Rivello: RELAZIONE DI NICOLA ANTONIO

Transcript

Rivello: RELAZIONE DI NICOLA ANTONIO
RELAZIONE DI NICOLA ANTONIO CARLOMAGNO OSSERVAZIONI AL PSP ‐ RIVELLO , 17 Ottobre 2013 Il PSP, strumento di pianificazione previsto dallaL.R. 11/08/99 n° 23 di “ TUTELA, GOVERNO ED USO DEL TERRITORIO “, è stato adottato con Delibera del Consiglio Provinciale n° 38 dell’ 11/09/2013 a valle di alcuni incontri zonali tra i quali quello tenutosi presso il Comune di Lauria il 2 Aprile 2013 al quale, purtroppo , non hanno fatto seguito i programmati incontri con i singoli comuni e/o per gruppi di comuni . – Mi corre l’obbligo precisare e ricordare che con nota prot. 14858 del 25/07/2013, inviata al Presidente della Provincia LACORAZZA ed ai dirigenti responsabili, questo C.S.L. si è candidato ad attivare e coordinare congiuntamente alla Provincia, per questa area geografica, il Piano Strutturale e, mettere in atto, strumenti di copianificazione .‐ Al Piano Strutturale, in virtù di quanto precisato nell’avviso di deposito, è possibile presentare osservazioni da chiunque e, comunque, con le modalità previste dall’art. 6 del Regolamento di Attuazione della L.R. n° 23, nel periodo 12/10/2013 – 11/11/2013 ossia con decorrenza da 30 giorni dopo la data di pubblicazione avvenuta il 12/09/2013 .‐ Stante l’importanza che detto piano riveste per il ruolo ben specifico di coordinamento programmatico e raccordo tra le politiche territoriali della Regione e la pianificazione urbanistica territoriale determinando gli indirizzi generali di assetto del territorio provinciale, assume un carattere “ vincolistico “ per le previsioni infrastrutturali e costituisce il riferimento principale per il Programma Triennale dei Lavori Pubblici ( ex art. 14 L. 109/94 ) ora art. 128 D.Leg.vo 12/04/2006 n° 163 e s.m.i. , nonché, cosa ancor più importante, punto di riferimento della programmazione dei fondi Europei 2014 – 2020 .‐ Ecco perché,il Presidente SALAMONE ed il C.S.L. ( come da documento approvato all’unanimità nella seduta del 3 Ottobre scorso ), hanno inteso promuovere l’incontro odierno, utile ad affrontare le problematiche di questo territorio per proporre in maniera articolata ed univoca eventuali osservazioni al Piano che si discute . Proprio in un’ottica di comprensorialità ed omogeneità territoriale abbiamo ritenuto opportuno estendere l’invito anche ai Sindaci dei Comuni di Nemoli, Latronico e Viggianello che non hanno aderito al C.S.L. e, quindi, all’Associazione dei Comuni .‐ Leggendo in questi giorni il documento predisposto dall’ I.N.U ( Istituto Nazionbale di Urbanistica ) ‐‐ BASILICATA , che mi sono permesso sottoporre all’attenzione dei Sindaci e dei Tecnici nominati nel Laboratorio di Innovazione Tecnologica dell’Associazione, e che sarà discusso in occasione del XXVIII congresso Nazionale di detto Istituto che si terrà a Salerno dal 24 al 26 Ottobre 2013, ho sentito ancora più forte la necessità e l’opportunità di un RILANCIO DELLA PIANIFICAZIONE REGIONALE che passa attraverso la parametrazione ad una scala più appropriata degli strumenti di programmazione e, in tal senso, vanno ricondotti ed interpretati i protocolli di intesa sottoscritti di recente con l’ A.d B. di Basilicata e l’Ente Parco Nazionale del Pollino, oltre a quello in fase di sottoscrizione con l’Ufficio di Protezione Civile della Regione Basilicata ,ai cui Dirigenti vanno i miei più sentiti ringraziamenti per aver saputo cogliere con grande disponibilità ed immediatezza tale opportunità e, sperando, che a breve possa instaurarsi un tavolo di concertazione, da tempo richiesto , con l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri‐
Lagonegrese .‐ Mi consentirete di mutuare una domanda ,ovviamente condivisa, contenuta nel documento dell’ INU, innanzi richiamato, che è il seguente : “ Può una Regione Piccola come la Basilicata che continua a spopolarsi e a dare poche opportunità ai propri abitanti, resistere e competere senza elaborare una visione ed una strategia per il proprio futuro? Questo ( continua il documento INU ) è il nodo della coesione territoriale che la Regione Basilicata deve affrontare oggi . Tale nodo si scioglie programmaticamente e razionalmente a tre scale territoriali e cioè : 1) REGIONALE ; 2) PROVINCIALE ( o di area vasta omogenea ) ; 3) UNIONE DEI COMUNI ; Da ciò ne deriva l’attuazione della L.R. 23/99 che significa dare corpo alla scalarità dei piani : ‐
‐
‐
‐
Q S R regionale; I due piani Strutturali Provinciali ; Piani strutturali di ambiti territoriali sovra comunali omogenei tra cui Il Piano città Metropolitane; Regolamenti Urbanistici dei Comuni ; “ In tale ottica e verso tale direzione, condividendo, per quel che mi riguarda, la tripartizione degli strumenti di pianificazione descritta nel documento I.N.U., (1), penso debba essere finalizzato l’incontro di quest’oggi e la logica con cui questo territorio deve caratterizzarsi e dare il proprio contributo alla programmazione che si sta mettendo in campo .‐ Entrando ora nel vivo del discorso, penso sia necessario stabilire il metodo con cui procedere .‐ Perciò, ritenendo che ognuno dei partecipanti abbia dato lettura agli elaborati costituendi il Piano ed abbia già un’idea di ciò che rappresenta ai fini della formulazione di eventuali osservazioni e/o proposte, ritengo utile proseguire nel seguente modo : 1) Elencazione delle problematiche comuni all’Area, ossia di Interesse sovra comunale; 2) Individuazione di un criterio omogeneo di proposizione di osservazioni di interesse locale Comunale; 3) Data entro la quale produrre al C.S.L. tutte le osservazioni; 4) Data di convocazione dell’Assemblea per l’approvazione del documento finale; ( 1 ) stralcio relazione INU La tripartizione degli strumenti di pianificazione di area vasta, è quella ch più si attaglia alla configurazione geografica e storico/insediativa della Regione Basilicata, articolata sostanzialmente in due macro‐aree geografiche ( ovest = Potentino; est = Materano ) , separate dalla cordonatura appenninica che fa capo a sud al massiccio del Pollino, ma si sviluppa in direzione nord attraverso Sirino, Volturino, ecc. fino al Vulture . Alla Regione il compito di integrarle, attraverso la maglia infrastrutturale, le politiche di salvaguardia ambientale ( Piano Paesaggistico Regionale ), e le politiche di sostegno finanziario ,(risorse locali e comunitario); alle Province quello di organizzarle strategicamente e strutturalmente ( anche individuando al loro interno aree omogenee o Ambiti strategici ( Vulture, Lagonegrese, Metapontino, Collina Materana, Capoluoghi e loro Hinterland, ecc. ), con pianificazioni “ aperte “, ricche di idee di valorizzazione delle identità territoriali, più che di stereotipe “norme “ e “ vincoli “. Ai Comuni ed alle Unioni quello di declinare quelle “ idee” in concreti progetti/programmi di valorizzazione, e quindi in “ norme “ urbanistiche attuative compatibili con le tutele e valorizzazioni che si vogliono realizzare . Solo l’attuazione di questo schema di “ governo “ del territorio, può dare un futuro meno incerto alla Regione Basilicata, e può attivare un meccanismo di “mantenimento” delle sue risorse umane; l’alternativa è la desertificazione, territoriale e sociale; per cui, in Basilicata : “ la questione territoriale è questione sociale “ Rispetto ad un tale approccio dovrà pertanto essere orientata la nuova programmazione e pianificazione strategica regionale, superando l’idea di considerare i due capoluoghi di provincia e le relative politiche urbane come cosa diversa dallo sviluppo della rimanente parte del territorio .‐