7 dicembre 2014 - Parrocchia San Nicolò di Bari Pistunina Messina

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7 dicembre 2014 - Parrocchia San Nicolò di Bari Pistunina Messina
7 dicembre 2014
II domenica di Avvento (B)
Convertiamoci alla speranza!
Nel 2004 è stato inaugurato vicino a Millau nella
Francia meridionale il viadotto più alto del mondo.
I piloni che sostengono la sede stradale sono alti
fino a 343 metri, più della Tour Eiffel di Parigi. Il viadotto passa sulla valle del fiume Tarn ed è
stato costruito perché i collegamenti in quella regione molto trafficata in estate fossero più
rapidi e veloci. E' stato uno sforzo progettuale e materiale davvero incredibile, e di opere simili
in giro per il mondo l'uomo ne ha costruite parecchie. Fin dall'antichità l'uomo ha riversato
nelle comunicazioni stradali moltissimo del proprio ingegno e tantissime risorse materiali, e il
Viadotto da record di Millau è solo uno di questi esempi.
"Preparate la via del Signore.... Raddrizzate i suoi sentieri". E' su queste parole antiche del
profeta Isaia che Giovanni Battista riassume la propria vocazione e missione. E' il suo compito, e
in questo coinvolge tutti coloro che vengono a lui. Li invita ad intraprendere la missione grande
di diventare "vie del Signore", attraverso il duro lavoro su se stessi che è la conversione.
Immagino i progettisti e committenti del Viadotto di Millau il giorno in cui decidono di
costruirlo, li vedo pieni di dubbi e anche con l'entusiasmo di farcela... Penso che un'opera del
genere richieda non solo enormi capacità di progettazione e immense risorse economiche, ma
anche un bel po' di coraggio e speranza di riuscire nell'impresa. Richiede la capacità di vedere
l'opera nel futuro come fosse già realizzata, anche se si è solo alle fondamenta e tutto sembra
così incredibile e quasi impossibile. Questo significa credere in se stessi e nelle proprie capacità,
altrimenti non ci si mette nemmeno all'opera di progettazione...
Giovanni Battista nel deserto invita i presenti a credere che è possibile preparare la strada del
Signore, perché non è un impresa irraggiungibile. Non c'è dubbio o peccato che possano
fermare questa venuta!
La predicazione di Giovanni è basata su una grande speranza e senso di ottimismo verso se
stesso e verso coloro che vengono da lui per ricevere il battesimo di conversione. Il Battista è
ben consapevole della propria piccolezza ("non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei
suoi sandali") difronte all'enormità di Colui che annuncia, ma questo non gli toglie il desiderio e
la determinazione di farsi annunciatore e di preparare la sua venuta.
Tante volte abbiamo una grande sfiducia in noi, nelle nostre possibilità spirituali e umane.
Pensiamo forse di non avere la capacità di accogliere Dio e di esserne gli annunciatori.
Pensiamo che solo pochi "santi" hanno questa possibilità e capacità.
Giovanni ci dice che possiamo preparare la via al Signore! Il suo grido infatti non si ferma ai
suoi contemporanei, ma attraverso il Vangelo letto anche oggi, diventa rivolto a noi. Se ci dice
questo con determinazione vuol dire che ne siamo capaci.
La prima conversione quindi che dobbiamo operare è proprio alla speranza. Convertirsi alla
speranza è credere che nonostante le piccolezze e sbagli che avvertiamo in noi, siamo ancora
"capaci di Dio", capaci di conoscerlo, incontrarlo e diventarne annunciatori. Convertirsi alla
speranza è superare il clima di pessimismo di questa crisi economica drammatica che stiamo
passando, e che rischia davvero di contaminare non solo le nostre tasche ma anche il nostro
animo.
Convertirsi alla speranza è credere che il progetto del Vangelo, spesso così incredibile e
"impossibile", in realtà è realizzabile. Vi vuole una vita intera per fare questo... anzi
ci vuole l'intera vita dell'umanità, ma è possibile!
Forse il Viadotto di Millau verrà superato da qualche altra impresa ancora più
grande da parte dell'ingegneria umana. Ma questo sarà possibile se l'uomo
continuerà a credere in se stesso e nelle sue capacità progettuali e tecniche.
Lo stesso vale per la vita dello spirito e per la fede.
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