I fatti nostri
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I fatti nostri
“...I fatti nostri” Notiziario della Scuola Media di Oulx-BardonecchiaSestriere numero 17 - dicembre 2007 – “””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””” Consultabile anche sul sito www.desambrois.it sez. Made in DesA Per ben cominciare ecco l’augurio di Leila, la nostra corrispondente da Teheran: La vita non è vuota, c’è la gentilezza, c’è la fede, sì finché cresce il papavero si deve vivere. Sohrab Sepehri Con il passaggio del tempo passa anche il gioco del mondo per tutta la sua dolcezza ed asprezza. Muoiono gli amori, i colori acquistano un altro colore e soltanto i ricordi, sia dolci che aspri, rimangono senza nessun difetto. Akhavaan Saales I “posapiano”del Des Ambrois!!! 14 dic.2007 primi classificati alla corsa campestre, fase provinciale al parco della Pellerina, Torino: categoria RAGAZZE categoria RAGAZZI 1° Miriana RAMAT 33° Alessandro ROUX 4° Federica FAVRETTO 50° Christian FAURE 13° M. Delfina MAIOCCO 62° Elia CONTI 21° Irene TIBERI 73° Leonardo IANNICELLA 2 PARALIMPICDAY Giovedì 11 ottobre siamo andati al Parco Ruffini, stadio Primo Nebiolo, di Torino, in occasione della giornata paralimpica, per incontrare gli atleti disabili; molti di questi sono stati coinvolti in incidenti, ma nonostante ciò, hanno avuto il coraggio di continuare facendo delle attività sportive. Alcuni hanno subito menomazioni agli arti superiori, altri invece non possono più muovere i muscoli delle gambe. Inoltre gli atleti sono stati molto gentili con noi, anche perché ci hanno autografato le magliette (gentilmente offerte dagli organizzatori); da lì è partita la mania di scriverci frasi simpatiche sulle magliette, un ricordo di questa giornata. Tra i vari atleti c’erano: i ciclisti, che avevano una bici allungata” e pedalavano” con le mani. i corridori correvano con una protesi alla gamba, una cosa strana da vedere, però erano molto veloci. i tennisti erano sulla sedia a rotelle, purtroppo il campo era sempre occupato e non abbiamo potuto giocare con loro. Dopo aver assistito alle varie gare siamo andati a provare con gli atleti e ci siamo divertiti molto; loro sembravano gradire la nostra presenza. La giornata è passata in un lampo perchè quando ti diverti il tempo sembra passare più in fretta!!! Ci ricorderemo di questa esperienza, perchè ci ha fatto riflettere su come si potrebbe continuare senza una gamba o una parte così importante... Ci siamo dimenticate della parte più fondamentale..... ma secondo voi si tratta di una giornata PARALIMPICA o PARAOLIMPICA?????????????????? Aspettiamo le vostre risposte! Gabriela & Greta 2 A Bardonecchia CORSO DI PRIMO SOCCORSO Tutti i pomeriggi di mercoledì, in novembre, sono stati occupati dalle lezioni di primo soccorso. I nostri monitori sono stati Gigi, Cinzia e Cristina, che hanno reso le lezioni tutt’ altro che noiose, facendole diventare divertenti con battute e aneddoti. Queste lezioni hanno lo scopo di insegnarci a intervenire correttamente su persone infortunate, incoscienti o che comunque stanno male. Durante le lezioni ci hanno portato dei manichini per sperimentare quello che avevamo appreso. Le lezioni, secondo la nostra opinione, sono state molto utili: da oggi in poi sapremo come intervenire in caso di bisogno, senza aggravare la situazione. Sarebbe bene che tutti, bambini e adulti, sapessero agire in caso di bisogno; quindi bisognerebbe imporre le lezioni di primo soccorso come programma scolastico e come aggiornamento nel corso della vita. Andrej Bosc, Francesco De Bari, Roberto Raschillà 3 Snowboard Quattro giorni fantastici sulla neve, siamo andati a “snowbordare” con gli aspiranti maestri della scuola di sci di Bardonecchia, ma la cosa più bella è che abbiamo saltato scuola perché è la scuola che l’ha organizzata. Noi ragazzi di seconda media siamo stati con la terza solo due giorni… purtroppo, martedì e mercoledì. 1°giorno: ci siamo trovati alle 8.30 del mattino a Campo Smith, pronti per una nuova esperienza. Ci hanno fatto mettere su due file, maestri e ragazzi e ”3…2…1…via!” siamo andati ad abbracciare il maestro che volevamo per passare una giornata a imparare. Dopo ci siamo avviati verso il baby (ski-lift per principianti) ed è incominciato l’insegnamento; prima un po’ di riscaldamento e giochi per incominciare bene la giornata e poi vari esercizi. All’inizio ci sono state molte cadute, però mettendocela tutta ognuno è riuscito a farcela ed è stato molto divertente, perché: imparare e divertirsi è divertente il doppio (scusate per il troppo divertimento!). Finalmente dopo tante fatiche siamo andati a fare una pausa al bar, 10 minuti dopo eravamo di nuovo sulle piste. Alle 12.30 tutti a casa con una fame da lupo. 2° giorno: stessa ora, stesso posto, stessa fatica …ma diverso maestro. I più bravi sono andati a fare piste più difficili e i principianti sempre al baby a imparare a fare le curve. Anche se quella mattina faceva più freddo, ci siamo divertiti di più (anche se è difficile da credere, perché ci siamo divertiti molto anche il giorno prima), perché eravamo un po’ più esperti, però ci dispiaceva perché il giorno dopo saremmo dovuti andare a scuola e non avremmo potuto andare sullo snowboard… soprattutto perché l’importante è non andare a scuola. In poche parole ci siamo divertiti un sacco e speriamo di rifare questa esperienza anche il prossimo anno.. Greta, Noemi, II° Media di Bardonecchia 4 Le parole: queste sconosciute Da dove vengono, dove andranno?! "dibattito tra" insigni studiosi " della I°A di Bardonecchia. Secondo Martina, Monica, Jessica, Enrico, Elisa, Edoardo B., Jacopo le cose sono andate così. L'essere umano, all'inizio, comunicava con semplici gesti.Quando sorsero le prime forme di vita in gruppo organizzato, l'uomo sentì il bisogno di comunicare attraverso dei suoni (dato che l'interpretazione dei gesti non era sempre efficace).Ogni suono si unì ad altri suoni dando significato a nomi, verbi, aggettivi, cose, animali e uomini diversi. Con il passare del tempo il suono si modificò fino ad ottenere tutte le lingue. Ma che dire d’altre ipotesi un po' …fantastiche e bizzarre? Ivan: Le parole sono nate grazie ad un drago che un giorno ne inventò un "mucchio". Non sapendo che farsene, le buttò su animali ed oggetti. Così diede nome "fiori" a quei "cosi" sul gambo; assegnò "lavagna" a quel "quadro" nero dove ogni giorno scrive la prof.; infine "vaso" a quell'oggetto che, quando cade dalla finestra dove è appoggiato, rompe il silenzio con un CRAK. Poi quel drago diede al gatto il potere di miagolare e al cane di abbaiare. Massimo: Un giorno un bambino della preistoria si annoiava, allora inventò delle parole: davanti a lui vide una cosa verde che si muoveva mentre mangiava una foglia, allora la chiamò "bruco"; poi vide che in terra era tutto verde e lo chiamò "prato". Tornato nella sua tribù, tutti continuarono il suo gioco e nacquero tante altre parole. Erica: La parola è nata da un pianeta che mandava luminosità con sopra la scritta luce: per questo la luminosità venne chiamata luce dagli uomini. Essi pensarono di inventarne altre anche imitando i vari versi degli animali che, messi insieme, formarono vere parole. Nacque: SPLASH dal rumore di un piede che andava nell'acqua. BUM dal tonfo di qualcuno che cadeva FINESTRA da vetro fine con cornice CORNICE da cornus d’animale STAMBECCO da strombo (uomo poco furbo) STREGONE da marito della strega (una persona brutta, vecchia con i piedi quadrati e il naso lungo due metri)!!!!! Camilla: Le parole sono nate dal vento che soffiando emetteva rumori; ogni folata di vento muoveva le cose e, in base ai suoni che provocava, l'uomo dava il nome agli oggetti. IL SILENZIO: la neve che cadeva CRCRCRCR: la pioggia PUUMPUUM: rullo del tamburo TOCTOCTOC: i sassi che il vento faceva battere sulle porte per far credere all'uomo che qualcuno avesse bussato. SHUULZ: scusate!! FISCHIARE DEL VENTO: voleva dire che tutte le famiglie dovevano uscire a fare festa. FINESTRA: quando il vento diceva FIII-NEE-STRAA, le persone aprirono le finestre e le diedero questo nome. Federico: C'era una volta un drago che non riusciva a fare le magie perché non esistevano le Parole. Pensa e ripensa, un bel giorno si mise di buona lena a fare suoni con la bocca; man mano che si sforzava, oltre ai suoni, venivano fuori delle sillabe. Mettendo insieme le varie sillabe riusciva a formare parole subito incomprensibili, ma, via via prendendo spunto da ciò che lo circondava, sempre più significative. Un cittadino di Roma si mise ad inventare parole come il mago; ma lui le inventava tutte con ROMA: per dire "tavolo" diceva TAVOROMA, per dire sedia SEDIROMA e questo non piaceva ai Greci: Anche loro si misero ad inventare parole e così 5 fu per tutte le civiltà fino ad arrivare agli ITALICI che inventarono parole che andavano bene a tutti come "tavolo" e "sedia" ancora da noi usate. Per finire alcune "voci" tratte dal vocabolario di Nicolas -Edoardo G. Pastillinnus: colui che ha mal di testa. Actigrippus: colui che ha il raffreddore. Perlerinnoro: colui che parla sempre. Cammellinux: colui che beve come un cammello. Nasofrix: colui che ha sempre il naso freddo. Stregolillunux: esperto in stregoneria. Draghillonizzon: colui che ama i draghi. Zelacca: amico burlone Gingolfo: veramente annoiato. Tristico: un po' triste e un po' allegro Strucco: veramente distratto. Ronflex: dormiglione UNA GIORNATA CON I LONGOBARDI Il 25 ottobre 2007 noi ragazzi di 2° media siamo andati a Torino a Palazzo Bricherasio per seguire una mostra sui Longobardi, poiché li avevamo appena studiati. La guida ci ha dato alcune informazioni su questa popolazione e dopo ci ha portato a vedere alcuni reperti che ci parlano di questo popolo: il libro, scritto dal monaco di origine longobarda, Paolo Diacono, intitolato “ Historia Langobardorum” (la storia dei Longobardi); la lamina d’oro che si metteva sull’elmo; il pastorale del vescovo, decorato con pietre preziose. Abbiamo visto un video sul ritrovamento delle tombe longobarde a Collegno, mentre scavavano per costruire la metropolitana di Torino, e un video con la ricostruzione virtuale delle ville dei ricchi (meraviglie della moderna tecnologia!). Siamo rimasti incantati dalla raffinatezza di certi pavimenti a mosaico (e pensare che i ricchi del tempo li calpestavano quotidianamente!). Una cosa che ci ha colpito moltissimo è stato il “ missorium”, un piatto d’argento molto prezioso che raffigurava il re Teodosio, con sotto una donna con molti frutti che rappresentava la fertilità (sotto il comando di Teodosio il regno era più fertile!); questo piatto veniva donato agli uomini più ricchi e più importanti della società. Era un mezzo con cui il sovrano faceva propaganda a proprio favore (essa è sempre stata l’anima della politica, vero?!). È stato faticoso camminare, prendere appunti, seguire le spiegazioni…e come se non bastasse la guida spiegava alla velocità della luce, perché abbiamo visitato la mostra in un’ora e trenta. C’era anche un gruppetto di vecchie signore che ci seguiva per “ rubarci” le spiegazioni! Anche se sapevamo già molte cose di quello che diceva, vedere i reperti dal vivo è stato molto bello e interessante. Questa gita è servita soprattutto a capire che questi uomini, pur essendo in un’epoca antica, hanno dimostrato di sapersi arrangiare. Giulia e Marika II A Bardonecchia : 6 VIAGGIO NEL PASSATO… i Longobardi Una giornata che, come le altre, si prospettava ordinaria, www.prolocofara.it si rivelò, per noi alunni della 2A, un viaggio di esplorazione alla scoperta dei Longobardi. Dopo tre normali ore di scuola, non stavamo più nella pelle… era il 25 ottobre e dovevamo assolutamente partire per la gita che ci avrebbe insegnato la storia di un’antica civiltà. Il viaggio è stato breve e sotto la stretta sorveglianza dei professori, ma l’importante non è questo… Dopo una eterna camminata sotto la pioggia abbiamo raggiunto la nostra destinazione: Palazzo Bricherasio, a Torino. Posati gli zaini nelle apposite ceste bianche, la guida si è presentata a noi con un sorriso tirato fino alle orecchie e, parlandoci un po’ come a dei bambinetti, ci ha condotto nelle prima stanza. www.italica.rai.it La mostra era leggermente scarsa: non era concentrata sulla popolazione che ci aspettavamo di scoprire, ma era un miscuglio di civiltà diverse. Non vi erano molti ritrovamenti, più che altro cartine con la loro storia. Eravamo stanchi (in particolare le nostre “parti basse”) e la visita sembrava non finire molto presto. Comunque, qualcosa di prezioso sui Longobardi, l’abbiamo di certo imparato: non era una popolazione che mirava esclusivamente a sottomettere le altre, ma il più delle volte era pacifica e intenzionata ad integrarsi. Siamo rimasti impressionati dal pastorale, dall’anello in pietra viola (con sopra incisa l’effige di Teodorico) e dalle varie decorazioni in oro. Una domanda ci è sorta spontanea :“Quale pazienza deve avere un paleontologo per ricomporre i mosaici e i piccoli reperti di un’epoca lontana?” Evidentemente sono appassionati dal proprio lavoro. Con la consapevolezza che noi avremmo fatto un altro mestiere, ce ne siamo ritornati al treno. Ilaria Pagliarello Noemi Vallory 2A Bardonecchia 7 “Ieri sera ho chiuso un libro e ho sognato che… Beatrice Simiand Ieri sera ho chiuso il mio libro e mi sono trovata in un mondo fantastico fatto tutto di libri. Potevo camminare, dormire e divertirmi sui libri. Nella mia cameretta il letto si era trasformato in un magnifico libro:”Il Corsaro Nero” e quando dormivo non avevo più incubi, ma sognavo le fantastiche avventure di Emilio di Roccabruna nell’isola di Tortuga. Il palazzo in cui vivo si era trasformato in tre romanzi: “Robinson Crusoe”, “La freccia nera” e “La fabbrica di cioccolato”. Prendendo l’ascensore mi spostavo da un capitolo all’altro, rileggendo le avventure di Robinson, passando dall’isola sperduta alla foresta della Freccia Nera e da lì alla Fabbrica di Willy Wonka. La macchina di papà era diventata un grande libro di millecinquecentoventi pagine: “Le cronache di Narnia”. Così in viaggio non mi annoiavo perché potevo continuare a leggere la storia dei quattro ragazzi protagonisti. Tutt’intorno gli abeti erano diventati libri, le piste da sci erano una trilogia: “Il Visconte dimezzato, Il Barone rampante e Il Cavaliere inesistente”. Si poteva sciare sulle pagine, si potevano leggere e rivivere le avventure allo stesso tempo. Per risalire le piste ogni seggiola dell’impianto era un libro, potevo scegliere di salire con “Il canto di Natale” oppure con “Ascolta il mio cuore”. La chiesa del paese era un libro sacro, la farmacia un volume di medicina: bastava entrare nelle pagine per trovare quello che serviva, la scuola invece era un insieme di testi di ogni genere. Quando pioveva o nevicava non c’era il pericolo che i libri si bagnassero perché dal cielo scendevano parole. In casa la televisione era un libro: “Il segreto di Fairy Oak”; non aveva voce, bisognava leggerla e con il telecomando si cambiava pagina. Il mondo dei libri era colorato dalle pagini illustrate, non c’era guerra perché i libri non sparano e non c’erano poveri perché si poteva leggere gratis. Alcuni desideri si potevano anche avverare: bastava leggere il libro giusto. Ad un tratto ho riaperto gli occhi, il mondo dei libri era scomparso, mi sono ritrovata nella mia cameretta, mi sono guardata intorno e ho visto tutti i libri che mi erano apparsi in sogno, in ordine sulla mia scrivania. Francesca Poliotto, Nancy Biondo, Mattia Bolla 2°D “Garelli” premio speciale elementari Francesiche…” concorso “Nino Colombo”11° edizione “Elena De ho Angeli” “Ieri sera chiuso un libro e Tetti ho sognato 1° premio assoluto Beatrice Simiand 1°C “Des Ambrois” sms Sestriere Beinasco: Beatrice, la prof. Tarantino e gli altri vincitori; scenografie ispirate dai racconti premiati. borsa di studio Martha Ordioni 3°E “Follerau” sms Moncalieri borsa di studio Cristina Ariagno 4°I “D’Azeglio” liceo classico Torino 8 Il Gran Bosco Il 18 ottobre 2007 le classi 2° e 3° di Bardonecchia si sono recate a Salbertrand, per visitare il Gran Bosco. La prima tappa è stata al mulino, in cui hanno visto come il grano veniva trasformato in farina; certo che facevano una bella fatica sti vecchi, per fortuna adesso non è più così!!! Da qui sono andati al museo a vedere un bellissimo video sul lupo. Finito il video hanno visto molti animali imbalsamati. Più tardi sono andati a farsi una passeggiata in mezzo alla natura. Hanno sostato alla ghiacciaia a mangiare. La guida ha loro raccontato che in passato il ghiaccio era un elemento essenziale, infatti gli uomini si spaccavano la schiena per trascinare le slitte fino alla ghiacciaia e caricare il ghiaccio. Ma chi glielo faceva fare?!? Proseguendo il sentiero sono arrivati alla carbonaia, che serviva per fare il carbone. Sono poi scesi in paese a visitare il forno, che adesso si usa nelle feste. Da qui siamo tornati a Bardonecchia. La giornata è stata interamente dedicata alla natura.Facendo due passi qua e là si possono scoprire molte cose anche in un paese piccolo che sembra povero di attrattive e di emozioni, infatti le cose più belle sono le più semplici. Roberto Raschillà e Andrej Bosc foto: www.parks.it, www.aritmico.com, www.latanadellele.com 9 NOI, GLI ANIMALI, LA MONTAGNA. C’è POSTO PER TUTTI??? LE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA DI BARDONECCHIA SONO ANDATE NELLA SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE A PARLARE DELL’ UOMO E DEGLI ANIMALI CON IL DOTTOR PICCO, DELL’ UFFICIO CACCIA E PESCA DELLA PROVINCIA DI TORINO. L’ INCONTRO SI È APERTO CON LA PRESENTAZIONE DEGLI ANIMALI TIPICI DELLE NOSTRE MONTAGNE : IL CAMOSCIO, NUMEROSO NELLE NOSTRE MONTAGNE, VIVE AD ALTA QUOTA, SULLE ROCCE. SIA I MASCHI CHE LE FEMMINE HANNO DELLE PICCOLE CORNA NERE, VIVONO LONTANO DALL’ UOMO. LO STAMBECCO È UN RUMINANTE CON DELLE GRANDI CORNA, VIVE ANCHE ESSO SULLE ROCCE IN ALTE QUOTE. I CAPRIOLI E I CERVI VIVONO NEL BOSCO A QUOTE NON MOLTO ELEVATE. SOLO I MASCHI HANNO LE CORNA, CHE PERDONO OGNI ANNO. I MASCHI HANNO LA MANTELLO PIÙ SCURO MENTRE LE FEMMINE PIÙ CHIARO. LA PERNICE BIANCA È UN UCCELLO RARO IN VIA DI ESTINSIONE, CHE CAMBIA COLORE IN ALCUNE STAGIONI: IN INVERNO È BIANCA E IN PRIMAVERA MARRONE. IL GALLO FORCELLO VA IN LETARGO DURANTE L’ INVERNO, I MASCHI SONO COLORATI E LE FEMMINE NO . LA LEPRE BIANCA SI CONFONDE CON LA NEVE, LE UNICHE PARTI SCURE SONO LE PUNTE DELLE ORECCHIE. IL CINGHIALE PESA SUI 150 CHILI E FA DELLE BUCHE. L’ UOMO È UN PERICOLO PER GLI ANIMALI: SE SI BUTTA CON I DELTAPLANO, PUÒ SPAVENTARE GLI UCCELLI SE VA FUORI PISTA CON SCI, MOTO, QUAD, BICI PUÒ SPAVENTARE LE MADRI CHE STANNO COVANDO O NUTRENDO I PICCOLI, FACENDOLE SPAVENTARE E SCAPPARE OPPURE, SE SONO IN LETARGO, SCAPPANDO PERDONO MOLTE ENERGIE, RISCHIANO DI MORIRE. CI SONO MOLTI ALTRI PERICOLI AD ESEMPIO GLI IMPIANTI DI RISALITA, CHE CON SCARSA VISIBILITÀ RISCHIANO DI SBATTERE CONTRO I PALI O CONTRO LE RETI DI PROTEZIONE. OGGI L’ UOMO È UN PERICOLO PER GLI ANIMALI, SOPRATTUTTO PER LE SPECE IN VIA DI ESTINZIONE. NEL PASSATO L’UOMO ABITAVA IN QUESTE MONTAGNE E LE LAVORAVA TOGLIENDO SPAZIO AGLI ANIMALI, POI HA TROVATO LAVORO IN PIANURA E GLI ANIMALI HANNO RIAQUISTATO SPAZIO. IN SEGUITO CI FU UN RITORNO ALLE MONTAGNE PER IL TURISMO TOGLIENDO DINUOVO SPAZIO AGLI ANIMALI. L’ UOMO NON SA DI ESSERE UN PERICOLO PER GLI ANIMALI. TUTTI PENSIAMO CHE IL PERICOLO SIANO GLI IMPIANTI DI RISALITA, MA QUESTI SONO FISSI, SÌ SOTTRAGGONO, MA L’ ANIMALE IMPARA A STARE LONTANO. GLI ANIMALI SONO IMPORTANTI NELLE NOSTRE MONTAGNE, VANNO RISPETTATI E NON BISOGNA DISTRUGGERE IL LORO AMBIENTE. FOTO: rossiericci.splinder.com ALBERTO BADO E JURGHEN BOSHNJAKU GRAZIE PER L’ATTENZIONE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 10 6 dicembre 2007- Palazzo delle Feste di Bardonecchia spettacolo teatrale per le scuole: compagnia- Teatro Alfa di Torino Care ragazze, vi è mai capitato di attirare i ragazzi con il vostro carisma o la vostra semplicità? E, a questo proposito, ve ne siete mai approfittate? Di certo sarete state lusingate o respinte almeno una volta. Vi siete arrese? Beh, le femmine sanno essere molto insistenti e in particolare quelle che sanno di piacere: Mirandolina è la protagonista dello spettacolo “La locandiera” di Carlo Goldoni, in cui svelano l’importanza e la furbizia delle donne, certamente non sottovalutabili. Quando ella scoprirà di piacere a tutti coloro che alloggiano nella sua locanda, rimarrà indifferente, almeno fino all’arrivo di un forestiero dal carattere particolare. Essendo quest’ultimo un dispregiatore delle donne e del matrimonio, attira l’attenzione di Mirandolina che farà di tutto per farlo innamorare. A questo punto scatta la gelosia del cameriere Fabrizio, probabile marito della ragazza quando ella voglia “maritarsi”. Fabrizio è innamorato ma, come con tutti, Mirandolina non mostra segni di particolare affetto. È impegnata ad attirare l’attenzione del forestiero in qualsiasi modo… è disposta a tutto pur di fargli cambiar idea. Riuscirà nella sua impresa, però dovrà affrontare la furia dell’uomo che si sentirà innamorato, ma preso in giro. Il matrimonio avverrà con Fabrizio e il forestiero rimarrà lontano dalle donne, ma senza disprezzarle. Altri personaggi come ricchi conti, marchesi taccagni e finte dame prendon posto nella vicenda. Ilaria Pagliarello, Martina Zunino, 2° Bardonecchia 11 LE NOSTRE IMPRESSIONI SULLA LOCANDIERA… Abbiamo deciso di scrivere le nostre impressioni su uno spettacolo che ci ha molto colpito per il tema che trattava, cioè la furbizia della donna che viene spesso sottovalutata dagli uomini. Ecco i nostri commenti: GABRIELA: è stato come essere in quell’ epoca; come si doveva conquistare una donna bella e raffinata, ma anche molto astuta. Il mio personaggio preferito era il marchese di Forlimpopoli che secondo me era il più simpatico con le sue battute divertenti. MARIKA: questo spettacolo è stato un esempio di quanto le donne possono essere furbe e raggirare gli uomini e di come esse possono spesso essere sottovalutate da loro che si credono superiori a noi solo perché si credono più forti ( le donne però hanno molte più qualità). EMANUELA: mi è piaciuto sentire l’ italiano antico. Recitavano molto bene e usavano un tono adeguato per ogni situazione senza dimenticare il tono alto della voce. Ho trovato molto simpatiche le due donne che si fingevano due dame e il marchese di Forlimpopoli, perché era molto simpatico! GIULIA: mi sono piaciuti i costumi che si usavano in quell’epoca e la comicità degli attori. Il mio personaggio preferito è stata Mirandolina, perché era molto furba e non si è fatta ingannare dagli uomini. Come Emanuela ho trovato molto simpatiche le due “dame”, soprattutto quella con la parrucca celeste. GRETA: mi è piaciuto andare a teatro a vedere uno spettacolo dal vivo. Questo è stato molto divertente e interessante. Era molto semplice, ma la sua comicità l’ ha reso molto bello. Il mio personaggio preferito era la “dama” con la parrucca celeste. TUTTE: ci piacerebbe rivederlo. Ci ha fatto effetto leggerlo e dopo vederlo recitato da attori professionisti. Se ricapitasse uno spettacolo del genere ci piacerebbe tornare a vederlo!!!!!!! EMANUELA, GIULIA, GABRIELA, MARIKA, GRETA. IIA BARDONECCHIA 12 Il 7 dicembre ’07 siamo saliti su un pullman e ci siamo avviati verso il Museo di Scienze Naturali di Torino. L’argomento principale era il microscopio del quale vi parleremo in seguito. o Che cos’è il microscopio? Il microscopio è una macchina che serve per vedere ciò che non si vede a occhio nudo. Esso è composto da: - PARTE OTTICA = oculari, obiettivi - STATIVO = tavolino portaoggetti, diaframma - BASE E APPARATO DI ILLUMINAZIONE = vite macrometrica, vite micrometrica, sorgente luminosa e condensatore. o Come funziona un microscopio? Gli oggetti del microscopio: - I VETRINI = sono da sostegno per il campione - I VETRINI COPRI OGGETTO = servono per coprire il campione, per fermarlo e per eliminare le bolle d’aria - LE PIPETTE = servono per prendere il colorante come il contagocce. - Come funzionano? Schiacciando la parte superiore si aspira il liquido e rischiacciandola si rilascia - IL COLORANTE = serve per colorare e mettere in evidenza il campione trasparente. - LE PINZETTE = servono per prendere il campione (che non deve essere “sporcato” dalle nostre impronte digitali). o Ma con tutte queste cose scientifiche vi stiamo annoiando? Bene, allora pensate che con il microscopio si possono vedere, in sole due gocce d’acqua di stagno, circa una dozzina di piccoli vermicelli, a occhio nudo invisibili, alcuni di questi sono chiamati rotiferi ( perché hanno delle “ruote” al posto della testa ). Ecco perché non si deve bere l’acqua di stagno !! Noi ci siamo sbizzarriti molto perché ci siamo quasi “staccati” la mascella, per trovare le cellule della bocca : - Ahi!!!!!! Che dolore :-. Dopo di che, con i vari e complicati processi, siamo riusciti a osservare il nucleo di una cellula. Se invece volete sapere come è fatta la cellula di una cipolla, bisogna tagliarne un pezzetto e schiacciarlo in modo che escano le bolle d’aria. Adesso basta! Se anche voi volete un microscopio prendete carta e penna e scrivete:<< Caro Babbo Natale, vorrei avere un microscopio per fare contente quelle care ragazze del giornalino :-.>> P.S: i microscopi costano, eccome se costano!!! ☺ Classe IIA Bardonecchia Gabriela, Anna Laura e Jessica.