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ASSISTENZA CASTEL MONTE I Servizi offerti dalla DIVISIONE ASSISTENZA, attraverso i circa 70 lavoratori (soci, dipendenti e collaboratori) che vi operano, comprendono tutta una serie di attività volte a rispondere ai bisogni socio-assistenziali della popolazione, quali: Gestione di nuclei all’interno di Case di Riposo [“Umberto I” di Montebelluna (TV), “Villa Fiorita” di Cornuda (TV), “Aita” di Crespano del Grappa (TV)]; Servizi di Assistenza Domiciliare in convenzione con alcuni Comuni della zona (Montebelluna, Volpago del Montello, Arcade, Sernaglia della Battaglia, Cornuda, Trevignano, Roncade); Collaborazione con la Casa dei Gelsi per il Servizio Assistenziale ed Infermieristico; Servizi di Assistenza Domiciliare rivolti ai privati; Partecipazione alla “Rete ComeTe” in collaborazione con la Cooperativa Cadiai; Housing-Sociale, in due appartamenti di proprietà a Castelfranco Veneto, con l’accoglienza temporanea di donne, spesso con figli, in emergenza sociale; Ideazione e gestione del Progetto “Vita Indipendente” rivolto a persone disabili. Le prime due attività (gestione nuclei in Casa di Riposo e Assistenza Domiciliare per Comuni) rientrano nella fornitura di Servizi. Sono attività in appalto, che la Cooperativa gestisce su mandato dell’Ente pubblico. Nucleo Verde presso la Casa di Riposo Umberto I di Montebelluna (TV) All’interno della Casa di Riposo Umberto I, la Castel Monte gestisce il Nucleo Verde che ospita fino a 34 anziani, sia autosufficienti che non, e, come previsto dall’appalto, integra il personale dell’Ente per assenze temporanee. Sono occupati in totale 16 operatori socio-sanitari e 3 ausiliari che curano il servizio guardaroba e la pulizia della cucina. Nucleo Iris presso la Casa di Riposo “Villa Fiorita”di Cornuda (TV) Il Nucleo Iris di “Villa Fiorita” è gestito da 7 operatori socio-sanitari che si occupano dell’assistenza di 19 anziani sia autosufficienti che non. Nucleo della Casa di Riposo “Aita” di Crespano (TV) Fino ad Aprile del 2015, la Castel Monte ha gestito un nucleo all’interno della Casa di Riposo ”Aita” fornendo il servizio socio-assistenziale con 15 OSS, il servizio infermieristico con 1 infermiere e quello di lavaggio stoviglie con 3 ausiliarie (due di queste svantaggiate). Assistenza Domiciliare per i Comuni di Montebelluna, Volpago, Trevignano, Cornuda, Sernaglia della Battaglia, Arcade, Roncade L’Assistenza Domiciliare è un Servizio strettamente integrato con il territorio, svolto in gran parte presso il domicilio dell’utente e rivolto a persone anziane, disabili e a nuclei familiari problematici in condizioni di disagio e fragilità, permanente o temporaneo, impossibilitate a svolgere in modo autonomo le funzioni quotidiane fondamentali. Nell’attuare il Progetto di Assistenza Domiciliare, si sostiene il diritto umano, giuridico e sociale di queste persone alla socializzazione, al sostegno, all’informazione e al rispetto. Il servizio ha la funzione di favorire il mantenimento, l’integrazione e l’eventuale reinserimento dell’utente nel proprio contesto sociale. Gli interventi messi in atto mirano a stimolare il mantenimento delle funzioni personali, incentivare il recupero di funzionalità latenti, compensare la perdita, temporanea o permanente, di funzionalità necessarie alla gestione della vita quotidiana, prevenire la solitudine e l’emarginazione. L’Assistenza Domiciliare per questi Comuni viene svolta con 23 OSS e 3 ausiliari. In questi ultimi anni, però, con l’evolversi del mercato e della Società, si è reso sempre più necessaria una capacità di leggere e rispondere a quei bisogni emergenti che il welfare-state non è più in grado di soddisfare completamente. Per questo la Castel Monte, e nello specifico la Divisione Assistenza, ha avviato alcune nuove progettualità. I Servizi di Assistenza ai Privati nascono per rispondere ai bisogni delle famiglie che, a fronte di un sempre maggiore carico assistenziale, si trovano ad avere sempre minor sostegno da parte dello Stato. Le prestazioni eseguite nel 2014 sono state in totale 66 di cui, 45 hanno riguardato il trasporto con pulmino attrezzato, 17 assistenze domiciliari, 3 assistenze infermieristiche, 1 assistenza educativa. Nel 2015 su un totale di 50 prestazioni, 12 sono state di trasporto con mezzo attrezzato, 25 di assistenza domiciliare, 8 di assistenza ospedaliera notturna, 2 di consulenza logopedica, 2 di intervento domiciliare educativo, 1 di assistenza infermieristica a domicilio. Gli interventi di Assistenza domiciliare sono stati svolti in alcuni casi da OSS (Operatori Socio Sanitari), in altri da Assistenti Familiari appositamente formati. La Cooperativa Castel Monte ha, infatti, ideato, organizzato e realizzato nel 2015 un Corso per “Assistente Familiare”. Si tratta di preparare una figura di supporto nelle attività domestiche che abbia sia competenze pratiche ma soprattutto relazionali. In questa prima edizione del Corso sono state formate a questa mansione 11 persone, 10 donne ed 1 uomo, che successivamente hanno collaborato con la Cooperativa per rispondere ad alcune delle richieste assistenziali ricevute. Questo ha permesso la riqualificazione di persone disoccupate e senza titolo di studio e una risposta di qualità alle richieste dei privati. Nell’ambito di Servizi rivolti ai committenti privati, la Castel Monte ha stipulato una convenzione con la Cooperativa Cadiai nell’ambito del progetto “Rete ComeTe”. Questa prevede, per la provincia di Treviso, l’erogazione di servizi di welfare aziendale a favore dei dipendenti di CoopAdriatica e dei pacchetti di servizio assistenziale rivolti agli aderenti di Fare Mutua. Il Progetto di Social-Housing nasce per rispondere alle emergenze abitative, sempre più frequenti in questi ultimi anni di difficoltà di accesso al credito e di crisi economica. Fornire un alloggio diventa per le persone il primo passo per potersi poi costruire un percorso di integrazione sociale e lavorativa. Nei due appartamenti di Castelfranco Veneto (Via Serato n.15 e Via Rossini n.4) si è, quindi, deciso di ospitare donne, spesso con minori, in emergenza abitativa, segnalate dai Servizi Sociali dei Comuni della zona. Nonostante la presa in carico dei casi rimanga di questi Servizi, la Cooperativa, oltre a dare una risposta abitativa, interviene nella facilitazione della comunicazioni tra co-inquilini e tra questi e il resto dei condomini e nella gestione di eventuali conflitti. Inoltre, quando possibile, cerca di proporre a queste persone un’occupazione all’interno della Cooperativa stessa. Nei due anni considerati, si sono alternate almeno 6 signore, alcune italiane altre straniere (rumena, nigeriana, burkinabi). In qualche caso la permanenza è stata solo di qualche mese, per altre si è protratta per l’intero periodo considerato. I l Progetto “Vita Indipendente”, iniziato a metà del 2014 e durato 1 anno, nasce da una convenzione con la Regione Veneto per la sperimentazione del modello di intervento in materia di vita indipendente ed inclusione sociale delle persone con disabilità. Dopo una valutazione multidimensionale della persona disabile, effettuata dall’Ulss 8 di appartenenza, viene deciso l’inserimento nel progetto “Vita Indipendente”. Il team muti-professionale della Castel Monte (Psicologo, Educatore, Consulente alla pari, Dietista, Infermiere, OSS) procede, quindi, ad un’analisi e ad una valutazione dei bisogni, delle risorse e delle aspettative della persona in modo da poter definire degli obiettivi generali e degli obiettivi operativi del percorso di vita indipendente. Una volta che questi vengono condivisi con la rete istituzionale, si passa alla fase di attuazione del progetto che risulta essere altamente personalizzato. L’orientamento generale è quello di sviluppare le risorse della rete e le potenzialità ambientali, amplificando e rinforzando l’intervento ri-abilitativo e favorendo l’inclusione della persona con disabilità nei diversi contesti di vita. Si tratta di stimolare i partecipanti a sviluppare strategie adattative e di problem-solving, ad aumentare la consapevolezza sugli obiettivi realizzabili, ad accrescere la capacità di gestire un rapporto virtuoso ed efficace tra le risorse personali e quelle ambientali. Il principio alla base è quello di un “totale coinvolgimento” della persona con disabilità in modo da renderla un soggetto attivo che decide autonomamente della propria vita. Il team fornisce supporto in tre ambiti strategici: sanitario, sociale e formativo-occupazionale. Alcuni degli interventi attuati dal progetto sono stati: assistenza personalizzata a domicilio, supporto psicologico alla persona e alla sua famiglia, trasporto ed accompagnamento con mezzi attrezzati, partecipazione ad attività aggregative/culturali e socializzanti, consulenza dietologica, costruzione di una piattaforma digitale per la divulgazione e la relazione tra persone con disabilità. In questa prima edizione del Progetto sono state coinvolte 11 persone (8 uomini e 3 donne), di cui 2 di età compresa tra i 18 e i 29 anni, 3 di età compresa tra i 30 e i 44 anni, 6 con più di 45 anni. I risultati ottenuti sono stati un aumento della qualità della vita degli utenti, la partecipazione attiva degli utenti nell’individuazione di nuovi bisogni e nella realizzazione degli stessi con le figure di riferimento, interiorizzazione dei risultati ottenuti e mantenimento della abilità acquisite, realizzazione della piattaforma digitale. Sono previste delle attività di monitoraggio e autovalutazione del Progetto quali incontri individuali e di gruppo e indagini sulla soddisfazione dei destinatari che sono attualmente in fase di realizzazione. ( a c u r a d e l d o t t o r R o b e r t o R o d i o , Assistenza è un diritto non una regalia L'articolo 38 della Costituzione Italiana definisce che ogni cittadino ha diritto all'assistenza e al rispetto, con il rispetto dei diritti costituzionale e non come spesso accade con decisione estemporanee o regalie. Oltre a questo articolo costituzionale, lo Stato, con le sue politiche di welfare, definite e ottenute nel dialogo sociale, ha predisposto i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che definisce le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (i famigerati ticket). I LEA sono organizzati su tre aree: sull' assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro; sull'assistenza distrettuale, cioè i servizi sanitari e socio sanitari, sull'assistenza farmaceutica, della specialistica e diagnostica ambulatoriale, alla fornitura di protesi ai disabili, ai servizi domiciliari agli anziani e ai malati gravi, ai servizi territoriali di consultori (consultori familiari, SERT, servizi per la salute mentale, servizi per la riabilitazione per disabili, etc), alle strutture semi residenziali e residenziali (quali residenze per anziani e disabili, centri diurni, case famiglia e comunità terapeutiche) e l'assistenza ospedaliera comprese le strutture per la lungodegenza e la riabilitazione. In quest'area delicata operano molte strutture del cosiddetto non profit o terzo settore (cooperative sociali, associazioni di volontariato e quelle dei malati). Ma come dice una ricerca recente del prof. Daniele Marini (Università di Padova. Ricerca Community Research per il giornale La Stampa, maggio 2016) scrive che il welfare più affidabile e quello fatto dalle persone direttamente. Si ha fiducia e si ricorre alla famiglia (il 90% delle persone), agli amici (72,3%) e alle associazioni del terzo settore e non profit (54,8%). I servizi sociali pubblici non hanno grande riferimento. C o ( (dalla Rendicontazione Sociale 2014/2015: http://www.castelmonteonlus.it/UserFiles/File/Rendicontazione%20Sociale%20Castel%20Monte%202014%20-%202015.pdf)