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RASSEGNA WEB
DAGOSPIA.COM
Data pubblicazione: 10/10/2015
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DAGOBEST
L’INSOFFERENZA DEL PAPA PER
IGNAZIO MARINO E' DATATA - IL
18... DALLE CARTE E DALLE
INTERCETTAZIONI EMERGE CHE
PALENZONA... FERMI TUTTI! PER
SOTTO-MARINO ARRIVA IL
"SOCCORSO ROSSO” DI... MILANOSPIA! PERCHÉ PIERSILVIO
È RIMASTO SOLO MEZZ’ORA
ALLA... TWEET! ''PER LA
VICENDA MARINO È STATA
DECISIVA LA... 1. MORTO UN
PAPA, SE NE DIMETTE UN ALTRO.
NEI SACRI PALAZZI,... ALTRO
CHE HAMMAMET: LA VERA
CELEBRAZIONE DI CRAXI È
AVVENUTA...
13 FEB 2013 15:40
1. VOCI SEMPRE PIÙ INSISTENTI CIRCOLANO NELLA
COMUNITÀ FINANZIARIA SU UN DOSSIER, GIÀ
CONFEZIONATO, IN CUI SI SUGGERISCE LA NECESSITÀ
DI SALVARE IL MONTE DEI PACCHI DI SIENA
ATTRAVERSO LA FUSIONE CON BNP PARIBAS
PRESIEDUTA DA LUIGI ABETE - 2. PER QUALE MOTIVO I
DIECI ILLUSTRI CONSIGLIERI DI FINMECCANICA
HANNO DIMENTICATO LA PAGINA 12 DEL MODELLO DI
ORGANIZZAZIONE DA LORO STESSI APPROVATO IN CUI
SI PARLA CHIARAMENTE DEI DELITTI TENTATI E DEI
REATI COMMESSI ALL’ESTERO? - 3. A SFILARE A MARIO
CANZIO LA POLTRONA RAGIONIERE GENERALE DELLO
STATO POTREBBE ESSERE UNA DONNA, ALESSANDRA
DAL VERME - 4. DOPO MONTEPACCHI: COL
COMMISSARIAMENTO DELLA POPOLARE DI SPOLETO LA
BANKITALIA DI VISCO HA BATTUTO UN COLPO PER
DIMOSTRARE CHE LA VIGILANZA ESISTE Condividi questo articolo
1. VOCI SEMPRE PIÙ INSISTENTI CHE CIRCOLANO NELLA COMUNITÀ
FINANZIARIA SU UN DOSSIER ,GIÀ CONFEZIONATO, IN CUI SI SUGGERISCE
LA NECESSITÀ DI SALVARE LA BANCA DI SIENA ATTRAVERSO LA FUSIONE
CON BNP PARIBAS
Luigino Abete ha smesso di sudare. Tutto ciò che sta avvenendo nella politica sembra
dargli ragione a cominciare dai consigli che aveva dato a Luchino di Montezemolo per
non farsi oscurare dal grigiore di una brutta campagna elettorale. E nessun rimpianto
sembra avere per il Campidoglio anche se ha coltivato a lungo l'idea di essere
l'alternativa migliore al sindaco dalle scarpe ortopediche Gianni Alemanno.
LOGO CENTENARIO
EMANUELE CRIALESE
Adesso la sua attenzione è interamente
BNL
concentrata sulla BNL, la banca che
presiede dal 1998 e che nel febbraio 2006 è passata nelle mani
dei francesi di Bnp Paribas. Nel suo ufficio di via Veneto l'ex-tipografo romano ha
dedicato le ultime settimane alla campagna di comunicazione che durerà tutto l'anno
per festeggiare i 100 anni della banca che in origine si chiamava Istituto nazionale di
I PIÙ LETTI QUESTO MESE
SIAMO COSÌ, SESSUALMENTE
COMPLICATE - NON CHIEDETE A
UNA DONNA DI FARE SESSO ANALE
O DI...
INSIDE SELVAGGIA - ''MI RENDO
CONTO CHE AFFERMARE CHE
‘’INSIDE OUT’’ NON SIA UN
CAPOLAVORO,...
ALTRO CHE AURORA RAMAZZOTTI,
A 'X-FACTOR' VOGLIAMO GIULIA
LATORRE! - LA FIGLIA DEL MARÒ...
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credito per la cooperazione e nel '92 è stata privatizzata.
Per celebrare l'evento sono state avviate numerose iniziative tra cui un logo di buona
fattura disegnato dalla agenzia milanese FilmMaster in cui si vedono cinque parentesi di
colore acciaio che dovrebbero indicare il ponte tra il passato e il futuro. Non a caso il
logo scelto da Luigino e dall'amministratore delegato Fabio Gallia è accompagnato dal
playoff "Ogni giorno è futuro", ed è lo stesso che si può già vedere nel filmato di 100
secondi del regista Emanuele Crialese. Anche in questo spot si ritrovano i toni caldi che
hanno caratterizzato la campagna pubblicitaria con cui l'Enel l'anno scorso ha celebrato
i suoi 50 anni.
FABIO GALLIA LUIGI
Protagonisti sono gli italiani, uomini, donne, bambini e nascituri.
ABETE
Quando Luigino lo ha visto in una saletta della banca si è
commosso e ha dimenticato di colpo il putiferio che si è
scatenato intorno al sistema bancario dopo le vicende di MontePaschi.
Questa distrazione può essere interpretata con il fatto che Abete gioca un ruolo
sovrastrutturale rispetto alla gestione del suo istituto dove l'amministratore
alessandrino Fabio Gallia ha le responsabilità più grandi. Sarebbe però opportuno che
Luigino tenesse conto delle voci sempre più insistenti che circolano nella comunità
finanziaria su un dossier ,già confezionato, in cui si suggerisce la necessità di salvare la
banca di Siena attraverso la fusione con Bnp Paribas.
MUSSARI ARRIVA IN
A quanto si capisce il progetto è in fase molto avanzata ed è
TRIBUNALE
sostenuto dalla tesi che MontePaschi non ce la farà a
sopravvivere senza un matrimonio con un'altra grande banca.
Durante l'ultimo intervento televisivo nella trasmissione di Lilli Gruber, Alessandro
Profumo si è dichiarato convinto che la banca ce la farà da sola attraverso una
riduzione dei costi di 600 milioni e l'intervento dei Monti bond per i quali MontePaschi
dovrà pagare entro l'anno interessi mostruosi al Tesoro.
PROFUMO
Nella stessa occasione l'ex-boyscout ,che ha portato il suo
ALESSANDRO
zainetto da Unicredit a Siena, ha picchiato in testa alla nomina
di Peppiniello Mussari per la presidenza dell'Abi, poi ha concluso
il suo intervento esclamando: "la politica non entrerà fino al 2015". Nessuno crede
onestamente che prima di quella data MontePaschi possa camminare sulle sue gambe
e anche se la politica non entrerà a Palazzo Sansedoni, sarà indispensabile trovare un
socio di livello internazionale che possa dar vita al terzo polo bancario italiano.
Se il partner sarà la francese Bnp Paribas ,Luigino Abete potrà celebrare il centenario di
BNL nel modo migliore.
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GIUSEPPE ORSI IN
AUTO VERSO IL
2. PER QUALE MOTIVO I 10 DI FINMECCANICA
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CONSIGLIERI HANNO DIMENTICATO LA PAGINA 12 DEL
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DA LORO STESSI APPROVATO IN CUI SI
PARLA CHIARAMENTE DEI DELITTI TENTATI E DEI REATI COMMESSI
ALL'ESTERO?
Gli uscieri di Finmeccanica stanno aiutando i commessi a spolverare le sedie per il
consiglio di amministrazione di oggi pomeriggio alle 18 che nominerà Alessandro Pansa
e il generale Venturoni per la soluzione ponte in vista dell'Assemblea di aprile.
Mentre svolgono queste incombenze fanno battute salaci sulle esternazioni con cui il
pallido ministro Grilli e Mario Monti hanno cercato di scrollare dalle spalle le
responsabilità sulle vicende di Orsi. E la loro ironia coinvolge anche Corradino Passera
che come ministro dell'industria avrebbe dovuto affondare le mani nel dossier
Finmeccanica, ma è rimasto paralizzato dalla sua totale incompetenza.
CARLO MARIA FENU
Agli uscieri poi non è piaciuto affatto il contenuto delle
registrazioni tra l'ex-comandante supremo Orsi e Carlo Maria
Fenu, il giornalista in odore di Opus Dei che insieme a un plotone di centurioni della
comunicazione e di portaborse ha dovuto fronteggiare le polemiche di questi mesi.
La lettura delle conversazioni telefoniche è un pessimo esempio di come il manager
piacentino abbia trattato i rapporti con la stampa, ma ciò che fa più impressione sono
le risposte con cui il povero Fenu da soldatino obbediente e zelante cerca di arginare le
direttive ambigue e imperiose del suo Capo.
Nel testo pubblicato dal quotidiano "Il Fatto" il povero Fenu per sei volte ripete le parole
"ok", "bene", "perfetto" dimostrando di non essere in grado di contenere le paure
mediatiche del suo capo. E anche quando quest'ultimo accenna a un milione di euro da
utilizzare con i giornali compiacenti e a 20 giornalisti, le risposte di Fenu sono sempre
laconiche e imbarazzate.
MONTI GRILLI
Gli uscieri ,che adesso vorrebbero entrare nell'ufficio di Fenu al
settimo piano di piazza Monte Grappa per portargli una
rabarbaro di solidarietà, sono sorpresi per questo tono servile dell'uomo che Orsi ha
voluto accanto a sé dopo aver liquidato Angelo Bonerba e Stefano Soprani, i due
collaboratori che curavano la comunicazione finanziaria e l'ufficio stampa.
A sostituirli fu proprio Fenu e questa scelta fu dettata probabilmente dal desiderio di
Orsi di avvicinarsi al "groviglio armonioso" di Gotti Tedeschi e dell'Opus Dei mettendo
accanto al mite Marco Forlani ( che adesso si tiene alla larga dalle polemiche), un uomo
della comunicazione funzionale alla tela dei suoi rapporti.
GUIDO VENTURONI
Mentre riflettono sullo stile militare di Orsi che al telefono
umiliava il povero Fenu, gli uscieri fanno un pensierino anche sul
ruolo che nell'ultimo anno hanno avuto i membri del consiglio di amministrazione della
società. Questa sera arriveranno con le penne abbassate perché forse qualcuno di loro
comincia a sentire che il silenzio di questi mesi potrebbe interessare anche la
magistratura.
ALESSANDRO PANSA
Quando succedono vicende simili al terremoto di questi giorni è
inevitabile ricordarsi della legge numero 231 che definisce il
perimetro delle responsabilità per gli amministratori e prevede in caso di inadempienze
sanzioni rigorose fino all'esclusione dalle gare pubbliche e internazionali. Ora c'è da
chiedersi la ragione per cui i 10 consiglieri abbiano totalmente dimenticato il documento
di 276 pagine che approvarono nella seduta del 31 luglio 2012 quando alla luce della
legge 231 fu definito il Modello di organizzazione, gestione e controllo di Finmeccanica.
Forse se lo chiederanno anche il generale Venturoni oppure quel Paolo Cantarella, exFiat fino al 2002, che viene indicato come il futuro amministratore delegato e un
pensierino potrebbe farlo anche Invanhoe Lo Bello, l'imprenditore siciliano famoso nella
sua terra e in Confindustria per le battaglie condotte contro la corruzione.
Data pubblicazione: 10/10/2015
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college USA
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VANIA FERRARA CANTA AL
CONCERTO DI GIGI DALESSIO
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Per quale motivo i 10 consiglieri hanno dimenticato la pagina 12
del Modello di Organizzazione da loro stessi approvato in cui si
parla chiaramente dei delitti tentati e dei reati commessi
all'estero? È una bella domanda alla quale gli uscieri vorrebbero una risposta precisa e
meno deferente dei tacchi sbattuti dal povero Fenu davanti al suo comandante
supremo.
ETTORE GOTTI
TEDESCHI
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3. A SFILARE A MARIO CANZIO LA POLTRONA RAGIONIERE GENERALE
DELLO STATO POTREBBE ESSERE UNA DONNA, ALESSANDRA DAL VERME
Al ministero del Tesoro dove in queste ore si ride a crepapelle per il comunicato con cui
il pallido Grilli ha cercato di tirarsi fuori dalla vicenda Finmeccanica, c'è un alto
funzionario che soffre.
CANTARELLA PAOLO
È Mario Canzio, il baffuto grand commis salernitano che nel
2005 è stato nominato Ragioniere generale dello Stato. Alle
donne che lavorano nel ministero questo personaggio è sempre piaciuto per la sua
intelligenza e soprattutto per i baffetti seducenti che ha coltivato con cura partenopea.
IVANHOE LO BELLO
All'età di 66 anni sente avvicinarsi l'ora della pensione, ma
soprattutto teme che la scadenza sia anticipata dalle decisioni
del futuro governo. Dopo essere entrato al ministero nel 1972 Canzio è diventato
dopo il ministro l'uomo chiave della spesa pubblica, la barriera contro la quale tutti i
titolari dei ministeri hanno dovuto misurarsi. Nei mesi scorsi è stato protagonista di uno
scontro al calor bianco con la ministra delle lacrime Elsa Fornero per colpa degli esodati
sui quali isuoi calcoli di non tornavano affatto rispetto a quelli della professoressa
torinese.
Prima ancora ha dovuto digerire l'arrivo di Enrico Bondi, il tagliatore di teste al quale
Monti ha affidato la spending review. Con la sua aria sorniona l'alto funzionario ha fatto
buon viso e non ha avuto nulla da ridire, ma ha tirato un sospiro di sollievo quando a
gennaio "Mister Forbici" è stato chiamato da Monti a fare lo screening dei 2mila
candidati per il partitello civico.
MARIO CANZIO
Adesso salta fuori la notizia che a sfilargli la poltrona potrebbe
essere una donna, Alessandra Dal Verme che al ministero guida
l'Ispettorato generale degli affari economici del Tesoro. A parlarne per primo è stato ieri
il giornalista Roberto Sommella che ha ricordato come questa signora alla quale
rispondono ben 11 uffici dell'Ispettorato sarebbe la carta segreta di un governo Pd
intenzionato a liquidare l'ingombrante Ragioniere.
Per quest'ultimo sarebbe un colpo durissimo che arriva dopo oltre 40 anni di servizio e
con la rinuncia agli oltre 500mila euro dello stipendio.
Data pubblicazione: 10/10/2015
Francesco Vezzoli al cinema Trevi
con Mammì e Giusti
La Zanzara: un finto Renzi
chiama Mons.Paglia: Marino
imbucato, il Papa furioso
ALBERTO BRANDANI
4. COL COMMISSARIAMENTO DELLA POPOLARE DI
SPOLETO LA BANCA D'ITALIA HA BATTUTO UN COLPO PER DIMOSTRARE CHE
LA VIGILANZA ESISTE.
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che la Banca d'Italia ha battuto un
colpo per dimostrare che la Vigilanza esiste.
Lo ha fatto ieri alla Popolare di Spoleto, la più importante banca ALBERTO BRANDANI E
umbra che è stata commissariata al termine di due anni di FABRIZIO PALENZONA
ispezioni. Questa decisione arriva a stretto giro dopo le
dichiarazioni del Governatore al Forex che si è tenuto sabato scorso a Bergamo in cui
Visco ha lamentato l'impotenza di via Nazionale a incidere sulle decisioni degli istituti e a
rimuovere gli amministratori.
PIER FERDINANDO
La botta sulla Popolare di Spoleto non cade solo sugli
CASINI INTERVISTATO amministratori, ma colpisce Pierfurby Casini perché prima di ieri
FOTO ANDREA ARRIGA
al vertice del piccolo Istituto l'ultimo presidente era il professor
Alberto Brandani, una vecchia volpe andreottiana che fino al 2010 ha fatto parte del
consiglio di amministrazione di MontePaschi e poi è entrato nel grembo dell'Udc".
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