Giovani - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù
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Giovani - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù
Nº 4 anno 7 L’amicizia è l’unica strada. Sembra una frase fatta, invece è ciò che noi ragazzi scopriamo giorno per giorno stando a contatto con i nostri coetanei. Proprio grazie a questa vicinanza un gruppo di ragazzi, guidati dalla famosa “coppia” P&P, si è cimentato nel preparare il musical presentato la sera della Vigilia di Natale. “Magari mi metto a dieta” era il titolo dello spettacolo. Camuffamenti, problemi d’identità e qualche chilo di troppo si sono rivelati ingredienti fondamentali per il successo di questa performance. Nella sua preparazione non sono mancate lunghe prove, numerosi rimproveri, ma anche tante risate che hanno acceso la voglia di mettersi in gioco e di provare nuove esperienze. Grandi sono state le sorprese di questo musical come la mamma moderna che diventa la star della discoteca, il latin lover che per una sera ti- “Il canto di Natale”, tratto dall’omonimo racconto di Dickens, opportunamente rielaborato e riadattato dalle abili menti dei nostri animatori, è il titolo della recita che come ormai da tradizione l’oratorio parrocchiale offre alla comunità, con tanto di balli, canti, coreografie e lavoretti che hanno impegnato un bel gruppo di bimbi e ragazzi, divisi in gruppi negli ultimi sabati dell’anno a seconda del loro compito. Lo spettacolo questa volta si è tinto di novità: complice il nuovo salone, inaugurato proprio per l’occasione, ristrutturato, ampliato e arricchito delle più moderne strumentazioni tecniche; tra l’altro, dato che i locali erano pronti solo poche ore prima dell’inizio del recital, non è stato possibile provare sul palco la rappresentazione: ma una buona dose di improvvisazione ha nascosto tutte le difficoltà che si erano poste in precedenza. Un grazie va ai volontari (mam- ra giù la maschera e mette su il trucco trasformandosi in un esperto make-uppers e gli amori che nascono per esigenza di copione e si trasformano in forti emozioni. Un ringraziamento va ai tecnici luci e suoni, a tutti gli attori, le comparse, i cantanti e naturalmente a Paolo e Paola senza i quali nulla sarebbe stato possibile!! Marty&Pavola Il canto di Natale Sabato 22 dicembre i bambini e i ragazzi dell’oratorio hanno presentato il loro spettacolo natalizio me, papà e nonni) che il giorno prima hanno pulito l’oratorio, ancora reduce dai lavori; al sindaco che è intervenuto all’evento; e soprattutto ai numerosi spettatori che hanno potuto partecipare alla lotteria organizzata in chiusura. La serata si è conclusa con IL CANTO DI NATALE, l’augurio musicale che tutti i ragazzi che in qualche modo hanno contribuito alla riuscita dello spettacolo hanno fatto ai presenti. La Redazione pagina 2 Il secondo e terzo comandamento spiegati ai giovani Eccoci al secondo appuntamento con questa interessante rubrica. In questa “puntata” analizzeremo il secondo ed il terzo comandamento. “Non nominare il nome di Dio invano”. Il nome santo di Dio non si rispetta bestemmiando, imprecando o spergiurando (fare, cioè, una promessa con l’intenzione di non mantenerla), ma si onora invocandolo, benedicendolo, lodandolo e glorificandolo. È altresì proibito il falso giuramento, perché così facendo si chiama in causa Dio, che è la Verità assoluta, come testimone di una menzogna. Nel Padre Nostro, la prima invocazione è “Sia santificato il tuo nome”, che significa “Padre, fa’ che tutti ti riconoscano come Dio.” La storia è ricca di stragi operate nel nome di Dio, come per esempio le Crociate, la tratta degli schiavi al fine di convertirli, il conflitto tra Hutu e Tutsi, o ancora l’attuale “Guerra Santa”, vale a dire l’eliminazione fisica di chi è contro ad Allah. Concludo l’analisi del secondo Comandamento con la domanda: “È necessario uccidere gente innocente, nel nome di Dio, e quindi infangandolo?” “Ricordati di santificare le feste”. Il comandamento non allude alle feste di compleanno o a quelle puramente di divertimento, ma si riferisce alla domenica, o al sabato per gli ebrei. Negli incontri di catechismo ci siamo posti frequentemente la domanda: “Perché il giorno festivo degli ebrei è il sabato e il nostro è la domenica?” La risposta ora mi è nota: il popolo della Palestina festeggia il sesto giorno della settimana perché, secondo la Bibbia, il Signore si è riposato quella giornata, alla fine della creazione del mondo, mentre i cristiani si fermano la domenica perché Cristo Gesù è risorto dalle tenebre (Pasqua). Negli ultimi tempi, però, la domenica viene sempre più intesa come “giorno di shopping” o come “giorno ideale per far passare la sbornia del sabato sera”, mettendo a serio pericolo la santità del momento, da passare in Chiesa con la comunità. Per concludere, consiglio a tutti di non perdere il prossimo numero de “L’amico Giovani” con l’appuntamento relativo al quarto e al quinto Comandamento. Cecilia Bruno nº 4 CONTINUA DA NUMERO PRECEDENTE... Dio nell’I-POD Il profumo di mandorle “Storia affascinante la sua! Da quanto tempo vi conoscevate?” “Da circa sei anni”. “… e i suoi figli … andavano d’accordo con la… la… sua nuova compagna?” “Direi di sì. Non ci sono mai stati degli attriti tra loro, anzi, mia moglie si interessava del loro lavoro, delle loro amicizie … sapeva dare consigli giusti al momento giusto. Conosceva il mondo e come ci si deve comportare!” Improvvisamente, senza troppe cerimonie l’investigatore Rossi chiese al signor Michele - “Tutto fa pensare ad avvelenamento da cianuro: il classico odore di mandorle, la rigidità del corpo, il pallore caratteristico … mi dica sinceramente dov’era ieri sera?”. “Io? Ma naturalmente qui a casa a ricevere gli ospiti! Era fondamentale per l’azienda fare un’ottima impressione. Anzi, terminato il ricevimento con alcuni degli ospiti più … più importanti abbiamo deciso di fare un pokerino, tanto per finire la serata, e siamo andato da Luigi, un mio caro amico, che abita nella cascina qui accanto - disse Michele ti- rando una tendina e indicando una luce in lontananza - una decina di persone potrà confermarlo.” “Non vedo perché dovrei verificare il suo … alibi! Per ora non ci sono sospettati - ribattè l’investigatore - solo una domanda: conservate del veleno in casa?” “Beh, certamente! Qui in campagna i topi scorazzano e se non li si combatte … In cantina abbiamo diverse scatole di topicida, inoltre mia figlia Stefania è un’apprezzata ricercatrice dell’università di Torino - disse con orgoglio il padrone di casa - e studia vari tipi di veleni, alcuni molto rari, per trovarne l’antidoto. L’altro mio figlio, Matteo, è farmacista e anche lui ha una certa dimestichezza con i veleni. Davide invece lavora nell’azienda. E’ laureato in chimica e mi aiuta a combattere le malattie della vite con preparati che inventa lui stesso. Alcuni anticrittogamici li ha perfino brevettati e sono usati comunemente nel nostro lavoro!” “E dove tenete questi prodotti?” insistette il detective. Alla prossima puntata... LA FIGURA DEL MESE Charles de Foucauld Nasce a Strasburgo nel 1858, da nobile famiglia. Dopo un lungo periodo di indifferenza alla religione, nel quale lui, amante del piacere ma anche dell’impegno, entra nell’esercito e percorre tremila chilometri nel cuore del Marocco (impresa che gli vale la medaglia d’oro della Società Geografica), cambia profondamente la sua vita proprio grazie a questo lungo viaggio, durante il quale aveva incontrato musulmani che facevano di Dio il centro della loro esistenza. La svolta a 28 anni, quando la vocazione lo porta in Terra Santa, in solitudine e in povertà. Ordinato a sacerdote solo 15 anni più tardi, svolge la sua missione in Algeria. Qui muta la sua prospettiva: non più ricco che dona ai poveri ma povero tra i poveri: trascorre infatti le sue giornate da eremita, presso su un monte che per lui diventa la montagna delle Beatitudini, entrando in contatto con i Tuareg, popolo che egli stesso considera abbandonato da tutti. Ma saranno proprio alcuni Tuareg ad ucciderlo nel corso di un saccheggio. E’ stato proclamato beato due anni fa da Benedetto XVI. Dal suo pensiero durante il suo periodo vissuto in Terra Santa: “Chiunque desideri vivere secondo la spiritualità di Nazaret avrà come regola di chiedersi in ogni occasione che cosa penserebbe, direbbe, farebbe Gesù al suo posto, e farlo. Si sforzerà continuamente di diventare sempre più simile a nostro Signore Gesù, prendendo come modello la sua vita di Nazaret che è di esempio per ogni situazione”. Dal suo pensiero durante il suo perioGRUPPO GIOVANISSIMI • Ogni Giovedì alle ore 20.45 • Giovedì 31/01: Serata ludica Che sia solo uno dei nostri brani, che sia in vetta alle classifiche o in coda; è sempre lui: Gesù. Non riusciamo a cacciarlo via dalla nostra mente, non riusciamo a smettere di ascoltarlo. Anche se noi non ne abbiamo voglia o lo scacciamo dalla nostra mente, lui è sempre dentro di noi, all’interno delle cuffie del nostro ipod. Una musica sempre nuova che facciamo fatica ad udire perché non si può ascoltare facendo semplicemente pressione sul tasto “play”, ma bisogna cercarla all’interno di noi stessi. Una melodia dolce e amara allo stesso tempo. Infatti alcune persone la definiscono musica vecchia e ripetitiva. Bisogna, infatti, stare al passo coi tempi e Gesù è noioso! Sentire la messa e la parola di Dio è da vecchi! Io, che sono giovane, ho bisogno di novità, di uscire dagli schemi. Alla fine, ci rendiamo conto che abbiamo bisogno di lui in tutto e per tutto. Magari lo ascoltiamo poco, ma nella pausa che trascorre tra una canzone e l’altra lui è presente. Cerchiamo di ascoltare l’impossibile e non l’evidente. Matteo Mancini do vissuto in Algeria: “L’opzione per i più poveri sarà il compito della nostra vita. Rivolgeremo tutti i nostri sforzi soprattutto alla conversione di coloro che sono spiritualmente più poveri, isolati, ciechi, le anime più abbandonate, le più malate, le pecore più disperate”. Claudio appuntamenti ORATORIO ELEMENTARI E MEDIE: • Ogni Sabato dalle 14.30 alle 17 SERVIZIO AL “COTTOLENGO” • Domenica 3/02 ritrovo ore 8 presso la “Piccola Casa della Divina Provvidenza” (Via Cottolengo, 46 - Carassone). CARNEVALE • Anche quest’anno la parrocchia parteciperà alle due sfilate di Carnevale il 27/01 ed il 3/02, però a differenza degli altri anni sarà presente con un carro allegorico e non con un semplice gruppo mascherato; il tema presentato è: TIROLESI A TUTTA BIRRA. Vi aspettiamo numerosi!!! IN DIOCESI… • “Lazzaro vieni fuori!” (per i giovani over 18): da Sabato 9/02 (ore 16) a Domenica 10/02 (primo pomeriggio). Occorrente: Bibbia, sacco a pelo, asciugamani. Presso i “Missionari della Consolata” - Certosa di Pesio • “Onde di vita” (per i giovanissimi dai 14 ai 17 anni): Domenica 17/02 dalle 9.30 alle 17 “Una Domenica per gustare il sapore della vita” presso i “Missionari della Consolata” - Certosa di Pesio - 0171/738123 • “Andare lungo le strade” (per i giovani over 18) Domenica 3/02 a Cuneo dalle 14.30 alle 18 Percorso di formazione missionaria: per chi parte, per chi resta e per chi è rientrato (informazioni: don Gianni Martino 339-4258093) • “Pietre vive” (per i giovani over 18) Sabato 9/02 dalle 18 alle 19.30 presso il Seminario.