container riguarda fortemente il Mezzogiorno. E,
da Taranto, l’on. Vico lancia l’idea di fare fronte
unico insieme ai parlamentari ed agli altri rappresentanti delle regioni coinvolte oltre alla Puglia che sono la Calabria e la Sardegna.
A livello ionico, Taranto rischia di restare indietro malgrado la ritrovata guida con la presidenza (dopo vari commissariamenti) affidata
a Sergio Prete. Da anni ed anni, nel capoluogo
ionico, si discute della diga foranea per la qua-
le – aggiunge Vico – la Regione Puglia deve ancora licenziare la VAS (Valutazione di Impatto
Ambientale Strategica). C’è poi, l’annosa questione del dragaggio dei fondali senza dimenticare i collegamenti stradali e ferroviari e la
altrettanto famosa Piastra Logistica. Intanto,
purtroppo, i coreani dell’Hanjin sono a Terragona in Spagna, la cinese COSCO nel Pireo
mentre i nostri porti rischiano di non fare passi
in avanti.
a.m.
L
a vicenda dei container, che oggi appaiono
per Taranto l’ennesima chimera per posti
lavoro di cui la città ha disperato bisogno, inizia nel
col matrimonio tra le società di
Hong Kong e Taiwan che puntarono su Taranto. Solo un paio di anni fa sembrò una svolta
epocale. Il porto di Taranto, legato a filo doppio con l’Ilva, fino ad allora aveva vissuto quasi
esclusivamente con le movimentazioni legate
ad Evergreen. “Non si era mai riusciti a superare la soglia di un milione di TEUS l’anno – fa
rilevare Vico – a fronte di una capacità nominale di oltre milioni”.
Ma il sogno di Li Ka-Shing, patron dell’Hutchinson e tra gli uomini più ricchi del mondo, originario di Hong Kong ma con non trascurabili
rapporti con Pechino e del terminal tarantino di
diventare il Porto-chiave del Mediterraneo, oggi si sgretola per un “abbandono” che riguarda
Taranto ma va inquadrato in un più ampio contesto politico-strategico nazionale.
a.m.
6
17-23 settembre 2011
Infrastrutture
Gino Lisa – Lo scalo di Foggia rischia un nuovo stop
La Regione taglia
“Darwin” in bilico
L
a nuova sfida che attende l’aeroporto Gino Lisa è di quelle, francamente,
proibitive. Dopo tre anni di collegamenti regolari come mai era avvenuto nei
trenta precedenti, con un traffico via via
cresciuto fino a circa mila passeggeri
(+ % nell’ultimo anno), lo scalo un tempo
fantasma dell’aviazione civile si ritroverà
sul capo dal ottobre la spada di Damocle
dei voli nuovamente a rischio. E questo non
perchè la compagnia svizzera Darwin Airline toglierà gli aerei, bensì per l’interruzione
del contratto pubblico di esercizio che ha
finora erogato al vettore per il tramite della
Regione Puglia la ragguardevole somma di
milioni di euro l’anno ( milioni in totale)
per tre collegamenti di linea per un totale
di venti voli settimanali con Milano Malpensa, Torino e Palermo.
I passeggeri foggiani hanno dimostrato
un crescente gradimento verso i voli operati dapprima dalla Myair e dopo circa un
anno dalla Darwin Airline che inizialmente
prestava i suoi aerei al partner veneto per
poi subentrare nel contratto dopo il fallimento (
) della compagnia di Vincenzo
Soddu e la cancellazione dagli elenchi Enac.
In questi tre anni si è comunque creato un
rapporto di fidelizzazione con la clientela
foggiana e pugliese andato via via in crescendo: al Gino Lisa vanno, infatti, anche
molti passeggeri dal Barese, dal Salento,
ma anche dal Sannio e dal Molise dal momento che il Foggia-Palermo è l’unico collegamento diretto con la capitale siciliana
in partenza dalla Puglia. Una fidelizzazione
facilitata dai prezzi abbordabili (ma non
low-cost) dei prezzi dei biglietti e dalla puntualità dei collegamenti, forse il pezzo forte del rapporto Darwin-Aeroporti di Puglia
che oggi oggettivamente rischia di sgretolarsi a causa di questo inatteso (almeno
fino a un anno fa) intoppo dovuto alla crisi
economica.
La Regione, infatti, non potrà prolungare di un altro anno il contratto di servizio,
sebbene la compagnia abbia ridotto le sue
pretese economiche dai milioni per la fase di start-up ai , milioni di euro richiesti
per consolidare il nuovo rapporto. I tempi
non lo consentono più, l’austerity stringe la
Allarme per
l’annunciata
interruzione del
contratto pubblico
di esercizio nei
prossimi mesi
cinghia degli enti locali (almeno così dicono) e dunque la compagnia per fare fronte
alle maggiori spese dovrà necessariamente
aumentare i prezzi. Quanti passeggeri risponderanno? È questo l’interrogativo più
minaccioso sul futuro del Gino Lisa e dei
suoi collegamenti proprio ora che sembravano risollevarsi, quasi una jattura.
Ora il contratto di servizio obbliga la compagnia a mandare avanti i voli per un altro
anno senza il becco di un contributo, ma
la clausola prevede una scappatoia anche
per la compagnia che potrà alzare i tacchi
dal Gino Lisa una volta verificata, conti alla
mano, la scarsa competitività del servizio
per la compagnia. E non sono pochi quanti
temono l’epilogo ravvicinato di una storia
cominciata sotto i migliori auspici (grazie
ai milioni di euro per tre anni: cento euro a passeggero) e finita oggi in un tunnel
senza uscita (diciamo
ottobre?). Perchè
ciò non accada i foggiani e tutti gli altri pugliesi che utilizzano il Gino Lisa per volare
in Sicilia, dovrebbe verificarsi un doppio
miracolo: l’aumento dei prezzi delle tariffe
(nell’ordine del - %) non dovrebbe scoraggiare i passeggeri a servirsi dei collegamenti dal Gino Lisa senza che ciò comporti
una flessione nell’affluenza.
Al contrario, non solo il numero non dovrebbe diminuire (qualche flessione è ammessa magari soltanto nei primi giorni),
ma proseguire la sua parabola ascendente
a cui si è assistito negli ultimi due anni: l’equilibrio categorico è non scendere sotto
il % della capacità media di riempimento
dell’aereo che è di
posti, dunque dovrebbero volare non meno di - passeggeri per tratta. Sui prezzi dei biglietti gli
amministratori locali – dopo un vertice con
l’assessore ai Trasporti Minervini, ma non
con la compagnia – hanno spiegato che la
quota massima non dovrebbe superare i
euro andata/ritorno sulle tratte più lunghe (Malpensa e Torino), ma la pubblicazione delle nuove tariffe nel momento in cui
scriviamo non è ancora avvenuta e il mistero che la circonda lascia trasparire qualche
incertezza.
“Purtroppo – dice l’assessore Minervini
– non ci sono più le condizioni per assicurare un vitalizio alla compagnia che dovrà
continuare a operare da Foggia a prezzi di
mercato, dopo aver concluso egregiamente la fase di start-up che serviva a verificare
se il Gino Lisa può competere con gli altri
aeroporti. Ora quella fase di avviamento è
finita – aggiunge l’asserrore regionale alla
Mobilità – il traffico è cresciuto, ora il territorio deve dimostrare che dopo tre anni
di voli a contribuzione garantita il traffico
aeroportuale da Foggia c’è e può continuare a crescere. Altrimenti non sta scritto da
nessuna parte che bisogna per forza viaggiare in aereo con il contributo pubblico”.
Il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, raccoglie la sfida ma avverte: “Gli enti locali sono tenuti a stimolare l’offerta e la domanda di volo, insieme alla Regione che deve
continuare a sostenerci in una fase difficile.
Se questo si potrà tradurre in un supporto
finanziario lo vedremo più avanti, dico soltanto che il Comune non è nelle condizioni
al momento per farlo”. “È necessario portare avanti un’opera di sensibilizzazione
forte – sottolinea Eliseo Zanasi, presidente
della Camera di commercio – se i nostri sindaci ci credono è ora di dimostrarlo, come
pure gli ordini professionali e tutte le altre
categorie. Dobbiamo fare tutti uno sforzo,
ma Regione e Aeroporti di Puglia devono
essere al nostro fianco. Tutte le forze politiche e sociali devono svolgere un ruolo attivo in questa vicenda, altrimenti nessuno
più potrà dare la colpa agli altri”.
MASSIMO LEVANTACI
L’imprenditore Potito Salatto
“No alla beffa”
parte l’appello
L
a questione dei voli a rischio rappresenta in questo momento un fatto paradossale per l’opinione pubblica: “Assurdo pensare – dice l’imprenditore Potito Salatto che ha lanciato un appello in difesa dell’aeroporto – che la compagnia
elvetica possa disimpegnarsi dal Gino Lisa all’indomani del
tanto atteso via libera al progetto di allungamento della pista
che ne permetterebbe, finalmente, quel rilancio necessario
per farne volano per l’economia del territorio. Il rischio serio che oggi corre la Capitanata – aggiunge – è di ritrovarsi di
fronte all’ennesima cattedrale nel deserto che non solo avrebbe, per la comunità, il sapore della beffa ma precluderebbe al
territorio di godere di diritto di un asset strategico per la ripresa. Così come la crescita di un aeroporto è determinata dalla
vitalità economica, culturale e turistica del territorio che serve, allo stesso modo – ricorda Salatto – uno scalo degno di tal
nome costituisce un importante catalizzatore per lo sviluppo
economico della comunità. Questo – conclude – è ancor più
vero per un aeroporto che, come quello di Foggia, si prefigge
di essere la porta principale d’accesso alle tante bellezze del
territorio (dal Gargano ai Monti Dauni) nonché, lo ricordiamo,
crocevia strategico a beneficio dei flussi in entrata e in uscita
di ben regioni”.
m.l.
Infrastrutture
17-23 settembre 2011
7
Il futuro – AdP: il progetto va, ma serve collaborazione degli Enti locali
Per la nuova pista
il lavoro continua
N
on tutto è filato liscio in questi tre
anni di collegamenti aerei dal “Lisa”,
sicuramente il periodo migliore da quando esiste lo scalo in Capitanata (primi anni settanta). Molto lo si deve all’impegno
svolto dalla politica e dalla decisione di
Aeroporti di Puglia di assecondare quella
che nel tempo è diventata una richiesta
pressante del territorio. Con i voli di linea
regolari il traffico aeroportuale a Foggia
ha fatto segnare numeri interessanti, per
uno scalo che sconta sempre il prezzo
della pista troppo corta (
metri) ce
obbliga all’impiego di aerei poco capienti
(massimo
passeggeri).
Ma non tutto, dicevamo, è filato liscio
e l’amministratore unico di Aeroporti di
Puglia, Domenico Di Paola, lo sottolinea
adesso a malincuore: “Aeroporti di Puglia continuerà a redigere il progetto per
l’allungamento della pista e finanzierà i
costi, che continuano a essere alti, per il
funzionamento dello scalo. Ma almeno la
spesa per i vigili del fuoco, che ci costano
all’anno
mila euro, poteva essere evitata se solo gli enti locali si fossero mossi per tempo. È, infatti, da un anno che il
Gino lisa ha superato i mila passeggeri,
quota che dà diritto a ottenere i vigili del
fuoco pagati dallo Stato all’interno dell’aeroporto. Dovevano essere il Comune di
Foggia e la Provincia a formalizzare questa richiesta con una lettera al ministero
dell’Interno che non mi risulta sia mai
stata presentata. Non dico che li avremmo ottenuti subito, ma sarebbe stato
comunque un gesto di buona volontà”.
Così la Regione ha deciso di dare il benservito al Gino Lisa, ma il capo di Aeroporti
di Puglia respinge questa tesi: “Il grado
di responsabilità della Regione e nostro
è tale che anche se fossimo insoddisfatti
del comportamento degli enti locali non
ci metteremmo a far vendette. Debbo aggiungere che la mia non è una critica agli
enti, non credo che la politica possa occuparsi di tutto. Oltretutto va detto che prolungare il periodo di start-up del contratto
Assicurazioni della compagnia
Da Lugano:
si va avanti
L
a compagnia Darwin Airline andrà avanti con i voli
da Foggia anche dopo il
settembre, data di scadenza
del contratto di servizio con
la Regione Puglia. “Proseguiremo i collegamenti anche
dopo la scadenza del periodo
di contribuzione”, commenta
l’amministratore delegato della compagnia di Lugano Fabio
Parini. Un’assicurazione anche
tuttavia non aggiunge nulla
a quanto già si sapeva: il contratto siglato tre anni fa con la
Regione obbliga la compagnia
a non chiudere i collegamenti a
fine contratto. Ma la clausola in
esso prevista autorizza la compagnia a togliere i voli qualora
non vi fossero più le condizioni
economiche per restare.
Le prime conseguenze di
questa nuova gestione sono
previste sin da ora sul Foggia-
Palermo che passa dagli attuali
a collegamenti settimanali,
oltre all’aumento dei prezzi le
cui tariffe però non sono state
ancora rese note.
“Si chiude la fase di avviamento – commenta ancora
Parini – durante la quale, solo
grazie all’erogazione dei contributi, i voli a destinazione
di Milano, Torino e Palermo,
hanno potuto essere operati a
condizioni tariffarie particolarmente vantaggiose per l’utenza e finanziariamente sostenibili per la compagnia. Il nuovo
scenario – aggiunge – impone
alla compagnia di adottare una
nuova politica tariffaria, dalla
quale confida possa scaturire
la conferma che il mercato, che
ha peraltro dimostrato di gradire i servizi offerti, è pronto ad
assorbire”.
m.l.
di servizio con Darwin, oltre che una questione economica, avrebbe posto una serie di questioni non irrilevanti che cozzano
con normative precise. Se, come mi auguro, la risposta dei passeggeri foggiani sarà
positiva, potremo attrarre nuovo traffico.
Io lavoro per questo più che recriminare. E
sarebbe comunque sbagliato pretendere
di ottenere tutto dalla politica – aggiunge
Di Paola – il territorio che bisogno ha di
questo aeroporto e come vuol volare, ovviamente non gratis? È questa la domanda
che oggi a mio avviso dovremmo porci”.
Ora la Regione e Aeroporti di Puglia sono stati pubblicamente invitati dal sindaco
e dal presidente della Provincia, Antonio
Pepe, ad affiancare gli enti locali in questo
passaggio cruciale. “Lo faremo, del resto
siamo e continueremo a essere al fianco
agli enti. Continueremo a lavorare su tutti
i fronti, dal prolungamento della pista ai
collegamenti in autobus dal Gargano con
l’aeroporto di Bari”.
m.l.
Gli imprenditori si muovono
Nel mirino
resta Linate
S
i moltiplicano gli appelli dell’imprenditoria foggiana a sostenere i voli di linea della Darwin dall’aeroporto Gino Lisa
che dal ottobre prossimo perderanno il contributo regionale. “È arrivato il momento di smetterla di piangerci addosso
perché la Regione matrigna non ha concesso nuovamente il
contributo per calmierare i costi del biglietto”, rileva il direttore di Compagnia delle Opere di Foggia, Massimo Mezzina, che
chiama in causa le istituzioni locali: “Oggi più che mai devono
chiedersi come poter sviluppare, e non solo far sopravvivere,
lo scalo foggiano”.
L’imprenditoria vorrebbe un ampliamento dell’offerta di destinazioni e guarda con favore l’ipotesi, trapelata qualche giorno fa, di dirottare un paio di voli del Foggia-Milano sull’aeroporto di Linate che, secondo il presidente di Confindustria, Giuseppe Di Carlo, assicurerebbe “il % di passeggeri in più rispetto
al collegamento per Malpensa”. Di Carlo ha inoltre auspicato
l’apertura di un confronto con l’imprenditoria dauna e gli ordini
professionali e annuncia che confindustria Foggia proporrà alla
Darwin la firma di una convenzione a beneficio delle imprese e
loro affiliati. “Sarebbe un modo – spiega Di Carlo – per assicurare alla compagnia uno zoccolo duro di passeggeri sui voli di
linea per Milano Malpensa, Torino e Palermo così da non indurla ad andare via”.
m.l.
8
17-23 settembre 2011
Information Tecnology
Una piazza virtuale creata da due Salentine premiata al concorso INV Factor
Comune di Salentide
riavvicina i leccesi
U
na piazza virtuale dove possano incontrarsi tutti i salentini:
quelli che vivono in Puglia e
quelli sparsi (“sparpagghiati”, come li
definisce il gruppo che alla fine dell’anno scorso è stato costituito su Facebook) nel resto d’Italia e nel mondo. Una
piazza virtuale creata su internet da
due ragazze di Lecce, Mariangela Fanciullo e Morena Ragione, insieme con i
compagni e le compagne della quinta
B dell’istituto tecnico-economico per
l’informatica e il turismo “Oronzo Gabriele Costa”. Una piazza virtuale la
cui realizzazione ha fruttato loro uno
dei quattro premi, quello speciale per
la creatività femminile, del concorso
nazionale INV Factor, bandito dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le
politiche sociali del Consiglio nazionale
delle ricerche e dalla Rappresentanza
in Italia della Commissione europea.
Questa piazza è il centro attorno al
quale Mariangela, Morena e gli altri
compagni di classe, guidati da Daniele
Manni, il loro professore di informatica, hanno “edificato” il Comune, altrettanto virtuale, di Salentide. Un nome che evoca, per assonanza, la mitica
isola di Atlantide citata da Platone; ma
che definisce un’invenzione del presente rivolta al futuro.
Il Comune di Salentide conta già, a
meno di un anno dalla sua fondazione,
oltre tremila “abitanti” (i componenti
del gruppo “salentini sparpagghiati”
su Facebook). Ma, sostengono gli studenti che lo hanno creato, “considerato il ritmo di accrescimento della sua
‘popolazione’, in tempi abbastanza
brevi potrebbe diventare il Comune
più popoloso del Salento”. Un Comune virtuale con sindaci operativi (tutti i
componenti della quinta B) e assessori
onorari (salentini affermati che vivono
fuori dalla terra di origine), che offre
ai suoi abitanti – nel Salento, nelle altre regioni italiane e nel mondo – una
serie di servizi reali: dalla ricerca di un
alloggio all’offerta di un posto di lavoro, dalle informazioni turistiche alle
L’idea ha fruttato a Mariangela
Fanciullo e Morena Ragione, di
Lecce, il premio speciale per la
creatività femminile. Il Comune
conta oltre 3000 “abitanti”
A Cagliari il primo posto
Gavin, il robot
gioca a morra
“G
avin”, il robot capace di giocare a morra con l’uomo (e di batterlo),
è l’invenzione che ha fruttato il primo premio di INV Factor
agli
studenti dell’istituto tecnico-liceo scientifico delle scienze applicate “Michele
Giua” di Cagliari. Un robot, spiegano al CNR, che i ragazzi del “Giua”, al termine di approfonditi test e sperimentazioni, garantiscono essere “imbattibile”.
Al secondo posto si sono classificati gli studenti dell’istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci” di Rimini, che hanno inventato gli occhiali di sicurezza intelligenti. Dotati di cellule a raggi infrarossi, bloccano il funzionamento di apparecchi di lavoro potenzialmente pericolosi se attivati da qualcuno i
cui occhi non siano protetti da occhiali.
Il terzo premio è stato assegnato agli studenti dell’istituto tecnico industriale a indirizzo chimico “Stanislao Cannizzaro” di Catania. Che hanno creato solventi non inquinanti utilizzando oli essenziali biodegradabili e atossici
ricavati dalle bucce degli agrumi.
Quest’anno, alla seconda edizione del concorso, che era aperto agli studenti degli istituti secondari superiori di tutta Italia, sono stati presentati
o.b.
progetti.
proposte eno-gastronomiche.
Sono servizi, questi e altri presto in
offerta, resi fruibili grazie all’“invenzione” di Mariangela, di Morena e dei
loro compagni e compagne di classe;
e la cui visibilità viene ora accresciuta
proprio per effetto del premio appena
ricevuto.
INV Factor, spiega la coordinatrice
del progetto, Rossella Palomba dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e
le politiche sociali del CNR, “si propone di stimolare e valorizzare le energie
creative acquisite dai ragazzi nel loro
percorso formativo individuando talenti che potranno rivelarsi preziosi per
il mondo scientifico”. Un obiettivo di
particolare rilievo per l’Italia, un Paese
Nel ‘
prima scuola “connessa”
L’Istituto Costa
pioniere del web
N
ato nel
, l’istituto tecnico-economico per l’informatica e il turismo
“Oronzo Gabriele Costa” di Lecce è definito nel suo sito internet “La
scuola più premiata d’Italia per l’informatica e il web design”.
Nel
, anno in cui alla guida dell’istituto si insedia l’attuale preside Nicola
Greco, il “Costa” è la prima scuola italiana a connettersi a internet e a istituire un web server. Quattro anni dopo la classe quarta B programmatori, con
il portale “Blues & blues”, riceve un premio dalla statunitense International
blues appreciation and preservation society.
Nel
e nel
i ragazzi del “Costa” si aggiudicano il primo posto al concorso nazionale “L’Europa alla lavagna”, bandito dalla Rappresentanza in Italia
della Commissione europea, che premia i migliori spot video e audio sull’UE.
Sempre nel
al “Costa” viene assegnato il primo premio al concorso
“Conoscere e raccontare i prodotti dell’agricoltura e della tradizione italiana
a denominazione d’origine” bandito da AgriTurist e dal ministero delle Politiche agricole. Nello stesso anno l’istituto leccese si piazza secondo al concorso
dell’Unioncamere su “Scuola, creatività e innovazione”.
o.b.
dove la ricerca, frenata da una cronica
carenza di investimenti, soffre anche –
sottolineano all’Istituto – a causa della
carenza di giovani che scelgono percorsi formativi e carriere a contenuto
scientifico.
“Ma l’apporto dei giovani è determinante – aggiunge Lucio Battistotti,
direttore della Rappresentanza in Italia
della Commissione europea – nella costruzione di un’economia intelligente e
competitiva in un’Europa che fa dell’innovazione un elemento-chiave delle
sue politiche nel contesto di ‘Europa
’, la strategia di crescita che l’UE si
è data per il nostro dopodomani”.
ORESTE BARLETTA
Un anno fa il gruppo su FB, poi il sito salentide.it
Per Mariangela e Morena
è iniziato tutto per gioco
MARIANGELA FANCIULLO E MORENA RAGIONE
È
incominciata quasi per gioco nel dicembre dell’anno
scorso, con la costituzione su
Facebook del gruppo “Salentini sparpagghiati”, l’avventura
che ha condotto Mariagela Fanciullo e Morena Ragione (insieme con i loro compagni e compagne della quinta B dell’Istituto “Gabriele Oronzo Costa” di
Lecce) ad aggiudicarsi il premio
speciale per la creatività femmi-
nile all’edizione di quest’anno
del concorso INV Factor.
“Quando abbiamo costituito
il gruppo su Facebook – dicono
Mariangela e Morena – non sapevamo nulla del concorso. Lo
abbiamo saputo qualche mese
dopo, e a quel punto abbiamo
deciso di partecipare creando
su internet il Comune virtuale
di Salentide, un sito che si propone come punto d’incontro
fra i salentini che vivono in Puglia, nelle altre regioni italiane
e all’estero. E che, al tempo
stesso, intende offrire servizi
reali a tutti i suoi ‘abitanti’ presenti e futuri”. Con l’obiettivo,
aggiungono le due ragazze, di
“far sentire ancora più uniti e
più vicini a casa i tantissimi salentini che vivono lontano da
questa terra”.
L’home page del sito (http://
www.salentide.it) offre una
chiara indicazione delle intenzioni e anche delle ambizioni di
queste ragazze e dei loro compagni e compagne di classe.
“Un sogno in Comune. Un Comune da sogno” recita il motto, collocato sotto lo stemma
creato dagli stessi ragazzi a
fianco di un’accattivante rappresentazione grafica di questa città immaginaria.
Salentide, come ogni Comune reale che si rispetti, è
guidato da un sindaco. Che
in questo caso è un incarico
attribuito collettivamente a
tutti i venti alunni della quinta
B. Ed ha anche gli assessori.
“Onorari”, si affrettano a precisare Mariangela e Morena; le
quali spiegano che si tratta di
salentini affermatisi nei campi
più disparati. Come, per esempio, il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, il corrispondente
da Londra della Rai Antonio
Caprarica, la tennista Flavia
Pennetta, il complesso musicale dei Negramaro, il capitano della squadra di calcio del
Palermo Fabrizio Miccoli, il vicedirettore del “Messaggero”
Alessandro Barbano, lo stilista
Ennio Capasa, il designer Antonio Romano.
Il Comune virtuale di Salentide ha una propria anagrafe.
Ma anche un ufficio di collocamento, un altro per la ricerca
di un’abitazione, uno turistico;
e altri ancora per promuovere i
prodotti artigianali e alimentari tipici, per offrire consulenze
professionali, per favorire il rientro dei salentini che vivono
lontano. E anche per offrire
sostegno a chi attraversa particolari difficoltà.
Per iscriversi all’anagrafe di
Salentide, spiegano Mariangela e Morena, è sufficiente
aprire l’home page del sito e
registrarsi compilando il modulo on line. Da quel momento
è possibile “incontrare” nella
“piazza dei Miracoli”, il centro
del Comune virtuale, gli altri
salentini iscritti e scambiare
con loro informazioni, opinioni
o semplicemente chiacchiere.
Oltre che usufruire dei servizi
reali che Salentide offre già
oggi e di quelli che offrirà nel
prossimo futuro.
Salentide infatti è una realiz-
zazione “in progress” affidata
sempre all’opera delle ragazze
e dei ragazzi della quinta B.
“L’implementazione del sito e
l’arricchimento dei servizi offerti – preannuncia il professor
Manni – impegneranno la classe intera nelle ore di informatica per tutto l’anno scolastico
che sta incominciando”.
Ma non solo. “Per far crescere il Comune virtuale noi lavoriamo anche a casa: da un’ora e mezza a due ore al giorno”, precisano Morena e Mariangela. Che il
settembre,
insieme con gli altri vincitori
di INV Factor, saranno ospiti
di “Light
– Accendi la luce sulla scienza – nell’ambito
della “Notte dei ricercatori”
promossa dal CNR, che si terrà
contemporaneamente anche
a Bari, oltre che a Roma, Benevento, Palermo e Rende.
o.b.
Information Tecnology
Oltre il
17-23 settembre 2011
9
per cento degli internauti li guarda, dal Brasile all’Australia
I video su internet?
Passione senza confini
V
edere la televisione senza la televisione?
I tempi ormai sono maturi. D’altronde più
del % dei consumatori di contenuti via
internet è un fruitore abituale di video. Una percentuale che raggiunge l’ % in Brasile e l’ %
in Spagna. Lo rivela l’edizione
della Video
Over Internet Consumer Usage, promossa da Accenture: .
le interviste realizzate tra Stati
Uniti, Gran Bretagna, Australia, Brasile, Germania, Spagna e Italia.
La fascia di utilizzo più importante è quella dei
- enni ( %) ma anche i due terzi degli over
dichiarano di essere consumatori abituali di
video online e di apprezzare la libertà di scelta,
interazione e condivisione dell’offerta. Il
%
guarda i video con il pc, il % via cellulare o attraverso una tv sul web mentre i tablet – sia pure
in crescita – sono al %.
È il Brasile il Paese in cui si utilizza maggiormente il computer per guardare video ( %)
mentre l’Italia guida la classifica di chi usufruisce di contenuti video tramite cellulare, con-
Sport, news e intrattenimento sui tablet
fermandosi così come il Paese innamorato dei
telefonini.
Di sicuro i consumatori sono sempre più multitasking ( %) e la fruizione frammentata dei video coinvolge il % del target - enni, il %
dei - enni e circa tre quarti di chi ha tra
e
anni. Il % degli utenti vuole rivedere i contenuti che si è perso e muoversi con la stessa
libertà con cui gestisce i pc.
FABIO TRAVERSA
I nuovi device frenano il mercato del pc
Sky Go, lo streaming Tra Apple e Samsung
è sbarcato sugli iPad è una sfida continua
S
ky ha lanciato un modo tutto nuovo di
guardare la tv: Sky Go è il nuovo servizio esclusivo che consente la visione in
streaming di sport, calcio, news e intrattenimento su iPad e iPad ed entro poche
settimane anche su altri tablet di nuova
generazione.
Grazie a Sky Go e ad una semplice applicazione scaricabile gratuitamente gli abbonati sono ancora più “liberi di” fruire dei loro
programmi preferiti in qualsiasi situazione,
personalizzando sempre di più la visione
dell’offerta della piattaforma satellitare.
Sono circa
i canali visibili attraverso
Sky Go, tra cui di sport,
di calcio, le
news e gli approfondimenti di SkyTG e
SkySport , l’intrattenimento di Sky Uno e
canali per contenuti extra/interattivi.
Un ulteriore passo avanti nella strategia
di Sky di concedere la totale libertà di sfruttare il proprio abbonamento anche fuori casa, senza rinunciare a vedere le imperdibili
partite di calcio in diretta, l’informazione
ore su
(news e sport) e il meglio dell’intrattenimento. Il tutto grazie a tecnologie
assolutamente innovative.
Con l’attivazione del servizio Sky Go ( euro per i clienti con Multivision oppure Home
Pack, per tutti gli altri abbonamenti) ogni
abbonato può vedere sul proprio tablet,
tramite connessione wi-fi o rete mobile G,
i canali Sky già compresi nel proprio abbonamento: la Serie A, la Serie B (solo tramite rete internet wi-fi coerentemente con gli
attuali accordi contrattuali) e tutto il meglio
del calcio mondiale in diretta sui canali Sky
Calcio da a
e su Sky SuperCalcio, tutta
la Uefa Champions League, tennis, rugby,
golf, ciclismo e molto altro, su Sky Sport ,
Sky Sport , Sky Sport , Sky Sport Extra, Sky
Sport
ed Eurosport, le news
ore su
e gli approfondimenti di Sky Tg , il meglio
dell’intrattenimento di Sky Uno, incluso l’attesissimo X Factor e le altre produzioni originali del canale, tra cui Gli Sgommati e Stalk
Radio oltre ai reality ed alle serie ‘cult’ come
Spartacus. Si è dato spazio soprattutto alle
Reti con eventi live, che perdono di senso se
registrati o visti in un secondo momento.
Ma le innovazioni di Sky Go non finiscono
qui. Ogni abbonato può infatti consultare i
dettagli della programmazione attraverso
l’apposita Guida Tv, scegliendo i propri canali preferiti e creando un palinsesto fatto
su misura. Una volta scelta la programmazione, grazie alla funzione Promemoria, l’utente riceve un avviso poco prima dell’inizio
del programma selezionato.
“Oggi – spiega Andrea Scrosati, vicepresident programming &promotions di Sky – il
palinsesto non è più costruito in base all’ora e sta diventando sempre più importante
anche il luogo da cui si guarda la tv: si può
cominciare a pensare a una programmazione per luoghi diversi”.
f.t.
N
BEPPE BERGOMI CON SKY GO
Mini pc con tastiera virtuale e senza mouse
Tavoletta magica
basta un “tocco”
M
a che cosa è un tablet? Questa la definizione che
si legge su Wikipedia: “È una delle varianti dei
tablet pc, caratterizzati da dimensioni compatte e che
utilizzano come unico sistema di input uno schermo
controllato da una penna o tramite dita invece che
una tastiera e un mouse. Il nome deriva dalla forma
del dispositivo che rassomiglia quella di una tavoletta
utilizzata per la scrittura. Questi dispositivi non sono
dotati di tastiera, utilizzano in genere una tastiera virtuale su schermo (quando strettamente necessario)”.
Prima del
il termine tablet designava primariamente i tablet pc, una categoria di personal computer
notebook dotati di uno schermo sensibile a particolari
penne od al tocco. Attualmente quasi tutti i produttori di pc offrono almeno un modello di tablet pc che, utilizzando Windows e le funzionalità tablet pc integrate in questo sistema operativo, rispettano il concetto
d’interfaccia originario, in cui i normali programmi per
pc possono essere eseguiti in modo completo utilizzando come dispositivo di input il solo schermo.
Nella seconda parte del
si sono diffusi nuovi dispositivi tablet, che hanno abbandonato il precedente
paradigma di tablet in favore di una differente interfaccia, sviluppata esplicitamente per la gestione tramite tocco. Le nuove interfacce differiscono dal classico sistema adottato dai personal computer e sono
molto più simili a quelle utilizzate dagli smartphone,
prevedendo l’interazione unicamente tramite tocco
delle dita e quindi implementando un’interfaccia grafica sviluppata appositamente per questa tipologia di
interazione.
Il primo e più famoso esponente di questa categoria è stato l’Apple iPad, un tablet che ha rinvigorito
tale mercato portando a milioni il numero di dispositivi venduti.
f.t.
egli ultimi tempi, quando si parla di tablet, si pensa inevitabilmente a Apple e
a Samsung, le due rivali per eccellenza. E non
mancano gli strascichi giudiziari. La corte di
Düsseldorf ha dato ragione a Apple, che ha
portato Samsung in tribunale per violazione
di brevetti comunitari sul design dell’iPad.
Samsung aveva chiesto di rivedere l’ingiunzione nei confronti del proprio prodotto. Già
nei giorni precedenti Samsung aveva dovuto
rimuovere il Galaxy Tab . dallo stand dell’IFA di Berlino perché “troppo simile al . ”, il
modello sottoposto a ingiunzione.
Il blocco è stato confermato nel nuovo appello ma la commercializzazione sarà interdetta solo entro i confini tedeschi. Questo significa, quindi, che la tavoletta potrà essere
venduta nel resto dei Paesi europei.
Nonostante le differenze tra i prodotti
delle due aziende nella parte posteriore,
il giudice Johanna Brueckner-Hoffman ha
deciso che la parte frontale, “quasi identica”, è un aspetto molto più importante. “La
corte è dell’opinione che il design minimalista di Apple non è l’unica soluzione tecnica
per fare un tablet, sono possibili anche altri
progetti”, ha dichiarato il giudice, aggiungendo che l’impressione predominante è
che il dispositivo sia simile a quello dell’iPad
protetto in Europa.
Samsung farà appello. “La sentenza limita severamente la scelta dei consumatori in
Germania e mina l’innovazione e il progresso
dell’industria”, ha affermato l’azienda che
tuttavia potrà continuare a vendere il modello da pollici.
La decisione è importante non solo perché potrebbe segnare un precedente (Apple
potrebbe farla pesare in altri procedimenti),
ma perché la Germania potrebbe diventare il
terzo mercato europeo per numero di tablet
venduti quest’anno, dietro a Regno Unito e
Francia (dati Strategy Analytics).
Gartner, intanto, ha tagliato per la seconda
volta quest’anno le previsioni di crescita per il
mercato globale dei pc, abbassandole al , %,
rispetto al , % che era stato preventivato in
precedenza. Le vendite si fermeranno pertanto a
milioni di unità, mentre nel
si
potrebbe ottimisticamente pensare a una ripresa, con una risalita del , %, per un totale
di
milioni di notebook e desktop venduti.
La colpa è di due fattori: l’economia al rallentatore in Europa occidentale e negli Stati
Uniti e il boom dei cosiddetti media tablet,
ossia iPad e concorrenti. Secondo la società
di ricerca è proprio l’iPad il principale responsabile della crisi del settore dei pc perché i
consumatori avrebbero preferito puntare sul
tablet piuttosto che investire nell’acquisto
di un computer di ultima generazione. E per
JP Morgan le previsioni di vendita dei tablet
per quest’anno salgono da , milioni a ,
milioni di unità, con l’iPad di Apple che deterrebbe una quota complessiva pari al , %.
f.t.
Mercati
La lieve crescita
potrebbe indicare
che il mercato
automobilistico
italiano ha raggiunto
livelli così bassi da non
essere ulteriormente
comprimibili
17-23 settembre 2011
11
A incidere sulla crisi
è il clima di fiducia
dei consumatori
che, secondo le
rilevazioni dell’Istat,
ha subìto nel mese
scorso un brusco
calo
Immatricolazioni – Nei primi otto mesi calo dell’ , % e l’anno si dovrebbe chiudere a - %
Ad agosto auto in ripresa: +1,5%
ma il 2011 si chiuderà in rosso
L’
estate finisce regalando al mercato italiano dell’auto un po’ di luce. Nel mese di agosto, infatti, sono
state immatricolate .
autovetture con una crescita del , % rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La
crescita del mese scorso, essendo però davvero lieve, non
deve trarre assolutamente in inganno. La situazione del mercato automobilistico Made in Italy resta comunque molto
difficile. I dati relativi ai primi otto mesi del
, bisogna precisare, evidenziano una contrazione generale dell’ , % con
una quota di . .
immatricolazioni. Secondo la previsione del Centro Studi Promotor GL events, uno dei principali
osservatori del mercato, sino alla fine dell’anno difficilmente
si potrà superare il dato delle .
.
immatricolazioni,
con un calo del % sul
.
I segnali positivi di agosto sono solo un’illusione
La lieve crescita di agosto potrebbe indicare che il mercato automobilistico italiano ha raggiunto livelli così bassi da
non essere ulteriormente comprimibili, e ciò tenendo anche
conto della spinta alla sostituzione di un parco circolante di
oltre
milioni di unità. Bisogna sottolineare, tuttavia, che
le immatricolazioni di agosto sono, nella maggior parte dei
casi, frutto di ordini raccolti in luglio e nei mesi precedenti.
Il risultato del mese scorso non è quindi ancora influenzato
dalla tempesta che si è abbattuta sull’economia e sui mercati
nel mese scorso e dai caotici tentativi del nostro Paese di far
fronte all’emergenza finanziaria. Le vicende di agosto hanno invece pesato in maniera rilevante sul clima di fiducia dei
consumatori che, secondo le rilevazioni dell’Istat, ha subito
nel mese scorso un calo di oltre tre punti portandosi al livello
del marzo
.
L’inchiesta congiunturale
del Centro Studi Promotor
È lecito ipotizzare che il calo del clima di fiducia e l’impatto di
manovre finanziarie che non tengono in alcun conto le esigenze
della crescita possano avere ripercussioni negative anche sulla
domanda di auto in settembre e nei prossimi mesi, tanto più che
dall’inchiesta congiunturale condotta a fine agosto dal Centro
Studi Promotor GL events di Bologna emerge tra l’altro una crescita (sia pur lieve) rispetto a luglio della quota di concessionari
che si attendono ulteriori cali della domanda, quota che si attesta sul %, mentre il % degli interpellati prevede stabilità delle
vendite intorno ai depressi livelli attuali e soltanto il % ipotizza
una ripresa nei prossimi tre o quattro mesi. Bisogna avere, dunque, ancora molta pazienza affinché la situazione si stabilizzi.
Qualche idea per evitare la pressione
fiscale sull’auto
D’altra parte bisogna anche segnalare un dato incoraggiante. Dall’inchiesta del Centro presieduto da Gian Primo Quagliano, infatti, emergono anche lievi segnali di minor negatività
per quanto riguarda l’andamento delle consegne e degli ordini, il che potrebbe confermare che le immatricolazioni hanno toccato livelli ormai incomprimibili, a patto tuttavia che la
pressione fiscale sull’auto non subisca ulteriori inasprimenti
e che Governo e Parlamento sappiano trovare soluzioni per
conciliare l’esigenza del pareggio del bilancio pubblico richiesta dai mercati finanziari con quelle della crescita assolutamente imprescindibili per evitare che nel nostro Paese si apra
una nuova fase recessiva.
ALESSANDRO SCHIRONE
Eventi – All’importante salone tedesco le grandi case affidano il lancio dei nuovi modelli
E da Francoforte è ripartita la sfida
S
i è alzato il sipario, nei giorni
scorsi, sulla
esima edizione
del Salone dell’auto di Francoforte,
una fra le più grandi e prestigiose
kermesse al mondo relative all’industria dell’auto. E come accade ogni
anno, le più importanti case automobilistiche svelano i propri cavalli
di battaglia, dalle sportive alle citycar. Eppure quest’anno si respira
un’aria diversa. Perché la crisi finanziaria che attanaglia il vecchio continente fino agli Stati Uniti e il drammatico terremoto abbattutosi sul
Giappone stanno influenzando pesantemente il mercato in generale. E
così Francoforte diventa una specie
di scommessa anti crisi, che nessuno
può permettersi di perdere. Con gli
incentivi ormai scomparsi e la fiducia dei consumatori ridotta ai minimi
termini, ogni speranza ruota attorno
alle nuove tecnologie. Volkswagen,
dunque, si presenta in Germania con
la nuova Up! che sfida le Fiat Panda e
; Mercedes si tuffa tra le compatte con la Classe B, Audi con l’Urban
Concept e Bmw con la Serie . Ma, in
tutto, sono ben
le prime mondia-
li, di cui
esposte da industrie tedesche. Nella grande arena tedesca
di circa
mila metri quadrati è già
partita la sfida tra le big del settore.
Volkswagen introduce un modello
strategico in vista dell’obiettivo della Casa di Wolfsburg di diventare il
primo costruttore mondiale entro
il
. Tra le “compatte” altre attese novità sono l’inedita Mini Coupé,
la terza generazione della Toyota
Yaris (che punta a
mila unità in
Europa), la Suzuki Swift Sport e la
“piccola” Renault Twingo. Quest’ultima verrà sostituita nel
dal
nuovo modello frutto dell’alleanza
Renault-Mercedes che condividerà
la piattaforma con la nuova Smart a
quattro posti. C’è grande attesa anche per il debutto della nuova Honda Civic, dell’Opel Astra CTC, della
Citroen DS , della Peugeot
RXH,
della Toyota Avensis e della Hyundai
i tra le auto di fascia media. Ma le
sorprese non finiscono qui. Perché
come ogni anno a Francoforte c’è da
rimanere a bocca aperta. Sognando
il futuro.
a.s.
12
17-23 settembre 2011
Rapporti
Iref-Acli – I dati impietosi sul modello italiano
La busta paga
fa ancora
la differenza
“Il lavoro scomposto”: lo studio documenta
con numeri e cifre le contraddizioni nelle
retribuzioni e le tante irregolarità in un
sistema che così non potrà uscire dalla crisi
A
mmonta a
euro al giorno la differenza
tra lo stipendio medio di un dirigente e la
paga di un operaio. Rispetto alla retribuzione di un quadro, un operaio prende in meno ogni
giorno
euro. Rispetto a un impiegato, la differenza si abbassa, toccando quota
euro. Sono
alcuni dei dati che emergono dal dossier statistico
preparato dall’Iref, l’istituto di ricerca delle Acli,
per l’incontro nazionale di studi delle Associazioni
cristiane dei lavoratori italiani (Castel Gandolfo, settembre
), dedicato al tema “Il lavoro scomposto – Verso una nuova civiltà dei diritti, della solidarietà e della partecipazione”.
La ricerca mette a confronto le retribuzioni
medie giornaliere dei lavoratori dipendenti nelle diverse professioni del settore privato (Fonte
Istat-Inps, Rapporto sulla coesione sociale,
).
Rispetto alla retribuzione media giornaliera (
euro), un dirigente guadagna
euro in più, un
Acli Reddito medio it
cento) pone oggi l’Italia in una posizione intermedia rispetto all’Europa ma è destinato a peggiorare nettamente da qui a
anni. Scarso è poi il
peso del settore ricerca e sviluppo all’interno delle
imprese: i lavoratori della conoscenza nel settore
privato in Italia sono poco più di
mila, di cui
mila ricercatori, mila tecnici e mila altri addetti alla ricerca. In Germania sono tre volte di più,
in Giappone sei.
Per quanto riguarda le dinamiche occupazionali,
“a fronte di una perdita di occupati di fascia alta,
si ha un ulteriore allargamento della base occupazionale poco o per nulla specializzata”. Quasi un
lavoratore su quattro ( %), poi, ha una occupazione “non standard”, ovvero non a orario pieno e
non a tempo indeterminato: il %, pari a milioni e
mila individui, è un lavoratore a tempo parziale, mentre l’ % è un atipico (tempi determinati e
collaboratori). Il lavoro a tempo parziale interessa
Acli Retribuzioni medie giornaliere
Retribuzione media giornaliera
€
dirigente
€
quadro
€
impiegato
€
operaio
€
apprendista
€
differenza retribuzione media giornaliera uomini-donne
€
* fonte: dossier statistico Iref (Acli)
quadro , un impiegato . Un operaio si mette
invece in tasca un salario giornaliero di
euro
inferiore alla media. Peggio di lui solo il lavoratore apprendista, che guadagna euro in meno al
giorno. Penalizzate anche le donne rispetto agli
uomini (- euro al giorno).
“Al di là delle ovvie componenti organizzative
– spiega il presidente delle Acli, Andrea Olivero –
che fanno riferimento a diverse mansioni, ruoli e
responsabilità, sono dati che mettono in evidenza una divaricazione eccessiva delle retribuzioni,
che non può non essere presa in considerazione
in queste ore in cui si discute di sacrifici per il Paese. Ancora una volta la questione della redistribuzione si rivela cruciale. Non solo per esigenze di
giustizia e di coesione sociale, ma per oggettive
ragioni economiche. Restituire risorse ai lavoratori e alle famiglie del ceto medio è l’unico modo
per garantire la tenuta dei consumi e il rilancio
del Paese”.
Quello sui salari è solo uno dei dati presi in considerazione dalle Acli per mostrare le difficoltà e le
contraddizioni di un mondo del lavoro “scomposto”, che necessita di una “profonda riorganizzazione”. Le Acli invitano infatti a “non dimenticare
i ritardi storici del sistema produttivo italiano”.
Dodici posti di lavoro su
, ad esempio, sono
oggi irregolari (il % al Sud e il % in Calabria). La
percentuale di grandi imprese è inferiore rispetto
a quella delle maggiori potenze economiche europee (solo lo , % contro lo , % della Germania
e lo , % della Gran Bretagna). Negativo anche il
prospetto demografico: l’indice di ricambio della
popolazione attiva (rapporto tra popolazione anni e popolazione - anni, moltiplicato per
maggiormente le donne, per gli atipici il rapporto
di genere è pressoché pari mentre l’età evidenzia
una buona quota di giovani ( %), ma soprattutto
un’elevata percentuale di individui adulti (il %
ha tra i
ei
anni). Drammatico è il dato sui
disoccupati di lunga durata (almeno mesi), che
superano il % del totale dei senza lavoro, e sugli
scoraggiati, che arrivano al % (sul totale degli inattivi: più del doppio della media europea), cioè
al milione e mezzo di persone, concentrate nelle
regioni meridionali. C’è inoltre il paradosso degli
immigrati, più sottoccupati (individui che dichiarano di aver lavorato, per motivi indipendenti dalla
propria volontà, meno ore di quelle che avrebbero
potuto o voluto fare) e sovraistruiti (persone che
svolgono un lavoro che richiede un titolo di studio
inferiore a quello in loro possesso) della media dei
lavoratori. La sottoccupazione interessa infatti il
% dei lavoratori italiani, mentre tra gli stranieri si
supera il %. La percentuale di sovra-istruzione tra
gli italiani è del % . Tra gli stranieri supera il %.
Infine, Le Acli richiamano i dati della European Foundation for the Improvement of Living and
Working Conditions (Eurofound), secondo cui tra
il
e il
la percentuale di persone molto
soddisfatte del proprio lavoro è in calo in Italia sia
tra gli uomini che tra le donne: tra le lavoratrici si
è passati dal % al %; tra i lavoratori dal % al
%. Gli operai poco qualificati dichiarano una soddisfazione minore rispetto a quella degli altri lavoratori ( % nel
, contro il % degli impiegati
altamente qualificati) e più bassa rispetto al
(dal % all’ %).
ANDREA BUONO
Caf Acli - Reddito complessivo per periodo
/
- dato Nazionale
/
- redditi
/
- redditi
Qualifica
% su totale
% su totale
Reddito medio
Reddito medio
soggetti
soggetti
Dipendenti
, %
. ,
, %
. ,
Pensionati
, %
.
,
, %
.
,
Altri
, %
.
,
, %
. ,
Totale
, %
. ,
, %
. ,
/
% su tot
sogget
,
,
,
,
Caf Acli - Reddito complessivo per periodo
/
- Basilicata
/
- redditi
/
- redditi
Qualifica
% su totale
% su totale
Reddito medio
Reddito medio
soggetti
soggetti
Dipendenti
, %
. ,
, %
.
,
Pensionati
, %
. ,
, %
. ,
Altri
, %
,
, %
,
Totale
, %
. ,
, %
.
,
/
% su tot
sogget
,
,
,
,
Caf Acli - Reddito complessivo per periodo
/
- Puglia
/
- redditi
/
- redditi
Qualifica
% su totale
% su totale
Reddito medio
Reddito medio
soggetti
soggetti
Dipendenti
, %
.
,
, %
.
,
Pensionati
, %
.
,
, %
. ,
Altri
, %
,
, %
,
Totale
, %
.
,
, %
. ,
/
% su tot
sogget
,
,
,
,
Redditi – L’analisi dei
Se l’inflazione
vale una tassa
I
l reddito medio degli italiani non supera i mila euro
( .
). Il % dei contribuenti
guadagna meno di .
euro all’anno. L’inflazione pesa
su ciascun cittadino come una
“tassa” da
euro.
A recitarlo sono alcuni dati
inediti, ricavati dall’analisi dei
del
, messi a disposizione dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani, sulla base
di oltre .
.
dichiarazioni di dipendenti e pensionati
elaborate dai Caf Acli in tutto
il territorio nazionale.
I redditi complessivi crescono dello , % rispetto alle dichiarazioni del
, ma
perdono l’ , % a parità di
potere d’acquisto. È la Lombardia la regione con il reddito
medio più alto, .
euro,
in crescita dello , % (ma con
una perdita dell’ , % rispetto
all’inflazione). Bene anche il
Trentino (+ , %) e l’Abruzzo
(+ , %), così come Basilicata
(+ , %) e Puglia (+ , %). I cittadini pugliesi, tuttavia, hanno il reddito medio più basso
( .
euro), seguiti proprio
). Male
da quelli lucani ( .
Molise (- , %), Sicilia (- , %),
Campania (- , %) e Valle d’Aosta (- , %); segno meno anche
per Umbria (- , %), Marche
(- , %), Sardegna (- , %) ed
Emilia Romagna (- , %).
Per il presidente delle Acli, Andrea Olivero, “è evidente la condizione di difficoltà
del Paese. La riforma fiscale
da attuare con le legge delega del Governo deve assolutamente sostenere il reddito
dei lavoratori e delle famiglie. I
tagli annunciati alle detrazioni
Rapporti
Agea – Nel
aliani e per categoria
/
- redditi
ale
Reddito medio
tti
%
. ,
%
.
,
%
.
,
%
. ,
Aumento
percentuale
-
/
- redditi
ale
Reddito medio
tti
%
.
,
%
. ,
%
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%
. ,
Aumento
percentuale
-
/
- redditi
ale
Reddito medio
tti
%
.
,
%
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,
%
,
%
. ,
Aumento
percentuale
-
Differenza reddito
medio
-
,
,
- ,
,
,
,
- ,
,
,
,
- ,
,
-,
,
- ,
,
Differenza reddito
medio
-
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
%
,
,
- ,
,
Differenza reddito
medio
-
,
,
,
,
Differenza
percentuale rispetto
inflazione al , %
-,
,
- ,
-,
%
%
%
%
Differenza
percentuale rispetto
inflazione al , %
- ,
,
- ,
- ,
%
%
%
%
Differenza
percentuale rispetto
inflazione al , %
-,
- ,
- ,
-,
%
%
%
%
Differenza reddito
a parità
potere acquisto
-
,
,
- ,
- ,
17-23 settembre 2011
13
Aumentano gli interventi alimentari
I nuovi poveri
oltre tre milioni
Differenza reddito
a parità
potere acquisto
-
,
,
- ,
- ,
Differenza reddito
a parità
potere acquisto
-
,
,
,
,
Il presidente Acli, Andrea
Olivero: “I tagli annunciati
alle detrazioni fiscali sono
incomprendibili”.
fiscali sono incomprensibili e
inammissibili. I sacrifici vanno
chiesti ai redditi più alti”.
Il “reddito complessivo”
degli italiani (da non confondere col “netto in busta”, che
è più basso) passa dunque in
media dai .
euro del
(
del
) ai .
euro
del
. Un incremento dello
, % che viene vanificato dal
parallelo aumento del NIC, l’indice nazionale dei prezzi al consumo, salito nell’ultimo anno
dell’ , %. A parità di potere di
acquisto il reddito degli italiani
cala dunque dell’ , %. Una
“tassa” su ciascun contribuente pari a
euro, che diventano
euro per i lavoratori
dipendenti, che rispetto ai pensionati non hanno il “paracadute” rappresentato dall’adeguamento automatico all’inflazio-
ne e che percepiscono .
euro (+ euro nel
;-, %
a parità di potere d’acquisto).
In generale, come detto, tre
italiani su quattro ( %) dichiarano meno di mila euro. Uno
su tre ( %) resta sotto i .
.
Sopra i .
euro solo il %
dei contribuenti.
Infine, dai familiari a carico
ai mutui, dalle spese mediche
all’università dei figli, il governo ha previsto una serie di
tagli nei prossimi due anni su
tutte le forme di detrazione
fiscale che porterebbero ad una riduzione del % il primo anno e del % nel secondo. Un
provvedimento che si traduce,
per ogni dipendente o pensionato, in un innalzamento delle
imposte pari a oltre
euro
annui.
a.b.
T
ra il
e il
, nel nostro Paese, il numero delle persone indigenti “assistite” è salito
da .
.
a .
. . È quanto risulta dalla
distribuzione dei prodotti alimentari operata alla
popolazione in difficoltà dall’Agea, Agenzia per
le erogazioni in agricoltura, in base a quanto previsto dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC),
settore che la UE finanzia fin dal
. In Italia
il piano di distribuzione viene attuato, appunto,
attraverso l’Organismo Pagatore di Agea, che ha
stilato un consuntivo delle attività realizzate a
tutto il luglio scorso, rese possibili da sette Organizzazioni Caritative formalmente riconosciute
e iscritte nel relativo Albo: Croce Rossa Italia, Caritas Italiana, Fondazione Banco Alimentare, Associazione Banco Alimentare Roma, Associazione sempre insieme per la pace, Banco delle opere
di Carità e Comunità di Sant’Egidio.
Dal resoconto emerge quindi che il numero
degli indigenti assistiti nel
è cresciuto di
.
unità (+ , %). Al Nord i maggiori incrementi in termini assoluti si sono registrati
in Lombardia, dove si è passati dai
.
del
ai
.
assistiti di quest’anno, e in Emi-
lia Romagna (da
.
a
. ). Al Centro i
maggiori rialzi sono stati fatti segnare da Toscana (da
.
a
.
) e Lazio (da
.
a
.
). In Campania, invece, si è registrato
il maggior incremento non solo del Sud ma anche in assoluto dell’intero Paese (da
.
a
.
). L’unica regione dove il numero degli
indigenti è diminuito è la Valle d’Aosta (da
assistiti).
a
Tale andamento significativamente in crescita
è riconducibile, secondo Agea, a due diverse ragioni: un effettivo incremento del numero degli
indigenti, ma in parte anche la maggiore penetrazione del “servizio di assistenza” delle Organizzazioni Caritative sul territorio.
Nel corso del
sono stati effettuati oltre
milioni di interventi alimentari: dalla distribuzione di un pasto tramite mensa alla consegna
di un pacco alimentare. In particolare, la distribuzione di pacchi di alimenti risponde alle aspettative di coloro che vengono identificati come i
“nuovi poveri”: pensionati, disoccupati recenti
e famiglie con figli piccoli.
a.b.
14
17-23 settembre 2011
Agroalimentare
Dati Assoenologi – Le ridotte quantità (- %) non sembrano destare preoccupazione
Meno uva, ma qualità più alta
la Puglia può brindare al vino
Ottima qualità delle uve
e la destinazione della
produzione vitivinicola pugliese
2011 sarà incrementata
del 6% a favore dei vini DOC
e IGT: è un altro segnale
di sviluppo del settore
S
otto il caldo asfissiante continuano a cadere i nostri grappoli di uva da vino. Da un
- % di fine agosto, ora si è già passati ad un
- % con picchi del - % nelle zone del Primitivo.
Il prezzo pagato, in termini di ridotte quantità,
dovrebbe però essere ricompensato da una qualità decisamente eccellente anche se, in particolare in Puglia viste le enormi quantità prodotte,
il punto chiave resta la commercializzazione del
vino. Ma la fonte dei nostri dati quale è? L’immagine mediatica nel mondo globalizzato del
,
si sa, è tutto o... quasi. La vendemmia è tornata di moda e, puntualmente, da luglio in poi si
susseguono notizie sul suo andamento. Ma “La
Gazzetta dell’Economia”, come punto di riferimento del mondo economico del Sud, ha scelto
di attendere fino ai primi di settembre. Perché?
La risposta è nelle cifre: ad inizio mese, in Italia,
è stato raccolto meno del % dell’uva. Le prime
regioni a tagliare i grappoli per le uve precoci
base spumante sono state, tra l’ e il agosto,
la Lombardia, la Puglia, la Sicilia, l’Emilia Romagna e il Lazio. Quindi, dati alla mano, prima non
c’erano basi solide per poter fare una previsione
accurata. E, ancora, abbiamo scelto per i nostri
Lettori – in una marea di informazioni che ci sono pervenute – i dati fornitici in anteprima da Assoenologi. Il Dossier al quale abbiamo attinto è
“frutto dell’elaborazione di migliaia di rilievi fatti
attraverso diverse fonti. Questo sistema consente da anni all’Assoenologi di formulare, fra agosto e ottobre, leprevisioni sulla produzione della
campagna in corso in modo obiettivo e veritiero,
tanto da essere poi confermate – spiega il direttore nazionale Assoenologi Giuseppe Martelli –
dall’Istat con piccoli margini di differenza e che
non superano (come media pluriennale) il %”,
senza dimenticare che l’organizzazione raggruppa il % degli addetti ai lavori.
“La previsione in Puglia del meno , sicuramente aumenterà perché col troppo caldo ha
disidratato un po’ i grappoli, il calo quindi sarà
più forte e si arriverà sicuramente a – %. Ma la
qualità è ottima – rassicura Leonardo Palumbo,
presidente di Assoenologi Puglia – le uve sono
tutte sane”.
Il pieno della raccolta in tutta Italia avverrà
nella seconda decade di settembre, per concludersi entro la fine di ottobre e i primi di novembre con i conferimenti degli ultimi grappoli
di Nebbiolo in Valtellina, e dei vitigni autoctoni
sulle pendici dell’Etna.
PUGLIA, BUON VINO SI SPERA
Nel Tacco d’Italia la vendemmia ha avuto inizio
l’ agosto con i conferimenti delle uve Chardonnay, tradizionalmente le prime a giungere a maturazione. In seguito si sono vendemmiate quelle
di Sauvignon e a seguire, a fine agosto, quelle di
Primitivo. Dalla prima decade di settembre si è
passati alla vendemmia di quelle bianche autoctone, seguite da quelle di Negroamaro, per chiudere, in ottobre, con quelle di Nero di Troia.
“Quindi, malgrado i forti anticipi, si è ritornati
a un calendario di raccolta tradizionale, merito
e complice le piogge primaverili che hanno favorito un germogliamento uniforme dei tralci e
un regolare sviluppo vegetativo, mentre la fase
di fioritura – spiega Assoenologi – ha visto situazioni climatiche non molto favorevoli che hanno
determinato qualche problema di “colatura” con
conseguente riduzione delle quantità per ettaro.
Lo stato sanitario di tutti i vigneti pugliesi è nel
complesso più che buono, poiché i focolai di peronospora e di oidio, comparsi in forma leggera,
sono stati controllati molto bene. “Le previsioni
qualitative, anche per il
, fanno prevedere
un’annata di segno più che positivo, sebbene la
cautela sia d’obbligo – puntualizza il presidente
Palumbo – poiché il tempo e il clima delle prossime settimane saranno determinanti per la produzione nel suo complesso”.
ESTIRPI & VENDEMMIA VERDE
Vendemmia, tempo di bilanci anche per chi le
vigne non le possiede più.
Sul fronte della “rottamazione” dei vigneti,
in Italia fra il
e il
sono stati cancellati
(con premio Ue che a seconda delle zone poteva
arrivare fino a mila euro a ettaro) circa .
ettari di superfici vitate. Fra le regioni la fetta
maggiore di espianti definitivi è stata effettuata
in Puglia ( .
ettari) e in Sicilia ( .
).
Non ha coinvolto molto la Puglia, invece, il sistema della “vendemmia verde”: rendere improduttivo il vigneto per un anno e avere un premio comunitario al produttore di circa .
euro a ettaro,
contro una media in produzione di .
euro.
Gli scenari – Sempre meno consumi in Italia, bisogna puntare all’estero
Vendemmia all’insegna dei “freschi”
C
he personalità avranno i vini pugliesi frutto della vendemmia
? La
risposta è positiva: sono in arrivo vini
freschi, con interessanti profili aromatici
e di buona struttura. Ciò è dovuto all’accumulo glucidico che, attualmente, risulta leggermente inferiore rispetto alla
norma, a causa delle avverse condizioni
meteo della prima decade di luglio, senza una diminuzione del quadro acido rispetto all’accumulo degli zuccheri.
Ma è importante rimarcare che la destinazione della produzione vitivinicola
pugliese
sarà incrementata del % a
favore dei vini DOC e IGT.
Qualche segnale positivo, secondo
il Dossier Assoenologi, si evidenzia sul
mercato con una sostanziale stabilità dei
prezzi con quotazioni in leggero aumento rispetto allo stesso periodo del
.
A Castel del Monte, intanto, la più
antica e prestigiosa Festa della Vendemmia ha raggiunto il traguardo del mo
anno. All’interno della storica azienda
Rivera, trasformata in una piazza di paese con le tradizionali luminarie e le balle
di fieno per sedersi fra le botti, si sono
ritrovati il gotha del mondo del vino ed i
principali esponenti politici e tecnici del
settore vitivinicolo.
Partendo da un punto fermo, meno
quantità e più qualità, dopo questa vendemmia che scenari si prospettano? “La
situazione di mercato non si è ancora
ripresa, rispetto allo scorso anno c’è
comunque qualche segnale di miglioramento in prospettiva – commenta Sebastiano De Corato, che cura l’export di
Rivera – almeno sui mercati esteri. Faccio riferimento agli USA ed al Canada,
soprattutto per vini con buon rapporto
qualità – prezzo e cioè sotto i dollari,
quindi circa meno di euro. Al di sopra
di questa soglia di prezzo, invece, la situazione rimane difficile”. “In Europa
c’è un maggiore interesse verso i nostri
vini rispetto al mercato interno italiano
– prosegue De Corato – ma la nostra azienda ha come sbocco la ristorazione e
non la gdo. Il settore del fuori casa sta
ancora soffrendo ma, la buona stagione
turistica di questa estate ha senz’altro
aiutato. La mia sensazione è quella di un
prudente miglioramento in arrivo”.
Ma diamo un’occhiata alle vendite a
livello nazionale. All’estero nel
, rispetto al
– afferma il direttore nazionale Assoenologi Giuseppe Martelli
– nelle vendite c’è stato un incremento
dell’ , % in valore e dell’ % in volume. I
più recenti dati del
indicano un ulteriore incremento: + % in valore e + , %
in volume, sempre rispetto allo stesso
periodo del
. La ripresa del settore
c’è e si comincia a vedere! E queste sono
performance importanti visto che nel
è stato esportato quasi il % della
produzione nazionale italiana.
Dati che sono confermati anche
dall’incremento delle quotazioni all’’ingrosso di uve, mosti e vini, in quasi tutte
le regioni italiane con incrementi medi
che vanno dal % al % per le tipologie
più richieste. Va ricordato che i prezzi
all’ingrosso dei vini nel
erano stati
uguali a quelli del
che erano scivolati di oltre il % rispetto al
.
Guardare oltre confine, d’altra parte, è
un obbligo anche perché in Italia i consumi interni continuano a calare. Secondo
Assoenologi nel
si sono attestati sui
litri pro-capite, contro i del
. La
tendenza è verso un ulteriore decremento, tanto che nel
si potrebbe arrivare sotto la soglia dei
litri con un calo
di circa il % rispetto agli anni Settanta
quando in Italia si consumavano poco
meno di
litri a persona per anno. In
pratica dai due bicchieri pro-capite bevuti negli anni Settanta, siamo passati a
solo mezzo bicchiere di oggi.
a.m.
ANTONELLA MILLARTE
Il progetto
È meglio
accorpare
i marchi
M
entre prosegue la raccolta dell’uva, che in Puglia
terminerà ad ottobre, va avanti senza esitazioni il progetto
di accorpamento della tante
(troppe) DOC del Tacco d’Italia. La Regione Puglia e l’Assoenologi stanno cercando di
razionalizzare il settore, vista
la impossibilità di valorizzare
compiutamente le
Doc (ed
una DOCG appena ottenuta).
Una nuova fase, sia in Capitanata che nel Salento, si è aperta
con le nuove DOC (per le quali
si attende solo la pubblicazione
del decreto) del Tavoliere e di
Terra d’Otranto che includono
territorio ampi (ed anche più
di una Provincia) e sono la base
per l’azione successiva di accorpamento.
a.m.
Interventi
Fine tuning
17-23 settembre 2011
15
a cura di Fabio Poli
Le incomprensibili notizie della crisi che fanno leva sulla paura. Ma chi spiega ai consumatori?
Fra Spread, Bund, Btp e Cds
si salvi chi riesce a... capire
E
meno male che Gheddafi non
l’hanno ancora preso; meno male
che, invece, Etoo l’hanno preso i russi, lecitamente … e per una cifra che
ha fatto discutere. Meno male che ci
sono stati i tagli della manovra finanziaria, le escort di Tarantini e un po’
di alghe sulle coste. Meno male che ci
sono stati i lanci e le smentite di Tremonti, le smentite su Troscan e i rilanci di Bossi [le smentite non fanno per
lui], le partenze “buone” di Pistorius
e quelle false di Bolt.
Meno male! Perché, altrimenti,
questa sarebbe stata soltanto la monotona estate di SPREAD BTP BUND,
di differenziali di rendimento e delle
borse in crisi. Un’estate in cui le previsioni del tempo, una volta la rubrica
più seguita dai vacanzieri, hanno lasciato il posto alle previsioni dei titoli
in borsa. Un’estate in cui l’unica clima
davvero interessante sembrava quello di Wall Street.
Tutti i media hanno riempito gli
spazi delle loro colonne con notizie
sull’andamento dei titoli e delle borse. I telegiornali hanno aperto per
tutto il mese con la notizia di un crollo
eccezionale; più eccezionale di quello
del giorno precedente.
Intanto la gente non ha compreso.
Ha ascoltato con interesse [questo
dicono i dati di telegiornali e giornali
mai così visti in agosto], senza comprendere sino in fondo. Come avrebbe potuto comprendere argomenti
così tecnici che sfuggono anche agli
addetti ai lavori, alle volte.
Ma il sistema non è sembrato preoccuparsene. Come in altre occasioni
il sistema ha compreso che è sufficiente alimentare un sistema di tensione,
di preoccupazione attorno ad un problema per vendere, per generare interesse, per accrescere l’attenzione e, di
conseguenza, il potere dei media.
L’economia internazionale ha rappresentato esclusivamente il casus,
l’argomento più ghiotto e meno
comprensibile che, però, interessa
tutti quanti. E già perché il lavoratore
medio, con i risparmi di una vita ed il
mutuo da pagare, della crisi di Milano non è che abbia capito molto e,
se proprio vogliamo dirla tutta, non
c’èntra neanche molto.
Un articolo qualunquista come
questo non può sanare la situazione
economica mondiale; per completezza: non intende neanche provare a
contribuire. Ma una riflessione, quella
si, ed un richiamo da queste pagine
possiamo ben proporli.
Una riflessione sul tipo di comunicazione che facciamo; ed un richiamo
ad una economia che torni ad essere,
di nuovo, legata all’uomo.
Certo è l’epoca della comunicazione virtuale, della velocità della
virtualità, del “tempo reale”, questo
l’abbiamo detto più volte. Ma anche
il “tempo reale” ha un’etica reale. I
media sono aziende, che commercializzano un prodotto elettrizzante per
chi lo fa e per chi ne fruisce: le notizie.
Il taglio che decidono di dare ad una
notizia, inevitabilmente, la “manipola”, nel senso etimologico del termine
e senza alcuna connotazione negativa. Pur tuttavia essi devono vendere.
Che si tratti di copie di giornali o di
telespettatori, i media devono vendere il proprio prodotto ad un numero
sempre maggiore di utenti. Questa è
la legge di ogni mercato.
La differenza sostanziale sta nel
fatto che il sistema dei media, a differenza di altri mercati, ha compreso
da tempo che le situazioni di instabilità, incomprensione, dubbio, paure in
generale incidono positivamente sul
proprio mercato. A differenza di quello che avviene in altri sistemi, meno
la gente capisce, più ha “paure” [lo
si intenda in senso estensivo], più la
gente cerca un contatto con i media.
La situazione di generale preoccupazione ingenerata dalla crisi dei tassi
e dalla caduta dei titoli si è rivelata la
“notizia perfetta”, tanto da scalare
velocemente i palinsesti e le scalette
dei TG.
Pochi, però, hanno provato a spiegare al “povero consumatore” quale
concreti ricadute questa situazione
avrebbe avuto sul suo conto in banca
ma, soprattutto, perché si è arrivati a
questa situazione.
È possibile che un’economia talmente “virtuale” influenzi la vita “reale” in questa maniera. È tollerabile,
cioè, che l’economia sia talmente lontana dall’uomo da non sembrare più
neanche un’attività umana?
Questa, forse, era la domanda più
giusta. Certamente più “urgente” di
quella su quanto erano calati, oggi, i
tassi.
Ecco il vocabolario minimo della crisi del debito
SPREAD
CDS
EUROBOND
BUYBACK TITOLI DI STATO
DEBT SWAP
DEFAULT SELETTIVO
FONDO EFSF
FONDO ESM
Differenziale di rendimento dei titoli di Stato decennali con il Bund tedesco equivalente ed è il termometro del rischio
Paese percepito dal mercato.
Credit default swap sono strumenti finanziari derivati che funzionano come un’assicurazione. Chi compra un Cds si impegna a pagare al venditore un premio in cambio del rimborso, solo in caso di default, del valore dell’obbligazione oggetto
dell’insolvenza (di solito un titolo di Stato).
Titoli di Stato comuni, garantiti congiuntamente da tutti gli Stati membri.
Riacquisto dei titoli di Stato da parte del Paese che li ha emessi sul mercato secondario
Prevede di sostituire subito tutte le obbligazioni con altri titoli a più lunga scadenza.
Ristrutturazione di una parte del debito emesso da un Paese e comporta perdite per i detentori delle obbligazioni.
Fondo europeo salva-Stati European Financial Stability Facility, a carattere temporaneo. La dotazione iniziale era
miliardi, ampliata a
miliardi.
Nuovo fondo salva stati permanente dell’Eurozona, l’European Stability Mechanism. Sarà operativo dal primo luglio
con una capacità finanziaria di
miliardi di euro.
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Per i cellulari il costo varia in funzione dell’operatore telefonico.
Rubriche
17-23 settembre 2011
17
segue dalla prima
Il San Nicola “non luogo” da valorizzare
to cittadino, assolutamente solitario e ramingo:
non è certo un sensore di osmosi l’inquietante
e opaco concentramento notturno di prostitute
di colore, mentre sono un sensore molto debole
(pur se commovente) i convegni sulla gettata di
cemento antistante di mauriziani e indiani che
nelle giornate festive giocano a cricket!
Le criticità del manufatto, per verità, sono
molteplici, ad esempio dal punto di vista “gestionale”, vale a dire in termini di sproporzione
e quindi di non soddisfacente utilizzo – finora
si badi pressoché solo sportivo – in rapporto
ad una città di circa
.
abitanti (pertanto
non proprio una metropoli). È quindi dovuta
all’enorme costo manutentivo, non giustificato
rispetto all’intensità d’uso, l’idea, corroborata
da alcune dichiarazioni di politici, di modificarne
in termini polifunzionali l’utilizzo, dando al business commerciale un forte spazio. Chissà se poi
ciò accadrà sul serio, dato che ormai oggi trionfa
la debordiana “società dello spettacolo” (Guy
Debord, La società dello spettacolo, Baldini Castoldi Dalai
– ultima ristampa), nella quale
anche il comportamento dei politici si trasforma
in spettacolo più o meno godibile.
In ogni caso, tutto il discorso fin qui fatto ha di
sicuro una qualche relazione con le elaborazioni
di una schiera di studiosi per i quali il concetto
di “natura” è ingannevole “ontologia”, dato che
– invece – non ontologico e quindi logico è solo
l’approccio antropologico e socio-storico.
Perché il lettore possa comprendermi appieno, riprenderei per esteso un passo contenuto in
una recentissima opera del semiologo Gianfranco Marrone: «Quando per esempio il governo
australiano ha costituito nei territori del Nord
il Nitmiluk National Park, dichiarandolo zona incontaminata e quindi caso tipico di sospirata wilderness, il leader della popolazione aborigena
Jawoyn che lì abita ha vivamente protestato. Per
loro, quel territorio non è affatto selvaggio, sede
di una natura non ancora trasformata dal gesto
civilizzatore dell’uomo, ma è semmai un ambiente percorso e abitato come una dimora spaziosa
e familiare. Quel parco, dal loro punto di vista,
è l’esito di millenni di lavorio umano, frutto di
costanti attività di caccia e disboscamento, nonché di rituali, cerimonie, relazioni di parentela»
(Addio alla Natura, Einaudi
, pp. - ). Con
questa appropriata citazione intendo chiarire,
dunque, che il paesaggio, la “natura”, i luoghi,
potremmo considerarli costruzioni mentali, sociali, elaborazioni effettuali di storie, vita vissuta
o tramandata, referti insomma artificiali, quindi la loro rappresentazione e metabolizzazione
soggiacenti ad una clausola relativistica, dipendente cioè da un soggettivo rapportarsi.
Ora, credo che l’approccio “anti-ontologico”,
per intenderci, possa essere utilmente applicato
per meglio comprendere le decisioni di (ri)assetto urbano/territoriale, allorché esse vengano a
determinarsi concretamente: perché i contesti
urbani, in certe fasi della loro esistenza, sono
(ri)modellati? Per assecondare e quindi portare a compimento le caratteristiche intrinseche,
strutturali che hanno assunto nel tempo o invece per rispondere ad una nuova esigenza sociale, ad una prima sconosciuta richiesta di “sentire
comune”, ad aspirazioni dello spirito pubblico
prima non nutrite? Insomma, per ragioni con-
ne mercantile della città, che è prevalente.
Porsi l’obiettivo della riqualificazione dello
stadio è importantissimo, sia chiaro: anzi, è forse uno dei nodi strategici principali del riassetto
urbano dell’area metropolitana barese, data la
rilevanza oggettiva del manufatto e l’esigenza
di approcciarvisi entro una nuova ottica di sostenibilità totale, anche economica. D’altronde
la questione è planetaria: in Cina ci si sta ponendo oggi un problema analogo per lo stadio
“Nido d’uccello” di Pechino, simbolo dei Giochi
Olimpici del
(cfr. Marco Del Corona, Il Nido dei dubbi, da icona a seccatura, su “Corriere
della Sera” del agosto
, p. ). Direi di più:
l’obiettivo della riqualificazione è da conseguire
«superando le fratture tra pubblico e privato,
migliorando la performance dello sviluppo urbano, la coesione sociale e la competitività delle
aree urbane» (come più in generale afferma Paolo Urbani nel suo recente Urbanistica solidale,
Bollati Boringhieri
, p. ).
Tuttavia l’inconveniente da evitare è che dietro
il fondato usbergo delle criticità gestionali trovi
alimento la sempre alitante tentazione di creare
intorno allo stadio un esteso quartiere di residenze, cosa che farebbe regredire il progetto di
integrazione multifunzionale ad una banale (ed esiziale) nuova cementificazione del tessuto urbano: oltretutto, ciò equivarrebbe per la città di Bari
all’applicazione di scelte schizofreniche, dato che
da un lato – anni fa – si è collocata dinamite sotto
i palazzoni di Punta Perotti, dall’altro – oggi – si
recupererebbe cemento in altro modo!
nesse al “naturale” o all’ “artificiale”?
Io penso che le ragioni profonde siano quasi
sempre connesse ai fattori che abbiamo catalogato come di tipo “artificiale”, cioè soggettivi:
ad esempio, la città costiera di Mola di Bari,
chilometri dal capoluogo di Regione, pur essendo sempre stata adagiata sul mare, solo alla
fine del XX secolo ha avvertito l’esigenza insopprimibile di reinventarsi “osmotica” ed anzi di
compiere la scelta innovativa di trarre energia
dal mare e, sull’onda di questo nuovo sentire, ha
incaricato un architetto catalano esperto (Oriol
Bohigas) di riprogettare radicalmente un esteso
waterfront (frontemare), che poi nel corso degli
ultimi due anni in parte significativa è stato realizzato grazie all’apporto di fondi europei.
Ma torniamo allo stadio di Renzo Piano. L’idea
di riqualificarlo integrandolo funzionalmente
non è di oggi: un primo progetto di arricchimento della struttura con funzioni commerciali,
terziarie e ricettive venne presentato a Cannes
nel marzo
, durante il MIPIM-FieraMercato
Internazionale dei professionisti dello sviluppo
territoriale, immobiliare e imprenditoriale. Sullo
sfondo erano gli esempi di grandi stadi come il
“Philips Stadion” di Eindhoven (Olanda), l’ “AOL Arena” di Amburgo o lo “Stade de Suisse” di
Berna. Ora, attorno a questi stadi-arene, moderni sul piano degli standards sportivi, è cresciuto
– ove più ove meno – un tessuto spesso molto
integrato di ristoranti, hotels, musei e altre realtà culturali, del tempo libero, ricettive e commerciali. Se – sia notato d’inciso – per lo stadio
“San Nicola” non si è accennato quasi mai alle
integrazioni culturali, ciò dipende dalla vocazio-
WALDEMARO MORGESE
leNewsdaTerritorioeImprese
inviate le vostre notizie a [email protected]
PUGLIA
Cineas: 20 borse di studio
per i Master gestione rischi
Risk manager industriali, risk manager ambientali, risk manager
sanitari: tutte professioni in forte crescita che hanno il compito
fondamentale di monitorare, gestire e prevenire i rischi a cui possono essere esposte industrie, piccole e medie imprese ed ospedali; le stesse aziende hanno sempre più bisogno di nuovi profili professionali capaci di affrontare e ottimizzare la gestione dei rischi.
A tal proposito, Cineas, il Consorzio universitario, nato su iniziativa del Politecnico di Milano, mette a disposizione in totale borse
di studio a parziale copertura del costo del master prescelto. Le
borse di studio sono valide anche per frequentare i master di formazione avanzata rivolti a chi intende specializzarsi nella perizia
assicurativa, liquidazione dei danni e sinistri complessi (industriali,
tecnologici, interruzione di attività, RC professionale, RC prodotti)
che completano in modo significativo l’offerta formativa di Cineas.
Per ogni master sono previste borse di studio che garantiscono
la copertura del % del costo da sostenere.
Convegno ANIDIS a Bari
sull’ingegneria sismica
Si terrà nel Politecnico di Bari, dal al settembre, la XIV edizione del Convegno Nazionale Anidis – L’Ingegneria Sismica in Italia,
importante e atteso appuntamento rivolto alla comunità scientifica
e accademica, al mondo professionale e degli operatori del settore,
che sono chiamati a condividere le esperienze e gli studi più recenti,
confrontandosi su progettazione antisismica, sicurezza delle costru-
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Direttore responsabile: Dionisio Ciccarese
Direttore editoriale: Vito Raimondo
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BASILICATA
zioni esistenti e gestione del rischio. Tema centrale sarà quello delle
Normative Tecniche per le Costruzioni, con particolare riguardo alle
criticità emerse nei primi tre anni dall’entrata in vigore della normativa e alle modifiche proposte dalle commissioni di lavoro.
Camera Commercio Italo Orientale:
in Cina un desk operativo
La Camera di Commercio Italo Orientale, presieduta da Antonio
Barile, nello spirito della sua vocazione internazionale ha siglato un
accordo con lo Studio Legale Picozzi & Morigi. L’Accordo prevede
l’istituzione di un desk operativo in Cina della CCIO presso le sedi
di Shanghai e Nanchino dello Studio Legale già socio della Camera ed autorizzato dal Ministero della Giustizia Cinese ad operare in
tali territori. Gli obiettivi della cooperazione sono: supportare, con
risorse professionali qualificate nell’ambito del diritto cinese e del
trading in Cina, i soci della Camera nello sviluppo di nuove opportunità di business da e verso la Cina.
Provincia di Potenza:
premio Klimaenergy 2011
Dopo il premio di Legambiente nazionale come miglior buona
prassi
al programma “Scuole ecologiche in scuole sicure”,
arriva un altro importante riconoscimento al modello energetico
sostenibile messo in campo dalla Provincia di Potenza, alla quale è
stato infatti assegnato il premio speciale per il particolare impegno
sulla formazione legata alla diffusione delle energie rinnovabili,
nell’ambito del ° Award per Klimaenergy
, la Fiera internazionale delle energie rinnovabili per usi commerciali e pubblici. Oltre
che al premio Legambiente, il riconoscimento Klimaenergy
si
va ad aggiungere alla menzione speciale per il premio “Progetti
sostenibili e green public procurement”, promosso dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze e del Consip.
Progetto Arupa a Matera:
sportello per agricoltura
Ambient Assisted Living Forum:
a Lecce dal 26 al 28 settembre
Si terrà a Lecce dal
al
settembre
, l’annuale conferenza internazionale dell’Ambient Assisted Living Association, che
coordina il programma congiunto europeo AAL, finalizzato al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione anziana ed
implementato da
stati membri europei e gli stati associati. La
Regione Puglia, in collaborazione con l’ARTI – Agenzia regionale
per la Tecnologia e l’Innovazione, parteciperà all’evento con uno
spazio espositivo regionale, per dare visibilità ai progetti di ricerca
e alle imprese innovative operanti nel settore d’interesse.
La Provincia di Matera ha attivato, nell’ ambito del progetto Arupa, Azione D , uno specifico servizio denominato “Sportello informativo per l’agricoltura e la pastorizia locale”. Gli addetti allo
Sportello Informativo sono dipendenti tecnici della Provincia che
hanno seguito uno specifico percorso formativo tenutosi a Matera
presso il Ditec dell’Università di Basilicata. La finalità degli addetti
allo Sportello è contattare, in maniera continua e capillare, gli agricoltori e gli allevatori residenti ed attivi nell’intero comprensorio
del SIC e delle aree limitrofe, oltre che le associazioni di categoria e
fornire informazioni puntuali e dettagliate sulla materia.
Ogni riproduzione anche parziale è vietata ai termini di legge – Chiuso in tipografia il 15 settembre 2011
Società editrice:
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18
17-23 settembre 2011
Itinerari
Produzioni salentine – La “novella” che piace ai tedeschi
Ecco Sieglinde
la regina
delle patate
L
unga, ovale, bel colore ambrato, di aspetto gentile, pasta
gialla e saporita, la Sieglinde di Galatina è una varietà di patata la cui coltivazione trova terreno ideale in Puglia, specie nel
Salento. In particolare oltre Galatina nei comuni di Racale, Alliste,
Taviano, Melissano, Ugento, Matino, Presicce.
La produzione (circa
.
quintali l’anno) è particolarmente
apprezzata sui mercati dell’ Europa settentrionale, in particolare
dalla Germania che ne è il primo importatore.
Essendo una patata novella, la raccolta avviene precocemente:
tra la seconda metà di marzo e giugno nel Salento e da maggio a
metà luglio sulla costa jonica. Il tubero non ancora del tutto maturo
essendo la buccia ancora tenera, è immediatamente destinato al
mercato per essere consumato.
La patata di Galatina è stata inserita nell’elenco dei prodotti tra-
dizionali di Puglia con Decreto Ministeriale del
luglio
.
A Felline, frazione di Alliste, ogni estate le dedicano una sagra cui partecipano centinaia di turisti.
Tante le ricette salentine per cucinare le Sieglinde: a focaccia, con ragù di cipolle, o alla rustica o a
“pitta” o a panzerotti. E ancora con uova battute, capperi, pane grattugiato, scamorza, mortadella, cipolle, olive nere,
olio d’oliva, pomodori, latte, farina, prezzemolo, sale e peperoncino. Il tutto secondo dosi, impasto e cottura suggeriti dagli usi del
mondo contadino nelle cui cucine sapevano bene come dare sapori eccellenti con ingredienti poveri. E la patata tal è. E simpatica: come si fa a rimanere indifferenti davanti a un cesto di patate, turgide
e polpute che ti strizzano l’occhio facendosi immaginare fritte, in
purea, cotte alla
brace, a gnocchi con
burro e salvia, in insalata, con il baccalà, al
forno con le carni o con il pesce, in brodo, con la pasta, con il tonno, con il riso e le cozze, con i funghi, o nelle focacce e nei panzerotti salentini?
E pensare che quando arrivarono nel
dal Perù in Europa, le
patate le davano ai porci.
Con la Sieglinde anche per scoprire Galatina.
Fra romanico e del barocco spicca la chiesa di S. Caterina d’Alessandria
Tracce di gotico a Galatina
L
a Puglia è regno del romanico pugliese e il
Salento, poi, del barocco. Perciò una chiesa
come quella di Santa Catenina d’Alessandria a
Galatina, proprio non te la aspetti. Il tempio è
gotico, a crociere su pilastri ed è tempestato
d’affreschi di stile francescano.
Lo volle nel
Raimondello del Balzo Orsini perché “la chiesa principale San Pietro, era
uffiziata secondo il rito greco e in lingua greca,
per cui i latini che quell’idioma non comprendevano, non potevano pregare Iddio in una lingua
sconosciuta”.
Raimondello Orsini del Balzo, principe di Taranto e padrone della Contea di Soleto, nel cui
territorio si trovava Galatina, volle la chiesa con
la moglie Maria D’Enghien che commissionò le
decorazioni interne. Poi il figlio dei due fondatori, Giovanni Antonio, completò i lavori facendo
costruire i sepolcri dei genitori e il proprio.
Gli affreschi hanno subito danni ingenti per
infiltrazioni d’acque piovane. I restauri ci hanno
riportato allo splendore alcune delle scene.
DA IERI AL VIA IL “SETTEMBRE MASSAFRESE”
I
l settembre e il ottobre, durante il “Settembre massafrese”, Massafra fa rivivere un episodio storico della fine del ‘
: la battaglia tra massafresi e turchi,
nei pressi delle sorgenti del fiume Tara il settembre
. La manifestazione
è organizzata dall’associazione culturale “MassafraNostra”, con il patrocinio del
Comune, della Provincia di Taranto e della Regione Puglia.
In mattinata spettacolo degli sbandieratori di Oria in piazza Vittorio Emanuele. Seguirà la cerimonia del Bando da parte dell’Araldo in piazza Garibaldi. Nel
pomeriggio (dalle ), corteo storico lungo le vie principali della città. Subito dopo seguirà la corsa del palio. Le manifestazioni celebrative finiranno domenica
ottobre con la cerimonia di consegna del Palio nella chiesa del Rione vincitore.
Nicola Andreace è l’artista massafrese che ha raffigurato la storia del Palio, esaltando la coesione dei sentimenti dei cittadini massafresi e la cultura di ieri e di
oggi. Suo è il Manifesto di quest’anno, la cui composizione propone quella già incisa su un supporto d’argento, utilizzata per il Premio del “Palio della Mezzaluna”
delle precedenti edizioni.
I sei Rioni della città (San Marco, Pappacoda, Santa Caterina, Imperiali, Gesù
Bambino, Santi Medici) sono pronti a contendersi l’ambito vessillo. Al Corteo
storico prenderanno parte circa
personaggi tra figuranti, sbandieratori, cavalieri dei Rioni massafresi e musicisti della banda “Città di Massafra”, diretta da
Nicola Latorrata. Ad aprire il Corteo, il gruppo degli sbandieratori di Arezzo. In
coda, Donna Isabella Monsorio, signora di Massafra, e Jacopo Micheli, vescovo di
Mottola, al tempo della battaglia contro i Turchi del
, e il Carroccio, trainato
da due buoi, con il Palio del Comune.
I giovani atleti, quattro per ogni Rione, saranno schierati sul filo della partenza
con una torcia accesa. Dovranno tenerla accesa per tutto il tragitto, con l’obbligo
di fermata, per la sua riaccensione, nei trenta metri regolamentari.
Vincerà il Rione che, per primo, vedrà un suo atleta raggiungere Piazza Garibaldi, con la torcia accesa, in grado di accendere una coreografia di fuochi d’artificio.
La serata sarà presentata da Antonio Dellisanti.
Sempre domenica, sarà possibile fare tour guidati alla scoperta delle bellezze
di Massafra a cura dell’Ufficio Turistico comunale (Cooperativa Nuova Hellas) e
dell’associazione culturale “Terra di Puglia”, in collaborazione con la Cooperativa
“ zero ”. Info:
.
Chi fu o chi furono gli autori degli affreschi? Un
tal Caterino Veneziano, anonimi pittori napoletani, toscani, oppure emiliano-marchigiani? Sta di
fatto che le raffigurazioni dell’Apocalisse, della
Genesi, del ciclo delle Virtù, dei Sacramenti e ancora dei Dottori della Chiesa, i cori degli angeli, le
scene della vita di Gesù e di Santa Caterina, sono
“meravigliosi per il colorito”, e la chiesa “bellissima, con una porta che è una magnificenza... la
navata centrale è maestosa”, scrisse Janet Ross,
viaggiatrice in Puglia nell’Ottocento.
Il Tabernacolo seicentesco fu realizzato da
fra’ Giuseppe da Soleto in stile barocco. È alto
centimetri, largo
e profondo
ed è
fatto di legno intagliato con decorazioni policrome.
Pietro Cavoti, un oscuro quanto straordinario
personaggio, delegato (con miserrima paga) dal
Governo d’allora “alla preservazione degli scavi e
monumenti di Galatina e dintorni”, merita più di
una citazione per i disegni che fece degli affreschi.
Li ricopiò ad acquerello, quando ancora nell’Ot-
Massafra
Curiosità
“Tebaide
d’Italia”
L
tocento erano più fruibili, con metodo, puntiglio
e tanta, ma tanta ispirazione artistica. Cavoti fece
in anni di paziente lavoro, quello che oggi un fotografo avrebbe documentato in poche settimane. Gli acquerelli del Cavoti sono in un museo che
Galatina gli ha dedicato. Sono da ammirare specialmente per quelle parti d’affresco che umidità
e ritardi nei restauri, oggi non sono più.
Gli edifici di Galatina, tra i più belli della provincia di Lecce, sono quasi tutti nel Centro Storico in un misto architettonico del Cinquecento e
dell’Ottocento: Palazzo Vernaleone sulla cui facciata spiccano motti in latino, Palazzo Scrimieri
più noto come “Tafuri-Mongiò”, in stile barocco. E ancora i Palazzi Papadia, Giorgioni-Nuzzo
o “Galluccio”, Orsini con facciata neoclassica,
Bardoscia (
). Tra le chiese, oltre a quella di
Santa Caterina, altri due sono i gioielli di Galatina: le Grazie del
e la Matrice dedicata a San
Pietro e Paolo del XVII secolo.
Info: IAT
oppure Municipio
.
a “Tebaide d’Italia”, così è
chiamata la città, per le grotte
o “laure” basiliane, i villaggi rupestri, che si trovano nelle gravine
del suo territorio: abitazioni, stalle, basiliche, viottoli, necropoli,
persino un’antica farmacia, detta
del “ Mago Greguro”, sono nella
“lama” della Madonna della Scala.
Si tratta di monumenti della civiltà
del “vivere in rupe” risalenti al Medioevo di quando le case e i centri
di culto si scavavano nella roccia.
Molto interessanti anche i trappeti
ipogei (frantoi oleari) dove ancora
si trovano gli strumenti utilizzati
sino alla fine del secolo scorso per
l’estrazione dell’olio dalle olive.
Uno dei più espressivi è quello di
masseria “Accetta Grande”.
fraBoschi,SentierieTorrenti
Il tartufo di casa nostra
*Il e il “Rasseg
“Rassegna del Tartufo Bianco e Nero di Roseto Valfortore”. Nei boschi circostanti il paese si trova
soprattutto il tartufo nero, una varietà che può arrivare
a costare fino a
euro il chilo. Il tartufo nero, detto anche “scorzone”, ha un sapore forte, con un retrogusto
intenso e prolungato, una vera delizia per i palati ‘educati’ alla salubrità e alla veracità dei sapori.
Il programma dei due giorni dedicati al prezioso tubero sarà aperto oggi: alle con l’apertura degli stand
dedicati ai prodotti tipici, alle , la serata proseguirà
con una degustazione-aperitivo, dalle . , i ristoranti
rosetani proporranno menù turistici con pietanze a base
di tartufo, dalle . , il borgo sarà animato dagli artisti
dell’associazione Agorart. Domenica gli stand delle tipicità apriranno alle . , mentre alle
si assisterà alla
gara tra i migliori cani da tartufo italiani. Sempre dome-
nica, ma dalle , avrà inizio l’asta per il tartufo bianco.
A mezzogiorno, la degustazione-aperitivo precederà il
pranzo “Alla scoperta dei vecchi e dei nuovi sapori”.
Info: Comitato festa, presidente Giovanni Manca tel.
.
*Domenica
settembre con Avanguardie di Lecce
nel parco regionale naturale “Portoselvaggio e Palude
del Capitano”, dove è sempre un piacere ritrovarsi per
camminare con andamento lento. Il mare di Portoselvaggio è un incanto di colori e trasparenze. È un bacino di tesori con le sue grotte, la sua fauna, i
e più
organismi che lo attraversano. È una risorsa per la bellezza e l’armonia che regala a ogni visitatore, turista, ricercatore, sportivo, camminatore. Info: Emanuela Rossi
.
Pagina a cura
di Vittorio Stagnani
Sanità
Ogni anni il
17-23 settembre 2011
19
% delle morti di bimbi under anni evitabili col vaccino
Si torna tra i banchi
si torna a vaccinarsi
R
icomincia la scuola, torna l’autunno e, per due famiglie su
tre si ripropone il problema delle vaccinazioni per i ragazzi.
Farle, non farle?
Indubbiamente sì, perché esse proteggono da malattie infettive
che possono, a volte, rivelarsi letali o gravate da conseguenze psichiche e fisiche.
Disponiamo di un calendario che fornisce indicazioni (da attuare
con scrupolo) sulle pratiche vaccinali da adottare per ottenere il
massimo beneficio, vantaggi che sono confermati negli anni dimostrando che vale la pena, anche dal punto di vista economico, di
investire in questa strategia.
Grazie alla vaccinazione, è scomparso dal mondo il vaiolo (dal
) che uccideva più di milioni di persone l’anno ed è stata eliminata, la poliomielite, tranne che in un minimo di Paesi, riducendo
del % il numero di casi.
Si è avuto un calo di frequenza e mortalità di morbillo, varicella,
rosolia, difterite, parotite, pertosse, febbre gialla. Determinante la
vaccinazione per la prevenzione dell’epatite A e B.
La vaccinazione anti-morbillo ha salvato più di , milioni di vite
e, in Africa, ha ridotto i casi del %.
L’OMS denuncia che “la Regione europea non progredisce più
nel suo sforzo per raggiungere a breve l’obiettivo dell’eliminazione
di morbillo (in molti Paesi dell’Europa occidentale la vaccinazione è
inferiore all’auspicato %) e rosolia a breve tempo.
In molti Paesi specie dell’Europa orientale, gran numero di decessi di bambini dovuti a pneumococco ed a diarrea da rotavirus
può essere eliminato grazie a vaccini da poco disponibili.
Ogni giorno, più di .
bambini non ricevono una vaccinazione
completa e questo consente di stimare che , milioni di bambini
non ne hanno beneficiato, l’anno scorso. Ogni anno, % delle morti di bambini under anni sono da attribuire a malattie che sarebbero state evitate con la vaccinazione. Questo ha comportato la
perdita di
milioni di euro, a fronte di una vaccinazione che, nel
complesso sarebbe costata nemmeno dieci.
CONVENIENZA
I vantaggi della vaccinazione superano migliaia di volte gli eccezionali rischi.
Per esempio, un malato di morbillo su
sviluppa polmonite ed
uno su .
meningoencefalite. Il vaccino fa rischiare quest’ultima
complicanza una volta su un milione (mille volte meno). C’è stato
(A. Wakefield e coll della Royal free medical schooll di Londra, cui
molti altri, pur non disponendo di dati obietti, si sono accodati) chi
ha collegato il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia all’autismo.
“Questo accostamento – denuncia l’autorevole “British Medical
Journal”, dopo un’analisi approfondita – è il frutto di una frode”. Lo
stesso “Lancet”, che aveva pubblicato il lavoro, dopo un’indagine
del General medical council, lo ha ritirato. “Un tentativo deliberato
di imbroglio – dice Brian Deer – poiché dei bambini dichiarati autistici non lo erano e vi era un grosso conflitto di interessi alla fonte”.
I RENITENTI
La copertura vaccinale non soddisfa e si lamenta la presenza di
giovani (nati prima del
), non protetti.
Gli adolescenti sono una fascia a rischio perché o non hanno – colposamente – eseguito il vaccino oppure non hanno praticato i richiami previsti e doverosi. Ne deriva che questi giovani sono, a volte,
all’origine di episodi epidemici per esempio di morbillo o pertosse.
La prima volta oppure il rientro a scuola espongono i bambini a
possibilità di contagio e li rendono, a loro volta, portatori di infezioni ad altri (fratelli molto piccoli, adulti specie anziani).
Il picco delle malattie o di vere e proprie epidemie si registra
proprio in dicembre. La vaccinazione, secondo regola, può evitare
queste evenienze che costano
milioni di euro l’anno.
I calendari vaccinali riportano i vaccini obbligatori (gratuiti) e raccomandati. Però, per l’offerta di questi ultimi, vi sono differenze
regionali che, per evitare confusioni ed evasioni, a volte giustificate da questo clima di differenze ed incertezze, dovrebbero essere
eliminate.
PUGLIA
In Puglia vige un Piano di prevenzione attiva con un budget di ,
milioni di euro per un triennio. Il piano nazionale si aggira intorno
ai milioni €.
Le coperture vaccinali in Puglia (indagine “Icona”, referenti prof.
Rosa Prato e Giovanni Caputi) sono del - % per la polio, - %
per difterite-tetano, , % per l’epatite B, - % per morbillo, parotite, rosolia. Per meningococco, varicella, influenza, hemophilus
influenziae , - , %, epatite A , %. La vaccinazione, gratuita, anti
papillomavirus (infezione che può dare cancro dell’utero) lascia a desiderare così come quelle degli adolescenti nei cui riguardi non vi è,
allo stato, alcuna azione mirata pur in presenza di sollecitazioni ad interventi organici e di campagne di coinvolgimento diretto con strategie di comunicazione che informino sulla utilità dei vaccini consigliati.
Tra le sei misure anti-tabacco, l’OMS ha raccomandato l’aumento delle tasse sui pacchetti
Il fumo uccide 5 milioni di persone ogni anno
T
abacco, tra rischi, danni accertati anche economici, lotta, prevenzione, “nuovo” contrabbando, questa volta, ancora povero, sciatto con
merce racimolata o contraffatta.
E rispuntano anche i raccoglitori di cicche per
farne, con il tabacco residuo, fumabili sigarette.
Apprezzati questi ultimi “artigiani del riciclo”
perché essi alleviano il pur gravoso problema delle cicche liberamente disperse nell’ambiente.
I PACCHETTI
In molti Paesi ( miliardo di abitanti), sui pacchetti in vendita ci sono scritte di dissuasione o
immagini macabre per impedire o ridurre il fumo.
L’industria del tabacco si rivolge, ora, soprattutto a donne, specie giovani ragazze (in Italia,
fumano , % delle donne e , % degli uomini)
e le invoglia con invitanti disegni, slogan e personaggi-simbolo. Analoghi ammiccamenti per
acquirenti dei Paesi emergenti.
Nel mondo, un miliardo di fumatori abituali e
più dell’ % di loro vivono in Paesi a basso-intermedio reddito. Fino a metà di loro morrà di malattia collegata al tabagismo.
Il tabacco è la più elevata causa di morti prevenibili: milioni, quest’anno (tanti quanti ne
causano, sommate, tubercolosi, aids, malaria). Di
loro,
.
non fumatori ma esposti a fumo di
altri (passivo).
Il tabagismo è un fattore che contribuisce
grandemente all’epidemia di malattie non trasmissibili (cardiovasculopatie, enfisema, cancro)
responsabili del % delle morti.
CAMPAGNE CONTRO
I MEDICI
Due miliardi di persone vivono in Paesi nei quali è in atto una valida campagna contro il fumo;
il
% della popolazione non è protetta da legge che interdice di fumare. Resta molto da fare
contro il fumo attivo e passivo che uccide, nel
mondo, milioni di persone l’anno, una ogni
secondi.
È proibito fumare solo in delle
città più
popolate del mondo.
LE SUPERTASSE
Tra le sei misure anti-tabacco, l’OMS ha raccomandato l’aumento delle tasse sui pacchetti acquistati. Lo hanno attuato già
Paesi
che hanno tassato di oltre il % il prezzo di vendita (OMS Rapporto
). La
riduzione del consumo di tabacco, in
questi Paesi, si è resa evidente. Ma solo il % della popolazione mondiale
è protetta da questa misura. L’Europa eccelle in questa politica. Dei
Paesi che, nel mondo, supertassano
( % nei più ricchi e % negli altri),
sono europei.
L’Irlanda tassa di più, il Kazakhstan
ha il più basso prezzo per le migliori
marche e la Repubblica Moldova il più
basso per le marche più scadenti.
In Australia, la vendita dei prodotti del tabacco è sottoposta
a condizionamenti importanti.
APIXABAN, PRIMO ANTICOAUGULANTE ORALE CHE RIDUCE IL RISCHIO DI MORTE
P
ubblicati. su The New England
Journal of Medicine, i risultati del
trial clinico di Fase III ARISTOTLE (coordinato da Duke Clinical Research Institute, Durham, NC e Clinical Research
Institute, Uppsala, Svezia) che hanno dimostrato che apixaban (nome non commerciale) è il primo anticoagulante orale
che riduce in modo significativo il rischio
di morte per qualsiasi causa. Inclusi nello
studio, .
pazienti con fibrillazione atriale e almeno un fattore di rischio addizionale di ictus.
Rispetto alla terapia standard, Apixaban riduce:
• del % il rischio di ictus e di embolia
sistemica;
• del % il rischio di sanguinamento
maggiore;
• dell’ % la mortalità.
Negli Usa, in atto una crociata, il fumo equiparato a una droga illegale e, per esempio, a New
York, l’acquisto del pacchetto di sigarette diventa un lusso perché troppo alta la tassa da pagare
e, d’altra parte, è quasi di disdoro mostrale tra le
proprie mani. Garattini propone che “si eviti che
i fumatori entrino a lavorare negli ospedali e nel
Servizio Sanitario Nazionale ( % dei Paesi proibisce di fumare in ospedali o scuole). Medici ospedalieri che non fumino è la migliore campagnaantifumo. Invece il % dei medici è fumatore. Il
fumo aumenta i loro clienti, li rende essi stessi
malati ed uccide .
italiani l’anno”.
La norma di allontanarsi dal posto di lavoro
comporta perdita di rilevante tempo che,
monetizzato, raggiunge una media di ,
euro al giorno pro capite.
MERCATO
Le vendite di sigarette si sono ridotte, in
Italia, del , %, rispetto al
quando sono
stati venduti oltre
milioni di pacchetti
in meno (quasi pacchetto in meno al mese
acquistato da ciascun fumatore). Dall’entrata
in vigore della legge, la diminuzione delle vendite di sigarette è stata del % (diminuzione
media di , % l’anno).
IL CONTRABBANDO
Negli ultimi tempi si è registrato un ritorno prepotente
del contrabbando. L’Italia,
luogo di transito dei tabacchi lavorati esteri di
contrabbando destinati ad altri Stati dell’Ue ed
introdotti, specie “intraispettivamente” (varchi
doganali con documentazione falsa).
Anche fenomeni di contraffazione, vendite via
web o cross-border (aumentato dopo l’entrata
della Slovenia) ed accelerazione dei flussi di commercio transfrontaliero (per differenze di prezzo
sul confine italo-sloveno, tra
e
, calo
delle vendite legali in Friuli-Venezia Giulia del %.
Si acquistano prodotti illegali a prezzi molto più
convenienti, entrati al di fuori di qualsiasi controllo doganale (mercato unico UE).
DANNO ECONOMICO:
l fumo è anche danno economico. Da a
ۏ
il vero costo di un pacchetto di sigarette.
Ogni pacchetto, secondo uno studio
dell`università politecnica di Cartagena (Spagna),
può costare
€ per gli uomini e € per le donne se, nel prezzo, si considerano i costi personali
(e non quelli – notevoli – del Servizio Sanitario derivati da malattia e morte prematura. Tra le oltre
sostanze (gas e particolato) contenute nel
tabacco che brucia ci sono conservanti, umidificanti collanti (un elenco di
voci) e un elemento radioattivo pericoloso come il Polonio. Opportuno, quindi, smettere o non iniziare e, ancor più,
non riprendere a fumare.
L’OMS lancia l’allarme: il fumo ucciderà, nel
XXI secolo, un miliardo di persone e farà perdere
l’equivalente di una finanziaria di un intero continente.
SCARSEGGIANO I FARMACI PER LA CURA DEI TUMORI, MA SOLO QUELLI PIÙ ECONOMICI
P
er la cura dei tumori, mancano, paradossalmente,
i farmaci tradizionali che costano meno. Negli Usa,
in Italia ed altri Paesi: disponibili e sollecitati i big-farmaci che costano molto; latitanti i più poveri.
Lo denuncia il presidente degli oncologi Usa, prof.
Michael Link.
Le industrie lamentano la carenza di sostanza base
ma, in realtà, preferiscono impegnare, macchine e persone per fabbricare prodotti che, nell’unità di tempo
lavorativo, rendano di più. In tal modo, farmaci che co-
stano - dollari a fiala cedono il passo a quelli che assicurano decine di migliaia di dollari o euro a ciclo o mese.
È il caso, per esempio, della bleomicina che, da sola,
può curare e guarire alcuni linfomi, della carmustina
che prepara il terreno al trapianto di midollo, di altri
che, aggiunti ai nuovi, ne riducono dose necessaria e
tossicità.
Le vecchie, risparmiose molecole vadano in pensione. È tempo di consumi.
Pagina a cura
di Nicola Simonetti
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“Non si
possiede
ciò che
non si
comprende”
Johann Wolfgang von Goethe
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Opinioni
di Vito RAIMONDO
17-23 settembre 2011
21
Le cattive abitudini dei meridionali e una scelta che andava pesata meglio
Biglietti omaggio in Fiera
diciamolatutta il vento si è già... fermato
I biglietti-omaggio della Fiera del Levante
e le (pessime) abitudini dei meridionali
La casa sul Colosseo di Scajola
e il riconoscimento delle ex proprietarie
Lele Mora-Emilio Fede
come Tarantini e Lavitola
con lui. Se parlavo non mi arrestavano”.
Poi, Scelsi avrebbe cambiato linea e Gianpi fu
arrestato, ma il Gip lo mandò ai domiciliari (a Roma: in una casa nelle vicinanze di Via Veneto…).
Non ci raccapezziamo. Fosse che fosse che
questo è davvero il Paese del “bunga-bunga”?
Magistratura compresa?
Barbara e Beatrice Papa, signore che vendettero una casa con vista sul Colosseo all’ex Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola,
hanno confermato ai magistrati della Procura
di Roma che l’abitazione fu pagata da Angelo
Zampolini, braccio destro del costruttore Diego Anemone coinvolto nell’Aquila-gate.
Laterza: impenditore non è chi conquista
posizioni privilegiate con attività illecite
EMILIO FEDE
GIANFRANCO VIESTI
La storia dei biglietti-omaggio delle Fiera del
Levante, prima soppressi e, poi, parzialmente
ripristinati, non è edificante. Ha fatto bene il
presidente Viesti ad accogliere le proteste degli
espositori (un certo tipo di espositori) che, in
fondo, sono i finanziatori delle attività dell’ente.
Ma… Forse quella decisione andava soppesata
con maggiore “delicatezza”, valutando a pieno
le pessime abitudini dei meridionali e dei baresi
quando si tratta di non pagare i servizi e, spesso,
le imposte.
Quella vecchia liberalità delle dirigenza della
Fiera indubbiamente va soppressa, ma bisogna
farlo con gradualità (step by step) concordando, semmai, le decisioni con gli stessi espositori che hanno bisogno di visitatori hard (con
i quattrini tasca!) e non gente che va al rione
Marconi per mangiare un panino e sorbirsi una bevanda (prima andava anche al Luna Park,
con codazzo di bambini!)
Viesti sostiene che questa (la .ma) sarà
“l’ultima edizione di una manifestazione con le
caratteristiche che abbiamo ereditato dalla storia”. E così sia.
Se davvero deve “soffiare il vento del domani” dalla e sulla Fiera, che essi si porti via anche i
biglietti omaggio e tutte le provincialate ad essi
connesse. Alla Fiera servono i visitatori-clienti,
non gli
supporter dei consiglieri comunali
che si sono pure sdegnati degli omaggi!
I biglietti omaggio li debbono emettere soltanto gli espositori che sono pregati di inviarli ai
loro clienti sparsi in tutta Italia, non nelle clientele strapaesane.
CLAUDIO SCAJOLA
La vuole smettere, ora, il parlamentare del Pdl
di raccontare in giro fandonie sulla sua temporanea… smemoratezza all’atto dell’acquisto e,
semmai, andare a nascondere la faccia?
Marchionne presidente di Chrysler
Obama stia molto attento…
Sergio Marchionne, AD della Fiat, è stato nominato presidente della Chrysler, controllata dal
Gruppo torinese con il , %.
Lele Mora, manager di tanti artisti o pseudo
tali, oltre che di un nutrito gruppo di escort, ha
dichiarato ai Pm milanesi di aver pagato una “costosa intermediazione” a Emilio Fede (indagato
pure lui) per ottenere un finanziamento dal solito Silvio Berlusconi, attraverso il manager-factotum (quello delle olgettine!) Giuseppe Spinelli.
Il premier gli avrebbe elargito , mln di cui
Fede avrebbe trattenuto , mln. Insomma,
Mora come Tarantini e Fede come Lavitola.
Quest’ultimo è stato subito espulso dall’Ordine
dei giornalisti.
Cosa si aspetta a fare altrettanto nei confronti
di Emilio Fede che continua ad andare in onda
ogni sera con una faccia tosta e un’arroganza
(non solo di tipo professionale) snervante?
ALESSANDRO LATERZA
Ha ben ragione l’ex presidente di Confindustria Bari, Alessandro Laterza: “Bari non si faccia
cucire addosso la nomea di Sodomia del
”.
Si riferiva al discusso personaggio Tarantini:
“Non chiamatelo più imprenditore, ma faccendiere, intermediario, prosseneta”. (Aggiungiamo noi:
“mediatore di protesi ortopediche e di improbabili
escort”). “Imprenditore – ricorda Laterza – è chi si
confronta con il mercato, non chi conquista posizioni privilegiate in virtù di attività illecite”.
Bravo presidente. La Bari dei commerci e degli scambi non può confondersi con simili personaggi.
Questa considerazione mi è venuta in mente
leggendo anche la bella intervista di Adriana
Logroscino su “Il Corriere del Mezzogiorno” di
domenica .
Accanto ad essa mi sono inebriato nel leggere
il fondo di Michele La forgia, principe del Foro
barese e figlio d’arte di cui mi limito a citare soltanto il folgorante titolo: “Piccoli mostri e senza
qualità”.
Laforgia chiude il suo scritto con il noto proverbio: “Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda
il dito”. Proverbio cinese, come questo: “Quando
i nani allungano le ombra, è l’ora del tramonto”.
Buona fortuna. A tutti noi. E senza i Tarantini
o i simil –Tarantini.
Questo Tarantini che ora mette
nei guai anche la Magistratura
GIAMPAOLO TARANTINI
SERGIO MARCHIONNE
Il presidente degli Usa, Barack Obama stia
attento: quell’italo-svizzero-canadese potrebbe
insidiargli la presidenza dello Stato, giù un tantino precaria.
Questo Gianpi Tarantini, gran maneggione di
protesi ortopediche e di escort (più mignotte, in
verità…) dopo aver messo nei guai il Procuratore Generale di Bari, Antonio Laudati, ha tirato in
ballo il Pm Giuseppe Scelsi: “Avevo un accordo
“Non vi offendo, perché io non vi ho insultato, ma vi ho descritto”
Indro Montanelli
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la Gazz
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Sistemi economici e sociali di Puglia e Basilicata
Sì
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22
17-23 settembre 2011
Fiscalmente
Agenzia delle Entrate – Le indicazioni sulle donazioni alle case di ricovero e cura
La generosità... paga
L
e donazioni effettuate in favore di istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico, sia pubblici che privati, possono essere
portate dal donatore in diminuzione del proprio reddito.
Sono queste le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate con
la risoluzione n. /E, in risposta a un interpello presentato da un
istituto scientifico interamente dedicato alla cura, alla ricerca clinica, biologica e traslazionale e alla formazione in campo oncologico.
La normativa
L’articolo , comma
, della L. n.
/
, stabilisce che: “Sono integralmente deducibili dal reddito del soggetto erogante i fondi
trasferiti per il finanziamento della ricerca, a titolo di contributo o
liberalità, dalle società e dagli altri soggetti passivi dell’imposta sul
reddito delle società (IRES) in favore di università, fondazioni universitarie di cui all’art. , comma , della L. n.
/
, e di istituzioni
universitarie pubbliche, degli enti di ricerca pubblici, delle fondazioni e delle associazioni regolarmente riconosciute a norma del regolamento di cui al DPR n.
/
, aventi per oggetto statutario lo
svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato
su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, del Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro della salute, ovvero degli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca, ivi compresi l’ISS e l’ISPESL, nonché degli enti parco regionali e nazionali”.
Possono, pertanto, beneficiare della deduzione fiscale, senza
alcun limite, le società e gli altri soggetti passivi dell’IRES che destinano erogazioni liberali ai soggetti espressamente previsti dalla
citata norma. La stessa norma, inoltre, subordina la deducibilità
delle erogazioni in argomento al requisito di carattere oggettivo in
base al quale le erogazioni devono essere specificamente effettuate “per il finanziamento della ricerca”.
L’art. , comma , lettera l-quater), del TUIR, stabilisce che dal
reddito complessivo delle persone fisiche, si deducono senza limiti
di importo, se non sono deducibili nella determinazione delle singole categorie di reddito che concorrono a formarlo, “le erogazioni
liberali in denaro effettuate a favore di università, fondazioni universitarie di cui all’art. , comma , della L. n.
/
, del Fondo per
il merito degli studenti universitari, e di istituzioni universitarie pubbliche, degli enti di ricerca pubblici, ovvero degli enti di ricerca vigilati
dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ivi compresi l’Istituto superiore di sanità e l’Istituto superiore per la prevenzione
e la sicurezza del lavoro, nonché degli enti parco regionali e nazionali”.
Sia l’articolo , comma
, della L. n.
/
, sia l’art. , comma , lettera l-quater), del TUIR, prevedono espressamente che tra
i soggetti destinatari delle erogazioni liberali siano inclusi anche gli
“enti di ricerca pubblici”.
I motivi
Gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), disciplinati dal D.Lgs. n.
/
, e successivamente dal D.Lgs. n.
/
, recante il Riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, sono, ai sensi dell’art. di quest’ultimo decreto, “enti a rilevanza nazionale dotati di autonomia e personalità giuridica che, secondo standards di eccellenza, perseguono
finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo
biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità”.
Dalla disposizione emerge la duplice natura dei predetti Istituti,
derivante dalle specifiche finalità di ricerca e sperimentazione nel
campo della salute pubblica nonché dall’attività di assistenza sanitaria che si esplica anche in prestazioni di ricovero e cura, peculiari
delle strutture ospedaliere. Inoltre, l’art. del D.L. n. /
, (convertito con modificazioni dalla L. n.
/
), prevede “un credito
di imposta a favore delle imprese che finanziano progetti di ricerca, in
Università ovvero enti pubblici di ricerca”, e il comma dello stesso
art precisa che per enti pubblici di ricerca si intendono anche gli
“istituti di ricovero e cura a carattere scientifico”. Dalla lettura del
citato articolo del DL n. /
si evince l’intento del legislatore
di incentivare, mediante lo strumento fiscale, i finanziamenti a soggetti che diano idonea garanzia di operatività nella realizzazione di
progetti di ricerca scientifica, quali, tra gli altri, gli istituti di ricovero
e cura a carattere scientifico, sia di natura pubblica che privata. Le
finalità di questa recente norma sono di fatto coincidenti con quelle dell’articolo , comma
, della legge
/
, e dell’art. ,
comma , lettera l-quater), del Tuir.
Ecco perché gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico,
sia pubblici che privati, possono essere ricompresi tra “gli enti pubblici di ricerca” destinatari delle erogazioni liberali.
EMILIA CIMINIELLO
CHIARA DAMMACCO
a cura di Giuseppe Ciminiello
FiscoinAula
A
l contribuente non possono, tout court, essere
disconosciuti specifici benefici
fiscali a causa di presunte irregolarità a carico di un soggetto
terzo. Tanto in base ai principi
generali dell’ordinamento giuridico sulla buona fede e sul
legittimo affidamento. In particolare la negazione, solo ipotizzata, della natura giuridica
e dell’oggetto di una società
sportiva, non può farsi ricadere
sul collaboratore che ha ricevuto compensi non imponibili.
Tanto più qualora il diritto a
beneficiare della non imponibilità derivi anche dalla presenza
di idonee certificazioni tali da
legittimare il godimento dei benefici fiscali.
La condivisibile decisione
giunge dai giudici della Commissione Tributaria Provinciale di
Reggio Emilia (Montanari, Rel.
Mainini) in relazione ad una fattispecie tutt’altro che insolita.
Il fatto
Un contribuente emiliano
ricorreva avverso un avviso di
accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate per imposta IRPEF per l’anno
. con
tale atto l’Ufficio aveva recuperato a tassazione, quali redditi
assimilati al lavoro dipendente,
i compensi, considerati esenti,
erogati da una società sportiva
dilettantistica a responsabilità
Palestra in corso di affiliazione al Coni?
Comunque esenti i redditi dell’istruttore
limitata e sui quali non era stata operata alcuna tassazione,
accertando così un maggior
reddito di Euro .
,
ed
una imposta di Euro . , ,
interessi e sanzioni per Euro
. , Euro.
La decisione
Il Collegio ha dapprima ricostruito la vicenda storica
per poi inquadrarne normativamente gli effetti. L’accertamento, spiegano i Giudici, trae
origine da una verifica fiscale
dell’Ufficio a carico della “Società sportiva dilettantistica”
X a responsabilità limitata e
presso la quale il contribuente
accertato aveva collaborato in
qualità di istruttore per discipline sportive dilettantistiche
riconosciute dal CONI e dall’ente di promozione sportiva cui la
società era affiliata, cioè il C.S.I.
(Centro Sportivo Italiano). I
compensi percepiti per Euro
.
, , che dalla società erogatrice erano stati considerati
esenti ai sensi dell’art. , comma lett. m) ed art.
comma
TUIR
/ , dai verificatori
erano invece stati assimilati ai
redditi di lavoro dipendente ex
TUIR, poiché, in sede di verifica
era stato contestato che la società erogante non aveva ottenuto, per il
, riconoscimento di attività sportiva dilettantistica dal CONI. Premesso tanto
il Collegio ha puntualmente
ricordato che l’art. , comma
lett. m) del TUIR
qualifica
redditi diversi, “le indennità di
trasferta, i rimborsi forfetari
di spesa, i premi, i compensi...,
e quelli erogati nell’esercizio
diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle
Federazioni sportive nazionali,
dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo,
comunque denominato, che
persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia
riconosciuto..”. Ed ancora che
il citato art.
specifica “...i
compensi di cui alla lettera m)
del comma dell’art.
non
concorrono a formare il reddito per un importo non superiore complessivamente nel periodo di imposta a .
Euro”.
Alla luce del tenore letterale
delle norme, nonché della certificazione della corresponsione dei compensi erogati per le
prestazioni rese alla anni
, il Collegio non ha nue
trito più alcun dubbio che esse
rientrassero nella fattispecie
sopra richiamate e che non avrebbero dovuto concorrere a
formare il reddito imponibile. È
stato osservato “in relazione al
contenuto dell’accertamento
ed in presenza di quella certificazione, non si può far ricadere
sul ricorrente la conseguenza
di un supposto disconoscimento ex post della natura giuridica e dell’oggetto della società.
Opinare diversamente, in presenza di situazioni che, sotto
ogni profilo, risultano essere
come appaiono, significa violare i principi generali dell’ordinamento giuridico sulla buona
fede e sul legittimo affidamento...”. Le eccezioni del contribuente, pertanto, sono state
ritenute fondate e tali da dimostrare come il rimarcato “riconoscimento del CONI” nell’anno in contestazione e concretamente in essere attraverso un
iter burocratico amministrativo
complesso, in realtà non fosse
pregiudiziale all’effettiva esistenza degli accreditamenti e
condizioni previsti dalle norme
di legge e regolamentari per la
tipologia ed attività esercitata
dalla società.
La conclusione
La Commissione ha, poi, osservato come gli stessi verificatori avessero chiarito che il CONI ha delegato alle Federazioni,
agli Enti di promozione sportiva ed alle discipline sportive
associate, il riconoscimento
provvisorio dello svolgimento
di attività sportiva, ritenendo
tuttavia il riconoscimento definitivo, collegato all’iscrizione
al Registro delle associazioni
e società sportive dilettantistiche gestito dal CONI, quale momento cui condizionare la fruibilità dei benefici. Di contrario
avviso il Collegio che ha invece
ricordato come i detti benefici
dipendano solamente dalla verifica delle condizioni previste
dall’art. della L.
/
. Ed
ancora che l’esistenza dell’attività sportiva, in base alla delega del CONI al riconoscimento
provvisorio delle società sportive ed associazioni dilettantistiche, è affidata alle Federazioni
e agli Enti di promozione sportiva, con relativa raccolta, verifica e conservazione della do-
cumentazione necessaria, con
validazione ufficiale solo con l’iscrizione successiva ai Registro
Nazionale. Nel caso concreto
l’attestazione di iscrizione della società, comunicata dal Coni col n.
dal / /
al Registro Nazionale, non era
che la conferma dell’affiliazione
e dell tesseramento al Centro
Sportivo Italiano della società a
far data dal settembre
.
Pertanto è emerso che la società, nel rispetto dell’art.
L.
/
, aveva tempestivamente proposto l’affiliazione al
C.S.I. che a sua volta, in qualità
di Ente di promozione sportiva,
riconosciuto dal Coni, aveva
provveduto sin dal / /
,
previa verifica delle condizioni di fruibilità ed iscrivibilità, al
riconoscimento ai fini sportivi
con numero/codice di affiliazione (...) di iscrizione al Registro.
Esso aveva ottemperato successivamente a trasmettere i
dati della società stessa al CONI
per l’iscrizione successiva.
Alla luce di quanto sopra il
Collegio ha accolto le fondate
doglianze dell’istruttore e concluso “che non sussistono motivi per disconoscere i requisiti
previsti in capo alla società che
ha erogato i compensi al Sig.
(...), sulla base ..dell’avviso di
accertamento e per gli effetti,
gli stessi debbono considerarsi
esenti”.
LE SCADENZE FISCALI
LUNEDì
SETTEMBRE
Termine per l’invio telematico degli elenchi
riepilogativi degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie e delle prestazioni di servizio, posti
in essere nel mese di agosto.
MERCOLEDì
SETTEMBRE
Termine per la regolarizzazione ( giorni dal
giugno) delle dichiarazioni dei redditi UNICO
da consegnare agli uffici postali da parte
delle persone fisiche non obbligate alla trasmissione telematica.
VENERDì
SETTEMBRE
Termine per l’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi UNICO
.
Pagamento, da parte di coloro che non hanno optato per il regime della “cedolare secca”,
dell’imposta di registro e registrazione dei
contratti di locazione dei beni immobili stipulati o rinnovati con decorrenza °settembre. Il
versamento va effettuato a mezzo mod. F
utilizzando i seguenti codici tributo e causale
contributo:
T – imposta di registro per prima annualità
contratti di locazione fabbricati;
T – imposta di registro per annualità successive contratti di locazione fabbricati;
T – imposta di registro per intero periodo
contratti di locazione fabbricati;
T – imposta di registro per proroghe contratti di locazione e affitti;
T – imposta di registro per affitto fondi rustici.
Termine per l’invio delle comunicazioni telematiche all’Agenzia delle Entrate, da parte dei
soggetti mensili, relative alle operazioni effettuate in agosto nei confronti di operatori economici con sede nei Paesi della black list.
Chi va&Chi viene
Partenze da BARI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Barcellona
Spanair
Airberlin
Berlino TXL
Airberlin
Airberlin
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Alitalia
Alitalia
Alitalia
Bologna
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Ryanair
Ryanair
Ryanair
Ryanair
Brussels
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Charleroi
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W!ZZ
Bucarest
Carpatair
W!ZZ
Budapest
W!ZZ
Ryanair
Cagliari
Ryanair
Catania
blu express
germanwings
germanwings
Colonia
germanwings
germanwings
Airberlin
Dusseldorf
Airberlin
Airberlin
Dusseldorf Weeze Ryanair
Francoforte Hahn Ryanair
Ryanair
Genova
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Ryanair
Hannover germanwings
Ryanair
Karlsruhe
Ryanair
Ryanair
Kos
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Londra Gatwick British airways
Londra Stansted Ryanair
Madrid
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Ryanair
Malta
Ryanair
Alitalia
Alitalia
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Alitalia
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Milano Lin
Alitalia
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Alitalia
Alitalia
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Easyjet
Easyjet
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Milano MXP
Lufthansa
Lufthansa
Air One
Air One
Easyjet
Easyjet
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Milano Orio
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al Serio
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Ryanair
Ryanair
Lufthansa
Monaco
Airberlin
Airberlin
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Parigi Beauvais
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Pisa
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Alitalia
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Roma FCO
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Alitalia
Siviglia
Ryanair
Stoccarda germanwings
Timisoara
Carpatair
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Tirana
Belleair
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Alitalia
Alitalia
Torino
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Treviso
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Ryanair
Ryanair
Valencia
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Partenze da BRINDISI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
Berna
Bologna
Brussels
Brussels
Charleroi
Colonia
Eindhoven
Francoforte
Ginevra
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Destinazione Compagnia Part. Arr.
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Palermo
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Tuifly
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Destinazione Compagnia Part. Arr.
Milano Mxp
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ORARI IN VIGORE dal / /
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note: ) Il volo effettua uno stop a Dubrovnik.
Isole Tremiti
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Ryanair
Airberlin
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Londra
Stansted
Milano MXP
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L
Berna
:
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23
Arrivi a BRINDISI
Destinazione Compagnia Part. Arr.
helvetic
da / / a / /
M
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Ryanair
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Note
V
Girona
Barcellona
Milano Lin
Frequenza
17-23 settembre 2011
/ /
D da / / a
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