La legislazione come sussidio per la tutela e la promozione degli

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La legislazione come sussidio per la tutela e la promozione degli
La legislazione come sussidio per la tutela e la promozione degli immigrati
PREFETTO ANGELO MALANDRINO,
Direttore Centrale per le Politiche per l’Immigrazione e l’Asilo
Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno
Questa Guida, in edizione bilingue, è dedicata ai percorsi regolari dell’immigrazione, ad uso della più grande
collettività di immigrati non comunitari in Italia, quella marocchina. Sono tre gli aspetti che meritano alcuni
approfondimenti. L’insistenza sulle rotte della regolarità è un impegno dovuto, se si vuole che il fenomeno
della mobilità umana si realizzi non solo a beneficio del Paese di arrivo e di quello di origine ma anche delle
persone che ne sono protagoniste. Fa impressione sentire parlare del Mediterraneo, il mare delle antiche
civiltà, come di un cimitero, perché sono ricorrenti le morti che vi avvengono, individuate solo in un certo
numero e senz’altro in realtà più numerose. Questo andamento dipende dai livelli disomogenei di sviluppo
tra le due sponde e dalla crescente difficoltà che i Paesi della riva settentrionale incontrano nella creazione di
nuovi posti di lavoro. Ma non si tratta solo di questo e bisogna pensare un rinnovato impegno per facilitare
l’inserimento degli immigrati e l’offerta delle opportunità lavorative che, comunque, ci sono state nel passato
e continueranno a esserci anche nel futuro. Gestori del raccordo tra le due sponde sono stati spesso i mercanti
di manodopera, più interessati ai loro profitti che agli interessi delle persone trasportate. Questa Guida
sottolinea che le vie legali dell’immigrazione, seppure limitate rispetto alle crescenti necessità, sono
preferibili perché più sicure rispetto a quelle dei trafficanti e, per giunta, anche meno costose. Per gli
immigrati costituisce una garanzia conoscere le procedure per i visti, la concessione del permesso di
soggiorno, l’accesso al lavoro, l’avvio di un’attività imprenditoriale, il ricongiungimento familiare, l’accesso
ai servizi sociali e quanto altro è necessario per inserirsi in un Paese diverso, senza doverlo pensare straniero
e senza essere considerati stranieri. La normativa, e quindi la legalità, deve essere fatta valere come uno
strumento incentivante. È quanto si è cercato di fare in questo volume, che raccoglie gli approfondimenti
condotti dal gruppo italiano (National Contact Point) dell’European Migration Network sulla normativa e
sulle statistiche. Si è cercato di ridurre al minimo il gergo giuridico e statistico per favorire una migliore
comprensione da parte dei lettori, mettendo comunque a loro disposizione i riferimenti tecnici essenziali per
condurre approfondimenti anche per proprio conto, compito oggi più agevole attraverso la navigazione su
internet. Questo libro, concepito a supporto di un progetto di intervento nei Paesi di origine degli immigrati,
è stato realizzato ad uso di un gruppo di dipendenti pubblici e degli operatori sociali del Regno del Marocco.
La scelta di questo Paese deve intendersi scontata, sia perché fin dall’inizio dell’immigrazione in Italia è
stato tra i maggiori protagonisti dei flussi, sia perché ancora oggi la collettività marocchina è la prima
nell’ambito degli immigrati non comunitari con oltre mezzo milione di membri. La dimensione quantitativa
ha la sua importanza, tutt’altro che trascurabile, ma vengono in gioco anche rilievi qualitativi e non a caso il
Marocco è stato il primo Paese del Nord Africa a sottoscrivere con l’Unione Europea un accordo di nuovo
tipo di partenariato per la mobilità. Anche nei confronti dell’Italia, spetta al Marocco un ruolo preponderante
nel mostrare che le politiche migratorie possono essere maggiormente condivise. Un tale coinvolgimento
riguarda molti ambiti (dal commercio agli investimenti, dalla cultura alla politica) e tra di essi va inclusa
anche l’immigrazione e la diaspora. Gli immigrati non danno luogo a esperienze atomizzate prive di una
rilevanza globale, ma, al contrario, vanno considerati sempre più protagonisti per lo sviluppo, creatori di
ponti tra le due sponde. È un concetto di diaspora più completo, che impegna l’Italia per garantire prospettive
di inserimento più proficuo e i marocchini a mantenere i legami con la patria; entrambi i Paesi sono chiamati
a fare dell’immigrazione un legame più solido tra le due sponde e, per suo tramite, a favorire il benessere e il
progresso. Il terzo punto della riflessione riguarda la realizzazione bilingue dello studio. L’Italia, che sta
diventando maggiormente conscia della necessità dell’integrazione nella prospettiva di una immigrazione
che andrà aumentando, non può non insistere sull’apprendimento dell’italiano, diventato anche
giuridicamente indispensabile per il primo contratto di soggiorno e l’autorizzazione alla lungo residenza.
Sarebbe, però, restrittivo ritenere che si tratti solo di questo, quando sono in gioco un inserimento dignitoso
nella società di accoglienza e la possibilità di far valere in pieno le proprie capacità. L’immigrato è un
cittadino di due Paesi, e perciò deve avere conoscenza anche di quello nuovo, impratichendosi nella lingua,
nella cultura, nella legislazione. Ciò nonostante, l’immigrato rimane cittadino del Paese di origine. È un
segno di rispetto di questa sua complessa realtà culturale la decisione di realizzare il presente sussidio in
versione bilingue, utilizzando anche il francese che per i marocchini è di comune conoscenza. Il progetto
prevede degli incontri conoscitivi e formativi in Marocco, al fine di preparare un gruppo di persone in grado
di fornire informazioni sulle vie della regolarità agli immigrati interessati all’Italia, per i quali la versione
francese sarà facilmente accessibile, così come lo è l’italiano per i leader dell’associazionismo marocchino,
che svolgono un prezioso ruolo informativo nei confronti dei loro connazionali. In francese è anche
disponibile una ricerca sull’evoluzione, lo sviluppo e la situazione attuale della comunità marocchina in
Italia, realizzata a seguito della sensibilità dimostrata dal Ministero incaricato delle comunità marocchine
all’estero. Inoltre, l’European Migration Network Italia ha realizzato, questa volta in lingua araba, il primo
Glossario dei termini in materia di migrazione e di asilo. Sono tre sussidi da utilizzare congiuntamente
all’interno del progetto che il Ministero dell’Interno ha finanziato per realizzare direttamente in Marocco
un’azione informativa-formativa, affidandolo al Centro Studi e Ricerche IDOS con il supporto di un gruppo
di esperti e di organizzazioni. La normativa sull’immigrazione si compone di disposizioni restrittive e di altre
incentivanti, e sarebbe parziale pensare solo alle prime, come si è cercato di porre in evidenza in questa
introduzione, ipotizzando un impegno congiunto del Paese di accoglienza, del Paese di origine e degli stessi
immigrati.