L`impressionismo musicale
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L`impressionismo musicale
L'impressionismo musicale Mentre in Italia Mascagni e gli altri danno vita all'opera verista, a Parigi nasce un nuovo stile artistico che, muovendo dalla pittura e dalla letteratura, investe anche la musica: l'impressionismo. I suoi maggiori esponenti musicali sono Claude Debussy e Maurice Ravel. Nella musica impressionista, è importantissimo il timbro del suono, al pari del colore in pittura. Di conseguenza, la scrittura orchestrale diventa sempre più attenta alle infinite sfumature strumentali, ricercando particolari effetti di trasparenza: suoni appena percettibili, timbri delicatissimi. Un'altra innovazione della scrittura musicale impressionista riguarda l'armonia. Non è più l'impalcatura sonora che contiene la costruzione musicale. E', più semplicemente, il risultato dell'incontro di più suoni: un cocktail timbrico, senza alcun obbligo di sostenere la melodia, come era in passato. Attratto dai suoni delle orchestre orientali, Debussy (1862-1918) costruisce una nuova scala musicale formata da soli toni: ne deriva un suggestivo effetto di sospensione. Compone il Prélude à l'après-midi d'un faune, da un poemetto di Mallarmé; i Nocturnes per coro e orchestra, Images, La mer, Ibéria, ancora per orchestra; l'opera Pélleas et Mélisande, musica da camera e importanti opere per pianoforte, tra cui i Préludes e gli Estampes. La scrittura musicale di Ravel (1875-1937) è diversa da quella di Debussy: più lineare, con una forma musicale più definita, ispirata – nel suo capolavoro, il Boléro – alle suggestioni della musica spagnola. Nel Ma mère l'Oye (Mia mamma Oca), Ravel traduce in musica una bellissima fiaba per l'infanzia. Ravel partecipa come volontario alla prima Guerra Mondiale: una esperienza che lo segna duramente. Al rientro dal fronte, compone Le tombeau de Couperin, in memoria di sei amici caduti in combattimento. Abilissimo orchestratore, trascrive per orchestra i Quadri di una esposizione di Modest Musorgskij. Poi, nel Boléro, tenta l'impossibile: ripetere all'infinito uno stesso motivo, variandolo costantemente, su una base ritmica “ostinata”. La ripetitività produce nell'ascoltatore un effetto quasi ipnotico. Considerato inizialmente un brano di musica scandaloso, il Boléro è oggi una delle pagine musicali più famose ed apprezzate.