tipologie di impermeabilizzazione
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tipologie di impermeabilizzazione
SEMINARIO DEL 19 FEBBRAIO 2016 SISTEMI IMPERMEABILI NELL’EDILIZIA organizzato a cura di Relatore: Arch. Antonio Broccolino NOTE SINTETICHE RIGUARDANTI LE TIPOLOGIE D’IMPERMEABILIZZAZIONE PARTICOLARMENTE UTILIZZATE IN ITALIA In Italia, secondo uno studio fatto da ASSIMP oltre il 50 % delle Cause in Edilizia Civile sono dovute a problemi d’infiltrazione d’acqua. di questo 70% la stragrande maggioranza dei problemi sono dovuti ad errori di progettazione del sistema o della stratigrafia impermeabile minori sono i problemi dovuti ad errori di applicazione minimi sono i problemi dovuti a difetti di materiale Normalmente gli errori di applicazione, creano anomalie puntuali e sono i primi ad apparire e pertanto nella maggior parte delle volte vengono risolti durante il corso del cantiere. Gli errori di progettazione possono invece apparire anche a distanza di anni e spesso causano patologie che quasi sempre comportano onerosi interventi correttivi. I difetti di materiale anch’essi appaiono dopo alcuni anni e anche essi causano patologie che quasi sempre comportano onerosi interventi correttivi. In qualche modo i problemi o le patologie che si mostrano dopo alcuni anni sono i più rischiosi e costosi, perché comportano interventi mentre il fabbricato è in uso. In modo non esaustivo le tipologie d’impermeabilizzazione più utilizzate in edilizia sono le seguenti: A. B. C. D. E. F. Impermeabilizzazioni con membrane prefabbricate in bitume polimero Impermeabilizzazioni con membrane prefabbricate polimeriche (sintetiche) (PVC, TPO, gomme, altre) Impermeabilizzazione con resine poliureiche, poliuretaniche, ecc. Impermeabilizzazioni con resine cementizie elastoplastomeriche Impermeabilizzazione con teli o cartoni bentonitici (solo fondazioni in falda) Impermeabilizzazioni con membrane prefabbricate speciali autoaderenti 1 G. H. Impermeabilizzazione con Cls. particolarmente dosati e controllati (solo fondazioni in falda) Impermeabilizzazione con soluzione di silicati ad impregnazione Analizziamo nel particolare le varie tipologie d’impermeabilizzazione A. Impermeabilizzazioni con membrane prefabbricate in bitume polimero Sicuramente è la tipologia più utilizzata in Italia (circa 15 produttori con oltre 180.000.000 di mq di membrane vendute). Applicazioni usuali (assicurabili): Coperture di opere civili ed industriali impermeabili termoisolate e non Con autoprotezione o con protezione pesante mobile o fissa Viadotti carrabili Trattamenti antiumido per pareti verticali Applicazioni possibili, ma non usuali (non assicurabili): Fondazioni in falda Vasche di accumulo acqua Bacini Metodologia applicativa: Totale aderenza con incollaggio a fiamma Totale aderenza con incollaggio mediante adesivi a freddo Semiaderenza mediante incollaggio a fiamma su strati di membrana forata Fissaggio meccanico sotto sormonta Totale indipendenza (poco usata e solo sotto protezione pesante fissa) Aspetti positivi: necessita di un’attrezzatura minima per la posa in opera prodotti assolutamente conosciuti sotto tutti gli aspetti tecnici e di comportamento di facile manutenzione nel tempo e facile rimozione di eventuali protezioni pesanti permette la posa in successione di più strati sovrapposti anche in caso di rifacimento (salvo patologie da rimuovere) presenta forti spessori di elemento di tenuta finito (resistente ad azioni di carattere meccanico) è quasi sempre in doppio strato, quindi permette spesso di correggere errori di posa presenti su uno strato esiste un ampia letteratura tecnica di riferimento (Codici di pratica, documenti di produttori, articoli, ecc.) facilità di reperire elementi accessori facilità di esecuzione di particolari esecutivi (ampiamente studiati e testati) quando l’elemento di tenuta è posto in totale aderenza lo spostamento orizzontale di eventuali infiltrazioni viene ridotto ecc. Aspetti negativi: la facilità di applicazione e il costo minimo dell’attrezzatura spesso favoriscono la nascita di Imprese applicatrici improvvisate e non tecnicamente preparate il prodotto si presenta, per l’aspetto visivo e tattile (rotolo di membrana nera), sempre identico, indipendentemente dalla sua qualità e questo spesso può causare disinformazione o incomprensione riguardo che prodotto effettivamente viene posato la differenza dei prodotti, sotto l’aspetto qualitativo ed economico, è enorme, infatti nel listino di ogni Singolo Produttore si trovano prodotti il cui valore cambia del 300% e le cui caratteristiche riguardanti la flessibilità a freddo (e quindi la durabilità) variano di 7-8 volte Il prodotto, in funzione della flessibilità a freddo (prodotto nuovo) e della mescola è soggetto ad invecchiamento nel tempo e perdita di flessibilità, divenendo molto fragile anche a temperature d’esercizio ideali (20-25 °C) Alle basse temperature il prodotto tende a diventare fragile ed è particolarmente soggetto ad azioni di carattere meccanico (punzona menti statici e dinamici) l’invecchiamento è anche legato allo spessore dell’isolante termico, alla tipologia dell’isolamento termico (tetto caldo o tetto rovescio) e alla protezione del sistema impermeabile (colore, riflettenza, ecc.) specialmente quando il prodotto non è di buona qualità o è invecchiato mal supporta le tensioni ingenerate da movimenti e assestamenti strutturali o del piano di posa se il sistema impermeabile non è correttamente progettato (armatura, mescola, sistema di posa, ecc.) in tutte le sue componenti, specialmente riguardo alla “stabilizzazione” sul piano di posa subisce una serie di “patologie” (la più nota è la “reptazione” – ondulazione dello strato impermeabile) che possono causare la perdita della sua funzione impermeabile 2 ecc. Documenti di riferimento per la verifica della conformità Codice di pratica delle opere d’Impermeabilizzazione (I.G.L.A.E.) Guida alla progettazione dei Sistemi d’Impermeabilizzazione (A.S.S.I.M.P.) Articoli tecnici apparsi sulla rivista “specializzata” edizione “BEMA” Documenti tecnici elaborati dai maggiori Produttori di membrane Programmi di progettazione (tipo Dataquad 2000 e Dataquad Sintofoil della Imper Italia) Osservazioni riguardanti l’assicurabilità dei sistemi impermeabili con membrane in bitume polimero Un sistema impermeabile con membrane in bitume polimero, correttamente progettato ed applicato può durare, senza manutenzioni di carattere straordinario anche più di venti anni, ma è necessario porre delle regole molto precise riguardanti la sequenza e la direzione degli elementi e/o strati, la loro “stabilizzazione” all’interno del sistema impermeabile, la qualità dei prodotti utilizzati, la realizzazione dei particolari esecutivi, nonché la manutenzione di carattere ordinario. 3 difettosità delle membrane in sistemi impermeabili non correttamente progettati e posati (patologia di reptazione) difettosità delle membrane in sistemi impermeabili non correttamente progettati e posati (patologia di reptazione) – distacco delle sormonte di saldatura 4 stesura d’imprimitura bituminosa posa di pannelli termoisolanti incollati con mastice di bitume fuso stesura ed incollaggio a fiamma di membrana in bitume polimero su strato termoisolante 5 saldatura delle sormonte a fiamma di membrana in bitume polimero su strato termoisolante copertura correttamente progettata ed eseguuita, con applicazione di 1° strato di membrana in bitume polimero copertura correttamente progettata ed eseguuita, con applicazione di 1° strato di membrana in bitume polimero 6 copertura correttamente progettata ed eseguuita, con applicazione di 1° strato di membrana in bitume polimero rifacimento di copertura correttamente progettata ed eseguuita, con applicazione di 1° strato di membrana in bitume polimero prove di collaudo con invaso d’acqua 7 prove di collaudo con invaso d’acqua colorata prove di collaudo con immissione di gaz azoto prove di collaudo con cablaggio, basato sulla direzione del flusso di corrente 8 B. IMPERMEABILIZZAZIONI CON MEMBRANE PREFABBRICATE POLIMERICHE (SINTETICHE) (PVC, TPO, GOMME, ALTRE). Prediamo in esame solo le membrane in PVC.P (PoliVinilCloruro Plastificato) e le membrane poliolefiniche in TPO (polipropilene elastomerizzato), in quanto altre membrane polimeriche quali Hypalon (polietilene cloro solfonato), EPDM, ecc. sono di uso ormai rarissimo almeno in Italia. Bisogna distinguere comunque tra membrane in PVC.P e membrane poliolefiniche in TPO PVC.P Le membrane in PVC.P sono realizzate infatti con mescole cariche di plastificanti che, essendo in forma liquida, con il tempo tendono a migrare modificando notevolmente le caratteristiche del prodotto sia riguardo l’aspetto qualitativo e prestazionale che l’aspetto dimensionale (perdita di volume corrisponde ad una modifica dimensionale che avviene in una o più delle tre dimensioni – larghezza, lunghezza e spessore – del telo in funzione della metodologia di produzione). Oggi dopo innumerevoli esperienze, spesso negative, si utilizzano sulle coperture solo membrane in PVC.P di alto spessore (meno soggette ad invecchiamento) ed idoneamente armate secondo la destinazione d’uso. Le membrane omogenee (senza armatura) sono invece d’uso comune nelle impermeabilizzazioni in falda o in galleria. Caratteristica assolutamente positiva del PVC.P. è quella della facilità di saldatura sia del prodotto nuovo che invecchiato (anche se totalmente rigido). TPO Le membrane poliolefiniche in TPO (in particolare quelle a base di polipropilene elastomerizzato), essendo composte da mescola composta da materia prima, già con proprie caratteristiche elastoplastomeriche, non necessita di aggiunta di plastificanti e pertanto è estremamente stabile, nel tempo, sotto l’aspetto qualitativo e prestazionale. Si utilizzano sulle coperture solo membrane in TPO di alto spessore ed armate. Le membrane omogenee (senza armatura) sono invece d’uso comune nelle impermeabilizzazioni in falda o in galleria. Rispetto alle membrane in PVC.P. quelle in TPO necessitano di maggiore attenzione nella fase di saldatura e nella realizzazione di particolari esecutivi complessi (specialmente se il prodotto è rimasto per qualche tempo esposto all’esterno – necessità di attenta pulizia). Applicazioni usuali (assicurabili): Coperture di opere civili ed industriali impermeabili termoisolate e non enza protezione o con protezione pesante mobile o fissa Fondazioni in falda (solo se posate a doppio telo compartimentato e se sono previsti/predisposti sistemi di riparazione (iniezioni di resine) in caso di infiltrazioni Vasche di accumulo acqua Bacini Applicazioni possibili, ma non usuali (non assicurabili):: Viadotti carrabili Trattamenti antiumido per pareti verticali (il telo posato in indipendenza permetterebbe la diffusione di eventuali infiltrazioni anche solo puntuali) Metodologia applicativa: Totale aderenza con adesivi poliuretanici Fissaggio meccanico sotto sormonta Totale indipendenza (sotto protezione pesante mobile o fissa) Aspetti positivi: maggior uniformità nei prodotti presenti sul mercato (circa 5 produttori primari) aspetti qualitativi e prestazionali della membrana, maggiormente controllati solo per il TPO, stabilità prestazionali nel tempo facilità di saldatura (termosaldatura) possibilità di saldatura effettuata a macchina (più costante e sicura) possibilità di collaudo delle saldature (per fondazioni in falda) i sistemi sono meno soggetti ad azioni di tensionamento dovuti da movimenti e assestamenti strutturali o del piano di posa funzionalità del sistema anche alle più basse temperature 9 solo per il TPO, altissima resistenza ad azioni di carattere chimico ecc. Aspetti negativi: per PVC.P. in caso di incendio produzione di fumi tossici facilità al punzonamento statico e dinamico, nonché al taglio facilità alle bruciature per TPO necessità di pulizia davvero accurata prima di riprese di saldatura difficoltà a ricercare infiltrazioni a causa della totale indipendenza della membrana sul piano di posa Il PVC.P. è particolarmente soggetto ad invecchiamento e a modifiche volumetriche e prestazionali nel tempo necessità di Operatori altamente specializzati ecc. Documenti di riferimento per la verifica della conformità Codice di pratica delle opere d’Impermeabilizzazione (I.G.L.A.E.) Guida alla progettazione dei Sistemi d’Impermeabilizzazione (A.S.S.I.M.P.) Documenti tecnici elaborati dai maggiori Produttori di membrane Programmi di progettazione (tipo Dataquad Sintofoil della Imper Italia) Osservazioni riguardanti l’assicurabilità dei sistemi impermeabili con membrane TPO Un sistema impermeabile con membrane in TPO (non in PVC.P. che è particolarmente soggetto ad invecchiamento), correttamente progettato ed applicato può durare, senza manutenzioni di carattere straordinario anche più di venti anni, ma è necessario porre delle regole molto precise riguardanti la composizione della stratigrafia, la realizzazione di particolari esecutivi, la qualità dei prodotti utilizzati, la necessità di Operatori ed Imprese Applicatrici assolutamente esperte, nonché la manutenzione di carattere ordinario. coperura in membrane in TPO, posate in totale indipendenza + zavorramento in ghiaia 10 coperura in membrane in TPO, posate in totale indipendenza + zavorramento in ghiaia coperura in membrane in TPO, posate in totale indipendenza + zavorramento in quadrotti galleggianti coperura in membrane in TPO, posate in totale aderenza mediante incollaggio con adesivi poliuretanici 11 copertura membrane in TPO, posate in totale indipendenza con fissaggio meccanico sotto sormonta copertura membrane in TPO, posate in totale indipendenza con fissaggio meccanico sotto sormonta copertura membrane in TPO, posate in totale indipendenza con fissaggio meccanico sotto sormonta 12 copertura membrane in TPO, posate in totale indipendenza con fissaggio meccanico sotto sormonta e posizionamento di pannelli flessibili fotovoltaici impermeabilizzazione di fondazioni in falda con membrana in TPO compartimentato impermeabilizzazione di fondazioni in falda con membrana in TPO compartimentato (posa dell’elemento di compartimentazione 13 impermeabilizzazione di fondazioni in falda con membrana in TPO impermeabilizzazione di fondazioni in falda con membrana in PVC.P trasparente creazione di canalette drenanti sotto la platea, per il recupero delle infiltrazioni (posizionamento di tubi microforati) 14 creazione di canalette drenanti sotto la platea, per il recupero delle infiltrazioni (successivo riempimento con ghiaietto lavato di fiume) impermeabilizzazione di fondazioni in falda con membrana in TPO, posata in parete impermeabilizzazione di vasche di contenimento acqua potabile in membrana in TPO 15 impermeabilizzazione di vasche di contenimento acqua potabile in membrana in TPO (posa dei teli in verticale) impermeabilizzazione di vasche di contenimento acqua antincendio in membrana in TPO impermeabilizzazione di gallerie in membrana di TPO 16 impermeabilizzazione di gallerie in membrana di TPO (saldatura dei teli) bacino di contenimento acqua irrigua in membrana di TPO bacino di contenimento acqua per innevamento artificiale in membrana di TPO 17 C. IMPERMEABILIZZAZIONI CON RESINE POLIUREICHE, POLIURETANICHE, ECC. Questa tipologia viene utilizzata da molti anni almeno come stratigrafia impermeabile in copertura ed il suo utilizzo principale, almeno fino ad ora, è stato sui rifacimenti Applicazioni usuali (assicurabili): Coperture di opere civili ed industriali Solai carrabili (con particolari finiture superficiali) Viadotti ed Impalcati carrabili (sotto protezione pesante fissa) Trattamenti antiumido per pareti verticali Opere idrauliche su supporto cementizio (canali, vasche) Coperture e strutture con geometrie complesse Metodologia applicativa: A spruzzo in aderenza al supporto Aspetti positivi: resistenza meccanica all’abrasione (anche in funzione della finitura) resistenza acidi ed agenti aggressivi facilità di ripristino possibile carrabilità leggera (anche in funzione della finitura) totale aderenza e pertanto difficoltà nello spostamento orizzontale delle infiltrazioni mancanza di giunzioni di saldatura o incollaggio affidabilità su coperture a geometria complessa possibile taratura del grado di aderenza al supporto possibilità d’inserimento di un armatura colorazione personalizzata facilità di applicazione possibilità di creare stratigrafie traspiranti possibilità d’applicazione su sottofondi umidi (verifiche preventive) semplicità di raccordo con particolari costruttivi (risvolti) ecc. Aspetti negativi: necessità di Operatori altamente specializzati necessità di attrezzature specifiche abbastanza costose necessità di diagnostica preventiva del supporto, secondo tipo di utilizzo possibilità di fessurazioni sullo strato impermeabile causate da formazione di fessurazioni sul supporto (risolvibile a priori con inserimento d’armatura, quando trattasi di piccole fessurazioni) difficoltà di realizzazione di alcuni particolari esecutivi (giunti di dilatazione) difficoltà nell’esecuzione di coperture termoisolate difficoltà d’applicazione in giornate e/o località ventose (possibilità di danni a cose) possibile viraggio di colore per esposizione solare (necessità di prodotti e strati specifici) ecc. Documenti di riferimento per la verifica della conformità solo indicazioni riportati sui manuali e schede tecniche dei Produttori Osservazioni riguardanti l’assicurabilità dei sistemi impermeabili con resine poliureiche, poliuretaniche, ecc. Il sistema impermeabile, necessita di un attenta verifica del supporto e degli utilizzi, prima della sua posa in opera 18 spruzzo di resine poliureiche/poliuretaniche trattamento superficiale di coloratura spruzzo di poliurea con finitura antri sdrucciolo 19 spruzzo di resine poliureiche/poliuretaniche su superfici a geometria complessa (gradinate stadio) spruzzo di resine poliureiche/poliuretaniche su superfici a geometria complessa (gradinate stadio) spruzzo di resine poliuretaniche su isolamento termico in poliuretano spruzzato in alto spessore 20 spruzzo di resine poliuretaniche su isolamento termico in poliuretano spruzzato in alto spessore impermeabilizzazione in resine poliuretaniche su impermeabilizzazione esistente in membrane in bitume polimero (1° strato) impermeabilizzazione in resine poliuretaniche su impermeabilizzazione esistente in membrane in bitume polimero (2° strato) 21 impermeabilizzazione in resine poliuretaniche su impermeabilizzazione esistente in membrane in bitume polimero (prova strato di finitura colorato) spruzzo di resine poliureiche per impermeabilizzazioni vasche spruzzo di resine poliureiche per impermeabilizzazioni vasche 22 D. IMPERMEABILIZZAZIONI CON RESINE CEMENTIZIE ELASTOPLASTOMERICHE Questa tipologia viene utilizzata da parecchi anni, specialmente su coperture non di grande dimensione e non termoisolate (balconi aggettanti), il problema principale è che normalmente viene realizzata in opera direttamente dal piastrellista e non da operatori specializzati Applicazioni usuali (assicurabili): Coperture di terrazzi di piccole dimensioni con protezione pesante fissa o mobile Trattamenti antiumido per pareti verticali Opere idrauliche su supporto cementizio (vasche) Coperture su supporto cementizio con geometrie complesse Applicazioni possibili, ma non usuali (assicurabili solo dopo un’attenta verifica): Coperture di grandi dimensioni Metodologia applicativa: A spatola dentata o pennello Possibilità d’inserimento di un armatura (sempre consigliato) Aspetti positivi: resistenza meccanica all’abrasione (anche in funzione della finitura) resistenza acidi ed agenti aggressivi facilità di ripristino (quando non vi è una pavimentazione incollata superiormente) possibilità di riparazione d’infiltrazioni in parete (vasche o pareti contro terra) mediante sigillature delle crepe con ciclo e prodotti idonei totale aderenza e pertanto difficoltà nello spostamento orizzontale delle infiltrazioni mancanza di giunzioni di saldatura o incollaggio affidabilità su coperture a geometria complessa facilità di applicazione stratigrafia parzialmente traspirante semplicità di raccordo con particolari costruttivi (risvolti), da eseguirsi sempre con nastro speciale gommato semplicità di esecuzione di giunti di dilatazione (non ampi), da eseguirsi sempre con nastro speciale gommato permette l’applicazione diretta a colla di pavimentazioni in piastrelle (fugate) necessita di semplicissima attrezzatura ecc. Aspetti negativi: necessità di Operatori specializzati necessità di diagnostica preventiva del supporto, secondo tipo di utilizzo possibilità di fessurazioni sullo strato impermeabile causate da formazione di fessurazioni importanti sul supporto (piccole fessure sono risolvibile a priori con inserimento d’armatura) Possibilità di formazione di bolle se lo strato impermeabile è stato posato su sottofondo non idoneo o particolarmente umido soggetto a rovinarsi in corso d’opera se avviene pioggia entro un determinato periodo di tempo (possibile successiva ripresa) difficoltà nell’esecuzione di coperture termoisolate ecc. Documenti di riferimento per la verifica della conformità solo indicazioni riportati sui manuali e schede tecniche dei Produttori Osservazioni riguardanti l’assicurabilità dei sistemi impermeabili con resine cementizie elastoplastomeriche Il sistema impermeabile, necessita di un attenta verifica del supporto e degli utilizzi, prima della sua posa in opera Necessità di verifiche e manutenzioni programmate. 23 impermeabilizzazione di balconi con resine cementizie elastoplastomeriche ed interposizione d’armatura impermeabilizzazione di balconi con resine cementizie elastoplastomeriche ed interposizione d’armatura impermeabilizzazione di balconi con resine cementizie elastoplastomeriche ed interposizione d’armatura 24 impermeabilizzazione di balconi con resine cementizie elastoplastomeriche (posizionamento di fascia di rinforzo perimetrale) impermeabilizzazione di balconi con resine cementizie elastoplastomeriche ed interposizione d’armatura (inserimento di giunti di movimento controllato nella stratigrafia) 25 E. IMPERMEABILIZZAZIONI CON TELI O CARTONI BENTONITICI (SOLO FONDAZIONI IN FALDA) Questa tipologia viene utilizzata da moltissimi anni, specialmente per l’impermeabilizzazione di fondazioni in falda. Necessitano sempre di un elemento di protezione, controspinta e di contenimento. Il prodotto si presenta sotto forma di “teli bentonitici (bentonite contenuta tra due Non Tessuti sintetici o tra un Non Tessuto sintetico ed un Film di polietilene), spesso auto aggrappanti o di cartoni bentonitici (bentonite contenuta tra due fogli di carta pesante degradabile) (soluzione quest’ultima ormai in disuso ed utilizzata solo per l’esecuzione di particolari raccordi). Il sistema funziona sulla capacità della bentonite sodica di aumentare di volume circa 30 volte (per le impermeabilizzazioni l’espansione massima considerata come attiva e funzionale è circa 10 volte). Alcuni Produttori utilizzano teli con bentonite pre-espansa, ma questo tipo di prodotto necessita di particolari e complesse attenzioni, specialmente quando è utilizzato nei mesi più caldi (tende a sbriciolare). Il sistema spesso viene utilizzato per l’impermeabilizzazione di strutture orizzontali in falda (platea) in collegamento con sistemi impermeabili in resine cementizie, poste in opera sulle strutture verticali (pareti di fondazione. Applicazioni usuali (assicurabili): fondazioni in falda fissa o ciclica Trattamenti antiumido per pareti verticali Opere idrauliche su supporto cementizio (canali o vasche, con parete di controspinta) Metodologia applicativa: In totale indipendenza, con fissaggi meccanici Aspetti positivi: il sistema se correttamente progettato e realizzato, grazie alla formazione di gel bentonitico, racchiuso tra i due teli, si auto ripara, in caso di piccole fessurazioni del supporto e dell’elemento di protezione e controspinta è di veloce e facilissima applicazione possibilità di riparazione d’infiltrazioni in parete mediante sigillature delle crepe con ciclo e prodotti idonei totale aderenza e intasamento di tutte le irregolarità con il gel bentonitico e pertanto difficoltà nello spostamento orizzontale delle infiltrazioni le sovrapposizioni sono praticamente un raddoppio del prodotto facilità di raccordo con tubazioni o ferri attraversanti lo strato impermeabile sistema molto adatto per risolvere problemi e situazioni di fondazioni particolari (tiranti, palificazioni, ecc.) possibilità di impermeabilizzazione “a rifodera interna” necessita di semplicissima attrezzatura ecc. Aspetti negativi: necessità di Operatori specializzati purtroppo alcune fasi di lavorazione sono affidate all’impresa (inserimento di cordoli bentonitici nelle riprese di getto) necessità di diagnostica e attenta progettazione preventiva se le riprese di getto superano i 6 m vi è la necessità di inserire nei getti degli elementi speciali che contengono cordoli bentonitici e che favoriscano la fessurazione su linee prestabilite. il sistema (in particolare sulle superfici orizzontali) ha possibilità di essere rovinato da pioggia e/o allagamenti (specialmente cartoni bentonitici) se non immediatamente protetto e contrastato (in orizzontale i teli bentonitici e sia in orizzontale che in verticale i cartoni bentonitici) ci possono essere problemi con cedimenti strutturali una certa difficoltà nell’esecuzione dei giunti strutturali (anche se esistono prodotti e metodologie specifiche) la bentonite può non espandersi, in modo corretto, se in presenza di acqua inquinata o salmastra o marina (necessità di innestare una pre-espansione con acqua dolce) la presenza di nidi di ghiaia o altri vacui possono determinare l’espansione eccessiva della bentonite e la sua liquefazione con dispersione. ecc. Documenti di riferimento per la verifica della conformità solo indicazioni riportati sui manuali e schede tecniche dei Produttori Osservazioni riguardanti l’assicurabilità dei sistemi impermeabili con teli o cartoni bentonitici 26 Il sistema impermeabile, necessita di un attenta progettazione di tutti i particolari esecutivi e di una particolare attenzione riguardo l’operato dell’Impresa generale, che nella stragrande maggioranza dei casi è la vera responsabile dei problemi d’infiltrazione (forature non previste, dimenticanze nell’inserimento dei cordoli bentonitici, ecc.). Comunque se correttamente eseguito è il solo sistema impermeabile di fondazione che permetta efficaci interventi postumi di riparazione. impermeabilizzazione di fondazione in falda con teli bentonitici, aiutoaggrappanti (sul lato del getto) impermeabilizzazione di fondazione in falda con teli bentonitici, aiutoaggrappanti (getto della cappetta cementizia di protezione) 27 impermeabilizzazione di fondazione in falda con teli bentonitici, aiutoaggrappanti (posizionamento dell’armatura della platea) impermeabilizzazione di fondazione in falda con teli bentonitici, aiutoaggrappanti (posizionamento dell’armatura della platea) impermeabilizzazione di fondazione in falda con teli bentonitici, aiutoaggrappanti (passaggio ferri d’armatura tra pali e platea) 28 particolare sigillatura passaggi ferri d’armatura su telo bentonitico impermeabilizzazione di fondazione in falda con teli bentonitici, aiutoaggrappanti (teli posti in verticale, con casseratura frontale, in attesa del getto delle pareti di fondazione) 29 getto della parete di fondazione contro il telo bentonitico predisposto, fissato, in verticale impermeabilizzazione verticale a contatto con terreno compattato)di fondazione in falda con cartoni bentonitici schema costruttivo di un pannello in cartone bentonitico 30 F. IMPERMEABILIZZAZIONI CON MEMBRANE PREFABBRICATE SPECIALI AUTOADERENTI Il sistema si compone normalmente di due tipi differenti di membrane: La membrana utilizzata sotto platea e contro cassero di platea aderisce al supporto per reazione chimica innestata dal riscaldamento del Cls. in fase di maturazione. La membrana utilizzata in verticale e sovrapposta alla precedente, sul dado di fondazione, ha una autoadesiva che va a contatto con le pareti di fondazione Nelle riprese di getto devono essere inseriti dall’Impresa Generale i cordoli bentonitici e nei giunti di dilatazione strutturali devono essere inseriti, sempre dall’Impresa Generale dei Water-Stop particolari. Applicazioni usuali: fondazioni in falda fissa o ciclica Trattamenti antiumido per pareti verticali Metodologia applicativa: In totale aderenza Aspetti positivi: Il sistema funziona con la completa e continua adesione degli strati verticali ed orizzontali al Cls. Delle strutture di fondazione interne allo scavo. Tenendo conto che il Cls, non fessurato, se correttamente dosato e formulato e realizzato in alto spessore è praticamente impermeabile, anche un piccolo foro, presente sull’impermeabilizzazione esterna, quando è totalmente aderente, trattiene in modo puntuale, anche in presenza di pressione d’acqua, l’eventuale infiltrazione, impedendone la diffusione orizzontale e/o verticale, dell’acqua, tra lo strato impermeabile e la struttura di fondazione/controspinta. Aspetti negativi: È ovvio che se, per qualsiasi motivo viene a mancare la corretta adesione della membrana impermeabile al supporto di fondazione, anche un piccolo foro, presente sull’impermeabilizzazione esterna, può causare la diffusione orizzontale e/o verticale dell’acqua, tra lo strato impermeabile e la struttura di fondazione/controspinta, fuoriuscendo da piccole crepe della muratura o da riprese di getto. Oltretutto, visto che l’azione d’ingresso e diffusione dell’acqua agisce in modo “tangente” alla direzione d’incollaggio della membrana impermeabile, può talvolta operare una forza di “peeling”, staccando ulteriormente lo strato impermeabile dal Cls ed incrementando le infiltrazioni. I motivi che possono determinare la mancanza di reazione e di aderenza della membrana “pre-getto”, alla superficie della struttura di fondazione, possono essere schematicamente i seguenti: Scasseratura anticipata rispetto alla necessaria/corretta manutenzione del Cls. Getto effettuato in condizioni climatiche molto fredde (bisognerebbe aumentare molto i tempi di scasseratura o meglio aspettare condizioni di temperatura più favorevoli). Non corretta vibrazione del Cls. Presenza di nidi di ghiaia superficiali Adozione nel Cls. di additivi fluidificanti o antigelo non idonei. Presenza di acqua (meteorica o di falda), in scorrimento tra l’impermeabilizzazione ed il Cls. in fase di getto o maturazione. Ecc. I motivi che possono determinare la mancanza di aderenza della membrana autoadesiva da applicare sulle pareti di fondazione, possono essere schematicamente i seguenti: Supporto umido o con presenza di disarmanti Non corretta ed uniforme pressione della membrana autoadesiva sul supporto Mancata o parziale eliminazione della protezione della faccia autoadesiva Presenza di fessurazioni passanti Presenza di pioggia in corso d’opera Infiltrazione d’acqua tra la parete e la membrana impermeabile, in fase di posa o tra una ripresa e l’altra della posa in verticale Ecc. altri motivi che possono determinare la mancanza di funzionalità del sistema sono: Dimenticanza o non corretto inserimento dei cordoli bentonitici nelle riprese di getto o dei Water-Stop nei giunti di dilatazione Realizzazione parte dall’Impresa Generale di forature successive alla posa degli strati impermeabili ecc. 31 Documenti di riferimento per la verifica della conformità solo indicazioni riportati sui manuali e schede tecniche dei Produttori Osservazioni riguardanti l’assicurabilità dei sistemi impermeabili con teli o cartoni bentonitici Il sistema impermeabile, necessita di un attenta progettazione di tutti i particolari esecutivi e di una particolare attenzione riguardo l’operato dell’Impresa generale, che nella stragrande maggioranza dei casi è la vera responsabile dei problemi d’infiltrazione (forature non previste, dimenticanze nell’inserimento dei cordoli bentonitici, ecc.). posizionamento dei nastri adesivi su sormonte della membrana getto della platea impermeabilizzazione di fondazione in falda con posizionamento di membrana autoaderente 32 impermeabilizzazione di fondazione in falda con posizionamento di membrana autoaderente (adesione chimica) impermeabilizzazione di fondazione in falda con posizionamento di membrana autoaderente (risvolto della membrana in aderenza sullo spessore di platea) problematiche di aderenza tra membrana su spessore di platea e membrana autoadesiva posizionata su parete di fondazione 33 G. IMPERMEABILIZZAZIONE CON CLS. PARTICOLARMENTE DOSATI E CONTROLLATI (SOLO FONDAZIONI IN FALDA) Descrizione sintetica del sistema I sistemi di impermeabilizzazione delle strutture interrate con l'adozione di "calcestruzzo impermeabile", correttamente progettato nelle sue riprese di costruzione, giunzione, partizione strutturali e campitura di fessurazione programmata, in sostituzione ai tradizionali metodi esterni: membrane sintetiche e bentonitiche si definiscono "vasca bianca" o "vasca in calcestruzzo impermeabile" proprio perché privi di qualsiasi trattamento ulteriore sulla matrice in calcestruzzo strutturale. Il sistema necessita di un Cls. particolarmente e correttamente formulato e dosato unitamente alla progettazione dei particolari costruttivi di riferimento: giunti di costruzione-ripresa di getto, giunti "break" di fessurazione programmata, giunti strutturali e di adeguamento antisismico, elementi passanti il getto strutturale, distanzialitiranti dei casseri, ecc. Tutto quindi è affidato ad un controllo attento in corso d’opera da parte dell’Impresa Generale, dei suoi Operatori, che devono seguire, “senza fantasie e/o arrangiamenti” tutte le prescrizioni progettuali. La mancanza di attenzione può compromettere, secondo i casi e la gravità, parzialmente o definitivamente la funzionalità del sistema. Applicazioni usuali: fondazioni in falda fissa o ciclica impermeabilizzazione a “vasca bianca” con particolare dosaggio Cls. e inserimento compartimentazione, chiusura preventiva fessurazioni ed interventi successivi d’ignezione chiusura e sigillatura dei passaggi deidistanziatori di casseratura (in corso d’opera) 34 di elementi chiusura e sigillatura dei passaggi deidistanziatori di casseratura (completati) inserimento verticale nelle riprese di getto di cordolo bentonitico inserimento orizzontale nelle riprese di getto di cordolo bentonitico 35 elemento di compartimentazione posizionato nei getti della struttura verticale compartimentazione (fessurazione programmata) posizionata nei getti della platea 36 elemento di compartimentazione dove si nota il canalino di distribuzione di eventuali ignezioni di resina per bloccare infiltrazioni predisposizione di punti d’ignezione in corrispondenza di elementi passanti o annegati in platea predisposizione di punti d’ignezione in corrispondenza di elementi passanti o annegati in platea predisposizione di punti d’ignezione in corrispondenza di elementi passanti o annegati in platea 37 predisposizione di punti d’ignezione in corrispondenza di elementi passanti o annegati in platea tubicini d’ignezione fuoriuscenti dalla platea ingnezione di resina in caso d’infiltrazione 38 H. IMPERMEABILIZZAZIONE CON SOLUZIONE DI SILICATI AD IMPREGNAZIONE Descrizione sintetica del sistema Il sistema, si basa sull’impermeabilizzazione, mediante impregnazione dello spessore superiore dei solai monolitici in Cs. armato. Il prodotto è costituito da una soluzione di silicati modificati biochimicamente, che penetra nel calcestruzzo e reagisce con la calce libera e l’acqua, formando un gel di idrati di silicati di calcio non solubile. Questo gel, bloccando i pori e le microfessurazioni, impedisce l’ingresso di acqua e di contaminanti (quali per es. gli ioni cloro) lasciando comunque traspirare il calcestruzzo. La barriera gelatinosa è infatti all’interno del calcestruzzo e la sua profondità di penetrazione può arrivare fino a 20 mm nei calcestruzzi più porosi. Il gel di silicato di calcio è sempre attivo ed pronto ad auto-rigenerarsi per poter sigillare anche future microfessurazioni. Per queste caratteristiche, viene utilizzato per applicazioni su: parcheggi, tetti piani, ponti, viadotti, autostrade, piscine, serbatoi d'acqua potabile, vasche e facciate in calcestruzzo. Sicuramente il vantaggio più interessante è che il trattamento non è soggetto a rischi di foratura o lacerazione ed aumenta la resistenza agli agenti chimici dalla superficie del Cls. Applicazioni usuali: grandi superfici di solai monolitici in Cls. armato (Viadotti, parcheggi, ecc.) Metodologia applicativa: spruzzo a bassa pressione sia in modalità manuale che motorizzata del liquido, seguita da un ciclo di 3 bagnature con acqua impermeabilizzazione mediante spruzzo ed impregnazione del supporto cementizio con soluzione di silicati di calcio penetrazione della soluzione di silicati nel primo spessore di soletta in C.A. superficie del Cls. prima del trattamento superficie del Cls. dopo il trattamento 39 esempio d’intervento su solaio parcheggio esempio d’intervento su viadotto esempio d’intervento su vasca piscina esempio d’intervento su vasca piscina (dopo il completamento) 40