Angelica, ragazza jet
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Angelica, ragazza jet
Angelica, ragazza jet Scritto da Franco Di Antonio Il film del quale ci occupiamo, uscito nell'ormai lontano 1959 e programmato in prima mattinata su La7 nel mese di giugno, ha il merito di riproporre alla nostra attenzione due miti moderni: la grande e compianta Romy Schneider, e la figura ideale della hostess nell'immaginario collettivo. Come al solito la versione italiana del titolo poco si adatta a quello originale, e meno ancora alla trama. Già, perché il titolo originale è Ein Engel auf Erden, Un Angelo sulla Terra, ed il riferimento sia alla trama sia alla protagonista femminile, allora nel pieno del suo splendore, è attinente. Iniziando proprio dal titolo, va detto che anche in altri paesi l’adattamento è stato mediocre: Un Angelo sulle Ruote negli Stati Uniti (per accentuare il riferimento alle corse automobilistiche del Principato di Monaco), L’angelo ed il Pilota per i finlandesi, sempre a sottolineare una parte della trama, Mademoiselle Ange (Signorina Angelo) in francese, Un Angelo di Ragazza , in portoghese... insomma tutti titoli abbastanza assimilabili e in fondo comprensibili. Cosa è passato in testa agli italiani? Secondo fonti maligne i distributori intendevano cavalcare l’onda del successo della serie Angelica (pellicole con generose rappresentazioni al naturale della protagonista), interpretata da Michèle Mercier, coprotagonista del film di cui parliamo. Certo la ragazza c’è, ma come sia possibile che nel titolo italiano sia divenuta jet resta un mistero: siamo nel 1959 e le compagnie aeree che iniziavano a volare con i velivoli turbogetto erano veramente poche (vedi l'articolo Pan Am, lo stato dell’arte ), e in ogni caso sulla pellicola non c’è nemmeno l’ombra di un aereo a getto... che si intendesse riferirsi al jet-set allora nascente? Comunque sia, il, nostro film si presentò nelle sale come una commedia romantica, con il valore aggiunto delle più attraenti stelle dell’epoca e di belle immagini della Riviera monegasca, con un 1/3 Angelica, ragazza jet Scritto da Franco Di Antonio Principato ancora allo stato originale. Non molto originale, viceversa, il soggetto: un angelo custode inviato sulla terra ad occuparsi di qualcuno in difficoltà. La coproduzione franco-tedesca del ’59 propone infatti il tema dell’angelo custode che s’incarna nei panni di una hostess. Le sembianze che assume l’angelo sono quelle di una hostess (di nome Line), con le fattezze di Romy Schneider. Nulla di meglio della già mitica Sissi per interpretare un angelo custode, e per di più assistente di volo. La nostra generazione si è innamorata di Romy perdutamente, tanto che ancora oggi esistono innumerevoli siti che la celebrano in ogni lingua: oggi la bella e sfortunata attrice austriaca avrebbe 74 anni, che nostalgia! Per l’epoca (siamo agli albori degli anni ’60) l’immagine della donna impiegata come padrona di casa sugli aerei rappresentava un ideale di emancipazione dai ruoli classici, sia dal punto di vista economico sia sentimentale, con in più con la possibilità di stare a contatto con l’alta società e visitare i posti più celebri del mondo. Il mondo delle affascinanti hostess anni ’60 è ben rappresentato dal serial televisivo Pan Am (già recensito su MdV da Isotta Ognibene), con Cristina Ricci protagonista. Insomma siamo alle rappresentazioni mediatiche che hanno contribuito alla nascita dello stereotipo dell’hostess, a cui l’immaginario collettivo si è adeguato. La stessa uniforme si carica di profonde connotazioni simboliche: in definitiva se ognuno di noi tenta di immaginarsi la figura di hostess ideale, avrà in mente una figura molto simile a quella di Romy Schneider vestita da hostess della Angel Star Line, e d’altra parte è invalso l’uso di soprannominare le assistenti di volo “angeli custodi dei passeggeri”. Il regista, Géza von Radványi, prende il soprannome alla lettera, ma trasforma un angelo “autentico” in hostess. Line (Romy Schneider), fa del suo meglio per districarsi nelle difficili vicende di un sex simbol dell’epoca, Henri Vidal, ma finisce per essere impigliata in sentimenti piuttosto terreni. La capo hostess, (pardon... la madre badessa, una bravissima Margarete Haagen) ristabilirà l’ordine delle cose. Nonostante il cast di prim’ordine, con una confermata attrice come Romy Schneider, un inizio pieno di promesse per Jean Paul Belmondo (che era al suo settimo film), e nel ruolo minore della bella bruna, Michèle Mercier (l’Angelica del notissimo sequel), questa commedia affascinante non ha lasciato un ricordo indelebile negli annali del cinema. Henri Vidal nei panni del pilota da corsa Pierre Chaillot e nel pieno del suo successo cinematografico, morirà d'infarto pochi mesi dopo l’uscita del film. Le scene aeronautiche, che non sono preponderanti, anzi sono sommerse dalle numerosissime e storiche riprese delle corse di Montecarlo (una vera delizia per gli appassionati del genere), sono state girate presso l'aeroporto di Nice Côte d'Azur, molto tranquillo all'epoca. Così vediamo il vecchio terminal, con le sue caratteristiche aiuole, e i passeggeri che raggiungono il loro aereo a piedi (alcuni di essi persino in abito da sposa...), godendo della brezza marina che soffia dalla Baie des Anges, la Baia degli Angeli... cosa volete di più? Line è hostess sul Lockheed L749A Constellation 79-46 (c/n 2625, F-BAZF), "Place Vendôme", di proprietà di Air France, il cui nome era semplicemente coperto da un pannello marcato 2/3 Angelica, ragazza jet Scritto da Franco Di Antonio "Angel Star Line". Interessante lo "SpeedPack" montato sotto la fusoliera del F-BAZF: era un container per aumentare la capacità merci, equipaggiato con verricello autonomo e piccole ruote semiaffogate nella struttura, che riduceva la velocità dell’aereo di soli 12 nodi. Altri aerei appaiono in secondo piano, o per brevi sequenze: un DC-6 sempre AF, un Vickers Viscount della BEA, un paio di Douglas C-47 di AF, e un elicottero Agusta Bell 47-G2 (c/n 120, F-BILF), della Gyrafrique, società con sede ad Algeri, sul quale prende posto una cantante italiana. Nel complesso, una commedia divertente, del genere in voga in quel periodo, che ancora oggi vale la pena di guardare. Scheda filmografica Titolo originale: Eine Engel auf Erden Paese e anno di uscita: Germania - Francia, 1959 Regia: Géza von Radványi Interpreti principali: Romy Schneider Michèle Mercier Henri Vidal Margarete Haagen Jean Paul Belmondo (26 luglio 2012) 3/3