COLUMNIST Acunzo - Marketing that Works

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a cura di
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ANTONIO ACUNZO *
New York, sempre in fermento e fervida di novità, è una città da non
mettere in concorrenza con altre destinazioni incentive, che non
potrebbero reggere il paragone né per contenuti né per creatività.
La grande mela merita infatti un viaggio dedicato ed esclusivo,
da affrontare con una mentalità internazionale, senza provincialismi
The city that
L’industria alberghiera negli Usa, e a New
York City in particolare, è in linea per una
crescita record dei profitti nel 2006 e nel
2007, con una previsione di incremento
medio delle room rates del 9 e 10 per cento
e altissimi livelli di occupancy load negli
alberghi, soprattutto nel segmento di lusso.
Lo scenario alberghiero a New York non
sperimenta rallentamenti da tre anni a questa parte: un caso tra tutti il trendy W Times
Square, che ha aperto nel 2002 e dopo
solo neanche tre mesi dall’apertura registrava il 16 aprile 2002 la totale occupazione, il 100 per cento delle camere prenotate: un vero record per il settore alberghiero.
E questo anche nei mesi tradizionalmente
più lenti, come luglio e agosto.
Come riporta un analista di PKF Consulting
di New York, “Anche i business traveller
dovranno essere estremamente flessibili
nella scelta dell’albergo in quanto se non si
prenota con notevole anticipo, bisognerà
essere pronti a pagare room rate molto alte
oppure a scendere drasticamente di categoria”. E ci si aspetta una costante crescita
del tasso di occupazione alberghiera fino al
2009 almeno, con una media dell’88 per
*Antonio Acunzo
Senior Marketing Consultant
New York & Milano
[email protected]
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alberghiera, inaugurata lo scorso novemcento e un incremento tariffario annuo del
bre, è il Residence Inn by Marriott che,
dieci per cento. Parte delle cause di questa
situazione è da imputare alla conversione
sempre nella richiestissima e vivacissima
di molte strutture in condoarea di Times Square, con
hotel (hotel strutturati come
414 camere offre studio suite
condominii, ndr), la nuova forcon cucina, meeting space e
Nascono nuovi alberghi,
mula di sviluppo immobiliare
buffet breakfast per i busisi costruiscono nuove
che ha tolto dal mercato ben infrastrutture, aumentano ness traveller che necessita3.579 camere negli ultimi cinno di soggiornare a lungo
i collegamenti aerei:
que anni a favore di soluzioni
nella grande mela.
New York è in pieno
che sono considerate molto
Un altro Marriott è in costrurinnovamento,
più profittevoli da parte dei
zione: si tratta di un
instancabile e al centro
costruttori. Rende di più, infatCourtyard by Marriott che
del mondo
ti, costruire un condo-hotel
aprirà a fine 2006 nel quarche un albergo tradizionale. Un esempio
tiere di Harlem, con 204 camere. E ancora
classico di questa nuova tendenza è rapMarriott, con l’espansione attualmente in
presentato dallo storico The Plaza, che ha
corso del New York Marriott at Brooklyn
Bridge: la nuova torre di 24 piani contribuichiuso i battenti in aprile per essere riconrà con 280 nuove camere a incrementare la
vertito in condo-hotel e riaprire nel 2007.
disponibilità della struttura già esistente e
In una recente ricerca effettuata dal Tisch
alla quale sarà collegata da un ponte pedoCenter for Hospitality, Tourism and Sport
nale, offrendo così ben 656 camere.
Management della New York University, è
emerso che l’effetto combinato del
Sul fronte poi dei boutique hotel, aprirà proprio di fronte al Time-Warner Center in
miglioramento dell’economia Usa, unito
Columbus Circle, 6 Columbus, un hotel di
al rafforzamento del mercato “corporate
90 camere secondo un progetto sviluppato
travel” ha fatto si che il segmento busida Thompson Hotels che è proprietario
ness travel si è incrementato di oltre il
anche di un altro boutique hotel: 60
dieci per cento nel 2005, con un trend di
Thompson a SoHo.
crescita superiore a qualsiasi altro segIl mercato di riferimento è il target di lusso,
mento di viaggio.
In tutto ciò all’orizzonte ci sono alcuni nuovi
che ricerca un ambiente più intimo ma in
progetti alberghieri: un nuovo hotel di 1200
una location centrale.
camere sorgerà nel 2009 vicino al Jacob K.
Qual è la logica di questo sviluppo?
Non importa se i nuovi alberghi sono
Javits convention Center, mentre al
decentrati dalle classiche location di
momento la più grande e nuova struttura
foto Ofelia Figus
never sleeps
considerare adesso anche queste
nuove location per
lo meno quando
non riusciranno a
trovare la camera
dei sogni in Times
Square!
Midtown
perchè
Harlem e Brooklyn
Bridge serviranno
a generare nuovi
mercati di riferimento e i visitatori/business traveller/turisti dovranno
Non solo alberghi
Ma non ci sono solo novità sul fronte
alberghiero che, entro un paio di anni,
offrirà ben 75000 camere.
Un nuovo e moderno terminal per le navi
da crociera verrà aperto a Red Hook, a
Brooklyn, ad aprile.
Il centro congressi ed espositivo del Jakob
J. Javits Convention Center incrementerà la
superficie espositiva arrivando a uno spazio
di ben 92.900 metri quadrati, a tutto miglioramento e beneficio del segmento fieristico.
All’aeroporto J.F.Kennedy, terminati i lavori
dell’AirTrain, che collega velocemente i vari
terminal dell’aeroporto, la compagnia aerea
low-cost JetBlue, oggi il maggiore utilizzatore dell’aeroporto stesso, ha siglato lo scor-
so 22 novembre 2005 l’affitto dello storico
terminal ex Twa, disegnato da Eero
Saarinen, oggi terminal 5, per i prossimi 30
anni. Il nuovo terminal manterrà la struttura
storica ma si amplierà per 58.991 metri quadrati per includere 26 gate d’imbarco che
consentiranno di gestire un traffico giornaliero di ben 250 voli.
E poi tanti, tanti nuovi collegamenti da New
York. Con l’Italia le novità sono principalmente rappresentate dalla ripresa, a maggio
2006, dei voli non-stop operati con Airbus
A330 dal vettore Eurofly dall’aeroporto JFK
per Napoli, Palermo e Bologna, dal nuovo
volo non-stop sempre Eurofly, dal JFK a
Roma-Fiumicino e dall’attesa di attivare il
tanto anticipato servizio di sola business
class operato sempre da Eurofly per Milano
con aeromobile Airbus A319LR.
E poi, sul fronte internazionale, un numero
infinito di voli non-stop che collegano New
York con tutte le principali città del mondo in
risposta allo sviluppo di nuovi mercati di riferimento: Asia, South-East Asia e Middle
East, da dove si generano significativi e profittevoli flussi di viaggio nei segmenti business travel, group leisure, Fit e Mice.
Insomma, New York si riconferma come la
“city that never sleeps”, la capitale del
mondo, il cuore indiscusso delle emozioni e
delle novità che partono dalla grande mela
per diffondersi nel mondo. Ma New York è
anche una città cara, difficile da considerare
per un programma incentive in concorrenza
con destinazioni quali Marsa Alam, la
Tunisia o Barcellona, come molte agenzie
italiane ancora fanno e molti clienti finali
ancora chiedono. New York merita infatti un
viaggio dedicato, unico, esclusivo, da non
comparare con precedenti esperienze di
viaggio, né per budget (che, ripeto, è da preventivare alto e ben corposo per affrontare
comunque una città cara) né per contenuti e
per creatività (ricordo ancora un’agenzia che
mi chiedeva il transfer dall’aeroporto con il
pullman inglese a due piani!
Ma, dico io, se siamo a New York che bisogno c’è di clonare qualcosa che è caratteristico propriamente di Londra?).
Una città pulsante di vitalità e di voglia
di vivere, ricca di attività, arte, architettura, design, cucina (bastano 84 differenti etnie per soddisfare ogni voglia
gastronomica?), musica, jazz, musical,
teatri, passeggiate a Central Park e a
SoHo, negozi, di lusso, librerie, benessere e cura del corpo, taxi, limousine,
carrozzelle a cavallo. E deve essere vissuta da newyorkesi, e non da italiani in
vacanza all’estero ma con tutte le nostalgie
di casa, lasciata solo un giorno prima e che
si rivedrà tre giorni dopo…
Insomma, New York è una città un po’ snob,
it’s a city with an attitude, come si dice a
Manhattan, ma va vissuta con una mentalità
internazionale, lasciando il provincialismo a
casa, altrimenti è meglio non andarci e scegliere di volare altrove.
E, come cantava anni fa Billy Joel: “I’m in a
New York state of mind”.
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