Rosolina Mare – “dalla foce dell`Adige a Porto Caleri” camminata in

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Rosolina Mare – “dalla foce dell`Adige a Porto Caleri” camminata in
Rosolina Mare – “dalla foce dell’Adige a Porto Caleri”
camminata in riva al mare tra le dune di sabbia, le valli di pesca e il giardino botanico
Questa escursione-camminata della nostra Associazione, ha lo scopo di
condividere tutti assieme, walkers e istruttori delle varie sedi, le bellezze di una zona litoranea selvaggia che è
parte importante del nostro territorio e della nostra regione
essere un momento di approfondimento personale della propria tecnica di camminata, coordinazione e movimento
avere la possibilità di verificare come migliorarle su un percorso con fondo sabbioso.
PROGRAMMA
ritrovo Mestre :
ore 07:30
parcheggio davanti Decathlon Mestre (organizzazione auto e partenza ore 7:40)
ritrovo Mirano :
ore 07:30
parcheggio di Via Pestrino (organizzazione auto e partenza ore 7:40)
ritrovo Rosolina Mare per COLAZIONE tutti assieme :
ore 9.00 Bar Pit Stop, viale dei Pini 9
partenza camminata : ore 09:30 Rosolina Mare – Piazzale Europa
visita guidata :
ore 10:30 Giardino Botanico di Porto Caleri
fine camminata :
ore 13:30 circa
Come Arrivare e dove parcheggiare
da Mestre/Mira si percorre la SS309 “Romea” in direzione Chioggia; dopo aver passato Chioggia si prosegue e superato
il fiume Adige, si prende l'uscita di Rosolina Mare (via Rosolina Mare / SP65); alla rotonda, proseguire dritto su Viale dei
Pini.
Quota di partecipazione : 12 Euro con ingresso e visita guidata al Giardino Botanico
E’ previsto il pranzo al sacco in spiaggia e si porta ciò che si desidera per condividerlo tutti insieme
qualora il tempo non fosse favorevole, si deciderà sul posto il dopo la camminata
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Informazioni e suggerimenti per la camminata
Il percorso si snoda per circa 14 km totali sulla spiaggia di Rosolina Mare, all’interno del Giardino Botanico di Porto
Caleri nel Parco Delta del Po e rientro attraverso la pineta;
- grado di difficoltà : facile
- tempo di percorrenza : stimato di 3,5 ore circa (compresa visita guidata)
- è consigliato avere al seguito:
scarpe da trekking o da ginnastica con suola corrugata (si cammina prevalentemente su spiaggia e pineta);
bevande (acqua) e/o snack;
binocoli per ammirare il paesaggio e apparecchio fotografico
- è buona norma fermarsi ad osservare gli animali e le piante senza disturbarli nel loro ambiente;
- dopo gli esercizi di defaticamento, si rientra .
Descrizione del percorso
Il percorso inizia sull’arenile all’altezza di
piazzale Europa, nel centro di Rosolina
Mare, verso est.
Si cammina percorrendo la lingua di
sabbia, caratterizzata da dune naturali,
Le dune sono corpi sabbiosi di origine
eolica che si formano per azione del vento
a contatto con il terreno. La loro forma,
altezza e estensione dipendono dalla
direzione del vento, dal rifornimento di
sabbia e dalla vegetazione. Esse hanno
anche un diverso colore (“bianche” e
“grigie”)
che
sta
ad
indicare,
rispettivamente, la scarsità o la presenza
di vegetazione e quindi di sostanza organica.
Alla fine della spiaggia si giunge a Porto
Caleri (antica foce del Po). Nella parte
ovest del porticciolo sorgeva un piccolo
insediamento di pescatori; esso era
attorno all’oratorio di San Leonardo
eretto nel 1734 e distrutto per vetustà
alcune decine di anni fa.
Da qui, attraverso una serie di passerelle, si entra nel giardino botanico
dove si avrà la possibilità di accedere con una guida dedicata che illustrerà
le particolari caratteristiche di questa parte del Parco del Delta del Po.
Il Giardino Botanico Litoraneo si configura, nel panorama nazionale ed
internazionale, come un sito unico, specialmente sotto il profilo botanico.
Infatti, preservando numerose specie vegetali, esso ha un importante ruolo
sia nella conservazione della biodiversità (degli habitat e delle diverse
specie) sia nell’educazione e nell’informazione del cittadino rispetto a
questi ambienti.
Al termine della visita si continuerà la camminata attraverso la folta pineta.
Le pinete avevano la funzione di proteggere dai venti freddi
(particolarmente la “bora”) le colture agricole retrostanti, e di assicurare il
consolidamento dei cordoni dunali litoranei.
I pini, in particolare il pino marittimo, vennero preferiti in quanto, rispetto ad
altre specie, dimostravano maggior resistenza all’opera dei venti e al
terreno scarso di elementi nutritivi. Le pinete di pino marittimo e pino
domestico, in quanto fitocenosi pioniere, appena hanno creato adeguate
condizioni di microclima e di suolo, tendono a essere sostituite dalle specie indigene, sia arboree che arbustive.
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Rosolina mare
Dal punto di vista dell’organizzazione turistica
Rosolina Mare ha cominciato a configurarsi
all’inizio degli anni ’60; una scommessa
giocata e vinta da alcuni, convinti della bontà
dell’iniziativa, contro lo scetticismo di molti;
ormai da molti anni infatti Rosolina Mare è una
meta
ambita
del
turismo
balneare
internazionale.
Le ragioni del successo sono l’ampiezza delle
spiagge,
la varietà dell’attrezzatura,
l’eccezionalità dell’ambiente del Delta del Po.
La spiaggia è infatti un'immensa distesa di
sabbia finissima e dorata, con una profondità
media di oltre 100m ed una estensione di circa 8,5km, straordinariamente pulita (premiata nel 2008 con Delfino Blu da
parte di ARPAV e con 2 vele da parte di Legambiente e Touring club su Guida Blu).
Rosolina Mare è considerata la perla del Parco del Delta del Po, circondata dall'acqua delle valli e del mare Adriatico, in
gran parte coperta da una fitta e rigogliosa pineta.
Questa lingua di litorale adriatico è lambita verso sud da boschi con salici, pioppi, ontani e bellissime zone di canneti
popolate da diverse specie avicole fra le quali spiccano i falchi di palude, le albanelle e le poiane.
Qui parte il magnifico percorso di via delle Valli che si snoda nel cuore della zona umida di Rosolina toccando ben 8 valli
(Spolverina, Segà, Capitania, Veniera, Sagreda, ecc.), con scorci paesaggistici di rara bellezza.
Il paesaggio testimonia il lavoro dell'uomo
(di generazioni) che ha sottomesso
l'ambiente lagunare per realizzare
specchi d'acqua, caratteristici di questo
particolarissimo paesaggio, da adibire
all'allevamento
di
pesce
pregiato:
anguille, orate e branzini. Anche gli edifici
che si incontrano sono particolari: alcuni
risalgono al '700, quando i nobili
veneziani avevano i loro territori di caccia
in Polesine.
Tra le valli si possono intravvedere
ancora i resti della chiesetta di Moceniga
del XVIII secolo, da questo punto in
avanti l’itinerario costeggia sulla destra la
“Bocchetta” corrispondente alla parte
terminale di un antico ramo del Po, attivo
sino agli inizi del 1600.
Il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri
Il Giardino, realizzato dalla Regione del Veneto,
ha lo scopo di conservare un ambiente naturale
unico ed irrepetibile di enorme interesse
scientifico.
Camminando lungo i sentieri, il visitatore – sia
esso uno studioso o un turista – ha la possibilità
di conoscere, con l’ausilio di una guida, la flora e
la vegetazione tipiche dell’ambiente litoraneomarino.
Nel Giardino non è stato effettuato alcun
intervento di modifica strutturale dell’habitat
esistente; si è cercato anzi di valorizzare, dopo i
necessari studi condotti in collaborazione con il
Dipartimento
di
Biologia
orto
Botanico
dell’Università di Padova, le specie spontanee
della zona.
A ridosso del mare la tipica vegetazione delle sabbie sciolte è formata da specie pioniere molto adattabili quali il
ravastrello (Cakile marittima), la lappola (Xanthium italicum) e la calcatreppola (Eryngium maritimum).
Sulle prime dune, installabili, la flora comincia ad arricchirsi di elementi come lo zigolo (Cyperus kalli), la gramigna delle
spiagge (Agropyron junceum) ed il vilucchio marittimo ( Calystegia soldanella).
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Sulla sommità di queste dune
dominano i folti cespi di sparto
pungente (Ammophila littoralis) che,
costituendo una barriera al vento
determinano quindi allo sviluppo
delle dune stesse. Nella fascia di
retroduna si possono osservare
fisionomie diverse di vegetazione a
seconda del grado di stabilizzazione
raggiunto nella dinamica dello
sviluppo delle dune e si trovano così
piante come il paleo (Vulpia
membranacea) o la vedovina delle
spiagge (Scabiosa argentea).
Nelle zone più arretrate si instaura la
vegetazione arbustiva a ginepro
(Juniperus communis) e ilatro
(Phillyrea sp.) che prelude a una boscaglia tipo “macchia mediterranea”.
Laddove la falda freatica emerge, nelle depressioni infradunali, la vegetazione si arricchisce di specie igrofile tra cui le
lische (Typha sp.), il falasco (Cladium mariscus) e la cannuccia (Phragmites australis).
La pineta retrostante, composta di pino marittimo e domestico (Pinus pinaster e Pinus pinea), è il risultato di
rimboschimenti eseguiti negli anni ’50 e si è spontaneamente arricchita nel sottobosco di elementi rari quali orchidee del
genere Cephalantera, Ophrys e Orchis e dalla presenza del leccio (Quercus ilex), testimone della spontanea tendenza
alla formazione di un bosco di tipo mediterraneo.
Nella fascia ad ovest si può osservare un’area ricca di olmo (Ulmus minor), indice di un ambiente naturale favorevole alla
formazione di un bosco di tipo planiziale.
E’ stato realizzato anche un percorso attrezzato attraverso gli ambienti salmastri prossimi alla Laguna di Caleri.
L’itinerario prevede un primo tratto con l’attraversamento di un ambiente prospiciente le barene, caratteristici isolotti
tabulari della laguna, di natura argillosa e ricoperti da una fitta vegetazione alofila formata da piante perenni resistenti
alla forte salinità del terreno (Arthrocnemum fruticosum, Halimione portulacoides, Limonium serotinum, Aster tripolium,
Artemisia coerulescens, Puccinellia palustris, ecc.).
Il sentiero si snoda sulla barena, e mediante passerelle è possibile attraversare agevolmente i canaletti, sul fondo dei
quali, se l’acqua non è torbida, si può osservare fauna bentonica (granchi, novellame, ecc.), flora sommersa (Zostera
noltii) e alghe (Ulva, Enteromorpha, ecc.)
Sul margine delle barene, o in prossimità dei terreni della “salina” si sviluppa una vegetazione alofila stagionale formata
da Salicornia Veneta, Suaeda maritima e Salsola soda.
In alcuni tratti si evidenziano anche delle zone di margine stabilizzato da Spartina maritima.
Nelle ore più propizie, alba o tramonto, è possibile effettuare interessanti osservazioni dell’avifauna valliva utilizzando un
osservatorio faunistico costruito a questo scopo (garzette, aironi, sterne, gabbiani, anatre, falco di palude, ecc.).
Dopo aver attraversato la barena il sentiero “alofilo” si conclude percorrendo i terreni dunosi verso sud-est; qui la
vegetazione alofila rimescola a quella più propria delle dune, i suoli sono meno salati e più sciolti e si ha un discreto
sviluppo di Juncus maritimus, Inula crithmoides e altre specie tipiche.
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