La Scuola Sotto Controllo con L`Auto-Monitoraggio

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La Scuola Sotto Controllo con L`Auto-Monitoraggio
Università degli Studi di Parma
Facoltà di Psicologia- Dipartimento di Psicologia
La Scuola Sotto Controllo
con L’Auto-Monitoraggio
Meglio nota come “La Storia della Principessa Me”
Dott.ssa
Margherita
Bonfatti
Sabbioni
Dott.ssa
Margherita Bonfatti
Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
“La principessa Me, genietto della luce, scopre specchiandosi in uno stagno,
un’altra principessa simile a lei, la principessa Tu”
1. Principessa Me = Alunno (1)
Studente che si rapporta con i risultati scolastici e riflette su se stesso , le proprie
competenze e le possibilità di riuscita
2. Stagno = Strumenti
Strumenti di confronto
3. Principessa Tu = Alunno (2)
Studente che grazie al confronto costante con sé stesso scopre abilità, competenze
e autonomie che può finalmente ritenere sue per una nuove immagine di sé
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
1. LA PRINCIPESSA ME = ALUNNO 1
Fase in cui l’alunno viene valutato e riceve una serie di informazioni su di sé
Valutazione
Percorso conoscitivo che implica l’apporto di consulenti
esterni che avvalendosi di certi strumenti valutano le
modalità di funzionamento in base agli obiettivi prefissati
Risultato
Attribuzione di giudizi, punteggi, voti, etichette sulla base di
certi parametri che diventano elemento di discussione e
sollecitano processi di riflessione, auto-riflessione e se
necessario, richiesta di un eventuale cambiamento
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
A scuola.. La valutazione è un tema caldo dell’educazione
che minaccia spesso il rapporto tra alunni e insegnanti
VALUTAZIONE = assegnazione da parte dell’insegnante di un voto
STRUMENTI = verifiche, compiti in classe, interrogazioni
RISULTATO = voto (buono, ottimo, sufficiente../ A B C D E F…etc)
•Gli insegnanti devono esprimere giudizi sulla base delle
informazioni raccolte durante l’anno senza però poter beneficiare
della strumentazione necessaria a svolgere l’indagine
•Gli alunni non sempre si riconoscono in quel giudizio, faticano ad
attribuire cause concrete a successi o ad insuccessi. Sono soggetti
passivi rispetto al giudizio
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
•A cominciare dalle elementari si stabilisce una relazione sempre più
stretta tra fra la valutazione che l’insegnante da del bambino e la
percezione che questi ha delle proprie competenze scolastiche
•Questa relazione può essere in parte conseguenza di una capacità
progressivamente maggiore di autovalutazione da parte dell’alunno,
ma può anche riflettere il realizzarsi delle aspettative che
l’insegnante sviluppa nei confronti dei suoi allievi
•Tali aspettative non sempre trovano riscontro nella realtà e, quando
sono negative, possono avere effetti
disastrosi nel rapporto con l’alunno, privandolo
dei giusti riconoscimenti in caso di successo o di
incoraggiamenti nel caso di fallimento
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
Infatti …
La maestra Elena ritiene che Matteo non si
impegni
abbastanza
in
grammatica.
Dovrebbe fare di più perché ha le
potenzialità per riuscire ma è svogliato e
troppo ribelle. Nell’ultimo compito in classe
ha preso insufficiente.
Matteo invece sostiene che sia la maestra
Elena ad avercela con lui. In verità lui
sostiene di impegnarsi. Per l’ultimo compito in
classe aveva studiato ma le verifiche che la
maestra propone sono sempre molto difficili,
sempre più difficili dei compiti che da per casa
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
1. Esiste un modo di valutare
comune a tutti, che permetta
a insegnanti e studenti di
osservare il rendimento nello
stesso modo?
?
2. Come si può sviluppare un buon
senso di competenza e responsabilità
da parte di tutti i partecipanti
relativamente a specifiche abilità?
?
3. È possibile migliorare aspetti
comportamentali
in
aula
e
specifiche conoscenze didattiche
favorendo l’autonomia?
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
1. Esiste un modo di
valutare comune a
tutti?
Grazie a parametri obiettivi
di valutazione e un rinnovato
contatto con le richieste
dell’ambiente e le proprie
risorse è possibile promuovere
padronanza, obiettività e
competenza negli alunni e
negli insegnati
Ma quali sono i parametri?
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
•COMPORTAMENTI
DIRETTAMENTE
OSSERVABILI
Quante volte Matteo fa i
compiti? Quanti esercizi
svolge correttamente?
Quanti ne tenta in tutto?
•FREQUENZA
Cioè quante volte un
comportamento si verifica
nell’unità di tempo
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
2. Come si può sviluppare
senso di competenza e
padronanza da parte di tutti i
partecipanti?
•Pratica, pratica, pratica cioè
offrire reali opportunità di
apprendimento e..
.. muoversi da etero-valutazioni,
cioè da valutazioni fatte da
altri …
.. verso auto-valutazioni, cioè
valutazioni in cui il soggetto diventa
responsabile di se stesso senza
declinare ad altri questo compito
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
Cosa accade quindi se si passa da
un’ETERO-VALUTAZIONE all’AUTO-VALUTAZIONE
• Soggetto e oggetto dell’indagine coincidono fisicamente nelle stesse
persone
• Coloro che sono valutati sono anche i valutatori. Ciascuno svolge un
doppio ruolo, di oggetto osservato e di soggetto che osserva
• Gli attori devono diventare esperti, si devono dotare di strumenti
metodologicamente validi per condurre l’analisi
Non più etichette…ma descrizione e
comprensione grazie all’osservazione,
raccolta di informazioni, elaborazione di
dati e messa in atto di strategie per il
cambiamento
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
2. STAGNO = STRUMENTI
Strumenti metodologicamente validi per una
rappresentazione obiettiva della performance
L’introduzione di una metodologia rigorosamente scientifica
permette di affrontare in modo aperto il confronto tra valutazioni
auto-dirette ed etero-dirette. Questo nel tentativo di verificare se e
come è possibile avvicinare i giudizi tanto diversi di insegnanti e
alunni ad una valutazione condivisa sulla medesima performance e
promuovere il miglioramento
Solo una rappresentazione obiettiva dei risultati dell’alunno
permette un incontro tra insegnante, studente e dati di performance
Tale rappresentazione emerge grazie a un monitoraggio costante
del lavoro svolto
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
3. LA PRINCIPESSA TU = ALUNNO 2
Confronto costante con se stessi, rinnovato senso di competenza e autonomia
Tra i mezzi di confronto disponibili emerge per semplicità ed
efficacia l’auto-monitoraggio
•Insegnando l’auto-monitoraggio nelle classi è possibile sviluppare un
intervento che, come nelle più belle favole, porta gli studenti a
esercitare un controllo maggiore sul proprio operato e scoprire una
nuova e rinnovata immagine di sé
•La responsabilità della valutazione fatta in termini di frequenza è
ora nelle mani dello studente che diventa agente del proprio
cambiamento
•È lo studente che può migliorare, non la fortuna o il caso
L’insegnante deve saper leggere i risultati e offrire le opportunità di
apprendimento più adeguate
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
1. Monitoraggio come assesment
•
•
•
•
•
Comporta una valutazione sistematica della
perfomance sulla base di dati obiettivi
Offre una rappresentazione fedele e costante del
percorso di apprendimento in itinere
Consente una visualizzazione facile e comprensibile
della performance
Feedback informativo
Serve all’insegnante per capire se ciò che sta
insegnando è appreso oppure no
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
2. Auto-monitoraggio
•Il soggetto impara ad auto-valutarsi
•Diventa responsabile della valutazione
•Si confronta continuamente con sé stesso
•Assume un ruolo attivo
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
3. Auto-monitoraggio come tecnica di intervento
•Da strumento di valutazione a strumento per il
cambiamento
•Tecnica in grado di promuovere la “reactivity”,
ovvero un cambiamento nel comportamento senza
che sia stato data specifica indicazione
AUTO-MONITORAGGIO
•Un espediente per valutare e sostenere il percorso educativo
dell’alunno è quello di monitorare il progresso individuale dello
stesso per rendere esplicito e visibile il suo percorso di
apprendimento
•L’ auto-monitoraggio è un evento per cui un individuo valuta se il
comportamento target si è verificato o meno e poi ne registra in
modo sistematico il risultato
•L’auto-monitoraggio è uno strumento pratico, di facile impiego,
adatto a seguire il processo di apprendimento degli alunni in itinere
e in grado di offrire una valutazione dell’operato immediata, ma
sempre obiettiva
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
3. PRINCIPESSA TU = ALUNNO 2
•La procedura di auto-monitoraggio arricchisce in maniera attiva
la dinamica dell’apprendimento del singolo; non solo conferma i
risultati dello studente ma serve soprattutto lo scopo di creare nel
soggetto la consapevolezza del proprio progresso e stimolare
ulteriormente il raggiungimento di una maggiore
autonomia
•L’individuo che utilizza questa procedura è in possesso
di una maggiore libertà di gestione del proprio processo di
apprendimento rispetto a una didattica tradizionale dove le
opportunità di autoregolazione sono limitate, quasi
esclusivamente alla fase dello studio e dei compiti a casa
(Zimmerman, 1998) e tale libertà porta gli alunni verso
l’autonomia, obiettivo auspicabile in tutti gli interventi educativi.
Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
[email protected]
giovedì 20 dicembre 2007
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Dott.ssa Margherita Bonfatti Sabbioni
giovedì 20 dicembre 2007
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• Strategy Instruction for Student with Learning Disabilities. Robert Reid.
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