Il limite della vita nell`esperienza spirituale
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Il limite della vita nell`esperienza spirituale
FIRENZE, DICEMBRE 2015 39 Il limite della vita nell’esperienza spirituale Ascoltare gli altri e riconoscerli “non altri” da sé L’intervento di Padre Bernardo Gianni, Priore della Basilica di S.Miniato al Monte di Firenze Ciclo di incontri “Stare vicino a chi vive il dolore di una perdita” 20 marzo 2015, Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze U n monaco è profondamente legato al luogo dove vive e un’antica definizione monastica della tradizione cistercense qualifica il monaco come amator Dei, fratrum et loci, colui che ama Dio, i fratelli e il luogo dove egli vive. E in questa esperienza, in cui si riconosce nel luogo dove si vive una vera e propria “geografia della grazia”, San Miniato al Monte parla ogni giorno al nostro cuore di monaci. In particolare, certamente al mio cuore, non senza quella presenza, muta ed eloquente allo stesso tempo, rappresentata dall’altra città, quella dietro il suo crinale, la città del silenzio, la città della memoria e possibilmente la città della speranza che è il Cimitero delle Porte Sante. E dunque, amare il mio Monastero significa aver riconosciuto il talamo scelto da Dio, perché lo potessi amare giorno e notte. E in quel talamo trovare anche questa presenza della fine, che solo apparentemente smentisce la vita, smentisce il Vangelo, smentisce l’intensità della passione, ma che in realtà costituisce davvero Illustrazione di AJ Css il suo paradossale compimento. Quindi, senza il Cimitero delle Porte Sante, senza quel silenzio estremo, al nostro Monastero mancherebbe il suo versante “notturno”, “lunare” dove però, in modo assoluto, si impara - lì e non altrove - ad attendere l’alba, come irruzione di luce, di speranza, di senso che rischiara anche questo caos, altrimenti inafferrabile, questo abisso di senso che è appunto la morte. L’amore è più forte della natura, l’amore sgorga dalla natura, ma non si esaurisce in essa, la trasfigura, la sovverte, la trascende. E devo dirvi appunto che la nostra presenza lì vuole essere questa possibilità ulteriore; certo, ci sono le ceneri, ci sono i sepolcri, c’è la memoria, c’è il rimpianto, talvolta l’amara disillusione. Ma noi osiamo dire che dalle ceneri può misteriosamente sgorgare la vita, il fuoco, la luce. Ecco, questo è un patrimonio che non è mio, esso mi viene da questa disponibilità del mio cuore fragile, umile e indifeso alla proposta evangelica, la proposta cioè che interpella la ragionevolezza del mio cuore attraverso l’apertura, perché è una vera e propria apertura di fede a questa possibilità ulteriore. E si fa strada nella mia consapevolezza l’idea che non tutto della vita si esaurisca nella vita stessa. A San Miniato, ovviamente, sono benvenuti anche coloro che non hanno esperienza di fede e allora io cerco di far attraccare questa navigazione di speranza a un porto che non risiede nelle astrazioni metafisiche o teologiche, ma che trova il suo molo di luce nel nostro stesso cuore vorrei dire nella nostra condizione umana - come dato naturale, come evento biologico, e come tale disponibile alle leggi della natura stessa, della biologia stessa. Tutto questo con un di più che è la nostra capacità di porci, avrebbe detto Romano Guardini, “in distanza da noi stessi”, diversamente da quello che è il movimento innato degli animali, che sono animali quando sono completamente loro stessi. In questa prospettiva la mistica cristiana si innesta profondamente, proprio nell’esperienza del limite e della debolezza (nell’invito che essa ci fa a riconoscere la debolezza e, nello stesso tempo, l’amore come possibilità di superamento dello stesso limite) in innumerevoli inviti, appelli, in cui l’uomo si riconosce originato da altro da sé, chiamato da altro da sé. Arriva a dire Meister Eckhart: “Quando tu sei in preghiera davanti al tabernacolo e lì dentro vi è il sacramento della presenza del Salvatore, ma tu odi il gemito di un tuo fratello che si lamenta, abbandona immediatamente il tabernacolo. Il Dio che troverai sul letto del fratello che ti chiama, è molto più sicuro del Dio che lasci nel tabernacolo”. L’esperienza dell’alterità è il postulare una presenza che è ___ Segue a pagina 2 1 Segue da pagina 1 ___ oltre il mio cuore. Questa è già una primissima via alla fede, all’ipotesi che non tutto il mio soggetto - e il mio soggettivismo - esaurisca la realtà, ma che ci sia altro oltre a me. Allora capite quanto sia davvero decisiva l’esperienza dell’ascolto come possibilità che rende fecondo anche l’infecondo, che sa far germogliare anche il silenzio, e che la nostra frettolosa indifferenza, rassegnazione o autoreferenzialità condanna alla sterilità più totale. In questa prospettiva, l’ascolto è capace di cogliere nell’assenza la presenza, nella sterilità la fecondità. Se qui ci fosse qualche volontario, se ci fosse qualcuno ferito dall’aver accompagnato o dallo stare accompagnando una persona che vediamo consunta dal male, allora cosa ci dice questa prospettiva? « Allora capite quanto sia davvero decisiva l’esperienza dell’ascolto come possibilità che rende fecondo anche l’infecondo, che sa far germogliare anche il silenzio ». Ci dice che la perfezione non è sacralità, il vigore, la salute, la pienezza della vita sono solo un momento del mistero dell’uomo. Ma potrebbe anche ingannarci, sedurci circa l’idea che solo quella sia la vita. Perché noi purtroppo abbiamo questa idea di Dio, un’idea troppo metafisica, troppo astratta, rarefatta, per cui Dio è l’onnipotente, Dio è la suprema perfezione, Dio è il burattinaio che vorremmo al centro dei nostri problemi. Ma Dio non è questo! Dio lo si incontra proprio nell’attrito del tempo, nell’attrito della consunzione e della fragilità. Ed è quella l’epifania in cui Dio si rileva nell’uomo e l’uomo in Dio, in questo abbraccio che i grandi mistici hanno compiuto con scandalo dei benpensanti: Francesco che bacia il lebbroso perché vi riconosce la Vera Presenza. Allora, questo oscillare fra la bellezza e la sua apparente negazione, fra la salute e la sua apparente mancanza, fra la parola e il silenzio, fra la certezza e il dubbio, fra la fede e la sfiducia, fra il perdersi e il ritrovarsi... Di quante amplissime oscillazioni si compone la nostra vita! Cosa potrebbe accumunarci? Ancora una volta la percezione: per qualcuno un semplice esile filo, per qualcun’altro una catena fortissima; ma tutti, alla fine, siamo qui perché esito di qualcosa che ci ha preceduto, alla quale e dalla quale siamo appesi. Ecco, noi cerchiamo di attraversare questo mistero nel segno dell’autoprotezione, dell’autoreferenzialità, facendo davvero del nostro “io” il “nostro Dio”. Ma in questa prospettiva, in cui tutto di noi si serra per proteggerci, si fa strada quel vento dello Spirito, quello capace di trasformare, per paradosso, la cenere in fuoco. Noi siamo veramente forti quando, non diversamente dal Signore Gesù, il nostro cuore non lo teniamo più serrato e protetto, quando ci spalanchiamo in quell’abbraccio il più possibile cosmico che è l’icona di colui che si è fatto servo sofferente della nostra umanità. Tutte le oscillazioni - vita vs morte, silenzio vs parola, speranza vs disperazione, malattia vs salute, primavera vs inverno - trovano così un asse di senso: tutto si tiene, tutto ci appartiene, tutto è simbolo di tutto, tutto ci riguarda. Come dirà Paolo: “Un solo corpo”. « Tutti, alla fine, siamo qui in quanto esito di qualcosa che ci ha preceduto, alla quale e dalla quale siamo appesi ». Allora voi capite perché, vivendo a San Miniato al Monte e riconoscendo il Monastero (perché questo è l’esercizio del monaco, lavorare in una campionatura ridottissima di spazi e di tempo che diventano, come dire, un laboratorio di accelerazione, di significato, di simbolo) nel nostro microcosmo, includendo un cimitero, era impossibile restare estranei alla presenza, poco importa se incenerita, di tanti volti, di tanti nomi, di tante storie che il mistero della preghiera convoca alla nostra intelligenza, al nostro cuore, alla nostra memoria. E questo perché tutto si trasfiguri in speranza. Coloro che ne sono la traccia, l’indizio, la reliquia vivente, genitori, figli e fratelli - eccome se anche loro non appartengono a fortissimo titolo a questo microcosmo dove tutto si tiene! - sono lì ad per affermare che nella relazione strettissima fra terra e cielo, esterno e interno, lontano e vicino, tutto ha da avere come ultima parola ciò che è stato origine di tutto, e cioè l’amore. « Tutto si tiene, tutto ci appartiene, tutto è simbolo di tutto, tutto ci riguarda ». Io so che anche nelle realtà, negli spazi, nelle occasioni di amore che FILE crea, genera e propizia, vuole toccare il cuore di chi è protagonista dell’ultimo esodo e di chi si fa misterioso timoniere in questo viaggio estremo. Ma non ci basta, davvero. Come canta Margherita Guidacci, “siamo in attesa di una supernova”: “Per l’ultima volta, più intensa di tutte le altre volte insieme, risplendo e ardo. Non m’importa il domani, poiché già tocco, la barriera del “senzadomani”, l’orizzonte chiuso degli eventi. Pagherò col buio compatto, ma in quest’istante tutto quello ch’io fui, tutto quello che mi fu dato conoscere e amare vive centuplicato nel rogo di splendore in cui ho gettato me stessa, ora e nel punto predestinato dell’universo. Io, la fenice che non rinasce: Supernova.” Perché non si tratta di morire per rinascere. In questo aspetto straordinario per cui, in Gesù Cristo, tutto ci viene donato, vita e morte, l’uomo si scopre così radicalmente bisognoso di tutto, anche della morte che gli viene incontro, perché da solo l’uomo non è nemmeno capace di morire. Questa esperienza noi ci ostiniamo a chiamarla figliolanza. E allora voi capite che la mia cattedra sono loro, i genitori di “La Stanza Accanto”, coloro che, come direbbe Dante Alighieri, “Sono diventati figli dei loro figli” e io, che dovrei essere il loro padre, sono diventato figlio dei figli dei loro figli. 2 FILE si rinnova sul web... Soli ma insieme: un sito internet per i ragazzi che hanno perso una persona cara F ILE, in collaborazione con il Gruppo Eventi di Roma, sta realizzando un sito internet che affronta il difficile tema dell’elaborazione del lutto (solimainsieme.it, online a partire da fine anno) con l’obiettivo di sostenere sia i bambini e gli adolescenti che hanno perso una persona significativa, sia quegli adulti (familiari, amici ed insegnanti) che sono loro vicini e si preoccupano di lenirne il dolore. La finalità primaria del progetto è quella di creare un sito interattivo, al momento non presente in Italia, attraverso il quale: – i bambini e i ragazzi possano trovare uno spazio, curato da una pedagogista e da una psicologa, per esprimere i propri pensieri, emozioni, interrogativi, condividere la loro esperienza con coetanei e trovare un sostegno e dei suggerimenti per superare la difficile prova che stanno vivendo; – gli adulti (familiari e docenti), che si prendono cura dei bambini e dei ragazzi in lutto, trovino informazioni per comprenderne le reazioni e riconoscerne il disagio, consigli per aiutarli ad esprimere e a condividere i loro sentimenti, pensieri, preoccupazioni, desideri. Il sito internet “Soli ma insieme” rappresenta solo una parte del più ampio “Progetto B.E.P.P.E. – Bambini ed Elaborazione della Perdita: Pensieri ed Emozioni”, una parte che, insieme al racconto “Si può”, si rivolge ad un’utenza a livello nazionale per affrontare temi difficili. Partendo da una riflessione su quanto sia difficile nell’attuale società considerare i bisogni affettivi dei bambini e degli adolescenti che subiscono la perdita di una persona importante, FILE ha ideato un progetto che si compone di 5 macro-aree per supportare sia i minori ad affrontare questa dolorosa esperienza, sia gli adulti – genitori e docenti – nel loro compito educativo. B.E.P.P.E. è inserito all’interno del progetto “Le Chiavi della Città” dell’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze. Leniterapia.it: una nuova veste grafica per il sito di FILE Vieni a scoprirlo: www.leniterapia.it 3 Novità a Nataleperfile: 18, 19 e 20 dicembre Q uest’anno il Mercato Nataleperfile, giunto alla 13a edizione, cambia le sue date: sarà infatti ospitato nelle suggestive sale affrescate di Palazzo Corsini, sull’omonimo Lungarno, dal 18 al 20 dicembre. LA CAMPAGNA ANNUALE I fondi raccolti nell’arco delle tre giornate contribuiscono a sostenere il servizio di DI TESSERAMENTO SOSTIENE assistenza gratuito e qualificato ai malati gravi e alle loro famiglie sul territorio. UN NUOVO PROGETTO Il Mercato, patrocinato dal Comune di Firenze, è un’iniziativa molto importante, non Gli AMICI di FILE per l’anno 2016 solo per la raccolta fondi, ma anche per diffondere la cultura delle cure palliative si assumono un nuovo impegno: in un contesto sociale e aggregativo che unisce il valore della solidarietà alla sostenere il progetto “B.E.P.P.E. possibilità di fare un regalo speciale ai Bambini ed Elaborazione della propri cari. Perdita: Pensieri ed Emozioni”. La scelta espositiva è quanto più La necessità di considerare anche i selezionata e variegata: tra gli oltre 60 bisogni affettivi di quei bambini e espositori sarà possibile trovare capi di adolescenti che subiscono la perdita di una persona cara, oltre a quelli abbigliamento e accessori per donna, di tutta la famiglia, ha spinto FILE a uomo e bambino, libri, articoli di ideare un progetto che si compone design e biancheria per la casa, gioielli di 5 aree per supportare sia i minori e bijoux, fragranze per ambiente ad affrontare ed elaborare questa e profumi, oltre che cosmesi ed dolorosa esperienza, sia gli adulti – genitori e docenti – nel loro compito enogastronomia, e molto altro ancora. educativo. Inoltre, grazie all’intervento di grandi brand, negozi e donatori privati ci sarà Per info: www.leniterapia.it una grande area dedicata a un’ampia gamma di soli prodotti donati. Immancabile la sala dedicata esclusivamente all’abbigliamento e agli accessori vintage. Oltre allo shopping solidale sarà anche possibile rilassarsi e fare colazione, break e lunch presso il punto ristoro allestito nel Ninfeo del Palazzo e gestito da Tuscan Excelsia. Sempre presenti durante i tre giorni il “Panettoneperfile” e il “Pandoroperfile”, realizzati dall’azienda dolciaria “La Torinese - Pasticceria Artigianale dal 1932” e confezionati a mano dai nostri volontari. A chiusura della tre giorni, domenica 20 alle ore 18 presso la Sala del Ninfeo ci sarà l’estrazione della prestigiosa “Lotteriaperfile”, i cui premi sono stati tutti gentilmente donati da importanti aziende italiane e internazionali. Si ringraziano tutti i donatori, i volontari, i sostenitori che rendono possibile la realizzazione della 13a edizione di Nataleperfile e tutti coloro che interverranno. Un ringraziamento particolare va a Chopard per il prezioso sostegno. Per maggiori info: 055.2001212 - www.leniterapia.it AMICI DI FILE 2016 Come attivare un servizio di assistenza a casa e in hospice “Leniterapia. Notizie di File” Notiziario di FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia ONLUS Periodico trimestrale, anno XI, dicembre 2015 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Firenze. Autorizzazione del Tribunale di Firenze N. 5327 del 09.03.2004. Direttore Editoriale: Donatella Carmi Comitato di Redazione: Nicola Casanova, Alice Maspero, Piero Morino, Massimo Piazza FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus Via San Niccolò, 1 - 50125 Firenze tel 055 2001212 - fax 055 5353143 [email protected] - www.leniterapia.it N° iscrizione R.O.C. 14325 del 13/11/2006 FILE, Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus, svolge un compito molto delicato: aiutare i malati gravi a non soffrire, offrendo loro la possibilità di affrontare con maggiori dignità e serenità l’ultimo periodo della vita e affiancando le famiglie nel difficile percorso di elaborazione delle perdite. Le équipe sanitarie e i volontari di FILE lavorano integrati con gli operatori delle Aziende Sanitarie di Firenze e di Prato e garantiscono, a chiunque abbia necessità, un’assistenza qualificata e gratuita sia a domicilio che in hospice (strutture residenziali dedicate), oltre a consulenze mirate in day hospital oncologico e nei vari reparti ospedalieri del territorio. Ogni anno FILE si prende cura professionalmente e con grande umanità di migliaia di persone. Per informazioni e richieste di assistenza: 055.2001212 - [email protected] - www.leniterapia.it Stampa: Polistampa Questo numero è stato stampato in 9.000 copie circa inviate gratuitamente a soci e sostenitori di FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus. Informativa sulla Privacy: il trattamento dei dati che La riguardano viene svolto nell’ambito della banca dati elettronica di FILE e in conformità a quanto stabilito dal DLgs. n. 196/03 sulla tutela dei dati personali. Il trattamento dei dati, di cui Le garantiamo la massima riservatezza e sicurezza nella gestione, viene effettuato al fine di aggiornarLa sulle iniziative di FILE. I Suoi dati non saranno comunicati o diffusi a terzi. E’ titolare del trattamento FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus - con sede in Via San Niccolò n. 1 a Firenze, nella persona del legale rappresentante. 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