AgriBlu centrosud i risultati su grano duro

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AgriBlu centrosud i risultati su grano duro
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Terra e Vita
[ LE NOSTRE INIZIATIVE ]
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n. 46/2011
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AgriBlu centro­sud
i risultati su grano duro
[ DI STEFANO SPECA*, FABIO STAGNARI*, ANGELICA
GALIENI*, RODOLFO SANTILOCCHI**, MICHELE PISANTE* ]
L
e prove sperimentali del progetto Agricoltura
Blu centro­sud sono state realizzate presso
l’azienda agricola Dott. Alfredo De Lillo, Foggia
e l’azienda agricola Fondazione Opera Pia Mastai Fer­
retti, Senigallia (An).
I parametri climatici evidenziano periodi caratte­
rizzati da intensa piovosità: 417 mm di precipitazioni
dal 1 ottobre 2010 al 30 marzo 2011 con ben 243 mm da
ottobre 2010 fino alla semina (12 dicembre 2010). An­
damento climatico, atipico per gli ambienti meridio­
nali, che ha condizionato semina e operazioni colturali
di fine inverno.
Secondo anno
di test nelle aziende
(Semeato TDNG 300 E e John Deere 750 A) hanno
operato in condizioni di elevata umidità del terreno, a
causa delle abbondanti piogge cadute nel periodo au­
con un percorso
tunnale pre­semina, evidenziando e superando note­
voli criticità operative.
agronomico mirato
Obiettivo sperimentale Ancona: valutazione del
comportamento biologico e produttivo di due varietà
alle esigenze
di frumento duro (Orobel e Rusticano) in semina diret­
ta, mediante l’impiego di tre seminatrici da sodo (Se­
del sodo
meato TDNG 300 E, John Deere 750 A e Gaspardo
Directa), gestite con due protocolli di concimazione
(Cerealtoscana – oggi Agrium Italia – e Timac) e protezione colturale
(Bayer CropScience e Basf) a confronto con un testimone gestito secondo
[ VARIETÀ DI FRUMENTO E SEMINATRICI
un protocollo convenzionale tipico della provincia di Ancona.
Obiettivo sperimentale Foggia: valutazione del comportamento biologico e
Le parcelle sperimentali, estese complessivamente per 10 ettari, sono
produttivo di due varietà di frumento duro (Casanova e Core) in semina
state predisposte su un appezzamento con girasole come precessione
diretta, mediante l’impiego di due seminatrici da sodo (Semeato TDNG
colturale. Anche in questo caso le seminatrici hanno dovuto operare in
300 E e John Deere 750 A), gestite con due protocolli di concimazione
condizioni difficili a causa dell’elevata piovosità autunnale, il tutto dimo­
(Cerealtoscana – oggi Agrium Italia – e Timac) e protezione colturale
strato dalla data di semina che è stata possibile effettuare solo il 18 gennaio
(Bayer CropScience e Basf) a confronto con un testimone gestito secondo
2011 su terreno ancora umido.
un protocollo convenzionale tipico della provincia di Foggia e in generale
diffuso nel meridione d’Italia.
[ PIANO COLTURALE: DUE LINEE DI NUTRIZIONE E DI DIFESA
Le parcelle sperimentali, che hanno impegnato in totale 12 ettari, sono
Come si diceva nelle prove sono state utilizzate due varietà di frumento
state seminate il 12 dicembre 2010 su residui colturali di colza per eviden­
duro, Casanova (Apsovsementi) e Core (Proseme) a Foggia, Orobel (Sis) e
ziare gli effetti dei fattori allo studio e isolare l’influenza di un avvicenda­
Rusticano (Agroservice) in provincia di Ancona. In entrambi i casi sono
mento con coltura miglioratrice in precessione.
state adottate due linee di trattamento di concia alla semente: Scenic
Le due seminatrici da sodo che hanno preso parte alla prova di Foggia
(Bayer CropScience) e Kinto (Basf). Unica la densità di semina con circa
di Foggia e Senigallia
[ LE NOSTRE INIZIATIVE ]
n. 46/2011
[ 1 ­ Emergenza del frumento
seminato su sodo
con presenza di residui
colturali in superficie.
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[ 2 ­ Una veduta del campo
di Foggia presso l’azienda
agricola Alfredo De Lillo.
[ 3 ­ Il campo di Senigallia
presso l’azienda Opera Pia
Mastai Ferretti. Notare i segni
sul terreno della persistente
siccità (Foto Learco Perini).
370 semi germinabili per m2 (circa 180 kg ha). Nei due casi è stato eseguito
un trattamento disseccante utilizzando, a Foggia, Roundup 400 (3 kg ha)
tre settimane prima della semina, e Roundup 450 Plus (3 kg ha) a Senigal­
lia il 22 ottobre 2010.
Relativamente alla nutrizione, il piano sperimentale si distingue in
due protocolli, uno proposto da Timac e il secondo da Cereal Toscana
(oggi Agrium Italia).
Piano di nutrizione e di difesa Foggia: il piano di concimazione Timac
prevede una fertilizzazione alla semina con D­coder 3­22 alla dose di 2
q/ha, effettuata il 21 dicembre 2010, seguita da una in copertura alla stadio
di quarta­sesta foglia con N PRO 29 dose 2,5 q/ha, effettuata il 24 febbraio
2010. Il piano Cerealtoscana (oggi Agrium Italia) consiste di un intervento
alla semina con il 24­30 alla dose di 2,5 q/ha e di un intervento in copertu­
ra allo stadio di quarta­sesta foglia con BF1 46% alla dose di 1,5 q/ha,
effettuato il 24 febbraio 2010.
Per il controllo della flora infestante Bayer CropScience e Basf hanno
distribuito in copertura Atlantis alla dose di 0,5 l/ha con Biopower alla
dose di 1 l/ha più un dicotilenocida (Zenith 1 l/ha).
Per la difesa fungicida, Basf ha previsto di distribuire Opera alla dose
di 1,25 l/ha nella fase di foglia bandiera completamente aperta mentre
Bayer CropScience ha indicato Prosaro alla fase di spigatura alla dose di 1
l/ha.
Piano di nutrizione e di difesa ad Ancona: il piano di concimazione Timac
prevede una fertilizzazione in pre­semina con Rhizovit Humistim1 alla
dose di 2,4 q/ha, effettuata il 9 novembre 2010, seguita da una in copertura
con Sulfammo meta Magnum 35 alla dose di 3,6 q/ha, effettuata il 25
marzo 2011. Il piano Cerealtoscana (oggi Agrium Italia) ha riguardato un
intervento in pre­semina con il BF mix NP 9­27 alla dose di 3 q/ha e di un
intervento in copertura con Bluformula BF 3­45 alla dose di 3 q/ha,
effettuato il 25 marzo 2011. Per il controllo della flora infestante Bayer
CropScience e Basf hanno distribuito in copertura Atlantis alla dose di 0,5
l/ha con Biopower alla dose di 1 l/ha più un dicotilenocida (Kicker 1,6
l/ha).
Per la difesa fungicida, Basf ha previsto di distribuire Opera alla dose
di 1,25 l/ha nella fase di foglia bandiera completamente aperta mentre
Bayer CropScience ha applicato Sphere a fine accestimento alla dose di
0,30 l/ha e Pro­line alla fioritura alla dose di 0,80 l/ha.
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nali, evidenzia un buono stato di
sviluppo e crescita della coltura,
confermato anche dai rilievi effet­
tuati alla fase di emergenza e dal
monitoraggio continuo sulle prove,
effettuato per ottimizzare gli inter­
venti agronomici. All’emergenza
sono state registrate alcune diffe­
renze tra le tesi sperimentali. In
particolare il numero di piante per
metro quadro è risultato compreso
tra 341 e 322.
Alla raccolta il numero di spi­
ghe al metro quadro è risultato
compreso tra 209 e 263. Le produ­
zioni ottenute, comprese tra 2,1 e 2,9 t/ha, hanno rispecchiato i valori
medi della zona di coltivazione con alcune differenze tra i due trattamenti
di difesa.
I risultati sembrano evidenziare riscontri positivi per il modello inno­
vativo proposto, soprattutto considerando che si è operato in condizioni
pedo­climatiche particolari, sia nella fase di semina e sia durante gli
interventi agronomici effettuati sulla vegetazione in primavera, consen­
tendo di acquisire indicazioni tecniche importanti per l’adozione e la
diffusione del modello produttivo anche nell’immediato futuro. Tuttavia,
l’estrema variabilità dei dati raccolti rende necessarie prove successive.
Ancona –I risultati ottenuti sono sicuramente soddisfacenti, soprattut­
to se si considera l’enorme ritardo dell’epoca di semina (18 gennaio)
rispetto a quella considerata ottimale per la zona (prima metà di novem­
bre). La resa media di campo (5,1 t ha al 13% di umidità), è del tutto in linea
con quelle ottenute con l’epoca di semina “normale”, evidenziando anco­
ra una volta che nella zona litoranea del versante adriatico, dove non ci
sono rischi gravi di forti gelate, non bisogna lasciarsi prendere dalla
“frenesia della necessità di seminare ad ogni costo nell’epoca ottimale”,
ma è preferibile aspettare il momento giusto in base alle condizioni pedo­
logiche. Fra le tesi a confronto non ci sono particolari differenze significati­
ve. Il ritardo della semina sembra aver influito negativamente sul conte­
nuto proteico della granella, i cui valori medi dell’11,5% sono da conside­
rare scadenti, con le uniche differenze provocate dalle soluzioni di
concimazione adottate dove c’è maggiore disponibilità di azoto. Non ci
sono invece differenze sul peso ettolitrico, che raggiunge comunque sem­
pre valori molto elevati. Anche in questo caso, l’elevata variabilità dei dati
raccolti rende necessarie ulteriori prove ed analisi.
In ogni caso, va rilevato il consistente risparmio economico ottenuto (il
prezzo del gasolio agricolo ha raggiunto 1 euro al litro) e l’ottimizzazione
delle pratiche agronomiche volte al raggiungimento dei risultati quanti­
qualitativi, che dovranno trovare un equo riconoscimento sul mercato.
Tale riconoscimento può essere raggiunto grazie al prezzo della granella
ma, soprattutto, grazie all’adozione di modifiche ai Psr da parte delle
regioni italiane e in particolare delle regioni meridionali, che sull’esempio
di Veneto e Lombardia, potrebbero fornire ai cerealicoltori risorse aggiun­
tive a vantaggio sia della competitività delle aziende che della necessaria e
urgente inversione nella modalità di gestione dei sistemi cerealicoli, al fine
di salvaguardare, prima che sia troppo tardi, le limitate risorse naturali. n
[ VALUTAZIONE AGRONOMICA DELLE PROVE
Foggia – La prova sperimentale, seppur influenzata da un andamento
termo­pluviometrico caratterizzato da eccessive piogge autunno­inver­
Terra e Vita
*Università degli Studi di Teramo
**Università Politecnica delle Marche, Ancona