fattisu israele - Israel Ministry of Foreign Affairs

Transcript

fattisu israele - Israel Ministry of Foreign Affairs
FATTISU
ISRAELE
Israel Ministry of Foreign Affairs
MINISTERO PER GLI AFFARI ESTERI D'ISRAELE
Editing: Quality Translation (QT)
Grafica: Tsofit Tsachi
Statistiche: Ufficio Centrale di Statistica (a meno che non sia indicato altrimenti)
2010
Gerusalemme, Israele
Copie della pubblicazione possono essere ottenute presso le missioni
diplomatiche di Israele o sul sito internet: www.mfa.gov.il
INDICE
Storia
5
Lo Stato
77
La Terra
105
Il Popolo
137
Sanità e Servizi Sociali
161
Istruzione
179
Scienza e Tecnologia
199
Economia
217
Cultura
259
Israele fra le Nazioni
345
STORIA
Il Periodo Biblico
8
Il Periodo del Secondo Tempio - Ritorno a Sion
14
La Dominazione Straniera
21
Lo Stato d'Israele
39
Il Processo di Pace
55
Principali Momenti Storici
64
6 | Storia
STORIA
Il luogo di nascita del popolo ebraico è la Terra d'Israele
(Eretz Israel). Là si svolse una parte significativa della
lunga storia della nazione, i cui primi duemila anni sono
registrati nella Bibbia, là si formò la sua identità culturale,
religiosa e nazionale e là, attraverso i secoli, si è mantenuta
la sua presenza fisica, anche dopo che la maggioranza fu
costretta all'esilio. Nel corso dei lunghi anni di dispersione,
il popolo ebraico non ha interrotto né dimenticato il suo
legame con la Terra. Con la fondazione dello Stato d'Israele
nel 1948, l'indipendenza ebraica, perduta duemila anni
prima, è stata rinnovata.
...‫זכר ימות עולם בינו שנות דור ודור‬
Ricorda i giorni antichi considera gli anni passati (Deuteronomio
)'‫ ז‬:‫(דברים ל"ב‬
32,7)
Sezione di una
mappa delle
tribù d'Israele
del tardo
Medioevo.
•
Per gentile
concessione
di R. Ben-Haim
8 | Storia
IL PERIODO BIBLICO
Il Mosé di
Michelangelo,
San Pietro in
Vincoli, Roma
I Patriarchi
La storia ebraica iniziò circa 4000 anni
orsono (XVII sec. a.E.V. circa) con i Patriarchi
- Abramo, suo figlio Isacco e suo nipote
Giacobbe. Alcuni documenti rinvenuti
in Mesopotamia e risalenti al 2000-1500
a.E.V., confermano determinati aspetti del
loro stile di vita nomade, così come viene
descritto nella Bibbia. Il Libro della Genesi
riporta di come Abramo venne chiamato
da Ur di Caldea fino alla Terra di Canaan,
per essere il fondatore di un popolo che
credesse nel Dio Unico. Quando si diffuse
una carestia in Canaan, Giacobbe (chiamato
poi Israele), i suoi dodici figli e le loro
famiglie, si stabilirono in Egitto, dove i loro
discendenti vennero ridotti in schiavitù e
costretti al lavoro forzato.
Esodo e insediamento
Dopo 400 anni di schiavitù, gli Israeliti vennero condotti
alla libertà da Mosè il quale, secondo la narrazione della
Bibbia, venne scelto da Dio per trarre il Suo popolo fuori
dall'Egitto e per ricondurlo nella Terra d'Israele, promessa
ai suoi avi (XIII-XII secolo circa a.E.V.). Essi vagarono per 40
anni nel deserto del Sinai, dove furono forgiati in nazione
9
e dove ricevettero la Torà (il Pentateuco), al
cui interno si trovano i Dieci Comandamenti,
e che venne a dare forma e contenuto al
loro credo monoteista. L'esodo dall'Egitto
(1300 circa a.E.V.) lasciò un segno indelebile
nella memoria nazionale del popolo
ebraico e divenne un simbolo universale
di libertà e indipendenza. Ogni anno gli
Ebrei celebrano le festività di Pesach (la
Pasqua ebraica), Shavuot (la Pentecoste)
e Succot (la Festa dei Tabernacoli o delle
Capanne), che commemorano avvenimenti
di quei tempi.
Nel corso dei due secoli successivi, gli
Israeliti conquistarono gran parte della
Terra d'Israele e divennero agricoltori ed
artigiani; a questo seguì un certo grado
di consolidamento economico e sociale.
Tempi di relativa pace si alternarono a
periodi di guerre durante i quali il popolo
si radunava intorno a guide note con il
nome di “giudici", scelti sia per le loro abilità
politiche e militari che per le loro qualità
di condottieri. La debolezza intrinseca
a tale organizzazione tribale di fronte
al pericolo posto dai Filistei (popolo del
mare proveniente dall'Asia Minore che si
"Ti benedica il Signore e
ti custodisca. Faccia luce
a te la faccia del Signore e
ti conceda grazia. Elevi il
Signore la Sua faccia a te e
ti conceda pace."
(Numeri 6, 24-26)
Un sottile rotolo d'argento risalente al
VII secolo a.E.V. ritrovato a Gerusalemme,
in cui è riportata la benedizione
sacerdotale,
•
Autorità Israeliana per le Antichità
10 | Storia
Melograno in
avorio della
grandezza
di un pollice,
recante
un'iscrizione
paleoebraica,
probabilmente
del primo
Tempio di
Gerusalemme,
VIII secolo
a.E.V.
•
Museo
d'Israele,
Gerusalemme
I PROFETI: dotti religiosi
e fi g u r e c a r i s m a t i c h e ,
considerati dotati del dono
divino della rivelazione,
predicarono nel periodo
della monarchia, fino ad un
secolo dopo la distruzione
di Gerusalemme (586 a.E.V.).
Tanto in qualità di consiglieri
dei re su questioni di religione,
etica e politica, quanto in
veste di loro critici sotto il
primato del legame esistente
fra individuo e Dio, i Profeti
furono guidati dalla necessità
di giustizia e scrissero energici
commentari sulla moralità
della vita nazionale ebraica.
insediò sulla fascia costiera mediterranea
del paese), generò la necessità di un capo
che unisse le tribù e che facesse del suo
incarico una istituzione permanente,
trasmessa per via ereditaria.
La Monarchia
Il primo re, Saul (1020 circa a.E.V.), regnò
in un periodo che fece da ponte fra
l'abbandono dell'organizzazione tribale
e l'istituzione di un regime pienamente
monarchico sotto il suo successore,
Davide.
Il re Davide (1004-965 circa a.E.V.), fece di
Israele una delle maggiori potenze nella
regione, tanto per mezzo di spedizioni
militari di successo - e fra queste la
definitiva sconfitta dei Filistei - quanto
attraverso la creazione di una rete di
alleanze basate sull'amicizia con regni
limitrofi. Di conseguenza, la sua autorità
venne riconosciuta dai confini con l'Egitto
ed il Mar Rosso, fino alle rive dell'Eufrate.
All'interno della nazione egli riunì le
dodici tribù israelite in un solo regno e
pose la sua capitale, Gerusalemme, e la
monarchia, al centro della vita nazionale
11
del paese. La tradizione biblica descrive Davide come
poeta e musicista, attribuendogli versi che compaiono
nel Libro dei Salmi.
A Davide successe il figlio Salomone (965-930 circa a.E.V.), il
quale rafforzò ulteriormente il regno. Per mezzo di trattati
con regni vicini, cementati da matrimoni a scopi politici,
Salomone assicurò la pace al suo regno, ponendolo alla
pari delle grandi potenze dell'epoca.
Egli ampliò il commercio con l'estero e
Le loro esperienze rivelatrici
promosse la prosperità economica del
furono registrate in libri
paese sviluppando grandi imprese, quali
di prosa e poesia di alta
l'estrazione del rame e la fusione dei metalli,
ispirazione, molti dei quali
costruendo nuove città e fortificando allo
vennero incorporati nella
stesso tempo le vecchie che avevano
Bibbia. Il duraturo e universale
importanza strategica ed economica. Il
appello dei profeti deriva
suo operato fu coronato dalla costruzione
dal loro richiamo a una
del Tempio di Gerusalemme, che divenne
considerazione fondamentale
il centro della vita nazionale e religiosa
dei valori umani. Parole come
del popolo ebraico. La Bibbia attribuisce
quelle di Isaia (1,17) -“Imparate
a Salomone il Libro dei Proverbi e il Cantico
a fare il bene, dedicatevi alla
dei Cantici.
giustizia, aiutate colui che ha
subìto un torto, sostenete i diritti
La Monarchia Divisa
degli orfani e difendete la causa
La fine del regno di Salomone fu guastata
della vedova" - continuano ad
dall'insoddisfazione di quella parte di
alimentare la ricerca umana
popolazione sulla quale ricadeva il peso
della giustizia sociale.
dei suoi ambiziosi progetti. Allo stesso
12 | Storia
Sigillo,
proveniente da
Meghiddo, in cui
viene riportata
l'iscrizione a
Shema, servitore di
Geroboamo.
•
•Autorità Israeliana
per le Antichità
tempo, il trattamento preferenziale
verso la propria tribù esacerbò le altre,
provocando un crescente antagonismo
fra la monarchia e i separatisti delle tribù.
Dopo la morte di Salomone (930 a.E.V.)
un'aperta insurrezione portò al distacco
delle dieci tribù del nord e alla divisione
del paese in un regno del nord, Israele, ed
un regno del sud, Giuda, situato nel territorio delle tribù
di Giuda e di Beniamino.
Il Regno d'Israele, la cui capitale era Samaria, durò oltre 200
anni sotto 19 re, mentre il Regno di Giuda fu governato
da Gerusalemme per 400 anni da un pari numero di
sovrani della stirpe di Davide. L'espansione degli imperi
Assiro e Babilonese portò prima Israele e successivamente
Giuda sotto il controllo straniero. Il Regno d'Israele fu
schiacciato dagli Assiri (722 a.E.V.) e la sua popolazione
deportata in esilio e nell'oblio. Oltre cento anni più tardi,
Babilonia conquistò il Regno di Giuda esiliando la gran
parte dei suoi abitanti e distruggendo Gerusalemme ed
il suo Tempio (586 a.E.V)
Il Primo Esilio (586-538 a.E.V.)
La conquista Babilonese pose fine al periodo del Primo
Tempio, ma non recise il legame del popolo ebraico
con la Terra d'Israele. Risiedendo sulle sponde dei fiumi
di Babilonia, gli Ebrei si impegnarono solennemente a
13
ricordare la loro patria: “Se ti dimenticherò,
o Gerusalemme, dimentichi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato se cesserò
di ricordarti, se non porrò Gerusalemme
al di sopra di ogni mia più grande gioia"
(Salmi 137,5-6).
L'esilio in Babilonia che seguì alla distruzione
del Primo Tempio (586 a.E.V.), segnò
l'inizio della Diaspora ebraica. Fu là che l'Ebraismo
iniziò a sviluppare una struttura religiosa e un modo
di vita al di fuori della Terra, assicurando in definitiva
la sopravvivenza nazionale del popolo e la sua identità
spirituale impregnandolo di sufficiente vitalità da mettere
al sicuro il suo futuro come nazione.
Sui fiumi di
Babilonia,
di E.M.Lilien
14 | Storia
IL PERIODO DEL SECONDO TEMPIO –
IL RITORNO A SION
Assuero - Serse,
uno dei grandi re
persiani, ritratto
in un bassorilievo
sulle mura di un
palazzo a Persepoli
Periodi Persiano ed Ellenistico
(538-142 a.E.V.)
A seguito di un decreto del re persiano Ciro,
che aveva conquistato l'impero babilonese
(538 a.E.V.), circa 50.000 Ebrei partirono per
il primo ritorno alla Terra d'Israele guidati
da Zerubabel - un discendente del casato
di Davide. Meno di un secolo dopo, un
secondo ritorno venne guidato da Ezra lo
scriba. Nei successivi quattro secoli gli Ebrei
conobbero vari livelli di autogoverno, prima
sotto la sovranità persiana (538-333 a.E.V.)
e poi sotto quella ellenistica tolemaica e
seleucide (332-142 a.E.V.).
Il rimpatrio degli Ebrei sotto l'ispirata guida di Ezra, la
costruzione del Secondo Tempio sul sito del primo, il
rafforzamento delle mura di fortificazione di Gerusalemme
e l'instaurazione della Knesset Haghedolà (la Grande
Assemblea) come supremo organo religioso e giuridico del
popolo ebraico, segnarono l'inizio del periodo del Secondo
Tempio. Situata all'interno dei confini dell'Impero Persiano,
Giuda fu una nazione il cui centro era a Gerusalemme e
la cui leadership era affidata al Sommo Sacerdote e al
Consiglio degli Anziani.
15
Come parte dell'antico mondo conquistato dal greco
Alessandro il Grande (332 a.E.V.), Il paese rimase una
teocrazia ebraica sottostante a dominatori seleucidi la cui
corte si trovava in Siria. Quando agli Ebrei
MASSADA: circa mille Ebrei,
venne proibita la pratica dell'ebraismo e il
uomini, donne e bambini,
loro Tempio fu dissacrato in un tentativo
che erano sopravvissuti alla
di imporre cultura e costumi ellenizzanti
distruzione di Gerusalemme,
all'intera popolazione, quest'ultima si
occuparono e fortificarono
sollevò in rivolta (166 a.E.V.).
il complesso del palazzo di
Massada del Re Erode, situato
La Dinastia Asmonea (142-63 a.E.V.)
sulla cima di una montagna
Guidati dapprima da Mattatiau, della
nei pressi del mar Morto, e là
famiglia sacerdotale degli Asmonei, e poi
tennero testa per tre anni ai
da suo figlio Giuda il Maccabeo, gli Ebrei
ripetuti tentativi dei Romani
riuscirono successivamente ad entrare a
di espugnarli. Quando alla fine
Gerusalemme e a purificare il Tempio (164
i Romani scalarono Massada
a.E.V.), eventi questi commemorati ogni
e ne abbatterono le mura,
anno dalla festività chiamata Chanukkà.
trovarono che i difensori e le
loro famiglie avevano scelto
In seguito a ulteriori vittorie asmonee (147
di morire per propria mano
a.E.V.), i Seleucidi restaurarono l'autonomia
piuttosto che essere ridotti
della Giudea, come veniva allora chiamata
in schiavitù.
la Terra d'Israele, e con il crollo del regno
seleucida (129 a.E.V.), l'indipendenza
ebraica fu di nuovo raggiunta. Sotto la dinastia asmonea,
che durò circa 80 anni, il regno riguadagnò confini non
lontani da quelli del regno di Salomone, fu raggiunto il
consolidamento politico sotto un dominio ebraico e la
vita ebraica fiorì.
La Menorà sull'arco di
Tito a Roma
La Menorà attraverso i secoli
La Menorà (un candelabro a sette bracci) d'oro era
uno dei più importanti oggetti rituali nel Tempio del
Re Salomone dell'antica Gerusalemme. Nel corso dei
secoli ha rappresentato un simbolo del retaggio e della
tradizione ebraica in innumerevoli luoghi e in una grande
varietà di forme.
La Menorà su una moneta asmonea
del I secolo a.E.V.
(Autorità Israeliana per le Antichità)
La Menorà su due frammenti
di intonaco del I secolo E.V.,
rinvenuti nel quartiere ebraico di
Gerusalemme
(Israel Exploration Society)
La Menorà su un pavimento in
mosaico nella sinagoga di Gerico del
V-VI secolo
(Autorità Israeliana per le Antichità)
La Menorà nei pressi della Knesset, il
Parlamento israeliano, di Benno Elkan
(Ufficio Stampa del Governo / F.
Cohen - in seguito, G.P.O.)
18 | Storia
Il Tempio erodiano, dal Modello di
Gerusalemme nel periodo del Secondo
Tempio
•
Per gentile concessione del Museo
d'Israele, Gerusalemme
LA HALACHA è il corpo di
leggi che dal periodo postbiblico, ha guidato la vita
ebraica in ogni parte del
mondo. Essa tratta degli
obblighi religiosi degli
Ebrei tanto sul piano delle
relazioni interpersonali,
quanto dell'osservanza dei
rituali ed abbraccia in pratica
tutti i possibili aspetti del
comportamento umano
– nascita e matrimonio,
gioia e lutto, agricoltura e
commercio, etica e teologia.
Affondando le sue radici nella
Il Dominio Romano (63 a.E.V. - 313 E.V.)
Quando i Romani sostituirono i Seleucidi
come maggiore potenza nella regione,
essi assicurarono al re asmoneo, Ircano
II, un'autorità limitata sotto il governatore
romano di Damasco. Gli Ebrei erano
ostili al nuovo regime, e i successivi anni
videro frequenti insurrezioni. Un ultimo
tentativo di ristabilire l'antica gloria della
dinastia asmonea fu compiuto da Mattatiau
Antigono, la cui sconfitta e la cui morte
posero fine (40 a.E.V.) al dominio asmoneo,
e il Paese divenne una provincia dell'Impero
Romano.
Nel 37 a.E.V. Erode, un genero di Ircano
II, fu nominato dai Romani Re di Giudea.
Accordatagli un'autonomia quasi illimitata
negli affari interni del paese, egli divenne
uno dei più potenti monarchi nell'area
orientale dell'Impero Romano. Grande
ammiratore della cultura greco-romana,
Erode promosse un massiccio programma
edilizio che comprendeva le città di Cesarea
e Sebastia e le fortezze di Herodium e
Massada. Ristrutturò inoltre il Tempio tanto
da farne una delle più splendide costruzioni
del suo periodo. Ma, nonostante i numerosi
19
risultati da lui conseguiti, Erode non riuscì a guadagnarsi
la fiducia e il supporto dei suoi sudditi Ebrei.
Dieci anni dopo la morte di Erode (avvenuta nel 4 a.E.V.), la
Giudea passò sotto la diretta amministrazione romana. La
crescente ira contro la sempre maggiore repressione della
vita ebraica perpetrata dai Romani, sfociò in sporadiche
violenze, che aumentarono fino a raggiungere - nel 66
E.V. - le dimensioni di una piena rivolta. Le
Bibbia, l'autorità halachica è
superiori forze romane, sotto il comando
basata sul Talmud, un corpo
di Tito, completarono la loro vittoria prima
di leggi e racconti ebraici
rasando al suolo Gerusalemme (70 E.V.)
(completato nel 400 circa),
e poi sconfiggendo l'ultima resistenza
che incorpora la Mishnà, la
ebraica a Massada (73 E.V.).
prima compilazione scritta
della cosiddetta Legge Orale
La totale distruzione di Gerusalemme e
(codificata nel 210 circa) e la
del Tempio rappresentò una vera e propria
Ghemarà, una elaborazione
catastrofe per il popolo ebraico. Secondo
della Mishnà. A partire dal I e II
lo storico contemporaneo Giuseppe Flavio,
secolo, studiosi della religione
centinaia di migliaia di Ebrei morirono
redassero sommari concisi
nell'assedio di Gerusalemme e in altre parti
e sistematici per fornire una
del paese, e molte altre migliaia vennero
guida pratica alla Halachà.
vendute come schiavi.
Fra le più autorevoli di queste
codificazioni vi è lo Shulchàn
Un ultimo breve frangente di sovranità
Arùch, scritto da Josef Caro
ebraica nel periodo antico fu quello che
nella città di Safed (Tzfat) nel
seguì la rivolta di Simeone Bar Kochbà
XVI secolo.
(132 E.V.), durante il quale Gerusalemme
20 | Storia
Moneta emessa
dai Romani dopo
la distruzione di
Gerusalemme
nel 70 E.V., con
l'iscrizione IVDAEA
CAPTA (Giudea
conquistata)
•
Autorità Israeliana
per le Antichità
Tetragracma
del III anno
della rivolta di
Bar Kochba del
II secolo, con
l'iscrizione Simeon
/ per la libertà di
Gerusalemme
•
Autorità Israeliana
per le Antichità
e la Giudea vennero riconquistate.
Tuttavia, data la schiacciante superiorità
dei Romani, il risultato era inevitabile.
Tre anni dopo, in conformità all'usanza
romana, Gerusalemme fu “arata da una
coppia di buoi", la Giudea fu ribattezzata
col nome Palestina e a Gerusalemme fu
dato il nome di Aelia capitolina.
Sebbene il Tempio fosse stato distrutto
e Gerusalemme bruciata fino alle
fondamenta, gli Ebrei e l'Ebraismo
sopravvissero all'incontro con Roma. Il
supremo organo legislativo e giudiziario,
il Sanhedrin (Sinedrio), successore della
Knesset Haghedolà, fu convocato dapprima
a Yavne (70 E.V.) e successivamente a
Tiberiade. Senza la struttura unificante di
uno Stato e del Tempio, la restante piccola
comunità ebraica gradualmente si ristabilì,
rafforzata di tanto in tanto da esiliati di
ritorno. La vita istituzionale e comunitaria
fu rinnovata, i sacerdoti furono sostituiti dai rabbini e
la sinagoga divenne il punto focale dell'insediamento
ebraico, come risulta evidente dai resti di sinagoghe
rinvenute a Cafarnao, Corazin, Bar'am, Gamla e altrove. La
Halachà (la normativa religiosa ebraica), servì da vincolo
comune fra gli Ebrei e fu trasmessa di generazione in
generazione.
21
LA DOMINAZIONE STRANIERA
Il Dominio Bizantino (313-636)
Verso la fine del IV secolo, in seguito
all'adozione del Cristianesimo da parte
dell'imperatore Costantino (313) e alla
fondazione dell'Impero Bizantino, la Terra
d'Israele divenne un paese prevalentemente
cristiano. Furono costruite chiese a
Gerusalemme, Betlemme e in Galilea in
luoghi considerati sacri, e furono fondati
monasteri in varie parti del paese. Gli Ebrei
furono deprivati della loro precedente
relativa autonomia, come pure del diritto
di occupare cariche pubbliche, e fu loro
vietato di entrare a Gerusalemme, fatta
eccezione per un giorno all'anno (Tishà be'
Av - il nove del mese di Av), per piangere
la distruzione del Tempio.
L'invasione persiana del 614 fu sostenuta
dagli Ebrei, ispirati da speranze messianiche
di liberazione. In segno di gratitudine
per il loro sostegno fu loro accordata
l'amministrazione di Gerusalemme, un interludio che
durò appena tre anni. In seguito, l'esercito bizantino
riconquistò la città (629) ed espulse nuovamente i suoi
abitanti Ebrei.
Chiesa del Santo
Sepolcro
•
I. Sztulman
Mosaico del V
secolo situato
sul pavimento
della Chiesa della
moltiplicazione dei
pani e dei pesci
•
Autorità Israeliana
per le Antichità
22 | Storia
Il Dominio Arabo (636-1099)
La Cupola della
Roccia, costruita
nel VII secolo
sul Monte del
Tempio (Haramesh-Sharif ), a
Gerusalemme, dal
Califfo omayyade
Abd-el-Malik
•
I. Sztulman
La conquista araba del Paese avvenne quattro anni dopo
la morte del profeta Maometto (632) e durò oltre quattro
secoli, con il dominio di califfi, dapprima da Damasco e in
seguito da Baghdad e dall'Egitto. All'inizio l'insediamento
ebraico a Gerusalemme fu rinnovato e alla comunità
ebraica fu concesso il normale status di protezione
riconosciuto ai non-musulmani sotto dominio islamico,
dhimmi, con la salvaguardia della loro vita, delle proprietà
e della libertà di culto, in cambio del pagamento di un
testatico e di tasse sui terreni.
Tuttavia, le successive restrizioni contro i non-musulmani
23
(717), , ebbero effetto anche sulla condotta pubblica
degli Ebrei, come pure sulla loro osservanza religiosa
e sul loro status legale. L'imposizione di pesanti tasse
sui terreni agricoli costrinse molti a spostarsi dalle aree
rurali verso cittadine dove le loro condizioni economiche
difficilmente potevano migliorare, mentre l'aumento della
discriminazione sociale ed economica spingeva altri ad
abbandonare il paese. Alla fine dell'XI secolo, la comunità
ebraica nella Terra era considerevolmente diminuita ed
aveva in parte perso la propria coesione
organizzativa e religiosa.
I Crociati (1099-1291)
Per i successivi 200 anni, il paese fu dominato
dai Crociati i quali, seguendo l'appello di
Papa Urbano II, giunsero dall'Europa per
riprendere la Terra Santa dalle mani degli
"infedeli". Nel Luglio del 1099, dopo un
assedio durato cinque settimane, i Cavalieri della Prima
Crociata e le loro tumultuose armate, conquistarono la
città di Gerusalemme, massacrando la maggior parte dei
suoi abitanti non cristiani. Barricati nelle loro sinagoghe,
gli Ebrei difesero il proprio quartiere, soltanto per morire
bruciati vivi o essere venduti come schiavi. Nei decenni
che seguirono, i Crociati estesero il loro potere sul resto
del paese, in parte per mezzo di accordi e trattati, ma
principalmente attraverso sanguinose vittorie militari.
Il Regno Latino dei Crociati era di fatto il dominio di una
Sigillo del
Regno Crociato
di Gerusalemme
•
Autorità Israeliana
per le Antichità
24 | Storia
minoranza di conquistatori confinati principalmente in
città fortificate e in castelli.
Quando i Crociati aprirono vie di trasporto dall'Europa,
iniziarono a essere popolari i pellegrinaggi in Terra Santa
e, allo stesso tempo, un crescente numero di Ebrei cercò
di fare ritorno alla propria patria. Documenti del periodo
riportano che trecento rabbini provenienti dalla Francia e
dall'Inghilterra arrivarono in gruppo, insediandosi alcuni
ad Acco (Acri) ed altri a Gerusalemme.
Dopo la sconfitta dei Crociati per opera dell'esercito
musulmano sotto il comando di Saladino (1187), agli Ebrei
venne nuovamente accordata una certa misura di libertà che
comprendeva il diritto di vivere a Gerusalemme. Sebbene
i Crociati avessero riconquistato un punto di appoggio nel
paese dopo la morte di Saladino (1193), la loro presenza
fu limitata ad una rete di castelli fortificati.
L'autorità dei Crociati nella Terra ebbe fine con la definitiva
sconfitta (1291) a opera dei Mamelucchi, una classe
militare musulmana salita al potere in Egitto.
La Dominazione Mamelucca (1291-1516)
Il Paese sotto il dominio dei Mamelucchi divenne una
provincia sperduta governata da Damasco. Acri, Giaffa ed
altri porti vennero distrutti per timore di nuove crociate,
e tanto il commercio marittimo quanto quello terrestre
25
vennero interrotti. Alla fine del Medio Evo, le città del
paese erano praticamente in rovina, la maggior parte di
Gerusalemme era abbandonata e la piccola comunità
ebraica era afflitta dalla povertà. Il periodo del declino
mamelucco fu oscurato da sconvolgimenti politici ed
economici, dalla peste, da invasioni di locuste e da
devastanti terremoti.
La Dominazione Ottomana (1517-1917)
Dopo la conquista ottomana nel 1517, il Paese fu diviso
in quattro distretti assegnati amministrativamente alla
provincia di Damasco e governati da Istanbul. All'inizio
del periodo ottomano vi erano nel paese circa mille
famiglie ebraiche, principalmente a Gerusalemme, Nablus
(Shekem), Hebron, Gaza, Safed (Tzfat) e nei villaggi della
Galilea. La comunità comprendeva discendenti degli Ebrei
che erano sempre vissuti nel Paese, ma anche emigranti
dal nord Africa e dall'Europa.
Un governo ordinato, fino alla morte (1566) del Sultano
Solimano il Magnifico, portò dei miglioramenti e stimolò
l'immigrazione ebraica. Alcuni dei nuovi venuti si
insediarono a Gerusalemme, ma la maggioranza si indirizzò
a Safed, dove, verso la metà del XVI secolo, la popolazione
ebraica era aumentata fino a raggiungere circa 10.000
persone e la cittadina era divenuta un fiorente centro
tessile, sede anche di un'intensa attività intellettuale.
26 | Storia
In questo periodo lo studio della Kabbalà (la mistica ebraica)
ebbe grande fioritura e spiegazioni contemporanee della
legge ebraica, così come era codificata nello Shulchàn
Arùch, si diffusero in tutta la Diaspora, provenienti dalle
case di studio di Safed.
Con il graduale declino qualitativo del dominio ottomano,
il Paese soffrì di un diffuso stato di trascuratezza. Verso
la fine del XVIII secolo, la maggior parte del terra era
posseduta da proprietari che non vi risiedevano ed era
affittata a contadini locatari in miseria,
SIONISMO, il movimento
mentre la tassazione era tanto paralizzante
di liberazione nazionale del
quanto capricciosa. Le grandi foreste della
popolo ebraico, prende il
Galilea e della catena montuosa del Carmelo
proprio nome dalla parola
vennero disboscate, la palude e il deserto
Sion, il tradizionale sinonimo
invasero la terra coltivabile.
per Gerusalemme e per la
Terra d'Israele. L'idea del
L'età Moderna
Sionismo - la redenzione
Il XIX secolo vide l'arretratezza medievale
del popolo ebraico nella
cedere gradualmente il passo ai primi
sua patria ancestrale - è
s e gn a l i d e l p ro gre s s o, co n va r i e
radicata nel continuo ardente
potenze esterne che manovravano
desiderio e nel profondo
per conquistare una posizione, spesso
attaccamento alla Terra
attraverso attività missionarie. Studiosi
d'Israele che sono stati parte
inglesi, francesi ed americani avviarono
integrante dell'esistenza
gli studi dell'archeologia biblica, mentre
ebraica nella Diaspora nel
Gran Bretagna, Francia, Russia, Austria
corso dei secoli.
e Stati Uniti aprirono loro consolati a
27
Gerusalemme. Navi a vapore iniziarono
a navigare regolarmente fra il Paese e
l'Europa, furono istaurati contatti postali
e telegrafici e venne costruita la prima
strada che metteva in comunicazione
Gerusalemme con Giaffa. La rinascita del
Paese come crocevia per il commercio di
tre continenti fu accelerata dall'apertura
del Canale di Suez.
Di conseguenza la situazione degli Ebrei del
paese andò gradualmente migliorando e
il loro numero crebbe considerevolmente.
Verso la metà del secolo, le condizioni di
sovrappopolazione all'interno delle mura
della città di Gerusalemme, spinsero gli
Ebrei a costruire il primo quartiere al di
fuori di queste (1860) e ad aggiungerne
altri sette nel successivo quarto di secolo,
formando così il nucleo di quella che
sarebbe divenuta la città nuova. Verso
il 1870 Gerusalemme aveva una netta
maggioranza ebraica. Furono acquistati
in tutto il paese terreni coltivabili, furono
fondati nuovi insediamenti rurali, e la
lingua ebraica, per lungo tempo relegata
alla liturgia e alla letteratura, fu portata a
nuova vita. Si era così venuto a creare lo
Theodor Herzl
•
Archivio Sionistico
Centrale
Il Sionismo politico
emerse come reazione alla
continua oppressione e
persecuzione degli Ebrei
nell'Europa Orientale e alla
crescente delusione nei
confronti dell'emancipazione
nell'Europa Occidentale, la
quale non aveva né posto
fine alla discriminazione, né
condotto all'integrazione degli
Ebrei nelle società locali. Il
movimento trovò espressione
formale nella fondazione
dell'Organizzazione Sionista
(1897) al Primo Congresso
28 | Storia
Sionistico, riunito da Theodor
Herzl a Basilea in Svizzera. Il
programma del Movimento
Sionista, conteneva sia
elementi ideologici tesi a
promuovere il ritorno degli
Ebrei nel Paese, e a facilitare
la rinascita sociale, culturale,
economica e politica della
vita nazionale ebraica, e
ottenendo un focolare per il
popolo ebraico nella sua patria
storica, internazionalmente
riconosciuto e legalmente
sicuro, ove gli Ebrei sarebbero
stati liberi da persecuzioni
e in grado di sviluppare la
propria vita e identità.
Il primo Alto
Commissario
inglese per
la Palestina,
Sir Herbert
Samuel
scenario per la fondazione del Movimento
Sionista.
Ispirati dall'ideologia sionistica, due
importanti afflussi di Ebrei provenienti
dall'Europa Orientale giunsero nel Paese alla
fine del diciannovesimo secolo e all'inizio
del ventesimo. Decisi a far rivivere la propria
patria con il lavoro della terra, questi pionieri
resero fertili campi sterili, edificarono nuovi
insediamenti e gettarono le fondamenta di
quella che sarebbe divenuta una fiorente
economia agricola.
I nuovi arrivati dovettero misurarsi
con condizioni estremamente dure:
l'atteggiamento dell'amministrazione
ottomana era ostile e oppressivo, le
comunicazioni e i trasporti erano rudimentali
e non sicuri, paludi generavano la mortale
malaria e il terreno aveva sofferto secoli di
abbandono. Gli acquisti di terreni furono
soggetti a restrizioni e la costruzione venne
subordinata ad un permesso speciale
ottenibile esclusivamente a Istanbul.
Sebbene queste difficoltà intralciassero
lo sviluppo del Paese, non riuscirono
tuttavia a bloccarlo. Allo scoppio della
29
Prima Guerra Mondiale (1914), la popolazione ebraica nel
Paese contava 85.000 persone, a paragone delle 5.000
degli inizi del XVI secolo.
Nel Dicembre del 1917, le forze britanniche sotto il
comando del Generale Allenby entrarono a Gerusalemme,
ponendo fine a 400 anni di dominio ottomano. La Legione
Ebraica, con tre battaglioni che contavano migliaia di
Ebrei volontari, era una unità incorporata nell'esercito
britannico.
La Dominazione Britannica (1918-1948)
Nel Luglio del 1922 la Lega delle Nazioni affidò alla Gran
Bretagna il Mandato per la Palestina (il nome con il quale
era allora noto il Paese). Riconoscendo il legame storico
del popolo ebraico con la Palestina, la Gran Bretagna
fu chiamata a facilitare la costituzione di un focolare
nazionale ebraico in Palestina - Eretz Israel (Terra d'Israele).
Due mesi più tardi, nel Settembre del 1922, il Consiglio
della Lega delle Nazioni e la Gran Bretagna decisero che i
provvedimenti per la costituzione di una patria nazionale
ebraica, non avrebbero riguardato l'area ad est del fiume
Giordano, che costituiva i tre quarti del territorio compreso
nel Mandato e che sarebbe poi in seguito divenuto il
Regno Hascemita di Giordania. 30 | Storia
Immigrazione
Motivate dal Sionismo e incoraggiate dalla simpatia della
Gran Bretagna per le aspirazioni del Sionismo ebraico secondo quanto comunicato dal Segretario agli Esteri
Lord Balfour (1917) - fra il 1919 e il 1939 giunsero nel
Paese ondate successive di immigranti, ognuna delle
quali contribuì a differenti aspetti dello sviluppo della
comunità ebraica. Circa 35.000 persone che giunsero tra il
1919 e il 1923, principalmente dalla Russia, influenzarono
fortemente il carattere e l'organizzazione della comunità
per gli anni a venire. Questi pionieri gettarono le basi di
un'ampia infrastruttura sociale ed economica, svilupparono
l'agricoltura, fondarono forme comunitarie d'insediamento
rurale uniche nel loro genere - il Kibbutz e il Moshav - e
fornirono la forza lavoro per la costruzione di case e
strade.
Il successivo flusso di circa 6o.ooo immigranti, che giunsero
principalmente dalla Polonia fra il 1924 e il 1932, ebbe
un ruolo importante per lo sviluppo e l'arricchimento
della vita urbana. Questi immigranti andarono a stabilirsi
principalmente a Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme, dove
impiantarono piccole attività, imprese di costruzioni e
industrie leggere. L'ultima grande ondata di immigrazione
prima della Seconda Guerra Mondiale, che ammontò a
circa 165.000 persone, ebbe luogo negli anni '30 a seguito
della salita al potere di Hitler in Germania. I nuovi arrivati,
31
molti dei quali erano professionisti e
accademici, costituirono il primo massiccio
afflusso dall'Europa Occidentale e Centrale.
La loro istruzione, le loro capacità e la
loro esperienza elevarono gli standard
nell'ambito economico, migliorarono le
strutture urbane e rurali e ampliarono la
vita culturale della comunità.
Amministrazione
Le autorità del Mandato Britannico garantirono alle
comunità ebraica ed araba il diritto di condurre i loro
propri affari interni. Facendo uso di questo diritto, la
comunità ebraica, nota con il nome di Yishuv, elesse
(nel 1920) un organo di autogoverno, basato su una
rappresentanza partitica, che si radunava annualmente
per rivedere le proprie attività e per eleggere il Consiglio
Nazionale (Vaad Leumì), allo scopo di mettere in atto la
propria politica e i programmi approvati. Finanziata da
fonti locali e da fondi raccolti dall'Ebraismo mondiale,
fu sviluppata e mantenuta una rete nazionale di servizi
educativi, religiosi, sanitari e sociali. Nel 1922, secondo
quanto stabilito nel Mandato, veniva costituita una
"Agenzia Ebraica", perché rappresentasse il popolo ebraico
di fronte alle autorità britanniche, a governi stranieri e a
organizzazioni internazionali.
Vasche di
evaporazione
negli stabilimenti
di produzione di
potassio a Sodoma
•
G.P.O. / Z. Kluger
32 | Storia
Sviluppo Economico
Nei tre decenni del Mandato fu ampiamente sviluppata
l'agricoltura, vennero impiantate fabbriche e costruite strade
in tutto il paese, vennero incanalate le acque
Tre movimenti clandestini
del fiume Giordano per la produzione di
ebraici o p e ra ro n o n e l
energia elettrica e fu avviato lo sfruttamento
periodo del Mandato
commerciale del potenziale minerario del
Britannico. Il maggiore
Mar Morto. Venne poi fondata la Histadrùt
era la Haganà, fondata nel
(Federazione Generale del Lavoro - 1920)
1920 dalla comunità ebraica
per promuovere il benessere dei lavoratori
come milizia di difesa con il
e per creare posti di lavoro, fondando
compito di salvaguardare la
tanto imprese cooperative nel settore
sicurezza della popolazione
industriale, quanto servizi di marketing
ebraica. Dalla metà degli
per gli insediamenti agricoli.
anni '30 essa iniziò anche a
rispondere agli attacchi arabi
Cultura
con rappresaglie e reagì alle
Giorno dopo giorno emergeva una vita
restrizioni britanniche contro
culturale che sarebbe divenuta esclusiva
l'immigrazione ebraica con
della comunità ebraica in Terra d'Israele.
dimostrazioni di massa e
Arte, musica e danza si svilupparono
sabotaggi. L'Etzel, organizzata
gradualmente con la fondazione di scuole
nel 1931, rifiutava la politica
professionali e studi. Gallerie e sale fornivano
le sedi per esibizioni e spettacoli ai quali
partecipava un pubblico esigente. La prima
di una nuova rappresentazione teatrale, la pubblicazione
di un nuovo libro o di una mostra retrospettiva di un
pittore locale, erano immediatamente recensite dalla
stampa e divenivano oggetto di viva discussione nei
caffè e in altre riunioni sociali.
33
La lingua ebraica venne riconosciuta come lingua ufficiale
del paese, assieme all'inglese e all'arabo, e fu da allora
usata in documenti, monete, francobolli, così come in
trasmissioni radiofoniche. Proliferarono
le pubblicazioni e il paese emerse come
centro mondiale dell'attività letteraria
ebraica.
Un membro di
un movimento di
difesa clandestino
nasconde dei fucili
(1947)
•
G.P.O. / H. Pinn
Teatri di vario genere aprirono le loro
porte a pubblici entusiasti e vi furono i
primi tentativi di scrivere opere originali
in ebraico.
di autocontrollo della Haganà
e prese l'iniziativa di azioni
La rinascita nazionale ebraica e gli sforzi
indipendenti contro obiettivi
della comunità nella ricostruzione del
sia arabi che inglesi. Il più
paese furono duramente osteggiati dai
piccolo e più militante fra i
nazionalisti arabi. Il loro risentimento
gruppi - il Lehi – venne fondato
esplose in periodi d'intensa violenza (1920,
nel 1940. Le tre organizzazioni
1921, 1929, 1936-39), quando, senza che vi
furono sciolte alla fondazione
fosse alcuna provocazione, furono sferrati
delle Forze di Difesa d'Israele,
attacchi contro la popolazione ebraica (tra
nel Giugno del 1948.
questi il massacro di Hebron del 1929),
vennero distrutti convogli e dati alle fiamme
campi e foreste. I tentativi di raggiungere un
dialogo con gli arabi, intrapresi fin dall'inizio dello sforzo
Sionista, risultarono alla fine fallimentari, polarizzando il
Sionismo e il nazionalismo arabo fino a portarli ad una
situazione potenzialmente esplosiva. Riconoscendo gli
34 | Storia
obiettivi opposti dei due movimenti nazionali, gli Inglesi
raccomandarono (nel 1937) di dividere il paese in due
Stati - uno ebraico e uno arabo – che avrebbero dovuto
essere legati in una unione economica. La leadership
ebraica accettò l'idea della spartizione e conferì all'Agenzia
Ebraica il potere di negoziare con il governo inglese nel
tentativo di riformulare vari aspetti della proposta. Gli
arabi si opposero, senza lasciare alcuna possibilità di
compromesso, a qualsiasi piano di spartizione.
Continue sommosse arabe antiebraiche a larga scala,
portarono l'Inghilterra (nel Maggio del 1939) a pubblicare
un Libro Bianco che imponeva drastiche restrizioni
all'immigrazione ebraica, nonostante le possibili
conseguenze di negare all'Ebraismo europeo un luogo
dove rifugiarsi dalla persecuzione nazista.
L'inizio della II Guerra Mondiale, subito dopo, spinse David
Ben Gurion, che sarebbe poi divenuto il primo Capo di
Governo d'Israele, a dichiarare: Combatteremo la guerra
come se non ci fosse il Libro Bianco e il Libro Bianco come
se non ci fosse la guerra.
La Shoàh
Nel corso della II Guerra Mondiale (1939-1945), il regime
nazista ha deliberatamente portato avanti un piano
sistematico il cui scopo era di eliminare la comunità ebraica
in Europa, nel corso del quale sono stati assassinati sei
35
milioni di Ebrei, fra cui un milione e mezzo di
bambini. Quando l'esercito nazista travolse
l'Europa, gli Ebrei vennero barbaramente
perseguitati, sottoposti a ogni tortura e
umiliazione concepibili e ammassati in
ghetti, dove tentativi di resistenza armata
provocavano l'introduzione di misure
ancora più dure. Dai ghetti essi venivano
trasportati in campi dove un ristretto
numero di fortunati veniva assegnato
a lavori massacranti, mentre la maggior
parte veniva sottoposta a esecuzioni di
massa o mandata alla morte in camere a
gas. Non furono molti coloro che riuscirono
a scampare. Alcuni fuggirono in altri paesi,
un po' si unirono ai partigiani mentre altri
vennero tenuti nascosti da non Ebrei che li
aiutarono mettendo a repentaglio le loro
stesse vite. La conseguenza di tutto ciò
fu che solo un terzo di una popolazione
di quasi nove milioni di persone (inclusi
coloro che avevano abbandonato l'Europa
prima della guerra) - quella popolazione
che un tempo aveva rappresentato la più
ampia e vibrante comunità ebraica nel
mondo - riuscì a sopravvivere.
Dopo la guerra, l'opposizione araba
La Stella gialla,
che gli Ebrei erano
obbligati a indossare
su imposizione dei
nazisti
I volontari Ebrei nella II
Guerra Mondiale: furono
oltre 26.000 gli uomini e le
donne della comunità ebraica
del Paese che si presentarono
come volontari per unirsi
alle Forze Inglesi nella lotta
contro la Germania nazista
e i suoi alleati dell'Asse,
prestando servizio in fanteria,
in aereonautica e in marina.
Nel Settembre del 1944, a
seguito di un prolungato
sforzo dell'Agenzia Ebraica
nel Paese e del Movimento
Sionista all'estero, per
ottenere il riconoscimento
della partecipazione degli
36 | Storia
Ebrei della Palestina agli sforzi
bellici, fu costituita la Brigata
Ebraica come unità militare
indipendente dell'Esercito
Britannico, con una sua
propria bandiera e un proprio
stemma. Composta di circa
5.000 uomini, la Brigata operò
in Egitto, nel nord Italia e in
Europa nord occidentale.
Dopo la vittoria degli Alleati
in Europa (nel 1945), molti dei
suoi membri si unirono agli
sforzi della “immigrazione
clandestina" per condurre i
sopravvissuti alla Shoah in
Terra d'Israele.
Reclute ebree
in un campo
militare britannico
•
G.P.O. / Z. Kluger
spinse gli inglesi ad intensificare le
restrizioni imposte sulla quota di Ebrei
ai quali veniva permesso di entrare e di
stabilirsi nel Paese. La comunità ebraica
reagì creando un'ampia rete di attività di
“immigrazione clandestina", per salvare
i sopravvissuti alla Shoàh. Fra il 1945 e
il 1948, furono condotti nel Paese circa
85.000 Ebrei per strade segrete e spesso
pericolose, a dispetto del blocco navale e
dei pattugliamenti di confine istituiti dagli
inglesi per intercettare i profughi prima che
raggiungessero la loro destinazione. Quelli
che venivano catturati, erano internati in
campi di detenzione nell'isola di Cipro o
rinviati in Europa.
Il Cammino verso l'Indipendenza
L'incapacità della Gran Bretagna di conciliare
le pretese conflittuali delle comunità
ebraica e di quella araba, spinse il governo
britannico a richiedere che la "questione
della Palestina" fosse posta all'ordine del
giorno dell'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite (Aprile 1947). Come risultato
di tale richiesta fu costituita una speciale
Commissione, per preparare proposte sul futuro del Paese.
Il 29 Novembre 1947 l'Assemblea votò l'adozione della
37
Celebrazioni
spontanee
a Tel Aviv, il 29
Novembre 1947
•
G.P.O. / H. Pinn
proposta della Commissione per la spartizione del Paese
in due Stati, uno ebraico e uno arabo. La comunità ebraica
accettò il piano, gli Arabi lo rifiutarono.
Dopo il voto delle Nazioni Unite, i militanti arabi locali,
aiutati da forze volontarie occasionali provenienti da altri
paesi arabi, lanciarono violenti attacchi contro la comunità
ebraica, nel tentativo di rendere vana la risoluzione
sulla spartizione e impedire la fondazione di uno Stato
ebraico. Dopo aver respinto un certo numero di attacchi le
organizzazioni di difesa ebraica sbaragliarono la maggior
parte delle forze attaccanti, conquistando l'intera area
che era stata destinata allo Stato ebraico.
Il 14 Maggio 1948, allo scadere del Mandato Britannico,
38 | Storia
la popolazione ebraica nel Paese contava circa 650.000
abitanti, inseriti in una comunità ben organizzata con
istituzioni politiche, sociali ed economiche ben sviluppate
- una nazione e uno Stato in tutto e per tutto, fatta
eccezione per il nome.
39
LO STATO D'ISRAELE
Il 14 Maggio 1948 Israele ha proclamato
la propria indipendenza. Meno di 24 ore
più tardi, gli eserciti regolari di Egitto,
Giordania, Siria, Libano e Iraq invadevano
il paese, costringendo Israele a difendere
la sovranità che aveva riguadagnato nella
sua antica patria.
In quella che divenne nota come Guerra
d'Indipendenza di Israele, le Forze di
Difesa Israeliane (IDF), appena formate
e malamente equipaggiate, respinsero
gli invasori in duri combattimenti a più
riprese che durarono circa quindici mesi e
che videro da parte israeliana circa 6.000
caduti (quasi l'1% della popolazione ebraica
del paese a quell'epoca).
Piano di partizione del 1947
(risoluzione 181 dell'ONU)
Libano
Siria
Haifa
Mar
Mediterraneo
Tel Aviv
Giaffa
Gerusalemme
Beer
Sheva
Transgiordania
Egitto
Stato Ebraico
Stato Arabo
Zona Internazionale
1949-1967 Linee armistiziali
Libano
Siria
Haifa
Mar
Mediterraneo
Samaria
Tel Aviv-Giaffa
Nei primi mesi del 1949, vennero condotti
negoziati diretti sotto gli auspici delle
Nazioni Unite fra Israele e ciascuno dei
paesi invasori (eccetto l'Iraq, il quale
si rifiutò di negoziare con Israele). Le
trattative produssero come risultato
accordi armistiziali che riflettevano la
situazione al termine dei combattimenti. Di
Gerusalemme
Giudea
Gaza
Beer
Sheva
Egitto
Israele
Eilat
Giordania
Israele
Sotto dominio
giordano
Sotto amministrazione
egiziana
40 | Storia
conseguenza, la pianura costiera, la Galilea e l'intero Neghev,
vennero a trovarsi sotto la sovranità israeliana, Giudea e
Samaria (il West Bank), furono sotto il governo giordano,
la Striscia di Gaza rientrò sotto l'amministrazione egiziana
e la città di Gerusalemme fu divisa fra la Giordania, che ne
controllava la parte orientale e la Città Vecchia, e Israele,
sotto il cui controllo si trovava il settore occidentale.
La Costruzione dello Stato
Una volta finita la guerra, Israele concentrò i propri sforzi
sulla costruzione di quello Stato per il raggiungimento del
quale il popolo aveva lottato tanto duramente e tanto a
lungo. La prima Knesset (Parlamento) composta da 120
membri, si riunì dopo elezioni nazionali (25 Gennaio 1949)
in cui quasi l'85% degli aventi diritto di voto andò alle
urne. Divennero leader del paese due delle persone che
41
avevano condotto Israele allo Stato: David Ben Gurion,
capo dell'Agenzia Ebraica, venne eletto come Primo
Ministro, e Chaim Weizman, capo dell'Organizzazione
Sionistica Mondiale, fu scelto dalla Knesset come primo
Presidente dello Stato. L'11 Maggio 1949 Israele occupò il
proprio seggio in qualità di cinquantanovesimo membro
delle Nazioni Unite.
David Ben
Gurion, l'uomo
della visione
•
G.P.O. / K. Zoltan
Tenendo fede al concetto di "raduno degli
esiliati", che risulta il cuore della ragion
d'essere d'Israele, le porte del paese
vennero spalancate, affermando il diritto
di ogni Ebreo a giungervi e ad acquisirne,
al suo ingresso, la cittadinanza. Nei primi
quattro mesi d'indipendenza circa 50.000
nuovi arrivati, per lo più sopravvissuti
alla Shoah, raggiunsero le coste d'Israele.
Alla fine del 1951 era arrivato un totale
di 687.000 fra uomini, donne e bambini,
300.000 dei quali profughi da paesi arabi,
venendo così a raddoppiare la popolazione
ebraica nel paese.
Lo sforzo economico dovuto alla Guerra
d'Indipendenza e la necessità di provvedere alla rapida
crescita della popolazione, resero necessaria austerità
all'interno e aiuti finanziari dall'estero.
Una donna,
appena immigrata,
con i suoi figli sul
bagaglio, nella
piazza principale
di Yehud
•
G.P.O. / K. Zoltan
42 | Storia
L'assistenza offerta dal governo degli Stati Uniti, i prestiti
di banche americane, i contributi di Ebrei della Diaspora,
e i risarcimenti post-bellici dalla Germania, furono usati
per costruire case, per meccanizzare l'agricoltura, per
fondare una flotta mercantile e una compagnia aerea
nazionale, per sfruttare le risorse minerarie disponibili,
per sviluppare industrie ed espandere reti stradali, di
telecomunicazioni e di energia elettrica.
Verso la fine del primo decennio la produzione industriale
era raddoppiata così come il numero delle persone
impiegate, mentre le esportazioni industriali vennero
quadruplicate. La vasta espansione di aree coltivate aveva
portato all'autosufficienza nella fornitura di tutti i prodotti
alimentari di base fatta eccezione per carne e granaglie,
mentre circa 20.000 ettari di terreno, per lo più desertico,
furono rimboschiti e vennero piantati alberi lungo quasi
800 chilometri di strade principali.
Il sistema educativo, che era stato sviluppato dalla comunità
ebraica nel periodo precedente alla fondazione dello Stato
e che includeva ora anche il settore arabo, ebbe una grande
espansione. La frequenza scolastica divenne gratuita e
obbligatoria per tutti i bambini dai 5 ai 14 anni (dal 1978
l'età della scuola dell'obbligo è stata elevata ai 16 anni
ed è gratuita fino ai 18 anni). Fiorirono le attività culturali
e artistiche che mescolavano elementi mediorientali,
nordafricani e occidentali, e questo perché gli Ebrei che
43
giungevano da ogni parte del mondo, portavano con
sé tanto le tradizioni peculiari delle proprie comunità,
quanto aspetti della cultura prevalente nel paese in cui
erano vissuti per generazioni. Quando Israele ha celebrato
il suo decimo anniversario, la sua popolazione contava
oltre due milioni di abitanti.
Strett
i di Tir
an
Ga
za
La Campagna del Sinai – 1956
Campagna del Sinai, 1956
Gli anni della costruzione dello Stato
Libano
Israele
furono rattristati da seri problemi legati
Sotto dominio giordano
Siria
Area conquistata da
Haifa
alla sicurezza. Gli accordi armistiziali del
Israele e restituita
1949 non solo non riuscirono a spianare la
Tel Aviv-Giaffa Samaria
strada di una pace duratura, ma vennero
Mar
Gerusalemme
Mediterraneo
Giudea
anche costantemente violati. In contrasto
Beer
Sheva
con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite del 1 Settembre 1951,
Giordania
venne vietato a navi israeliane e a navi
battenti bandiera israeliana, di attraversare
Sinai
Eilat
il Canale di Suez, fu rafforzato il blocco agli
Stretti di Tiran, sempre più di frequente
Arabia
Saudita
pattuglie di terroristi provenienti dai paesi
arabi confinanti effettuavano incursioni in
Egitto
Mar Rosso
territorio israeliano compiendo assassinii
e sabotaggi, e la penisola del Sinai fu
gradualmente trasformata in una enorme base militare
egiziana.
Con la firma di un patto di triplice alleanza fra Egitto,
44 | Storia
Sezione di tubo
in calcestruzzo
(274 cm. di
diametro)
dell'acquedotto
nazionale
•
Per gentile
concessione degli
Archivi Centrali
Sionistici
Siria e Giordania (Ottobre 1956), la minaccia incombente
sull'esistenza d'Israele si intensificò. Nel corso di una
campagna militare della durata di otto giorni l'esercito
israeliano conquistò la Striscia di Gaza e l'intera penisola
del Sinai, fermandosi a 16 chilometri a est del Canale di
Suez. La decisione delle Nazioni Unite di istallare una
Forza d'Emergenza (UNEF) lungo il confine fra Egitto e
Israele e le assicurazioni da parte egiziana sulla libera
navigazione nel Golfo di Eilat, convinsero Israele a ritirarsi
gradualmente (Novembre 1956 - Marzo 1957) dalle zone
conquistate poche settimane prima. Di conseguenza gli
Stretti di Tiran furono riaperti, consentendo sia lo sviluppo
del commercio con paesi asiatici e dell'Africa orientale,
sia le importazioni di petrolio dal Golfo Persico.
Anni di Consolidamento
Nel corso del secondo decennio d'esistenza
di Israele (1958-68) le esportazioni
raddoppiarono e il PIL ebbe ogni anno una
crescita di circa il 10%. Sebbene alcuni dei
prodotti che precedentemente venivano
importati, come la carta, i pneumatici,
apparecchi radio e frigoriferi, venissero
ora prodotti da industrie locali, la crescita
più rapida avvenne nei settori fondati più recentemente,
come quello della metallurgia, della costruzione di
macchinari, della lavorazione dei prodotti chimici e
dell'elettronica. Dato che il mercato interno dei generi
45
A Gerusalemme venne edificata una
sede permanente per la Knesset, mentre
vennero costruite nuove strutture per il
Centro Medico Hadassa e per l'Università
Ebraica in luoghi alternativi, per sostituire
quelle che si trovavano sul Monte Scopus,
che dovettero essere abbandonate dopo
la Guerra d'indipendenza.
Il Processo Eichmann:
nel maggio del 1960 Adolf
Eichmann, il capo operativo
del piano di sterminio nazista
eseguito durante la Il Guerra
Mondiale, fu condotto nel
Paese per essere processato,
in base alla Legge Israeliana
per la Punizione dei nazisti e
dei collaboratori dei nazisti
(1950). Nel processo, che
si aprì nell'Aprile del 1961,
Eichmann fu riconosciuto
Nello stesso periodo venne fondato il
colpevole di crimini contro
Museo d'Israele, con lo scopo di raccogliere,
l'umanità e contro il popolo
conservare, studiare ed esporre i tesori
ebraico e fu condannato alla
culturali e artistici del popolo ebraico.
pena di morte. Il suo appello
alla Corte Suprema fu respinto
ed egli fu giustiziato per impiccagione il 30 maggio 1962. Fu questa
l'unica volta che nella legge israeliana fu applicata la pena di morte.
Il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann sotto processo a Gerusalemme • G.P.O. / J. Milli
alimentari prodotti localmente si stava
rapidamente avvicinando a un punto di
saturazione, il settore agricolo iniziò a
produrre una varietà più ampia di prodotti,
sia per l'industria delle conserve che per
prodotti freschi da esportare. Per far fronte
al volume commerciale in aumento, fu
costruito un secondo porto d'acque
profonde sulla costa mediterranea, ad
Ashdod, che andò ad aggiungersi a quello
già esistente di Haifa.
46 | Storia
Le relazioni diplomatiche di Israele si ampliarono
costantemente e vennero a svilupparsi stretti legami con
gli Stati Uniti, con i paesi del Commonwealth britannico,
con la maggior parte degli stati dell'Europa occidentale,
con quasi tutti i paesi dell'America Latina e dell'Africa
e con alcune nazioni asiatiche. Furono intrapresi vasti
programmi di cooperazione internazionale e centinaia
di medici, ingegneri, insegnanti, agronomi, esperti di
irrigazione e giovani organizzatori condivisero le proprie
conoscenze e le loro esperienze con persone di altri
paesi in via di sviluppo. Nel 1965 avvenne lo scambio di
ambasciatori con la Repubblica Federale di Germania,
un passo che fino ad allora era stato rimandato per gli
amari ricordi del popolo ebraico dei crimini commessi nei
propri confronti durante il regime nazista (1933-1945).
La normalizzazione delle relazioni fra i due paesi fu
preceduta da una veemente opposizione e da un acceso
dibattito pubblico.
La Guerra dei Sei Giorni – 1967
Le speranze di un altro decennio di relativa tranquillità
furono mandate in frantumi dal progressivo aumento
degli attacchi terroristici arabi lungo i confini egiziano e
giordano, dai persistenti bombardamenti dell'artiglieria
siriana sugli insediamenti agricoli del nord della Galilea
e dal massiccio riarmo militare condotto dai confinanti
stati arabi. Quando l'Egitto mosse nuovamente un ingente
numero di truppe nel deserto del Sinai (Maggio 1967)
47
Libano
Siria
Mar Mediterraneo
Haifa
Tel Aviv-Giaffa
Gerusalemme
Beer
Sheva
Giordania
Sinai
Eilat
Egitto
Strett
i di Tir
an
e ordinò alle forze di pace delle Nazioni
Unite (dispiegate dal 1957) di uscire
dalla zona, reimpose il blocco agli Stretti
di Tiran ed entrò in un'alleanza militare
con la Giordania, Israele si trovò di fronte
eserciti arabi ostili su tutti i fronti. Poiché
i suoi vicini si preparavano a distruggere
lo stato ebraico, Israele fece appello al
diritto all'autodifesa, lanciando un attacco
preventivo (5 Giugno 1967) contro l'Egitto
nel sud, seguito da un contrattacco contro
la Giordania ad est e lo sbaraglio delle
forze siriane trincerate nelle alture del
Golan al nord.
Arabia
Saudita
Mar Rosso
Le linee del cessate-il-fuoco dopo la
guerra dei Sei Giorni - 1967
Al termine di sei giorni di combattimenti
le precedenti linee armistiziali furono
sostituite da altre nuove, in cui Giudea,
Samaria, Gaza, la penisola del Sinai e le
Alture del Golan, si trovavano sotto il
controllo israeliano. Il risultato di ciò fu che
i villaggi situati a nord furono liberati, dopo
19 anni, dai continui bombardamenti siriani,
il passaggio di navi israeliane o battenti
bandiera israeliana attraverso gli Stretti di
Tiran fu assicurato, e Gerusalemme, che
era stata dal 1949 divisa fra il controllo
giordano e quello israeliano, venne riunita
sotto l'autorità di Israele.
Paracadutisti al Muro Occidentale
(Muro del Pianto)
•
G.P.O. / D. Rubinger
48 | Storia
Di guerra in guerra
Conclusa la guerra, il difficile compito della diplomazia
d'Israele era quello di tradurre i propri risultati militari in
una pace permanente basata sulla Risoluzione 242 del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che richiamava
al riconoscimento della sovranità, della integrità territoriale
e della indipendenza politica di tutti gli stati della regione e
del loro diritto di vivere in pace in confini sicuri e riconosciuti,
liberi da minacce o da atti di forza. Tuttavia la posizione
araba, così come venne formulata nel Vertice di Kartoum
(Agosto del 1967) dichiarò: Nessuna pace con Israele,
nessun negoziato con Israele e nessun riconoscimento di
Israele. Nel Settembre del 1968, l'Egitto iniziò una "guerra
d'attrito" con azioni sporadiche e statiche lungo le rive del
Canale di Suez, che crebbero fino a divenire veri e propri
combattimenti circoscritti, causando gravi perdite per
entrambe le parti. Le ostilità cessarono nel 1970 quando
Egitto e Israele accettarono un nuovo cessate il fuoco
lungo il canale di Suez.
La Guerra del Kippur – 1973
Tre anni di relativa calma lungo i confini, furono interrotti a
Yom Kippur (Giorno dell'Espiazione), il giorno più sacro del
calendario ebraico, allorquando Egitto e Siria lanciarono
un attacco coordinato a sorpresa contro Israele (6 Ottobre
1973), con l'esercito egiziano che attraversò il Canale di
Suez e le truppe Siriane che penetrarono nelle Alture del
Golan. Nelle successive tre settimane le Forze di Difesa
49
Israeliane capovolsero le sorti della battaglia e respinsero
gli aggressori, attraversando il Canale di Suez in Egitto e
avanzando fino ad arrivare a 32 chilometri dalla capitale
siriana Damasco. Due anni di difficili negoziati fra Israele
ed Egitto e fra Israele e Siria produssero degli accordi di
disimpegno, in base ai quali Israele si sarebbe ritirato da
parte dei territori conquistati durante la guerra.
Operazione Pace per la Galilea – 1982
Israele non ha mai desiderato un conflitto con il proprio
vicino a nord, il Libano. Tuttavia, quando l'Organizzazione
per la Liberazione della Palestina (OLP) si è dispiegata nel
sud del Libano dopo esser stata cacciata dalla Giordania
(1970) ed ha eseguito ripetute azioni terroristiche contro
città e villaggi del nord d'Israele (Galilea) che hanno causato
molte vittime e notevoli danni, le Forze di Difesa d'Israele
ha attraversato il confine ed è entrato nel Libano (1982).
L'Operazione "Pace in Galilea" ha avuto come risultato
la rimozione dalla maggior parte delle infrastrutture
organizzative e militari dell'OLP dall'area. Per i successivi
18 anni Israele ha mantenuto una piccola zona di sicurezza
nel sud del Libano adiacente al suo confine settentrionale,
per salvaguardare la propria popolazione in Galilea dai
continui attacchi di elementi ostili.
La Seconda Guerra del Libano
Nel Maggio del 2000 Israele ha ritirato tutte le sue forze dalla
zona di sicurezza nel sud del Libano. Il Libano, tuttavia, ha
50 | Storia
Ogni anno Israele tiene una
speciale commemorazione
per segnare l'anniversario
dell'assassinio del suo primo
ministro Yitzchak Rabin. La
sua morte avvenuta il 4
Novembre 1995 per mano
di un estremista ebreo, gettò
il paese in un profondo lutto
per il soldato – statista che
aveva condotto la nazione
dal campo di battaglia alla
strada per la pace.
mancato di rispettare le risoluzioni 425 e
1559 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU,
in cui si chiama allo smantellamento di
Hizbullah e al dispiegamento dell'esercito
libanese nel sud del Libano.
Come risultato di questo fallimento, nel
Luglio del 2006 sono esplosi violenti
combattimenti dopo che Hizbullah ha
rapito due soldati israeliani e ha iniziato il
bombardamento di città a nord di Israele.
Nel conflitto che ha fatto seguito, che è
poi divenuto noto come Seconda Guerra
del Libano, sono stati lanciati oltre 4.000
razzi contro obiettivi civili in Israele. I combattimenti
sono stati interrotti nell'Agosto del 2006 e il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU ha approvato la risoluzione 1701 in cui
Il Primo Ministro
Yitzchak Rabin e
il Re Hussein di
Giordania
•
G.P.O. / Y. Sa’ar
51
si fa appello al rilascio incondizionato dei soldati israeliani
catturati, al dispiegamento dell'UNIFIL e dell'esercito
libanese su tutto il confine meridionale del Libano e alla
istaurazione di un embargo sulle armi fornite ai gruppi
armati libanesi.
Confine internazionale
Linea del cessate il fuoco
Haifa
Libano
Siria
L'Operazione a Gaza – 2008 Dopo il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza
e da quattro insediamenti del Nord del West
Bank, avvenuto nel 2005, e a seguito della
elezione di Hamas nel 2007, il terrorismo
contro Israele si è intensificato. Migliaia di
razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza
verso il sud di Israele dando come risultato
danni alla proprietà, colpendo fisicamente
e psicologicamente la popolazione che
viveva nel sud del Paese e creando una
situazione in cui Israele è stata forzata
a intraprendere un'azione militare sotto
forma dell'operazione che prese il nome
di Piombo Fuso (dal 27 Dicembre 2008 al
18 Gennaio 2009). Il Presidente
egiziano Sadat, il
presidente degli
Stati Uniti Carter
e il Primo Ministro
israeliano Begin.
•
G.P.O. / Y. Sa’ar
Tel Aviv-Giaffa
Mar
Mediterraneo
Gerusalemme
Beer
Sheva
Giordania
Sinai
Eilat
Dalla Guerra alla Pace
Le elezioni del 1977 per la Knesset
portarono al potere il blocco del Likud,
una coalizione di partiti liberali e centristi,
ponendo fine a quasi trenta anni di dominio
Arabia
Saudita
Egitto
Mar Rosso
Pace con l'Egitto e la Giordania
52 | Storia
politico del partito Laburista. Il nuovo Primo Ministro,
Menachem Begin, reiterò l'impegno, preso da tutti i capi
di governo che lo avevano preceduto, di adoperarsi per il
raggiungimento di una pace permanente nella regione e
lanciò un appello a tutti i capi arabi perché ci si sedesse
ad un tavolo negoziale.
Il ciclo dei rifiuti arabi agli appelli per la pace lanciati dagli
israeliani fu rotto dalla visita a Gerusalemme del Presidente
egiziano Anwar Sadat (Novembre 1977), seguita da
negoziati fra Egitto e Israele sotto gli auspici americani.
Gli Accordi di Camp David (Settembre 1978), risultato
di tali trattative, comprendevano una struttura per una
pace globale nel Medio Oriente, inclusa una dettagliata
proposta di autogoverno per i Palestinesi.
Il 26 Marzo 1979, Israele ed Egitto hanno firmato a
Washington DC un trattato di pace che poneva fine
allo stato di guerra esistente fra i due paesi, durato 30
anni. Secondo le condizioni stabilite nel trattato, Israele
si sarebbe ritirata dalla penisola del Sinai, sostituendo
le precedenti linee del cessate il fuoco e degli accordi
armistiziali con confini internazionali reciprocamente
riconosciuti.
Tre anni di colloqui tra Giordania e Israele, a seguito della
Conferenza di Pace di Madrid del 1991, culminarono in
una dichiarazione congiunta di Re Hussein del Regno
53
Hashemita di Giordania e del Primo Ministro Yitzchak
Rabin (nel Luglio del 1994), che pose fine allo stato di
guerra tra i due paesi, durato 46 anni. Il trattato di pace
israelo-giordano è stato firmato al passaggio di confine di
Aravà (nei pressi di Eilat in Israele e di Aqaba in Giordania),
il 26 ottobre 1994, alla presenza del Presidente americano
Bill Clinton.
Sfide Interne
Nel corso degli anni '80 e '90, Israele ha assorbito oltre un
milione di nuovi immigrati, principalmente dall'ex-Unione
Sovietica, dall'Europa dell'Est e dall'Etiopia. L'afflusso
di una tale quantità di nuovi consumatori, come pure
di un ampio numero di lavoratori specializzati e non
specializzati, spinse l'economia verso un periodo di
espansione accelerata.
Dopo le elezioni per la Knesset del 1984 salì al potere un
governo composto dai due maggiori blocchi politici: i
Laburisti (centro-sinistra) e il Likud (centro-destra). Nel
1988 esso fu sostituito da una coalizione guidata dal Likud
che, al termine della sua cadenza quadriennale, fu seguita,
nel 1992, da una coalizione composta dal Partito Laburista
e da altri partiti di dimensioni minori del centro-sinistra.
Dopo l'assassinio del Primo Ministro Yitzchak Rabin nel
1995, nel 1996 si svolsero nuove elezioni. Con le elezioni
dirette del Primo Ministro, Benyamin Netanyahu andò al
potere e formò una maggioranza guidata dal Likud. Meno
54 | Storia
di tre anni dopo, il suo governo fu battuto. Nel 1999 Ehud
Barak, leader del partito "Un Israele" (centro-sinistra), fu
eletto Primo Ministro e formò un governo di coalizione;
si dimise poi nel Dicembre 2000. Nel Febbraio 2001 Ariel
Sharon, presidente del Likud, è stato eletto primo ministro
e ha mantenuto questa carica fino al 2006, quando è stato
colpito da un ictus. Ehud Olmert, capo del partito Kadima,
fondato da Sharon nel Novembre 2005, gli è succeduto
come primo ministro.
Dopo le dimissioni di Ehud Olmert, a seguito di elezioni
anticipate tenute nel Febbraio del 2009, è stato eletto
come primo ministro Benyamin Netanyahu, il quale ha
fomato un governo di coalizione con un'ampia base.
Ognuno di questi governi ha operato, secondo le proprie
convinzioni politiche, per il raggiungimento della pace,
per lo sviluppo economico e per l'assorbimento degli
immigranti.
55
IL PROCESSO DI PACE
Sin dalla firma del trattato di pace fra Egitto ed Israele
(1979), sono state avanzate varie iniziative, sia da
Israele che da altri, per promuovere il processo di pace
in Medio Oriente. Questi sforzi hanno condotto infine
alla convocazione della Conferenza di Pace di Madrid
(Ottobre 1991), tenuta sotto gli auspici degli Stati Uniti
e dell'Unione Sovietica, nella quale sono stati riuniti
i rappresentanti di Israele, Siria, Libano, Giordania e
Palestinesi. Le procedure formali sono state seguite da
negoziati bilaterali fra le parti e da colloqui multilaterali
su questioni di interesse regionale.
Colloqui bilaterali
Israele e Palestinesi: dopo mesi di contatti intensivi
tenuti ad Oslo dietro le quinte, fra i negoziatori di Israele
e dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina
(OLP), venne formulata una Dichiarazione di Principi che
delineava i preparativi per l'auto-governo dei Palestinesi
nel West Bank e nella Striscia di Gaza. La sua sottoscrizione,
il 13 settembre del 1993, fu preceduta da uno scambio di
lettere fra il Presidente dell'OLP Yasser Arafat e il Primo
Ministro Yitzchak Rabin, in cui l'OLP dichiarava di rinunciare
all'uso del terrorismo, si impegnava ad annullare quegli
articoli della sua Carta dove si negava ad Israele il diritto
all'esistenza, e si impegnava a ricercare una soluzione
pacifica al decennale conflitto. A sua volta, Israele
56 | Storia
TERRORISMO: il terrorismo
arabo e palestinese contro
Israele esisteva già decenni
prima della nascita dello Stato
e ha continuato a esistere
anche da allora. Nel corso dei
due decenni che precedettero
la Guerra dei Sei Giorni del
1967 (che portò alla presenza
di Israele nei Territori), sono
stati compiuti migliaia di
attentati terroristici, che
hanno provocato la morte
e il ferimento di molti civili
israeliani. L'OLP, fondata
nel 1964, si pose in prima
linea in questa campagna
terroristica.
Nel corso degli anni '70 e
'80 le varie organizzazioni
riconosceva l'OLP come rappresentante
del popolo Palestinese.
La Dichiarazione di Principi conteneva un
insieme di principi generali, concordati
fra le parti, che riguardava un periodo
intermedio di auto-governo palestinese
della durata di cinque anni, e delineava
un percorso, per tappe, dei negoziati tra
Israeliani e Palestinesi. Gli accordi per
l'autogoverno palestinese nella Striscia di
Gaza e a Gerico sono stati messi in atto nel
Maggio del 1994. Tre mesi più tardi, si è
proceduto al trasferimento dei poteri e delle
responsabilità ai rappresentanti palestinesi
del West Bank attraverso la consegna delle
autorità relative a cinque specifiche sfere
d'azione: educazione e cultura, sanità,
previdenza sociale, tassazione diretta e
turismo. La Dichiarazione di Principi e altri
accordi firmati da Israele e Palestinesi sono
culminati nella firma dell'Accordo ad Interim
israelo-palestinese del Settembre 1995.
Questo accordo prevedeva l'ampliamento dell'auto-governo
palestinese nel West Bank attraverso l'elezione di un'autorità
preposta all'auto-governo, il Consiglio Palestinese (eletto nel
Gennaio del 1996), e la continuazione del ridispiegamento
57
dell'IDF nel West Bank. L'accordo impostava
anche il meccanismo che avrebbe gestito le
relazioni israelo-palestinesi che avrebbero
condotto all'Accordo per lo Status Finale.
In base all'accordo ad Interim, il West Bank
veniva suddiviso in tre tipi di aree:
Area A – comprendente le principali città
del West Bank: piena responsabilità del
Consiglio Palestinese per questioni di
sicurezza interna e di ordine pubblico,
così come per gli affari civili. (La città di
Hebron fu soggetta a regolamentazioni
speciali fissate nell'Accordo ad Interim; il
Protocollo sul ridispiegamento a Hebron è
stato firmato nel Gennaio del 1997).
Area B – comprendente piccoli centri abitati
e villaggi nel West Bank: responsabilità del
Consiglio Palestinese sugli affari civili (come
per l'Area A) e mantenimento dell'ordine
pubblico, mentre Israele manteneva la
responsabilità predominante sulla sicurezza,
per salvaguardare i propri cittadini e per
combattere il terrorismo.
terroristiche riunite sotto l'OLP
hanno sferrato molti attacchi,
dentro e fuori Israele. Uno
dei più tristemente famosi
è l'eccidio di undici atleti
israeliani alle Olimpiadi di
Monaco nel 1972.
N o n o s t a nte l ' i m p e gn o
palestinese, assunto nel 1993,
a rinunciare al terrorismo,
come premessa per creare
le basi a un processo di pace
israelo-palestinese, gli attacchi
terroristici sono proseguiti e,
anzi, si sono intensificati a
partire dal Settembre del
2000, causando la morte di
più di mille civili israeliani e
il ferimento di molte migliaia
di persone.
Area C – comprendente tutti gli insediamenti ebraici,
aree di importanza strategica per Israele e aree
58 | Storia
Il Primo Ministro
Ariel Sharon
annuncia il Piano
di Disimpegno
(Dicembre 2003)
•
G.P.O. / Moshe
Milner
ampiamente disabitate del West Bank:
piena responsabilità israeliana per sicurezza
e ordine pubblico, per responsabilità civili
riguardanti il territorio (pianificazione,
gestione del territorio, archeologia,
ecc...). Il Consiglio Palestinese si assume
la responsabilità per quanto riguarda
tutte le altre sfere civili per la popolazione
palestinese.
La tabella di marcia per la messa in atto delle ulteriori
fasi di ritiro, così come specificato nell'Accordo ad
Interim, è stata rivista in varie occasioni da entrambe
le parti, principalmente nel Memorandum di Wye River
nell'Ottobre del 1998. In seguito a queste revisioni
concordate, Israele ha completato la prima e la seconda
fase del processo di ulteriore ridispiegamento (FRD) nel
Marzo del 2000. Dopo tale ridispiegamento delle forze
israeliane, più del 18% della West Bank rientrava nella
categoria dell'Area A, oltre il 21% era definita Area B, e
il 98% della popolazione palestinese del West Bank era
sotto l'autorità palestinese.
I negoziati tra le parti sullo Status finale, per determinare
la natura di un assetto permanente tra Israele e l'entità
palestinese, sono iniziati, come programmato, nel Maggio
del 1996. Gli attacchi di attentatori suicidi, compiuti dai
terroristi di Hamas a Gerusalemme e a Tel Aviv nel 1996
59
hanno offuscato le prospettive del processo di pace da
parte israeliana. È quindi seguito uno stallo di tre anni
e i colloqui sullo Status Finale sono ripresi solo dopo il
Memorandum di Sharm el-Sheikh (Settembre 1999). I temi
da affrontare comprendevano: profughi, insediamenti,
questioni di sicurezza, confini, Gerusalemme e altro
ancora. Su invito del Presidente Clinton, il Primo Ministro
israeliano Barak e il Presidente dell'Autorità Palestinese
Arafat hanno partecipato ad un vertice a Camp David,
nel Luglio del 2000, per riprendere i negoziati. Il summit
si è concluso senza che fosse raggiunto un accordo, a
causa del rifiuto da parte del Presidente dell'Autonomia
Palestinese Arafat, della generosa proposta. È stata
tuttavia rilasciata una dichiarazione trilaterale, nella quale
venivano indicati i principi concordati, come guida per
futuri negoziati.
Nel Settembre del 2000 i Palestinesi hanno iniziato
una Intifada - una campagna di terrorismo e violenza
indiscriminati - causando gravissime perdite di vite umane
e molta sofferenza da entrambe le parti. Numerosi sforzi
per mettere fine alle violenze e per rilanciare il processo
di pace sono falliti a causa del continuo e crescente
terrorismo palestinese.
Israele ha accettato la visione presentata nel discorso fatto
dal Presidente degli USA George W. Bush il 24 Giugno
2002, secondo cui la fine del terrorismo palestinese
60 | Storia
deve essere seguita dalla risoluzione definitiva di tutte
le questioni sospese e dalla pace.
Il 25 maggio 2003 Israele ha accettato la Roadmap,
accompagnandola a delle considerazioni che Israele
ritiene parte integrante della sua applicazione e da un
impegno degli Stati Uniti a prendere in considerazione
questi commenti. Tuttavia, i Palestinesi devono ancora
assolvere i loro obblighi previsti dalla prima fase della
Roadmap, in primo luogo la cessazione incondizionata del
terrorismo e dell'incitamento alla violenza. Tra le misure
prese da Israele per contrastare il terrorismo vi è stata la
costruzione della barriera antiterrorismo.
Nell'Agosto del 2005, Israele ha messo in atto un distacco
dalla Striscia di Gaza e da quattro insediamenti nel nord
della Samaria, nello sforzo di porre fine alla situazione di
stallo del processo di pace, dopo cinque anni di terrorismo
palestinese. Il terrorismo palestinese è continuato, dopo
l'elezione del governo di Hamas, facendo uso anche di
missili Qassam lanciati dalla Striscia di Gaza contro il
Neghev Settentrionale e con il rapimento di un militare
israeliano, rendendo quindi necessaria un'azione militare
israeliana.
Il nuovo governo israeliano, eletto agli inizi del 2009, ha
fatto diversi tentativi per riavviare il processo di pace.
Purtroppo, questi tentativi sono stati costantemente
61
frustrati dai Palestinesi e dalla loro nuova richiesta che
gli Israeliani soddisfacessero varie condizioni preliminari
ancor prima dell'inizio dei negoziati. Solo nel Maggio del
2010 i Palestinesi hanno acconsentito a tenere "colloqui
di avvicinamento".
Israele e Siria: nell'ambito della formula di Madrid, sono
iniziati fra le delegazioni siriana e israeliana dei colloqui
che si sono tenuti di tanto in tanto a Washington a livello
di ambasciatori, con il coinvolgimento di alti funzionari
americani.
Due tornate di colloqui di pace israelo-siriani (Dicembre
1995 e Gennaio 1996) si sono incentrate sulla sicurezza
e su altri argomenti chiave. Questi incontri, che sono
stati altamente dettagliati e globali, hanno individuato
importanti aree di accordo e convergenze concettuali per
future discussioni e considerazioni. I colloqui tra Israele e
Siria sono poi ripresi nel gennaio 2000 a Shepherdstown,
negli Stati Uniti, dopo uno stallo di oltre tre anni. Tuttavia
questi negoziati non hanno portato a un vero progresso, e
neppure l'incontro tra il Presidente Clinton e il Presidente
Assad a Ginevra (Marzo 2000) è riuscito a far rinnovare
i colloqui.
La Siria, assieme all'Iran, appoggia le più violente e
pericolose organizzazioni terroristiche, come Hizbullah
e i vari gruppi terroristici palestinesi.
62 | Storia
Israele e Libano: il 23 maggio del 2000 Israele ha portato
a termine il ritiro di tutte le proprie forze militari dalla zona
di sicurezza nel sud del Libano, in conformità alla decisione
del proprio governo di mettere in atto la Risoluzione 425
del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il Libano, purtroppo,
non si è ancora pienamente conformata né alla suddetta
Risoluzione 425 e né alla Risoluzione 1559 (che chiede
lo smantellamento di Hizbullah e il dispiegamento
dell'esercito libanese nel sud del Libano). Il 12 luglio 2006
è avvenuto un nuovo scoppio di violenza, in seguito al
rapimento di due soldati israeliani e al bombardamento
da parte di Hizbullah delle città settentrionali del Paese.
Israele è stato costretto ad agire per rimuovere la radicata
presenza dell'organizzazione terroristica degli Hizbullah
dal sud del Libano, dove sono presenti decine di migliaia
razzi e proiettili di artiglieria pesante, forniti da Iran e Siria,
puntati contro milioni di civili israeliani. Nel conflitto che
ne è scaturito, noto successivamente come la Seconda
Guerra del Libano, sono stati lanciati contro obiettivi
civili israeliani più di 4000 missili che hanno causato 44
vittime fra i civili e forti danni a infrastrutture e proprietà
civili. Negli scontri militari avvenuti nel conflitto, sono
anche caduti 119 soldati israeliani. I combattimenti si
sono conclusi l'11 agosto 2006 con l'adozione da parte
del Consiglio di Sicurezza dell'Onu della risoluzione
1701, in cui si chiedeva il rilascio incondizionato dei
soldati rapiti, il dispiegamento congiunto dell'esercito
libanese e della nuova UNIFIL in tutto il sud del Libano,
63
e l'istituzione di un embargo che riservasse il diritto di
ottenere armamenti al governo del Libano, impedendone
l'arrivo ai gruppi libanesi.
Colloqui multilaterali
I colloqui multilaterali sono stati istituiti come parte integrale
del processo di pace, con lo scopo di ricercare soluzioni ai
problemi chiave della regione, contribuendo nello stesso
tempo a costruire la fiducia necessaria per promuovere
lo sviluppo e la normalizzazione delle relazioni fra i paesi
del Medio Oriente. Dopo la Conferenza Multilaterale di
Mosca sul Medio Oriente (Gennaio 1992), che ha visto
la partecipazione di trentasei paesi e di organizzazioni,
internazionali, le delegazioni si sono suddivise in cinque
gruppi di lavoro che trattano temi riguardanti specifici
settori di comune interesse regionale (ambiente, controllo
degli armamenti e sicurezza regionale, profughi, risorse
idriche e sviluppo economico) e che si riuniscono di tanto
in tanto in vari punti d'incontro nella regione.
Il Comitato Direttivo, che comprende rappresentanti
delle delegazioni chiave e presieduto da Stati Uniti e
Russia, coordina i colloqui multilaterali. Dallo scoppio
della violenza palestinese nel Settembre del 2000, la
maggior parte delle attività nel processo multilaterale
è stata congelata.
64 | Storia
PRINCIPALI MOMENTI STORICI
a.E.V. - Avanti l'Era Volgare
Disegni di
Noam Nadav
XVII-VI sec. a.E.V. – Periodo Biblico
Circa XVII sec. Abramo, Isacco e Giacobbe, i patriarchi
del popolo ebraico si insediano nella Terra
d'Israele. Una carestia costringe gli Israeliti
a emigrare in Egitto
XIII sec.
Mosè conduce gli Israeliti fuori dall'Egitto;
seguono 40 anni di peregrinazioni nel
deserto.
Sul Monte Sinai viene ricevuta la Toràh,
che comprende i Dieci Comandamenti
XIII - XII sec. Gli Israeliti si insediano nella Terra d'Israele
c. 1020
Viene fondata la monarchia ebraica; Saul è
il primo re
c. 1000
Il re Davide fa di Gerusalemme la capitale
del suo regno
c. 960
A Gerusalemme viene edificato da
Re Salomone il Primo Tempio, centro
nazionale e spirituale del popolo ebraico
c. 930 Divisione del regno in Regno di Giuda e
Regno di Israele
c. 722 - 720 Il Regno d'Israele viene schiacciato dagli
Assiri: 10 tribù vengono esiliate (le Dieci
Tribù Perdute)
586 Il Regno di Giuda viene conquistato da
Babilonia
65
Gerusalemme e il Primo Tempio vengono
distrutti; la maggioranza degli Ebrei sono
esiliati
Periodo del Secondo Tempio
538 - 142
538 - 515
Periodi Persiano ed Ellenistico
Molti Ebrei ritornano da Babilonia; il
Tempio viene ricostruito
332
Il Paese viene conquistato da Alessandro il
Grande; dominio ellenistico
166 - 160 Rivolta Maccabea (Asmonea) contro le
restrizioni nella pratica del Giudaismo e la
profanazione del Tempio
142 - 129 Autonomia ebraica sotto gli Asmonei
129 - 63
Indipendenza ebraica sotto la monarchia
Asmonea
63
Gerusalemme viene conquistata dal
generale romano Pompeo
63 a.E.V.- 313 E.V. – Dominazione Romana
63 - 4 a.E.V. Erode, il re vassallo dei Romani, regna
sulla Terra d'Israele; il Tempio viene
restaurato
E.V. - Era Volgare
c. 20-33
66
Ministero di Gesù di Nazareth
Rivolta ebraica contro i Romani
66 | Storia
70
Distruzione di Gerusalemme e del
Secondo Tempio
73
Ultima resistenza degli Ebrei a Massada
132 – 135 Sollevazione di Bar Kochba contro i Romani
c. 210 Viene completata la codificazione della
Legge Orale Ebraica (Mishnà)
313 - 636 Dominazione Bizantina
c. 390
Viene completato il commento alla
Mishnà (il Talmud gerosolimitano)
614
Invasione persiana
636 – 1099 Dominazione araba
691
Sul sito del Primo e del Secondo Tempio
a Gerusalemme, il Califfo Abd el-Malik
costruisce il Duomo della Roccia
1099 – 1291 Dominazione Crociata (Regno Latino di
Gerusalemme)
1291 – 1516 Dominazione Mamelucca
1517 - 1917 Dominazione Ottomana
1564
Viene pubblicato il Codice di Leggi
ebraiche Shulchàn Arùch
1860
Viene costruito il primo quartiere fuori
dalle mura di Gerusalemme
1882 – 1903 Prima Aliyà (immigrazione di massa),
principalmente dalla Russia
1897
Primo Congresso Sionista convocato
da Theodor Herzl a Basilea, Svizzera;
fondazione dell'organizzazione Sionistica
67
1904-1914 Seconda Aliyà, principalmente dalla Russia
e dalla Polonia
1909
Vengono fondati il primo kibbutz,
Degània, e la prima città moderna
interamente ebraica, Tel Aviv
1917
La conquista britannica pone fine a 400
anni di dominio ottomano
Il Ministro degli Esteri britannico Balfour
dichiara di sostenere l'istituzione di una
"patria nazionale ebraica in Palestina"
1918-48 Periodo britannico
1919-23
Terza Aliyà, principalmente dalla Russia
1920
Vengono fondate la Histadrùt (Federazione
Generale dei Lavoratori e la Haganà
(Organizzazione di Difesa Ebraica).
La Comunità ebraica (Yishùv) istituisce
il Vaad leumì (Consiglio Nazionale) per
condurre i propri affari
1921
Viene fondato il primo moshàv, Nahalal
1922
La Gran Bretagna riceve il Mandato per la
Palestina (Terra d'israele) dalla Lega delle
Nazioni; sorge la Transgiordania su tre
quarti dell'area, lasciandone un quarto
per la patria nazionale ebraica.
Nasce l'Agenzia Ebraica per rappresentare
la Comunità ebraica di fronte alle autorità
del Mandato
68 | Storia
1924
Viene fondato a Haifa il Technion, il primo
istituto di tecnologia
1924 - 32 Quarta Aliyà, principalmente dalla Polonia
1925
L'università Ebraica di Gerusalemme apre i
battenti sul Monte Scopus
1929
Gli Ebrei di Hebron vengono massacrati
da militanti arabi
1931
Viene fondata l'organizzazione
clandestina ebraica Etzel
1933 – 39 Quinta Aliyà, principalmente dalla Germania
1936 – 1939 Tumulti antiebraici istigati da militanti arabi
1939
L'immigrazione ebraica viene gravemente
limitata dal Libro Bianco britannico
1939 – 1945II Guerra Mondiale: Shoàh in Europa
1940 – 1941 Si forma il movimento clandestino
Lehi; viene fondato il Palmàch, la forza
d'attacco della Haganà
1944
Viene formata la Brigata Ebraica come
parte delle forze armate britanniche
1947
L'ONU propone la fondazione nel paese di
uno Stato arabo e di uno ebraico
1948
Stato d'Israele
Fine del Mandato Britannico (14 Maggio)
Proclamazione dello Stato d'Israele (14
Maggio)
Israele viene invasa da cinque stati arabi
(15 Maggio).
Nascono le Forze di Difesa d'Israele (IDF).
69
Guerra d'Indipendenza (Maggio 1948 Luglio 1949)
1949
Si firmano accordi armistiziali con Egitto,
Giordania, Siria e Libano. Il controllo su
Gerusalemme viene diviso fra Giordania e
Israele
Viene eletta la prima Knesset (parlamento)
Israele viene ammessa come
cinquantanovesimo membro delle
Nazioni Unite
1948 – 52 Immigrazioni di massa dall'Europa e dai
paesi arabi
1956
Campagna del Sinai
1961 – 62 Adolf Eichmann viene processato e
giustiziato in Israele per la parte da lui
avuta nella Shoàh
1964
Viene completato l'Acquedotto Nazionale
che porta acqua dal Lago del Kinneret nel
nord fino al sud semi-arido
1967
Guerra dei Sei Giorni; Gerusalemme viene
riunita
1968- 70 Guerra d'Attrito dell'Egitto contro Israele
1973
Guerra del Kippur
1975
Israele diviene membro associato del
Mercato Comune Europeo
1977
Il Likud forma il governo dopo le elezioni alla
Knesset; fine di 30 anni di governo laburista
Visita del Presidente Egiziano Anwar Sadat
a Gerusalemme
70 | Storia
1981
1982
1984
1985
1987
1988
1989 Accordi di Camp David includono il piano
per una pace
globale nel Medio Oriente e una proposta
per l'autogoverno palestinese
Firma del Trattato di Pace Israele-Egitto
Il Primo Ministro Menachem Begin e il
Presidente Anwar Sadat ricevono il Premio
Nobel per la Pace
L'Aeronautica Militare Israeliana distrugge
il reattore nucleare iracheno poco prima
che questo divenga operativo
Le tre fasi del ritiro israeliano dalla
penisola del Sinai vengono completate.
L'Operazione Pace in Galilea rimuove i
terroristi dell'OLP (Organizzazione per la
Liberazione della Palestina) dal Libano
Dopo le elezioni viene formato un governo
di unità nazionale (Likud e Laburisti)
Operazione Mosè, immigrazione di Ebrei
d'Etiopia
Viene firmato un Accorcio di Libero
Scambio con gli Stati Uniti
Inizia un'ondata di estesa violenza
(intifada) nelle aree amministrate da
Israele
Il Likud sale al governo dopo le elezioni
Iniziativa di pace in quattro punti
proposta da Israele
71
1991 1992 1993 1994 Inizio dell'immigrazione di massa degli
Ebrei dalla ex Unione Sovietica
Israele viene attaccata dai missili Scud
iracheni durante la Guerra del Golfo
Viene convocata la Conferenza di Pace per
il Medio Oriente a Madrid
Operazione Salomone: trasferimento di
Ebrei dall'Etiopia
Instaurate relazioni diplomatiche con Cina
e India
Nuovo governo guidato da Yitzchak Rabin
del Partito Laburista
Israele e OLP come rappresentante del
popolo palestinese, sottoscrivono la
Dichiarazione di Principi sugli accordi per
l'autogoverno provvisorio dei Palestinesi
(Accordi di Oslo).
Applicazione dell'autogoverno
palestinese nella Striscia di Gaza e
nell'area di Gerico.
Piene relazioni diplomatiche con la Santa
Sede.
Marocco e Tunisia impiantano uffici di
interessi.
Viene firmato il Trattato di Pace fra Israele
e Giordania.
Rabin, Peres e Arafat ricevono il Premio
Nobel per la Pace
72 | Storia
1995 1996
1997 1998 1999 Nel West Bank e nella Striscia di Gaza
viene esteso l'autogoverno palestinese;
viene eletto il Consiglio Palestinese
Ad una manifestazione per la pace viene
assassinato il Primo Ministro Yitzchak Rabin
Shimon Peres diviene Primo Ministro
Escalation del terrorismo arabo
fondamentalista contro Israele
Operazione Grappoli di Furore,
rappresaglia contro gli attacchi terroristici
degli Hizbullah al nord d'Israele
Vengono impiantati uffici di rappresentanza
commerciale in Oman e Qatar
Benyamin Netanyahu viene eletto Primo
Ministro e forma un governo di coalizione
guidato dal Likud
Viene aperto l'ufficio di rappresentanza
commerciale dell'Oman a Tel Aviv
Protocollo di Hebron sottoscritto da
Israele e Autorità Palestinese
Israele celebra il suo 50° anniversario
Israele e OLP sottoscrivono il
Memorandum di Wye River per facilitare la
messa in atto dell'Accordo ad Interim
Ehud Barak (partito di Sinistra "Un Israele")
è eletto Primo Ministro e forma un
governo di coalizione
73
2000 2001
Israele e OLP sottoscrivono il
Memorandum di Sharm el-Sheikh
Visita del Papa Giovanni Paolo II.
Israele si ritira dalla zona di sicurezza del
Sud del Libano.
Israele è ammesso nel gruppo ONU dei
Paesi dell'Europa Occidentale e Altri
Nuovo scoppio di violenze (Seconda
Intifada)
Il primo ministro Barak rassegna le
dimissioni.
Ariel Sharon (Likud) è eletto Primo
Ministro e forma un governo di unità di
ampia coalizione
Viene pubblicato il rapporto del Comitato
di Inchiesta di Sharm el-Sheikh (Rapporto
Mitchell)
Viene proposto un piano di lavoro di messa
in atto della sicurezza israelo-palestinese
(piano Tenet per il cessate il fuoco)
Rechavam Ze'evi, Ministro del Turismo,
viene assassinato da terroristi palestinesi
Israele lancia l'operazione "Scudo
Difensivo" in risposta ai massicci attacchi
terroristici palestinesi.
Inizia la costruzione della barriera difensiva
per bloccare le stragi di civili israeliani da
parte dei terroristi del West Bank
74 | Storia
2003 2005 2006 2007
Il Primo Ministro Sharon scioglie la
Knesset e richiede nuove elezioni per il 28
gennaio 2003
Il Primo Ministro Ariel Sharon forma un
governo di centro-destra
Israele accetta la Roadmap
Israele attua il Piano di Disimpegno
ponendo fine alla propria presenza nella
Striscia di Gaza
Dopo l'ictus che ha colto il PM Ariel
Sharon, Ehud Olmert assume le funzioni
di primo ministro.
Dopo le elezioni del 28 marzo, il primo
ministro Ehud Olmert forma un nuovo
governo, guidato dal partito Kadima.
Dopo il rapimento di un soldato israeliano,
Israele conduce delle operazioni militari
contro terroristi palestinesi a Gaza.
A seguito di attacchi missilistici e del
rapimento di due soldati israeliani,
scoppia la Seconda Guerra del Libano,
durante la quale Israele conduce
operazioni contro gli attacchi terroristici di
Hizbullah dal sud del Libano
La Knesset elegge Shimon Peres come
Presidente dello Stato.
Dopo la violenta presa del potere da parte
di Hamas nella Striscia di Gaza, Israele
dichiara Gaza "territorio ostile".
75
2008
2009
2010
Israele celebra il sessantesimo
anniversario.
Israele lancia un'operazione contro Gaza
(Operazione Piombo Fuso) in risposta del
lancio di oltre 10.000 razzi e mortai dalla
Striscia di Gaza.
Benyamin Netanyahu viene eletto primo
ministro in elezioni nazionali tenute nel
Febbraio del 2009 e forma un governo
dalle coalizione dalla ampie basi
La città di Tel Aviv celebra il proprio
centenario
Israele entra a far parte della OECD –
Organizzazione per la Cooperazione e lo
Sviluppo Economico.
77
LO STATO
Lo Stato
81
La Struttura Politica
84
La Presidenza 85
L'Organo Legislativo: la Knesset
87
L'Organo Esecutivo: il Governo
89
Il Sistema Giudiziario
93
Il Governo Locale
98
Le Forze di Difesa di Israele (IDF)
101
78 | Lo Stato
David Ben
Gurion
proclama la
fondazione
dello Stato
d'Israele.
•
Ufficio Stampa del
Governo
79
LO STATO
La Dichiarazione della Fondazione dello Stato di Israele,
firmata il 14 maggio 1948 dai membri del Consiglio
Nazionale in rappresentanza della comunità ebraica nel
Paese e del Movimento Sionista all'estero, costituisce il
credo della nazione. In essa sono compresi gli imperativi
storici della rinascita d'Israele, la struttura per uno Stato
ebraico democratico fondato sulla libertà, la giustizia e la
pace, come contemplato dai profeti biblici, e un appello
a mantenere relazioni pacifiche con gli Stati arabi vicini
per il bene dell'intera regione.
)‫ (משלי י"א י"ד‬.‫ותשועה ברב יועץ‬...
La salvezza sta nella moltitudine dei consiglieri (Proverbi 11,14)
80 | Lo Stato
81
LO STATO
Eretz Israel (la Terra d'Israele) è il luogo in cui il popolo ebraico
è nato. Qui si è formata la sua identità spirituale, religiosa e
politica. Qui esso ha ottenuto per la prima volta un proprio
stato, ha creato valori culturali di significato nazionale e
universale, e ha dato al mondo l'eterno Libro dei Libri.
…Gli Ebrei hanno lottato in tutte le generazioni succedutesi,
per ristabilirsi nella propria antica patria. … hanno fatto
rifiorire deserti, rivivere la lingua ebraica, costruito villaggi e
città, e creato una comunità in crescita in grado di controllare
la propria economia e cultura, amante della pace ma anche
capace di difendersi…
Lo Stato d'Israele sarà aperto all'immigrazione ebraica…
promuoverà lo sviluppo del Paese a beneficio di tutti i suoi
abitanti, sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla
pace, così come contemplato dai profeti d'Israele, assicurerà
completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi
abitanti, senza distinzione di religione, razza o sesso, garantirà
libertà di religione, di coscienza, di lingua, di educazione e
di cultura; salvaguarderà i Luoghi Santi di tutte le religioni
e sarà fedele ai principi della Carta delle Nazioni Unite.
Tendiamo la nostra mano a tutti gli Stati vicini e ai loro
popoli, in una offerta di pace e di buon vicinato, e a loro ci
82 | Lo Stato
I. Sztulman
appelliamo perché vengano istituiti confini di cooperazione
e aiuto reciproco con il popolo ebraico sovrano insediato
nella propria terra.
(dalla Proclamazione della
Fondazione dello Stato d'Israele)
La bandiera dello Stato d'Israele è
ispirata al disegno dello scialle di preghiera
ebraico (tallìt), con una Stella di Davide
(Maghèn Davìd) blu al centro
L'emblema ufficiale dello Stato d'Israele
è un candelabro (Menorà), la cui forma si
dice derivi dalla moriah, una pianta a sette
rami nota fin dall'antichità. I rami d'ulivo
su entrambi i lati rappresentano l'ardente
desiderio d'Israele per la pace.
83
Hatikvah - L'Inno Nazionale
Finché nel profondo del cuore
anela l'anima di un ebreo
e verso Oriente
un occhio guarda a Sion,
non è ancora perduta la nostra speranza,
la speranza bimillenaria
di essere un popolo libero nella nostra terra,
la terra di Sion e di Gerusalemme
84 | Lo Stato
LA STRUTTURA POLITICA
I PRESIDENTI D'ISRAELE
Chaim Weizmann (1949-52),
leader Sionista, noto
scienziato
Yitzhak Ben-Zvi (1952-63),
capo deIl’Agenzia Ebraica,
storico
Israele è una democrazia parlamentare
costituita dai poteri legislativo, esecutivo
e giudiziario. Le sue istituzioni sono la
Presidenza, la Knesset (Parlamento),
il Governo (Consiglio dei Ministri) e il
Sistema Giudiziario. Il sistema è basato
sul principio della separazione dei poteri,
con controlli e verifiche, per cui il ramo
esecutivo (il Governo) è soggetto alla fiducia
del ramo legislativo (la Knesset) mentre
l'indipendenza del sistema giudiziario è
garantita dalla legge.
Capo dello Stato
Presidente
Legislativo
Esecutivo
Presidente della
Camera
Primo Ministro
Knesset
Governo
Commissioni
Ministri
Controllore
dello Stato e
Ombudsman
(Difensore
Civile)
Sindaci e Capi
di Consigli
Consigli Locali
Elettorato
Sistema
Giudiziario
Sistema dei
Tribunali
Procuratore
Generale
85
LA PRESIDENZA
Il Nassì (Presidente) porta l'antico titolo
del capo del Sinedrio, il supremo organo
legislativo e giudiziario del popolo
ebraico in Terra d'Israele nei tempi
antichi. Il Presidente è il Capo dello Stato
e la Presidenza simboleggia l'unità della
nazione, al di sopra e al di là delle parti
politiche.
Il Presidente è eletto a maggioranza
semplice dalla Knesset, fra candidati
nominati sulla base della loro statura
istituzionale e personale e del loro
contributo allo stato nel corso della propria
vita. La legge (emendata nel 1998), stabilisce
che l'elezione del Presidente sia per un solo
mandato della durata di sette anni.
Zalman Shazar (1963-73),
politico, studioso, storico,
scrittore e poeta
Ephraim Katzir (1973-78),
rinomato biochimico
Yitzhak Navon (1978-83),
politico, educatore, scrittore
Chaim Herzog (1983-93),
avvocato, generale d’esercito,
diplomatico, scrittore
Ezer Weizman (1993-2000),
generale dell’aviazione,
politico, uomo d’affari
Moshe Katzav (2000-2007),
leader sociale, politico
Gli obblighi presidenziali, che sono
prevalentemente cerimoniali e formali,
sono definiti dalla legge. Essi includono
l'apertura della prima sessione di una
nuova Knesset, l'affidamento a un
parlamentare dell'incarico di formare un
Shimon Peres (2007- )
Statista, ex primo ministro
e Premio Nobel per la Pace
86 | Lo Stato
Shimon Peres,
Presidente dello
Stato d'Israele
governo, l'accettazione delle credenziali di
rappresentanti stranieri, la firma di trattati
e di leggi adottate dalla Knesset, la nomina,
su proposta degli organi preposti, di capi
delle missioni diplomatiche israeliane
all'estero, di giudici e del governatore
della Banca d'Israele e la concessione della
grazia a detenuti su raccomandazioni del
Ministro della Giustizia. Inoltre, il presidente
assolve funzioni pubbliche e compiti informali, come
dare ascolto agli appelli dei cittadini, conferire prestigio
a organizzazioni comunitarie, e dare forza a campagne
che abbiano come scopo quello di migliorare la qualità
della vita nella società in generale.
87
L'ORGANO LEGISLATIVO: LA KNESSET
La Knesset (Parlamento unicamerale israeliano) è l'organo
legislativo del Paese. La Knesset ha preso il nome e
fissato il numero dei suoi deputati a 120, rifacendosi alla
Knesset Haghedolàh (Grande Assemblea), il consiglio
rappresentativo ebraico riunito a Gerusalemme da Ezrà
e Nehemià nel V Secolo a.E.V.
Una nuova Knesset inizia a svolgere le sue funzioni dopo
le elezioni generali, che ne determinano la composizione.
Nella prima sessione i membri della Knesset dichiarano
la loro fedeltà, e vengono eletti il presidente e i vicepresidenti. Generalmente la Knesset resta in carica
quattro anni, ma può sciogliersi o essere sciolta dal Primo
Ministro in qualunque momento durante il suo mandato.
Fin quando non viene formalmente costituita una nuova
Knesset a seguito delle elezioni, la piena autorità rimane
a quella uscente.
Il lavoro della Knesset avviene in sessioni plenarie e
Gerusalemme:
La Knesset
(il Parlamento
israeliano),
visto da sud
•
Ministero del
Turismo
88 | Lo Stato
attraverso 15 commissioni permanenti. Nelle sessioni
plenarie vengono condotti dibattiti generali sulla
legislazione sottoposta dal governo o da singoli deputati
della Knesset, come pure sulla politica e sull'attività del
governo. I dibattiti sono condotti in ebraico, ma i deputati
possono parlare anche arabo, essendo entrambe le lingue
ufficiali. È disponibile una traduzione simultanea.
Per diventare legge, un progetto deve passare l'approvazione
di tre letture alla Knesset. Nella prima lettura, il progetto
è presentato all'assemblea plenaria, seguito da un breve
dibattito sui suoi contenuti, dopo il quale è rinviato
all'appropriata commissione della Knesset per la discussione
dettagliata e, se necessario, per la riformulazione. Quando
la commissione ha completato il suo lavoro, il progetto
viene rinviato all'assemblea plenaria per la sua seconda
rilettura, durante la quale i membri della commissione
che hanno delle riserve possono presentarle. Dopo un
dibattito generale, ciascun articolo del progetto è messo
ai voti e, a meno che non sia necessario rimandarlo
nuovamente alla commissione, la terza rilettura viene
effettuata immediatamente e il progetto viene votato nel
suo intero. Se questo ottiene l'approvazione, viene firmato
dal Presidente della Camera in carica e, successivamente,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, con le firme del
Presidente, del Primo Ministro, del Presidente della Knesset
e del ministro responsabile dell'applicazione della legge.
Infine, viene posto su di esso il sigillo di Stato da parte del
Ministro della Giustizia e il progetto diventa legge.
89
L'ORGANO ESECUTIVO: IL GOVERNO
L'autorità esecutiva dello Stato è il Governo
(Consiglio dei Ministri), incaricato di
amministrare gli affari interni ed esteri,
compresi quelli legati alla sicurezza
nazionale. I suoi poteri nella scelta della
politica da adottare sono molto vasti ed
esso è autorizzato ad agire su qualunque
questione che non sia stata delegata per
legge a un'altra autorità.
Il governo determina autonomamente
il proprio lavoro e le procedure legate
al modo in cui prendere le decisioni.
Esso si riunisce di solito una volta la
settimana, ma se necessario, possono
essere convocate ulteriori riunioni. Può
anche agire attraverso commissioni
ministeriali.
PRIMI MINISTRI D'ISRAELE
David Ben-Gurion (1948-54)
Moshe Sharett (1954-55)
David Ben-Gurion (1955-63)
Levi Eshkol (1963-69)
Golda Meir (1969-74)
Yitzhak Rabin (1974-77)
Menachem Begin (1977-83)
Yitzhak Shamir (1983-84)
Shimon Peres (1984-86)
Yitzhak Shamir (1986-92)
Yitzhak Rabin (1992-95)
Shimon Peres (1995-96)
BenyaminNetanyahu (96-99)
Ehud Barak (1999-2001)
Ariel Sharon (2001-2006)
Ehud Olmert (2006-2009)
BenyaminNetanyahu(2009- )
Tutti i governi sono stati fino a oggi basati
su coalizioni di partiti diversi, dal momento
che nessun partito ha mai ricevuto abbastanza seggi alla
Knesset da poter formare da solo un governo.
Dopo aver tenuto delle consultazioni, il Presidente
affida ad un membro del Parlamento l'incarico di
formare un nuovo governo. Per riuscirvi, questi deve
90 | Lo Stato
presentare, entro 28 giorni dall'affidamento
di questo incarico, una lista di ministri da
sottoporre all'approvazione della Knesset e
un programma di linee-guida per l'attività
di governo. Tutti i ministri devono essere
cittadini israeliani, residenti nel paese e
membri eletti della Knesset.
Il Ministero degli
Affari Esteri
•
T. Griffith
Una volta ottenuta l'approvazione, i ministri
sono responsabili verso il primo ministro dell'adempimento
dei propri doveri e rispondono alla Knesset delle loro
azioni. Alla maggior parte dei ministri è assegnato un
portafoglio e la conduzione di un ministero; i ministri
senza portafoglio possono essere chiamati ad assumersi
la responsabilità di guidare progetti speciali. Il primo
ministro può prestare servizio anche come ministro con
uno specifico portafoglio.
I ministri, con l'approvazione del primo ministro e del
governo, possono nominare i vice ministri; tutti devono
essere deputati della Knesset.
Come la Knesset, anche il governo di solito resta in carica
per quattro anni, ma la sua durata può essere abbreviata
dalle dimissioni, da uno stato di inabilità o dalla morte
del primo ministro, oppure da un voto di sfiducia da
parte della Knesset.
91
Se il primo ministro non è più in condizione di continuare
nel suo ufficio perché deceduto, o perché ha rassegnato le
dimissioni, o perché si trova sotto accusa
Il Procuratore Generale
oppure perché la Knesset ha espresso
nei suoi confronti un voto di sfiducia, il
Il servizio legale del Governo
governo nomina uno dei propri membri
è presieduto dal Procuratore
(il quale deve essere anche deputato della
Generale, il quale ha il potere
Knesset) come facente funzioni di Primo
esclusivo di rappresentare lo
Ministro. Nel caso di un voto di sfiducia, il
Stato in qualsiasi causa penale,
governo e il primo ministro mantengono
civile e amministrativa. Il
il loro ruolo fino alla formazione di un
governo è tenuto ad astenersi
nuovo esecutivo.
dal compiere qualsiasi azione
o operazione che sia ritenuta
Elezioni
illegale dal Procuratore
Le elezioni sono generali, nazionali, dirette,
Generale, fintanto che la corte
imparziali, segrete e proporzionali. L'intero
competente non stabilisca
paese costituisce un singolo collegio
diversamente.
elettorale e tutti i cittadini hanno diritto
a votare dall'età di 18 anni. Il giorno delle
Sebbene venga nominato
elezioni gli elettori danno il proprio un
dal governo, il Procuratore
voto al partito politico da cui desiderano
Generale esercita le
essere rappresentati alla Knesset.
proprie funzioni in maniera
indipendente dal sistema
Il giorno delle elezioni è festivo in tutto
politico.
il Paese, sono a disposizione trasporti
gratuiti per gli elettori che si trovino
in quel giorno fuori dal proprio distretto elettorale, e
vengono allestiti seggi elettorali per il personale militare,
92 | Lo Stato
per i ricoverati in ospedali e per i detenuti, così come per
i marinai della marina mercantile e per gli israeliani che si
trovano all'estero per svolgere incarichi ufficiali.
La Commissione Elettorale Centrale, che è guidata
da un giudice della Corte Suprema e che comprende
rappresentanti dei partiti presenti alla Knesset, è
responsabile della conduzione delle elezioni. Commissioni
elettorali regionali supervisionano il corretto operato delle
commissioni locali, in cui sono presenti rappresentanti
di almeno tre partiti della Knesset uscente.
In ognuna delle elezioni, fino ad oggi, c'è stata un'affluenza
alle urne tra il 77 e il 90 per cento di tutti gli aventi
diritto, denotando in tal modo il grande interesse che la
maggior parte degli israeliani nutre per la propria politica
nazionale e locale.
Le elezioni della Knesset sono basate su un voto per un
partito piuttosto che per i singoli, e i molti partiti politici
che si candidano per la Knesset riflettono una vasta
gamma di vedute e convinzioni.
93
IL SISTEMA GIUDIZIARIO
L'indipendenza del sistema giudiziario è garantita per
legge. I giudici sono nominati dal Presidente su proposta
di una commissione per le candidature, composta da
giudici della Corte Suprema, da membri dell'avvocatura
e da figure pubbliche. Le nomine sono permanenti, con
collocamento a riposo ingiuntivo all'età di 70 anni.
Legge sulla Terra
Al conseguimento dell'indipendenza (1948),
Israele ha approvato il Decreto sulla Legge e
l'Amministrazione, che stabiliva che le leggi
in vigore nel Paese prima della costituzione
dello stato, sarebbero rimaste in vigore
fin quando non venissero a contraddire
i principi incorporati nella Dichiarazione
della Fondazione dello Stato di Israele o
fino al momento in cui non risultassero in
conflitto con le leggi promulgate dalla Knesset. Quindi,
il sistema giuridico ha ancora al suo interno rimanenze
di leggi ottomane (in vigore fino al 1917), leggi del
Mandato Britannico, che incorporano un vasto corpo di
leggi comuni inglesi, elementi delle normative religiose
ebraiche e alcuni aspetti di altri sistemi.
Tuttavia, la caratteristica prevalente del sistema legale
è il vasto corpus di leggi indipendenti statutorie e
Veduta aerea
dell'edificio della
Corte Suprema
•
G.P.O./ A. Ohayon
94 | Lo Stato
IL SISTEMA GIUDIZIARIO
TRIBUNALI SPECIALI del traffico, del lavoro, dei minori, militari e municipali,
(1 GIUDICE) con una giurisdizione definita; amministrativi.
Giurisdizione in materia di stato civile (matrimonio,
TRIBUNALI divorzio, mantenimento, tutela, adozione), di cui
RELIGIOSI sono investite le istituzioni giudiziarie delle rispettive
(1 O 3 GIUDICI) comunità religiose: le Corti rabbiniche ebraiche;
le Corti islamiche per la Sharìa; i Tribunali religiosi
drusi; le Corti ecclesiastiche delle dieci comunità
cristiane riconosciute in Israele.
CORTE DI Reati civili e penali di gravità minore; giurisdizione
MAGISTRATI in cause civili e penali.
TRIBUNALI Corte d'appello, di grado superiore rispetto alla
DISTRETTUALI Corte di Magistrati; competente per i reati civili
e penali più gravi.
CORTE SUPREMA
(1,3,5 o un
numero maggiore,
comunque
disparo, di giudici)
Ultimo grado d'appello a livello nazionale; ha il
diritto di intervenire quando necessario per il bene
della giustizia; ha il diritto di scarcerare le persone
imprigionate o detenute illegalmente; in qualità
di Alta Corte di Giustizia è investita delle istanze
contro organi governativi o agenti ed agisce come
tribunale di prima e ultima istanza.
95
fondate su casi precedenti, che si sono evolute dal
1948. Dopo la costituzione dello Stato, è stato conferito
alla Knesset il potere di emanare una serie di Leggi
Fondamentali, relative a tutti gli aspetti della vita e che
alla fine potranno essere riunite per formare
una Costituzione. La maggior parte dei
I L CO N T R O L LO R E D I
capitoli è già stata approvata sotto forma
STATO, istituito dalla legge
di Leggi Fondamentali, delineando gli
(1949) al fine di assicurare la
aspetti fondamentali del governo, come
pubblica affidabilità, effettua
il Presidente, la Knesset, il Governo, il
verifiche e resoconti esterni su
Sistema Giudiziario, le Forze di Difesa di
legalità regolarità, economia,
Israele, il Controllore di Stato, la Libertà
efficienza, efficacia e integrità
di Occupazione (che tratta del diritto di
morale della pubblica
svolgere la professione prescelta) e la
amministrazione. Dal 1971
Dignità e la Libertà Umane (che si riferisce
il controllore di stato ha anche
a violazioni alla vita, al corpo o alla dignità
le funzioni di Ombudsman –
di ogni persona).
Difensore Civico - accogliendo
reclami da parte del pubblico
La superiorità normativa delle Leggi
contro lo Stato o enti pubblici
Fondamentali sulla legislazione ordinaria è
soggetti alla verifica del
stata confermata nel 1995, quando La Corte
Controllore. Il Controllore
Suprema ha assunto il potere di revisionare
di Stato è eletto dalla Knesset,
giuridicamente le legislazioni della Knesset
con scrutinio segreto; la
che violino le Leggi Fondamentali.
durata del suo incarico è di
sette anni ed è responsabile
Nel corso degli anni si è andato sviluppando
solo verso la Knesset. Le
un corpo di leggi basate su casi legali,
verifiche del Controllore di
facendo perno sulle decisioni della Corte
96 | Lo Stato
stato abbracciano le attività
di tutti i ministeri governativi,
le istituzioni statali, i settori
della difesa, le autorità locali,
le corporazioni governative
ecc... Inoltre, al Controllore
di Stato sono conferiti dalla
legge poteri di ispezionare
tanto gli affari finanziari dei
partiti politici rappresentati
alla Knesset quanto i
conti della loro campagna
e letto ra l e, i m p one ndo
sanzioni finanziarie nei casi
in cui venissero riscontrate
irregolarità.
Suprema; queste vengono a proteggere le
libertà civili, comprese la libertà di parola,
la libertà di riunione, la libertà di religione,
e l'eguaglianza, come valori fondamentali
del sistema giuridico israeliano. Nella sua
funzione come Alta Corte di Giustizia, la
Corte Suprema esamina anche casi di
richieste di risarcimento per danni causati
da organismi o enti governativi.
La Polizia Israeliana
Al pari delle forze di polizia in molte altre
parti del mondo, anche la polizia israeliana
ha il compito di mantenere la qualità
della vita, attraverso la lotta al crimine,
assistendo le autorità nell'applicazione
della legge, facendo rispettare il codice
stradale e servendo da guida per quanto
riguarda le misure preventive per la sicurezza e la protezione
della popolazione.
La principale unità operativa mobile di polizia, la polizia
di frontiera, si confronta principalmente con problemi
legati alla sicurezza interna, e comprende una speciale
unità anti-terrorismo. La frequenza e la minaccia di
attentati terroristici hanno indotto i cittadini preoccupati
a sollecitare la partecipazione attiva della popolazione
alla protezione delle proprie comunità. Così è stato
97
istituito nel 1974 il corpo volontario della Guardia Civile,
allo scopo di mantenere unità di sicurezza nei quartieri,
compresi centri operativi di comando, pattugliamenti
armati e programmi di formazione.
98 | Lo Stato
IL GOVERNO LOCALE
I servizi forniti dalle amministrazioni locali comprendono
istruzione, cultura, sanità, benessere sociale, mantenimento
delle strade e dei parchi pubblici, fornitura di acqua e
condizioni igienico-sanitarie. Ciascuna autorità locale
opera per mezzo di ordinanze, a complemento delle leggi
nazionali, approvate dal Ministero degli Interni. Alcune
amministrazioni locali fanno funzionare tribunali speciali
nei quali vengono processati i trasgressori delle leggi
locali. Il finanziamento per le autorità locali proviene da
tassazioni locali, come anche da stanziamenti del bilancio
statale. Ciascuna autorità ha un controllore che redige
un rapporto annuale.
La legge riconosce tre tipi di autorità locale: le municipalità,
che provvedono alle strutture adeguate per i centri
urbani con popolazioni superiori ai 20.000 abitanti; i
Consigli Locali, che gestiscono cittadine con popolazioni
tra i 2.000 e i 20.000 abitanti; e i Consigli Regionali che
sono responsabili di diversi villaggi raggruppati in un
determinato raggio.
Ogni autorità locale è amministrata da un sindaco o da
un presidente e da un consiglio. Il numero dei membri
del consiglio è stabilito dal Ministero degli Interni, a
seconda della popolazione amministrata dall'autorità.
Attualmente vi sono 73 municipalità, 124 consigli locali
99
e 54 consigli regionali. Tutte le municipalità e i consigli
locali sono uniti, su base volontaria, in un organismo
centrale, l'Unione delle Autorità Locali, che li rappresenta
di fronte al Governo, tiene sotto controllo la legislazione
rilevante presso la Knesset, e fornisce una guida su
argomenti quali contratti di lavoro e questioni legali.
Affiliata all'Associazione Internazionale delle Municipalità,
l'Unione mantiene legami con organizzazioni simili di ogni
parte del mondo, organizza programmi di gemellaggio
tra città e scambi tra delegazioni internazionali.
Elezioni Locali
Le elezioni per il governo locale avvengono per mezzo
di un voto segreto, ogni cinque anni. Tutti i residenti
permanenti, siano essi cittadini israeliani o no, hanno
diritto al voto nelle elezioni locali dall'età di 18 anni, e a
candidarsi dall'età di 21 anni.
Alle elezioni per i consigli municipali e locali, i voti sono
dati ai candidati di una lista di partito, e il numero di seggi
di consiglio ottenuti da ciascuna lista è proporzionale alla
percentuale dei voti ricevuti. I sindaci e i presidenti dei
consigli locali sono scelti per elezione diretta.
Nelle elezioni per un consiglio regionale, viene eletto, a
maggioranza semplice, un candidato di ogni villaggio,
e gli eletti divengono membri del consiglio. I capi dei
consigli regionali sono selezionati tra i membri del
consiglio stesso.
100 | Lo Stato
DURATA DEL
SERVIZIO NELL’IDF
Servizio di leva obbligatorio:
tutti gli uomini e le donne che
hanno i requisiti necessari
sono chiamati sotto le armi
all’età di 18 anni. Gli uomini
prestano servizio per tre
anni, le donne per 2 anni.
Possono essere concessi rinvii
a studenti meritevoli, per
proseguire gli studi in istituti
d'istruzione superiore. I nuovi
immigrati possono ottenere
il rinvio o servire per minori
periodi di tempo, in base
alla loro età o condizione
personale al momento
dell’ingresso nel paese.
Le elezioni locali sono finanziate da
stanziamenti governativi, sulla base del
numero di mandati che ciascuna fazione
o lista ottiene nell'autorità locale.
101
LE FORZE DI DIFESA DI
ISRAELE (IDF)
L'IDF, fondato nel 1948, è considerato tra
le forze armate al mondo una delle più
addestrate alla battaglia, avendo dovuto
difendere il paese in sei importanti guerre.
Gli obiettivi dell'IDF legati alla sicurezza,
sono di difendere l'esistenza, l'integrità
territoriale e la sovranità dello Stato d'Israele;
di scoraggiare tutti i nemici e frenare tutte
le forme di terrorismo che minacciano
la vita quotidiana. Fra i suoi obiettivi
principali vi sono anche il rafforzamento
delle misure per il conseguimento della
pace, il mantenimento della sicurezza
soprattutto nel West Bank in accordo con
l'Autorità Palestinese, la conduzione della
lotta contro il terrorismo, sia dentro Israele
sia lungo i suoi confini, e il mantenimento
di una capacità deterrente, per prevenire
lo scoppio di ostilità.
Servizio di Riserva: al termine
del servizio obbligatorio
ogni soldato è assegnato
a un’unità di riserva e può
prestare servizio fino alI’età
di 51 anni.
Militare di carriera: i veterani
del ser vizio di leva che
rispondono alle necessità
delI’IDF, possono firmare
come ufficiali di carriera o
NCO. Il servizio di carriera
costituisce il comando e Ia
spina dorsale amministrativa
dell’IDF. Ai diplomati di scuole
per ufficiali o per piloti, o
di speciali scuole tecniche
militari è richiesto di firmare
per periodi di servizio di
carriera.
Al fine di assicurare il suo successo, la dottrina delle
Forze di Difesa d'Israele, a livello strategico, è difensiva,
mentre le sue tattiche sono offensive. Data la mancanza
di profondità territoriale del paese, l'IDF deve prendere
l'iniziativa quando la cosa è ritenuta necessaria e, se
102 | Lo Stato
Cadetti piloti
festeggiano la
promozione
•
G.P.O. /
A. Ben-Gershom
attaccato, trasferire rapidamente il campo di battaglia
sul territorio del nemico. Sebbene sia sempre stato
numericamente inferiore ai suoi nemici, l'IDF mantiene
un vantaggio qualitativo dovuto al dispiegamento di
avanzati sistemi d'armamento, molti dei quali sono
stati sviluppati e prodotti in Israele per i propri bisogni
specifici. La risorsa principale dell'IDF rimane comunque
l'alto calibro del suoi soldati.
Nella preparazione alla difesa, l'IDF, dispiega un piccolo
esercito permanente (formato da soldati di leva e personale
di carriera) con rapida capacità di allerta, e una regolare
103
forza aerea e navale. La maggior parte delle sue forze
è costituita da riservisti, regolarmente richiamati per
l'addestramento e il servizio e i quali, in tempo di guerra
o di crisi, sono velocemente mobilitati entro le loro unità
da tutte le parti del paese.
Le tre armi dell'IDF (fanteria, aeronautica e marina)
operano sotto un comando unificato, guidato dal Capo
di Stato Maggiore, con il grado di Tenente Generale, che è
responsabile verso il Ministro della Difesa. Il Capo di Stato
Maggiore è nominato dal governo, su proposta del Primo
Ministro e del Ministro della Difesa, per una durata di tre
anni, di solito estesa per un ulteriore anno.
Soldati e soldatesse di tutti i gradi, servono fianco a fianco
come tecnici, specialisti delle comunicazioni e dei servizi
segreti, istruttori di combattimento, cartografi, personale
amministrativo e militare, operatori di computer, medici,
avvocati e simili. Sempre più donne servono anche in
unità combattenti.
L'IDF è sensibile alle esigenze culturali e sociali dei propri
soldati e provvede ad attività ricreative ed educative, come
pure a servizi di sostegno personale. Alle reclute con un
retroterra di studi incompleto sono date opportunità
di elevare il proprio livello di istruzione, e gli ufficiali
di carriera sono incoraggiati a studiare a spese dell'IDF
durante il loro servizio. L'integrazione dei soldati immigrati
104 | Lo Stato
di recente è facilitata da speciali corsi di lingua ebraica e
da altri programmi.
Attivo nell'opera d'edificazione della nazione fin dai suoi
inizi, l'IDF provvede anche a fornire istruzione di recupero
e supplementare ai civili e contribuisce in generale
all'assorbimento dei nuovi arrivati tra la popolazione. In
periodi di crisi nazionale o di emergenza, l'IDF reagisce
immediatamente con azioni appropriate e assegna
personale addestrato per svolgere lavori fondamentali
o eseguire compiti specifici.
105
LA TERRA
Geografia 108
Natura
115
Tutela dell'Ambiente
121
Infrastrutture
124
Vita Urbana
128
Vita Rurale
134
106 | La Terra
Il Medio Oriente
visto dalla
navicella spaziale
Gemini 11.
•
Foto NASA S66
54893
107
LA TERRA
Israele è un paese piccolo, stretto e semiarido situato
sulla costa sud-orientale del Mar Mediterraneo. Entrò
nella storia circa 35 secoli fa, quando il popolo ebraico
abbandonò il suo modo di vita nomade, si stabilì nel
paese e divenne una nazione. Nel corso degli anni, il Paese
è stato conosciuto con molti nomi - Eretz Israel (Terra
di Israele); Sion, una delle colline di Gerusalemme che
venne a indicare sia la città che la Terra d'Israele nel suo
intero; Palestina, parola derivata da Filistea e usata per la
prima volta dai Romani; Terra Promessa e Terra Santa, e
questo solo per menzionarne alcuni. Ad ogni modo, per
la maggior parte degli israeliani, il paese è semplicemente
"Haaretz" - la Terra. Sono oltre 7,6 milioni le persone che
vivono oggi in Israele: di questi, circa 5,7 milioni sono
Ebrei, e 1,5 milioni sono arabi. Il Paese è caratterizzato da
un'ampia gamma di stili di vita che vanno dal religioso al
laico, dal moderno al tradizionale, dall'urbano al rurale e
dal comunitario all'individuale.
)'‫ ח‬:'‫(שמות ג‬
...‫ארץ זבת חלב ודבש‬
…Una terra stillante latte e miele … (Esodo 3,8)
108 | La Terra
GEOGRAFIA
Superficie ridotta; brevi distanze
La superficie totale dello Stato d'Israele è di 22.072 km
quadrati, di cui 21.643 di superficie terrestre. Dalla forma
lunga e stretta, esso misura circa 470 km in lunghezza
e 135 km circa nel suo punto più largo. Il paese confina
con il Libano a Nord, la Siria a Nord- Est, la Giordania a Est,
l'Egitto a Sud-Ovest e il Mar Mediterraneo a Ovest.
Montagne e pianure, campi fertili e deserto, sono spesso
a pochi minuti di distanza. Il paese, dal Mar Mediterraneo
a Ovest al Mar Morto a Est, può essere attraversato in
auto in circa 90 minuti, e il viaggio da Metulla, all'estremo
Nord, a Eilat, la punta meridionale del paese, richiede
circa sei ore.
Caratteristiche geografiche
Israele può essere suddivisa in quattro regioni geografiche:
tre strisce parallele che corrono da Nord a Sud, e un'ampia
zona, per lo più arida, nella metà meridionale del paese.
La pianura costiera corre lungo il Mar Mediterraneo ed è
composta da una costa sabbiosa, è affiancata da distese
di fertile terreno agricolo che si estendono fino a 40 km
nell'entroterra. A Nord, distese di spiagge sabbiose sono
saltuariamente punteggiate da frastagliate scogliere di
gesso e d'arenaria. La pianura costiera rappresenta l'area
109
in cui risiede più della metà dei quasi 7 milioni e mezzo di
abitanti d'Israele e comprende i principali centri urbani,
porti dai fondali profondi, la maggior parte delle industrie
del paese e una larga parte della sua agricoltura e dei
suoi impianti turistici.
Diverse catene montuose percorrono in lunghezza il paese.
A Nordest, i paesaggi di basalto delle Alture del Golan,
formatesi da eruzioni vulcaniche nel remoto passato, si
ergono come ripidi dirupi dominando la Valle della Hula.
Le colline della Galilea, costituite in gran parte da calcare
tenero e dolomite, raggiungono altezze varianti dai 500 ai
1.200 metri sul livello del mare. Piccoli torrenti permanenti
e piogge relativamente abbondanti mantengono l'area
verde in tutte le stagioni dell'anno. I residenti della Galilea
e del Golan si occupano di agricoltura, di attività relative
al turismo e di industria leggera.
La Valle di Jezreel, che separa le colline della Galilea da
quelle della Samaria, è l'area agricola più ricca d'Israele,
coltivata da molte comunità cooperative (i kibbutzìm e
i moshavìm). Le colline ondulate di Samaria e Giudea
presentano un mosaico di vette rocciose e di fertili valli,
punteggiate da boschetti di alberi di ulivo secolari verdeargentati. I poggi a terrazze, sviluppati per la prima volta
da coltivatori in tempi antichi, si mescolano al paesaggio
naturale. La popolazione è concentrata prevalentemente
in piccoli centri urbani e grandi villaggi.
ALBATROSS
110 | La Terra
Il Neghev, che comprende circa la metà del territorio
israeliano, è poco abitato e la sua popolazione trova
sostentamento in un'economia agricola e industriale. Più
a Sud, il Neghev diventa una zona arida, caratterizzata da
basse colline d'arenaria e piani, ricchi di canaloni e wadi nei
quali le piogge invernali spesso provocano
improvvise inondazioni. Continuando
verso Sud, la regione si trasforma in una
zona di picchi spogli e rocciosi, di crateri
e altipiani cosparsi di rocce, dove il clima
è più secco e le montagne sono più alte.
Tre crateri erosivi, il più grande dei quali
misura circa 8 km in larghezza e 35 in
lunghezza, tagliano in profondità la crosta
terrestre, mostrando un ampio spettro di
colori e di varietà di rocce. All'estremità
del Neghev, vicino Eilat, sul Mar Rosso,
pinnacoli aguzzi di granito grigio e rosso
sono interrotti da secche gole e dirupi
scoscesi, con strati colorati di arenaria
risplendenti alla luce del sole.
Vista del Lago Kinneret e delle Alture del
Golan dal villaggio Kinneret
•
Ministero del Turismo
Il Lago Kinnèret (Mare della Galilea),
adagiato tra le colline della Galilea e le
Alture del Golan a 212 m sotto il livello
del mare, è largo 8 km e lungo 21. È il lago
più grande d'Israele e funge da principale
riserva d'acqua del paese. Lungo le sponde
111
del Kinnèret sono ubicati alcuni importanti siti storici e
religiosi, come pure comunità agricole, aziende ittiche
e impianti turistici.
La Valle del Giordano e la Aravà, che percorrono in
lunghezza la parte orientale del paese, fanno parte della
faglia siro-africana che divise la crosta terrestre milioni di
anni fa. Le sue distese settentrionali sono estremamente
fertili, mentre la parte meridionale è semiarida. Agricoltura,
pesca, industria leggera e turismo costituiscono le principali
risorse economiche della regione.
Il Fiume Giordano, che scorre da Nord
a Sud lungo la faglia, scende di oltre 700
metri nei suoi 300 km di corso. Alimentato
da corsi d'acqua provenienti dal Monte
Hermon, esso percorre la fertile Valle di
Hula, entra nel Lago Kinnèret (Mare di
Galilea) e continua serpeggiante attraverso
la Valle del Giordano prima di sfociare nel
Mar Morto. Il fiume si gonfia durante la
stagione piovosa invernale, ma solitamente
è piuttosto stretto e poco profondo.
L'Aravà, la regione savanica d'Israele, inizia a Sud del
Mar Morto e si estende fino al Golfo di Eilat, lo sbocco di
Israele sul Mar Rosso. L'adattamento di sofisticate tecniche
agrarie alle condizioni climatiche, dove la media delle
Il Fiume Giordano
•
ALBATROSS
ALBATROSS
112 | La Terra
precipitazioni annuali è inferiore ai 25 mm e le temperature
estive superano i 40° C, ha reso possibile la coltivazione
di frutti e ortaggi fuori stagione, principalmente a fini di
esportazione. Le profonde acque blu del golfo sub-tropicale
di Eilat, famose per i suoi banchi corallini
e l'esotica fauna marina, si stendono
IL MAR MORTO, il punto più
all'estremità meridionale dell'Aravà.
basso della terra, a circa 400
metri sotto il livello del mare,
Clima
Il clima d'Israele va dal temperato al
tropicale, molto soleggiato. Predominano
due stagioni distinte: un periodo invernale
piovoso da novembre a maggio e una
stagione estiva secca, che si protrae per
gli altri sei mesi. Le precipitazioni sono
relativamente abbondanti al Nord e al
centro del paese, di molto inferiori nell'area
Nord del Neghev e quasi trascurabili
giace all’estremità meridionale
nelle aree a Sud. Le condizioni variano
della Valle del Giordano. Le
considerevolmente da regione a regione,
sue acque, che hanno il più
con estati umide e inverni temperati sulla
alto livello di salinità e la
costa, estati secche e inverni moderatamente
più alta densità al mondo,
freddi nelle regioni collinose (compresa
sono ricche di carbonato di
Gerusalemme), estati calde e secche e
potassio, magnesio e bromo,
inverni piacevoli nella Valle del Giordano,
come pure di sali da tavola e
e condizioni semidesertiche tutto l'anno
d'uso industriale. Il naturale
nel Neghev. Le punte estreme del clima
processo di recessione del
oscillano dalle occasionali nevicate invernali
113
ad altitudini più elevate, a periodici venti pesantemente
caldi e secchi che fanno salire le temperature, soprattutto
in primavera e in autunno.
Acqua
Situata al margine di una fascia desertica,
Israele ha sempre sofferto per la scarsità
di acqua. Scoperte archeologiche nel
Neghev e in altre parti del paese rivelano
che migliaia di anni fa gli abitanti del luogo
erano già impegnati nella conservazione
dell'acqua, come è evidenziato da una
varietà di sistemi, destinati a raccogliere
l'acqua piovana, a immagazzinarla e a
trasportarla da un luogo all'altro.
Le risorse annue totali e rinnovabili di
acqua, ammontano a circa 1,7 miliardi di
metri cubi, di cui il 56 per cento circa è
destinato all'irrigazione e il rimanente ad
usi urbani e industriali. Le fonti d'acqua del
paese consistono nel fiume Giordano, nel
Lago Kinneret e in alcuni piccoli sistemi
fluviali. Sono anche sfruttate sorgenti
naturali e bacini d'acqua sotterranei, da
cui si estraggono quantità controllate,
onde prevenire prosciugamento e
salinizzazione.
Mar Morto si è accelerato
negli ultimi anni a causa di
un alto ritmo d’evaporazione
(1,6 metri annui) e per via
di progetti di deviazione
su vasta scala intrapresi da
Israele e dalla Giordania per il
proprio fabbisogno d’acqua,
che hanno provocato una
riduzione del 75 per cento
del flusso d’acqua in entrata.
Come risultato, il livello della
superficie è sceso dal 1960 di
circa 10,6 metri. È in esame
un progetto per collegare
il Mar Morto con il Mar
Mediterraneo per mezzo di
una rete di canali e tubazioni
che potrebbero aiutare a
riportare il Mar Morto alle
sue dimensioni e al suo livello
naturale.
114 | La Terra
Poiché si è fatto massimo uso di tutte
le risorse d'acqua dolce, sono in fase di
sviluppo sistemi di sfruttamento di risorse
idriche marginali, attraverso il riciclaggio
di acque di scarico, l'inseminazione delle
nuvole, la desalinizzazione di acque
salmastre e di acque marine.
Una cascata,
Alture del Golan
•
ALBATROSS
Per fronteggiare lo squilibrio nella
disponibilità d'acqua fra le regioni, la
maggior parte delle fonti d'acqua dolce è
collegata a un sistema di distribuzione integrato. La sua
arteria principale, l'Acquedotto Nazionale, completato
nel 1964, porta acqua dal Nord e dalle regioni del centro
fino al Sud semiarido, per mezzo di una rete di tubature
giganti, acquedotti, canali scoperti, cisterne, tunnel, dighe
e stazioni di pompaggio.
115
NATURA
Flora e Fauna
La vita di piante e animali in Israele è
ricca e diversificata, in parte grazie alla
collocazione geografica del paese al
punto d'incontro di tre continenti. Sono
stati identificati oltre 2.600 tipi di piante,
che vanno dalle specie alpine sui pendii
montani del Nord, a specie sahariane
nell'Aravà a Sud. Israele è l'estremo limite
settentrionale per la presenza di piante
tipo la canna di papiro e il limite estremo
meridionale per altre piante come la peonia
corallina rosso-chiara.
Boschi naturali, formati principalmente
da querce calliprine, coprono parti della
Galilea, del Monte Carmelo e altre zone
collinari. In primavera la rosa selvatica
e l'erica spinosa predominano con una
gamma di colori rosa, bianco e giallo.
I caprifogli si arrampicano sui cespugli, mentre grandi platani
fanno ombra lungo i freschi ruscelli della Galilea.
Negli altopiani del Neghev, imponenti pistacchi atlantici
conferiscono una nota drammatica lungo le aride valli,
Ciclamini
•
G.P.O. / A. Ohayon
Pellicani
•
ALBATROSS
116 | La Terra
e palme da dattero crescono ovunque vi sia acqua
sotterranea a sufficienza.
Molti fiori coltivati come l'iris, il giglio candido, il tulipano
e il giacinto hanno legami di parentela con i fiori selvatici
d'Israele. Subito dopo le prime piogge in Ottobre-Novembre,
il paese viene coperto da un tappeto verde che dura fino
al ritorno della secca stagione estiva. Il ciclamino rosa e
bianco e gli anemoni rossi, bianchi e viola fioriscono da
Dicembre a Marzo, mentre il lupino blu e la calendula gialla
fioriscono poco dopo. Molte piante indigene come il croco
e la scilla sono geofite, immagazzinano il nutrimento in
bulbi e tuberi e fioriscono alla fine dell'estate. Svolazzanti
sui campi si possono ammirare circa 135 varietà di farfalle
dai colori e dai disegni brillanti.
Riserva
Naturale Gan
Hashlosha
•
ALBATROSS
In Israele si possono ammirare oltre 500 diverse specie
d'uccelli. Alcuni, come il comune usignolo, risiedono nel
paese; altri come le folaghe e gli storni vi trascorrono
l'inverno banchettando con cibi procurati dai vivai o
nei campi coltivati del paese. Milioni d'uccelli migrano
due volte l'anno attraversando il paese in tutta la sua
lunghezza, offrendo meravigliose opportunità agli
osservatori d'uccelli. I bozzagri, i pellicani e altri uccelli
migratori grandi e piccoli riempiono i cieli a Marzo e a
Ottobre. Diverse specie di rapaci, tra cui le aquile, i falchi
e gli sparvieri, come pure piccoli uccelli canterini come
le capinere silvestri, nidificano in Israele.
117
118 | La Terra
Delicate gazzelle di montagna vagano sulle colline; volpi,
gatti selvatici e altri mammiferi vivono nelle zone boscose,
lo stambecco nubiano dalle corna maestose balza fra
le rocce del deserto, mentre fra le 100
specie di rettili originari del paese ci sono
Keren Kayemet – Il Fondo
camaleonti, serpenti e lucertole.
N a z i o na le E braico f u
fondato nel 1901 allo scopo
Tutela della Natura
di acquistare terre per gli
Nell'ambito degli sforzi tesi a tutelare
insediamenti agricoli ebraici,
l'ambiente naturale, sono state emanate
come pure per attuare
leggi restrittive per la protezione della
progetti di sviluppo, bonifica
natura e della selvaggina, rendendo illegale
e imboschimento nella Terra
persino cogliere i fiori più comuni sui bordi
d’Israele. Al conseguimento
delle strade. Incaricata di promuovere la
dell'indipendenza di Israele
preservazione della natura, l'Autorità per i
(1948), il KKL, con fondi
Parchi e per la Natura d'Israele (INPA) lotta
raccolti da Ebrei di tutto il
per la tutela del paesaggio e dell'ambiente
mondo, aveva acquistato
naturale. Sparse nel paese e sotto la
circa 96.000 ettari di terra,
supervisione dell'Autorità vi sono oltre
la maggior parte dei quali
150 riserve naturali e 65 parchi nazionali,
doveva essere bonificata
che coprono quasi circa 1.000 kmq. Circa
dopo secoli d'abbandono,
20 riserve sono state sviluppate per l'uso
e aveva piantato circa 4,5
pubblico, con centri per visitatori e sentieri
milioni di alberi sulle colline
per escursioni che attraggono più di due
rocciose del paese.
milioni di persone l'anno. Una delle zone
più importanti d'Israele, il Monte Carmelo,
Oggi oltre 200 milioni di
è stata dichiarata Riserva della Biosfera,
alberi nelle foreste e nei
nel contesto del programma dell'UNESCO
boschi che ricoprono circa
"l'uomo e la biosfera".
119
Sono centinaia le piante e gli animali protetti, fra questi la
quercia, la palma, la gazzella, lo stambecco, il leopardo e
l'avvoltoio, mentre sono state intraprese speciali operazioni
Uno
di soccorso, per assicurare la sopravvivenza di alcune
stambecco
•
specie esposte al pericolo d'estinzione. Si
M.F.A.
sono allestite stazioni per il nutrimento di
lupi, iene e volpi, come pure località sicure
per la nidificazione degli uccelli. Le uova
di tartarughe marine vengono raccolte
regolarmente dalle coste mediterranee e
covate in incubatrici, e le giovani tartarughe
sono poi restituite al mare. Con oltre 500
milioni di uccelli migratori che passano
sopra il paese ogni anno, Israele è divenuto
120.000 ettari, forniscono agli
un punto d'osservazione di uccelli noto a
israeliani una vasta gamma di
livello internazionale e un punto focale per
opportunità per gite ricreative
la ricerca e la cooperazione internazionali.
e per apprezzare la natura.
Un attento monitoraggio delle rotte
Mentre continua la sua
migratorie degli uccelli aiuta a prevenire
attività di rimboschimento
collisioni tra uccelli e aerei. Un sito internet
e di salvaguardia delle foreste,
(http://birds.org.il) sviluppato in Israele
il KKL costruisce parchi e siti
con il motto "Gli uccelli non conoscono
riservati allo svago, prepara
confini", mette in contatto bambini di
infrastrutture per nuove
tutto il mondo per un progetto educativo
comunità, realizza vari progetti
e di ricerca.
per la raccolta d’acqua ed è
un partner attivo negli sforzi
Ispirati da un profondo senso di retaggio,
per la tutela ambientale in
si stanno compiendo sforzi per preservare
tutto il paese.
e reintrodurre piante e fauna esistenti in
120 | La Terra
periodo biblico e che sono da allora scomparse dalla
regione o che sono minacciate dal rischio d'estinzione.
Neot Kedumim, una riserva panoramica nel centro del
paese, dedita alla raccolta e alla conservazione di varietà
di piante menzionate nella Bibbia e ancora esistenti, ha
creato vasti giardini con la flora originaria delle diverse
aree geografiche nella Terra d'Israele dei tempi antichi.
I progetti Hai Bar per la vita selvatica
nell'Aravà e sul Monte Carmelo sono stati
creati per reintrodurre nei loro precedenti
habitat naturali, specie di animali che un
tempo vagavano per le colline e per i
deserti della Terra d'Israele. Tra gli animali
attualmente allevati vi sono struzzi, daini
persiani, stambecchi, orici, onagri e asini
selvatici somali.
Riserva naturale
del Monte
Carmelo
•
ALBATROSS
La consapevolezza del pubblico per la preservazione
della natura viene promossa nelle scuole e nell'ambito
dell'intera popolazione, per mezzo di escursioni guidate,
pubblicazioni e campagne d'informazione. La Società
per la Protezione della Natura in Israele, la maggiore
organizzazione ambientalista del paese, ha condotto
decine di campagne contro la distruzione di ecosistemi
e paesaggi a causa di uno sviluppo sconsiderato. Il suo
programma educativo comprende 10 campi scuola, 4
centri per l'osservazione degli uccelli, 5 centri urbani per
la natura e 10 succursali locali.
121
TUTELA DELL'AMBIENTE
La rapida crescita della popolazione e la progressiva
espansione di agricoltura e industria hanno contribuito
al deterioramento dell'ambiente, in particolar modo
nella zona costiera, dove sono concentrati più della
metà della popolazione d'Israele e la maggior parte
delle sue industrie. Per combattere l'inquinamento
delle coste del Mediterraneo e del Mar Rosso, Israele ha
adottato un programma multifunzionale di controllo,
legislazione, applicazione, pulizia delle coste e cooperazione
internazionale, principalmente nel contesto del Piano
d'Azione Mediterraneo.
In condizioni di scarsità d'acqua e di sviluppo intensivo, il
degrado della qualità delle acque costituisce un problema
critico. Le principali cause dell'inquinamento delle acque
del suolo sono i fertilizzanti chimici, i pesticidi, le infiltrazioni
dell'acqua marina e le acque di scarico domestiche e
industriali. È stata data alta priorità al trattamento delle
acque di scarico, al fine di prevenirne gli effetti sull'ambiente
e sulla salute pubblica, ma anche per sviluppare una
ulteriore fonte idrica per l'irrigazione agricola. Un piano,
recentemente approvato, per la gestione idrica prevede
la desalinizzazione delle acque marine e salmastre, un
miglioramento nel trattamento delle acque di scarico da
riciclare, un'efficiente produzione idrica e la tutela delle
acque. È stato intrapreso un piano di risanamento per i corsi
122 | La Terra
d'acqua inquinati, allo scopo di trasformarli in risorse di
acqua fresca con valore ecologico e ricreazionale. Anche la
qualità dell'acqua potabile è strettamente supervisionata.
I fattori che incidono sulla qualità dell'aria comprendono
la produzione energetica, i trasporti e l'industria, e tutti
e tre i fattori hanno registrato una drastica crescita negli
ultimi anni. L'utilizzo di carburante a basso contenuto
sulfureo per la produzione energetica ha aiutato a
ridurre in maniera considerevole la concentrazione di
biossido di zolfo, ma le emissioni inquinanti legate alla
crescita del traffico automobilistico sono aumentate
significativamente. Per attenuare il problema, sono stati
introdotti benzina senza piombo, marmitte catalitiche e
un basso contenuto sulfureo nel carburante diesel. Un
sistema di monitoraggio nazionale fornisce informazioni
aggiornate sulla qualità dell'aria in tutto il paese. Israele
aspira a conformarsi alle risoluzioni internazionali sulla
riduzione dell'ozono e sui mutamenti climatici.
La rapida crescita della popolazione, lo standard di vita e i
consumi, hanno portato ad aumenti significativi, nell'ordine
del 4-5% annuo, nei rifiuti solidi. La maggior parte delle
discariche illegali di rifiuti del paese è stata chiusa negli
ultimi anni e sostituita con discariche ecologiche. Vengono
compiuti degli sforzi a favore del trattamento integrato di
rifiuti solidi, che comprenderà riduzione, riciclo, recupero
e incenerimento. Alcune recenti norme sul riciclaggio
123
dovrebbero facilitare il passaggio alla tecnologia con
emissione di rifiuti bassa o nulla.
Il trattamento “dalla culla alla tomba" di sostanze pericolose,
si poggia su licenze, regolamentazione e supervisione su
tutti gli aspetti della loro produzione, del loro uso, del
loro trattamento e del loro smaltimento. L'applicazione
delle normative, la realizzazione di un piano di emergenza
nazionale per una risposta integrata d'emergenza agli
incidenti, riparazione e potenziamento dei siti nazionali
per rifiuti pericolosi, dovrebbero ridurre i potenziali
pericoli per la salute e per l'ambiente.
L'applicazione delle normative ambientali è un'alta
priorità, assieme all'educazione ambientale, dalla scuola
materna fino all'università. Il pubblico prende attivamente
parte all'applicazione della normativa ambientale, per la
salvaguardia della fauna e per la lotta ai rifiuti, avendo
la facoltà di denunciare eventuali violazioni delle leggi.
Vengono sempre più utilizzati anche strumenti economici,
per promuovere il miglioramento dell'ambiente, tanto sotto
forma di sovvenzioni finanziarie a industrie che investono
nella prevenzione all'inquinamento, quanto sotto forma
di tasse e imposte a chi inquina. In linea con i principi
dello sviluppo sostenibile, gli sforzi sono diretti verso la
tutela delle risorse e la prevenzione dell'inquinamento,
in tutti i settori economici.
124 | La Terra
INFRASTRUTTURE
Stazione di
trasmissione
satellitare, Emek
Ha'ela
•
ALBATROSS
Comunicazioni: Israele è collegata con
le principali reti di dati commerciali,
finanziari e accademici nel mondo ed è
perfettamente integrata nei sistemi di
comunicazione internazionali che fanno
uso di linee subacquee a fibre ottiche e di
collegamenti satellitari. Il paese si colloca
ai primi posti, su base pro capite, per linee
telefoniche, apparecchi di computer e
utenti internet.
Israele è stato uno dei primi paesi al mondo ad avere
raggiunto il 100% di digitalizzazione nella propria rete
telefonica convenzionale, fatto, questo, che permette
di fornire agli abbonati un'ampia gamma di servizi
all'avanguardia. Inoltre, Israele ha una delle più alte
percentuali di penetrazione al mondo di telefoni
cellulari.
I servizi postali operano in tutta Israele e la collegano
con la maggioranza dei paesi esteri. Il Servizio Filatelico
ha emesso più di 1500 francobolli. Molti artisti israeliani
famosi hanno contribuito a creare carte telefoniche, e
alcune di queste sono già divenute dei classici e sono
molto ricercate dai collezionisti.
125
Strade: in un paese di brevi distanze come Israele,
automobili, autobus e autocarri sono i principali mezzi di
trasporto. Negli ultimi anni la rete stradale
è stata notevolmente ampliata e migliorata
per venire incontro al rapido aumento del
numero di veicoli, così come per rendere
accessibili anche le comunità più remote.
La Trans-Israele (N° 6), un'autostrada a varie
corsie che è stata la prima in Israele ad
essere a pagamento, è ormai costruita per
la gran parte dei suoi 300 km di lunghezza:
parte da Beer Sheva, nel sud, e si biforca fino a Nahariya,
nel nord. Questa autostrada, rende possibile l'aggiramento
di aree densamente popolate, alleggerendo in questo
modo la congestione del traffico e offrendo un rapido
accesso alle principali regioni del paese.
Ferrovie: le Ferrovie Israeliane effettuano servizi per
passeggeri tra Tel Aviv, Haifa, Nahariya, Beer Sheva e
Dimona. Servizi merci operano anche più a Sud, servendo
il porto di Ashdod, le città di Ashkelon e Beer Sheva e le
cave minerarie a Sud di Dimona. Negli ultimi anni sia il
trasporto merci che quello passeggeri hanno registrato
un incremento. Per aiutare a ridurre i problemi causati
dall'aumento della densità del traffico stradale, si stanno ora
istituendo, facendo uso di binari già esistenti e migliorati,
servizi di transito ferroviario rapido nelle aree di Tel Aviv
e Haifa, effettuati in coordinazione con linee d'autobus
Snodo
autostradale
Ayalon
•
ALBATROSS
126 | La Terra
di raccordo. Molti degli antiquati vagoni ancora in uso,
sono in fase di sostituzione con vetture moderne, dotate
di aria condizionata, mentre sta entrando in funzione un
altrettanto moderno impianto di manutenzione meccanica
delle ferrovie. A Gerusalemme è in costruzione un sistema
di trasporto ferroviario "leggero".
Porti marittimi: gli antichi porti di Giaffa (Yafo), Cesarea
ed Acri (Akko), sono stati rimpiazzati da tre porti moderni
e con fondali profondi, a Haifa, Eilat e Ashdod, che
servono la navigazione internazionale. Haifa oggi è uno
dei maggiori porti per container del Mar Mediterraneo,
come pure un trafficato terminal passeggeri. Il porto
di Ashdod è utilizzato principalmente per il trasporto
marittimo di merci, mentre il porto di Eilat, sul Mar Rosso,
collega Israele all'emisfero meridionale e all'Estremo
Oriente. Inoltre un porto per navi cisterna ad Ashkelon
accoglie carichi di combustibile, mentre a Hadera è attivo
un impianto di scarico diretto per navi che riforniscono
di carbone la vicina stazione elettrica.
Riconoscendo il fatto che la posizione geografica d'Israele
offre al Paese il potenziale per diventare un paese di transito
per passeggeri e merci, l'Autorità Portuale e Ferroviaria ha
concepito un progetto-guida a lungo termine, per venire
incontro alle future necessità di trasporto. Tra le altre
priorità, è richiesto lo sviluppo di un moderno sistema
ferroviario, con l'uso di materiali all'avanguardia in tutte
127
le fasi delle sue operazioni di terra e di mare, e istituendo
una rete di sistemi computerizzati per controllare e
supervisionare l'insieme dei suoi servizi.
Aeroporti: l'aeroporto internazionale Ben-Gurion (a 25
minuti da Tel Aviv, e a 50 minuti da Gerusalemme) è il
principale e più ampio terminal aereo d'Israele. A causa
del rapido incremento nel numero degli arrivi e delle
partenze di passeggeri, l'aeroporto è stato di recente
largamente ampliato con nuovi modernissimi terminal.
Voli Charter, provenienti prevalentemente dall'Europa,
e tratte aeree interne, sono serviti dall'aeroporto di
Eilat al Sud, da piccoli aeroporti nei dintorni di Tel Aviv
e Gerusalemme al centro del paese e da quello di Rosh
Pina al Nord.
Architettura attraverso le epoche: lo stile
degli edifici urbani in Israele offre una grande
varietà: da strutture dei secoli passati, a
solidi edifici ispirati dai rinomati architetti
dell'Europa precedente alla Seconda Guerra
Mondiale, fino a blocchi di appartamenti
frettolosamente costruiti per alloggiare i
nuovi immigrati, durante i primi anni dello
stato; da zone residenziali accuratamente
progettate, a grattacieli di cemento e vetro
adibiti a uffici e a lussuosi alberghi.
Tel Aviv: Centro
Suzanne Dellal per
la Danza e il Teatro,
quartiere di Neve
Tzedek
•
Ministero del
Turismo
128 | La Terra
VITA URBANA
Circa il 92% degli israeliani vive in aree urbane. Molte
cittadine e città moderne, unendo il vecchio e il nuovo,
sono costruite su siti noti fin dall'antichità, tra i quali
Gerusalemme, Safed, Beer Sheva, Tiberiade e Akko.
Haifa 264.800
Hadera 78.200
Netanya 179.000
Herzliya 84.400
Ra'anana 73,200
Kfar Sava 82.900
Bnei Brak 153.300
Petach Tikva 193.900
Ramat Gan 134.300
Tel Aviv-Yafo 392.500
Bat Yam 128,900
Rishon Lezion 226,100
Holon 170,600
Rehovot 108,300
Lod 67,500
Ashdod 209,200
Ashkelon 110,400
Metulla 1,500
Kiryat Shmona 22,200
Safed 28,600
Tiberiade 39,800
Carmiel 44,700
Nazaret 66,400
Gerusalemme 763,600
Kiryat Gat 47,900
Beer Sheva 187,200
Eilat 46,600
129
Altre, come Rehovot, Hadera, Petah Tikva e Rishon Le-Zion,
sono nate come villaggi agricoli nell'era del pre-stato, e si
sono gradualmente evolute fino a diventare importanti
centri abitati. Cittadine in via di sviluppo, quali Carmiel
e Kiryat Gat, furono costruite nei primi anni dello Stato,
tanto per accogliere la rapida crescita della popolazione
provocata dall'immigrazione di massa, quanto per
contribuire alla distribuzione della popolazione in tutto
il paese e alla promozione di un'economia di scambio,
in cui zone rurali e urbane fossero strettamente legate
attraverso la creazione di industrie e servizi in zone
precedentemente non popolate.
Gerusalemme, situata sulle Colline della
Giudea, è la capitale d'Israele, la sede del
governo e il centro storico, spirituale e
nazionale del popolo ebraico fin da quando
il Re Davide ne fece la capitale del suo
regno, circa 3.000 anni fa. Santificata dalla
religione e dalla tradizione, da luoghi santi
e case di culto, è venerata da Ebrei, Cristiani
e Musulmani di tutto il mondo.
Fino al 1860 Gerusalemme era una città
cinta dalle mura e costituita da quattro
quartieri: ebraico, musulmano, armeno e
cristiano. A quel tempo, gli Ebrei, che da
Veduta dal Monte
degli Ulivi
•
I. Sztulman
130 | La Terra
allora costituirono la maggioranza della sua popolazione,
iniziarono a fondare nuovi quartieri fuori dalle mura,
creando il nucleo della moderna Gerusalemme. Durante
i tre decenni dell'amministrazione britannica (1918-48) la
città si mutò gradualmente da provinciale e trascurata,
quale era sotto l'Impero Ottomano (1517-1917), in una
fiorente metropoli, con numerosi nuovi quartieri residenziali
che riflettono ciascuno il carattere del particolare gruppo
che vi abita. A seguito degli assalti arabi contro lo Stato
d'Israele appena fondato, la città fu divisa (1949) tra
Israele e Giordania, e per i successivi diciannove anni
mura di cemento e filo spinato hanno separato una parte
dall'altra. Gerusalemme è stata riunificata a seguito della
Guerra dei Sei Giorni, nel 1967.
Oggi Gerusalemme, con i suoi 763.000 abitanti, è la più
grande città d'Israele. Allo stesso tempo antica e moderna,
è una città di diversità, con abitanti che rappresentano una
mescolanza di culture e nazionalità, con stili di vita talvolta
consoni a quelli di persone osservanti della religione e
in altri casi di laici. È una città che preserva il suo passato
e costruisce per il futuro, con siti storici accuratamente
restaurati, aree verdi fornite di bei panorami, moderne zone
commerciali, parchi industriali e periferie in espansione
che attestano la sua continuità e vitalità.
131
Tel Aviv-Yafo, una città moderna sulla
costa mediterranea, è il centro commerciale
e finanziario d'sraele oltre a essere il
cuore della sua vita culturale. La maggior
parte delle organizzazioni industriali, la borsa valori, i
maggiori quotidiani e periodici, le case editrici, hanno
posto qui il loro quartier generale. Tel Aviv, la prima
città completamente ebraica nei tempi moderni, fu
fondata nel 1909 come periferia di Giaffa, uno dei più
antichi insediamenti urbani al mondo. Nel 1934 Tel Aviv
ottenne lo status di municipalità, e quando, nel 1950,
essa si fuse con Giaffa, il nuovo comune assorbì l'antica
città, assumendo il nome in ebraico di Tel Aviv-Yafo.
L'area che circonda l'antico porto di Yafo è divenuta una
colonia d'artisti e un centro turistico, con gallerie d'arte,
ristoranti e locali notturni. La "Città Bianca" di Tel Aviv,
un vasto complesso di costruzioni edificate nello stile
del Movimento Modernista tra gli anni '30 e gli anni '50
del Novecento, è stata riconosciuta dall'UNESCO come
sito del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Haifa, situata sul Mar Mediterraneo, si
inerpica dalla linea costiera fin sopra i
pendii del Monte Carmelo. È costruita
su tre livelli topografici: la città bassa,
parzialmente su terra recuperata dal
mare, è il centro commerciale con le strutture portuali;
il livello intermedio è un'antica area residenziale; il livello
superiore, che consiste in moderni quartieri in rapida
132 | La Terra
espansione con strade alberate, parchi e pinete, che
guardano alle zone industriali e alle spiagge sabbiose sulla
costa dell'ampia baia che si stende al di sotto. Importante
porto dai fondali profondi, Haifa è un centro di scambi e
di commercio internazionali. Essa serve anche da centro
amministrativo del nord d'Israele.
ALBATROSS
Safed (Zfat), inerpicata sulle montagne
della Galilea, è un popolare luogo di
vacanza estiva e una località turistica, con
un quartiere di artisti e con sinagoghe
centenarie. Nel XVI secolo Safed era il più
importante centro di studi e di creatività
ebraici al mondo - luogo di raduno di rabbini, studiosi
e mistici, che posero le basi di leggi religiose e precetti,
molti dei quali sono ancora oggi seguiti dagli Ebrei
osservanti.
Tiberiade, sulle sponde del Lago Kinneret
(Mare della Galilea), è famosa per le
sue terme d'acque terapeutiche. Oggi
la cittadina è un attivo centro turistico
lacustre, dove reperti archeologici del
passato si alternano a moderne abitazioni
e alberghi. Fondata nel I secolo, in onore
dell'imperatore romano Tiberio da cui
prende nome, essa divenne un centro
di studi ebraici e la sede di una rinomata
accademia rabbinica.
133
Beer Sheva, nel Neghev settentrionale, è
situata al crocevia di strade che portano
al Mar Morto e a Eilat. È una nuova città
costruita su un antico sito che risale al
periodo dei Patriarchi, circa 3.500 anni fa. Chiamata la
“Capitale del Neghev", Beer Sheva è un centro amministrativo
ed economico, con uffici governativi regionali e istituzioni
per la sanità, l'istruzione e la cultura che servono l'intera
regione meridionale d'Israele.
ALBATROSS
Eilat, è la città più meridionale del paese,
funge da sbocco sul Mar Rosso e sull'Oceano
Indiano. Nel suo moderno porto, che
si ritiene sia stato costruito sul luogo
dove era situato un porto usato già al
tempo di Re Salomone, viene condotto il
commercio d'Israele con l'Africa e l'Estremo
Oriente. Inverni caldi, straordinari scenari
subacquei, belle spiagge, sport d'acqua,
lussuosi alberghi e la possibilità di essere
raggiunta dall'Europa per mezzo di voli
charter diretti, hanno fatto di Eilat una
fiorente stazione turistica per tutto l'anno.
Dalla dichiarazione di pace tra Israele e la Giordania (1994)
sono stati intrapresi progetti congiunti di sviluppo con
la vicina città di Aqaba, principalmente per lanciare il
turismo nell'area.
134 | La Terra
VITA RURALE
ALBATROSS
ALBATROSS
Circa l'8% della popolazione israeliana vive in aree rurali,
in villaggi e nelle due singolari strutture cooperative, il
kibbutz e il moshav, che si svilupparono nel paese all'inizio
del XX secolo.
Villaggi di varie dimensioni sono abitati
principalmente da arabi e drusi (questi ultimi
costituiscono l'1,7 % della popolazione
d'Israele). La terra e le case sono proprietà
private e i contadini coltivano e vendono
i loro raccolti individualmente. Una
minoranza all'interno del settore arabo, i
Beduini Arabi tradizionalmente nomadi
(si stima siano circa 170.000 persone) sta
attualmente attraversando un processo di urbanizzazione,
che riflette la transizione da una società tradizionale a
uno stile di vita stabile e moderno.
Il kibbutz è un'unità sociale ed economica
autonoma; le sue decisioni sono prese
dall'assemblea generale dei propri membri,
e la proprietà e i mezzi di produzione sono
di proprietà comune. Oggi l'1,7% della
popolazione vive in 267 kibbutzim [plurale
di kibbutz - n.d.t.]. Ai membri sono assegnati
lavori in vari settori dell'economia del
135
kibbutz: per tradizione la colonna portante dell'agricoltura
israeliana, oggi i kibbutzim si occupano sempre più anche
di industria, turismo e servizi. Molti kibbutzim hanno
modificato il proprio tradizionale approccio collettivo e
si trovano a vari livelli e stadi di privatizzazione.
Il moshav è un insediamento rurale in cui ogni famiglia
mantiene la propria azienda agricola e la propria abitazione.
In passato la cooperazione si estendeva agli acquisti e
alle vendite, ma oggi gli agricoltori del moshav hanno
scelto di essere economicamente più indipendenti. 441
moshavim [plurale di moshav – n.d.t.) e moshavim shitufi'ìm
costituiscono circa il 3,4% della popolazione e forniscono
buona parte della produzione agricola d'Israele.
L'yishuv kehilatì (insediamento comunitario) è una
nuova forma di insediamento rurale, rappresentato da
107 comunità, ognuna formata da nuclei che possono
avere le dimensioni di alcune dozzine fino a centinaia di
famiglie. Sebbene ciascuna famiglia sia completamente
indipendente dal punto di vista economico e la maggior
parte dei membri lavorino fuori della comunità, il livello di
partecipazione volontaria dei membri alla vita comunitaria
è molto alto.
L'istituzione dirigente centrale è l'Assemblea Generale,
formata dai capifamiglia di ciascun nucleo; questa stabilisce
e approva nella sua riunione annuale il bilancio della
136 | La Terra
comunità. Ma assieme alle commissioni direttive e di
supervisione, un gran numero di gruppi di lavoro si occupa
di educazione, cultura, gioventù, finanza e così via. Una
segreteria retribuita conduce gli affari quotidiani secondo
le decisioni degli organi eletti. Nuovi membri sono accettati
solamente con l'approvazione della comunità.
137
IL POPOLO
La Società Ebraica
140
Comunità di Minoranza 151
Libertà religiosa 157
138 | Il Popolo
Per gentile
concessione del
Museo d'Israele,
Gerusalemme
139
IL POPOLO
Israele è la dimora di una popolazione molto eterogenea,
proveniente da svariati retroterra etnici, religiosi, culturali
e sociali. Una nuova società con radici antiche, ancora oggi
in fase di fusione ed evoluzione. Dei suoi circa 7,5 milioni
di abitanti, il 75,5 per cento è composto da Ebrei, il 20,4
per cento sono Arabi (principalmente musulmani), e il
rimanente 4,1 per cento comprende i Drusi, i Cerchessi e
altri, non classificati per religione. La società è relativamente
giovane e caratterizzata da impegno sociale e religioso, da
ideologia politica, intraprendenza economica e creatività
culturale, tutte caratteristiche che danno un impulso
dinamico al suo continuo sviluppo.
)'‫ א‬:‫ (תהלים קל"ג‬.‫הנה מה טוב ומה נעים שבת אחים גם יחד‬
…guarda come è bello e piacevole per i fratelli stare
insieme (Salmi 133,1)
140 | Il Popolo
LA SOCIETÀ EBRAICA
La lunga strada verso Casa
Dopo l'espulsione della gran parte di loro dalla Terra
d'Israele circa 2.000 anni fa, gli Ebrei furono dispersi in
altri paesi, principalmente in Europa, nel Nord Africa e
nel Medio Oriente. Nel corso dei secoli essi fondarono
diverse grandi comunità ebraiche in terre vicine e lontane
dove vissero lunghi periodi di crescita e prosperità, ma
furono anche soggetti a periodi di dura discriminazione,
pogrom brutali e totali o parziali espulsioni. Ogni ondata
di persecuzioni e violenze rinforzò la loro fede nel concetto
di "riunione degli esiliati" e ispirò individui e gruppi a fare
ritorno alla loro patria ancestrale. Il movimento Sionista,
fondato alla fine del XIX secolo, trasformò il concetto in
un modo di vita, e lo Stato d'Israele lo tradusse in legge,
assicurando la cittadinanza a ogni Ebreo che desideri
stabilirsi nel paese.
141
Formazione di una nuova società
La base politica, economica e culturale della società
ebraica contemporanea d'Israele si è in gran parte
formata durante il dominio britannico (1917-1948).
Ideologicamente motivata dal Sionismo, la comunità
ebraica in Terra d'Israele sviluppò istituzioni sociali e
politiche che esercitarono autorità senza sovranità, con ogni
settore mobilitato per il consolidamento e
la crescita. Il volontariato era la sua spina
dorsale politica, e l'egualitarismo il suo
collante sociale.
Il conseguimento dell'indipendenza politica
e l'immigrazione di massa che gli fece
seguito, raddoppiando la popolazione
ebraica d'Israele da 650.000 a circa 1,3 milioni
nei primi quattro anni della costituzione
dello Stato (1948-1952), modificarono la struttura e il
tessuto della società israeliana. Il raggruppamento sociale
che ne risultò era composto da due gruppi principali: una
maggioranza comprendente in prevalenza comunità
sefardite, coloni veterani di origine askenazita e sopravvissuti
alla Shoàh provenienti dall'Europa del dopoguerra; e una
grande minoranza composta di nuovi immigranti Ebrei
dai paesi islamici del Nord Africa e del Medio Oriente.
Mentre la maggior parte della popolazione del pre-stato
era legata a forti convinzioni ideologiche, a uno spirito
pionieristico e a uno stile di vita democratico, molti degli
Ebrei che erano vissuti per secoli in terre arabe erano
Tel Aviv:
un evento sulla
spiaggia
•
Ministero del
Turismo
142 | Il Popolo
legati a un'organizzazione sociale patriarcale, e trovarono
difficile integrarsi nella società israeliana e nell'economia
in rapida fase di sviluppo.
Immigrati etiopi
arrivati da Addis
Abeba con
l'operazione
"Salomone"
•
G.P.O. / Ts. Israeli
Nei tardi anni '50 i due gruppi coesistevano senza avere
praticamente alcuna interazione sociale e culturale:
gli Ebrei il cui retroterra culturale era del Nord Africa e
del Medio Oriente esprimevano la loro frustrazione e
alienazione in proteste contro il governo, le quali, negli
anni '60 e '70, si trasformarono in vere e proprie richieste
di maggiore partecipazione politica, di stanziamenti di
risorse che venissero a colmare le differenze e di azioni
concrete, per aiutare a ridurre il divario tra questi e la
maggior parte degli israeliani. In aggiunta alle tensioni
generate dalle diversità della sua popolazione durante
quegli anni, la società israeliana fu anche chiamata a lottare
per l'indipendenza economica e per difendersi da azioni
belliche condotte dagli arabi lungo i confini. Ciononostante,
i denominatori comuni di religione, memoria storica e
coesione nazionale all'interno della società
ebraica, si rivelarono forti abbastanza da
permetterle di fronteggiare le sfide che
le si ponevano davanti.
Il Continuo Raduno
Nel corso degli anni Israele ha continuato
ad accogliere nuovi immigrati in piccoli o
grandi numeri, provenienti da paesi liberi
143
del mondo occidentale così come da aree indigenti. La
più recente ondata d'immigrazione di massa comprende
membri dell'ampia comunità ebraica dell'ex Unione
Sovietica, che ha lottato per anni per il diritto a emigrare
in Israele. Mentre negli anni '70 erano riusciti a giungere
nel paese circa in 100.000, dal 1989 sono oltre un milione
coloro che si sono stabiliti nel Paese. Tra i nuovi arrivati vi
erano molti professionisti con un alto livello di istruzione,
scienziati rinomati e artisti e musicisti acclamati, la
cui esperienza e il cui talento stanno contribuendo
significativamente alla vita economica, scientifica,
accademica e culturale d'Israele.
Gli anni '80 e '90 sono stati testimoni dell'arrivo di due
imponenti ponti aerei dell'antica comunità ebraica
d'Etiopia, che la credenza popolare fa risalire ai tempi di Re
Salomone. Mentre il passaggio di questi 50.000 immigrati
da un ambiente agricolo africano a una società occidentale
industrializzata richiederà del tempo, il forte desiderio
dei loro giovani di adattarsi, solleciterà
l'assorbimento di questa comunità ebraica
a lungo rimasta isolata.
Diversità Religiosa
Sin dai tempi biblici, gli Ebrei sono stati
un popolo con una fede monoteistica
- l'Ebraismo – che racchiudeva tanto un
significato religioso quanto nazionale.
Gerusalemme:
Ebrei Chassidici
in un quartiere
ultraortodosso
•
Ministero del
Turismo
144 | Il Popolo
145
Nel XVIII secolo la maggior parte degli Ebrei del mondo
viveva in Europa orientale, dove era confinata in ghetti
e aveva limitate interazioni con le società intorno a sé.
All'interno delle loro comunità, essi conducevano i propri
affari rimanendo legati al corpo di leggi ebraiche (Halakhà)
che era stato sviluppato e codificato da studiosi della
religione nel corso di molti secoli.
I.Sztulman, per gentile concessione del Museo dell'Arte Ebraica U. Nahon
Lo spirito di emancipazione e di nazionalismo che
dilagò nell'Europa del XIX secolo generò lo sviluppo di
un approccio più liberale all'istruzione, alla cultura, alla
filosofia e alla teologia. Esso diede anche origine a diversi
movimenti ebraici, alcuni dei quali si svilupparono lungo
linee religiose liberali, mentre altri sposarono ideologie
nazionali e politiche. Come risultato, molti Ebrei, in
definitiva, la maggioranza, abbandonarono l'ortodossia
e lo stile di vita ad essa legato, lottando per integrarsi
completamente nella società circostante.
La società ebraica in Israele è oggi costituita da Ebrei
osservanti e non, con un arco che va dagli ultraortodossi
fino a coloro che si considerano laici. Le differenze tra
loro non sono tuttavia sempre così nette. Se l'ortodossia
è determinata dal grado di aderenza alle leggi e alle
pratiche religiose ebraiche, si può allora dire che il 20%
degli Ebrei israeliani adempie a tutti i precetti religiosi,
il 60% segue una qualche forma di combinazione delle
leggi secondo scelte personali e tradizioni etniche, e
146 | Il Popolo
il 20% è essenzialmente non osservante. Ma poiché
Israele è stato concepito come Stato ebraico, lo Shabbàt
(il Sabato), tutte le festività ebraiche e i giorni sacri
sono stati istituiti come feste nazionali e sono celebrati
dall'intera popolazione ebraica e osservati da tutti, in
misura maggiore o minore.
Altri indicatori del livello di aderenza religiosa potrebbero
essere la percentuale dei genitori che scelgono di dare
ai propri figli un'istruzione orientata religiosamente o
la percentuale dei votanti che danno il proprio voto a
partiti religiosi alle elezioni nazionali. Il significato di
tali statistiche, comunque, è incerto, in quanto genitori
non osservanti possono iscrivere i loro bambini in scuole
religiose così come molti cittadini ortodossi votano per
partiti politici non religiosi.
Fondamentalmente, la maggioranza può essere definita
come composta da Ebrei laici che manifestano stili di vita
moderni, con livelli differenziati di rispetto e di pratica
dei precetti religiosi. All'interno di questa maggioranza
vi sono molti che seguono un modo di vita tradizionale
modificato, scegliendo di far parte di una delle correnti
religiose liberali.
All'interno della minoranza osservante, sia sefardita che
askenazita, vi sono molti che aderiscono a un modo
di vita religioso, regolato dalla legge religiosa ebraica,
147
prendendo allo stesso tempo parte alla vita nazionale del
paese. Questi considerano lo Stato Ebraico moderno quale
primo passo verso la venuta del Messia e la redenzione
del popolo ebraico nella Terra d'Israele.
Di contro, gli Ebrei ultraortodossi credono che la sovranità
ebraica nella Terra, possa essere ristabilita solo dopo la
venuta del Messia. Mantenendo una stretta aderenza alla
legge religiosa ebraica, essi risiedono in quartieri separati,
frequentano proprie scuole, vestono abiti tradizionali,
mantengono ruoli distinti per uomini e donne e conducono
uno stile di vita strettamente limitato.
Dinamiche inter-ebraiche
Dal momento che non vi è una netta separazione tra
religione e stato, la questione relativa alla misura in cui
Israele debba manifestare la propria identità religiosa
è sempre stata un motivo centrale di discussione fra le
comunità. Mentre il gruppo ortodosso cerca di portare la
legislazione religiosa aldilà della sfera personale, sulla quale
esso ha giurisdizione esclusiva, il settore non-osservante
considera questo fatto come coercizione religiosa e una
violazione della natura democratica dello stato. Una delle
questioni problematiche in continua discussione, ruota
intorno agli elementi richiesti per definire una persona
"Ebreo". Il settore ortodosso sostiene che la determinazione
di Ebreo si ha quando si è nati da madre ebrea, o ci si
converte nello stretto rispetto della legge ebraica, mentre
148 | Il Popolo
Kibbutz:
giovani lavoratori
in un boschetto di
datteri
•
Kibbutz:
giovani nei pressi
di una stalla
•
Ministero del
Turismo
gli Ebrei laici sostengono generalmente una definizione
basata sul criterio civile di identificazione dell'individuo
con l'ebraismo. Questi conflitti d'interesse hanno dato
inizio a una ricerca dei significati legali di come definire
la demarcazione tra religione e Stato. Fin quando non
si troverà una soluzione completa, l'autorità giace in un
accordo non scritto, raggiunto alla vigilia dell'indipendenza
d'Israele e noto come status quo, in cui si conviene che
non saranno apportati cambiamenti fondamentali alla
condizione della religione.
La società del kibbutz
Contesto sociale ed economico unico nel
suo genere, basato su principi egualitari e
comunitari, il kibbutz è nato dalla società
pionieristica del paese agli inizi del XX
secolo e si è sviluppato in un modo di
vita rurale permanente. Nel corso degli
anni esso ha costruito una prosperosa
economia, all'inizio principalmente agricola,
più tardi ampliata con aziende industriali
e servizi, distinguendosi per i contributi
dei propri membri alla costituzione e alla
costruzione dello stato.
Nel periodo precedente la fondazione dello
stato e nei primi anni dopo la fondazione
d'Israele, il kibbutz ha assunto funzioni
149
centrali nell'insediamento, nell'immigrazione e nella
difesa, ma quando queste sono state trasferite al governo,
l'interazione tra il kibbutz e la parte principale del Paese è
venuta a diminuire. La sua centralità come avanguardia
per lo sviluppo sociale e istituzionale si è ridotta e, dagli
anni '70, la sua forza politica, che nei primi tempi superava
la sua reale rappresentanza, è declinata. Ad ogni modo,
la partecipazione dei kibbutzim al prodotto nazionale ha
continuato ad essere significativamente maggiore rispetto
alla loro proporzione nella popolazione.
Negli ultimi decenni il kibbutz è diventato più introspettivo,
enfatizzando la realizzazione individuale e la crescita
economica. In molti kibbutzim, l'etica del lavoro basata sul
"fai da te" è divenuta meno rigida, quando il tabù sul lavoro
salariato nel kibbutz si è indebolito e viene impiegato un
maggior numero di lavoratori non-membri che vengono
retribuiti. Allo stesso tempo, un numero sempre maggiore
di membri di kibbutzim lavora al di fuori, e il loro salario
viene versato al kibbutz stesso.
Il kibbutz di oggi è il risultato delle conquiste di tre
generazioni. I fondatori, motivati da forti convinzioni e
da una decisa ideologia, hanno formato una società con
un modo di vita unico. I loro figli, nati all'interno di una
struttura sociale esistente, hanno lavorato duramente per
consolidare le basi economiche, sociali e amministrative
della propria comunità. La attuale generazione, cresciuta in
150 | Il Popolo
una società ben consolidata, è alle prese con le sfide della
vita contemporanea. Oggi, gran parte della discussione
s'incentra tanto sulla futura natura delle relazioni e delle
reciproche responsabilità tra l'individuo e la comunità del
kibbutz, quanto sulle diramazioni per la società dei recenti
sviluppi nella tecnologia e nelle comunicazioni.
Alcuni temono che nell'adattarsi alle circostanze in
cambiamento, il kibbutz si stia pericolosamente allontanando
dai suoi principi e valori originari, altri ritengono che questa
abilità a trovare il compromesso e all'adattamento, sia la
chiave per la sua sopravvivenza.
151
COMUNITÀ DI MINORANZA
Circa un milione e ottocentomila persone, che costituiscono
circa il 24% della popolazione d'Israele, sono non Ebrei.
Sebbene definiti collettivamente come cittadini arabi
d'Israele, essi comprendono un certo numero di gruppi
differenti, prevalentemente arabofoni, ciascuno con
caratteristiche distinte. Città Vecchia di
Gerusalemme: la
Via Dolorosa e lo
shuk – il mercato
nel Quartiere
Musulmano
•
Ministero del
Turismo
Arabi musulmani, oltre un milione e
duecentomila persone, la maggior parte
dei quali sunniti, risiedono principalmente
in piccole città e in villaggi, oltre la metà
dei quali si trova al Nord del paese.
Arabi beduini, anch'essi musulmani
(stimati in circa 250.000), appartengono
a circa 30 tribù, la maggioranza delle quali
sparse su una vasta area al Sud e altre
nel nord. In precedenza pastori nomadi,
i beduini si trovano oggi in una fase di
transizione da un contesto sociale tribale
a una società stabilmente insediata, e
stanno gradualmente inserendosi nella
forza lavoro d'Israele.
Arabi cristiani, circa 123.000, vivono principalmente nelle
aree urbane, fra cui Nazaret, Shfar'am e Haifa. Sebbene
Beduini nella
regione di Arava
•
Ministero del
Turismo
152 | Il Popolo
Ministero del Turismo
Anziani Drusi
nel villaggio di
Beit Jean
•
Ministero del
Turismo
vi siano fra essi rappresentanti di molte denominazioni,
la maggioranza è affiliata alle Chiese Greco-Cattolica,
Greco-Ortodossa e Cattolica Romana. I Drusi, circa 122.000, parlano la lingua araba
e vivono in 22 villaggi nel Nord d'Israele,
costituendo una comunità culturale, sociale
e religiosa separata. Sebbene la religione
drusa non sia accessibile agli estranei, un
aspetto conosciuto della sua filosofia è il
concetto di taqìyya, che invita alla completa
fedeltà dei suoi aderenti al governo del
paese in cui essi risiedono.
I Cerchessi, circa 4.000 persone concentrate
in due villaggi al Nord, sono musulmani
sunniti, sebbene essi non condividano né
l'origine araba né il retroterra culturale
della comunità islamica più ampia. Pur
mantenendo un'identità etnica distinta,
essi partecipano agli affari economici e
nazionali d'Israele senza assimilarsi né alla società ebraica
né alla comunità musulmana.
La vita della Comunità Araba
Le migrazioni arabe da e verso il paese hanno subito
fluttuazioni a seconda delle condizioni economiche del
momento. Nel tardo XIX secolo, quando l'immigrazione
153
ebraica aveva stimolato la crescita economica, molti arabi
furono attirati nell'area dalle opportunità d'impiego, dagli
stipendi più alti e da migliori condizioni di vita.
La maggior parte della popolazione degli
arabi d'Israele vive in cittadine e villaggi
autosufficienti in Galilea, fra cui la città
di Nazareth, l'area centrale tra Hadera e
Petah Tikva, il Neghev e in centri urbani
misti come Gerusalemme, Acco (Acri),
Haifa, Lod, Ramle e Yafo (Giaffa).
La comunità araba d'Israele costituisce
per lo più un settore della classe operaia in una società
composta prevalentemente dalla classe media, un
gruppo politicamente periferico in uno stato altamente
centralizzato e una minoranza di lingua araba accanto a
una maggioranza di lingua ebraica. Essenzialmente non
assimilata, la comunità riesce a mantenere la propria identità
distinta attraverso l'uso dell'arabo, seconda lingua ufficiale
d'Israele, per mezzo di un sistema scolastico arabo/druso
separato, mezzi di comunicazione, letteratura e teatro arabi,
e grazie al mantenimento di tribunali confessionali arabi,
drusi e cristiani indipendenti, che emettono sentenze in
cause legate allo stato civile degli individui.
Mentre tradizioni del passato sono ancora parte della
vita quotidiana, un graduale indebolimento dell'autorità
Centro
comunitario
arabo
•
Per gentile
concessione
della Jerusalem
Foundation
/ M. Lauber
154 | Il Popolo
PLURALISMO E
SEGREGAZIONE
Essendo una società
multietnica, multiculturale,
multireligiosaemultilinguistica,
Israele ha un alto livello
di modelli di separazione
informale. Sebbene i gruppi
non siano separati da alcuna
politica ufficiale, alcuni
differenti settori all’interno
d e l l a s o c i e t à s o n o, i n
qualche forma, segregati e
mantengono una loro forte
identità culturale, religiosa,
ideologica e/o etnica.
Tuttavia, nonostante un livello
abbastanza alto di spaccatura
sociale, una certa disparità
economica e una vita politica
spesso surriscaldata, la società
è relativamente equilibrata
e stabile. Il moderato livello
di conflitto sociale tra i
differenti gruppi, a dispetto
di un potenziale intrinseco
tribale e patriarcale, gli effetti dell'istruzione
obbligatoria e la partecipazione al processo
democratico d'Israele, stanno rapidamente
influenzando le vedute e gli stili di vita
tradizionali. In concomitanza, la condizione
delle donne arabo-israeliane è stata
significativamente liberalizzata dalla
legislazione che stabilisce eguali diritti
per le donne e proibisce la poligamia e il
matrimonio di bambini.
Il coinvolgimento politico del settore
arabo si manifesta nelle elezioni nazionali
e municipali. I cittadini arabi partecipano
agli affari politici e amministrativi delle
proprie municipalità e curano gli interessi
arabi tramite i rappresentanti da loro eletti
alla Knesset (il Parlamento d'Israele), i
quali possono agire nell'arena politica
per promuovere la condizione dei gruppi
minoritari e perché questi ricevano la loro
parte di benefici nazionali.
Sin dalla fondazione d'Israele (1948), i
cittadini arabi sono stati esonerati dal
servizio obbligatorio nelle Forze di Difesa
d'Israele (IDF), tenendo conto tanto delle
loro affiliazioni familiari, religiose e culturali
155
con il mondo arabo (che ha sottoposto
Israele a frequenti attacchi), quanto
dell'eventualità che essi possano trovarsi
di fronte al dilemma della doppia fedeltà.
Allo stesso tempo, viene incoraggiato
il servizio militare volontario, e alcuni
scelgono ogni anno questa possibilità.
Dal 1957, su richiesta dei capi della loro
comunità, il servizio militare è diventato
obbligatorio anche per i drusi e circassi
uomini, mentre il numero di beduini che
abbracciano volontariamente la carriera
militare aumenta costantemente.
di irrequietezza sociale, può
essere attribuito al sistema
giudiziario e politico del
paese, rappresentanti di una
stretta uguaglianza sia legale
che civile.
Pertanto, Israele non è una
società che tende ad essere
un crogiolo di fusione,
ma piuttosto una sorta di
mosaico, formato da diversi
gruppi della popolazione che
coesistono nell’ambito di uno
stato democratico.
Dinamiche Arabo-Ebraiche
I cittadini arabi d'Israele, che costituiscono
più di un sesto della popolazione israeliana,
vivono ai margini dei due mondi in conflitto,
quello degli Ebrei e quello dei Palestinesi.
Comunque, pur restando un segmento
del popolo arabo per cultura e identità, e
pur discutendo l'identificazione d'Israele
quale stato ebraico, essi vedono il loro
futuro legato ad Israele. Con il tempo,
hanno adottato l'ebraico come seconda lingua e la cultura
israeliana come un ulteriore strato nella loro vita. Allo
stesso tempo, essi lottano per ottenere un livello più
alto di partecipazione alla vita nazionale, una maggiore
Scuola materna
arabo-ebraica, YMCA
- Gerusalemme
•
Per gentile
concessione
della Jerusalem
Foundation
/ S. Sabella
156 | Il Popolo
integrazione nell'economia e maggiori mezzi per le loro
cittadine e villaggi.
Lo sviluppo delle relazioni tra Arabi ed Ebrei d'Israele, ha
incontrato degli ostacoli nelle differenze profondamente
radicate in religione, valori e convinzioni politiche. Tuttavia,
sebbene coesistenti come due comunità auto-isolate,
nel corso degli anni esse sono arrivate ad accettarsi l'un
l'altra, riconoscendo l'unicità e le aspirazioni di ognuna
delle comunità.
157
LIBERTÀ RELIGIOSA
La Dichiarazione della Fondazione dello
Stato di Israele (1948) garantisce libertà di
religione per tutti. Ogni comunità religiosa
è libera, de iure e de facto, di professare
la propria fede, di osservare le proprie
festività e il giorno di riposo settimanale,
e di amministrare i propri affari interni.
Ciascuno ha i propri consigli e tribunali
religiosi, riconosciuti dalla legge e con
giurisdizione su questioni personali, quali
il matrimonio e il divorzio. Ciascuno ha i
propri luoghi di culto esclusivi, con rituali
tradizionali e caratteristiche architettoniche
speciali sviluppate nei secoli.
Sinagoga: il culto ebraico ortodosso tradizionale richiede
un minyàn (quorum di dieci adulti maschi). Le preghiere
si svolgono tre volte al giorno. Gli uomini e le donne sono
generalmente seduti separatamente e il capo è coperto.
I servizi possono essere condotti da un rabbino, da un
cantore o da una persona del pubblico. Il rabbino non è
un sacerdote o un intermediario di Dio, ma un maestro.
Il punto centrale nella sinagoga è l'Arca Sacra, posta
frontalmente rispetto al Monte del Tempio di Gerusalemme
e contenente i rotoli della Toràh (Pentateuco). Nel corso
dell'anno viene letta ciclicamente una sezione settimanale
Per gentile
concessione del
Servizio Filatelico
Israeliano
158 | Il Popolo
stabilita. I servizi sono particolarmente festivi nello Shabbàt
(Sabato, il giorno di riposo ebraico) e nelle feste.
Moschea: le preghiere musulmane hanno luogo cinque
volte al giorno. Uomini e donne pregano separatamente.
Vengono tolte le scarpe ed è possibile compiere un'abluzione
rituale. I musulmani pregano ponendosi in direzione della
Mecca, in Arabia Saudita, la cui direzione è indicata da
una mihrab (nicchia) nel muro della moschea. I servizi
sono condotti da un imàm, un conduttore di preghiere
musulmano. Il venerdì, il tradizionale giorno di riposo
musulmano, viene di solito pronunciato un sermone
pubblico.
Chiesa: la forma e la frequenza dei servizi religiosi cristiani
variano a seconda della denominazione di appartenenza,
ma tutti osservano la Domenica, il giorno di riposo, con
rituali speciali. I servizi sono celebrati da un prete o da
un ministro di culto. Uomini e donne pregano insieme. I
servizi religiosi sono spesso accompagnati da musica e
da canti corali. Tradizionalmente le chiese sono a forma
di croce.
Luoghi Santi
Ogni sito e santuario è amministrato dalla propria autorità
religiosa e la libertà di accesso e di culto è assicurata per
legge. I maggiori luoghi santi sono:
159
I. Sztulman
Ebraici: Il Kòtel di Gerusalemme (il Muro
Occidentale), ultime vestigia del muro di
sostegno del Monte del Tempio del periodo
del Secondo Tempio; la Tomba di Rachele
vicino Betlemme; la Tomba dei Patriarchi
nella Grotta di Machpelà a Hebron; le tombe
di Maimonide (Rambàm) a Tiberiade e di
Rabbi Shimon Bar Yochai a Meron.
Islamici: il complesso edilizio di Haram
a-Sharìf, sul Monte del Tempio, all'interno
del quale si trovano il Duomo della Roccia
e la moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme; la
Tomba dei Patriarchi a Hebron; la moschea
di El-Jazzar, ad Akko.
Cristiani: la Via Dolorosa, la Sala dell'Ultima
Cena (Cenacolo), la Chiesa del Santo
Sepolcro e altri luoghi della passione e
della crocifissione di Gesù, a Gerusalemme;
la Chiesa della Natività a Betlemme; la
Chiesa dell'Annunciazione, a Nazareth; il
Monte delle Beatitudini, Tabga e Cafarnao,
nei pressi del Mare della Galilea (Lago
Kinneret).
Gerusalemme: la Cupola della Roccia
•
Ministero del Turismo
Monte delle Beatitudini: facciata esterna
della chiesa, secondo la tradizione sito del
Discorso della Montagna
•
Ministero del Turismo
160 | Il Popolo
Drusi: Nebi Shueib (la tomba di Ietro,
suocero di Mosè), nei pressi delle alture
denominate "Corni di Hittin", in Galilea.
Baha'i (religione mondiale indipendente
fondata in Persia alla metà del XIX secolo):
il centro mondiale Baha'i, il Santuario del
Bab, a Haifa; il Santuario di Baha'ullah,
profeta fondatore della religione Baha'i,
nei pressi di Akko.
Haifa: Tempio Bahai
del Bab e giardini
•
Ministero del
Turismo
161
SANITÀ E
SERVIZI SOCIALI
Servizi sanitari
164
Ricerca medica
170
Condividere oltre le frontiere
172
Servizi sociali 173
Previdenza sociale
176
Volontariato 177
162 | Sanità e Servizi Sociali
163
SANITÀ E SERVIZI SOCIALI
Gli alti standard dei servizi sanitari israeliani, l'altissimo
livello qualitativo delle risorse e delle ricerche mediche, le
moderne strutture ospedaliere e un notevole rapporto di
medici e specialisti rispetto alla popolazione, si riflettono
nel basso tasso di mortalità infantile (4,7 su mille nati
vivi) e nella durata della vita (82,5 anni per le donne,
78,8 per gli uomini). Cure sanitarie per tutti, dall'infanzia
all'anzianità, sono assicurate per legge e la spesa nazionale
per la sanità regge positivamente il confronto con quella
di altri paesi sviluppati.
)'‫ א‬:‫כל ישראל ערבין זה בזה (שבועות ל"ט‬
Tutto il popolo d'Israele è responsabile l'un dell'altro
(Talmud Babilonese, Shavuot 39a)
164 | Sanità e Servizi Sociali
SERVIZI SANITARI
Le basi del sistema sanitario - e fra queste una rete di servizi
medici per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento furono poste nel periodo che precedette la fondazione
dello Stato, dalla comunità ebraica e dalle autorità del
Mandato Britannico che amministrarono
Un'antica tradizione: nel
il paese dal 1918 al 1948.
XIX secolo, malattie come
dissenteria, malaria, tifo e
Pertanto, quando lo Stato d'Israele venne
tracoma erano dilaganti nella
fondato, era già in funzione un'infrastruttura
Terra d'Israele, allora una
sanitaria ben sviluppata, la vaccinazione
parte arretrata e trascurata
era una procedura normale ed erano
dell'Impero Ottomano. Per
operative strutture per il miglioramento
fornire servizi sanitari alla
delle condizioni ambientali. Nei primi anni
popolazione ebraica della
della costituzione dello stato, tuttavia, i
Città Vecchia di Gerusalemme,
servizi sanitari dovettero prendere di nuovo
alcuni ambulatori eretti da
in considerazione alcuni dei problemi che
comunità ebraiche europee,
erano già stati risolti, per far fronte alle
offrivano servizi sanitari
necessità sanitarie di centinaia di migliaia
gratuiti per coloro che non
di profughi provenienti dall'Europa del
erano in grado di pagare
dopoguerra e da vari paesi arabi. Si fece
ed erano famosi per le
fronte a questa sfida grazie a un intenso
devote cure da loro fornite
sforzo nazionale che comportava tanto
in condizioni difficili. Questi
l'erogazione di servizi speciali quanto
ambulatori si ampliarono
un ampio programma di educazione
fino a diventare ospedali
sanitaria e di medicina preventiva di
come il Bikur Holim (fondato
vasta portata.
165
Per gentile concessione dell'Ospedale Shaarè Zedek
166 | Sanità e Servizi Sociali
nel 1843), il Misgav Ledach
(fondato nel 1888) e lo Shaarè
Zedek (fondato nel 1902), che
sono ancora oggi in funzione
offrendo servizi moderni con
tecnologie mediche avanzate.
Il Centro Medico Universitario
Hadassah a Gerusalemme,
con scuole di medicina, di
infermeria e di farmacologia
e due moderni ospedali,
attribuisce le sue origini a
due infermiere che furono
mandate a Gerusalemme
nel 1913 dall'Organizzazione
Sionistica Femminile
Americana "Hadassah".
La popolazione del paese è servita da
un'estesa rete medica che comprende
ospedali, ambulatori per pazienti esterni
e centri per la medicina preventiva e la
riabilitazione. La cura ospedaliera include
procedure e tecniche altamente avanzate,
dalla fecondazione in vitro, alle scansioni
MRI fino a complicati interventi chirurgici
al cervello e trapianti di midollo osseo e
di organi.
Centri di cura per la madre e il bambino,
per donne durante la gravidanza e per
bambini dalla nascita fino alla prima
infanzia, offrono esami prenatali, scoperta
precoce di handicap mentali e fisici,
vaccinazioni, check-up pediatrici regolari
ed educazione sanitaria.
Amministrazione e struttura
La responsabilità di tutti i servizi sanitari spetta al
Ministero della Sanità, che prepara la legislazione e ne
supervisiona l'attuazione, controlla gli standard sanitari
dell'intera nazione, mantiene gli standard qualitativi degli
alimenti e dei medicinali, concede licenze al personale
medico, promuove la ricerca medica, valuta i servizi
sanitari e supervisiona la progettazione e la costruzione
di ospedali. Il Ministero opera anche come agenzia di
167
sanità pubblica per la medicina ambientale
e preventiva.
Il personale sanitario
I circa 32.000 medici, 9.000 dentisti e
6.000 farmacisti d'Israele esercitano la
loro professione tanto nell'ambito del
personale ospedaliero e degli ambulatori
di quartiere, quanto nella pratica privata.
Circa il 70 % delle 54.000 infermiere del
paese sono diplomate, mentre le altre
sono infermiere ausiliari.
Il Maghen David Adom, il
servizio medico d'emergenza
israeliano, provvede ad una
rete di stazioni di pronto
soccorso, un programma di
donazioni di sangue in tutto
il paese, banche di sangue,
corsi di pronto soccorso
e un servizio pubblico di
ambulanze, che comprende
unità mobili di cura intensiva.
L'organizzazione opera
con l'aiuto di circa 10.000
volontari, molti dei quali
studenti liceali, che prestano
servizio in circa 120 sedi in
tutto il paese.
La preparazione alle professioni mediche
viene impartita in quattro scuole di medicina,
due di odontoiatria, una di farmacologia e
quindici scuole per infermiere, sette delle
quali assicurano titoli accademici. Corsi
in fisioterapia, terapia occupazionale e nutrizione, così
come corsi per tecnici radiografi e di laboratorio, sono
disponibili in vari istituti.
Assicurazione sanitaria
La Legge sull'Assicurazione Nazionale provvede a un
pacchetto standardizzato di servizi medici, che comprende
il ricovero ospedaliero, per tutti i residenti d'Israele. I servizi
medici sono forniti dalle quattro ampie organizzazioni
mutualistiche, le quali devono accettare chiunque
168 | Sanità e Servizi Sociali
ALBATROSS
TURISMO MEDICO: Israele è
diventata una meta popolare
per pazienti provenienti da
tutto il mondo che soffrono
di malattie croniche come
reumatismi, psoriasi e asma.
Sono in molti a godere dei
trattamenti speciali alle terme
di Tiberiade, delle acque
ricche di minerali del Mar
Morto o del clima secco di
Arad, una moderna città nel
deserto del Neghev.
richieda l'iscrizione senza limiti d'età né
di condizioni di salute.
Le principali fonti di finanziamento sono
un'imposta mensile per l'assicurazione
sanitaria, che può raggiungere il 4,8 % del
reddito, raccolta dall'Istituto di Previdenza
Sociale, e una partecipazione del datore
di lavoro al costo dell'assicurazione per i
propri impiegati. I piani assicurativi vengono
rimborsati secondo un numero medio di
persone assicurate, calcolato tenendo conto
dell'età, della distanza dell'abitazione dalle
strutture sanitarie e di altri criteri fissati
dal Ministero della Sanità.
Problemi sanitari
I problemi sanitari d'Israele sono simili a
quelli predominanti nel mondo occidentale.
Poiché il cancro e le malattie cardiache
causano i due terzi dei decessi, il loro studio
è diventato una priorità nazionale. Sono
anche tenute in grande considerazione
le cure contro l'invecchiamento, contro
i problemi provocati dai cambiamenti
ambientali e dalle condizioni scaturite dagli stili di vita dei
nostri giorni, così come quelle contro gli incidenti stradali
e nel lavoro. Si fa ampio uso di programmi di educazione
169
sanitaria per informare il pubblico della necessità di
abbandonare abitudini come fumo, alimentazione
eccessiva o la mancanza di esercizio fisico, che si sono
dimostrate nocive per la salute. Di frequente sono anche
organizzate campagne per aumentare la consapevolezza
di lavoratori e autisti rispetto a potenziali pericoli.
170 | Sanità e Servizi Sociali
RICERCA MEDICA
L'infrastruttura ben sviluppata della ricerca medica
e paramedica e delle capacità di Israele nel campo
della bioingegneria, facilita una vasta sfera di indagini
scientifiche.
Per gentile
concessione
dell'Ospedale
Shaarè Zedek
La ricerca viene condotta dalle scuole di
medicina e da vari istituti e laboratori del
governo, come pure dai dipartimenti di
Ricerca e Sviluppo di compagnie industriali
farmaceutiche, bioingegneristiche, di
trattamento degli alimenti e di attrezzature
mediche. Le strutture ad alto livello del
paese sono riconosciute in tutto il mondo
e vengono mantenuti regolari e reciproci
contatti con i maggiori centri di ricerca medica e scientifica
all'estero. Israele ospita spesso convegni internazionali
su un'ampia varietà di argomenti medici.
Tecnologia medica
Le tecnologie sofisticate sono diventate parte integrale
delle moderne procedure diagnostiche e dei trattamenti
terapeutici. La stretta cooperazione tra gli istituti di ricerca
medica e l'industria, ha condotto a significativi progressi
nello sviluppo di apparecchiature mediche speciali. Fra i tanti
ricorderemo gli scansori per la TAC e gli avanzati dispositivi
basati su componenti microcomputerizzati, essenziali
171
per diagnosi accurate e per la cura efficace in situazioni
critiche, che sono esportati in tutto il mondo.
Israele è stato pioniere nello sviluppo e nell'uso di strumenti
chirurgici laser, come anche di una varietà di attrezzature
mediche elettroniche, fra cui sistemi di monitoraggio
computerizzato e altri apparecchi il cui scopo è di salvare
vite e di alleviare il dolore.
172 | Sanità e Servizi Sociali
CONDIVISIONE OLTRE LE FRONTIERE
Nella convinzione che ricevere cure mediche appropriate
sia un diritto universale che prescinde da barriere
ideologiche e limiti politici, gli ospedali d'Israele sono
aperti a chiunque desideri la loro esperienza. Nel corso
degli anni, sono giunti pazienti da tutto il mondo per
cure specialistiche, inclusi paesi con i quali Israele non ha
rapporti diplomatici. In molte parti dell'Asia e dell'Africa,
medici e personale infermieristico israeliani forniscono
assistenza nel trattamento di malattie che sono state
virtualmente estirpate nei paesi sviluppati, e condividono
le proprie conoscenze e capacità con il personale medico
locale in programmi di interscambio, alcuni tenuti sotto
gli auspici dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità. Le
equìpe mediche israeliane partecipano anche ad opere
di soccorso in zone disastrate.
Squadra
di ricerca e
di soccorso
dell'IDF
in azione
(dopo un
terremoto in
Turchia)
•
G.P.O. / Y. Sa’ar
173
SERVIZI SOCIALI
L'ampio sistema di assistenza sociale d'Israele, è basato
su una legislazione che provvede ad una vasta gamma di
servizi nazionali e comunitari. Buona parte dei servizi sociali
offerti è costituita dalla cura per gli anziani, dai programmi
di supporto per genitori, bambini e adolescenti in famiglie
con un solo genitore, dalla prevenzione e il trattamento di
alcoolismo e tossicodipendenza e dall'assistenza ai nuovi
immigranti. I servizi di correzione comprendono strutture
per la libertà vigilata, programmi di recupero per ragazzi
che hanno abbandonato la scuola e servizi residenziali
e d'osservazione per giovani in stato di difficoltà. Tra i
servizi di riabilitazione offerti ai ciechi e ai disabili fisici
vi sono laboratori protetti e consulenze per un indirizzo
professionale. Delle persone mentalmente ritardate ci
si prende cura attraverso vari programmi residenziali e
a base comunitaria.
Amministrazione
Secondo la Legge per il Benessere Sociale (1958), i comuni e
le autorità locali sono tenuti a mantenere un dipartimento
responsabile dell'erogazione dei servizi sociali, ed il 75%
del suo bilancio proverrà dal Ministero del Lavoro e degli
Affari Sociali. Servizi su scala nazionale, quali adozione,
strutture per la libertà vigilata e gli istituti residenziali
per persone mentalmente ritardate, sono finanziati e
gestiti dal Ministero. Il Ministero determina la politica,
174 | Sanità e Servizi Sociali
promuove le legislazioni, emana i regolamenti per il
funzionamento dei servizi sociali e supervisiona quelli
offerti dalle organizzazioni pubbliche e private.
Personale dei servizi sociali
Le scuole di assistenza sociale disponibili nella maggior
parte delle università offrono una formazione sia a livello
di prima laurea che successiva a questa, combinando
studi teorici al lavoro pratico. Programmi messi in atto dal
governo offrono preparazione per personale specializzato
nella cura dei bambini e per collaboratori sociali, come
pure un tirocinio per assistenti sociali professionali. Gli
assistenti sociali e gli operatori comunitari sono impiegati
in varie strutture, fra queste uffici dei servizi sociali, centri
comunitari, strutture per l'assorbimento degli immigranti,
centri di assistenza alla madre e al bambino, scuole,
fabbriche e ospedali.
Cittadini anziani
La cura e i servizi per gli anziani sono diventati la
componente maggiore delle capacità del servizio sanitario
e sociale israeliano. Mentre la popolazione totale si è
moltiplicata cinque volte dalla fondazione dello stato, il
numero dei cittadini anziani (sopra ai 65 anni) è aumentato
di 10 volte, e rappresenta attualmente quasi il 9,8 % degli
oltre 7,4 milioni di abitanti d'Israele. Una buona parte
di questa crescita è dovuta all'immigrazione di massa,
che ha raggiunto il suo picco durante gli anni '50 e gli
175
anni '90. Dal 1989 è giunto oltre un milione di persone,
principalmente dai paesi dell'ex-Unione Sovietica, e fra
queste oltre il 12% aveva 65 o più anni. Molti di loro
non hanno avuto il tempo o l'opportunità di imparare
l'ebraico, di essere assorbiti nella forza lavoro e di crearsi
una sicura base economica per la propria anzianità. Per
questo motivo molti anziani d'Israele, di cui circa il 13%
è costituito da disabili, sono dipendenti dalla famiglia e
dalle risorse comunitarie.
Mentre la pianificazione e la supervisione sono sotto
l'egida del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali,
la distribuzione dei servizi passa per i dipartimenti
del servizio sociale delle autorità locali. Fra i servizi su
base comunitaria riservati agli anziani che aspirano a
mantenere la propria indipendenza in casa, vi sono le
visite di un assistente sociale per accertarsi dei bisogni
dell'anziano, famiglie che si prendono cura di assistere
una persona anziana, club per anziani, pasti a domicilio,
alloggi protetti, cure su base quotidiana, apparecchiature
mediche e trasporti. Un accento particolare è posto sui
servizi forniti a gruppi ad alto rischio, come le persone
senza famiglia o privi d'introiti adeguati.
176 | Sanità e Servizi Sociali
I. Sztulman
PREVIDENZA SOCIALE
La Legge sulla Previdenza Sociale Nazionale
(1954), assicura alla popolazione una
vasta gamma di benefici che sono forniti
dall'Istituto Nazionale per la Previdenza, un
ente autonomo che opera sotto l'egida del
Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali.
Le sue attività sono finanziate, oltre che
dagli stanziamenti nel bilancio governativo,
anche dai versamenti obbligatori dei datori
di lavoro, dei dipendenti e dei lavoratori autonomi. La
politica di mantenimento dei redditi da parte del governo
è messa in atto dall'Istituto di Previdenza Sociale sotto
forma di assistenza supplementare alle famiglie e ai singoli
il cui reddito è inferiore al minimo stabilito. Gli assegni
familiari per i bambini aumentano le entrate familiari
specialmente per famiglie con quattro o più figli. Un
emendamento alla Legge sull'Assicurazione Nazionale
prevede cure a lungo termine per quegli anziani che
hanno bisogno di assistenza giornaliera, sia in casa che in
strutture residenziali. L'Istituto per la Previdenza Sociale
gestisce anche il programma di assicurazione sanitaria
nazionale.
177
VOLONTARIATO
Circa il 20% della popolazione adulta israeliana svolge
un'attività di volontariato nei 278 enti pubblici basati
sul volontariato, i quali agiscono per l'integrazione dei
servizi sociali e sanitari. Queste organizzazioni spaziano
dall'offerta di servizi ausiliari ospedalieri e di soccorso
di emergenza, alla Protezione Civile e a unità volontarie
di soccorso; gruppi che si rivolgono prevalentemente a
problemi sociali, come abusi nell'assunzione di sostanze,
abusi sui minori e sul coniuge, sicurezza stradale e tutela
ambientale; altri gruppi concentrano i proprio sforzi sulla
condizione della donna, sui diritti degli immigrati e dei
consumatori, sul benessere dei militari.
Vari programmi offrono ai volontari provenienti dall'estero
opportunità di svolgere servizio in Israele, solitamente
in progetti a breve termine. Molti giungono ogni estate,
per prendere parte a scavi archeologici, altri lavorano nei
kibbutzim, e altri ancora offrono il loro aiuto in servizi
sociali. Alcuni giovani tedeschi, per esempio, vedono
nell'assistenza volontaria agli anziani e ai malati in
Israele una sorta di riparazione e riconciliazione per i
crimini di guerra commessi dal regime nazista contro il
popolo ebraico.
La composizione dell'attuale forza di volontariato differisce
da quella delle generazioni precedenti. Poiché la gran
178 | Sanità e Servizi Sociali
parte delle donne israeliane lavora, queste non hanno
molto tempo libero da dedicare al volontariato, mentre
la longevità fa sì che molti pensionati, donne e uomini,
dedichino il proprio tempo ad assistenza medica di
emergenza (Maghen David Adom), o ad organizzazioni
ambientalistiche.
Comunemente, gli studenti universitari svolgono attività
di volontariato a favore di bambini e ragazzi svantaggiati
(ricevendo per questo uno stipendio parziale). L'opera dei
volontari in Israele è coordinata dal Consiglio Nazionale per
il Volontariato in Israele, un organismo pubblico, senza fini
di lucro, finanziato dall'Ufficio del Primo Ministro e affiliato
alle agenzie internazionali di volontariato. Le campagne di
gruppi di volontari, incluse maratone nazionali di raccolte
fondi per determinate cause, sono ormai parte comune
e bene accetta della vita israeliana.
179
ISTRUZIONE
Sfide
182
Istruzione prescolare
184
Sistema scolastico
185
Amministrazione e struttura
187
Istruzione secondaria
188
Istruzione accademica
190
Le universitá
193
College
197
Istruzione per adulti
198
180 | Istruzione
Per gentile
concessione
della
Jerusalem
Foundation
/ S. Sabella
181
ISTRUZIONE
L'istruzione in Israele è un prezioso retaggio. Seguendo la
tradizione delle ultime generazioni, l'istruzione continua
ad essere un valore fondamentale ed è vista come la
chiave per il futuro. Il sistema educativo aspira a preparare
bambini che divengano membri responsabili di una società
pluralistica e democratica in cui persone provenienti da
differenti retroterra etnici, religiosi, culturali e politici,
coesistano. Esso è basato su valori ebraici, amore per il
Paese e sui pricipi della libertà e della tolleranza. Cerca di
impartire un alto livello di conoscenze, ponendo l'accento
sulle capacità scientifiche e tecnologiche – essenziali per
continuare nello sviluppo del Paese.
‫אין העולם מתקיים אלא בשל הבל פיהן של תינוקות של בית רבן‬
)'‫ ב‬:‫(שבת קי"ט‬
Il mondo si poggia sul respiro di un bambino nella scuola
(Talmud Babilonese; Shabbat, 119b)
182 | Istruzione
SFIDE
Quando lo Stato d’Israele venne fondato (1948), esisteva
già un sistema educativo completamente funzionante sviluppato e mantenuto dalla Comunità Ebraica preesistente
allo Stato – in cui l’ebraico, che era stato riportato in vita
come lingua viva alla fine del XIX secolo, veniva usato
come lingua principale per l’istruzione. Tuttavia, subito
dopo la fondazione dello Stato, il sistema educativo si
trovò di fronte all’enorme sfida lanciata dalla necessità
di integrare un ampio numero di bambini, immigrati da
oltre 70 paesi, alcuni arrivati con i loro genitori, altri da
soli, realizzando così la ragion d’essere d’Israele come
patria storica del popolo ebraico. L’immigrazione di massa
degli anni '50, principalmente dall’Europa del dopoguerra
e dai Paesi Arabi, fu seguita negli anni '60 da un grande
flusso di ebrei provenienti dal Nord Africa. Negli anni
'70 giunse la prima consistente immigrazione di Ebrei
dall'Unione Sovietica, seguita a intermittenza dall’arrivo
di gruppi più piccoli. Dagli inizi degli anni '90, è giunto
in Israele oltre un milione di Ebrei provenienti dall’ex
Unione Sovietica, e decine di migliaia continuano ancora
ad arrivare ogni anno. In due spostamenti di massa, nel
1984 e nel 1991, è stata condotta nel Paese quasi l'intera
comunità ebraica di Etiopia. Nel corso degli anni, si sono
stabiliti in Israele anche molti Ebrei dalle Americhe e da
altre parti del mondo libero.
Oltre che venire incontro alla crescente domanda per
183
12%
l'attivazione di un maggior numero di classi e l'impiego
di altri insegnanti, è stato necessario sviluppare speciali
mezzi e metodi, per aiutare ad integrare nella popolazione
scolastica giovani provenienti da origini culturali diverse.
Programmi designati specificamente ad andare incontro
alle necessità dei nuovi arrivati includono la preparazione
di appropriati supporti curriculari e lezioni intensive, il cui
scopo è di introdurre gli alunni immigrati in materie mai
studiate nei loro paesi d’origine, come la lingua e la storia
ebraica. Si è dato inizio a speciali corsi per preparare gli
insegnanti a sapersi comportare con i giovani immigrati
e corsi di aggiornamento per insegnanti immigrati hanno
facilitato il loro inserimento nel sistema educativo. Allo
stesso tempo, il Ministero dell’Istruzione è impegnato in
un continuo processo, per allineare gli standard educativi
con le pratiche pedagogiche moderne, come l’uguaglianza
tra i sessi, il miglioramento dello status degli insegnanti,
l’ampliamento dei programmi di studio umanistici e
la promozione degli studi scientifici e tecnologici. Un
aspetto chiave della politica del Ministero è quello di
offrire pari opportunità nell’educazione a tutti i ragazzi
e di incrementare il numero degli studenti che superano
l’esame di accesso all’università.
10%
8%
6%
4%
2%
0%
1990
1992
1994
1996
1998
2003
Spesa nazionale per l'istruzione come percentuale del PIL
2004
184 | Istruzione
Per gentile
concessione
della Jerusalem
Foundation
/ H. Mazor
ISTRUZIONE PRESCOLARE
L’istruzione in Israele inizia in tenera età, per
dare la possibilità ai ragazzi di aumentare
il “vantaggio iniziale" in particolare in
termini di socializzazione e di sviluppo
del linguaggio.
Molti bambini di due anni e la quasi
totalità di quelli di tre e quattro anni
frequentano una qualche forma di struttura
prescolare. La maggior parte dei programmi
è sponsorizzata dalle autorità locali,
alcuni all’interno di centri per l’infanzia
attivati da organizzazioni femminili ed
altri gestiti privatamente. Il Ministero
dell’Istruzione stanzia speciali risorse per
la formazione prescolastica nelle aree
considerate svantaggiate.
Bible Lands
Museum,
Gerusalemme
Per i bambini di cinque anni, gli asili sono gratuiti e
obbligatori. Il programma curriculare ha come obiettivo
l’insegnamento di abilità fondamentali - fra queste i concetti
linguistici e numerici - per coltivare le possibilità cognitive e
creative e per promuovere le capacità sociali. Per assicurare
una solida base alla istruzione futura, i programmi di
studio di tutte le strutture prescolari sono sotto la guida
e la supervisione del Ministero dell'Istruzione.
185
SISTEMA SCOLASTICO
La frequenza scolastica è obbligatoria e
gratuita dai 6 ai 18 anni. L’istruzione formale
inizia con la scuola primaria (classi 1-6),
continua con la scuola media inferiore
(classi 7-9) e superiore (classi 10- 12). Circa
il 9% della popolazione scolastica tra i 1318 anni studia in strutture collegiali dove
risiede nei periodi scolastici.
La natura multiculturale della società
israeliana trova un suo spazio nell’ambito
del sistema educativo. Proprio per questo
le scuole sono suddivise in quattro
gruppi: scuole statali, frequentate dalla
maggioranza degli studenti; scuole
religiose statali, nelle quali viene dato
rilievo agli studi ebraici, alla tradizione
e all’osservanza; scuole arabe e druse,
nelle quali l’insegnamento si svolge in arabo e viene data
particolare attenzione a storia, religione e cultura araba e
drusa; scuole private, che operano sotto la tutela di varie
organizzazioni religiose ed internazionali.
Negli ultimi anni, con il crescente interesse dei genitori
per l’orientamento educativo dei propri figli, sono state
create alcune nuove scuole che riflettono le filosofie e le
Scuola privata
ultraortodossa
•
G.P.O. / A.
Ben Gwershom
Scuola araba
•
Per gentile
concessione
della Jerusalem
Foundation
/ S. Sabella
186 | Istruzione
ISTRUZIONE PER RAGAZZI
SPECIALI
I bambini particolarmente
dotati, che rientrano nel 3%
dei migliori nelle proprie
classi e che hanno superato
appositi esami, partecipano a
programmi di arricchimento
che vanno da vere e proprie
scuole speciali a tempo pieno,
fino a corsi extrascolastici. Una
classe per bambini dotati è
caratterizzata dal livello dei
suoi studenti e degli studi che
vi si svolgono, con un accento
non solo sull'insegnamento di
nozioni e di comprensione, ma
anche sull'applicazione in altre
discipline dei concetti appresi.
I bambini che prendono parte
a questi programmi, imparano
a ricercare ed elaborare
nuovi materiali, in maniera
indipendente.
convinzioni di specifici gruppi di genitori
ed educatori.
Programmi di studi
La maggior parte dell'orario scolastico è
dedicato alle materie di studio obbligatorie.
Mentre i principali argomenti da trattare
sono gli stessi in tutto il sistema, ogni scuola
può scegliere fra un'ampia gamma di unità
di studi e materiale didattico provvisto
dal Ministero dell'Istruzione, che incontri
maggiormente le necessità degli insegnanti
e della popolazione scolastica. Al fine di
aumentare la comprensione della propria
società da parte degli studenti, ogni anno
si approfondisce lo studio di un argomento
di importanza nazionale. Fra i temi trattati
vi sono stati i valori democratici, la lingua
ebraica, l'immigrazione, Gerusalemme, la
pace e l'industria.
I bambini con handicap fisici o mentali e
con deficit d'apprendimento, sono inseriti in
strutture appropriate in funzione della natura
187
AMMINISTRAZIONE
E STRUTTURA
Il Ministero dell'Istruzione è responsabile
dei programmi di studio scolastici, degli
standard educativi, della supervisione del
personale docente e della costruzione di
edifici scolastici. Le autorità locali sono
incaricate del mantenimento delle scuole
come pure dell'acquisto di attrezzatura e
forniture. Il corpo insegnante negli asili
e nelle scuole elementari è assunto dal
Ministero, mentre quello delle scuole di
grado superiore è assunto dalle autorità
locali, le quali ricevono finanziamenti dal
Ministero secondo le dimensioni della
popolazione scolastica. Il governo e le
autorità locali finanziano l'80% delle spese
per l'istruzione, mentre il resto proviene
da altre fonti.
del loro handicap, per aiutarli
a raggiungere la massima
integrazione nella vita sociale
e professionale della loro
comunità. Così alcuni sono
seguiti in strutture speciali,
mentre altri frequentano
regolari scuole dove possono
essere inseriti in gruppi
autonomi o in classi guida
con insegnanti di sostegno.
La responsabilità per il loro
benessere è suddivisa fra il
personale di cura sanitaria, gli
psicologhi, gli assistenti sociali
e i professionisti nel campo
dell'educazione speciale,
assieme alla famiglia e a vari
gruppi comunitari di supporto.
Una commissione costituita
per legge, e nominata dal
Ministro dell'Istruzione,
determina, in base al grado
di handicap dei bambini,
quelli che saranno inseriti in programmi
e strutture dell'educazione speciale, che
sono gratuiti dai 3 ai 21 anni.
188 | Istruzione
ISTRUZIONE SECONDARIA
La maggior parte delle scuole secondarie offre programmi
di studio tanto in materie scientifiche quanto umanistiche,
che conducono ad un diploma di maturità di scuola
superiore.
Certe scuole secondarie offrono programmi specializzati che
portano ad un diploma di maturità e/o a un diploma tecnicoprofessionale. Le scuole tecnologiche preparano tecnici
ed ingegneri pratici a tre livelli: alcuni di
La Televisione Educativa
loro si preparano ad un grado di istruzione
(ETV), che è una unità del
superiore, altri studiano per ottenere un
Ministero dell'Educazione,
diploma professionale ed altri ancora si
produce e trasmette
preparano in specializzazioni pratiche.
programmi educativi ad uso
Le scuole agricole, situate generalmente
scolastico ma anche per tutta
in strutture dove gli studenti risiedono,
la popolazione. Inoltre, la ETV
aggiungono agli studi di base argomenti
collabora con professionisti
relativi all'agronomia. Le scuole militari
nel campo dell'istruzione
80
presso le università e i 70
seminari per insegnanti, 60
nello sviluppo di nuovi 50
40
metodi pedagogici. Dedita
30
ad offrire un "apprendimento 20
per tutto l'arco della vita", 10
0
1991
1995
2003
2006
la ETV indirizza la propria
Percentuale degli esaminandi
produzione a persone di
per la maturità fra i giovani di 17 anni
189
preparano il futuro personale di carriera e i tecnici nei
campi specifici richiesti dalle Forze di Difesa d'Israele.
Le Scuole Superiori che vanno sotto il nome di Yeshivà,
anch'esse generalmente con internato, prevedono
strutture separate per ragazzi e ragazze ed aggiungono
al programma di studi “laico", studi intensivi in materie
religiose promuovendo tanto l'osservanza della tradizione
quanto uno stile di vita ebraico. Altre scuole offrono studi
in una varietà di professioni che spaziano dalla contabilità
alla meccanica, dall'elettronica alla scuola alberghiera, al
design grafico e così via.
tu tte l e e t à at t rave r s o
programmi di arricchimento
I giovani che non frequentano nessuna
per età prescolare, programmi
delle scuole sopra indicate, sono soggetti
d'intrattenimento per giovani,
alla Legge sull'Apprendistato, che richiede
corsi educativi per adulti e
loro di studiare un mestiere in una scuola
notiziari per tutti.
professionale riconosciuta. I programmi di
apprendistato sono offerti dal Ministero
dell'Industria, del Commercio e del Lavoro,
in scuole affiliate a reti professionali.
Della durata di tre o quattro anni, tali
programmi consistono in studi teorici di
due anni, seguiti da uno/due anni durante
i quali gli studenti studiano tre giorni a
settimana e nei giorni restanti lavorano
nei campi prescelti. I mestieri variano dal
Una lezione di
tecnologia in una
parrucchiere al cuoco, dal meccanico alla
scuola media
•
dattilografia.
G.P.O. / A. Ohayon
190 | Istruzione
ISTRUZIONE ACCADEMICA
L'istruzione accademica gioca un ruolo cardinale nello
sviluppo economico e sociale del Paese. Il Technion, l'Istituto
di Tecnologia Israeliano a Haifa, fu inaugurato (1924) quasi
un quarto di secolo prima della fondazione dello Stato
per preparare ingegneri e architetti, mentre l'Università
Ebraica di Gerusalemme venne fondata (1925) come centro
di studi superiori per la gioventù nella Terra d'Israele e
per attrarre studenti e studiosi Ebrei dall'estero. Quando
Israele raggiunse l'indipendenza nel 1948, gli iscritti alle
due università ammontavano a circa 1600. Nel 2009-2010
circa 280.000 studenti hanno frequentato le istituzioni
per l'istruzione accademica. Di questi il 38% frequenta le
università, il 41% è iscritto a un "college", mentre il 21 %
segue corsi impartiti dall'Università Aperta.
Dotati di completa libertà accademica ed amministrativa,
gli Istituti accademici israeliani sono aperti a tutti coloro
che rientrano negli standard accademici stabiliti. I nuovi
immigranti e gli studenti che mancano delle necessarie
qualifìche, possono frequentare un programma preparatorio
speciale che, una volta completato con successo, permette
loro di accedere all'ammissione.
Consiglio per l'istruzione accademica
Gli istituti per l'istruzione accademica, sono subordinati
all'autorità del Consiglio per l'Istruzione Accademica,
191
che è guidato dal Ministro dell'Istruzione, e che ha al suo
interno rappresentanti della Accademia e comunitari,
ed una rappresentanza studentesca. Concede crediti,
certifica riconoscimenti di titoli accademici e consiglia il
governo sui progetti di sviluppo e di finanziamento per
l'istruzione accademica e la ricerca scientifica.
Il Comitato per la Pianificazione e le Borse di studio,
composto da quattro personalità del mondo accademico
provenienti da differenti campi e da due figure pubbliche
del mondo degli affari e dell'industria, è l'organismo che
funge da intermediario fra il governo e gli istituti per
l'istruzione accademica per quanto riguarda questioni
finanziarie, sottoponendo proposte di bilancio ad
entrambe le istituzioni e determinando la destinazione
dei bilanci approvati. I fondi pubblici provvedono al 70%
del bilancio per l'Istruzione Accademica, il 20% deriva
dal pagamento delle rette ed il resto da fonti private. Il
Comitato promuove anche la cooperazione tra le varie
istituzioni.
G.P.O. / M. Milner
Studenti
La maggior parte degli studenti israeliani,
quando inizia gli studi, ha superato i 21
anni. Ciò è dovuto ai tre anni di servizio
militare obbligatorio per gli uomini e di
quasi due anni per le donne. Fino all'inizio
degli anni '60 gli studenti cercavano di
192 | Istruzione
ottenere un'istruzione accademica principalmente per
acquisire conoscenze, mentre negli ultimi anni sono
sempre più orientati verso una carriera e molti di loro
sono inseriti nell'ampia gamma degli studi professionali
offerti oggi dalle istituzioni accademiche.
Attualmente più della metà degli israeliani compresi tra
i 20 e i 24 anni è iscritta ad uno degli istituti di istruzione
post-secondaria o accademica del Paese.
193
LE UNIVERSITÀ
Technion - Istituto Israeliano per la Tecnologia (fondato
nel 1924, Haifa) ha laureato una buona parte degli ingegneri,
degli architetti e degli urbanisti del Paese. Negli ultimi
decenni sono state aggiunte le facoltà di medicina e di
scienze della vita. Il Technion è un centro per la ricerca di
base e applicata nelle scienze e nell'ingegneria, finalizzato
allo sviluppo industriale del paese.
L'Università Ebraica di Gerusalemme (fondata nel
1925) comprende facoltà che coprono quasi tutte le
possibili aree di studi, dalla storia alla zoologia, ed ospita
la Biblioteca Nazionale d'Israele. Fin dai suoi inizi, gli
scienziati dell'Università Ebraica sono stati attivamente
coinvolti in ogni fase dello sviluppo nazionale d'Israele ed
i suoi dipartimenti di Studi Ebraici sono fra i più completi
del mondo.
Istituto Weizmann per le Scienze (fondato
nel 1934, Rehovot), originariamente nato
come Istituto Sieff, è stato ampliato nel
1949 e dedicato al Dott. Chaim Weizmann,
primo Presidente dello Stato d'Israele e
rinomato chimico. Oggi è un famoso centro
post-universitario per la ricerca nei campi
della fisica, della chimica, della matematica
e delle scienze della vita. I suoi ricercatori
Per gentile
concessione
dell'Istituto
Weizmann
per le Scienze
194 | Istruzione
Ministero del Turismo
sono impegnati in progetti che hanno come scopo
l'accelerazione dello sviluppo industriale e l'impianto di
nuove imprese basate sulla ricerca scientifica. L'Istituto
comprende un dipartimento per l'insegnamento delle
scienze che prepara programmi scolastici da realizzare
nelle scuole medie superiori.
L'Università di Bar Ilan (fondata nel 1955,
Ramat Gan), adotta un singolare approccio
integrativo che combina programmi di
arricchimento nella Cultura Ebraica con
un'istruzione laica in un'ampia gamma
di discipline, in particolare nelle scienze
sociali. Fondendo la tradizione con le
moderne tecnologie, esso ospita istituti
di ricerca nel campo della fisica, della
chimica farmaceutica, della matematica, dell'economia,
degli studi strategici, della psicologia dello sviluppo, della
musicologia, della Bibbia, del Talmud, del diritto ebraico
e di molte altre materie.
L'Università di Tel Aviv (fondata nel 1956) nacque
dall'unione di tre istituti già esistenti, per soddisfare le
necessità di un'università nella zona di Tel Aviv, che è l'area
più popolata del Paese. Oggi è la maggiore Università
d'Israele ed offre un vasto arco di discipline ponendo un
considerevole accento tanto sulla ricerca di base quanto
su quella applicata. L'Università ospita istituti specializzati
195
che si concentrano sugli studi strategici, sulla gestione
di sistemi sanitari, sulla previsione tecnologica e sugli
studi energetici.
Università di Haifa (fondata nel 1963), funge da centro
per l'istruzione accademica nel nord del Paese ed
offre opportunità di studi interdisciplinari; i suoi centri
interdipartimentali, i suoi istituti ed il progetto architettonico
nel suo insieme, sono strutturati in modo da facilitare
questo approccio. L'Università include una unità che studia
il kibbutz come entità economica e sociale, come pure
un centro che si dedica a promuovere la comprensione
e la cooperazione tra Ebrei ed Arabi in Israele.
Università Ben Gurion del Neghev (fondata nel 1967,
Beer Sheva) fu creata per servire i residenti del sud
d'Israele e per incoraggiare lo sviluppo sociale e scientifico
della regione desertica del Paese. Ha dato importanti
contributi alla ricerca nelle zone aride, e la sua scuola di
medicina è all'avanguardia nel Paese nel settore della
sanità pubblica. Il campus dell'università nel kibbutz di
Sde' Boker, ospita un centro di ricerca per gli studi degli
aspetti storici e politici della vita e del periodo di David
Ben Gurion, primo Capo del Governo d'Israele.
L'Università Aperta (fondata nel 1974), impostata
sull'esempio del modello britannico, offre delle qualificate
opportunità per un'istruzione accademica non tradizionale.
196 | Istruzione
È possibile conseguirvi una laurea breve attraverso
l'utilizzo di metodi flessibili, basati principalmente sullo
studio individuale di testi e guide, completato da lavori
strutturati da svolgere sempre individualmente e integrato
da incontri periodici con tutori. Al termine del corso vi
sono degli esami finali.
197
COLLEGE
I "College" regionali offrono corsi accademici. Parte di questi
sono sotto gli auspici di una delle Università, mettendo
gli studenti in condizione di iniziare gli studi di laurea
nelle vicinanze della propria zona di residenza, per poi
completarli nella sede centrale dell'università stessa.
Alcuni istituti specializzati forniscono insegnamenti
in varie discipline come arte, musica, danza, moda,
infermieristica, terapie riabilitative, insegnamento e sport.
Diversi "college" privati qualificati, offrono studi in materie
molto richieste come amministrazione, giurisprudenza,
informatica, economia e nei soggetti ad esse correlate. In
alcune di queste scuole sono disponibili ulteriori indirizzi
di studio, che conducono all'acquisizione di certificati
o di diplomi professionali in un'ampia varietà di settori
che vanno dalla tecnologia all'agricoltura, al marketing
e all'industria alberghiera.
198 | Istruzione
ISTRUZIONE PER ADULTI
Una vasta gamma di corsi sponsorizzati dal Ministero
dell'Istruzione e da istituzioni pubbliche e private, va incontro
ai bisogni individuali che spaziano dall'apprendimento
della lingua ebraica e l'aggiornamento di capacità
basilari, fino alla promozione del benessere familiare e
all'ampliamento della conoscenza generale. Il Ministero
del Lavoro provvede alla preparazione professionale e
all'inserimento di adulti in vari settori e la maggior parte
dei programmi sono disponibili sia nelle grandi città che
in molte cittadine.
L'insegnamento della lingua ebraica a vari livelli, per il
quale si fa uso del metodo appositamente sviluppato
degli "Ulpan", aiuta gli immigranti ad integrarsi nella vita
israeliana. L'istruzione "compensativa", che si propone
di ridurre le disparità educative e culturali degli adulti, è
costruita per essere a loro misura. Corsi di preparazione
professionale, sia diurni che serali, sono disponibili nei
centri attivati congiuntamente dal Ministero del Lavoro
e da imprese industriali, come pure da istituti per la
preparazione tecnologica e professionale. "Le università
popolari", che sono diffuse in ogni parte del Paese, offrono
centinaia di lezioni e seminari indirizzati a adulti, sia in
materie accademiche che nelle arti. Fra le trasmissioni
radio speciali per immigrati vi è un programma dal nome
“Università in onda".
199
SCIENZA &
TECNOLOGIA
Gli inizi 202
Il personale professionale
204
Ricerca e Sviluppo (R&S)
205
200 | Scienza & Tecnologia
I. Sztulman
201
SCIENZA & TECNOLOGIA
Come molti altri piccoli paesi, Israele ha sviluppato nei
confronti delle attività scientifiche e tecnologiche una
netta politica che ha come suo obiettivo di aumentare
le proprie capacità competitive. Nella scienza, Israele
incoraggia la costituzione di centri di eccellenza che fanno
perno intorno a scienziati di primo piano, sforzandosi al
contempo di mantenere un livello qualitativo in un ampio
spettro di settori scientifici. Nella tecnologia, Israele aspira
al raggiungimento di obiettivi elevati, concentrando il
proprio sforzo in un numero di aree limitato.
La percentuale di Israeliani coinvolta nella ricerca scientifica
e tecnologica, e le risorse economiche spese in Ricerca
e Sviluppo (R&S), in rapporto al Prodotto Interno Lordo
(PIL), sono fra le più alte nel mondo.
‫המחקר המדעי והישגיו אינם עוד עניין אינטלקטואלי מופשט‬
...‫ בחיי עם תרבותי‬...‫ אלא גורם מרכזי‬...‫בלבד‬
La ricerca scientifica e le sue conquiste non sono più un
fatto puramente intellettuale… ma un fattore centrale ...
nella vita di ogni popolo civilizzato (David Ben-Gurion, 1962)
)‫ תשכ"ב‬,‫(דוד בן גוריון‬
202 | Scienza & Tecnologia
GLI INIZI
La storia della ricerca scientifica in Israele è una parte
integrante della storia del ritorno del popolo ebraico alla
sua patria. Theodor Herzl (1860 - 1904), il fondatore del
Sionismo politico e il primo a promuovere attivamente
l'idea di un moderno Stato ebraico in Terra d'Israele, non
la immaginò solo come dimora fisica del popolo ebraico,
ma anche come suo maggiore centro spirituale, culturale
e scientifico.
Laboratorio di
FRUTAROM, 1946
•
G.P.O. / H. Pinn
Il desiderio di trasformare la Terra - che
allora era una regione arida ed oppressa
da malattie - in uno stato moderno, è stato
il fattore chiave della conseguente ricerca
scientifica e dello sviluppo tecnologico. La
ricerca in campo agricolo risale alla fine
del XIX secolo con la fondazione della
Scuola Mikvè Israel (1870). La Stazione
Agricola, fondata a Tel Aviv (1921), che
sarebbe poi divenuta l'Organizzazione per la Ricerca
Agricola (ARO), è oggi nel paese la maggiore istituzione
di ricerca e sviluppo nel settore agricolo. La ricerca nel
campo della medicina e della sanità pubblica ebbe il suo
inizio prima della I Guerra Mondiale con la fondazione
della Stazione per la Salute Ebraica. Essa ricevette
un'ulteriore spinta quando vennero fondati l'Istituto di
Microbiologia e i dipartimenti di biochimica, batteriologia
203
ed igiene (alla metà degli anni venti) presso l'Università
Ebraica di Gerusalemme; questi servirono poi da base
per la nascita del Centro Medico Hadassa, che è oggi in
Israele la struttura di maggior spicco fra tutte quelle che
svolgono attività di ricerca medica. Pionieri nel campo
della ricerca industriale sono stati i Laboratori del Mar
Morto negli anni '30, mentre i primi passi nelle scienze
basilari e nella tecnologia furono compiuti dall'Università
Ebraica di Gerusalemme (fondata nel 1925), dal Technion
- l'Istituto di Tecnologia d'Israele (fondato a Haifa nel 1924)
e dal Centro di Ricerca Daniel Sieff (fondato a Rehovot
nel 1934), che sarebbe poi divenuto l'Istituto Weizmann
per la Scienza (1949).
Quando fu fondato lo Stato d'Israele (1948), l'infrastruttura
scientifica e tecnologica del paese era già al suo posto.
Dapprima la ricerca si concentrò su progetti di importanza
nazionale, e su questa base si svilupparono poi gradualmente
industrie con obiettivi commerciali.
204 | Scienza & Tecnologia
IL PERSONALE PROFESSIONALE
I. Sztulman
Il maggior merito per i risultati scientifici e tecnologici
d'Israele spetta in primo luogo alla sua grande riserva di
personale qualificato. Da quando molti scienziati - ingegneri
e tecnici con un alto livello di preparazione, giunti nel Paese
fra le centinaia di migliaia di immigranti dall'ex-Unione
Sovietica - si sono gradualmente inseriti nella forza lavoro
del paese, questa percentuale è sensibilmente aumentata
ed avrà un effetto significativo sui risultati scientifici e
tecnologici di Israele per i decenni a venire.
205
RICERCA E SVILUPPO (R&S)
I. Sztulman
Le principali fonti di finanziamento per
R&S sono organismi governativi e pubblici
che provvedono al supporto di ben oltre
la metà delle attività di R&S di Israele. La
maggior parte di questi fondi, destinati
a R&S nel settore civile, viene riservata
allo sviluppo economico, soprattutto
nelle sfere industriale ed agricola le quali, paragonate
ad altri paesi, rappresentano una parte rispettabile del
totale; oltre il 40% viene utilizzato per promuovere le
conoscenze sia attraverso fondi di ricerca nazionali,
binazionali e governativi, che attraverso il Fondo Generale
Universitario, amministrato dal Consiglio per l'Istruzione
Superiore. Ciò che rimane viene destinato a vari settori
della sanità e del benessere sociale.
I. Sztulman
In Israele, la ricerca finalizzata allo sviluppo
viene condotta in primo luogo presso
sette università, decine di istituti di ricerca
governativi e pubblici e centinaia di imprese
civili e militari. Vengono eseguite importanti
ricerche anche presso centri medici e da un
certo numero di compagnie di pubblico
utilizzo in campi come telecomunicazioni,
produzione di energia e gestione di risorse
idriche.
206 | Scienza & Tecnologia
Oltre l'80% di tutta la ricerca israeliana pubblicabile – e
quasi tutta la ricerca di base e la formazione per la ricerca
di base – si svolgono all'interno delle università. L'Israel
Science Foundation (ISF), un ente legale indipendente,
è la principale fonte di finanziamento della ricerca di
base competitiva. Circa mille ricercatori ricevono, a
titolo individuale, sovvenzioni dall'ISF, oltre ai fondi
universitari. L'IFS sovvenziona anche progetti speciali,
come la partecipazione di Israele alla costruzione del
rilevatore ATLAS per la Large Hadron Collider del CERN, o
il miglioramento della ricerca clinica attraverso una serie
innovativa di sovvenzioni per "medici ricercatori".
Per finanziare e coordinare iniziative di ricerca troppo vaste
da gestire per singole agenzie, esiste TELEM, un forum
composto dai capo-scienziati del Ministero dell'Industria,
del Commercio, del Lavoro e del Ministero della Scienza,
dal presidente dell'Accademia d'Israele, e da rappresentanti
del Comitato per l'Istruzione Accademica, del Ministero
del Tesoro e altri. TELEM ha gestito e, dove necessario,
ha anche finanziato l'ingresso d'Israele nel Programma
Quadro di Ricerca e Sviluppo tecnologico dell'Unione
Europea, e la sua partecipazione, come membro, al
progetto European Synchroton Radiation Facility, oltre
che la recente iniziativa israeliana di Internet II.
L'elevato numero di brevetti emessi dalle università
israeliane è un valido parametro per misurare l'efficacia
delle relazioni fra le università e le industrie.
207
Relativamente alle dimensioni della
propria forza lavoro, Israele ha un numero
significativamente alto - più che in ogni altro paese al
mondo - di autori che pubblicano lavori scientifici in
scienze naturali, ingegneria, agricoltura e medicina; anche
la percentuale di pubblicazioni frutto di collaborazioni fra
autori israeliani e di altri paesi, è eccezionalmente alto.
Per favorire l'integrazione della scienza israeliana nella
comunità scientifica internazionale, vengono incoraggiati
la ricerca post-dottorale, gli anni sabbatici all'estero, la
partecipazione a congressi scientifici fuori dal paese, ma
Per gentile concessione dell'Istituto Weizmann per le Scienze
R&S nelle università
Così come nelle università in altre parti
del mondo, l'obiettivo principale dei
ricercatori nelle università israeliane è il
progresso delle conoscenze scientifiche. Le
pubblicazioni di libri ed articoli di israeliani,
che abbracciano tutti i campi scientifici,
sono la più immediata espressione dei
risultati nei vari settori universitari. Israele
pubblica una percentuale enorme (circa
l'1%) di pubblicazioni scientifiche, in
rapporto al totale delle pubblicazioni nel
mondo e, in molti campi, come la chimica
e le scienze informatiche, esse hanno
un grande impatto professionale nella
comunità scientifica mondiale.
208 | Scienza & Tecnologia
sono anche mantenuti un'ampia gamma di programmi di
scambio e progetti comuni a livello di istituti, università
e governi, con organizzazioni all'estero come loro
controparte. Israele è anche un importante centro di
conferenze scientifiche internazionali, ed ogni anno
ospita numerose incontri di questo genere.
Insieme alle loro attività di ricerca scientifica, le università
continuano a svolgere un ruolo importante e innovativo
nel progresso tecnologico di Israele. L'Istituto Weizmann
per le Scienze è stato fra i primi al mondo a fondare
un'organizzazione per l'utilizzazione commerciale delle
proprie ricerche (1958); oggi, organizzazioni simili esistono
in tutte le università israeliane. Il tentativo pionieristico
di fondare parchi industriali impostati su conoscenze
scientifiche nei pressi di campus universitari ha avuto un
grande successo commerciale. Le università hanno anche
fondato compagnie industriali per la commercializzazione
di prodotti specifici basati sulle proprie ricerche, spesso
in società con imprese locali e straniere.
Le università lavorano anche a ricerche interdisciplinari ed
istituti di controllo operanti in diversi campi scientifici e
tecnologici vitali per l'industria del paese; queste strutture
fungono da punti centrali per R&S applicati in settori
come edilizia, trasporti e educazione. Inoltre, una gran
parte delle facoltà offrono al mondo industriale servizi
di consulenza su questioni tecniche, amministrative,
finanziarie e direttive.
209
R&S in campo medico
Israele ha dato significativi contributi teorici
e pratici alla rivoluzione della biotecnologia
ed ha sviluppato sia infrastrutture di
ricerca medica e paramedica, che
strutture nel campo della bioingegneria.
La biotecnologia, la medicina clinica e la
ricerca biomedica, vantano al loro attivo
oltre la metà di tutte le pubblicazioni
scientifiche. Il settore industriale del paese
ha incrementato le sue attività nel campo medico per
capitalizzare la propria ampia base di conoscenze.
Alcuni scienziati locali hanno sviluppato metodi per
produrre un ormone umano della crescita e l'interferone,
un gruppo di proteine che si sono dimostrate efficaci
contro infezioni virali. Il Copaxone, medicinale efficace
nel trattamento della sclerosi multipla, è stato sviluppato
in Israele, dalla ricerca di base sino alla produzione
industriale. L'ingegneria genetica, ha dato come risultato
vari kit diagnostici basati su anticorpi monoclonali,
insieme ad altri prodotti microbiologici. Sono state poi
sviluppate e commercializzate in tutto il mondo sofisticate
attrezzature mediche, alcune ad uso diagnostico, altre
destinate a trattamenti specifici; ne sono un esempio le
attrezzature per la tomografìa computerizzata (TC), gli
apparati per la risonanza magnetica (MRI), gli scanner a
ultrasuoni, i macchinari per la medicina nucleare e i laser
Un apparecchio
per TC
•
Per gentile
concessione dello
Shaare Zedek
Hospital
210 | Scienza & Tecnologia
chirurgici. Fra le altre innovazioni vi sono polimeri liquidi
a rilascio controllato per prevenire l'accumulo di placca
dentaria, un congegno la cui funzione è quella di ridurre
tumori benigni e maligni della ghiandola prostatica, l'uso
della botulina per correggere lo strabismo, e una mini
fotocamera contenuta in una capsula ingoiabile utilizzata
per diagnosticare malattie gastrointestinali.
R&S nel settore industriale
Nel settore industriale, la spesa civile per R&S, nonché
il numero degli scienziati e degli ingegneri che vi sono
impegnati, hanno registrato un forte incremento negli
ultimi due decenni.
La R&S industriale d'Israele, è caratterizzata da un'alta
concentrazione nel campo dell'elettronica e dal fatto che
la maggior parte delle attività è condotta nell'ambito di un
ristretto numero di società di grandi dimensioni. Queste
compagnie che hanno condotto R&S intensivi sono state
nel corso degli anni le maggiori fonti di occupazione e
di esportazione.
Al centro della strategia industriale d'Israele, c'è il favorire
la crescita di queste imprese, sia grandi che piccole. Il
governo promuove la R&S nell'industria, nell'ambito
della Legge per l'Incoraggiamento della Ricerca e dello
Sviluppo, messa in atto dall'Ufficio Scientifico Centrale,
che è parte del Ministero del Commercio e dell'Industria,
211
il quale nel solo anno 2000 ha finanziato qualcosa come
1.200 progetti in centinaia di società. I prodotti legati a R&S
coprono oggi oltre la metà del totale delle esportazioni
industriali (esclusi i diamanti).
L'Elettronica, limitata fino agli anni '60 principalmente a
beni di consumo, si è ramificata in settori di sviluppo ben
più sofisticati tecnologicamente, tanto militari quanto
civili. Nelle comunicazioni, le applicazioni basate su R&S
includono la digitalizzazione, l'elaborazione, la trasmissione
e il miglioramento di immagini, voci e dati. I prodotti
spaziano da centraline telefoniche avanzate, a sistemi
di messaggio vocale, duplicatori di linee telefoniche e a
una vasta gamma di applicazioni internet.
Ottica, elettro-ottica e laser, sono rapidamente cresciuti
come settore industriale. Israele è leader mondiale nel
campo delle fibre ottiche, nei sistemi di ispezione elettroottici per quadri a circuiti stampati, in sistemi di immagini
termiche per la visione notturna e in sistemi di produzione
robotizzati basati sull'elettro-ottica.
Sono state sviluppate e prodotte attrezzature
computerizzate, soprattutto per i software e in campi
periferici. Nella stampa e nell'editoria, i computer grafici
e i sistemi di immagini computerizzati "made in Israel"
sono ampiamente usati sia nel paese che all'estero. Le
attività educative nelle scuole sono state migliorate per
212 | Scienza & Tecnologia
mezzo di molti e vari sistemi pedagogici che prevedono
l'uso del computer, molti dei quali sono stati sviluppati
per l'esportazione. Sebbene alcuni dei prodotti software
israeliani siano destinati all'utilizzo su computer di grandi
dimensioni, la maggior parte di loro è stata sviluppata
per piccoli o medi sistemi come per esempio stazioni di
lavoro computerizzate. In Israele è stato sviluppato un
un mouse con tre tappetini che consentono alle persone
con problemi di vista di "leggere" i testi e la grafica sullo
schermo.
Il Col. Ilan
Ramon (ultimo
a destra), primo
astronauta
israeliano,
scomparso
assieme ai sei
colleghi americani
a bordo dello
shuttle spaziale
Columbia
•
Foto NASA MSFC-0300309
La Robotica, nel cui campo le prime ricerche sono state
effettuate nei tardi anni '70, sta ora producendo robot
destinati a svolgere una vasta gamma di funzioni, quali
la pulitura di diamanti, la saldatura, l'imballaggio, la
costruzione in campo edilizio ed altro. La ricerca è ora
impegnata nell'applicazione dell'intelligenza artificiale
ai robot.
L'Aeronautica, legata alle necessità della
difesa, ha dato origine a sviluppi tecnologici
che hanno poi avuto conseguenti appendici
in campo civile. L'Aravà, il primo aereo
civile a esser stato prodotto in Israele, è
stato seguito dal jet di rappresentanza
Westwind. Sono stati prodotti e lanciati
dalle Industrie Aeronautiche Israeliane,
in cooperazione con l'Agenzia Spaziale
213
Israeliana, dei satelliti progettati e prodotti localmente.
Inoltre Israele sviluppa, produce ed esporta un'ampia
gamma di prodotti del settore, come sistemi di display,
computer per l'aeronautica, sistemi di strumentazione
e simulatori di volo, ed è poi leader nel mondo nella
tecnologia e nella produzione di droni - velivoli teleguidati
senza pilota.
R&S nell'agricoltura
Il settore agricolo è quasi interamente
impostato su R&S, grazie alla collaborazione
fra agricoltori e ricercatori. I risultati delle
ricerche sono rapidamente trasmessi sul
campo per la sperimentazione: i problemi
che insorgono vengono presentati
direttamente agli scienziati perché vi
trovino le soluzioni. R&S nell'agricoltura
vengono condotti in primo luogo dall'Organizzazione
per la Ricerca Agricola del Ministero dell'Agricoltura. La
maggior parte degli istituti di ricerca in questo settore
in Israele si mantiene in strette relazioni con la FAO
(Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione
e l'Agricoltura), assicurando un costante scambio di
informazioni con altri paesi.
Le mucche da latte israeliane sono, in media, campionesse
del mondo nella produzione di latte avendo portato i 6.300
litri annui del 1970 agli oltre 10.000 litri di oggi, grazie a un
Scienziato presso
il Centro per la
Ricerca Agricola
Volcani
•
G.P.O. / A. Ohayon
214 | Scienza & Tecnologia
allevamento scientifico e un controllo genetico condotto
dall'Istituto Volcani. Raccogliendo lo sperma e gli ovuli di
razze di bestiame la cui linea di discendenza è superiore,
Israele è in grado di migliorare i propri animali e di rendere
partecipi altri paesi dei propri progressi nel settore.
Gli agricoltori israeliani sono stati pionieri nell'applicazione
della biotecnologia al loro campo, nell'irrigazione goccia
a goccia, nella solarizzazione del terreno e nell'uso
intensivo delle acque di scarico industriale ad uso
agricolo. Questi progressi sono oggi applicati a prodotti
commercializzabili che vanno da semenze e biopesticidi
frutto di studi di ingegneria genetica, a materiali plastici
di facile degradabilità, fino a sistemi computerizzati di
irrigazione/fertilizzazione.
Sfruttando al massimo le scarse risorse idriche, il terreno
difficile e una limitata forza lavoro, si è arrivati a vere
e proprie rivoluzioni nei metodi agricoli. La ricerca di
tecniche che permettano di risparmiare acqua ha stimolato
lo sviluppo di sistemi di irrigazione computerizzati - fra
questi quelli a goccia che dirigono il flusso dell'acqua
direttamente sulla zona delle radici delle piante – che
ha aiutato agricoltori in tutto il mondo. Anche la ricerca
legata al trattamento elettromagnetico dell'acqua, allo
scopo di migliorare la salute degli animali e i raccolti, sta
dando risultati promettenti.
215
Per coordinare le attività agricole quotidiane, vengono
ampiamente usati computer ideati in Israele che eseguono
funzioni come la guida della somministrazione di
fertilizzanti tenendo conto dei relativi fattori ambientali;
la fornitura al bestiame di alimenti misti preparati in
base a proporzioni studiate, per ottenere il massimo
rendimento al minor costo; l'ottenimento per il pollame
di un ambiente a temperatura ed umidità controllate.
Inoltre, è stata sviluppata, prodotta industrialmente e
migliorata una grande varietà di attrezzature innovative
per dissodare, seminare, piantare, mietere, raccogliere,
selezionare ed imballare.
L'agricoltura ha anche tratto beneficio dalla ricerca
scientifica generale e dagli sviluppi di R&S, e tra questi
la coltura automatizzata di tessuti vegetali, insetticidi
biologici, semenze resistenti a malattie e fertilizzanti
biologici.
R&S nel settore energetico
Lo sviluppo intensivo di fonti d'energia
alternative come l'energia solare, termica
ed eolica, è stato un risultato positivo della
carenza di fonti energetiche convenzionali
nel paese. Il risultato di questo è che Israele
è il leader nel campo dell'energia solare
ad ogni livello e il maggiore utente pro
capite al mondo di scalda-acqua solari
Campo di specchi
solari presso
l'Istituto di Scienze
Weizmann
•
Per gentile
concessione
dell'Istituto
Weizmann
216 | Scienza & Tecnologia
ad uso casalingo. È stato sviluppato un nuovo tipo di
collettore ad alta efficienza, in grado di raccogliere raggi
solari concentrati; ciò consentirà un aumento dell'uso di
energia solare anche nell'industria.
La produzione di una turbina azionata dal vento con
un'elica flessibile e gonfiabile, ha rappresentato un
progresso nell'utilizzazione dell'energia eolica. È stata anche
sviluppata una tecnologia che utilizza acqua stagnante
con un certo grado di salinità e composizione minerale
per assorbire e immagazzinare energia solare. Si stanno
ora esaminando centrali di energia geotermica capaci di
estrarre calore dalla terra e di convertirlo in vapore per
l'azionamento di turbine. Un nuovo progetto, sviluppato
da un'equipe di scienziati del Technion, utilizza aria
secca e acqua (anche marina o salmastra) per produrre
energia attraverso ciminiere che si elevano ad un'altezza
di 1.000 metri.
217
ECONOMIA
Sfide e traguardi
221
Principali riforme
224
Un “miracolo economico"
229
La scena economica nazionale
231
Il Quadro economico
237
Settori economici
245
I. Sztulman
218 | Economia
219
ECONOMIA
Dopo aver goduto per molti anni di uno dei più rapidi tassi
di crescita del Prodotto Interno Lordo a livello mondiale,
Israele continua nella ripresa iniziata nel 2003 dopo due
anni di consistente rallentamento in quasi tutti i settori
dell'attività economica. Questo trend è continuato fino
al 2007, secondo tutti i parametri economici. Negli anni
2006-2007 è continuata la rapida crescita del PIL: nel
2006 ha raggiunto il 5,1% nonostante la Seconda Guerra
del Libano abbia causato una perdita temporanea dello
0,7% del PIL. La veloce ripresa, e la continuità della rapida
crescita sono state ancora una volta guidate dal settore
degli affari, che è cresciuto del 6,4%, con 20.138 $ di PIL
procapite nel 2006.
)‫ י"א‬:‫ (משלי י"ב‬...‫עובד אדמתו ישבע לחם‬
Colui che dissoda la terra si sazierà di pane... (Proverbi 12,11)
220 | Economia
Nel 2006-2007, Israele ha continuato a conseguire i suoi
obiettivi macroeconomici: un tasso d'inflazione molto
basso, quando non addirittura negativo, un deficit di
bilancio molto basso e una crescita limitata della spesa
pubblica. Allo stesso tempo, il Paese ha continuato tanto
ad attrarre investimenti stranieri, quanto a godere di una
rapida crescita delle esportazioni e, per la prima volta,
ha raggiunto una bilancia dei pagamenti positiva. Questi
trend si sono mantenuti nella prima metà del 2007 e
le previsioni per l'intero anno indicavano una crescita
economica continua, senza inflazione, un deficit di
bilancio basso e stabilità economica su tutti i fronti. Con
una popolazione di più di 7.427.000 di abitanti, Israele ha
da anni ricevuto il riconoscimento a livello internazionale,
in particolare per gli straordinari successi conseguiti nei
settori dell'agricoltura, dell'agrotecnologia, dell'irrigazione,
dell'energia solare, e nelle molte industrie ad alta tecnologia
e compagnie start-up. Fondato su un esteso sistema di
R&D, anche nelle industrie tradizionali, Israele oggi non
è soltanto la terra del latte e del miele, ma anche la terra
dell'high-tech, del software, delle comunicazioni, delle
biotecnologie, della farmaceutica e della nanotecnologia.
Accordi di libero scambio raggiunti con gli Stati Uniti, con
l'Unione Europea e con vari paesi dell'America Latina,
hanno facilitato l'espansione dell'esportazione di prodotti
e servizi (oltre 60 miliardi di dollari nel 2006), e ad una
partecipazione al mondo degli affari internazionali che
ha contribuito alla conseguente accelerazione della
crescita del paese.
221
SFIDE E TRAGUARDI
Traguardi recenti
• L'anno 2000 è stato il primo, nella storia del paese, con
un indice d'inflazione pari a zero e un calo significativo
del deficit nella bilancia dei pagamenti, quest'ultimo
sceso fino a 0,7 miliardi di dollari nel 2005, con un
conseguente surplus di 0.9 miliardi nel 2006.
• L'assorbimento di 1.200.000 immigrati in un decennio,
con l'aumento della forza lavoro civile del paese da
1,65 milioni, nel 1990, a 2,8 milioni nel 2006.
• L'inflazione è stata sconfitta, passando da un indice
annuo di 445% nel 1984, al 21% nel 1989, allo 0% nel
2000. Dopo la crescita del 2005, quando l'inflazione
era aumentata al 2,4%, nel 2006 l'indice è sceso sotto
lo zero, al - 0,1%.
• Eliminazione del debito estero, che nel 1985 era 1,6
volte superiore al PIL, nel 1995 era ancora pari al 25%
del PIL, è poi sceso a meno del 3% del PIL nel 2001,
per giungere allo zero nel 2003 – facendo diventare
Israele da quel momento un paese creditore (ovvero
l'economia mondiale deve a Israele più di quanto
Israele è debitrice verso l'economia mondiale).
• Stabile crescita degli investimenti esteri totali (che
incoraggiano il PIL e accelerano crescita ed esportazioni)
da 175 milioni di dollari nel 1987 a 5,8 miliardi di
dollari nel 1997, a 10,7 miliardi di dollari nel 2005 e
25,2 miliardi nel 2006.
222 | Economia
• Esportazioni industriali cresciute di quasi sei volte
negli ultimi due decenni, da 6 miliardi di dollari nel
1985, 35,6 miliardi di dollari nel 2005 e 38,1 miliardi
nel 2006.
Sfide storiche
Il risultato economico che più colpisce d'Israele, è
il suo indice di sviluppo mentre il paese affrontava
contemporaneamente le seguenti sfide enormemente
dispendiose:
• Mantenimento della sicurezza nazionale: Israele spende
adesso circa l'8% (contro l'oltre 25% negli anni '70
e il 23% nel 1980) del suo PIL nella difesa. Anche in
periodi di relativa calma, Israele deve mantenere una
forte capacità deterrente.
• L'assorbimento di grandi quantità di immigrati: il
"raduno degli esiliati" è la ragion d'essere dello Stato
ebraico. Sin dal suo inizio Israele ha accolto oltre 3
milioni di immigrati, cinque volte il numero degli
Ebrei che vivevano nel paese alla proclamazione
dell'indipendenza (1948). Soltanto nei suoi primi quattro
anni la popolazione d'Israele è più che raddoppiata,
con l'arrivo nel Paese di 700.000 immigrati, la maggior
parte profughi dall'Europa post-bellica e dai paesi
arabi.
Dagli anni '90 un'altra ondata di un milione e
duecentomila immigrati (940.000 soltanto dall'ex
223
Unione Sovietica) ha richiesto enormi somme, per il
loro assorbimento fisico e sociale. Tuttavia, molto più
velocemente delle ondate d'immigrazione precedenti,
questi nuovi arrivati hanno contribuito ad accelerare
la crescita del PIL, pur provocando un temporaneo
aumento della disoccupazione, fino all'11,2% nel 1992.
Quest'ultimo dato si è progressivamente ridotto fino
a giungere al 7,6 % alla fine del 2006.
• La costruzione di moderne infrastrutture economiche:
sebbene reti di comunicazione e strade di base,
trasporti e strutture portuali, idriche, elettriche e di
comunicazioni, già esistessero nel 1948, erano tutt'altro
che adeguate e furono necessari enormi somme per il
loro sviluppo e la loro espansione. Senza questi enormi
investimenti in comunicazioni e trasporti, gran parte
della rapida crescita dell'economia non sarebbe mai
avvenuta.
• La fornitura di un alto livello di servizi pubblici (sanità,
istruzione, benessere sociale, ecc.): Israele è impegnato
ad assicurare il benessere della propria popolazione
(con particolare attenzione agli elementi più deboli
della società), pertanto una quantità sempre crescente
delle sue risorse è stata riservata per venire incontro a
questi impegni, e, sebbene le politiche economiche
recenti abbiano richiesto una riduzione di questi
stanziamenti, i bilanci governativi dal 2006 e 2007
hanno assicurato l'inizio di una tendenza correttiva
in questo settore.
224 | Economia
PRINCIPALI RIFORME
Liberalizzazione della valuta straniera
Il Nuovo Shekel Israeliano (NIS) è adesso una valuta
"forte", scambiata liberamente su tutti i mercati monetari
internazionali. Si tratta di uno sviluppo relativamente
recente, dopo decenni di controllo valutario, che è
stato essenziale – così come in molti altri paesi, dopo la
II guerra mondiale – per la sopravvivenza e la crescita
dell'economia.
La grave carenza di valuta straniera nei primi anni dello
Stato era dovuta principalmente al fatto che le sue
importazioni erano di molto superiori alle esportazioni.
Ciò richiese il “razionamento" della valuta straniera,
assegnandola soltanto per fabbisogni di base (come
cibo, carburante e armamenti per la difesa). Macchinari
di produzione e materie prime furono aggiunti alla lista
solo più tardi, seguiti dalla magra assegnazione di 10$
a persona di cui veniva consentita l'esportazione per
viaggi all'estero.
Alla fine degli anni '50 fu consentita l'importazione di molti
beni di “lusso", e agli israeliani fu consentita l'esportazione
di 100$ per ogni viaggio all'estero. Gli anni '60 videro un
ulteriore allentamento delle restrizioni per le importazioni,
che furono liberalizzate completamente negli anni
'70, trasferendo l'onere di contenere le importazioni
225
alla "muraglia cinese" degli esorbitanti dazi doganali.
Anche questi furono ribassati in maniera considerevole
in seguito agli accordi di libero scambio con l'Unione
Europea e gli Stati Uniti. A ciò si unì - negli anni '80 - anche
un graduale aumento della valuta straniera consentita
l'esportazione ad ogni singola persona nei propri viaggi
all'estero - da $500 a $3.000. Subito dopo fu la volta dei
primi permessi di detenere conti in banche straniere e
di compiere investimenti e, nella seconda metà degli
anni '90, furono rimossi gli ultimi bastioni del controllo
sulla valuta estera.
Il tasso di cambio
Il tasso di cambio dello shekel oggi, dopo la rimozione
di tutte le restrizioni alla valuta straniera, è determinato
dal mercato monetario internazionale. Ma non è stato
sempre così. Così come in tutte le economie successive
alla II Guerra Mondiale, il tasso di cambio della valuta
israeliana era fisso e veniva cambiato (svalutato) di tanto
in tanto su decisione del governo.
Nel 1948 la lira israeliana era pari a una sterlina (4 dollari
USA) e fu svalutato, nel 1949, a $2,80 assieme alla sterlina.
Da allora la moneta israeliana ha subito molte svalutazioni
(per esempio, a 1,80 Lire per dollaro nel 1954, 3 per dollaro
nel 1962, 4,20 nel 1971 e 6 nel 1974). Tutto ciò, in conformità
alla politica economica, aveva lo scopo di ridurre il divario
fra esportazioni e importazioni, controbilanciando in
226 | Economia
fondo il commercio estero dal tasso d'inflazione locale
accumulato dalla svalutazione precedente.
Nel 1975 Israele seguì il cambiamento di tendenza
dell'OCSE e intraprese una "svalutazione strisciante"
(consentendo fino al 2% di svalutazione al mese). Questo
sistema durò due anni, fino alla realizzazione delle prime
misure di liberalizzazione. Da allora il tasso di cambio è
determinato quotidianamente dalla Banca d'Israele, in base
alle fluttuazioni del mercato. Nel 1980 10 lire israeliane
furono convertite in 1 shekel e nel 1995, 1000 shekel
divennero 1 Nuovo Shekel Israeliano (N.I.S.). Nel Luglio
del 2007, il tasso di cambio del Nuovo shekel israeliano,
in media, era pari a 0,24 dollari.
Contenimento del bilancio nazionale
Le insolite circostanze della crescita economica israeliana,
molte delle quali, nei primi due decenni dello Stato,
dovettero essere provocate dal governo, posero Israele
ai primi posti tra i paesi con un alto bilancio nazionale
in proporzione al PIL. Vi sono stati casi in cui il bilancio è
stato perfino superiore al PIL, ma fu ridotto al suo 95% nel
1980, al 64% nel 1990, al 49% nel 2005 e a circa il 40% nel
2006. Inoltre, mentre nei primi anni nel bilancio veniva
consentito un deficit (la parte non finanziata da tasse e
prestiti locali) soltanto per propositi di "sviluppo" (vale
a dire investimenti), in seguito, con la crescita dell'onere
economico legato alla difesa, i deficit di bilancio "ordinari"
divennero un fatto di routine.
227
Nel corso degli anni '90 fu posto un particolare accento
alla riduzione di questi deficit. L'obiettivo era quello di
portare il rapporto deficit/PIL a livello di quello prevalente
nelle economie sviluppate occidentali. Questa politica
riuscì, in effetti, a ridurre il deficit di un quarto rispetto
a quello dell'inizio del decennio. Dopo essere cresciuto
in maniera considerevole nel 2001, è stato riportato al
6% nel 2003, al 5% nel 2004, al 3,2% nel 2005 e all'1,8%
nel 2006.
Il programma di riforma economica intrapreso dal governo
israeliano nel 2003 continua a ridurre ulteriormente il
budget (oltre che le tasse) e a snellire l'economia.
Privatizzazioni
Pur rimanendo ancora impegnato a incoraggiare le
iniziative economiche, il governo israeliano è riuscito, con
la sua politica a partire dagli anni '90, a ridurre il proprio
coinvolgimento diretto nell'economia. Oltre a eliminare
quasi del tutto i sussidi in sostegno dei prezzi per generi di
prima necessità e quelli destinati a promuovere investimenti
ed esportazioni stranieri, il governo ha intrapreso una
vasta campagna di privatizzazione con la vendita della
proprietà di centinaia di compagnie pubbliche.
Mentre durante il primo decennio di questa politica
furono privatizzate principalmente piccole imprese, il
processo si è ampliato negli ultimi anni, fruttando un
228 | Economia
introito di 3 miliardi di dollari dalla vendita di imprese
molto più grandi, come banche, El Al (la compagnia aerea
israeliana), Zim (navigazione), Bezeq (telecomunicazioni),
e la prossima in agenda è l'industria petrolifera. Il governo
intende inoltre trasferire al settore pubblico alcuni dei
servizi propri del settore privato.
229
"UN MIRACOLO ECONOMICO"
Tuttavia, nei successivi sei anni - tra il 1973 e il 1979 - il
tasso di crescita è diminuito (come nella maggior parte
dei paesi industrializzati, in parte a causa delle crisi del
petrolio del 1973-74 e del 1979-80) a una media annua del
3,8 % e, negli anni '80, ha toccato il 3,1 %. Poi, negli anni
'90, è stato registrato un tasso medio di crescita annua
di oltre il 5% del PIL (toccando persino il 7,7% per cento
nel 2000), riscendendo poi al 5,2% alla metà del primo
decennio del XXI secolo.
I. Sztulman
Nei suoi primi 25 anni, l'economia israeliana
ha raggiunto un impressionante tasso di
crescita media del PIL di circa il 10 % l'anno,
mentre il paese assorbiva consistenti ondate
di immigrazioni di massa, costruiva una
moderna economia partendo quasi da zero,
combatteva quattro guerre e manteneva la
sicurezza. Questo "miracolo economico" è
in effetti ampiamente dovuto all'uso fatto
di sostanziali importazioni di capitali avvenute nel corso
degli anni, primi fra tutti i massicci investimenti in mezzi
di produzione, unitamente al successo conseguito dal
Paese nell'assorbire rapidamente gli immigrati inserendoli
in imprese produttive.
230 | Economia
Il tasso di crescita economica in Israele nel 2006 è stato
relativamente alto, se messo a confronto con quello di
altri paesi sviluppati. La crescita media del PIL nei 30 paesi
dell'OECD ha totalizzato il 3,2% nel 2006 ed è stata più
bassa dell'1,9% rispetto a quella registrata in Israele.
Tassi di crescita, questi, chiaramente impossibili da
conseguire nel corso di una recessione globale, ma quella
di Israele è stata una delle prime economie sviluppate, a
tornare ad una crescita positiva (0,7 per cento) nel 2009.
quando l'economia globale ha iniziato a recuperare, le
statistiche hanno indicato che i tassi di crescita sono
tornati alla normalità, attorno al 3 per cento agli inizi
del 2010.
Il PIL pro capite è cresciuto nel corso dell'ultimo decennio
del XX secolo, di oltre il 60 per cento, raggiungendo un
livello annuale di quasi 25.800 dollari USA nel 2007 e di
27.143 nel 2008.
231
LA SCENA ECONOMICA
NAZIONALE
La Bilancia dei Pagamenti
Il perenne problema del deficit commerciale è stato, fino
a non molto tempo fa, il duro prezzo pagato da Israele
per riuscire ad ottenere il "miracolo" della sua rapida
crescita, fronteggiando al contempo con successo le altre
sfide nazionali. Questo divario annuo tra un alto livello
di importazioni e un livello notevolmente minore di
esportazioni, era indice di una dipendenza economica da
risorse estere. Pertanto, ogni governo israeliano ha sempre
avuto come obiettivo politico di primaria importanza,
di raggiungere "l'indipendenza economica", di arrivare
cioè al punto che le esportazioni finanziassero tutte le
importazioni e che il deficit sopra ricordato scomparisse.
Questo obiettivo è stato finalmente conseguito solo di
recente.
Nei primi 48 anni di esistenza d'Israele, questo deficit
è cresciuto continuamente, moltiplicandosi (in prezzi
correnti) 45 volte: dai 222 milioni di dollari nel 1949 ai 10,1
miliardi nel 1996. Ciononostante, in termini proporzionali,
il deficit è in realtà stabilmente diminuito, dando così la
chiara indicazione che il problema stava gradualmente
risolvendosi: laddove, nel 1950, le esportazioni finanziavano
soltanto il 14% delle importazioni, nel 1960 questa
percentuale era salita al 51%, e nel 1996 si trovava al
232 | Economia
79%. Da allora, il deficit reale è iniziato a calare, fino ai 4,7
miliardi di dollari nel 2001 e ai soli 0,7 miliardi di dollari nel
2005, con una esportazione di prodotti e servizi sufficiente
quindi a finanziare tutte le importazioni, lasciando perfino
una rimanenza di fondi.
Bilancia dei pagamenti *: 1949-2009
(in milioni di dollari USA correnti)
Year
Importazioni Esportazioni
1949
263
41
1955
443
139
1960
694
352
1965
1,269
749
1970
2,657
1,374
1975
8,038
4,022
1980
13,382
10,099
1985
15,138
11,223
1990
24,217
18,868
1996
37,576
29,386
2000
46,514
45,179
2005
57,384
56,623
2009
63,132
67,774
* Il conto attuale, compresi beni e servizi
Deficit
220
304
342
520
1,283
4,016
3,733
3,915
5,349
8,190
1,335
761
993
Negli ultimi 59 anni Israele ha avuto bisogno di circa
176 miliardi di dollari (in cifre correnti), per coprire
i propri deficit commerciali annui. Quasi i due terzi
di questo deficit accumulato sono stati coperti con
233
transazioni unilaterali, come fondi portati
da immigrati, pensioni estere, donazioni
di organizzazioni ebraiche dedite alla
raccolta di fondi all'estero destinate a servizi
sociali, istituzioni sanitarie ed educative
e sovvenzionamenti di governi stranieri,
soprattutto da parte degli Stati Uniti. Il
resto è stato finanziato da prestiti di singoli,
banche e governi stranieri, che Israele ha
restituito fin dai primi anni.
Debito estero netto:
1954-2009 (in milioni di
dollari USA correnti)
Anno
Debito estero
netto totale
1954
356
1960
543
1970
2,223
1975
6,286
1980
11,344
1985
18,051
1990
15,122
1995
20,788
2000
7,353
2002
0
2005
-23,173
2009
- 54,949
Per questa ragione il debito estero è
aumentato ogni anno fino al 1985,
quando, per la prima volta, è stato preso
in prestito meno di quanto è stato restituito.
Tuttavia tale tendenza positiva ha subito
un'inversione per alcuni degli anni, fino
a quando il debito estero nazionale ha
raggiunto nel 1995 i 20,8 miliardi di dollari.
Nell'ultimo decennio è sceso in maniera considerevole
fino a toccare lo zero e, dal 2002, ha iniziato a evolversi
in maniera positiva: vale a dire che Israele è creditore, e
"il mondo" ci deve più di quanto noi dobbiamo ad esso
- nel 2009 quasi 55 miliardi di dollari.
Commercio Estero
Piccola economia con un mercato interno relativamente
limitato, la crescita di Israele dipende principalmente
234 | Economia
dall'espansione delle esportazioni. Gran parte delle
risorse creative del paese è stata dedicata ala costruzione
delle proprie esportazioni industriali che, in 56 anni,
sono cresciute di almeno 3.000 volte (in prezzi correnti),
passando da 13 milioni di dollari nel 1950 a 52 milioni di
dollari nel 1955, a 1,4 miliardi nel 1975, 5,6 miliardi nel
1985, a 30,8 miliardi nel 2000, fino a 39,4 miliardi nel 2006,
con un incremento del 7,5% rispetto al 2005.
Negli ultimi anni, circa l'85% di tutte le importazioni di
merci, pari a 47,2 miliardi di dollari nel 2006, è stato di
materie prime per la produzione e di carburante. Il 54% di
esse è giunto dall'Unione Europea, mentre gli Stati Uniti
hanno fornito il 17% e l'Asia il 16% (mentre il restante 13%
proveniva da altri paesi). Nello stesso anno, il 33% delle
esportazioni di merci d'Israele – per un valore di 36,6
miliardi di dollari- è stato diretto verso l'Unione Europea,
un altro 40% negli Stati Uniti, il 19% in Asia e il restante
8% verso altri paesi. Nel corso della maggior parte degli
anni '90, le esportazioni industriali d'Israele verso gli Stati
Uniti sono state superiori alle sue importazioni dallo
stesso paese, e dal 2000 ciò vale persino escludendo le
esportazioni di diamanti.
La competitività delle esportazioni israeliane è aumentata
con il suo accesso al GATT (Accordo Generale sulle Tariffe
e il Commercio), come pure con l'istituzione di un'area di
libero scambio per prodotti industriali con la Comunità
235
Europea (1975) e per tutti i prodotti con gli Stati Uniti
(1985). Di conseguenza i beni israeliani possono essere
immessi esenti da tasse doganali (duty free) sia nell'Unione
Europea (UE) che negli Stati Uniti, dando la possibilità
ai produttori locali di mirare a un mercato 110 volte
più esteso di quello interno e attirando investitori che
desiderano esportare i loro prodotti in Europa senza
pagare per questi imposte doganali. Investitori israeliani
hanno formato joint ventures con aziende giordane ed
egiziane in speciali zone industriali che permettono
l'esportazione di prodotti esenti da tasse doganali verso
Stati Uniti e Europa.
Allo scopo di estendere al massimo le possibilità di
successo, le imprese locali hanno cercato di individuare dei
segmenti nell'ambito del commercio internazionale, in cui
poter ricavare nicchie specialistiche. L'istaurazione di joint
ventures con compagnie industriali straniere ha spesso
unito la forza d'innovazione della compagnia israeliana
con le capacità della ditta estera in fatto di produzione
su vasta scala e di penetrazione nel mercato. Progetti
congiunti sono stati intrapresi in settori come elettronica,
software, apparecchiature mediche, stampa e grafica
computerizzata. Molti di questi progetti congiunti sono
assistiti nella raccolta di capitale per le joint ventures da
organizzazioni come le sei seguenti fondazioni binazionali
per la ricerca e lo sviluppo, sostenute dai governi interessati:
con gli USA (BIRD), con il Canada (CIIRDF), con Singapore
236 | Economia
(SIIRD), con la Gran Bretagna (BRITECH), con la Corea
(KORIL-RDF) e con Victoria/Australia (VISTECH).
Esportazioni e Importazioni di merci
(diamanti esclusi)
50,000
45,000
40,000
35,000
30,000
25,000
20,000
15,000
10,000
5,000
0
1960
1970
Importazioni
1980
Esportazioni
1990
2000
2009
237
IL QUADRO ECONOMICO
Lo shekel, l'unità valutaria
israeliana (valutato a 0,24
dollari nel Luglio 2007), era
noto fin dal secondo millennio
a.E.V. come unità di peso per
sistemi di pagamento in oro
e argento.
È riportato nella Bibbia che
Abramo trattò l'acquisto di
un campo “e la grotta che
vi si trovava", a Machpelà (a
Hebron), dicendo: “Ti darò il
prezzo del campo, accettalo,
e là seppellirò il mio morto".
Efron, il proprietario, rispose:
“Il terreno vale quattrocento
sicli (shekel, in ebraico)
d'argento... e Abramo pesò
per Efron... quattrocento
sicli d'argento, moneta
corrente fra i mercanti"(Genesi
23,13,15-17).
Controllo dell'Inflazione
Sebbene l'economia israeliana, dal
suo inizio e fino al 2000, abbia sempre
sofferto per l'aumento dei prezzi, un
meccanismo di rivalutazione ha, in qualche
modo, permesso alle singole persone
di sopportarne le conseguenze. Tutti gli
impegni finanziari, i salari, gli affitti, i fondi
di risparmio, le polizze di assicurazione
sulla vita, le categorie della tassa sul
reddito, e così via, sono stati legati a
un valore di maggiore stabilità (come
la valuta straniera o l'indice dei prezzi
al consumatore), togliendo in tal modo
il mordente all'inflazione. Pertanto, sia
che il tasso di inflazione annua fosse ad
una cifra (dalla metà degli anni '50 fino
alla fine degli anni '60), a due cifre (negli
anni '70) o a tre cifre (nella prima metà
degli anni '80), gli israeliani sono riusciti
comunque ad elevare il proprio tenore di
vita. Ovviamente l'economia nel suo insieme ha sofferto
dell'inflazione (per esempio con il calo della propensione
ad investire), e i meccanismi di rivalutazione contribuivano
essi stessi ad alimentarla, fin quando, alla metà degli anni
'80, la situazione giunse a un punto critico.
238 | Economia
Nell'estate del 1985, dopo che l'inflazione era salita
dal 191% del 1983 al 445% del 1984, e minacciava di
raggiungere un tasso a quattro cifre nel 1985, il governo
di unità nazionale, guidato dal laburista Shimon Peres e
da Ytzchak Modai del Likud come ministro delle finanze,
mise in atto un radicale programma d'emergenza di
stabilizzazione, di concerto con l'Organizzazione Sindacale
dell'Histadrut, e il Comitato di Coordinamento dei Datori
di Lavoro. Il tasso di inflazione scese al 185% nel 1985,
e al 21% nel 1989. Da allora ha continuato a diminuire
fino a giungere al 7 % nel 1997 e, per la prima volta in
assoluto, a zero nel 2000. Un'altra "prima volta" in assoluto
si è verificata con la caduta dei prezzi del 2003, con
un'inflazione negativa del -1,9%. Nel 2005 l'inflazione è
stata del 2,4% e nel 2006 ha nuovamente fatto registrare
un indice negativo del - 0,1%.
Il Settore Pubblico
L'alto livello del consumo pubblico, e in particolare il
derivante ampio deficit nel bilancio governativo, è sempre
stato una causa predominante del tasso di inflazione
d'Israele. Tutte le risorse che il governo poteva reclutare
per finanziare il bilancio (fonti interne ed estere, prestiti
da parte del pubblico, imposte dirette e indirette) sono
state insufficienti a coprire quanto speso e il governo si è
ripetutamente trovato costretto a ricorrere a finanziamenti
inflazionari. Questo pesante onere del settore pubblico
era dovuto principalmente alle spese per la difesa e alla
239
necessità di restituire i debiti esteri, due questioni che
soltanto negli ultimi anni sono scese a occupare dai
due terzi a meno della metà del bilancio delle spese
del governo.
La strada per una ripresa economica ha anche richiesto
il controllo dell'inflazione, la riduzione del deficit nella
bilancia dei pagamenti e il mantenimento del rapido
tasso di crescita economica, tutti provvedimenti che
hanno richiesto una diminuzione della spesa pubblica
che è stata attuata negli ultimi anni. L'alto rapporto
fra spesa pubblica e il PIL è stato dimezzato rispetto a
quello di 25 anni fa, dal 95% al 49 % del PIL tra il 1980
e il 2006 (quando il budget del governo era pari a circa
60 miliardi di dollari). Nel 2006 si è avuta una eccedenza
nella bilancia dei pagamenti e il deficit di bilancio si è
ridotto allo 0,9 % del PIL.
Il governo incoraggia ancora oggi iniziative economiche
private e la sua politica economica è riuscita a ridurre
sostanzialmente il proprio coinvolgimento in imprese
economiche mediante una privatizzazione che, nel 2005,
ha fruttato un gettito di quasi 3 miliardi di dollari.
Il Sistema Fiscale
Il finanziamento del massiccio consumo pubblico di Israele,
ha reso necessaria una pesante tassazione che per anni
il cittadino israeliano ha dovuto sostenere. Si trattava
240 | Economia
di uno dei più alti carichi fiscali al mondo. Nel primo
decennio dalla costituzione dello Stato le tasse erano
pari a un ottavo del PIL, negli anni '60 hanno raggiunto
il quarto, ha oscillato tra il 30 e il 40 per cento negli anni
'70 e '80 e, negli anni '90, ha avuto una media di quasi il
40 %, attestandosi al 40,3 % nel 2000. Nel 2003 il carico
fiscale è sceso al 39,3% del PIL, scendendo ulteriormente
al 38% nel 2006, raggiungendo quasi il livello medio dei
paesi OECD, che era nel 2004 del 37,4%.
Le imposte indirette consistono principalmente nell'I.V.A.
al 16 %. Inoltre esiste anche una tassa d'acquisto sulle
automobili, sul carburante e sulle sigarette. Le importazioni
dall'UE e dagli USA sono esenti da dazi doganali, mentre
alle importazioni da altri paesi sono applicate imposte
doganali.
Le imposte dirette su entrate e proprietà, che ammontavano
a meno di un quarto di tutti gli introiti fiscali fino alla fine
degli anni '50, sono salite intorno a un terzo agli inizi degli
anni '70, a circa la metà agli inizi degli anni '80, e hanno
raggiunto il 45 % nel 1986. Da allora il peso delle imposte
dirette è diminuito al 39 % nel 1995 ed è fluttuato tra quel
valore e il 42 % del 2006.
Negli ultimi anni sono state apportate ulteriori modifiche al
sistema fiscale, per integrare Israele ancora più saldamente
nell'economia globale. Nell'ambito di questa politica, i
241
dazi doganali sulle importazioni continuano a scendere
mentre la percentuale del carico fiscale sui profitti è scesa
gradualmente al 30% e deve essere ridotta al 25% entro la
fine del 2010. L'imposizione sul reddito dovrebbe essere
ridotta fino al 44% entro la fine dello stesso anno.
Investimenti
L'ammontare del risparmio non è mai stato sufficiente
a sostenere gli immensi investimenti (di solito il 20-30
per cento di tutte le risorse disponibili nell'economia)
compiuti da uno stato in rapida crescita. Di conseguenza,
una gran parte di questi investimenti dovette essere
finanziata da transazioni di capitali pubblici e privati
I. Sztulman
Consumo privato e risparmio
Il consumo privato è aumentato quasi senza
interruzione dal 1950, con una crescita
media annua del 6 % dal 1960 (sebbene sia
scesa dal 9,6% pro capite del 1994 al 6,6%
del 2000, e al 4,9 % nel 2006). Pur tuttavia
il risparmio privato è stato regolarmente
consistente. Fino alla fine degli anni '50 il
tasso medio del risparmio privato rispetto
all'introito privato disponibile non è mai
sceso al di sotto del 29 %. Agli inizi degli
anni '60 è diminuito al 21 %, ma è nuovamente risalito
nel 1972 al 38 %, e così era nel 1981; da allora è sceso,
quasi stabilmente, fino al 28,8% nel 2006.
242 | Economia
provenienti dall'estero, ma anche direttamente dal settore
pubblico, soprattutto dal governo. Nell'ultimo decennio,
gli investimenti totali sono cresciuti da 17 miliardi di
dollari, nel 1995, a 22,8 miliardi nel 2000, ma sono scesi
per tre anni consecutivi, prima di risalire
La Histadrut : La Federazione
e raggiungere i 22,1 miliardi di dollari
Generale del Lavoro fu fondata
nel 2005 (il 49% dei quali, 10,8 miliardi di
nel 1920 come federazione
dollari, effettuato dall'estero, da residenti
dei sindacati, con lo scopo
non israeliani).
di rappresentare i lavoratori
e di impiantare industrie che
L'inizio del 2006 ha visto un balzo
creassero posti di lavoro. Con
straordinario negli investimenti stranieri
il tempo essa è diventata
anche da direzioni completamente nuove
uno dei più grandi datori di
sulla scena israeliana, evidentemente
lavoro in Israele ed ha avuto
dovuto all'interesse e alla fiducia crescenti
un ruolo importante nello
nei confronti di questa economia. Nel 2006
sviluppo del paese.
gli investimenti dall'estero effettuati da
residenti non israeliani hanno raggiunto i
Oggi, la Nuova Histadrut,
24,386 miliardi e il trend di crescita è stato
con i suoi 700.000 iscritti,
confermato nel 2007.
unisce 78 sindacati che si
occupano dell'organizzazione
Molti investimenti privati, di origine sia
del lavoro a livello locale,
interna che estera, sono stati anche il risultato
firmano i contratti collettivi e
dell'iniziativa e dell'incoraggiamento del
ne controllano l'applicazione.
governo, che si rispecchiano nel corso degli
anni nelle differenti versioni della Legge
per l'Incoraggiamento dell'Investimento di Capitali. Per
mezzo di questa legge il governo ha attirato investitori
243
con prestiti sovvenzionati a lunga scadenza (con tassi di
interesse ridotti), con sovvenzioni dirette come percentuali
dell'investimento totale e del finanziamento di Ricerca
e Sviluppo.
Per raggiungere tale obiettivo sono stati
concessi anche alleggerimenti e rimborsi
fiscali, attribuiti in proporzione al peso del
contributo dello specifico investimento
sulla messa in atto della politica economica,
guardando per esempio, alla distribuzione
della popolazione, alla promozione delle
esportazioni e così via. È probabile che
tale aiuto abbia contribuito, nel corso
degli anni '80, all'accumulo di capitali
(capacità produttiva) in misura superiore
rispetto alla crescita del PIL. In alcuni
settori, questa eccedenza di capacità
produttive ha facilitato il rapido decollo
degli anni Novanta.
Vi è rappresentata la maggior
parte dei settori economici
israeliani: alimentare, tessile,
il settore alberghiero e del
turismo, i lavoratori statali
e del settore pubblico, gli
impiegati, gli infermieri, i
pensionati, e altri. Alcune
categorie sono rappresentate
da sindacati indipendenti:
ingegneri, medici, accademici,
insegnanti e giornalisti.
L'Histadrut non è più influente
come nel passato poiché un
numero sempre maggiore
di lavoratori viene assunto
attraverso enti appaltatori o
con contratti individuali.
Salari e condizioni di lavoro
I salari in Israele sono generalmente stabiliti
attraverso trattative condotte fra tre parti:
il governo (tuttora il principale datore di
lavoro del paese), la cui scala salariale ha
forti ripercussioni su tutti i settori dell'economia, la Histadrùt
(Federazione Generale dei Lavoratori) e l'organizzazione
244 | Economia
dei datori di lavoro del settore privato. Gli accordi raggiunti
costituiscono un quadro dei livelli salariali per i diversi
settori dell'economia e, con cambiamenti occasionali,
prevedono anche il pagamento automatico di una indennità
per l'aumento del costo della vita come compensazione
per l'inflazione. Pertanto la situazione dei salari è piuttosto
rigida, specialmente per le categorie meno retribuite. Le
ondate di disoccupazione in Israele non hanno provocato
significative riduzioni dei salari, sebbene in periodi di
carenza di forza lavoro i salari crescano con maggiore
elasticità in quei settori dove la richiesta di lavoratori è
più acuta. Nel giugno 2006 il salario medio mensile era
di 7.759 NIS (circa 1.843 dollari USA).
Le condizioni di lavoro nei vari settori economici del
paese sono stabilite in accordi di lavoro concordati
tra datori di lavoro e lavoratori. Le condizioni di base,
comunque, sono assicurate per legge e prevedono una
settimana lavorativa di un massimo di 47 ore (nel 2006,
la media nel settore commerciale era sotto le 40 ore
settimanali), un salario minimo di 3.585 NIS (circa 780
dollari) nel 2006, un compenso per orari straordinari, il
pagamento di una liquidazione, ferie annuali pagate e
congedo per malattia.
245
SETTORI ECONOMICI
Industria
Oggi Israele è un paese industrializzato il cui settore
manifatturiero - e al suo interno anche molti comparti
produttivi tradizionali - si fonda su un esteso e sofisticato
sistema di R&S, processi, strumenti e macchinari ad alta
tecnologia, quale risultato di uno sviluppo rapido e
intensivo. Ciò è il risultato di uno sviluppo rapidissimo
e molto intensivo.
L'odierno settore industriale, dinamico e ampiamente
diversificato, si è sviluppato da laboratori artigianali
avviati un secolo fa per fabbricare attrezzi agricoli e per
lavorare i prodotti agricoli. La trasformazione delle attività
esistenti in produzioni moderne è stata incentivata da due
fattori: l'immigrazione di imprenditori ed ingegneri dalla
Germania negli anni Trenta, e la crescente domanda di
prodotti industriali, negli anni della II Guerra Mondiale
(1939-45), periodo durante il quale le Forze Alleate nella
regione richiedevano vari beni di consumo, specialmente
vestiario e cibi in scatola, e la regione stessa aveva bisogno
di prodotti che non potevano essere importati dall'Europa
a causa della guerra.
Fino agli anni '70 i settori dell'industria tradizionale, come
l'industria alimentare, tessile e della moda, di mobili,
fertilizzanti, pesticidi, prodotti farmaceutici, chimici e
246 | Economia
prodotti di gomma, plastica e metallo, fornivano la maggior
parte della produzione industriale del paese. In quel
periodo la gran parte delle risorse venivano indirizzate
allo sviluppo dell'agricoltura, dell'industria alimentare,
delle infrastrutture e alla rapida creazione di posti di
lavoro per i molti immigranti non qualificati.
La fase successiva dell'industrializzazione si è concentrata
sullo sviluppo e la produzione di armi necessarie alla
difesa del paese. I diversi embarghi sull'acquisto di
armi che hanno accompagnato, minacciandola, la
formazione dello stato, hanno favorito un'accelerazione
di questo processo. I massicci investimenti nelle industrie
dell'aeronautica e degli armamenti, hanno portato alla
creazione di nuove tecnologie che sono servite poi da
base per speciali industrie high-tech israeliane in settori
come apparecchiature mediche, elettronica, software e
hardware, telecomunicazioni, ecc. Negli anni Ottanta,
gli israeliani che avevano lavorato nella Silicon Valley
hanno fatto ritorno in Israele, e vi hanno aperto centri
di sviluppo di compagnie multinazionali quali Intel,
Microsoft, IBM, ed altre. Negli anni Novanta, un'ondata
di immigrati altamente qualificati – scienziati, ingegneri,
tecnici, medici- provenienti dall'ex Unione Sovietica, ha
reso possibile il passaggio dell'industria israeliana al
suo attuale livello di sofisticazione, con la sua gamma di
prodotti da esportazione.
247
A causa della sua mancanza di risorse naturali e materie
prime, il vantaggio di Israele è costituito dalla sua forza
lavoro altamente qualificata, dagli istituti scientifici, dai
centri per la R&S. L'industria israeliana di oggi, sviluppando
prodotti basati sulla creatività scientifica e sull'innovazione
tecnologica, si concentra prevalentemente sulla produzione
di manufatti ad alto valore aggiunto.
Contrariamente alla maggior parte delle economie
sviluppate, in cui il numero di persone impiegate
nell'industria è rimasto stabile o è diminuito nei primi
anni '90, il loro numero in Israele è continuato a salire.
Nel 2006, il tasso di crescita industriale di Israele tra le
economie sviluppate, è stato secondo solo a quello della
Corea del Sud.
Negli ultimi due decenni la produzione industriale di
Israele ha fatto passi da gigante a livello internazionale
nei campi dell'elettronica medica, della agro-tecnologia,
delle telecomunicazioni, dei prodotti chimici raffinati,
dell'hardware e del software, come pure del taglio e della
levigazione dei diamanti. Nel 2005, l'industria manifatturiera
impiegava 413.000 persone (tra queste, il tasso di quelli
dotati di formazione accademica era secondo solo a quello
delle forze lavoro di Stati uniti e Olanda). Nel 2004 c'erano
quasi 13.000 impianti industriali che hanno prodotto per
un importo superiore ai 58 miliardi di dollari, di cui oltre
la metà destinato all'esportazione.
248 | Economia
Principali indicatori per settori economici (2006)
(in percentuale)
Settore
PIL
Forza
Lavoro
Industria
21.6
18
74
35
Agricoltura
2.5
1.7
3
3
Edilizia
7.1
Esportazioni Investimenti
5
1
3
Trasporti e
10.2
Comunicazioni
6.8
8
32
Servizi
Commerciali
Finanziari e
Privati
31.1
35
24
13
25
34
-
14
Servizi Pubblici
 Fonte: Ufficio Centrale di Statistica
Industrie Hi-Tech
I tassi di crescita più alti (con una media dell'8% annuo
negli ultimi anni) si hanno nei settori dell'alta tecnologia
(Hi-Tech), con alto investimento di capitale e capacità. Questi
settori richiedono tecniche di produzione sofisticate come
pure considerevoli investimenti in ricerca e sviluppo (per i
quali viene speso il 4,4% del P.I.L. israeliano, senz'altro una
delle più alte percentuali al mondo). La qualità di questa
R&S in Israele si colloca, secondo gli esperti ONU, tra le
prime dieci al mondo. Un contributo di successo a questi
due requisiti si deve agli istituti di ricerca accademica, che
forniscono la maggior parte della R&S di base, e a fondi
di capitale a rischio.
249
L'importanza delle imprese ad alta tecnologia è ben resa
dal fatto che mentre nel 1965 esse costituivano soltanto
il 37% della produzione industriale e nel 1985 erano
salite al 58%, nel 2006 questa percentuale si è attestata
intorno al 70%.
Quasi l'80% della produzione Hi-Tech viene esportata
mentre le più tradizionali imprese a bassa tecnologia
esportano soltanto circa il 40% della loro produzione.
Le esportazioni di prodotti Hi-Tech sono quadruplicate
dai 3 miliardi di dollari USA del 1991 ai 12,3 miliardi di
dollari nel 2000, e ai 29 miliardi di dollari nel 2006 (a
cui vanno aggiunti altri 5,9 miliardi di dollari di servizi
Hi-Tech esportati). Dopo il rallentamento dell'economia
tra il 2000 e il 2001, l'industria Hi-Tech è stata la prima
a riprendersi con una crescita positiva già nel 2003. Nel
2006 il prodotto dell'ICT (Information & Communications
Technology - un settore primario dell'industria Hi-Tech)
ammontava a 24 miliardi di dollari. Contribuendo con un
17% al PIL del settore commerciale, dà impiego a 185.000
persone, spende in R&S in campo civile oltre 3,3 miliardi
di dollari ed esporta per quasi 16 miliardi di dollari.
Oltre il 90% dello stanziamento pubblico per R&S (7
miliardi di dollari nel 2006) viene destinato alle industrie
Hi-Tech, e la maggior parte di esso viene canalizzata in
fondi di capitale joint venture. Negli ultimi anni il governo
ha raccolto discreti dividendi dalle azioni di questi fondi,
250 | Economia
andando ben oltre la restituzione dei prestiti concessi a
compagnie start-up di successo. Oltre alle sei fondazioni
binazionali sopra citate, Israele ha firmato degli accordi
per finanziamenti congiunti di progetti R&S con USA,
Canada, Italia, Belgio, Austria, Francia, Svezia, Germania,
Olanda, Irlanda, Portogallo, Spagna, Hong Kong, India,
Turchia e Cina.
L'era della tecnologia informatica (internet, commercio
elettronico, ecc...) ha posto l'economia israeliana, e in
particolare le sue industrie Hi-Tech, all'avanguardia mondiale
nello sviluppo in questi campi. Numerose compagnie
israeliane internazionalmente riconosciute sono state
acquistate da grandi gruppi con transazioni da molti
miliardi di dollari. Il numero di nuove imprese start-up è
molto elevato e ciò è dovuto alle straordinarie capacità
innovative presenti in Israele, coniugate alla disponibilità di
manodopera altamente qualificata. La crescente presenza
di imprese israeliane a Wall Street e nelle Borse europee
è un'ulteriore manifestazione del rispetto che l'industria
Hi-Tech israeliana si è guadagnata.
L'Industria israeliana dei diamanti
Israele è leader mondiale nella produzione e
commercializzazione dei diamanti. Il principale motivo
di questo primato sta nel fatto che l'industria diamantifera
israeliana è sfaccettata quanto i suoi diamanti. Il diamante
israeliano è sinonimo di fiducia e affidabilità, garantisce di
251
non essere intaccato dal conflitto e di essere autentico.
A ciò va aggiunto che l'industria del diamante in Israele
è leader sia per le tecniche d'avanguardia utilizzate, che
per la maestrìa dei suoi operatori, assicurando in questo
modo – partendo dal diamante grezzo - la migliore
produzione di diamanti raffinati. I prezzi competitivi
sono garantiti dall'ampio inventario della produzione
locale e dall'esenzione dalle tasse delle importazioni
di materiale grezzo e raffinato. La Borsa dei Diamanti
israeliana, che ospita, sotto lo stesso tetto, l'esecuzione
delle operazioni e il soddisfacimento dei bisogni di
qualsiasi acquirente di diamanti, è il più grande mercato
di diamanti al mondo.
Nel 2006, le esportazioni di diamanti ammontavano a 13
miliardi di $, con gli USA tra i maggiori acquirenti (63%),
seguiti da Hong Kong (14%) e Svizzera (11%). Israele
fornisce la maggior parte della produzione mondiale di
piccole pietre finite, che sono poi la maggior parte delle
gemme usate nelle incastonature di gioielleria. Essa è
anche responsabile del 40 per cento della levigatura di
diamanti di tutte le misure e forme, facendo di Israele il
principale centro mondiale per la levigatura di diamanti,
per quanto riguarda sia la produzione sia il commercio.
Agricoltura
Il settore agricolo israeliano è caratterizzato da un sistema
252 | Economia
di produzione intensivo, costretto a misurarsi con la
scarsità di risorse naturali, in particolare con la ridotta
disponibilità di acqua e di terra coltivabile. La costante
crescita della produzione agricola è dovuta alla stretta
collaborazione fra ricercatori, agricoltori e industrie del
settore. Insieme, essi sviluppano e applicano nuovi metodi
in ogni campo del settore. Il risultato è un'agricoltura
moderna in un paese la cui superficie è per più della
metà desertica.
Poiché gli scienziati e gli agricoltori israeliani hanno
dovuto operare in un contesto ambientale difficile e
si sono scontrati con la scarsità delle risorse idriche, la
loro esperienza risulta particolarmente utile per i paesi
in sviluppo. Il suo successo risiede nella determinazione
e nella ingegnosità di agricoltori e scienziati che si sono
dedicati allo sviluppo di un'agricoltura fiorente e che hanno
così dimostrato al mondo che il vero valore della terra è
una funzione del modo nel quale questa viene utilizzata.
La stretta cooperazione tra R&S e l'industria, ha portato
allo sviluppo di un mercato agricolo commercialmente
orientato che esporta in tutto il mondo soluzioni agrotecnologiche - in particolare indirizzate a risolvere i
problemi legati all'acqua.
L'agricoltura in Israele è la storia del successo di una
lunga e aspra lotta contro condizioni avverse, condotta
facendo un uso ottimale della scarsa acqua e della terra
253
coltivabile (compresi moderni impianti di desalinizzazione,
il cui know-how è divenuto una carta vincente nel
campo dell'esportazione). Quando gli Ebrei iniziarono
a reinsediarsi nella loro patria storica, alla fine del XIX
secolo, i loro primi sforzi furono rivolti, soprattutto per
motivi ideologici, a trasformare la terra sterile in campi
fertili. Il segreto del successo dell'agricoltura israeliana
di oggi, risiede nella stretta interazione tra coltivatori e
ricercatori sponsorizzati dal governo, che cooperano per
lo sviluppo e l'applicazione di metodi sofisticati in tutti
i settori agricoli, così come per il progresso tecnologico,
le nuove tecniche d'irrigazione e gli strumenti agromeccanici innovativi.
Da quando Israele ha raggiunto l'indipendenza nel 1948,
la superficie coltivata totale è aumentata di 2,6 volte
fino a raggiungere approssimativamente 440.000 ettari;
i terreni irrigati sono aumentati di 8 volte e, alla metà
degli anni Ottanta, ammontavano già a circa 240.000
ettari. Tuttavia, a causa della crescente penuria d'acqua,
unitamente al processo di urbanizzazione, i terreni irrigati
sono scesi a meno di 200.000 ettari. Nell'ultimo mezzo
secolo il numero di insediamenti agricoli è cresciuto da
400 a 750, ma la quota di popolazione che li abita è scesa
dal 12 a meno del 5%.
Oggi Israele fa fronte alla maggior parte delle sue necessità
alimentari attraverso la produzione interna, integrata da
254 | Economia
importazioni, principalmente di granaglie, semi oleosi,
carne, caffè, cacao e zucchero, che sono ampiamente
compensate dalle esportazioni di prodotti agricoli. La sua
produzione agricola consiste in buona parte di latticini e
pollame, come pure di una grande varietà di fiori, frutta e
ortaggi, specialmente nelle aree più calde nelle quali gli
agricoltori traggono vantaggio dal clima per anticipare
le stagioni sui mercati europei. Nei mesi invernali, Israele
è la serra dell'Europa, dove esporta meloni, pomodori,
cetrioli, peperoni, fragole, kiwi, mango, avocadi, un'ampia
varietà di agrumi, rose a gambo lungo e garofani.
La percentuale di produzione agricola nel PNL è scesa tra
il 1950 e il 2006 dall'11 all'1,5 %, mentre la proporzione di
esportazioni agricole è diminuita dal 60 a meno del 2 per
cento delle esportazioni totali, nonostante un aumento
netto delle esportazioni annue da 20 milioni, nel 1950, a
1 miliardo di dollari nel 2006, grazie, fra l'altro, alla vasta
introduzione di nuovi metodi di coltivazione, di tecnologie
e sistemi di irrigazione moderni e di un'agricoltura orientata
verso l'esportazione.
Edilizia
Nei primi anni dello Stato, le costruzioni di progetti
residenziali hanno rappresentato l'84% del totale
dell'attività in campo edilizio. Successivamente, tenendo
conto della necessità di maggiori infrastrutture, questa
percentuale è oscillata fra il 70 e il 75 % fino al 1991,
255
quando, per rispondere ai bisogni di rinnovate ondate
di immigrazione, è risalita all'86 %. Il risultato fu che la
produzione del settore edile è cresciuta nettamente nel
1991, anno in cui il numero di nuove unità residenziali,
ha raggiunto la straordinaria quota di 83.500. Da allora
il dato annuale è diminuito costantemente, fino alle
29.000 del 2004. Il numero record di appartamenti finiti
è stato raggiunto nel 1992, con 70.100 unità abitative,
scendendo poi a 31.700 nel 2005. Considerato un tempo
un settore trainante dell'economia ed un barometro
dell'attività economica, il contributo del settore edile
al PIL nel 2006 è stato soltanto del 5%, un dato lontano
dal 30% del 1950.
Mentre inizialmente quasi tutta l'edilizia era il risultato di
iniziative e di investimenti governativi, tra il 1958 e il 1989
la partecipazione di quest'ultimo è gradualmente diminuita
dal 67 al 16 %. È poi temporaneamente aumentata agli inizi
degli anni novanta, quando il settore privato non riusciva
a far fronte alla domanda scaturita dall'improvviso afflusso
di centinaia di migliaia di immigranti. Negli ultimi anni, il
generale miglioramento del livello di vita - unitamente alla
domanda per l'acquisto da parte di stranieri di proprietà
in Israele - pare essere segnato da un fenomeno locale
piuttosto nuovo: l'aumento dei prezzi degli appartamenti
più costosi, e in parallelo la diminuzione dei prezzi di
quelli più economici.
256 | Economia
Vi sono compagnie israeliane che sono presenti a
livello mondiale, fra le aziende leader nel design e
nella produzione di materiali di costruzione, di parti e
componenti prefabbricate quali porte, finestre, sanitari,
materiale idraulico, accessori e simili. Questi prodotti
vengono commercializzati con successo all'estero e
possono essere trovati in tutto il mondo presso i più
grandi fornitori di materiali da costruzione.
Trasporti e comunicazioni
L'importanza del settore dei trasporti e delle comunicazioni
va molto al di là del suo semplice dato numerico nell'ambito
delle statistiche economiche, trattandosi di un'industria
infrastrutturale che serve tutti gli altri settori dell'economia
nonché le famiglie stesse. È in realtà più un servizio che
un settore di produzione e sta crescendo, così come
in tutte le moderne economie, più velocemente delle
industrie di produzione. Negli ultimi anni si è registrata
una crescita notevole nel reparto aeronautico di questo
settore (grazie alla parallela crescita nel turismo), ma la
crescita nel settore delle comunicazioni è stata persino
più rapida.
Con un contributo approssimativo dell'oltre 7 % al PIL
nel 2006, il settore dei trasporti e delle comunicazioni ha
costituito circa l'8% delle esportazioni di beni e servizi, e
ha impiegato il 5 % della forza lavoro del paese. Il 36 %
del suo prodotto deriva dai trasporti terrestri, il 20 % da
257
trasporti marittimi e aerei, il 39% dalle comunicazioni e
il resto da servizi vari.
Dall'inizio degli anni '50 il tonnellaggio lordo totale della
flotta mercantile è aumentato di oltre dieci volte, mentre
le linee aeree trasportano un numero di passeggeri cento
volte superiore. Nello stesso periodo la lunghezza della
rete stradale è stata raddoppiata, il numero degli autobus
più che triplicato e quello degli autocarri è aumentato
di dieci volte.
Turismo
I turisti sono attratti dalla varietà geografica
d'Israele, dai suoi siti archeologici e religiosi,
dal sole che splende in modo quasi illimitato
e dalle modernissime strutture turistiche sul
Mar Mediterraneo, sul Lago Kinnèret (Mar
di Galilea), sul Mar Rosso e sul Mar Morto.
Nel 2000 ha visitato il paese il maggior
numero di turisti mai registratosi, circa 2,41
milioni di persone (rispetto alle 33.000 del
1950, alle 118.000 del 1960, alle 441.000 nel 1970, a 1,18
milioni nel 1980, e a 1,34 milioni nel 1990). A causa delle
circostanze politiche, questo dato è sceso a 1,2 milioni nel
2001 ed è di nuovo cresciuto fino 1,84 milioni nel 2006 e
le aspettative per il 2007 sono di raggiungere i 2,3 milioni
di visitatori. Il 57% di questi turisti sono europei, il 32%
proviene dalle Americhe e l'8% dall'Asia.
Giaffa vecchia:
un turista per i
vicoli di pietra
•
Ministero del
Turismo
258 | Economia
Il turismo ha dato a Israele una entrata
di valuta straniera di 2,8 miliardi nel
2006, vale a dire il 5% di tutti gli introiti
provenienti dalle esportazioni e il 16,8%
dell'esportazione di servizi.
Gerusalemme:
un gruppo jazz
per le strade
del quartiere di
Nahalat Shiv'a
•
Ministero del
Turismo
Sebbene questa industria contribuisca
soltanto per meno del 3% al PIL, possiede
un valore aggiunto di valuta estera dell'85%
(ovvero il maggior valore aggiunto tra le industrie di
esportazione del paese), con circa 80.000 impiegati. Il
turismo, con il suo enorme potenziale ancora oggi sfruttato
solo parzialmente, è uno dei fattori principali nei piani di
futura crescita economica di Israele.
259
CULTURA
Teatro e spettacolo
262
Spettacoli d'intrattenimento
268
Cinema
270
Musica
276
Danza
285
Letteratura
291
Arti visive
306
Musei
319
Archeologia
325
Mezzi d'informazione
330
Sport
333
I legami culturali internazionali d'Israele
343
260 | Cultura
261
CULTURA
Israele è un antico-nuovo paese, di piccole dimensioni ma
con un paesaggio di grande varietà ed una popolazione
eterogenea e culturalmente attiva. Quattro millenni di
tradizione ebraica, oltre cento anni di Sionismo, e oltre
mezzo secolo di stato moderno, hanno contribuito alla
formazione di una cultura che ha già creato una sua
identità, mantenendo al contempo l'unicità delle sue 70
diverse comunità. Trattandosi di una società composta
in maggioranza di immigranti, l'espressione creativa di
Israele ha assorbito molte differenti influenze culturali e
sociali, mescola tradizione e innovazione e aspira a seguire
una via fra il particolarismo israeliano e l'universalismo.
La costante ricerca di un'identità culturale viene espressa
attraverso la creatività in un'ampia gamma di forme d'arte,
apprezzate e godute da moltissime persone, come parte
della propria vita quotidiana.
Disegno di Noam Nadav
)'‫ ג‬:'‫' (דברים ח‬...‫כי לא על הלחם לבדו יחיה האדם‬...
Sappi che l'uomo non vive di solo pane (Deuteronomio 8,3)
262 | Cultura
TEATRO E SPETTACOLO
Per gentile
concessione
del Teatro Khan,
Gerusalemme
Il teatro ebraico, a differenza della letteratura, non
esisteva nell'antica cultura ebraica, né si sviluppò dal
teatro yiddish, così popolare nelle comunità ebraiche
dell'Europa Orientale fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Ebbe il suo inizio con la fondazione nel 1917 a Mosca di
un Teatro Ebraico, Habimah (il palcoscenico), sotto la
guida del regista russo Costantin Stanislavsky e con il
talento scenico di Hanna Rovina (1892-1980) alla quale
più tardi sarebbe stato riconosciuto il
titolo di “Primadonna del teatro ebraico".
Nel 1931 la compagnia si stabilì con una
sede permanente a Tel Aviv.
Il teatro israeliano è composto da molti
e differenti elementi - contemporanei e
classici, indigeni e importati, sperimentali
e tradizionali - con drammaturghi, attori,
registi e produttori dai diversi background,
che si trovano a fondere materiale straniero
con quello locale, e a creare da questo, in
modo graduale, un teatro israeliano con
suoi propri caratteri distintivi. Lo scenario
teatrale è molto attivo, con molti teatri
di repertorio professionali e dozzine di
compagnie regionali e dilettantistiche,
263
che si esibiscono in tutto il paese di fronte a pubblici
vasti e affezionati. Negli ultimi anni diverse compagnie
israeliane hanno compiuto tournée nell'Europa occidentale
e orientale e negli Stati Uniti, partecipando a festival
internazionali, compresi quelli di Edimburgo e Berlino, e
hanno fatto la loro comparsa nei maggiori eventi teatrali
in Europa, negli Stati Uniti e altrove. Un certo numero
di gruppi semi-professionali e dilettantistici si esibisce
anche in inglese e in russo.
Fra gli scrittori di teatro di maggiore spicco, molti dei
quali hanno ricevuto riconoscimenti internazionali, si
annoverano personaggi quali Hanoch Levine, Yehoshua
Sobol, Hillel Mittelpunkt ed Ephraim Kishon. Le compagnie
professionali più importanti si trovano nelle quattro
maggiori città del paese.
Habima, il teatro nazionale, ha sede a Tel Aviv in un
complesso che ha al suo interno tre sale (per un totale
di 1520 posti) e una partecipazione media del circa 90
per cento della sua capienza, e ciò grazie ai suoi oltre
30.000 abbonati all'anno. Il suo repertorio comprende
testi teatrali tradizionali legati a temi ebraici, lavori di
commediografi Ebrei contemporanei e traduzioni di
opere classiche, drammi e commedie note sulla scena
internazionale, dirette da registi di fama mondiale,
talvolta chiamati appositamente per mettere in scena
produzioni locali.
264 | Cultura
Il Teatro Cameri, teatro municipale di Tel Aviv dal 1970,
è stata la prima compagnia a mettere in scena ritratti
realistici di vita israeliana e ha continuato a contribuire allo
sviluppo del teatro ebraico, con un repertorio vivace, nel
quale si possono trovare le maggiori opere drammatiche
israeliane ma anche adattamenti dei principali successi
teatrali classici e moderni. Oggi, il Teatro Cameri è situato
in un nuovo modernissimo complesso che comprende 4
sale ed è adiacente al Tel Aviv Performing Arts Center. La
produzione dell'Amleto, con Itay Tiran nel ruolo del principe
Amleto, ha avuto un enome successo di pubblico sia in
Israele che all'estero. Questa premiata interpretazione, è
stata presentata come parte del Festival Shakespeare a
Washington che ha avuto luogo nel Kennedy Center for
the Performing Arts.
Il Teatro Municipale di Haifa, (in questa città del Nord) è
un teatro di repertorio che presenta produzioni israeliane
e opere straniere, sia classiche che moderne.
Il Teatro di Beer Sheva è un teatro di repertorio che
presenta lavori contemporanei originali ma anche opere
straniere classiche e contemporanee tradotte.
Il Teatro Beit Leissin a Tel Aviv è un teatro di repertorio
che presenta sia opere israeliane che lavori stranieri
contemporanei tradotti.
265
Il Teatro Arabo è un teatro professionale per adulti in
lingua araba e presenta opere originali dei paesi arabi
ma anche lavori contemporanei tradotti.
Il Teatro Beit Haghefen è un teatro professionale in
lingua araba per bambini e giovani che porta in scena
opere teatrali contemporanee, anche di altri paesi.
Il Teatro Khan, il solo teatro di repertorio a Gerusalemme,
offre un misto di lavori contemporanei e classici, in una
sala assolutamente unica, situata in un 'antica locanda
restaurata, risalente all'epoca turca.
Il Teatro Ghesher, fondato nel 1991 per offrire ai nuovi
immigrati dall'ex Unione Sovietica una possibilità di
svago artistico, ha iniziato presentando produzioni di
alto livello in lingua russa. A seguito del suo successo di
pubblico e di critica, è entrato ora nella corrente principale
del teatro israeliano con lavori teatrali in lingua ebraica.
Esso ha rappresentato Israele in prestigiosi festival in
tutto il mondo.
Il Teatro Clipa è stato fondato nel 1995 da Idit Herman,
ballerina e direttrice, e Dmitry Tyulpanov (Russia), attore
e musicista. Questa compagnia intreccia le arti del teatro,
della danza, del design e della musica. Il gruppo, i cui
lavori sono in gran parte muti, lancia dai due ai quattro
nuovi spettacoli l'anno. La gran parte vanno in scena per
266 | Cultura
periodi limitati, alcuni addirittura una sola volta, in una
location speciale per l'occasione.
F. Sklar
Il Teatro per bambini e giovani, mette in
scena rappresentazioni per tre differenti
fasce d'età presso scuole e centri culturali
in tutto il paese, tiene corsi di recitazione
e di teatro e fornisce istruttori per speciali
seminari nell'ambito della scuola.
∫‚ÈˆÓ Ô¯˜‰ Ô¯ˇÈ˙
Il Festival di Akko è un festival di teatro
"fringe" – di avanguardia - dove vengono
presentate le prime di opere israeliane
nuove e sperimentali. È strutturato in
una competizione fra rappresentazioni al
coperto, in spettacoli all'aperto e in strada
e in esibizioni di ospiti internazionali.
Il Festival del Teatro per bambini ha
luogo a Haifa e presenta nuovi lavori per
bambini. Comprende una competizione
e spettacoli di ospiti internazionali.
Poster del Festival
Internazionale
delle Marionette,
Gerusalemme
•
Per gentile
concessione di
Navon Art
Il Teatro del Treno è stato aperto a
Gerusalemme nel 1981 come teatro
per marionette. Offre una varietà di spettacoli dalle più
classiche rappresentazioni a colorati racconti di storie
per bambini, fino al festival di strada per tutta la famiglia.
ıÂÁ‰ „¯˘Ó
267
Questo teatro è anche il promotore del festival annuale
del Teatro delle Marionette.
La preparazione nella recitazione, nella regia e nelle altre
professioni del palcoscenico avviene presso l'Università
di Tel Aviv, l'Università di Gerusalemme, la Scuola BeitZvi per le Arti dello Spettacolo (Ramat Gan), lo Studio di
Recitazione Nissan Nativ (Tel Aviv e Gerusalemme) e la
Scuola di Recitazione del Seminario di Kibbutz.
268 | Cultura
SPETTACOLI D'INTRATTENIMENTO
Rita
•
Ufficio Stampa
del Governo
/ A. Ben- Gershom
Il concetto di intrattenimento “popolare" ha avuto i suoi
inizi in Israele nel corso degli anni '40 con gruppi come
Ciszbatron, Matatèh e Batzal Yarok. Il
grande impulso si è avuto comunque
negli anni ‘60 con la formazione di gruppi
d'intrattenimento legati alle varie unità
militari. Fra gli artisti più noti del paese
che iniziarono la loro carriera nel corso
del servizio militare vi sono Haim Topol, Si
Hyman, Miri Aloni, Dorit Reuveni e Yardena
Arazi. In questi anni, il gruppo comico
israeliano Hagashash Hachiver raggiunse
la fama e per anni ha messo in scena quelli
che sono diventati sketch israeliani classici.
Il gruppo ha anche vinto il Premio Israele
alla carriera nel campo delle arti.
Sebbene la radio e la televisione siano
i principali mezzi per l'intrattenimento
popolare, hanno regolarmente luogo in
ogni parte del paese anche spettacoli dal
vivo di comici, cantanti, musicisti complessi
e altri gruppi.
Bukharan
Ensemble
•
Y.Loeff Gershom
Alcuni cantanti, come Arik Einstein, Shlomo
Arzi, Matti Caspi, Rita, Dana International,
Corinne Alall, Hava Albertstein, Shalom
269
Hanoch e Yehudit Ravitz, hanno raggiunto una grande
celebrità, e lo stesso si può dire per alcuni complessi, fra i
quali vi sono Tea Packs, Mashina, Atraf, Etnix e Haverim shel
Natasha e Bet Habubot. Alcuni artisti, come Dudu Fisher, la
compianta Ofra Haza, Rami Kleinstein, Aviv Ghefen, David
Broza e Noa (Ahinoam Nini) hanno raggiunto la fama
anche fuori d'Israele. Nel 1998, la transessuale israeliana
Dana International ha vinto il Festival dell'Eurovisione ed
è diventata una star internazionale. La sua canzone "Diva"
è stata scelta fra le 14 canzoni più amate dell'Eurovisione.
Recentemente, Dana International ha pubblicato il suo
undicesimo album: "Hakol dze letovà" (Tutto è per il
bene).
Sono stati anche prodotti, in traduzione ebraica e con
un entusiasmante successo di pubblico, revival di grandi
musical come "I Miserabili" e "The sound of Music".
Sempre più popolare fra tutti gli israeliani sta diventando
un genere musicale mediterraneo, che ha la sua fonte
principale in influenze arabe e greche e che viene
eseguito da cantanti come Boaz Sharabi, Yeuda Poliker,
Sarit Hadad, Avihu Medina, Margalit Tsa'anani, Zehava
Ben e Ofer Levy. Tra i nuovi nomi vi sono Eyal Golan, Amir
Benayoun e Miri Mesika.
Una nuova generazione di comici soprattutto del genere
stand-up, come Eli Yatzpan, e Adi Ashkenazi, sta iniziando
ad attirare un sostanziale seguito.
270 | Cultura
Per gentile concessione della Scuole di Cinema, Arti e Televisione Ma'alè
CINEMA
La produzione cinematografica israeliana ha subito grandi
sviluppi rispetto ai suoi inizi, negli anni '50. Le prime opere
prodotte e dirette da israeliani - come "Hill
24 does not answer" (La collina 24 non
risponde) e “They were ten" (Erano dieci) tendevano, come nella letteratura, a essere
filmate secondo il modello eroico di quel
periodo. Alcuni dei recenti film rimangono
profondamente radicati all'esperienza
israeliana, e trattano temi quali quelli che
riguardano i sopravvissuti all'Olocausto e i
loro figli ("The summer of Aviya" - L'estate
di Aviya - di Ghila Almagor, e il suo seguito
“Under the domim tree" - Sotto l'albero di
domim) e i travagli dei nuovi immigranti
("Shchur", diretto da Hanna Azoulai e
Shmuel Hasfari, oppure "Coffe with Lemon",
diretto da Leonid Gorivets). Altri riflettono
una tendenza predominante che si indirizza
all'attuale realtà israeliana, confrontandosi
con il conflitto arabo-israeliano (“Beyond the walls" - Al di
là delle mura - di Uri Barbash) o inserendosi nel contesto
di una società universalista, in certa misura alienata ed
edonistica (“A siren's song" - Il canto della sirena -, “Life
according to Agfa" - La vita secondo Agfa - e “Tel Aviv
stories" - storie di Tel Aviv).
271
Anche negli ultimi anni, il cinema israeliano ha fatto
grandissimi passi in avanti producendo film quali "Campfire"
- "Fuoco di accampamento", di Joseph (Yossi) Cedar, una
storia, ambientata negli anni Ottanta, di una famiglia di
religiosi sionisti di Gerusalemme che lotta per ristabilire
la normalità familiare dopo la morte del padre, o anche
“Broken Wings” - "Ali Spezzate", il premiato film di Nir
Bergman, nel quale il regista affronta il tema della perdita
di un familiare e della necessità dell'accettazione. "Turn
Left At The End of The World" - "Alla fine del mondo gira
a sinistra" si occupa di relazioni di amicizia interculturali
che nascono in un paese di nuovi immigrati, in mezzo
al deserto, e "Aviva, my love" - "Aviva, amore mio" ha
ottenuto 10 premi in Israele, Shangai e Tokyo.
Eytan Foz è un altro regista molto popolare e conosciuto.
Tra i film di Fox "The bubble" - "La Bolla", che esplora la
vita contemporanea di Tel Aviv, tenendo sullo sfondo il
conflitto arabo-israeliano, "Yossi e Jagger" parla dell'amore
e del desiderio omosessuale tra i soldati dell'IDF, e "Walk on
the water" - "Camminare sull'acqua". Fox ha anche diretto
un classico tra le serie televisive israeliane, "Florentine"
(1997), che racconta le disillusioni di giovani israeliani che
vivono in un quartiere shabby-chic di Tel Aviv.
Nel 2007 il cinema israeliano si è guadagnato molti
riconoscimenti all'estero. Joseph Cedar, con il suo film
Beaufort, sulla guerra del Libano, ha vinto il premio alla
272 | Cultura
regia ed ha ottenuto altri 11 riconoscimenti al Festival di
Berlino. Il film era anche tra i 5 candidati all'Oscar conferito
dall'Accademia per le Arti e le Scienze di Los Angeles, come
migliore film straniero. Il regista di "Sweet Mud", Dror Shaul,
ha ottenuto il primo premio al Sundance Film Festival per
le opere internazionali; "Padre Mio, Signore Mio", di David
Volach, un film su una famiglia ultraortodossa in vacanza,
ha ottenuto il primo premio come film straniero al Tribeca
Film Festival e "Meduse", diretto dallo scrittore Etgar Keret
e Shira Gaffen, ha ricevuto la Camera d'Or a Cannes. Tra
gli altri riconoscimenti a sorpresa c'è stato "La Banda" di
Eran Kolirin, un film che racconta la visita di una banda
della polizia egiziana in Israele: i suoi elementi si perdono
e vedono così un lato inaspettato di Israele. Il film ha vinto
tre premi a Cannes: il premio internazionale della critica,
il premio per la migliore opera prima e il premio Coup
de Coeur / Uncertain Regard. L'attrice israeliana Hanna
Laslo ha vinto il premio come miglior attrice per la sua
interpretazione nel film "Free Zone", del regista Amos Gitai,
al 58esimo festival di Cannes. Negli ultimi anni, altri film e
registi israeliani hanno vinto premi internazionali.
L'esportazione del cinema è in crescita dal momento che
sempre più film prodotti in Israele riscuotono successo
all'estero, e un numero sempre maggiore di produzioni
straniere dai grandi incassi e co-produzioni vengono
girate nel paese. Il Centro Cinematografico Israeliano, un
dipartimento del Ministero del Commercio e dell'Industria,
273
Poster del film "Baeaufort", giunto alla nomination all'Oscar come miglior film straniero.
•
Per gentile concessione dei produttori di "Beaufort"
274 | Cultura
Per gentile concessione della Scuola di Cinema, Arti e Televisione Ma'alè
promuove la produzione di film in Israele di produttori
locali e stranieri e fornisce vari servizi, dall'instaurazione di
contatti professionali all'offerta di incentivi finanziari.
Eventi importanti come il Festival del
Cinema della Cinematica di Gerusalemme,
e il Festival del Cinema di Haifa e di Sderot,
uniti ai festival di cinema israeliano all'estero,
aiutano a diffondere la conoscenza della
produzione cinematografica israeliana.
La Cinemateca di Gerusalemme,
recentemente restaurata, consiste in un
archivio di migliaia di film, una biblioteca
per la ricerca, sale per la visione di film e
uno spazio espositivo. Presenta regolari
proiezioni, spesso organizzate in cicli
a tema preparati in cooperazione con
ambasciate, istituti culturali o organi
municipali e, quando la cosa è possibile,
con la partecipazione di sceneggiatori,
registi e attori. Dal 1984 viene organizzato un festival
cinematografico annuale non competitivo, che ha
portato nel paese molti film e produzioni video di alta
qualità. I corsi educativi per adulti che la Cinemateca
offre hanno un buon seguito e i programmi condotti
con le scolaresche di Gerusalemme incoraggiano l'analisi
critica di questo popolare mezzo comunicazione. Ci sono
sezioni della Cinemateca anche a Tel Aviv e a Rosh Pina.
275
Le sale cinematografiche sono molto popolari in Israele
e la catena Lev offre al pubblico la proiezione di film in
location molto intime in tutto il paese.
L'Archivio Cinematografico Spielberg presso l'Università
Ebraica di Gerusalemme contiene la più ampia raccolta al
mondo di materiale cinematografico riguardante sia temi
ebraici, che vita ebraica e in Israele. Gestito dall'università
assieme agli Archivi Centrali Sionisti, la sua principale
attività è quella di raccogliere, conservare e catalogare
filmati ebraici e di mettere questo materiale a disposizione
di ricercatori, sceneggiatori del cinema e della televisione
e produttori di ogni parte del mondo.
276 | Cultura
MUSICA
La musica ha iniziato ad occupare un posto importante
nella vita culturale della comunità ebraica in Palestina
(Terra d'Israele) dopo la Prima Guerra Mondiale con
vari tentativi, compiuti da entusiasti amatori e da un
limitato nucleo di musicisti di professione, di formare
un'orchestra sinfonica, una compagnia corale e perfino
una compagnia operistica. Tuttavia, la musica divenne
un'attività importante su un piano professionale solo
negli anni '30, quando affluirono nel paese, spinti dalla
minaccia del nazismo in Europa, centinaia di insegnanti,
studenti, compositori, orchestrali e cantanti, e con loro
migliaia di amanti della musica.
L'Orchestra Filarmonica di Palestina (oggi Orchestra
Filarmonica d'Israele), fondata su iniziativa del violinista
Bronislaw Huberman, originario della Polonia, diede il
suo primo concerto a Tel Aviv nel 1936 sotto la direzione
L'Orchestra
Filarmonica di
Israele
•
Per gentile
concessione
dell'Orchestra
Filarmonica di
Israele
277
della bacchetta di Arturo Toscanini. Essa divenne
immediatamente uno dei pilastri della vita musicale del
paese, acquistandosi nel corso degli anni la reputazione
di una delle migliori orchestre al mondo. Subito dopo
veniva fondata un'orchestra radiofonica (oggi Orchestra
Sinfonica di Gerusalemme) i cui concerti trasmessi per
radio attiravano decine di migliaia di ascoltatori.
Più tardi sono state poi fondate altre organizzazioni attive
in campo musicale, fra queste l'Orchestra da Camera
d'Israele, la Sinfonietta di Be'er Sheva, le varie orchestre
delle città di Haifa, Netanya, Holon, Ramat Gan e Rishon
Lezion e la Kibbutz Orchestra, i cui membri vengono dai
numerosi kibbutz del paese.
Nei primi anni '80, la Nuova Opera d'Israele ha iniziato ad
allestire produzioni di alto livello professionale, facendo
rivivere l'entusiasmo del pubblico per l'opera, diminuito in
seguito allo scioglimento della prima compagnia operistica
permanente, avvenuto alcuni anni prima.
Agli inizi degli anni '90, la vita musicale israeliana ha
subito una trasformazione con il massiccio afflusso di
oltre un milione di Ebrei provenienti dall'ex-Unione
Sovietica. Questa immigrazione ha portato con sé molti
musicisti di professione, fra questi molti orchestrali,
cantanti e insegnanti di musica, il cui impatto è sentito
nella formazione di nuove orchestre sinfoniche e da
278 | Cultura
camera, come pure di piccoli gruppi, e nella dinamica
iniezione di talento e di vitalità musicale presente nelle
strutture educative scolastiche, nei conservatori e nei
centri comunitari di tutto il paese.
La tradizione della musica da camera, anch'essa iniziata
negli anni '30, viene portata avanti da diversi complessi
e gruppi corali ben noti sulla scena internazionale, i
quali, con l'immigrazione degli anni '90, sono aumentati
sia in numero sia in varietà. Fra i gruppi più importanti
vi sono la Camerata di Rehovot, l'Orchestra da Camera
dei Corpi Educativi dell'IDF (l'esercito israeliano) e la
Camerata Kashtaniot di Ramat Hasharon. Sono molte le
città, grandi e piccole, che sponsorizzano i propri cori, e
numerosi sono i festival dedicati alla musica corale, fra
questi il Liturgica che ha luogo a Gerusalemme, quello
di musica vocale che si svolge nelle chiese di Abu Gosh
e il festival Zimriyà.
Le esibizioni musicali, dai recital ai concerti tenuti da
orchestre sinfoniche che presentano un ampio repertorio
di opere classiche, hanno luogo sia in siti storici come gli
anfiteatri romani restaurati di Cesarea e di Beit She'an,
sia in due grandi sale per concerti, l'Auditorio Mann
a Tel Aviv e il Centro Internazionale dei Congressi di
Gerusalemme. Fra i luoghi d'incontro di dimensioni minori
vanno ricordati il complesso del Teatro di Gerusalemme,
il nuovo Centro per le Arti dello Spettacolo di Tel Aviv,
279
il Museo di Tel Aviv e quello d'Israele, e i centri culturali
di città piccole e grandi e di kibbutzim in tutto il paese.
I frequentatori israeliani dei concerti sono entusiasti e
comunicativi, qualità queste, molto apprezzate tanto
da rinomati musicisti ospiti quanto da solisti israeliani di
fama mondiale, quali Pinhas Zuckerman, Shlomo Mintz,
Daniel Barenboim ed Itzhak Perlman, i quali ogni anno
prendono parte allo scenario musicale del paese.
Tra gli eventi musicali di portata mondiale che hanno
luogo in Israele vi sono il Concorso Internazionale per
Arpa e il Concorso Pianistico Artur Rubinstein. Vi sono
poi festival locali quali il Festival Musicale del Kibbutz
Ein Gev, quello di Musica da Camera del Kibbutz Kfar
Blum, e il Festival Jazz del Mar Rosso a Eilat, che attirano
un pubblico caloroso, mentre il Festival d'Israele, che
presenta spettacoli di musica, teatro e danza eseguiti da
gruppi provenienti da ogni parte del mondo, trasforma
ogni primavera Gerusalemme per tre settimane, in un
magnete culturale.
La creazione di una musica specificamente israeliana si
è evoluta dalla metà degli anni '40, da quando, cioè, la
composizione cominciò ad essere praticata a un livello
professionale. Mentre le tradizioni russe e francesi, le
forze romantiche e post-romantiche tedesche e le vivaci
evocazioni di compositori europei più tardi, avevano
tutte impresso il loro marchio sulle composizioni locali,
280 | Cultura
gradualmente è andata cristallizzandosi una nuova
espressione della Israele moderna, nel cosiddetto stile
“mediterraneo", la quale ha integrato le tradizionali melodie
orientali con la recitazione delle antiche preghiere.
La prima generazione di compositori israeliani, tutti
di origine europea, compì grandi sforzi, dopo essere
immigrata nel paese, per comporre in un nuovo linguaggio
musicale. Paul Ben-Haim utilizzò tonalità estese allo
scopo di creare uno stile post-espressionistico, saldando
il vecchio e il nuovo, l'Oriente e l'Occidente; Oedon
Partos vide nell'assimilazione di un folklore autentico
un importante metodo compositivo; Alexander Uriah
Boscovitch usò forme di espressione popolari come unità
di base per la costruzione compositiva; Yosef Tal gettò
le fondamenta della composizione elettronica in Israele
e, infine, Mordechai Seter si concentrò sull'integrazione
nelle sue opere di melodie e ritmi yemeniti.
La seconda generazione, composta in maggioranza da
compositori che erano stati direttamente o indirettamente
discepoli della prima, ha lavorato ad un'espressione musicale
che integra la lingua ebraica, con le sue consonanti e
le sue intonazioni, la sua rilevanza nella liturgia e nella
tradizione ebraica, e la sua fusione nel mondo orientale.
Il terzo e più recente gruppo di compositori desidera
prender parte alla composizione internazionale senza
profilo nazionale, lottare contro l'Olocausto attraverso
281
la musica e abbattere le barriere all'interno della musica,
fondendo le tradizioni orientali e quelle occidentali e
incorporando alcune innovazioni prese da generi di
musica popolari.
I giovani talenti musicali d'Israele, iniziano la loro formazione
frequentando uno dei numerosi conservatori o studiando
presso uno dei centinaia di insegnanti privati; molti
acquisiscono esperienza entrando a far parte di una delle
orchestre giovanili del paese. Gli studi superiori sono forniti
da accademie per la musica e la danza che assicurano
titoli accademici e che si trovano a Gerusalemme e a Tel
Aviv. Vi sono frequenti lezioni di perfezionamento per
cantanti, orchestrali e complessi da camera, condotte da
artisti famosi ospiti, nelle accademie stesse o nel Centro
Musicale di Gerusalemme.
L'educazione e la ricerca musicale negli istituti d'istruzione
superiore, sono state inaugurate agli inizi degli anni
'60 con la fondazione della Cattedra di Musicologia a
nome di Artur Rubinstein presso l'Università Ebraica di
Gerusalemme. Da allora, si sono aggiunti dipartimenti di
musicologia anche nell'Università di Tel Aviv e in quella di
Bar Ilan. Due sono le principali aree di specializzazione: la
musica ebraica e la musica dei vari gruppi etnici d'Israele,
con particolare enfasi sulla musica delle comunità
orientali-sefardite.
282 | Cultura
Canzone per la pace
Lasciate che il sole sorga
e dia luce al mattino,
la preghiera più pura
non ci farà tornare indietro.
Colui la cui candela fu spenta
e che fu sepolto nella polvere,
non sarà svegliato da un grido
amaro,
né verrà da questo riportato
indietro.
Nessuno ci farà tornare qui
dalla fossa oscura della morte,
ecco - neppure il giubilo di vittoria,
né canzoni di lode serviranno.
(ritornello)
E allora cantate solo una
canzone per la pace,
non mormorate una
preghiera.
È meglio cantare una
canzone di pace
con un grande grido.
I primi pionieri portarono con sé i propri
canti, traducendo i versi originali in ebraico
o inserendo nuove parole ebraiche a
melodie gelosamente custodite. Da allora
sono state scritte migliaia di canzoni con
melodie che hanno fatto propri elementi
degli stili musicali portati da ondate
consecutive di immigranti la cui origine
spaziava dalle tradizioni arabe e yemenite,
fino al moderno rock e pop, talvolta
adattati a testi biblici o tradizionali, altre
volte a versi moderni di poeti e parolieri
israeliani.
Mentre è difficile dare una vera definizione
di canzone tipica ebraica, gli israeliani fanno
distinzione fra canzoni scritte in lingua
ebraica, su vari temi e in una grande varietà
di stili, e lo Shir Ivri (‘Canzone Ebraica'), le
cui parole trasmettono le voci, i valori e
gli umori del paese e le cui melodie sono
dominate da influenze slave.
Accompagnando i principali eventi storici
nella vita nazionale del popolo ebraico nel
corso dell'ultimo secolo, queste canzoni
hanno registrato i sogni, i dolori e le speranze
della nazione. Pur esprimendo, come tutte
283
le canzoni popolari, sentimenti universali,
esse sono anche forte manifestazione di
sentimenti israeliani quali l'amore per il
paese e per il suo paesaggio. Sono queste
le canzoni che tutti conoscono, che sono
diventate parte integrale del bagaglio
culturale della nazione.
Gli israeliani amano cantare le proprie
canzoni, da quelle del periodo prima della
fondazione dello stato a quelle scritte di
recente. Le riunioni per cantare in gruppo
hanno luogo sia in sale pubbliche che
in case private, in sale da pranzo dei
kibbutzim e in centri comunitari, durante
escursioni e intorno ai falò, spesso sotto
la guida di un conduttore professionale,
con l'accompagnamento del pianoforte,
della fisarmonica o della chitarra. La
partecipazione a tali attività di canto
comune genera un senso di unione, evocato
da sentimenti patriottici e dalla nostalgia
per il primo periodo pionieristico e per
la lotta per l'indipendenza, per le guerre
vinte, per gli amici perduti e per momenti
ricorrenti di speranza e amore.
Lasciate che il sole penetri
attraverso i fiori,
non guardate indietro,
lasciate in pace quelli che se
ne sono andati
Alzate gli occhi con
speranza
non attraverso i mirini dei
fucili.
Cantate una canzone per
l'amore
e non per le guerre.
Non dite verrà il giorno,
portate questo giorno
perché non è un sogno.
E in tutte le piazze della città
festeggiate solo la pace.
Parole di Yaacov Rotblit
Musica di Yair Rosenblum
284 | Cultura
Musica contemporanea
La scena musicale contemporanea israeliana è molto
varia, spesso audace. La band hip hop Hadag Nahash, per
esempio, usa la musica per esprimere cinismo politico.
Uno dei loro pezzi più famosi è "Shirat Hasticker" [La
canzone dell'adesivo, n.d.t.], scritta insieme allo scrittore
israeliano David Grossman. Le parole della canzone sono
una fusione degli slogan letti sui paraurti delle macchine
israeliane. Gli slogan che esprimono posizioni opposte,
sono giustapposti in modo da creare un ritratto furente,
ironico, e spesso assurdo della vita israeliana.
Altri gruppi, come Idan Raichel Project hanno unito
l'eredità musicale etiope con l'anima mediorientale ed
influenze liturgiche. Band quali Teapacks, Mashina e
Knesiyat Hasechel, come pure solisti come Ehud Banai,
Shlomo Artzi e anche Sarit Haddad sono veterani nella
tradizione musicale israeliana ma hanno mantenuto
intatta la loro popolarità.
Molti dei nuovi protagonisti della scena pop israeliana
sono emersi attraverso il programma televisivo Kochav
Nolad (È nata una stella), la risposta israeliana all'americano
American Idol. Ninet Tayeb, Harel Moyal e Yehuda Sa'ado
sono solo alcuni fra quelli che hanno visto nascere la
propria carriera musicale dal programma. Il vincitore del
2007 è stato Boaz Mauda, nella cui musica riecheggia la
tradizione musicale della sua famiglia yemenita.
285
DANZA
Per gentile
concessione della
Kibbutz
Contemporary
Dance Company
Nella vita comunitaria e religiosa del popolo ebraico la
danza è stata vista come espressione di gioia e di dolore
sin dai tempi della Bibbia ed è oggi parte integrante delle
celebrazioni religiose, nazionali, comunitarie e familiari.
La danza contemporanea si è sviluppata in due direzioni:
da una parte la diffusione del genere folkloristico che
ha accompagnato i primi abitanti impegnati nell'opera
di ricostruzione della propria antica patria; dall'altra la
nascita di una danza artistica che porta a vere e proprie
produzioni scenografiche create da coreografi professionali
ed eseguite da danzatori professionisti.
La danza come forma d'arte è stata introdotta nel paese
negli anni '20 da insegnanti e appassionati giunti da poco
dai centri della cultura Europea. Dopo la fondazione dello
stato, sono stati diversi i gruppi, ciascuno fondato sulla base
286 | Cultura
di un orientamento o stile diverso, che hanno sviluppato
un alto livello professionale. Oggi, più di una dozzina di
compagnie di danza professionali, la maggioranza delle
quali ha la propria base a Tel Aviv, presentano un vario
repertorio sia all'interno del paese sia all'estero.
L'Israel Ballet è emerso da uno studio di danza classica
fondato dai suoi direttori artistici, Berta Yampolsky e
Hillel Markman. È l'unica compagnia professionale di
danza classica nel paese e si esibisce in opere classiche,
neoclassiche e in lavori contemporanei creati da Yampolsky,
ma anche in balletti di Balanchine e di altri coreografi noti
sulla scena internazionale.
Per gentile
concessione della
Kibbutz
Contemporary
Dance Company
La Compagnia di Danza Contemporanea
del Kibbutz, è stata fondata nel 1970
da Yehudit Arnon, membro del kibbutz
Gaaton, in Galilea settentrionale, ai confini
con il Libano. Arnon ha trasformato un
gruppo di giovani ballerini amatoriali in
una delle compagnie di danza israeliane
più importanti e più accreditate a livello
internazionale. Oggi, la KCDC è identificata
con il suo direttore artistico e coreografo Rami Be'er.
Fondata nel 1964 da Marta Graham e dalla baronessa
Batsheva (Betsabea) de Rothschild, la Compagnia di
Danza Batsheva è nata utilizzando i metodi di Marta
Graham, anche se ha sempre riconosciuto una grande
287
importanza alla pratica del balletto. Dopo quaranta anni,
la compagnia è probabilmente il più noto ambasciatore
della cultura israeliana nel mondo. Conta 65 dipendenti,
tra ballerini e tecnici. Oggi Ohad Naharin ne è il direttore
artistico, e Sharon Eyal il coreografo della compagnia.
Come molte compagnie di danza, Batsheva è anche una
scuola per formare ballerini e ha un ampio spettro di
programmi, finalizzati alla diffusione della danza in ampi
settori della società israeliana. Secondo la compagnia, i
lavori di Batsheva sono espressivi, dinamici, innovativi,
emozionali ed estetici, tutti elementi che rappresentano
l'energia del paese.
Vertigo è un gruppo di danza moderna di grande successo,
fondato nel 1992 da due ballerini, Noa Wertheim e Adi
Sha'al. Con dei tour in tutto il mondo, il gruppo ha già
ottenuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali
per il suo lavoro. Gran parte del repertorio presenta
coreografie originali di Wertheim ma anche innovativi
progetti di danza con altri artisti. La Scuola di Danza Vertigo
di Gerusalemme, fondata nel 1997, fornisce a dilettanti e
professionisti insegnamento di balletto classico, danza
moderna e improvvisazione.
La coreografa della Compagnia di Danza Inbal Pinto,
che è anche designer, è una delle personalità emergenti
della danza internazionale. Ex membro della Batsheva
Dance Company, da quando, nel 1990, ha iniziato a
288 | Cultura
fare coreografie, ha ottenuto numerosi riconoscimenti.
Insieme al condirettore artistico Avshalom Pollack, Pinto
ha creato numerosi brani di danza, come Oyster, lavoro
conosciuto in tutto il mondo, che è stato portato sulle
scene centinaia di volte, in Israele e all'estero.
Lo scenario della danza moderna nel paese è ulteriormente
arricchito da una serie di gruppi minori e coreografi
indipendenti, i cui lavori sono stati molto apprezzati
dagli amanti della danza, in tutto il mondo. Fra questi,
spicca Yasmeen Godder, che nel 2001 ha ricevuto il Bessie
Award a New York ed altri numerosi premi in Israele. Il
suo linguaggio si fonda sulle forme femminili e il suo
lavoro, Two Playful Pink, è stato rappresentato in tutto il
mondo. Tra le altre personalità emergenti Emanuel Gat
e Renana Raz.
Fin dalla sua inaugurazione nel 1989, il Centro Suzanne
Dellal per la Danza e il Teatro, situato nel quartiere di Tel
Aviv di Neve Zedek ristrutturato di recente, è divenuto
il punto di attrazione del paese per quanto riguarda le
attività legate alla danza. Sempre a Tel Aviv si trovano la
Biblioteca Israeliana della Danza e l'Archivio Israeliano
della Danza i quali, oltre che servire da centri di studio
e di ricerca, pubblicano libri sulla danza e l'Israel Dance
Annual. La formazione vera e propria viene proposta
nei Dipartimenti di Danza delle Accademie Rubin per
la Musica e la Danza di Gerusalemme e di Tel Aviv, negli
289
Studi Bat-Dor a Tel Aviv e Beer Sheva, nella Scuola Thelma
Yellin a Ghivatayim e in varie altre scuole e studi di danza
sparsi in tutto il paese.
Il contributo di Israele nel campo dell'educazione al
movimento comprende i metodi di Moshe Feldenkrais,
insegnati in tutto il mondo, e il metodo di annotazione del
movimento Eshkol-Wachman, uno dei tre più noti sistemi
di registrazione scritta della danza e del movimento.
Danza Folcloristica
La danza folkloristica israeliana è nata come una amalgama
di forme di danze popolari ebraiche e non ebraiche di
molte parti del mondo. Mentre in altri paesi la danza
folcloristica è incoraggiata per conservare antiche tradizioni
rurali, in Israele è una forma d'arte in costante sviluppo
evolutasi sin dagli anni Quaranta e basata tanto su fonti
storiche e moderne, quanto su associazioni bibliche e
stili di danza dei nostri giorni.
I primi pionieri portarono con sé danze dei loro paesi
d'origine che furono adattate al nuovo ambiente. Tra
queste, una danza rumena - la hora – ben rappresentava
la nuova vita che si stava costruendo nella Terra d'Israele:
la forma di cerchio chiuso in cui questo ballo veniva
eseguito conferiva a tutti i partecipanti un eguale status,
i suoi movimenti semplici permettevano a chiunque di
prendervi parte e le braccia allacciate simboleggiavano
la nuova ideologia.
290 | Cultura
Seguì un diffuso entusiasmo per la danza che portò con
sé la creazione di un genere di danza folk multiforme che
prendeva spunto da canzoni popolari israeliane, incorporava
motivi come la debka araba, ma anche elementi che
spaziano dal jazz nord-americano, ai ritmi latino-americani
o alle cadenze tipiche dei paesi mediterranei.
La danza folcloristica trova la sua espressione sia attraverso
la partecipazione individuale che in rappresentazioni
sceniche. L'entusiasmo del pubblico per essa ha portato
alla nascita della figura del conduttore professionale
e alla regolare partecipazione di migliaia di persone a
questa forma di svago. Dal 1988, si tiene ogni anno a
Carmiel, nella Galilea Centrale un festival internazionale
di danze folcloristiche della durata di tre giorni, che
vede la partecipazione di gruppi da Israele e da varie
parti del mondo.
Parallele alla danza folcloristica israeliana e con una
forte influenza su di essa, vi sono le danze tradizionali
dei vari gruppi etnici, riflesso sia della “riunione degli
esuli" che della natura pluralistica della società israeliana.
Sono preservate da un certo numero di compagnie
specializzate in danze dello Yemen, del Kurdistan,
del Nord Africa, dell'India, della Georgia, di Bukhara e
dell'Etiopia, e da gruppi che eseguono danze arabe,
druse e circasse.
291
LETTERATURA
La prosa ebraica moderna in Terra
d'Israele venne scritta per la prima volta
da scrittori immigrati. Sebbene le loro radici
fossero legate al mondo e alle tradizioni
dell'ebraismo dell'Europa Orientale, le loro
opere trattavano prima di tutto dei risultati
creativi ottenuti in Terra d'Israele, nella
quale erano giunti – usando le parole del
motto sionistico - "per costruire ed esserne
costruiti". Yosef Haim Brenner (1881-1921)
e Shmuel Yosef Agnon (1888-1970), che
introdussero la prosa ebraica nel XX secolo,
sono considerati da molti i padri della
letteratura ebraica moderna.
‫ג‬
‫ו‬
‫ט‬
‫ל‬
‫ס‬
‫צ‬
‫ש‬
Nel suo tentativo di catturare la realtà,
Brenner predilesse le forme rabbiniche e
medievali dell'ebraico parlato, creando
nuovi espressioni idiomatiche e utilizzando
una sintassi drammatica per dare l'effetto
di un discorso vivo. Centrale, nei lavori di
Brenner, è la sua identificazione tanto con
la lotta fisica dei pionieri per una terra arida e difficile così
differente da quella dei paesi europei nei quali erano nati,
quanto con l'altra lotta - non meno difficile - per plasmare
l'identità dell'ebreo nella Terra d'Israele.
‫ב‬
‫ה‬
‫ח‬
‫כ‬
‫נ‬
‫פ‬
‫ר‬
‫ א‬
‫ ד‬
‫ ז‬
‫ י‬
‫ מ‬
‫ ע‬
‫ ק‬
‫ת‬
Alfabeto ebraico
292 | Cultura
La settimana
del libro ebraico
trasforma piazze e
parchi in affollati
mercatini di libri in
tutto il paese
•
ALBATROSS
Agnon scelse di usare nelle sue opere forme più moderne
della lingua ebraica. La sua familiarità con la tradizione
ebraica, insieme con l'influenza della letteratura della
fine del XIX e dell'inizio del XX secolo, diedero origine a
un complesso narrativo basato sull'inventiva che trattava
delle maggiori preoccupazioni spirituali contemporanee,
la disintegrazione dei modi di vita tradizionali, la perdita
della fede e la conseguente perdita di identità. Ebreo
ortodosso e scrittore di grande intuizione e introspezione
psicologica, Agnon espresse grande affinità con i lati ombrosi
e irrazionali della psiche umana e un'identificazione con
le intime incertezze dell'ebreo credente e non credente.
La realtà, così come viene dipinta da Agnon, emana un
ambiente tragico, talvolta grottesco, laddove la guerra e
293
l'Olocausto hanno in essa una forte influenza e il mondo
degli Ebrei pii vi si rivela con tutte le sue passioni e tensioni.
Nel 1966 Agnon è stato co-vincitore (insieme a Nelly
Sachs) del Premio Nobel per la Letteratura.
Gli scrittori nati in Israele che hanno iniziato a pubblicare
negli anni '40 e '50, ai quali ci si riferisce spesso come
“la generazione della Guerra d'Indipendenza", hanno
portato nelle loro opere una mentalità e un retroterra
culturale diverso da quello dei propri predecessori,
anzitutto perché l'ebraico era la loro lingua madre e
poi perché la loro esperienza di vita era interamente
radicata nella Terra d'Israele. Autori come S. Yizhar, Moshè
Shamir, Hanoch Bartov, Chaim Guri e Benyamin Tammuz
vacillavano drammaticamente fra individualismo da una
parte e dedizione alla società e allo Stato dall'altra, e
hanno presentato un modello di realismo sociale, spesso
in modo eroico, producendo un miscuglio di influenze
locali ed internazionali.
All'inizio degli anni '60, un gruppo di giovani e influenti
scrittori, fra i quali A.B. Yehoshua, Amos Oz, Yoram
Kaniuk e Yaakov Shabtai, si sono dati all'esplorazione di
nuovi approcci nella scrittura in prosa in lingua ebraica,
segnando così un distacco dagli schemi ideologici e
mettendo a fuoco il mondo dell'individuo. Nei due decenni
successivi la prosa contemporanea ha offerto soprattutto
una sperimentazione con forme narrative e vari stili
294 | Cultura
Per gentile concessione
dello Studio Rami & Jacky
narrativi, fra cui il realismo psicologico,
l'allegoria e il simbolismo, la speculazione
e lo scetticismo rispetto alle convenzioni
politiche e sociali di Israele.
Gli anni '80 e '90 sono stati testimoni di
un'esplosione di intensa attività letteraria
in cui il numero di libri pubblicati è
aumentato in modo drammatico. Nello
stesso tempo parecchi scrittori israeliani,
i più noti dei quali sono Oz, Yehoshua,
Kaniuk, Aharon Appelfeld, David Shahar,
David Grossman e Meir Shalev, hanno
conseguito riconoscimenti internazionali.
La prosa di questo periodo, scritta da tre
generazioni di autori contemporanei fra
loro, è caratterizzata da una fiducia nella letteratura quale
strumento in grado di permettere ai lettori di comprendere
sé stessi come individui e come parte del proprio ambiente
circostante. Molti di questi scrittori si misurano anche con
i dilemmi politici e morali della vita contemporanea in
Israele, in particolare Oz, Grossman e Shalev.
Nuovi sforzi, tesi ad affrontare la tragedia dell'Olocausto
europeo, hanno portato alla formulazione di nuovi modi
espressivi usati per trattare questioni fondamentali che
possono essere discusse solo all'interno della prospettiva
di tempo e di luogo, integrando distanza e coinvolgimento
295
(Appelfeld, Grossman, Yehoshua Kenaz, Alexander e Yonat
Sened, Nava Semel ed altri). Il libro di Grossman "Vedi alla
voce amore", che lo affronta, in parte, dalla prospettiva di
un bambino – Momik - che vede svelarsi le conseguenze
della Shoah nella sua famiglia di immigrati, ne è forse
l'esempio più conosciuto.
Sono stati introdotti anche temi mai sperimentati in
precedenza, fra cui l'ambiente del villaggio arabo (Anton
Shammas, uno scrittore arabo-cristiano, e Syed Kashua,
giornalista e scrittore arabo-israeliano), il mondo degli
Ebrei ultraortodossi che si tiene volutamente separato
dalla società moderna (Yossl Birstein), il modo in cui
si viveva nelle corti hassidiche di Gerusalemme (Haim
Be'er) e i tentativi di confrontarsi con l'esistenza di un
non-credente in un periodo in cui le ideologie laiche
stanno crollando e il fondamentalismo religioso sta
acquistando forza (Yitzchak Auerbach-Orpaz). Un altro
tema importante, cui alcuni autori israeliani, essi stessi
appartenenti a un retroterra culturale
sefardita, si stanno rivolgendo, è il posto
nella società israeliana dei neo-immigrati
cacciati dai paesi arabi d'origine (Sami
Michael, Albert Suissa, Dan Benaya-Seri).
Altri esplorano temi universali come la
democrazia e la giustizia nel contesto di
una società soggetta a costanti sfide, nella
maggior parte degli ambiti della propria vita
La Fiera
Biennale
del Libro di
Gerusalemme
•
Y. Loeff
296 | Cultura
J. Malcolm
nazionale (Yitzchak Ben-Ner, Kaniuk, Grossman, Oz).
Sono emerse anche un certo numero di importanti autrici
che non trattano solo temi generali, ma che si confrontano
anche con il mondo delle donne, coscienti del loro posto
nella tradizione ebraica e del loro ruolo
nell'impresa sionista (Amalia KahanaCarmon, Chana Bat Shachar, Shulamit
Hareven, Shulamit Lapid, Ruth Almog,
Savion Leibrecht, Batya Gur). Shulamit Lapid
e Batya Gur si sono avventurate anche nel
genere del romanzo poliziesco, ricevendo
grandi consensi della critica sia in Israele
che nelle loro traduzioni all'estero.
Recentemente è emersa una generazione di autori
più giovani che rifiuta in grande misura la centralità
dell'esperienza israeliana e riflette una tendenza più
universalistica, di natura spesso alienata, surreale e
idiosincratica. Alcuni di questi scrittori (Yehudit Katzir,
Etgar Keret, Orly Castel-Blum, Gadi Taub, Irit Linor, Mira
Magen) godono di un seguito che ne fa quasi oggetto
di culto ed i loro nuovi libri hanno un posto assicurato
in cima alle liste dei best-seller sia in Israele, quanto – in
alcuni casi – all'estero. Negli ultimi anni, Keret è stato uno
degli autori favoriti tra i lettori europei, e diverse delle
sue raccolte di racconti brevi, tra cui "Mi manca Kissinger",
hanno vinto importanti premi letterari.
297
In aggiunta al prolifico complesso della letteratura in
lingua ebraica, viene pubblicato un rispettabile numero
di produzioni, sia in prosa sia in poesia, anche in altre
lingue, fra cui arabo, inglese e francese. Dopo la recente
immigrazione di oltre un milione di Ebrei dall'ex-Unione
Sovietica, Israele è divenuta il più grande centro di
produzione letteraria in lingua russa al di fuori della
Russia stessa.
Negli ultimissimi anni, alcuni editori israeliani sono
entrati in modo massiccio nel campo delle pubblicazioni
elettroniche. I programmi israeliani, che coprono un'ampia
gamma di argomenti, vengono oggi commercializzati in
tutto il mondo.
Letteratura per l'infanzia
La letteratura per l'infanzia, che comprende sia testi
originali e sia traduzioni di classici da molte lingue,
Per gentile concessione dello studio Rami&Jacky
298 | Cultura
integra un'ampia varietà di argomenti e stili narrativi,
rispecchiando una tendenza mondiale in cui la scrittura
per l'infanzia si indirizza verso un approccio alla lingua e
un contenuto intellettuale più diretto e sofisticato.
Per gentile
concessione della
Israel Volunteer
Association
Nel corso degli anni è stata pubblicata una sempre più
consistente produzione letteraria destinata a bambini
di diverse età. Si distingue per una grafica molto curata,
per sensibilità psicologica, e per un uso espressivo e
pittoresco del linguaggio che consentono al giovane
lettore di identificarsi in modo dinamico con la sostanza
del testo.
Motivare l'aperto approfondimento e
incoraggiare l'autonomia di pensiero sono
diventati gli elementi base della scrittura
contemporanea per bambini. Poichè i
temi di rilievo sociale e nazionale sono
ancora importanti, vengono trattati con
grande apertura e franchezza. Alcuni dei
libri scritti più recentemente, puntano
a negare gli stereotipi presenti nella
diversificata società che è tipica del paese e affrontano
la questione dell'immigrazione degli Ebrei da molte parti
del mondo; altri sono opere a sfondo storico o biografie
che si concentrano sullo sviluppo del paese nell'ultimo
secolo, a partire dal rinnovamento della vita ebraica in
Terra di Israele.
299
Fin dalla fine degli anni '60, la letteratura per l'infanzia
ha diffusamente ritratto il mondo degli stessi bambini,
misurandosi con i temi della morte, del divorzio, delle
famiglie con un solo genitore, dell'handicap, dell'adolescenza
e della lotta per conquistarsi un posto nella famiglia e nella
società. Allo stesso tempo è stato scritto un gran numero di
libri di fantasia e di storie per bambini, offrendo ai giovani
lettori opere di puro divertimento e di evasione.
Israele è un caso particolare anche nel numero di premi
attribuiti ad autori che hanno scritto sia libri destinati ai
bambini che ad un pubblico adulto. Tra questi vi sono David
Grossman (Ci sono bambini a zig zag; Itamar passeggia
sulle pareti), ed Edgar Keret (Papà è scappato col circo).
Molti di queste opere hanno messo in discussione la linea
di separazione tra il romanzo per adulti e la letteratura
per l'infanzia. Sono molti i libri israeliani per l'infanzia in
fase di pubblicazione nel mondo, tradotti in un'ampia
varietà di lingue.
Poesia
Scritta senza interruzione dai tempi biblici fino ad oggi, la
poesia ebraica contiene al suo interno influenze esterne
e tradizioni interne. La poesia del passato, che incorpora
temi religiosi e nazionali, contiene anche motivi di
esperienza personale che sono predominanti nella poesia
di oggi. Un distacco dall'espressione poetica tradizionale
si sviluppò innanzitutto durante l'Illuminismo ebraico
300 | Cultura
in Europa (1781-1881) - quando furono rivendicate una
piena cittadinanza per gli Ebrei e la laicizzazione della
vita ebraica - e dal tardo XIX secolo, quando il Sionismo,
il movimento che invitava alla restaurazione di una vita
nazionale ebraica nella Terra d'Israele, iniziò ad acquistare
impeto. I maggiori poeti a emergere da questo periodo,
essi stessi immigrati in Palestina nei primi anni del XX
secolo, furono Chaim Nachman Bialik (1873-1934) e Saul
Tchernichovsky (1875-1943).
Le opere di Bialik, che riflettono la sua dedizione alla
rinascita nazionale ebraica e al rifiuto della attuabilità
di una vita ebraica in Europa dell'est, includono tanto
lunghi poemi epici che riassumono capitoli della storia
ebraica, quanto una poesia puramente lirica che tratta di
amore e natura. Bialik, al quale ci si riferisce spesso come
"poeta nazionale" o "il poeta del Rinascimento ebraico",
ha forgiato un nuovo linguaggio poetico, libero dalla
schiacciante influenza biblica presente nei suoi predecessori,
mantenendo al contempo una struttura classica e una
chiarezza espressiva attraverso una formazione della frase
ricca, colta e ciononostante linguisticamente attuale.
Le sue poesie vengono imparate a memoria da intere
generazioni di alunni israeliani.
Tchernichovsky, che scrisse poesia lirica, opere epiche
drammatiche, ballate e allegorie, cercò di apportare un
cambiamento al mondo ebraico iniettandovi uno spirito di
301
Poster di Raphie
Etgar
•
Con il permesso
dell'artista
orgoglio e di dignità personale ma anche anche un'elevata
consapevolezza della natura e della bellezza. Il suo senso
del linguaggio, nel quale era presente un'affinità per
l'ebraico rabbinico, era differente dalla lingua di Bialik
che integrava l'influenza biblica con il modo di parlare
quotidiano che solo in quel periodo stava emergendo.
302 | Cultura
Sia Bialik che Tchernichovsky rappresentano il passaggio
dall'antica poesia ebraica al genere moderno.
La successiva generazione di poeti, che produssero le
loro opere negli anni che precedettero la fondazione
dello Stato e nei suoi primi anni, fu guidata da Avraham
Shlonsky, Natan Alterman, Lea Goldberg e Uri Zvi Greenberg.
Shlonsky utilizzò, sia nelle sue opere poetiche che nelle
sue moltissime traduzioni di classici - soprattutto dal russo
- una grande abbondanza di immagini accompagnate
da invenzioni linguistiche. Le opere di Alterman, molte
delle quali sono note per i loro commenti politici,
hanno accompagnato ogni fase dello sviluppo della
comunità ebraica e sono caratterizzate da ricchezza di
linguaggio e da una varietà di forme poetiche, di tono
e di rime, di immaginazione e metafora. Lea Goldberg
ampliò lo spettro delle possibilità offerte dal lirismo in
poesie che parlano della città, della natura e dell'essere
umano alla ricerca di amore, di contatto e di attenzione.
Greenberg, il quale scrisse una poesia di disperazione e
rabbia facendo uso di intensa immaginazione e di forza
stilistica, trattò principalmente di temi nazionalistici
e dell'impatto dell'Olocausto. Questo gruppo di poeti
fu il primo a introdurre nella poesia ebraica i ritmi del
parlare quotidiano. Fecero rivivere vecchie parole e ne
coniarono di nuove, dando a questa antica lingua nuova
ricchezza e flessibilità.
303
La poesia di questo periodo, fortemente influenzata
tanto dal futurismo e dal simbolismo russi, quanto
dall'espressionismo tedesco, tendeva alla struttura classica
e alla melodia di una rima regolare. Rifletteva immagini e
paesaggi dei paesi di nascita dei poeti e fresche immagini
del loro nuovo paese espresse in modo
eroico, così come memorie del "là" e
Quando si aprono gli occhi
il desiderio di affondare le radici "qui",
Neve sulle montagne
esprimendo, come scrisse Lea Goldberg,
sui luoghi Alti
"il dolore di due patrie". Molte di queste
e su Gerusalemme.
poesie sono state musicate e sono in
Scendi, oh Gerusalemme
seguito divenute parte integrale della
e riportami mio figlio.
tradizione nazionale del paese.
Vieni, oh Betlemme
e riportami mio figlio.
La prima grande poetessa in lingua ebraica
Venite, alte montagne
fu Rachel Bluwstein (1890-1931), nota
venite venti
più semplicemente come "Rachel". La
venite inondazioni nei porti
sua opera istituì da una parte la base
e riportatemi mio figlio.
normativa della poesia femminile ebraica,
E anche voi, giunco
dall'altra le aspettative del pubblico nei
incurvato,
confronti della stessa. Il suo stile lirico, breve,
gambo sottile nel ruscello,
emozionale, senza pretese intellettuali,
secchi cespugli del deserto,
personale, ha prevalso, come è possibile
riportatemi mio figlio
vedere nella maggior parte delle opere
come l'anima torna al corpo
dei suoi contemporanei e di poetesse
quando si aprono gli occhi.
posteriori, come Dalia Ravikovitch e Maya
Bejerano.
Dalia Ravikovitch
304 | Cultura
Verso la metà degli anni '50, emerse un nuovo gruppo
di giovani poeti per i quali l'ebraico era la lingua madre,
guidati da Yehuda Amichai, Natan Zach, Dan Pagis, T.
Carmi e David Avidan. Questo gruppo, che tendeva
all'attenuazione e a un generale ritiro dalle esperienze
di gruppo, a una libera osservazione della realtà e a uno
stile colloquiale, spostò la maggior parte delle influenze
poetiche da Pushkin e Schiller verso i moderni poeti
inglesi e americani. I lavori di Amichai, che sono stati
ampiamente tradotti, sono caratterizzati dal suo uso del
linguaggio quotidiano, di ironia e di metafore metafisiche.
Divennero il marchio di una gran parte della poesia scritta
dai suoi contemporanei più giovani, che proclamarono
la fine della poesia ideologica e ruppero del tutto con
la tradizione di Alterman e Shlonsky, basata sull'uso di
strutture classiche e di rime regolari. L'opera di Zach
estrapola dall'ebraico parlato quotidianamente, qualità
innovatrici quasi liturgiche e musicali.
Il campo della poesia ebraica oggi è una polifonia
che comprende diverse generazioni, collocando
scrittori ventenni accanto a poeti a metà della loro
vita. Rappresentativi di quest'ultimo gruppo sono Meir
Wiselthier, la cui dizione prosaica, gergale e diretta, ripudia
qualunque romanticismo ed eleva l'immagine di Tel Aviv
a simbolo della realtà; Yair Horowitz, i cui versi contenuti
esprimono la gentile tristezza di chi è consapevole della
propria mortalità e Yona Wallach, che si presenta con toni
305
colloquiali e sarcastici, usando motivi archetipi e religiosi,
un simbolismo freudiano, talvolta sensualità brutali,
ripetizioni ritmiche e lunghe catene di associazioni. Altri
importanti poeti contemporanei sono Asher Reich, Arieh
Sivan, Ronny Somak e Moshe Dor.
La poesia delle generazioni più recenti è dominata da
individualismo e perplessità, e tende a una composizione
breve, scritta in lingua colloquiale, non rimata e dal ritmo
libero. Esempi di questo tipo di espressione si trovano nei
lavori della poetessa Agi Mishol, nata in Transilvania.
La poesia in Israele ha un ampio e fedele pubblico di
lettori e alcuni dei volumi di poesie di tutti i periodi sono
venduti in edizioni ampie quanto quelle pubblicate in
paesi occidentali la cui popolazione è di gran lunga
maggiore.
306 | Cultura
ARTI VISIVE
Per gentile
concessione
dell'Accademia
d'Arte e
Design Bezalel,
Gerusalemme
Fin dall'inizio del XX secolo le arti visive in Israele sono
state caratterizzate da un orientamento creativo dovuto
sia all'influenza dell'incontro fra Oriente e Occidente, sia
al paese stesso e al suo sviluppo, al carattere delle città
e alle tendenze stilistiche provenienti dai centri artistici
all'estero. Nella pittura come nella scultura, nella fotografia
come in altre forme d'arte, il protagonista è il multiforme
paesaggio del paese: le terrazze e le creste delle colline
producono speciali dinamiche di linee e forme; le colline ai
piedi dei rilievi del Neghev, la vegetazione prevalentemente
grigio-verdastra e la luce chiara e luminosa, danno come
risultato particolari effetti di colore; il mare e la sabbia
colpiscono le superfici. Nell'insieme, paesaggi locali,
ansie e politica, ponendosi al centro dell'arte israeliana,
ne assicurano la sua unicità.
Un'attività artistica organizzata nel paese
iniziò nel 1906, l'anno in cui giunse il Prof.
Boris Schatz (1867-1932) dalla Bulgaria e
fondò l'Accademia di Gerusalemme di Arti
e Mestieri Bezalel, secondo un progetto
approvato dal Congresso Sionistico del 1905
per incoraggiare giovani Ebrei di talento
a studiare arte in Terra d'Israele. Nel 1910
la scuola aveva 32 distinti dipartimenti,
500 studenti e un mercato pronto a recepire i suoi lavori
distribuito in tutto il mondo ebraico.
307
Oltre a pittori e scultori, la vita artistica del paese comprende
un gran numero di capaci artigiani (ceramisti, argentieri
e orafi, tessitori, scribi, soffiatori di vetro ecc...), molti dei
quali sono specializzati in interpretazioni moderne di
oggetti cerimoniali ebraici tradizionali.
L'entusiasmo per l'arte è comune nelle persone di ogni
ceto sociale, e gli israeliani incoraggiano e danno supporto
ad attività artistiche visitando mostre – da retrospettive
di singoli artisti a esibizioni di gruppo nei molti musei e
gallerie private – sia frequentando i quartieri degli artisti
di Safed e Giaffa o il villaggio degli artisti di Ein Hod, che
acquistando le opere di artisti locali.
Pittura
All'inizio l'orientamento artistico dell'Accademia di
Bezalel, che aveva come obiettivo quello di creare una
“arte ebraica originale" fondendo tecniche
europee e influenze mediorientali, diede
come risultato dipinti di scene bibliche che
descrivevano percezioni romanticizzate
del passato, legate a visioni utopistiche
del futuro, con immagini prese da antiche
comunità ebraiche d'Oriente come pure
da beduini locali. Fra gli artisti di questo
periodo vi furono Shmuel Hirszenberg
(1865-1908), Ephraim Lilien (1874- 1925)
e Abel Pann (1883-1963).
Per gentile
concessione
dell'Accademia
d'Arte e
Design Bezalel,
Gerusalemme
308 | Cultura
Verso
Gerusalemme,
dipinto di
Mordechai Ardon.
•
Museo di Israele,
Gerusalemme /
Con il permesso
del Dott. M. Ardon
La prima importante esposizione d'arte (1921), tenutasi
presso la Cittadella di Davide, nella Città Vecchia di
Gerusalemme, fu dominata dai pittori di Bezalel. Tuttavia,
ben presto, allo stile narrativo anacronistico, nazionalorientale di Bezalel fu lanciata la sfida sia da parte di
giovani ribelli all'interno dell'istituzione di Bezalel sia
da artisti giunti da poco, che iniziavano la loro ricerca di
un linguaggio appropriato per ciò che essi definivano
"ebraico" in contrapposizione a "giudaico". In un tentativo
di definire la loro nuova identità culturale e di esprimere
la propria visione del paese come fonte di rinascita
nazionale, descrissero la realtà quotidiana dell'ambiente
del Vicino Oriente mettendo in risalto la luce brillante e
i colori splendenti del paesaggio, e sottolineando temi
esotici come lo stile di vita semplice condotto dagli arabi,
usando una tecnica in cui domina la primitività. Ciò si
309
può vedere nelle opere di pittori quali Israel Paldi, Tziona
Tagger, Pinhas Litvinovsky, Nahum Gutman e Reuven
Rubin. Verso la metà del decennio, la maggioranza degli
artisti più importanti si era stabilita nella nuova dinamica
città di Tel Aviv (fondata nel 1909), che da allora è rimasta
il centro della attività artistica del paese.
L'arte degli anni '30 fu fortemente influenzata dalle
innovazioni occidentali dell'inizio del XX secolo, la più
potente delle quali risultò essere l'espressionismo emanato
dagli studi parigini. I lavori di pittori come Moshe Castel,
Menachem Shemi e Arie Aroch, tendevano a ritrarre una
realtà emozionalmente carica, spesso mistica, attraverso
l'uso, da loro operato, della distorsione; sebbene i temi
trattassero ancora di paesaggi e di immagini locali, le
componenti narrative di dieci anni prima gradualmente
scomparirono e il mondo orientale-islamico svanì
completamente. L'espressionismo tedesco fu introdotto
alla metà del decennio con la sopraggiunta di artisti
immigrati, in fuga dal terrore del Nazismo in ascesa.
Unitosi agli artisti nativi della Germania, Anna Ticho e
Leopold Krakauer, i quali erano giunti a Gerusalemme
circa 20 anni prima, questo gruppo, che comprendeva
Hermann Struck, Mordechai Ardon e Jakob Steinhardt,
si dedicò ampiamente a interpretazioni soggettive del
paesaggio di Gerusalemme e delle colline circostanti.
Questi artisti apportarono un significativo contributo
allo sviluppo dell'arte locale, in particolare attraverso la
310 | Cultura
guida dei direttori dell'Accademia d'Arte di Bezalel, Ardon
e Steinhardt, sotto la cui direzione crebbe e giunse alla
maturità una nuova generazione di artisti.
La rottura con Parigi, avvenuta durante la Seconda Guerra
Mondiale, e il trauma dell'Olocausto, portarono diversi
artisti, fra cui Moshe Castel, Yitzchak Danziger e Aharon
Kahana, ad adottare l'emergente ideologia “Cananaica"
che cercava di identificarsi con gli abitanti originali del
paese e di creare il "nuovo popolo ebraico", facendo rivivere
antichi miti e motivi pagani. La Guerra d'Indipendenza del
1948 portò altri artisti, fra cui Naftali Bezem e Avraham
Ofek, ad adottare uno stile militante con un chiaro
messaggio sociale. Ma il gruppo più significativo che
venne a formarsi in questo periodo fu quello dei "Nuovi
Orizzonti", nato con l'obiettivo di liberare la pittura israeliana
dal suo carattere locale e dalle associazioni letterarie, per
condurla nella sfera dell'arte europea contemporanea.
Vennero a svilupparsi due tendenze principali: la prima,
guidata da Yosef Zaritzky, la figura dominante del gruppo,
che tendeva a un lirismo atmosferico caratterizzato
dalla presenza di frammenti identificabili appartenenti
a paesaggi locali e da toni di colore freddi. Il suo stile
fu adottato anche da altri, specialmente da Avigdor
Stematsky e Yehezkel Streichman. La seconda tendenza,
un astrattismo stilizzato che spaziava dal geometrismo
al formalismo, frequentemente basato su simboli, risultò
fortemente evidente nelle opere dell'artista Marcel Janco,
311
Melograni a
Safed, dipinto di
Nahum Goldman.
•
Per gentile
concessione del
Museo Nahum
Goldman e del
Prof. Menahem
Gutman
originario della Romania, che aveva studiato a Parigi ed
era stato uno dei fondatori del Dadaismo. Il gruppo dei
"Nuovi Orizzonti" non diede soltanto legittimità all'arte
astratta in Israele, ma ne fu anche la forza dominante
fino ai primi anni '60.
Furono gli artisti degli anni '60 a fornire il necessario legame
fra le attività del gruppo dei Nuovi Orizzonti e la ricerca
dell'individualità del decennio successivo. Streichman
e Stematsky, ambedue insegnanti presso l'Istituto Avni
di Tel Aviv, ebbero una forte influenza sulla successiva
generazione di artisti, fra questi Raffi Lavi, Aviva Uri, Uri
Lifschitz e Lea Nikel; questi, nella loro ricerca di un proprio
simbolismo visuale, sfidarono i lavori dalla raffinata tecnica
dell'astrattismo lirico, opponendovi opere pluralistiche
che comprendevano vari stili astratti espressivi e figurativi
derivanti da origini esterne a Israele.
312 | Cultura
Questi artisti facevano parte de "Il Gruppo dei Dieci",
fondato alla fine degli anni Cinquanta, in polemica
con la tendenza universalista, prevalente nell'arte. Essi
si sforzarono di fare un'arte che ritraesse il paesaggio
israeliano e l'uomo israeliano. Diversamente dagli Europei,
un'elite che circondava il gruppo Nuovi Orizzonti, il Gruppo
dei Dieci fu identificato con "i sabra" - "i nativi israeliani"
- e con la generazione del Palmach. Alla fine degli anni
Sessanta, i "realisti", Ori Risma e Yitzhak Mambush, si
unirono al gruppo.
A Bezalel, l'influenza di Ardon, specialmente per quanto
riguardava temi e tecniche, risultò evidente nei lavori di
Avigdor Arikha che sviluppò un mondo di forme colme
di intenso significato spirituale, e nel ritorno a temi
figurativi in cui si evocavano l'Olocausto e gli argomenti
tradizionali ebraici, come si vede nei dipinti surrealistici
di Yossl Bergner e di Samuel Bak. Jacob Agam, il cui stile
è radicalmente differente, è un pioniere nell'arte ottica
e cinetica e le sue opere sono esposte sia in Israele che
all'estero.
Mentre il minimalismo caratteristico dell'arte degli anni '70
conteneva quasi sempre forme amorfe e trasparenti che
ricordavano l'arte astratta locale, fu l'esposizione di idee,
piuttosto che l'estetica, a dominare le opere di artisti quali
Larry Abramson e Moshe Ghershuni. Gli artisti degli anni
'80 e '90, lavorando in un'atmosfera di sperimentazione
313
individuale, sembrano essere alla ricerca di contenuto e di
un senso per lo spirito d'Israele, integrando tanto un'ampia
gamma di materiali e tecniche, quanto immagini basate
su elementi locali e universali fra loro diversi come lo
sono le lettere dell'alfabeto ebraico e le emozioni umane
di tensione e di paura. Le attuali tendenze, come nel
caso delle opere di Pinhas Cohen-Gan, Deganit Beresht,
Gabi Klasmer, Tsibi Gheva, Tzvi Goldstein, David Reeb
e altri, continuano a lottare per un ampliamento della
definizione di arte israeliana al di là dei suoi
concetti e materiali tradizionali, tanto come
espressione unica di una cultura indigena,
quanto come componente dinamica
dell'arte contemporanea occidentale.
Scultura
L'arte della scultura ebbe la sua fioritura
nel paese grazie agli sforzi di pochi scultori
durati un periodo di tempo molto lungo.
Prima della fondazione dello Stato, mentre
Avraham Melnikoff (noto per il suo massiccio
leone in pietra di Tel Hai) e Ze'ev Ben-Zvi
introducevano il cubismo, la scuola di
scultura più accademica rappresentata da
Moshe Ziffer, Aharon Priver e Batya Lishansky, dominava
il campo.
Alla fine degli anni '40 l'ideologia "Cananaica" ebbe
Meskin (l'attore),
scultura di Ze'ev
Ben-Zvi.
•
Per gentile
concessione
del Museo di
Arte Mishkan
Le'Omanut, Ein
Harod
314 | Cultura
una forte influenza su alcuni artisti, principalmente su
Yitzhak Danziger, la cui figura dell'eroe cacciatore pagano
Nimrod scolpita in arenaria nubiana rossa, rappresenta un
tentativo di creare una sintesi fra la scultura mediorientale
e il moderno concetto di corpo umano, mentre le forme
delle sue sculture di pecore ricordano le rocce del deserto,
i canali d'acqua e le tende beduine. La scultura degli anni
'50, divenendo progressivamente più astratta, impiegò
nuovi materiali e una scala monumentale, stimolata in
parte dalla recente introduzione di ferro e acciaio Cor-Ten
come mezzi scultorei.
La Piazza
Bianca,
scultura di
Dani Karavan
•
ALBATROSS
Il desiderio di offrire ai caduti nelle guerre d'Israele un
memoriale in cui il loro ricordo divenisse tangibile ha dato,
a partire dagli anni '60, un nuovo impeto alla scultura, e
si sono venuti così ad aggiungere al panorama israeliano
un gran numero di monumenti, per lo più non figurativi.
Questo genere ha una sua rappresentazione nel memoriale
navale di acciaio saldato di Achziv, opera di Yehiel Shemi,
in cui ci si confronta sia con la durezza
della natura sia con la capacità umana di
violenza e distruzione; altro esempio ne
è il “Monumento alla Brigata Neghev" di
Dani Karavan, che si trova poco fuori la città
di Beer Sheva e che evoca la particolare
natura della guerra nel deserto.
Sotto l'influenza della scuola francese in
315
generale e dell'espressionismo in particolare, e facendo
uso di un'ampia gamma di materiali, gli artisti concettuali
contemporanei stanno creando installazioni e sculture
ambientali allo scopo di descrivere le proprie individuali
reazioni a realtà sociali e politiche. Incorporando un
possente gioco di forme e simboli, i lavori di Yigal Tumarkin
esprimono la sua protesta contro la guerra attraverso forme
geometriche e figurative astratte, mentre la tendenza al
minimalismo geometrico è particolarmente pronunciata
nell'insistente uso fatto da Menashe Kadishman di
immagini di pecore, che richiamano tanto la memoria
del sacrificio biblico di Isacco, quanto un mito personale
che vuole simboleggiare la vittima indifesa.
Sono parecchi gli scultori israeliani che hanno ottenuto
riconoscimenti internazionali; fra questi vi sono Tumarkin,
Karavan, Kosso Eloul e Israel Hadany. I loro lavori possono
essere ammirati all'estero in allestimenti sia pubblici sia
privati.
Fotografia
Oggi, in Israele, l'arte della fotografia si rivolge tanto
all'esplorazione di questioni nella sfera del personale –
affrontando soggetti come vita e morte, arte e illusione
- quanto alla sfera del nazionale e del politico. Essa è
caratterizzata da intimità, riserbo e preoccupazione per il
sé, è sia una reazione allo stile romantico e informativo che
ne dominò i primi stadi di sviluppo, come anche un suo
316 | Cultura
prodotto. Alla metà del XIX secolo, la fotografia locale era
ampiamente basata sulla fornitura di servizi, concentrandosi
sulla descrizione di luoghi santi (soprattutto cristiani) da
vendere come souvenir a pellegrini e turisti.
Dal 1880 in poi, i fotografi iniziarono a documentare
lo sviluppo della comunità ebraica in Palestina (Terra
d'Israele), ritraendo i pionieri che lavoravano la terra e
costruivano città e villaggi attraverso l'uso di una lente
eroica, orientata verso un'ideologia moderna e laica e
soddisfacendo richieste di clienti che usavano le loro
immagini per promuovere cause particolari come quelle,
per esempio, del Fondo Nazionale Ebraico.
Lo sviluppo del paese nei suoi primi anni fu fedelmente
registrato da un certo numero di valenti fotogiornalisti,
alcuni attivi tutt'oggi come Tim Gidal, David Rubinger,
Werner Braun, Boris Carmi, Zev Radovan, David Harris e
Micha Bar Am. Fra gli altri, sono riusciti a traversare l'invisibile
confine che separa la “fotografia come documentazione"
dalla “fotografia d'arte", Aliza Auerbach i cui lavori si
concentrano sulla ritrattistica, Neil Folberg, Doron Horwitz
e Shai Ginott che si concentrano sulla natura, David Darom
che è un esperto di fotografia subacquea e, infine, Dubi
Tal e Mony Haramati, specializzati in fotografia aerea.
Sono sorti in Israele diversi importanti spazi per l'esposizione
di lavori fotografici, i più importanti dei quali sono la
317
biennale fotografica che si svolge presso il Mishkan
Le'Omanut nel Kibbutz Ein Harod e il nuovo Museo della
Fotografia di Tel Hai, nella Galilea Settentrionale.
Negli ultimi anni, da quando la fotografia, come mezzo
artistico puro, si è tramutata in una legittima forma d'arte,
sono emersi diversi fotografi creativi che hanno ricevuto
l'attivo supporto di gallerie d'arte, musei, curatori e
collezionisti, sia in Israele che all'estero.
Pesi Girsch
La più celebre tra questi fotografi creativi
è Adi Nes. Nata nel 1966 a Kiryat Gat da
una famiglia di immigrati dal Kurdistan
e dall'Iran, Nes ha iniziato a far parlare
di sé negli anni Novanta, con il lavoro
"Soldati". Questa serie esplorava le questioni
dell'identità nazionale ed in particolare
quella dell'identità maschile del soldato
israeliano in un contesto omoerotico,
ambivalente, e molto penetrante. Il suo
lavoro "Storie dalla Bibbia", in cui usa figure
bibliche ricreando momenti della loro storia
in contesti contemporanei problematici
(senzatetto, condizioni di povertà), raffigura
il passaggio della società israeliana dai
valori socialisti allo stile di vita tipico del
capitalismo moderno. La recente vendita di una sua
creazione, senza titolo (L'ultima cena), all'asta annuale
Per gentile
concessione
dell'Accademia
d'Arte e
Design Bezalel,
Gerusalemme
318 | Cultura
di Sotheby's dell'arte ebraica e israeliana, per 264.000
dollari, è considerata una svolta nell'apprezzamento del
pubblico internazionale per l'arte israeliana.
La fotografia di Barry Frydlender è composta di decine,
a volte centinaia di fotografie combinate per creare una
singola immagine di inquietante precisione, chiarezza e
prospettiva. La sua mostra del 2007, "Spazio e Tempo",
è stata caratterizzata da fotografie che esploravano la
situazione dell'Israele contemporanea: un gruppo di
soli uomini riuniti in un caffè a Gerusalemme est; Ebrei
ultraortodossi durante un pellegrinaggio annuale;
l'evacuazione forzata dei coloni israeliani dalla Striscia
di Gaza. La mostra, inizialmente aperta al Museo d'Arte
di Tel Aviv, si è poi spostata al Museo d'Arte moderna di
New York, ed è stata la prima mostra individuale di un
artista israeliano in questo museo.
319
MUSEI
I circa 200 musei in tutto il paese registrano ogni anno
milioni di visitatori. Di ampie o limitate dimensioni, in
grandi o piccole città oppure in Kibbutz, essi ospitano
tesori di archeologia, etnografia e storia locale, di arte antica e moderna - e di artigianato, da quello primitivo
a quello sofisticato di oggi.
Il Museo d'Israele a Gerusalemme, fondato nel 1965 come
museo nazionale del paese, comprende diverse importanti
sezioni: la collezione di Belle Arti, Oggetti rituali ebraici
ed Etnografia del Museo di Bezalel, esibizioni di oggetti
tipici delle varie comunità ebraiche della Diaspora, gallerie
d'arte, sale dedicate a periodi specifici e un'ampia selezione
di oggetti artistici provenienti dall'Africa, dall'America
del Nord e del Sud, dall'Oceania e dall'Estremo Oriente.
Vi sono inoltre un'ala dedicata all'archeologia, in cui si
possono ammirare manufatti che risalgono dalla Preistoria
Per gentile
concessione del
Museo d'Israele,
Gerusalemme
320 | Cultura
al XV secolo E.V., un giardino scultoreo nel quale sono
esposte oltre 60 opere; il "Santuario del Libro" che ospita
rari manoscritti biblici - fra cui i Rotoli del Mar Morto,
un'ala per giovani nella quale si trovano gallerie, classi e
laboratori, ampiamente usati per programmi educativi.
Sono considerate sue sezioni anche il Museo Rockefeller
nella parte orientale di Gerusalemme, che ospita una
collezione archeologica della regione, il Centro d'Arte Paley,
anch'esso a Gerusalemme Est, che conduce programmi per
bambini della popolazione araba e, infine, la Casa Ticho,
una galleria d'arte in cui si trova anche un caffé molto
popolare, situata in un edificio di un secolo fa al centro di
Gerusalemme. Vengono inoltre regolarmente presentate
sia una impressionante gamma di mostre temporanee,
con attività che spaziano da conferenze e workshop, a
film, concerti da camera e lezioni di arte.
Negli ultimi anni, è stato avviato un imponente intervento
di restauro, del valore di 80 milioni di dollari. Il progetto,
durato diversi anni, ha aggiunto ulteriori 800 metri quadrati
edificati mentre 2000 metri quadrati di spazi dedicati
alle gallerie sono stati riordinati, rinnovati e ampliati. La
riapertura è avvenuta nel Maggio del 2010, in occasione
del 45esimo anno dall'inaugurazione del museo.
Il Museo d'Arte di Tel Aviv (fondato nel 1932), che ha
inaugurato la sua attuale sede nel 1971, è composto da
gallerie centrali che ospitano una vasta collezione di arte
321
classica e contemporanea - specialmente israeliana -,
un'ala dedicata ai giovani, un auditorium in cui vengono
regolarmente presentati recital, concerti da camera e
film sull'arte; vi sono poi numerose sale in cui vengono
allestite esibizioni temporanee. Anche il Padiglione Helena
Rubinstein di Arte Moderna si trova sotto la sua egida.
Il Mishkan Le'Omanut (la Casa dell'Arte, fondata nel
1934), nel Kibbutz Ein Harod situato nel nord d'Israele, è
stato il primo museo rurale nel paese e il primo museo
dell'arte del movimento kibbutzistico; ospita un'ampia
collezione di pittura, scultura e arte folkloristica ebraiche
proveniente da ogni parte del mondo; presenta inoltre
speciali esposizioni temporanee e conduce molte ricerche
e progetti educativi nel campo dell'arte.
Il Museo di Haifa (fondato nel 1949), ospita all'interno
di un solo edificio il Museo dell'Arte Antica specializzato
in ritrovamenti archeologici avvenuti in Israele e nel
bacino mediterraneo e il Museo d'Arte Moderna (fondato
nel 1951), con esibizioni di opere d'arte provenienti da
ogni parte del mondo (dalla metà del XVIII secolo fino a
oggi). Si trovano sotto la sua egida anche il Museo della
Preistoria, il Museo Nazionale Marittimo e il Museo Tikotin
di Arte Giapponese, uno spazio di ridotte dimensioni, ma
ben congegnato, che vanta un'esposizione permanente
e mostre temporanee.
322 | Cultura
Il Museo Eretz Israel (fondato nel 1953) a Ramat Aviv,
con la sua ampia collezione di reperti archeologici,
antropologici e storici della regione, comprende fra
l'altro, oltre ad un planetarium, padiglioni di utensili in
vetro, ceramica, monete, rame, e tanto altro ancora. La
sezione che prende il nome di "l'Uomo e il suo lavoro" offre
una dimostrazione viva di antichi metodi di tessitura, di
lavorazione di gioielli e di vasellame, di macinazione del
grano e di cottura del pane. Sul posto si trova anche Tel
Quasila, uno scavo archeologico in cui sono stati scoperti
ben 12 distinti strati di civilizzazione. Dipendono da questo
museo anche il Museo della Storia di Tel Aviv-Yafo e la
Sala dell'Indipendenza, dove nel 1948 venne proclamata
l'indipendenza dello Stato d'Israele. Questi ultimi due
posti si trovano ambedue al centro di Tel Aviv.
L'Istituto d'Arte Islamica L.A. Mayer (fondato nel 1974)
a Gerusalemme, ospita ampie collezioni permanenti di
vasellame, prodotti tessili, gioielleria, oggetti cerimoniali
e simili, che coprono mille anni di arte islamica, dalla
Spagna all'India, e presenta esibizioni temporanee su
temi speciali.
Bet Hatefutsòt, (il Museo della Diaspora, fondato nel
1978), situato nel Campus dell'Università di Tel Aviv, fa
uso di moderne tecniche e di esposizioni audiovisive, per
tracciare la storia delle Comunità della Diaspora ebraica
attraverso i secoli e in ogni parte del mondo. In questo
323
museo, non impostato sull'esposizione di reperti e prodotti,
le esibizioni sono ordinate per argomenti e ogni piano ha
una sua area di studio. Sono anche regolarmente offerte
mostre temporanee su temi ebraici, c'è una cronosfera
che presenta una panoramica audiovisiva della storia
ebraica e una gamma completa di programmi educativi
e culturali ed esibizioni itineranti. Il sito internet, www.
bh.org.il, offre anche un servizio di informazioni e di guida
sulla vita e sul patrimonio culturale ebraico.
Museo della Torre di Davide della Storia di Gerusalemme
(fondato nel 1988), è situato nel complesso della Cittadella,
un importante sito storico e archeologico contenente
reperti che risalgono al periodo del Primo Santuario
(960-586 a.E.V.), parti di una torre e delle mura della città
del periodo asmoneo (I sec. a.E.V.) e la base di un'enorme
torre costruita da Erode (37-4 a.E.V.). Il museo, che non si
basa su manufatti o reperti, copre 4.000 anni della storia
di Gerusalemme, dal suo inizio come città cananea fino ai
nostri giorni. Le esposizioni sono divise per periodi, con
una "linea del tempo" che descrive in ognuna delle sale
gli eventi principali, ed esposizioni arricchite da strumenti
esplicativi come mappe, filmati, ologrammi, disegni e
modelli. Di tanto in tanto vengono presentate esibizioni
temporanee, non necessariamente su temi legati al museo,
che approfittano del bellissimo contesto per esporre
sculture, installazioni artistiche e altre opere.
Disegni di
Noam Nadav
324 | Cultura
Yad Vashem, l'Autorità per la Memoria dei Martiri e
degli Eroi della Shoàh, ha sede a Gerusalemme ed ha
come obiettivo di perpetuare la memoria dei sei milioni
di Ebrei periti nella Shoàh. Rinnovato ed ampliato nel
2005, include il Nuovo museo della storia della Shoàh
(nel quale si trova la Sala dei Nomi delle Vittime della
Shoàh), il Museo dell'Arte della Shoàh, il padiglione
delle mostre, il Viale dei Giusti fra le Nazioni, un archivio,
il Santuario del Ricordo sul cui suolo i nomi dei campi
di sterminio, il Padiglione del Memoriale dedicato ai
bambini e la Valle delle Comunità Distrutte. Disegnato
da Moshe Safdie, il museo punta a portare il visitatore
dentro un'esperienza totale che è insieme sensoriale,
emozionale e intellettuale.
ARCHEOLOGIA
Le ricerche archeologiche nella Terra d'Israele iniziarono
a metà del XIX secolo, quando studiosi biblisti presero
in esame l'area, alla ricerca di resti dei luoghi nominati
nella Bibbia. Verso la fine del XIX secolo, ma soprattutto
dall'inizio del XX, vennero compiuti scavi in molti tumuli
(in ebraico tel - tumuli o terrapieni formati da detriti e
resti di antichi insediamenti – n.d.t.), gettando così le
fondamenta per la ricerca archeologica scientifica.
L'attività archeologica si ampliò durante il periodo del
Mandato Britannico (1917-1948) e dalla fondazione dello
Stato d'Israele ha avuto una notevole espansione.
L'esperienza acquisita durante gli scavi ha dato forma
ai metodi di ricerca stratigrafica, accompagnata dallo
studio meticoloso dell'evoluzione (tipologia) delle forme
di vasellame e di altri manufatti, in base ai quali gli strati
e i resti archeologici possono essere datati. Negli ultimi
anni la ricerca archeologica è stata estesa fino a includere
aspetti meno noti delle antiche culture materiali, quali
l'alimentazione, le malattie, l'economia e il commercio.
Questi traguardi della ricerca archeologica moderna
vengono applicati nelle decine di siti che vengono
scavati ogni anno.
L'archeologia in Israele implica l'indagine sistematica di
326 | Cultura
tutti i resti del passato del Paese, dalla preistoria alla fine
del dominio Ottomano. L'abbondanza di resti materiali è
prova delle molte culture che hanno lasciato la propria
impronta su questa terra. L'unicità delle caratteristiche
geografiche ha influenzato le culture più antiche: decine
di migliaia di anni fa il Paese serviva da ponte naturale,
attraverso il quale gruppi di cacciatori passarono dall'Africa
all'Europa. I loro accampamenti e le loro dimore sono stati
ritrovati lungo la Valle del Giordano e nelle caverne della
catena montuosa del Carmelo e nella Galilea.
Nel periodo biblico il Paese fu il ponte tra le floride culture
della Fertile Mezzaluna: la Mesopotamia (l'odierno Iraq) e
l'Egitto. Sin dalla sua occupazione ad opera di Alessandro il
Grande, il Paese ha assolto la funzione di legame geografico
e culturale tra Oriente ed Occidente.
La ricerca archeologica in Israele attribuisce molta
importanza al fatto che il paese è la culla del patrimonio
Veduta aerea
degli scavi di Bet
She'an.
•
Autorità Israeliana
per le Antichità
327
spirituale delle tre religioni monoteistiche. Ma soprattutto
sta chiaramente rivelando lo storico legame tra il popolo
ebraico, la Bibbia e la Terra d'Israele, mettendo alla luce i
resti del patrimonio culturale del popolo ebraico nella sua
madrepatria. Queste visibili vestigia, sotterrate nel suolo,
costituiscono il legame fisico e tangibile tra passato, presente
e futuro del popolo ebraico nel proprio paese.
Questa ininterrotta catena storica può essere osservata
in siti su tutto il territorio: nelle città bibliche di Hazor,
Meghiddo, Ghezer, Shomron (Samaria), Beer Sheva
(Bersabea) e Dan; nelle città del periodo del Secondo
Tempio – Tiberiade, Tsippori (Sepphoris), Gamla – e nelle
fortezze di Masada e di Herodion, dove gli Ebrei lottarono
per la libertà; nel Deserto della Giudea, nei pressi del Mar
Morto, dove furono scoperti i resti del centro spirituale
degli Esseni e i cosiddetti Rotoli del Mar Morto, che
comprendono le più antiche copie di alcuni dei libri della
Bibbia. Dello stesso periodo sono stati scoperti altri siti
legati alla vita di Gesù, come Cafarnao e
Tabga, dove esistono anche dei resti di
chiese di epoca bizantina.
Sono stati scoperti i siti delle grandi
città romane e bizantine di Cesarea, Bet
She'an e Banias, come anche le città del
Neghev di Avdat, Halutza e Mamshit, che
prosperavano in quell'epoca. Del periodo
Scavi a Tel
Miqne Ekron
•
I. Sztulman
328 | Cultura
musulmano esistono i resti della antica
città di Ramle e il palazzo di Khirbet alMafjar (Palazzo di Hisham) a Gerico. Fra
le vestigia del periodo crociato vi sono
alcune fortezze e cittadine come Acri (Akko),
Cesarea, Belvoir e Qal'at Nimrod.
Statua di Dioniso.
•
Autorità Israeliana
per le Antichità
Su Gerusalemme, capitale d'Israele, si è
focalizzata un'estesa attività archeologica
e sono stati scoperti i resti di 5.000 anni
di storia: nella Città di Davide, le mura
della città cananea e le rovine di strutture
della capitale del Regno Unito di Israele,
compresi sofisticati sistemi idrici sotterranei;
del periodo del Secondo Tempio, i resti di
edifici pubblici lungo le mura di sostegno
del Monte del Tempio che esistono ancora
ai nostri giorni, i resti delle splendide residenze della Città
Alta, nell'odierno quartiere ebraico della Città Vecchia,
le cui rovine rimasero in situ dopo la distruzione di
Gerusalemme a opera dei romani nel 70 dell'E.V., e centinaia
di tombe scavate nella roccia, alcune abbondantemente
decorate, che testimoniano la prosperità della città che
venne distrutta; molte chiese ed edifici religiosi di epoca
bizantina, il più famoso dei quali è la Chiesa del Santo
Sepolcro; del periodo del dominio musulmano, le moschee
sul Monte del Tempio e un centro governativo, i cui resti
sono stati oggetto di scavi a Sud del Monte del Tempio;
329
dell'epoca crociata, mura di recinzione, chiese e mercati
coperti; dei periodi mamelucco e ottomano minareti, che
adornano l'orizzonte della Città Vecchia. Le mura della
Città Vecchia e la cittadella nei pressi della Porta di Giaffa
furono costruite durante il regno del sultano ottomano
Solimano il Magnifico (1520-1566).
Esistono circa 20.000 siti archeologici riconosciuti in
Israele e tutti sono protetti per legge. Ogni anno vengono
effettuati scavi in dozzine di siti di ogni periodo storico
e in ogni parte del paese. I permessi per gli scavi sono
assegnati alle spedizioni israeliane e straniere dall'Autorità
Israeliana per le Antichità, alla quale è affidata la tutela
e la preservazione dei siti archeologici e delle antichità
del Paese. La legge sulle Antichità d'Israele prevede che
ogni sito destinato a scopi edilizi venga prima esaminato
per trovarvi eventuali resti archeologici e che, se ritenuto
necessario, vengano effettuati degli scavi di salvataggio.
Lo Stato ha anche il diritto di preservare ritrovamenti
di pubblico interesse; alcuni dei più importanti di essi
sono esposti all'Israel Museum di Gerusalemme. Il
Museo ospita anche il "Santuario del Libro", dove sono
conservati i Rotoli del Mar Morto, parte dei quali sono
esposti al pubblico.
Molti sforzi e molte risorse, inoltre, vengono investiti
per la preservazione e il restauro di antichi siti, e decine
di essi, appartenenti a tutti i periodi storici, sono stati
aperti al pubblico.
330 | Cultura
MEZZI D'INFORMAZIONE
Per gli israeliani è estremamente importante tenersi
informati su quanto avviene in Israele, nel Medio Oriente
e nel mondo in generale. Ascoltare i notiziari radio
trasmessi ogni ora, guardare le notizie in televisione e
leggere almeno un quotidiano, fa parte della routine
quotidiana della maggioranza degli israeliani.
L'impegno di Israele nei confronti della libertà di stampa
riguarda tutti i mezzi di comunicazione, con l'unica
limitazione per ciò che riguarda la sicurezza nazionale,
argomento soggetto a censura militare. Insieme ai molti
quotidiani pubblicati in lingua ebraica, vi sono anche
diversi giornali in russo e in francese, così come due in
inglese – il longevo e ben consolidato Jerusalem Post
(già Palestine Post) e un'edizione inglese del quotidiano
Ha'aretz - uno dei principali quotidiani del paese - in
collaborazione con l'International Herald Tribune. Esistono
anche oltre 1.000 periodici, molti dei quali sono riviste
per particolari gruppi di interesse. La gran parte delle
pubblicazioni hanno un'edizione internet.
Radio e televisione
Kol Israel (la Voce d'Israele), opera con otto reti radiofoniche
che offrono programmi in diciassette lingue. La
programmazione spazia dall'intrattenimento leggero e
la musica popolare, a conferenze accademiche, dibattiti
331
e musica classica; ogni programmazione è diretta a un
pubblico diverso, dai bambini agli anziani, dai nuovi
arrivati nel paese agli israeliani veterani. Galei Tzahal (la
stazione dell'Esercito di Difesa Israeliano), trasmette senza
interruzione, 24 ore su 24, presentando notizie e musica
ma anche programmi di particolare interesse per i soldati.
I programmi multilingue trasmessi sulle onde corte e
destinati ad ascoltatori all'estero, rappresentano una fonte
di informazione costante e affidabile per quanto riguarda
Israele, il Medio Oriente e le questioni ebraiche.
La televisione ha visto i suoi albori in Israele nel 1967;
oggi, i due canali di stato offrono programmi educativi,
d'informazione e d'intrattenimento, in ebraico, arabo e
inglese. Un altro canale locale commerciale, inaugurato nel
1994, è diviso fra tre produttori privati, con certe ore della
giornata riservate ai programmi educativi. La televisione
via cavo, basata sul pagamento di un canone mensile di
abbonamento, è ora disponibile nella maggior parte del
paese, rendendo possibile la ricezione di decine di reti
americane, europee asiatiche e mediorientali. Nell'ambito
della TV via cavo vi sono anche canali indipendenti israeliani
che presentano sport, programmi per bambini, film e
documentari su una vasta gamma di argomenti.
Kol Israel e il canale della televisione di stato operano
sotto l'egida dell'Autorità Radiotelevisiva Israeliana (IBA),
soggetta a una legge che va sotto il suo stesso nome
332 | Cultura
(1965), in cui la trasmissione televisiva e radiofonica
viene definita come servizio statale indipendente, il cui
compito è di dare espressione ai diversi punti di vista. A
capo dell'ente vi è un comitato esecutivo nominato dal
governo per un periodo di tre anni e un direttore generale,
nominato per un periodo di cinque anni. Il finanziamento
dell'ente avviene attraverso i proventi degli spot pubblicitari
radiofonici, gli annunci televisivi di pubblica utilità e un
canone annuo pagato dagli utenti.
333
SPORT
Anche fuori dallo sport professionale, l'attività fisica è
sempre stata un passatempo importante per centinaia
di migliaia di israeliani. Con il gran numero di chilometri
di bellissima costa sul lato occidentale del paese, non
sorprende che almeno metà della popolazione nuoti
regolarmente. I lunghi mesi di bel tempo incoraggiano
gli israeliani a stare all'aria aperta e, complice l'attitudine
Per gentile concessione del Comitato Olimpico Israeliano.
Negli anni seguiti alla nascita dello Stato
di Israele, lo sport ha guadagnato un ruolo
sempre più importante nello sviluppo
del paese, sia a livello nazionale che sulla
scena internazionale. Nonostante la sua
ridotta popolazione, atleti israeliani quali
la tennista Shachar Pe'er e il calciatore
Yossi Benayoun hanno ottenuto grande
notorietà. Squadre israeliane hanno avuto
successo anche all'estero, in particolare la
squadra di pallacanestro Maccabi Tel Aviv,
che si è meritata, nell'ultimo decennio, un
posto fra le migliori squadre in Europa.
Le squadre nazionali israeliane hanno
notevolmente migliorato le loro prestazioni
sportive, e le rappresentanze di calcio e di
pallacanestro hanno ottenuto importanti
risultati.
334 | Cultura
competitiva, moltissimi, tra i più giovani, si dedicano a
più attività sportive sin dalla più tenera età.
Pallacanestro e Calcio
Il calcio, affianca la pallacanestro come sport più popolare
in Israele. La federazione calcio professionale, con 12
squadre in prima categoria, è molto seguita dai media
e richiama l'interesse di un pubblico di oltre 20.000
persone. Dopo cinque anni al vertice, l'era di successi senza
rivali del Maccabi di Haifa è stata insidiata dal Betar di
Gerusalemme, che ha vinto per la prima volta, in nove anni
di competizioni, la coppa della federazione, nel maggio
2007. Le squadre israeliane continuano a migliorare anche
nelle competizioni europee. Negli ultimi anni, il Maccabi
Haifa e Hapoel Tel Aviv hanno dato ottime prove: Hapoel
ha raggiunto i quarti di finale per la Coppa Uefa nel 2002,
battendo il gigante inglese Chelsea; il Maccabi è entrato
in Coppa Campioni nel 2003, battendo in quell'occasione
il Manchester United.
Più recentemente, anche la squadra nazionale ha ottenuto
un certo riconoscimento, in particolare dopo lo 0-0 riportato
contro l'Inghilterra nelle qualificazioni per gli Europei 2008,
a Ramat Gan nel 2007, e dopo essere arrivata ad un punto
dalla qualificazione per la la fase finale della Coppa del
Mondo nel 2006. I calciatori israeliani stanno ottenendo
un impatto sempre maggiore sulla scena mondiale e
tre di loro giocano in squadre al vertice del campionato
335
inglese. Nell'estate del 2007, il capitano israeliano Yossi
Benayoun è passato al Liverpool e il difensore Tal ben
Haim è giunto al Chelsea.
Nella pallacanestro, il Maccabi Tel Aviv è il re di Israele,
con 36 coppe vinte negli ultimi 37 anni. Il suo principale
rivale è l'Hapoel Jerusalem, che ha perso nella finale dei
playoff contro il Maccabi nel 2006 e nel 2007. In Europa,
il Maccabi, nel 2007, ha mancato, per la prima volta in
quattro anni, la finale a quattro della Euroleague: era
andata in finale nel 2006, e aveva vinto nel 2004 e nel 2005.
Anche l'Hapoel Jerusalem ha riscosso successi nell'arena
europea, giocando nella Coppa ULEB, che ha vinto nel
2005. Anche la squadra nazionale di pallacanestro si è fatta
valere come una formazione da tenere in considerazione.
Nell'Agosto del 2007, si è di nuovo qualificata per il
Campionato Europeo che si svolge ogni due anni, una
competizione alla quale partecipa dal 1993.
Anche la pallacanestro femminile è popolare in Israele,
con due squadre – Elitzur Ramle e Anda Ramat Hasharonregolarmente in competizione per il titolo federale.
Queste due squadre gareggiano anche nelle competizioni
europee. La giocatrice Shay Doron ha, infatti, riscosso
uno dei più grandi successi di tutti i giocatori israeliani: è
stata la prima israeliana a giocare come professionista di
pallacanestro in America, nel 2007, nel New York Liberty,
nel campionato WNBA.
336 | Cultura
L'ex Primo
Ministro Ehud
Olmert incontra
la tennista
Shahar Pe'er a
Gerusalemme
•
G.P.O / A. Ohayon
Tennis
Negli ultimi anni i giocatori di tennis
israeliani sono diventati una presenza
costante nei tornei mondiali più importanti.
La giovane Shahar Pe'er è stata tra i
primi 20 tennisti al mondo nel 2006 ed
ha giocato nei più importanti tornei
internazionali. I doppisti Andy Ram e
Yoni Erlich si sono piazzati tra i migliori al
mondo, posizionandosi tra i primi 10 negli ultimi due anni
riuscendo anche a qualificarsi per la finale della Master
Cup. Ram ha dimostrato di essere un giocatore d'eccezione
anche nelle competizioni a due miste, vincendo due
volte competizioni del Grand Slam agli Open di Francia
con la francese Nathalie Dechy nel 2007 e a Wimbledon
nel 2006 con la russa Vera Zvonerava.
La squadra nazionale che gareggia nella Coppa Davis ha
giocato molto bene, raggiungendo per la prima volta in
13 anni, nel Settembre del 2007, il gruppo mondiale dopo
aver riportato una vittoria sbalorditiva sul Cile, di fronte
a 5000 fan al Ramat Hasharon Tennis Center.
L'Istituto Wingate
Un fattore importante nel successo e nello sviluppo
degli sport in Israele è l'Istituto Wingate per l'Educazione
Fisica, un centro sportivo nazionale nei pressi di Netanya,
nel centro di Israele. L'istituto comprende una scuola di
337
elite, per giovani studenti particolarmente dotati, e il
Dipartimento di Medicina sportiva, un centro leader nel
mondo. Anche il Consiglio per l'Eccellenza nello Sport,
che stabilisce quali, tra i talenti sportivi, riceveranno
uno stipendio per potersi allenare a tempo pieno, si
trova presso il Wingate. Numerosi sportivi israeliani, sia
uomini che donne, che hanno raggiunto il successo,
hanno iniziato la loro carriera al Wingate: tra questi gli
stessi Pe'er, Ram e Erlich.
L'Autorità per lo Sport del Ministero per la Scienza, la Cultura
e lo Sport, sponsorizza la formazione degli istruttori e degli
allenatori che lavorano presso il Wingate, supervisiona le
attività delle varie federazioni ed organizzazioni sportive
ed offre assistenza nello sviluppo dei programmi.
Lo Sport per i ragazzi
Naturalmente, non solo le persone particolarmente dotate
si dedicano allo sport. La cultura sportiva si è sviluppata sin
dai primi anni dello stato, con l'incoraggiamento dato ai
giovani perché pratichino sport sin dalla più giovane età
al fine di promuovere la forma e una sana competitività.
Ogni settimana centinaia di migliaia di giovani israeliani
gareggiano e fanno sport, dal calcio alla pallacanestro,
dal kayak alla vela, fino alla scalata di rocce.
Molte organizzazioni relative agli sport più diffusi sono unite
in una rete di club, diffusi in tutto il paese, e sono affiliate
338 | Cultura
alle grandi squadre sportive. Tra le più conosciute vi sono
il Maccabi (fondato nel 1912), l'Hapoel (fondato nel 1923),
l'Elitzur (nato nel 1939) e l'Associazione Accademica per
lo Sport - ASA sorta nel 1953). Scuole e centri comunitari
organizzano anche campionati locali e le competizioni
per le finali nazionali scolastiche di pallacanestro e di
calcio vengono trasmesse in televisione.
Lo Sport come hobby
Israele è una nazione sportiva. Chi visita il paese, durante
il fine settimana si imbatte in ogni parte del paese in
gruppi di persone che giocano a pallacanestro nei campi
all'aperto di giardini e parchi, che fanno jogging per la
strada e giocano a calcio nei parchi. Anche le spiagge
sono attrezzate per praticare sport. Israele ha il più alto
numero procapite di sub addestrati al mondo, con ben
50.000 immersionisti, attratti dalla vita marina unica
del Mar Rosso. Il windsurf e lo sci d'acqua sono molto
popolari, come lo sono i "racchettoni", un gioco da
spiaggia molto diffuso.
Lontano dalle spiagge, la corsa di fondo è uno degli
sport più praticati in Israele, con migliaia di persone che
partecipano alla maratona annuale che costeggia il Lago
di Kinneret, nel Nord, con inizio e fine a Tiberiade, e agli
eventi di triathlon. Anche il ciclismo è molto popolare e
il Centro di golf a Cesarea, è attualmente impegnato in
un programma di sviluppo della disciplina. In inverno, il
339
Monte Hermon, nel nord, è diventato di grande richiamo
per gli sciatori locali. Tra gli altri sport, sono molto praticati
il tennis da tavolo, la boxe, la lotta, il sollevamento pesi, il
judo, il karate e una forma di autodifesa,
detta Krav Maga, sviluppata dall'IDF. Tra
i giochi di squadra più popolari vi sono
anche la pallavolo e la pallamano, che
hanno entrambe dei propri campionati
professionisti.
Per gentile concessione del Comitato olimpico israeliano
Olimpiadi e Maccabiadi
Israele è sempre stato fiero dei propri
successi olimpionici, anche se non aveva
mai vinto medaglie d'oro fino al 2004.
Questo vuoto è stato colmato quando,
alle Olimpiadi di Atene del 2004, il surfista
Gal Fridman ha conquistato il primo posto
sul podio. Anche Arik Zeevi ha vinto una
medaglia ad Atene, ottenendo il bronzo
nel judo. Precedentemente, avevano
vinto medaglie Yael Arad e Oren Smadja
(rispettivamente argento e bronzo nel
judo a Barcellona, nel 1992) e Michael
Kalganov (bronzo nel kayak, a Sydney nel
2000). Il saltatore con l'asta Alex Averbukh,
non ha vinto medaglie olimpiche ma
ha conquistato il bronzo e l'argento ai
Campionati mondiali di Atletica nel 1999
340 | Cultura
e nel 2001, e la medaglia d'oro ai Campionati europei di
Atletica nel 2002. I velisti Udi Gal e Gidi Kliger, dopo aver
vinto la medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di Vela,
hanno partecipato nel 2008 ai giochi di Bejing.
Ogni quattro anni Israele ospita una sua propria versione
dei Giochi Olimpici - le Maccabiadi - che dal 1932 portano
insieme migliaia di atleti Ebrei da tutto il mondo. Le
Maccabiadi sono una delle sette competizioni mondiali
riconosciute dal Comitato Olimpico Internazionale. I
partecipanti competono in eventi che vanno dal calcio
alla pallacanestro, dal tennis da tavolo al netball, e
partecipano ad una grandiosa cerimonia d'apertura nello
Stadio nazionale di Ramat Gan. Molti atleti Ebrei, che
hanno raggiunto il successo, si sono rivelati proprio alle
Maccabiadi: tra questi, il nuotatore americano Mark Spitz,
che riportò un successo senza precedenti alle Olimpiadi
del 1972, vincendo 7 medaglie d'oro, e Lenny Krayzelburg,
che ha partecipato ai giochi di Atene, nel 2004.
Nuovi Sport
Il Baseball è l'ultimo sport professionale introdotto in
Israele. La Federazione Israeliana di Baseball è stata
lanciata nel giugno 2007, con 6 squadre che giocano su
3 campi. Circa 120 giocatori, per la gran parte stranieri,
accanto ad alcuni israeliani, partecipano alla stagione,
di due mesi, e richiamano l'attenzione di centinaia di
appassionati che si riversano nel kibbutz Gezer, nel Parco
341
Yarkon a Petah Tikva e allo Sportek di Tel Aviv. Al match
d'apertura, tra il Modi'in Miracle e i Pioneers di Petach
Tikva, hanno assistito più di 3000 persone ed è stato
trasmesso alla televisione locale. Sono state oltre 2000 le
persone che hanno assistito alla vittoria del Beit Shemesh
Blue Sox, diretto dall'ex membro della federazione Ron
Blomberg, sul Modi'in nella finale dei playoff alla fine di
Agosto 2007; una vittoria che ha fatto conquistare loro
la prima coppa IBL.
Immigrati di madrelingua inglese hanno introdotto una
serie di altri sport, inclusi il softball, il cricket e il football
americano. Israele è un membro dell'Associazione
Internazionale di Cricket (ICA), incoraggiato in questo
dagli immigrati indiani; gli immigrati dal Sud Africa hanno
portato nel paese il Rugby e il gioco delle bocce su prato,
la cui squadra maschile è una delle migliori al mondo.
La federazione del football americano include dozzine
di squadre che competono ogni stagione per assicurarsi
l' "Holy Land Bowl".
M. Freidin
Sport per disabili
Israele ha conseguito grandi successi negli
sport per disabili ed ha vinto medaglie alle
Paraolimpiadi, dove agli atleti disabili viene
data l'opportunità di eccellere. Israele ha
portato ai Giochi paraolimpici di Atene
del 2004, 24 atleti che hanno gareggiato
342 | Cultura
nel ciclismo, nell'ippica, nel nuoto, nel tiro a piattello, nel
canotaggio, nel tiro con l'arco, nell'atletica, nel tennis da
tavolo e nel tennis su sedia a rotelle. Un equipaggio di tre
velisti ha vinto la medaglia d'oro nella competizione mista
Sonar e i nuotatori israeliani hanno ottenuto una medaglia
d'oro, 4 d'argento e 3 di bronzo. Keren Leibowitz, che ha
vinto 3 medaglie d'oro nel nuoto ai Giochi di Sydney del
2000, 3 Campionati mondiali, e 5 Campionati europei, è
l'atleta paraolimpica più celebrata.
L'Associazione Sportiva Israeliana per i Disabili (ISAD)
svolge un'ampia gamma di attività in diversi settori:
pallacanestro, tennis, pallavolo, badminton, tennis da
tavolo, tiro al piattello, ippica, tiro con l'arco, nuoto e
vela. I club sportivi del Beit Halohem per veterani disabili
dell'esercito e l'organizzazione Ilan per le disabilità
causate da incidenti o da malattie, offrono una vasta
scelta di attività.
343
I LEGAMI CULTURALI
INTERNAZIONALI D'ISRAELE
I legami culturali internazionali di Israele si incentrano sulla
cooperazione in un'ampia gamma di settori, compresi
la lingua, la letteratura, le arti, i mezzi di comunicazione
e lo sport. Basate su accordi culturali con oltre 70 paesi,
in aggiunta ai legami esistenti con molti altri, le attività
spaziano da programmi di scambio per studenti e
accademici e scambi di tournée di gruppi di danza,
compagnie teatrali, mostre d'arte, musicisti e orchestre, fino
alla partecipazione a fiere del libro, festival cinematografici
e competizioni sportive, e all'insegnamento della lingua
e delle tradizioni culturali di entrambi i paesi.
345
ISRAELE FRA
LE NAZIONI
Nord America
348
America Centrale e Meridionale e Caraibi
354
Europa occidentale
356
Europa centrale ed Eurasia
358
Africa
360
Asia e Pacifico 362
Medio Oriente e Nord Africa
364
Santa Sede
371
Nazioni Unite
373
Ebraismo mondiale
375
346 | Fra Le Nazioni
Bandiere presso il
palazzo dell'Onu,
New York
•
S. Azran
347
FRA LE NAZIONI
Lo Stato d'Israele, membro delle Nazioni Unite dal 1949,
intrattiene relazioni con la maggior parte dei paesi
del mondo. Con la memoria di secoli di persecuzioni,
la devastante esperienza della Shoàh e il decennale
conflitto arabo-israeliano, la politica estera d'Israele
è sempre stata gestita in funzione dell'avanzamento
della pace nella regione, assicurando allo stesso tempo
la sicurezza del paese e promuovendo la cooperazione
con tutte le nazioni.
,‫אדיר חפצה של ישראל לקיים יחסים תקינים עם כל המדינות‬...
)‫ תשי"ג‬,‫ (דוד בן גוריון‬...‫עם ממשלותיהן ועם עמיהן‬
È fervente desiderio di Israele mantenere buoni rapporti con
tutti i paesi, con i loro governi e con le loro popolazioni...
(David Ben-Gurion, 1952)
348 | Fra Le Nazioni
NORD AMERICA
STATI UNITI
Undici minuti dopo la proclamazione
d'Indipendenza di Israele, il 14 maggio
1948, il Presidente americano Harry S. Truman estendeva
il riconoscimento diplomatico al nuovo Stato. Questo
atto segnò l'inizio di relazioni basate su valori comuni e
caratterizzate da profonda amicizia e rispetto reciproco.
Entrambi i paesi sono vibranti democrazie i cui sistemi
politici e giuridici sono ancorati alle tradizioni liberali;
entrambi hanno iniziato quali società di pionieri ed entrambi
continuano a ricevere e ad assorbire nuovi immigranti.
A volte i due paesi hanno "ammesso di comune accordo
di essere in disaccordo", appianando così le proprie
divergenze come alleati e come amici.
Pur trovandosi in una fase di sviluppo delle relazioni
diplomatiche e politiche con Israele, gli Stati Uniti si
associarono ad altri Paesi occidentali nell'embargo di armi
al Medio Oriente ritenendo che, così facendo, le tensioni
nella regione si sarebbero significativamente ridotte.
Dopo il 1952 la ricerca del supporto arabo per un patto di
sicurezza nel Medio Oriente da parte dell'amministrazione
Eisenhower fece presagire un radicale allontanamento
dalla parzialità mostrata dall'amministrazione Truman a
favore di Israele. Le relazioni tra Washington e Gerusalemme
si fecero di nuovo più strette solamente nei tardi anni
349
'50, in seguito alla delusione americana per la politica
del Presidente egiziano Gamal Abdel Nasser. Durante
l'amministrazione Kennedy la precedente politica
americana sui rifornimenti di armi venne capovolta, con
l'annullamento dell'embargo esistente.
Fin dall'ultimo periodo dell'amministrazione Johnson (tardi
anni '60), la diplomazia americana si è basata sull'impegno
verso il diritto di Israele a esistere entro confini sicuri e
riconosciuti, da realizzarsi attraverso negoziati diretti
con i suoi vicini arabi.
Nella convinzione che un Israele forte sia una conditio
sine qua non per il raggiungimento della pace nella
regione, gli Stati Uniti si sono impegnati a mantenere
il livello qualitativo dell'esercito israeliano al di sopra di
quelli arabi. Durante le loro amministrazioni, i presidenti
Nixon e Carter hanno presenziato alla conclusione degli
accordi di disimpegno tra Israele ed Egitto e tra Israele
e Siria (1973-74), agli Accordi di Camp David (1978) e al
Trattato di Pace Egitto-Israele (1979).
Durante l'amministrazione Reagan le relazioni non solo
fiorirono, ma fu loro dato anche un più formale e concreto
contenuto. In aggiunta ai precedenti impegni, furono firmati
due memorandum d'intesa (1981 e 1988), gettando le
basi per l'istituzione di alcuni organismi consultivi e per
la programmazione congiunta; questi hanno a loro volta
350 | Fra Le Nazioni
avuto risvolti pratici in campo sia militare sia civile. Questi
ambiti di cooperazione reciproca furono successivamente
codificati in un più ampio memorandum (1988).
La prima amministrazione Bush approvò l'iniziativa di pace
d'Israele (1989) e co-patrocinò la Conferenza di Pace di
Madrid (1991), che condusse agli incontri per i colloqui
di pace che ebbero luogo a Washington.
L'amministrazione Clinton ha svolto un ruolo chiave
nel processo di pace in Medio Oriente sostenendo
attivamente gli accordi tra Israele e i Palestinesi, il trattato
di pace fra Israele e Giordania, i negoziati con la Siria e
gli sforzi per promuovere la cooperazione regionale,
inclusa la fine del boicottaggio arabo. Impegnandosi
nel mantenere il vantaggio qualitativo di Israele, gli Stati
Uniti si sono anche impegnati a ridurre al minimo i rischi
alla sicurezza nei quali Israele avrebbe potuto incorrere
nel suo perseguimento della pace.
L'amministrazione di George W. Bush ha preso diverse
importanti misure per spalleggiare Israele nella sua lotta al
terrorismo, e Israele ha appoggiato, a sua volta, la visione
di Bush per porre fine al terrorismo e per conseguire la
pace fra Israele e Palestinesi.
La continua e profonda amicizia tra Israele e gli Stati Uniti
è andata definendosi attraverso le diverse amministrazioni
351
americane in termini oscillanti fra la
preservazione di Israele come un "punto
fermo di base" della politica estera
americana, accentuando la "speciale
relazione" esistente fra le due nazioni, e
una dichiarazione di "impegno americano"
nei confronti di Israele. Agli inizi degli anni
'80 Israele era considerato dagli Stati Uniti
come un "bene strategico" e per questo
designato (1987), in accordo con la legislazione varata
l'anno precedente, quale "importante alleato al di fuori
della NATO".
L'appoggio a Israele proveniente dal Congresso è
bipartisan. Il supporto per l'assistenza annuale militare ed
economica, il processo di pace e la lotta d'Israele contro
il terrorismo, sono stati segni distintivi dell'impegno
del Congresso nei confronti dell'amicizia fra Stati Uniti
e Israele, come lo fu l'approvazione della legislazione
(1995) che riconosce Gerusalemme quale capitale unita
d'Israele e che chiede l'insediamento dell'ambasciata
degli Stati Uniti a Gerusalemme. La "speciale relazione"
comprende interessi reciproci sul piano economico, politico,
strategico e diplomatico. Israele riceve attualmente circa
2,6 miliardi di dollari all'anno sotto forma di aiuti economici
e per la sicurezza (l'aiuto economico è stato ridotto di
120 milioni di dollari ogni anno e quello militare di 60
milioni di dollari ogni anno, fino all'anno 2008; dopodiché
U.S. Secretary
of State
Condoleezza
Rice with Foreign
Minister Tzipi
Livni
•
U.S. Embassy in
Israel / Matty Stern
352 | Fra Le Nazioni
Israele riceverà un totale di 2,4 miliardi di dollari in aiuti
militari), e il commercio bilaterale tra i due paesi è stato
incrementato dall'Accordo sulla Zona di Libero Scambio
tra Israele e Stati Uniti (1985).
Si è impiantato un crescente numero di joint ventures
sponsorizzate da industrie israeliane e americane, e
parecchi Stati americani hanno stipulato accordi "fra
stato e stato" con Israele, con attività che spaziano dalla
cultura all'agricoltura.
Gli Stati Uniti stanno di solito al fianco di Israele in forum
internazionali, fugando tentativi, sia alle Nazioni Unite
che in organismi associati, di far approvare forzatamente
risoluzioni contro Israele. I due paesi hanno collaborato,
con vantaggio per entrambi, nello scambio di informazioni
segrete e militari, come pure nella guerra contro il
terrorismo internazionale e nella campagna contro la
droga. L'amicizia tra gli Stati Uniti e Israele è rafforzata
dal sostegno della comunità ebraica e da un'ampia parte
della società americana.
CANADA
Il Canada ha riconosciuto de jure Israele nel 1949. I due
paesi hanno da molti anni piene relazioni diplomatiche
basate su comuni valori democratici, con legami bilaterali
rafforzati da scambi culturali e scientifici.
Le relazioni economiche tra Canada e Israele sono divenute
più strette grazie all'applicazione del Trattato di Libero
Mercato tra Canada e Israele (CIFTA).
In campo internazionale il sostegno del Canada per Israele
viene espresso attraverso la sua posizione generalmente
pro-Israele in vari forum dell'ONU.
354 | Fra Le Nazioni
AMERICA CENTRALE E
MERIDIONALE E CARAIBI
Al voto dell'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite del 29 Novembre 1947 alla
risoluzione che proponeva la fondazione di due Stati, uno
ebraico e uno arabo, sul territorio incluso nel Mandato
Britannico per la Palestina, 13 delle 20 nazioni dell'America
Latina votarono a favore della partizione. Negli anni '50 e
'60 i rapporti furono rafforzati, e ciò fu dovuto in non esigua
misura a programmi di cooperazione con i quali Israele
condivideva la propria esperienza e capacità in diversi
campi importanti per l'America Latina, quali agricoltura,
medicina, organizzazione di cooperative, sviluppo
rurale, regionale e comunitario. Migliaia di apprendisti
provenienti da paesi dell'America Latina hanno partecipato
a programmi di studio in Israele. Sviluppi politici sulla
scena internazionale nel corso degli anni '60 e '70, hanno
condotto ad una diminuzione del sostegno a favore di
Israele tra questi paesi, soprattutto nelle votazioni alle
Nazioni Unite e negli organismi affiliati.
Oggi Israele intrattiene piene relazioni diplomatiche
con tutti i paesi dell'America centrale e meridionale e
della regione caraibica, tranne Cuba. Queste relazioni
si riflettono in proficue cooperazioni in campo politico,
economico e culturale, nonché in un gran numero di
accordi bilaterali in molti settori.
355
Il commercio è in costante incremento. Un accordo di
libero mercato tra Messico e Israele, concluso nel 2000,
ha aggiunto una nuova dimensione a quest'ambito. Le
esportazioni, e fra queste i prodotti chimici, agricoli,
dell'industria elettronica e i macchinari, e le importazioni,
che consistono principalmente in carne, grano, cereali,
zucchero, cacao, caffè e metalli, sono entrambe in crescita,
e le banche israeliane, le imprese di costruzione e le
compagnie di pianificazione agricola e di sviluppo sono
attive in America centro-meridionale e ai Caraibi.
Molti israeliani visitano i paesi dell'America centrale e
meridionale, in particolare i giovani, per i quali questo
viaggio è un passaggio obbligato nel periodo che segue
il servizio militare.
356 | Fra Le Nazioni
EUROPA OCCIDENTALE
L'ex Primo ministro
Ehud Olmert
e il Cancelliere
Tedesco
Angela Merkel
•
GPO / Amos Ben
Gershom
L'Europa occidentale è il par tner
commerciale più naturale per Israele.
L'istituzione di una zona di libero scambio
con la Comunità Europea (CEE) nel 1975, ha
condotto ad un significativo aumento delle
esportazioni in Europa e a un incremento
anche maggiore nelle esportazioni dalla
Comunità Europea verso Israele. Questa
crescita negli scambi commerciali è stata
accelerata dallo sviluppo di stretti rapporti
d'affari tra imprenditori e investitori e
l'istituzione di joint ventures, così come dai
tentativi di rafforzare i legami commerciali
con i paesi membri dell'Associazione Europea di Libero
Scambio (EFTA). Nel 1995 Israele e l'Unione Europea (UE)
hanno concluso un accordo di vaste dimensioni, entrato in
vigore nel Giugno del 2000, che ha consentito di rafforzare il
dialogo politico e di avere relazioni economiche ancora più
strette. Alla metà degli anni Novanta, Israele è entrato nel
Programma di Ricerca e Sviluppo tecnologico dell'UE. Nel
Novembre del 2007 è stato istituito il Dialogo Economico
UE- Israele, con lo scopo di promuovere la cooperazione tra
i settori privati delle due parti. Nel Dicembre 2004, Israele
e l'Unione Europea hanno sottoscritto un piano d'azione
nell'ambito della Politica di Vicinato Europea.
357
Assieme agli Stati Uniti, alla Russia e alle Nazioni Unite,
l'Unione Europea fa parte del "Quartetto" che sta compiendo
tutti gli sforzi possibili per cercare di risolvere il conflitto
arabo-israeliano attraverso il processo di pace.
358 | Fra Le Nazioni
EUROPA CENTRALE
ED EURASIA
Le relazioni tra Israele e i Paesi dell'Europa
centrale e orientale - ripristinate nel
momento in cui in questi paesi è stata restaurata la
democrazia - stanno diventando sempre più intense,
soprattutto nel settore economico, in attività culturali,
turistiche e di cooperazione internazionale. Accordi
economici con questi paesi sono importanti dato che
molti di essi sono candidati a diventare futuri membri
dell'Unione Europea.
Dal momento che questi paesi erano il centro del mondo
ebraico prima della Seconda Guerra Mondiale, la memoria
dell'Olocausto è un fattore significativo nelle relazioni
con loro. Le questioni trattate includono la restituzione ai
loro proprietari ed eredi legittimi delle proprietà ebraiche
pubbliche e private nazionalizzate, il riconoscimento dei
"Giusti fra le Nazioni" che rischiarono la propria vita per
salvare gli Ebrei durante il periodo nazista, senza alcuna
ricompensa, e la cooperazione con i governi della regione
per combattere episodi di antisemitismo.
I rapporti di Israele con gli stati euroasiatici (ex Unione
Sovietica) hanno acquistato impeto, in particolare nei
settori economico, politico e culturale. Visite ufficiali e
nuovi accordi hanno gettato solide basi per la crescita di
359
queste relazioni. Legami commerciali e nuovi investimenti
crescono sensibilmente e l'oltre milione di cittadini dell'ex
Unione Sovietica che oggi vive in Israele, costituisce
un ponte umano tra Israele e i propri paesi di origine,
aggiungendo alle relazioni una dimensione "speciale".
I rapporti di Israele con la Federazione Russa hanno anche
un'importanza strategica, dato l'attivo coinvolgimento
di questa nel processo diplomatico che investe il Medio
Oriente, quale membro del Quartetto, e nei negoziati
con l'Iran a proposito del programma nucleare di
quest'ultimo.
Migliorano anche i rapporti fra Israele e gli stati caucasici
dell'Asia centrale, tra i quali esiste una grande domanda di
aiuti del Mashav (Agenzia israeliana per la Cooperazione
internazionale, presso il Ministero degli esteri) nei
settori della salute pubblica, dell'agricoltura avanzata,
della gestione delle risorse idriche e nella lotta alla
desertificazione. Altre importanti questioni sono la
preservazione delle vestigia ebraiche negli stati euroasiatici,
la perpetuazione della memoria della Shoàh e la lotta
contro l'antisemitismo.
360 | Fra Le Nazioni
AFRICA
I legami di Israele con gli Stati dell'Africa
sub-Sahariana sono iniziati nella metà degli
anni '50, per alcuni di essi, ancor prima
che raggiungessero l'indipendenza. Il primo paese con
cui vennero allacciate relazioni diplomatiche nel 1956,
fu il Ghana, seguito dalla maggior parte dei paesi al sud
del Sahara. Nei primi anni '70 Israele intratteneva piene
relazioni diplomatiche con trentatrè paesi della regione.
Questi legami erano espressione di un'affinità africana con
Israele, esso stesso stato giovane, divenuto indipendente
nel 1948, e ansioso di condividere la propria esperienza
con i nuovi Stati africani indipendenti. Vennero istaurati
anche legami economici benefici per entrambi e fra questi
molte joint venture.
Come conseguenza della crisi petrolifera, seguita alla
Guerra del Kippur del 1973, molti dei paesi sub-Sahariani
ruppero le relazioni dilplomatiche con Israele, a causa di
due importanti fattori: le promesse arabe di avere petrolio
a prezzi ridotti e aiuti finanziari, e l'ottemperanza alla
risoluzione della OAU (Organization of African Unity),
patrocinata dall'Egitto, in cui veniva appunto richiesta la
rottura delle relazioni diplomatiche con Israele. Mantennero
pieni contatti diplomatici con Israele solo Malawi, Lesotho
e Swaziland, mentre alcuni altri paesi continuarono a
mantenere i loro legami tramite uffici di interesse presso
ambasciate straniere. La cooperazione, tuttavia, entro una
361
certa misura, continuò: molti studenti africani continuarono
a formarsi in Israele ed esperti israeliani continuarono ad
essere attivi in tutto il continente africano.
Dagli anni '80, le relazioni diplomatiche con i paesi
sub-Sahariani sono state gradualmente
ripristinate e hanno avuto uno slancio
particolare quando si sono verificati
progressi nei negoziati di pace tra Israele e
i propri vicini arabi. Alla fine degli anni '90,
erano state ristabilite relazioni diplomatiche
ufficiali con 39 paesi sub-sahariani.
Oggi Israele e i paesi sub-Sahariani sono
impegnati in un dialogo continuo, che trova espressione
in reciproche visite dei rispettivi Capi di Stato e dei ministri
del governo. Sono inoltre in atto attività dinamiche che
includono rapporti economici e commerciali, contatti
accademici e culturali, una varietà di progetti agricoli
congiunti, assistenza medica, programmi di formazione
professionale e aiuti umanitari in casi di necessità.
Israele ha seguito con interesse il processo d'integrazione
politica ed economica in Africa e la creazione dell'Unione
Africana. Quale espressione di amicizia e solidarietà, Israele
ha rinnovato il proprio impegno a lavorare insieme con
le istituzioni e le organizzazioni emergenti dell'Africa,
aggiungendo un nuovo capitolo alle sue speciali relazioni
con questo continente.
L'ex Ministro degli
Esteri Tzipi Livni
con ambasciatori
africani in Israele
•
Flash 90
362 | Fra Le Nazioni
ASIA E PACIFICO
Israele mantiene rapporti diplomatici con
la maggior parte degli stati dell'Asia. La
crescente forza economica e politica di
questi paesi ha contribuito all'intensificarsi dei legami
nelle sfere politica, culturale e, soprattutto, economica. La
cooperazione tecnica con Israele nei settori di R&S scientifico,
nello sviluppo rurale, nell'agricoltura e nell'istruzione,
ha svolto un importante ruolo nel rafforzamento delle
relazioni con i paesi in via di sviluppo della regione. Nel
1992 sono state stabilite relazioni ufficiali con la Cina. Da
allora, i due paesi hanno progressivamente sviluppato i
loro rapporti, culminati nella storica visita del presidente
cinese in Israele nel 2000, e nelle visite di tre presidenti
israeliani a Pechino.
Fin dalla metà degli anni '80, Israele e Giappone hanno
saldamente ampliato le loro relazioni bilaterali, cosa questa
che ha avuto il suo riflesso, tra l'altro, nella sottoscrizione
di diversi accordi, nelle visite reciproche di Primi Ministri
e di ministri, e nel significativo contributo del Giappone
al processo multilaterale di pace.
Anche le relazioni diplomatiche con l'India, iniziate nel 1992, si
sono intensificate in tutti i settori a partire dalla fine degli anni
Novanta. Nel 2003, il primo ministro israeliano ha compiuto
la prima storica visita a Nuova Delhi. Nel 2000, Israele ha
rinnovato le relazioni diplomatiche con lo Sri-Lanka.
363
L'inizio delle relazioni diplomatiche con la Repubblica
di Corea risale al 1962. Negli ultimi anni questi rapporti
si sono incredibilmente intensificati in tutti i campi. Nel
2007, i ministri degli esteri dei due paesi si sono scambiati
visite ufficiali.
Israele mantiene anche buone relazioni con molti paesi
membri dell'ASEAN. Alcuni di questi contatti risalgono
a 50 e anche più anni fa, come nel caso di Myanmar,
della Thailandia, di Singapore e delle Filippine. Altri
rapporti sono iniziati più recentemente, quando Israele
stabilì relazioni diplomatiche con Cambogia e Laos. Le
relazioni con il Vietnam si sono sviluppate rapidamente
a partire dal 1993, in particolare nei settori economico,
commerciale e della cooperazione agricola. Nel 2005 i
ministri degli esteri dei due paesi hanno inaugurato un
appuntamento politico annuale.
Una lunga tradizione di stretti rapporti di amicizia lega
Israele al Nepal sin dai primi anni Sessanta. Il primo
ministro del Nepal ha visitato Israele per la prima volta nel
2007, quando ha annunciato l'apertura di un'ambasciata
a Tel Aviv.
Israele ha piene relazioni diplomatiche con l'Australia
e la Nuova Zelanda da molti anni. Recentemente sono
stati stabiliti rapporti con 12 isole indipendenti dell'area
del Pacifico. Con questi paesi, Israele condivide la sua
esperienza in vari settori.
364 | Fra Le Nazioni
MEDIO ORIENTE
E NORD AFRICA
L'ex Primo ministro
Ehud Olmert
con il Presidente
Egiziano
Osni Mubarak
•
GPO
/ Moshe Milner
EGITTO
Israele ed Egitto hanno firmato un trattato
di pace nel 1979, segnando la fine di trenta
anni di implacabili ostilità e di cinque
costose guerre. Il trattato fu preceduto
dalla visita del Presidente egiziano Anwar
Sadat a Gerusalemme (1977), su invito del
Primo Ministro Menachem Begin, e dalla
firma degli Accordi di Camp David (1978),
che hanno rappresentato una base per la
pace tra Egitto e Israele e tra Israele e gli
altri suoi vicini. Gli accordi affrontavano
anche la necessità di risolvere la questione palestinese,
dopo una fase ad interim di cinque anni di autonomia
per gli Arabi Palestinesi residenti in Giudea e Samaria
(West Bank) e nella Striscia di Gaza. Al Presidente Sadat
e al Primo Ministro Begin fu congiuntamente assegnato
il Premio Nobel per la Pace come riconoscimento della
loro impresa.
La pace messa in atto fra Israele ed Egitto è costituita di
diversi e importanti elementi, fra questi la fine sia dello
stato di guerra che di atti o minacce di belligeranza,
ostilità o violenza; l'instaurazione di rapporti diplomatici,
economici e culturali; la rimozione di barriere al commercio
e alla libertà di movimento; e infine il ritiro di Israele
365
dalla penisola del Sinai, con misure concordate per la
sicurezza e aree militari limitate. Israele ha completato il
suo ritiro dal Sinai (nel 1982) secondo i termini del trattato,
rinunciando alle basi militari e ad altri punti strategici in
cambio della pace.
Nonostante l'Egitto sia stato messo al bando dagli altri
Stati arabi a seguito della firma del trattato, la maggior
parte di questi ha da allora ripristinato le relazioni con
l'Egitto e riaperto le proprie ambasciate al Cairo. I quartieri
generali della Lega araba, che erano stati trasferiti a Tunisi,
sono stati riportati al Cairo agli inizi degli anni '80.
Dovendo superare trenta anni di sfiducia e ostilità, la
normalizzazione dei rapporti tra Israele ed Egitto è un
lungo e arduo processo. Tuttavia, entrambi i paesi hanno
stabilito ambasciate e consolati e si svolgono regolarmente
incontri tra ministri e alti funzionari.
Dopo il rinnovato scoppio della violenza palestinese
(Settembre 2000), le relazioni si sono raffreddate in
maniera considerevole e l'Egitto ha richiamato il proprio
ambasciatore, e il suo ritorno in Israele è stato consentito
solo all'inizio del 2005. Tuttavia, gli scambi commerciali
e la cooperazione sono continuati e la commissione
militare congiunta si incontra regolarmente. Le relazioni
hanno conosciuto una nuova, positiva fase, a seguito del
ritiro, cui lo stesso Egitto ha contribuito, di Israele dalla
Striscia di Gaza.
366 | Fra Le Nazioni
GIORDANIA
Il trattato di pace tra Giordania e Israele,
firmato al valico di confine Akaba-Eilat
(nell'Ottobre del 1994), fu preceduto da un
incontro tra Re Hussein e il Primo Ministro
Yitzchak Rabin a Washington tre mesi prima,
quando i due leader proclamarono la fine
dello stato di guerra tra i loro paesi.
L'ex Primo Ministro
Ehud Olmert e il
Re di Giordania,
Abdullah II
•
GPO/ Amos
Ben Gershom
Benché fossero formalmente in uno stato di guerra l'uno
contro l'altro da 46 anni, per tutto questo periodo Israele e
Giordania avevano mantenuto contatti segreti e concluso
accordi di mutuo vantaggio. La Conferenza di Madrid del
1991 portò a colloqui bilaterali pubblici che sono culminati
in un trattato formale (1994) nel quale entrambi i paesi
si sono impegnati ad astenersi da azioni di belligeranza,
ad assicurare che dall'interno del proprio territorio non si
verifichino minacce di violenza verso l'altro, a compiere
lo sforzo di prevenire il terrorismo e di agire insieme per
raggiungere la sicurezza e la cooperazione nel Medio
Oriente, sostituendo la preparazione militare con misure
tese a costruire fiducia reciproca. Altri provvedimenti
includono la distribuzione, decisa di comune accordo,
delle risorse idriche esistenti, la libertà di transito per
i cittadini di entrambi gli Stati, gli sforzi per alleviare il
problema dei profughi e la cooperazione nello sviluppo
della Valle del Giordano. Il confine internazionale definito
nel trattato ha sostituito le linee del cessate il fuoco del
367
1949 ed è stato delineato prendendo come riferimento
i confini del Mandato Britannico (1922-48).
Con la ratifica del trattato di pace sono state instaurate
piene relazioni diplomatiche e, da allora, il rapporto tra
Israele e Giordania è in costante progresso.
La base per la messa in atto del trattato di pace IsraeleGiordania è stata posta con la firma e la ratifica di 12
accordi bilaterali nelle sfere economica, scientifica e
culturale. Questi trattati rappresentano le fondamenta
per le pacifiche e normali relazioni fra Israele e il Regno
Hashemita di Giordania. L'espressione più significativa
delle pacifiche relazioni è la costituzione delle cosiddette
Q.I.Z. (Qualifying Industrial Zones), che permettono
alla Giordania, mediante la cooperazione con Israele,
di esportare negli Stati Uniti merci libere da quote e da
imposte per un valore di oltre 1 miliardo di dollari. Israele
coopera con la Giordania anche in due progetti agricoli
e di sanità pubblica.
Re Abdullah II, succeduto al padre – re Hussein - nel Marzo
1999, ha visitato Israele nell'Aprile del 2000.
In seguito allo scoppio della nuova ondata di violenza
palestinese (Settembre 2000) nei Territori, le relazioni con
la Giordania si sono raffreddate e l'ambasciatore è stato
richiamato. Il successivo, graduale sviluppo dei rapporti
368 | Fra Le Nazioni
ha portato la Giordania a reinstallare il suo ambasciatore
in Israele nel 2005.
Nel Giugno del 2003, Re Abdullah II ha ospitato ad Akaba
il summit al quale ha partecipato, insieme al Presidente
Bush e al Primo ministro Sharon, il Presidente dell'Autorità
Palestinese Mahmoud Abbas. Nell'Aprile del 2004, re
Abdullah II ha fatto visita, nella sua residenza nel Neghev,
all'allora Primo ministro israeliano Sharon.
STATI DEL GOLFO
Quale risultato del processo di pace in Medio Oriente,
gli Stati del Golfo, per la prima volta dal 1948, hanno
mostrato interesse ad avere rapporti con Israele. Ai contatti
iniziali è seguita una serie di visite reciproche da parte
di funzionari ad alto livello. Nel Maggio del 1996 Israele
ha aperto uffici di rappresentanza commerciale in Oman
e Qatar, per sviluppare rapporti economici, scientifici e
commerciali, con un'enfasi sull'utilizzazione delle risorse
idriche, sul turismo, sull'agricoltura, sui prodotti chimici
e sulle tecnologie avanzate.
Dallo scoppio dell'ondata di violenza palestinese (Settembre
2000) le relazioni con i Paesi del Golfo si sono raffreddate
e l'ufficio di rappresentanza commerciale in Oman è
stato chiuso.
369
PAESI DEL MAGHREB
Dal 1994 tre stati arabi del Nord Africa - Marocco, Mauritania
e Tunisia - si sono uniti ad altri paesi arabi e hanno
imboccato la strada della pace e della riconciliazione,
instaurando rapporti diplomatici con Israele.
Iniziate in differenti modi e a vari livelli, le relazioni fra
Marocco e Israele sono state formalizzate quando Israele
ha aperto un ufficio di collegamento (Novembre 1994)
nella capitale marocchina Rabat. Quattro mesi dopo il
Marocco ha aperto il suo ufficio in Israele, istituendo così
formali relazioni diplomatiche bilaterali.
La Repubblica Islamica di Mauritania e Israele hanno
concluso un accordo alla Conferenza di Barcellona
(Novembre 1995), alla presenza del Ministro degli Esteri
spagnolo, per istituire uffici di interesse rispettivamente
nelle ambasciate spagnole a Tel Aviv e a Nouakchott. La
Mauritania ha aperto la sua missione diplomatica a Tel
Aviv nel Maggio del 1996 e ha espresso il desiderio di
normalizzare pienamente le relazioni con Israele.
Nell'ottobre del 1999 la Mauritania è divenuta il terzo
paese arabo (dopo Egitto e Giordania) a instaurare piene
relazioni diplomatiche con Israele.
Seguendo una tabella di marcia elaborata da Israele, Tunisia
e Stati Uniti (nel Gennaio del 1996), Israele ha aperto un
370 | Fra Le Nazioni
ufficio di interesse in Tunisia (Aprile 1996), e la Tunisia ha
ricambiato sei settimane più tardi (Maggio 1996).
Le relazioni diplomatiche con i paesi moderati del Maghreb
sono particolarmente importanti per il ruolo svolto da
questi paesi nel mondo arabo e anche per l'attaccamento
emotivo che il largo gruppo di Ebrei emigrati dal Nord
Africa in Israele mantiene nei confronti dei paesi in cui le
proprie famiglie vissero per molti secoli. Questa affinità
è una risorsa che può condurre a relazioni più profonde
e che può apportare un contributo pratico al processo
di pace.
Dopo lo scoppio dell'ondata di violenza palestinese
(Settembre 2000) anche Marocco e Tunisia hanno interrotto
le proprie relazioni diplomatiche con Israele. Tuttavia,
alcuni rapporti di natura commerciale continuano, così
come anche contatti in altri campi.
371
SANTA SEDE
L'instaurazione di piene relazioni
diplomatiche fra Israele e la Santa Sede
(secondo i termini fissati nell'Accordo
Fondamentale sottoscritto a Gerusalemme
nel Dicembre 1993) può esser vista come
un passo di grande significato, nell'ambito
di un processo storico di cambiamento
nell'atteggiamento della Chiesa cattolica
verso l'Ebraismo e verso il popolo ebraico,
processo che ebbe il suo inizio pubblico con la Dichiarazione
nota con il nome di Nostra Aetate, emessa dal Concilio
Vaticano Secondo nel 1965.
Nel loro Accordo Fondamentale, Israele e la Santa Sede
hanno messo in rilievo la “natura unica del rapporto tra
la Chiesa cattolica e il popolo ebraico..." e hanno espresso
il loro impegno ad “una appropriata collaborazione nel
combattere tutte le forme di antisemitismo e qualsiasi tipo
di razzismo e di intolleranza religiosa, e nel promuovere la
comprensione reciproca tra le nazioni, la tolleranza tra le
comunità e il rispetto per la vita e la dignità umane", e “la
pacifica risoluzione dei conflitti fra stati e nazioni, escludendo
violenza e terrore dalla vita internazionale". Altri impegni
riguardano il regime di Status Quo che interessa i Luoghi
Santi cristiani, questioni legate alla libertà di religione, di
pellegrinaggio in Terra Santa e altri temi.
Papa Giovanni
Paolo II al Muro
Occidentale,
Gerusalemme
•
GPO/ Amos
Ben Gershom
372 | Fra Le Nazioni
Nel Novembre del 1997 è stato firmato a Gerusalemme
un accordo che viene a definire lo status della Chiesa
cattolica in Israele e della sua gerarchia, nell'ambito della
legge israeliana. Ciò ha segnato il primo riconoscimento
de iure della Chiesa cattolica, da parte di
qualsiasi governo in Terra Santa.
L'Organizzazione Sionista
Nel Marzo del 2000, Papa Giovanni Paolo
Mondiale (WZO) fu fondata
II è giunto in Israele, in pellegrinaggio
al Primo Congresso Sionista
personale nei Luoghi Santi e ha incontrato
(1897) allo scopo di facilitare
il Presidente Ezer Weizman e il Primo
il ritorno del popolo ebraico
Ministro Ehud Barak. Fra gli altri eventi
alla sua antica patria, la Terra
della visita, vi sono stati incontri con i
di Israele, e di far rivivere una
Rabbini Capo d'Israele e una visita a Yad
vita nazionale ebraica nel
Vashem e al Muro Occidentale (Muro del
paese. L'obiettivo principale
Pianto). La visita ha dato risalto al processo
della WZO è stato raggiunto
di comprensione reciproca in corso tra
nel 1948, con la fondazione di
Giudaismo e Chiesa Cattolica.
uno stato ebraico, lo Stato di
Israele, stabilito legalmente
Papa Benedetto XVI ha visitato Israele nel
e internazionalmente
Maggio del 2009 in un pellegrinaggio in
riconosciuto. Da allora la
Terra Santa, segnando un importante stadio
WZO ha svolto un ruolo di
nello sviluppo delle relazioni fra il Vaticano
e Israele. La visita è servita per rafforzare il
dialogo fra Cristianità, Ebraismo e Islam, come parte dello
sforzo di conseguire la pace nella regione.
373
NAZIONI UNITE
Lo Stato di Israele fu ammesso alle Nazioni Unite (ONU)
quale suo cinquantanovesimo membro l'11 Maggio 1949. Da
allora, ha partecipato ad un'ampia gamma
di operazioni delle Nazioni Unite cercando
collegamento tra Israele
di apportare il suo pieno contributo alle
e gli Ebrei della Diaspora,
organizzazioni della stessa che si occupano
attraverso la promozione di
di sanità, lavoro, alimenti e agricoltura,
attività incentrate sull'unità
educazione e scienza. Israele ha un ruolo
del popolo ebraico e la
attivo nel lavoro delle organizzazioni
centralità di Israele nella
non-governative, portate avanti sotto gli
vita ebraica; la facilitazione
auspici dell'Onu, impegnate in questioni
dell'immigrazione; la
che vanno dall'aviazione all'immigrazione,
diffusione dell'educazione
dalle comunicazioni alla meteorologia, dal
ebraica tra le comunità sparse
commercio alla condizione delle donne.
nel mondo; e la difesa dei
diritti degli Ebrei, ovunque
Per cinque decenni Israele è stato escluso
essi vivano. Il Congresso della
dai gruppi regionali delle Nazioni Unite;
WZO, democraticamente
nell'Aprile del 2000 Israele è stato ammesso
eletto, è convocato ogni 4-5
nel Gruppo Regionale Occidentale (WEOG),
anni a, Gerusalemme.
a carattere temporaneo, fino a un suo
pieno inserimento nel Gruppo Asiatico. Da
allora Israele può eleggere ed essere eletto
nei maggiori organismi delle Nazioni Unite. Attraverso il
Gruppo Regionale Occidentale, Israele è stato eletto alla
vicepresidenza della sessantesima Assemblea Generale
delle Nazioni Unite.
374 | Fra Le Nazioni
Alcune risoluzioni Onu sono state di importanza cruciale per
Israele; fra queste le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza
242 (22 Novembre 1967) e 338 (22 Ottobre 1973), che
danno un quadro concordato per l'appianamento del
conflitto arabo-israeliano.
Nel corso degli anni le Nazioni Unite sono state attive
nel determinare la cessazione delle ostilità tra Israele
e i suoi vicini arabi attraverso la nomina di mediatori,
estendendo gli auspici dell'Onu ai cessate il fuoco e ad
accordi armistiziali, e interponendo forze Onu tra le forze
contendenti.
Per anni, l'Onu è stata usata come campo di battaglia
per una guerra politica contro Israele. I 21 Stati arabi,
con l'aiuto dei Paesi islamici e del gruppo dei Paesi non
allineati, hanno costituito una "maggioranza automatica",
assicurando l'adozione di risoluzioni anti-israeliane
all'Assemblea Generale.
Nel suo sforzo di portare la narrativa ebraica dentro
l'Assemblea Generale, nel 2005 Israele è riuscito a far
convocare una speciale sessione dell'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite in occasione del sessantesimo
anniversario della liberazione dei campi di sterminio nazisti
in Europa e a far adottare una nuova risoluzione per la
celebrazione annuale della Memoria della Shoàh.
375
EBRAISMO MONDIALE
Sin dal primo esilio (586 a.E.V.) e le successive dispersioni
di Ebrei in tutto il mondo, è esistito un rapporto unico e
dinamico tra gli Ebrei che vivevano nella
Terra di Israele e quelli che risiedevano al
Oggi, l'Agenzia Ebraica per
di fuori di essa. Benché separati da lunghe
Israele (JAFI) è impegnata
distanze nel corso di molti secoli, gli Ebrei
nello sviluppo dei rapporti tra
sono rimasti una nazione, legata da una
lo Stato di Israele e l'Ebraismo
comune storia, religione e patria come
mondiale. Essa fu costituita
pure da un impegno collettivo a una
(nel 1929) dall'Organizzazione
sopravvivenza fisica e spirituale del popolo
Sionista Mondiale per
ebraico. La costituzione dello Stato di
rappresentare la comunità
Israele (1948) è maturata dal sogno durato
ebraica di Israele di fronte alle
2.000 anni di ritornare alla propria patria
autorità britanniche investite
ancestrale e di far rivivere la propria vita
del Mandato, ai governi
e la propria sovranità nazionale.
stranieri e alle organizzazioni
internazionali. Dopo la
Stime recenti valutano la popolazione
conquista dell'indipendenza
ebraica mondiale in circa 13 milioni, il 41 %
da parte di Israele, parte
dei quali vive in Israele. Ebrei di ogni luogo
condividono un ampio spettro di storia,
ideali e interessi, e sono impegnati in un
continuo dialogo su un'ampia numero di questioni.
L'Ebraismo della Diaspora, nel riconoscimento della
centralità di Israele nella vita ebraica, partecipa alla
costruzione del paese, per mezzo di contributi finanziari,
376 | Fra Le Nazioni
di sostegno politico e sociale, e, in alcuni casi, venendo
a vivere in Israele, aggiungendo al mosaico israeliano
le proprie capacità peculiari e il proprio
retroterra culturale. Una lunga tradizione di
della responsabilità
aiuto reciproco tra Ebrei trova oggi la sua
relativa al compimento di
manifestazione in una rete di organizzazioni
alcuni compiti nazionali
dalle mille sfaccettature, nate per venire
relativi all'immigrazione e
incontro a centinaia di interessi ebraicoall'integrazione dei nuovi
israeliani.
arrivati, agli insediamenti
rurali e alle abitazioni per
Da parte sua, Israele cerca di rafforzare
gli immigrati, all'istruzione
le comunità della Diaspora ebraica e i
e alle attività per i giovani,
propri legami con esse, aiutando chi ne ha
fino al rinnovamento delle
bisogno, promuovendo attività orientate
città, fu delegata, per legge,
verso Israele, lo studio della lingua ebraica,
alla Agenzia Ebraica e alla
opportunità economiche congiunte e le
Organizzazione Sionistica
visite di gruppi e di singoli in Israele.
Mondiale. Negli ultimi anni,
molte di queste funzioni sono
Lo stato di Israele attribuisce in modo fattivo
state assunte dal governo.
grande importanza alla sicurezza delle
comunità ebraiche nel mondo. In seguito
al recente riemergere dell'antisemitismo,
Israele, in cooperazione con le organizzazioni ebraiche
e con i governi europei, degli Stati uniti e di altre aree
nel mondo, sta combattendo il razzismo e in particolare
l'antisemitismo.