cineforum cag “oradaria” – abbadia lariana

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cineforum cag “oradaria” – abbadia lariana
CINEFORUM CAG “ORADARIA” – ABBADIA LARIANA
SCHEDA AUTORE – REGISTA DI “Brazil”: TERRY GILLIAM
Americano di nascita, ma inglese di adozione, Terry Gilliam mosse i suoi primi passi
cinematografici come membro del Monty Python's Flying Circus, all’interno del
quale figurò inizialmente come animatore e poi come membro a pieno titolo.
Le animazioni di Gilliam per i Python presentano già uno stile ricco di surrealismo e
bizzarra ironia, che ritroviamo poi nelle sue opere di regista, a partire dal
cortometraggio animato The Miracle of Flight (1974) e dal lungometraggio
Jabberwocky (1977) che dall’umorismo ancora di sapore pythonesco lasciano già
trasparire il timbro personale di Gilliam.
Del 1981 è Time Bandits: sei banditi nani irrompono nella camera di un ragazzino
con una mappa in grado di guidarli avanti e indietro nel tempo. Il ragazzino
ovviamente finirà per seguirli mentre scorrazzano tra epoche diverse collezionando
bottini.
Time Bandits costò relativamente poco e incassò bene, aiutando il regista a sostenere
il suo progetto successivo, Brazil, suo autentico capolavoro.
Gilliam dovette lottare per realizzare Brazil secondo la sua visione e non cedere alle
intromissioni dei produttori. Nonostante notevoli difficoltà, il film che Gilliam riuscì a
ultimare è di sorprendente bellezza e originalità. “Ruota tutto intorno alle mie
frustrazioni e la mia apparente incapacità di ottenere ciò che volevo e di cambiare un
sistema che era chiaramente sbagliato. Le paure di Brazil non sono tanto quelle di un
mondo che gira fuori controllo a causa del sistema, perché il sistema siamo noi. Ciò di
cui Brazil parla realmente è il fatto che il sistema non è fatto di grandi leader, grandi
macchinatori che controllano tutto. È fatto da ogni singola persona che fa il suo lavoro
come un piccolo ingranaggio […]”, ha spiegato il regista.
Seguirono Le avventure del Barone di Munchausen, che racconta le leggendarie e
improbabili imprese di un aristocratico di fine Settecento. “Lo scontro tra la visione del
mondo barocca e quella newtoniana è il mio messaggio nella bottiglia” e riflette il più
generale dualismo tra immaginazione e razionalità, filo conduttore di tutta l’opera del
regista. Il film fu un flop commerciale e la reputazione di Gilliam presso i produttori,
già percepito come regista “difficile” dopo Brazil, non migliorò.
Con La Leggenda del Re Pescatore (1991), in un qualche modo Gilliam si
riconcigliò con Hollywood, realizzando un film di successo commerciale, ma fedele alla
sua identità stilistica. “Fino a Munchausen ero il regista che poteva fare in economia
film che sembravano costosi. Poi improvvisamente ero il megalomane. Ora sono
quello che sa lavorare con le star. È pura pazzia!”
Tuttavia ciò che seguì fu un periodo di stallo, interrotto soltanto nel 1995 con
L’Esercito delle Dodici Scimmie: “Ha a che fare col tempo, la follia e la percezione
di ciò che il mondo è o non è. È uno studio sulla pazzia e i sogni, sulla morte e la
rinascita, ambientato in un mondo che sta andando in pezzi”.
Tre anni dopo, Gilliam adattò il libro di Hunter S. Thompson Paura e delirio a Las
Vegas, “un viaggio selvaggio nel cuore del sogno americano”, affidando a Johnny
Depp e Benicio Del Toro i ruoli del giornalista Raoul Duke e del suo legale Dr.
Gonzo. “Non credo che si tratti di un film sulle droghe […]. Ciò che facciamo è
permettere ai nostri personaggi di essere ritratti in un mondo distorto, già distorto
dalla realtà. La rendiamo una realtà alterata che puo’ essere alle volte migliore e alle
volte peggiore, a seconda di quanto hai appena assorbito”.
L’anno successivo Gilliam coinvolse Depp in un nuovo progetto, L’uomo che uccise
Don Chisciotte, un film ad alto budget che rimase però incompiuto a causa di vari
imprevisti, da un ernia al disco capitata all’attore francese Jean Rochefort
(scritturato come Don Chisciotte), a una alluvione che danneggiò pesantemente il set.
Il film fu cancellato, ma la produzione venne filmata da una troupe al seguito e resa in
forma di documentario con il titolo di Lost in La Mancha.
Era l’inizio di un altro periodo di inattività, interrotto però nel 2005 con la realizzazione
di due progetti paralleli e diversissimi: I fratelli Grimm e l'incantevole strega e
Tideland - Il mondo capovolto. Il primo è una grande produzione incentrata
sull’immaginario fantastico della tradizione fiabesca dei Grimm, protagonisti essi stessi
della storia. Tideland è invece un progetto low-cost decisamente più personale e
audace. Tra Psycho e Alice nel Paese delle Meraviglie, il film è tratto da un romanzo di
Mitch Cullin e racconta di come una ragazzina figlia di tossicodipendenti si rifugi nella
sua immaginazione per fare fronte alla realtà terribile che la circonda.
Di nuovo il potere dell’immaginazione è al centro del nuovo lavoro del regista, The
Imaginarium of Doctor Parnassus, dove il personaggio principale è a capo di una
troupe teatrale itinerante e in possesso di uno specchio dai magici poteri. Il progetto,
che avrebbe dovuto coinvolgere Heath Ledger, ha rischiato di sprofondare dopo la
morte dell’attore, che verrà però sostituito da ben tre star di primo livello: Johnny
Depp, Jude Law and Colin Farrell.