I fatti nostri

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I fatti nostri
“...I fatti nostri”
Notiziario della Scuola Media di Oulx-BardonecchiaSestriere
numero 17 - dicembre 2007 –
“”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””
Consultabile anche sul sito www.desambrois.it sez. Made in DesA
Per ben
cominciare ecco l’augurio di Leila, la nostra corrispondente da Teheran:
La vita non è vuota,
c’è la gentilezza,
c’è la fede,
sì
finché cresce il papavero si deve vivere.
Sohrab Sepehri
Con il passaggio del tempo
passa anche il gioco del mondo
per tutta la sua dolcezza ed asprezza.
Muoiono gli amori,
i colori acquistano un altro colore
e soltanto i ricordi,
sia dolci che aspri,
rimangono senza nessun difetto.
Akhavaan Saales
I “posapiano”del Des Ambrois!!!
14 dic.2007 primi classificati alla corsa campestre, fase provinciale al parco
della Pellerina, Torino:
categoria RAGAZZE
categoria RAGAZZI
1° Miriana RAMAT
33° Alessandro ROUX
4° Federica FAVRETTO
50° Christian FAURE
13° M. Delfina MAIOCCO
62° Elia CONTI
21° Irene TIBERI
73° Leonardo IANNICELLA
2
PARALIMPICDAY
Giovedì 11 ottobre siamo andati al Parco Ruffini, stadio Primo Nebiolo, di Torino, in
occasione della giornata paralimpica, per incontrare gli atleti disabili; molti di questi sono
stati coinvolti in incidenti, ma nonostante ciò, hanno avuto il coraggio di continuare facendo
delle attività sportive. Alcuni hanno subito menomazioni agli arti superiori, altri invece non
possono più muovere i muscoli delle gambe. Inoltre gli atleti sono stati molto gentili con noi,
anche perché ci hanno autografato le magliette (gentilmente offerte dagli organizzatori);
da lì è partita la mania di scriverci frasi simpatiche sulle magliette, un ricordo di questa
giornata.
Tra i vari atleti c’erano:
i ciclisti, che avevano una bici allungata” e pedalavano” con le mani.
i corridori correvano con una protesi alla gamba, una cosa strana da vedere, però erano
molto veloci.
i tennisti erano sulla sedia a rotelle, purtroppo il campo era sempre occupato e non
abbiamo potuto giocare con loro.
Dopo aver assistito alle varie gare siamo andati a provare con gli atleti e ci siamo divertiti
molto; loro sembravano gradire la nostra presenza.
La giornata è passata in un lampo perchè quando ti diverti il tempo sembra passare più in
fretta!!!
Ci ricorderemo di questa esperienza, perchè ci ha fatto riflettere su come si potrebbe
continuare senza una gamba o una parte così importante...
Ci siamo dimenticate della parte più fondamentale..... ma secondo voi si tratta di una
giornata PARALIMPICA o PARAOLIMPICA??????????????????
Aspettiamo le vostre risposte!
Gabriela & Greta 2 A Bardonecchia
CORSO DI PRIMO SOCCORSO
Tutti i pomeriggi di mercoledì, in novembre, sono stati
occupati dalle lezioni di primo soccorso. I nostri monitori sono stati
Gigi, Cinzia e Cristina, che hanno reso le lezioni
tutt’ altro che noiose,
facendole diventare divertenti con battute e
aneddoti.
Queste lezioni hanno lo scopo di insegnarci a
intervenire
correttamente su persone infortunate,
incoscienti o
che comunque stanno male.
Durante le lezioni ci hanno portato dei manichini per sperimentare quello che avevamo
appreso. Le lezioni, secondo la nostra opinione, sono state molto utili: da oggi in poi sapremo
come intervenire in caso di bisogno, senza aggravare la situazione.
Sarebbe bene che tutti, bambini e adulti, sapessero agire in caso di
bisogno; quindi bisognerebbe imporre le lezioni di primo soccorso
come programma scolastico e come aggiornamento nel corso della vita.
Andrej Bosc, Francesco De Bari, Roberto Raschillà
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Snowboard
Quattro giorni fantastici sulla neve, siamo andati a “snowbordare” con
gli aspiranti maestri della scuola di sci di Bardonecchia, ma la cosa più
bella è che abbiamo saltato scuola perché è la scuola che l’ha
organizzata. Noi ragazzi di seconda media siamo stati con la terza solo
due giorni… purtroppo, martedì e mercoledì.
1°giorno: ci siamo trovati alle 8.30 del mattino a Campo Smith, pronti
per una nuova esperienza.
Ci hanno fatto mettere su due file, maestri e ragazzi e ”3…2…1…via!”
siamo andati ad abbracciare il maestro che volevamo per passare una
giornata a imparare.
Dopo ci siamo avviati verso il baby (ski-lift per principianti) ed è
incominciato l’insegnamento; prima un po’ di riscaldamento e giochi per
incominciare bene la giornata e poi vari esercizi.
All’inizio ci sono state molte cadute, però mettendocela tutta ognuno è
riuscito a farcela ed è stato molto divertente, perché: imparare e
divertirsi è divertente il doppio (scusate per il troppo divertimento!).
Finalmente dopo tante fatiche siamo andati a fare una pausa al bar, 10
minuti dopo eravamo di nuovo sulle piste.
Alle 12.30 tutti a casa con una fame da lupo.
2° giorno: stessa ora, stesso posto, stessa fatica …ma diverso maestro.
I più bravi sono andati a fare piste più difficili e i principianti sempre al
baby a imparare a fare le curve.
Anche se quella mattina faceva più freddo, ci siamo divertiti di più
(anche se è difficile da credere, perché ci siamo divertiti molto anche il
giorno prima), perché eravamo un po’ più esperti, però ci dispiaceva
perché il giorno dopo saremmo dovuti andare a scuola e non avremmo
potuto andare sullo snowboard… soprattutto perché l’importante è non
andare a scuola.
In poche parole ci siamo divertiti un sacco e speriamo di rifare questa
esperienza anche il prossimo anno..
Greta, Noemi, II° Media di Bardonecchia
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Le parole: queste sconosciute
Da dove vengono, dove andranno?!
"dibattito tra" insigni studiosi " della I°A di Bardonecchia.
Secondo Martina, Monica, Jessica, Enrico, Elisa, Edoardo B., Jacopo le cose sono andate così.
L'essere umano, all'inizio, comunicava con semplici gesti.Quando sorsero le prime forme di vita
in gruppo organizzato, l'uomo sentì il bisogno di comunicare attraverso dei suoni (dato che
l'interpretazione dei gesti non era sempre efficace).Ogni suono si unì ad altri suoni dando
significato a nomi, verbi, aggettivi, cose, animali e uomini diversi. Con il passare del tempo il
suono si modificò fino ad ottenere tutte le lingue.
Ma che dire d’altre ipotesi un po' …fantastiche e bizzarre?
Ivan: Le parole sono nate grazie ad un drago che un giorno ne inventò un
"mucchio".
Non sapendo che farsene, le buttò su animali ed oggetti.
Così diede nome "fiori" a quei "cosi" sul gambo; assegnò "lavagna" a quel
"quadro" nero dove ogni giorno scrive la prof.; infine "vaso" a quell'oggetto
che, quando cade dalla finestra dove è appoggiato, rompe il silenzio con un
CRAK. Poi quel drago diede al gatto il potere di miagolare e al cane di
abbaiare.
Massimo: Un giorno un bambino della preistoria si annoiava, allora inventò delle parole:
davanti a lui vide una cosa verde che si muoveva mentre mangiava una foglia, allora la chiamò
"bruco"; poi vide che in terra era tutto verde e lo chiamò "prato". Tornato nella sua tribù, tutti
continuarono il suo gioco e nacquero tante altre parole.
Erica: La parola è nata da un pianeta che mandava luminosità con sopra la scritta luce: per
questo la luminosità venne chiamata luce dagli uomini. Essi pensarono di inventarne altre anche
imitando i vari versi degli animali che, messi insieme, formarono vere parole. Nacque:
SPLASH dal rumore di un piede che andava nell'acqua.
BUM dal tonfo di qualcuno che cadeva
FINESTRA da vetro fine con cornice
CORNICE da cornus d’animale
STAMBECCO da strombo (uomo poco furbo)
STREGONE da marito della strega (una persona brutta, vecchia con i piedi quadrati e il naso lungo
due metri)!!!!!
Camilla: Le parole sono nate dal vento che soffiando emetteva rumori; ogni folata di vento
muoveva le cose e, in base ai suoni che provocava, l'uomo dava il nome agli oggetti.
IL SILENZIO: la neve che cadeva
CRCRCRCR: la pioggia
PUUMPUUM: rullo del tamburo
TOCTOCTOC: i sassi che il vento faceva battere sulle porte per far
credere all'uomo che qualcuno avesse bussato.
SHUULZ: scusate!!
FISCHIARE DEL VENTO: voleva dire che tutte le famiglie
dovevano uscire a fare festa.
FINESTRA: quando il vento diceva FIII-NEE-STRAA, le persone
aprirono le finestre e le diedero questo nome.
Federico: C'era una volta un drago che non riusciva a fare le magie perché non esistevano le
Parole. Pensa e ripensa, un bel giorno si mise di buona lena a fare suoni con la bocca; man mano
che si sforzava, oltre ai suoni, venivano fuori delle sillabe. Mettendo insieme le varie sillabe
riusciva a formare parole subito incomprensibili, ma, via via prendendo spunto da ciò che lo
circondava, sempre più significative. Un cittadino di Roma si mise ad inventare parole come il
mago; ma lui le inventava tutte con ROMA: per dire "tavolo" diceva TAVOROMA, per dire
sedia SEDIROMA e questo non piaceva ai Greci: Anche loro si misero ad inventare parole e così
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fu per tutte le civiltà fino ad arrivare agli ITALICI che inventarono parole che andavano bene a
tutti come "tavolo" e "sedia" ancora da noi usate.
Per finire alcune "voci" tratte dal vocabolario di Nicolas -Edoardo G.
Pastillinnus: colui che ha mal di testa.
Actigrippus: colui che ha il raffreddore.
Perlerinnoro: colui che parla sempre.
Cammellinux: colui che beve come un cammello.
Nasofrix: colui che ha sempre il naso freddo.
Stregolillunux: esperto in stregoneria.
Draghillonizzon: colui che ama i draghi.
Zelacca: amico burlone
Gingolfo: veramente annoiato.
Tristico: un po' triste e un po' allegro
Strucco: veramente distratto.
Ronflex: dormiglione
UNA GIORNATA CON I LONGOBARDI
Il 25 ottobre 2007 noi ragazzi di 2° media siamo andati a Torino a Palazzo Bricherasio per
seguire una mostra sui Longobardi, poiché li avevamo appena studiati. La guida ci ha dato
alcune informazioni su questa popolazione e dopo ci ha portato a vedere alcuni reperti che ci
parlano di questo popolo:
il libro, scritto dal monaco di origine longobarda, Paolo Diacono, intitolato “ Historia
Langobardorum” (la storia dei Longobardi);
la lamina d’oro che si metteva sull’elmo;
il pastorale del vescovo, decorato con pietre preziose.
Abbiamo visto un video sul ritrovamento delle tombe longobarde a Collegno, mentre scavavano
per costruire la metropolitana di Torino, e un video con la ricostruzione virtuale delle ville dei
ricchi (meraviglie della moderna tecnologia!). Siamo rimasti incantati dalla raffinatezza di
certi pavimenti a mosaico (e pensare che i ricchi del tempo li calpestavano
quotidianamente!).
Una cosa che ci ha colpito moltissimo è stato il “ missorium”, un piatto d’argento molto prezioso
che raffigurava il re Teodosio, con sotto una donna con molti frutti che rappresentava la fertilità
(sotto il comando di Teodosio il regno era più fertile!); questo piatto veniva donato agli
uomini più ricchi e più importanti della società. Era un mezzo con cui il sovrano faceva
propaganda a proprio favore (essa è sempre stata l’anima della politica, vero?!).
È stato faticoso camminare, prendere appunti, seguire le spiegazioni…e come se non bastasse la
guida spiegava alla velocità della luce, perché abbiamo visitato la mostra in un’ora e trenta.
C’era anche un gruppetto di vecchie signore che ci seguiva per “ rubarci” le
spiegazioni! Anche se sapevamo già molte cose di quello che diceva, vedere i reperti dal vivo è
stato molto bello e interessante.
Questa gita è servita soprattutto a capire che questi uomini, pur essendo in un’epoca antica,
hanno dimostrato di sapersi arrangiare.
Giulia e Marika
II A Bardonecchia
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VIAGGIO NEL PASSATO… i Longobardi
Una giornata che, come le altre, si prospettava ordinaria, www.prolocofara.it
si rivelò, per noi alunni della 2A, un viaggio di
esplorazione alla scoperta dei Longobardi.
Dopo tre normali ore di scuola, non stavamo più nella
pelle… era il 25 ottobre e dovevamo assolutamente
partire per la gita che ci avrebbe insegnato la storia di
un’antica civiltà.
Il viaggio è stato breve e sotto la stretta sorveglianza
dei professori, ma l’importante non è questo… Dopo una
eterna camminata sotto la pioggia abbiamo raggiunto la
nostra destinazione: Palazzo Bricherasio, a Torino.
Posati gli zaini nelle apposite ceste bianche, la guida si è
presentata a noi con un sorriso tirato fino alle orecchie
e, parlandoci un po’ come a dei bambinetti, ci ha condotto
nelle prima stanza.
www.italica.rai.it
La mostra era leggermente scarsa: non era
concentrata sulla popolazione che ci aspettavamo di
scoprire, ma era un miscuglio di civiltà diverse. Non vi
erano molti ritrovamenti, più che altro cartine con la
loro storia. Eravamo stanchi (in particolare le nostre
“parti basse”) e la visita sembrava non finire molto
presto. Comunque, qualcosa di prezioso sui
Longobardi, l’abbiamo di certo imparato: non era una
popolazione che mirava esclusivamente a
sottomettere le altre, ma il più delle volte era
pacifica e intenzionata ad integrarsi. Siamo rimasti
impressionati dal pastorale, dall’anello in pietra viola
(con sopra incisa l’effige di Teodorico) e dalle varie
decorazioni in oro.
Una domanda ci è sorta spontanea :“Quale pazienza
deve avere un paleontologo per ricomporre i mosaici e
i piccoli reperti di un’epoca lontana?” Evidentemente
sono appassionati dal proprio lavoro. Con la
consapevolezza che noi avremmo fatto un altro
mestiere, ce ne siamo ritornati al treno.
Ilaria Pagliarello Noemi Vallory 2A Bardonecchia
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“Ieri sera ho chiuso un libro e ho sognato che… Beatrice Simiand
Ieri sera ho chiuso il mio libro e mi sono trovata in un mondo fantastico fatto tutto di libri.
Potevo camminare, dormire e divertirmi sui libri. Nella mia cameretta il letto si era trasformato
in un magnifico libro:”Il Corsaro Nero” e quando dormivo non avevo più incubi, ma
sognavo le fantastiche avventure di Emilio di Roccabruna nell’isola di Tortuga. Il palazzo in cui
vivo si era trasformato in tre romanzi: “Robinson Crusoe”, “La freccia nera” e “La
fabbrica di cioccolato”.
Prendendo l’ascensore mi spostavo da un capitolo all’altro, rileggendo le avventure di Robinson,
passando dall’isola sperduta alla foresta della Freccia Nera e da lì alla Fabbrica di Willy Wonka.
La macchina di papà era diventata un grande libro di millecinquecentoventi pagine:
“Le cronache di Narnia”. Così in viaggio non mi annoiavo perché potevo continuare a
leggere la storia dei quattro ragazzi protagonisti.
Tutt’intorno gli abeti erano diventati libri, le piste da sci erano una trilogia: “Il Visconte
dimezzato, Il Barone rampante e Il Cavaliere inesistente”. Si poteva
sciare sulle pagine, si potevano leggere e rivivere le avventure allo stesso tempo. Per risalire le
piste ogni seggiola dell’impianto era un libro, potevo scegliere di salire con “Il canto di
Natale” oppure con “Ascolta il mio cuore”.
La chiesa del paese era un libro sacro, la farmacia un volume di medicina: bastava entrare nelle
pagine per trovare quello che serviva, la scuola invece era un insieme di testi di ogni genere.
Quando pioveva o nevicava non c’era il pericolo che i libri si bagnassero perché dal cielo
scendevano parole.
In casa la televisione era un libro: “Il segreto di Fairy Oak”; non aveva voce,
bisognava leggerla e con il telecomando si cambiava pagina.
Il mondo dei libri era colorato dalle pagini illustrate, non c’era guerra perché i libri non sparano e
non c’erano poveri perché si poteva leggere gratis.
Alcuni desideri si potevano anche avverare: bastava leggere il libro giusto.
Ad un tratto ho riaperto gli occhi, il mondo dei libri era scomparso, mi sono ritrovata nella mia
cameretta, mi sono guardata intorno e ho visto tutti i libri che mi erano apparsi in sogno, in
ordine sulla mia scrivania.
Francesca Poliotto, Nancy Biondo, Mattia Bolla 2°D “Garelli”
premio speciale
elementari
Francesiche…” concorso “Nino Colombo”11° edizione
“Elena
De ho
Angeli”
“Ieri sera
chiuso un
libro e Tetti
ho sognato
1° premio assoluto Beatrice Simiand
1°C “Des Ambrois”
sms Sestriere
Beinasco: Beatrice, la
prof. Tarantino e gli altri
vincitori; scenografie
ispirate dai racconti
premiati.
borsa di studio
Martha Ordioni 3°E “Follerau” sms Moncalieri
borsa di studio
Cristina Ariagno 4°I “D’Azeglio” liceo classico Torino
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Il Gran Bosco
Il 18 ottobre 2007 le classi 2° e 3° di Bardonecchia si sono recate a
Salbertrand, per visitare il Gran Bosco.
La prima tappa è stata al mulino, in cui hanno
visto come il grano veniva trasformato in farina;
certo che facevano una bella fatica sti vecchi,
per fortuna adesso non è più così!!!
Da qui sono andati al museo a vedere un
bellissimo video sul lupo.
Finito il video hanno visto
molti animali imbalsamati.
Più tardi sono andati a farsi una passeggiata in
mezzo alla natura.
Hanno sostato alla ghiacciaia a mangiare.
La guida ha loro raccontato che in
passato il ghiaccio era un elemento
essenziale, infatti gli uomini si
spaccavano la schiena per trascinare le
slitte fino alla ghiacciaia e caricare il
ghiaccio.
Ma chi glielo faceva fare?!?
Proseguendo il sentiero sono arrivati alla carbonaia, che serviva per fare
il carbone.
Sono poi scesi in paese a visitare il forno,
che adesso si usa nelle feste.
Da qui siamo tornati a Bardonecchia.
La giornata è stata interamente
dedicata alla natura.Facendo due
passi qua e là si possono scoprire
molte cose anche in un paese piccolo che sembra povero di
attrattive e di emozioni, infatti le cose più belle sono le
più semplici.
Roberto Raschillà e Andrej Bosc
foto: www.parks.it, www.aritmico.com, www.latanadellele.com
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NOI, GLI ANIMALI, LA MONTAGNA.
C’è POSTO PER TUTTI???
LE CLASSI DELLA SCUOLA MEDIA DI BARDONECCHIA SONO
ANDATE NELLA SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE A PARLARE
DELL’ UOMO E DEGLI ANIMALI CON IL DOTTOR PICCO, DELL’
UFFICIO CACCIA E PESCA DELLA PROVINCIA DI TORINO.
L’ INCONTRO SI È APERTO CON LA PRESENTAZIONE DEGLI
ANIMALI TIPICI DELLE NOSTRE MONTAGNE : IL CAMOSCIO,
NUMEROSO NELLE NOSTRE MONTAGNE, VIVE AD ALTA QUOTA,
SULLE ROCCE. SIA I MASCHI CHE LE FEMMINE HANNO DELLE
PICCOLE CORNA NERE, VIVONO LONTANO DALL’ UOMO.
LO STAMBECCO È UN RUMINANTE CON DELLE GRANDI CORNA,
VIVE ANCHE ESSO SULLE ROCCE IN ALTE QUOTE.
I CAPRIOLI E I CERVI VIVONO NEL BOSCO A QUOTE NON MOLTO ELEVATE. SOLO I MASCHI
HANNO LE CORNA, CHE PERDONO OGNI ANNO. I MASCHI HANNO LA MANTELLO PIÙ SCURO
MENTRE LE FEMMINE PIÙ CHIARO.
LA PERNICE BIANCA È UN UCCELLO RARO IN VIA DI ESTINSIONE, CHE CAMBIA COLORE IN
ALCUNE STAGIONI: IN INVERNO È BIANCA E IN PRIMAVERA MARRONE.
IL GALLO FORCELLO VA IN LETARGO DURANTE L’ INVERNO, I MASCHI SONO COLORATI E LE
FEMMINE NO .
LA LEPRE BIANCA SI CONFONDE CON LA NEVE, LE UNICHE PARTI SCURE SONO LE PUNTE
DELLE ORECCHIE.
IL CINGHIALE PESA SUI 150 CHILI E FA DELLE BUCHE.
L’ UOMO È UN PERICOLO PER GLI ANIMALI:
SE SI BUTTA CON I DELTAPLANO, PUÒ SPAVENTARE GLI UCCELLI
SE VA FUORI PISTA CON SCI, MOTO, QUAD, BICI PUÒ SPAVENTARE LE MADRI CHE STANNO
COVANDO O NUTRENDO I PICCOLI, FACENDOLE SPAVENTARE E SCAPPARE OPPURE, SE
SONO IN LETARGO, SCAPPANDO PERDONO MOLTE ENERGIE, RISCHIANO DI MORIRE.
CI SONO MOLTI ALTRI PERICOLI AD ESEMPIO GLI IMPIANTI DI RISALITA, CHE CON SCARSA
VISIBILITÀ RISCHIANO DI SBATTERE CONTRO I PALI O CONTRO LE RETI DI PROTEZIONE. OGGI
L’ UOMO È UN PERICOLO PER GLI ANIMALI, SOPRATTUTTO PER LE SPECE IN VIA DI
ESTINZIONE.
NEL PASSATO L’UOMO ABITAVA IN QUESTE MONTAGNE E LE LAVORAVA TOGLIENDO SPAZIO
AGLI ANIMALI, POI HA TROVATO LAVORO IN PIANURA E GLI ANIMALI HANNO RIAQUISTATO
SPAZIO. IN SEGUITO CI FU UN RITORNO ALLE MONTAGNE PER IL TURISMO TOGLIENDO
DINUOVO SPAZIO AGLI ANIMALI. L’ UOMO NON SA DI ESSERE UN PERICOLO PER GLI ANIMALI.
TUTTI PENSIAMO CHE IL PERICOLO SIANO GLI IMPIANTI DI RISALITA, MA QUESTI SONO FISSI, SÌ
SOTTRAGGONO, MA L’ ANIMALE IMPARA A STARE LONTANO.
GLI ANIMALI SONO IMPORTANTI NELLE NOSTRE MONTAGNE, VANNO RISPETTATI
E NON BISOGNA DISTRUGGERE IL LORO AMBIENTE.
FOTO: rossiericci.splinder.com
ALBERTO BADO E JURGHEN BOSHNJAKU
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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6 dicembre 2007- Palazzo delle Feste di Bardonecchia
spettacolo teatrale per le scuole: compagnia- Teatro Alfa di Torino
Care ragazze, vi è mai capitato di attirare i ragazzi con il vostro
carisma o la vostra semplicità?
E, a questo proposito, ve ne siete mai approfittate?
Di certo sarete state lusingate o respinte almeno una volta. Vi siete
arrese?
Beh, le femmine sanno essere molto insistenti e in particolare quelle
che sanno di piacere: Mirandolina è la protagonista dello spettacolo
“La locandiera” di Carlo Goldoni, in cui svelano l’importanza e la
furbizia delle donne, certamente non sottovalutabili.
Quando ella scoprirà di piacere a tutti coloro che alloggiano nella sua
locanda, rimarrà indifferente, almeno fino all’arrivo di un forestiero
dal carattere particolare.
Essendo quest’ultimo un dispregiatore delle donne e del matrimonio,
attira l’attenzione di Mirandolina che farà di tutto per farlo
innamorare.
A questo punto scatta la gelosia del cameriere Fabrizio, probabile
marito della ragazza quando ella voglia “maritarsi”.
Fabrizio è innamorato ma, come con tutti, Mirandolina non mostra
segni di particolare affetto.
È impegnata ad attirare l’attenzione del forestiero in qualsiasi modo…
è disposta a tutto pur di fargli cambiar idea.
Riuscirà nella sua impresa, però dovrà affrontare la
furia dell’uomo che si sentirà innamorato, ma preso in
giro.
Il matrimonio avverrà con Fabrizio e il forestiero
rimarrà lontano dalle donne, ma senza disprezzarle.
Altri personaggi come ricchi conti, marchesi taccagni
e finte dame prendon posto nella vicenda.
Ilaria Pagliarello, Martina Zunino, 2° Bardonecchia
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LE NOSTRE IMPRESSIONI
SULLA LOCANDIERA…
Abbiamo deciso di scrivere le nostre impressioni su uno spettacolo
che ci ha molto colpito per il tema che trattava, cioè la furbizia della
donna che viene spesso sottovalutata dagli uomini.
Ecco i nostri commenti:
GABRIELA: è stato come essere in quell’ epoca; come si doveva
conquistare una donna bella e raffinata, ma anche molto astuta. Il mio
personaggio preferito era il marchese di Forlimpopoli che secondo me era
il più simpatico con le sue battute divertenti.
MARIKA: questo spettacolo è stato un esempio di quanto le donne possono
essere furbe e raggirare gli uomini e di come esse possono spesso essere
sottovalutate da loro che si credono superiori a noi solo perché si credono più
forti ( le donne però hanno molte più qualità).
EMANUELA: mi è piaciuto sentire l’ italiano antico. Recitavano molto bene e
usavano un tono adeguato per ogni situazione senza dimenticare il tono alto
della voce. Ho trovato molto simpatiche le due donne che si fingevano due
dame e il marchese di Forlimpopoli, perché era molto simpatico!
GIULIA: mi sono piaciuti i costumi che si usavano in quell’epoca e la comicità
degli attori. Il mio personaggio preferito è stata Mirandolina, perché era
molto furba e non si è fatta ingannare dagli uomini. Come Emanuela ho trovato
molto simpatiche le due “dame”, soprattutto quella con la parrucca celeste.
GRETA: mi è piaciuto andare a teatro a vedere uno spettacolo dal vivo.
Questo è stato molto divertente e interessante. Era molto semplice, ma la sua
comicità l’ ha reso molto bello. Il mio personaggio preferito era la “dama” con
la parrucca celeste.
TUTTE: ci piacerebbe rivederlo. Ci ha fatto effetto leggerlo e dopo
vederlo recitato da attori professionisti. Se ricapitasse uno spettacolo
del genere ci piacerebbe tornare a vederlo!!!!!!!
EMANUELA, GIULIA, GABRIELA, MARIKA, GRETA.
IIA BARDONECCHIA
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Il 7 dicembre ’07 siamo saliti su un pullman e ci
siamo avviati verso il Museo di Scienze
Naturali di Torino.
L’argomento principale era il microscopio del
quale vi parleremo in seguito.
o Che cos’è il microscopio?
Il microscopio è una macchina che serve per
vedere ciò che non si vede a occhio nudo.
Esso è composto da:
- PARTE OTTICA = oculari, obiettivi
- STATIVO = tavolino portaoggetti,
diaframma
- BASE E APPARATO DI ILLUMINAZIONE = vite macrometrica, vite micrometrica,
sorgente luminosa e condensatore.
o Come funziona un microscopio?
Gli oggetti del microscopio:
- I VETRINI = sono da sostegno per il campione
- I VETRINI COPRI OGGETTO = servono per coprire il campione, per fermarlo e per
eliminare le bolle d’aria
- LE PIPETTE = servono per prendere il colorante come il contagocce.
- Come funzionano?
Schiacciando la parte superiore si aspira il liquido e rischiacciandola si
rilascia
- IL COLORANTE = serve per colorare e mettere in evidenza il campione trasparente.
- LE PINZETTE = servono per prendere il campione (che non deve essere “sporcato” dalle
nostre impronte digitali).
o Ma con tutte queste cose scientifiche vi stiamo annoiando?
Bene, allora pensate che con il microscopio si possono vedere, in sole due gocce d’acqua di
stagno, circa una dozzina di piccoli vermicelli, a occhio nudo invisibili, alcuni di questi sono
chiamati rotiferi ( perché hanno delle “ruote” al posto della testa ). Ecco perché non si deve bere
l’acqua di stagno !!
Noi ci siamo sbizzarriti molto perché ci siamo quasi “staccati” la mascella, per trovare le cellule
della bocca : - Ahi!!!!!! Che dolore :-.
Dopo di che, con i vari e complicati processi, siamo riusciti a osservare il nucleo di una cellula.
Se invece volete sapere come è fatta la cellula di una cipolla, bisogna tagliarne un pezzetto e
schiacciarlo in modo che escano le bolle d’aria.
Adesso basta! Se anche voi volete un microscopio prendete carta e penna e scrivete:<< Caro
Babbo Natale, vorrei avere un microscopio per fare contente quelle care ragazze del
giornalino :-.>>
P.S: i microscopi costano, eccome se costano!!!
☺
Classe IIA Bardonecchia
Gabriela, Anna Laura e Jessica.