Un premio simbolico per raccontare un mondo in miniatura

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Un premio simbolico per raccontare un mondo in miniatura
Un premio simbolico per raccontare
un mondo in miniatura
Teatro di figura La rassegna «Il castello incantato» ha voluto premiare il lavoro dell’associazione Unima
Azione 1.9.2014
Giorgio Thoeni
«Un’arte che spesso proviene dal più
profondo della cultura popolare e che
ha saputo conservarne i tratti e l’ardore. Un’arte nata dalla necessità assoluta di dire, di raccontare, di protestare.
Un’arte artigianale che col tempo ha
saputo creare i suoi codici. Un’arte, infine, che ha dimostrato di essere capace
di far luccicare gli occhi ai bambini, di
sedurre gli aristocratici, di far ridere le
persone più serie, di appassionare gli
intellettuali, di convincere gli imbecilli
e di far paura ai rappresentanti dell’ordine pubblico. Chi altri può vantarsi di
tanto?» (Paul Fournel, dalla prefazione
alla Encyclopédie Mondiale des Arts de la
Marionnette).
Le marionette e i burattini sono
un mezzo privilegiato per ottenere l’essenzialità della comunicazione teatrale
unendo fascino e dialettica. Attraverso i
loro movimenti sulla piccola scena, il distanziamento è automatico: non perché i
personaggi siano meno complessi, bensì
in quanto sono molto più espliciti e da
movimenti semplici e senza complicazioni lo spettatore trae la loro sostanza.
Burattini, marionette, «ombre cinesi»,
in altre parole il cosiddetto «teatro di figura» ci apre un universo fantasioso che
spesso, semplicisticamente, è conosciuto come una specificità destinata al pubblico dei più piccoli. È un teatro povero,
fatto di pochi elementi: forme, colori e
uso delle mani (o dei fili). È una forma di
Un esempio
di burattini.
espressione artistica dalle radici antiche,
il cui minimalismo sembra riportarci
alle origini del mondo espressivo, alla
necessità di dar voce a piccoli oggetti, a
scene grottesche o a personaggi inventati. Oggi il teatro di figura è una realtà
che molte volte non viene compresa nella giusta misura, anzi addirittura viene
messa ai margini e sottovalutata rispetto a proposte considerate più importanti. Eppure la sua storia è autorevole e
intrigante almeno quanto l’etimologia
incerta del «burattino» manovrato dalle dita di una mano (probabilmente da
«buratto», una specie di straccio tessuto
a maglia a fili solidi usato per filtrare la
farina dalla crusca) accanto alla confusione lessicale ormai acquisita con
la «marionetta» (pupazzo manovrato
dall’alto con fili).
Burattino è anche uno dei nomi
del secondo Zanni nella Commedia
dell’Arte. Nel Cinquecento fiorentino
assume poi il nome di «bagatello», e potremmo proseguire lungo un percorso
affascinante dove nascita e sviluppo del
burattino vanno di pari passo con la storia del teatro europeo, assumendo quel
carattere popolare e girovago così come
ce l’ha consegnato la tradizione di grandi famiglie: una per tutte quella dei Sarzi
di cui Otello, scomparso nel 2001, è stato
fra i più grandi eredi.
Recentemente, nell’ambito della
16esima edizione del festival internazionale de «Il castello incantato», organizzato dal Teatro dei Fauni di Santuzza
Oberholzer, è stato assegnato il «Premio
alla carriera» all’Unima Suisse, l’associazione «mantello» svizzera del teatro
di marionette in occasione dei suoi 55
anni di attività. Affiliata a Unima inter-
nazionale nata nel 1929, riconosciuta
dall’Unesco e operante nei cinque continenti, l’associazione svizzera riunisce
persone e istituzioni che si dedicano
all’arte del teatro di figura in tutte le sue
varianti e forme (marionette, burattini,
teatro d’oggetti, d’ombra, con maschere). I tre pilastri dell’Unima sono il teatro professionista (composto di persone,
gruppi, sale, festival e scuole), il teatro
amatoriale o a tempo parziale e il gruppo composto di terapeuti professionisti.
L’iniziativa del festival ha soprattutto assunto il valore di un gesto simbolico, voluto per sottolineare quanto il teatro di
figura sia molto attivo in Svizzera, dove
conta 13 sale tra le più importanti e 7 festival internazionali (tra cui «Il castello
incantato»). In tutto sono attive circa 50
compagnie professioniste indipendenti
e altrettante amatoriali.
Il burattino e la marionetta, occorre ricordarlo, negli anni hanno assunto
un ruolo essenziale nella pedagogia ma
anche nella cura della salute attraverso
terapie e, in tal senso, UNIMA Suisse si
impegna a promuovere il teatro di figura proprio nei suoi aspetti artistici, pedagogici e terapeutici rappresentando
gli operatori del settore in rapporto con
le istituzioni. Lo fa organizzando regolarmente corsi di formazione, gestendo
una biblioteca aperta al pubblico e informando i suoi membri sull’attualità svizzera e internazionale anche attraverso
«Figura», una rivista semestrale bilingue (francese e tedesco).