Notiziario del 15/06/2010

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Notiziario del 15/06/2010
PROGETTO
Habitando
GIUGNO 2010
Cresce la macroeconomica del Paese ma non migliorano le condizioni di vita della popolazione
IL QUINTO FORUM SULL’HABITAT
SPUNTO PER LE POLITICHE ABITATIVE
Carissimi sostenitori,
gli esperti, riuniti nello scorso mese di marzo a
Rio de Janeiro per il Quinto Forum Mondiale Urbano, “Il diritto della città - il superamento della
divisione urbana”, prevedono che entro la metà
del secolo il 70% della popolazione mondiale,
ovvero più di 6.400 milioni di persone, vivranno
nelle aree metropolitane. Tra le 27 megalopoli,
con una popolazione di oltre 10 milioni, c’e anche
Buenos Aires.
Nel caso argentino il miglioramento, anche
significativo per quanto riguarda la crescita
macroeconomica, non sta però migliorando le
condizioni di vita, né contrastando il deficit di
habitat della popolazione, in quanto l’oggettiva
crescita registrata nel Paese non è stata comunque
accompagnata da interventi programmatici
strutturali di accesso al credito, né da politiche
di sostegno pubblico a favore delle fasce più
deboli.
Al contrario, a livello di politiche governative,
è mancata del tutto una programmazione
coordinata e coerente sul piano delle politiche
sociali che vada al di là del mero piano
assistenziale volto a integrare in qualche modo
i redditi familiari, che prevedono interventi a più
largo respiro e più ampia portata volti a sradicare
appunto le cause strutturali della povertà.
Nel suo impegno in questo Paese,
ProgettoMondo Mlal continua a proporre
attraverso il Progetto “Habitando”, giunto al
secondo anno di vita, un’offerta formativa su
questo tema rivolta proprio ai municipi. E in
questo senso le convenzioni firmate con le
realtà locali dimostrano che, almeno a questo
livello, esiste una volontà politica di affrontare la
problematica dello sviluppo dell’habitat.
Pur tuttavia si dimostra sempre più urgente
fare leva anche sul livello nazionale, perché le
ricadute, in termini di appartenenza politica
poi sui municipi, costituiscono elemento forte e
condizionante per gli interventi a carattere locale
in quanto, dalla volontà del governo centrale
argentino, dipendono poi le approvazioni e le
relative erogazioni dei fondi destinati ai progetti
abitativi.
Silvia Ayon
Programmi Cono Sud
ProgettoMondo Mlal
L’equipe affianca i municipi delle aree coinvolte per l’elaborazione di Piani di Edilizia Popolare e miglioramento abitativo
PER UN NUOVO HABITAT: MICROIMPRESE E COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI
Anche nella nostra equipe di lavoro, ogni giorno che passa aumenta la passione per ció che
stiamo realizzando. E il nostro legame si rafforza.
Le attività si sono infatti intensificate molto
negli ultimi mesi, e stiamo entrando in un periodo di grande movimento, sia mentale che fisico.
Mentale perché c’è continuamente da progettare, verificare e analizzare per programmare
tutte le iniziative di formazione nei diversi municipi delle province di Cordoba e Santa Fe, e fisico
perché la nostra equipe è spesso in viaggio per
coprire le grandi distanze che la Pampa argentina
ci impone, e per raggiungere tutti i territori del
nostro intervento.
La partecipazione degli enti locali aumenta. Il
loro interesse e le loro richieste di sostegno sono
sempre più intese, e confermano ogni giorno di
più quanto il tema del diritto alla casa sia veramente una questione fondamentale nella società
argentina. Un bisogno reale per molte famiglie a
cui, questi governi locali, sono ansiosi di dare una
risposta immediata e innovativa che promuova
una diretta partecipazione delle persone e uno
sviluppo socio-economico del territorio.
Negli ultimi mesi si sono sviluppati diversi corsi di formazione al quale sono intervenuti molti
degli oltre 45 Municipi, con i quali eravamo entrati in contatto offrendo accompagnamento
nella formulazione e nella scrittura di innovativi
piani di edilizia popolare.
Inoltre, in questo momento, si sta cercando
di affiancare le equipe tecniche municipali per
aiutarle a identificare nel loro territorio le microimprese che dovranno poi costruire le case e
di studiare assieme una strategia per coinvolgere
correttamente le famiglie che ne beneficeranno.
Le microimprese sono il cuore del Progetto.
Si tratta di piccoli gruppi di persone volenterose,
normalmente tra le 6 e le 7 persone di età differente, appartenenti ai settori della società che
hanno meno accesso all’economia e al lavoro.
Habitando offrirà perciò loro la possibilità di
migliorare le proprie competenze nell’ambito
della costruzione, di potere entrare nel mercato
e di assumere ruoli chiave, assieme ai Municipi,
nella ricerca delle soluzioni abitative sul proprio
territorio, contribuendo così anche al suo sviluppo economico.
Saranno le microimprese infatti le protagoni-
ste degli interventi, in antitesi con le grandi imprese di costruzione che spesso lavorano senza
considerare le necessità delle famiglie e senza
portare innovazione e miglioramento economico nei territori.
Molto forte è anche l’attività di lobby politica
che il Progetto Habitando sta sviluppando.
Il nostro lavoro infatti non si può esaurire
nell’attività di campo, di formazione a Municipi e
microimprese, ma deve potere incidere indirettamente sulle politiche sociali legate all’habitat in
Argentina, così da contribuire a promuovere un
vero e proprio cambiamento di mentalità e di iniziativa da parte del governo nazionale.
L’idea di fondo del Progetto è di sostituire l’attuale approccio di edificazione massiva di case
con una nuova proposta che permetta ai gruppi
locali (organizzazioni, Municipi, famiglie e microimprese), di non rimanere spettatori passivi
ma, al contrario, di essere protagonisti di un cambiamento che li riguarda molto da vicino, e perciò di poter contribuire in prima persona al miglioramento delle proprie condizioni di vita nel
territorio dove vivono.
Molto del nostro tempo, dunque, viene investito dalla nostra equipe in riunioni e incontri con
le autorità politiche locali e nazionali, con l’obiettivo di trasmettere loro questo nuovo spunto di
visione, questa nuova opportunità di sviluppo.
Un’occasione reale anche per il governo argentino perché, con il nostro sostegno sarà più facile
risolvere le necessità abitative dei propri cittadini
garantendo, nello stesso tempo, un’alta qualità
delle costruzioni e consentendo anche un maggiore reddito sociale.
In termini più concreti, il nostro Progetto, attende ora l’approvazione da parte del governo
argentino di tre Piani di edilizia popolare per
l’edificazione di 116 case nel comune di Cordoba
e nelle vicine località di Unquillo e Villa Allende.
Per quanto riguarda invece la provincia di Santa Fe, la nostra equipe ha sostenuto diversi uffici
municipali nell’elaborazione di progetti di edilizia
popolare. E il risultato è eccellente. In questa fase
stanno per essere presentati al governo argentino ben 60 progetti di edilizia popolare e, più in
generale, piani per il miglioramento delle condizioni abitative (con la costruzione di reti di acqua,
luce, gas, fognature, strade ecc.) che potrebbero
portare alla realizzazione di 880 nuove case e al
miglioramento delle condizioni di vita per oltre
1700 famiglie di 20 diversi comuni di questa provincia.
P R I M O
Nicola Bellin
capoprogetto Habitando
ProgettoMondo Mlal Argentina
P I A N O
L’opportunità di uscire da una situazione di grande povertà
UNA CASA ANCHE PER GLADIS
La signora Gladis, madre di dodici figli, il più grande di 26 anni e la più piccola di 3,
vive con il marito nel paese di Unquillo, pochi chilometri fuori dalla città di Cordoba.
La sua famiglia è beneficiaria di un intervento, realizzato dal nostro partner Ave tre anni fa in collaborazione
con l’amministrazione comunale, con cui sono state costruite 15 nuove case per altrettante famiglie che
vivevano in gravi condizioni di indigenza in zone estremamente povere.
La nuova casa ha dato a Gladis la possibilità di cambiare la sua vita, di offrire ai suoi figli la possibilità
di dormire in un luogo pulito e non più in condizioni igieniche proibitive.
Parlando con lei, di fianco alla nuova abitazione in cui adesso vive, ci si
riempie di energia, ci si rende conto di come sia possibile capovolgere la
propria esistenza e diventare protagonisti di un cambiamento importante.
Questo dà nuova forza a tutti. Ci fa sentire tutt’un tratto protagonisti a
nostra volta, ci aiuta a identificare l’importanza del compito che siamo
chiamati a svolgere per favorire un reale cambiamento della realtà di
questo Paese, per aiutare molte altre persone come Gladis, grazie a queste
nuove politiche di edilizia centrate sulla formazione e l’autocostruzione, a
rivendicare una reale opportunità a vivere in maniera dignitosa.
Così, inevitabile, il pensiero corre per un attimo alla nostra Italia, agli
attimi terribili della catastrofe dell’Aquila, e delle frane di Messina, che
tanto hanno colpito il nostro Paese in quest’ultimo anno, alle necessità
abitative di molte famiglie nei quartieri periferici di città come Napoli,
Palermo, Milano, Roma e tante altre. Costruire con protagonismo della
popolazione, a partire dal coinvolgimento attivo di ogni singolo abitante.
Queste le nostre linee guida che potrebbe adottare anche l’Italia nelle sue politiche di edilizia popolare,
nei suoi interventi di emergenza, di ricostruzione.
E probabilmente da queste esperienze argentine, di un popolo che molta storia condivide con noi,
potremmo trarre un esempio, una possibilità di risposta diversa e nuova, che possa garantire risultati di
qualità anche sul piano d’integrazione sociale. Perché c’è sempre da imparare.
In una città dai forti contrasti in cui la differenza tra ricchi e poveri è particolarmente evidente
BREVI
la testimonianza
A CORDOBA CONDIVIDENDO IL MATE
Cordoba è la seconda città del Paese, una città
dai forti contrasti in cui la differenza tra ricchi e
poveri è particolarmente evidente. Al suo centro
storico -davvero una bellezza per i colori e gli edifici
in stile coloniale perfettamente conservati- alla
serenità dei suoi viali alberati e dei suoi mercatini
di artigianato lungo il fiume, si oppongono
brutalmente la sporcizia e la
pericolosità delle sua “villas”.
Le villas (che in Brasile si
chiamerebbero favelas) sono le
zone povere, mescolate nella
città, dove migliaia di famiglie
vivono la propria condizione di
disagio ed emarginazione, senza
la possibilità di accedere a una
vita dignitosa che consenta di
soddisfare nemmeno le necessità
di base, come l’accesso all’acqua potabile.
Ecco dunque due Cordoba, quella della classe
medio alta e quella della classe bassa, duole dirlo…
in perfetto stile latinoamericano: la Cordoba dei
ricchi e la Cordoba dei poveri.
La prima è la Cordoba delle Università, del teatro,
del finesettimana sul fiume, dell’immancabile asado
(la grigliata) in compagnia, del sapersi proiettare nel
futuro…, la seconda Cordoba è quella dell’accesso
ancora insufficiente all’istruzione, delle scarse
risorse per vivere, delle discariche clandestine che
asfissiano le villas, del dover vivere esclusivamente
“alla giornata”.
Nonostante siano spesso causa di contrasti
sociali, queste forti differenze, trovano comunque
un loro punto di incontro in quelle che sono le
tradizioni, i gusti, le cose quotidiane, comuni a ogni
cordobese.
E tra queste, una è il calcio, uno degli elementi
aggreganti per eccellenza. Il gioco del calcio, vissuto
in Argentina con ancora maggior entusiasmo che
in Italia, si conferma ancora una volta come un
fenomeno importante da analizzare. Infatti, il ricco
e il povero, che altrimenti non si incrocerebbero in
nessun momento della giornata, si ritrovano l’uno
di fianco all’altro sulle scalinate
dello stadio, tifando per gli stessi
colori.
E dopo il calcio, in Argentina,
c’è il mate. Sorseggiare il mate
costituisce uno dei rituali più
belli che esprime questo popolo.
Il mate è una coppa in legno, o
altro materiale, riempita con
un’erba di campo comunemente
chiamata “yerba mate”. Sull’erba
viene versata dell’acqua calda e, lasciata decantare
per qualche secondo, si beve attraverso una
cannuccia di legno.
Il mate si beve in cerchio, con amici o parenti, e
tutti insieme si sorseggia la bevanda, raccontandosi
com’è andata la giornata, condividendo pensieri e
bevendo da un unico recipiente che tutti toccano
e assaporano. Un rito che è soprattutto un modo
per sentirsi parte di un gruppo, per essere accettato
dalla comunità.
Il mate rappresenta un rituale fondamentale
nella società argentina, e anche a Cordoba, in
strada d’estate e in casa d’inverno, si incontrano
centinaia
di
persone
per
chiacchierare,
condividere e bere assieme un mate.
Nicola Bellin
capoprogetto Habitando
• Il PROGETTO HABITANDO AL V FORUM DI RIO. Anche il Progetto Habitando ha avuto l’opportunità
di partecipare al Quinto Foro Urbano Mondiale (FUM) di Río de Janeiro dove, oltre ventimila persone
di 150 Paesi diversi, si sono trovate insieme per analizzare e discutere la necessità di migliorare le condizioni di Habitat di milioni di persone nel mondo. Si è ragionato molto sulla velocità con la quale il
pianeta si sta urbanizzando (con il 91% della popolazione residente in zone urbane l’Argentina è uno
dei paesi più urbanizzati del pianeta), e sull’impatto che questa crescita ha sulle comunità, città, economie e sul cambiamento climatico. Promosso dalle Nazioni Unite, il FUM si è trasformato nell’evento
più importante in tema di gestione della crescita delle città, a cui fanno riferimento esperti, politici,
accademici e leader sociali, per discutere politiche che generino città maggiormente inclusive e sostenibili. Per noi si è rivelata un’ottima occasione di confronto, approfondimento e incontro per stringere
nuove relazioni con organizzazioni e personalità del settore che sicuramente potranno rivelarsi ottimi
alleati nella campagna per il diritto ad un habitat dignitoso per tutti.
viale Palladio 16, 37138 Verona, tel. 045 8102105, e-mail: [email protected], www.progettomondomlal.org
Versamenti (intestati a ProgettoMondo Mlal):
c/c postale 12808374
c/c bancario, Banca Popolare Etica (IBAN IT 92 N 05018 12101 000000512600), causale “Progetto Habitando”