traffico dati su rete mobile e gestione priorità. “Prioritizzazione”.

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traffico dati su rete mobile e gestione priorità. “Prioritizzazione”.
NOTIZIARIO PARLAMENTO, GOVERNO ED AUTHORITIES
Agcom: traffico dati su rete mobile e gestione priorità. “Prioritizzazione”.
UPI: anche le province “smart”.
ANCI: bando di pianificazione “Smart City”.
Garante della Privacy: Google paga una multa di 1 milione di euro per “riprese”
indebite di cittadini.
Ministero dell’Economia e Finanza: fatturazione elettronica (la prima delle 3
priorità dell’Agenda Digitale indicate dal Rapporto Caio)
AGCOM: traffico dati su rete mobile e gestione priorità. “Prioritizzazione”
Per garantire una maggiore trasparenza informativa verso gli utenti radiomobili,
sono disponibili, sul sito www.misurainternetmobile.it dell’Autorità, le
informazioni riguardanti la gestione delle priorità del traffico dati da parte degli
operatori TIM, VODAFONE e H3G e l’elenco delle offerte e dei piani tariffari cui
è associata la priorità alta.
Questa particolare tecnica di gestione del traffico, denominata tecnicamente
“prioritizzazione”, è efficace in situazioni di congestione e consiste,
prevalentemente, nel dare precedenza e più banda alle SIM con priorità alta,
associate, tipicamente, ai piani tariffari più costosi e alla tecnologia di ultima
generazione.
In ottemperanza alle richieste dell’Autorità, gli operatori H3G, TIM e
VODAFONE hanno pubblicato sui rispettivi siti web una dettagliata descrizione
dei meccanismi di gestione del traffico, con puntuali indicazioni delle
configurazioni di priorità disponibili e delle relative differenziazioni.
I tre operatori mobili interessati hanno adeguato in tal senso anche le condizioni
generali di contratto e le informazioni che sintetizzano le caratteristiche dei vari
piani tariffari e delle opzioni che prevedono traffico dati.
Nel corso del procedimento di attuazione della delibera n. 154/12/CONS, per
quanto attiene alle misure della qualità del servizio di accesso a internet a larga
banda da postazione mobile (mobile broadband), è emerso che alcuni Operatori
utilizzano, nell’ambito delle procedure operative di gestione delle proprie reti,
meccanismi di priorità, tra gli utenti che attivano sessioni di trasferimento dati,
nell’accesso alle risorse condivise, quali le risorse radio e quelle di rete.
Leggi tutto
AGCOM: avviso gestori siti internet
L’articolo 5 del Regolamento adottato con delibera n. 680/13/CONS fa salve, ai
fini della tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica, le
eventuali procedure autoregolamentate di notice and take down (NTD)
esistenti. Pur non costituendo il NTD una condizione propedeutica all’intervento
dell’Autorità, l’adozione di codici di condotta da parte dei prestatori di servizi
della società dell’informazione rappresenta una valida forma di collaborazione
tra i soggetti a diverso titolo coinvolti nella tutela del diritto d’autore,
nell’obiettivo di contribuire alla creazione di un mercato aperto delle opere
digitali, oltre che alla tutela degli utenti e della concorrenza, quale valido
strumento per arginare il fenomeno della pirateria.
Per darne adeguata evidenza anche mediante la pubblicazione sul sito internet
dell’Autorità www.agcom.it e nell’area interamente dedicata al diritto d’autore
all’indirizzo internet www.ddaonline.it, si invitano, pertanto, i gestori dei siti e
delle pagine internet, che hanno adottato procedure di autoregolamentazione
per la segnalazione e rimozione di opere digitali illegalmente diffuse, a
trasmettere i link ai suddetti codici all’indirizzo di posta elettronica
[email protected].
La pubblicazione dei codici di autoregolamentazione avviene a mero scopo
informativo e non costituisce attestazione di valutazione da parte dell’Autorità
AGCM: nuovi operatori -impegni Wind S.p.A. e Telecom Italia
Pubblicati gli impegni presentati da Wind S.p.A. e Telecom Italia S.p.A.
nell'ambito dell'istruttoria I757 – “ostacoli all'accesso al mercato di un nuovo
operatore di telefonia mobile”. Si possono presentare osservaioni entro il 22
maggio 2014.
Provvedimento del 16 aprile 2014
Allegato impegni Wind Telecomunicazioni S.p.A.
Allegato Telecom Italia S.p.A.
AgID: fattura elettronica, specifiche operative
È disponibile sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) la nuova versione
delle “Specifiche operative per l’identificazione univoca degli uffici centrali e
periferici delle amministrazioni destinatarie della fatturazione elettronica”.
L’aggiornamento è conseguente all'emanazione della Circolare del 31 marzo
2014, interpretativa del DM 55/2013, che ha introdotto nell’Indice delle
Pubbliche Amministrazioni l’Ufficio di fatturazione elettronica “Centrale” e la
data di avvio del servizio di fatturazione per ogni Ufficio della PA destinatario di
fattura elettronica. Approfondimenti sul tema della fatturazione elettronica verso
la PA sono disponibili su Fatturazione elettronica PA e IPA.
AgID, Assintel, Assinform, Assinter, CNA ICT, Unimatica Confapi: accordo
L' Agenzia per l' Italia digitale ha firmato con Assintel, Assinform, Assinter, CNA
ICT, Unimatica Confapi l'Accordo quadro di collaborazione "Le competenze
digitali per lo sviluppo del Paese”, in occasione della presentazione delle "Linee
Guida - Indicazioni strategiche e operative del Programma nazionale per la
cultura, la formazione e le competenze digitali", a cui hanno partecipato i
rappresentanti delle pubbliche amministrazioni nazionali e locali impegnati
nell'attuazione dell'Agenda digitale italiana. La collaborazione è finalizzata
all'individuazione degli skill professionali più adeguati all'evoluzione
dell'Information Technology, alla migliore definizione e attuazione dei
programmi di divulgazione, nonché alla formazione e all'aggiornamento per le
pubbliche amministrazioni, per la scuola e per le imprese.
Il 10 aprile 2014 si è tenuto il primo evento pubblico per la presentazione delle
Linee Guida - Indicazioni strategiche e operative del Programma.
Le
Linee
Guida
sono
in
consultazione
alla
pagina
http://culturadigitale.partecipa.gov.it fino al 12 maggio: la redazione definitiva
delle Linee guida in occasione del prossimo Forum PA, in programma dal 27 al
29 maggio.
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Fanno parte del tavolo di coordinamento rappresentanti della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e alcuni suoi importanti Dipartimenti, Amministrazioni
centrali (Ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dei Beni e le
attività culturali e turismo, della Giustizia, dell’Economia e Finanze, del Lavoro e
Politiche sociali, dello Sviluppo Economico, della Salute), Camera dei deputati,
rappresentanti del mondo accademico e universitario, INAIL, INPS, CNR,
ENEA, ISTAT, ISFOL, ANCI, Scuola nazionale per l’Amministrazione, Formez
PA, ABI, Confcommercio, Confartigianato, Unioncamere, Confindustria Digitale,
Federmanager, principali sindacati, RAI.
Il questionario di rilevazione Aree Tecnologiche e macrocompetenze associate
Assinform: Presentati i dati del Rapporto Assinform 2014
Calo netto del mercato digitale in Italia nel 2013, che ha chiuso l'anno con una
perdita del 4,4% rispetto al 2012, scendendo a quota 65.2 miliardi di euro. Si
accentua così la tendenza negativa che il settore Ict registra nel nostro paese
ormai da diversi anni (nel periodo 2009/2012 il calo medio annuo è stato
dell'1,8%), mentre aumenta il distacco con i trend internazionali. Nello stesso
periodo, infatti, l'Ict mondiale ha continuato a crescere alla media annua del
3,8%, spinto dalla ripresa degli investimenti nell'area nordamericana (+3,5%),
Asia Pacifico (+6,6%) e America Latina (+ 5,8%). Il mercato digitale italiano
appare purtroppo in affanno anche rispetto a quello europeo, che pure ha
registrato una decrescita dello -0,9% di media. Ma il dato più significativo lo
offre il peso raggiunto dagli investimenti Ict sul Pil che nel nostro Paese si
attesta al 4,8% a fronte di una media Ue28 già al 6,5%. Peso che per la
Germania sale a 6,8%, per la Francia a 7,0%, mentre per il Regno Unito vola al
9,6. Stiamo parlando di un gap di 25 mld di euro all'anno di investimenti per
essere in linea con la media europea. E' questa, in sintesi, la fotografia che
emerge dalle anticipazioni del Rapporto Assinform 2014, illustrate a Milano dal
presidente Elio Catania, coadiuvato da Giancarlo Capitani, Presidente di
NetConsulting.
Il mercato digitale nel mondo: +3,8% nel 2013 - Nel 2013 il mercato digitale
nel mondo ha proseguito la sua crescita (+3,8% per un valore globale di 4.379
miliardi di dollari), segnalando un utilizzo sempre più pervasivo delle nuove
tecnologie. Il lieve rallentamento della corsa rispetto al 2012 (+5,2%) è apparso
conseguente al travaso da una domanda basata su beni maturi (es.PC e
server) o servizi prossimi alla saturazione (es. servizi voce mobili, con già 6,8
miliardi di linee e con tariffe in calo) a una domanda di nuovo profilo, in cui a
trainare sono solo in parte i nuovi dispositivi (es. smartphone e tablet), e in cui il
primato dell'effervescenza va ai contenuti (+11,2%), al software e alle soluzioni
applicative (+8%) di nuova generazione.
Il mercato digitale in Europa: - 0,9% - La spinta maggiore verso la crescita è
giunta dai paesi emergenti : +6,6% l'Asia Pacifico +5,8% l'America Latina.
Anche il Nord America ha progredito (+3,5 %, a 1.319 miliardi di dollari), mentre
l'Europa ha arrancato (-0,9%, a 1.082,9 miliardi di dollari) sugli effetti di una
perdurante stagnazione. Nell'insieme bastano pochi indicatori per evidenziare il
progresso digitale nel mondo: 990 mln di smartphone venduti (+44,3%) per oltre
il 60% dei cellulari venduti; 2,7 miliardi di utenti internet (+9,0%), pari a circa il
38% della popolazione mondiale; 2,1 miliardi di connessioni a internet via rete
mobile a banda larga (+35,5% rispetto, grazie alla maggior copertura con
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infrastrutture 3G e 4G; 1 miliardo di persone che effettuano acquisti on line
(+13,3%); 1,6 miliardi di utenti di social network e di servizi e applicazioni
correlati.
Il mercato digitale in Italia nel 2013: - 4,4% - Anche in Italia emerge una
virata ai nuovi servizie ambiti applicativi, ma con un ritardo netto, che si riflette
nell'andamento del mercato. In Italia e nel 2013 il Mercato Digitale è infatti
sceso a 65.162 mln di euro (con un calo del 4,4% sull'anno prima, più che
doppio rispetto a quello del Pil) e che, per le principali macroaree, ha visto:
- I Dispositivi e Sistemi, generare un business di 16. 889 mln di euro (-2,3% sul
2012);
- I Software e le Soluzioni ICT, raggiungere 5.475 mln (+ 2,7%);
- I Servizi ICT non superare quota 10.245 mln (-2,7%);
- I Servizi di rete TLC scivolare a 24.940 mln (-10,2%);
- I Contenuti Digitali e la Pubblicità Digitale crescere a 7613 mln (+5,6%).
Nelle singole macroaree è più visibile il contrasto degli andamenti fra le
componenti tradizionali, in calo, e quelle emergenti, in crescita.
Dispositivi e sistemi: - 2,3% - Sul fronte Dispositivi e Sistemi (16.889mln, 2,3%), l'unica componente in crescita è quella delle infrastrutture (5.133 mln,
+2,2%), per gli investimenti in ambito delle TLC legati ai pur lenti progressi della
copertura del territorio con connessioni veloci fisse in fibra ottica (20% della
popolazione) e mobili con tecnologia 4G (potenzialmente disponibili al 50%
della popolazione).
Il comparto Home & Office Device (2.125 mln, -4,1%) ha registrato un ulteriore
peggioramento per effetto soprattutto del calo dei PCdesktop (-13,7% in valore
e -11,2% in unità, a 1,36 mln di pezzi). L'unico segmento del comparto a
mostrare vivacità è stato quello delle smart TV.
Il comparto degli Enterprise&Specialized System (3.729 mln, -9,1%) ha
accentuato il trend negativo per effetto dei ridotti investimenti delle aziende, che
solo nella seconda parte sono ripresi limitatamente ai segmenti dello storage (in
trend positivo) e dei server x86 (funzionali ai progetti di ridisegno delle
architetture IT). Nei comparto dei Personal eMobile Device si è registrato per la
prima volta un rallentamento (-0,9% a 5.902 mln), determinato principalmente
dalla telefonia cellulare e dall'andamento dei PC notebook (-18,7% in volumi, a
3,1 mln di unità), che complessivamente perdono circa 500 mln, che
l'incremento delle vendite di smartphone (+43% a 12,3 mln) e tablet (+ 65,7%, a
3,4 mln di pezzi) non ha compensato (anche per effetto di una riduzione dei
prezzi).
Software e soluzioni ICT : + 2,7% - Nella macrocategoria del Software e
Soluzioni ICT (5.475mln, +2,7%), il software applicativo è cresciuto del 3,7% a
3.775mln e il middleware a 1145 mln (+2,3%), mentre è calato il software di
sistema (-3% a 555mln) per effetto del calo di vendite dell'hardware.
Significativo è però anche che nell'ambito del software applicativo, il calo delle
soluzioni applicative tradizionali (-0,8% a 2.488mln) sia stato più che
compensato dalla dinamica positiva dell'Internet of Things (IoT, termine che
indica le soluzioni per dispositivi digitali che dialogano via Internet), segmento
cresciuto del 13,8% giungendo a quota 1070mln di euro; così anche le
piattaforme per la gestione dei servizi web (+12,4% a 217mln). Queste ultime
sono le piattaforme che abilitano l'e-commerce (+18% nel 2013), e le tecnologie
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social in tutti gli ambiti, personali, professionali e aziendali (che a loro volta
stimolano domanda aggiuntiva di applicazioni di analisi, controllo e interazione).
Servizi ICT: -2,7%
I Servizi ICT (10.245mln, -2,7%) hanno registrato un calo generalizzato, a
eccezione del Cloud, in aumento del 32,2% a 753,3 mln in entrambe le sue
tipologie, "public" (e cioè con risorse ampliamente condivise, a 380mln, +
46,2%) e "private" (a 373,3 mln, +20,6%)e con una composizione complessiva
che vede primeggiare le componenti infrastrutturali (Iaas, 35,8%) e applicative
(37,2%). Sono risultate in calo tutte le altre principali componenti sviluppo/system integration (-3,8% a 2990 mln), outsourcing (-4,6% a 3854mln),
assistenza tecnica (-6,7% al 747 mln), e così via - con la sola eccezione dei
servizi di data center (+3,2% a 1105 mln).
Servizi di rete TLC: - 10,2% - Il forte calo (-10,2% a 24.940 mln) subito dai
Servizi TLC di Rete, trova motivazione sia nella forte dinamica concorrenziale
del settore da cui deriva la riduzione delle tariffe, sia nelle sopravvenute
difficoltà dei servizi TLC mobili. A fronte di un calo oramai fisiologico dei servizi
su rete fissa, il fatto nuovo è l'accentuarsi del trend negativo anche per quelli su
rete mobile, scesi del 13,8% a 14.270 mln di euro. Si tratta di una contrazione
superiore a quella dell'intero comparto, e che risulta dal netto calo della
componente più matura e corposa del mobile, quella dei servizi di fonia (-23,2%
a 7910 mln), seguita dal segmento dati e messaggistica (-2,2% a 5240 mln, che
soffre dei servizi di messaggistica social), mentre quello dei servizi a valore
aggiunto mobili (VAS) cresce del 25,1% (1.120 mln), spinto dalle app di tablet e
smartphone. A questo vanno anche aggiunti gli effetti di trascinamento del
taglio dei costi di terminazione mobile. Il calo delle linee mobili dell'1,2% a 97,1
mln è da considerarsi d'assestamento. Conta assai di più il progresso, fra i 97,1
mln di linee mobili, del numero di utenze in banda larga, cresciute del 46% e
giunte a 26,9 mln, cui si aggiungono altre 14 mln di utenze in banda larga su
linea fissa.
Dinamica positiva per il comparto e-Content e Digital Advertising (7613mln, in
aumento del 5,6%), in cui sono cresciute tutte le componenti a eccezione di
quella video (-1,8% a 3025 mln). Più in dettaglio hanno subito incrementi
importanti i contenuti per e-book (+79,2% a 43mln), la musica (+17,6%% a
120mln), il mobile entertainment (+20% a 1054mln), il gaming (+11,9% a
1605mln), l'editoria online (+9,2% a 213mln) e il digital advertising(3,7%
1.553mln).
Assinform: il nuovo presidente è Agostino Santoni
È Agostino Santoni il nuovo presidente di Assinform, l’associazione aderente a
Confindustria che raggruppa le aziende dell’Information & Communication
Technology in Italia. Eletto dall’Assemblea dei soci, Santoni guiderà
l’Associazione fino al 2017. Succede a Elio Catania, eletto nei giorni scorsi
presidente di Confindustria Digitale.
Santoni, 47 anni, attuale Amministratore Delegato di Cisco Italia, ha maturato
una profonda esperienza manageriale nel settore ICT, culminata nella carica di
Amministratore Delegato di SAP in Italia, ricoperta negli ultimi tre anni. In
precedenza il manager, che ha iniziato il suo percorso professionale in Compaq
Computer, ha rivestito ruoli di crescente responsabilità per la filiale italiana di
HP e per la capogruppo.
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Entrato in HP nel 1997 come Marketing Program Manager della divisione
Personal Computer, ne è rapidamente diventato Marketing Manager e nel 2000
ne ha assunto la guida in qualità di Business Manager. In seguito, fra il 2002 e il
2008, ha rivestito ruoli di vertice in HP Personal Systems Group, prima come
Direttore Commercial Channel & SMB, poi come Vice President & General
Manager ed infine come Vice President & Enterprise Sales Director di HP Italia.
Attualmente è membro della Giunta di Camera di Commercio Monza e Brianza
e del Consiglio Generale di Confindustria Digitale.
Il neo Presidente, nell’accettare il nuovo incarico e nel presentare le linee
programmatiche per il prossimo quadriennio, ha dichiarato: “Sono consapevole
di assumere un incarico molto impegnativo - ha dichiarato Santoni – Più che in
altri Paesi, in Italia c’è bisogno di innovare facendo più ampio ricorso alle
tecnologie digitali nelle imprese, nelle amministrazioni pubbliche e ovunque si
crei valore e conoscenza. Assinform si batte da tempo perché ciò avvenga. È
importante continuare a farlo, con maggiore energia, non solo contribuendo
all’ammodernamento del nostro Paese, ma anche dando più ampie prospettive
al nostro settore, che è parte strategica ed essenziale della filiera industriale e
dei servizi in Italia.”
Nel corso dell’Assemblea sono inoltre stati designati i Vice Presidenti e il
Collegio dei Revisori contabili:
Vice Presidenti
Maria Rita Fiasco- GRUPPO PRAGMA
Giovanni Radis- GRUPPO ICT - UNIONE INDUSTRIALE TORINO
Alberto Tripi- ALMAVIVA
Collegio dei Revisori: Marco Del Favero; Michele Ferri; Maurizio Lauri
UPI: anche le Province “smart”
La sfida principale che il Paese deve oggi affrontare è quella del rilancio della
crescita in una dimensione quantitativa e qualitativa. Occorre innanzitutto fare
uno sforzo di innovazione e semplificazione della pubblica amministrazione, a
partire dai processi di riordino delle istituzioni territoriali in atto (Città
metropolitane, Province, Comuni, Unioni di comuni) per favorire una nuova
“governance” consapevole dei processi di innovazione, in modo da ricondurre
con maggiore organicità ai soggetti costitutivi della Repubblica le funzioni e i
servizi che oggi sono svolti impropriamente da soggetti che non hanno una
legittimazione democratica.
Se le autonomie locali vogliono essere protagoniste del processo di
innovazione è necessaria una riflessione su ruoli, compiti e responsabilità nella
progettazione, implementazione e gestione non solo dei servizi di ICT ma dei
diversi processi di innovazione che caratterizzano le “smart communities” con il
passaggio sempre più veloce verso l’internet delle cose.
Le Province hanno sviluppato in questi anni una serie d’iniziative mirate allo
sviluppo dell’e-government e della società dell’informazione e sono impegnate
per sostenere l’innovazione tecnologica sul territorio, con azioni finalizzate a
supportare le strategie di innovazione dei Comuni migliorando le prestazioni
degli enti locali del territorio, offrire servizi più efficienti ai cittadini, promuovere
concretamente la realtà produttiva locale.
Documento_UPI_innovazione_20marzo2014
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MIUR: Consultazione online sulle Linee Guida Competenze digitali
Si ricorda che è in corso la Consultazione pubblica sulle “Linee guida e
indicazioni operative del Programma nazionale per la cultura, la formazione e le
competenze digitali”.
La consultazione online sulle Linee Guida Competenze digitali – aperta fino al
12 maggio - nasce con l’obiettivo di migliorare il documento attraverso il
contributi di tutti gli attori interessati. Successivamente verranno raccolte e
premiate, attraverso un contest, le esperienze in corso già realizzate che
sposano i fini e gli obiettivi del Programma nazionale, oltre alle idee su
iniziative, eventi, attività utili a conseguire i risultati previsti per i diversi
destinatari del programma. La versione definitiva delle Linee guida, presentate il
10 aprile presso la sede dell’Agid, verrà resa pubblica in occasione del
prossimo Forum PA, in programma dal 27 al 29 maggio a Roma presso il
Palazzo dei congressi all’Eur Il processo di consultazione proseguirà con la
raccolta permanente delle esperienze e diversi cicli di webinar che saranno
dedicati sia alla presentazione del Programma e delle Linee guida, sia al
racconto delle esperienze premiate dal contest.
Qui tutte le info: http://culturadigitale.partecipa.gov.it/
http://culturadigitale.partecipa.gov.it/notizie/partecipa-alla-consultazione-sullelinee-guida-competenze-digitali
Puoi fornire un contributo sui seguenti argomenti:
la strategia, gli obiettivi e i risultati attesi
la cittadinanza digitale
l'inclusione digitale
le nuove professioni digitali
la e-leadership
le competenze digitali per la PA .
Inoltre, sino al 22 maggio 2014, si può segnalare la propria esperienza al
Contest “Azioni per la cultura digitale”, il concorso promosso dall’Agenzia per
l’Italia Digitale e Formez PA aperto a cittadini, associazioni, imprese e pubbliche
amministrazioni con lo scopo di favorire lo scambio di esperienze, modelli di
intervento e strumenti per la diffusione della cultura digitale.
ANCI-Studiare sviluppo: Smart city, bando pianificazione città intelligenti
Studiare Sviluppo, in collaborazione con l'Osservatorio nazionale Smart city
dell'Anci, lancia la call for proposal "Efisio, finanziare città intelligenti"
nell'ambito del progetto EPAS – Empowerment delle Pubbliche Amministrazioni
regionali e locali, nell'attuazione di strumenti di ingegneria finanziaria finanziato
dal Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (PON
GAS FSE).
Al bando, che si propone di offrire un sostegno concreto nel processo di
pianificazione della smart city, possono partecipare le amministrazioni
comunali, le unioni di Comuni e le altre forme associative di enti locali (consorzi,
convenzioni) che rientrano nel territorio delle Regioni obiettivo convergenza. Le
proposte dovranno riguardare uno degli ambiti tematici legati alla città
intelligente: smart building, smart government, smart energy e smart mobility e
transport, avere una dimensione finanziaria di almeno 500mila euro ed essere
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accompagnate da un'adesione formale attraverso un atto amministrativo
(delibera di Giunta o inserimento nel piano triennale opere pubbliche).
L'obiettivo della call è quello di fornire supporto alle amministrazioni locali per
preparare e realizzare investimenti negli ambiti connessi alla smart city, aiutare
a superare il gap di capacità tecnica nell'ambito della pianificazione finanziaria
degli interventi di sviluppo e accelerare i progetti di investimento per la nascita
della città intelligente a partire dalla condivisione di buone pratiche. Le
proposte, corredate da tutta la documentazione richiesta (disponibile a
questo link), dovranno essere trasmesse esclusivamente via mail e con firma
digitale all'indirizzo: [email protected] entro e non oltre le ore 13.00 del
30 maggio.
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: [email protected].
(anci.it)
MiSE: asta frequenze, solo CAIRO presenta la domanda
Solo il gruppo Cairo Communication ha presentato domanda di partecipazione
all’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive nazionali in DVB T bandita
dal Ministero dello Sviluppo Economico due mesi fa secondo quanto disposto
dall’Agcom e dalla Commissione europea. Il bando è scaduto il 15 aprile a
mezzogiorno.
Alla gara non potevano partecipare gli operatori che detengono tre o più
multiplex (Mediaset, Rai e Telecom Italia Media Broadcasting). Ora il ministero
valuterà i requisiti amministrativi della domanda, mentre Cairo avrà trenta giorni
di tempo per presentare l’offerta economica per uno o più dei tre lotti di
frequenze messi a gara, con il vincolo della copertura del 51 per cento della
popolazione italiana entro 5 anni.
Sulla procedura di assegnazione delle frequenze tv da parte dell’Italia è aperta
dal 2005 una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea.
Garante: Google paga una multa da 1 milione di euro per “riprese”
indebite di cittadini
Google ha pagato una sanzione di 1 milione di euro applicata dal Garante
privacy per il servizio Street View. I fatti contestati risalgono al 2010 quando le
auto del colosso di Mountain View percorrevano le strade italiane senza essere
perfettamente riconoscibili e non consentendo, in tal modo, alle persone
presenti nei luoghi percorsi dalle "Google Cars" di decidere se sottrarsi o meno
alla "cattura" delle immagini. Numerose erano state le segnalazioni all'Autorità
da parte di persone che non desideravano comparire nelle foto pubblicate on
line (che, peraltro, permangono in rete per un tempo considerevole e possono
essere ingrandite).
Il Garante aveva prescritto [doc. web n. 1759972] alla società di Mountain View
di rendere le "Google cars" facilmente individuabili, attraverso cartelli o adesivi
ben visibili, di pubblicare sul proprio sito web, tre giorni prima dell'inizio delle
riprese, le località visitate dalle vetture di Street View, stabilendo che per le
grandi città è necessario indicare i quartieri in cui circolano le vetture. Analogo
avviso deve essere pubblicato da Google sulle pagine di cronaca locale di
almeno due quotidiani e diffuso per mezzo di un'emittente radiofonica locale per
ogni regione visitata. Le misure sono state tempestivamente adottate da
Google.
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A conclusione dell'intero procedimento sanzionatorio il Garante ha ritenuto di
applicare [doc.web n. 2954309], anche in relazione al fatto che i dati raccolti
illecitamente erano destinati a confluire all'interno di una grande banca dati di
particolare rilevanza, quale è sicuramente quella gestita da Google nell'ambito
del servizio Street View, la sanzione nella cifra complessiva di un milione di
euro, pagata qualche settimana fa da Google. Proprio tenendo conto di trovarsi
di fronte a una società che, nell'anno 2012, ha registrato un fatturato
consolidato pari a oltre 50 miliardi di dollari, il Garante ha deciso di avvalersi
della norma del Codice privacy che mira a rendere effettive le sanzioni quando
sono dirette a soggetti di notevoli dimensioni economiche.
MiSE: start-up innovative – relazione
Online la Relazione 2014, la prima sull'attuazione delle norme per le startup
innovative. Sono 1719 le startup innovative iscritte a febbraio: il 30% nel NordOvest, il 28% nel Nord-Est, il 23% al Centro e il 19% nell’Italia meridionale e
insulare. La distribuzione settoriale mette in particolare evidenza i servizi, ma
esempi anche nel commercio, nel turismo e nell'agricoltura. Gli incubatori
certificati sono 19.
Comunicato stampa
Sezione Startup innovative
Ambiente: decreto SISTRI – via obbligo per piccole imprese
E’ stato firmato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti il decreto
ministeriale che prevede l’obbligo di adesione al Sistri solo per le imprese e gli
enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano più di 10
dipendenti. Nel decreto, che esclude dal sistema di tracciabilità dei rifiuti tutte le
imprese agricole che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti organizzati di
raccolta, sono previste anche altre disposizioni di semplificazione
amministrativa, chiarite le modalità di gestione dei trasporti intermodali e
prorogato al 30 giugno 2014 il versamento del contributo annuale.
“Venendo incontro alle giuste richieste dei ‘piccoli produttori" – spiega il ministro
dell’Ambiente Gian Luca Galletti – oggi introduciamo una prima importante
semplificazione, rendendo il sistema più ragionevole e meno burocratico ma
rafforzando allo stesso tempo i principi inderogabili che sono alla base del
progetto, ossia il contrasto alle ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il
controllo informatico dei rifiuti pericolosi”.“Ho convocato per fine mese – fa
sapere Galletti - il tavolo di monitoraggio e concertazione con le associazioni
interessate per approfondire l’introduzione di ulteriori norme di semplificazione”.
ReteImpreseItalia: Esprimiamo grande soddisfazione per l’esclusione delle
piccole imprese dal Sistri, da noi a lungo richiesta e ora finalmente ottenuta. Il
decreto firmato dal Ministro Galletti cancella l’assurda equiparazione dei rifiuti di
un piccolo artigiano o commerciante con quelli di un’impresa di maggiori
dimensioni. Adesso, però, occorre proseguire verso il superamento dell’attuale
sistema di tracciabilità, che complica inutilmente l’attività delle imprese, in
particolar modo quelle del trasporto e della gestione dei rifiuti.
Così, in una nota, le cinque associazioni che compongono Rete Imprese Italia
commentano il decreto Sistri, che prevede l'obbligo di adesione solo per le
imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano più di
10 dipendenti. L’esclusione delle imprese di piccola dimensionedal sistema era
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un atto atteso, visto che lo stesso Ministero aveva riconosciuto la validità delle
nostre ragioni. Il ministro Galletti ha saputo mantenere con coerenza l’impegno
assunto con le rappresentanze delle Pmi. Tuttavia – continua la nota di R.E TE
Imprese Italia - non basta a far mutare il nostro giudizio profondamente
negativo sulle attuali disposizioni del Sistri, tra cui l’interoperabilità, che hanno
dimostrato troppe criticità ed inefficienze. Il sistema è scarsamente trasparente,
ed è causa di pesanti e onerosi adempimenti per le imprese. Per questo
auspichiamo nel prossimo incontro di poter affrontare una volta per tutte la
questione Sistri nella sua interezza, a cominciare dall’esclusione anche per i
piccoli trasportatori e i piccoli gestori.
AGCOM: reclami on line da parte degli utenti
Dal 7 aprile 2014 niente più raccomandate o fax a carico degli utenti per inviare
agli operatori di servizi internet fissi reclami per violazione dei parametri
contrattuali di qualità.
Da questa data, infatti, gli utenti che si saranno registrati ed avranno installato il
software Ne.me.sys., ottenendo il certificato di qualità del loro accesso ad
internet con valori inferiori a quelli promessi contrattualmente dall’operatore di
telefonia fissa potranno inviare telematicamente il reclamo ed il relativo
certificato al proprio gestore.
Basterà cliccare, dall’area del sito destinata agli utenti, il pulsante “Invia reclamo
all’operatore” per trasmettere l’istanza agli uffici predisposti dagli operatori per
gestire i reclami provenienti dal sito www.misurainternet.it, evitando così il più
complicato inoltro con fax o le lungaggini e i costi della raccomandata.
Altra novità di rilievo è che la versione trial dell’applicazione “Speed Test
MisuraInternet”, che consente agli utenti di testare per pochi minuti la qualità
della connessione a internet da rete fissa senza alcun obbligo di registrazione,
sarà estesa e resa disponibile all’accesso da parte di tutti i sistemi operativi.
In tal modo, gli utenti interessati a una preliminare conoscenza della funzionalità
del sito www.misurainternet.it e dell’utilità delle sue applicazioni e informazioni
potranno testare lo Speed Test per una volta in modalità prova. Per effettuare
misurazioni successive sarà, invece, necessaria la registrazione anche al fine di
poter verificare lo storico delle rilevazioni effettuate nell’area personale del sito
MEF: fatturazione elettronica (la prima delle 3 priorità dell’A.D. indicate da
Caio)
È stata pubblicata la circolare interpretativa del decreto 3 aprile 2013, n. 55,
emanato dal Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro
per la pubblica amministrazione e la semplificazione. Il DM 55/2013 è il
provvedimento che ha stabilito le modalità attuative del regime di fatturazione
elettronica applicabile alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate
dalle imprese nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni. L’obbligo di
fatturazione elettronica si applica dal prossimo 6 giugno per Ministeri, Agenzie
fiscali ed Enti nazionali di previdenza e di assistenza sociale e dal 6 giugno
2015 per tutte le altre amministrazioni centrali. Anche per le amministrazioni
locali l’obbligo di fatturazione elettronica decorrerà dal 6 giugno 2015, data
concordata nell’ambito della Conferenza Unificata e che sarà formalizzata in un
decreto ministeriale di prossima emanazione.
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La circolare fornisce le indicazioni necessarie per il corretto adempimento
dell’obbligo di fatturazione elettronica e risponde ai numerosi quesiti posti sia
dalle pubbliche amministrazioni, sia dai fornitori di queste ultime. In particolare,
le indicazioni operative riguardano il termine per il caricamento delle
anagrafiche degli uffici adibiti alla ricezione delle fatture elettroniche nell’Indice
delle Pubbliche Amministrazioni, l’emissione della fattura elettronica, il divieto di
pagamento in assenza di fattura elettronica e il trattamento dei casi in cui risulti
impossibile, per ragioni tecniche, il recapito della fattura elettronica
all’amministrazione.
Le soluzioni individuate dalle amministrazioni responsabili del progetto in ordine
alle modalità di gestione delle suddette problematiche sono il risultato di un
leale e proficuo confronto con le principali associazioni di categoria dei fornitori
interessate.
Fisco Oggi: Fatturazione elettronica: i chiarimenti per l’avvio del regime
Commissione europea: i nodi nevralgici delle TIC in Europa
Se vi chiedete che cosa renda un luogo uno dei nodi nevralgici delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione (TIC), pensate a Monaco di Baviera, a
Londra, a Parigi o anche alle città più piccole, come Darmstadt, censite nel
nuovo atlante dell'UE dei poli europei di eccellenza nelle TIC. L'atlante mostra
in quali zone prosperano le tecnologie digitali e analizza i fattori che
contribuiscono al loro successo.
In Europa la maggior parte dell'attività nelle TIC si concentra in 34 regioni
sparse in 12 paesi (elencate nell'allegato). Tra gli ingredienti determinanti del
successo rientrano l'accesso a università e centri di ricerca di punta e la
possibilità di reperire finanziamenti quali capitali di rischio.
Link utili Studio sui poli europei di eccellenza nelle TIC
Corte di giustizia UE: TLC e consumatori
Sentenza 30 aprile 2014 (C-475/12): gli Stati membri possono controllare se
società che, sebbene siano stabilite in un altro Stato membro, forniscono sul
loro territorio servizi di comunicazione elettronica rispettino le norme in materia
di tutela dei consumatori.
Per contro, essi non possono obbligare tali società a creare sul loro territorio
una succursale o una filiale.
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