Battesimo di Gesù
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Battesimo di Gesù
LE LETTURE CELEBRIAMO IL SIGNORE - B • Prima lettura: Is 55,1-11 • Salmo responsoriale: Is 12,2.4-6 Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza. • Seconda lettura: 1 Gv 5,1-9 • Vangelo: Mc 1,7-11 di SANDRO CAROTTA OSB Le acque e la voce 11 gennaio 2015 - Battesimo del Signore La valle del Giordano ricca di tanta storia. 24 R itorna in questa domenica la figura di Giovanni Battista per a ttestare, sulle rive del Gior dano, la divinità di Gesù. Difatti, è nel battesimo che Gesù è manifestato da Dio come Figlio amato; ma non solo, c on il ba ttesimo egli inaugura anche la sua missione. I Sinot tici rilegg ono l’ episodio c on accentuazioni diverse. In Luca è narr ato come un e vento oggettivo; in Mar co e Matteo, invece, è ac compagnato da una visione dei cieli aperti . Marco, al riguardo, scriv e che i cieli si squarciarono, mentre Ma tteo e Luca che si aprirono. Unanime poi la visione dello Spirit o come una colomba. Come la colomba inaugurò, dopo il diluvio, un nuo vo t empo segnato dall’alleanza tra Dio e l’ umanità (cf Gen 9 ,11) , c osì or a la manif estazione dello Spirito come colomba annuncia la nuova creazione che esce con Cristo dalle acque battesimali. Noi entreremo nel mistero celebrato in questa litur gia eucaristica a ttraverso due simboli che per corrono le let ture: l’acqua e la voce. Dall’acqua della creazione alle acque del Giordano L’immagine dell’ acqua apr e il libr o della Genesi (cf Gen 1,1) e chiude l’ultima pagina dell’Apocalisse ( cf Ap 21, 1) . L ’acqua esprime la gr andezza e l’onnipotenza di Dio. La sua par ola, come ci ricorda Isaia (Is 55, 1-11, prima let tura), è par agonata alla pioggia che f econda la t erra. Per quanti la ascoltano è fonte di vita (cf Es 17,1-7), guarigione (cf 2 Re 5,10.14) e rinnovamento (cf Gen 27,28); per coloro, invece, che la disprezzano è causa di sicciGENNAIO 2015 | LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA CELEBRIAMO IL SIGNORE - B tà e desolazione ( cf 1 Re 18, 18) . T utte queste v alenze s aranno poi ripr ese da Gesù e dalla comunità cristiana, in particolare nella pr ospettiva battesimale (cf Rm 6; 1 Cor 6,11). La scena del battesimo di Gesù è preceduta d all’allusione d ell’acqua f atta d a Giovanni Ba ttista: «Io vi ho battezzato con l’acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo» (Mc 1,8). Cogliamo, nelle parole del Battista, il passaggio dall’antico rito di purificazione al dono dello Spirito. Se il battesimo con acqua è segno di c onversione, il battesimo nello Spirito compie il rinnovamento del cuore e della vita. L’affermazione del Ba ttista è ripr esa più volte negli Atti degli Apostoli in chiave ecclesiale e sacramentale. In At 1,5 allude alla pr omessa dello Spirit o, mentre in At 19 ,1-7 Paolo annuncia ad alcuni discepoli che avevano ricevuto il battesimo di Giovanni Battista, il Battesimo nello Spirito. L’acqua, allora, esprime: • il dono della vita (cf Sir 29 ,21). L’acqua, però, non è f econda se non è or dinata da Dio. Dio, in Genesi, separ a infatti le acque dalla terra e dà lor o un percorso ponendole dentro determinati confini (i fiumi). • L’esigenza della conversione . L ’acqua del ba ttesimo di Gio vanni è un ’acqua che simbolicament e rimanda ad un cambiamento interiore. Gesù dirà a Nicodemo che è necessario rinascere dall’acqua e dallo Spirito (cf Gv 3,5). • Il cammino battesimale. Attraverso le acque battesimali il cristiano non solo si purifica dal male ma è immerso nel mistero pasquale di Cristo. Questo dono implica un itiner ario sino alla piena maturità di Cristo. • L’attesa nella speranza . Quando il IV Vangelo por ta l’attenzione del let tore sul costato aperto di Cristo, da cui esce sangue e ac qua, ric orda c ome il dono dello Spirit o ( acqua) , che inaugur a la Papa Francesco sul luogo della memoria del Battesimo di Gesù al Giordano, in occasione del viaggio in Terra Santa il 24-26 maggio 2014, a cinquant’anni dallo storico pellegrinaggio del beato Paolo VI. nuova creazione, scaturisce dal suo s acrificio d’ amore (s angue) . È da questa contemplazione che nasce la speranza che sostiene e illumina il cammino del credente nella storia. La voce dal cielo Dopo il ba ttesimo, Gesù sent e dal cielo una voce. L’evento è perciò confermato dalla P arola di Dio. Di più: la v oce interpella direttamente Gesù e allo stesso tempo gli indica la missione che lo attende. Vediamo più da vicino. • L’investitura messianica . L ’espressione: «Tu sei il Figlio mio» (Mc 1,11) sottintende: «Io sono tuo padre» (cf S al 8 8,27) . Colui che parla è il P adre. Egli si riv olge a Gesù rivelandogli ad un tempo la sua identità filiale e messianica. Gesù apprende così di essere il Figlio e il Messia. • Il Figlio amato . Gesù è qualificato anche come il Figlio amato. Questo aspetto rimanda a Isacco, il figlio amato da Abramo e che Dio gli chiede di offrire sul Moria in olocausto (cf Gen 22). Gesù appare, perciò, come l’Isacco di Dio. All’orizzonte già si intravvede l’ombra della croce. LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA | GENNAIO 2015 • Il Figlio del compiacimento . Gesù è anche Figlio della c ompiacenza divina. Il fondale di questa espr essione è Is 4 2,1 che annuncia il Servo di JHWH. Questo Servo ha un destino tragico, segnato dalla prova. Tutto, però, sfocia nella vittoria, grazie alla fedeltà misericordiosa di Dio. Questi tre aspetti manifestano la vocazione, il destino e il pr ogramma di una vita. Sono le tre tappe che caratterizzeranno la vita st essa di Gesù; egli, c ome Figlio e Messia, porterà la salvezza, ma attraverso la via paradossale della croce. Ma il Padre, fin da or a, si c ostituisce garante della sua vittoria finale. Quando Gesù si sottopone al battesimo, opera una scelta missionaria che lo porterà inevitabilmente alla morte per gli uomini. Il Messia ha i tr atti del Servo sofferente. Nei Sinot tici, infatti, per due volte egli ric orderà il ba ttesimo ( cf Mc 10,38; Lc 12,49ss) in relazione alla morte. Il battesimo al Giordano è allora ben più di un rito di purificazione; esso esprime da una parte la solidarietà divina alla condizione umana e dall’ altra gli inizi della nuova creazione. 25 LITURGIA VIVA IN QUESTA DOMENICA O ggi è l’occasione non solo per conoscere cosa voglia dire per Gesù essere battezzato, ma è anche l’opportunità per richiamare i genitori dei bambini battezzati nell’anno e per ciascuno far memoria del giorno e del luog o del proprio battesimo. La realtà che siamo divenuti allora: figli nel Figlio è la nostra nuova identità. Tutto ha origine dal nostro battesimo ove ci è data la vita divina eterna. In questa domenica è molto opportuno che la liturgia della Messa abbia inizio con la benedizione dell’acqua, la rinnovazione delle promesse battesimali e l’aspersione. DIO È DI CASA FESTA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE: LA PREGHIERA IN FAMIGLIA L a festa del Battesimo di Gesù c onclude il ciclo na talizio. Riprende la serie delle manifestazioni (ai pastori, ai Magi, al Giordano). Cede poi il passo al Tempo Ordinario. È in base al battesimo che noi camminiamo verso il Signore Gesù. Nei panni di… Oggi il Lezionario della Mess a (ciclo B) ci fa ascoltare il racconto del ba ttesimo di Gesù sec ondo l’evangelista Marco: Mc 1,7-11. In famiglia possiamo rileggere insieme questo brano o anche raccontarlo o esprimerlo con un’immagine. Preghiamo mettendoci nei panni dei vari personaggi: • Gesù. «Grazie, Padre. Oggi sento la tua voce potente. Su di me scende il tuo Spirito. Mi fa comprendere che il tuo regno sta arriv ando. Sta a me annunciarlo. Dirò a tut ti che sei Padre e che ami senza misura. Amen!». • Giovanni Battista. «Io ho battezzato con acqua. Ora tu, Signore, battezzi con il fuoco e lo Spirito. Tu sei l’Agnello che pr ende sulle sue spalle il pec cato del mondo. Grazie per tutti gli uomini». • La folla. «Tu cominci, Signore, non facendoci la predica o meravigliandoci con i miracoli. Stai qui, in fila con noi peccatori. Ci r enderai figli del P adre che sta nei cieli. Grazie!». Compiamo un gesto • Rechiamoci al fonte battesimale, in parrocchia; se è possibile proprio al battistero dove siamo stati battezzati. 26 • Iniziamo un quaderno, in cui scriviamo anzitutto la data del nostro battesimo, il nome del nostro padrino e madrina, poi, avremo un diario della nostra esistenza come cristiani: la cresima, la prima comunione… il matrimonio! • Esprimiamo la nostra professione di fede: «Ci fidiamo di te, Padre, fonte di ogni vita. Sei all’inizio di tutto. Sei la nostra meta. Ci fidiamo di te, Gesù, figlio beneamato da Dio, nato da Maria, crocifisso e risorto, primogenito fra tanti fratelli. Ci fidiamo di te, Spirito Santo, dono del Padre, dono di Gesù. Ci fai sentire la nostalgia del cielo. Amen!». Professione di fede Visitando il luogo del proprio battesimo Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i mor ti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. E.G. GENNAIO 2015 | LA VITA IN CRISTO E NELLA CHIESA