FPW.IFN053 - Portal B2B FIAT

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FPW.IFN053 - Portal B2B FIAT
Norma
FPW.IFN053
MAIORANA GIOVANNI
Classe: O1IF
Edizione: 2
Data: 26/06/2012
Pagina: 1/17
1 SCOPO
La presente norma si propone di definire metodologie e termini di applicazione per:

Classificare il Prodotto ai fini di definirne il “part level” di appartenenza

Classificare le Caratteristiche di Prodotto ed i Parametri di Processo al fine di garantire la
producibilità e la soddisfazione del Cliente;
Supervisore
Gestore
MAZZETTO SANDRA
KEY CHARACTERISTICS DESIGNATION SYSTEM - KCDS
2 CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente norma si applica a tutti i nuovi prodotti (progetti / processi) e varianti su motori e trasmissioni per
progetti interni o sviluppati con i Fornitori.
Edizione
1
2
Data
05/05/2011
26/06/2012
Descrizione della modifica
Prima emissione: annulla e sostituisce Procedura FPT.IFN053.
Revisione a seguito di demerge documentale. Completamente rivista.
Ente Supervisore
Ente gestore
Ente gestore del
documento
DESIGN CONCEPT & FEASIBILITY
Approvazioni
Rappresentante della
Direzione
M. Matullo
M.&Q.S.
__________________
S. Vallone
_____________
In caso di stampa la copia è da ritenersi non controllata, pertanto, è necessario verificare l'aggiornamento nell'apposito Sito ORANGE
RISERVATO: Il presente documento non può essere riprodotto né portato a conoscenza di terzi senza autorizzazione scritta di Fiat Powertrain S.p.A.
REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ – NORMAZIONE
Data: 26/06/2012
FPW.IFN053
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INDICE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 SCOPO .......................................................................................................................................................... 1 CAMPO DI APPLICAZIONE ......................................................................................................................... 1 RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................................................... 3 ACRONIMI/DEFINIZIONI .............................................................................................................................. 3 4.1 ACRONIMI ...........................................................................................................................…………….3 4.2 DEFINIZIONI .......................................................................................................................................... 3 VARIABILITA’ DEL PROCESSO PRODUTTIVO .........................................................................................4 LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO ...................... 5 6.1 STRUMENTI ........................................................................................................................................... 5 6.2 DEFINIZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO .................. 5 6.3 DEFINIZIONE DELL’IMPATTO DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO ..................................... 5 6.4 METODOLOGIA PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO ............. 6 6.5 CASI PARTICOLARI .............................................................................................................................. 8 ABBINAMENTO TRA LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO ED IL
TARGET DI CAPABILITY RICHIESTO ...................................................................................................... 10 7.1 GESTIONE DELLE “PQC-S / PQC / CPC” NON SOGGETTE A PRESCRIZIONI IN TERMINI DI
CAPABILITY .......................................................................................................................................... 11 7.2 GESTIONE DELLE CARATTERISTICHE IMPORTANTI O CRITICHE PER QUOTE NON
LAVORATE .......................................................................................................................................... 13 7.3 INDICAZIONE MATERIALE PARTICOLARI BUY................................................................................ 13 7.4 GESTIONE DELLE CARATTERISTICHE CRITICHE DI PROGETTO NEI PROCESSI DI
MONTAGGIO ....................................................................................................................................... 13 7.4.1 COPPIE DI SERRAGGIO PER STABILIMENTI DI MECCANICA (vedi par. 6.4, tabella 2)….....13
7.4.2 GIOCHI, ALLINEAMENTI, ACCOPPIAMENTI A TENUTA………………………………………… 13
LINEA GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DEI COMPONENTI (PART LEVEL) ................................... 13 8.1 STRUMENTI ......................................................................................................................................... 13 8.2 CLASSIFICAZIONE DEL COMPONENTE( PART LEVEL) ................................................................. 14 IMPLICAZIONI DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO / PRODOTTO
E DELL’ATTRIBUZIONE DEI PART LEVEL PER L’AREA MANUFACTURING ..................................... 15 PERIODO DI ARCHIVIAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE .................................................................. 16 CRITERI DI CONVERSIONE PER LE MODIFICHE APPORTATE SU DISEGNI ESISTENTI .................. 17 DISEGNI CON CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE ANTECEDENTE ALLA PRESENTE NORMA17 COMPILAZIONE KCDS SU CARTIGLIO DISEGNI ................................................................................... 17 REALIZZAZIONE EDITORIALE A CURA DI SATIZ – NORMAZIONE
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Manuale Qualità Cap.7
Manuale SPC AIAG
FGA 01930
Vincoli legislativi – Componenti dell’autoveicolo soggetti a vincoli legislativi e quindi alla
omologazione.
FGA 9.01120 Caratteristiche Report - Individuazione, registrazione e conservazione dei controlli
FPW.IFP057 Traceability
FPW.MAP010 Controllo Del Processo In Produzione
FPW.MEL002 Linee guida per la compilazione del control plan
FPW.PEN016 Realizzazione DFMEA
FPW.PEN053 Indicazione di CPC e PQC nei disegni
FPW9.01102 Qualità delle forniture
4
4.1
ACRONIMI/DEFINIZIONI
ACRONIMI
A.I.A.G.
A.R.O.
C.P.C.
D.F.M.E.A.
E.M.S.
K.C.C.
M.R.O.
P.F.M.E.A
P.P.M.
P.Q.C.
P.Q.C.-S.
S.P.C.
4.2
Automotive Industry Action Group
Assembly Run Off
Control Plan Characteristic
Design Failure Modes Effects Analysis
Evaluation Measurement System
Key Control Characteristic
Machine Run Off
Process Failure Modes Effects Analysis
Part Per Million
Product Quality Characteristic
Safety Product Quality Characteristic
Statistical Process Control
DEFINIZIONI
Caratteristica di Progetto/ Prodotto:
Entità indicate a disegno/modello 3D con valore nominale e tolleranza (anche unilaterale) misurabile e
controllabile. Ad esempio: diametro, posizione, spessore, rugosità, livello di pulizia, ecc.
Una prescrizione definita solo con un valore minimo, come ad esempio la durezza > 58 HRC, per poter essere
considerata una Caratteristica di Progetto/Prodotto e quindi classificabile, deve essere corredata da ulteriori
prescrizioni che ne vincolino il valore massimo, per esempio, la profondità di tempra 0,5 ÷ 0,7 mm (un pezzo
con una durezza superficiale troppo elevata rispetto al richiesto non rientra nei limiti prescritti per la
profondità).
Parametri di Processo:
I Parametri di Processo sono caratteristiche/grandezze fisiche la cui impostazione e controllo impattano sul
raggiungimento e mantenimento delle caratteristiche di progetto.
Es : pressione, temperatura, grado di umidità forni / magazzini, caratteristiche chimico fisiche di una soluzione
detergente, ecc…
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Tipologia di caratteristiche in base alla misurabilità:
Le caratteristiche di Progetto possono essere definite:

per variabili: quella caratteristica misurabile, esprimibile cioè con un valore numerico e un’unità di
misura;

per attributi: quella caratteristica valutata con esito del tipo conforme/non conforme o con altre scale
qualitative (estetica, …)
5 VARIABILITA’ DEL PROCESSO PRODUTTIVO
Le distribuzioni delle misure delle varie caratteristiche, considerate nell’intorno del valore medio, si assume
che siano approssimate ad una distribuzione Gaussiana se non diversamente specificato.
L’indicatore di riferimento è la capability di processo (Vedere Manuale SPC AIAG).
Le tolleranze devono essere definite a progetto in modo tale che la variabilità, all’interno dei valori prescritti,
non pregiudichi la funzionalità e/o la sicurezza del componente, mantenendo comunque un corretto rapporto
fra i costi ed i benefici.
Come notazione statistica si ricorda che un processo con distribuzione normale e con Cp=Cpk=1, produce
statisticamente 2700 ppm di parti fuori tolleranza; un processo con Cp e Cpk=1.33 produce statisticamente
63,4 ppm di parti fuori tolleranza:
Intervallo delle tolleranze
prescritte in termini di scarto
tipo del processo: Tpre
cp
Corrispondenti parti per
milione di componenti non
conformi
+/- 3 
1
2.700 ppm
+/- 4 
1,33
63,4 ppm
+/- 4,5 
1,5
6,8 ppm
+/- 5 
1,67
0,574 ppm
+/- 5,5 
1,83
0,038 ppm
+/- 6 
2
0,00198 ppm
Es: rif. quota 10 +/- 0,1 mm
Cp=Cpk=1
Li
Ls
Xm-3s
2700 ppm
Xm+3s
Tnat
Tpre = 0,2
Cp=Cpk=1.33
Li
Ls
Xm-3s
Xm=10
63 ppm
Xm+3s
Tnat
Tpre = 0,2
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Distribuzione processo
Funzione di perdita (risposta del
sistema alla variabilità della
caratteristica in oggetto in termini di
perdita di funzionalità)

Limite toll. superiore
Figura 1
6
LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO
6.1 STRUMENTI
Gli strumenti che guidano la Progettazione nel determinare la classificazione delle caratteristiche di progetto di
un componente sono:
- DFMEA
- Norme di Progettazione
- Capitolati di prodotto, specifiche di progetto, capitolati Cliente (es. FGA 9.01120, FGA 1930, etc.
riportanti indicazioni sulle caratteristiche di sicurezza e legislative/di omologazione.
- Disegni esistenti
- Calcoli / Studi ( DMU, FEM, dimensionamento ingranaggi, WCA,…)
6.2 DEFINIZIONE DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO
Si definiscono quattro tipologie di classificazione, in ordine di importanza:
PQC-S= Product Quality Characteristic Safety
PQC = Product Quality Characteristic
CPC = Control Plan Characteristic
STD : Standard
Le prime tre sono contraddistinte da un apposito simbolo (vedi FPW.PEN053) da indicare a disegno.


Per mezzo del simbolo “PQC-S” e “PQC” il Progettista richiede che le capability di processo, laddove
prescritte, siano superiori a quelle delle caratteristiche classificate “Standard” (vedi tabelle cap. 7), e
quindi che la probabilità di produrre caratteristiche fuori tolleranza sia statisticamente molto bassa.
Per mezzo del simbolo “CPC” il Progettista, a parità di target di capability, richiede di eseguire dei
controlli dimensionali più severi rispetto ad una caratteristica standard
6.3 DEFINIZIONE DELL’IMPATTO DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO
Si definisce impatto di una caratteristica di progetto, la perdita di funzionalità che si manifesta al variare dello
scostamento dalla specifica indicata a disegno (nominale + tolleranza).
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Si definiscono tre livelli di impatto:

Livello
Simbolo
ALTO
A
MEDIO
M
BASSO
B
Definizione
Impatta maggiormente sulla funzione:
lo scostamento dalla specifica prescritta a disegno può comportare un forte
degrado ed al limite annullare la funzione.
Impatta sulla funzione:
lo scostamento dalla specifica prescritta a disegno determina un degrado
più lento, ma non l’annullamento della funzione
Impatto minimo sulla funzione:
lo scostamento dal campo di tolleranza determina un degrado minimo o
nullo della funzione.
La perdita di funzionalità può essere rappresentata da una curva o da valori puntuali, sulla base di studi teorici
(WCA statistici , FEM, ..) e/o del know how disponibile (norme di progetto, carry over, resi da rete, test
sperimentali).
Si ribadisce che la valutazione dell’impatto non può prescindere dal valore del campo di tolleranza prescritto a
disegno, anche a parità di caratteristica.
Ad esempio non è corretto valutare sempre ALTO l’impatto legato alla planarità di una flangia con tenuta
piana che deve garantire la funzione della tenuta. Se il valore di planarità prescritto a disegno è molto preciso
(es. 0,05 - robust design) e ben lontano dal limite funzionale imposto dalla guarnizione utilizzata (es.0,2)
l’impatto può essere valutato come BASSO. Se invece a disegno il valore coincidesse con il limite funzionale
della guarnizione, l’impatto sarebbe da valutarsi come ALTO.
6.4 METODOLOGIA PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO
I passi metodologici per arrivare a definire una corretta ed il più possibile oggettivata classificazione sono:

analisi funzionale del sistema, in cui si passa dalla funzione desiderata dal Cliente Finale alla funzione
tecnica elementare

valutazione della gravità dell’effetto percepita realmente dal Cliente Finale qualora la funzione in
oggetto venga meno (vedere FPW.PEN016);

individuazione della/e causa/e radice del modo di guasto

associazione delle suddette cause a caratteristiche indicate a disegno

valutazione dell’impatto della/e caratteristica/he sulla funzione considerata

definizione della classificazione secondo le seguenti tabelle
Gravità dell'effetto
Impatto
A
M
B
10
PQC-S
PQC
Standard
8÷9
PQC
CPC
Standard
6÷7
CPC
Standard
Standard
1÷5
Standard
Standard
Standard
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Tabella 1: classificazione delle caratteristiche di progetto
Gravità dell'effetto
Impatto
10
8÷9
6÷7
1÷5
A
M
B
PQC-S
PQC
CPC
==>
==>
==>
Classe A
Classe A
Classe B
PQC
CPC
CPC
==>
==>
==>
Classe A
Classe B
Classe B
CPC
CPC
CPC
==>
==>
==>
Classe B
Classe B
Classe B
CPC
STD
STD
==>
==>
==>
Classe B
Classe C
Classe C
Tabella 2: classificazione delle coppie di serraggio (valida per stabilimenti di meccanica)
Per gli stabilimenti di carrozzeria o per i fornitori, non si ha legame tra classificazione e la classe di serraggio,
di conseguenza, vale la tabella 1
La scelta di legare la classificazione delle caratteristiche di progetto alla gravità dell’effetto ed alla perdita di
funzionalita’ permette di concentrare gli investimenti laddove si provoca un maggiore grado di insoddisfazione
del cliente o un problema safety / compliance relevant.
Infatti, in corrispondenza di una perdita di funzionalita’ anche marcata che non comporta però insoddisfazione
del cliente (es. aspetto estetico su un particolare non in vista) è sufficiente una classificazione standard
mentre per un degrado funzionale contenuto che comporta però insoddisfazione cliente è necessario
prevedere una classificazione più severa.
Si riportano di seguito alcuni esempi esplicativi (In giallo l’area sottesa dalla curva della perdita di funzionalità).
Gli scarti cadono in corrispondenza di una perdita
di funzionalità minima o ridotta
Figura 2 – Gravità 8, Impatto B ==> Classificazione STD
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Gli scarti cadono
in corrispondenza di un
degrado di funzionalità contenuto
Figura 3 – Gravità 8, Impatto M ==> Classificazione CPC
Contenimento scarti
in corrispondenza di un
marcato degrado di funzionalità (al limite
annullamento)
Figura 4 – Gravità 8, Impatto A ==> Classificazione PQC (Riduzione scarti)
La stabilità del processo ipotizzato e/o la non controllabilità di una caratteristica non devono avere alcun
influenza sulla classificazione delle caratteristiche.
Al fine di garantire quanto richiesto a disegno in particolare in termini di PQC e CPC, Manufacturing
individuerà i parametri di processo critici, indicati come KCC.
Le KCC non devono comparire sui disegni, ma definite ed indicate in sede di PFMEA devono poi trovare la
conseguente indicazione e correlazione nei Control Plan (documentazione di processo a cura di
Manufacturing).
La gestione delle KCC implica un livello di attenzione maggiore che deve essere esplicitato tramite l’utilizzo di
un modulo di registrazione che può essere per attributi o per variabili.
6.5 CASI PARTICOLARI
Si evidenzia come caso particolare S=10, per il quale l’impatto è valutabile come M anche nel caso in cui si
abbia un forte degrado funzionale ma l’effetto legato alla sicurezza si verifichi solo raggiunto un certo
scostamento (s) dalla tolleranza prescritta (Tpres).
Nel range di scostamento (s -Tpres), l’effetto generato dalla perdita di funzionalità è grave ma non safety
relevant.
Curva (o valori puntuali) di perdita di funzionalità
Funzione “Garantire tenuta all’olio”
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La perdita di funzionalità
è rilevante ma si
manifesta come perdita olio (area gialla)
Superato questo limite la perdita è tale da causare
rischio incendio (area rossa)
Figura 5 – Effetto: Rischio incendio, Gravità 10, Impatto M ==> Classificazione PQC.
La distribuzione gaussiana della caratteristica di progetto è tale da garantire nessuno scarto oltre il valore s
perché gli scarti si concentrano nell’intervallo (s -Tpres) in corrispondenza del quale è come se la mancata
funzionalità generasse un effetto di gravità minore.
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7 ABBINAMENTO TRA LA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO ED IL
TARGET DI CAPABILITY RICHIESTO
Per questo abbinamento, fare riferimento alle 3 tabelle sottostanti:
Machine
Acceptance
ARO / MRO
PPAP
Requirement
Pp ≥ 2
Ppk ≥ 1,83
Pp ≥ 2
Ppk ≥ 1,83
PQC
Pp ≥ 2
Ppk ≥ 1.67
Pp ≥ 1.67
Ppk ≥ 1.5
Cpk ≥ 1.33
CPC
Pp ≥ 1.67
Ppk ≥ 1.33
Pp ≥ 1.33
Ppk ≥ 1.33
Cpk ≥ 1
Standard
(nessun simbolo)
Pp ≥ 1.67
Ppk ≥ 1.33
In tolleranza
In tolleranza
Simbolo
PQC-S
Part Level S
Current Production
Cpk ≥ 1.67
Tabella 3: generale
Simbolo
Machine
Acceptance
ARO / MRO
PPAP
Requirement
Current Production
PQC o PQC-S
Ppk ≥ 1
Ppk ≥ 1
Cpk ≥ 1
CPC
Ppk ≥ 1
Ppk ≥ 1
In tolleranza
Standard
(nessun simbolo)
Ppk ≥ 1
In tolleranza
In tolleranza
Tabella 4: per le rugosità
Un titolo
Simbolo
Machine
Acceptance
ARO / MRO
PPAP
Requirement
Current Production
Ppk ≥ 1
Ppk ≥ 1
Cpk ≥ 1
Pp ≥ 2
Ppk ≥ 1.67
Pp ≥ 1.67
Ppk ≥ 1.5
Cpk ≥ 1,67
Ppk ≥ 1
Ppk ≥ 1
Cpk ≥ 1
Pp ≥ 1,67
Ppk ≥ 1.33
Pp ≥ 1.33
Ppk ≥ 1.33
Cpk ≥ 1,33
Al controllo
PQC o PQC-S
(classe A)
Al serraggio
Al controllo
CPC
(Classe B)
Al serraggio
Tabella 5: per le coppie di serraggio (vale solo per stabilimenti di meccanica)
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Per prodotti Make:
 Nel caso di superamento dei limiti di allarme (previsti nelle carte di controllo SPC), vedere il Manuale
SPC AIAG
 Per le caratteristiche classificate PQC e CPC, gestire l’elaborazione delle capability secondo
procedura FPW.MAP010.
 In generale, per tutte le caratteristiche, le frequenze di controllo sono regolate dalla linea guida
FPW.MEL002
Per prodotti Buy:
 Nel caso di superamento dei limiti di allarme (previsti nelle carte di controllo SPC), vedere il
Manuale SPC AIAG
 Per le caratteristiche classificate PQC e CPC, l’elaborazione delle capability deve essere gestita
secondo le procedure compliance ISO TS interne del fornitore stesso e condivise con l’SQE
oppure secondo la procedura FPW.MAP010.
 Per tutte le caratteristiche, le frequenze di controllo devono essere condivise con l’SQE.
7.1 GESTIONE DELLE “PQC-S / PQC / CPC” NON SOGGETTE A PRESCRIZIONI IN TERMINI DI
CAPABILITY
La non controllabilità (fattibilità del controllo) di una caratteristica non preclude la classificazione della stessa
in termini di “PQC”, “CPC” o “standard”.
Nei casi di:
o controlli distruttivi
o impossibilità di accesso per l’esecuzione della misura se non con controllo distruttivo (es. ortogonalità
piano appoggio iniettore testa FP Diesel 4 v)
o tempi elevati di controllo (superiori a 1 ora per singola caratteristica)
non è richiesta l’elaborazione statistica periodica in termini di capability, ma dovrà essere prescritto sul Control
Plan:
o controllo diretto sul prodotto con frequenza coerente alla particolare tipologia del controllo e
registrazione su apposito modulo
o controllo indiretto sul processo, tramite “KCC”, definendo frequenza e carta di controllo, o eventuale
controllo al 100%, e registrazione su apposito modulo
Tabella 6: Tabella di Correlazione fra caratteristiche con condizioni speciali con vincolo di “PQC-S”, “PQC” o
“CPC” non soggette a prescrizioni in termini di capability
CURRENT
PRODUCTION
PRODOTTO/PROCESSO
ARO / MRO / EMS
PPAP
KCC
Trattamenti termici
(Durezza superficiale e
durezza a cuore, profondità
di indurimento, struttura e
posizione)
10 pezzi (simulati,
anche non definitivi)
misurati conformi
1 pezzo per
carica misurato
conforme
Prodotto: controllo
in frequenza
(vedi control Plan)
Processo: Controllo
al 100% delle KCC
Temperatura forno
Grado di umidità Gas
Composizione e
regolazione dei gas
Temperatura olio di
tempra
Portata metano e
ammoniaca
Pallinatura
5 pezzi, simulati,
anche non definitivi,
misurati conformi
(per metodologia
vedi M.R.O)
1 pezzo a inizio
e fine lotto
misurato
conforme
Prodotto: controllo
settimanale con
difrattometro
Processo: Controllo
giornaliero delle
KCC
Intensità ALMEN
% copertura
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CURRENT
PRODUCTION
PRODOTTO/PROCESSO
ARO / MRO / EMS
PPAP
KCC
Saldatura
5 pezzi misurati
conformi
(per metodologia
vedi M.R.O)
1 pezzo a inizio
e fine lotto
misurato
conforme
Prodotto: Controllo
al 100% con
ultrasuoni e/o
controlli giornalieri
su particolari
secondo control
Plan
Processo: Controllo
al 100% delle KCC
nel caso di
impossibilità ad
eseguire controlli al
100% con
ultrasuoni.
Controllo parametri
macchina da stabilire
nella PFMEA
Pulizia
Vedi norma
FPW.MAN050
Vedi norma
FPW.MAN050
Prodotto: Controllo
in frequenza
(vedi control Plan)
Controlli a frequenza di
messa a punto
(temperatura, pressione,
controllo fisico chimico
detergente…)
Rugosità particolari
(piano sede iniettore, non
accessibile, Rwk e Rpk con
canne cilindro)
Conformità su
5 pezzi
Conformità su 1
pezzo
Prodotto: Controllo
in frequenza
(vedi control Plan)
Controllo in
autocertificazione
dell’ utensile
Angoli /dimensioni
se richiesto impiego di
apparecchiature complesse
es: profilometro rotondimetro
(angolo tenuta su sede
valvola, angolo smusso vite
corona)
Pp su 50 pezzi
Pp su 50 pezzi
Prodotto: controllo
in frequenza
(vedi control Plan)
Controllo in
autocertificazione
dell’ utensile
Piantaggi
Cg e Cgk >= 1,33
Prova tipo 1A
30 rilievi con cella di
carico master
1 pezzo a inizio
e fine lotto
misurato
conforme
Prodotto: Controllo
in frequenza
(vedi control Plan)
Controllo con apposite
apparecchiature del
carico e della corsa.
(se PQC: corsa/carico
Se CPC: carico)
Integrità Materiale
Componenti MAKE
Accettazione
apparecchiatura
controllo secondo
EMS e verifica
particolari al 100% in
automatico
Controllo
particolari al
100% in
automatico con
apposita
apparecchiatura
Prodotto: Controllo
particolari al 100%
in automatico con
apparecchiatura
apposita
Controllo parametri
macchina da stabilire
nella PFMEA
Integrità e conformità
Materiale (Analisi chimica,
prova trazione, etc.)
Componenti BUY
-
Vedi external
PPAP
Prodotto: Vedi
control plan
Fornitore, condiviso
con SQE
Da specificare su control
plan
Carico o coppia di rottura,
adesione tessuto di
rivestimento, resistenza
del dente allo strappo)
Componenti BUY
-
Vedi external
PPAP
Prodotto: Vedi
control plan
Fornitore, condiviso
con SQE
Da specificare su control
plan
Processo: Controllo
in
autocertificazione
dell’ utensile
Nota: ulteriori casi devono essere discussi in fase di Simultaneous e, se approvati, dovranno essere inseriti
nella tabella sopradescritta.
Per i Fornitori le eccezioni dovranno essere condivise in sede di approvazione del control plan, con
l’SQE.
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7.2 GESTIONE DELLE CARATTERISTICHE IMPORTANTI O CRITICHE PER QUOTE NON LAVORATE
Le informazioni sulle caratteristiche critiche non lavorate (tolleranze, materiali, zone critiche) devono essere
indicate da P.E. nella messa in tavola del disegno del finito. M.E. avrà la responsabilità di verificare che tali
informazioni siano trasferite sul disegno messa in tavola del grezzo. In caso di discordanze, farà fede il
disegno della messa in tavola di P.E. che dovrà sempre essere richiamato nel disegno del grezzo.
La realizzazione delle caratteristiche in oggetto non è di responsabilità di M.E. o Stabilimento, ma del
Fornitore.
7.3 INDICAZIONE MATERIALE PARTICOLARI BUY
Il materiale è in auto-certificazione da parte del Fornitore, pertanto il controllo della lega è a cura dello stesso
ed i dati devono essere mantenuti per 15 anni se trattasi di una PQC con part level S. Tutti i componenti che
presentano la classificazione PQC con part level S sul materiale (composizione chimica, durezza, esame
micrografico, ecc.) devono avere una marcatura che identifichi il lotto di fusione oppure la rintracciabilità
temporale della colata oppure un altro sistema equivalente. I componenti saranno di part level “T”, Traceability
e “S”, Safety.
7.4
GESTIONE DELLE CARATTERISTICHE CRITICHE DI PROGETTO NEI PROCESSI DI MONTAGGIO
7.4.1
COPPIE DI SERRAGGIO PER STABILIMENTI DI MECCANICA (vedi par. 6.4, tabella 2)

Le coppie di serraggio PQC e/o PQC-S sono di classe A, Questi serraggi devono avvenire tramite
l’impiego di avvitatori elettrici e/o chiavi dinamometriche elettroniche con controllo di coppia / angolo.
Deve sempre essere possibile ricavare i valori delle chiusure per poter generare l’SPC attraverso
strumenti manuali o automatici.

Le coppie di serraggio CPC sono di classe B e devono avvenire tramite l’impiego di avvitatori elettrici
con controllo di coppia, avvitatori pneumatici con controllo elettronico e avvitatori pneumatici con
l’ausilio di chiavi dinamometriche soggetti a taratura periodica. Deve essere eseguita una elaborazione
statistica semestrale sul prodotto, tramite SPC manuale o automatico.

Le coppie di serraggio standard sono di classe C sono caratteristiche Standard e devono avvenire
tramite l’impiego di avvitatori o chiavi dinamometriche soggetti a taratura periodica.
Per le classi “A” e “B” è richiesta la gestione delle caratteristiche e l’elaborazione statistica delle stesse come
riportato nel paragrafo 7.
Per Classi B e C, è sufficiente l’indicazione del nominale e della classe di serraggio sulla norma di
produzione o, qualora sia presente, sul disegno del complessivo.
Per Classi A ,classificate PQC, è sufficiente l’indicazione del nominale e della classe di serraggio sulla norma
di produzione o, qualora sia presente, sul disegno del complessivo.
Per classi A classificate PQC-S, è invece obbligatoria l’indicazione PQC-S sulla norma di produzione e,
qualora sia presente, sul disegno del complessivo.
7.4.2 GIOCHI, ALLINEAMENTI, ACCOPPIAMENTI A TENUTA
Vedi i Functional Check al cap. 8.
8 LINEA GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE DEI COMPONENTI (PART LEVEL)
In aggiunta alla classificazione delle caratteristiche di progetto esiste una classificazione del componente che
viene definita “Part Level”.
8.1 STRUMENTI
Gli strumenti che guidano la Progettazione nel determinare il Part Level di un componente, sono

DFMEA

Norme di Progettazione
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
Capitolati di prodotto, specifiche di progetto, capitolati Cliente (es. FGA 9.01120, FGA 1930, etc.
riportanti indicazioni sulle caratteristiche di sicurezza e legislative/di omologazione.

Disegni esistenti
8.2 CLASSIFICAZIONE DEL COMPONENTE( PART LEVEL)
Si definiscono 5 tipologie di part level:
o Safety (Sicurezza)
o Compliance (Omologazione)
o Functional Check (Funzionalità)
o Traceability (Tracciabilità§)
o Component Handling (Imballaggi)
I Part Level devono essere indicati nel campo “KCDS Part level requirement /Functional Checks” del cartiglio
del disegno elemento.

Safety (S)
Applicabile ai componenti di sicurezza del motore / trasmissione . Vengono classificati “Safety” i
componenti che hanno implicazione sulla sicurezza.
Si tratta dell’equivalente della “classe funzionale” FGA CF1D. Per i dettagli vedere punto “Legame
con le Classi Funzionali (CF)”.
Per i dettagli fare riferimento alla norma FPW.PEN053.
È condizione necessaria e sufficiente avere almeno una caratteristica classificata PQC-S, affinché il
componente sia a sua volta classificato Safety. Non vale necessariamente il contrario, ossia un
componente potrebbe essere Safety pur senza PQC-S.

Compliance (C)
Applicabile ai componenti contenenti una o più dimensioni che, solo se modificate, richiedono la
riomologazione del motore / trasmissione.
Sostituiscono le caratteristiche ex FGA identificate con il simbolo
L’indicazione di una C nella documentazione tecnica, non implica necessariamente un controllo
aggiuntivo.
Per i dettagli fare riferimento alla norma FPW.PEN053.

Functional Checks (F/C)
I test funzionali e/o prestazionali su componenti/complessivi (es. prove tenuta, prove rotolamento,
giochi assiali, banchi prova a freddo, etc.) da eseguire al 100% vengono classificati F/C.
Per eccezione , anche le caratteristiche definite per attributi che si intendono garantire al 100%, come
ad esempio la presenza o meno di un setto divisorio o di un foro, l’orientamento di un fascetta (sopra
o sotto), vengono classificate F/C, in questo caso il Progettista richiede o un controllo al 100% o di
prevedere un sistema di processo error proofing.
Per i dettagli fare riferimento alla norma FPW.PEN053.
Nel disegno verranno descritte le modalità e gli obiettivi dei test funzionali con relative tolleranze o il
riferimento al Capitolato specifico.
Nel caso di controlli su giochi è ammessa l’indicazione del solo valore minimo o massimo senza
tolleranza (es. luce min 0,2 mm). In questo caso si richiede un controllo passa / non passa al 100%.
Nota
Per casi particolari i Functional check possono non essere previsti al 100% (prove distruttive quali
carico di sfilamento, prove a caldo, …).
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
Product Traceability (T)
Da impiegare per i componenti per i quali è richiesto il vincolo di rintracciabilità e quindi la
registrazione presso lo stabilimento ed il conseguente impariglio con il relativo gruppo di
appartenenza (motore, trasmissione). Vd FPW.IFP057.
Attenzione,in alcuni casi il bar code ha la sola funzione di evitare errori al montaggio ma non
garantisce TRACEABILITY. In questo caso non è da considerarsi come Part Level T.

Component Handling (C/H)
Per i componenti che richiedono sul disegno particolari attenzioni durante il trasporto (protezioni,
inclinazioni massime ammesse, temperature di stoccaggio…), attenzioni per mantenere dei livelli di
pulizia richiesti (tappi protettivi, indicazioni sull’imballo, …), prescrizioni di attenzione durante la
movimentazione in Stabilimento e particolari indicazioni per il montaggio (es. rimozione tappi,….).
La classificazione del componente puo’ esistere :
da sola, ossia senza che nessuna delle caratteristiche di progetto del componente sia classificata come
critica, per definire una tipologia di prova/controllo/consevazione dati da raccomandare sul componente (e s.
F/C, T) o un punto di attenzione (C, C/H).
in concomitanza ad una caratteristica di progetto classificata come critica ove la caratteristica viene
controllata secondo le regole associate al il livello di classificazione definito (CPC, PQC, PQC-S) , ma può
avere ulteriori vincoli anche a livello componente (es. C, vincoli di omologazione).
Legame con le Classi Funzionali (CF)
La C.F. è indispensabile nel caso di prodotti che devono soddisfare ad un Capitolato generale (ad esempio i
fucinati in acciaio – Cap. 9.50206, i getti in ghisa – Cap. 9.50250, i getti in alluminio – Cap. 9.50305 ecc.)
quando in questo Capitolato, le classi di importanza per le caratteristiche di qualità del prodotto ed i limiti di
accettabilità per alcuni difetti, sono funzione della C.F. attribuita al prodotto.
Esistono tre tipi di Classi Funzionali:
CF1= appartengono a questa classe tutti quei componenti la cui perdita di funzionalità può compromettere la
sicurezza del cliente finale. I CF1D sono una sottoclasse della CF1 e comprendono i componenti che hanno
part level S
CF2= appartengono a questa classe tutti quei componenti la cui perdita di funzionalità non ha impatti sulla
sicurezza.
CF3= appartengono a questa classe tutti quei componenti la cui perdita di funzionalità può dare origine ad
inconvenienti di piccola entità
È quindi possibile definire una sola correlazione, quella tra la part level “S” e la classe funzionale CF1D.
9 IMPLICAZIONI DELLA CLASSIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PROGETTO / PRODOTTO
E DELL’ATTRIBUZIONE DEI PART LEVEL PER L’AREA MANUFACTURING
Gli investimenti nello sviluppo del processo produttivo devono essere definiti in funzione dell’importanza delle
caratteristiche e dell’attribuzione dei Part Level.
A fronte della classificazione delle caratteristiche di Progetto / Prodotto e dell’attribuzione dei Part Level
effettuati dal Progettista (PQC, CPC e Part Level), Manufacturing provvederà ad inserire nella PFMEA e a
control plan le caratteristiche indicate e a valutare gli investimenti necessari per l’acquisto dei macchinari /
impianti / mezzi di controllo utili a soddisfare i requisiti richiesti.
In particolare per soddisfare i requisiti delle PQC è quindi indispensabile che Manufacturing provveda a:

individuare i parametri critici di processo legati al prodotto;

prevedere l’impiego di mezzi di controllo della classe adeguata a misurare le caratteristiche “per
variabili“;
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
richiedere in fase di ordinazione macchinario l’accettazione da parte del Fornitore a soddisfare i
requisiti di qualità indicati sulle specifiche tecniche (MRO – ARO – EMS);

monitorare continuamente il processo seguendo le regole dell’SPC o registrazione dati, ove previsto;

predisporre la macchina e il relativo mezzo di controllo alla raccolta dati (se in automatico prevedere
uscita per l’analizzatore di statistica tipo QS-Stat).

monitorare il processo attraverso carte di registrazione per variabili ed eseguire controlli statistici come
previsto dalla FPW.MAP010.
N.B.: Nel caso di controlli automatici al 100% (alternativi all’SPC) nella fase di produzione, i limiti di
allarme devono essere impostati secondo manuale SPC Aiag e non è richiesto il monitoraggio del
processo mediante SPC.
- Per soddisfare i requisiti delle CPC è quindi indispensabile:

individuare i parametri critici di processo legati al prodotto;

prevedere l’impiego di mezzi di controllo della classe adeguata a misurare le caratteristiche “per
variabili“;

richiedere in fase di ordinazione macchinario l’accettazione da parte del Fornitore a soddisfare i
requisiti di qualità indicati sulle specifiche tecniche (MRO – ARO – EMS);

monitorare il processo attraverso carte di registrazione per variabili ed eseguire controlli statistici come
previsto dalla FPW.MAP010;
- Per soddisfare i requisiti del Part Level “T” , vedere Linea Guida FPW.IFL057
- Per soddisfare i requisiti del Part Level “S”, vedere regole per soddisfare i requisiti delle PQC-S e verificare
richiesta obiettivi di capability
- Per soddisfare i requisiti del Part Level “C”, vedere regola della classificazione associata alla dimensione
per la quale il componente ha part level “C.
Per quanto riguarda i Dati Tecnici (Dati riassuntivi) che determinano la “C”, si specifica che sono da prevedere
controlli solo se abbinati ad un F/C. Altrimenti sta esclusivamente a significare che prima di modificare questi
dati, la progettazione deve consultare l’ente di omologazione.
- Per soddisfare i requisiti del Part Level F/C, prevedere un controllo al 100% , o con frequenza stabilita, o un
sistema di processo Error Proofing.
- Per soddisfare i requisiti del Part Level C/H prevedere contenitori specifici idonei e/o dispositivi di protezione
nel caso di particolari con condotti, tubazioni bocchettoni, etc. (esempio tappi di protezione).
10 PERIODO DI ARCHIVIAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
Per fornitori esterni di FP fare riferimento al capitolato FPW9.01102 “Qualità delle forniture” par. 4.12.
Per Stabilimenti FP fare riferimento alla procedura FPW.MAP010 “Controllo del processo di produzione”
cap.5.1.5.
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11 CRITERI DI CONVERSIONE PER LE MODIFICHE APPORTATE SU DISEGNI ESISTENTI
Le modifiche a disegno per l’aggiornamento dell’indicazione delle caratteristiche critiche di Progetto non
dovranno avvenire automaticamente, ma dovranno essere concordate con Manufacturing e Qualità.
FGA
Cap. 9.01120, Norma 01930 e Norma
Prod. Mecc. 25100/00
Denominazione
simbolo
simbolo
Denominazione
Componente di Part level C
+ indicazione della caratteristica
coinvolta nel campo “rational” del
cartiglio, a fianco del campo
Compliance
OMOLOGAZIONE
PQC-S
Legata a part
level S
REPORT
CRITICHE
Ottica Cliente
FP
FPW.IFN053
H
non classificate (nessun simbolo)
sicurezza
PQC , CPC o
Standard
Standard o CPC
La decisione circa la nuova classificazione sarà presa dal Team di Progettazione sulla base di quanto
indicato al cap. 6, coinvolgendo gli Enti Qualità e Tecnologie.
I valori di capability sono quelli dello “standard origine” richiamato nella tabella CPC/PQC.
.
12 DISEGNI CON CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE ANTECEDENTE ALLA PRESENTE NORMA
Nel caso ci siano, disegni da modificare che contengono i vecchi simboli di classificazione,:

Questi, saranno comunque emessi coerentemente con le indicazioni contenute nella presente norma;

qualora non cambi il numero di disegno, nell’area ”modifica” del disegno dovrà essere segnalata che è
stata eseguita la conversione della classificazione di tutte le caratteristiche;

la conversione dovrà essere segnalata nel CRF (se previsto) e successivamente recepita nell’ ODM
per consentire eventuali valutazioni da parte di Manufacturing e Cost Engineerign
.
13 COMPILAZIONE KCDS SU CARTIGLIO DISEGNI
Per la compilazione delle tabelle KCDS sul cartiglio disegni, fare riferimento alla norma FPW.PEN053
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