METODOLOGIA DI CALCOLO

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METODOLOGIA DI CALCOLO
NOTA METODOLOGICA
ELABORAZIONE COSTO DEL LAVORO
Aspetti generali
La procedura di calcolo consente di determinare analiticamente il costo del lavoro per un
congruo numero di settori contrattuali.
L'impostazione della procedura e l'individuazione dei relativi parametri, così come
l'interpretazione della normativa legale e delle clausole contrattuali che ne costituiscono la fonte,
sono state curate con la massima attenzione.
Si consideri tuttavia che - in mancanza di un criterio univoco e generalmente accettato di
calcolo del costo del lavoro - qualsiasi soluzione operativa può presentare margini di opinabilità.
Questa pubblicazione intende fornire, attraverso una stima attendibile e coerente rispetto alle
previsioni del quadro normativo, ottenuta con modalità applicative uniformi per tutti i settori
contrattuali, valori rappresentativi dell'entità e della dinamica delle voci oggetto di elaborazione.
Voci di costo
A norma dell'art. 2425, lett. B), punto 9), cod. civ., per la determinazione del valore totale sono
state considerate le seguenti categorie di costi: salari e stipendi, oneri sociali, trattamento di fine
rapporto e simili, altri costi.
In particolare, il calcolo del costo del lavoro è effettuato sulla base delle seguenti voci.
a) Retribuzione diretta: compensi corrisposti con carattere di continuità a fronte della
prestazione svolta durante il normale orario di lavoro (minimo contrattuale, indennità di contingenza,
indennità varie, superminimi, scatti di anzianità, altre voci retributive, ecc.).
b) Retribuzione indiretta: compensi spettanti per il lavoro straordinario, per le assenze retribuite
(ferie, festività, permessi per riduzione dell'orario di lavoro o ex festività, integrazioni per malattie o
infortuni ecc.), per i riposi non goduti.
c) Retribuzione differita: elementi erogati con periodicità ultramensile a data contrattualmente
stabilita (es. 13ª mensilità) o aziendalmente fissata (es. premi di produzione, gratifiche e altri premi).
d) Competenze di fine rapporto: si tratta delle competenze che vengono erogate in occasione
della cessazione del rapporto di lavoro (accantonamento annuo del t.f.r. e rivalutazione del fondo
accantonato, altre competenze di fine rapporto).
e) Contributi previdenziali: contributi a carico del datore di lavoro dovuti ai vari istituti
assicuratori: INPS (esclusi lavoratori spettacolo ex ENPALS), INAIL, Enti previdenziali/assistenziali
dei dirigenti industria e commercio, Fondi di previdenza complementare. In caso di lavoratori aventi
diritto a particolari agevolazioni contributive, gli oneri contributivi totali sono calcolati considerando
le richiamate agevolazioni.
f) Cassa edile: limitatamente alle qualifiche operaie del settore edile, ulteriore voce di costo è
data dall'accantonamento presso la Cassa edile delle percentuali di retribuzione contrattualmente
previste a titolo di ferie e gratifica natalizia.
g) Altri costi aziendali: rientrano a titolo esemplificativo in tale categoria i contributi versati
dall'azienda per le forme assistenziali contrattualmente o aziendalmente previste (es., assistenza
sanitaria integrativa, polizze assicurative individuali, ecc.).
h) Irap (imposta regionale sulle attività produttive): l'imposta, introdotta dal D. Lgs. n. 446/1997,
ha sostituito a decorrere dal 1° gennaio 1998 i contributi al Servizio Sanitario Nazionale. Anche se il
bilancio civilistico colloca tale voce di spesa in altre partite (es. imposte sul reddito), in questa sede
si ritiene che l'Irap, nel quadro della valorizzazione dei costi industriali, sia correttamente imputabile
al costo del lavoro. L'utente tuttavia, se lo ritiene opportuno, può escludere dalla base di calcolo il
costo dell'Irap, azzerando il relativo importo.
Tipi e metodologie di calcolo
Costo minimo contrattuale, di fatto e aziendale
L'utente può scegliere di eseguire il calcolo del costo minimo contrattuale, di fatto e aziendale.
La differenza tra i tre tipi di calcolo risiede nel maggior grado di personalizzazione che è possibile
attribuire al calcolo stesso.
Il "costo minimo contrattuale" è il costo derivante dal trattamento economico previsto dal
contratto nazionale di categoria per un lavoratore di prima assunzione, considerando le sole ore di
assenza contrattualmente previste per ferie, festività, riposi, ecc. Il calcolo, pertanto, è elaborato
autonomamente dalla procedura (senza necessità per l'utente di fornire specifiche informazioni
aggiuntive) su voci di costo base, quali:
- minimo contrattuale, indennità di contingenza, e.d.r. e altre voci della retribuzione diretta
contrattualmente previste (indennità di funzione, di cassa, superminimi collettivi, ecc.);
- ferie, festività e riduzioni d'orario godute;
- ex festività soppresse;
- mensilità aggiuntive (13ª, 14ª);
- accantonamento annuale del t.f.r. (il relativo onere è calcolato sulla base della retribuzione
diretta e differita, al netto degli eventuali compensi per lavoro straordinario);
- contributi INPS, contributi di solidarietà, premi INAIL, contributi ai Fondi di previdenza
complementare, versamenti Irap.
A differenza del costo minimo contrattuale, le altre due opzioni di calcolo consentono di
valorizzare voci del trattamento aziendale aggiuntive rispetto al minimo contrattuale di categoria,
ovvero causali varie di assenteismo (es. malattia, infortunio).
In particolare, per il calcolo del "costo di fatto" la procedura considera, oltre alle voci del costo
minimo contrattuale, ulteriori voci di costo legate alla specifica situazione del lavoratore, con
particolare riferimento all'anzianità da esso maturata, all'attività effettivamente prestata nell'ambito
dell'azienda ed agli eventuali riconoscimenti economici ad essa legati. A titolo esemplificativo,
rientrano nel calcolo del costo di fatto le seguenti voci:
- aumenti periodici di anzianità;
- specifiche voci retributive attribuite "ad personam";
- prestazioni straordinarie;
- ferie e festività non godute;
- trattamenti economici per malattia e infortunio;
- altre assenze e riposi;
- rivalutazione del t.f.r. accantonato.
Il calcolo del "costo aziendale", invece, si basa su ulteriori voci direttamente connesse allo
specifico contesto aziendale in cui opera il lavoratore, quali ad esempio;
- premi aziendali;
- pause retribuite;
- assemblee e permessi sindacali;
- permessi per diritto allo studio;
- altre competenze di fine rapporto;
- contributi aziendali.
La quantità di dati che l'utente dovrà imputare ai fini della corretta determinazione del costo
varia secondo il tipo di calcolo prescelto. Fermo restando che in ogni caso è necessario indicare i
dati generali relativi all'azienda e al lavoratore interessato (settore contrattuale, qualifica, livello,
percentuale di part-time), per il calcolo del costo minimo contrattuale è sufficiente fornire un numero
ridotto di informazioni quali ed esempio la classe contributiva (ai fini della determinazione delle
aliquote INPS), il tasso INAIL applicato. Inoltre, qualora si tratti di lavoratori che beneficiano di
particolari agevolazioni contributive (lavoratori disoccupati, con contratto di inserimento ovvero
operanti in aree geografiche svantaggiate, ecc.), sarà necessario indicare le agevolazioni in parola.
Per il calcolo del costo di fatto o aziendale occorre invece fornire le informazioni aggiuntive relative
alla specificità del lavoratore interessato e/o dell'azienda, quali ad es. il numero di scatti di anzianità
maturati, l'importo delle eventuali voci retributive attribuite ad personam o previste a livello
aziendale, la quantità di ore di lavoro straordinario prestato, di ferie o festività non godute,
l'ammontare della quota di t.f.r. accantonata.
Metodologia di calcolo mensilizzata e oraria.
La procedura adotta due diverse metodologie di calcolo: mensilizzata e oraria. Con la prima la
retribuzione è conteggiata su base fissa mensile e la determinazione del costo è prevista in ragione
di mese (con il totale mensile convertito nei valori orari e annuali). Con la modalità oraria, invece, la
retribuzione è conteggiata su base oraria e il costo determinato per ora lavorata: il relativo importo è
convertito in costo mensile ed in costo annuo in base alle ore lavorate nell'anno.
La diversità del metodo di calcolo comporta - avendo adottato alternativamente i divisori
mensili e orari definiti dal contratto - uno scostamento a livello di totali, con la conseguenza che per
lavoratori inquadrati nello stesso livello i dati di costo ottenuti non saranno perfettamente
coincidenti.
Calcolo del netto
Una volta calcolato il costo del lavoro, la procedura consente infine di determinare il reddito
netto del dipendente impostando i seguenti requisiti:
- eventuali contributi volontari a carico del lavoratore;
- carichi familiari ai fini delle detrazioni Irpef spettanti al dipendente;
- numero dei familiari a carico ai fini del diritto agli assegni per il nucleo familiare.
Aspetti di dettaglio
Per il calcolo delle varie voci di costo è stata adottata una metodologia uniforme per tutti i
settori contrattuali, che consente pertanto di effettuare confronti intersettoriali dei singoli dati di
costo rilevati. Ciò ha comportato talvolta l'adozione di soluzioni trasversali standard. Si ritiene che
tali approssimazioni siano accettabili in tale sede, non togliendo nulla alla rappresentatività del
risultato (il più delle volte, tra l'altro, tali soluzioni interessano voci che incidono solo marginalmente
sulla composizione totale del costo del lavoro) ed essendo la finalità del calcolo quella di pervenire
ad una stima di costo rappresentativa. Nella maggior parte dei casi, inoltre, l'utente ha la possibilità
di modificare tali impostazioni con proprie separate elaborazioni.
A titolo esemplificativo si indicano di seguito alcune di tali soluzioni.
Calendario.
Nel calendario è evidenziata la composizione del "totale lavorato annuo", ottenuto
detraendo dal totale delle ore teoricamente lavorabili (= orario di lavoro giornaliero (*) x giorni
dell'anno al netto delle domeniche e - in caso di orario settimanale su 5 giorni - dei sabati) i riposi
goduti (ferie, festività, permessi per ex festività abolite, riduzioni di orario di lavoro, altri riposi
retribuiti) e le assenze (malattie, infortuni, assenze non retribuite), ed aggiungendo a tale valore le
ore di straordinario effettuate.
La valorizzazione delle singole ore imputabili a titolo di riposi goduti è stata effettuata - laddove
il c.c.n.l. non fornisse i corrispondenti valori in ore, ma in giorni ovvero in settimane - tenuto conto
dell'orario settimanale previsto dal c.c.n.l. e del numero di giorni lavorativi per settimana impostati
dall'utente (5 o 6 giorni). Si fa presente in ogni caso che tali dati sono modificabili dall'utente qualora
si volessero gestire specifici regimi di orario diversi da quelli adottati.
Per quanto riguarda in particolare le festività godute, dal totale delle ore teoricamente lavorabili
nell'anno sono state detratte solo le ore corrispondenti a 10 delle 12 festività infrasettimanali
contrattualmente previste. Si è statisticamente rilevato, infatti, che le restanti 2 in media coincidono
con giornate non lavorative e, pertanto, non determinano una riduzione delle ore totali lavorate
annue. La valorizzazione delle ore corrispondenti a tali 2 festività è stata effettuata mediante la voce
di costo "Festività non godute" (voce nella quale confluiscono automaticamente anche le ore
corrispondenti alla giornata della Pasqua, per quei settori contrattuali che la considerano quale
giorno festivo). E' data comunque all'utente la possibilità di modificare tali impostazioni
personalizzando il numero di ore di festività godute nel calendario nonché il numero di ore di
festività non godute nelle variabili.
---------(*) Orario di lavoro giornaliero = orario settimanale / giorni per settimana (5 o 6 a seconda della scelta effettuata dall'utente).
b) Malattia. Poiché un calcolo analitico del costo sostenuto dal datore di lavoro per eventi di
malattia sarebbe risultato comunque opinabile, dipendendo il relativo ammontare non solo dal
numero di ore di assenza, ma anche dal numero di eventi morbosi e dalla distribuzione delle
assenze nel corso della settimana, si è scelto di basare il calcolo individuando per ogni settore
contrattuale e qualifica (impiegato, operaio, apprendista) una percentuale media di ore di malattia
che possono considerarsi interamente a carico del datore di lavoro.
La "Percentuale di ore di malattia a carico azienda" è stata ricavata con riferimento ai seguenti
valori medi statistici di assenza per malattia:
- Numero medio annuo di episodi di malattia: 2 episodi di 5 giorni ciascuno.
Si è ipotizzato inoltre che gli episodi di malattia si collochino nell'ipotesi più onerosa per l'azienda,
ovvero con inizio al lunedì.
In altri termini la procedura presuppone che la distribuzione delle assenze per fasce (ad es. primi 3
giorni, dal 4° al 20°, oltre il 20°) sia sempre costante, ed applica alle ore totali annue di assenza
previste le percentuali di trattamento
a carico del datore contrattualmente stabilite;
conseguentemente viene determinato l'onere di malattia a carico dell'azienda, espresso in
percentuale rispetto alle ore totali annue di assenteismo.
Si riportano di seguito due esempi di calcolo della "Percentuale di ore di malattia a carico azienda":
Esempio1 - Operaio del settore Metalmeccanica - Industria.
- Numero medio annuo di episodi di malattia: 2 episodi (di durata pari a 5 giorni ciascuno).
- Ore medie annue di malattia: 80 (10 giorni di 8 ore ciascuno).
Il ccnl garantisce al lavoratore in malattia il 100% della retribuzione per i primi due mesi; per gli operai tale trattamento è
corrisposto ad integrazione dell'indennità INPS che dal 4° al 20° giorno è pari al 50% della retribuzione.
Le ore di malattia a carico dell'azienda, per ciascun episodio di malattia, risultano pari a:
- primi 3 giorni al 100% = 24 ore
- successivi 2 giorni al 50% (il restante 50% è a carico dell'INPS) = 8 ore
Ore totali annue di malattia a carico dell'azienda = 32 ore x 2 episodi di malattia = 64 ore annue.
Pertanto la percentuale di ore di malattia a carico dell'azienda è pari all'80% (64/80) delle ore medie annue di assenza per
malattia.
Esempio 2 - Impiegato del settore Metalmeccanica - Industria.
- Numero medio annuo di episodi di malattia: 2 episodi (di durata pari a 5 giorni ciascuno).
- Ore medie annue di malattia: 80 (10 giorni di 8 ore ciascuno).
Il ccnl garantisce al lavoratore in malattia il 100% della retribuzione per i primi due mesi; per gli impiegati tale trattamento è
interamente a carico dell'azienda.
Le ore di malattia a carico dell'azienda, per ciascun episodio di malattia, risultano pari a:
- 5 giorni al 100% (tutti a carico dell'azienda) = 40 ore
Ore totali annue di malattia a carico dell'azienda = 40 ore x 2 episodi di malattia = 80 ore annue.
Pertanto l'onere di malattia a carico dell'azienda è pari al'100% (80/80) delle ore medie annue di assenza per malattia.
La "Percentuale di ore di malattia a carico azienda" così ricavata è applicata alla retribuzione
corrispondente alle ore totali di malattia previste nell'anno ai fini della determinazione del costo
sostenuto dal datore di lavoro.
In ogni caso - a fronte di specifiche esigenze di calcolo - è data all'utente la possibilità di modificare
la predetta percentuale di ore di assenza a carico dell'azienda, ricalcolandola manualmente - con le
modalità sopra descritte - in funzione dell'effettiva durata della malattia che si vuole prendere in
considerazione.
Si fa presente inoltre che, nel caso in cui sia stata adottata una metodologia di calcolo del costo
mensilizzata:
a) se si tratta di un lavoratore per il quale la malattia è interamente a carico dell'azienda (es.
impiegati dell'industria), tra le voci di costo mensile non sarà presente una specifica voce di
malattia, in quanto la retribuzione mensile proposta già ricomprende al suo interno il trattamento per
riposi e assenze. Della malattia, tuttavia, si terrà conto nella determinazione del costo orario, in
quanto ogni ora di malattia accrescerà il costo di ciascun'ora lavorata.
b) se si tratta di un lavoratore per il quale la malattia è solo parzialmente a carico dell'azienda,
intervenendo quest'ultima ad integrazione dell'istituto assicuratore (es. operaio dell'industria),
poiché l'intervento dell'istituto assicuratore ha come effetto quello di ridurre il costo per l'azienda, la
procedura esprime questa interazione tramite due voci inserite nel corpo del calcolo mensile: una
voce in trattenuta "Assenza per malattia", che trattiene dalla retribuzione mensile le ore di malattia,
e una in corresponsione "Malattia" che esprime il costo medio mensile sostenuto dall'azienda per la
malattia.
c) Infortunio. Anche per l'infortunio è stata adottata una metodologia di calcolo analoga a quella
della malattia. In particolare, è stata individuata per ogni settore contrattuale e qualifica una
percentuale media di ore di infortunio che possono considerarsi interamente a carico del datore di
lavoro. Tale percentuale è stata ricavata con riferimento ad un infortunio della durata di 3
settimane/15 giorni lavorativi, e con gli stessi criteri adottati per la malattia.
Esempio
Calcolo della percentuale di ore di infortunio a carico dell'azienda per un lavoratore del settore Metalmeccanica - Industria
- Ore di infortunio: 120 (3 settimane di 40 ore ciascuna).
Il ccnl garantisce al lavoratore infortunato il 100% della retribuzione; per i primi 4 giorni tale trattamento è interamente a
carico dell'azienda; per i successivi l'azienda integra l'indennità Inail pari al 60% della retribuzione fino al 90° giorno.
Le ore di infortunio a carico dell'azienda risultano pertanto pari a:
- primi 4 giorni al 100% = 32 ore
- successivi 11 giorni al 40% (il restante 60% è a carico dell'INAIL) = 35,2 ore
Ore totali annue di infortunio a carico dell'azienda = 67,2 ore.
Pertanto la percentuale di ore di infortunio a carico dell'azienda è pari al 56% (67,2/120) delle ore medie annue di assenza
per infortunio.
La "Percentuale di ore di infortunio a carico azienda" così ricavata viene applicata alla retribuzione
corrispondente alle ore totali di infortunio previste nell'anno ai fini della determinazione del costo
sostenuto dal datore di lavoro.
In ogni caso - a fronte di specifiche esigenze di calcolo - è possibile modificare la predetta
percentuale di ore di assenza a carico dell'azienda, ricalcolandola manualmente - con le modalità
sopra descritte - in funzione dell'effettiva durata dell'infortunio che si vuole prendere in
considerazione.
Si fa presente inoltre che, nel caso in cui sia stata adottata una metodologia di calcolo del costo
mensilizzata, poiché si assume che l'infortunio sia solo parzialmente a carico dell'azienda,
intervenendo quest'ultima ad integrazione dell'istituto assicuratore, nel corpo del calcolo mensile
sono presenti due voci: una voce in trattenuta "Assenza per infortunio", che trattiene dalla
retribuzione mensile le ore di infortunio, e una in corresponsione "Infortunio", che esprime il costo
medio mensile sostenuto dall'azienda per l'infortunio.
d) Mensilità aggiuntive. Ai fini della determinazione della quantità di ore cui sono ragguagliate
le mensilità aggiuntive, in mancanza di una specifica disposizione contrattuale in senso contrario, si
è assunto un valore corrispondente al divisore orario contrattuale.
e) Lavoro straordinario. Le prestazioni svolte oltre il normale orario di lavoro sono state prese in
considerazione ai fini del calcolo del relativo costo considerando le percentuali di maggiorazione
previste dal contratto di settore per lo straordinario diurno.
f) Contributi di previdenza complementare. La contribuzione ai Fondi di previdenza
complementare è calcolata in via generale applicando le aliquote indicate dall’utente:
- sulla “Retribuzione utile ai fini del tfr” per la parte a carico del datore di lavoro.
- sulla “Retribuzione lorda annua” per la parte a carico del lavoratore.
E’ in ogni caso lasciata la possibilità di indicare una base di computo dei contributi diversa da
quella proposta in automatico, valorizzando la retribuzione annua da prendere a riferimento.
In caso di versamento del t.f.r. ai Fondi pensione ovvero all’INPS (aziende con più di 50
dipendenti), la procedura riconosce in automatico al datore di lavoro l’esonero dai contributi t.f.r. e
Gestione Prestazioni Temporanee (quest’ultimo a partire dal 2008), nella stessa misura del t.f.r.
versato (in base alla % indicata dall’utente). Inoltre su tutte le somme (diverse dall’accantonamento
t.f.r.) versate dal datore di lavoro a fondi, casse, gestioni, forme assicurative, al fine di erogare
prestazioni integrative previdenziali o assistenziali è conteggiato il contributo di solidarietà del 10%
a carico del datore. Gli esoneri e il contributo di solidarietà di cui sopra concorrono pertanto a
determinare il valore della voce “Contributi Inps”.
Infine, nella determinazione del Reddito complessivo da assoggettare a tassazione, i contributi
di previdenza complementare, sia per la quota a carico del lavoratore che per quella a carico del
datore di lavoro, sono automaticamente portati in deduzione entro il limite di € 5.164,57 annui.
g) Costo orario, mensile, annuo. La procedura, nel fornire la terna dei risultati del costo - orario,
mensile, annuo - adotta il seguente criterio di calcolo:
- per i calcoli con retribuzione mensilizzata: il costo annuo è ottenuto moltiplicando per 12 il
costo mensile (già comprensivo dei ratei delle mensilità aggiuntive); il costo orario dividendo il costo
annuo per il "totale lavorato annuo" riportato nella sezione "Calendario".
- per i calcoli con retribuzione oraria: il costo annuo è ottenuto moltiplicando il costo orario per il
"totale lavorato annuo" riportato nella sezione "Calendario"; il costo medio mensile dividendo il
costo annuo per 12.
h) Calcolo netto. Nella determinazione del netto la retribuzione lorda annua da cui muove il
calcolo è ricavata:
- per i calcoli con retribuzione mensilizzata: moltiplicando la "retribuzione lorda mensile"
(retribuzione diretta + indiretta + differita esposte nella sezione "Calcolo costo") per il coefficiente
12;
- per i calcoli con retribuzione oraria: moltiplicando la "retribuzione lorda oraria" (retribuzione
diretta + indiretta + differita esposte nella sezione "Calcolo costo") per il "totale lavorato annuo"
risultante nella sezione "Calendario".
Si segnala che, relativamente agli operai del settore edile, nella determinazione del lordo si è
tenuto conto oltre che della retribuzione erogata direttamente dall'azienda anche della quota di
accantonamento presso la Cassa edile nazionale e locale (quest'ultima per una quota pari all' 85%,
considerando la restante parte a titolo di contributo per l'andamento della Cassa). Analogamente, ai
fini del calcolo del netto, oltre ai contributi INPS possono essere presi in considerazione i contributi
alla Cassa edile a carico del lavoratore, da impostare a carico dell'utente.
ELABORAZIONE LORDO/NETTO
Calcolo annuo (Costo/Lordo/Netto)
Per quanto riguarda la determinazione della retribuzione lorda annua proposta dalla procedura
per i vari contratti, qualifiche e livelli, si fa presente che i valori forniti costituiscono la c.d.
"retribuzione minima contrattuale", ovvero indicano la base minima di retribuzione in base alle
previsioni contrattuali e normative. In particolare, detta retribuzione lorda annua è ricavata:
- per i calcoli su base mensilizzata, moltiplicando per il coefficiente 12 la "retribuzione mensile
lorda " (trattamento minimo mensile contrattuale), incrementata dei ratei delle mensilità aggiuntive e
della quota mensile afferente il pagamento di eventuali ex festività (secondo le previsioni
contrattuali; ad es. 4 novembre) ovvero di festività non godute (si assumono in media 16 ore annue
relative alle festività coincidenti con la domenica);
- per i calcoli su base oraria, moltiplicando per il "totale lavorato annuo" ricavato per ogni
singolo contratto (cfr. supra Elaborazione Costo - Aspetti di dettaglio - Calendario) la somma dei
seguenti elementi: "retribuzione oraria lorda diretta" (trattamento minimo mensile contrattuale
orario) + retribuzione oraria indiretta (ferie e festività godute, rol, permessi per ex festività, festività
non godute - in media 16 ore annue relative alle festività coincidenti con la domenica) + retribuzione
oraria differita (mensilità aggiuntive)
Si segnala che, relativamente agli operai del settore edile, nella determinazione del lordo
annuo si è tenuto conto oltre che della retribuzione erogata direttamente dall'azienda anche della
quota di accantonamento presso la Cassa edile nazionale e locale (quest'ultima per una quota pari
all' 85%, considerando la restante parte a titolo di contributo per l'andamento della Cassa).
Analogamente, ai fini del calcolo del netto, oltre ai contributi INPS possono essere presi in
considerazione i contributi alla Cassa edile a carico del lavoratore, da impostare a carico dell'utente
Il calcolo può essere attivato previa impostazione dei requisiti retributivi, contributivi (*) e fiscali
del datore di lavoro e del lavoratore interessato.
La procedura indica inoltre la quota mensile dei valori annui del costo/lordo/netto (1/12).
I valori proposti dalla procedura possono essere modificati dall'utente: cambiando uno qualsiasi
dei tre elementi (lordo/netto/costo), il programma calcola rapidamente gli altri due.
Si segnala che i risultati del calcolo presentano un maggior grado di approssimazione rispetto a
quelli ricavabili dall'elaborazione del costo del lavoro - non essendo possibili le personalizzazioni ivi
consentite - ma non per questo sono meno rappresentativi.
---------(*) Contributi di previdenza complementare.
Si segnala che la contribuzione ai Fondi di previdenza complementare è calcolata in via generale applicando le
aliquote indicate dall’utente sulla “Retribuzione lorda annua”. E’ in ogni caso lasciata la possibilità di indicare una base
di computo dei contributi diversa da quella proposta in automatico, valorizzando in apposita casella la retribuzione
annua da prendere a riferimento.
In caso di versamento del t.f.r. ai Fondi pensione ovvero all’INPS (aziende con più di 50 dipendenti), la procedura
riconosce in automatico al datore di lavoro l’esonero dai contributi t.f.r. e Gestione Prestazioni Temporanee
(quest’ultimo a partire dal 2008), nella stessa misura del t.f.r. versato (in base alla % indicata dall’utente). Inoltre su
tutte le somme (diverse dall’accantonamento t.f.r.) versate dal datore di lavoro a fondi, casse, gestioni, forme
assicurative, al fine di erogare prestazioni integrative previdenziali o assistenziali viene conteggiato il contributo di
solidarietà del 10% a carico del datore. Gli esoneri e il contributo di solidarietà di cui sopra concorrono pertanto a
determinare il valore della voce “Contributi Inps”.
Infine, nella determinazione del Reddito complessivo da assoggettare a tassazione, i contributi di previdenza
complementare, sia per la quota a carico del lavoratore che per quella a carico del datore di lavoro, sono
automaticamente portati in deduzione entro il limite di € 5.164,57 annui.
Simulazione busta paga
In questa sezione è simulata l'elaborazione della busta paga per il mese di calcolo, a partire dal
valore lordo mensile della retribuzione tabellare prevista dal contratto per lo specifico livello di
riferimento.
Il valore di partenza proposto costituisce il c.d. "trattamento minimo mensile contrattuale"
(ovvero la somma di paga base, eventuali indennità di contingenza, e.d.r. confederale, indennità di
funzione a altre voci tabellari previste dal c.c.n.l.).
Modificando il valore del lordo ovvero quello del netto, la procedura effettua il ricalcolo del
cedolino evidenziando l'eventuale importo lordo (c.d. superminimo) da aggiungere alla retribuzione
minima contrattuale per ottenere il valore di netto desiderato. E' possibile anche inserire
direttamente il valore del superminimo, che verrà sommato alla retribuzione lorda ai fini del calcolo
del nuovo netto.
La simulazione è effettuata, oltre che per la mensilità ordinaria, anche per la mensilità
aggiuntiva.
In particolare, nell'elaborazione del netto sono stati adottati i seguenti criteri:
a) Calcolo dei contributi previdenziali: i massimali contributivi annui, le fasce annue di
retribuzione previste per il calcolo del contributo aggiuntivo Inps 1% e dei contributi Previndai, le
retribuzioni convenzionali annue previste per i contributi Negri, Besusso, Pastore, sono mensilizzate
in ragione del coefficiente 1/12.
b) Calcolo dell'Irpef: le detrazioni sono calcolate in base ad un reddito complessivo annuo
presunto pari al reddito mensile moltiplicato per il numero delle mensilità contrattuali. Le detrazioni
per lavoro dipendente sono mensilizzate moltiplicando 1/365 delle stessa per il numero di giorni del
mese di riferimento. Le detrazioni per oneri familiari sono mensilizzate in base al coefficiente 1/12.
Per gli scaglioni Irpef, sono stati assunti quelli annui divisi per 12. Il calcolo delle addizionali Irpef attivabile a richiesta - è stato semplificato assumendo i valori reddituali a disposizione per l'anno in
elaborazione e trattenendo mensilmente 1/12 dell'addizionale annua. Il limite annuo di deducibilità
fiscale dei contributi di previdenza complementare (sia per la quota a carico del lavoratore che del
datore) - pari a € 5.164,57 – è stato mensilizzato in ragione di 1/12.
c) Assegni familiari: come per le addizionali, il calcolo è effettuato sulla base dei valori
reddituali noti, riferiti all'anno in elaborazione.
Si vuole sottolineare in ogni caso la natura puramente "rappresentativa" dei valori calcolati
dalla procedura che - con le inevitabili semplificazioni (ad es. assenza di operazioni di conguaglio,
calcolo delle addizionali e degli assegni familiari in base ai valori reddituali dell'anno in
elaborazione) - ha come unica finalità quella di proporre una semplice simulazione del calcolo di un
cedolino.
PREVISIONI DI COSTO
Periodo della previsione
Il periodo della previsione può essere individuato a scelta dell'utente. Di default la procedura
propone un periodo di previsione impostato su due anni (anno base = anno corrente; anno
previsionale = anno successivo).
Anno base
I valori delle singole voci di costo relative all'anno di inizio della previsione possono essere
inseriti direttamente dall'utente ovvero essere automaticamente importati da un aggregato di costo
già esistente e selezionato dall'utente (l'utente può in ogni caso sovrascrivere i dati importati). In
caso di importazione dei dati da un aggregato, i valori analitici annui delle singole voci di costo sono
ricavati mantenendo la proporzione tra i valori analitici mensili o orari risultanti dall'aggregato ed i
valori totali.
I dati di costo possono essere visualizzati negli importi annui complessivi e negli importi annui
medi pro-capite (il valore medio pro-capite è ricavato dal valore complessivo diviso per il numero di
dipendenti).
In base ai valori impostati vengono determinati, nelle apposite colonne, i rapporti intercorrenti
tra le voci di retribuzione e di costo. In particolare, per quanto riguarda le voci di costo di natura
retributiva (retribuzione diretta, indiretta, differita e totale) viene evidenziato, nella colonna % voci
retribuzione, il rapporto percentuale delle singole voci di retribuzione sulla retribuzione diretta,
mentre per quanto riguarda le altre voci di costo (contributive, fiscali, relative al t.f.r, ecc.) viene
evidenziato, nella colonna % voci costo, il rapporto percentuale di queste rispetto alla retribuzione
totale.
Stima delle variazioni sull'anno base
Le variazioni di costo rispetto all'anno base sono caricate dall'utente, in base alle proprie
previsioni, sotto le seguenti voci fisse, che ricoprono la casistica maggiormente frequente.
A) Variazioni della retribuzione diretta
- Rinnovo contratto nazionale
- Rinnovo contratto integrativo
- Maturazione scatti
- Politica retributiva aziendale
- Altre variazioni retributive
B) Variazioni degli altri elementi del costo
- Tfr
- Cassa edile (per il settore edilizia)
- Contributi obbligatori
- Irap
- Altri costi aziendali
C) Variazioni del numero di dipendenti
Criteri di imputazione dei dati
Le variazioni previste della retribuzione diretta (lett. A) vanno imputate esclusivamente in
importo mensile medio pro-capite.
Ad es., se per un gruppo di 10 lavoratori si prevede per l'anno successivo:
- un aumento dei minimi di retribuzione - a partire dal mese di gennaio - pari a € 15 mensili per 5
dipendenti, e pari a € 25 mensili per i restanti 5;
- la maturazione - sempre dal 1° gennaio - del primo scatto di anzianità (pari a € 7 mensili) per 3
lavoratori;
- l'erogazione di un premio di produzione annuale di nuova istituzione pari a € 620 per 5 dipendenti
e a € 1.240 per i restanti 5.
Gli importi da caricare in variazione possono essere così stimati :
- Rinnovo contratto nazionale: € 20 = [(15x5) + (25x5)]/10 dipendenti ;
- Maturazione scatti: € 2,10 = (7x3)/10 dipendenti;
- Politica retributiva aziendale: € 77,50 = [(620/12 mesi x 5) + (1.240/12 mesi x 5)]/10 dipendenti]
Le variazioni delle altre sezioni di costo (lett. B) vanno imputate esclusivamente in percentuale,
da intendersi come incremento o decremento mensile medio dei rapporti percentuali delle voci di
costo rispetto alla retribuzione totale, evidenziati dalla procedura con riferimento all'anno base. Il
criterio adottato porta a risultati puntuali anche in presenza di situazioni retributive e normative non
omogenee all'interno del gruppo (ad es. gruppi di lavoratori con qualifiche significativamente
diverse per inquadramento previdenziale e contrattuale). In questo caso tuttavia è necessario
adottare particolari accorgimenti nell'individuazione della variazione percentuale da imputare.
Ad es. si consideri il caso di una previsione annuale di costo per un'azienda industriale con 10
lavoratori (5 operai e 5 impiegati), a partire da un anno base (ad es. anno 2008) rispetto al quale
sono riscontrabili i seguenti rapporti percentuali fra voci di costo contributive, fiscali, ecc. e
retribuzione totale:
- T.f.r. = 7,41% della retribuzione totale;
- Contributi obbligatori (comprensivi sia dei contributi previdenziali che degli oneri assicurativi) =
32,31% della retribuzione totale;
- Irap = 5,86% della retribuzione totale;
- Altri costi aziendali = 0.
Si supponga che per l'anno successivo (anno 2009) si preveda unicamente una diminuzione dei
contributi INPS per tutti i lavoratori dell'azienda pari allo 0,8% a decorrere dal mese di febbraio. Il
valore percentuale da caricare in variazione può essere così stimato:
- Contributi obbligatori: - 0,733 ( = 0,8% x 11 mesi (da febbraio a dicembre) / 12 mesi; ovvero la
media annuale della riduzione percentuale prevista a decorrere da febbraio).
Tale valore determinerà una riduzione del rapporto percentuale contributi obbligatori/retribuzione
totale, dal 32,31% al 31,577%.
Qualora poi, oltre alla riduzione predetta, si prevedesse un aumento del premio INAIL nella misura
dell'1% per i soli operai (5), il valore percentuale da caricare in variazione sarà:
- Contributi obbligatori: - 0,733 (riduzione contributi previdenziali) + 0,5 (incremento oneri
assicurativi per la metà del personale) = - 0,233.
Tale valore determinerà una riduzione del rapporto percentuale contributi obbligatori/retribuzione
totale, dal 32,31% al 32,077%.
Si supponga infine che l'unica variazione prevista per l'anno successivo si riferisca all'iscrizione - a
decorrere dal mese di gennaio - di 3 lavoratori al fondo di previdenza integrativa di settore, con
corrispondente obbligo per l'azienda di versare a proprio carico un contributo mensile pari all'1%
della retribuzione del dipendente.
Il valore percentuale da caricare in variazione può essere così stimato:
- Altri costi aziendali (%): 0,333 ( = 1% x 3 dipendenti / 10 dipendenti).
Conseguentemente, il rapporto percentuale altri costi aziendali/ retribuzione totale varierà da 0 a
0,333%.
In presenza di un monte retributivo ripartito in modo non omogeneo, la stima dovrebbe tener conto
anche di questo fattore. Nell'ultimo caso infatti, qualora la sommatoria delle retribuzioni dei tre
dipendenti considerati si scostasse significativamente dal valore medio (ad es. incidesse per il 50%
del monte retributivo), il valore percentuale da caricare in variazione non sarà 0,333% ma risulterà
pari 0,5 (=1% x 50%).
Le variazioni di cui alla lettera C) riguardano l'incremento o decremento (in valore assoluto) del
numero dei dipendenti previsto per l'anno successivo.
Ad es. se per l'anno successivo si prevede di assumere un nuovo dipendente con decorrenza 1°
luglio, il valore da imputare sarà 0,5 (pari a mezzo dipendente rapportato all'intero anno).
Attraverso un'opportuna variazione del numero dei dipendenti può essere inserita nella
previsione anche una stima di massima degli effetti di una variazione delle ore lavorate.
Anno previsionale
Sulla base delle variazioni di costo rispetto all'anno base stimate e caricate dall'utente, la
procedura determina l'entità annua delle variazioni per singola voce di costo in base ai seguenti
criteri.
A) Variazioni annue della retribuzione
Le variazioni della retribuzione diretta sono calcolate in base alla somma degli importi mensili
imputati dall'utente moltiplicati per 12.
Le variazioni della retribuzione indiretta e differita sono calcolate applicando all'importo
risultante dal calcolo precedente i rapporti percentuali riscontrati, relativamente all'anno base, tra le
singole voci di retribuzione e la retribuzione diretta (rapporti assunti come fissi).
Ad es. Anno base:
- Retribuzione diretta: € 13.000;
- Retribuzione indiretta: € 41,60 (0,32% della retribuzione diretta);
- Retribuzione differita: € 1.082,90 (8,33% della retribuzione diretta);
- Retribuzione totale = € 14.124,50
Variazioni sull'anno base:
- Rinnovo contratto nazionale: € 6
- Rinnovo contratto integrativo: € 5
- Maturazione scatti: € 2,50
- Politica retributiva aziendale: – € 5
Previsione anno successivo:
- Variazioni annue retribuzione diretta = (6+5+2,50–5) x 12 = € 102
- Variazioni annue retribuzione indiretta = 102 x 0,32% = € 0,33
- Variazioni annue retribuzione differita = 102 x 8,33% = € 8,50
- Variazioni annue retribuzione totale = 102+0,33+8,50 = € 110,83
B) Altre variazioni annue di costo
Le altre variazioni di costo sono calcolate applicando all'importo della variazione annua della
retribuzione totale (variazione retribuzione diretta + indiretta + differita) i nuovi rapporti percentuali
voci di costo/retribuzione totale (rapporti percentuali voci costo/retribuzione totale dell'anno base +
variazioni degli stessi caricate dall'utente), nonché tenendo conto degli effetti che la variazione di
tali rapporti ha sulla retribuzione totale relativa all'anno base.
Ad es. Anno base:
- Retribuzione totale = € 14.124,50
- Contributi obbligatori = € 4.563,63 (32,31% della retribuzione totale)
Variazioni sull'anno base:
- Contributi obbligatori: –0,80%
Previsione anno successivo:
- Variazioni annue retribuzione totale: € 110,83 (vedi esempio lettera precedente)
- Variazioni annue contributi obbligatori = [110,83 x (32,31% – 0,80%)] + [14.124,50 x (–0,80%)] = –
€ 78,08.
C) Variazioni del numero di dipendenti
Le variazioni del numero di dipendenti caricate dall'utente incidono sugli importi annui
complessivi (ovvero per gruppo di lavoratori).
In particolare, l'entità della variazione annua del costo complessivo è calcolata:
- moltiplicando la variazione annua del costo medio pro-capite per il nuovo numero totale dei
dipendenti (valore base + variazione),
- e aggiungendo a tale valore l'importo del costo medio pro-capite relativo all'anno base
moltiplicato per la variazione dei dipendenti rispetto all'anno base.
Ad es., a fronte di:
- un costo medio pro-capite pari, per l'anno base, a € 20.517,23;
- una variazione annua dello stesso pari, per l'anno successivo, a € 52,98;
- una variazione del numero dei dipendenti da 10 a 12 dipendenti,
la variazione annua del costo complessivo sarà pari a: (52,98 x 12) + (20.517,23 x 2) = € 41.670,22.
Una volta calcolata l'entità annua delle variazioni per singola voce di costo, la procedura
determina:
- i valori previsionali annui;
- i nuovi rapporti percentuali tra le voci di retribuzione e di costo;
- le differenze percentuali del costo medio pro-capite e del costo complessivo rispetto all'anno
precedente.
Sulla base dei valori previsionali annui e dei nuovi rapporti percentuali viene condotta – con le
medesime regole sopra esposte – l'eventuale previsione relativa agli anni successivi.
Importi annui complessivi
I valori dell'anno previsionale possono essere visualizzati, oltre che negli importi annui medi
pro-capite, negli importi annui complessivi.
In assenza di una variazione del numero dei dipendenti, la procedura calcola le variazioni
annue complessive per singola voce di costo moltiplicando le singole variazioni annue pro-capite
per il numero dei dipendenti.
Nel caso invece di una variazione del numero dei dipendenti caricata dall'utente, le variazioni
annue complessive per singola voce di costo sono determinate secondo lo stesso criterio di calcolo
esposto sopra alla lettera C):
- moltiplicando per il nuovo numero totale dei dipendenti (valore base + variazione) le singole
variazioni annue pro-capite;
- e aggiungendo a tale valore l'importo delle singole voci di costo pro-capite dell'anno-base
moltiplicato per la variazione dei dipendenti rispetto all'anno base.
Ad es., a fronte di:
- una retribuzione diretta media annua pro-capite pari, per l'anno base, a € 13.000,
- una variazione annua pro-capite della stessa pari, per l'anno successivo, a € 102,
- una variazione del numero dei dipendenti da 10 a 12 unità,
la variazione annua complessiva della retribuzione diretta sarà pari a:
(12 x 102) + (13.000 x 2) = € 27.224.