Lo foli io del terrore

Transcript

Lo foli io del terrore
Anno XIX (XXXIV) • N° 10 - OTTOBRE 2001 - Via S. Lucia Filippini n° 25 - Tel. 826050 - Montefiascone (VT) • Sped. in a.p. Legge 662/96 art. 2 - comma 20/c
«La Voce»- Mensile di Montefiascone • Direttore Agostino Ballarotto - Responsabile Angelo Gargiuli - Direzione, redaz.: 01027 Montefiascone, Via S.L. Filippini, 25
Tel. 826050-c.c.p. n° 12158010 intestato a: Parrocchia S. Margherita - 01027 Montefiascone (VT) - Autorizz. Tribunale di Viterbo n° 272 del 4-12-1982
Tipo-Lito «Silvio Pellico» di Marroni e C. s.n.c. • Via O. Borghesi, 3/c - Montefiascone • Tel» e Fax: 826297 • e-mail: [email protected]
Lo
foli
io
del
terrore
(da "L'Osservatore Romano" di mercoledì 12 settembre 2001)
La follia del terrore ha colpito oggi gli Stati Uniti (11 settembre 2001). Il disastro riaccende nella
memoria quello di Pearl Harbor. Un'ora di follia sembra essersi impossessata del mondo. Orrore,
sgomento, angoscia attanagliano l'intera comunità internazionale.
Menti diaboliche hanno attuato e stanno perseguendo crimini mostruosi che fanno sprofondare l'umanità in un inimmaginabile clima di guerra.
"Non posso iniziare q u e s t a Udienza senza esprimere profondo
dolore per gli attacchi terroristici che nella giornata di ieri hanno insanguinato l'America, causando migliaia di vittime e numerosissimi feriti. Al
Presidende degli Stati Uniti e a tutti i cittadini americano porgo l'espressione del mio più vivo cordoglio. Dinanzi ad eventi di così inqualificabile
orrore non si può non rimanere profondamente turbati. Mi unisco a
quanti in queste ore hanno espresso la loro indignata condanna, riaffermando con vigore che mai le vie della violenza conducono a vere
soluzioni dei problemi dell'umanità.
Ieri è stato un giorno buio nella storia dell'umanità, un terribile
affronto alla dignità dell'uomo. Appena appresa la notizia, ho seguito
con intensa partecipazione l'evolversi della situazione, elevando al
Signore la mia accorata preghiera. Come possono verificarsi episodi di
così selvaggia efferatezza? Il cuore dell'uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo. Ma la fede ci viene incontro
in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato. La parola
di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si
agitano nel nostro animo. Se anche la forza delle tenebre sembra prevalere, il credente sa che il male e la morte non hanno l'ultima parola.
Qui poggia la speranza cristiana; qui si alimenta, in questo momento,
la nostra orante fiducia.
Con partecipe affetto, mi rivolgo all'amato popolo degli Stati Uniti in
quest'ora di angoscia e di sgomento, in cui viene messo a dura prova il
coraggio di tanti uomini e donne di buona volontà. In maniera speciale
abbraccio i familiari dei morti e dei feriti e assicuro loro la mia spirituale
vicinanza. Affido alla misericordia dell'Altissimo le inermi vittime di questa tragedia, per le quali ho celebrato stamani la Santa Messa, implorando per loro il riposo eterno. Dio infonda coraggio ai superstiti, assecondi con il suo aiuto l'opera benemerita dei soccorritori e dei tanti
volontari, che in queste ore spendono ogni loro energia per far fronte a
così d r a m m a t i c a e m e r g e n z a . Invito a n c h e voi, carissimi Fratelli e
Sorelle, a unirvi alla mia preghiera.
Imploriamo il Signore perché non prevalga la spirale dell'odio e
della violenza. La Vergine Santissima, Madre di misericordia, susciti
nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace.
Domenica 16 settembre - Angelus
... Maria accolga i defunti, consoli i superstiti, sostenga le famiglie
particolarmente provate, aiuti tutti a non cedere alla tentazione
dell'odio
e della violenza, ma ad impegnarsi a servizio della giustizia e della
pace.
Maria Santissima alimenti soprattutto nei giovani alti ideali umani e
spirituali e la costanza necessaria per realizzarli. Richiami loro il primato dei valori etemi perché, specialmente in questi momenti difficili, gli
impegni e le attività quotidiane continuino ad essere sempre orientati a
Dio e al suo Regno di solidarietà e di pace.
410 metri
circa
S3 mein
110
21 m
43,000
180.000
t e fondamenta
J-efin^tre
^
L'acciaio utilizzato
tonoeltate
4.800 km
1970
iMvietetttK)
La data
^inaugurazione
Fino si 1998, data dì
costruzione delle Petronas
Towers di Kuala lumpur, le
"Twin Towers' sono state gii
editici più alti del mondo
t.Mwas
% Empife Sta»
»«¿litas»«
Suiting
Tort
Tonclm
Torrefifieä
CklMf*
Nel 1976 le torri
sono state teatro
del ferrate
del cotossal
degli anni trenta
King Kong
*nmM.jmiwit>
Il 26 aprile scorso
la New Yor* Pori
Authority ha venduto
it complesso
immobiliare
dei World Trsde
Center, con te "torri
gemette*, al gruppo
Silverstem Properties
per 3 miliardi
di deilari
Complesso di set
editici dominato dalie
Twin Towers. È un
attivo centro d'aftari
dove hanno sede 500
società
internazionali e
lavorano 50.000
persone L'area
richiama ogni giamo
80.000 visitatori
AlPOn. George W. Bush
Presidente degli Stati Uniti d'America
Casa Bianca
WASHINGTON DC
Colpito dall'indicibile orrore degli inumani attacchi terroristici compiuti oggi contro persone innocenti in differenti parti degli Stati Uniti mi
urge esprimere a lei e ai suoi concittadini il mio profondo dolore e la
mia vicinanza, nella preghiera, alla Nazione in questo oscuro e tragico
momento. Raccomandando le vittime all'eterna misericordia di Dio
Onnipotente imploro la sua forza si quanti sono impegnati nelle operazioni di soccorso e nelle cure ai sopravvissuti. Prego Dio di sostenere lei e il popolo americano in questa ora di sofferenza e di prova.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 10
Sacerdoti con la valigia
Riprendiamo da "Vita"
(n° 13 - 15 settembre) della
Diocesi di Viterbo, a pagina 5
dove si parla dei numerosi
cambiamenti che stanno
avvenendo tra i sacerdoti
della nostra
Diocesi di Viterbo
Alcuni dei sacerdoti che cambieranno parrocchia (da sinis t r a ) : D. G i o v a n n i B i t t i , D. L u c i a n o T r a p è , D. G i l b e r t
M a n g a l a , D. E n z o Di F r a n c e s c o , D. M a r i o Z a n a s i , D.
Fedoro Spadavecchia
Una ventina di sacerdoti coinvolti negli avvicendamenti nelle parrocchie della diocesi.
Presto altre nomine per gli Uffici e le Commissioni diocesane.
Molte parrocchie della Diocesi inizieranno il nuovo anno Pastorale
con un nuovo parroco o un nuovo vicario parrocchiale.
In questi giorni, infatti, sono stati resi noti numerosi avvicendamenti
di presbiteri che nel giro di poche settimane inizieranno il lavoro nelle
nuove comunità loro assegnate dal Vescovo.
Ecco i sacerdoti che hanno ricevuto una nuova nomina:
Bitti don Giovanni, già parroco di Canepina, è il nuovo parroco della
p a r r o c c h i a S. F a m i g l i a in V i t e r b o , r i m a s t o v a c a n t e in q u a n t o d o n
Raffaele Paolucci è tornato nella sua diocesi di origine.
Bongiorni don Egidio, già parroco di Bomarzo, è nominato parroco
di S. Maria del Paradiso in Viterbo.
Bruno don Martino, di recente entrato a far parte del nostro presbiterio, sarà vicario parrocchiale di S. Pietro Apostolo in Grotte di Castro.
De Paolis P. Gabriele è il nuovo parroco di S. Francesco alla Rocca
in Viterbo, coadiuvato dal Vicario parrocchiale Mikoda P. Taddeo.
Di F r a n c e s c o d o n E n z o a n d r à a r e g g e r e la p a r r o c c h i a di S.
Giovanni Battista in Arlena di Castro in sostituzione di B U R L A D O N
R O B E R T O che a Viterbo si dedicherà a tempo pieno alla Caritas.
M a n g a l a d o n G i l b e r t l a s c i a il S e m i n a r i o M a g g i o r e d o v e e r a
Vicerettore e diventa Vicario parrocchiale di S. Barbara in Viterbo.
Monanni don Tito è il nuovo parroco di S. Pietro Apostolo in Grotte
di Castro.
Pazienti don Carlo, da poco entrato a far parte del nostro presbiterio, è stato nominato Vicario parrocchiale di Acquapendente.
Scrimieri don Gianluca è il nuovo parroco di S. Stefano e S. Maria
Assunta in Grotte S. Stefano.
S p a d a v e c c h i a don Fedoro, è stato nominato parroco di S. Maria
Assunta in Bomarzo.
Tardani don Sergio, già parroco di Grotte S. Stefano, va a reggere
la parrocchia di S. Barbara in Viterbo.
T R A P È D O N LUCIANO lascia la parrocchia di S. Barbara e diventa
p a r r o c o di S. F l a v i a n o
in
Montefiascone.
V a r i P. A n t o n i o è il n u o v o
12 ottobre: Sr. Rosa Colonna
p a r r o c o d i S . F r a n c e s c o in
19 ottobre: Ferri Luigi
Bagnoregio.
26 ottobre: Manzi Luigi
V e n t u r i n i P. M a r i o è stato
PRO DEFUNCTIS
Grazie, vecchio parroco...
Benvenuto, nuovo parroco
In occasione di un così rilevante numero di avvicendamenti vanno
ricordati alcuni principi espressi a suo tempo dal Vescovo:
- Nel procedere agli avvicendamenti il Vescovo tiene presente tutta
la realtà diocesana: tutte le parrocchie, tutti i parroci, tutti i sacerdoti;
conosce tante urgenze e ha dinanzi la situazione complessiva della
realtà diocesana.
- Nella Chiesa italiana si va introducendo il criterio degli avvicendamenti dei parroci ogni decennio. Per questo la "mobilità" dei sacerdoti diventerà sempre più frequente.
- Le comunità parrocchiali interessate dagli avvicendamenti dei parroci devono accogliere con spirito cristiano i cambiamenti nella conduzione della parrocchia: ogni sacerdote ha la sua personalità, i suoi
pregi e difetti, m a ha anche una grazia particolare nei Signore che lo
aiuta nel suo ministero.
E' umano che ci si affezioni al proprio parroco m a è cristiano sapere
che dobbiamo legarci a Cristo e non a d una persona.
- "Il parroco che lascia vi ha insegnato ad essere cristiani: ora seguitate ad esserlo. Il parroco che viene, viene nel nome del Signore per
amare e per servire: accoglietelo e il cammino sarà sereno e fruttuoso".
nominato Vicario parrocchiale di S. Leonardo Murialdo in Viterbo.
Z a n a s i d o n Mario lascia il Seminario di Montefiascone dove era
Vicerettore e diventa parroco di S. Maria Assunta in Canepina.
Oltre agli avvicendamenti nelle parrocchie sono annunciati a n c h e
diversi c a m b i a m e n t i relativi agli Uffici, O r g a n i s m i diocesani e
Commissioni che verranno resi noti a breve termine.
A tutti i migliori auguri di un proficuo lavoro pastorale.
O R A R I O FESTIVO SANTE MESSE
7,30
Divino Amore
8
Corpus Domini - Le Coste
S. Giuseppe - Le Mosse
S. Pietro - Benedettine
Villa S. Margherita
MONTEFIASCONE
*
9
10
1 0 , 3 0 "Villa Serena" (ex ONPI)
i r ^ c
12
Santuario S. Lucia Filippini
19
S. Flaviano (invernale ore 17)
j Q o n S . Francesco (solo estivo)
1 y , o U S. Andrea (solo invern. ore 18]
Coipus Domini - Le Coste
S. Flaviano
S. Maria del Giglio - Zeppon,
S. Margherita
S. Giuseppe - Le Mosse
S. Maria della Vittoria (P.
Villa S. Margherita
S. Margherita
Coipus Domini - Le Coste
S. Flaviano
1 1 3 0 S- Giuseppe - Le Mosse
r^rJß
S. Maria del Giglio-Zepponami
'
8,15
9,30
11
S. MESSA VESPERTINA del sabato
valevole per il precetto festivo
UMMMHE '.^HaHfc J W B
1 6 , 3 0
s
1 9
S. Margherita (inv. ore 17)
-
Maria del
Giglio
OTTOBRE 2001
E' il mese del "Rosario" e il mese "missionario"
Ogni sera, alle ore 17,30 - chiesa Divino Amore
o S. Andrea: recita del Rosario e celebrazione S.
Messa
Domenica 21 ottobre:
Giornata missionaria mondiale
Cambio di guardia nella parrocchia
di S. Flaviano tra D. Biagio e D.
Luciano
Giovedì 1 novembre:
Tutti i Santi
ore 11,00: Basilica S. Margherita - celebra il
Vescovo Lorenzo
ore 15,30: cerimonia al Cimitero
Venerdì 2 novembre:
commemorazione di tutti i fedeli
defunti
ore 9,00: S. Margherita: S. Messa di suffragio per tutti i defunti, in particolare
per tutti i Vescovi che hanno operato a Montefiascone, come per
tutti i sacerdoti, suore Maestre Pie,
suore Divino Amore, Madri
Benedettine; celebra Sua Ecc.za
Mons. D'Ascenzi.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 11
E' l'ultima cerimonia che ha visto gli
sposi d'oro (50°) e d'argento (25°)
intorno al Parroco D. Biagio, nel giorno della festa della "Madonna delle
Grazie", il giorno 3 giugno 2001.
D. Biagio - dopo 56 anni di parrocchia lascia il posto a D. Luciano Trapè,
nostro concittadino, ricco di
esperienza pastorale, per essere
vissuto circa 10 anni anche in Africa,
dopo essere stato parroco a S.
Giuseppe (Le Mosse) e prima ancora
vicerettore presso il Seminario di
Montefiascone e aiutante - nel
frattempo - nella parrocchia di S.
Flaviano e per aver fondato e portato
avanti la nuova parrocchia di
Santa Barbara a Viterbo.
Di Don Biagio parleremo nel prossimo
numero de "La Voce" dopo che avrà
dato la consegna al nuovo parroco,
domenica 21 ottobre p.v. Porgiamo
intanto il nostro augurio e la nostra
gratitudine al parroco che lascia e il
nostro augurio e "ad multos annos" al
parroco che viene.
MfffjjM
IL PAESE DELLE STREGHE
(dal numero precedente)
DI
GIANCARLO BRECCOLA
- http://www.welcome.to/montefiascone - testi su Montefiascone in rete
Il processo contro Livia Ottaviani, iniziato con la denuncia di Francesca
Lotti, prosegue con una vera e propria inquisitici - fase simile alla nostra
istruttoria - nella quale vengono raccolti gli indizi e le informazioni utili per
procedere contro la presunta colpevole.
Mio figlio è stato guasto da streghe tutto tutto et io ho sentito
rumore [...] et questa mattina l'ho trovo morto dove lo misi hiersera fori del letto et io non ho sospetto in altra persona eccetto che
contro la delta Livia per le cause di sopra esposte...
(testimonianza del 17 maggio di Caterina Pierangeli)
Havendo io un ragazzo [...] piccolo in fasce quale perché sempre
piangeva mi fu detto che era guasto da streghe et per questo
piangeva et per questo io non ci perdessi tempo ma facessi guastare la fattura et così io subito me n'andai a casa di donna Livia
di Giovanni Bianchi et la pregai che se havesse fatto lei fattura
alcuna al detto mio ragazzo di grazia me la guastasse et che non
andasse più avanti. Et lei mi disse che non era stregha et che
non li haveva fatto cosa alcuna ma se ne venne la detta Livia in
casa mia et detto ragazzo lo posai in culla et la detta Livia si mise
a capo della culla abbastanza che la mano haveva messa di qua
dalla culla et l'altra di la et la veste sua cioè un lembo toccava la
testa di detto mio ragazzo et ne stette un pochetto et non potei
sentire quel che lei vi dicesse et così doppo detto mio ragazzo
non pianse più et restò libero [...] Per Ischia publicamente si dice
che la detta Livia sia donna di mala vita cioè strega et fattucchiera et questo è quanto posso dire per verità,
(testimonianza del 17 maggio di Vittoria Belisari)
Tra le tante convinzioni e superstizioni, più o meno conosciute, che affiorano dal testo, singolare si rivela la dote attribuita alla calamita che, per il
suo potere di attrazione, si riteneva capace di magnetizzare l'attenzione
d e l l e p e r s o n e e, più p a r t i c o l a r m e n t e , di i n f l u e n z a r n e i s e n t i m e n t i .
Bizzarra, del resto, appare anche la procedura suggerita dalla stessa
Livia per verificare la sua identità di strega.
Quando facevo la Pizzicaria qui d'Ischia venne da me donna Livia
di Giovanni Bianchi et mi disse che se io l'havessi voluto dar
qualcosa della Pizzicaria che mi havrebbe dato un pezzo di calamita c h e s e r v i v a per far ben v o l e r e d a l l ' i n n a m o r a t i et io non
volendoli dar niente non la pigliai et questo è quanto posso dir per
verità.
(TESTIMONIANZA DEL 1 7 MAGGIO DI CATERINA REGULANTIS)
Una volta donna Livia di Giovanni Bianchi venne in casa mia et si
rammaricava che lei fosse tenuta per strega et l'era stato detto
strega per Ischia et che se volevo conoscere se lei fusse tale
dovesse io revoltare la catena all'in su et buttar il sale nel foco,
che se fosse stata strega haverebbe orinato et così fue la detta
esperienza ma non viddi che orinasse et questo è quanto posso
dire per verità. A g g i u n g o questo che la detta Livia volendogli
porre in braccio un mio ragazzo piccolo lei mi diceva che non lo
voleva pigliare perché già che per Ischia si diceva che lei era
strega non voleva in caso che detto ragazzo fusse [...] qualche
male esser incolpata Lei et così molta resistenza con dir tali parole et questa è quanto posso dir per verità.
(TESTIMONIANZA DEL 1 7 MAGGIO DI ROSA DI FRANCESCO SIMEONE)
A questo punto il cancelliere, ritenendo sufficienti le informazioni acquisite, attiva la procedura d'arresto. Due giorni dopo, sabato 19 maggio,
Livia viene fermata ed imprigionata a Castro. Il giorno 25 - dopo aver
risposto alla prima domanda che per prassi veniva rivolta agli imputati, e
cioè se fosse a conoscenza dei motivi della citazione e dell'arresto - rilascia al Vicario apostolico una dichiarazione che, illuminando l'episodio di
nuova e più meschina luce, permette di intuire come, da alcuni antichi e
non sopiti rancori, doveva essere scaturito l'atto accusatorio.
lo mi ritrovo carcerata qui in Castro da Sabbato non so la causa
perché mi ritrovi carcerata se non per haver inteso dire che la
d e t t a F r a n c e s c a mi h a d a t o q u e r e l a [...] c h e c o n la d e t t a
Francesca io ci ho gridato avanti carnevale per causa che diceva
io h a v e s s i fatto la ruffiana alla mia figlia. E s e m p r e la detta
Francesca mi ha voluto male da ch'io la trovai nel letto con il mio
marito et sempre gli ho voluto male et l'ho parlato qualche volta
f o r z a t a m e n t e perché se non gli parlavo mio marito mi v o l e v a
dare...
(TESTIMONIANZA DEL 2 5 MAGGIO DI LIVIA)
L'istruttoria si prolungò per un paio di mesi, ma la situazione delle strutture amministrative e giudiziarie di Castro, ormai inconsistenti a causa
della lontananza dei Farnese, spinse il vicario, Decio di Paolo, a trasferire il processo presso il tribunale ecclesiastico della limitrofa diocesi di
Montefiascone.
(5 - segue)
NOTE:
1. A causa del disinteresse della famiglia Farnese, già nel 1600 Castro appariva come una città in decadenza: "non fa più che anime 900 [...] l'aria è cattiva, et particolarmente nel tempo dell'estate, il che causa che sia così dishabitata, che certo è una gran compassione che una Città di questa qualità sia
senza habitanti..." ; GIRALDI, FRANCESCO, Copia dell'informatione et discorsi
dello Stato di Castro, 1600, arch. di Stato di Napoli, carte farnesiane, busta
572, f. 559v; Luzi, ROMUALDO, Storia di Castro e della sua distruzione, Grotte
di Castro 1987, p. 14. Nel 1630 così scriveva Benedetto Zucchi: "Non arrivano a 800. anime, né fa cento fuochi. Non vi sono l'ente Persone di progenie
antica, e quelle di poco valore, e male unite insieme. Non si vedono più tanti
vecchj ed onorati Cittadini, né più Dottori, né Notaj [...] non è troppo tempo
che vi abitavano anche l'Auditore, il Fiscale, e Bargelli..."-, ANNIBALI, FLAMINIO
MARIA, Notizie Storiche della casa Farnese della fu Città di Castro del suo
ducato e delle terre e luoghi che lo componevano, 2 voli., Montefiascone
1817.
pag. 10
Attualità
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
locale
400 milioni alle Grazie
E' la prima volta che il Santuario della Madonna delle Grazie, di
Montefiascone, riceve finanziamenti pubblici per gli indispensabili interventi di restauro e consolidamento. Si tratta di 400 milioni che la Regione
Lazio ha stanziato di recente, per l'interessamento di Laura Allegrini, consigliere regionale, che ha fatto inserire l'antica chiesa di Montefiascone nel
piano finanziario previsto dalla legge 67/1990 per le opere di restauro a
favore delle chiese della provincia di Viterbo. Finora tutte le spese inerenti
ai continui lavori per mantenere agibili il santuario mariano, sono stati a
carico della comunità parrocchiale.
Ma si è trattato sempre di interventi parziali che, come palliativi, hanno
alleviato i mali ma non li hanno guariti. E quello peggiore, riferito al complesso monumentale delle Grazie, è l'umidità che salendo dal pavimento è
arrivata a minare la stessa stabilità dell'edificio sacro, oltre a distruggere,
nel corso dei secoli, le tante opere pittoriche che l'adornavano.
E sarà proprio lo smantellamento della pavimentazione, con le relative
opere di bonifica del suolo, il primo degli interventi che saranno possibili
grazie ai contributi regionali. Ma la chiesa rinascimentale ha bisogno
Rubrica a cura di Umberto Ricci
anche del rifacimento del tetto, oltre alle restanti opere che interesseranno,
oltre alla chiesa, anche i locali dell'attiguo ex-convento dei Padri Maristi
che ebbero in cura il santuario nei secoli passati. Questi ha una storia antica.
Il primo documento che si riferisce al complesso monumentale delle
Grazie è una Bolla di Papa Giovanni XXII, datata da Avignone, il 9 marzo
1333: "Si concedono indulgenze a quei buoni Falisci che hanno concorso
all'erezione dell'ospedale sotto l'invocazione della Madonna". Infatti è di
quell'anno la costruzione di un ospedale per i pellegrini che transitavano
sulla via Francigena, proprio nel luogo dove in seguito sorse il santuario e
all'ospedale fu annesso anche un convento. La costruzione della chiesa,
un vero gioiello di arte rinascimentale, vide gli interventi dei famosi architetti Donato Bramante e Michele Sanmicheli che erano stati chiamati a
Montefiascone, nei primi anni del '500, dal vescovo Alessandro Farnese, il
futuro Papa Paolo III, per la costruzione della basilica di S. Margherita.
Le più importanti opere di restauro del santuario risalgono agli anni
1905-1906, in occasione dell'incoronazione dell'immagine della Vergine, un
prezioso dipinto del secolo XIV. La solenne cerimonia fu presieduta dal
cardinale di Gradoli, Domenico Ferrata e vi parteciparono tutti i vescovi
dell'Alto Lazio.
Alla Rocca tornano i Papi
Al termine dei lavori di restauro della Rocca dei
Papi, che si sono conclusi di recente, per quanto
riguarda il recupero funzionale dell'imponente palazzo che domina il colle di Montefiascone, alcuni saloni sono stati intitolati ai pontefici che maggiormente
si adoperarono alla sua costruzione, al suo ampliamento o alle successive fortificazioni.
Finora sono stati soltanto due i papi accontentati: Innocenzo III (Lotario di Segni, 1198-1216) che
tolse, con le armi, Montefiascone dal dominio dell'imperatore Enrico VI di Svevia; fortificò ed ingrandì
la Rocca e vi trascorse lunghi periodi nel 1199-1207
e 1213. E Leone X (Giovanni dei Medici, 15131521), sotto il cui pontificato Montefiascone e la
Rocca raggiunsero il massimo splendore. Infatti questo papa soggiornò a Montefiascone per diverse
estati circondato dalla sua splendida corte composta
da insigni artisti e letterati far cui Michelangelo
Buonarroti, Antonio da Sangallo, Pietro Bembo e
Jacopo Sadoleto. Ma sono ben 36 i papi che soggiornarono a Montefiascone, specie durante l'estate:
da Stefano X (Federico di Lorena, 1057-1058), fino a
Clemente Vili (Ippolito Aldobrandini, 1592-1605). La
speciale commissione comunale che dovrà intitolare
gli altri saloni, i viali del magnifico giardino e pertinenze varie, ad altrettanti pontefici, si trova davvero
in difficoltà per le scelte da operare.
Comunque al più illustre dei pontefici che ebbero
rapporti con Montefiascone e fu colui che elevò il
borgo falisco a rango di città e di sede vescovile, gli
è già stato dedicato l'ampio piazzale prospiciente la
Rocca. Si tratta di Urbano V (Guglielmo Grimorad,
francese, 1362-1370), il quale, riportata la cattedra
papale da Avignone a Roma, trascorse le vacanze
Pasquino e la
raccolta dei rifii
Pasquino,
il
popolare fustigatore
del
malcostume
romano, si è fatto
vivo
a
Montefiascone.
Forse è venuto
a villeggiare sul fresco colle falisco,
lasciando per un po'
quel piedistallo di
marmo in quella
stradina nei pressi
di piazza Navona,
dove da quattro secoli, frusta i romani con i suoi epigrammi. Credeva di riposarsi lontano dai clamori della Capitale e non avrebbe pensato mai di riprendere la
micidiale penna in mano. L'ha dovuto fare, suo malgrado, quando si è imbattuto
con l'inciviltà di quei montefiasconesi che non intendono usufruire della raccolta
differenziata dei rifiuti, ma anzi la ostacolano in mille modi. E così Pasquino ha
scritto il suo bello epitaffio su una campana verde, quella che dovrebbe servire
per la raccolta della carta. E la "pasquinata" puntuale e inflessibile, vergata con
mano sicura è questa: "La raccolta differenziata si fa con il cervello, non con chi
non capisce!" Per chi non lo sapesse Pasquino è il nome di una statua tronca e
monca, appoggiata a Palazzo Braschi, su cui mani rigorosamente anonime
appendono, fin dall'agosto 1501, ogni sorta di denuncia contro il potere e i prepotenti.
E contro i vandali, quali possono considerarsi coloro che lasciano ogni rifiuto ingombrante ai lati dei cassonetti o li disseminano ovunque, come avviene a
Montefiascone. Famosa la "pasquinata" contro Papa Urbano Vili Barberini, colpevole di aver spogliato e distrutto gli antichi monumenti romani: "Quello che
non hanno fatto i barbari, lo hanno fatto i Barberini". Ma riuscirà Pasquino a far
prendere coscienza civile ai tanti "barbari" che sporcano la città?
estive nel palazzo pontificio di Montefiascone, per
tre anni: 1368-1369 e 1370. Altri papi da prendere in
considerazione per le varie intitolazioni sono,
senz'altro, Martino IV (Simone de Brie, 1281-1285),
il quale appena fu eletto a Viterbo si rifugiò sulla
Rocca di Montefiascone, che fece fortificare e rendere davvero inespugnabile e dove ricevette il re di
Napoli, Carlo I d'Angiò, Eugenio IV (Gabriele
Condulmaro, 1431-1447) che operò i più importanti
restauri della Rocca, andata in malora; Paolo III
(Alessandro Farnese, 1534-1549) che era stato
vescovo di Montefiascone per venti anni. Fortificò
ancor più e abbellì la Rocca dove trascorse varie
estati. L'ultimo papa che mise piede a
Montefiascone fu Pio IX, il 3 settembre 1857, di passaggio da una visita pastorale in Toscana. Ed infine
una curiosità: l'attuale pontefice, Giovanni Paolo II,
venne a Montefiascone nel 1946, da giovane sacerdote, e visitò la basilica di S. Flaviano.
Degrado alle Cannelle
C'è una zona d'ombra, una sorta di triangolo delle Bermude, che a
Montefiascone nessuna amministrazione comunale è riuscita a riscattare da un
degrado vergognoso che dura ormai da decenni. Con l'aggravante che si tratta di
un ambiente del centro cittadino e non, come si potrebbe pensare, di dirupi,
anfratti o fossi della più lontana desolata campagna.
Parliamo piuttosto di un quartiere, quello delle Cannelle che, dalle immediate
adiacenze del centralissimo piazzale Roma, si estende sotto Prato Giardino, lambisce la statale Umbro Casentinese e va a sfociare con i nuovi insediamenti urbani nella zona Cardinal Salotti. In questa landa desolata, seppure intensamente
abitata, insiste anche la millenaria basilica di S. Flaviano, i cui dintorni non si sottraggono allo stato di abbandono e di incuria che caratterizza l'intera zona. Ma
facciamo un po' di chiarezza e prendiamo in esame, prima di tutto, via delle
Cannelle che una volta, e questa la dice lunga, si chiamava via del Fosso.
Perché nel passato vi scorreva un corso d'acqua nel mezzo di un fosso scosceso
e invaso da vegetazione, inospitale per l'uomo ma non per ogni sorta di animale.
E tale è rimasto in barba al fatto che, sui declivi del fosso sono sorte decine e
decine di abitazioni. Basta sporsi dal muretto sulla Cassia per rendersi conto del
degrado in cui versa via delle Cannelle.
La strada è sconnessa e quasi impraticabile. Sul versante sotto Prato
Giardino c'è di tutto e di più: dalle case diroccate, tetti sfondati, rifiuti di ogni
genere che costituiscono vere e proprie discariche a cielo aperto, roveti e arbusti
inselvatichiti. Insomma un degrado da quarto mondo. Scendendo lungo la via,
incrociando le dita, si va a finire nella zona dell'ex-molino Borghesi, demolito per
far posto ad un insediamento commerciale il cui cantiere non è mai stato aperto.
Al suo posto c'è come un grande cratere dove cresce di tutto. Sul lato sinistro si
diparte una viuzza stretta e pericolosa, senza nome e senza nulla che possa
identificarla come una strada, tanto è degradata.
Eppure serve per immettere il traffico su via Cardinal Salotti e raccordare il
traffico tra la statale Umbro Casentinese e la Cassia. E gli abitanti della zona
sono davvero sull'orlo di una crisi di nervi. Non sanno più a chi santo rivolgersi ed
hanno piene le scatole delle promesse elettorali che si ripetono non da oggi e
non da ieri, ma da sempre. Dalle prime elezioni del 1948: dateci il voto che sistemeremo il quartiere. Una presa in giro che dura ormai da oltre mezzo secolo.
Ci sembra un po' troppo.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
NOTA DI AGRICOLTURA
Ditemi
QGt){?®[F[ÏH(22Q®KIQ
voi
Um miliardo di dollari equivale a circa duemila miliardi di lire, vale a
dire moltiplicato per duemila. Il progetto dello scudo spaziale americano, senza avere la certezza che funzionerà, costerà migliaia di miliardi
di dollari; moltiplicate i dollari per duemila e vi renderete conto che
potrebbe costare quasi quanto la produzione lorda annua dell'Italia.
Attualmente nei paesi ricchi della terra vanno di moda i fuoristrada:
lucidi, cromati, ornati di plastica e super accessoriati; sono tutto fuorché
fuori strada, non essendo in grado di sopportare neanche lo sfregamento di un cespuglio di rose sulla carrozzeria. Ma in compenso costano molte decine di milioni, sono grandi come carri armati, hanno le
gomme larghe come un rullo compressore, occupano molto spazio e
consumano inutilmente molto carburante. Con il regolamento comunitario 2078 sono state introdotte le colture a perdere. Alcuni agricoltori,
con il fuoristrada scintillante e l'autoradio a tutto volume, si recano sul
campo nudo ed abbandonato, spargono con movimento stanco ed
annoiato, un pò di semi, poi partono sgommando a tutta birra per mettersi in fila sulla porta dell'ufficio,
eletto a m o d e r n a mecca, per
fare la domanda di contributo.
Da quando è in vigore l'agenda duemila, molti hanno
scoperto l'agricoltura biologica.
Ma a cosa serve? Forse serve
per ottenere il contributo della
Unione Europea o forse serve
come passatempo per chi ha la
pancia piena e vuol giocare a
fare l'agricoltore originale? O
forse serve a cose che io non
capisco o non conosco?
Intanto
l'Istituto
I n t e r n a z i o n a l e di R i c e r c h e
sull'Alimentazione avverte che
nel 2002 ci saranno in tutto il
m o n d o c i r c a un m i l i a r d o e
m e z z o di p o t e n z i a l i m o r t i di
fame, essendo condannati a vivere nella miseria tanto profonda da
consumarsi come una candela, giorno per giorno per denutrizione.
Ogni giorno ne muoiono circa 25 mila. Il 10% dei bambini dei paesi
poveri, muoiono prima di aver compiuto i cinque anni.
Un altro problema enorme è la diminuzione continua delle risorse
idriche. Entro il 2025 circa 50 paesi dell'Asia, per un totale di oltre tre
miliardi di persone rimarranno senz'acqua. E senza acqua si muore.
Nel XXI secolo non sarà il petrolio la maggior ricchezza di quei popoli,
ma l'acqua.
Nell'opulenta Europa i problemi sono altri. Le ferie sono terminate e
si riprende il solito tran-tran quotidiano. L'abbronzatura di cui eravamo
orgogliosi appena ritornati, pian piano scompare e rimane una pelle
bianchiccia, secca e grinzosa. Ed allora quale è il grosso problema?
Ridare alla nostra povera e martoriata cute: morbidezza, luminosità ed
una certa consistenza. Si massaggia la pelle con la crusca, farina, olio,
sale e con tutti gli ortaggi che ci vengono suggeriti dai più stravaganti
consiglieri. Si iniziano diete antiossidanti, idratanti, ecc..., a base di
pomodori, carote, peperoni, insalate, e così di seguito.
Poi c'è l'inizio dell'anno scolastico, ed iniziano le diete anti-stress e
per sviluppare la memoria, mentre quasi la metà dei nostri bambini
sono sovrappeso per l'abbondanza di nutrizione. La televisione pubblicizza dolciumi, bibite, patatine fritte e merendine varie, molto richiesti
dai bambini che passano ore davanti al televisore. Gli adulti ormai non
hanno più il problema di assicurarsi il pane quotidiano. Allora ogni tanto
si riscopre la dieta mediterranea che è molto originale e fa moda.
I nostri avi, per combattere la fame, che era una spaventosa calamità dell'epoca, ricorrevano a tutte le risorse dei terreni, dei laghi o del
mare, veniva mangiata qualunque cosa che fosse idonea ad essere
messa sotto i denti. Oggi mangiare verdure, ortaggi, legumi, pesci cucinati nei modi più folcloristici non serve più per calmare i crampi della
fame, ma semplicemente per variare la dieta. Poi ci sono gli alimenti
funzionali, che vengono prodotti introducendo nei cibi, speciali sostanze per favorire alcune funzioni dell'organismo. Ci sono gli alimenti probiotici a base di batteri che aiuterebbero a prevenire il cancro. Alimenti
pre-biotici che favoriscono lo sviluppo di batteri utili. Alimenti simbiotici
che contengono ambedue le qualità sopradescritte. Intanto gli ambientalisti ed altri ben pensanti protestano contro i cibi provenienti da organismi geneticamente modificati. Amici lettori, ditemi voi in che mondo
siamo.
Gimberto
pag. 11
(2gGP®Offe
I n f o r m a z i o n i di d i f e s a d e l l e c o l t u r e e di politica a g r a r i a
a c u r a d e l Dott. A g r . M a s s i m o A n g e l o n i
V i a V e r e n t a n a , 2 7 - M o n t e f i a s c o n e - Tel. 0 7 6 1 / 8 2 0 3 1 0
e-mail: [email protected]
(segue dal numero precedente)
Il CBPA si basa su criteri di flessibilità sia nel tempo che nello spazio
per tenere conto di:
• variabilità delle condizioni agro-pedologiche e climatiche italiane;
• nuove conoscenze nel comparto ambientale;
• miglioramenti nel settore genetico;
• miglioramento nelle tecniche colturali;
• nuovi prodotti per la fertilizzazione e la difesa delle piante;
• miglioramenti nel trattamento degli effluenti zootecnici e delle biomasse di diversa provenienza convenientemente utilizzabili;
• cambiamenti di indirizzo del mercato dei prodotti agricoli;
• nuove tecniche di allevamento e di nutrizione animale.
Il CBPA deve ottimizzare la gestione dell'azoto nel sistema suolo/pianta
(esistente, entrante, uscente) in presenza di colture agricole che si succedono e alle quali occorre assicurare un livello produttivo e nutrizionale economicante ed ambientalmente sostenibile al fine di minimizzare le possibili
perdite con le acque di ruscellamento e di drenaggio superficiale e profondo.
Ai fini del presente CBPA vengono richiamate alcune definizioni in
parte desunte dalla direttiva:
• per composto azotato si intende qualsiasi sostanza contenente
azoto, escluso l'azoto allo stato molecolare gassoso;
• per bestiame si intendono tutti gli animali allevati per uso o profitto;
• per fertilizzante si intende qualsiasi sostanza contenente uno o più
elementi fertilizzanti, applicata al terreno per favorire la crescita della vegetazione, compresi gli effluenti zootecnici, i residui degli allevamenti ittici e i
fanghi degli impianti di depurazione (ai fini del presente CBPA si considerano principalmente i fertilizzanti azotati);
• per concime si intende qualsiasi fertilizzante minerale, organico, organo-minerale, prodotto mediante procedimento industriale;
• per effluente zootecnico si intendono le deiezioni zootecniche o una
miscela di lettiera e di deiezioni zootecniche, anche sotto forma di prodotto
trasformato;
• per applicazione al terreno si intende l'apporto di materiale al terreno
mediante distribuzione sulla superficie del terreno, iniezione nel terreno,
interramento, miscelazione con gli strati superficiali del terreno;
• per percolazione si intende il passaggio agli acquiferi sottostanti dell'acqua in eccesso rispetto alla capacità di ritenzione idrica del terreno e
per lisciviazione il trasporto di composti chimici mediante l'acqua di percolazione;
• per scorrimento superficiale si intende il movimento sulla superficie
dell'acqua in eccesso rispetto a quella in grado di infiltrarsi nel terreno.
Per ottenere un rapporto corretto fra agricoltura, fertilizzanti azotati e
ambiente è essenziale avere una conoscenza approfondita del contesto
agronomico nel quale i fertilizzanti vengono impiegati. L'impatto di un particolare tipo e di una certa quantità di prodotto impiegato dipende da una
serie complessa di parametri ambientali e antropogenici che favoriscono od
ostacolano la mobilizzazione delle diverse sostanze organiche ed inorganiche dalla superficie verso l'atmosfera per volatilizzazione e, più spesso, per
infiltrazione verso gli strati più profondi del suolo. Di fatto per valutare i
rischi di possibile contaminazione delle acque superficiali o profonde occorre stabilire preliminarmente quali siano i parametri climatici generali.
Successivamente bisognerà impostare la fertilizzazione azotata su
semplici bilanci tra quanto azoto ogni coltura deve assorbire per far fronte,
senza insufficienze e senza eccessi, al suo fabbisogno fisiologico, e quanto
azoto il terreno mette a disposizione di ogni coltura; se la fornitura naturale
di azoto, come quasi sempre accade, è inadeguata ai fabbisogni colturali,
la fertilizzazione deve colmare le insufficienze in modo da renderne massima l'utilizzazione da parte delle colture e, contemporaneamente, minima la
dispersione per dilavamento.
Per ogni coltura sono disponibili dati analitici che indicano le quantità di
azoto assorbito ed il ritmo del suo assorbimento. Per ogni terreno è possibile stimare l'offerta di azoto che esso è in grado di fornire prontamente e il
ritmo stagionale di questa.
L'entità della fornitura di azoto è in funzione delle scorte di questo elemento presenti nel terreno, oltre che degli eventuali dilavamenti. Il ritmo è a
sua volta dipendente dalle Condizioni, stagionalmente variabili, di temperatura e di umidità, e dalle condizioni di aerazione del terreno, funzione della
tessitura, della struttura, ecc.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 10
Taccuino economico e tributario
1 1
2001
a cura del Dott. Franco Radicati
* Nonostante questa edizione de "La Voce" sia già in parte dedicata all'argomento, non
possiamo esimerci dal riferire in merito agli effetti che la tragedia occorsa in New York ha avuto
e presumibilmente avrà nel prossimo futuro sull'economia di tutto il pianeta. Pur volendo evitare ogni commento di carattere morale e politico e limitandoci al solo versante economico, la
perdita di ogni certezza da parte del mondo occidentale nel suo complesso avrà ripercussioni
devastanti. Come è stato già detto in più occasioni, anche in economia il mondo non sarà
più lo stesso. Con il gravissimo attentato infatti le aspettative dei mercati internazionali hanno
subito un gravissimo colpo. Il primo nemico dell'economia è sempre stato il pessimismo degli
operatori e, dopo l'accaduto, una ondata di nere previsioni ha investito borse e mercati. Ora gli
analisti stanno rivedendo al ribasso le previsioni di crescita sia degli Stati Uniti che degli altri
paesi occidentali.
* Un quadro più preciso si avrà soltanto nelle prossime settimane, soprattutto a
seguito delle decisioni politiche che saranno prese dal governo degli Stati Uniti e dai suoi
alleati in risposta agli attacchi terroristici. La decisione che verrà presa potrebbe peggiorare
le aspettative e la fiducia di operatori e consumatori. Gli economisti sono in particolare preoccupati dall'andamento della domanda negli Stati Uniti, perchè è da essa che dipendono in questo
momento i destini dell'economia globale. Già da diversi mesi i consumi privati e gli acquisti dei
beni durevoli (es. abitazioni) negli USA sono in calo, anche a causa del disavanzo della bilancia
commerciale che deriva dall'apprezzamento del dollaro. La diminuzione dei consumi può infatti
comportare una riduzione di investimenti da parte delle imprese ed una minore produzione, con
conseguenti licenziamenti di personale (come già avvenuto nel settore dei trasporti aerei) ed
aumento della disoccupazione. Ciò farebbe calare ulteriormente i consumi, innestando un circolo
vizioso a carattere recessivo. Che fare per impedire il verificarsi di questo scenario? Gli economisti ritengono necessario sostenere la domanda attraverso la spesa pubblica (che in particolare
sarà indirizzata al settore della difesa nazionale). Gli Stati Uniti, che hanno un forte surplus di
bilancio pubblico, potrebbero infatti utilizzarlo per arrestare il rallentamento dell'economia.
* Anche l'Europa potrebbe subire le conseguenze dell'andamento recessivo dei
mercati internazionali, tanto più che le previsioni di crescita per il 2001 sono già state riviste
al ribasso. La situazione però non consente di attuare la stessa politica degli Stati Uniti. I paesi
membri Ue sono infatti vincolati al contenimento della spesa pubblica dal patto di stabilità teso
a ridurre i deficit nazionali, nel rispetto dei parametri fissati dal Trattato di Maastricht.
Alcuni paesi europei potrebbero prendere in considerazione l'ipotesi di finanziare la maggiore spesa pubblica aumentando il debito pubblico. Ciò però è vietato dagli accordi di
Maastricht e le conseguenze sarebbero più gravi nel nostro paese che ha un debito pubblico
molto più elevato degli altri partner europei.
* Le conseguenze per l'Italia non finirebbero qui: si stima che nei prossimi mesi le
nostre esportazioni verso gli Stati Uniti potrebbero scendere del 10%, con le gravi ripercussioni
che si possono immaginare. Gli Stati Uniti sono per noi il terzo paese per le esportazioni; vendiamo in America beni di produzione italiana per circa 23 miliardi di dollari e ne importiamo per
circa 11 miliardi di dollari, con un saldo netto a nostro favore di 12 miliardi di dollari (cioè 25
mila miliardi di lire). Considerate queste cifre, una riduzione significativa delle vendite destinate
negli Usa desta non poca preoccupazione, tanto più che il calo di esportazioni dovrebbe toccare i settori più tradizionali del made in Italy, quale moda, alimentare e arredamento.
Ma anche le entrate derivanti dal turismo, che costituiscono una importante fonte di ricchezza del nostro Paese, hanno subito un impatto immediato sui prezzi, e si prevede che
avranno ripercussioni più gravi nell'andamento di tutto il comparto; la più generale perdita di
fiducia dei consumatori nell'economia potrà acuire tale situazione, per la conseguente minore
propensione a spendere. Infine, si è avuto un immediato riscontro sul fronte inflazione, dove il
calo di fiducia dei consumatori è stato sicuramente accresciuto dall'attacco terroristico negli
USA. Il calo dei consumi delle famiglie italiane ha infatti ridotto il dato tendenziale dell'inflazione in Italia al 2.6% nel mese di settembre, contro il 2.8% di agosto. Secondo le prime stime del
dato ufficiale dell'ISTAT a livello nazionale, a fine anno l'indice del costo della vita sarà il più
basso rispetto agli ultimi 11 mesi.
Tutto ciò potrà comportare in fine una diminuzione della ricchezza prodotta in Italia. Già il
governo ha stimato che nell'ultima parte del 2001 il prodotto interno lordo aumenterà solo del
2% mentre la previsione iniziale era del 2.4%, e nel 2002 si prevede una crescita massima del
2.5% contro il 3.1% delle stime precedenti. A questo punto ci si può solo augurare che prevalga il buon senso da parte di tutti e che la reazione tesa a punire i colpevoli dell'attacco
terroristico - se pur comprensibile sotto altri profili - non contribuisca a scatenare reazioni
a catena che possono compromettere ìl già precario equilibrio economico del pianeta.
C o n c e r t o
Sabato 22 settembre nella Chiesa parrocchiale del Corpus Domini si è tenuto un concerto vocale e strumentale prò chiesetta di
San Pancrazio.
Per l ' o c c a s i o n e , artisti di vario g e n e r e ,
locali e non, si sono esibiti regalando al pubblico interessato e partecipe una piacevole serata.
Con l'occasione è stato inaugurato anche il
nuovo organo parrocchiale.
I pezzi eseguiti erano di vario genere: il
maestro Paolo Rudolf, amico ed estimatore
delle Coste, ha proposto brani di musica folklo-
a l l e
Settembre
L'immane tragedia avvenuta negli Stati Uniti
d ' A m e r i c a ha c a u s a t o un f o r t i s s i m o impatto
emotivo nella pubblica opinione, contribuendo
ad evocare uno scenario bellico dai contorni
sempre più inquietanti. La doverosa ed umana
solidarietà espressa alle vittime innocenti, nonché la f e r m a c o n d a n n a del t e r r o r i s m o c o m e
mezzo di lotta politica, h a n n o contribuito ad
unire i popoli dell'emisfero occidentale verso un
comune intento.
Risulta piuttosto difficile in questo frangente
procedere ad un'analisi razionale ed obiettiva
dei fenomeni suddetti, senza lasciarsi prendere
da pulsioni istintive o giustizialiste. Posso soltanto permettermi di dubitare che l'eventuale
cattura di Osama Bin Laden contribuisca a risolvere su scala planetaria il problema del fondamentalismo islamico.
Vi saranno, infatti, sempre dei nuovi adepti
pronti a prenderne i m m e d i a t a m e n t e il posto,
spinti dal fanatismo e da un inevitabile effetto
emulativo. L'integralismo islamico trae la propria forza dalla situazione di estrema povertà e
di diseguaglianze sociali in cui versano i Paesi
del M e d i o O r i e n t e , nei q u a l i u n ' o n n i p o t e n t e
c l a s s e d i r i g e n t e d e t i e n e il m o n o p o l i o per lo
sfruttamento delle immense risorse ivi esistenti,
ovviamente con la connivenza degli Stati occidentali, principali fornitori delle necessarie competenze tecnologiche per l'estrazione degli idrocarburi. Le rendite così ricavate non vengono
reinvestite per favorire lo sviluppo industriale
ed economico delle rispettive comunità locali,
ma per la costruzione di immensi palazzi reali e,
talvolta, di opere pubbliche faraoniche ed inutili.
La tormentata e mai risolta questione araboisraeliana, inoltre, contribuisce a gettare benzina sul fuoco dell'odio anti-occidentale.
L'integralismo e l'intolleranza religiosa, frutto dell'ignoranza e della disperazione, si comb a t t o n o più e f f i c a c e m e n t e c o n le a r m i della
democrazia (in numerosi Paesi arabi vigono tuttora sistemi di governo fondati su colpi di stato
militari, monarchie assolute o presidenti-dittatori nominati a vita) e della cultura (la maggioranza dei bambini conosce a memoria i versetti del
Corano ma non sa né leggere né scrivere).
Debbo, infine, constatare con amarezza che
le stragi ci riguardano soltanto quando attentano il nostro benessere sociale ed economico. In
tutti gli altri casi analoghi del nostro recente
passato (ex-Jugoslavia, Cecenia,
Iraq,
Kurdistan, Timor est, Sri Lanka, Filippine solo
per citarne alcuni) la famosa "comunità internazionale" non ha mosso un dito o, quando lo ha
fatto, i buoi erano già fuggiti dalla stalla.
C o s t e
ristica tedesca con la sua fisarmonica. Varie
sono state le esecuzioni per organo eseguite
magistralmente dal maestro Alessandro
Forlini (pianista e insegnante romano), dal
nostro Tommaso Mariottini (direttore del coro
del Corpus Domini da un anno), dal maestro
Roberto Bracaccini, che ha dimostrato la sua
bravura non solo come organista ma anche
c o m e direttore del coro del G r e g o r i a n o
"Quilisma".
Questo gruppo, di recente formazione, ha
eseguito con cura e innegabile bravura pezzi
di musica sacra, andando a toccare gli animi di
Dott. Marco Marianello
tutti. Non poteva e non doveva mancare l'esibizione del prof. Settimio T r a p è (organista
della C a t t e d r a l e ) , c h e ha m o s t r a t o a l c u n e
potenzialità del nuovo organo.
D u l c i s i n f u n d o , la s o p r a n o A n n a Rita
C u c c o d o r o (ormai ben nota c a n t a n t e ) , ha
interpretato con professionalità, sentimento e
con una voce raffinatissima, due pezzi noti e
godibili per qualsiasi pubblico: "l'Ave Maria" di
Schubert e il "Panis Angelicus" di Frank.
Il Parroco don Giuseppe Fucili e tutta la
comunità parrocchiale ringraziano gli artisti per
aver donato di cuore i loro talenti!
Lucia Trapè
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 11
Dignità e missione della donna -1
Affrontando l'argomento della dignità e missione della donna (v. La Voce del settembre scorso), era d'obbligo far cenno alla questione femminile,
che è stata particolarmente dibattuta nell'ultimo quarto del secolo scorso, e alle posizioni prese dalla cultura laica e da quella di segno cattolico. Oggi
se ne parla meno, ma non perché abbia perduto di importanza, che anzi le offese alla dignità della donna sono in aumento, ma perché è cambiato il
costume. Ma come criterio di discernimento non ci pare utile fare riferimento al costume, ma piuttosto di andare alla ricerca del disegno di Dio sulla
donna e sulla fiducia che Lui, il Creatore, ha riposto in lei. In questo cammino ci affidiamo alla rivelazione divina e al ruolo che Gesù stesso ha assegnato alla donna nel piano della salvezza.
Ci
In principio Dio creò
il cielo e la terra"
Sono queste le prime parole di un libro noto
con il titolo "Bibbia", che contiene una serie di
scritti ritenuti sacri e ispirati da Dio stesso.
A queste parole fa seguito una descrizione
ordinata delle opere della creazione compiute nell'arco di sei giorni, nella quale si afferma che tutti
gli esseri che abitano il cielo, la terra, il mare sono
creature di Dio. Alla fine del sesto giorno Dio pose
mano alla creazione dell'uomo: "Dio creò l'uomo
a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò, Dio li benedisse e
disse loro: 'Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra...' Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco,
era cosa molto buona" (Gen. 1,27-28. 31).
Nel cap. 2 della Genesi si legge una seconda
versione della creazione dell'uomo e della donna:
"Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo,
nessun cespuglio campestre era sulla terra,
nessuna erba campestre era spuntata - perché il
Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e
nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla
terra l'acqua nei canali per irrigare tutto il suolo;
- allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di
vita e l'uomo divenne un essere vivente... E il
Signore Dio disse: 'Non è bene che l'uomo sia
solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile...'
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore
sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una
delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il
Signore Dio plasmò con la costola, che aveva
tolto all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: "Questa volta essa è
carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La
si chiamerà donna (isha) perché dall'uomo (ish)
è stata tolta". Per questo l'uomo abbandonerà
suo padre e sua madre e i due saranno una
carne sola. (Gen. 2,48-7,18,21-24).
La coppia umana al
centro della creazione
Nel disegno di Dio la coppia umana è al centro
della creazione. Dio stesso affida con fiducia alla
coppia umana il mandato della procreazione, di
riempire la terra, di custodirla. Pari è la dignità dell'uomo e della donna, ciascuno di essi porta
impressa l'immagine di Dio; insieme, soprattutto
nell'amore reciproco, sono testimoni di Dio-Amore,
che si compiace delle opere da lui create, ma
soprattutto della coppia umana, di cui segue le
vicende e la storia con la sua benedizione.
La fiducia di Dio Creatore impegna la coppia
umana nell'unione fedele, indissolubile, alla ricerca dell'integrazione reciproca, non nel senso di
annullare gli aspetti positivi della personalità di
ciascuno, ma nel significato di accoglierli come
dono, alla ricerca della pienezza di comunione.
Così, come l'aveva espressa il primo uomo di
fronte alla prima donna: "Questa è carne dalla mia
carne e osso dalle mie ossa".
La tentazione.
La caduta . La speranza
Il racconto biblico introduce nello scenario
sereno del giardino, dove la coppia umana viveva
serenamente in confidenza con il Creatore, un
essere maligno nascosto sotto le vesti di un serpente. Questi cerca di entrare in dialogo proprio
con la donna e con abilità le suggerisce di non
rispettare un divieto del Signore, rassicurandola
che, se avesse dato retta al suo consiglio, ambedue sarebbero diventati come Dio, conoscitori del
bene e del male.
Una tentazione non tanto di gola, ma di ambizioso orgoglio. La donna si lasciò convincere e
coinvolse in questa disobbedienza anche il marito.
"Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si
accorsero di essere nudi" (Gen. 3,7). Ebbero
chiara la percezione che il rapporto reciproco e
con la natura era cambiato. Cambiato anche il
rapporto di amicizia con Dio. Si nascosero e quando il Signore chiamò l'uomo, questi si rifugiò in
bugie puerili e giunse perfino ad accusare di colpa
lo stesso Dio per avergli dato quella donna: "La
donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato
dell'albero e io ne ho mangiato" (Gn. 3,12).
La "donna" è tutto in casa: dona
serenità al marito e gioia ai figli!
Li riconoscete ?
Dio assume la funzione di giudice che emette
le sentenze: per il serpente c'è la maledizione; per
l'uomo ci sarà un futuro difficile, di fatica e di fame;
per la donna, le difficoltà familiari e una condizione
di subordinazione rispetto all'uomo. Ma al tempo
stesso Dio annuncia la vittoria di una donna sul
demonio: "Porrò inimicizia tra te e la donna, tra
la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà
la testa e tu le insidierai il calcagno". (Gen. 3,15)
Il Signore Dio assicura che la donna si schiererà dalla sua parte nella lotta contro il peccato e
darà un contributo speciale alla redenzione dell'umanità. Anche il profeta Isaia parlerà di una donna
vergine che concepirà e partorirà un figlio che si
chiamerà Emanuele (= Dio con noi) (Is. 7,14) Sappiamo che la donna che avrà questo ruolo è
Maria, la Madre di Gesù, l'Uomo-Dio.
Ma S. Paolo nella lettera ai Galati, 4,4 nel parlare dell'evento dell'Incarnazione scrive: "Quando
venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo
Figlio, nato da donna,... perchè ricevessimo l'adozione a figli" S. Paolo non ignorava il nome di
Maria, ma non la nomina, quasi a riconoscere in
Maria ogni donna, presente e partecipe nell'evento dell'Incarnazione.
Gesù e la Donna
Nella cultura ebraica del tempo di Gesù la
donna era indubbiamente apprezzata per il servizio della maternità, per l'impegno nell'educazione
dei figli e nell'amministrazione della casa; ma nell'ambito della vita religiosa e sociale aveva molti
limiti: non era valida la sua testimonianza, poteva
essere ripudiata dal marito per qualsiasi motivo, e
se commetteva adulterio si esponeva alla morte
per lapidazione.
Il pio giudeo nella preghiera quotidiana manifestava la gratitudine al Signore con queste parole: "Sia tu benedetto, o Signore nostro Dio, perchè
non mi hai fatto né pagano, né donna, né ignorante"; mentre la donna pregava così: "Sia tu lodato,
o Signore, perchè mi hai creato secondo la tua
volontà". Gesù demolirà queste barriere e restituirà alla donna la sua vera dignità e la coinvolgerà nell'annuncio del Vangelo.
Il primo incontro significativo di Gesù con una
donna fu quello con la samaritana al pozzo di
Giacobbe. Apparteneva ad un gruppo religioso
considerato eretico ed era una peccatrice notoria.
Gesù è solo e rivolge per primo la parola alla
donna: "Dammi da bere". La donna risponde in
modo arrogante; ma Gesù con pazienza la conduce sulla via della conversione e della fede, sì da
farsi apostola di Gesù. Il vangelo nota: "In quel
momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stessa a discorrere con una donna". (Gv.
4,27)
Altra meraviglia, anzi più maliziosa, viene riferita da Luca, 7,36-50. Uno dei farisei aveva invitato Gesù a mangiare a casa sua. Quando Gesù era
a tavola, una peccatrice di quella città venne con
un vasetto di olio profumato, e stando dietro, presso i suoi piedi, piangendo cominciò a bagnarli di
lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista
il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sè: "Se
costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie
di donna è colei che lo tocca" (Le. 7,37). Si potrebbero citare altri episodi di comprensione, di perdono e di conversione di donne peccatrici.
Ma l'attenzione delicata e commossa di Gesù
si posò spesso su donne malate o in lacrime per
la perdita di persone care. La donna avvertì questa delicatezza e i Vangeli ci parlano di donne che
forse a turno seguivano Gesù per servirlo. Alcune
di queste lo accompagnarono anche lungo il tragitto di Gesù, carico della croce, che lo condusse al
Calvario e assistettero Gesù stando ai piedi della
croce. E' spontaneo rilevare questo amore coraggioso di un gruppo di donne per Gesù, mentre gli
apostoli lo avevano abbandonato, vinti dalla
paura.
Piace qui ricordare anche l'intervento della
moglie di Pilato in favore di Gesù per evitargli la
crocifissione.
La mattina di Pasqua un gruppo di donne che
avevano assistito alla crocifissione e morte di
Gesù, di buon mattino, vollero recarsi alla tomba
di Gesù per completare con i profumi la sepoltura
del suo corpo. E Gesù volle premiare quell'amore
coraggioso e generoso, presentandosi a loro nel
fulgore della risurrezione e affidando loro l'annuncio di quell'evento perchè lo raccontassero agli
apostoli. La fede in Cristo Gesù morto e risorto è
l'anima del Vangelo e piace pensare che Gesù
scegliendo quel gruppo di donne fedeli, volesse
affidare questo messaggio di salvezza a tutte le
donne credenti, perchè avessero a comunicarlo ai
loro figli di generazione in generazione.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 10
W'
è:/ '¡¿y
f|F ilf
Bimestrale di attualità, tecnica e cultura
•
•
•
•
•
•
•
•
<
tt•8
d.
»
l a via per l'eccellenza
Una lanterna di stelle
Novanta metri in verticale
Passaggio a nord ovest
Marmo all'Hotel Eggers
La foresta incantata
Calcestruzzi autocompattanti
Mapei-Quick Step vittoriosa
in 7 nazioni
/
'e
^
: \
\
\
x
X
«^ 1
/ /
/ /
'/ '
c e
5 ::
1
y
p£
¿L p
Mk
£ f
§|
il |
I "g
*! -E
t |
*l a
c
V
J
K
p j l
•
¡gì
l i
•US £
<O. 'i
z s
m ^
tf'iiidMB
.Im-MfsM
E' la copertina
della rivista
bimestrale
MAPEI - n. 48
(Aprile 2001).
In prima pagina
abbiamo la
fotografia della
cupola di S.
Margherita con
in basso la
chiesa di S.
Francesco.
La tiratura di
questo numero
è di 110.000
copie.
Distribuzione in
abbonamento
postale: in Italia
96.000 copie,
all'estero 7.000
copie.
Oltre alla
copertina ci
sono 4 pagine
centrali
(che riporteremo in seguito),
dove si parla
dei lavori effettuati nel cupolino della
Chiesa, con la
descrizione dei
vari lavori e con
l'intervento del
materiale della
MAPEI.
127.000.000
intorno al miliardo.
avuto £. 80.000.000.
Dalla Regione Lazio abbiamo ottenuto solo £.
mentre le spese si sono aggirate
Dalla Curia di Viterbo abbiamo
TVitto il resto l'abbiamo realizzato con le offerte della popolazione,
che ci tiene alla sua Chiesa Madre.
Naturalmente abbiamo ancora un grosso buco da saldare!
L a nostra non è una "chiesa comune", è un vero e proprio monumento,
che ha bisogno continuo di manutenzione...
Dobbiamo rendere conto ai nostri antenati che ce l'hanno lasciato
e ai posteri ai quali lo consegneremo!
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
Sr. Barbariga Angeloni
(Vincenza)
La frazione delle Mosse, pur pass a n d o per la z o n a più difficile di
Montefiascone, ha dato nel passato
diverse vocazioni sacerdotali e relig i o s e . U n a di q u e s t e è S u o r
Barbariga, nativa del C a r p i n e (5
aprile 1916) che vive attualmente
n e l l a c a s a d e l D i v i n o A m o r e di
Bracciano. E' entrata dalle suore nel
1933 ed è stata in varie case: Torri
Le Nocella in provincia di Avellino, a
Bracciano, a San Romano (Pisa), a
M i s a n o A d r i a t i c o (Forlì), a Prato
d'Ascoli, a Roma e infine a
Bracciano, dove si trova dal 1985.
E' p a r e n t e
di D. D o m e n i c o
S t e f a n o n i e Sr. Anna, perché le
loro mamme erano cugine.
Sr. Barbariga, ormai anziana, passa
il suo tempo nella preghiera, con la speranza che il Barbarigo possa
essere iscritto nella categoria
dei Beati.
I n s i e m e a lei, n e l l a c a s a di
B r a c c i a n o , c'è Sr. R o s a n n a
Foddi, amica di Sr. Irene (che
vive qui a M o n t e f i a s c o n e ) ,
ambedue della Sardegna
( 1 9 1 8 ) , Sr. l e o p o l d a ( M a r i a
Pia Cioffi) dell'Aquila (1934) e
Sr. Lea (Teresa) G a z z o l a di
Treviso (1941), la più impegnata, insieme alla superiora Sr.
Cleofe che è stata la penultima
s u p e r i o r a qui n e l l a c a s a di
Montefiascone. Non c'è in fotografia perché era a Roma per il
capitolo generale selle Suore.
Auguriamo a tutte, insieme a
Sr. Barbariga, di tenere alta la
s t i m a d e l l a vita r e l i g i o s a , in
modo da suscitare v o c a z i o n i
che vengano a dare una mano.
jp@3D d
L'Associazione "Hobby del far da sé"
al sesto anno di attività
Conoscendo ormai il nostro ambiente, che ritengo essere pigro e povero
di iniziative, essere giunti al 6° anno di attività credo sia comunque un buon
risultato e il segno che qualcosa di positivo abbiamo realizzato. Sappiamo
tutti quanto sia difficile gestire iniziative non aventi alcun fine di lucro, ogni
giorno difficoltà da superare, problemi da risolvere, per poi doverli gestire
alla pari con il tuo lavoro, quello che ti dà da vivere. Fino a qui ci fa piacere
essere riusciti a rispettare l'impegno che ci eravamo assunti e allo stesso
tempo ci sentiamo particolarmente orgogliosi per quello che siamo riusciti a
costruire nell'arco di questi anni.
Abbiamo portato a conoscenza buona parte del nostro artigianato locale,
attraverso mostre ed esposizioni permanenti, abbiamo organizzato e allestito
5 rassegne del Presepe, istituito il Museo della Cantina, tutte iniziative originali per la prima volta a Montefiascone. Tutto questo credo che meriti attenzioni da parte dei nostri concittadini e li spinga e darci una mano, ne abbiamo bisogno. Mi rivolgo soprattutto a quelle persone che hanno nei confronti
della manualità un interesse particolare, sono convinto che insieme potremmo sviluppare un'infinità di progetti, contribuendo a dare alla nostra cara
Montefiascone quello sviluppo turistico culturale che certamente merita.
Abbiamo una posizione dominante con un panorama circostante che
affascina qualsiasi visitatore, madre natura ci ha donato parte di se stessa
consentendoci di vivere in un luogo speciale. Ora dipende solo da noi riuscire a sfruttare positivamente tutte queste ricchezze, le nostre idee abbiamo
cercato di concretizzarle nel cuore del centro storico, proprio per dare a quest'area così meravigliosa più risalto turistico e confermare ancora una volta
che è la sede naturale di tutto ciò che rappresenta ogni forma di arte o di
artigianato. Sono quasi 3 anni che abbiamo la nosra sede in via della Rocca
n° 16, con una esposizione dei nostri lavori in forma permanente, aperta
tutta l'estate, per avere questo abbiamo lavorato sodo tutto un inverno in
quanto ci siamo assunti l'onere della ristrutturazione, convinti che questo era
l'unico modo per riuscire. Dopo quasi un anno abbiamo portato a compimento un progetto più ambizioso: la realizzazione del Museo della Cantina, mi
ero più volte domandato come mai Montefiascone che ha una storia ed una
fama millenaria nella produzione vinicola non ha una vetrina di collegamento
con il passato? Ecco questo è stato il pensiero che ha portato al progetto.
Abbiamo fatto tutto questo convinti che altri avessero seguito il nostro esempio, ma ahimé! questo non è avvenuto, ci siamo trovati come in frontiera, da
soli a risolvere i nostri problemi. Ora mi rivolgo all'amministrazione comunale, vorrei dire loro di essere più sensibili nei confronti di certi temi, che sono il
frutto del sacrificio di parte di noi stessi a beneficio di tutta la comunità.
Mauro Donati
P.S. Faccio presente che in occasione delle festività natalizie
l'Associazione organizza la 6 9 Rassegna del Presepe, ci onora una
vostra partecipazione. Grazie
p r i m o © c i n q u a n t e s i m o gami)®
Vorrei
fare
una sorpresa,
e spero che
sia gradita.
Il 3 0 o t t o b r e
p r o s s i m o
sono quattro
mesi di matrim o n i o di m i a
figlia Grazia
Fossati
e
A r i s t i d e
Stratii. Vorrei
augurare loro,
io ed il babbo,
ancora tanta
felicità, insiem e al fratello
M a s s i m o e le
sorelle Silvia,
T e r e s a e la
p i c c o l a
Martina.
Un
grazie
grande per la bella cerimonia che ha celebrato
il nostro caro amico Don Eustache e un augurio particolare per il suo nuovo incarico.
Un grazie alla redazione de "La Voce" e complimenti. Saluto tutti quelli che conosco: amici e
parenti.
pag. 11
Si sono presentati, quasi all'improvviso, la mattina del 19 settembre, c o n
l'intenzione di chiedere la benedizione
di Dio, d o p o 5 0 anni di m a t r i m o n i o :
Manzi Salvatore e Danti Filomena.
Non avevano con sé i figli né i nipoti,
né altri parenti.
C ' e r a n o s o l o il f r a t e l l o d e l l o s p o s o
Felice con sua moglie
Anna
Catasca.
Bravi! Senza troppi fronzoli avete ring r a z i a t o il S i g n o r e , p r e g a n d o l o di
cuore per la vostra famiglia e perché
continui a benedirvi e a santificare il
vostro immutabile amore.
Blocchetti di tufo
e lamiera ondulata
Innamorarsi di alcuni blocchetti di tufo e di una
lamiera ondulata non è da tutti: è quello che è capitato
al mio amico Elio Mancini che possiede un pezzo di
terra vicino ad un bosco, nei pressi del lago di
Bolsena.
E' passata la Guardia Forestale e gli ha imposto di
demolire una specie di piccolo rifugio costruito con
quel semplice materiale, senza calce ed altri coesivi,
che suo padre Vincenzo aveva edificato per ripararsi
dalla pioggia, per riporvi i viveri e per rimetterci alcuni
attrezzi di lavoro.
Ebbene, Elio voleva bene a quel tugurio di metri
1x2 perché gli ricordava l'amata figura paterna.
E' vero che la Guardia Forestale deve fare il suo
dovere fra i quali c'è quello di eliminare ogni anomalia
dai boschi: ma, come si dice, "summus ius, summa
iniuria" per cui quella specie di grattino che non incideva per nulla nell'assetto idrogeologico della zona poteva essere risparmiato; però, dicono loro, se si comincia a fare un'eccezione, dopo va a finire che bisogna
farla anche ad altri per cui, anche dispiaciuti, hanno
dovuto fare in quel modo.
All'amico Elio non resta dunque che il ricordo di
quel rifugio che gli rammenta suo padre al quale ha già
dovuto dire addio a suo tempo; vuol dire che ora gli
toccherà dire addio anche a quel piccolo paterno simulacro.
Pazienza! Purtroppo nella vita non si può avere
tutto quel che si vorrebbe.
Zelindo Gianlorenzo
pag. 10
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
23° CAMPIONATO MONDIALE MILITARE DI PALLAVOLO
MASCHILE E FEMMINILE
Anche quest'anno la nostra cittadina ha ospitato un
grande avvenimento sportivo, balzando ancora una
volta alla ribalta a livello mondiale grazie all'interessamento dell'Assessore allo Sport e al Turismo Prof.
Fernando Fumagalli, ospitando dal 30 agosto al 6 settembre il 23° Campionato Mondiale Militare di Pallavolo
maschile e femminile.
La manifestazione assegnata dal Comitato
Internazionale Sportivo Militare all'Aeronautica Militare
Italiana si è svolta presso i Palazzetti dello sport di
Montefiascone e Viterbo.
La scelta di Montefiascone è stata ancora una volta
un premio e un giusto riconoscimento che l'Aeronautica
ha voluto dare alla nostra cittadina per l'accoglienza e
ospitalità dimostrate nei mondiali precedentemente
ospitati: quelli del 1995 di Pallacanestro e quelli del
2000 di Scherma.
Il Sindaco Mario Trapè e il Generale Antonino
Altorio all'inaugurazione della Mostra
Un riconoscimento all'opera svolta dal Generale di
Divisione dell'Aeronautica Antonino Altorio, dal
Sindaco Mario Trapè e dall'Assessore allo Sport e
Turismo Prof. Fernando Fumagalli che hanno lasciato pieno entusiasmo tra gli organizzatori.
La manifestazione, curata nei minimi particolari dal
Generale Antonino Altorio, presidente del Comitato
Organizzatore, in collaborazione con il Colonnello
Piero Nucci, Comandante dell'Aeroporto di Viterbo, il
tutto con il patrocinio del Comune di Montefiascone e
Viterbo, ha visto la partecipazione di: Canada (m/f),
Cipro, Olanda (m/f), Brasile, Belgio, Germania, Cina,
Romania, America (m/f), Grecia, Italia (m/f) per un
totale di 240 atleti, più i capi delegazione internazionali,
ecc.
Militare aveva allestito una Mostra dal titolo "Lo Sport
Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Gen.
Sandro Ferracuti e l'Assessore allo Sport e Turismo
Fernando Fumagalli
per la vita e la vita per la pace" dal 30.8 al 5.9, dedicata
alla memoria dei due piloti falisci: il colonnello Paolo
Scoponi e il maggiore Pietro Giraldo, caduti nell'assolvere il proprio dovere.
Dopo un breve saluto del Sindaco Mario Trapè, tradotto in simultanea nelle varie lingue a tutte le autorità e
a tutte le delegazioni presenti, la Mostra è stata inaugurata dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica
Generale Sandro Ferracuti (legato affettuosamente
alla nostra cittadina dopo i mondiali del 1995), poi tutte
le personalità si sono trasferite presso piazzale Roma
dove l'Aeronautica aveva esposto un Tornado provenuto da Cameri-Novara. Quindi alle ore 20.00 tutti hanno
preso parte alla cerimonia di inaugurazione presso lo
Stadio Comunale di Montefiascone. La manifestazione,
a cui hanno assistito almeno 3.000 persone, ha visto
sfilare il nostro magnifico Corteo Storico e l'esibizione
di alcuni esercizi ginnici da parte delle nostre palestre
"Ginnasia", "Athlon Power" e "Libertas
Montefiascone", nonché l'esibizione di ballo liscio
delle seguenti coppie di ballerini: Gavazzi Gianfranco
e Cento Maria Grazia, Mari Gianluca e Silvestri
Emanuela. Successivamente, al suono della Banda
dell'Aeronautica, hanno sfilato le varie nazioni partecipanti, poi la cerimonia dell'alza bandiera dell Italia e
quello del CISM.
Successivamente ha preso la
parola il Capo di Stato Maggiore
dell'Aeronautica Generale Sandro
Ferracuti che ha ringraziato
l'Amministrazione Comunale di
Montefiascone e tutta la cittadinanza per il calore dimostrato e quindi
ha dato lettura della formula di
apertura dei giochi. A questo punto
ha preso la parola il Presidente del
Comitato Organizzatore, Generale
di Divisione Antonino Altorio,
nostro concittadino che, dopo aver
ringraziato il Capo di Stato
Maggiore dell'Aeronautica, ha rivolto un saluto agli atleti, al Sindaco di
Montefiascone e di Viterbo.
Presenti il vice sindaco Arena, il Presidente della
Provincia Giulio Marini, il Prefetto Guerriero, il
Questore di Viterbo Surace, gli amministratori del
Comune di Montefiascone, tante altre personalità del
mondo sportivo nazionale e il colonnello Piero Nucci,
comandante della Sarvam.
Cerimonia inaugurale dell' "alza bandiera"
Il Tornado in piazzale Roma
Viterbo, all'Amministrazione Comunale, al Corteo
Storico di Montefiascone, alle palestre Ginnasia, Athlon
Power e Libertas, alle coppie di ballo liscio, ai Vigili
Urbani, alla Stazione e Compagnia dei Carabinieri di
Montefiascone, alla "Solidarietà Falisca" e all'ASVOM
per la loro presenza costante.
Un doveroso ringraziamento a tutto il settore comunale responsabile dello Sport e del Turismo che hanno
collaborato alla buona riuscita della manifestazione e
alla Direzione Didattica per la disponibilità. Un grazie
particolare a tutti gli operatori comunali dell'Ufficio
I ecnico per la loro collaborazione, al Circolo MF 80, al
sig. Misantoni Giuseppe, al Prof. Marsilio Fiocchetti, al
sig. Arduino Lucchi e signora, a Saraca Paolo, Maurizio
Pelabasto, Chiodo Massimo e Marianello Umberto per
la loro presenza costante presso il Palazzetto.
Un grazie particolarissimo a tutti i cittadini di
Montefiascone per la partecipazione e l'accoglienza
riservata alle varie delegazioni delle Nazioni presenti.
La manifestazione è stata messa in risalto da:
"Repubblica", "Il Messaggero", "Il Tempo",
"Corriere dello Sport , "Gazzetta
aello
Sport","Corriere di Viterbo", "Corriere della Sera" e
le
TV nazionali:
RAI UNO,
TG 3 Lazio,
Telemontecarlo e Telelazio, oltre alle TV delle Nazioni
partecipanti.
Ha preso la parola il delegato del CISM, tenente
colonnello Johann Arends che na illustrato lo scopo di
questi mondiali basati sull'amicizia tra i popoli. Al termine uno spettacolo di fuochi d'artificio che rimarranno
nella storia della nostra cittadina a testimonianza di una
cerimonia protocollare allestita alla grande e in modo
perfetto dall'Aeroporto Militare di Viterbo e dal Comune
di Montefiascone.
Per quanto riguarda i vari incontri, tutte le gare
disputate presso il Palazzetto dello Sport di
Montefiascone (due la mattina e due la sera), hanno
visto le tribune sempre gremite, con un tifo veramente
da curva sud, in modo particolare quando ha giocato la
Nazionale Italiana.
Sul parquet si sono affrontate lealmente tutte le
varie nazionali mettendo in mostra ottimi scambi e un
buon bagaglio tecnico. Al termine la Grecia è risultata
campione del mondo militare di pallavolo maschile 2001
mentre agli Stati Uniti d'America è spettato il titolo femminile. Hanno vinto la Grecia e gli
USA ma con loro ha vinto lo sport
vero. La Grecia ha dunque battutto
in finale una sorprendente Cina,
seguita dal Brasile, Germania,
Romania, Cipro, Italia, Canada,
Usa, Olanda e Belgio.
Mentre le atlete Usa hanno
battuto in finale l'Italia per 3 a 1
dopo quattro set tiratissimi seguiti
dall'Olanda e Canada. Il Generale
Antonino Altorio, il giorno 6 settembre, presso la Sarvam di Viterbo,
La Grecia: prima classificata
dopo l'incontro sopracitato, ha proclamato la chiusura ufficiale del 23°
Campionato Militare Mondiale di
Pallavolo. Ringraziamenti e congratulazioni sono pervenuti al sindaco Trapè e all'Assessore
Fernando Fumagalli, sia da parte
del Capo di Stato Maggiore, sia da
parte del Generale Altorio e del
responsabile
CISM Tenente
Colonnello Arends, nonché da tutti
i capo delegazione delle varie
nazioni presenti per l'ospitalità
riservata loro nella nostra cittadina.
Per questo l'Assessore Fumagalli
vuole esprimere i più sentiti ringraziamenti all'Aeronautica Militare di
L'Italia: 2- classificata e la squadra USA: 1a classificata
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 11
4>3a Fiera
del Vino
Oltre quarantamila visitatori hanno preso
d'assalto gli stand gastronomici.
Sono stati quindici giorni di allegria per oltre
40.000 avventori dal 1 al 15 agosto, hanno affollato gli stand di Prato Giardino e si sono mossi,
come una processione lungo l'invitante percorso
enogastronomico "In Cantina don Defuk" disseminato di accoglienti cantine che oltre all'EST!
EST!! EST!!! hanno offerto succulenti leccornie.
Bilancio quindi nettamente positivo della 43a
Fiera del Vino che è risultata fra le più riuscite e
le più gradite dal pubblico di tutte quelle organizzate dal 1958 ad oggi (Messaggero 18/08/2001).
Quella di quest'anno è stata una Fiera di successo la cui formula (coinvolgere il centro storico
con svariate manifestazioni) si è confermata vincente.
Bacco, musica e specialità gastronomiche
sono stati gli ingredienti che hanno reso il tradizionale evento ancora una volta vincente, tanto
da far considerare su vari quotidiani (Tempo,
M e s s a g g e r o , Corriere della Sera ecc.)
Montefiascone per il periodo della "Fiera del
Vino", capitale del turismo viterbese.
L'iniziativa "In Cantina con Defuk" organizzata nei minimi particolari con successo dai consiglieri Giovanni Bacchiarri, Renato Trapè,
l'Assessore Fernando Fumagalli, coadiuvati
dall'agronomo Stefanoni Umberto, si è svolta nei
giorni 4/5 - 10/11/12 e 14/15 agosto 2001 e si è
snodata lungo le vie del centro storico, da via
Malatesta proseguendo per piazza Vittorio
Emanuele, Largo Plebiscito, via Piave fino a
giungere alla Rocca dei Papi, e buongustai sono
stati ricevuti in nove cantine restaurate.
Cantina Leonardi Ugo
Az. Agrobiologica Maurizio Pio Rocchi
Cantina Stefanoni Antonio
Cantina Trappolini
Ogni cantina ha ospitato, oltre al classico
Est! Est!! Est!!!, altri vini eccellenti abbinati ai prodotti locali, come formaggi, salumi, olio e dolci
tipici.
Le degustazioni sono state guidate dai sommelier d e l l ' A . I . S . ( A s s o c i a z i o n e
Italiana
Sommelier).
Per l ' o c c a s i o n e l ' A s s e s s o r e Fernando
Fumagalli, in c o l l a b o r a z i o n e con le Poste
Italiane, hanno disposto una cartolina (che è
stata distribuita in 32.000 copie in tutta Italia prom o v e n d o , così, al meglio, l ' i m m a g i n e di
Montefiascone e del nostro Est! Est!! Est!!!) e
quattro differenti annulli speciali.
Ricco è stato anche il cartellone delle manifestazioni collaterali, curato dal Vice Sindaco
Assessore alla Cultura Maurizio Paradiso,
coadiuvato dall'Assessore Fernando Fumagalli,
che ha visto esibizioni della Banda Musicale
Cittadina, il cabarettista della RAI Carlo Frisi,
Pink Floyd, Brasileiro Show, gli Inti lllimani, il
concerto di Giosy Cento e i Parsifal, i Camaleonti
in concerto e spettacoli teatrali, musiche di liscio
ecc., il tutto contornato da spettacoli serali all'interno della Fiera, dedicati ai giovani e giovanissimi.
Infine, molto applaudito anche il Corteo
Storico, la cui organizzazione delle varie serate
è stata curata nei m i n i m i particolari dal
Presidente Massimo Jacoponi e dai coniugi
Rosella e Domenico Ranucci.
Il Corteo Storico ha avuto il suo prologo il 4
agosto con l'arrivo del Servo Martino, è proseguito nei giorni seguenti con la gara dei bigonci e la
gara della pigiatura dell'uva, con i piedi, come si
faceva una volta.
Il punto massimo del Corteo si è avuto il 12
agosto con la sfilata per la città, la celebrazione
della Santa Messa in costume nella basilica di S.
Flaviano, e l'esibizione degli sbandieratori, tamburi e trombe, quindi la sera si è ripetuta la conseguente morte del Vescovo Defuk.
Il tutto valorizzato dalla presenza dei gruppi
internazionali dei "Micrologus" e "La Aparecida"
che si sono esibiti in vari brani.
(segue a pag. 12)
Cantina Falesco
Cantina Oleificio Sociale di Gradoli
Cantina di Montefiascone
Cantina di Pitigliano
Scambio di doni con il Corteo
"La Aparecida"
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 10
" L A VOCE" E' GRATA A l SUOI
CAVALIERI: Manzi Franca, Barcarolo Aldo, Corba
Torquato, Marchesi Mario, Marchesi Lungo Aida, Barbanti
Giovanni, Moretti Angela, Bronzetti Maria Pia, Porrigiani
Pietro, Polidori Concertina ved. di Ignazio, Pieretti Bruno,
Coralloni Vincenzo, Rosciolino Lucia, Crocoli Gina, Farina
Elvira, famiglia Biancarini.
SOSTENITORI: Mocini Aldo, Franco Domenico, Maurini
Luisa, Danti Filomena, Andreani Stefano.
BENEMERITI: Spazza Settimia, Di Toma Elisa, Leoni
Piera, Ciucci Bruna, Saraca Mocini Annita, Crocetti Rosina,
Lozzi Pietro, Trapè Lucia.
AMICI: Mariani Alba, Lanzi Pietro, Maurizi Maurizio,
Starnini Bianca Maria, Moretti Giovanna, Clementini Carla.
ASTRONOMIA - di A. CEMPANARI
Per un cielo sempre meno stellato
In occasione
invitare
della giornata
tutti alla conferenza
nazionale
pubblica
del
contro
l'inquinamento
13 ottobre
p.V.
luminoso,
ho il piacere
alle ore 17 dal
di
titolo:
"EVITARE GLI SPRECHI, NON BUTTARE LA LUCE AL CIELO ".
Che cos'è l'inquinamento luminoso?
MATRIMONI: Andreoni Luciano e Pena Meran Gesenia
(28.7); Gianlorenzo Federico e Cavina Claudia (28.7);
Stefanoni Giancarlo e Stefanelli Maria (4.8); Fulvi Marco e
Pagliaccia Barbara (1.9); Lucattini Fabrizio e Ricci Catia
(18.8); Romano Carmine e Breccola Luana (25.8);
Bucaccio Pietro e Saraca Orietta (1.9); Capurso Francesco
e Belli Maria Paola (8.9); Santini Stefano e Capocecera
Alessia (8.9); Meschini Alessio e Cannone Stefania (15.9);
Paglialunga Francesco e Rossi Luciana (26.8); Mazzolla
Daniele e Bruni Ada (15.7); Cannone Paolo e Trovatelli
Francesca (1.9); Manzi Mauro e Conestà Sandra (1.9).
Rappresenta una delle tante forme di inquinamento
prodotte dall'uomo, analogo a quello acustico, atmosferico, nelle acque e nel terreno. L'aumento selvaggio della
illuminazione pubblica e privata ha sottratto i cieli bui
agli astronomi e d agli astrofili, i quali per poter osservare
la volta celeste hanno trasportato i loro osservatori in
alta montagna e addirittura ad inviare un telescopio nello
spazio, sostenendo spese enormi.
E' ovvio che l'altra metà della natura, il cielo, viene
sottratta a tutti gli uomini e soprattutto ai giovani i quali
perdono una importantissima cultura: quella di ammirare il cielo stellato.
L'Europa di notte illuminata a giorno,
Mi chiedo: attenuando le luci notturne non si ricovista dal satellite
stituirebbe un ambiente a misura d'uomo,
rivalutando gli antichi borghi medioevali e le città d'arte?
E ancora: non farebbe comodo alle nostre tasche e a quelle delle amministrazioni
pubbliche (che poi sono sempre le nostre) risparmiare il 50% a parità di illuminazione
come dimostrato da dati di studio
ufficiali?
La conferenza del 13 ottobre affronterà questo argomento in maniera approfondita, cercando di
sensibilizzare tutti verso il problema e soprattutto l'amministrazione comunale locale che però, devo
ammettere, si è già allineata. Interverranno
La macchina di Santa Rosa
l ' a s s e s s o r e ai lavori pubblici
Luciano
fotografata da Montefiascone
Cimarello, l'avv. Mario Di Sora presidente
del Darck Sky Association e Andrea Vagni
esperto ASAP per l'argomento.
La conferenza
si terrà presso
l'aula
magna della scuola "O. Golfarelli"
in via
Cassia, alle ore 17.
MORTI: Mencarani Edemia (n. 14.8.36, m. 21.8); Zinotti
Ugo Vittorino (n. 17.6.25, m. 22.8); Ferri Luigi (n. 3.2.27, m.
28.8); Maccarri Enrico (n. 23.2.15, m. 16.9); Leonardi
Giorgio (n. 21.2.26, m. 18.9); Manzi Luigi (n. 12.11.29, m.
20.9); Della Casa Aurelio (n. 20.5.16, m. 13.8); Biancarini
Pietro Paolo (6.11.47, m. 18.8); Colonna Rosa (n. 7.12.24,
m. 6.9); Farina Isidoro (n. 31.3.27, m. 8.9); Napoli Decio (n.
21.2.13, m. 18.8).
Quest'anno non abbiamo organizzato l'oss e r v a z i o n e p u b b l i c a d e l l a M a c c h i n a di S.
Rosa, che però ho fotografato in privato insieme ad Andrea Burla. Che ve ne pare?
AMICI DELLA CATTEDRALE
Sono entrati a far parte degli "Amici della Cattedrale":
Pisani Susanna Maria, signora Borghesi, Rocchi Lucia,
Durantini Rosa, sposi Mezzetti Angelo e Pellegrini di S.
Filippo Apostolo di Roma, Alessandra Russo, i cinquantenni, Bucaccio Pietro - Saraca Orietta, Manzi Salvatore Danti Filomena, Chiovelli Francesca e Rolla Francesco,
Zerbini Matteo, i parenti in suffragio di Ferri Luigi, Fanali
Flaviano.
PRO LAVORI STRAORDINARI BASIUCA S. MARGHERITA
£. 500.000: Alberìgi Amalia
£. 300.000: Trapè Settimio e Maria Teresa Solazi per il
25° di matrimonio
£. 200.000 Rosciolino Lucia
£.100.000: N.N.
ANAGRAFE CITTADINA
NATI: Brachlnl Gabriele di Renzo e Ceccobelli Pamela
(3.9); Lupino Rebecca di Tonino e Maffei Caterina
Francesca (9.9); Ugolini Riccardo di Luca e La Corte
Simona (8.9); Camicia Alessia di Massimo e Fulvi Simona
(19.9); Cappelloni Claudia di Claudio e Stefanoni Anna
Rita (2.9); Maiucci Giacomo di Tommaso e Sensi Caterina
(10.9).
Macchina di S. Rosa
LIONS CLUB DI MONTEFIASCONE
"FALISCO-VULSINEO"
Caro D. Agostino,
dopo la pausa estiva, sotto la guida del Presidente Quintino
Mezzoprete, sono riprese nel mese di settembre le attività
del Lions Club di Montefiascone "Falisco-Vulsineo" con gli
appuntamenti statutari relativi all'approvazione dei bilanci
consuntivo e preventivo e alla definizione del programma dei
meeting e delle attività per l'anno lionistico 2001-2002.
Tra le attività previste vi sono:
- il concorso "Poster per la Pace" un'iniziativa a livello internazionale che coinvolge i Lions Club di tutto il mondo con l'obiettivo di divulgare la cultura della pace nelle giovani generazioni. Il tema di quest'anno è: Illuminiamo le vie della pace
nel mondo.
Altra iniziativa riguarda il tema di studio nazionale: Sorella
acqua per il 2000, Conoscerla per salvarla.
Vi è poi il service nazionale sul trauma cranico. Come è noto
gli incidenti stradali ogni anno mietono molte vittime, molte
delle quali se non periscono rimangono craniolese. Il service
si propone di svolgere azioni di prevenzione e di informazione su una tematica così importante. Il service distrettuale
riguarda la donazione del sangue del cordone ombelicale,
ricco di cellule staminali. Verrà anche riproposto quello relativo all'avviamento dei giovani nel mondo del lavoro.
- A fine settembre è previsto a Tivoli lo svolgimento del meeting distrettuale di inizio anno con la partecipazione del
Presidente Quintino Mezzoprete, e degli officer distrettuali del Club: Maria Teresa Moschini e Fausto Vitiello.
Inoltre a metà ottobre a Montefiascone si svolgerà la cerimonia per l'anniversario della Charter, cioè della fondazione del
Club.
Tutte le attività del Club saranno illustrate nel sito internet:
http://web.tiscali.it/lcmontefiascone
Cordiali saluti
Fausto Vitiello
(da pag. 11)
Il
"tutto
esaurito" è
stato registrato anche nelle
due iniziative
collaterali: il
"Cantinone" e
la 'Taverna di
D e i u k " .
Decisamente
lo
sforzo
sostenuto ha
ripagato gli
organizzatori
della
43 a
Fiera
del
Vino:
il
S i n d a c o
Mario Trapè, il Vice Sindaco Maurizio Paradiso e l'Assessore al Turismo e Sport Fernando
Fumagalli, il quale afferma: "certo c'è ancora da fare e migliorare anche se il successo è stato
veramente enorme. Un plauso particolare da parte mia e di tutta l'Amministrazione va fatto ai due
consiglieri Giovanni Bacchiarri e Renato Trapè per l'impegno profuso nella buona riuscita della
manifestazione. Ringraziamenti particolari vanno ai proprietari dei magnifici e caratteristici
locali adibiti a cantine, alle persone che hanno abbellito in modo eccellente le cantine e le vie,
alle hostess delle cantine, a tutti i produttori locali e non di vino, miele, salumi, formaggi, dolci,
pane, acqua minerale, che con la loro generosità e sensibilità, hanno contribuito alla riuscita della
manifestazione, un encomio a tutti i sommelier che hanno dato un tocco di classe.
Grandissimo ringraziamento va a tutto il personale dell'Ufficio Turistico, a tutti gli operai,
agli autisti dello scuolabus, agli operatori della Casa di Riposo, agli amministratori dei vari
uffici, ai ragazzi dell'Associazione AVALON, e grazie a tutti per la collaborazione veramente
encomiabile.
Infine un ringraziamento alla Compagnia della Stazione dei Carabinieri di Montefiascone e
alla Polizia Municipale per la loro presenza attiva.
A tutta la cittadinanza va un doveroso ringraziamento (in particolare agli abitanti delle vie del
percorso enogastronomico) per la loro fattiva partecipazione e a tutti un arrivederci all'anno
prossimo.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 11
Montanelli e il monticello
di Zelindo G i a n l o r e n z o
Mi ha fatto quasi spavento osservare la fotografia della cassetta di
legno lucido nella quale sono racchiuse le ceneri risultanti dalla cremazione del corpo del più grande giornalista italiano: Indro Montanelli.
Non è che io sia di bocca delicata ma a quella vista la mente avrebbe
voluto trafiggere quel legno per vedere in concreto il materiale umano
bruciato perché così dall'esterno sembra impossibile che la mente lucida
di quel grand'uomo ed il suo corpo siano stati completamente disorganizzati in minuscoli residui; loro che hanno dato tanto di intelligente, prezioso giornalismo svolto per tanti anni in quasi tutto il mondo.
Quello sarebbe dunque il risultato di una lunga vita vissuta intensamente, prolifica di indimenticabili corrispondenze giornalistiche, sarebbe
quel mucchio di terriccio grigio non tanto diverso dal monticello di cenere
che si trova nei focolari domestici? E' spaventoso!
Fosse rimasto il corpo racchiuso in una cassa ma ancora intatto nelle
sue fattezze, sarebbe stato più facile per la mente immaginare che da
esso fosse fuggita la vis vitalis, quel non so che da noi chiamato anima e
che mette in moto e coordina la vita, che quel corpo immobile fosse
insomma come una macchina rimasta senza carburante ma ancora
composta nelle sue pur silenti strutture: ma in quel modo, in quel mucchio terrigno, mio Dio!
Di fronte a tali eventi ci si sente disarmati ed atterriti: disarmati perché non si può far nulla per impedirli, atterriti perché si capisce quanto
L'UNICEF decreta:
71
Non sì muore
solo con la
Il tragico conto delle vittime della tragedia dell'11 settembre non sarà l'ultimo. Infatti
dal rapporto dell'UNICEF sulla condizione dei bambini nel mondo, risulta che, nelle
aree più sperdute della terra, si continua a morire. Di che cosa? Ma... di fame
soprattutto, ma anche di malattia, di violenza e persino di ignoranza. Purtroppo la
morte venuta dal cielo ha rinviato lo svolgimento, proprio a New York, di un vertice
speciale, a livello mondiale, che dovrà decretare le decisioni da prendere per cercare di ottemperare a precisi doveri di carattere istituzionale atti a diminuire concretamente il disagio sociale presente in quei paesi dove la parola domani sarà sempre
sinonimo di troppo
guerra,
ma anche
di
fame..."
sia inutile la vita e
le sue implicazioni, quanto il bene
ed il m a l e s i a n o
termini relativi,
quanto una vita
o n e s t a si p a r e g g i
alla fine con quella di
un masnadiero.
Q u e s t i s o n o gli a m a r i
pensieri che vi si collegano e si
comprende, e si invidia, chi crede in Dio, chi spera in una vita ultraterrena dove II sole splende in eterno in un giorno meraviglioso senza fine.
Ma per colui che non crede o che è dubbioso la vita diventa un peso
insopportabile, quasi un castigo, spesso funestato da ogni sorta di malattia.
Ci soccorre la Fede, dicono; ma se uno non ce l'ha è difficile conquistarla.
Non ci sono alternative: perché se manca la Fede la vita non ha
alcun senso in quanto, come dice lo stesso Montanelli "Se è per chiudere gli occhi senza sapere da dove vengo, dove vado e che cosa sono
venuto a fare qui, tanto valeva non aprirli".
tardi!
Questa breve riflessione per ricordare come e quanto "noi" viviamo veramente in
una dimensione umana e civile che non sempre riusciamo ad apprezzare, proprio
perché è diventata consuetudine e ce ne abbiamo fatto l'abitudine.
Il consumismo sta prendendo il sopravvento sui reali valori umani ed etici e sta
diventando la carta d'identità di una società che viene sempre più ingoiata da vizi di
ogni genere, che di certo non aiuteranno l'evoluzione umana, civile e sociale dell'uomo.
Silvia Somigli
jZa X9oce di
"*OlLla
Serena*
A "Villa Serena" si cerca di dare un po' di serenità agli ospiti,
organizzando per loro gite sociali con pranzo in ristorante: e ci
stanno e sono contenti!
Naturalmente non possono mancare gli organizzatori e i responsabili, quali l'assessore Roberto Catasca, il direttore Franco
M o c i n i e l ' a s s i s t e n t e s o c i a l e A n t o n i e t t a Lozzi.
pag. 10
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
E' giunto il momento di sciogliere le vele (2 m. 4,6) Maria Baldo
17.12.1908
Flaviano Fanali
11.8.1917
-
9.8.2001
Una
bella
figura di falisco, che ha
saputo incarnare l'arguzia e l'onestà
dell'uomo
esperto
di
vita, vissuta
da g i o v a n e
ragazzo
a
Tartarola,
dove è nato,
da soldato
durante
la
seconda
guerra mondiale, al termine della
quale
ha
conosciuto anche la prigionia in Germania. Venuto a
casa per un mese, nel 1943, ha sposato la sig.ra
Armida Biancalana, e poi di nuovo via come militare.
E' ritornato dalla prigionia nel 1945/46. All'inizio è
stato cantoniere, poi è rimasto in ufficio in Provincia.
Nel 1962 gli è stato amputato un piede (conseguenza delle sofferenze subite durante la guerra). E'
stato sempre un uomo ottimista, allegro, raccontava
spesso le sue avventure di soldato, sempre con
animo sereno. Della sua famiglia abbiamo parlato
nel n° 10 - pag. 15 - dell'ottobre 1999.
Ora dal cielo continua a benedire e proteggere la
sua famiglia, specialmente l'ultima arrivata, la piccola grande Beatrice.
Alessandro Trapè
16.9.1934
-
10.10.2000
Nel 1961 s'era sposato con Liliana Ciucci,
ed ha e s e r c i t a t o la
professione di geometra dell'ANAS fino alla
pensione. E' stato uno
sposo e un padre
modello di due figli:
Vincenzo, erede del
nome del nonno, sposatosi con
Cinzia
Ottaviani, ha regalato
al padre una bella
bambina:
Michela,
che
per
il
sig.
Alessandro era tutto, con lei giocava e andava a
spasso e forse il suo cruccio più grande era lasciare
la nipotina. L'altro figlio è Andrea. Ora continuerà ad
essere l'angelo della casa.
Luigi Ferri
3.2.1927
-
28.8.2001
Di lui e della sua famiglia abbiamo parlato
su "La Voce" in occasione del suo 50° di
matrimonio.
A vederlo sembrava
" b u r b e r o " , in realtà
aveva l'animo semplice d'un bambino.
Agricoltore, ha conosciuto solo famiglia e
campagna.
Il Signore continuerà
a fargli esercitare il
suo mestiere nominandolo giardiniere del paradiso!
Sr. Rosa Colonna
7.12.1924
6.9.2001
Sr. Rosa in un giorno dì festa con le famiglie delle
sorelle e del fratello.
Generosa e attenta ai bisogni del prossimo, si è prodigata senza risparmio, esprimendo nelle sue giornate l'umile servizio e l'amore contemplativo.
In particolare il popolo di Marta, che l'ha avuta con
sé per ben ventitre anni, l'ha sentita solidale in ogni
avvenimento di gioia e di dolore; i poveri e i malati
hanno sperimentato il suo spirito materno e la concretezza della sua carità.
Raggiunta dalla malattia che ne ha purificato lo spirito per quasi un anno, ha cercato di nascondere la
sofferenza sotto il sorriso, mentre ha continuato a
preoccuparsi delle sofferenze degli altri. In piena
lucidità ha vissuto i lunghi giorni di agonia pregando
per questa nostra Chiesa, per il Papa, per i sacerdoti e per l'Istituto che ha servito con gioia. Suor Rosa
si aggiunge al numero delle consorelle che ci precedono in paradiso: anche a lei il nostro ringraziamento per aver creduto e donato l'amore di Dio.
Alla carissima,
indimenticabile
SUOR ROSA
grande
sorella
che risplende ora nel cielo come una stella
l'augurio che nel suo onomastico non le fu concesso
l'esprimo ora con tutto me stesso.
Ora che le sue sofferenze sono terminate
e ha raggiunto del cielo le schiere beate
il suo dolore ci ha tutti riuniti nella divina volontà
che è mistero di salvezza per tutta l'umanità.
Ella ha raggiunto Gesù, Maria e S. Lucia
e con tutti i suoi cari è in festosa compagnia!
I malati che ha visitato e confortato
un canto di lode le hanno innalzato
S. Lucia e il Cardinale Santo, con meraviglia,
l'hanno riconosciuta della propria famiglia
e Dio glorioso nei Santi
l'ha chiamata per nome, con divini accenti.
La sua fede, bontà e perseveranza
restano esempio di vita e luce di speranza.
Gli anziani dell'ONPI pregano così:
sorella Rosa rimani qui
abbiamo bisogno del tuo sorrìso buono
che abbiamo sempre accolto come un dono;
carezza di Dio in queste lunghe ore
che tu insegnavi a vivere con amore,
manda tra noi chi ti può sostituire
e la nostra gioia tornerà a fiorire!
anonimo da "Villa Serena"
ANNIVERSARI
Banchetti Noemi
Il 3 0 . 1 0 . 2 0 0 1 è l ' a n n i v e r s a r i o d e l l a s u a
morte. Cara mamma, anche se non sei più
c o n noi, s e i s e m p r e p r e s e n t e nei n o s t r i
cuori. T u a figlia Daniela, i nipoti Rosella e
Marco ed il genero Giulio.
Sr. Felicita Ceccarini
Il 14 ottobre è l'anniversario della salita al
cielo di Sr. Felicita. I nipoti intendono ricordarla con una S. Messa che sarà celebrata
il 14 ottobre alle ore 9 nella c h i e s a di S.
Francesco.
•
ved. Corba
9.8.2001
Don
Agostino
carissimo,
mi permetto, ancora una volta, di
chiederLe un po'
di spazio su "La
Voce", per questi
semplici
versi
dedicati alla mia
cara
Mamma,
deceduta il 9 agosto u.s.
A tale proposito
vorrei ringraziare
pubblicamente l'Infermiera Pina Fiorucci di Villa Serena, per le amorevoli cure e le continue attenzioni che ha avuto nei
riguardi di mia madre, soprattutto nelle ultime ore
della sua vita. La ringrazio infinitamente per la
disponibilità e Le porgo cordiali saluti.
MAMMA
... Questo "nome comune di persona",
a caratteri grandi andrebbe scritto;
un grembo che la vita al mondo dona
meriterebbe il ben d'ogni diritto.
Un caro nome che più non risona
sulle labbra dei figli e rende afflitto
il cuore di noi tutti e, la ferita,
è tale che mai più sarà guarita.
Mia cara MAMMA, la tua lunga vita,
tutta per la famiglia dedicata,
fino a che la salute t'ha assistita
non l'hai, solo un istante, trascurata.
Ed or che sei nella pace infinita,
sarai con tanto amore ricordata,
perché noi tutti ti sarem vicino
insieme al Babbo, Bruno e Paolino.
Unitamente al genero Latino,
per il quale nutrivi molta stima,
anche per lui crudele fu il destino
che ci ha lasciati trenta giorni prima.
Or sei con loro nel Regno Divino,
dove l'anima vola e si sublima,
possa la vostra pace nel Signore,
darci la forza: placando il dolore.
Tuo figlio Torquato
Sr. Maria Valenti
17.8.1906
6.9.2001
Suor Maria Valenti è
nata
a
Celleno
(Viterbo) il 17 agosto
1906. Rimasta presto
orfana della mamma, è
entrata giovanissima
nell'Istituto
delle
Maestre Pie Filippini a
Montefiascone.
Religiosa esemplare e
ottima educatrice, ha
ricoperto importanti
ruoli di responsabilità
di
tra cui quello
Superiora dell'Istituto
Diocesano.
Nel clima di comunione del Concilio Vaticano II ha
sentito urgente il bisogno di superare ogni divisione
e ricostituire l'unità con l'Istituto Pontificio di Roma.
Suor Maria è stata sempre per tutte un punto di riferimento, comunicando serenità e fortezza per lo spirito di fede, di speranza e l'amore ai Fondatori, S.
Lucia Filippini e il Cardinale Marcantonio Barbarigo.
Dopo l'unificazione ha ricoperto anche il ruolo di
Superiora Regionale della Regione Santa Lucia
Filippini.
Ha trascorso gli ultimi anni della sua esistenza sempre esemplare nell'osservanza della Santa Regola,
discreta e silenziosa, vivendo nel raccoglimento e
nella preghiera, in attesa della chiamata divina.
In te, suor Maria, abbiamo ravvisato la vergine prudente, con la lampada accesa che attendeva la
venuta dello Sposo. Ed Egli è giunto col sole meridiano, in silenzio, dopo una vita (95 anni) considerata lunga da noi mortali, da te interamente spesa per
edificare il suo Regno.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 11
P. Ugo Zinotti dei Giuseppini del Murialdo
P. Zinotti era nato a Vicenza nel 1925. Entrato
nella Congregazione dei Giuseppini venne ordinato sacerdote nel 1951. Dopo aver conseguito la
Ne parliamo e riportiamo ciò che è scritto su "Lazio Sette Viterbo" - Avvenire
Licenza in Teologia dogmatica presso l'Università
del 2 settembre perché P. Ugo ha trascorso l'ultimo periodo della vita presso
Gregoriana fu destinato all'insegnamento teologiVilla S. Margherita, sempre sereno e gioviale. E lì anche noi lo abbiamo fotograco nell'Istituto S. Pietro della nostra città. Qui insefato e riportato sul nostro giornale "La Voce" nel mese di gennaio 2001.
gnò ininterrottamente dal 1954 fino al 1998 quanBenedica anche noi dal cielo. Ricordiamo che P. Cesare Cotemme, nostro condo fu colpito da un ictus cerebrale che segnò l'inicittadino, appartiene alla Congregazione dei Padri Giuseppini del Murialdo e
zio del suo calvario di sofferenza soprattutto per
che attualmente è superiore presso una loro casa a Foggia.
l'impossibilità di continuare nell'insegnamento.
Nell'Istituto S. Pietro p. Ugo fu anche direttore per
Venerdì 24 agosto nella chiesa di S. Pietro a Viterbo si sono svolti i funerali di p.
sei anni, distinguendosi sempre per la bontà e la
Ugo Zinotti dei Giuseppini del Murialdo. Ha presieduto la concelebrazione
dolcezza, tanto che mons. Boccadoro lo chiamava
mons. Lorenzo Chiarinelli. Hanno concelebrato mons. Dante Bernini, il supefamiliarmente "il dolcissimo rettore". Oltre all'attiriore generale dei Giuseppini p. Luigi Pierini e una quarantina di sacerdoti giuvità di insegnante, esplicata anche nella Scuola di
seppini, diocesani e di altre congreazioni religiose. Erano presenti alcuni familiari, Teologia per Laici (diventata poi Istituto di Scienze religiose), collaborò con
giunti appositamente da Vicenza città natale di p. Ugo, e molti conoscenti ed amici.
mons. Dante Bernini alla formazione religiosa della FUCI, fu assistente di un
Il vescovo nell'omelia ha ricordato l'impegno di p. Zinotti nell'insegnamento della
gruppo di Rinascita e conferenziere stimato alla Domus Christiana. Molti istituti
teologia e nell'assistenza spirituale ad associazioni diocesane e a singole persoreligiosi femminili lo ebbero come cappellano, confessore e direttore spirituale,
ne. Si è unito a lui nel ricordo di p. Ugo il superiore generale dei Giuseppini che compito che esercitò con molte persone che ricorrevano a lui per consiglio e
ha delineato soprattutto la figura di sacerdote ricco di umanità, di comprensione conforto.
e dedito allo studio e all'insegnamento teologico negli anni del dopo concilio, ricP. Zinotti è stato sepolto nella cappella dei Giuseppini nel cimitero cittadino.
chi di fermenti positivi ma anche di contestazioni.
Pietro Paolo Biancarini
6.11.1947
-
18.8.2001
Caro Paolo,
il tempo che ho trascorso insieme a te
non è stato molto, ma
è bastato ugualmente
per conoscerti, amarti
ed apprezzarti
per
quello che eri, un
uomo
semplice,
buono, generoso.
Nella terribile malattia
che purtroppo ti ha
strappato da noi troppo velocemente,
la
dignità e la forza d'animo non ti hanno mai abbandonato.
Mi mancheranno molto le "chiacchierate" che facevamo insieme e che in ogni circostanza mi facevano
ritornare il sorriso, quei sorriso che tu avevi sempre... per tutti.
Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, per
Stefano e per Riccardo, il "nipotino" che hai tanto
amato, e ti saluto dicendoti che: "chi vive nel cuore
di chi resta non muore!"
Un bacio
Alessandra
Mario Ranaldi
Decio Napoli
14.12.1937 - 21.9.2001
21.2.1913
Caro Babbo,
tu... ii nostro maestro preferito di
vita e la persona che, come la
mamma, ci ha saputo comprendere ed amare. Con te vicino,
con te al nostro fianco, abbiamo
affrontato tante cose... Aiutaci
ancora, ora più che mai!
Le tue forti e tenere mani hanno
sorretto i nostri primi passi e
hanno asciugato ogni nostra lacrima. Con la tua saggezza ci
hai insegnato a vivere.
Scusaci se tante volte dalle nostre bocche non sono usciti solo
baci e ti abbiamo dato qualche dispiacere, ma non per questo
ti abbiamo amato e ti ameremo meno, anche se sicuramente ii
nostro amore non sarà paragonabile all'amore che tu ci hai
dato in ogni cosa che facevi a noi, tuoi figli Enrico e
Francesca, e alla tua adorata sposa Rosanna.
La tua famiglia
La famiglia di Mario Ranaldi sente il dovere di ringraziare
calorosamente tutte quelle persone che affettuosamente gli
sono state vicine. Un grazie del tutto particolare al presidente Goffredo Balestra e agli operatori dell'Associazione
Solidarietà Falisca che si sono prodigati verso Mario e noi
con una disponibilità ineguagliabile e commovente, rappresentando per noi un prezioso sostegno. GRAZIE
Un quadro sintetizza le affinità tra il lavoro in ospedale e lo sforzo del trasporto
Omaggio degli infermieri ai facchini
VITERBO - Il vincolo di solidarietà tra gli infermieri e i
facchini di Santa Rosa è stato rinnovato con un dono,
da parte del Collegio provinciale degli infermieri professionali ai protagonisti del trasporto. Si tratta di un quadro realizzato da Giuseppe Dilio, anch'egli operatore
sanitario, che il presidente del Collegio, Marco Mattiacci
ha consegnato ai responsabili del Sodalizio, in segno di
amicizia, di stima e di augurio per un buon trasporto.
Il dipinto è composto da una croce bordata di rosso,
simbolo nei secoli della figura dell'infermiere, sorretta
dalla fascia, anch'essa rossa, che cinge i fianchi dei
facchini di Santa Rosa. La croce si divide in cinque
sezioni: la parte superiore raffigurante il "presente",
dove si vede la mano di un facchino che dona una rosa
alla Macchina; con tale atto dona anche la propria vita
per il trasporto; la parte inferiore rappresenta il "passato" con una scena di Santa Rosa mentre avvicina la sua
gente a Gesù e mentre resuscita la zia morta. Ai lati, le
figure contrapposte tra l'infermiere e il facchino si accomunano in quanto il primo è ogni giorno compresso da
un'attività impegnativa e il secondo si sottopone a uno
sforzo arduo per il trasporto. Ed è questa sottomissione,
l'una per il bene dell'umanità; l'altra per il bene della
fede e della tradizione, che nasce la solidarietà tra infermieri e facchini.
Nella parte centrale del quadro è riprodotto il logo dell'infermiere (Ipasvi) e nell'interno è rappresentato il miracolo della
trasformazione del pane in rose.
»
"Con questa immagine - ha spiegato il presidente Mattiacci - vogliamo esprimere e rinnovare la devozione degli operatori sanitari di Viterbo a Santa Rosa e la nostra amicizia ai facchini".
-
18.8.2001
Il giorno 18 agosto è passato a miglior vita
Napoli Decio, della frazione Coste. Uomo
di grande fede e di vita esemplare. Il tributo di stima e di affetto è stato l'estremo
saluto di tanti amici nella chiesa del
Corpus Domini.
Decio si è prodigato a prestare la sua
opera quale sagrestano nella Parrocchia
di Don Giuseppe Fucili e lo ha fatto con
tanto amore e dedizione, contento di lavorare a fianco del suo Parroco.
Il Signore lo premierà riunendolo alla sua
amata sposa Aquilina.
Il figlio Livio e la nuora Gigliola gli sono
stati di conforto nelle cure affettuose degli
ultimi anni della sua vita.
A Livio, a Gigliola, a Simona e a Giulio
vada il nostro sentito cordoglio e la preghiera di chi lo ricorda e gli ha voluto
bene.
IMPROVVISA
SCOMPARSA
Mentre andiamo in macchina ci
giunge notizia che l'amico
ENZO GADDI è perito la sera di
d o m e n i c a 30 s e t t e m b r e in un
incidente stradale.
Veniva a casa, avendo accompagnato la madre in ospedale.
Formuliamo i nostri sentimenti
di partecipazione al dolore della
sposa
Marina,
del
figlio
E m a n u e l e , del papà Primo e
della Mamma Veleda.
Lo r i c o r d e r e m o nel p r o s s i m o
numero de "La Voce".
pag. 10
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
L A LEGGENDA DELL'EST! EST!! EST!!!
VISTA DA UNO SCRITTORE POLACCO
Antoni Maczak è uno scrittore polacco che ha dedicato parte della sua
produzione al lavoro di ricerca sui viaggi e sui viaggiatori dei secoli scorsi.
Egli ha sviscerato un po' tutti gli aspetti connessi ai pochi e facoltosi "turisti" del Cinquecento e Seicento, così come quelli dei poveri e pii pellegrini. Ha
analizzato pressoché tutti gli aspetti del viaggio nonché le motivazioni ed i problemi dei viaggiatori: dalla scelta dell'itinerario, che generalmente era artistico
per i ricchi e religioso per i poveri, alle pratiche difficoltà che all'epoca incontravano gli amanti del bello o dell'avventura o dell'espiazione.
Sono stati così evidenziati, correttamente e dettagliatamente, vari aspetti
connessi ai viaggi di facoltosi nobili o di poveri pellegrini ed ai problemi che
essi incontravano.
In quei periodi non era facilissimo, ad esempio, reperire alloggi lungo il
percorso, né fronteggiare i rischi dell'incolumità personale cui si sottoponevano quei "turisti" con i loro intrepidi viaggi, né poter superare agevolmente i
disagi dovuti ai pochi mezzi di comunicazione, per chi poteva permetterseli.
Ripercorrendo tutte queste problematiche, l'autore riporta, tra l'altro, anche
storie ed aneddoti di cui quei viaggiatori venivano a conoscenza lungo il viaggio e che, in genere, i più eruditi, per dare tangibile dimostrazione di quanto
vissuto in prima persona, riferivano poi nelle loro pubblicazioni al termine di
coraggiosi giri per l'Europa e, in particolare, per l'Italia.
Nel libro "Viaggi e viaggiatori nell'Europa Moderna"' il Maczak, riferendosi
a Montefiascone, riporta la leggenda del nostro moscatello in un contesto tra il
magico ed il surreale.
Si trascrive, di seguito, il brano che interessa la nostra città, premettendo
che nel testo originale vengono riportate tre località europee tra quelle che,
seppur non famosissime, si riteneva dovessero essere assolutamente visitate
dai viaggiatori dell'epoca quasi a dimostrare, da parte dei viaggiatori, l'effettiva
esistenza di tali luoghi. Montefiascone è elencata tra queste località ed è citata al secondo posto. Per dare qui maggiore interesse alla lettura, sarà invece
trascritta per ultima.
"Che cosa bisogna vedere?
"... nel Cinque-Seicento c'erano già posti che non era possibile tralasciare? Siamo pronti a "rispondere subito: Roma e Parigi, con qualche esitazione
anche Londra, e infine, per i cattolici "devoti e i protestanti curiosi, Loreto. Il
capitolo dedicato alle reliquie suggerisce anche i nomi di altre località; però
oltre alle grandi città, sulla carta turistica del continente esìsteva qualche altro punto di significato del tutto particolare. I luoghi di cui parlava
più frequente erano: Loosduinen in Olanda, Montefiascone sulla via
Cassia nel Viterbese e i dintorni di Pozzuoli nel Napoletano.
Loosduinen oggi sobborgo dell'Aja, non possiede nulla che sia degno di attenzione,
tranne una lapide sistemata accanto al pulpito della chiesa protestante del luogo. Su di
essa si legge che nell'anno 1276, il giorno di Venerdì Santo, verso le ore nove,
Margherita contessa di Hainaut, all'età di quarantadue anni, partorì contemporaneamente trecentosessantacinque bambini, che morirono tutti e ivi furono seppelliti dopo
aver ricevuto il sacramento del battesimo. Ciò era sufficiente per eccitare l'immaginazione e la guida locale integrava volentieri il fatto con particolari: aggiungeva i nomi dei
bambini, sviluppava la leggenda riguardante il motivo di un fenomeno così strano.
Secondo i racconti, la contessa si sarebbe beffata di una povera donna che aveva
messo al mondo due gemelli - e bisogna sapere che nel Medio Evo le donne che avevano parti gemellari o plurigemellari erano facilmente accusate di essere dissolute. La
povera donna offesa l'aveva maledetta e, come si sarebbe visto più tardi, con risultati
non trascurabili. Accanto alla lapide venivano mostrati due fonti battesimali di bronzo,
serviti al vescovo alternamente per la veloce cerimonia.
Il terzo posto è stato reso famoso dalla natura e dalla tradizione storico-letteraria. A
nord-ovest di Napoli, dopo Posillipo, si entra in una pianura caratterizzata da insoliti
fenomeni di origine vulcanica. Qui ognuno trovava qualcosa per sé. A quei tempi non si
saliva ancora sul Vesuvio, e Pompei e Ercolano erano ancora sepolti; l'isola di Capri
non attirava nessuno, e meta di pellegrinaggi era soltanto la presunta tomba di Virgilio,
visitata da numerosi umanisti, sulla quale del resto, nel 1589, aveva inciso il proprio
nome "Stanislaus Cencovius", ovviamente un viaggiatore polacco, lasciando come un'iscrizione che nel Seicento John Evelyn considererà un'iscrizione funeraria. Ma perfino
chi si recava a Napoli appositamente per assistere nel duomo alla liquefazione del sangue di san Gennaro, non risparmiava le gambe per andare a vedere la solfatara.
Abbiamo visto, racconta Rywocki, il monte molto grande, che brucia; un rumore tale che
i capelli si drizzavano. Sotto questo monte, là dove si è bruciato, bolle acqua verde e
bianca, così velenosa che se toccasse minimamente un uomo questi subito cadrebbe"...
Anche il secondo posto, Montefiascone, perpetuava la sua fama grazie ad un'iscrizione. Non c'era quasi turista che, recandosi dal Nord
d'Europa a Roma non ripetesse: "Est, Est, Est!". Tali parole avrebbe
scritto, secondo la tradizione, il servo di un ricco signore sulla porta di
un'osteria di Montefiascone, dopo aver assaggiato il vino locale. Il suo
padrone, grande amante del calice, viene definito in modi diversi, sempre, però, come "tedesco", spesso come un "canonico tedesco", "canonico Funk" o "Canonico della famiglia Fugger". Ciò che importa è il fatto
che abbia ordinato al proprio servo di precederlo a cavallo e di segnare
quei posti dove valeva la pena di fermarsi a motivo del buon vino. Il
segno concordato era la parola "Est" scrìtta sulla porta. Montefiascone
meritò la trìplice ripetizione di questo verbo, e infatti trattenne il ricco
signore per sempre. Il sepolcro, che si vede nella parte Inferiore della
chiesa di San Flavlano l'avrebbe fatto erigere quel servo.2 La lastra gotica consumata dal tempo e dal vino che vi viene versato nell'anniversario
della morte del tedesco, permette di dar libero sfogo all'immaginazione.
Ma quanti hanno resistito alla tentazione di assaggiare quel vino, che
ancora oggi si chiama così come scrisse sulla porta il fedele servo?".
N.O.
1 Prima edizione, Varsavia, 1978 - Il lingua italiana Edizioni Laterza, 1992, pagg. 397 e
segg.
2 Nota originale del testo: Guida d'Italia del TCI, Lazio, Milano 1964, p. 172: "Est est est
pr (opter) nim (ium) est hic Jo (annes) De Fuk Do (minus) meus mortuus est". Parole
scolpite sulla pietra tombale di Giovanni Fugger di Augusta, nella chiesa di San
Flaviano sulla Cassia. Secondo gli esperti, oggi, purtroppo, il sapore di questo vino non
è più lo stesso; la fillossera (Philloxera vastatrix) nel secolo scorso e i moderni metodi
dell'agronomia hanno cambiato l'humus, e con questo il sapore dei vini in tutta l'Europa.
l o
[]dQ£>(£>I3Q<S]
Rubrica spirituale curata dalla comunità Giovanni Paolo II di Montefiascone
"// tuo volto Signore io cerco" ( s a l m o 27)
Nella Lettera Apostolica Novo Millennio Ineunte il Santo Padre ha affermato che la
grande eredità che il Giubileo ci ha consegnato è la contemplazione del volto di
Gesù Cristo: "lui considerato nei suoi lineamenti storici e nel suo mistero, accolto
nella sua molteplice presenza nella chiesa e nel mondo, confessato come senso
della storia e luce del nostro cammino"(n. 15).
Raccogliendo queste parole del Papa la comunità ha vissuto due giorni di ritiro
incentrati sulla contemplazione del volto di Gesù: abbiamo fissato il nostro sguardo
sul Figlio di Dio che è venuto nel mondo per svelare ad ognuno di noi il volto del
Padre. Contemplare il volto di Gesù vuol dire sfiorare un mistero profondo e insondabile ... vuol dire arrivare a contemplare e ad adorare il cuore stesso di Dio e il suo
progetto di salvezza e di pace per tutti i suoi figli.
Ma, come afferma il Papa, questo non solo è possibile ma è necessario, perché gli
uomini di oggi hanno bisogno di cristiani che non solo parlino di Dio ma che facciano vedere il suo volto. Per diventare noi stessi contemplatori di quel volto dobbiamo
percorrere due vie privilegiate, quella della Sacra Scrittura - dove tutto dalla prima
all'ultima parola concorre a delineare i grandi tasselli di un mosaico bellissimo - e
quella della fede, che possiamo percorrere solo nel silenzio e nella preghiera.
La prima tappa di questo viaggio nel mistero più grande della storia ha posto ai
nostri occhi il volto dolente di Gesù, un Dio che ha accettato lo 'scandalo' della
croce, una morte da malfattore, in cui il dolore fisico è unito a quello spirituale di chi
vive l'abbandono, lo scherno, la solitudine, fino alla separazione da Dio di chi ha
accettato di farsi peccato per noi, pur non conoscendo il peccato.
Di fronte all'immensità di tanto amore una domanda è risuonata nei nostri cuori:
"Chi sei tu Gesù? Chi sei per aver accettato tutto questo per me, nonostante le mie
debolezze, i miei peccati e il mio rifiuto del tuo amore?".
Una domanda che non può trovare una sola risposta, una domanda che rende
inquieto il nostro cuore, ma che ci spinge a far risplendere quel volto nella nostra
vita di ogni giorno, quando facciamo esperienze del peccato, del male, della sofferenza e della morte, quando ci troviamo attaccati e incatenati ad una croce, proprio
come Gesù.
La contemplazione di quel volto Innocente e dolente ci trasmette la risposta, l'unica
che dà veramente senso alla nostra croce: non siamo soli, in nessun momento della
nostra vita, Gesù torna sulla croce insieme a noi e solo Lui ha un amore tanto grande da continuare a donarci ogni giorno la Sua vita.
Proprio quella croce e quel dolore che umanamente fatichiamo ad accettare può
diventare salvezza, per noi e per chi vive accanto a noi... perché c'è anche un altro
volto di Gesù da contemplare, quello del Signore Risorto.
La storia di Gesù infatti non è terminata con la sofferenza della croce e della morte
perché Gesù è Risorto! E' vivo!!!
E' questo l'annuncio che agli Apostoli è arrivato fino a noi cambiando il corso della
storia dell'umanità e della nostra storia personale.
E' questa l'unica certezza che può riempire i nostri cuori di gioia perché può trovare
in ogni situazione umana di dolore e di angoscia la fonte della speranza:
Quando soffrire ci sembra illogico e ingiusto
Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto!
Quando non accettiamo la nostra croce di ogni giorno
Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto!
Quando il nostro sguardo malato fugge il tuo dolore e quello dell'umanità innocente
Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto!
Quando dimentichiamo che per le tue piaghe noi tutti siamo stati guariti
Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto!
Quando non crediamo che la morte è stata sconfitta dalla tua Resurrezione
Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto!
Quando dubitiamo che sei Risorto e Vivo e che nulla ti è impossibile
Risplenda su di noi, Signore la luce del tuo volto!
Luisa Sensi
La Comunità Giovanni Paolo 11° si riunisce ognivenerdì sera alle ore 21
nella Chiesa di Sant'Andrea a Montefiascone.
L'indirizzo del sito internet è: http://members.xoom.it/GPaolollRns
Il 26 Agosto u.s. la locale sezione
avis ha festeggiato il ventunesimo di
fondazione, festeggiamento che ha
visto la presenza di oltre trenta
Consorelle (sezione AVIS di altri
comuni) con i labari a rappresentarle.
La "giornata" è iniziata alle ore 08,00
con lo stazionamento in p.le Roma di
una autoemoteca per le donazioni di
sangue, che non sono state quelle
sperate in termini di numeri. Montefiascone stenta molto ad avere "NUOVI" donatori, sembra che la maggior parte dei nostri concittadini E' SORDA agli appelli che gli
avisini fanno.
La "giornata" è poi continuata alle ore 18,00 con il raduno delle Consorelle, sempre
in p.le Roma, dove era presente molta gente, la Banda Cittadina ha allietato tutti
con vari brani musicali. Poi in corteo si è andati a San Flaviano per assistere alla S.
Messa, sempre in corteo, dopo la S. Messa, si è andati al prato giardino per depositare una corona di alloro al Monumento ai Caduti (in ogni festeggiamento di ogni
sezione avis si depone una corona di alloro al monumento ai Caduti, questo atto
simbolico è per ONORARE quanti hanno VERSATO IL PROPRIO SANGUE per: la
libertà, la giustizia, il lavoro, la pace, il servizio, il volontariato e atti eroici). Il festeggiamento si è poi concluso con un buffet offerto dalla sezione alle Consorelle, donatori ed invitati presso il ristorante Rondinella dove si è provveduto a "premiare" i
donatori che hanno raggiunto le 8, 16, 25 donazioni con un simbolico presente.
RINNOVANDO L'APPELLO A DONARE SANGUE si informa che: alcuni premi della
lotteria avis del 15 Agosto 2001 non sono stati ritirati, il termine per il ritiro è prorogato fino al 31 ottobre, i numeri estratti sono: 2238, 0051, 0222, 1098, 1182, 3349,
2618,1776, 2977 e 1581. Telefonare ore pasti allo 0761823217 - 823261.
Perla sez. AVIS Montefiascone Carlo GIANVINCENZI
I n f o r m
m
i .
avis
pag. 11
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
- r r
Nel numero de "L'Osservatore Romano" di venerdì 17settembre 1999 c'è una pagina intera dedicata ad un "fenomeno di rilevante attualità",
cioè: chi sono i nuovi anziani? L'autore è Mario Allario. Ebbene, intendiamo riportare per intero lo studio interessantissimo sul mondo degli
anziani, naturalmente un po' per volta, mentre intendiamo rendere omaggio ai nostri anziani, fotografandoli e parlando un poco di loro.
MADDALENA FAGGIANI
ved. Balicchi
La signora Maddalena, che ha celebrato
il 95° compleanno il 18 settembre, nata a
Capodimonte vive serena presso "Villa
Serena" di Montefiascone. Ha tre figli:
Balicchi Alessandro, sposato con
Gabriella Costantini, ambedue ormai in
pensione dopo una vita trascorsa nelle
scuole; Angelo con la sposa Anna Maria
Mecali, anche lui in pensione dopo aver
dato il meglio di sé, come bancario, e
Anna Maria, sposata con il sig. Emo
Rocchini.
La signora è ricca di ben 6 nipoti e 6 pronipoti, e chissà ancora quanti ne vedrà!
Vive tranquilla presso "Villa Serena" che
è prodiga di assistenza e affetto!
Da circa trentanni la 'Terza età" sta acquisendo
sempre più importanza e valore. Si allunga l'età della
vita, si differenziano sempre più i bisogni delle persone anziane per cui la società deve prima di tutto
accorgersi di questo "dato" e agire in conseguenza.
"L'anziano è un uomo, non un problema" non è
solo uno slogan ma una verità che richiede progetti
mirati e giusti spazi esistenziali.
C'è da sperare che all'inizio del Terzo millennio il
tema, nel contesto generale della società più che
nella categorizzazione, impegni chi di dovere: politici,
amministratori, responsabili dei servizi socio-sanitari,
istituzioni pubbliche e private a lavorare con precisi
programmi-progetto.
Il Prof. Vellas di Toulouse in Francia negli anni '70
e l'ONU negli anni '80 ci hanno dato degli stimoli in
questa direzione: il primo con l'istituzione
delle
Università della Terza Età e l'ONU con il richiamo ad
una celebrazione universale sul tema.
Questo riconoscimento ufficiale
dell'importanza
del pianeta anziano è stata ed è stimolo per proseguire nell'interessamento verso milioni di uomini e donne
che interpellano la società a non escluderli dal contesto globale.
Oggi, tra gli interrogativi relativi al tema, uno è di
particolare interesse: anno 2000, chi sono i "nuovi
anziani"?
Questo breve studio, frutto di un lungo e attento
lavoro con migliaia di persone anziane, si propone di
rispondere in due punti:
1.1 "nuovi" anziani: quelli degli anni '20 e '30;
2. Interessi e aspettative dei "nuovi anziani".
• Il più anziano è sicuramente l'ex barbiere Giuseppe
Lozzi, rimasto solo, perché ha perduto la sposa Lina lo
scorso anno. Ha lavorato per tanti anni in via S. Lucia,
mentre ora passa il tempo nella sua casa di Via Piave.
Naturalmente è assistito e accolto in casa del figlio
Massimo. E' fedele alla Messa delle ore 10 in S.
Margherita.
• Altra famiglia di lavoratori e bravi cristiani è quella di
Agostino Bracoloni (1920), di sua sorella Teresa (1914)
e della ottima e brava sposa Assunta Volpi (1928), la più
giovane, ma la più malata, non potendosi più muovere da
casa da diverso tempo. Tutti e tre fedeli alla Messa domenicale, finché hanno potuto.
• Trascorrono il tempo in amichevole conversazione la
sig.ra Tita
Bartoleschi
(1920), al centro della
foto,
il
sig. Mezzetti
Leone con la sposa
M a n z i D o m e n i c a , il sig.
Giuseppe
(Pino)
Roncella
e la
sposa
A m e d e i Clotilde.
•
Altre due spose sono
Pettinelli Elena e Fulvi
Domenica,
la
prima
rimasta vedova e la
seconda sposa di Luigi
Tassoni.
MIMMO FERLICCA
E' nato a Bagnoregio, in località Peccarello, il
18 agosto 1920. Sposatosi a Milano con
Valeria Fardini il 30 dicembre 1950, ha avuto
4 figli (3 maschi ed una femmina). Ha combattuto durante la seconda guerra mondiale,
poi è stato carabiniere per 10 anni e quindi
per 30 anni ha lavorato presso la FIAT - filiale
di Milano. Dal 1980 è stato assunto come
sorvegliante e infermiere diplomato. Ha assistito amorevolmente la sposa, rimasta cieca,
dal 1986 fino alla morte, avvenuta nel 1997.
Attualmente vive qui a Montefiascone, dove
ha un figlio e una figlia sposati.
Sempre sereno, ricco di esperienza; porta
avanti la sua vita, cercando di non essere di
peso a nessuno.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
pag. 10
Gli incendi e la Protezione Civile
Si è appena conclusa la campagna antincendi del 2001 e ci corre l'obbligo
di informare i cittadini di Montefiascone dei risultati ottenuti, consci che una
buona percentuale della popolazione forse ignora la presenza di un presidio
della Protezione Civile, o almeno non ne conosce tutte le funzioni. La campagna
antincendi dell'anno 2001 si è protratta dal 15 giugno al 20 settembre. In base
ad una convenzione con la Regione Lazio, stipulata tramite il Corpo Forestale
dello Stato, l'AS.VO.M. (Associazione Volontari di Montefiascone) ha operato su
buona parte del territorio della Provincia con una duplice funzione:
- individuare gli incendi (con orario 13,30 - 20,00) dal punto di avvistamento
della Rocca dei Papi, ed effettuare il sopralluogo per la determinazione dell'intervento;
- intervenire sul luogo dell'incendio e procedere allo spegnimento, in coordinamento con le istituzioni preposte.
Nella campagna 2001 l'attività dell'AS.VO.M. si può riassumere nei seguenti
dati:
- oltre 100 sopralluoghi;
- 40 interventi di spegnimento con 71 ore effettive di lavoro;
-18 volontari impegnati nell'avvistamento;
-185 presenze per l'opera di spegnimento.
Oltre che nell'ambito comunale, sono stati effettuati interventi su bosco,
campi di grano, uliveti e vigneti nel territorio dei comuni di Viterbo, Celleno,
Fastello, Graffignano, Marta, Soriano e Vitorchiano.
Un doveroso ringraziamento vada a tutti i volontari dell'Associazione, al
Corpo Forestale dello Stato e ai Vigili del Fuoco, che con i loro tempestivi interventi hanno impedito l'estendersi degli incendi e limitato così i danni materiali,
soprattutto quest'anno che la siccità è stata un po' la padrona della situazione.
Ma l'AS.VO.M. non è soltanto servizio antincendi. Infatti opera a stretto contatto con i corpi istituzionali (Carabinieri, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello
Stato, ecc.), e presenzia 24 ore su 24 la sala operativa del Centro Operativo
Intercomunale per la Protezione Civile, da dove si pianificano, su tutto il territorio
del Comune, gli interventi richiesti per danni o per pericolo di danni derivanti da
calamità o altri eventi calamitosi. Ricordiamo perciò che ogni cittadino può rivolgersi alla Sala Operativa per segnalare situazioni di disagio o di pericolo determinate da incendi boschivi, crolli, smottamenti, allagamenti, caduta o rischio di
caduta di alberi, strade interrotte o impercorribili per neve, e qualsiasi altro evento attinente la Protezione Civile. Il numero telefonico della Sala Operativa è lo
0761/826994; eventuali comunicazioni scritte possono essere inoltrate al numero di fax 0761/832065. Eventuali delucidazioni per la partecipazione al volontariato vengono fornite tutti i giorni dalle 19 alle 20 presso la sala operativa (ai
piedi della scalinata di ingresso al Comune), oppure telefonando ai numero della
sala operativa. Ci scusiamo infine con i nostri cittadini se qualche volta li abbiamo "assordati" con il suono delle sirene, anche quando i mezzi procedono a
velocità moderata. Ma vi garantiamo che il nostro non è esibizionismo.
L'autopompa della Protezione Civile è 'antiquata', ma è tenuta in buona considerazione dagli stessi Vigili del Fuoco per la sua operatività; se viaggia a 40/50
Km orari è solo perché, a pieno carico, pesa oltre 60 quintali e non ci possiamo
permettere velocità elevate, dovendo noi per primi rispettare l'incolumità dei
nostri compaesani. L'uso della sirena è indispensabile, perché i nostri interventi
debbono essere tempestivi. E siamo sinceri con noi stessi! Chi mai dà la precedenza o si ferma per non intralciare il traffico quanto il 'vetusto camion' della
Protezione Civile esce da via Borghesi per andare a spegnere un incendio? Che
forse si sta sviluppando proprio nella proprietà attigua alla vostra? Toccate ferro
e quant'altro avete a portata di mano, ma almeno lasciate libera la strada quando udite il 'lacerante suono della sirena' del nostro pachiderma. Anche questa è
collaborazione. Grazie.
„ Presjdente AS. VO.M.
Tonino Fiani
StulJI© ©irm© di
CORSO DI ESERCIZI
SPIRITUALI
per Consacrate: Religiose e Laiche
a Santa Severa
dal 21 al 27 ottobre 2001
Predicatore:
MONS. LUCA
BONARI
Direttore del Centro Nazionale Vocazioni - Roma
a r n a i o
oo
Alla
cortese
attenzione delle:
Superiore generale
Superiore provinciale
Responsabile di Formazione
Animatrici vocazionali
Laiche Consacrate
Per informazioni: Tel. 0766-571703-04-05 Fax 0766-571706
E-mai: [email protected]
Istituto musicale "Qiacomo
Carissimi"
Preg.mo Direttore,
abbiamo il piacere di comunicare, tramite il Suo giornale, che questo
Istituto Musicale, attento alle problematiche della Scuola e nello spirito di collaborazione con le riforme scolastiche, ha allestito un particolare Corso, di cui
all'oggetto, riservato agli insegnanti elementari. Il Corso intende dare ai docenti quegli strumenti didattici necessari a soddisfare le richieste e le aspettative
dei ragazzi in età scolare.
Le lezioni si svolgeranno presso la sede di questa Scuola in orari che verranno concordati con i corsisti stessi ed affiancherà i normali corsi di
Conservatorio del "Carissimi" (Pianoforte, Canto, Flauto Chitarra, Clarinetto ed
altri) per dar modo ai partecipanti di poter entrare nel mondo di questo particolare settore dell'istruzione. Al termine verrà rilasciato attestato di frequenza.
Siamo comunque a disposizione per ogni eventuale chiarimento che si riterrà
opportuno chiederci. Ringraziando per la collaborazione si inviano i migliori
saluti.
Il Direttore
M° Mario Nardi
I treni diretti Viterbo-Roma
via Orte avranno un nome
Con un fax in data 23 Agosto 2001 ore 13,07, al protocollo A.D. 00/271/A del
24/08/2001 dell'Amministratore Delegato, il direttore generale della Divisione Passeggeri
Roberto Renon, comunicava al dott. Pietro Brigliozzi, instancabile rappresentante storico
dei Pendolari del Viterbese-Alto Lazio che la sua proposta era stata accettata. Nel fax il
direttore generale R. Renon afferma testualmente: "ho letto con interesse la sua lettera
del 9 luglio u.s., con la quale ha proposto di dare un nome alla coppia di diretti
3349/3350 in servizio sulla tratta Viterbo-Roma via Orte.
Le gentili parole con cui ha voluto esprimere un positivo giudizio sul servizio ferroviario nell'ambito dell'area di mobilità del Viterbese-Alto Lazio costituiscono senza dubbio il miglior riconoscimento per l'impegno di Trenitalia ed un valido stimolo a proseguire
sulla strada del dialogo con i nostri clienti, di cui la Sua lettera si fa efficace testimonianza. Nel ringraziarLa della Sua gentilezza, La informo che la Sua proposta è stata valutata positivamente e che pertanto, dal prossimo orario, provvederemo a battezzare i due
treni "Freccia dell'Alto Lazio", come scelto dai pendolari".
Con i migliori saluti.
Roberto Renon
Nella seconda metà di luglio ho fatto un'indagine tra i pendolari ed utenti di questa
linea, proponendo 5 denominazioni: Freccia dell'Alto Lazio, Freccia della Tuscia, Freccia
dei Vulsini, il Vulsinio, l'Etrusco. Tra queste denominazioni quella che ha avuto più preferenze è stata appunto Freccia dell'Alto Lazio. Con la lettera formulai la richiesta ed ora
ecco la risposta dell'azienda Trenitalia. E' un notevole passo avanti che fanno i servizi
della linea che interessa il nostro comune ed al tempo stesso è una garanzia per l'ulteriore sviluppo e potenziamento dei servizi ferroviari nel Viterbese-Alto Lazio.
P.6.
La comunicazione al capo storico dei pendolari Pietro Brigliozzi fatta dell'lng.
Roberto Renon inerente il nome da dare ai treni diretti Viterbo-Roma via Orte ha avuto
un ulteriore sviluppo. Ieri infatti si è tenuto un incontro ad alto livello presso gli uffici della
Regione Lazio. La riunione è stata indetta dall'Assessore ai Trasporti Francesco Aracri
che si sta impegnando molto per il miglioramento dei servizi su rotaia nell'Alto Lazio. Alla
riunione ristretta che si è tenuta nello studio dell'Assessore alle 17 del pomeriggio erano
presenti il direttore della Divisione Trasporto Regionale FS Enrico Sciarra, i suoi più
stretti collaboratori sig.ra M. Polla, il sig. De Dominicis, Pietro Brigliozzi che ha relazionato sui due punti all'ordine del giorno e ovviamente lo stesso assessore Francesco Aracri.
Due gli argomenti all'ordine del giorno: primo organizzazione della festa per dare il nome
ai treni, secondo realizzazione dell'anello ferroviario nell'Alto Lazio.
* Per quanto riguarda il primo punto vi è stato un consenso unanime su quanto ha
esposto il Brigliozzi stabilendo che il giorno 4 ottobre, festa di S. Francesco d'Assisi
patrono d'Italia alle ore 10,30 presso la stazione di Montefiascone si terrà la cerimonia
ufficiale alla presenza delle più alte autorità della Divisione Trasporto Regionale FS,
delle autorità Regionali e locali. All'inizio della cerimonia verrà scoperta la lapide, posta
sul piazzale del parcheggio con la quale si ricorda l'illustre capotreno Vincenzo Insogna
al quale è stato intitolato lo stesso parcheggio, poi verrà apposta sulle fiancate del treno
presente, sui binari, la scritta con il nome-titolo "FRECCIA DELL'ALTO LAZIO". Il sindaco Mario Trapè e l'intera giunta riceveranno gli illustri ospiti. L'assessore F. Aracri ed il
direttore E. Sciarra hanno già assicurato la loro presenza, mentre il direttore generale
Ing. G. Laguzzi, R. Renon, come pure i dirigenti S. Martinelli, P. Esposito, G. Trimani, F.
Pancrazi daranno la loro disponibilità nei prossimi giorni.
* Nel secondo punto Brigliozzi ha illustrato la necessità di realizzare il grande anello
nell'Alto Lazio con treni che, con andamento cadenzato, ogni ora facciano il giro RomaTiburtina, Orte, Viterbo, Roma Tiburtina e viceversa. Su questo punto dopo una lunga ed
a momenti accesa discussione, mantenutasi però sempre sul piano della correttezza del
linguaggio, del rispetto personale e della cordialità, l'assessore Aracri si è convinto della
validità del progetto e della sua validità commerciale nell'offrire una migliore possibilità di
movimento in quest'area ed ha sancito l'avvio dello studio di fattibilità consigliando al
Direttore Enrico Sciarra ed al responsabile del capo storico dei pendolari Pietro Brigliozzi
di sedersi intorno ad un tavolo per tirar fuori e presentare poi concretamente quanto si
può e si deve fare, affermando ancora che da parte sua non trova motivi per ostacolare
questo progetto.
L'incontro si è chiuso con la sottolineatura da parte del direttore Sciarra che la stazione di Montefiascone è nodo di scambio gomma-treno-gomma, che i locali sono stati
riaperti quasi subito dopo l'attivazione del C.T.C., con la collaborazione primaria del
Brigliozzi dall'Amministrazione Comunale che pensa alla manutenzione e li ha sapientemente destinati ad opere d'interesse sociale senza alcun fine di lucro. Da sopralluoghi
fatti non vi sono motivi di lamentele da parte dell'Ente quindi è un punto della linea che
merita rispetto e sinceri apprezzamenti vanno comunque dati all'amministrazione comunale di Montefiascone.
Ancora un corso di formazione promosso dalle ACLI
Continua con successo l'attività formativa organizzata dalle ACLITERRA di Viterbo
sotto la direzione dell'En.A.I.P. (Ente Acli Istruzione Professionale). L'ultimo corso di
aggiornamento, tenuto presso l'accogliente sala delle riunioni della Cooperativa Oleificio
Mosse, era incentrato sul tema dell'igiene dei prodotti alimentari, disciplinato dal Decreto
Legislativo 155/97 e sinteticamente indicato come "HACCP". Il corso, dalla durata di 120
ore, con obbligo di frequenza a tempo pieno, ha visto l'assidua presenza di operatori del
settore alimentare di Montefiascone e di altri comuni della Provincia e si è svolto nel periodo dall'11 giugno al 23 luglio 2001.
Al termine del corso gli allievi hanno sostenuto un esame, superato brillantemente da
tutti i partecipanti, e hanno ottenuto un attestato valido agli effetti della legge quadro n°
845/78 e della legge regionale n° 23 del 25/2/1992.
Il corpo docenti che si è avvicendato con competenza e professionalità nelle lezioni
era composto dai seguenti professionisti: dr. R. Scascitelli, dr. B. Cirica, dr. A. Cardarelli,
ing. A. Celestini, dr. L. Trucca e rag. G. Chicchirichì che svolgeva anche le funzioni di
tutor del corso.
Va dato atto alle ACLI provinciali di Viterbo dell'interessamento dimostrato nel voler
rilanciare l'attività dell'Associazione anche nel nostro Comune, dove è stato aperto uno
sportello in Via del Castagno 16/A presso l'agenzia Assiservizi, e dove tutti i mercoledì è
presente un funzionario del Patronato Acli per dare assistenza gratuita agli interessati.
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
per cambiare moneta senza cambiarci la vita
Noi e l'euro:
DOMANDE
& RISPOSTE
Domande
& Risposte
é «
pag. 11
UTILI - Come si compilano gli assegni in euro?
utili
l
C o m e si compilano
gli assegni in euro
40*
f j m
WP^Èm
esempio
IMPORTO IN CIFRE
(sull'assegno, in alto a destra)
Sì scrive in cifre indicando sempre, d o p o
la virgola, i centesimi, anche nel caso in
cui l'importo non abbia decimali.
IMPORTO IN Cl'Oi
124 euro e Sé centesimi si scrive: 1 2 4 , 5 6
C oiw»: wrd»
t m tn tn
IMPORTO IN LETTERE
(al centro dell'assegno)
Nella parte da compilare in lettere
ì centesimi vanno comunque scritti
in cifre, d o p o la barra.
124 euro si scrive:
(Mera fiallò-nKrm™
Mmk 38 7 2S4 Un
C o m e riconoscere le nuove banconote?
Impareremo presto a riconoscere le monete
e te banconote in euro. Si differenziano per colore
e per misura. Su ogni lato di ciascuna banconota
è scritto il valore in cifre, a caratteri facilmente
leggibili e in alfabeto braille per I non vedenti.
IMPORTO IM L I T T I B I
124 euro e Sé centesimi si scrive:
clOOnua
t SJXÌ2
tfei faiTO
t 100 euro
r M?X*2 ««»
Stitoi barocca
124 euro si scrive: 1 2 4 , 0 0
CentOVentiquattro/56
Cer»toventiquattro/00
e 5 OOwtm
OtaaMt 160X82 fwn
Stìfct- età tM « w
N.B. Sono W f f l a » »nch« ihre dicitwe, quali: VenKwwKiqoaraoiSé cant«»imi". ' t m m m t ^ m m
« cinquanta!«) c^niettmì". ~centowrt<qu«tro * 54 t e r w n m * , "c*f>to*entjquatm> « clrK)MintM«i cent".
Vtatar«ÌAS.ÌÌ5 fc.
"La caccia ricominicia,
ma che bel divertimento"
E da questa mattina all'alba si fa sul serio. La "grande caccia" è cominciata. In
tutti i casolari, nelle campagne, nelle brughiere, sulle montagne e nelle pianure
risuoneranno i colpi secchi dei fucili automatici, oliati, puliti, coccolati con cura
maniacale per lunghi mesi. Quando ancora il buio contende alla luce la supremazia
sulle nostre terre, torme di cani ululanti usciranno dalle loro gabbie per saltare su
camionette, jepp e semplici macchine.
Pregustando già l'odore della selvaggina e sgambano impazienti sfregando le
unghie delle zampe sulle lamiere dei veicoli che li trasportano là, dove il loro dovere
è richiesto. Dall'altra parte della barricata migliaia di occhi e di orecchie si sveglieranno, nel buio. Occhi sbarrati e orecchie drizzate per apprezzare quei suoni che
vengono da lontano e che non promettono nulla di buono. I nasi, tesi verso il vento,
si muovono su e giù a percepire i sottili odori del cuoio e dell'olio e l'aspro, possente, penetrante odore dell'antico nemico. Saranno ore di urla, di imprecazioni, di
latrati, di corse, di rami spezzati, di cuori che palpitano, di ali recise. Come in una
piccola guerra, il rumore delle armi si accompagna ai lamenti delle vittime. Versi
rochi, grugniti sordi o stridii acuti che nulla hanno di umano. E non possono averlo.
Perché oggi muoiono le lepri, le starne, le pernici, i merli, le allodole, i gallo forcello,
le codoni, le coturnice, le pernice sarde, i frullino, le beccacce, le tortore, le quaglie,
le marzaiole. Muoiono i leggiadri caprioli, i possenti mufloni, le veloci canapiglie e i
bianchi mestoloni, inseguiti da cani irriducibili, appostati da uomini ostinati, ingannati da stampi di plastica che ne riproducono la forma e i colori.
Sono sempre stato contrario alla caccia. Molti anni fa ero un irriducibile e portavo scompiglio nelle assemblee dei cacciatori che mi avrebbero fatto fare volentieri
la fine di una lepre d'importazione ungherese. Gli anni che sono passati non hanno
cambiato l'idea di fondo, ma ne hanno stemperato il khomeinismo. Se penso alla
scena de "il cacciatore" quando De Niro, dopo una estenuante ricerca, si trova a
tiro lo splendido cervo maschio non posso negare che la caccia abbia un suo fascino. Ma De Niro era solo, aveva un solo colpo in canna e un solo cervo davanti,
nello scenario degli sterminati boschi di una Pennsylvania dal cielo azzurro e limpido. Se penso alle torme di cani dietro una singola lepre contesa nella bruma da
una dozzina di cacciatori, se penso ai "capanni" dove si celano nelle frasche i fucili
in attesa che le "prede" volino o si posino a pochi metri, ingannate inoltre da un loro
sosia di plastica, se penso ai fagiani allevati, fino a pochi giorni prima, come polli
che si alzano per un timido volo solo a calci nel culo, beh non chiedetemi di giustificare questa caccia che ancora considero un massacro infame legalizzato e che per
fortuna ha la strada segnata e tutti gli anni perde migliaia di adepti. I nostri giovani
dormivano, questa mattina all'alba, qualcuno "cotto" dai decibel della discoteca (e
purtroppo da qualcos'altro), molti nelle braccia di Morfeo, come una qualsiasi
domenica dell'anno. Per fortuna.
Montefiascone
Goffredo Balestra
- domenica 2 settembre
2001
Le banconote S O r t O u g u a l i
per tutti i Paesi dell'euro.
Comunicato stampa
"L'onorevole
Anna
Teresa
Formisano,
assessore
regionale per le Politiche
per la
Famiglia,
Infanzia
e Servizi
Sociali, mi ha informato
- fa
sapere
il
presidente
dell'Associazione di Solidarietà
Falisca di Montefiascone,
G o f f r e d o B a l e s t r a - che in
sede di assestamento
di bilancio la Giunta Regionale ha stanziato la somma di 30 milioni di lire
per le spese di riparazione dell'autoambulanza
di rianimazione
utilizzata per le attività assistenziali della Associazione che ho l'onore di presiedere".
L'autoambulanza, come si ricorderà, fu coinvolta incolpevolmente il 1° marzo dello scorso anno in un grave incidente stradale
riportando danni che hanno richiesto ingenti spese per la riparazione. "Una prima richiesta di contributo inviata l'8 marzo 2000 sottolinea Balestra - fu bocciata dalla Giunta Regionale.
Riproposta, l'istanza ha trovato sollecito accoglimento da parte
dell'Esecutivo regionale grazie all'interessamento personale dell'onorevole Formisano, alla quale intendo rivolgere un ringraziamento pubblico a nome personale e dell'Associazione di
Solidarietà Falisca
li Presidente
Goffredo
Balestra
3a Jesta della
Croce
La cerimonia è iniziata in un pomeriggio nuvoloso, presso la
Croce posta sulla Via Cassia, ricolma di fiori e attorniata da molti
fedeli di Via Fetoni e di Zepponami. Ma mentre il parroco Don
Domenico Bandini, aiutato da Enrico Castauro, celebravano la
Santa Messa, è uscito un caldo raggio di sole, che ha riscaldato i
nostri cuori oppressi per l'immane tragedia americana dell'11 settembre. Come ha ricordato il parroco nella sua omelia, la Fede è la nostra
unica forza, che ci aiuterà ad andare avanti. Terminata la Messa, la
famiglia di Di Marco, che gentilmente mette a nostra disposizione il
prato della loro casa, ha offerto un piccolo rinfresco, gradito da tutti i
presenti.
Confidando nell'aiuto del Signore, per superare questo tragico e
insicuro periodo, diamo appuntamento al Settembre del 2002.
Clementini
Carla
pag. 10
LA VOCE - n° 10 - Ottobre 2001
Cinquantenni
in festa!
Il 24 giugno 2001 dopo la S. Messa nella
basilica di S. Margherita, la foto di gruppo e la passeggiata alla Rocca dei Papi.
Al Ristorante "Il Caminetto" si è tenuto il
simposio. Naturalmente non è mancata
la festa musicale e l'elezione di Miss e
Mister under 50 con elargizione di premi
e cotillon.
E infine un "arrivederci ai prossimi
50' 1
Il Comitato promotore
Alle numerose coppie di
sposi che ci sono state
in questo periodo di
tempo in tutte le parrocchie di Montefiascone,
insieme a Simona
Crescenzi e Marcello
Gasparini, che si sono
uniti per sempre presso
la Madonna della Neve alla Rocca dei Papi - il
24 luglio, formuliamo il
nostro cordiale augurio
di una vita felice e cristiana, sotto lo sguardo
materno
di
Maria
Santissima.
Sono 85!
Grande festa quest'anno in
casa Piergentili Isidoro a
Viterbo, per solennizzare l'ottantacinquesimo compleanno
di zia Settimia Morincasa,
ancora viva e vegeta e in
buone condizioni fisiche. Per
5 anni è vissuta in casa di
Don Agostino, poi - data
l'età - è tornata a stare con la
figlia Cesira.
Questa è la sua famiglia:
Claudio e Anna, ormai nonni
del piccolo Nicolò, tenuto in
braccio dalla mamma Cinzia
e protetto da papà Danilo;
dietro di lei d'è la figlia Cesira
e lo sposo Isidoro, che ormai
hanno il grado di bisnonni; poi
Al Parroco Don Agostino,
abbiamo provato a cercarla per ringraziarla di nuovo ma non
avendola trovata le lasciamo questa nostra piccola foto con
lei e padre Enzo, del quale abbiamo apprezzato molto la inaspettata presenza.
Ora che ci trasferiremo a Roma sarà un po' più raro incontrarci, ma le assicuriamo che la parrocchia di S. Margherita
rimarrà sempre nei nostri pensieri. Grazie di nuovo
Anna Rita Mezi e Leonardo
Prossima Novena
dell'Immacolata
v e n g o n o
Emilio
ed
Anna, altra
coppia che
vive
a
Viterbo.
Al centro c'è
la trisavola
Settimia, che
gode, vedendosi circondata da tutta
la sua famig
l
i
a
.
Mancano solo i due giovanottoni Daniele e Luca, che stanno divertendosi in casa, per completare il gruppo.
C o m e è t r a d i z i o n e d a l 29
n o v e m b r e a l l ' 8 d i c e m b r e si
t e r r à n e l l a n o s t r a c i t t à di
Montefiascone una predicazione straordinaria che ci possa
rafforzare nella fede, con l'ascolto della "Parola di Dio",
con la " p r e g h i e r a " e con la
benedizione della
Madre
Celeste Maria SS.ma.
Quest'anno terrà la predicazione
un nostro sacerdote - canonico
della basilica - D. Luigi Picotti.
Si s t a g i à p r e p a r a n d o e f a r à
sicuramente bene.
Preghiamo fin da ora e proponiamoci di parteciparvi.
PER COMODITÀ' DEI LETTORI DE "LA VOCE
Potete versare:
sul c.c. n° 1853/76 presso la Banca Cattolica
• sul c.c. n° 10/61268 presso la Cassa di Risparmio di Montefiascone
0 inviare tramite c. c. postale n. 12158010 intestato a Parrocchia S.
Margherita - 0 1 0 2 7 Montefiascone
0 consegnare ad Angelo Menghini presso il negozio in Via S. Lucia
Filippini preoccupandovi di mettere il vostro nome per essere inseriti nella rubrica "La Voce è grata ai suoi".