Corso di pesca Parliamo di pastura Riccardo

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Corso di pesca Parliamo di pastura Riccardo
Corso di pesca
Parliamo di pastura
C
hissà quante tonnellate, tra pasture ed esche
finite in mare, ricaveremmo se facessimo un
ipotetico conto del consumo che se ne fa,
soprattutto nella classica pesca con il galleggiante
dai moli o dalle barriere di scogli. Già, si sa, l’uso
della pasturazione come richiamo e intrattenimento del pesce a tiro di lenza è diventato ormai indispensabile per fare qualche cattura degna di nota.
Sono lontani, purtroppo, i tempi in cui bastava
prendere una cannetta, innescare qualcosa di
commestibile, calare la lenza e salpare una preda.
Oggi, la musica è cambiata. Se una volta il traffico
marino era limitato, adesso di confusione in mare
ce n’è sempre. Nella bella stagione così come in
quella meno clemente. Anche i pescatori sono aumentati a disturbare la fauna ittica che, appena
può, si tiene alla larga. Senza parlare dei tratti adibiti a campi gara pressoché permanenti, dove il
pesce diventa sempre più smaliziato. Insomma, un
quadro sconsolante che potrebbe anche scoraggiare una bella pescata da terra e invogliare ad andare
al largo e pescare in profondità, dove di pesci “furbi” se ne trovano pochi. Invece, proprio come accennato all’inizio, per sfortuna da una parte ma
per fortuna se la vediamo in un’altra maniera, ci
sono sempre gli sfarinati con cui realizzare “profumate” pasture in grado di portarci le prede proprio
a tiro di canna.... A patto, naturalmente, di usare i
prodotti adatti e di farlo nel modo giusto.
Questione di bagnatura
Spesso chi produce e distribuisce articoli da pesca
annovera fra i propri prodotti anche una serie di
sfarinati, divisi in pasture “da superficie”, “da fondo” e “da mezzo fondo”, che si adattano ai diversi
pesci tipici della pesca da riva. A volte, addirittura,
queste pasture si trovano nei negozi con il nome
del pesce cui sono destinate: così abbiamo la “cefali”, la “saraghi e orate”, la “occhiate e salpe” e via
dicendo. Da questi derivano altri sfarinati come la
pastura “cefalo bianca”, la “superformaggio” e tante altre. Districarsi tra la miriade di prodotti in
commercio, per fortuna, non è difficile: la preparazione di base è
pressoché uguale per tutti, ciò che
ne differenzia molto l’azione è la
fase di aggiunta dell’acqua per rendere la pastura adatta allo scopo,
prima di tutto ottenendo una consistenza adeguata all’impiego nei
diversi strati d’acqua. A cominciare dalla pastura di superficie che
dovrà sfaldarsi appena tocca l’acqua creando un alone sapido e il
più possibile duraturo, quindi in
questo caso si aggiunge liquido fino a ottenere una specie di pappetta
che può essere lanciata solLa pesca con il galleggiante e l’esca naturale è la tecnica che vede il maggior utilizzo deltanto
con l’aiuto di un mestolo.
la pasturazione a base di sfarinati
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asciugare per qualche minuto. Quando il composto
ha preso consistenza si procede alla seconda bagnatura, avendo l’accortezza di
aggiungere acqua gradatamente fino a ottenere un
impasto delicato e molliccio da lanciare con un cucchiaio. Una volta in acqua,
la pastura di superficie tende a dissolversi già a poche
decine di centimetri dalla
superficie, lasciando come
richiamo un marcato alone
L’effetto di richiamo della pasturazione è valido anche nella pesca notturna nei porti e lungo gli
che
si dissolve lentamente.
antemurali. In questo caso vediamo la cattura di un sarago, pesce discretamente attratto da una
La definizione di pastura da
buona pastura di fondo
fondo indica solitamente
Per la pastura da fondo, invece, l’acqua va aggiunta
gli sfarinati adatti a cefali, saraghi e salpe. Sono papoco alla volta, mescolando energicamente e contisture composte da una base di pane tostato, formagnuamente per sciogliere eventuali grumi. Si parte
gio e farina di riso. A seconda della doratura del pada sfarinati a grana grossa per raggiungere la giusta
ne, la pastura potrà avere un colore più o meno bruconsistenza quando sarà possibile formare una palnito ma, di solito, gli sfarinati da fondo sono chiari.
la molto compatta, grossa come un’arancia, che
Va preparata aggiungendo acqua poco alla volta e
raggiungerà velocemente il fondo. Al primo lancio
mescolando il tutto in una bacinella abbastanza
di pastura, sia in superficie sia sul fondo, ne seguogrande. Il prodotto finito sarà perfetto quando si otno altri a intervalli regolari con porzioni ridotte per
terranno delle palle consistenti semplicemente
mantenere i pesci sul posto. Per gli sfarinati da
comprimendo l’impasto con le mani. Una volta in
mezzo fondo, ovviamente, la preparazione è una
acqua, questa pastura raggiunge velocemente il fonvia di mezzo. In ogni caso, la lavorazione dello sfado e la sua dispersione durante la discesa è minima.
rinato va fatta in una bacinella larga con i bordi
Questo tipo di richiamo si usa solitamente all’interbassi. L’acqua da aggiungere deve essere rigorosano dei porti o comunque là dove il fondale sia abbamente di mare e sempre raccolta sul posto.
stanza uniforme: impiegarlo su scogliere sommerse
con buche profonde potrebbe portare a disperdere i
In superficie, a fondo
pesci tra gli anfratti. Tutti gli sfarinati da fondo in
e a mezz’acqua
commercio sono venduti in confezioni da 1 e 3 chiLa pastura da superficie è un classico sfarinato da
li. I prezzi variano a seconda della qualità del prousare per piccoli pesci, per esempio latterini e cadotto e, comunque, si attestano intorno ai tre, quatstagnole. Si tratta di un composto di farine molto
tro euro per la confezione da 1 chilo.
fini, prevalentemente con sapore e odore dolci in
Lo sfarinato per il mezzo fondo serve per boghe,
virtù dell’alta percentuale di biscotto, latte in polocchiate, cefali e salpe. Il colore è brunito, una tinvere e dell’aggiunta, spesso, di dolcificanti. Gli inta che viene dall’alta percentuale di farina di pesce
gredienti di base, fra i quali il pane, hanno un alto
impiegata che, secondo l’origine (tonno, sarda,
potere assorbente per cui è bene bagnare il comaringa eccetera), può cambiare leggermente di toposto due volte. Durante la prima fase viene agnalità. Per dare corpo alla pastura c’è anche del pagiunta acqua e, mescolando bene il tutto, si lascia
ne tostato o belga, con doti di disgregante. Veri e
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propri aromi danno al prodotto un sapore più o
meno accentuato e particolare. La bagnatura di
questi prodotti è simile a quella per la pastura di
fondo. Il risultato è un composto semiumido che
si comprime perfettamente nella mano e, una volta in acqua, tende ad affondare abbastanza velocemente ma sfaldandosi durante la discesa e disperdendosi prima di raggiungere il fondo.
Per chi preferisce fare da sé
siamo anche provare a cimentarci con un’operazione che i nostri nonni eseguivano abitualmente. La
base va formata con un quantitativo pari al 35 per
cento del totale degli ingredienti di pane tostato,
tenuto per poco tempo nel forno perché il colore
deve essere chiaro e non molto dorato. Il pane va
acquistato già grattugiato e di grana media. Al primo elemento aggiungiamo un 25 per cento di formaggio grana o pecorino grattugiato, poi un 20 per
cento di farina di pesce (aringa o sarda bianca), un
10 per cento di latte in polvere e lo stesso quantitativo di farina di arachidi. Pane, formaggio e latte in
polvere si trovano al supermercato, la farina di pesce e quella di arachidi nei negozi di pesca. Gli ingredienti vanno amalgamati bene, eliminando gli
eventuali grumi. È un prodotto da pronto impiego,
al massimo si confeziona la sera e si usa la mattina
dopo, e va conservato nel frigorifero perché composto da ingredienti, vedi il formaggio, che si deteriorano velocemente e fanno perdere efficacia alla
pastura.
Riccardo Zago
C’è chi non si accontenta delle miscele già pronte
che si trovano nei negozi e, pur fidandosi del composto, aggiunge di volta in volta alcuni ingredienti
che ritiene necessari per aumentare il potere attirante. Di solito mette formaggio fresco, ingrediente
dedicato a cefali, salpe, occhiate e saraghi. Alcuni
pescatori, però, non prendono in considerazione i
preparati industriali e, come si faceva una volta,
confezionano da sé gli sfarinati... guardandosi bene dal rivelarne i componenti. Ma si tratta di un
comportamento puerile, perché per realizzare una
buona e semplice pastura, per esempio da usare
con i cefali, non occorrono ingredienti
da alchimista ma
semplici componenti che tutti possono trovare comunemente in commercio. Va detto,
però, che il costo di
una pastura fai-date è nettamente superiore a una commerciale prodotta
con ingredienti acquistati all’ingrosso
e adatta a essere
conservata. È chiaro che gli sfarinati
già pronti sono comodi, sono efficaci
e non richiedono
Dalla fase di bagnatura e impasto della pastura sfarinata può dipendere il risultato dell’intera battuta di
tanto tempo per la
pesca. L’acqua che serve per amalgamare, rigorosamente di mare, va aggiunta poco alla volta fino a ottepreparazione... ma,
nere la consistenza giusta. E bisogna evitare i grumi, che rovinano la palla di pastura ed “esplodono” in
acqua rilasciando solo un’inutile polverina
per una volta, pos-
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