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ISSN 1124-8890
Rivista Italiana di Onomastica
RION, XXI (2015), 2
Saggi
GIOVANNI RUFFINO (Palermo), Soprannomi geografici e migrazioni interne. Mappe siciliane
ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Firenze capitale: l’iuflusso piemontese sull’onomastica
ENZO CAFFARELLI (Roma), Gli esposti dell’Istituto Madonna dell’Annunziata di Napoli. Nomi e
cognomi tra il 1830 e il 1860
CARLO ALBERTO MASTRELLI (Firenze), Versiliese Riccio/Riccetto: fra appellativo e toponimo
EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Alcune note sui mutamenti toponomastici dall’Unità d’Italia ai
giorni nostri. Elementi di una vicenda storica solo apparentemente minore
MARTA MARGOTTI (Torino), Per le strade della patria. Nazionalizzazione e laicizzazione nell’odonomastica dell’Italia post-unitaria
MAURO MAXIA (Sassari), Cognomi sardi medioevali formati da toponimi
RION, XXI (2015), 2
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Opinioni e repliche
GIUSEPPE BALDASSARRE (Firenze), Su vernòtico/Vernòtico
F URIO C ICILIOT (Savona), Fonti orali e storiche nella ricerca toponomastica. Un confronto
metodologico quali-quantitativo
Varietà
YORICK GOMEZ GANE (Roma), Dal Mattarellum all’Italicum: produttività dei suffissi pseudolatini
-um ed -ellum
ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Un’inedita nota autografa di Pietro Massia
FEDERICO MUSSANO (Roma), Rebus e nomi propri
Schede di volumi
Monique Bourin / Pascal Chareille, Noms, prénoms, surnoms au Moyen Âge, Paris, Éditions A. et
J. Picard 2014 [PIERRE-HENRI BILLY (Paris)] • Xaverio Ballester, Amavida. Una introducción a la
Arqueotoponimia, Valencia, Ediciones Tilde 2014 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
Schede di articoli • Segnalazioni: Monografie e miscellanee • Dizionari, repertori e bibliografie •
Riviste di onomastica • Altre monografie, miscellanee, dizionari e repertori • Articoli in altre miscellanee e in altre riviste
Incontri • Attività • Note ai margini • Bibliografia onomastica italiana 2014
Postille ai precedenti numeri di RION
€ 22,00
RIVISTA
ITALIANA
ONOMASTICA
di
Rivista Italiana di Onomastica
Rubriche
Materiali bibliografici
Recensioni
Aa.Vv., Il nome nell’opera lirica. Il nome nel doppio. I nomi nelle letterature regionali. Altra onomastica letteraria. Atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, Pisa, ETS
2014 (= «Il Nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria», XVI) [LUIGI SASSO
(Genova)] • Francesco Degl’Innocenti, Cortemaggiore, Monreale delle Alpi o Curmaier? L’italianizzazione della toponomastica valdostana (1861-1946), Aosta-Aoste, Regione Autonoma Valle
d’Aosta-Région Autonome Vallée d’Aoste, Assessorato Istruzione e Cultura-Assessorat de l’Éducation et de la Culture 2013 [ENZO CAFFARELLI (Roma)] • Andrea Scala, Toponimia orale della comunità di Carisolo (Alta Val Rendena). Materiali e analisi, Alessandria, Edizioni dell’Orso 2015
[LYDIA FLÖSS (Trento)]
RION vol. XXI • Anno XXI • n° 2
secondo semestre 2015
RION, XXI (2015), 2
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RION – Rivista Italiana di Onomastica
RION – Rivista Italiana di Onomastica
vol. XXI • nº 2 • anno XXI • secondo semestre 2015
Direttore: ENZO CAFFARELLI (Roma)
Comitato scientifico:
La rivista pubblica due fascicoli all’anno, nel corso della primavera e dell’autunno.
RITA CAPRINI (Genova), PAOLO D’ACHILLE (Roma), DIETER KREMER (Leipzig/Trier),
ANDRÉ LAPIERRE (Ottawa), OTTAVIO LURATI (Basel), CARLA MARCATO (Udine),
PAOLO POCCETTI (Roma), GIOVANNI RUFFINO (Palermo),
WOLFGANG SCHWEICKARD (Saarbrücken), LUCA SERIANNI (Roma)
Corrispondenti internazionali:
TERHI AINIALA (Helsinki)
BRAHIM ATOUI (Oran, Algérie)
LAIMUTE BALODE (Rı̄ga)
PIERRE-HENRI BILLY (Paris)
ANA ISABEL BOULLÓN AGRELO
(Santiago de Compostela)
GIUSEPPE BRINCAT (Malta)
DUNJA BROZOVIC´-RONČEVIC´ (Zadar)
EVA BRYLLA (Uppsala)
ANA Mª CANO GONZÁLEZ (Oviedo-Uviéu)
EMILI CASANOVA i HERRERO (València)
ALEKSANDRA CIEŚLIKOWA (Kraków)
RICHARD A. COATES (Bristol)
AARON DEMSKY (Ramat-Gan, Israele)
MARIA VICENTINA DE PAULA
DO AMARAL DICK (São Paulo)
LILJANA DIMITROVA-TODOROVA (Sofia)
SHEILA M. EMBLETON (Toronto)
ZSUZSANNA FÁBIÁN (Budapest)
OLIVIU FELECAN (Baia Mare)
Mª VALENTINA FERREIRA (Lisboa)
VITALINA MARIA FROSI (Caxias do Sul)
ARTUR GAŁKOWSKI (Łódz´)
CONSUELO GARCÍA GALLARÍN (Madrid)
JEAN GERMAIN (Louvain-la-Neuve)
DOREEN GERRITZEN (Amsterdam)
MARÍA DOLORES GORDÓN PERAL (Sevilla)
MIKEL GORROTXATEGI (Bilbao-Bilbo)
MILAN HARVALÍK (Praha)
ISOLDE HAUSNER (Wien)
BOTOLV HELLELAND (Oslo)
FLAVIA HODGES (Sydney)
ADRIAN KOOPMAN (Pietermaritzburg, S.A.)
DIETLIND KREMER (Leipzig)
JAROMIR KRŠKO (Banská Bystrica)
EDWIN D. LAWSON (Fredonia, NY)
ZHONGHUA LI (Shandong, Cina)
MARINA MARASOVIC´-ALUJEVIC´ (Split)
GIORGIO MARRAPODI (Saarbrücken)
KAY MUHR (Belfast)
WULF MÜLLER (Neuchâtel)
WILHELM F. H. NICOLAISEN (Aberdeen)
TEODOR OANCĂ (Craiova)
PEETER PÄLL (Tallinn)
YAROSLAV REDKVA (Chernivtsi)
SVAVAR SIGMUNDSSON (Garðabær, Islanda)
GÉRARD TAVERDET (Fontaine-lès-Dijon)
DOMNIŢA TOMESCU (Bucureşti)
JOAN TORT i DONADA (Barcelona)
WILLY VAN LANGENDONCK (Leuven)
STEFANO VASSERE (Bellinzona)
PAUL VIDESOTT (Nancy/Bolzano)
Redazione: c/o Enzo Caffarelli, via Tigrè 37, I-00199 Roma
T. +39.06.86219883 – Fax +39.06.8600736 – E-mail: [email protected]
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piazza Cola di Rienzo 85, I-00192 Roma – T. +39.06.36004654 – Fax +39.06.36001296
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Direttore responsabile: Giuseppe Caffarelli.
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presso la STR Press s.r.l. – via Carpi 19, I-00040 Pomezia (Roma).
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n. 16423006 intestato a Società Editrice Romana s.r.l., p.zza Cola di Rienzo 85,
00192 Roma o tramite bonifico bancario (bank account) Poste Italiane Spa –
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parziali dei testi, con qualsiasi mezzo, forma e supporto, senza l’autorizzazione
scritta dell’Editore.
La corrispondenza per la direzione e la redazione va inviata a: RION, c/o
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A questo recapito andranno indirizzati anche i contributi scientifici, le note, le
schede bibliografiche, nonché le pubblicazioni per recensione (gradite in doppia
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Gli abbonamenti decorrono a partire dal primo fascicolo dell’anno solare.
Reclami per eventuali disguidi di singoli fascicoli non pervenuti andranno inoltrati alla casa editrice non prima del 30 giugno (primo fascicolo dell’anno) e non
prima del 31 dicembre (secondo fascicolo).
Agli autori di ciascun saggio o recensione sarà inviato il relativo abstract elettronico
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Collaboratori e lettori sono invitati a fornire notizie utili per tutte le rubriche:
materiali bibliografici, incontri, corsi e seminari, ricerche, tesi di laurea o di dottorato, attività di argomento onomastico. La direzione di RION sarà ben lieta di
accogliere ogni suggerimento utile a migliorare gli spazi di informazione e di servizio.
«Rivista Italiana di Onomastica»
RION, XXI (2015), 2
Gli Autori di RION, vol. XXI (2015), 2
Saggi
GIOVANNI RUFFINO (Palermo), Soprannomi geografici e migrazioni interne.
Mappe siciliane
ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Firenze capitale: l’iuflusso piemontese
sull’onomastica
ENZO CAFFARELLI (Roma), Gli esposti dell’Istituto Madonna dell’Annunziata
di Napoli. Nomi e cognomi tra il 1830 e il 1860
CARLO ALBERTO MASTRELLI (Firenze), Versiliese Riccio/Riccetto: fra appellativo
e toponimo
EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Alcune note sui mutamenti toponomastici
dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Elementi di una vicenda storica solo
apparentemente minore
MARTA MARGOTTI (Torino), Per le strade della patria. Nazionalizzazione
e laicizzazione nell’odonomastica dell’Italia post-unitaria
MAURO MAXIA (Sassari), Cognomi sardi medioevali formati da toponimi
Opinioni e repliche
GIUSEPPE BALDASSARRE (Firenze), Su vernòtico/Vernòtico
FURIO CICILIOT (Savona), Fonti orali e storiche nella ricerca toponomastica.
Un confronto metodologico quali-quantitativo
Varietà
YORICK GOMEZ GANE (Roma), Dal Mattarellum all’Italicum: produttività
dei suffissi pseudolatini -um ed -ellum
ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Un’inedita nota autografa di Pietro Massia
FEDERICO MUSSANO (Roma), Rebus e nomi propri
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Rubriche
Materiali bibliografici
Recensioni
Aa.Vv., Il nome nell’opera lirica. Il nome nel doppio. I nomi nelle letterature
regionali. Altra onomastica letteraria. Atti del XVIII Convegno internazionale
di Onomastica & Letteratura, Pisa, ETS 2014 (= «Il Nome nel testo. Rivista
798-804
internazionale di onomastica letteraria», XVI) [LUIGI SASSO (Genova)]
Francesco Degl’Innocenti, Cortemaggiore, Monreale delle Alpi o Curmaier?
L’italianizzazione della toponomastica valdostana (1861-1946), Aosta-Aoste,
Regione Autonoma Valle d’Aosta-Région Autonome Vallée d’Aoste,
Assessorato Istruzione e Cultura-Assessorat de l’Éducation et de la Culture
804-808
2013 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
Andrea Scala, Toponimia orale della comunità di Carisolo (Alta Val Rendena).
Materiali e analisi, Alessandria, Edizioni dell’Orso 2015
808-812
[LYDIA FLÖSS (Trento)]
Schede di volumi
Monique Bourin / Pascal Chareille, Noms, prénoms, surnoms au Moyen Âge,
Paris, Éditions A. et J. Picard 2014 [PIERRE-HENRI BILLY (Paris)]
Xaverio Ballester, Amavida. Una introducción a la Arqueotoponimia,
Valencia, Ediciones Tilde 2014 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
812-814
814-816
Schede di articoli
Staffan Nyström, The terminological work of UNGEGN and ICOS – a presentation
and a comparison, in Joan Tort i Donada / Montserrat Montagut i Montagut
(a cura di), Els noms en la vida quotidiana. Actes del XXIV Congrés Internacional
d’ICOS sobre Ciències Onomàstiques, Barcelona, Generalitat de Catalunya,
Departament de Cultura 2014, in rete, pp. 52-57
[ENZO CAFFARELLI (Roma)]
817-818
Riemer Reinsma, Degrees of precision in toponyms containing compass points,
«Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia», XXV (luglio-dicembre 2013),
2 (= Aa.Vv., Geographical Approach to Toponymy, IGU Regional Conference,
Kyoto), pp. 73-89 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
818-819
Carole Hough, On homonymy and polysemy in place-names, in Joan Tort
i Donada / Montserrat Montagut i Montagut (a cura di), Els noms
en la vida quotidiana. Actes del XXIV Congrés Internacional d’ICOS sobre
Ciències Onomàstiques, Barcelona, Generalitat de Catalunya, Departament
de Cultura 2014, in rete, pp. 26-33 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
820-821
Joan Tort Donada, ‘Microtoponymy’ as a key for geographical description. A case
study in Catalonia, Spain, in Artur Gałkowski / Renata Gliwa (a cura di),
Mikrotoponimia makrotoponimia. Problematyka wstępna / Microtoponymy
and macrotoponymy. Preliminary problems, Łódź, Wydawnictwo
Uniwersytetu Łódzkiego 2014, pp. 89-103 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
821-823
Irina Kryukova, Semantic modification of global onymys in Russian linguoculture,
in Oliviu Felecan (a cura di), Name and naming. Proceedings of the Second
International Conference on Onomastics: Onomastics in Contemporary
Public Space, Baia Mare, Cluj-Napoca, Editura Mega – Editura Argonaut
2013, pp. 1016-21 [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
824-825
Segnalazioni
– Monografie e miscellanee
AA.VV., Geographical Approach to Toponymy, IGU Regional Conference, Kyoto,
Japan, 4-9 August 2013 = «Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia»,
25 (luglio-dicembre 2013), 2, pp. 7-137
Laura Cassi, Nomi e carte. Sulla toponomastica della Toscana, Pisa, Pacini 2015
Salvatore Fasano / Beatrice Sparano / Daniele Fasano / Franco Bruno Vitolo /
Lara Adinolfi, Le strade di Cava de’ Tirreni. Toponomastica storica,
Cava de’ Tirreni (Salerno), Area Blu Edizioni 2013
Alfiero Salieri / Marco Pelliconi / Giulia Dall’Olio, I segni della storia. Fatti
e luoghi della resistenza nel circondario imolese visti attraverso la toponomastica,
i monumenti e le lapidi, Imola (Bologna), Bacchilega 2014
Paolo Nosadini, Camminando per Bassano del Grappa. Per scoprire i nomi delle vie
e delle piazze. Ricerca toponomastica dalla metà del XIX secolo ai giorni nostri,
Bassano del Grappa (Vicenza), Comitato per la Storia di Bassano 2015
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Pier Franco Uliana, Toponomastica cansigliese. Ipotesi di ricostruzione della base
etimologica dei nomi di luogo del Bosco del Cansiglio, Godega di Sant’Urbano
(Treviso), De Bastiani 2014
Enrico Calzolari, San Terenzo al Mare. I preziosi toponimi e il ciclo carolingio,
La Spezia, Edizioni Cinque Terre 2013
Maddalena Buccella / Amalia Della Sala / Stefanina Sorrentino (a cura di),
I nomi dei luoghi. Il Principato Ulteriore attraverso i suoi toponimi, Avellino,
Archivio di Stato di Avellino 2013
Giovanni Vezzelli, I cognomi nel Riminese, Cesena, Il Ponte Vecchio 2013
Silvio Graziosi, Toponimi e microtoponimi di Castel del Monte, Castel del Monte
(L’Aquila), Comune di Castel del Monte 2014
Dunja Brozović-Rončević / Enzo Caffarelli (a cura di), Denominando il mondo.
Dal nome comune al nome proprio, Roma, SER 2014 (1ª ed. 2005) –
Paolo D’Achille /Enzo Caffarelli (a cura di), Lessicografia e Onomastica,
Roma, SER 2014 (1ª ed. 2006) – Idd., Lessicografia e Onomastica 2, Roma,
SER 2014 (1ª ed. 2008) – Idd., Lessicografia e Onomastica nei 150 anni
dell’Italia unita, Roma, SER 2014 (1ª ed. 2012) – Giorgio Marrapodi,
Teoria e prassi dei sistemi onimici popolari: la comunità orbasca (Appennino
Ligure centrale) e i suoi nomi propri, Roma, SER 2014 (1ª ed. 2006) –
Enzo Caffarelli / Paolo Poccetti (a cura di), L’onomastica di Roma. Ventotto
secoli di nomi, Roma, SER 2014 (1ª ed. 2009) – Enzo Caffarelli / Massimo
Fanfani (a cura di), Lo spettacolo delle parole. Studi di storia linguistica
e di onomastica in ricordo di Sergio Raffaelli, Roma, SER 2014 (1ª ed. 2011) –
Massimo Pittau, Lessico italiano di origine etrusca. 407 appellativi
207 toponimi, Roma, SER 2014 (1ª ed. 2012) – Id., Lessico della lingua
etrusca. Appellativi antroponimi toponimi, Roma, SER ItaliAteneo 2014
(1ª ed. 2013) – Francesco Sestito, I nomi di battesimo a Firenze
(1450-1900). Dai registri di Santa Maria del Fiore un contributo
allo studio dell’antroponimia storica italiana, Roma, SER ItaliAteneo 2015
(1ª ed. 2013), e-books
Gilles Fossat, Toponymie du pays d’Arles, Paris, L’Harmattan 2015
María Victoria Navas Sánchez-Élez (a cura di) / Juan José Ortega Román
(coord.), Del nombre oficial al nombre familiar (Apodos, sobrenombres
e hipocorísticos), Madrid, Ediciones del Orto – Ediciones Clàssics 2014
Aa.Vv., Actes de la VII Jornada d’Onomàstica, Xèrica 2013, València,
Publicacions de l’Acadèmia Valenciana de la Llengua 2014, in rete
Aa.Vv., Actes de la VIII Jornada d’Onomàstica, Vinaròs 2014, València,
Publicacions de l’Acadèmia Valenciana de la Llengua 2015, in rete
Patxi Galé / Andres Iñigo, Euskal Herriko ibaiak – Rios de Euskal Herria –
Les cours d’eau du Pays Basque, Bilbo-Bilbao, Euskaltzaindia-Real Academia
de la Lengua vasca 2014
Wilbur A. Benware, Zur Betonung geographischer Namen im deutschsprachigen
Europa, Heidelberg, Universitätsverlag Winter 2015
Birgit Eggert / Peder Gammeltoft / Rikke Olesen Steenholt (a cura di),
På Sporet. Festskrift til Bent Jørgensen på 70-årsdagen den 12. marts 2014,
København, Museum Tusculanum Forlag 2014
Elin Pihl, Ägonamn. Namnstruktur och namnkontinuitet i två uppländska socknar,
Uppsala, Uppsala Universitet, Institutionen för nordiska språk 2014
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Anna Choleva-Dimitrova / Vasil Rainov, Onomastic Studies in Balgarski
Ezik = «Български език, Balgarski Ezik», LXI (2014), 4
– Dizionari, repertori e bibliografie
Furio Ciciliot / Alberto Oggerino (a cura di), Toponimi del Comune di Bagnasco.
Progetto Toponomastica Storica 28, Savona, Società savonese di Storia patria
2015
Claudio Bozzini / Mario Frasa / Marco Imperadore / Tarcisio Pellanda (a cura di),
Repertorio toponomastico ticinese, 30. Gravesano, Bellinzona, Centro
di dialettologia e di etnografia 2014
Vocabolario dei dialetti della Svizzera Italiana (VSI), Bellinzona, Centro
di dialettologia e di etnogtrafia 2014, vol. 7, fascc. 84, 85 e 86
Jean Loicq, Les noms de rivières de Wallonie y compris les régions germanophones.
Dictionnaire analytique et historique, Leuven, Peeters 2014
Lluís Tetas Palau, Noms de lloc del terme de Vilafranca del Penedès,
Vilafranca del Penedès, Institut d’Estudis Penedesencs 2015
Joan Becat, Atles toponímic de Catalunya Nord-Atlas Toponymique de Catalogne
Nord, 2 voll., Prada-Prades (Conflent), Edicions Terra Nostra 2015
Carlos Vázquez García, Toponimia do Concello de Lugo, Santiago de Compostela,
Facultade de Filoloxía, Departamento de Filoloxía galega 2014, in rete
Hywel Wyn Owen, The Place-Names of Wales, Cardiff, University of Wales Press
2015
Alan James, Brittonic Language in the Old North. A Guide to the Place-Name
Evidence, 3 voll., 2014, in rete
Lennart Hagåsen, Bebyggelsenamn i Hudiksvalls kommun. Hudiksvallsområdet.
Sverige ortnamn. Ortnamnen i Hälsingland 2:2, Uppsala, Institutet för språk
och folkminnen 2014
Edwin D. Lawson / Zinaida S. Zavialova / †Richard F. Sheil, Tatar First Names
from West Siberia: An English and Russian Dictionary with native-speaker
pronunciation CD, San Diego, HTCom Group 2014
Arol Ketchiemen, Dictionnaire de l’origine des noms et surnoms des pays africains,
Lausanne, Favre 2014
– Riviste di onomastica
«Onoma», 47 (2012 [ma 2015])
«Cahiers de la Société française d’Onomastique», 05 (automne 2013), 06
(automne 2014), «Cahier» hors série (2014)
«Noms. Revista de la Societat d’Onomàstica», 2 (2015)
«RHGT. Review of Historical Geography and Toponomastics», IX (2014), 17-18
«Beiträge zur Namenforschung», 50 (2015), 3-4
«Nytt om namn. Meldingsblad for Norsk namnelag», 59/60 (2014)
«Onomastica», LVIII (2014)
«Λογος ονομαστικη. ОнОмастичні науки», 4 (2012)
«Djghjcs Jyjvfcnbrb»
«Names. A Journal of Onomastics», 63 (June 2015), 2 e 64 (September 2015), 3
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– Altre monografie, miscellanee, dizionari e repertori
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– Articoli in altre miscellanee e in altre riviste
872-882
Incontri
Victoria Falls (Zimbabwe), NSSA (Names Society of Southern Africa)
18th Conference “The Way we name now: Reflections from the Fall”,
23-25 settembre 2014
Glasgow, Cognitive Toponymy Project – People and Places in Synergy:
“Perceptual Aspects of Appearance”, 31 ottobre 2014
Amman, 7th Conference of Arab experts in geographical names,
10-13 novembre 2014
Tunis, Atelier sur les Noms géographiques, 12-16 gennaio 2015
Charlottesville (Virginia), “Kafka?! An Interdisciplinary Conference in Honor
of Walter Sokel (1917-2014)”, 25-27 febbraio 2015
Paris, “Microtopoynimy: sources et méthodes. À propos du corpus Termenenc
(Aude)”, 16 marzo 2015
Firenze, International Symposium “Place names as intangible cultural heritage”,
25-27 marzo 2015
Valladolid, IV Jornada de la Comisión Especializada de Nombres Geográficos
“La toponimia en el mundo actual entre el patrimonio cultural y el dato
georreferenciado”, 14 aprile 2015
Southampton, “International Law and the State of Israel: Legitimacy,
Responsability and Exceptionalism”, 17-19 aprile 2015
Madrid, Seminario “Nombres y lenguas”, 20-21 aprile 2015
Anchorage, Alaska Native Place Names (ANPN) Workshop, 29 aprile 2015
Inverness, Scottish Place-Name Society-Comann Ainmean-Àite na h-Alba Day
Conference, 2 maggio 2015
Leipzig, Workshop zur Namenforschung “Personennamen in der Gesellschaft”,
6 maggio 2015
Tarragona, “Traces de l’Antiguitat en la toponímia: el cas específic del territori
de l’antic Àger”, 14 maggio 2015
Zagreb, 17th Meeting UNGEGN Working Group on Exonyms, 14-16 maggio 2015
Torino/Bobbio Pellice, “Lingue e culture della montagna. Prospettive di studio
e modalità di trattamento dei dati etnolinguistici”, 15-17 maggio 2015
Pieve di Cadore-Plèf (Belluno), “Percorsi di toponomastica tra Carnia e Cadore”,
16 maggio 2015
Zürich, “Deutsche Sprache und Literatur”, 20 maggio 2015
Unterwart-Alsóőr (Burgenland), A nyelvföldrajztól a névföldrajzig, VI.
“Határtalan nyelvföldrajz”, 29 maggio 2015
Ottawa, Canadian Society for the Study of Names-Société canadienne
d’onomastique 49th Annual Meeting, “Capital Ideas-Le capital des idées”,
30-31 maggio 2015
València, III Congreso Universitario de Historia Comarcal (CUHC)
“La espiritualidad: sello del territorio”, 3-5 giugno 2015
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Budapest, Névtan és terminológia 4. – Személynevek és államigazgatás,
17 giugno 2015
Verona, International Conference “Names in Economy” (NITE) V, “Language,
Media & Economy in Virtual and Real Life: New Perspectives”,
24-27 giugno 2015
London, International Conference of Historical Geographers 2015,
5-10 luglio 2015
Jerusalem, International Association of Jewish Genealogical Societes (IAJGS)
35th International Conference, 6-10 luglio 2015
Glasgow, 15th International Congress of Celtic Studies-15mh Còmhdhail
eadar-nàiseanta na Ceiltis, 13-17 luglio 2015
Taipei, The Thirteen International Conference on Austronesian Linguistics
(13-ICAL), Institute of Linguistics, 18-23 luglio 2015
Jijel, “De la toponymie algérienne: du local au national”, 25-27 luglio 2015
Santiago de Compostela, Gallæcia – III Congresso Internacional de Linguística
Histórica. Homenagem aos professores Ramón Lorenzo e Antón Santamarina,
27-30 luglio 2015
Glasgow, Biennal Meeting of the International Society of Anglo-Saxonists
“The Daily Life of the Anglo-Saxons”, 3-7 agosto 2015
Moskva, IGU Regional Conference 2015 “Geography, Culture and Society
for Our Future Earth”, 17-21 agosto 2015
Rio de Janeiro, 27th International Cartographic Conference (ICC) 2015,
23-28 agosto 2015
Baia Mare, 3rd International Conference “Name and Naming (ICONN 3),
“Conventional/Unconventional in Onomastics – Conventionnel/Non
conventionnel en onomastique – Convențional/neconvențional
în onomastică”, 1-3 settembre 2015
Yekaterinburg, 3rd International Conference “Ethnolinguistic, Onomastics,
Etymology”, 7-11 settembre 2015
København, UNGEGN Working Group on Geographical Names as Cultural
Heritage, 9-10 settembre 2015
Mainz, “Rufnamen als soziale Marker: Namenvergabe und Namenverwendung”,
14-15 settembre 2015
Clarens (Free State), 2015 International Symposium on Place Names
“Place name, diversity and heritage”, 17-18 settembre 2015
Washington, Symposium on Geographic Names “Traditions and Transitions”,
18 settembre 2015
Gubbio (Perugia), IV Convegno nazionale “Toponomastica femminile”,
18-20 settembre 2015
Adelaide, Symposium “Places and place names”, 25 settembre 2015
Odense, “Bebyggelseskontinuitet og stednavne”. Workshop og netværksmøde
om praktisk anvendelse af stednavne i museumsarbejde og forskning,
1º ottobre 2015
Jeju (Corea del Sud), “Place Names to the Public”, 8-10 ottobre 2015
Leipzig, Tagung “Fremde Namen”, 9-10 ottobre 2015
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Newcastle upon Tyne, SNSBI Autumn Day Conference “Names of north-east
of England and beyond”, 10 ottobre 2015
Varallo (Vercelli)/Milano, “I nomi delle montagne prima di cartografi e alpinisti”,
16 e 24 ottobre 2015
Móra d’Ebre / Ascó (Tarragona), IV Jornada de la Societat d’Onomàstica –
Jornada d’Onomàstica de la Ribera d’Ebre – VII Jornada d’Estudis locals
i territorial Carmel Biarnès, 17-18 ottobre 2015
Tammerfors-Tampere, NORNA:s 46:e symposium “Namn och identitet”,
21-23 ottobre 2015
Napoli, International Workshop: “(re)naming places, (re)shaping identities”,
28-29 ottobre 2015
Corte/Rogliano (Capo Corso), “Lessicografia dialettale e etimologica:
convegno in onore di F. D. Falcucci”, 28-30 ottobre 2015
Pisa, XX Convegno internazionale di “Onomastica & Letteratura”,
12-14 novembre 2015
Atlanta, 67th Annual Meeting Evangelical Theological Society “Marriage
and the Family”, 17-19 novembre 2015
Napoli, Giornata di studio “La rappresentazione linguistica del colore”,
27 novembre 2015
Paris, XVII Colloque d’Onomastique de la SFO “1. Noms de lieux, noms
de personnes: la question des sources. 2. Toponymie urbaine de Paris
et de sa banlieue”, 3-5 dicembre 2015
Washington, The American Name Society Annual Meeting,
7-10 gennaio 2016
Austin, ANS panel at Modern Language Association Convention,
7-10 gennaio 2016
Strasbourg, Colloque international “Étymologies populaires, savantes
et pseudo-savantes”, 10-11 marzo 2016
Bangkok, 29th Session of the United Nations Group of Experts on Geographical
Names, 25-29 aprile 2016
Attività
Rinnovato il comitato scientifico della «Rivista Italiana di Onomastica»
Presentato il DEMIM al Senato italiano e in Argentina
Bellinzona: etnici e toponimi al corso del CDE
A Verona presentato Il latino dei primi secoli di Giovanni Rapelli
La rivista dell’ANCI (Comuni italiani) ha chiuso
Oltre 40 autori per un manuale oxfordiano
Lleida-Lérida: si ripete il corso di Onomastica e tradizione classica nel Medioevo
Un progetto per la toponimia del Quindío (Colombia)
Le attività degli onomasti britannici e irlandesi
I nomi propri nella prospettiva semiotica
Nuovo sito web per l’American Name Society
Argentina: proposte di legge per preservare i toponimi storici
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In breve...
Un volume in memoria di Giulia Petracco Sicardi
Corso di genealogia a Modena
Epigrafia, papirologia e onomastica all’Università “Magna Grecia” di Catanzaro
L’evoluzione del Nomenclátor geográfico básico della Spagna
Toponomastica e storia del lessico romanzo: speciale dei «Quaderns de Filologia»
Uno studio sui cambiamenti dei toponimi spagnoli nel 1916
Il municipio della Coruña finanzia il recupero dei toponimi
Premiato Joan Veny dall’Institut Cartogràfic i Geològic
Due giornate per ricordare Albert Manent
In preparazione il 1º numero dell’annuario catalano «Onomàstica»
Progetto di recupero dei nomi geografici di Castilla-La Mancha
Concorsi e premi per studi di toponomastica spagnola
Una bibliografia selettiva di onomastica catalana
L’Acadèmia Valenciana de la Llengua per il Carxe (Múrcia)
Casar de Cáceres: i cittadini chiamati a correggere la mappa
Il Museo do Pobo Gallego per la toponimia di Silleda
Studio bioantroponimico sui cognomi catalani
L’inventario toponimico della Chartreuse
Le ricerche dell’ARSSAT nel Trégor storico (Bretagna)
Il nuovo atlante dei cognomi inglesi dell’Ottocento
Concluso l’“Essex Place-names Project”
Toponomastica e archeologia a Londra e a Cambridge
Corso sui toponimi all’Università di Leicester
Premio annuale della Society for Name Studies in Britain and Ireland
2016, anno della “Irishness”
Cognomi britannici: il FaNUK diventa FaNBI
Le attività della Welsh Place-Name Society (WPNS)
Ricordo di Richard R. Randall
Toponimia urbana e i Mystères de Montréal
Il documentario Toponimia di Jonathan Perel
Il progetto di toponimia indigena del Querétaro
Leiden: l’onomastica armena come fonte per gli studi iranistici
A Varsavia master di onomastica letteraria
Un convegno ricorderà gli studi di Ewa Rzetelska-Feleszko
In rete i video della conferenza di onomastica ebraica (Ramat-Gan, marzo 2015)
Laurea al merito “odonomastico” per Lévis in Québec
Adelaide: corso estivo di lingua e toponomastica Kaurna
Nuovo direttore per l’Australian National Placenames Survey
L’addio a Marie Dorsey
Note ai margini
La Mecca e le offese della lingua e dell’onomastica occidentali. Quale Attanasio
per Cellino in Abruzzo? Mandela-record in onomastica: ma il primato è dubbio.
Charlotte di Cambridge: omaggio genealogico o nome di moda? Lodi
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e i fitoiperodonimi. Le insegne delle donne: pochi progressi. La Sicilia
ripudia Francesco Crispi? Alla ricerca di un nuovo nome... (Il ciclone Isis.
La scuola-Totò di Barano d’Ischia. La libreria di Notting Hill. Sky-Skype,
il monopolio del ...cielo). Osservatorio odonimico... (Fondi [Latina]
per Nicholas Green. Torino ricorda gli sportivi. Altri odonimi
per campioni dello sport. Castiglion Fibocchi va sul sicuro. Don Manunta
e Borsellino: errori di intitolazione. Torrenova celebra sé stessa. Ravenna,
un giardino per tre. La rotatoria dei Caduti. Salvatore Occhipinti a Ragusa.
Tre sale per i sindaci di Asti. [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
951-962
Bibliografia onomastica italiana (2014) [ENZO CAFFARELLI (Roma)]
963-987
Postille ai precedenti numeri di RION
989-998
Sommari degli articoli
«Rivista Italiana di Onomastica» (RION), vol. XXI (2015) –
Indice generale
999-1002
1003-1008
Gli Autori di RION, vol. XXI (2015), 2
GIUSEPPE BALDASSARRE
via Baracca 21
I-59100 Prato
[email protected]
PIERRE-HENRI BILLY
Université Paris-I Sorbonne
CNRS, UMR 8589, LAMOP
7, rue Guy Môquet – BP 8
F-94801 Villejuif cedex
[email protected]
ENZO CAFFARELLI
via Tigrè 37
I-00199 Roma
[email protected]
FURIO CICILIOT
Società Savonese
di Storia Patria
via Pia 14/4
I-17100 Savona
[email protected]
EMIDIO DE ALBENTIIS
Accademia Belle Arti (ABA)
di Perugia “Pietro
Vannucci”
p.zza San Francesco al Prato 5
I-06123 Perugia
[email protected]
LYDIA FLÖSS
Soprintendenza
per i Beni culturali
Ufficio Beni archivistici,
librari e Archivio
provinciale
Palazzo Verdi
piazza Venezia 41
I-38122 Trento
lydia.flœ[email protected]
YORICK GOMEZ GANE
Contrada Colle Gioie
I-03010 Piglio (Frosinone)
[email protected]
MARTA MARGOTTI
Università degli Studi
di Torino
Dipartimento
di Studi storici (DSS)
via Sant’Ottavio 20
I-10124 Torino
[email protected]
FEDERICO MUSSANO
via San Pancrazio 13/E
I-00152 Roma
[email protected]
ALDA ROSSEBASTIANO
Università degli Studi
di Torino
Facoltà di Scienze
della Formazione
Dipartimento di Lingue
e Letterature straniere
e culture moderne
via Sant’Ottavio 20
I-10124 Torino
[email protected]
CARLO ALBERTO MASTRELLI
via Bolognese 100/B
I-50139 Firenze
GIOVANNI RUFFINO
Centro di Studi filologici
e linguistici siciliani
c/o Dipartimento
di Scienze filologiche
e linguistiche
Università degli Studi
di Palermo
v.le delle Scienze edificio 12
I-90128 Palermo
[email protected]
MAURO MAXIA
via Toscanini 11
I-07034 Perfugas (Sassari)
[email protected]
LUIGI SASSO
via Ravasco 1/12
I-16128 Genova
[email protected]
Sommari
Saggi
GIOVANNI RUFFINO (Palermo), Soprannomi geografici e migrazioni interne. Mappe siciliane,
«Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 499-506.
Da un ampio repertorio di soprannomi siciliani in corso di pubblicazione, vengono qui considerati quelli che si riferiscono alla provenienza geografica. Attraverso la ricostruzione di
mappe che documentano la trama dei soprannomi geografici, lo studio verifica la possibilità
di trovare significativi indizi di flussi migratori che hanno attraversato la Sicilia.
ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Firenze capitale: l’influsso piemontese sull’onomastica della
città, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 507-528.
In occasione del 150° anniversario del trasferimento della capitale da Torino a Firenze, s’indaga il riflesso dell’onomastica di provenienza piemontese su quella documentata sulle rive
dell’Arno. Allo scopo vengono presi in considerazione i dati ricavati dagli atti di battesimo
della parrocchia di Santa Maria del Fiore (pubblicati da Francesco Sestito) e si esaminano le
variazioni dei ranghi nel corso del secolo, in particolare tra il 1810, il 1870 e il 1880. Il confronto evidenzia il possibile collegamento dei cambiamenti con l’arrivo nel 1865 della folta
schiera di militari, ministeriali, dipendenti della Real Casa, impiegati di imprese private e altri ancora, tutti provenienti da Torino (almeno 4.000 persone); si cerca conferma all’ipotesi
attraverso i movimenti opposti realizzatisi con l’esodo del 1871 in seguito al nuovo spostamento verso Roma. L’indagine individua resistenze e cedimenti di nomi tipicamente toscani
sul piano sia linguistico sia storico-dinastico, verifica l’ampliamento del repertorio attraverso
la circolazione onomastica risorgimentale, evidenzia l’oscillazione nell’accettazione dei nomi
dinastici piemontesi e l’identificazione di Marianna con l’ideologia repubblicana.
ENZO CAFFARELLI (Roma), Gli esposti dell’Istituto Madonna dell’Annunziata di Napoli. Nomi e
cognomi tra il 1830 e il 1860, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 529-590.
L’analisi dei registri di battesimo dei bambini abbandonati presso la ruota del più importante istituto di accoglienza napoletano rileva le pratiche e le strategie seguite dal personale preposto alla scelta di nomi e cognomi. Per un’analisi diacronica degli ultimi decenni
della Napoli borbonica, si sono compulsati i registri degli anni 1830, 1840, 1845 e 1860.
I nomi personali sono soprattutto voci del culto mariano, agionimi tradizionalmente venerati in Campania e non solo, e nomi della dinastia reale borbonica. I cognomi, abbandonata la forma standardizzata Esposito dopo le disposizioni d’epoca napoleonica, vengono sia tratti dal repertorio reale, sia ispirati a toponimi ed etnici, sia inventati; e in quest’ultimo caso, tratti da voci di lessico del tutto irrelate (o comunque non motivabili), o
presumibilmente correlate con elementi riguardanti l’aspetto fisico o il comportamento
esibito dai bimbi. Per i nomi di famiglia d’invenzione è possibile stabilire con discreta attendibilità quali, in che misura e dove siano oggi sopravvissuti.
Sommari
CARLO ALBERTO MASTRELLI (Firenze), Versiliese Riccio/Riccetto: fra appellativo e toponimo, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 591-601.
Il versiliese riccio con il diminutivo riccetto è una delle molte voci dialettali destinati a sparire o a sopravvivere solo nella toponimia locale. Riccio designa infatti una mulattiera, specie in tratti dove per necessità è stata pavimentata con ciottoli. Il contributo non cerca di
spiegare l’etimologia del termine, tutt’altro che difficile, ma di far luce sulle ragioni storicoculturali per le quali si trova al margine esterno di un’area comprendente la Liguria,
l’Emilia nord-occidentale e la Lombardia fino al Canton Ticino. In quest’area il verbo
(ar)ricciare designa una tecnica di costruzione che consiste nel pavimentare una strada
con ciottoli, principalmente di fiume. Pertanto la Versilia differisce da altre aree della Toscana e del Centro Italia, dove (ar)ricciare è tipicamente una tecnica di costruzione che
designa il primo intonaco (usando solo malta). Oggi non si utilizzano più le mulattiere in
Versilia e molti ricci e riccetti sono nascosti (asfaltati) nelle denominazioni ufficiali e colloquiali dei vari paesi. Ma potrebbero – chissà – rivitalizzarsi, almeno in parte, con nuove
forme di turismo ambientale.
EMIDIO DE ALBENTIIS (Perugia), Alcune note sui mutamenti toponomastici dall’Unità d’Italia ai giorni nostri. Elementi di una vicenda storica solo apparentemente minore, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 603-639.
L’obiettivo è verificare l’importanza ideologica dei mutamenti toponimici avutisi in Italia dopo
l’Unità Nazionale. Il contributo è anche il risultato di un ampio lavoro di schedatura che ha
portato alla realizzazione di un corpus sistematico di oltre 2.400 schede riguardanti tutti i comuni che, dal 1861 al 2014, hanno subìto almeno una variazione toponomastica. Se è vero che
in una buona percentuale i cambi di nome sono stati introdotti nel Regno d’Italia per superare
i problemi dovuti alle tante omonimie, non sempre si è trattato di un lavoro meccanico, basato
sulla vicinanza a un corso d’acqua o a una località più importante. Spesso si è tenuto conto della storia antica, della presenza di minoranze linguistiche, di esigenze connesse alla propaganda
politica. Ma sono moltissimi e interessanti anche i casi minori, esempi di microstoria. Il primo
capitolo prende in esame una particolare categoria (appartenenza a piccola sub-regione), il secondo analizza alcuni cambi di nome post-unitari in due entità territoriali non grandi (l’Umbria e il Molise) ma sufficientemente indicative per illustrare le potenzialità di questo studio.
MARTA MARGOTTI (Torino), Per le strade della patria. Nazionalizzazione e laicizzazione
nell’odonomastica dell’Italia post-unitaria, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2,
pp. 641-660 .
L’articolo analizza la presenza negli stradari italiani di denominazioni che ricordano date
dal particolare significato nazionale. Tali cronodonimi segnalano la scelta compiuta dalle
amministrazioni locali di amplificare, modificare o frenare i tentativi dello Stato di controllare l’immaginario collettivo e, più ampiamente, di “inventare” una religione civile
nell’Italia post-unitaria. I progetti di nazionalizzazione delle masse e di laicizzazione della
politica possono essere osservati nelle insegne dedicate in molti centri urbani italiani alla
data del 20 settembre, poste a ricordo dell’annessione al Regno d’Italia della città di Roma
e della caduta del potere temporale del papa nel 1870. Il caso dell’intitolazione a Torino
di via 20 settembre permette di considerare le vicende che accompagnarono l’inserimento
di un’intitolazione dall’indubbia carica anticlericale in un’arteria che lambiva le sedi delle
più importanti istituzioni cattoliche della città.
Sommari
MAURO MAXIA (Sassari), Cognomi sardi medioevali formati da toponimi, «Rivista Italiana
di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 661-728.
Il saggio si propone di dare una rappresentazione unitaria e aggiornata degli antroponimi
della Sardegna medioevale formati da toponimi o da etnici. Lo spoglio effettuato sulle
fonti offre risultati di sicuro interesse come il fatto che più di un quarto degli individui
documentati sia di origine forestiera. Oltre al carattere storico-etimologico che il lavoro si
propone, il confronto tra grafie diversificate, che da una fonte all’altra possono presentare
varianti anche significative, può fornire precise indicazioni in relazione alla localizzazione
di numerosi villaggi i cui antichi siti sono ancora sconosciuti. Unitamente ad altri studi
dedicati ai cognomi medioevali e moderni, il contenuto di questo lavoro è destinato a
confluire in un prossimo Dizionario Storico dei Cognomi di Sardegna.
Opinioni e repliche
GIUSEPPE BALDASSARRE (Firenze), Su vernòtico/Vernòtico, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 730-734.
L’aggettivo vernòtico ‘invernale’ viene usato nel Lazio meridionale e in Campania negli atti amministrativi con valenza geografica, per denominare un corso d’acqua a regime torrentizio. Presso Gragnano (Napoli) è anche nome proprio di un torrente e in Basilicata è
attestato il cognome Vernòtico. In questo saggio si propone di collegare a tale àmbito di significato l’etimologia del toponimo San Pietro Vernòtico, comune in provincia di Brindisi.
La specificazione latina de Vernotico, ‘del fosso invernale’, attestata fin dal XII secolo, sarebbe stata aggiunta al nome del casale sorto accanto a San Pietro (appartenente alla Chiesa di Lecce) per distinguerlo da un altro San Pietro, detto de Lama, ‘della zona avvallata e
acquitrinosa’, anch’esso appartenente a Lecce.
FURIO CICILIOT (Savona), Fonti orali e storiche nella ricerca toponimica. Un confronto metodologico quali-quantitativo, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 735-740.
Le due principali metodologie di raccolta dati utilizzate in una ricerca toponimica sono
quello orale e quello da fonti storiche scritte. Per il comune di Mombasiglio (Piemonte)
possiamo verificare, in via approssimativa, i risultati quali-quantitativi dei due metodi
perché esistono sia una pubblicazione realizzata soprattutto con fonti orali (Atlante Toponomastico del Piemonte Montano, nº 3, Torino, 1993) sia una ricerca basata soprattutto su
fonti storiche scritte (Progetto Toponomastica Storica, nº 24, Savona, 2014) con dati storici
tutti anteriori al 1793 e tratti in massima parte (67%) da un catasto descrittivo della seconda metà del sec. XVI. Dal confronto si può calcolare quanti nomi di luogo furono e
sono presenti a Mombasiglio dal Medioevo a oggi e quanti e quali di essi possono essere
rinvenuti con i due sistemi. Il 64% dei nomi di luogo oggi in uso compaiono già in fonti
storiche anteriori al 1793.
Sommari
Varietà
YORICK GOMEZ GANE (Roma), Dal Mattarellum all’Italicum: produttività dei suffissi pseudolatini -um ed -ellum, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 742-774.
L’articolo passa in rassegna i nomi riguardanti leggi o riforme (in particolare elettorali) formati
tramite i suffissi pseudolatini -um ed -ellum. Le oltre cento forme raccolte, dal capostipite Mattarellum (1993) a oggi, hanno permesso di evidenziare una notevole ricchezza semantica, con
nomi indicanti il politico o il gruppo politico a cui la legge o riforma è legata (da Mattarellum,
1993, o Tatarellum, 1995, ad Alfanellum, 2014; dal traslato nanarellum, 1997, al concreto
Carroccellum, 2012), le sue caratteristiche (dagli scherzosi pasticcettum, 1997, o porcellum,
2006, ai seri Toscanellum, 2005, o Italicum, 2014), la sua realtà amministrativa di applicazione
(da provincellum, 2000, a sindachellum, 2013), le sue conseguenze (ribaltellum, 2011) e altro
ancora. È stato inoltre possibile osservare da vicino alcuni meccanismi della neologia, come il
fattore casualità (in relazione, ad esempio, al passaggio da Mattarellum a Tatarellum, all’origine
di tutto il gruppo di suffissati) o il fattore volontarietà (in relazione, ad esempio, a Italicum).
ALDA ROSSEBASTIANO (Torino), Un’inedita nota autografa di Pietro Massia, «Rivista Italiana di Onomastica», XXI (2015), 2, pp. 775-784.
La nota riporta un inedito intervento di Pietro Massia datato 1938, relativamente all’interpretazione del cognome Bragagnolo. Viene messa in rilievo e discussa l’ipotesi etimologica avanzata, che anticipa interventi del secolo successivo. Si aggiungono indicazioni sulla distribuzione territoriale del cognome nel secolo XX, a conferma delle corrette osservazioni di Massia. Si commentano infine alcune caratteristiche dello scritto dell’autore, che
cerca di adeguarsi allo stile fascista imposto da pochi mesi.
FEDERICO MUSSANO (Roma), Rebus e nomi propri, Rivista Italiana di Onomastica», XXI
(2015), 2, pp. 785-796.
Sebbene dominate dal fenomeno di massa delle parole crociate, le riviste di enigmistica
propongono un gioco che consente interessanti considerazioni (su basi lessicali ma anche
a livello cognitivo-creativo) sui nomi propri: il rebus. Il suo meccanismo è simile a quello
della sciarada, ma basato sulla coesistenza di parole e immagini e sulla sfida che l’autore
lancia al solutore nel saper interpretare correttamente la vignetta (nomi comuni e nomi
propri, semplice citazione di tali nomi o loro inclusione in strutture più complesse con
verbi e altre parti del discorso e con l’aggiunta di lettere). A questa prima fase di interpretazione (la cosiddetta prima lettura) segue poi una fase di risegmentazione della sequenza
di lettere ottenute pervenendo così alla seconda lettura e cioè alla soluzione.
Soprannomi geografici e migrazioni interne.
Mappe siciliane
Giovanni Ruffino (Palermo)
ABSTRACT. (Geographic nicknames and internal migrations. Sicilian maps) Here we
shall take into consideration traditional Sicilian nicknames taken from a large corpus of
Sicilian nicknames about to be published and examine them with reference to their
geographic origins. By tracing visual maps of geographic nicknames, it is often possible to
find out relevant indications of migratory fluxes throughout Sicily.
Tra le prospettive di analisi via via maturate nel corso della redazione di un repertorio dei soprannomi siciliani,1 quella offerta dai cosiddetti soprannoni “geografici” o “etnici” si è rivelata particolarmente interessante al fine di ricostruire mappe
indiziarie, su base antroponomastica popolare, dei flussi migratori in Sicilia.
Forme, dimensioni e dinamiche della concentrazione demografica nella Sicilia postunitaria possono essere desunte già attraverso i dati complessivi riguardanti la ripartizione della popolazione per classi d’ampiezza dei comuni. Tali
dati2 confermano la tendenza a una progressiva regressione demografica dei comuni fino a 5.000 abitanti e a un incremento dei comuni con oltre 10.000 abitanti, dei centri medi e medio-grandi e delle città. Vi è, in sostanza, un costante
spostamento dalle piccole comunità ai più estesi agglomerati urbani.
1
2
Di imminente pubblicazione col titolo La Sicilia nei soprannomi (“Materiali e ricerche dell’Atlante Linguistico della Sicilia”). Si segnalano alcuni miei approfondimenti maturati nel
corso della lunga fase di raccolta e redazionale: Soprannomi della Sicilia occidentale. Tipi
idiomatici, fonosimbolici e triviali, «Onomata. Revue onomastique», 12 (1988), pp. 480-85;
Storie geoantroponomastiche popolari come autobiografie comunitarie, in LUISA AMENTA /
GIUSEPPE PATERNOSTRO (a cura di), I parlanti e le loro storie. Competenze linguistiche, strategie comunicative e livelli di analisi, Atti del Convegno, Palermo 23-25 ottobre 2008, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2009, pp. 111-34; Mestieri e lavoro nei
soprannomi siciliani. Un saggio di geoantroponomastica, ivi, 2009; Soprannomi e famiglie mafiose, «Rivista Italiana di Onomastica», XVI (2010), 2, pp. 455-60; Antroponimi popolari siciliani e poesia in dialetto. Da Paolo Maura a Nino De Vita, in DARIO BRANCATO / MARISA
RUCCOLO (a cura di), La terra di Babele. Saggi sul plurilinguismo nella cultura isolana, New
York/Ottawa, Legas 2011, pp. 111-37.
Cfr. GIUSEPPE BARONE, Egemonie urbane e potere locale (1882-1913), in MAURICE AYMARD
/ GIUSEPPE GIARRIZZO (a cura di), Storia d’Italia. Le regioni dall’Unità a oggi. La Sicilia, Torino, Einaudi 1987, pp. 191-370.
499
RION, XXI (2015), 2, 499-506
Firenze capitale:
l’influsso piemontese sull’onomastica della città
Alda Rossebastiano (Torino)
ABSTRACT.(Florence as Capital. The Piedmont’s influence on the city’s onomastics)
During the 150th anniversary of the transfer of the Italian capital from Turin to
Florence, we are going to investigate the piedmontese influence on the Florentine
onomastics, documented on the Arno river. To achieve this, we will examine data
recovered from the baptism acts of the S. Maria del Fiore parish, according to Francesco
Sestito. We will also examine rank variations during the century, in particular between
1810, 1870, and 1880. This comparison aims to underline the possible connection of
these changes with the arrival in 1865 of a conspicuous group of soldiers, ministerial,
Royal House workers, private firm employees, and many more originating from Turin
(estimated to be at least 4.000), transferred voluntarily or by force with their families.
We will look for confirmation of this hypothesis through the opposite migration occurred
in 1871 following the new relocation to Rome. This inquiry pinpoints endurance and
yielding of typical Tuscan names occurring on linguistic and dynastic level, verifies the
expansion of Risorgimento’s naming, underlines the fluctuation in the acceptance of
Piedmontese dynastic names, and the identification of Marianna with the republican
ideology. From the analysis the innovation characteristics of Tuscan naming also emerges,
anticipating a trend set to establish itself across Italy in the XX century.
Dopo un autunno di fuoco che a Torino vide 52 morti e 159 feriti,1 nell’estate del 1865, tra incertezze, discussioni e malumori, la capitale del Regno d’Italia fu trasferita a Firenze, in attesa della destinazione definitiva a Roma, che
si realizzerà nel 1871.
Lo spostamento ebbe forti ripercussioni sulla vita di Torino, capitale per
trecento anni, dapprima di un ducato piccolo ma vivace, poi di un regno solido, sostenuto dalla volontà popolare, presto diventato meta di migliaia di immigrati, spesso di alto livello culturale. L’improvvisa svolta che degradava la
città, trasformandola da centro primario in periferia del regno, ebbe conseguenze notevoli, che andavano dalla crisi d’identità del “vecchio Piemonte”,
temuta dalla popolazione più colta e politicamente impegnata, alla riduzione
1
UMBERTO LEVRA, Settembre 1864: centocinquant’anni, «Studi Piemontesi», 43 (2014), 2,
pp. 285-309.
507
RION, XXI (2015), 2, 507-528
Gli esposti dell’Istituto Madonna dell’Annunziata
di Napoli. Nomi e cognomi tra il 1830 e il 1860
Enzo Caffarelli (Roma)
ABSTRACT. (The foundlings of the Madonna dell’Annunziata Institute of Naples.
Names and surnames between 1830 and 1860) The analysis of the christening
registries of the children abandoned at the revolving box of the most important
Neapolitan institute for the care of foundlings reveals the practices and the strategies
followed in the choice of names and surnames. For a diachronic analysis of the last
decades of the Bourbon Naples, the registries of the years 1830, 1840, 1845 and 1860
have been examined. Personal names are overall expressions of the Marian cult, names of
saints traditionally revered in Campania and not only there, and names of the Bourbon
royal dynasty. Surnames, after abandoning the standardized form Esposito following the
provisions of the Napoleonic laws, are selected from the actual repertoire, inspired by
toponyms and ethnics, or invented. In this last case, the most interesting one, they are
derived from lexical forms completely unrelated or no motivated, or, in other cases
dealing with the physical appearance or behaviour and attitudes of the children. For
family names deriving from toponyms or ethnomyms and those invented from lexical
forms it is nowadays possible to establish with good reliability in which measure and
where they are still present.
0. Introduzione
Il cognome Esposito è quello che più caratterizza Napoli e la Campania in
quanto è il più tipico e diffuso. La sua altissima frequenza ha fatto sì che se ne
sia perduto progressivamente l’accostamento all’idea del trovatello o che, perlomeno, non sia più considerato cognome infamante o imbarazzante.1 Com’è
noto, anche altri cognomi di bambini abbandonati occupano attualmente in
1
Tuttavia tale associazione deve essere stata vivissima almeno sino alla fine del Settecento, se il
Vocabolario delle parole del dialetto napoletano, che più si scostano dal dialetto toscano, con alcune
ricerche etimologiche sulle medesime degli Accademici Filopatridi, Napoli, Presso GiuseppeMaria Porcelli 1789, tomo secondo, s.v. Sposeto registra: «Corrotto da expositus. È il nome, che
noi diamo ai bambini projetti all’Ospepale [sic] della Nunziata, che fa l’opera di raccogliergli.
Tutti quei, che adulti non incontrano qualche spezie di adozione, prendono per cognome
gentilizio quello di Sposeto, che perciò è assai frequente nel volgo. Quindi esser di casa Spose-
529
RION, XXI (2015), 2, 529-590
Versiliese Riccio/Riccetto:
fra appellativo e toponimo
Carlo Alberto Mastrelli (Firenze)
ABSTRACT. (Versiliese Riccio/Riccetto: between appellative and toponym) The Versilia
term riccio together with its diminutive riccetto is one of the many dialectal words
destined to disappear or – should that be the case – to survive here and there in local
toponymy. As to riccio the reason for this risk is simple: it designates, in fact, a muletrack, particularly in stretches where of necessity this has been paved with cobbles. This
contribution does not try to explain the etymology of the term, which is not difficult at
all; it attempts to highlight the historical-cultural reasons why Versilia is set at the outside
margin of an area comprising Liguria, and northwards western Emilia and Lombardy as
far as the Canton Ticino. In this area the verb (ar)ricciare designates a building
technique, specifically a varied one, which consists in making a cobbled street mostly with
river pebbles. So, in this case, Versilia differs from other parts of Tuscany and Central
Italy where (ar)ricciare is typically a building technique which designates the first
plastering (using only mortar). Nowadays mule-tracks are no longer used in Versilia;
because of this some ricci and riccetti are hidden (asphalted) in the official or unofficial
street names of various villages. However – who knows? – they may be revived, at least in
part, with novel forms of environmental tourism.
Nella cittadina di Pietrasanta (Lucca) avevo notato da tempo una Via Riccetto
che si dipartiva in salita verso settentrione nella direzione del castello al culmine delle mura, ma non avevo mai approfondito la ragione di quel nome
che mi pareva, di primo acchito, potesse essere il soprannome di un riccioluto, ma mi sembrava difficile, perché riccetto per ‘riccioluto’ è piuttosto romanesco che toscano.1 E mi pareva impossibile che potesse essere il diminutivo
dello zoonimo riccio terrestre o marino.2
Il fatto è che la dott. Anna Bizzarri Bigagli – una mia laureata di origine
pratese che vive oramai da anni in Versilia – un giorno ebbe a dirmi che conosceva altre tre testimonianze di Riccetto/riccetto. E a fine 2014 mi ha mandato un manipolo di schede relative a riccio/riccetto che sono il frutto di pa-
1
2
Già in Versilia si usa infatti solo il diminutivo rícciolo.
Del resto anche la grafia in maiuscola lapidaria della targa stradale non aiuta a comprendere se R- cela una maiuscola o una minuscola.
591
RION, XXI (2015), 2, 591-601
Alcune note sui mutamenti toponomastici
dall’Unità d’Italia ai giorni nostri.
Elementi di una vicenda storica
solo apparentemente minore
Emidio De Albentiis (Perugia)
ABSTRACT.
(Some notes on the changing place names from the Unification of Italy to
the present day. Elements of a historical event just seemingly minor). The objective of
this study is to verify the importance of ideological toponymic changes, that have occurred
in Italy after the national unity. This contribution is also the result of an extensive
cataloguing work, that led to the creation of a corpus of over 2,400 cards covering all the
municipalities, from 1861 to 2014, have suffered at least a variation of their toponymic
forms. While it is true that a good percentage of name changes were introduced in the
young Kingdom of Italy to overcome problems due to the many homonyms, not always it
was a mechanical work, based on proximity to a watercourse or more important
localities. Often taking account ancient history, the presence of linguistic minorities,
political propaganda requirements – mainly dictated by the House of Savoy, then during
the Fascist period, by Benito Mussolini. But they are many and very interesting also all
the “minor” cases, real examples of microhistory. The first chapter of the essay examines a
particular category (“toponyms in small sub-region”), the second analyzes some postUnitarians name changes in two territorial entities not very large (Umbria and Molise)
but sufficiently indicative to illustrate the potential of this study.
Queste note costituiscono la diretta derivazione di un mio studio, attualmente in corso di stampa,1 centrato sulla medesima tematica anche se concepito –
diversamente dal carattere analitico del contributo che qui si presenta – allo
scopo di illustrare un progetto più generale: la raccolta completa e commentata di tutti i mutamenti toponomastici verificatisi in Italia dall’Unità nazionale (18 marzo 1861) fino alla fine del 2014. Questo repertorio, denominato
in sigla CIRDAMT (Comuni Italiani. Repertorio De Albentiis dei Mutamenti
Toponomastici),2 si è basato su un ottimo e attendibile materiale reperibile e
1
2
DE ALBENTIIS i.c.s.
D’ora in poi, nel testo e nelle note, CIRDAMT: nel corso di questo studio si farà sovente richiamo a questo repertorio ancora inedito (soprattutto, ove necessario, con il rimando al
numero di scheda dei comuni censiti).
603
RION, XXI (2015), 2, 603-639
Per le strade della patria.
Nazionalizzazione e laicizzazione
nell’odonomastica dell’Italia post-unitaria
Marta Margotti (Torino)
ABSTRACT. (Among the streets of the homeland. Nationalization and secularization
of the odonomastic of post unitary Italy). The article analyzes the presence among
Italian street names of denominations commemorating dates of particular national
relevance. Such chronodonyms are indicative of the choice of local administrations to
enlarge, modify or contain the State’s attempts to control the collective imagination and,
in an ampler sense, to invent a civil religion in post unitary Italy. Projects of
nationalization of the masses and secularization of politics can be observed in the street
of many urban centres dedicated to the date of 20th September, commemorating the
annexation to the Reign of Italy of the city of Rome and the end of the Pope’s temporal
power in 1870. The case of the naming of via 20 settembre in Turin allows to consider
the facts that accompanied the insertion of a street name with a clear anti-clerical value
in an arterial road brushing the locations of the main Catholic institutions of the city. It
is thus possible to observe the complicated plot that also through the naming of a street
accompanied the attempts at the construction of a cohesive national identity along the
history of unified Italy.
I nomi di piazze, ponti e strade permettono di orientarsi, oltre che nel reticolo
del paesaggio urbano, nella trama delle relazioni – sociali, politiche e culturali
– intessute in ogni città nel corso del tempo.1 La toponomastica viaria, infatti,
è l’esito delle complesse dinamiche di ricordo e oblio che nei secoli hanno trasformato in “luoghi diffusi della memoria” la denominazione degli spazi pubblici cittadini. In epoca contemporanea, l’attribuzione dei nomi agli spazi urbani (che possono essere considerati discorsivi palcoscenici della vita pubblica)
è spesso stata l’occasione di contese tra le autorità presenti nelle città, intenzio1
Cfr. LUCA SERIANNI, A proposito di odonimia, «Rivista Italiana di Onomastica», I (1995), 1,
pp. 41-49; SERGIO RAFFAELLI, I nomi delle vie, in MARIO ISNENGHI (a cura di), I luoghi della memoria. Simboli e miti dell’Italia unita, Roma/Bari, Laterza 1996, pp. 215-42; Aa.Vv.,
Le città leggibili. La toponomastica urbana tra passato e presente. Atti del convegno di studi (Foligno, 11-13 dicembre 2003), «Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria»,
2004, 2, pp. 9-235. Per il caso francese, cfr. DANIEL MILO, Les noms des rues, in PIERRE NORA (dir.), Les lieux de mémoire, 2, Paris, Gallimard 1997, pp. 1887-1918.
641
RION, XXI (2015), 2, 641-660
Cognomi sardi medioevali formati da toponimi
Mauro Maxia (Sassari)
ABSTRACT. (Middle Age Sardinian family names formed by toponyms). The aim of
this essay is giving a homogeneous and updated representation of medieval Sardinian
anthroponyms formed by toponyms or ethnics. The exam of the existing sources offers
interesting results, such as the fact that more than a quarter of the documented people are
of foreign origin. Beyond the historic-etymological aspect proposed by the article, the
comparison among diversified spellings, that from one source to another present
significant variants, can also offer precise indications to determine the still unknown
ancient location of several villages. Together with other studies dedicated to medieval and
modern surnames, the content of this article will contribute to the forthcoming
Historical Dictionary of the Surnames of Sardinia.
Fonti
ACA = Archivo de la Corona de Aragón, Barcellona.
ACG = Amministrazione di Cagliari e Gallura.
AGS = Amministrazione generale di Sardegna.
C = Cancillería.
MR = Maestro Razionale.
Ppi = Papeles para encorporar.
RP = Real Patrimonio.
RU PA = Real Audiencia, Procesos contra los Arborea.
ARTIZZU 1320 = Francesco Artizzu, Pisani e Catalani nella Sardegna medioevale, Padova,
CEDAM 1973, Appendice.
ASC AAR = Archivio di Stato di Cagliari, Antico Archivio Regio.
ASF = Archivio di Stato di Firenze; DC = Diplomatico Camaldoli.
ASP = Archivio di Stato di Pisa, C = Serie Comune; D = Diplomatico Coletti.
BCC = Biblioteca Comunale di Cagliari; f. Sanjust = fondo Manoscritti Enrico Sanjust di Neoneli.
BCSM = MARIA TERESA ATZORI, Brogliaccio del convento di S. Martino di Oristano, Parma
1956 (v. CS I/129 ss.).
CA = “Carte arborensi”, in ARRIGO SOLMI, Studi storici sulle istituzioni della Sardegna nel
medio evo, Cagliari/Pavia, Società Tipografica Sarda 1917, pp. 410 ss.
CBC = Carta di Benedetta di Càlari, in ARRIGO SOLMI, Studi storici..., cit., pp. 424-25.
CC = MARIA TERESA ATZORI, Il Condaxi Cabrevadu, Modena, Soc. Tip. Editrice Modenese 1957 (v. CS I/129 ss.).
CCG = EDUARDO BLASCO FERRER, La carta sarda in caratteri greci del sec. XI. Revisione testuale e storico-linguistica, «Revue de Linguistique Romane», 66 (2002), 263-264, pp.
321-65 (v. CS I, doc. IV).
661
RION, XXI (2015), 2, 661-728
Su vernòtico / Vernòtico
Giuseppe Baldassarre (Firenze)
ABSTRACT. (Su vernòtico/Vernòtico) The adjective vernòtico ‘wintry’ has been used in
southern Lazio and in Campania in official documents with a geographical meaning to
name a water torrential stream. It is also the name of a stream near Gragnano (Naples)
and we can find Vernòtico as a surname in Basilicata. In this essay we suggest that from
this geographical meaning derives the toponym San Pietro Vernòtico, a village in the
Brindisi province. The Latin expression de Vernotico ‘wintry moat’ is recorded since XII
century and it was added at the village San Pietro (property of Lecce’s Church) to
distinguish it from San Pietro de Lama, ‘a low and swampy area’, this also property of
Lecce’s Church.
Vernòtico, da ‘verno, inverno’, significa ‘invernale’; è poco usato, per lo più in
contesti locali o dialettali. Nella maggior parte dei dizionari non è registrato
affatto. Nel Grande Dizionario della Lingua Italiana UTET vernòtico è riportato solamente come aggettivo, ‘invernale’, e come sostantivo maschile, ‘vino
adatto ad essere bevuto d’inverno’.1
Nel Dizionario etimologico italiano2 è riportato come sostantivo maschile,
antiquato, presente anche nella forma vernàtico; proviene da verno (lat. hibernum [tempus]) e ha il significato di ‘vino da bere d’inverno’; è modellato sul
lat. annōticus;3 si rinvia al napoletano vernuòtëchë, con lo stesso significato, e
al calabrese vernìticu, aggettivo, ‘invernale’. Nel Dizionario dialettale napoletano di Altamura si trova: vërnuótëco, s.m. ‘vino asciutto e aspretto bianco’ (da
‘uva vernotica’).4
1
2
3
4
SALVATORE BATTAGLIA, Grande Dizionario della Lingua Italiana, vol. XXI, Torino, UTET
2002.
CARLO BATTISTI / GIOVANNI ALESSIO, Dizionario etimologico italiano, vol. V, Firenze,
Barbèra 1966, p. 4028.
A proposito del suffisso -otico, per GERHARD ROHLFS, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, vol. III. Sintassi e formazione delle parole, Torino, Einaudi 1969, §
1132, esso assume anche «il valore obiettivo di -àtico, es. il napoletano marzuòteco, calabrese marzòticu ‘marzatico’, salentino masciòticu ‘di maggio’, statòticu ‘di estate’, calabrese e siciliano annòticu ‘di un anno’».
ANTONIO ALTAMURA, Dizionario dialettale napoletano, Napoli, Fausto Fiorentino Editore
1968, p. 263.
RION, XXI (2015), 2, 730-734
730
Fonti orali e storiche nella ricerca toponomastica.
Un confronto metodologico quali-quantitativo
Furio Ciciliot (Savona)
ABSTRACT .
(Oral and historical sources in toponomastic research: A qualiquantitative methodological comparison) There are two main different approaches
for collecting the toponymy of a place: the first one is through oral interviews and the
second one is from historical written sources. For Mombasiglio (Piedmont, Italy) we
can compare the two approaches because the territory of the municipality has been
studied both using the oral method (Atlante Toponomastico del Piemonte Montano,
number 3, Turin 1993) and then the historical approach (Progetto Toponomastica
Storica, number 24, Savona 2014). Historical data are all before 1793: a large part
of them (67%) is from a land register (Catasto) of the second part of the 16th Century.
We can calculate how many place names are documented in Mombasiglio from the
Middle Ages up to now and how many and which ones of them we can find using the
two data collecting methods respectively. 64% of today place names were already in use
before 1793.
Obiettivi*
Fermo restando che in una ricerca toponomastica le fonti orali e quelle scritte
storiche debbono essere sempre messe a confronto, la domanda che ci siamo
posti all’inizio del Progetto Toponomastica Storica è stata semplice: è più proficuo partire dalle prime o dalle seconde? La risposta, essendo il Progetto nato in
seno alla Società Savonese di Storia Patria di prevalente indirizzo storico-archivistico, è stata quella di partire da fonti scritte, essendoci basati su evidenze
empiriche che in seguito abbiamo affinato e che oggi, per la prima volta, riusciamo a confermare con dati quantitativi, almeno nel caso qui riportato.
Approccio storico-scritto e approccio orale
Procediamo con ordine definendo le evidenze empiriche su cui abbiamo basato il nostro progetto. La fonte toponimica orale è ricavata da interviste a chi
meglio sembra avere conoscenza del territorio, mentre la fonte storica più
*
Un ringraziamento particolare va a Fiorenzo Toso per i suoi utili suggerimenti.
735
RION, XXI (2015), 2, 735-740
Dal Mattarellum all’Italicum:
produttività dei suffissi pseudolatini -um ed -ellum
Yorick Gomez Gane (Roma)
ABSTRACT. (From Mattarellum to Italicum: Productiveness of pseudo-Latin suffixes
-um and -ellum). The article lists and reviews names referring to laws or reforms (in
particular those related to elections) formed with the pseudo-Latin suffixes -um and
-ellum. The over one hundred forms collected, from Mattarellum in 1993 to the present,
have revealed a considerable semantic richness, with names indicating the politician or
political party to which the law or reform is linked (from Mattarellum, 1993, or
Tatarellum, 1995, to Alfanellum, 2014; from metaphorical nanarellum, 1997, to
concrete Carroccellum, 2012), its characteristics (from jocular pasticcettum, 1997, or
porcellum, 2006, to serious Toscanellum, 2005, or Italicum, 2014), its administrative
field of application (from provincellum, 2000, to sindachellum, 2013), its consequences
(ribaltellum, 2011) and more. It has also been possible to observe closely some
mechanisms of neologism, such as the factor “randomness” (referring to the transition
from Mattarellum to Tatarellum, for example, at the origin of the entire group of
suffixed words) or the factor “voluntariness” (referring to Italicum, for example).
In principio erat... Mattarellum. Con questo neologismo a effetto fu ribattezzata, più di vent’anni fa, la riforma del sistema elettorale elaborata nel 1993
da Sergio Mattarella. Da allora nel linguaggio della politica e del giornalismo,
e di lì anche nella lingua di tutti i giorni, le leggi o le proposte di nuovi sistemi elettorali hanno sistematicamente assunto nomi latineggianti per mezzo
dei suffissi -um ed -ellum.1 Come si vedrà meglio dagli esempi qui raccolti, il
suffisso -ellum presenta spesso una connotazione scherzosa, mentre -um si
mostra più neutro. Dal punto di vista etimologico, il fenomeno è stato spiegato, in relazione alla prima attestazione (Mattarellum), quale «deformazione
scherz.[osa] che richiama alcuni sostantivi latineggianti di àmbito politico,
come, ad es., referendum».2
1
2
I due suffissi non sono propriamente latini, ma pseudolatini, e i nomi a cui danno origine sono pseudolatinismi (voci o espressioni composte di elementi latini o create sul modello fonomorfologico del latino, ma inesistenti nel lessico di tale lingua: GDIU, s.v. pseudolatino).
NOVELLI / URBANI 1997, p. 71, che così prosegue: «Da mattarellum si irradiano per deformazione mastellum e tatarellum, che si basano sui cognomi degli estensori di altre proposte
di riforma elettorale (C.[lemente] Mastella, G.[iuseppe] Tatarella)». L’influenza di referen-
RION, XXI (2015), 2, 742-774
742
Un’inedita nota autografa di Pietro Massia
Alda Rossebastiano (Torino)
ABSTRACT. (An unreleased original note by Pietro Massia) The note reports an
unpublished contribute by Pietro Massia dating back to 1938 about the interpretation of
the surname Bragagnolo. The proposed etymologic hypothesis, anticipating notes of the
following century, is here exposed and discussed. Indications on the territorial distribution
of the surname in the 20th century are added, confirming the correctness of Massia’s
observations. Some characteristics of the essay, where the author is trying to conform to the
Fascist style that had been imposed a few months earlier, are then commented.
Tra le pagine dei libri appartenuti al prof. Pietro Massia, illustre studioso di
onomastica, è stata da me rinvenuta una sua lettera autografa, datata settembre
1938, anno XVI dell’era fascista, vergata su carta intestata dell’Istituto Tecnico
Sommeiller di Torino, dove l’autore insegnava. Il destinatario della missiva è
un “Preside” di cognome Bragagnolo, che possiamo identificare con il prof.
Walter Bragagnolo,1 segretario politico del Fascio di Biella, figlio del prof. Giovanni Bragagnolo, cui il testo della lettera fa riferimento, già collega di Massia,
in quanto docente del Sommeiller, e deceduto qualche anno prima.2
Non sappiamo con esattezza perché la lettera sia rimasta tra le carte di
Massia, ma, come si vedrà, possiamo quanto meno immaginarne le ragioni. Il
documento viene riportato qui di seguito, in trascrizione diplomatica.
Torino (101) 27.IX 1938
(XVI)
Chiarissimo Signor Preside,
Pochi minuti Vi chiedo per ascoltarmi.
Studioso de’ nomi locali e dei cognomi,
1
2
Nato il 28 luglio 1898, laureato in lettere, insegnante presso il Regio Istituto Industriale di
Biella (cfr. il fasc. 11202 delle schedature del PNF, conservate nell’Archivio di Stato di Torino).
Al prof. Giovanni Bragagnolo, con regio decreto del 18 novembre 1935-XIV, nº 2503, fu
intitolata una borsa di studio di L. 15.000 a carico del figlio, «in favore di un allievo della
terza classe superiore, sezione per geometri o commerciale». Cfr. «Gazzetta Ufficiale» del
19.2.1936 (XIV), nº 41.
775
RION, XXI (2015), 2, 775-784
Rebus e nomi propri
Federico Mussano (Roma)
ABSTRACT. (Rebus and proper names). Although focused on the mass phenomenon of
Crossword Puzzles, puzzle magazines offer a game that makes possible to discuss (on a
lexical basis but at a cognitive-creative level as well) proper names and to analyze
meaningful occurrences: the Picture Rebus (rebus in Italian, rébus in French). Picture
Rebuses show an authoring & solving (encrypting & decrypting) mechanism that does
not differ too much from the one used in Charades: nevertheless it is necessarily based on
the co-existence of words and images in a picture and the challenge is to interprete such a
picture correctly (by detecting common names and proper names, taking into account
that these names may be just mentioned but they can also be part of more complex
structures with verbal forms, other grammar parts and the addition of extra letters). This
first step (usually referred to as first reading) has to be followed by a second step to make
a re-segmentation of the sequence of letters previously achieved in order to come to the
solution, the second reading.
Dall’Egitto e dall’Oriente arriva tra i Greci la Sfinge: un po’ cambiata per quel
suo modo di porsi adesso alata e femminile e per essersi moderatamente rialzata
dall’antica posizione accovacciata, ma soprattutto mutata per quell’abitudine di
sbranare i viandanti incapaci di risolvere l’indovinello considerato – la tradizione vince sull’accuratezza storica – il più antico gioco enigmistico di sempre. Un
enigma (indovinello, enigma... possiamo qui utilizzare indifferentemente i due
termini, oggetto invece di distinzione nell’arte enigmistica contemporanea frutto dell’evoluzione di parecchi millenni) tramandato, attraverso le generazioni,
per iscritto ma anche per via orale, facilitato dal non richiedere illustrazioni ma
solo la recita della domanda “Qual è quell’animale che all’aurora cammina con
quattro zampe, al pomeriggio con
due, la sera con tre?”.
Quell’animale chiamato uomo già
cinquemila anni fa doveva invece cimentarsi con l’interpretazione di disegni vari (di animali, di utensili)
per capire perché la rappresentazione di un pesce sopra a uno scalpello
(FIG. 1) dovesse interpretarsi nell’antico Egitto come Narmer, nome del Fig. 1.
785
RION, XXI (2015), 2, 785-796
Materiali bibliografici
This section contains bibliographic entries and news of books and reviews, as well as single
contributions in miscellaneous volumes or periodicals, of re-editions and indexes published and
of the best popular texts. The entries are meant to offer a rational note of the essays and articles
presented. The recommendations include bibliographical data and the indexes of subjects (with
the complete list of authors and the titles of single contributions in the case of miscellaneous
volumes or of conference proceedings). The simple mention of any text in these pages is
independent of its possible treatment, in a later number of RION, as a wider bibliographical
entry or as a proper review.
Entries and recommendations refer to Italian and Romance studies, as well as to others
connected to Romance language (in particular relating to the Germanic and Slavic areas) or
of general interest (especially those written in English or German). RION thanks Editors and
Authors for sending volumes and reviews.
Recensioni
AA.VV., Il nome nell’opera lirica. Il nome
nel doppio. I nomi nelle letterature regionali. Altra onomastica letteraria.
Atti del XVIII Convegno internazionale
di Onomastica & Letteratura, Università di Pisa, 14-16 novembre 2013,
Pisa, ETS 2014 (= «Il Nome nel testo.
Rivista internazionale di onomastica
letteraria», XVI), pp. 421.
’ Edizioni ETS, p.zza Carrara 16-19, I-56126
Pisa – T. 050.29544/503868 – Fax 050.
20158 – E-mail: info.edizioniets.com –
Web: http://riviste.edizioniets.com/innt/
index.php/innt/issue/view/18.
’ Prof. Maria Giovanna Arcamone, Prof.
Donatella Bremer, Università degli Studi
di Pisa, Dipartimento di Linguistica “Tristano Bolelli”, via Santa Maria 36,
I-56126 Pisa – T. 050.2215156 – Fax
050.2215158 – E-mail: arcamone@
ling.unipi.it; [email protected].
[L’indice completo del volume è in RION,
XXI [2015], 1, pp. 232-33. La sezione “Il nome nell’opera lirica” è stata trattata da PAOLO
D’ACHILLE nell’articolo-recensione I “Cari
RION, XXI (2015), 2
nomi” dell’opera lirica. Note in margine a sei
studi, ivi, pp. 172-85; la sezione “Il nome nel
doppio”, analogamente, da LEONARDO TERRUSI, Nomi del doppio. In margine ad alcuni
recenti contributi, ivi, pp. 186-98. Qui di seguito Luigi Sasso si occupa dell’ampia sezione “Altra onomastica”].
La sezione “Altra onomastica” del volume
XVI de «il Nome nel testo» ospita saggi che si
muovono nell’ambito di diverse letterature,
in un arco temporale molto ampio (almeno
otto secoli, all’incirca), seguendo differenti
linee metodologiche e proponendo temi
spesso molto distanti l’uno dall’altro. Dovendo scegliere un criterio con il quale orientarsi in un materiale così eterogeneo, forse la
soluzione più semplice ed efficace consiste
nell’affidarsi all’ordine cronologico, con la
speranza di ricavarne non tanto una storia
del legame che annoda nomi e letteratura,
quanto piuttosto alcuni esempi di come possano nascere e svilupparsi rapporti tra un determinato ambiente – storico, culturale – e le
scelte onomastiche.
Si inizia col Medioevo. E converrà esordire con l’intervento di MARGHERITA LECCO
intitolato Onomastica romanzesca medievale.
Il nome Chapalu fra testo e immagine (pp.
798
Incontri
This section reports dates, places, lecturers and subjects of communications at meetings,
conferences and congresses on onomastic themes which have taken place or are being
prepared in Italy and abroad. The events are listed in chronological order.
Victoria Falls (Zimbabwe), NSA
(Names Society of Southern Africa)
18th Conference “The Way we name
now: Reflections from the Fall”,
23-25 settembre 2014.
Aspetti teorici: T. M. SENGANI, Anaphoric
reference in death-coding names in Tshivenda;
M. ELIAS / J. N. MALOBOLA-NDLOVU, The
onomastic and pragmatic significance of nicknames: A sociolinguistic approach; M.
CHEMHURU, Revisiting the logical atomist
theories of meaning: The case of naming ‘states
of affairs’; J. MAPARA, Naming as grief coping
strategies; M. ELIAS / J. N. MALOBOLANDLOVU, The Good and the Bad in nicknaming: A psycho-analytic approach.
Antroponomastica: L. E. MPHASHA, Personal naming in the Northern Sotho communities: an onomastic approach; B. R.
GAIDZANWA, Naming, loving, celebration,
fighting and power in Shona and Ndebele
families in Zimbabwe; M. CESIKO, A gateway
from boyhood to manhood: the ingcibi naming
game amongst the Xhosas of South Africa; L.
NDLOVU / F. SIBANDA, Derogatory naming as
a form of social control among the Ndebele; M.
RAPEANE-MATHONSI, Language and identity: The case of Sesotho names; CH. TEMBO / V.
M. MATIZA / T. GIJMA, ‘Vana Vane Mazita
Makuru Havatukwe’: Namesaking dimensions in Gweru Urban; M. S. KHESANI / M.
ALECK / S. NDOVU, Lost identities: An enquiry into the effects of scriptural distortion on
some names and surnames of the Vatsonga people
of Zimbabwe; D. DLAMINI, A reflection on
“fashion names” at UMkhanyakude District;
L. MAKONDO, Composite Shona personal
names: An anthroponomastic perspective; R.
WASOSA / R. MAREVA, Names of eanderment
or deception? An analysis of the implications of
names given by man to women; F. SIBALDA,
Fingerprints of identity: Reflections on Rastafari names and naming practices in post-colonial Zimbabwe; N. NDIMANDE-HLONGWA /
T. MNGOMA, A semantic approach to the
naming of women in the Bible; C. N. ROZANI,
Naming oomakoti among abaThembu; E.
CHIRESHE, Names as symbols: An analysis of
selected Shona personal names in light of the
experiences of abused Christian women in
Masvingo Province, Zimbabwe; G. N. RAMAEBA / J. T. MATHANGWANE, From Mpho
to Reeene and Neiso: new trends in Stetswana
naming systeme; B. CHAUKE / M. T. CHAUKE,
An analysis of factors involved in nicknaming
of soccer players in South Africa; L. DUBE,
Teachers’ nicknames: Creative work or disrespect; S. MOYO / R. NHONGO, A snapshot of
the socio-historical experiences of the Ndebele
society understood through names of Western
suburbs in Bulawayo; A. MAPINDANI / M. T.
CHAUKE, A step above ordinary coinage: The
socio-cultural facet to nicknaming among the
Machangana of Zimbabwe; O. NYAMBI, The
Blair that I know is toilet: Political nicknaming in Zimbabwe; DAIANA FELECAN / OLIVIU
FELECAN, A case of semantically structured
proper names: nicknames given to Romanian
political figures; L. NHLANHLA, Pseudonymes
as reclaiming one’s identity in the virtual community.
Toponomastica: S. NDLOVU, Transphonologisation as ethnohaulism between the
Ndebele and the Shona in selected toponyms
883
RION, XXI (2015), 2
Attività
Information is provided on onomastics courses held in University faculties; national and
international research projects; studies being prepared by single researchers; associations’
and institutes’ activities; essays and proceedings of conferences and congresses now in press.
Rinnovato il comitato scientifico della
«Rivista Italiana di Onomastica».
Dal 2016 il comitato scientifico della «Rivista
Italiana di Onomastica», che ha compiuto in
questo 2015 venti anni di pubblicazioni, sarà
allargato a 13 componenti, per moltiplicare le
competenze in un settore disciplinare in grande crescita come le scienze onomastiche e per
andare incontro alla maggiore internazionalizzazione del periodico realizzato in Italia.
Gli studiosi che hanno accolto l’invito ad
essere parte del comitato sono Maria Giovanna Arcamone (Pisa), già confondatrice della
rivista e componente il consiglio scientifico
dal 1995 al 2005, presidente di ICOS (International Council of Onomastic Sciences) dal
2005 al 2008, presidente dell’Associazione
“Onomastica & Letteratura”, direttore della
collana di volumi “Nominatio”, a lungo docente del corso di Onomastica a Pisa (unico
in Italia fino al 2006); Pierre-Henri Billy (Paris), ricercatore dell’Università Sorbonne di
Parigi, già coordinatore della «Nouvelle Revue d’Onomastique» della Société française
d’Onomastique; e Alda Rossebastiano (Torino), fondatrice del Centro Studi di onomastica piemontese e co-autrice del Dizionario
di Toponomastica. I nomi geografici italiani
(Torino, UTET 1990) e del dizionario storico
ed etimologico I nomi di persona in Italia (ivi,
2005) e direttore delle collane “Onomastica”
e STILEDIA (Storia dell’Italiano. Lessicologia e
Dialettologia). I tre nomi si aggiungono a
quelli di Paolo D’Achille (Roma), Dieter
Kremer (Leipzig/Trier), André Lapierre (Ottawa), Ottavio Lurati (Basel), Carla Marcato
(Udine), Paolo Poccetti (Roma), Giovanni
Ruffino (Palermo), Wolfgang Schweickard
(Saarbrücken) e Luca Serianni (Roma).
I compiti principali del comitato scientifico consistono nel valutare le proposte di pubblicazione inviate degli autori, motivando le
decisioni; e nel contribuire alla vita della rivista con suggerimenti d’indirizzo, segnalazioni, individuazione di colleghi e studenti addottorati o anche solo laureati in grado di redigere saggi di onomastica, indirizzandoli –
nei limiti del possibile e dell’opportuno – alla
«Rivista Italiana di Onomastica».
’ Prof. Maria Giovanna Arcamone, Università degli Studi di Pisa, Dipartimento di
Filologia, Letteratura e Linguistica, Seminario di Filologia germanica, via Santa Maria
36, I-56126 Pisa – T. 050.2215156 – Fax 050.
2215158 – E-mail: [email protected].
’ Prof. Pierre-Henri Billy, Université Paris-I Sorbonne, CNRS, UMR 8589, LAMOP, 7,
rue Guy Môquet – BP 8 F-94801 Villejuif
cedex – E-mail: [email protected].
’ Prof. Alda Rossebastiano, Università
degli Studi di Torino, Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne, via Sant’Ottavio 20, I-10124 Torino –
T. 011.6703689 – Fax 011.6703773 –
E-mail: [email protected].
’ Prof. Enzo Caffarelli, via Tigrè 37,
I-00199 Roma – T. 06.86219883 – Fax 06.
8600736 – E-mail: [email protected].
Presentato il DEMIM al Senato italiano
e in Argentina.
Altre presentazioni del DEMIM (Dizionario
Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel
929
RION, XXI (2015), 2
Note ai margini
La Mecca e le offese della lingua e dell’onomastica occidentali.
Il tema è delicato. A Isernia “La Mecca” era una discoteca sulla via Occidentale. Ma La
Mecca è un luogo sacro, non può essere accostato ai bagordi notturni della gioventù molisana. Pertanto la Comunità islamica italiana, con un esposto al Comune isernino, ha
chiesto la rimozione del nome della città santa dal locale. Come informa <www.isernia.
new.it/cultura-spettacoli/27757> (8.11.2013), il locale ha cambiato nome restando Oriental
Disco Club, «nel totale rispetto delle persone e delle religioni»
Il caso non è però isolato. Nel 2010 era toccato alla discoteca “La Meca” di Águilas,
nella provincia spagnola di Murcia. Un locale “La Mecca” si trova a Praga, a Londra, a
Pontassieve (Firenze) e celebre è stato il “Melody Mecca” di Rimini, giocato sull’assonanza con “Melody Maker” ‘creatore, produttore di musica’ e nota testata giornalistica di musica, ma anche chiaramente allusivo all’Oriente nell’arredamento e nella musica ospitata
(insieme ad altri generi: rock, afro, ecc.); non solo: la fama del locale romagnolo è stata tale da far nascere un “Mecca sound”, replicato altrove, per es. nella serata “Remember
Mecca Sound” a Poirino (Torino) l’11 ottobre 2014. Tuttavia, non sempre si sono levate
le proteste degli islamici oppure non sono state prese in considerazione.
Del resto il toponimo è entrato da secoli in espressioni in cui la principale città santa
dell’Islam e luogo natale del profeta Maometto ha assunto il significato di ‘luogo di ritrovo per eccellenza’, ‘luogo considerato come principale punto di riferimento per una determinata attività’, ‘luogo in cui molte persone si recano con la speranza di potervi realizzare
e proprie aspirazioni’. Attestata in italiano come Mecha nel 1282 (Ristoro d’Arezzo), Mecche, Mecca dal 1349 ca., Mech, Mec, Meca, Meccha, Meka, La Mecche dal 1310 ca., La Mecha, La Mecca dal 1347 ca., La Meccia, La Meka, La Mekka, La Mec, La Mech, come documenta minuziosamente WOLFGANG SCHWEICKARD, Deonomasticon Italicum (DI). Dizionario storico dei derivati da nomi geografici da nomi di persona, III. Derivati da nomi geografici, s.v., Tübingen, Niemeyer 1997–, pp. 219-20, il suo significato lessicale può essere
esemplificato con «La Mecca ai Panslavisti è la città di Mosca» (Tommaseo-Bellini, 1869),
«Torino era la Mecca degli esuli d’Italia» (Petrocchi, 1891), «La scoperta di questa Mecca
del libro fu per me una gioia» (Ungaretti, 1931), «le mecche del tennis internazionale»
(Bassani, 1962), «la Mecca del film muto» (GDLI, 1962), «Parigi è la Mecca della moda»
(GRADIT, 2007), come ancora testimonia il DI.
Senza entrare nel merito dei sintagmi con Mecca – trovare la Mecca, andare alla mecca,
venire dalla Mecca – si può ricordare come in àmbito giornalistico il significato lessicalizzato di mecca sia molto frequente. Per gli islamici non tutto è irriverente. Il fondatore del
Committee of Muslim Arbitration and Goods Deeds affermava a proposito della discoteca di Águilas: «Expressions like ‘the Mecca of cinema’ and ‘the Mecca of Jazz’, etc. are
commonly used without any offence. However, it is inappropriate to call a discotheque by
that name» (<www.alarabiya.net/articles/2010/09/02/118296.html>). Chissà cosa penserà però un musulmano di espressioni come «Ibiza è la mecca delle discoteche” (<http://
smartraveller.it/2014/07/13/certe-notti-a-ibiza/>) o «Milano, la Mecca gay in Italia»
(<www.turismogay-it/77/milano-la-mecca-gay-in-Italia>, 17.10.2011).
951
RION, XXI (2015), 2
Bibliografia onomastica italiana (2014)
Come ogni anno, il secondo fascicolo della «Rivista Italiana di Onomastica» riporta la bibliografia
onomastica dell’anno precedente. Le citazioni che seguono sono divise in due sezioni. La prima segnala volumi e articoli editi in Italia nell’anno 2014 o comunque apparsi con questa data (anche
se successivamente). La seconda sezione riporta invece opere edite all’estero, ma di autore o di soggetto italiano (nonché sardo e ladino, con inclusione della Svizzera italofona e della Corsica). In entrambe le sezioni i testi figurano ordinati alfabeticamente per autori e accompagnati da una o più
sigle che ne indicano il campo d’interesse e, eventualmente, il taglio, secondo la legenda che segue.
Sono inoltre segnalate le principali recensioni apparse su riviste scientifiche relative a volumi o
articoli di studiosi italiani, o riguardanti opere italiane o panromanze in genere di particolare interesse, nonché di volumi miscellanei, atti di convegni o risultati di progetti e ricerche a carattere
internazionale in cui sia presente in modo significativo il contributo di studiosi italiani.
ANTR = antroponimia – DEON = deonomastica – ETN = etnonimi, glottonimi e nomi collettivi
– GENER = onomastica generale – LAUD = laudatio – NECR = necrologio – TEON = teonimi – TOP
= toponomastica – VAR = varia (nomi propri né di persona né di luogo) – [ANTROPOL] = opera
di carattere antropologico; [BIBL] = opera di carattere bibliografico; [BIO] = studio di bioantroponimia; [DEM] = studio di carattere demografico; [DIV] = opera di carattere divulgativo; [DIZ]
= dizionario; [FIL] = studio di carattere filologico; [GENEAL] = onomastica genealogica; [GEOGR]
= studio di carattere geografico; [GIUR] = studio di carattere giuridico; [INCH] = inchiesta;
[LESS] = studio lessicografico; [LETT] = onomastica letteraria; [METOD] = opera di carattere metodologico; [ODON] = odonomastica; [PAR] = onomastica paremiologica; [PSIC] = psiconomastica; [REC] = recensione; [REP] = repertorio; [RIED] = riedizione/ristampa; [SOC] = socionomastica; [STAT] = studio di carattere statistico; [TERMIN] = opera di carattere terminologico;
[TOPOGR] = onomastica topografico-archeologica; [TRAD] = traduzione.
I. In Italia:
AA.VV., Il nome nell’opera lirica. Il nome nel doppio. I nomi nelle letterature regionali. Altra onomastica letteraria. Atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, Università di Pisa, 14-16 novembre 2013, Pisa, ETS 2014 (= «il Nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria», XVI), pp. 421.
ANTR/TOP/VAR[LETT]
AA.VV., Toponomastica Femminile, Atti del II Convegno di Toponomastica femminile. Le strade: luoghi di memoria non di violenza, Palermo, Sala de Seta – Cantieri culturali della Zisa,
31 ottobre-3 novembre 2013; in rete dal 2014: <www.toponomasticafemminile.com/index.php?option=com_content&view=article&id=5640&Itemid=5768>. TOP[ODON]
ALBÒNICO MARIA CRISTINA, Tra stelle e pianeti: i nomi nella poesia astronomica del Settecento,
in AA.VV., Il nome nell’opera lirica. Il nome nel doppio. I nomi nelle letterature regionali. Altra onomastica letteraria. Atti del XVIII Convegno internazionale di Onomastica & Letteratura, Università di Pisa, 14-16 novembre 2013, Pisa, ETS 2014 (= «il Nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria», XVI), pp. 223-32.
VAR[LETT]
963
RION, XXI (2015), 2
Postille ai precedenti numeri di RION
• Giovanni Rapelli (Verona) risponde a una recensione del suo volume Il latino dei primi secoli (IX-VII a.C.) e l’etrusco, presentato in RION, XX (2014), 1, pp. 245-46, con un intervento intitolato “A proposito di latino ed etrusco: una recensione di «BMCReview»”. Lo
pubblichiamo volentieri qui di seguito.
«Il 2 marzo 2015 è comparsa una recensione del mio libro Il latino dei primi secoli (IX-VII
a.C.) e l’etrusco (edito a Roma da SER ItaliAteneo 2013, pp. 230), nella «Bryn Mawr Classical
Review», Pennsylvania. Il testo è firmato dal prof. Lammert Bouke van der Meer, dell’Università di Leida, ed è in pratica una sconfessione completa del libro. Ciò che desta meraviglia
è la povertà delle argomentazioni, oltre alla generale superficialità che permea questo scritto.
Non viene accettato nulla di quanto io ho inteso proporre: si badi bene, ho detto “proporre”,
non “imporre”. È ben possibile che qualcuna delle etimologie del mio libro possa in futuro
dimostrarsi, a fronte di argomenti seri, fallace; ma da qui a negare in modo preconcetto ogni
valore alle mie ipotesi corre una distanza astronomica.
«Secondo Lammert Bouke van der Meer, uno dei punti deboli delle mie ipotesi sarebbe la
mancata citazione di importanti lavori, quali quelli di Gertrude Breyer o quelli apparsi sulla
rivista «Studi etruschi». Devo ammettere che non ho accessibilità a tutto ciò che viene pubblicato sull’etrusco o sul latino. Tuttavia, ho constatato da tempo che il prof. Massimo Pittau
tiene dovuto conto delle conclusioni della Breyer, così come di quelle di diversi autori che collaborano a «Studi etruschi», e ha proposto spesso sue ipotesi etimologiche personali in alternativa (che io ritengo corrette). Ciò dimostra che una parte, almeno, delle conclusioni degli
autori in questione possono prestare il fianco a obiezioni.
«Lammert Bouke van der Meer sorvola tranquillamente su quello che è uno dei punti più
importanti del mio libro: l’individuazione delle leggi fonetiche dell’etrusco. Ci sono molte voci latine che a mio parere possono essere spiegate con forme etrusche che hanno subìto varie
mutazioni consonantiche; con ciò non intendo certo affermare – come sembra capire Bouke
van der Meer – che l’etrusco quale conosciamo dalla documentazione storica possedesse tutte
le varianti ipotizzate. Ci mancherebbe altro! La mia tesi di fondo è che tali variazioni, di carattere dialettale ma non solo, ebbero luogo in periodi storici diversi e in località diverse.
«L’autore cita a un certo punto le mie ipotesi sui popoli che io propongo di derivare da una
famiglia comune, la famiglia “nostratica” (di cui do un panorama a p. 225). Nel fare ciò, sorprendentemente egli la definisce “the so-called Nostratic family”. Così dicendo, mostra di non
conoscere i notevolissimi studi di Vladimir Illich-Svitych e della scuola di Mosca, oppure di rifiutarli in blocco. Se è vera la seconda opzione, egli dà un altro esempio di scarsa scientificità.
«Bouke van der Meer si sofferma sul sostrato caucasico che io propongo per il tirrenico, ossia per la più antica forma di etrusco ricostruibile. Secondo lui, i numerali etruschi non hanno
nessun parallelo con altre lingue. Io sono certo, invece, come credo di avere chiaramente dimostrato sia in questo mio libro che in un altro precedente saggio, che la labiale finale (occlusiva o aspirata) dei numerali etruschi 7, 8 e 9 trova equivalenti nelle lingue caucasiche.
«Tra i fraintendimenti dell’autore, è risibile ciò che scrive sul termine etrusco farthana e sul
greco parthénos. Egli mostra di non conoscere per nulla le possibili, infinite variazioni dei significati (che arrivano addirittura, talvolta, all’enantiosemia, ossia a esprimere l’esatto contrario del
significato originario). Di conseguenza, gli sembra assurdo il parallelo che io propongo tra una
radice significante GENERARE e un suo derivato VERGINE. Sarebbe fuori luogo dilungarsi qui sul-
989
RION, XXI (2015), 2