Lo foli io del terrore
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Lo foli io del terrore
Anno XIX (XXXIV) • N° 10 - OTTOBRE 2001 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) • Sped. in a.p. Legge 662/96 art. 2 - comma 20/c «La Voce»- Mensile di Montefiascone • Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redaz.: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25 Tel. 826050-c.c.p. n° 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982 Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. • Via O. Borghesi, 3/c - Montefiascone • Tel» e Fax: 826297 • e-mail: [email protected] Lo foli io del terrore (da "L'Osservatore Romano" di mercoledì 12 settembre 2001) La follia del terrore ha colpito oggi gli Stati Uniti (11 settembre 2001). Il disastro riaccende nella memoria quello di Pearl Harbor. Un'ora di follia sembra essersi impossessata del mondo. Orrore, sgomento, angoscia attanagliano l'intera comunità internazionale. Menti diaboliche hanno attuato e stanno perseguendo crimini mostruosi che fanno sprofondare l'umanità in un inimmaginabile clima di guerra. "Non posso iniziare q u e s t a Udienza senza esprimere profondo dolore per gli attacchi terroristici che nella giornata di ieri hanno insanguinato l'America, causando migliaia di vittime e numerosissimi feriti. Al Presidende degli Stati Uniti e a tutti i cittadini americano porgo l'espressione del mio più vivo cordoglio. Dinanzi ad eventi di così inqualificabile orrore non si può non rimanere profondamente turbati. Mi unisco a quanti in queste ore hanno espresso la loro indignata condanna, riaffermando con vigore che mai le vie della violenza conducono a vere soluzioni dei problemi dell'umanità. Ieri è stato un giorno buio nella storia dell'umanità, un terribile affronto alla dignità dell'uomo. Appena appresa la notizia, ho seguito con intensa partecipazione l'evolversi della situazione, elevando al Signore la mia accorata preghiera. Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza? Il cuore dell'uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo. Ma la fede ci viene incontro in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato. La parola di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si agitano nel nostro animo. Se anche la forza delle tenebre sembra prevalere, il credente sa che il male e la morte non hanno l'ultima parola. Qui poggia la speranza cristiana; qui si alimenta, in questo momento, la nostra orante fiducia. Con partecipe affetto, mi rivolgo all'amato popolo degli Stati Uniti in quest'ora di angoscia e di sgomento, in cui viene messo a dura prova il coraggio di tanti uomini e donne di buona volontà. In maniera speciale abbraccio i familiari dei morti e dei feriti e assicuro loro la mia spirituale vicinanza. Affido alla misericordia dell'Altissimo le inermi vittime di questa tragedia, per le quali ho celebrato stamani la Santa Messa, implorando per loro il riposo eterno. Dio infonda coraggio ai superstiti, assecondi con il suo aiuto l'opera benemerita dei soccorritori e dei tanti volontari, che in queste ore spendono ogni loro energia per far fronte a così d r a m m a t i c a e m e r g e n z a . Invito a n c h e voi, carissimi Fratelli e Sorelle, a unirvi alla mia preghiera. Imploriamo il Signore perché non prevalga la spirale dell'odio e della violenza. La Vergine Santissima, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace. Domenica 16 settembre - Angelus ... Maria accolga i defunti, consoli i superstiti, sostenga le famiglie particolarmente provate, aiuti tutti a non cedere alla tentazione dell'odio e della violenza, ma ad impegnarsi a servizio della giustizia e della pace. Maria Santissima alimenti soprattutto nei giovani alti ideali umani e spirituali e la costanza necessaria per realizzarli. Richiami loro il primato dei valori etemi perché, specialmente in questi momenti difficili, gli impegni e le attività quotidiane continuino ad essere sempre orientati a Dio e al suo Regno di solidarietà e di pace. 410 metri circa S3 mein 110 21 m 43,000 180.000 t e fondamenta J-efin^tre ^ L'acciaio utilizzato tonoeltate 4.800 km 1970 iMvietetttK) La data ^inaugurazione Fino si 1998, data dì costruzione delle Petronas Towers di Kuala lumpur, le "Twin Towers' sono state gii editici più alti del mondo t.Mwas % Empife Sta» »«¿litas»« Suiting Tort Tonclm Torrefifieä CklMf* Nel 1976 le torri sono state teatro del ferrate del cotossal degli anni trenta King Kong *nmM.jmiwit> Il 26 aprile scorso la New Yor* Pori Authority ha venduto it complesso immobiliare dei World Trsde Center, con te "torri gemette*, al gruppo Silverstem Properties per 3 miliardi di deilari Complesso di set editici dominato dalie Twin Towers. È un attivo centro d'aftari dove hanno sede 500 società internazionali e lavorano 50.000 persone L'area richiama ogni giamo 80.000 visitatori AlPOn. George W. Bush Presidente degli Stati Uniti d'America Casa Bianca WASHINGTON DC Colpito dall'indicibile orrore degli inumani attacchi terroristici compiuti oggi contro persone innocenti in differenti parti degli Stati Uniti mi urge esprimere a lei e ai suoi concittadini il mio profondo dolore e la mia vicinanza, nella preghiera, alla Nazione in questo oscuro e tragico momento. Raccomandando le vittime all'eterna misericordia di Dio Onnipotente imploro la sua forza si quanti sono impegnati nelle operazioni di soccorso e nelle cure ai sopravvissuti. Prego Dio di sostenere lei e il popolo americano in questa ora di sofferenza e di prova. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 10 Sacerdoti con la valigia Riprendiamo da "Vita" (n° 13 - 15 settembre) della Diocesi di Viterbo, a pagina 5 dove si parla dei numerosi cambiamenti che stanno avvenendo tra i sacerdoti della nostra Diocesi di Viterbo Alcuni dei sacerdoti che cambieranno parrocchia (da sinis t r a ) : D. G i o v a n n i B i t t i , D. L u c i a n o T r a p è , D. G i l b e r t M a n g a l a , D. E n z o Di F r a n c e s c o , D. M a r i o Z a n a s i , D. Fedoro Spadavecchia Una ventina di sacerdoti coinvolti negli avvicendamenti nelle parrocchie della diocesi. Presto altre nomine per gli Uffici e le Commissioni diocesane. Molte parrocchie della Diocesi inizieranno il nuovo anno Pastorale con un nuovo parroco o un nuovo vicario parrocchiale. In questi giorni, infatti, sono stati resi noti numerosi avvicendamenti di presbiteri che nel giro di poche settimane inizieranno il lavoro nelle nuove comunità loro assegnate dal Vescovo. Ecco i sacerdoti che hanno ricevuto una nuova nomina: Bitti don Giovanni, già parroco di Canepina, è il nuovo parroco della p a r r o c c h i a S. F a m i g l i a in V i t e r b o , r i m a s t o v a c a n t e in q u a n t o d o n Raffaele Paolucci è tornato nella sua diocesi di origine. Bongiorni don Egidio, già parroco di Bomarzo, è nominato parroco di S. Maria del Paradiso in Viterbo. Bruno don Martino, di recente entrato a far parte del nostro presbiterio, sarà vicario parrocchiale di S. Pietro Apostolo in Grotte di Castro. De Paolis P. Gabriele è il nuovo parroco di S. Francesco alla Rocca in Viterbo, coadiuvato dal Vicario parrocchiale Mikoda P. Taddeo. Di F r a n c e s c o d o n E n z o a n d r à a r e g g e r e la p a r r o c c h i a di S. Giovanni Battista in Arlena di Castro in sostituzione di B U R L A D O N R O B E R T O che a Viterbo si dedicherà a tempo pieno alla Caritas. M a n g a l a d o n G i l b e r t l a s c i a il S e m i n a r i o M a g g i o r e d o v e e r a Vicerettore e diventa Vicario parrocchiale di S. Barbara in Viterbo. Monanni don Tito è il nuovo parroco di S. Pietro Apostolo in Grotte di Castro. Pazienti don Carlo, da poco entrato a far parte del nostro presbiterio, è stato nominato Vicario parrocchiale di Acquapendente. Scrimieri don Gianluca è il nuovo parroco di S. Stefano e S. Maria Assunta in Grotte S. Stefano. S p a d a v e c c h i a don Fedoro, è stato nominato parroco di S. Maria Assunta in Bomarzo. Tardani don Sergio, già parroco di Grotte S. Stefano, va a reggere la parrocchia di S. Barbara in Viterbo. T R A P È D O N LUCIANO lascia la parrocchia di S. Barbara e diventa p a r r o c o di S. F l a v i a n o in Montefiascone. V a r i P. A n t o n i o è il n u o v o 12 ottobre: Sr. Rosa Colonna p a r r o c o d i S . F r a n c e s c o in 19 ottobre: Ferri Luigi Bagnoregio. 26 ottobre: Manzi Luigi V e n t u r i n i P. M a r i o è stato PRO DEFUNCTIS Grazie, vecchio parroco... Benvenuto, nuovo parroco In occasione di un così rilevante numero di avvicendamenti vanno ricordati alcuni principi espressi a suo tempo dal Vescovo: - Nel procedere agli avvicendamenti il Vescovo tiene presente tutta la realtà diocesana: tutte le parrocchie, tutti i parroci, tutti i sacerdoti; conosce tante urgenze e ha dinanzi la situazione complessiva della realtà diocesana. - Nella Chiesa italiana si va introducendo il criterio degli avvicendamenti dei parroci ogni decennio. Per questo la "mobilità" dei sacerdoti diventerà sempre più frequente. - Le comunità parrocchiali interessate dagli avvicendamenti dei parroci devono accogliere con spirito cristiano i cambiamenti nella conduzione della parrocchia: ogni sacerdote ha la sua personalità, i suoi pregi e difetti, m a ha anche una grazia particolare nei Signore che lo aiuta nel suo ministero. E' umano che ci si affezioni al proprio parroco m a è cristiano sapere che dobbiamo legarci a Cristo e non a d una persona. - "Il parroco che lascia vi ha insegnato ad essere cristiani: ora seguitate ad esserlo. Il parroco che viene, viene nel nome del Signore per amare e per servire: accoglietelo e il cammino sarà sereno e fruttuoso". nominato Vicario parrocchiale di S. Leonardo Murialdo in Viterbo. Z a n a s i d o n Mario lascia il Seminario di Montefiascone dove era Vicerettore e diventa parroco di S. Maria Assunta in Canepina. Oltre agli avvicendamenti nelle parrocchie sono annunciati a n c h e diversi c a m b i a m e n t i relativi agli Uffici, O r g a n i s m i diocesani e Commissioni che verranno resi noti a breve termine. A tutti i migliori auguri di un proficuo lavoro pastorale. O R A R I O FESTIVO SANTE MESSE 7,30 Divino Amore 8 Corpus Domini - Le Coste S. Giuseppe - Le Mosse S. Pietro - Benedettine Villa S. Margherita MONTEFIASCONE * 9 10 1 0 , 3 0 "Villa Serena" (ex ONPI) i r ^ c 12 Santuario S. Lucia Filippini 19 S. Flaviano (invernale ore 17) j Q o n S . Francesco (solo estivo) 1 y , o U S. Andrea (solo invern. ore 18] Coipus Domini - Le Coste S. Flaviano S. Maria del Giglio - Zeppon, S. Margherita S. Giuseppe - Le Mosse S. Maria della Vittoria (P. Villa S. Margherita S. Margherita Coipus Domini - Le Coste S. Flaviano 1 1 3 0 S- Giuseppe - Le Mosse r^rJß S. Maria del Giglio-Zepponami ' 8,15 9,30 11 S. MESSA VESPERTINA del sabato valevole per il precetto festivo UMMMHE '.^HaHfc J W B 1 6 , 3 0 s 1 9 S. Margherita (inv. ore 17) - Maria del Giglio OTTOBRE 2001 E' il mese del "Rosario" e il mese "missionario" Ogni sera, alle ore 17,30 - chiesa Divino Amore o S. Andrea: recita del Rosario e celebrazione S. Messa Domenica 21 ottobre: Giornata missionaria mondiale Cambio di guardia nella parrocchia di S. Flaviano tra D. Biagio e D. Luciano Giovedì 1 novembre: Tutti i Santi ore 11,00: Basilica S. Margherita - celebra il Vescovo Lorenzo ore 15,30: cerimonia al Cimitero Venerdì 2 novembre: commemorazione di tutti i fedeli defunti ore 9,00: S. Margherita: S. Messa di suffragio per tutti i defunti, in particolare per tutti i Vescovi che hanno operato a Montefiascone, come per tutti i sacerdoti, suore Maestre Pie, suore Divino Amore, Madri Benedettine; celebra Sua Ecc.za Mons. D'Ascenzi. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 11 E' l'ultima cerimonia che ha visto gli sposi d'oro (50°) e d'argento (25°) intorno al Parroco D. Biagio, nel giorno della festa della "Madonna delle Grazie", il giorno 3 giugno 2001. D. Biagio - dopo 56 anni di parrocchia lascia il posto a D. Luciano Trapè, nostro concittadino, ricco di esperienza pastorale, per essere vissuto circa 10 anni anche in Africa, dopo essere stato parroco a S. Giuseppe (Le Mosse) e prima ancora vicerettore presso il Seminario di Montefiascone e aiutante - nel frattempo - nella parrocchia di S. Flaviano e per aver fondato e portato avanti la nuova parrocchia di Santa Barbara a Viterbo. Di Don Biagio parleremo nel prossimo numero de "La Voce" dopo che avrà dato la consegna al nuovo parroco, domenica 21 ottobre p.v. Porgiamo intanto il nostro augurio e la nostra gratitudine al parroco che lascia e il nostro augurio e "ad multos annos" al parroco che viene. MfffjjM IL PAESE DELLE STREGHE (dal numero precedente) DI GIANCARLO BRECCOLA - http://www.welcome.to/montefiascone - testi su Montefiascone in rete Il processo contro Livia Ottaviani, iniziato con la denuncia di Francesca Lotti, prosegue con una vera e propria inquisitici - fase simile alla nostra istruttoria - nella quale vengono raccolti gli indizi e le informazioni utili per procedere contro la presunta colpevole. Mio figlio è stato guasto da streghe tutto tutto et io ho sentito rumore [...] et questa mattina l'ho trovo morto dove lo misi hiersera fori del letto et io non ho sospetto in altra persona eccetto che contro la delta Livia per le cause di sopra esposte... (testimonianza del 17 maggio di Caterina Pierangeli) Havendo io un ragazzo [...] piccolo in fasce quale perché sempre piangeva mi fu detto che era guasto da streghe et per questo piangeva et per questo io non ci perdessi tempo ma facessi guastare la fattura et così io subito me n'andai a casa di donna Livia di Giovanni Bianchi et la pregai che se havesse fatto lei fattura alcuna al detto mio ragazzo di grazia me la guastasse et che non andasse più avanti. Et lei mi disse che non era stregha et che non li haveva fatto cosa alcuna ma se ne venne la detta Livia in casa mia et detto ragazzo lo posai in culla et la detta Livia si mise a capo della culla abbastanza che la mano haveva messa di qua dalla culla et l'altra di la et la veste sua cioè un lembo toccava la testa di detto mio ragazzo et ne stette un pochetto et non potei sentire quel che lei vi dicesse et così doppo detto mio ragazzo non pianse più et restò libero [...] Per Ischia publicamente si dice che la detta Livia sia donna di mala vita cioè strega et fattucchiera et questo è quanto posso dire per verità, (testimonianza del 17 maggio di Vittoria Belisari) Tra le tante convinzioni e superstizioni, più o meno conosciute, che affiorano dal testo, singolare si rivela la dote attribuita alla calamita che, per il suo potere di attrazione, si riteneva capace di magnetizzare l'attenzione d e l l e p e r s o n e e, più p a r t i c o l a r m e n t e , di i n f l u e n z a r n e i s e n t i m e n t i . Bizzarra, del resto, appare anche la procedura suggerita dalla stessa Livia per verificare la sua identità di strega. Quando facevo la Pizzicaria qui d'Ischia venne da me donna Livia di Giovanni Bianchi et mi disse che se io l'havessi voluto dar qualcosa della Pizzicaria che mi havrebbe dato un pezzo di calamita c h e s e r v i v a per far ben v o l e r e d a l l ' i n n a m o r a t i et io non volendoli dar niente non la pigliai et questo è quanto posso dir per verità. (TESTIMONIANZA DEL 1 7 MAGGIO DI CATERINA REGULANTIS) Una volta donna Livia di Giovanni Bianchi venne in casa mia et si rammaricava che lei fosse tenuta per strega et l'era stato detto strega per Ischia et che se volevo conoscere se lei fusse tale dovesse io revoltare la catena all'in su et buttar il sale nel foco, che se fosse stata strega haverebbe orinato et così fue la detta esperienza ma non viddi che orinasse et questo è quanto posso dire per verità. A g g i u n g o questo che la detta Livia volendogli porre in braccio un mio ragazzo piccolo lei mi diceva che non lo voleva pigliare perché già che per Ischia si diceva che lei era strega non voleva in caso che detto ragazzo fusse [...] qualche male esser incolpata Lei et così molta resistenza con dir tali parole et questa è quanto posso dir per verità. (TESTIMONIANZA DEL 1 7 MAGGIO DI ROSA DI FRANCESCO SIMEONE) A questo punto il cancelliere, ritenendo sufficienti le informazioni acquisite, attiva la procedura d'arresto. Due giorni dopo, sabato 19 maggio, Livia viene fermata ed imprigionata a Castro. Il giorno 25 - dopo aver risposto alla prima domanda che per prassi veniva rivolta agli imputati, e cioè se fosse a conoscenza dei motivi della citazione e dell'arresto - rilascia al Vicario apostolico una dichiarazione che, illuminando l'episodio di nuova e più meschina luce, permette di intuire come, da alcuni antichi e non sopiti rancori, doveva essere scaturito l'atto accusatorio. lo mi ritrovo carcerata qui in Castro da Sabbato non so la causa perché mi ritrovi carcerata se non per haver inteso dire che la d e t t a F r a n c e s c a mi h a d a t o q u e r e l a [...] c h e c o n la d e t t a Francesca io ci ho gridato avanti carnevale per causa che diceva io h a v e s s i fatto la ruffiana alla mia figlia. E s e m p r e la detta Francesca mi ha voluto male da ch'io la trovai nel letto con il mio marito et sempre gli ho voluto male et l'ho parlato qualche volta f o r z a t a m e n t e perché se non gli parlavo mio marito mi v o l e v a dare... (TESTIMONIANZA DEL 2 5 MAGGIO DI LIVIA) L'istruttoria si prolungò per un paio di mesi, ma la situazione delle strutture amministrative e giudiziarie di Castro, ormai inconsistenti a causa della lontananza dei Farnese, spinse il vicario, Decio di Paolo, a trasferire il processo presso il tribunale ecclesiastico della limitrofa diocesi di Montefiascone. (5 - segue) NOTE: 1. A causa del disinteresse della famiglia Farnese, già nel 1600 Castro appariva come una città in decadenza: "non fa più che anime 900 [...] l'aria è cattiva, et particolarmente nel tempo dell'estate, il che causa che sia così dishabitata, che certo è una gran compassione che una Città di questa qualità sia senza habitanti..." ; GIRALDI, FRANCESCO, Copia dell'informatione et discorsi dello Stato di Castro, 1600, arch. di Stato di Napoli, carte farnesiane, busta 572, f. 559v; Luzi, ROMUALDO, Storia di Castro e della sua distruzione, Grotte di Castro 1987, p. 14. Nel 1630 così scriveva Benedetto Zucchi: "Non arrivano a 800. anime, né fa cento fuochi. Non vi sono l'ente Persone di progenie antica, e quelle di poco valore, e male unite insieme. Non si vedono più tanti vecchj ed onorati Cittadini, né più Dottori, né Notaj [...] non è troppo tempo che vi abitavano anche l'Auditore, il Fiscale, e Bargelli..."-, ANNIBALI, FLAMINIO MARIA, Notizie Storiche della casa Farnese della fu Città di Castro del suo ducato e delle terre e luoghi che lo componevano, 2 voli., Montefiascone 1817. pag. 10 Attualità LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 locale 400 milioni alle Grazie E' la prima volta che il Santuario della Madonna delle Grazie, di Montefiascone, riceve finanziamenti pubblici per gli indispensabili interventi di restauro e consolidamento. Si tratta di 400 milioni che la Regione Lazio ha stanziato di recente, per l'interessamento di Laura Allegrini, consigliere regionale, che ha fatto inserire l'antica chiesa di Montefiascone nel piano finanziario previsto dalla legge 67/1990 per le opere di restauro a favore delle chiese della provincia di Viterbo. Finora tutte le spese inerenti ai continui lavori per mantenere agibili il santuario mariano, sono stati a carico della comunità parrocchiale. Ma si è trattato sempre di interventi parziali che, come palliativi, hanno alleviato i mali ma non li hanno guariti. E quello peggiore, riferito al complesso monumentale delle Grazie, è l'umidità che salendo dal pavimento è arrivata a minare la stessa stabilità dell'edificio sacro, oltre a distruggere, nel corso dei secoli, le tante opere pittoriche che l'adornavano. E sarà proprio lo smantellamento della pavimentazione, con le relative opere di bonifica del suolo, il primo degli interventi che saranno possibili grazie ai contributi regionali. Ma la chiesa rinascimentale ha bisogno Rubrica a cura di Umberto Ricci anche del rifacimento del tetto, oltre alle restanti opere che interesseranno, oltre alla chiesa, anche i locali dell'attiguo ex-convento dei Padri Maristi che ebbero in cura il santuario nei secoli passati. Questi ha una storia antica. Il primo documento che si riferisce al complesso monumentale delle Grazie è una Bolla di Papa Giovanni XXII, datata da Avignone, il 9 marzo 1333: "Si concedono indulgenze a quei buoni Falisci che hanno concorso all'erezione dell'ospedale sotto l'invocazione della Madonna". Infatti è di quell'anno la costruzione di un ospedale per i pellegrini che transitavano sulla via Francigena, proprio nel luogo dove in seguito sorse il santuario e all'ospedale fu annesso anche un convento. La costruzione della chiesa, un vero gioiello di arte rinascimentale, vide gli interventi dei famosi architetti Donato Bramante e Michele Sanmicheli che erano stati chiamati a Montefiascone, nei primi anni del '500, dal vescovo Alessandro Farnese, il futuro Papa Paolo III, per la costruzione della basilica di S. Margherita. Le più importanti opere di restauro del santuario risalgono agli anni 1905-1906, in occasione dell'incoronazione dell'immagine della Vergine, un prezioso dipinto del secolo XIV. La solenne cerimonia fu presieduta dal cardinale di Gradoli, Domenico Ferrata e vi parteciparono tutti i vescovi dell'Alto Lazio. Alla Rocca tornano i Papi Al termine dei lavori di restauro della Rocca dei Papi, che si sono conclusi di recente, per quanto riguarda il recupero funzionale dell'imponente palazzo che domina il colle di Montefiascone, alcuni saloni sono stati intitolati ai pontefici che maggiormente si adoperarono alla sua costruzione, al suo ampliamento o alle successive fortificazioni. Finora sono stati soltanto due i papi accontentati: Innocenzo III (Lotario di Segni, 1198-1216) che tolse, con le armi, Montefiascone dal dominio dell'imperatore Enrico VI di Svevia; fortificò ed ingrandì la Rocca e vi trascorse lunghi periodi nel 1199-1207 e 1213. E Leone X (Giovanni dei Medici, 15131521), sotto il cui pontificato Montefiascone e la Rocca raggiunsero il massimo splendore. Infatti questo papa soggiornò a Montefiascone per diverse estati circondato dalla sua splendida corte composta da insigni artisti e letterati far cui Michelangelo Buonarroti, Antonio da Sangallo, Pietro Bembo e Jacopo Sadoleto. Ma sono ben 36 i papi che soggiornarono a Montefiascone, specie durante l'estate: da Stefano X (Federico di Lorena, 1057-1058), fino a Clemente Vili (Ippolito Aldobrandini, 1592-1605). La speciale commissione comunale che dovrà intitolare gli altri saloni, i viali del magnifico giardino e pertinenze varie, ad altrettanti pontefici, si trova davvero in difficoltà per le scelte da operare. Comunque al più illustre dei pontefici che ebbero rapporti con Montefiascone e fu colui che elevò il borgo falisco a rango di città e di sede vescovile, gli è già stato dedicato l'ampio piazzale prospiciente la Rocca. Si tratta di Urbano V (Guglielmo Grimorad, francese, 1362-1370), il quale, riportata la cattedra papale da Avignone a Roma, trascorse le vacanze Pasquino e la raccolta dei rifii Pasquino, il popolare fustigatore del malcostume romano, si è fatto vivo a Montefiascone. Forse è venuto a villeggiare sul fresco colle falisco, lasciando per un po' quel piedistallo di marmo in quella stradina nei pressi di piazza Navona, dove da quattro secoli, frusta i romani con i suoi epigrammi. Credeva di riposarsi lontano dai clamori della Capitale e non avrebbe pensato mai di riprendere la micidiale penna in mano. L'ha dovuto fare, suo malgrado, quando si è imbattuto con l'inciviltà di quei montefiasconesi che non intendono usufruire della raccolta differenziata dei rifiuti, ma anzi la ostacolano in mille modi. E così Pasquino ha scritto il suo bello epitaffio su una campana verde, quella che dovrebbe servire per la raccolta della carta. E la "pasquinata" puntuale e inflessibile, vergata con mano sicura è questa: "La raccolta differenziata si fa con il cervello, non con chi non capisce!" Per chi non lo sapesse Pasquino è il nome di una statua tronca e monca, appoggiata a Palazzo Braschi, su cui mani rigorosamente anonime appendono, fin dall'agosto 1501, ogni sorta di denuncia contro il potere e i prepotenti. E contro i vandali, quali possono considerarsi coloro che lasciano ogni rifiuto ingombrante ai lati dei cassonetti o li disseminano ovunque, come avviene a Montefiascone. Famosa la "pasquinata" contro Papa Urbano Vili Barberini, colpevole di aver spogliato e distrutto gli antichi monumenti romani: "Quello che non hanno fatto i barbari, lo hanno fatto i Barberini". Ma riuscirà Pasquino a far prendere coscienza civile ai tanti "barbari" che sporcano la città? estive nel palazzo pontificio di Montefiascone, per tre anni: 1368-1369 e 1370. Altri papi da prendere in considerazione per le varie intitolazioni sono, senz'altro, Martino IV (Simone de Brie, 1281-1285), il quale appena fu eletto a Viterbo si rifugiò sulla Rocca di Montefiascone, che fece fortificare e rendere davvero inespugnabile e dove ricevette il re di Napoli, Carlo I d'Angiò, Eugenio IV (Gabriele Condulmaro, 1431-1447) che operò i più importanti restauri della Rocca, andata in malora; Paolo III (Alessandro Farnese, 1534-1549) che era stato vescovo di Montefiascone per venti anni. Fortificò ancor più e abbellì la Rocca dove trascorse varie estati. L'ultimo papa che mise piede a Montefiascone fu Pio IX, il 3 settembre 1857, di passaggio da una visita pastorale in Toscana. Ed infine una curiosità: l'attuale pontefice, Giovanni Paolo II, venne a Montefiascone nel 1946, da giovane sacerdote, e visitò la basilica di S. Flaviano. Degrado alle Cannelle C'è una zona d'ombra, una sorta di triangolo delle Bermude, che a Montefiascone nessuna amministrazione comunale è riuscita a riscattare da un degrado vergognoso che dura ormai da decenni. Con l'aggravante che si tratta di un ambiente del centro cittadino e non, come si potrebbe pensare, di dirupi, anfratti o fossi della più lontana desolata campagna. Parliamo piuttosto di un quartiere, quello delle Cannelle che, dalle immediate adiacenze del centralissimo piazzale Roma, si estende sotto Prato Giardino, lambisce la statale Umbro Casentinese e va a sfociare con i nuovi insediamenti urbani nella zona Cardinal Salotti. In questa landa desolata, seppure intensamente abitata, insiste anche la millenaria basilica di S. Flaviano, i cui dintorni non si sottraggono allo stato di abbandono e di incuria che caratterizza l'intera zona. Ma facciamo un po' di chiarezza e prendiamo in esame, prima di tutto, via delle Cannelle che una volta, e questa la dice lunga, si chiamava via del Fosso. Perché nel passato vi scorreva un corso d'acqua nel mezzo di un fosso scosceso e invaso da vegetazione, inospitale per l'uomo ma non per ogni sorta di animale. E tale è rimasto in barba al fatto che, sui declivi del fosso sono sorte decine e decine di abitazioni. Basta sporsi dal muretto sulla Cassia per rendersi conto del degrado in cui versa via delle Cannelle. La strada è sconnessa e quasi impraticabile. Sul versante sotto Prato Giardino c'è di tutto e di più: dalle case diroccate, tetti sfondati, rifiuti di ogni genere che costituiscono vere e proprie discariche a cielo aperto, roveti e arbusti inselvatichiti. Insomma un degrado da quarto mondo. Scendendo lungo la via, incrociando le dita, si va a finire nella zona dell'ex-molino Borghesi, demolito per far posto ad un insediamento commerciale il cui cantiere non è mai stato aperto. Al suo posto c'è come un grande cratere dove cresce di tutto. Sul lato sinistro si diparte una viuzza stretta e pericolosa, senza nome e senza nulla che possa identificarla come una strada, tanto è degradata. Eppure serve per immettere il traffico su via Cardinal Salotti e raccordare il traffico tra la statale Umbro Casentinese e la Cassia. E gli abitanti della zona sono davvero sull'orlo di una crisi di nervi. Non sanno più a chi santo rivolgersi ed hanno piene le scatole delle promesse elettorali che si ripetono non da oggi e non da ieri, ma da sempre. Dalle prime elezioni del 1948: dateci il voto che sistemeremo il quartiere. Una presa in giro che dura ormai da oltre mezzo secolo. Ci sembra un po' troppo. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 NOTA DI AGRICOLTURA Ditemi QGt){?®[F[ÏH(22Q®KIQ voi Um miliardo di dollari equivale a circa duemila miliardi di lire, vale a dire moltiplicato per duemila. Il progetto dello scudo spaziale americano, senza avere la certezza che funzionerà, costerà migliaia di miliardi di dollari; moltiplicate i dollari per duemila e vi renderete conto che potrebbe costare quasi quanto la produzione lorda annua dell'Italia. Attualmente nei paesi ricchi della terra vanno di moda i fuoristrada: lucidi, cromati, ornati di plastica e super accessoriati; sono tutto fuorché fuori strada, non essendo in grado di sopportare neanche lo sfregamento di un cespuglio di rose sulla carrozzeria. Ma in compenso costano molte decine di milioni, sono grandi come carri armati, hanno le gomme larghe come un rullo compressore, occupano molto spazio e consumano inutilmente molto carburante. Con il regolamento comunitario 2078 sono state introdotte le colture a perdere. Alcuni agricoltori, con il fuoristrada scintillante e l'autoradio a tutto volume, si recano sul campo nudo ed abbandonato, spargono con movimento stanco ed annoiato, un pò di semi, poi partono sgommando a tutta birra per mettersi in fila sulla porta dell'ufficio, eletto a m o d e r n a mecca, per fare la domanda di contributo. Da quando è in vigore l'agenda duemila, molti hanno scoperto l'agricoltura biologica. Ma a cosa serve? Forse serve per ottenere il contributo della Unione Europea o forse serve come passatempo per chi ha la pancia piena e vuol giocare a fare l'agricoltore originale? O forse serve a cose che io non capisco o non conosco? Intanto l'Istituto I n t e r n a z i o n a l e di R i c e r c h e sull'Alimentazione avverte che nel 2002 ci saranno in tutto il m o n d o c i r c a un m i l i a r d o e m e z z o di p o t e n z i a l i m o r t i di fame, essendo condannati a vivere nella miseria tanto profonda da consumarsi come una candela, giorno per giorno per denutrizione. Ogni giorno ne muoiono circa 25 mila. Il 10% dei bambini dei paesi poveri, muoiono prima di aver compiuto i cinque anni. Un altro problema enorme è la diminuzione continua delle risorse idriche. Entro il 2025 circa 50 paesi dell'Asia, per un totale di oltre tre miliardi di persone rimarranno senz'acqua. E senza acqua si muore. Nel XXI secolo non sarà il petrolio la maggior ricchezza di quei popoli, ma l'acqua. Nell'opulenta Europa i problemi sono altri. Le ferie sono terminate e si riprende il solito tran-tran quotidiano. L'abbronzatura di cui eravamo orgogliosi appena ritornati, pian piano scompare e rimane una pelle bianchiccia, secca e grinzosa. Ed allora quale è il grosso problema? Ridare alla nostra povera e martoriata cute: morbidezza, luminosità ed una certa consistenza. Si massaggia la pelle con la crusca, farina, olio, sale e con tutti gli ortaggi che ci vengono suggeriti dai più stravaganti consiglieri. Si iniziano diete antiossidanti, idratanti, ecc..., a base di pomodori, carote, peperoni, insalate, e così di seguito. Poi c'è l'inizio dell'anno scolastico, ed iniziano le diete anti-stress e per sviluppare la memoria, mentre quasi la metà dei nostri bambini sono sovrappeso per l'abbondanza di nutrizione. La televisione pubblicizza dolciumi, bibite, patatine fritte e merendine varie, molto richiesti dai bambini che passano ore davanti al televisore. Gli adulti ormai non hanno più il problema di assicurarsi il pane quotidiano. Allora ogni tanto si riscopre la dieta mediterranea che è molto originale e fa moda. I nostri avi, per combattere la fame, che era una spaventosa calamità dell'epoca, ricorrevano a tutte le risorse dei terreni, dei laghi o del mare, veniva mangiata qualunque cosa che fosse idonea ad essere messa sotto i denti. Oggi mangiare verdure, ortaggi, legumi, pesci cucinati nei modi più folcloristici non serve più per calmare i crampi della fame, ma semplicemente per variare la dieta. Poi ci sono gli alimenti funzionali, che vengono prodotti introducendo nei cibi, speciali sostanze per favorire alcune funzioni dell'organismo. Ci sono gli alimenti probiotici a base di batteri che aiuterebbero a prevenire il cancro. Alimenti pre-biotici che favoriscono lo sviluppo di batteri utili. Alimenti simbiotici che contengono ambedue le qualità sopradescritte. Intanto gli ambientalisti ed altri ben pensanti protestano contro i cibi provenienti da organismi geneticamente modificati. Amici lettori, ditemi voi in che mondo siamo. Gimberto pag. 11 (2gGP®Offe I n f o r m a z i o n i di d i f e s a d e l l e c o l t u r e e di politica a g r a r i a a c u r a d e l Dott. A g r . M a s s i m o A n g e l o n i V i a V e r e n t a n a , 2 7 - M o n t e f i a s c o n e - Tel. 0 7 6 1 / 8 2 0 3 1 0 e-mail: [email protected] (segue dal numero precedente) Il CBPA si basa su criteri di flessibilità sia nel tempo che nello spazio per tenere conto di: • variabilità delle condizioni agro-pedologiche e climatiche italiane; • nuove conoscenze nel comparto ambientale; • miglioramenti nel settore genetico; • miglioramento nelle tecniche colturali; • nuovi prodotti per la fertilizzazione e la difesa delle piante; • miglioramenti nel trattamento degli effluenti zootecnici e delle biomasse di diversa provenienza convenientemente utilizzabili; • cambiamenti di indirizzo del mercato dei prodotti agricoli; • nuove tecniche di allevamento e di nutrizione animale. Il CBPA deve ottimizzare la gestione dell'azoto nel sistema suolo/pianta (esistente, entrante, uscente) in presenza di colture agricole che si succedono e alle quali occorre assicurare un livello produttivo e nutrizionale economicante ed ambientalmente sostenibile al fine di minimizzare le possibili perdite con le acque di ruscellamento e di drenaggio superficiale e profondo. Ai fini del presente CBPA vengono richiamate alcune definizioni in parte desunte dalla direttiva: • per composto azotato si intende qualsiasi sostanza contenente azoto, escluso l'azoto allo stato molecolare gassoso; • per bestiame si intendono tutti gli animali allevati per uso o profitto; • per fertilizzante si intende qualsiasi sostanza contenente uno o più elementi fertilizzanti, applicata al terreno per favorire la crescita della vegetazione, compresi gli effluenti zootecnici, i residui degli allevamenti ittici e i fanghi degli impianti di depurazione (ai fini del presente CBPA si considerano principalmente i fertilizzanti azotati); • per concime si intende qualsiasi fertilizzante minerale, organico, organo-minerale, prodotto mediante procedimento industriale; • per effluente zootecnico si intendono le deiezioni zootecniche o una miscela di lettiera e di deiezioni zootecniche, anche sotto forma di prodotto trasformato; • per applicazione al terreno si intende l'apporto di materiale al terreno mediante distribuzione sulla superficie del terreno, iniezione nel terreno, interramento, miscelazione con gli strati superficiali del terreno; • per percolazione si intende il passaggio agli acquiferi sottostanti dell'acqua in eccesso rispetto alla capacità di ritenzione idrica del terreno e per lisciviazione il trasporto di composti chimici mediante l'acqua di percolazione; • per scorrimento superficiale si intende il movimento sulla superficie dell'acqua in eccesso rispetto a quella in grado di infiltrarsi nel terreno. Per ottenere un rapporto corretto fra agricoltura, fertilizzanti azotati e ambiente è essenziale avere una conoscenza approfondita del contesto agronomico nel quale i fertilizzanti vengono impiegati. L'impatto di un particolare tipo e di una certa quantità di prodotto impiegato dipende da una serie complessa di parametri ambientali e antropogenici che favoriscono od ostacolano la mobilizzazione delle diverse sostanze organiche ed inorganiche dalla superficie verso l'atmosfera per volatilizzazione e, più spesso, per infiltrazione verso gli strati più profondi del suolo. Di fatto per valutare i rischi di possibile contaminazione delle acque superficiali o profonde occorre stabilire preliminarmente quali siano i parametri climatici generali. Successivamente bisognerà impostare la fertilizzazione azotata su semplici bilanci tra quanto azoto ogni coltura deve assorbire per far fronte, senza insufficienze e senza eccessi, al suo fabbisogno fisiologico, e quanto azoto il terreno mette a disposizione di ogni coltura; se la fornitura naturale di azoto, come quasi sempre accade, è inadeguata ai fabbisogni colturali, la fertilizzazione deve colmare le insufficienze in modo da renderne massima l'utilizzazione da parte delle colture e, contemporaneamente, minima la dispersione per dilavamento. Per ogni coltura sono disponibili dati analitici che indicano le quantità di azoto assorbito ed il ritmo del suo assorbimento. Per ogni terreno è possibile stimare l'offerta di azoto che esso è in grado di fornire prontamente e il ritmo stagionale di questa. L'entità della fornitura di azoto è in funzione delle scorte di questo elemento presenti nel terreno, oltre che degli eventuali dilavamenti. Il ritmo è a sua volta dipendente dalle Condizioni, stagionalmente variabili, di temperatura e di umidità, e dalle condizioni di aerazione del terreno, funzione della tessitura, della struttura, ecc. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 10 Taccuino economico e tributario 1 1 2001 a cura del Dott. Franco Radicati * Nonostante questa edizione de "La Voce" sia già in parte dedicata all'argomento, non possiamo esimerci dal riferire in merito agli effetti che la tragedia occorsa in New York ha avuto e presumibilmente avrà nel prossimo futuro sull'economia di tutto il pianeta. Pur volendo evitare ogni commento di carattere morale e politico e limitandoci al solo versante economico, la perdita di ogni certezza da parte del mondo occidentale nel suo complesso avrà ripercussioni devastanti. Come è stato già detto in più occasioni, anche in economia il mondo non sarà più lo stesso. Con il gravissimo attentato infatti le aspettative dei mercati internazionali hanno subito un gravissimo colpo. Il primo nemico dell'economia è sempre stato il pessimismo degli operatori e, dopo l'accaduto, una ondata di nere previsioni ha investito borse e mercati. Ora gli analisti stanno rivedendo al ribasso le previsioni di crescita sia degli Stati Uniti che degli altri paesi occidentali. * Un quadro più preciso si avrà soltanto nelle prossime settimane, soprattutto a seguito delle decisioni politiche che saranno prese dal governo degli Stati Uniti e dai suoi alleati in risposta agli attacchi terroristici. La decisione che verrà presa potrebbe peggiorare le aspettative e la fiducia di operatori e consumatori. Gli economisti sono in particolare preoccupati dall'andamento della domanda negli Stati Uniti, perchè è da essa che dipendono in questo momento i destini dell'economia globale. Già da diversi mesi i consumi privati e gli acquisti dei beni durevoli (es. abitazioni) negli USA sono in calo, anche a causa del disavanzo della bilancia commerciale che deriva dall'apprezzamento del dollaro. La diminuzione dei consumi può infatti comportare una riduzione di investimenti da parte delle imprese ed una minore produzione, con conseguenti licenziamenti di personale (come già avvenuto nel settore dei trasporti aerei) ed aumento della disoccupazione. Ciò farebbe calare ulteriormente i consumi, innestando un circolo vizioso a carattere recessivo. Che fare per impedire il verificarsi di questo scenario? Gli economisti ritengono necessario sostenere la domanda attraverso la spesa pubblica (che in particolare sarà indirizzata al settore della difesa nazionale). Gli Stati Uniti, che hanno un forte surplus di bilancio pubblico, potrebbero infatti utilizzarlo per arrestare il rallentamento dell'economia. * Anche l'Europa potrebbe subire le conseguenze dell'andamento recessivo dei mercati internazionali, tanto più che le previsioni di crescita per il 2001 sono già state riviste al ribasso. La situazione però non consente di attuare la stessa politica degli Stati Uniti. I paesi membri Ue sono infatti vincolati al contenimento della spesa pubblica dal patto di stabilità teso a ridurre i deficit nazionali, nel rispetto dei parametri fissati dal Trattato di Maastricht. Alcuni paesi europei potrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di finanziare la maggiore spesa pubblica aumentando il debito pubblico. Ciò però è vietato dagli accordi di Maastricht e le conseguenze sarebbero più gravi nel nostro paese che ha un debito pubblico molto più elevato degli altri partner europei. * Le conseguenze per l'Italia non finirebbero qui: si stima che nei prossimi mesi le nostre esportazioni verso gli Stati Uniti potrebbero scendere del 10%, con le gravi ripercussioni che si possono immaginare. Gli Stati Uniti sono per noi il terzo paese per le esportazioni; vendiamo in America beni di produzione italiana per circa 23 miliardi di dollari e ne importiamo per circa 11 miliardi di dollari, con un saldo netto a nostro favore di 12 miliardi di dollari (cioè 25 mila miliardi di lire). Considerate queste cifre, una riduzione significativa delle vendite destinate negli Usa desta non poca preoccupazione, tanto più che il calo di esportazioni dovrebbe toccare i settori più tradizionali del made in Italy, quale moda, alimentare e arredamento. Ma anche le entrate derivanti dal turismo, che costituiscono una importante fonte di ricchezza del nostro Paese, hanno subito un impatto immediato sui prezzi, e si prevede che avranno ripercussioni più gravi nell'andamento di tutto il comparto; la più generale perdita di fiducia dei consumatori nell'economia potrà acuire tale situazione, per la conseguente minore propensione a spendere. Infine, si è avuto un immediato riscontro sul fronte inflazione, dove il calo di fiducia dei consumatori è stato sicuramente accresciuto dall'attacco terroristico negli USA. Il calo dei consumi delle famiglie italiane ha infatti ridotto il dato tendenziale dell'inflazione in Italia al 2.6% nel mese di settembre, contro il 2.8% di agosto. Secondo le prime stime del dato ufficiale dell'ISTAT a livello nazionale, a fine anno l'indice del costo della vita sarà il più basso rispetto agli ultimi 11 mesi. Tutto ciò potrà comportare in fine una diminuzione della ricchezza prodotta in Italia. Già il governo ha stimato che nell'ultima parte del 2001 il prodotto interno lordo aumenterà solo del 2% mentre la previsione iniziale era del 2.4%, e nel 2002 si prevede una crescita massima del 2.5% contro il 3.1% delle stime precedenti. A questo punto ci si può solo augurare che prevalga il buon senso da parte di tutti e che la reazione tesa a punire i colpevoli dell'attacco terroristico - se pur comprensibile sotto altri profili - non contribuisca a scatenare reazioni a catena che possono compromettere ìl già precario equilibrio economico del pianeta. C o n c e r t o Sabato 22 settembre nella Chiesa parrocchiale del Corpus Domini si è tenuto un concerto vocale e strumentale prò chiesetta di San Pancrazio. Per l ' o c c a s i o n e , artisti di vario g e n e r e , locali e non, si sono esibiti regalando al pubblico interessato e partecipe una piacevole serata. Con l'occasione è stato inaugurato anche il nuovo organo parrocchiale. I pezzi eseguiti erano di vario genere: il maestro Paolo Rudolf, amico ed estimatore delle Coste, ha proposto brani di musica folklo- a l l e Settembre L'immane tragedia avvenuta negli Stati Uniti d ' A m e r i c a ha c a u s a t o un f o r t i s s i m o impatto emotivo nella pubblica opinione, contribuendo ad evocare uno scenario bellico dai contorni sempre più inquietanti. La doverosa ed umana solidarietà espressa alle vittime innocenti, nonché la f e r m a c o n d a n n a del t e r r o r i s m o c o m e mezzo di lotta politica, h a n n o contribuito ad unire i popoli dell'emisfero occidentale verso un comune intento. Risulta piuttosto difficile in questo frangente procedere ad un'analisi razionale ed obiettiva dei fenomeni suddetti, senza lasciarsi prendere da pulsioni istintive o giustizialiste. Posso soltanto permettermi di dubitare che l'eventuale cattura di Osama Bin Laden contribuisca a risolvere su scala planetaria il problema del fondamentalismo islamico. Vi saranno, infatti, sempre dei nuovi adepti pronti a prenderne i m m e d i a t a m e n t e il posto, spinti dal fanatismo e da un inevitabile effetto emulativo. L'integralismo islamico trae la propria forza dalla situazione di estrema povertà e di diseguaglianze sociali in cui versano i Paesi del M e d i o O r i e n t e , nei q u a l i u n ' o n n i p o t e n t e c l a s s e d i r i g e n t e d e t i e n e il m o n o p o l i o per lo sfruttamento delle immense risorse ivi esistenti, ovviamente con la connivenza degli Stati occidentali, principali fornitori delle necessarie competenze tecnologiche per l'estrazione degli idrocarburi. Le rendite così ricavate non vengono reinvestite per favorire lo sviluppo industriale ed economico delle rispettive comunità locali, ma per la costruzione di immensi palazzi reali e, talvolta, di opere pubbliche faraoniche ed inutili. La tormentata e mai risolta questione araboisraeliana, inoltre, contribuisce a gettare benzina sul fuoco dell'odio anti-occidentale. L'integralismo e l'intolleranza religiosa, frutto dell'ignoranza e della disperazione, si comb a t t o n o più e f f i c a c e m e n t e c o n le a r m i della democrazia (in numerosi Paesi arabi vigono tuttora sistemi di governo fondati su colpi di stato militari, monarchie assolute o presidenti-dittatori nominati a vita) e della cultura (la maggioranza dei bambini conosce a memoria i versetti del Corano ma non sa né leggere né scrivere). Debbo, infine, constatare con amarezza che le stragi ci riguardano soltanto quando attentano il nostro benessere sociale ed economico. In tutti gli altri casi analoghi del nostro recente passato (ex-Jugoslavia, Cecenia, Iraq, Kurdistan, Timor est, Sri Lanka, Filippine solo per citarne alcuni) la famosa "comunità internazionale" non ha mosso un dito o, quando lo ha fatto, i buoi erano già fuggiti dalla stalla. C o s t e ristica tedesca con la sua fisarmonica. Varie sono state le esecuzioni per organo eseguite magistralmente dal maestro Alessandro Forlini (pianista e insegnante romano), dal nostro Tommaso Mariottini (direttore del coro del Corpus Domini da un anno), dal maestro Roberto Bracaccini, che ha dimostrato la sua bravura non solo come organista ma anche c o m e direttore del coro del G r e g o r i a n o "Quilisma". Questo gruppo, di recente formazione, ha eseguito con cura e innegabile bravura pezzi di musica sacra, andando a toccare gli animi di Dott. Marco Marianello tutti. Non poteva e non doveva mancare l'esibizione del prof. Settimio T r a p è (organista della C a t t e d r a l e ) , c h e ha m o s t r a t o a l c u n e potenzialità del nuovo organo. D u l c i s i n f u n d o , la s o p r a n o A n n a Rita C u c c o d o r o (ormai ben nota c a n t a n t e ) , ha interpretato con professionalità, sentimento e con una voce raffinatissima, due pezzi noti e godibili per qualsiasi pubblico: "l'Ave Maria" di Schubert e il "Panis Angelicus" di Frank. Il Parroco don Giuseppe Fucili e tutta la comunità parrocchiale ringraziano gli artisti per aver donato di cuore i loro talenti! Lucia Trapè LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 11 Dignità e missione della donna -1 Affrontando l'argomento della dignità e missione della donna (v. La Voce del settembre scorso), era d'obbligo far cenno alla questione femminile, che è stata particolarmente dibattuta nell'ultimo quarto del secolo scorso, e alle posizioni prese dalla cultura laica e da quella di segno cattolico. Oggi se ne parla meno, ma non perché abbia perduto di importanza, che anzi le offese alla dignità della donna sono in aumento, ma perché è cambiato il costume. Ma come criterio di discernimento non ci pare utile fare riferimento al costume, ma piuttosto di andare alla ricerca del disegno di Dio sulla donna e sulla fiducia che Lui, il Creatore, ha riposto in lei. In questo cammino ci affidiamo alla rivelazione divina e al ruolo che Gesù stesso ha assegnato alla donna nel piano della salvezza. Ci In principio Dio creò il cielo e la terra" Sono queste le prime parole di un libro noto con il titolo "Bibbia", che contiene una serie di scritti ritenuti sacri e ispirati da Dio stesso. A queste parole fa seguito una descrizione ordinata delle opere della creazione compiute nell'arco di sei giorni, nella quale si afferma che tutti gli esseri che abitano il cielo, la terra, il mare sono creature di Dio. Alla fine del sesto giorno Dio pose mano alla creazione dell'uomo: "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò, Dio li benedisse e disse loro: 'Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra...' Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona" (Gen. 1,27-28. 31). Nel cap. 2 della Genesi si legge una seconda versione della creazione dell'uomo e della donna: "Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua nei canali per irrigare tutto il suolo; - allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente... E il Signore Dio disse: 'Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile...' Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolto all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: "Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna (isha) perché dall'uomo (ish) è stata tolta". Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. (Gen. 2,48-7,18,21-24). La coppia umana al centro della creazione Nel disegno di Dio la coppia umana è al centro della creazione. Dio stesso affida con fiducia alla coppia umana il mandato della procreazione, di riempire la terra, di custodirla. Pari è la dignità dell'uomo e della donna, ciascuno di essi porta impressa l'immagine di Dio; insieme, soprattutto nell'amore reciproco, sono testimoni di Dio-Amore, che si compiace delle opere da lui create, ma soprattutto della coppia umana, di cui segue le vicende e la storia con la sua benedizione. La fiducia di Dio Creatore impegna la coppia umana nell'unione fedele, indissolubile, alla ricerca dell'integrazione reciproca, non nel senso di annullare gli aspetti positivi della personalità di ciascuno, ma nel significato di accoglierli come dono, alla ricerca della pienezza di comunione. Così, come l'aveva espressa il primo uomo di fronte alla prima donna: "Questa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa". La tentazione. La caduta . La speranza Il racconto biblico introduce nello scenario sereno del giardino, dove la coppia umana viveva serenamente in confidenza con il Creatore, un essere maligno nascosto sotto le vesti di un serpente. Questi cerca di entrare in dialogo proprio con la donna e con abilità le suggerisce di non rispettare un divieto del Signore, rassicurandola che, se avesse dato retta al suo consiglio, ambedue sarebbero diventati come Dio, conoscitori del bene e del male. Una tentazione non tanto di gola, ma di ambizioso orgoglio. La donna si lasciò convincere e coinvolse in questa disobbedienza anche il marito. "Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi" (Gen. 3,7). Ebbero chiara la percezione che il rapporto reciproco e con la natura era cambiato. Cambiato anche il rapporto di amicizia con Dio. Si nascosero e quando il Signore chiamò l'uomo, questi si rifugiò in bugie puerili e giunse perfino ad accusare di colpa lo stesso Dio per avergli dato quella donna: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato" (Gn. 3,12). La "donna" è tutto in casa: dona serenità al marito e gioia ai figli! Li riconoscete ? Dio assume la funzione di giudice che emette le sentenze: per il serpente c'è la maledizione; per l'uomo ci sarà un futuro difficile, di fatica e di fame; per la donna, le difficoltà familiari e una condizione di subordinazione rispetto all'uomo. Ma al tempo stesso Dio annuncia la vittoria di una donna sul demonio: "Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". (Gen. 3,15) Il Signore Dio assicura che la donna si schiererà dalla sua parte nella lotta contro il peccato e darà un contributo speciale alla redenzione dell'umanità. Anche il profeta Isaia parlerà di una donna vergine che concepirà e partorirà un figlio che si chiamerà Emanuele (= Dio con noi) (Is. 7,14) Sappiamo che la donna che avrà questo ruolo è Maria, la Madre di Gesù, l'Uomo-Dio. Ma S. Paolo nella lettera ai Galati, 4,4 nel parlare dell'evento dell'Incarnazione scrive: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna,... perchè ricevessimo l'adozione a figli" S. Paolo non ignorava il nome di Maria, ma non la nomina, quasi a riconoscere in Maria ogni donna, presente e partecipe nell'evento dell'Incarnazione. Gesù e la Donna Nella cultura ebraica del tempo di Gesù la donna era indubbiamente apprezzata per il servizio della maternità, per l'impegno nell'educazione dei figli e nell'amministrazione della casa; ma nell'ambito della vita religiosa e sociale aveva molti limiti: non era valida la sua testimonianza, poteva essere ripudiata dal marito per qualsiasi motivo, e se commetteva adulterio si esponeva alla morte per lapidazione. Il pio giudeo nella preghiera quotidiana manifestava la gratitudine al Signore con queste parole: "Sia tu benedetto, o Signore nostro Dio, perchè non mi hai fatto né pagano, né donna, né ignorante"; mentre la donna pregava così: "Sia tu lodato, o Signore, perchè mi hai creato secondo la tua volontà". Gesù demolirà queste barriere e restituirà alla donna la sua vera dignità e la coinvolgerà nell'annuncio del Vangelo. Il primo incontro significativo di Gesù con una donna fu quello con la samaritana al pozzo di Giacobbe. Apparteneva ad un gruppo religioso considerato eretico ed era una peccatrice notoria. Gesù è solo e rivolge per primo la parola alla donna: "Dammi da bere". La donna risponde in modo arrogante; ma Gesù con pazienza la conduce sulla via della conversione e della fede, sì da farsi apostola di Gesù. Il vangelo nota: "In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stessa a discorrere con una donna". (Gv. 4,27) Altra meraviglia, anzi più maliziosa, viene riferita da Luca, 7,36-50. Uno dei farisei aveva invitato Gesù a mangiare a casa sua. Quando Gesù era a tavola, una peccatrice di quella città venne con un vasetto di olio profumato, e stando dietro, presso i suoi piedi, piangendo cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sè: "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca" (Le. 7,37). Si potrebbero citare altri episodi di comprensione, di perdono e di conversione di donne peccatrici. Ma l'attenzione delicata e commossa di Gesù si posò spesso su donne malate o in lacrime per la perdita di persone care. La donna avvertì questa delicatezza e i Vangeli ci parlano di donne che forse a turno seguivano Gesù per servirlo. Alcune di queste lo accompagnarono anche lungo il tragitto di Gesù, carico della croce, che lo condusse al Calvario e assistettero Gesù stando ai piedi della croce. E' spontaneo rilevare questo amore coraggioso di un gruppo di donne per Gesù, mentre gli apostoli lo avevano abbandonato, vinti dalla paura. Piace qui ricordare anche l'intervento della moglie di Pilato in favore di Gesù per evitargli la crocifissione. La mattina di Pasqua un gruppo di donne che avevano assistito alla crocifissione e morte di Gesù, di buon mattino, vollero recarsi alla tomba di Gesù per completare con i profumi la sepoltura del suo corpo. E Gesù volle premiare quell'amore coraggioso e generoso, presentandosi a loro nel fulgore della risurrezione e affidando loro l'annuncio di quell'evento perchè lo raccontassero agli apostoli. La fede in Cristo Gesù morto e risorto è l'anima del Vangelo e piace pensare che Gesù scegliendo quel gruppo di donne fedeli, volesse affidare questo messaggio di salvezza a tutte le donne credenti, perchè avessero a comunicarlo ai loro figli di generazione in generazione. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 10 W' è:/ '¡¿y f|F ilf Bimestrale di attualità, tecnica e cultura • • • • • • • • < tt•8 d. » l a via per l'eccellenza Una lanterna di stelle Novanta metri in verticale Passaggio a nord ovest Marmo all'Hotel Eggers La foresta incantata Calcestruzzi autocompattanti Mapei-Quick Step vittoriosa in 7 nazioni / 'e ^ : \ \ \ x X «^ 1 / / / / '/ ' c e 5 :: 1 y p£ ¿L p Mk £ f §| il | I "g *! -E t | *l a c V J K p j l • ¡gì l i •US £ <O. 'i z s m ^ tf'iiidMB .Im-MfsM E' la copertina della rivista bimestrale MAPEI - n. 48 (Aprile 2001). In prima pagina abbiamo la fotografia della cupola di S. Margherita con in basso la chiesa di S. Francesco. La tiratura di questo numero è di 110.000 copie. Distribuzione in abbonamento postale: in Italia 96.000 copie, all'estero 7.000 copie. Oltre alla copertina ci sono 4 pagine centrali (che riporteremo in seguito), dove si parla dei lavori effettuati nel cupolino della Chiesa, con la descrizione dei vari lavori e con l'intervento del materiale della MAPEI. 127.000.000 intorno al miliardo. avuto £. 80.000.000. Dalla Regione Lazio abbiamo ottenuto solo £. mentre le spese si sono aggirate Dalla Curia di Viterbo abbiamo TVitto il resto l'abbiamo realizzato con le offerte della popolazione, che ci tiene alla sua Chiesa Madre. Naturalmente abbiamo ancora un grosso buco da saldare! L a nostra non è una "chiesa comune", è un vero e proprio monumento, che ha bisogno continuo di manutenzione... Dobbiamo rendere conto ai nostri antenati che ce l'hanno lasciato e ai posteri ai quali lo consegneremo! LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 Sr. Barbariga Angeloni (Vincenza) La frazione delle Mosse, pur pass a n d o per la z o n a più difficile di Montefiascone, ha dato nel passato diverse vocazioni sacerdotali e relig i o s e . U n a di q u e s t e è S u o r Barbariga, nativa del C a r p i n e (5 aprile 1916) che vive attualmente n e l l a c a s a d e l D i v i n o A m o r e di Bracciano. E' entrata dalle suore nel 1933 ed è stata in varie case: Torri Le Nocella in provincia di Avellino, a Bracciano, a San Romano (Pisa), a M i s a n o A d r i a t i c o (Forlì), a Prato d'Ascoli, a Roma e infine a Bracciano, dove si trova dal 1985. E' p a r e n t e di D. D o m e n i c o S t e f a n o n i e Sr. Anna, perché le loro mamme erano cugine. Sr. Barbariga, ormai anziana, passa il suo tempo nella preghiera, con la speranza che il Barbarigo possa essere iscritto nella categoria dei Beati. I n s i e m e a lei, n e l l a c a s a di B r a c c i a n o , c'è Sr. R o s a n n a Foddi, amica di Sr. Irene (che vive qui a M o n t e f i a s c o n e ) , ambedue della Sardegna ( 1 9 1 8 ) , Sr. l e o p o l d a ( M a r i a Pia Cioffi) dell'Aquila (1934) e Sr. Lea (Teresa) G a z z o l a di Treviso (1941), la più impegnata, insieme alla superiora Sr. Cleofe che è stata la penultima s u p e r i o r a qui n e l l a c a s a di Montefiascone. Non c'è in fotografia perché era a Roma per il capitolo generale selle Suore. Auguriamo a tutte, insieme a Sr. Barbariga, di tenere alta la s t i m a d e l l a vita r e l i g i o s a , in modo da suscitare v o c a z i o n i che vengano a dare una mano. jp@3D d L'Associazione "Hobby del far da sé" al sesto anno di attività Conoscendo ormai il nostro ambiente, che ritengo essere pigro e povero di iniziative, essere giunti al 6° anno di attività credo sia comunque un buon risultato e il segno che qualcosa di positivo abbiamo realizzato. Sappiamo tutti quanto sia difficile gestire iniziative non aventi alcun fine di lucro, ogni giorno difficoltà da superare, problemi da risolvere, per poi doverli gestire alla pari con il tuo lavoro, quello che ti dà da vivere. Fino a qui ci fa piacere essere riusciti a rispettare l'impegno che ci eravamo assunti e allo stesso tempo ci sentiamo particolarmente orgogliosi per quello che siamo riusciti a costruire nell'arco di questi anni. Abbiamo portato a conoscenza buona parte del nostro artigianato locale, attraverso mostre ed esposizioni permanenti, abbiamo organizzato e allestito 5 rassegne del Presepe, istituito il Museo della Cantina, tutte iniziative originali per la prima volta a Montefiascone. Tutto questo credo che meriti attenzioni da parte dei nostri concittadini e li spinga e darci una mano, ne abbiamo bisogno. Mi rivolgo soprattutto a quelle persone che hanno nei confronti della manualità un interesse particolare, sono convinto che insieme potremmo sviluppare un'infinità di progetti, contribuendo a dare alla nostra cara Montefiascone quello sviluppo turistico culturale che certamente merita. Abbiamo una posizione dominante con un panorama circostante che affascina qualsiasi visitatore, madre natura ci ha donato parte di se stessa consentendoci di vivere in un luogo speciale. Ora dipende solo da noi riuscire a sfruttare positivamente tutte queste ricchezze, le nostre idee abbiamo cercato di concretizzarle nel cuore del centro storico, proprio per dare a quest'area così meravigliosa più risalto turistico e confermare ancora una volta che è la sede naturale di tutto ciò che rappresenta ogni forma di arte o di artigianato. Sono quasi 3 anni che abbiamo la nosra sede in via della Rocca n° 16, con una esposizione dei nostri lavori in forma permanente, aperta tutta l'estate, per avere questo abbiamo lavorato sodo tutto un inverno in quanto ci siamo assunti l'onere della ristrutturazione, convinti che questo era l'unico modo per riuscire. Dopo quasi un anno abbiamo portato a compimento un progetto più ambizioso: la realizzazione del Museo della Cantina, mi ero più volte domandato come mai Montefiascone che ha una storia ed una fama millenaria nella produzione vinicola non ha una vetrina di collegamento con il passato? Ecco questo è stato il pensiero che ha portato al progetto. Abbiamo fatto tutto questo convinti che altri avessero seguito il nostro esempio, ma ahimé! questo non è avvenuto, ci siamo trovati come in frontiera, da soli a risolvere i nostri problemi. Ora mi rivolgo all'amministrazione comunale, vorrei dire loro di essere più sensibili nei confronti di certi temi, che sono il frutto del sacrificio di parte di noi stessi a beneficio di tutta la comunità. Mauro Donati P.S. Faccio presente che in occasione delle festività natalizie l'Associazione organizza la 6 9 Rassegna del Presepe, ci onora una vostra partecipazione. Grazie p r i m o © c i n q u a n t e s i m o gami)® Vorrei fare una sorpresa, e spero che sia gradita. Il 3 0 o t t o b r e p r o s s i m o sono quattro mesi di matrim o n i o di m i a figlia Grazia Fossati e A r i s t i d e Stratii. Vorrei augurare loro, io ed il babbo, ancora tanta felicità, insiem e al fratello M a s s i m o e le sorelle Silvia, T e r e s a e la p i c c o l a Martina. Un grazie grande per la bella cerimonia che ha celebrato il nostro caro amico Don Eustache e un augurio particolare per il suo nuovo incarico. Un grazie alla redazione de "La Voce" e complimenti. Saluto tutti quelli che conosco: amici e parenti. pag. 11 Si sono presentati, quasi all'improvviso, la mattina del 19 settembre, c o n l'intenzione di chiedere la benedizione di Dio, d o p o 5 0 anni di m a t r i m o n i o : Manzi Salvatore e Danti Filomena. Non avevano con sé i figli né i nipoti, né altri parenti. C ' e r a n o s o l o il f r a t e l l o d e l l o s p o s o Felice con sua moglie Anna Catasca. Bravi! Senza troppi fronzoli avete ring r a z i a t o il S i g n o r e , p r e g a n d o l o di cuore per la vostra famiglia e perché continui a benedirvi e a santificare il vostro immutabile amore. Blocchetti di tufo e lamiera ondulata Innamorarsi di alcuni blocchetti di tufo e di una lamiera ondulata non è da tutti: è quello che è capitato al mio amico Elio Mancini che possiede un pezzo di terra vicino ad un bosco, nei pressi del lago di Bolsena. E' passata la Guardia Forestale e gli ha imposto di demolire una specie di piccolo rifugio costruito con quel semplice materiale, senza calce ed altri coesivi, che suo padre Vincenzo aveva edificato per ripararsi dalla pioggia, per riporvi i viveri e per rimetterci alcuni attrezzi di lavoro. Ebbene, Elio voleva bene a quel tugurio di metri 1x2 perché gli ricordava l'amata figura paterna. E' vero che la Guardia Forestale deve fare il suo dovere fra i quali c'è quello di eliminare ogni anomalia dai boschi: ma, come si dice, "summus ius, summa iniuria" per cui quella specie di grattino che non incideva per nulla nell'assetto idrogeologico della zona poteva essere risparmiato; però, dicono loro, se si comincia a fare un'eccezione, dopo va a finire che bisogna farla anche ad altri per cui, anche dispiaciuti, hanno dovuto fare in quel modo. All'amico Elio non resta dunque che il ricordo di quel rifugio che gli rammenta suo padre al quale ha già dovuto dire addio a suo tempo; vuol dire che ora gli toccherà dire addio anche a quel piccolo paterno simulacro. Pazienza! Purtroppo nella vita non si può avere tutto quel che si vorrebbe. Zelindo Gianlorenzo pag. 10 LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 23° CAMPIONATO MONDIALE MILITARE DI PALLAVOLO MASCHILE E FEMMINILE Anche quest'anno la nostra cittadina ha ospitato un grande avvenimento sportivo, balzando ancora una volta alla ribalta a livello mondiale grazie all'interessamento dell'Assessore allo Sport e al Turismo Prof. Fernando Fumagalli, ospitando dal 30 agosto al 6 settembre il 23° Campionato Mondiale Militare di Pallavolo maschile e femminile. La manifestazione assegnata dal Comitato Internazionale Sportivo Militare all'Aeronautica Militare Italiana si è svolta presso i Palazzetti dello sport di Montefiascone e Viterbo. La scelta di Montefiascone è stata ancora una volta un premio e un giusto riconoscimento che l'Aeronautica ha voluto dare alla nostra cittadina per l'accoglienza e ospitalità dimostrate nei mondiali precedentemente ospitati: quelli del 1995 di Pallacanestro e quelli del 2000 di Scherma. Il Sindaco Mario Trapè e il Generale Antonino Altorio all'inaugurazione della Mostra Un riconoscimento all'opera svolta dal Generale di Divisione dell'Aeronautica Antonino Altorio, dal Sindaco Mario Trapè e dall'Assessore allo Sport e Turismo Prof. Fernando Fumagalli che hanno lasciato pieno entusiasmo tra gli organizzatori. La manifestazione, curata nei minimi particolari dal Generale Antonino Altorio, presidente del Comitato Organizzatore, in collaborazione con il Colonnello Piero Nucci, Comandante dell'Aeroporto di Viterbo, il tutto con il patrocinio del Comune di Montefiascone e Viterbo, ha visto la partecipazione di: Canada (m/f), Cipro, Olanda (m/f), Brasile, Belgio, Germania, Cina, Romania, America (m/f), Grecia, Italia (m/f) per un totale di 240 atleti, più i capi delegazione internazionali, ecc. Militare aveva allestito una Mostra dal titolo "Lo Sport Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Gen. Sandro Ferracuti e l'Assessore allo Sport e Turismo Fernando Fumagalli per la vita e la vita per la pace" dal 30.8 al 5.9, dedicata alla memoria dei due piloti falisci: il colonnello Paolo Scoponi e il maggiore Pietro Giraldo, caduti nell'assolvere il proprio dovere. Dopo un breve saluto del Sindaco Mario Trapè, tradotto in simultanea nelle varie lingue a tutte le autorità e a tutte le delegazioni presenti, la Mostra è stata inaugurata dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Generale Sandro Ferracuti (legato affettuosamente alla nostra cittadina dopo i mondiali del 1995), poi tutte le personalità si sono trasferite presso piazzale Roma dove l'Aeronautica aveva esposto un Tornado provenuto da Cameri-Novara. Quindi alle ore 20.00 tutti hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione presso lo Stadio Comunale di Montefiascone. La manifestazione, a cui hanno assistito almeno 3.000 persone, ha visto sfilare il nostro magnifico Corteo Storico e l'esibizione di alcuni esercizi ginnici da parte delle nostre palestre "Ginnasia", "Athlon Power" e "Libertas Montefiascone", nonché l'esibizione di ballo liscio delle seguenti coppie di ballerini: Gavazzi Gianfranco e Cento Maria Grazia, Mari Gianluca e Silvestri Emanuela. Successivamente, al suono della Banda dell'Aeronautica, hanno sfilato le varie nazioni partecipanti, poi la cerimonia dell'alza bandiera dell Italia e quello del CISM. Successivamente ha preso la parola il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Generale Sandro Ferracuti che ha ringraziato l'Amministrazione Comunale di Montefiascone e tutta la cittadinanza per il calore dimostrato e quindi ha dato lettura della formula di apertura dei giochi. A questo punto ha preso la parola il Presidente del Comitato Organizzatore, Generale di Divisione Antonino Altorio, nostro concittadino che, dopo aver ringraziato il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, ha rivolto un saluto agli atleti, al Sindaco di Montefiascone e di Viterbo. Presenti il vice sindaco Arena, il Presidente della Provincia Giulio Marini, il Prefetto Guerriero, il Questore di Viterbo Surace, gli amministratori del Comune di Montefiascone, tante altre personalità del mondo sportivo nazionale e il colonnello Piero Nucci, comandante della Sarvam. Cerimonia inaugurale dell' "alza bandiera" Il Tornado in piazzale Roma Viterbo, all'Amministrazione Comunale, al Corteo Storico di Montefiascone, alle palestre Ginnasia, Athlon Power e Libertas, alle coppie di ballo liscio, ai Vigili Urbani, alla Stazione e Compagnia dei Carabinieri di Montefiascone, alla "Solidarietà Falisca" e all'ASVOM per la loro presenza costante. Un doveroso ringraziamento a tutto il settore comunale responsabile dello Sport e del Turismo che hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione e alla Direzione Didattica per la disponibilità. Un grazie particolare a tutti gli operatori comunali dell'Ufficio I ecnico per la loro collaborazione, al Circolo MF 80, al sig. Misantoni Giuseppe, al Prof. Marsilio Fiocchetti, al sig. Arduino Lucchi e signora, a Saraca Paolo, Maurizio Pelabasto, Chiodo Massimo e Marianello Umberto per la loro presenza costante presso il Palazzetto. Un grazie particolarissimo a tutti i cittadini di Montefiascone per la partecipazione e l'accoglienza riservata alle varie delegazioni delle Nazioni presenti. La manifestazione è stata messa in risalto da: "Repubblica", "Il Messaggero", "Il Tempo", "Corriere dello Sport , "Gazzetta aello Sport","Corriere di Viterbo", "Corriere della Sera" e le TV nazionali: RAI UNO, TG 3 Lazio, Telemontecarlo e Telelazio, oltre alle TV delle Nazioni partecipanti. Ha preso la parola il delegato del CISM, tenente colonnello Johann Arends che na illustrato lo scopo di questi mondiali basati sull'amicizia tra i popoli. Al termine uno spettacolo di fuochi d'artificio che rimarranno nella storia della nostra cittadina a testimonianza di una cerimonia protocollare allestita alla grande e in modo perfetto dall'Aeroporto Militare di Viterbo e dal Comune di Montefiascone. Per quanto riguarda i vari incontri, tutte le gare disputate presso il Palazzetto dello Sport di Montefiascone (due la mattina e due la sera), hanno visto le tribune sempre gremite, con un tifo veramente da curva sud, in modo particolare quando ha giocato la Nazionale Italiana. Sul parquet si sono affrontate lealmente tutte le varie nazionali mettendo in mostra ottimi scambi e un buon bagaglio tecnico. Al termine la Grecia è risultata campione del mondo militare di pallavolo maschile 2001 mentre agli Stati Uniti d'America è spettato il titolo femminile. Hanno vinto la Grecia e gli USA ma con loro ha vinto lo sport vero. La Grecia ha dunque battutto in finale una sorprendente Cina, seguita dal Brasile, Germania, Romania, Cipro, Italia, Canada, Usa, Olanda e Belgio. Mentre le atlete Usa hanno battuto in finale l'Italia per 3 a 1 dopo quattro set tiratissimi seguiti dall'Olanda e Canada. Il Generale Antonino Altorio, il giorno 6 settembre, presso la Sarvam di Viterbo, La Grecia: prima classificata dopo l'incontro sopracitato, ha proclamato la chiusura ufficiale del 23° Campionato Militare Mondiale di Pallavolo. Ringraziamenti e congratulazioni sono pervenuti al sindaco Trapè e all'Assessore Fernando Fumagalli, sia da parte del Capo di Stato Maggiore, sia da parte del Generale Altorio e del responsabile CISM Tenente Colonnello Arends, nonché da tutti i capo delegazione delle varie nazioni presenti per l'ospitalità riservata loro nella nostra cittadina. Per questo l'Assessore Fumagalli vuole esprimere i più sentiti ringraziamenti all'Aeronautica Militare di L'Italia: 2- classificata e la squadra USA: 1a classificata LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 11 4>3a Fiera del Vino Oltre quarantamila visitatori hanno preso d'assalto gli stand gastronomici. Sono stati quindici giorni di allegria per oltre 40.000 avventori dal 1 al 15 agosto, hanno affollato gli stand di Prato Giardino e si sono mossi, come una processione lungo l'invitante percorso enogastronomico "In Cantina don Defuk" disseminato di accoglienti cantine che oltre all'EST! EST!! EST!!! hanno offerto succulenti leccornie. Bilancio quindi nettamente positivo della 43a Fiera del Vino che è risultata fra le più riuscite e le più gradite dal pubblico di tutte quelle organizzate dal 1958 ad oggi (Messaggero 18/08/2001). Quella di quest'anno è stata una Fiera di successo la cui formula (coinvolgere il centro storico con svariate manifestazioni) si è confermata vincente. Bacco, musica e specialità gastronomiche sono stati gli ingredienti che hanno reso il tradizionale evento ancora una volta vincente, tanto da far considerare su vari quotidiani (Tempo, M e s s a g g e r o , Corriere della Sera ecc.) Montefiascone per il periodo della "Fiera del Vino", capitale del turismo viterbese. L'iniziativa "In Cantina con Defuk" organizzata nei minimi particolari con successo dai consiglieri Giovanni Bacchiarri, Renato Trapè, l'Assessore Fernando Fumagalli, coadiuvati dall'agronomo Stefanoni Umberto, si è svolta nei giorni 4/5 - 10/11/12 e 14/15 agosto 2001 e si è snodata lungo le vie del centro storico, da via Malatesta proseguendo per piazza Vittorio Emanuele, Largo Plebiscito, via Piave fino a giungere alla Rocca dei Papi, e buongustai sono stati ricevuti in nove cantine restaurate. Cantina Leonardi Ugo Az. Agrobiologica Maurizio Pio Rocchi Cantina Stefanoni Antonio Cantina Trappolini Ogni cantina ha ospitato, oltre al classico Est! Est!! Est!!!, altri vini eccellenti abbinati ai prodotti locali, come formaggi, salumi, olio e dolci tipici. Le degustazioni sono state guidate dai sommelier d e l l ' A . I . S . ( A s s o c i a z i o n e Italiana Sommelier). Per l ' o c c a s i o n e l ' A s s e s s o r e Fernando Fumagalli, in c o l l a b o r a z i o n e con le Poste Italiane, hanno disposto una cartolina (che è stata distribuita in 32.000 copie in tutta Italia prom o v e n d o , così, al meglio, l ' i m m a g i n e di Montefiascone e del nostro Est! Est!! Est!!!) e quattro differenti annulli speciali. Ricco è stato anche il cartellone delle manifestazioni collaterali, curato dal Vice Sindaco Assessore alla Cultura Maurizio Paradiso, coadiuvato dall'Assessore Fernando Fumagalli, che ha visto esibizioni della Banda Musicale Cittadina, il cabarettista della RAI Carlo Frisi, Pink Floyd, Brasileiro Show, gli Inti lllimani, il concerto di Giosy Cento e i Parsifal, i Camaleonti in concerto e spettacoli teatrali, musiche di liscio ecc., il tutto contornato da spettacoli serali all'interno della Fiera, dedicati ai giovani e giovanissimi. Infine, molto applaudito anche il Corteo Storico, la cui organizzazione delle varie serate è stata curata nei m i n i m i particolari dal Presidente Massimo Jacoponi e dai coniugi Rosella e Domenico Ranucci. Il Corteo Storico ha avuto il suo prologo il 4 agosto con l'arrivo del Servo Martino, è proseguito nei giorni seguenti con la gara dei bigonci e la gara della pigiatura dell'uva, con i piedi, come si faceva una volta. Il punto massimo del Corteo si è avuto il 12 agosto con la sfilata per la città, la celebrazione della Santa Messa in costume nella basilica di S. Flaviano, e l'esibizione degli sbandieratori, tamburi e trombe, quindi la sera si è ripetuta la conseguente morte del Vescovo Defuk. Il tutto valorizzato dalla presenza dei gruppi internazionali dei "Micrologus" e "La Aparecida" che si sono esibiti in vari brani. (segue a pag. 12) Cantina Falesco Cantina Oleificio Sociale di Gradoli Cantina di Montefiascone Cantina di Pitigliano Scambio di doni con il Corteo "La Aparecida" LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 10 " L A VOCE" E' GRATA A l SUOI CAVALIERI: Manzi Franca, Barcarolo Aldo, Corba Torquato, Marchesi Mario, Marchesi Lungo Aida, Barbanti Giovanni, Moretti Angela, Bronzetti Maria Pia, Porrigiani Pietro, Polidori Concertina ved. di Ignazio, Pieretti Bruno, Coralloni Vincenzo, Rosciolino Lucia, Crocoli Gina, Farina Elvira, famiglia Biancarini. SOSTENITORI: Mocini Aldo, Franco Domenico, Maurini Luisa, Danti Filomena, Andreani Stefano. BENEMERITI: Spazza Settimia, Di Toma Elisa, Leoni Piera, Ciucci Bruna, Saraca Mocini Annita, Crocetti Rosina, Lozzi Pietro, Trapè Lucia. AMICI: Mariani Alba, Lanzi Pietro, Maurizi Maurizio, Starnini Bianca Maria, Moretti Giovanna, Clementini Carla. ASTRONOMIA - di A. CEMPANARI Per un cielo sempre meno stellato In occasione invitare della giornata tutti alla conferenza nazionale pubblica del contro l'inquinamento 13 ottobre p.V. luminoso, ho il piacere alle ore 17 dal di titolo: "EVITARE GLI SPRECHI, NON BUTTARE LA LUCE AL CIELO ". Che cos'è l'inquinamento luminoso? MATRIMONI: Andreoni Luciano e Pena Meran Gesenia (28.7); Gianlorenzo Federico e Cavina Claudia (28.7); Stefanoni Giancarlo e Stefanelli Maria (4.8); Fulvi Marco e Pagliaccia Barbara (1.9); Lucattini Fabrizio e Ricci Catia (18.8); Romano Carmine e Breccola Luana (25.8); Bucaccio Pietro e Saraca Orietta (1.9); Capurso Francesco e Belli Maria Paola (8.9); Santini Stefano e Capocecera Alessia (8.9); Meschini Alessio e Cannone Stefania (15.9); Paglialunga Francesco e Rossi Luciana (26.8); Mazzolla Daniele e Bruni Ada (15.7); Cannone Paolo e Trovatelli Francesca (1.9); Manzi Mauro e Conestà Sandra (1.9). Rappresenta una delle tante forme di inquinamento prodotte dall'uomo, analogo a quello acustico, atmosferico, nelle acque e nel terreno. L'aumento selvaggio della illuminazione pubblica e privata ha sottratto i cieli bui agli astronomi e d agli astrofili, i quali per poter osservare la volta celeste hanno trasportato i loro osservatori in alta montagna e addirittura ad inviare un telescopio nello spazio, sostenendo spese enormi. E' ovvio che l'altra metà della natura, il cielo, viene sottratta a tutti gli uomini e soprattutto ai giovani i quali perdono una importantissima cultura: quella di ammirare il cielo stellato. L'Europa di notte illuminata a giorno, Mi chiedo: attenuando le luci notturne non si ricovista dal satellite stituirebbe un ambiente a misura d'uomo, rivalutando gli antichi borghi medioevali e le città d'arte? E ancora: non farebbe comodo alle nostre tasche e a quelle delle amministrazioni pubbliche (che poi sono sempre le nostre) risparmiare il 50% a parità di illuminazione come dimostrato da dati di studio ufficiali? La conferenza del 13 ottobre affronterà questo argomento in maniera approfondita, cercando di sensibilizzare tutti verso il problema e soprattutto l'amministrazione comunale locale che però, devo ammettere, si è già allineata. Interverranno La macchina di Santa Rosa l ' a s s e s s o r e ai lavori pubblici Luciano fotografata da Montefiascone Cimarello, l'avv. Mario Di Sora presidente del Darck Sky Association e Andrea Vagni esperto ASAP per l'argomento. La conferenza si terrà presso l'aula magna della scuola "O. Golfarelli" in via Cassia, alle ore 17. MORTI: Mencarani Edemia (n. 14.8.36, m. 21.8); Zinotti Ugo Vittorino (n. 17.6.25, m. 22.8); Ferri Luigi (n. 3.2.27, m. 28.8); Maccarri Enrico (n. 23.2.15, m. 16.9); Leonardi Giorgio (n. 21.2.26, m. 18.9); Manzi Luigi (n. 12.11.29, m. 20.9); Della Casa Aurelio (n. 20.5.16, m. 13.8); Biancarini Pietro Paolo (6.11.47, m. 18.8); Colonna Rosa (n. 7.12.24, m. 6.9); Farina Isidoro (n. 31.3.27, m. 8.9); Napoli Decio (n. 21.2.13, m. 18.8). Quest'anno non abbiamo organizzato l'oss e r v a z i o n e p u b b l i c a d e l l a M a c c h i n a di S. Rosa, che però ho fotografato in privato insieme ad Andrea Burla. Che ve ne pare? AMICI DELLA CATTEDRALE Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale": Pisani Susanna Maria, signora Borghesi, Rocchi Lucia, Durantini Rosa, sposi Mezzetti Angelo e Pellegrini di S. Filippo Apostolo di Roma, Alessandra Russo, i cinquantenni, Bucaccio Pietro - Saraca Orietta, Manzi Salvatore Danti Filomena, Chiovelli Francesca e Rolla Francesco, Zerbini Matteo, i parenti in suffragio di Ferri Luigi, Fanali Flaviano. PRO LAVORI STRAORDINARI BASIUCA S. MARGHERITA £. 500.000: Alberìgi Amalia £. 300.000: Trapè Settimio e Maria Teresa Solazi per il 25° di matrimonio £. 200.000 Rosciolino Lucia £.100.000: N.N. ANAGRAFE CITTADINA NATI: Brachlnl Gabriele di Renzo e Ceccobelli Pamela (3.9); Lupino Rebecca di Tonino e Maffei Caterina Francesca (9.9); Ugolini Riccardo di Luca e La Corte Simona (8.9); Camicia Alessia di Massimo e Fulvi Simona (19.9); Cappelloni Claudia di Claudio e Stefanoni Anna Rita (2.9); Maiucci Giacomo di Tommaso e Sensi Caterina (10.9). Macchina di S. Rosa LIONS CLUB DI MONTEFIASCONE "FALISCO-VULSINEO" Caro D. Agostino, dopo la pausa estiva, sotto la guida del Presidente Quintino Mezzoprete, sono riprese nel mese di settembre le attività del Lions Club di Montefiascone "Falisco-Vulsineo" con gli appuntamenti statutari relativi all'approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo e alla definizione del programma dei meeting e delle attività per l'anno lionistico 2001-2002. Tra le attività previste vi sono: - il concorso "Poster per la Pace" un'iniziativa a livello internazionale che coinvolge i Lions Club di tutto il mondo con l'obiettivo di divulgare la cultura della pace nelle giovani generazioni. Il tema di quest'anno è: Illuminiamo le vie della pace nel mondo. Altra iniziativa riguarda il tema di studio nazionale: Sorella acqua per il 2000, Conoscerla per salvarla. Vi è poi il service nazionale sul trauma cranico. Come è noto gli incidenti stradali ogni anno mietono molte vittime, molte delle quali se non periscono rimangono craniolese. Il service si propone di svolgere azioni di prevenzione e di informazione su una tematica così importante. Il service distrettuale riguarda la donazione del sangue del cordone ombelicale, ricco di cellule staminali. Verrà anche riproposto quello relativo all'avviamento dei giovani nel mondo del lavoro. - A fine settembre è previsto a Tivoli lo svolgimento del meeting distrettuale di inizio anno con la partecipazione del Presidente Quintino Mezzoprete, e degli officer distrettuali del Club: Maria Teresa Moschini e Fausto Vitiello. Inoltre a metà ottobre a Montefiascone si svolgerà la cerimonia per l'anniversario della Charter, cioè della fondazione del Club. Tutte le attività del Club saranno illustrate nel sito internet: http://web.tiscali.it/lcmontefiascone Cordiali saluti Fausto Vitiello (da pag. 11) Il "tutto esaurito" è stato registrato anche nelle due iniziative collaterali: il "Cantinone" e la 'Taverna di D e i u k " . Decisamente lo sforzo sostenuto ha ripagato gli organizzatori della 43 a Fiera del Vino: il S i n d a c o Mario Trapè, il Vice Sindaco Maurizio Paradiso e l'Assessore al Turismo e Sport Fernando Fumagalli, il quale afferma: "certo c'è ancora da fare e migliorare anche se il successo è stato veramente enorme. Un plauso particolare da parte mia e di tutta l'Amministrazione va fatto ai due consiglieri Giovanni Bacchiarri e Renato Trapè per l'impegno profuso nella buona riuscita della manifestazione. Ringraziamenti particolari vanno ai proprietari dei magnifici e caratteristici locali adibiti a cantine, alle persone che hanno abbellito in modo eccellente le cantine e le vie, alle hostess delle cantine, a tutti i produttori locali e non di vino, miele, salumi, formaggi, dolci, pane, acqua minerale, che con la loro generosità e sensibilità, hanno contribuito alla riuscita della manifestazione, un encomio a tutti i sommelier che hanno dato un tocco di classe. Grandissimo ringraziamento va a tutto il personale dell'Ufficio Turistico, a tutti gli operai, agli autisti dello scuolabus, agli operatori della Casa di Riposo, agli amministratori dei vari uffici, ai ragazzi dell'Associazione AVALON, e grazie a tutti per la collaborazione veramente encomiabile. Infine un ringraziamento alla Compagnia della Stazione dei Carabinieri di Montefiascone e alla Polizia Municipale per la loro presenza attiva. A tutta la cittadinanza va un doveroso ringraziamento (in particolare agli abitanti delle vie del percorso enogastronomico) per la loro fattiva partecipazione e a tutti un arrivederci all'anno prossimo. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 11 Montanelli e il monticello di Zelindo G i a n l o r e n z o Mi ha fatto quasi spavento osservare la fotografia della cassetta di legno lucido nella quale sono racchiuse le ceneri risultanti dalla cremazione del corpo del più grande giornalista italiano: Indro Montanelli. Non è che io sia di bocca delicata ma a quella vista la mente avrebbe voluto trafiggere quel legno per vedere in concreto il materiale umano bruciato perché così dall'esterno sembra impossibile che la mente lucida di quel grand'uomo ed il suo corpo siano stati completamente disorganizzati in minuscoli residui; loro che hanno dato tanto di intelligente, prezioso giornalismo svolto per tanti anni in quasi tutto il mondo. Quello sarebbe dunque il risultato di una lunga vita vissuta intensamente, prolifica di indimenticabili corrispondenze giornalistiche, sarebbe quel mucchio di terriccio grigio non tanto diverso dal monticello di cenere che si trova nei focolari domestici? E' spaventoso! Fosse rimasto il corpo racchiuso in una cassa ma ancora intatto nelle sue fattezze, sarebbe stato più facile per la mente immaginare che da esso fosse fuggita la vis vitalis, quel non so che da noi chiamato anima e che mette in moto e coordina la vita, che quel corpo immobile fosse insomma come una macchina rimasta senza carburante ma ancora composta nelle sue pur silenti strutture: ma in quel modo, in quel mucchio terrigno, mio Dio! Di fronte a tali eventi ci si sente disarmati ed atterriti: disarmati perché non si può far nulla per impedirli, atterriti perché si capisce quanto L'UNICEF decreta: 71 Non sì muore solo con la Il tragico conto delle vittime della tragedia dell'11 settembre non sarà l'ultimo. Infatti dal rapporto dell'UNICEF sulla condizione dei bambini nel mondo, risulta che, nelle aree più sperdute della terra, si continua a morire. Di che cosa? Ma... di fame soprattutto, ma anche di malattia, di violenza e persino di ignoranza. Purtroppo la morte venuta dal cielo ha rinviato lo svolgimento, proprio a New York, di un vertice speciale, a livello mondiale, che dovrà decretare le decisioni da prendere per cercare di ottemperare a precisi doveri di carattere istituzionale atti a diminuire concretamente il disagio sociale presente in quei paesi dove la parola domani sarà sempre sinonimo di troppo guerra, ma anche di fame..." sia inutile la vita e le sue implicazioni, quanto il bene ed il m a l e s i a n o termini relativi, quanto una vita o n e s t a si p a r e g g i alla fine con quella di un masnadiero. Q u e s t i s o n o gli a m a r i pensieri che vi si collegano e si comprende, e si invidia, chi crede in Dio, chi spera in una vita ultraterrena dove II sole splende in eterno in un giorno meraviglioso senza fine. Ma per colui che non crede o che è dubbioso la vita diventa un peso insopportabile, quasi un castigo, spesso funestato da ogni sorta di malattia. Ci soccorre la Fede, dicono; ma se uno non ce l'ha è difficile conquistarla. Non ci sono alternative: perché se manca la Fede la vita non ha alcun senso in quanto, come dice lo stesso Montanelli "Se è per chiudere gli occhi senza sapere da dove vengo, dove vado e che cosa sono venuto a fare qui, tanto valeva non aprirli". tardi! Questa breve riflessione per ricordare come e quanto "noi" viviamo veramente in una dimensione umana e civile che non sempre riusciamo ad apprezzare, proprio perché è diventata consuetudine e ce ne abbiamo fatto l'abitudine. Il consumismo sta prendendo il sopravvento sui reali valori umani ed etici e sta diventando la carta d'identità di una società che viene sempre più ingoiata da vizi di ogni genere, che di certo non aiuteranno l'evoluzione umana, civile e sociale dell'uomo. Silvia Somigli jZa X9oce di "*OlLla Serena* A "Villa Serena" si cerca di dare un po' di serenità agli ospiti, organizzando per loro gite sociali con pranzo in ristorante: e ci stanno e sono contenti! Naturalmente non possono mancare gli organizzatori e i responsabili, quali l'assessore Roberto Catasca, il direttore Franco M o c i n i e l ' a s s i s t e n t e s o c i a l e A n t o n i e t t a Lozzi. pag. 10 LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6) Maria Baldo 17.12.1908 Flaviano Fanali 11.8.1917 - 9.8.2001 Una bella figura di falisco, che ha saputo incarnare l'arguzia e l'onestà dell'uomo esperto di vita, vissuta da g i o v a n e ragazzo a Tartarola, dove è nato, da soldato durante la seconda guerra mondiale, al termine della quale ha conosciuto anche la prigionia in Germania. Venuto a casa per un mese, nel 1943, ha sposato la sig.ra Armida Biancalana, e poi di nuovo via come militare. E' ritornato dalla prigionia nel 1945/46. All'inizio è stato cantoniere, poi è rimasto in ufficio in Provincia. Nel 1962 gli è stato amputato un piede (conseguenza delle sofferenze subite durante la guerra). E' stato sempre un uomo ottimista, allegro, raccontava spesso le sue avventure di soldato, sempre con animo sereno. Della sua famiglia abbiamo parlato nel n° 10 - pag. 15 - dell'ottobre 1999. Ora dal cielo continua a benedire e proteggere la sua famiglia, specialmente l'ultima arrivata, la piccola grande Beatrice. Alessandro Trapè 16.9.1934 - 10.10.2000 Nel 1961 s'era sposato con Liliana Ciucci, ed ha e s e r c i t a t o la professione di geometra dell'ANAS fino alla pensione. E' stato uno sposo e un padre modello di due figli: Vincenzo, erede del nome del nonno, sposatosi con Cinzia Ottaviani, ha regalato al padre una bella bambina: Michela, che per il sig. Alessandro era tutto, con lei giocava e andava a spasso e forse il suo cruccio più grande era lasciare la nipotina. L'altro figlio è Andrea. Ora continuerà ad essere l'angelo della casa. Luigi Ferri 3.2.1927 - 28.8.2001 Di lui e della sua famiglia abbiamo parlato su "La Voce" in occasione del suo 50° di matrimonio. A vederlo sembrava " b u r b e r o " , in realtà aveva l'animo semplice d'un bambino. Agricoltore, ha conosciuto solo famiglia e campagna. Il Signore continuerà a fargli esercitare il suo mestiere nominandolo giardiniere del paradiso! Sr. Rosa Colonna 7.12.1924 6.9.2001 Sr. Rosa in un giorno dì festa con le famiglie delle sorelle e del fratello. Generosa e attenta ai bisogni del prossimo, si è prodigata senza risparmio, esprimendo nelle sue giornate l'umile servizio e l'amore contemplativo. In particolare il popolo di Marta, che l'ha avuta con sé per ben ventitre anni, l'ha sentita solidale in ogni avvenimento di gioia e di dolore; i poveri e i malati hanno sperimentato il suo spirito materno e la concretezza della sua carità. Raggiunta dalla malattia che ne ha purificato lo spirito per quasi un anno, ha cercato di nascondere la sofferenza sotto il sorriso, mentre ha continuato a preoccuparsi delle sofferenze degli altri. In piena lucidità ha vissuto i lunghi giorni di agonia pregando per questa nostra Chiesa, per il Papa, per i sacerdoti e per l'Istituto che ha servito con gioia. Suor Rosa si aggiunge al numero delle consorelle che ci precedono in paradiso: anche a lei il nostro ringraziamento per aver creduto e donato l'amore di Dio. Alla carissima, indimenticabile SUOR ROSA grande sorella che risplende ora nel cielo come una stella l'augurio che nel suo onomastico non le fu concesso l'esprimo ora con tutto me stesso. Ora che le sue sofferenze sono terminate e ha raggiunto del cielo le schiere beate il suo dolore ci ha tutti riuniti nella divina volontà che è mistero di salvezza per tutta l'umanità. Ella ha raggiunto Gesù, Maria e S. Lucia e con tutti i suoi cari è in festosa compagnia! I malati che ha visitato e confortato un canto di lode le hanno innalzato S. Lucia e il Cardinale Santo, con meraviglia, l'hanno riconosciuta della propria famiglia e Dio glorioso nei Santi l'ha chiamata per nome, con divini accenti. La sua fede, bontà e perseveranza restano esempio di vita e luce di speranza. Gli anziani dell'ONPI pregano così: sorella Rosa rimani qui abbiamo bisogno del tuo sorrìso buono che abbiamo sempre accolto come un dono; carezza di Dio in queste lunghe ore che tu insegnavi a vivere con amore, manda tra noi chi ti può sostituire e la nostra gioia tornerà a fiorire! anonimo da "Villa Serena" ANNIVERSARI Banchetti Noemi Il 3 0 . 1 0 . 2 0 0 1 è l ' a n n i v e r s a r i o d e l l a s u a morte. Cara mamma, anche se non sei più c o n noi, s e i s e m p r e p r e s e n t e nei n o s t r i cuori. T u a figlia Daniela, i nipoti Rosella e Marco ed il genero Giulio. Sr. Felicita Ceccarini Il 14 ottobre è l'anniversario della salita al cielo di Sr. Felicita. I nipoti intendono ricordarla con una S. Messa che sarà celebrata il 14 ottobre alle ore 9 nella c h i e s a di S. Francesco. • ved. Corba 9.8.2001 Don Agostino carissimo, mi permetto, ancora una volta, di chiederLe un po' di spazio su "La Voce", per questi semplici versi dedicati alla mia cara Mamma, deceduta il 9 agosto u.s. A tale proposito vorrei ringraziare pubblicamente l'Infermiera Pina Fiorucci di Villa Serena, per le amorevoli cure e le continue attenzioni che ha avuto nei riguardi di mia madre, soprattutto nelle ultime ore della sua vita. La ringrazio infinitamente per la disponibilità e Le porgo cordiali saluti. MAMMA ... Questo "nome comune di persona", a caratteri grandi andrebbe scritto; un grembo che la vita al mondo dona meriterebbe il ben d'ogni diritto. Un caro nome che più non risona sulle labbra dei figli e rende afflitto il cuore di noi tutti e, la ferita, è tale che mai più sarà guarita. Mia cara MAMMA, la tua lunga vita, tutta per la famiglia dedicata, fino a che la salute t'ha assistita non l'hai, solo un istante, trascurata. Ed or che sei nella pace infinita, sarai con tanto amore ricordata, perché noi tutti ti sarem vicino insieme al Babbo, Bruno e Paolino. Unitamente al genero Latino, per il quale nutrivi molta stima, anche per lui crudele fu il destino che ci ha lasciati trenta giorni prima. Or sei con loro nel Regno Divino, dove l'anima vola e si sublima, possa la vostra pace nel Signore, darci la forza: placando il dolore. Tuo figlio Torquato Sr. Maria Valenti 17.8.1906 6.9.2001 Suor Maria Valenti è nata a Celleno (Viterbo) il 17 agosto 1906. Rimasta presto orfana della mamma, è entrata giovanissima nell'Istituto delle Maestre Pie Filippini a Montefiascone. Religiosa esemplare e ottima educatrice, ha ricoperto importanti ruoli di responsabilità di tra cui quello Superiora dell'Istituto Diocesano. Nel clima di comunione del Concilio Vaticano II ha sentito urgente il bisogno di superare ogni divisione e ricostituire l'unità con l'Istituto Pontificio di Roma. Suor Maria è stata sempre per tutte un punto di riferimento, comunicando serenità e fortezza per lo spirito di fede, di speranza e l'amore ai Fondatori, S. Lucia Filippini e il Cardinale Marcantonio Barbarigo. Dopo l'unificazione ha ricoperto anche il ruolo di Superiora Regionale della Regione Santa Lucia Filippini. Ha trascorso gli ultimi anni della sua esistenza sempre esemplare nell'osservanza della Santa Regola, discreta e silenziosa, vivendo nel raccoglimento e nella preghiera, in attesa della chiamata divina. In te, suor Maria, abbiamo ravvisato la vergine prudente, con la lampada accesa che attendeva la venuta dello Sposo. Ed Egli è giunto col sole meridiano, in silenzio, dopo una vita (95 anni) considerata lunga da noi mortali, da te interamente spesa per edificare il suo Regno. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 11 P. Ugo Zinotti dei Giuseppini del Murialdo P. Zinotti era nato a Vicenza nel 1925. Entrato nella Congregazione dei Giuseppini venne ordinato sacerdote nel 1951. Dopo aver conseguito la Ne parliamo e riportiamo ciò che è scritto su "Lazio Sette Viterbo" - Avvenire Licenza in Teologia dogmatica presso l'Università del 2 settembre perché P. Ugo ha trascorso l'ultimo periodo della vita presso Gregoriana fu destinato all'insegnamento teologiVilla S. Margherita, sempre sereno e gioviale. E lì anche noi lo abbiamo fotograco nell'Istituto S. Pietro della nostra città. Qui insefato e riportato sul nostro giornale "La Voce" nel mese di gennaio 2001. gnò ininterrottamente dal 1954 fino al 1998 quanBenedica anche noi dal cielo. Ricordiamo che P. Cesare Cotemme, nostro condo fu colpito da un ictus cerebrale che segnò l'inicittadino, appartiene alla Congregazione dei Padri Giuseppini del Murialdo e zio del suo calvario di sofferenza soprattutto per che attualmente è superiore presso una loro casa a Foggia. l'impossibilità di continuare nell'insegnamento. Nell'Istituto S. Pietro p. Ugo fu anche direttore per Venerdì 24 agosto nella chiesa di S. Pietro a Viterbo si sono svolti i funerali di p. sei anni, distinguendosi sempre per la bontà e la Ugo Zinotti dei Giuseppini del Murialdo. Ha presieduto la concelebrazione dolcezza, tanto che mons. Boccadoro lo chiamava mons. Lorenzo Chiarinelli. Hanno concelebrato mons. Dante Bernini, il supefamiliarmente "il dolcissimo rettore". Oltre all'attiriore generale dei Giuseppini p. Luigi Pierini e una quarantina di sacerdoti giuvità di insegnante, esplicata anche nella Scuola di seppini, diocesani e di altre congreazioni religiose. Erano presenti alcuni familiari, Teologia per Laici (diventata poi Istituto di Scienze religiose), collaborò con giunti appositamente da Vicenza città natale di p. Ugo, e molti conoscenti ed amici. mons. Dante Bernini alla formazione religiosa della FUCI, fu assistente di un Il vescovo nell'omelia ha ricordato l'impegno di p. Zinotti nell'insegnamento della gruppo di Rinascita e conferenziere stimato alla Domus Christiana. Molti istituti teologia e nell'assistenza spirituale ad associazioni diocesane e a singole persoreligiosi femminili lo ebbero come cappellano, confessore e direttore spirituale, ne. Si è unito a lui nel ricordo di p. Ugo il superiore generale dei Giuseppini che compito che esercitò con molte persone che ricorrevano a lui per consiglio e ha delineato soprattutto la figura di sacerdote ricco di umanità, di comprensione conforto. e dedito allo studio e all'insegnamento teologico negli anni del dopo concilio, ricP. Zinotti è stato sepolto nella cappella dei Giuseppini nel cimitero cittadino. chi di fermenti positivi ma anche di contestazioni. Pietro Paolo Biancarini 6.11.1947 - 18.8.2001 Caro Paolo, il tempo che ho trascorso insieme a te non è stato molto, ma è bastato ugualmente per conoscerti, amarti ed apprezzarti per quello che eri, un uomo semplice, buono, generoso. Nella terribile malattia che purtroppo ti ha strappato da noi troppo velocemente, la dignità e la forza d'animo non ti hanno mai abbandonato. Mi mancheranno molto le "chiacchierate" che facevamo insieme e che in ogni circostanza mi facevano ritornare il sorriso, quei sorriso che tu avevi sempre... per tutti. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, per Stefano e per Riccardo, il "nipotino" che hai tanto amato, e ti saluto dicendoti che: "chi vive nel cuore di chi resta non muore!" Un bacio Alessandra Mario Ranaldi Decio Napoli 14.12.1937 - 21.9.2001 21.2.1913 Caro Babbo, tu... ii nostro maestro preferito di vita e la persona che, come la mamma, ci ha saputo comprendere ed amare. Con te vicino, con te al nostro fianco, abbiamo affrontato tante cose... Aiutaci ancora, ora più che mai! Le tue forti e tenere mani hanno sorretto i nostri primi passi e hanno asciugato ogni nostra lacrima. Con la tua saggezza ci hai insegnato a vivere. Scusaci se tante volte dalle nostre bocche non sono usciti solo baci e ti abbiamo dato qualche dispiacere, ma non per questo ti abbiamo amato e ti ameremo meno, anche se sicuramente ii nostro amore non sarà paragonabile all'amore che tu ci hai dato in ogni cosa che facevi a noi, tuoi figli Enrico e Francesca, e alla tua adorata sposa Rosanna. La tua famiglia La famiglia di Mario Ranaldi sente il dovere di ringraziare calorosamente tutte quelle persone che affettuosamente gli sono state vicine. Un grazie del tutto particolare al presidente Goffredo Balestra e agli operatori dell'Associazione Solidarietà Falisca che si sono prodigati verso Mario e noi con una disponibilità ineguagliabile e commovente, rappresentando per noi un prezioso sostegno. GRAZIE Un quadro sintetizza le affinità tra il lavoro in ospedale e lo sforzo del trasporto Omaggio degli infermieri ai facchini VITERBO - Il vincolo di solidarietà tra gli infermieri e i facchini di Santa Rosa è stato rinnovato con un dono, da parte del Collegio provinciale degli infermieri professionali ai protagonisti del trasporto. Si tratta di un quadro realizzato da Giuseppe Dilio, anch'egli operatore sanitario, che il presidente del Collegio, Marco Mattiacci ha consegnato ai responsabili del Sodalizio, in segno di amicizia, di stima e di augurio per un buon trasporto. Il dipinto è composto da una croce bordata di rosso, simbolo nei secoli della figura dell'infermiere, sorretta dalla fascia, anch'essa rossa, che cinge i fianchi dei facchini di Santa Rosa. La croce si divide in cinque sezioni: la parte superiore raffigurante il "presente", dove si vede la mano di un facchino che dona una rosa alla Macchina; con tale atto dona anche la propria vita per il trasporto; la parte inferiore rappresenta il "passato" con una scena di Santa Rosa mentre avvicina la sua gente a Gesù e mentre resuscita la zia morta. Ai lati, le figure contrapposte tra l'infermiere e il facchino si accomunano in quanto il primo è ogni giorno compresso da un'attività impegnativa e il secondo si sottopone a uno sforzo arduo per il trasporto. Ed è questa sottomissione, l'una per il bene dell'umanità; l'altra per il bene della fede e della tradizione, che nasce la solidarietà tra infermieri e facchini. Nella parte centrale del quadro è riprodotto il logo dell'infermiere (Ipasvi) e nell'interno è rappresentato il miracolo della trasformazione del pane in rose. » "Con questa immagine - ha spiegato il presidente Mattiacci - vogliamo esprimere e rinnovare la devozione degli operatori sanitari di Viterbo a Santa Rosa e la nostra amicizia ai facchini". - 18.8.2001 Il giorno 18 agosto è passato a miglior vita Napoli Decio, della frazione Coste. Uomo di grande fede e di vita esemplare. Il tributo di stima e di affetto è stato l'estremo saluto di tanti amici nella chiesa del Corpus Domini. Decio si è prodigato a prestare la sua opera quale sagrestano nella Parrocchia di Don Giuseppe Fucili e lo ha fatto con tanto amore e dedizione, contento di lavorare a fianco del suo Parroco. Il Signore lo premierà riunendolo alla sua amata sposa Aquilina. Il figlio Livio e la nuora Gigliola gli sono stati di conforto nelle cure affettuose degli ultimi anni della sua vita. A Livio, a Gigliola, a Simona e a Giulio vada il nostro sentito cordoglio e la preghiera di chi lo ricorda e gli ha voluto bene. IMPROVVISA SCOMPARSA Mentre andiamo in macchina ci giunge notizia che l'amico ENZO GADDI è perito la sera di d o m e n i c a 30 s e t t e m b r e in un incidente stradale. Veniva a casa, avendo accompagnato la madre in ospedale. Formuliamo i nostri sentimenti di partecipazione al dolore della sposa Marina, del figlio E m a n u e l e , del papà Primo e della Mamma Veleda. Lo r i c o r d e r e m o nel p r o s s i m o numero de "La Voce". pag. 10 LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 L A LEGGENDA DELL'EST! EST!! EST!!! VISTA DA UNO SCRITTORE POLACCO Antoni Maczak è uno scrittore polacco che ha dedicato parte della sua produzione al lavoro di ricerca sui viaggi e sui viaggiatori dei secoli scorsi. Egli ha sviscerato un po' tutti gli aspetti connessi ai pochi e facoltosi "turisti" del Cinquecento e Seicento, così come quelli dei poveri e pii pellegrini. Ha analizzato pressoché tutti gli aspetti del viaggio nonché le motivazioni ed i problemi dei viaggiatori: dalla scelta dell'itinerario, che generalmente era artistico per i ricchi e religioso per i poveri, alle pratiche difficoltà che all'epoca incontravano gli amanti del bello o dell'avventura o dell'espiazione. Sono stati così evidenziati, correttamente e dettagliatamente, vari aspetti connessi ai viaggi di facoltosi nobili o di poveri pellegrini ed ai problemi che essi incontravano. In quei periodi non era facilissimo, ad esempio, reperire alloggi lungo il percorso, né fronteggiare i rischi dell'incolumità personale cui si sottoponevano quei "turisti" con i loro intrepidi viaggi, né poter superare agevolmente i disagi dovuti ai pochi mezzi di comunicazione, per chi poteva permetterseli. Ripercorrendo tutte queste problematiche, l'autore riporta, tra l'altro, anche storie ed aneddoti di cui quei viaggiatori venivano a conoscenza lungo il viaggio e che, in genere, i più eruditi, per dare tangibile dimostrazione di quanto vissuto in prima persona, riferivano poi nelle loro pubblicazioni al termine di coraggiosi giri per l'Europa e, in particolare, per l'Italia. Nel libro "Viaggi e viaggiatori nell'Europa Moderna"' il Maczak, riferendosi a Montefiascone, riporta la leggenda del nostro moscatello in un contesto tra il magico ed il surreale. Si trascrive, di seguito, il brano che interessa la nostra città, premettendo che nel testo originale vengono riportate tre località europee tra quelle che, seppur non famosissime, si riteneva dovessero essere assolutamente visitate dai viaggiatori dell'epoca quasi a dimostrare, da parte dei viaggiatori, l'effettiva esistenza di tali luoghi. Montefiascone è elencata tra queste località ed è citata al secondo posto. Per dare qui maggiore interesse alla lettura, sarà invece trascritta per ultima. "Che cosa bisogna vedere? "... nel Cinque-Seicento c'erano già posti che non era possibile tralasciare? Siamo pronti a "rispondere subito: Roma e Parigi, con qualche esitazione anche Londra, e infine, per i cattolici "devoti e i protestanti curiosi, Loreto. Il capitolo dedicato alle reliquie suggerisce anche i nomi di altre località; però oltre alle grandi città, sulla carta turistica del continente esìsteva qualche altro punto di significato del tutto particolare. I luoghi di cui parlava più frequente erano: Loosduinen in Olanda, Montefiascone sulla via Cassia nel Viterbese e i dintorni di Pozzuoli nel Napoletano. Loosduinen oggi sobborgo dell'Aja, non possiede nulla che sia degno di attenzione, tranne una lapide sistemata accanto al pulpito della chiesa protestante del luogo. Su di essa si legge che nell'anno 1276, il giorno di Venerdì Santo, verso le ore nove, Margherita contessa di Hainaut, all'età di quarantadue anni, partorì contemporaneamente trecentosessantacinque bambini, che morirono tutti e ivi furono seppelliti dopo aver ricevuto il sacramento del battesimo. Ciò era sufficiente per eccitare l'immaginazione e la guida locale integrava volentieri il fatto con particolari: aggiungeva i nomi dei bambini, sviluppava la leggenda riguardante il motivo di un fenomeno così strano. Secondo i racconti, la contessa si sarebbe beffata di una povera donna che aveva messo al mondo due gemelli - e bisogna sapere che nel Medio Evo le donne che avevano parti gemellari o plurigemellari erano facilmente accusate di essere dissolute. La povera donna offesa l'aveva maledetta e, come si sarebbe visto più tardi, con risultati non trascurabili. Accanto alla lapide venivano mostrati due fonti battesimali di bronzo, serviti al vescovo alternamente per la veloce cerimonia. Il terzo posto è stato reso famoso dalla natura e dalla tradizione storico-letteraria. A nord-ovest di Napoli, dopo Posillipo, si entra in una pianura caratterizzata da insoliti fenomeni di origine vulcanica. Qui ognuno trovava qualcosa per sé. A quei tempi non si saliva ancora sul Vesuvio, e Pompei e Ercolano erano ancora sepolti; l'isola di Capri non attirava nessuno, e meta di pellegrinaggi era soltanto la presunta tomba di Virgilio, visitata da numerosi umanisti, sulla quale del resto, nel 1589, aveva inciso il proprio nome "Stanislaus Cencovius", ovviamente un viaggiatore polacco, lasciando come un'iscrizione che nel Seicento John Evelyn considererà un'iscrizione funeraria. Ma perfino chi si recava a Napoli appositamente per assistere nel duomo alla liquefazione del sangue di san Gennaro, non risparmiava le gambe per andare a vedere la solfatara. Abbiamo visto, racconta Rywocki, il monte molto grande, che brucia; un rumore tale che i capelli si drizzavano. Sotto questo monte, là dove si è bruciato, bolle acqua verde e bianca, così velenosa che se toccasse minimamente un uomo questi subito cadrebbe"... Anche il secondo posto, Montefiascone, perpetuava la sua fama grazie ad un'iscrizione. Non c'era quasi turista che, recandosi dal Nord d'Europa a Roma non ripetesse: "Est, Est, Est!". Tali parole avrebbe scritto, secondo la tradizione, il servo di un ricco signore sulla porta di un'osteria di Montefiascone, dopo aver assaggiato il vino locale. Il suo padrone, grande amante del calice, viene definito in modi diversi, sempre, però, come "tedesco", spesso come un "canonico tedesco", "canonico Funk" o "Canonico della famiglia Fugger". Ciò che importa è il fatto che abbia ordinato al proprio servo di precederlo a cavallo e di segnare quei posti dove valeva la pena di fermarsi a motivo del buon vino. Il segno concordato era la parola "Est" scrìtta sulla porta. Montefiascone meritò la trìplice ripetizione di questo verbo, e infatti trattenne il ricco signore per sempre. Il sepolcro, che si vede nella parte Inferiore della chiesa di San Flavlano l'avrebbe fatto erigere quel servo.2 La lastra gotica consumata dal tempo e dal vino che vi viene versato nell'anniversario della morte del tedesco, permette di dar libero sfogo all'immaginazione. Ma quanti hanno resistito alla tentazione di assaggiare quel vino, che ancora oggi si chiama così come scrisse sulla porta il fedele servo?". N.O. 1 Prima edizione, Varsavia, 1978 - Il lingua italiana Edizioni Laterza, 1992, pagg. 397 e segg. 2 Nota originale del testo: Guida d'Italia del TCI, Lazio, Milano 1964, p. 172: "Est est est pr (opter) nim (ium) est hic Jo (annes) De Fuk Do (minus) meus mortuus est". Parole scolpite sulla pietra tombale di Giovanni Fugger di Augusta, nella chiesa di San Flaviano sulla Cassia. Secondo gli esperti, oggi, purtroppo, il sapore di questo vino non è più lo stesso; la fillossera (Philloxera vastatrix) nel secolo scorso e i moderni metodi dell'agronomia hanno cambiato l'humus, e con questo il sapore dei vini in tutta l'Europa. l o []dQ£>(£>I3Q<S] Rubrica spirituale curata dalla comunità Giovanni Paolo II di Montefiascone "// tuo volto Signore io cerco" ( s a l m o 27) Nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte il Santo Padre ha affermato che la grande eredità che il Giubileo ci ha consegnato è la contemplazione del volto di Gesù Cristo: "lui considerato nei suoi lineamenti storici e nel suo mistero, accolto nella sua molteplice presenza nella chiesa e nel mondo, confessato come senso della storia e luce del nostro cammino"(n. 15). Raccogliendo queste parole del Papa la comunità ha vissuto due giorni di ritiro incentrati sulla contemplazione del volto di Gesù: abbiamo fissato il nostro sguardo sul Figlio di Dio che è venuto nel mondo per svelare ad ognuno di noi il volto del Padre. Contemplare il volto di Gesù vuol dire sfiorare un mistero profondo e insondabile ... vuol dire arrivare a contemplare e ad adorare il cuore stesso di Dio e il suo progetto di salvezza e di pace per tutti i suoi figli. Ma, come afferma il Papa, questo non solo è possibile ma è necessario, perché gli uomini di oggi hanno bisogno di cristiani che non solo parlino di Dio ma che facciano vedere il suo volto. Per diventare noi stessi contemplatori di quel volto dobbiamo percorrere due vie privilegiate, quella della Sacra Scrittura - dove tutto dalla prima all'ultima parola concorre a delineare i grandi tasselli di un mosaico bellissimo - e quella della fede, che possiamo percorrere solo nel silenzio e nella preghiera. La prima tappa di questo viaggio nel mistero più grande della storia ha posto ai nostri occhi il volto dolente di Gesù, un Dio che ha accettato lo 'scandalo' della croce, una morte da malfattore, in cui il dolore fisico è unito a quello spirituale di chi vive l'abbandono, lo scherno, la solitudine, fino alla separazione da Dio di chi ha accettato di farsi peccato per noi, pur non conoscendo il peccato. Di fronte all'immensità di tanto amore una domanda è risuonata nei nostri cuori: "Chi sei tu Gesù? Chi sei per aver accettato tutto questo per me, nonostante le mie debolezze, i miei peccati e il mio rifiuto del tuo amore?". Una domanda che non può trovare una sola risposta, una domanda che rende inquieto il nostro cuore, ma che ci spinge a far risplendere quel volto nella nostra vita di ogni giorno, quando facciamo esperienze del peccato, del male, della sofferenza e della morte, quando ci troviamo attaccati e incatenati ad una croce, proprio come Gesù. La contemplazione di quel volto Innocente e dolente ci trasmette la risposta, l'unica che dà veramente senso alla nostra croce: non siamo soli, in nessun momento della nostra vita, Gesù torna sulla croce insieme a noi e solo Lui ha un amore tanto grande da continuare a donarci ogni giorno la Sua vita. Proprio quella croce e quel dolore che umanamente fatichiamo ad accettare può diventare salvezza, per noi e per chi vive accanto a noi... perché c'è anche un altro volto di Gesù da contemplare, quello del Signore Risorto. La storia di Gesù infatti non è terminata con la sofferenza della croce e della morte perché Gesù è Risorto! E' vivo!!! E' questo l'annuncio che agli Apostoli è arrivato fino a noi cambiando il corso della storia dell'umanità e della nostra storia personale. E' questa l'unica certezza che può riempire i nostri cuori di gioia perché può trovare in ogni situazione umana di dolore e di angoscia la fonte della speranza: Quando soffrire ci sembra illogico e ingiusto Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto! Quando non accettiamo la nostra croce di ogni giorno Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto! Quando il nostro sguardo malato fugge il tuo dolore e quello dell'umanità innocente Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto! Quando dimentichiamo che per le tue piaghe noi tutti siamo stati guariti Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto! Quando non crediamo che la morte è stata sconfitta dalla tua Resurrezione Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto! Quando dubitiamo che sei Risorto e Vivo e che nulla ti è impossibile Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto! Luisa Sensi La Comunità Giovanni Paolo 11° si riunisce ognivenerdì sera alle ore 21 nella Chiesa di Sant'Andrea a Montefiascone. L'indirizzo del sito internet è: http://members.xoom.it/GPaolollRns Il 26 Agosto u.s. la locale sezione avis ha festeggiato il ventunesimo di fondazione, festeggiamento che ha visto la presenza di oltre trenta Consorelle (sezione AVIS di altri comuni) con i labari a rappresentarle. La "giornata" è iniziata alle ore 08,00 con lo stazionamento in p.le Roma di una autoemoteca per le donazioni di sangue, che non sono state quelle sperate in termini di numeri. Montefiascone stenta molto ad avere "NUOVI" donatori, sembra che la maggior parte dei nostri concittadini E' SORDA agli appelli che gli avisini fanno. La "giornata" è poi continuata alle ore 18,00 con il raduno delle Consorelle, sempre in p.le Roma, dove era presente molta gente, la Banda Cittadina ha allietato tutti con vari brani musicali. Poi in corteo si è andati a San Flaviano per assistere alla S. Messa, sempre in corteo, dopo la S. Messa, si è andati al prato giardino per depositare una corona di alloro al Monumento ai Caduti (in ogni festeggiamento di ogni sezione avis si depone una corona di alloro al monumento ai Caduti, questo atto simbolico è per ONORARE quanti hanno VERSATO IL PROPRIO SANGUE per: la libertà, la giustizia, il lavoro, la pace, il servizio, il volontariato e atti eroici). Il festeggiamento si è poi concluso con un buffet offerto dalla sezione alle Consorelle, donatori ed invitati presso il ristorante Rondinella dove si è provveduto a "premiare" i donatori che hanno raggiunto le 8, 16, 25 donazioni con un simbolico presente. RINNOVANDO L'APPELLO A DONARE SANGUE si informa che: alcuni premi della lotteria avis del 15 Agosto 2001 non sono stati ritirati, il termine per il ritiro è prorogato fino al 31 ottobre, i numeri estratti sono: 2238, 0051, 0222, 1098, 1182, 3349, 2618,1776, 2977 e 1581. Telefonare ore pasti allo 0761823217 - 823261. Perla sez. AVIS Montefiascone Carlo GIANVINCENZI I n f o r m m i . avis pag. 11 LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 - r r Nel numero de "L'Osservatore Romano" di venerdì 17settembre 1999 c'è una pagina intera dedicata ad un "fenomeno di rilevante attualità", cioè: chi sono i nuovi anziani? L'autore è Mario Allario. Ebbene, intendiamo riportare per intero lo studio interessantissimo sul mondo degli anziani, naturalmente un po' per volta, mentre intendiamo rendere omaggio ai nostri anziani, fotografandoli e parlando un poco di loro. MADDALENA FAGGIANI ved. Balicchi La signora Maddalena, che ha celebrato il 95° compleanno il 18 settembre, nata a Capodimonte vive serena presso "Villa Serena" di Montefiascone. Ha tre figli: Balicchi Alessandro, sposato con Gabriella Costantini, ambedue ormai in pensione dopo una vita trascorsa nelle scuole; Angelo con la sposa Anna Maria Mecali, anche lui in pensione dopo aver dato il meglio di sé, come bancario, e Anna Maria, sposata con il sig. Emo Rocchini. La signora è ricca di ben 6 nipoti e 6 pronipoti, e chissà ancora quanti ne vedrà! Vive tranquilla presso "Villa Serena" che è prodiga di assistenza e affetto! Da circa trentanni la 'Terza età" sta acquisendo sempre più importanza e valore. Si allunga l'età della vita, si differenziano sempre più i bisogni delle persone anziane per cui la società deve prima di tutto accorgersi di questo "dato" e agire in conseguenza. "L'anziano è un uomo, non un problema" non è solo uno slogan ma una verità che richiede progetti mirati e giusti spazi esistenziali. C'è da sperare che all'inizio del Terzo millennio il tema, nel contesto generale della società più che nella categorizzazione, impegni chi di dovere: politici, amministratori, responsabili dei servizi socio-sanitari, istituzioni pubbliche e private a lavorare con precisi programmi-progetto. Il Prof. Vellas di Toulouse in Francia negli anni '70 e l'ONU negli anni '80 ci hanno dato degli stimoli in questa direzione: il primo con l'istituzione delle Università della Terza Età e l'ONU con il richiamo ad una celebrazione universale sul tema. Questo riconoscimento ufficiale dell'importanza del pianeta anziano è stata ed è stimolo per proseguire nell'interessamento verso milioni di uomini e donne che interpellano la società a non escluderli dal contesto globale. Oggi, tra gli interrogativi relativi al tema, uno è di particolare interesse: anno 2000, chi sono i "nuovi anziani"? Questo breve studio, frutto di un lungo e attento lavoro con migliaia di persone anziane, si propone di rispondere in due punti: 1.1 "nuovi" anziani: quelli degli anni '20 e '30; 2. Interessi e aspettative dei "nuovi anziani". • Il più anziano è sicuramente l'ex barbiere Giuseppe Lozzi, rimasto solo, perché ha perduto la sposa Lina lo scorso anno. Ha lavorato per tanti anni in via S. Lucia, mentre ora passa il tempo nella sua casa di Via Piave. Naturalmente è assistito e accolto in casa del figlio Massimo. E' fedele alla Messa delle ore 10 in S. Margherita. • Altra famiglia di lavoratori e bravi cristiani è quella di Agostino Bracoloni (1920), di sua sorella Teresa (1914) e della ottima e brava sposa Assunta Volpi (1928), la più giovane, ma la più malata, non potendosi più muovere da casa da diverso tempo. Tutti e tre fedeli alla Messa domenicale, finché hanno potuto. • Trascorrono il tempo in amichevole conversazione la sig.ra Tita Bartoleschi (1920), al centro della foto, il sig. Mezzetti Leone con la sposa M a n z i D o m e n i c a , il sig. Giuseppe (Pino) Roncella e la sposa A m e d e i Clotilde. • Altre due spose sono Pettinelli Elena e Fulvi Domenica, la prima rimasta vedova e la seconda sposa di Luigi Tassoni. MIMMO FERLICCA E' nato a Bagnoregio, in località Peccarello, il 18 agosto 1920. Sposatosi a Milano con Valeria Fardini il 30 dicembre 1950, ha avuto 4 figli (3 maschi ed una femmina). Ha combattuto durante la seconda guerra mondiale, poi è stato carabiniere per 10 anni e quindi per 30 anni ha lavorato presso la FIAT - filiale di Milano. Dal 1980 è stato assunto come sorvegliante e infermiere diplomato. Ha assistito amorevolmente la sposa, rimasta cieca, dal 1986 fino alla morte, avvenuta nel 1997. Attualmente vive qui a Montefiascone, dove ha un figlio e una figlia sposati. Sempre sereno, ricco di esperienza; porta avanti la sua vita, cercando di non essere di peso a nessuno. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 pag. 10 Gli incendi e la Protezione Civile Si è appena conclusa la campagna antincendi del 2001 e ci corre l'obbligo di informare i cittadini di Montefiascone dei risultati ottenuti, consci che una buona percentuale della popolazione forse ignora la presenza di un presidio della Protezione Civile, o almeno non ne conosce tutte le funzioni. La campagna antincendi dell'anno 2001 si è protratta dal 15 giugno al 20 settembre. In base ad una convenzione con la Regione Lazio, stipulata tramite il Corpo Forestale dello Stato, l'AS.VO.M. (Associazione Volontari di Montefiascone) ha operato su buona parte del territorio della Provincia con una duplice funzione: - individuare gli incendi (con orario 13,30 - 20,00) dal punto di avvistamento della Rocca dei Papi, ed effettuare il sopralluogo per la determinazione dell'intervento; - intervenire sul luogo dell'incendio e procedere allo spegnimento, in coordinamento con le istituzioni preposte. Nella campagna 2001 l'attività dell'AS.VO.M. si può riassumere nei seguenti dati: - oltre 100 sopralluoghi; - 40 interventi di spegnimento con 71 ore effettive di lavoro; -18 volontari impegnati nell'avvistamento; -185 presenze per l'opera di spegnimento. Oltre che nell'ambito comunale, sono stati effettuati interventi su bosco, campi di grano, uliveti e vigneti nel territorio dei comuni di Viterbo, Celleno, Fastello, Graffignano, Marta, Soriano e Vitorchiano. Un doveroso ringraziamento vada a tutti i volontari dell'Associazione, al Corpo Forestale dello Stato e ai Vigili del Fuoco, che con i loro tempestivi interventi hanno impedito l'estendersi degli incendi e limitato così i danni materiali, soprattutto quest'anno che la siccità è stata un po' la padrona della situazione. Ma l'AS.VO.M. non è soltanto servizio antincendi. Infatti opera a stretto contatto con i corpi istituzionali (Carabinieri, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, ecc.), e presenzia 24 ore su 24 la sala operativa del Centro Operativo Intercomunale per la Protezione Civile, da dove si pianificano, su tutto il territorio del Comune, gli interventi richiesti per danni o per pericolo di danni derivanti da calamità o altri eventi calamitosi. Ricordiamo perciò che ogni cittadino può rivolgersi alla Sala Operativa per segnalare situazioni di disagio o di pericolo determinate da incendi boschivi, crolli, smottamenti, allagamenti, caduta o rischio di caduta di alberi, strade interrotte o impercorribili per neve, e qualsiasi altro evento attinente la Protezione Civile. Il numero telefonico della Sala Operativa è lo 0761/826994; eventuali comunicazioni scritte possono essere inoltrate al numero di fax 0761/832065. Eventuali delucidazioni per la partecipazione al volontariato vengono fornite tutti i giorni dalle 19 alle 20 presso la sala operativa (ai piedi della scalinata di ingresso al Comune), oppure telefonando ai numero della sala operativa. Ci scusiamo infine con i nostri cittadini se qualche volta li abbiamo "assordati" con il suono delle sirene, anche quando i mezzi procedono a velocità moderata. Ma vi garantiamo che il nostro non è esibizionismo. L'autopompa della Protezione Civile è 'antiquata', ma è tenuta in buona considerazione dagli stessi Vigili del Fuoco per la sua operatività; se viaggia a 40/50 Km orari è solo perché, a pieno carico, pesa oltre 60 quintali e non ci possiamo permettere velocità elevate, dovendo noi per primi rispettare l'incolumità dei nostri compaesani. L'uso della sirena è indispensabile, perché i nostri interventi debbono essere tempestivi. E siamo sinceri con noi stessi! Chi mai dà la precedenza o si ferma per non intralciare il traffico quanto il 'vetusto camion' della Protezione Civile esce da via Borghesi per andare a spegnere un incendio? Che forse si sta sviluppando proprio nella proprietà attigua alla vostra? Toccate ferro e quant'altro avete a portata di mano, ma almeno lasciate libera la strada quando udite il 'lacerante suono della sirena' del nostro pachiderma. Anche questa è collaborazione. Grazie. „ Presjdente AS. VO.M. Tonino Fiani StulJI© ©irm© di CORSO DI ESERCIZI SPIRITUALI per Consacrate: Religiose e Laiche a Santa Severa dal 21 al 27 ottobre 2001 Predicatore: MONS. LUCA BONARI Direttore del Centro Nazionale Vocazioni - Roma a r n a i o oo Alla cortese attenzione delle: Superiore generale Superiore provinciale Responsabile di Formazione Animatrici vocazionali Laiche Consacrate Per informazioni: Tel. 0766-571703-04-05 Fax 0766-571706 E-mai: [email protected] Istituto musicale "Qiacomo Carissimi" Preg.mo Direttore, abbiamo il piacere di comunicare, tramite il Suo giornale, che questo Istituto Musicale, attento alle problematiche della Scuola e nello spirito di collaborazione con le riforme scolastiche, ha allestito un particolare Corso, di cui all'oggetto, riservato agli insegnanti elementari. Il Corso intende dare ai docenti quegli strumenti didattici necessari a soddisfare le richieste e le aspettative dei ragazzi in età scolare. Le lezioni si svolgeranno presso la sede di questa Scuola in orari che verranno concordati con i corsisti stessi ed affiancherà i normali corsi di Conservatorio del "Carissimi" (Pianoforte, Canto, Flauto Chitarra, Clarinetto ed altri) per dar modo ai partecipanti di poter entrare nel mondo di questo particolare settore dell'istruzione. Al termine verrà rilasciato attestato di frequenza. Siamo comunque a disposizione per ogni eventuale chiarimento che si riterrà opportuno chiederci. Ringraziando per la collaborazione si inviano i migliori saluti. Il Direttore M° Mario Nardi I treni diretti Viterbo-Roma via Orte avranno un nome Con un fax in data 23 Agosto 2001 ore 13,07, al protocollo A.D. 00/271/A del 24/08/2001 dell'Amministratore Delegato, il direttore generale della Divisione Passeggeri Roberto Renon, comunicava al dott. Pietro Brigliozzi, instancabile rappresentante storico dei Pendolari del Viterbese-Alto Lazio che la sua proposta era stata accettata. Nel fax il direttore generale R. Renon afferma testualmente: "ho letto con interesse la sua lettera del 9 luglio u.s., con la quale ha proposto di dare un nome alla coppia di diretti 3349/3350 in servizio sulla tratta Viterbo-Roma via Orte. Le gentili parole con cui ha voluto esprimere un positivo giudizio sul servizio ferroviario nell'ambito dell'area di mobilità del Viterbese-Alto Lazio costituiscono senza dubbio il miglior riconoscimento per l'impegno di Trenitalia ed un valido stimolo a proseguire sulla strada del dialogo con i nostri clienti, di cui la Sua lettera si fa efficace testimonianza. Nel ringraziarLa della Sua gentilezza, La informo che la Sua proposta è stata valutata positivamente e che pertanto, dal prossimo orario, provvederemo a battezzare i due treni "Freccia dell'Alto Lazio", come scelto dai pendolari". Con i migliori saluti. Roberto Renon Nella seconda metà di luglio ho fatto un'indagine tra i pendolari ed utenti di questa linea, proponendo 5 denominazioni: Freccia dell'Alto Lazio, Freccia della Tuscia, Freccia dei Vulsini, il Vulsinio, l'Etrusco. Tra queste denominazioni quella che ha avuto più preferenze è stata appunto Freccia dell'Alto Lazio. Con la lettera formulai la richiesta ed ora ecco la risposta dell'azienda Trenitalia. E' un notevole passo avanti che fanno i servizi della linea che interessa il nostro comune ed al tempo stesso è una garanzia per l'ulteriore sviluppo e potenziamento dei servizi ferroviari nel Viterbese-Alto Lazio. P.6. La comunicazione al capo storico dei pendolari Pietro Brigliozzi fatta dell'lng. Roberto Renon inerente il nome da dare ai treni diretti Viterbo-Roma via Orte ha avuto un ulteriore sviluppo. Ieri infatti si è tenuto un incontro ad alto livello presso gli uffici della Regione Lazio. La riunione è stata indetta dall'Assessore ai Trasporti Francesco Aracri che si sta impegnando molto per il miglioramento dei servizi su rotaia nell'Alto Lazio. Alla riunione ristretta che si è tenuta nello studio dell'Assessore alle 17 del pomeriggio erano presenti il direttore della Divisione Trasporto Regionale FS Enrico Sciarra, i suoi più stretti collaboratori sig.ra M. Polla, il sig. De Dominicis, Pietro Brigliozzi che ha relazionato sui due punti all'ordine del giorno e ovviamente lo stesso assessore Francesco Aracri. Due gli argomenti all'ordine del giorno: primo organizzazione della festa per dare il nome ai treni, secondo realizzazione dell'anello ferroviario nell'Alto Lazio. * Per quanto riguarda il primo punto vi è stato un consenso unanime su quanto ha esposto il Brigliozzi stabilendo che il giorno 4 ottobre, festa di S. Francesco d'Assisi patrono d'Italia alle ore 10,30 presso la stazione di Montefiascone si terrà la cerimonia ufficiale alla presenza delle più alte autorità della Divisione Trasporto Regionale FS, delle autorità Regionali e locali. All'inizio della cerimonia verrà scoperta la lapide, posta sul piazzale del parcheggio con la quale si ricorda l'illustre capotreno Vincenzo Insogna al quale è stato intitolato lo stesso parcheggio, poi verrà apposta sulle fiancate del treno presente, sui binari, la scritta con il nome-titolo "FRECCIA DELL'ALTO LAZIO". Il sindaco Mario Trapè e l'intera giunta riceveranno gli illustri ospiti. L'assessore F. Aracri ed il direttore E. Sciarra hanno già assicurato la loro presenza, mentre il direttore generale Ing. G. Laguzzi, R. Renon, come pure i dirigenti S. Martinelli, P. Esposito, G. Trimani, F. Pancrazi daranno la loro disponibilità nei prossimi giorni. * Nel secondo punto Brigliozzi ha illustrato la necessità di realizzare il grande anello nell'Alto Lazio con treni che, con andamento cadenzato, ogni ora facciano il giro RomaTiburtina, Orte, Viterbo, Roma Tiburtina e viceversa. Su questo punto dopo una lunga ed a momenti accesa discussione, mantenutasi però sempre sul piano della correttezza del linguaggio, del rispetto personale e della cordialità, l'assessore Aracri si è convinto della validità del progetto e della sua validità commerciale nell'offrire una migliore possibilità di movimento in quest'area ed ha sancito l'avvio dello studio di fattibilità consigliando al Direttore Enrico Sciarra ed al responsabile del capo storico dei pendolari Pietro Brigliozzi di sedersi intorno ad un tavolo per tirar fuori e presentare poi concretamente quanto si può e si deve fare, affermando ancora che da parte sua non trova motivi per ostacolare questo progetto. L'incontro si è chiuso con la sottolineatura da parte del direttore Sciarra che la stazione di Montefiascone è nodo di scambio gomma-treno-gomma, che i locali sono stati riaperti quasi subito dopo l'attivazione del C.T.C., con la collaborazione primaria del Brigliozzi dall'Amministrazione Comunale che pensa alla manutenzione e li ha sapientemente destinati ad opere d'interesse sociale senza alcun fine di lucro. Da sopralluoghi fatti non vi sono motivi di lamentele da parte dell'Ente quindi è un punto della linea che merita rispetto e sinceri apprezzamenti vanno comunque dati all'amministrazione comunale di Montefiascone. Ancora un corso di formazione promosso dalle ACLI Continua con successo l'attività formativa organizzata dalle ACLITERRA di Viterbo sotto la direzione dell'En.A.I.P. (Ente Acli Istruzione Professionale). L'ultimo corso di aggiornamento, tenuto presso l'accogliente sala delle riunioni della Cooperativa Oleificio Mosse, era incentrato sul tema dell'igiene dei prodotti alimentari, disciplinato dal Decreto Legislativo 155/97 e sinteticamente indicato come "HACCP". Il corso, dalla durata di 120 ore, con obbligo di frequenza a tempo pieno, ha visto l'assidua presenza di operatori del settore alimentare di Montefiascone e di altri comuni della Provincia e si è svolto nel periodo dall'11 giugno al 23 luglio 2001. Al termine del corso gli allievi hanno sostenuto un esame, superato brillantemente da tutti i partecipanti, e hanno ottenuto un attestato valido agli effetti della legge quadro n° 845/78 e della legge regionale n° 23 del 25/2/1992. Il corpo docenti che si è avvicendato con competenza e professionalità nelle lezioni era composto dai seguenti professionisti: dr. R. Scascitelli, dr. B. Cirica, dr. A. Cardarelli, ing. A. Celestini, dr. L. Trucca e rag. G. Chicchirichì che svolgeva anche le funzioni di tutor del corso. Va dato atto alle ACLI provinciali di Viterbo dell'interessamento dimostrato nel voler rilanciare l'attività dell'Associazione anche nel nostro Comune, dove è stato aperto uno sportello in Via del Castagno 16/A presso l'agenzia Assiservizi, e dove tutti i mercoledì è presente un funzionario del Patronato Acli per dare assistenza gratuita agli interessati. LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 per cambiare moneta senza cambiarci la vita Noi e l'euro: DOMANDE & RISPOSTE Domande & Risposte é « pag. 11 UTILI - Come si compilano gli assegni in euro? utili l C o m e si compilano gli assegni in euro 40* f j m WP^Èm esempio IMPORTO IN CIFRE (sull'assegno, in alto a destra) Sì scrive in cifre indicando sempre, d o p o la virgola, i centesimi, anche nel caso in cui l'importo non abbia decimali. IMPORTO IN Cl'Oi 124 euro e Sé centesimi si scrive: 1 2 4 , 5 6 C oiw»: wrd» t m tn tn IMPORTO IN LETTERE (al centro dell'assegno) Nella parte da compilare in lettere ì centesimi vanno comunque scritti in cifre, d o p o la barra. 124 euro si scrive: (Mera fiallò-nKrm™ Mmk 38 7 2S4 Un C o m e riconoscere le nuove banconote? Impareremo presto a riconoscere le monete e te banconote in euro. Si differenziano per colore e per misura. Su ogni lato di ciascuna banconota è scritto il valore in cifre, a caratteri facilmente leggibili e in alfabeto braille per I non vedenti. IMPORTO IM L I T T I B I 124 euro e Sé centesimi si scrive: clOOnua t SJXÌ2 tfei faiTO t 100 euro r M?X*2 ««» Stitoi barocca 124 euro si scrive: 1 2 4 , 0 0 CentOVentiquattro/56 Cer»toventiquattro/00 e 5 OOwtm OtaaMt 160X82 fwn Stìfct- età tM « w N.B. Sono W f f l a » »nch« ihre dicitwe, quali: VenKwwKiqoaraoiSé cant«»imi". ' t m m m t ^ m m « cinquanta!«) c^niettmì". ~centowrt<qu«tro * 54 t e r w n m * , "c*f>to*entjquatm> « clrK)MintM«i cent". Vtatar«ÌAS.ÌÌ5 fc. "La caccia ricominicia, ma che bel divertimento" E da questa mattina all'alba si fa sul serio. La "grande caccia" è cominciata. In tutti i casolari, nelle campagne, nelle brughiere, sulle montagne e nelle pianure risuoneranno i colpi secchi dei fucili automatici, oliati, puliti, coccolati con cura maniacale per lunghi mesi. Quando ancora il buio contende alla luce la supremazia sulle nostre terre, torme di cani ululanti usciranno dalle loro gabbie per saltare su camionette, jepp e semplici macchine. Pregustando già l'odore della selvaggina e sgambano impazienti sfregando le unghie delle zampe sulle lamiere dei veicoli che li trasportano là, dove il loro dovere è richiesto. Dall'altra parte della barricata migliaia di occhi e di orecchie si sveglieranno, nel buio. Occhi sbarrati e orecchie drizzate per apprezzare quei suoni che vengono da lontano e che non promettono nulla di buono. I nasi, tesi verso il vento, si muovono su e giù a percepire i sottili odori del cuoio e dell'olio e l'aspro, possente, penetrante odore dell'antico nemico. Saranno ore di urla, di imprecazioni, di latrati, di corse, di rami spezzati, di cuori che palpitano, di ali recise. Come in una piccola guerra, il rumore delle armi si accompagna ai lamenti delle vittime. Versi rochi, grugniti sordi o stridii acuti che nulla hanno di umano. E non possono averlo. Perché oggi muoiono le lepri, le starne, le pernici, i merli, le allodole, i gallo forcello, le codoni, le coturnice, le pernice sarde, i frullino, le beccacce, le tortore, le quaglie, le marzaiole. Muoiono i leggiadri caprioli, i possenti mufloni, le veloci canapiglie e i bianchi mestoloni, inseguiti da cani irriducibili, appostati da uomini ostinati, ingannati da stampi di plastica che ne riproducono la forma e i colori. Sono sempre stato contrario alla caccia. Molti anni fa ero un irriducibile e portavo scompiglio nelle assemblee dei cacciatori che mi avrebbero fatto fare volentieri la fine di una lepre d'importazione ungherese. Gli anni che sono passati non hanno cambiato l'idea di fondo, ma ne hanno stemperato il khomeinismo. Se penso alla scena de "il cacciatore" quando De Niro, dopo una estenuante ricerca, si trova a tiro lo splendido cervo maschio non posso negare che la caccia abbia un suo fascino. Ma De Niro era solo, aveva un solo colpo in canna e un solo cervo davanti, nello scenario degli sterminati boschi di una Pennsylvania dal cielo azzurro e limpido. Se penso alle torme di cani dietro una singola lepre contesa nella bruma da una dozzina di cacciatori, se penso ai "capanni" dove si celano nelle frasche i fucili in attesa che le "prede" volino o si posino a pochi metri, ingannate inoltre da un loro sosia di plastica, se penso ai fagiani allevati, fino a pochi giorni prima, come polli che si alzano per un timido volo solo a calci nel culo, beh non chiedetemi di giustificare questa caccia che ancora considero un massacro infame legalizzato e che per fortuna ha la strada segnata e tutti gli anni perde migliaia di adepti. I nostri giovani dormivano, questa mattina all'alba, qualcuno "cotto" dai decibel della discoteca (e purtroppo da qualcos'altro), molti nelle braccia di Morfeo, come una qualsiasi domenica dell'anno. Per fortuna. Montefiascone Goffredo Balestra - domenica 2 settembre 2001 Le banconote S O r t O u g u a l i per tutti i Paesi dell'euro. Comunicato stampa "L'onorevole Anna Teresa Formisano, assessore regionale per le Politiche per la Famiglia, Infanzia e Servizi Sociali, mi ha informato - fa sapere il presidente dell'Associazione di Solidarietà Falisca di Montefiascone, G o f f r e d o B a l e s t r a - che in sede di assestamento di bilancio la Giunta Regionale ha stanziato la somma di 30 milioni di lire per le spese di riparazione dell'autoambulanza di rianimazione utilizzata per le attività assistenziali della Associazione che ho l'onore di presiedere". L'autoambulanza, come si ricorderà, fu coinvolta incolpevolmente il 1° marzo dello scorso anno in un grave incidente stradale riportando danni che hanno richiesto ingenti spese per la riparazione. "Una prima richiesta di contributo inviata l'8 marzo 2000 sottolinea Balestra - fu bocciata dalla Giunta Regionale. Riproposta, l'istanza ha trovato sollecito accoglimento da parte dell'Esecutivo regionale grazie all'interessamento personale dell'onorevole Formisano, alla quale intendo rivolgere un ringraziamento pubblico a nome personale e dell'Associazione di Solidarietà Falisca li Presidente Goffredo Balestra 3a Jesta della Croce La cerimonia è iniziata in un pomeriggio nuvoloso, presso la Croce posta sulla Via Cassia, ricolma di fiori e attorniata da molti fedeli di Via Fetoni e di Zepponami. Ma mentre il parroco Don Domenico Bandini, aiutato da Enrico Castauro, celebravano la Santa Messa, è uscito un caldo raggio di sole, che ha riscaldato i nostri cuori oppressi per l'immane tragedia americana dell'11 settembre. Come ha ricordato il parroco nella sua omelia, la Fede è la nostra unica forza, che ci aiuterà ad andare avanti. Terminata la Messa, la famiglia di Di Marco, che gentilmente mette a nostra disposizione il prato della loro casa, ha offerto un piccolo rinfresco, gradito da tutti i presenti. Confidando nell'aiuto del Signore, per superare questo tragico e insicuro periodo, diamo appuntamento al Settembre del 2002. Clementini Carla pag. 10 LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001 Cinquantenni in festa! Il 24 giugno 2001 dopo la S. Messa nella basilica di S. Margherita, la foto di gruppo e la passeggiata alla Rocca dei Papi. Al Ristorante "Il Caminetto" si è tenuto il simposio. Naturalmente non è mancata la festa musicale e l'elezione di Miss e Mister under 50 con elargizione di premi e cotillon. E infine un "arrivederci ai prossimi 50' 1 Il Comitato promotore Alle numerose coppie di sposi che ci sono state in questo periodo di tempo in tutte le parrocchie di Montefiascone, insieme a Simona Crescenzi e Marcello Gasparini, che si sono uniti per sempre presso la Madonna della Neve alla Rocca dei Papi - il 24 luglio, formuliamo il nostro cordiale augurio di una vita felice e cristiana, sotto lo sguardo materno di Maria Santissima. Sono 85! Grande festa quest'anno in casa Piergentili Isidoro a Viterbo, per solennizzare l'ottantacinquesimo compleanno di zia Settimia Morincasa, ancora viva e vegeta e in buone condizioni fisiche. Per 5 anni è vissuta in casa di Don Agostino, poi - data l'età - è tornata a stare con la figlia Cesira. Questa è la sua famiglia: Claudio e Anna, ormai nonni del piccolo Nicolò, tenuto in braccio dalla mamma Cinzia e protetto da papà Danilo; dietro di lei d'è la figlia Cesira e lo sposo Isidoro, che ormai hanno il grado di bisnonni; poi Al Parroco Don Agostino, abbiamo provato a cercarla per ringraziarla di nuovo ma non avendola trovata le lasciamo questa nostra piccola foto con lei e padre Enzo, del quale abbiamo apprezzato molto la inaspettata presenza. Ora che ci trasferiremo a Roma sarà un po' più raro incontrarci, ma le assicuriamo che la parrocchia di S. Margherita rimarrà sempre nei nostri pensieri. Grazie di nuovo Anna Rita Mezi e Leonardo Prossima Novena dell'Immacolata v e n g o n o Emilio ed Anna, altra coppia che vive a Viterbo. Al centro c'è la trisavola Settimia, che gode, vedendosi circondata da tutta la sua famig l i a . Mancano solo i due giovanottoni Daniele e Luca, che stanno divertendosi in casa, per completare il gruppo. C o m e è t r a d i z i o n e d a l 29 n o v e m b r e a l l ' 8 d i c e m b r e si t e r r à n e l l a n o s t r a c i t t à di Montefiascone una predicazione straordinaria che ci possa rafforzare nella fede, con l'ascolto della "Parola di Dio", con la " p r e g h i e r a " e con la benedizione della Madre Celeste Maria SS.ma. Quest'anno terrà la predicazione un nostro sacerdote - canonico della basilica - D. Luigi Picotti. Si s t a g i à p r e p a r a n d o e f a r à sicuramente bene. Preghiamo fin da ora e proponiamoci di parteciparvi. PER COMODITÀ' DEI LETTORI DE "LA VOCE Potete versare: sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica • sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone 0 inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S. Margherita - 0 1 0 2 7 Montefiascone 0 consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi".