La fantasia? E` un`arancia - Città Metropolitana di Catania
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La fantasia? E` un`arancia - Città Metropolitana di Catania
AGRICOLTURA La fantasia? E’ un’arancia Michele Massimiliano Patanè Realtà virtuale. Una definizione che, già da parecchi anni, è entrata a fare prepotentemente parte del nostro vocabolario. Ed ormai non ci sorprende più di tanto tutto quello che di virtuale, giorno per giorno, ci viene proposto. Ma quando si arriva ad autorizzare la produzione di “bevande e succhi di frutta virtuali”, non ci si meravigli che in Sicilia ed in particolare a Catania, la provincia più agrumetata d’Italia, succeda il finimondo. Un vero e proprio terremoto di polemiche ha sollevato la circolare n. 168 del 10 novembre 2003, del ministro per le Attività produttive, Antonio Marzano. Una disposizione che dà il via libera alla produzione di bibite con soli aromi, senza cioè utilizzare il succo di frutta vero e proprio. E come spesso accade, al danno segue la beffa. La “famosa” circolare, infatti, dispone che sulle confezioni delle suddette bibite possa essere riprodotta la foto del frutto “assente” ma, in questo caso, “giustificato”. Unico obbligo per i produttori delle bevande, quello di riportare, sull’etichetta, la dicitura “al gusto di….” o “al sapore di…”. Probabilmente, i produttori catanesi di arance e limoni, sfogliando le pagine della circolare ministeriale, avranno pensato ad un pesce d’aprile fuori stagione. A stento avranno creduto veritiere quelle righe che vanificavano anni di lavoro spesi nel migliorare la produzione, la qualità e la promozione dei loro prodotti. Promozione su cui ha puntato, in questi anni, la Provincia regionale di Catania attraverso innumerevoli iniziative in Italia e all’estero. Anche i consumatori, assieme ai produttori, risulteranno i principali danneggiati. Chissà quanti di loro, ignari della circolare e, soprattutto, dell’avvertenza” “al gusto di…”, acquiste- ranno le bibite attratti da un’ammiccante immagine di un gustoso frutto. Un frutto il cui succo, fino all’ultima disposizione in vigore, doveva essere contenuto in una percentuale non inferiore al 12%. Una quantità già irrisoria. Almeno, in questo caso, nessuno potrà dire “nemmeno in fotografia”. Il mondo politico siciliano, a prescindere dagli schieramenti, ha subito reagito facendo sentire il proprio dissenso. Il Consiglio Provinciale, è stato convocato dal presidente Pippo Pagano con all’ordine del giorno le “possibili contromisure” alla circolare Marzano, è stato convocato, in seduta straordinaria e dom enicale, un’ulteriore prova di quanto l’argomento abbia profondamente scosso il nostro territorio. Al termine di un ampio dibattito (al quale hanno presenziato e partecipato anche rappresentanti delle varie categorie del settore, imprenditori, coltivatori, commercianti e lavoratori) è stato approvato all’unanimità un documento con il quale si chiede, tra l’altro, di ritirare l’ormai famosa “circolare n. 168/2003”. “Come assessore alle Politiche agricole della Provincia più agrumetata d’Italia – ha dichiarato Ignazio Gambino – devo ammettere che “l’aranciata senza arancia”, oltre a colpire il già magro reddito degli agrumicoltori, alimenta la confusione tra prodotti agricoli genuini e bevande costruite nei laboratori industriali. La Provincia regionale di Catania, in piena collaborazione con i Comuni, si adopererà in ogni modo perché venga salvaguardato uno dei settori portanti dell’economia siciliana e affinché si riporti un po’ di serenità in un comparto già provato dalle importazioni dei Paesi che producono a bassi costi”. Le bibite “virtuali” sono un danno per la nostra economia e traggono in inganno i consumatori