Clicca qui Rubin DM e coll 1p.4 - Centro per la Salute del Bambino

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Rubin D.M, Downes K.J, O’Reilly A.L.R. et al. Impact of Kinship Care on Behavioural
Well-being for Children in Out-of-Home Care. Arch Pediatr Adolesc Med.
2008;162:550-556
Obiettivo
Negli Stati Uniti, negli ultimi anni, è prevalsa la politica di affidamento dei bambini in contesto intrafamiliare nonostante dati conflittuali sui benefici rispetto
all’affidamento extra familiare.
L’obiettivo dello studio è di valutare l’influenza sui problemi comportamentali
dopo 18 e 36 mesi dell’affidamento a parenti dei bambini tolti dalla cura dei genitori, nei confronti di bambini affidati a estranei.
Setting
National Survey of Child an d Adolescent Well Being. Si tratta di uno studio di
sorveglianza condotto su bambini maltrattati seguiti da servizi di protezione.
Disegno
Studio di coorte prospettico.
Campione in
studio
Sono stati inclusi 1309 bambini che vivevano in casa al momento dell’inizio dell’indagine per maltrattamento e che sono stati allontanati nel periodo compreso
tra l’inizio dell’indagine e il momento dell’arruolamento. Si tratta di bambini di
ogni età: da meno di 2 anni a più di 10. Le motivazioni per cui sono stati tolti ai
genitori erano per la gran parte abbandono/trascuratezza. Seguivano maltrattamento, abuso sessuale. Lo studio è durato 15 mesi (dall’ottobre 1999 al dicembre
2000).
Intervento
Sono state condotte interviste al momento dell’inclusione nello studio, a 18 e 36
mesi dopo l’arruolamento, ai bambini, a coloro che li avevano in carico, ai genitori, agli assistenti sociali, agli insegnanti .
I principali fattori di esposizione analizzati erano:
1) luogo della sistemazione (diviso in 3 categorie):
1.1.familiare precoce: entro un mese
1.2.familiare tardivo: dopo un mese
1.3extrafamiliare
2) stabilità della sistemazione
3) condizione di riunificazione
Outcomes misurati
Veniva misurato il benessere del bambino misurato tramite la Child Behavior
Checklist ai tempi indicati sopra. I punteggi ottenuti dalle interviste venivano
normalizzati per età per identificare tre categorie:
1- normale
2- borderline
3- patologico
I risultati sono stati analizzati con un modello di regressione logistica per ridurre
l’influenza di confondenti di base quali lo stato socio economico, patologie psichiatriche etc.
Follow up
Principali
risultati
Vedi sopra
Dei 1309 bambini inclusi circa il 50% era stato affidato a parenti e 50% a estranei. I bambini affidati a parenti si sono rivelati a minor rischio di instabilità: in
sostanza rischiavano di meno di cambiare gli affidatari.
A 36 mesi i bambini con problemi comportamentali cioè quelli che dai test venivano classificati come borderline o patologici rispetto al tipo di affidamento risultavano essere:
• il 32% dei bambini affidati precocemente a parenti,
• il 39% dei bambini affidati tardivamente a parenti,
• il 46 dei bambini affidati in ambiente extrafamiliare.
Sempre a 36 mesi problemi comportamentali rispetto alla stabilità cioè al rischio del cambiamento di sistemazione risultavano essere:
• il 32% dei bambini con stabilità del contesto affidamento
• il 49% dei bambini con instabilità del contesto di affidamento
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Conclusioni
degli autori
I bambini affidati a parenti avevano minor rischio di presentare problemi comportamentali dopo 3 anni dall’allontanamento dai genitori. Questo risultato suggerisce di aumentare gli sforzi per cercare di identificare ambienti intrafamiliari
idonei nel caso di allentamento dai genitori.
Secondo gli autori i risultati vanno interpretati con cautela per i seguenti motivi:
a) Lo studio non fornisce indicazioni sui parenti quindi è difficile capire se i
bambini affidati ad ambiente extrafamiliare avessero anche la pur minima possibilità di avere una alternativa. Il risultato secondario, quello
sulla stabilità incoraggia a mettere in atto provvedimenti che facilitino
la stabilità del provvedimento di affidamento, anche nel caso dei bambini istituzionalizzati.
b) E’ possibile che i parenti affidatari riportino meno le problematiche comportamentali rispetto agli insegnanti e degli affidatari esterni.
c) I risultati di questo studio, come è ovvio, non sono derivati da uno studio
randomizzato per cui fattori confondenti potenziali potrebbero influire
sul risultato finale.
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