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ISSN - 2038-6958 - RELAZIONE DI STUDIO – 05/2010
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA
Centro di Ricerche Economiche e Giuridiche – Le chiese evangeliche in Brasile
“Le chiese evangeliche in Brasile”
Il caso della IURD - Igreja Universal do Reino de Deus
Francesca FLORIMBII - Francesco G. LEONE*
ABSTRACT
Scopo di questo progetto è far luce sul fenomeno delle chiese evangeliche in Brasile.
Un paese che, a livello mondiale, fino a non molto tempo fa manteneva il titolo di
paese cattolico per eccellenza e che oggi, invece, a partire soprattutto dall‘ultimo
ventennio, vede la propria religione dominante perdere vigore a favore di un
movimento che trova sempre più seguaci: quello evangelico, appunto.
Il progetto ha preso avvio in Italia. Prima ancora del viaggio d‘istruzione a Rio de
Janeiro, infatti, abbiamo sviluppato un‘attenta e proficua ricerca bibliografica che ci
ha indirizzati verso quello che è apparso, ai nostri occhi, un mare magnum di idee,
filosofie, culture su cui indagare non appena sul posto. L‘analisi si è basata su testi,
video, interviste. Abbiamo focalizzato l‘attenzione sulla IURD, Chiesa evangelica
più forte in territorio brasiliano, cercando di comprenderne le dinamiche, la struttura
organizzativa, il metodo. Cercando di confrontarla con le altre entità evangeliche
esistenti, sottolineando ogni tipo di differenza, a partire, senz‘altro, da tutto ciò che
ne caratterizzava il culto.
Arrivati a Rio abbiamo cominciato a verificare le nostre idee e posizioni. Attraverso
un lavoro ben organizzato, abbiamo preso parte ai riti, abbiamo lasciato che i fedeli
di ogni Chiesa ci accogliessero e considerassero alla loro stregua, così da poter
sfruttare fino in fondo la nostra presenza in quei luoghi. Ci hanno accolti
nell‘IGREJA UNIVERSAL DEL REINO DE DEUS (METRO SAENS PENA),
durante un esorcismo collettivo; nella Chiesa dell‘ASSEMBLEA DI DIO (Rua
Amaral 90 – Andarai) durante una lettura biblica e una funzione pentecostale; nella
PARÓQUIA NOSSA SENHORA DO PERPÉTUO SOCORRO, durante una messa
cattolica; nella CATEDRAL DE SAO SEBASTIAO, durante un culto cattolico
carismatico.
Ai culti abbiamo legato anche interessanti interviste, tra cui quella ad una suora
cattolica, Suor Maria de Fatima do Nascimento, Serva di Maria Riparatrice (della
fondazione benefica AMAR) e quella alla prof.ssa Cecilia Loreto Mariz, sociologa
UERJ- Università Statale di Rio di Janeiro; interviste illuminanti dal punto di vista
socio-atropologico.
Abbiamo proceduto, poi, con l‘analizzare la struttura organizzativa e legislativa che
supporta le chiese evangeliche; un taglio giuridico alla nostra ricerca, per il quale è
stato utile il confronto tenutosi presso l‘Ordine degli Avvocati di Rio de Janeiro.
Lavoriamo, oggi, alla stesura della nostra tesina, dalla quale riteniamo verranno alla
luce spunti interessanti da ampliare, chiaramente, in successive ricerche.
KEYWORD: IURD – Pentecostali – Igreja Universal – Macedo – Decima –
Evangelici – Diritto Brasiliano – Rio di Janeiro – Immunità fiscale – Regime
Giuridico – Discesa dello Spito Santo – Carismatici.
*Francesca FLORIMBII: Laureata cum laude in Lettere Moderne. Dottorata in Italianistica – Università degli Studi di Roma ―Tor
Vergata‖ e in Etudes Italiennes a Paris VIII con menzione Très onorable. Attualmente è Professore a Contratto presso
l'Università di Trieste per l'insegnamento di Filologia della Letteratura Italiana. E-mail: [email protected]
*Francesco G. LEONE: Laureato in Giurisprudenza - Università di Roma ―Tor Vergata‖. Master di II Livello in Diritto
Commerciale Internazionale - Università di Roma ―La Sapienza‖. Licenciado en Derecho e abogado del Ilustre Colegio de
Abogados de Madrid. Collabora con il Centro di Ricerche Economiche e Giuridiche (CREG) dell‘Università di Roma ―Tor
Vergata‖. Email: [email protected]
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CAPITOLO PRIMO
Il quadro storico e religioso1
1
Per tutta la parte introduttiva si fa prevalente riferimento al vol. a cura di Massimo Introvigne e
Pierluigi Zocatelli, Le Religioni in Italia, CESNUR, Editrice Elledici, Torino, 2006 e al materiale
ordinato nel sito web: http://www.cesnur.org/.
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1.1. IL PROTESTANTESIMO PENTECOSTALE
Il pentecostalismo rappresenta forse il più grande movimento di risveglio
religioso in ambito cristiano. La sua origine è fatta risalire ai primi anni del
Novecento negli Stati Uniti d‘America, ma molteplici sono le radici remote sulla
base delle quali il movimento si costituisce, prende forma e si impone come modello
religioso alternativo al cattolicesimo. Innanzitutto, senza alcun dubbio, bisogna
risalire al tema del battesimo dello Spirito Santo proposto dal movimento holiness,
e a quelli delle guarigioni, delle profezie, dell‘estasi, come segni, altri, della presenza
dello Spirito Santo. Ugualmente, è necessario fare i conti da un lato con la teoria del
premillenarismo, secondo la quale Gesù Cristo verrà presto sulla terra, in mezzo a
catastrofi apocalittiche, per dare l‘avvio a un nuovo regno, di mille anni, precedente
al Giudizio Universale; dall‘altro con la religiosità afro-americana, i suoi culti, le sue
predicazioni, i suoi canti, le sue danze e la sua oralità.
Tutto ciò è chiaramente il fondamento del movimento pentecostale, che rivede,
riesamina, fa proprie, ciascuna di queste componenti più antiche e le rimodella
fondendole con quanto è invece una sua caratteristica individuale e innovativa:
l‘antidenominazionalismo. Si tratta della consapevolezza, all‘interno del movimento
protestante, della necessità di evitare nuove denominazioni, che possano in qualche
modo risultare vincolanti, a favore, al contrario, di raggruppamenti più liberi e meno
strutturati. Questo certamente non elimina la presenza di organizzazioni ben definite
all'interno del movimento, che vanno via via formandosi e rafforzandosi nel corso
degli anni, ma, da un lato, fa sì che ciascun membro si senta protagonista autonomo e
riconosciuto nella propria individualità, quindi rispettato e, dall‘altro, che proliferino
gruppi evangelici e, conseguentemente, sempre nuove chiese.
Ulteriore premessa al pentecostalismo, ma non ultima, è l‘interesse per la
glossolalia2, fenomeno ampiamente noto, nonché certificato negli Atti degli
Apostoli, nella lettera ai Romani e nella prima lettera ai Corinzi. Da tenere ben
distinta dalla xenoglossia, che consiste nell‘esprimersi in una delle lingue umane
esistenti, sebbene non la si conosca, la glossolalia altro non è che un esprimersi
attraverso parole e suoni che, messi assieme, non corrispondono ad una lingua
codificata. In entrambi i casi si tratta di esperienze mistiche che però non devono
essere confuse.
1.2. LE CHIESE PENTECOSTALI NELL’AMERICA LATINA
I grandi numeri del pentecostalismo si spiegano in particolare con il successo
delle missioni nordamericane in Africa, Asia e America Latina. Ciò nonostante sarà
bene precisare che ogni qualvolta si legge di cattolici latino-americani, migliaia al
giorno (più o meno praticanti), che passano a un nuovo movimento religioso non si
tratta in maggioranza di latino-americani che, affascinati dall‘american way of life (o
comprati a suon di dollari), aderiscono a una denominazione statunitense. Certo,
denominazioni come le Assemblee di Dio – che, come abbiamo in parte già
2
Si rimanda più avanti, al terzo capitolo, Testimonianze indirette, per ulteriori curiosità relative al
fenomeno della glossolalia.
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accennato, concedono una notevole autonomia alle organizzazioni nazionali che si
―federano‖ con la comunità-madre statunitense – hanno ottenuto risultati missionari
molto significativi in America Latina. Ma non è lontano il giorno – e in paesi come il
Brasile è già venuto – in cui la maggioranza dei pentecostali latino-americani non
apparterranno a denominazioni che hanno la loro sede negli Stati Uniti ma a gruppi
―indigeni‖, spesso fondati da pastori che vogliono precisamente affermare le
caratteristiche nazionali di un pentecostalismo autoctono e che rifiutano qualunque
subordinazione o direzione dagli Stati Uniti.
Il mito di un protestantesimo che cresce in America Latina esclusivamente grazie ai
dollari statunitensi è entrato in crisi proprio di fronte ai successi di un vigoroso
pentecostalismo indipendente. Gli stessi osservatori legati alla teologia della
liberazione che avevano denunciato una cospirazione politica degli Stati Uniti dietro
l‘―invasione delle sette‖ (un‘espressione che spesso identifica l‘avanzata
pentecostale) oggi propongono qualche distinzione. Nel 1993 José Miguez Bonino
distingueva tra il ―protestantesimo latino-americano tradizionale, ombra di una fede
straniera‖, e il ―pentecostalismo latino-americano‖ che sarebbe un protestantesimo
nuovo, ―un‘autentica espressione dello stesso ethos del contesto e della cultura
latino-americana‖. Secondo Miguez Bonino, ―gli studiosi seri oggi non sottolineano
più l‟importanza di un‟assistenza dall‟estero né parlano di una „invasione straniera‟
con riferimento al pentecostalismo latino-americano‖3.
In America Latina tradizionalmente gli specialisti distinguono tre forme di
pentecostalismo: uno legato alle denominazioni statunitensi; uno autoctono, che
conserva le dottrine e lo stile di Chiese degli Stati Uniti da cui però si è reso
autonomo sotto il profilo organizzativo; e uno interamente locale, nato sulla base di
esperienze carismatiche dei fondatori o di rivelazioni private, talora con
caratteristiche teologiche peculiari che avvicinano alcuni gruppi (pure sorti in
ambiente inequivocabilmente pentecostale) ai movimenti profetici e messianici di
origine cristiana. Fra i movimenti del terzo tipo i più rilevanti – oggi con uno
sviluppo internazionale anche al di fuori dei paesi e perfino del continente di origine
– sono Mita, fondato nel 1940 a Portorico da Juanita Garcia Peraza (1897-1970), La
Luz del Mundo messicana e la Congregazione Cristiana Popolo di Dio paraguayana,
presenti anche in Italia. Un altro esempio spettacolare di pentecostalismo autoctono
latino-americano con caratteristiche peculiari è la Chiesa Universale del Regno di
Dio brasiliana.
Proprio quest‘ultimo esempio conferma come la tripartizione classica dei movimenti
pentecostali latino-americani non deve essere intesa in modo rigido: la Chiesa
Universale presenta elementi sia del secondo che del terzo tipo. Quanto al primo,
anche all‘interno dei gruppi che fanno riferimento a denominazioni statunitensi
l‘autonomia delle comunità nazionali e perfino delle congregazioni locali è
vigorosamente sottolineata; il legame con la denominazione-madre negli Stati Uniti
si riduce spesso alla presenza di un numero estremamente ridotto di missionari, e a
contatti poco più che occasionali. La ―latinizzazione‖ del pentecostalismo
3
Intervista registrata a Buenos Aires nel Gennaio 1993, cit. in Douglas Petersen, The Formation of
Popular, National, Autonomous Pentecostal Churches in Central America, Pneuma: The Journal of
the Society for Pentecostal Studies, vol. 16, n. 1, primavera 1994, pp. 23-48 [p. 29].
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nell‘America Latina sembra così in realtà in fase avanzata in tutti e tre i segmenti che
lo compongono. Fenomeni di inculturazione dello stesso tipo si verificano in Africa,
in Asia e in alcuni paesi europei, senza tuttavia che in queste aree il pentecostalismo
autoctono abbia per il momento prodotto fenomeni di proporzioni simili a quelli
latino-americani4.
1.2.1. LA
IGREJA PENTECOSTAL
“DEUS
É
AMOR” : CHIESA
PENTECOSTALE
“DIO
È
AMORE” ( http://ipda.org.br/)
Fra le grandi Chiese pentecostali brasiliane che nascono direttamente o
indirettamente dal risveglio originariamente promosso da missionari italo-americani
c‘è O Brasil Para Cristo, che conta circa due milioni di membri. I successivi
missionari si sono spesso resi indipendenti, creando nuove denominazioni: uno
sviluppo che O Brasil Para Cristo considera una ―moltiplicazione‖ positiva e non
una forma di insuccesso. Un cammino di questo genere porta alla fondazione, nel
1962, della Igreja Pentecostal ―Deus é Amor‖ da parte di David Martins de Miranda 5,
missionario della Chiesa O Brasil Para Cristo. Miranda – che guida tuttora la nuova
denominazione – attribuisce la decisione di fondarla a una visione in cui Dio gli si
manifesta e gli rivela il nome della nuova Chiesa: ―Deus é Amor‖. La predicazione
ha successo, e attualmente la Chiesa – nota per i suoi raduni di massa negli stadi di
calcio brasiliani – conta più di 8000 congregazioni locali in 136 paesi. Una missione
italiana a Ercolano era iniziata nel 1998, ma la sede non è oggi più presente.
Missionari brasiliani visitano ancora periodicamente l‘Italia e sono alla ricerca di un
nuovo luogo dove fondare una Chiesa, probabilmente sempre nell‘hinterland
napoletano.
1.2.2. LA CHIESA MINISTERO SABAOTH (www.ministerosabaoth.org)
Roselen Boerner Faccio, di origine brasiliana, ha, giovanissima,
un‘esperienza spirituale intima con Gesù Cristo che cambia la sua vita e quella della
sua famiglia. Da tale esperienza nasce un forte slancio verso la predicazione,
dapprima rivolta a giovani e poi a platee sempre più eterogenee e numerose. A
diciannove anni, in seguito a un viaggio in Italia, inizia a svolgere il suo ministero.
Più tardi, durante uno dei suoi soggiorni in Brasile, viene ordinata pastore e, a
4
Sull‘America Latina cfr. Manuel J. Gaxiola-Gaxiola, Latin American Pentecostalism: A Mosaic
within a Mosaic, Pneuma: The Journal of the Society for Pentecostal Studies, vol. 13, n. 2, primavera
1991, pp. 107-129; per un quadro generale cfr. David Stoll, Is Latin America Turning Protestant? The
Politics of Evangelical Growth, University of California Press, Berkeley-Los Angeles-Londra 1990;
David Martin, Tongues of Fire. The Explosion of Protestantism in Latin America, Basil Blackwell,
Oxford 1990; Erik Camayd-Freixas, The Cult of the Goddess Mita on the Eve of a New Millennium: A
Socio-Anthropological Look at a Caribbean Urban Religion, Latin American Issues, 13/1 (1997); R.
Andrew Chesnut, Born Again in Brazil. The Pentecostal Boom and the Pathogens of Poverty, Rutgers
University Press, New Brunswick (New Jersey)-Londra 1997; Idem, Competitive Spirits. Latin
America‟s New Religious Economy, Oxford University Press, New York-Oxford 2003.
5
David Martins Miranda, Missionário David Miranda, Igreja ―Deus é Amor‖, San Paolo (Brasile) s.d.
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Milano, fonda nel 1994 il Ministero Sabaoth (―Javeh Sabaoth‖, 1 Sam 4,4): chiamata
da Dio, sa di dover formare ―guerrieri per la battaglia spirituale‖ per il ―Dio degli
eserciti‖. Dalla fondazione, la Chiesa si sviluppa grazie alle molteplici iniziative di
evangelizzazione, pensate al fine di conquistare la nazione italiana per Gesù Cristo.
La Chiesa Evangelica Internazionale Ministero Sabaoth conta oltre 200 membri e
aderisce alla Chiesa Evangelica Internazionale e Associazione Missionaria
(C.E.I.A.M.)6.
1.2.3. LA CHIESA EVANGELICA RAVVIVAMENTO DELLA FEDE
(http://www.avivamentodafe.com.br/mundo3/italia.htm)
Al ricco panorama del pentecostalismo brasiliano si è aggiunta nel 1988 la
Igreja Evangelica Avívamento da Fé (Chiesa Evangelica Ravvivamento della Fede),
fondata dal pastore Dejair Batista Silvério, che ha oggi la sua sede principale presso
un tempio capace di accogliere circa tremila persone, nello Stato di San Paolo.
Al fondatore fanno capo oltre un centinaio di comunità in Brasile e altre in
Argentina, Paraguay, Perù, Stati Uniti, Giappone, Spagna, Portogallo e Svizzera. In
Italia vi è per ora una sola comunità a Milano. La dottrina è quella classica del
pentecostalismo latino-americano, e il ministero propone una particolare attenzione
alla musica e al canto.
1.2.4. LA
IGLESIA
DE
DIOS
PENTECOSTAL
– MOVIMENTO
INTERNATIONAL
(www.idpmi.org)
Fra i partecipanti al risveglio pentecostale della California negli anni 1910 ci
sono diversi portoricani, alcuni dei quali emigrano nelle Hawaii. È da quest‘ultimo
arcipelago che missionari pentecostali portoricani arrivano a Portorico, nel 1916.
Negli anni seguenti sono fondate diverse Chiese, fra cui la Chiesa di Dio
Pentecostale Movimento Internazionale, che inizia le attività nel 1921. La dottrina è
pentecostale di tipo conservatore. L‘espansione internazionale è notevole, e oggi la
Chiesa è presente in 37 paesi, con circa 2.500 Chiese e oltre 250.000 fedeli. La
Chiesa pubblica a Portorico il periodico Evangelista Pentecostal, e a livello
internazionale la rivista Internacional Pentecostal7.
1.2.5. LA LUZ DEL MUNDO (www.luzdelmundo.net)
Eusebio Joaquín González (1891-1964), messicano, dopo aver ricevuto da
Dio, nell‘aprile del 1926, il comando di fondare a Guadalajara (in Messico) la Chiesa
6
La sintesi dei principali temi di fede è consultabile sul sito Internet della Chiesa.
Sulla storia: David Ramos, Historia de la Iglesia de Dios Pentecostal M.I., Una Iglesia Ungida Para
Hacer Misión, Editorial Pentecostal, Puerto Rico 1992; Avelino Faría, O Avivamento Na História da
Igreja, Mobidique, Lisbona 1996. Sulla dottrina: Wilfredo Calderón (a cura del Comité de Educación
Cristiana de la Iglesia de Dios Pentecostal M.I.), Esto Aprendimos, Vivimos, Predicamos, Editorial
Pentecostal, Puerto Rico 1987.
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La Luz del Mundo, finalmente, nel 1934, trionfa nel compito assegnatogli. Ulteriori
rivelazioni che dichiara di avere ricevuto da Dio gli permettono di strutturare la
Chiesa intorno a due caratteristiche che mantiene ancora oggi: una struttura
gerarchica piramidale, e l‘obbligo della riunione di preghiera quotidiana per i fedeli.
Non tutti sono d‘accordo, e ne nasce qualche scisma (il più importante, nel 1942, dà
vita al movimento El Buen Pastor, tuttora esistente). Nel 1943 si ribattezza da solo,
sia perché dubita della validità del battesimo precedentemente ricevuto, sia per
segnalare il carattere autoctono e indipendente della nuova Chiesa, che non deriva la
sua autorità da Chiese precedenti né da missioni straniere. Grazie a un‘intensa attività
missionaria, la Chiesa prospera. Alla morte del pastore, gli succede il figlio. Sotto la
guida del nuovo dirigente, La Luz del Mundo sviluppa una sorprendente attività
missionaria in Messico e all‘estero.
Simbolo della prosperità della Luz del Mundo sono i grandi templi: quello della
Hermosa Provincia, completato nel 1993, costituisce uno dei maggiori – se non il
maggiore – edificio di culto dell‘America Latina 8.
1.2.6. PUEBLO DE DIOS: IL POPOLO DI DIO
(http://congregacionpueblodedios.blogspot.com/)
Leonor Paredes, paraguayano, è il fondatore della comunità del Pueblo de
Dios (Il Popolo di Dio). La teologia e lo stile di vita comunitario sono di matrice
pentecostale, sebbene con caratteristiche peculiari, compresa un‘insistenza sulla
demonologia e sul celibato (praticato da molti dei membri che vivono in comunità
pur non essendo una via esclusiva né obbligatoria). Il Popolo di Dio insiste su
miracoli, profezie, sul valore profetico dei sogni, sul ruolo carismatico del fondatore
e dei suoi successori. Propone la ―Chiave di Orazione‖, nel corso della quale una
formula di preghiera (―Dio mio, nel nome di Gesù Cristo, distruggi dal mio corpo
tutti gli spiriti immondi, purificami il cuore col Tuo Santo Fuoco Purificatore, e
riempilo con la Santa Grazia dello Spirito Santo‖) è ripetuta per sette volte, in
ginocchio, seguita da un colloquio con Dio.
Accusato di essere una ―setta‖ e sospettato di ―comunismo‖ a causa della sua
esperienza di vita comunitaria, il Popolo di Dio è sottoposto, negli anni, a una serie
di persecuzioni e diversi dirigenti sono arrestati.
Il Brasile è il principale terreno di espansione del Popolo di Dio insieme con
Argentina, Uruguay, Colombia e Italia.
La vita quotidiana dei membri nella comunità – oggi oltre cinquemila – prevede il
canto, le preghiere e il lavoro (soprattutto nei campi), con regole di vita piuttosto
austere che, insieme alle peculiarità dottrinali e a un certo esclusivismo, hanno
8
Informazioni sulle attività della Chiesa si ricavano dalla Revista La Luz del Mundo. La letteratura
secondaria è prevalentemente polemica; fa eccezione il saggio di carattere sociologico di Renée de la
Torre, Los hijos de la luz. Discurso, identidad y poder en La Luz del Mundo, ITESO - CIESAS Universidad de Guadalajara, Città del Messico - Guadalajara 1995. In italiano cfr. l‘opuscolo 5 milioni
già seguono la Luce…, Chiesa del Dio Vivente Colonna e Sostegno della Verità La Luce del Mondo,
Mestre (Venezia) s.d.
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continuato ad aumentare polemiche e controversie intorno al Popolo di Dio. La
comunità italiana è la maggiore fuori del continente americano e a essa guardano i
dirigenti per una estensione della missione a paesi come la Francia, la Svizzera e
l‘Austria9.
1.3. O BISPO MACEDO E L’IGREJA UNIVERSAL DO REINO DE DEUS (IURD): LA CHIESA
UNIVERSALE DEL REGNO DI DIO (http://www.igrejauniversal.org.br/)
Nel luglio 1977 Edir Macedo 10, un ex funzionario pubblico che aveva fatto
parte di diverse denominazioni pentecostali, si sente chiamato all‘attività evangelica
a tempo pieno e, con quattro amici, acquista la sede di un‘agenzia di pompe funebri
ad Aboliçâo, alla periferia Nord di Rio de Janeiro, trasformandola in Chiesa; si
dichiara ―O Bispo‖, cioè vescovo. La crescita è inizialmente lenta; i seguaci nei primi
anni non sono più di un centinaio. Macedo si rende conto dell‘importanza della radio
(che in Brasile non è stata ancora completamente soppiantata dalla televisione) per
fare proselitismo. Inizia con l‘acquistare un programma di dieci minuti dall‘emittente
Rádio Metropolitana di Rio, cui fa seguire un analogo programma presso Rádio
Cacique a San Paolo. Il successo è rapidissimo, e permette a Macedo di passare
dall‘ordine dei minuti a quello delle ore, e infine di acquistare e fondare radio
proprie, poi quotidiani e reti televisive (è del 1990 l‘acquisizione del network
brasiliano TV Record), creando un impero delle telecomunicazioni che dal Brasile si
estende al Mozambico e al Portogallo e ad altri paesi.
Con una strategia simile a quella dei telepredicatori americani, la denominazione di
Macedo – chiamata Igreja Universal do Reino de Deus (IURD)11 – cresce fino agli
attuali sei milioni di membri, con oltre duemila luoghi di culto in quarantasei paesi.
La teologia di Macedo parte dal pentecostalismo classico (nella sua versione
brasiliana), ma include elementi del Movimento della Fede 12 e un‘insistenza sulla
possessione diabolica, sull‘attività demoniaca come responsabile delle malattie,
dell‘infelicità e della povertà, e sugli esorcismi. Questo pentecostalismo, fortemente
radicato nella religiosità popolare, si coniuga con un violento anticattolicesimo.
Ricordiamo, a tal poroposito, l‘incidente dell‘ottobre 1995, quando il vescovo Sérgio
9
Il numero 1 (2000) della rivista a circolazione interna Paloma Mensajera contiene fra l‘altro
informazioni sulla storia del Popolo di Dio in Italia. In generale, fonte primaria è l‘opera di uno degli
attuali Apostoli Maggiori, Juan Diosnel Cardozo Vera, La Verdad sobre el Pueblo de Dios. Su
historia, organización y doctrina, stampato in proprio, Asunción 1999.
11
Igreja Universal do Reino de Deus, Universal Church of the Kingdom of God, Communauté
Chrétienne du Saint-Esprit, Comunidad Cristiana del Espíritu Santo, Oración Fuerte al Espíritu Santo
o Pare de Sufrir, sono alcuni dei nomi con i quali si identifica alla chiesa di Macedo in tutto il mondo.
12
Il Faith Movement nordamericano ha alla sua base una ―teologia della confessione positiva‖.
Secondo questa teologia, what I confess, I possess (―quello che „confesso‟ possiedo‖): proclamando
con fede la propria fiducia di ottenere la prosperità e la salute, il cristiano ha la certezza di ottenerle. Il
Faith Movement cita Romani 10, 8-10 secondo cui ―con la bocca si fa la professione di fede per avere
la salvezza‖ e ―se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore (...) sarai salvo‖. ―Salvo‖,
nell‘interpretazione del Faith Movement, non si riferisce soltanto alla salvezza eterna ma anche al
benessere e alla salute materiale.
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Von Helder, che guida la IURD a San Paolo, prende a calci in diretta durante un
programma televisivo una statua di Nostra Signora Aparecida, patrona del Brasile
cattolico. La reazione popolare è immediata, con manifestazioni, violenze e minacce
di attentati contro templi della IURD. Macedo presenta le sue scuse alla Chiesa
cattolica, ma l‘incidente è parte di una lunga scia di polemiche.In retrospettiva, si
può dire che queste abbiano avuto una svolta nel 1990 con l‘acquisto di TV Record, e
l‘inizio di una polemica non solo contro la Chiesa cattolica, ma anche contro la
potente televisione brasiliana TV Globo, accusata di pregiudizi anti-evangelici e di
immoralità. Ne nasce una ―guerra santa‖, seguita con curiosità dalla stampa
brasiliana, durante la quale TV Record disturba seriamente TV Globo (peraltro la
quarta stazione televisiva più grande del mondo). Nel frattempo Macedo viene
accusato di evasione fiscale e trascorre dodici giorni in carcere. Sempre sotto gli
sguardi attenti dei pubblici ministeri, nonostante in sede processuale la maggioranza
delle sentenze gli sono peraltro state favorevoli, Macedo passa oggi la maggior parte
del suo tempo nella casa di Purchase (New York).
In teoria, Macedo è solo uno dei trenta vescovi che fanno parte del Consiglio
Mondiale dei Vescovi che regge la IURD; in pratica, la sua qualità di fondatore e di
principale autore dei testi della Chiesa gli conferisce un ruolo unico.
Alle molteplici polemiche sviluppatesi nel corso degli anni intorno al fondatore,
nonché al suo culto rumoroso e troppo spesso punteggiato da numerose collette e
richieste di denaro13, la IURD ha risposto attivamente aumentando la propria
presenza sul territorio 14 e rafforzando le proprie basi, attraverso una massiccia
presenza politica. È interessante, a tal proposito, l‘elezione in Brasile di deputati,
senatori e dirigenti di partito membri della Chiesa 15.
La IURD trova oppositori anche nel mondo evangelico e pentecostale brasiliano; qui,
infatti, la sua propaganda militante e drammatica non è molto gradita16. Tutto questo,
peraltro, non sembra rallentare né la crescita della IURD, che appare inarrestabile, né
un suo processo di ―protestantizzazione‖, notato da alcuni specialisti brasiliani, cioè
il tentativo di moderare alcuni aspetti particolarmente controversi e dialogare con
13
Polemiche sviluppatesi oltremodo in Europa dove – spesso senza vera conoscenza del contesto
pentecostale brasiliano – si usano semplicemente contro la IURD i tipici argomenti del movimento
anti-sette.
14
Nelle grandi città internazionali, la IURD acquista di solito cinema pubblici, e li riconverte in
chiese. A Los Angeles si tratta dello storico One Million Dollar Theater a Hollywood, a Porto del
teatro Coliseu, a Londra della Brighton Academy Concert Hall. Se il panorama multireligioso di
Hollywood fa sì che non ci si stupisca molto neppure della IURD (situata, fra l‘altro, quasi di fronte
alla sede internazionale della Chiesa di Scientology), in altre città le cose vanno diversamente. La
notizia che ―una setta‖ ha acquistato uno dei grandi cinema o teatri cittadini suscita manifestazioni
pubbliche, e nel caso di Porto, un vero e proprio ―assedio‖. A Parigi – dopo un acquisto simile – le
proteste sono guidate dallo stesso sindaco della capitale francese, e la vicenda gioca un ruolo nella
legge anti-sette votata dalla Camera francese il 30 maggio 2001.
15
José Alencar nel gennaio 2003 è diventato vice-presidente del Brasile; Roberto Mangabeira Unger
ha assunto, nell‘ottobre 2007, la carica di Ministro degli Affari Strategici nel governo del presidente
Luiz Inácio Lula da Silva.
16
Trova peraltro anche sostenitori, convinti che un movimento non troppo dissimile rispetto a decine
di altri che da decenni vivono e prosperano in Brasile sia demonizzato soprattutto per essere riuscito a
inserirsi con successo nel circolo chiuso del potere radiotelevisivo.
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altre componenti del mondo evangelico e pentecostale. In Europa, al di fuori della
penisola iberica, le comunità principali della IURD sono in Olanda, Francia,
Inghilterra e Italia, paese quest‘ultimo in cui la comunità è presente dal 199417.
17
Edir Macedo ha pubblicato numerose opere, fra cui si possono segnalare: Vida com abundância,
Editora Gráfica Universal, Rio de Janeiro 199010; Apocalipse hoje, Editora Gráfica Universal, Rio de
Janeiro 19903; Aliança com Deus, Editora Gráfica Universal, Rio de Janeiro 1993 2. Le fonti
secondarie sono in maggioranza critiche: un certo approfondimento teologico si trova nel testo in
svedese (con riassunto in spagnolo) di Anders Ruuth, Igreja Universal do Reino de Deus. Gudsrikets
Universella Kyrka, en brasiliansk kyrkobildning, Almqvist & Wiksell International, Stoccolma 1995,
mentre dal punto di vista etnologico cfr. Marion Aubrée, ―La diffusion du pentecôtisme brésilien en
France et en Europe: le cas de l‘I.U.R.D.‖, in Christian Lerat - Bernadette Rigal-Cellard (a cura di),
Les Mutations transatlantiques des religions, Presses Universitaires de Bordeaux, Bordeaux 2000, pp.
149-157. Nelle comunità italiane oltre a volantini è distribuito un giornale bimestrale in italiano, Il
Fatto, prodotto dalla stessa comunità di Via Guido Cora e un giornale in francese, Le Jour, pubblicato
a Parigi. Interessante, per la storia e le caratteristiche della IURD, il vol. di O. A. Ferrari, Bispo S/A. A
Igreja Universal di Reino de Deus e o exercício do poder, Editora Ave Maria, São Paulo, 2007.
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CAPITOLO SECONDO
Testimonianze dirette
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2.1. INTRODUZIONE
Abbiamo scelto di dedicare questa seconda sezione del lavoro alla nostra
esperienza sul campo. Ripercorreremo, infatti, tutte le nostre tappe, analizzando e
descrivendo dettagliatamente i templi, i riti, le emozioni dei fedeli e le nostre, così da
permettere ai lettori di comprendere direttamente ciò di cui stiamo parlando.
Seguiamo, per fare questo, la forma diaristica, in modo da scandire ogni singolo
attimo trascorso in quei luoghi.
Data: MARTEDÍ 1 DICEMBRE 2009; Luogo: (METRO SAENS PENA) IGREJA
UNIVERSAL DEL REINO DE DEUS; Orario: 11:20.
Siamo in una zona trafficata e commerciale. Vi sono linee di autobus, un
capolinea ed una fermata della metro. Di fronte a noi la chiesa. È evidente che si
tratti di un ex cinema, ormai divenuto luogo di culto. Le colonne imponenti danno
l‘idea di entrare in un tempio maestoso e non in una semplice comunità religiosa.
Un mercatino è posto davanti al tempio, nel passaggio obbligato dei fedeli. Gli adepti
allestiscono le proprie bancarelle con oggettistica varia. Le vetrofanie con insistenti
richiami religiosi ―Jesus Christo è o senhor‖ ed altre di simile contenuto si mischiano
alla folla.
Il tempio appare luminoso, refrigerato, con una fiamma dietro una tenda bianca. I
pastori (due uomini e una donna) indossano magliette bianche con la scritta ―Eu
crejo‖ e sono posizionati lungo i corridoi. Alcuni fedeli attendono il proprio turno, in
fila per essere ricevuti. C‘è chi porta olio da benedire: il pastore attraverso un
crescendo di toni, richiama Dio e invoca la sua discesa. C‘è chi, invece, viene per
farsi esorcizzare. Anche in questo caso il pastore grida verso Dio e contro Satana.
Contemporaneamente con un movimento della mano (ripetuto per tre volte) che parte
dalla testa del fedele e va verso l‘esterno cerca di estirpare il Demonio. C‘è chi,
semplicemente, ha bisogno di parlare, e allora è lì, si confida, ascolta.
I fedeli aspettano il pastore come un padre spirituale; non un confessore, ma,
piuttosto, un ispiratore.
Gli altri, accovacciati, pregano con la testa poggiata su sedili di pelle morbidissimi,
la schiena rivolta verso la fiamma, e la testa tenuta in basso dal peso delle mani.
Completamente sottomessi senza nessun segno, e/o cenno rivolto chissà dove.
Appena giunti, ci posizioniamo su due sedili posti circa a metà del tempio. Ci sono
seicento posti a sedere. I pastori si rivolgono a noi dicendoci di aspettare, in un
portoghese di difficile comprensione.
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2.1.1. ALCUNE IMMAGINI DEL TEMPIO DI SAENS PEÑA
Foto della facciata principale del Tempio di Saens Peña
Magliette indossate dai Pastores e dagli Obreros durante le funzioni religiose
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Fiamma
ALTARE
Porta Dorata
Pastores allineati
Uscita
Pastores allineati
Offerte
Uscita
Percorso
dei fedeli
Noi
INGRESSO PRINCIPALE
Planimetria del Tempio di Saens Peña
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2.2. IL NOSTRO APPROCCIO
Avviciniamo il pastore, sottoponendogli un problema esistenziale:
l‘allontanamento dalla fede. Lui ci risponde attraverso un lungo discorso. Ci parla
lentamente adesso, ci guarda con atteggiamento amichevole, cerca di attrarci con le
sue parole, con la sua retorica pastorale. Ci prospetta la fede come un fenomeno
individuale, personale. Ci invita alle funzioni corali, non vuole parlarci ancora una
volta in privato. Pensiamo: più persone che guardano verso uno stesso obiettivo
creano un gruppo più saldo. Ci fornisce, quindi, un giornale («Folha universal»
www.folhauniversal.com.br), illustrativo e chiarificatore delle tendenze dell‘Igreja18.
Siamo stati accettati; andiamo via, tranquilli di poter partecipare ad una vera
funzione.
Data: VENERDÍ 4 DICEMBRE 2009; Luogo: IGREJA UNIVERSAL DEL REINO
DE DEUS (METRO SAENS PEÑA); Orario: 19:20.
Scegliamo di prendere parte all‘esorcismo collettivo. Entriamo nel tempio,
dopo aver attraversato il solito mercatino e essecri imbattuti in due poliziotti militari
e due della municipale. Un Obrero ci nota e ci domanda perché siamo lì. Ci facciamo
riconoscere, facendo riferimento alla nostra visita di qualche giorno prima. Vediamo
il pastore che ci aveva accolti in precedenza. Per fortuna ci riconosce. Ci salurìta
affabilmente e ci invita ad accomodarci. Ci sediamo.
Gli Obreros indossano una maglietta di colore bianco con la scritta ―Eu Crejo‖, posta
sul davanti e la scritta ―e daí‖ dietro. Il pastore principale indossa, invece, una
maglietta di colore blu. Il ―nostro‖ pastore è tutto vestito di nero e suona il
pianoforte. La fiaccola, sopra all‘altare, arde dietro la tenda bianca; una porta alta
circa tre metri, interamente d‘oro è collocata alla destra della sala; un arco, a forma di
croce, illuminato con neon rossi si impone alla vista dei fedeli. Le luci sono fioche; la
musica non è gioiosa. Vi è sempre un crescendo grave e profondo. Alcuni fedeli
pregano in ginocchio davanti al tendone. Ci colpisce una donna: con le braccia aperte
e tremanti verso la fiamma quasi a voler mettere in evidenza il suo stato di
transitività. Gli Obreros sono alla sinistra dell‘altare, pronti per l‘inizio del rito.
2.3. VARIE FASI DEL CULTO
Inizio: Siamo tutti in piedi, con le braccia spalancate e rivolte verso l‘altare.
C‘è chi prega e chi, invece, come noi, attende. All‘improvviso gli Obreros
cominciano a cospargere in maniera frenetica i palmi delle mani di noi fedeli con una
sostanza oleosa, inodore e di colore rosso. Stanno riproducendo le stigmati,
pensiamo. Mentre cospargono la sostanza, la musica aumenta di volume; la voce del
18
Si tratta di un‘ edizione nazionale con una tiratura di 2.546.000 esemplari e uscita settimanale. Si
rimanda al prossimo capitolo, sezione ―Immagini‖, per prendere visione del frontespizio di un numero
del giornale.
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pastore diviene un grido. Cresce la tensione, lo stato di eccitazione; inizia a
percepirsi l‘esaltazione dei presenti.
Durante: Inizia il delirio collettivo. I fedeli tengono le braccia aperte e le mani rivolte
verso l‘altare; le muovono in maniera spasmodica ed urlano frasi per allontanare la
presenza del maligno. Il maligno non ha una figura antropomorfica ma viene inteso
come ―male generico‖, un‘energia negativa che causa stress, problemi di salute, o di
qualunque altro genere. La formula di rito prevede lo scarico continuo della
negatività da parte di ciascun fedele, per se stesso e per i propri cari. Pastori e
Obreros aiutano i presenti ad allontanare il maligno, imponendo le proprie mani sul
capo dei fedeli e pronunciando frasi che esaltano la loro volontà liberatoria e
inducono alla totale perdita dei freni inibitori nonché alla completa sottomissione alla
frenesia collettiva. Su invito del pastore, vengono estratti da borse e tasche, il libro
personale di preghiera nonché le foto dei propri congiunti, da sventolare in direzione
dell‘altare. Lo scopo di questo gesto è di liberare chiunque sia a noi caro dalla
presenza del maligno, che ricordiamo, può apparire sotto la forma di qualsiasi
tipologia di sofferenza o malessere.
Ad un certo punto, la musica sale, le luci si abbassano, il pastore urla, gli Obreros
prendono posizione, creando un corridoio di passaggio subito dopo l‘arco a croce; le
loro mani sono alzate a formare un arco. Tutti gridano e ripetono in continuazione
―eu crejo‖ e frasi che allontanano la presenza del maligno. I fedeli in fila, con il libro
di preghiera e le foto dei propri cari passano sotto la croce, lasciando un‘offerta che
viene appositamente raccolta in un sacco nero. Percorrere il corridoio creato dagli
Obreros. Quindi, tornano al proprio posto, con le mani sul capo, e, continuamente
incitati, allontanano dal proprio corpo il peccato con gesti che si susseguono sempre
per tre volte. Facciamo anche noi la stessa cosa. Cerchiamo di non essere stonati,
all‘interno di quella realtà. Ci caliamo nella parte. Recitiamo. Cerchiamo di far
credere che siamo due di loro19.
Il pastore rivolge una preghiera per alcuni fedeli che lo richiedono espressamente.
Invita a raggiungerlo e prega per loro in nome di Gesù Cristo. Ad uno ad uno, i fedeli
percorrono il corridoio posizionato strategicamente dietro la tenda bianca trasparente,
toccano l‘altare con la fiamma con la mano e poi si toccano il capo. Tornano a
sedersi.
La funzione si completa con la richiesta espressa di denaro. Gli Obreros
consegnano, a chi alza la mano, una busta di plastica trasparente all‘interno della
quale inserire il denaro.
Il pastore propone, a mo‘ di asta, offerte ben precise. Percentuali della decima, non
intesa, questa volta, come 10% dei ricavi netti di ciascun presente, ma come una
specifica percentuale di tutti i crediti posseduti. Si comincia con la proposizione del
30 percento, chiedendo ai fedeli di fare un sacrificio, di dimostrare la fede, la
liberazione dal demonio. Il meccanismo è semplice e ben articolato: frasi lineari che
si concludono con una domanda secca e incisiva («sì o no?»), che pretende,
naturalmente, una risposta affermativa.
19
Tutti i simboli fino ad ora descritti, sono simboli biblici riutilizzati da IURD nelle proprie funzioni
(l‘unzione delle mani indica i prescelti dal signore; la croce è l‘espiazione; la porta [in visione
apocalittica] è la porta della salvezza, eccetera.).
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2.4. LE NOSTRE IMPRESSIONI
Siamo a dir poco sconvolti; la funzione ci lascia un senso di ossessione e di
angoscia. Il fanatismo è evidente; l‘esaltazione dei fedeli, dirompente e scioccante.
La frenesia è collettiva; la disperazione e la condivisione del terrore del maligno, che
affonda le proprie radici nelle vite di ogni singolo individuo, gestisce tutti i presenti e
li costringe ad agire in maniera convulsa, sicuramente malata, priva di ogni forma di
oggettività o razionalità. Sembra quasi di aver assistito ad una messa nera; nessuno è
in grado di pensare con la propia testa; tutti sono abbandonati, e, come burattini,
manovrati completamente da chi ha in mano i fili delle loro esistenze. In questo caso,
i ―padri spirituali‖.
Data: DOMENICA 6 DICEMBRE 2009; Luogo: ASSEMBLEA DI DIO - Rua
Amaral 90 – Andarai; Orario: 9:15.
Ci avviamo verso l‘Igreja Plena Unção (dell‘Assemblea di Dio,
http://www.plenauncao.com.br/), chiesa situata in un quartiere marginale, alla
periferia di Rio.
Un uomo controlla l‘ingresso. Ci lascia entrare senza chiderci nulla. Siamo dentro.
L‘ambiente è spoglio, privo di simboli, con delle sedie di plastica e nessuna croce in
vista. La gente è vestita in modo elegante, tutti con pantaloni lunghi e la maggior
parte delle persone indossa una camicia. Gli stessi pastori sono ben curati
nell‘aspetto e tutti in giacca e cravatta.
Ci sediamo nelle ultime file. Una signora si avvicina a noi con fare gentile e
disinvolto; ci chiede i nomi e la nostra fede. Segna tutto su un foglio.
È in corso una liçao biblica; tutti con il quaderno di esercizi e con la biblia sagrada
tra le mani. Una fedele, ci offre il proprio libro per seguire la lettura e i commenti.
Seguiamo con attenzione. Il pastore ci appare un teatrante. Per attirare l‘attenzione e
concentrare su di sé tutti i fedeli, utilizza battute e mima eventi comici. Molte le risa
dei presenti. Sembrano brevi sketch. L‘atmosfera è serena e festosa. C‘è molta
attenzione per le parole del pastore, ma, al tempo stesso, una certa tranquillità negli
animi.
Sono le 10 e 30. Inizia la funzione domenicale.
La chiesa è gremita di gente. Si comincia a osannare il Signore con canti, applausi e
preghiere. L‘ambiente ci pare giocoso e per niente lugubre. C‘è molta luce; l‘aria
condizionata rinfresca. È il nostro momento. Ci presentano pubblicamente alla
platea. Dobbiamo alzarci in piedi. Ci applaudono e invocano per noi in coro la
benedizione di Gesù Cristo.
Inizia così la predica del pastore (Giovanni, 4: 18-23), che invoca una rinnovata
Pentecoste e incoraggia i fedeli a ricevere lo Spirito Santo nonché a parlare in lingua.
È l‘esperienza mistica della glossolalia 20.
20
Si rimanda al terzo capitolo, per ulteriori chiarimenti del fenomeno.
18
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Totale è l‘inversione dell‘atmosfera. Dalla gioia della prima fase, si passa, ora,
all‘ansia dell‘attesa dello Spirito Santo. Il pastore inizia ad urlare invitando i fedeli
ad accoglierlo. Grida alla Pentecostee e ripete a gran voce, più e più volte: ―lo Spirito
Santo è qui‖; ―Dio è qui‖. I fedeli si lasciano travolgere completamente; iniziano a
urlare ―Gloria a Deus‖, ―Aleluja‖, senza sosta; applaudono Dio e lo invocano con
toni sempre più intensi; stanno aspettando il rinnovamento della Pentecoste. Siamo
un po‘ scioccati; fermi e in silenzio osserviamo ciò che sta avvenendo attorno a noi.
Ma il peggio deve ancora arrivare.
La fase successiva è fatta di lacrime, singhiozzi, devozione e totale perdita della
razionalità. I fedeli ci appaiono in preda alla disperazione; emettono strani suoni
misti a pianto e perdono ogni freno inibitorio. Certo, si tratta di lacrime in parte
gioiose, frutto di un‘esperienza mistica vissuta direttamente sulla propria pelle. Ma a
noi tutto ciò lascia sconvolti. Non ci aspettavamo, ancora una volta, di assistere a
scene che sembrano dettate dalla follia.
Anche questa volta arriva il momento del pagamento. Sulla busta che ci viene
consegnata, dobbiamo indicare il nostro nome, la data, il nostro credo e il tipo di
offerta che decidiamo di fare. C‘è distinzione, infatti, tra decima, semplice offerta, o
altro. I fedeli, così come noi, riempiono le buste e festanti – convinti di fare cosa
gradita al Signore e di ricevere in tal modo da Lui la Grazia – le sventolano al cielo.
Quasi a dimostrare che loro ci sono, agiscono, pagano, e aspettano la contropartita.
Sensibili le differenze con l‘Igreja Universal e col rito satanico a cui abbiamo
assistito, ma senz‘altro identico l‘atteggiamento di sottomissione dei fedeli e la loro
assoluta dipendenza dai pastori e dalle parole di questi. Ancora una volta ci rendiamo
conto di come venga a mancare lo spirito razionale che, in qualche modo,
dovrebbe distinguere il genere umano. Forse la povertà, forse la debolezza, forse
l‘ignoranza culturale, forse lo scarso progresso. Non possiamo stabilirlo con certezza,
ma neanche possiamo chiudere gli occhi di fronte a una simile abnegazione, di fronte
a una simile dimostrazione di incapacità nell‘intendere e nel volere come singoli e
non come elementi di una comunità gestita da altri.
Data: MARTEDI‘ 8 DICEMBRE 2009; Intervista a Suor Maria de Fatima do
Nascimento, Serva di Maria Riparatrice; Luogo: Associaçao beneficiente AMAR;
Orario: 13:00.
Decidiamo di rivolgerci ad un rappresentante del Cattolicesimo per capire se
qui in Brasile, anche la religione Cattolica risulta ―malata‖, viziata o se almeno
questa, che resta ancora il culto principale del sudamerica, è in qualche modo tutelata
dagli attacchi dell‘esaltazione e del fanatismo diffusi. Parliamo con la suora che
gestisce il centro di recupero che ci ospita (Amar), Suor Maria de Fatima do
Nascimento. Cerchiamo di scoprire il perché di tutti questi culti, il perché di tanta
dispersione e disperazione; le domandiamo le differenze tra il cattolicesimo italiano e
il cattolicesimo brasiliano; cerchiamo di scoprire perché tanta esaltazione per la
figura di Maria. La ascoltiamo. Ci commuove. Ci fa venire i brividi con le sua parole.
19
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Sentiamo un sentimento d‘amore profondo che non pensavamo di poter percepire da
un altro essere umano. Capiamo cosa Dio rappresenta per lei.
Suor Fatima ci dice chiaramente che il Nostro non è vero Cattolicesimo e pone più
volte l‘accento sulla necessità per la vera Chiesa Cattolica di essere attiva sul sociale
e non vivere di sole preghiere. La Suora si sofferma sul fatto che preti e suore devono
necessariamente vivere e agire tra la gente e per la gente. In questo consiste la
teologia della liberazione (Dio cammina insieme al popolo)21. Essa si basa su
solidarietà verso il prossimo e vita attiva dei religiosi nell‘affrontare i problemi che la
gente ha.
In Italia, al contrario, l‘attività dei preti e delle suore è isolata. Maggiore importanza
è data al culto e alla preghiera; gli ecclesiastici non hanno il diritto o il dovere di
esporsi, scioperare, manifestare. Mentre in Brasile il Cattolicesimo è abbastanza
svincolato dalla politica, in Italia, l‘unione è forte e sensibile è il condizionamento
che i religiosi subiscono. La Chiesa Cattolica italiana è ricca e poco disposta
all‘apertura e alla solidarietà. La Suora aggiunge che in Italia la Chiesa è una Chiesa
di vecchi, quindi di tradizione. Manca una fede vera e profonda.
Dopo la persecuzione da parte del Vaticano tra gli anni ‘60 e ‘80 del ‘900, disagi e
fratture hanno comportato l‘allontanamento degli ecclesiastici brasiliani dal mondo
delle favelas e dal contatto diretto con la gente.
A ciò hanno fatto seguito scissioni vere e proprie all‘interno del movimento Cattolico
brasiliano (Movimenti Carismatici.... simili agli Evangelici; abbandono dei voti ecc.
ecc.); nel frattempo si è agevolata l‘intromissione degli evangelici statunitensi in
Brasile. Si è trattata, almeno in parte, di una politica economica e sociale: una
maggiore circolazione di denaro e di nuove tecnologie, estremamente fuunzionali per
il governo brasiliano, ha allentato la forza del Cattolicesimo e favorito l‘espansione
di Chiese Evangeliche, Pentecostali in particolar modo.
Ci si sta però rendendo conto che gli evangelici prendono piede sempre più. Questo
fa paura. Per evitare che il Brasile perda la sua forza cattolica si sta sviluppando un
movimento continentale di ecclesiastici e laici cattolici. La Suora crede che si
riuscirà così ad arrestare questo movimmento espansionistico.
Maria è il nucleo della famiglia nella società brasiliana così come lo è la donna.
Maria è profetica, simbolo di vita, espressione della forza, della necessità di andare
avanti, di saper guardare avanti e di bastare a se stessa. La sua immagine, la sua
storia appaiono necessarie nel sistema brasiliano perché la donna si faccia forza e
abbia il coraggio di vivere la sua vita.
Gli evangelici hanno interpretato male la scrittura biblica (si badi, gli evangelici non
devono studiare e possono improvvisarsi pastori) e gli insegnamenti di Lutero.
Lutero eliminava il culto delle immagini, ma non quello della parola. Sottolineava
21
Per ulteriori chiarimenti rispetto alla Teologia della Liberazione si veda La teologia della
liberazione:
con
Cristo
e
con
Marx?,
di
Renzo
Paternoster,
http://www.storiain.net/arret/num124/artic5.asp.
20
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l‘importanza della Vergine e nel suo Commento al Magnificat ne riconosceva il
valore22.
Data: VENERDI‘ 11 DICEMBRE 2009; Intervista alla prof.ssa Cecilia Loreto
Mariz; Luogo: UERJ – Universidade do Estrado do Rio de Janeiro; Orario: 18:00.
Decidiamo di rivolgerci ad una esperta, la prof.ssa Cecilia Loreto Mariz
dell‘Università di Rio de Janeiro. Abbiamo delle curiosità specifiche, soprattutto
legate al futuro prossimo e remoto delle religioni in Brasile. Chiediamo anche a lei,
naturalmente, il perché di una così ampia crescita del Pentecostalismo, il significato
della figura di Maria, e dei culti Cattolici Carismatici. Ascoltiamo cosa ha da dirci a
proposito della IURD. Cerchiamo di capire se è preoccupata per il futuro della
Chiesa Cattolica nel suo paese.
Secondo la professoressa è proprio la teologia della liberazione, con il suo carattere
intellettualistico e decisamente concreto, e quindi riservata ad una élite, a favorire la
crescita degli Evangelici23. I teologi della liberazione propongono una lettura biblica
estremamente solida, svincolata da miracoli e magie. Ma, al popolo, ai poveri, ai
disperati, è proprio questo che serve. C‘è bisogno di sperare, di credere che qualcosa
possa miracolosamente mutare da un giorno all‘altro. Chi dà loro fiducia nell‘attesa
riceve il loro ascolto e, per l‘appunto, questi sono gli Evangelici.
Ci conferma che il culto di Maria è importante come elemento coesivo all‘interno
della famiglia brasiliana. Tale culto viene sviluppato tanto dai Cattolici tradizionali
quanto dai Cattolici Carismatici.
I Carismatici uniscono, inoltre, al culto mariano, atteggiamenti tipici degli
Evangelici. Probabilmente hanno compreso che la fusione di tali elementi rafforza la
loro posizione tra i fedeli in modo similare a quanto accade per i diretti concorrenti;
forse, la loro, è volontà di contrastare la crescita delle Chiese Evangeliche,
usufruendo degli stessi mezzi. I Carismatici prendono sempre più piede all‘interno
della società. Si tratta di persone giovani che coinvolgono il popolo e contrastano
l‘invecchiamento del Cattolicesimo tradizionale.
Le Chiese Evangeliche, continua la professoressa, coniugano due elementi
fondamentali nella società brasiliana: da un lato i culti africani che puntano molto
sullo spiritismo, il demonio, la magia nera; dall‘altro il bisogno di speranza degli
uomini poveri. Questo fa sì che, al contrario di tutte le altre tradizioni religiose, le
Chiese Evangeliche abbiano forza e facciano proseliti. Probabilmente, però, questo
non durerà molto a lungo. La IURD forse perderà forza e coesione dopo la morte del
carismatico Macedo. Un problema di successione potrebbe esserne il primo
responsabile. In generale, invece, la crescita esponenziale delle Chiese Evangeliche
22
Si veda Le luci e le ombre nella figura di Martin Lutero, parte terza, a cura di Carlo Castellini,
pubblicato in http://www.ildialogo.org/NotizieEcumeniche/Documenti_1241604086.htm. Per il
rapporto tra evangelici e culto mariano vd., anche, l‘intervista ad Alessandro Valli, nel terzo capitolo.
23
Cfr. Cecilia Loreto Mariz, Coping with poverty, Temple University Press, 1994 (Teologia della
Liberazione).
21
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si arresterà, si pensa, per due motivi: da un lato se aumenterà e migliorerà l‘economia
brasiliana ci sarà sempre meno gente bisognosa di attaccarsi alle speranze che offre
la religione; dall‘altro, lo sviluppo dei carismatici e la loro partecipazione politica
porterà indubbiamente ad un riavvicinamento alla religione tradizionale. Se i
Carismatici riusciranno a parlare ai poveri così come fanno oggi gli evangelici, allora
sarà davvero impossibile che le chiese evangeliche continuino a prendere piede in
seno al Brasile.
Data: DOMENICA 13 DICEMBRE 2009; Messa Cattolica; Luogo: Paróquia Nossa
Senhora do Perpétuo Socorro, Praça Edmundo Rêgo, 27; Orario: 10:00.
Scegliamo di provare personalmente a seguire una funzione cattolica.
Dobbiamo renderci conto e verificare se quanto ci è stato detto è reale. Quante
differenze ci sono fra il Cattolicesimo italiano e quello brasiliano, in cosa consistono
ecc. ecc.
La funzione a cui assistiamo è, in linee generali, identica alle funzioni cattoliche alle
quali siamo abituati. Distintive sono solo alcune abitudini di culto:
L‘ingresso del prete, dei chirichetti e di tutto ciò che occorre durante la celebrazione
avviene dal fondo della chiesa, attraverso una camminata lungo la navata centrale.
Nel momento solenne di entrata del libo sacro, i fedeli applaudono con vigore
(questo capita anche in altri momenti, durante la funzione).
La predica del parroco dopo la lettura del Vangelo è gioiosa e vigorosa.
I fedeli consegnano le loro offerte personalmente e non attendono che qualcuno
passi da loro a ritirare denaro.
Ampio spazio è lasciato alle comunicazioni del parroco e dei fedeli riguardo ad
appuntamenti, raccolte ecc. prima della benedizione finale.
Dopo la benedizione finale chi vuole può avvicinarsi all‘altare e ricevere un‘ulteriore
benedizione del parroco con l‘acqua santa.
La sensazione che ne riceviamo è di pace, serenità, gioia; nessun turbamento o
esaltazione. Non percepiamo angoscia; forse c‘è più partecipazione da parte dei
fedeli, sebbene siano di età avanzata, come ci avevano detto. Un maggiore
coinvolgimento.
Pochissimi sono i fedeli dalla pelle nera: esattamente l‘opposto di ciò che fino ad
oggi abbiamo visto durante gli altri tipi di culto.
Data: MARTEDI‘ 15 DICEMBRE 2009; Culto Cattolico Carismatico; Luogo:
CATEDRAL DE SAO SEBASTIAO, Av. Republica do Chile, 245; Orario: 9:00.
Sono le nove del mattino. Entriamo nella Cattedrale. Alcuni fedeli sono pronti
per il grupo do oraçao. Si tratta di una preparazione alla messa carismatica.
Incontriamo la fedele che si occupa delle orazioni preparatorie: ci introduce al culto
22
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carismatico. Delinea per noi una breve storia del movimento; cerca di attirare la
nostra attenzione, quasi di convincerci con i suoi modi delicati e le sue parole dolci e
serene. Ribadisce il conservatorismo della Chiesa Cattolica italiana e l‘importanza, al
contrario, del Rinnovamento Carismatico, dell‘idea di cura e di amore che unisce e fa
sentire vivi. Lo apprezziamo.
La donna ci conduce dal sacerdote Don Joao, che si occupa della funzione
carismatica ed è anche un esorcista. Lui ci parla, cerca di conoscerci. Poi, impone le
mani sulle nostre teste e invoca Dio affinché ci permetta di vivere l‘esperienza
mistica della discesa dello Spirito Santo, il battesimo dello Spirito Santo.
Nell‘invocare lo Spirito Santo comincia a emettere suoni mistici in una lingua
inesistente, quasi semplici sillabe onomatopeiche, suoni in crescendo non facilmente
codificabili. È di nuovo la glossolalia 24. Non riusciamo a vivere l‘esperienza mistica.
Il prete se ne accorge e delicatamente conclude l‘operazione. Ci avviciniamo, quindi,
agli altri fedeli che parteciperanno al grupo do oraçao.
Durante la preparazione alla messa si susseguono canti e preghiere dai suoni
meditativi; la voce della fedele ribadisce incessantemente la presenza di Cristo in
Noi.
La messa ci sembra molto simile alla funzione propriamente Cattolica.
Uguale il momento delle offerte, per il quale rimandiamo alla descrizione del culto
cattolico domenicale.
Uguale il momento della comunione, sebbene per la comunione dei chirichetti il
sacerdote imbeve l‘ostia nel vino.
Alla predica, dopo la lettura del Vangelo, però, si sostituisce la glossolalia. Il
sacerdote emette gli stessi suoni che aveva precedentemente utilizzato con noi,
durante l‘imposizione delle mani. I suoni e l‘andamento della preghiera rimandano ai
canti gregoriani. Il sacerdote si sofferma sulla frase di San Paolo: ―non siamo noi ad
andare da Cristo ma Cristo a esistere in noi‖. Da lì, la presenza dello Spirito Santo
fra noi; le lacrime dei fedeli; le braccia aperte al cielo per accoglierlo. Molte, a
questo punto, le similitudini con i culti Evangelici. La stessa ―disperazione‖, lo stesso
misticismo, gli stessi toni esaltati, sebbene, forse, più pacati. Anche la benedizione
finale, simile, in parte, a quella del culto cattolico domenicale, ci avvicina ai rituali
evangelici. Di nuovo i fedeli mostrano mani piene di oggetti: chiavi di casa,
portafogli, foto ecc. ecc.; le innalzano a cielo e attendono che su di essi discenda
l‘acqua benedetta. Ci invitano ad avvicinarci all‘altare, per ricevere anche noi
quell‘acqua.
Ci trattengono, quindi, e tutti assieme intonano per noi un canto e invocano,
nuovamente la discesa dello Spirito Santo.
Ci trattengono ancora e cercano di convincerci a continuare con il Rinnovamento
Carismatico. Ci danno tutti i riferimenti per trovare culti carismatici in Italia e ci
regalano un libro di canti.
I saluti sono tra lacrime e intensi abbracci.
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Si rimanda al terzo capitolo, per ulteriori chiarimenti del fenomeno.
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L‘atmosfera generale non ci è sembrata particolarmente gioiosa, i visi dei fedeli
immersi nel misticismo e in attesa della grazia. Molti i canti e molte le musiche, ma
tutti dai toni quasi sofferenti. Molte le donne e presenti alcuni giovani.
2.5. IN GIRO PER RIO
Oltre agli elementi raccolti attraverso la partecipazione ai culti, molti sono i
dati ottenuti proprio camminando per le strade di Rio, utilizzando i mezzi pubblici,
frequentando i mercati e le piazze, osservando la gente che ci ha circondati per tre
settimane.
È facile, vivendo attentamente certi luoghi, essere colpiti dalla diffusione assoluta
che la religione ha in una città come Rio de Janeiro. Al di là della presenza continua
di ogni tipo di chiesa – se ne conta circa una ogni venti metri nelle zone più trafficate
e frequentate della città – è impossibile non fare i conti con quanti, incessantemente
e nelle forme più svariate, si mostrano fedeli devoti al Signore.
Nei negozi i commessi salutano i clienti invocando la benedizione di Dio; sugli
autobus e in metropolitana i fedeli leggono a proposito dell‘Apocalisse e della
rigenerazione delo spirito; al mercato indossano magliette che osannano Gesù Cristo;
sulla pelle tatuano il volto del figlio di Dio o il suo nome; centinaia sono i volantini
pubblicitari che circolano, ora di una chiesa ora di un‘altra.
Non siamo, chiaramente, abituati a nulla di tutto ciò. Non conosciamo simili realtà e
per questo rimaniamo stupiti. Ci rendiamo conto di quanto la religione sia solida in
queste zone, di quanto le persone ne abbiano bisogno per sopravvivere in serenità.
L‘attesa di qualcosa dà speranza; l‘idea di potersi affidare all‘Onnipotente e di
essere in grado di congiungersi a lui attraverso esperienze di profondo misticismo,
concede forza e sicurezza; il credere nella possibilità che il male svanisca aumenta la
gioia di vivere.
2.6. ALCUNE IDEE
Sviluppiamo alcune ipotesi. Siamo partiti da una tesi ben precisa: il
Cattolicesimo a Rio, come religione fondamentale. Abbiamo notato l‘antitesi,
rappresentata dai culti Evangelici Pentecostali, sempre più forti e in crescita.
Ora, alla luce di quanto analizzato fino a questo momento, crediamo si possa tentare
una sintesi.
La riconosciamo nei Carismatici. Se si analizzano, infatti, i punti in comune tra
Carismatici ed Evangelici da un lato (musiche, invocazione dello Spirito Santo e
glossolalia, benedizione degli oggetti), e Carismatici e Cattolici tradizionali dall‘altro
(culto di Maria; andamento e struttura della funzione), si nota come forse, davvero,
sia proprio il Rinnovamento Carismatico a poter contrastare l‘espansionismo
pentecostale a favore di un rinvigorimento del Cattolicesimo.
Forse solo loro sono in grado di contrastare i movimenti evangelici, poiché ne
utilizzano gli strumenti, fondendoli, però, con quanto di più tradizionale rappresenta
la Chiesa Cattolica.
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I Carismatici appaiono, allo stato attuale, come veri e propri cuscinetti tra i Cattolici
e gli Evengelici; offrono una perfetta soluzione per tutti coloro che non si
riconoscono più nell‘atteggiamento propriamente cattolico ma, ciò nonostante, non
hanno il coraggio di allontanarsi totalmente dalla cultura religiosa d‘origine.
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CAPITOLO TERZO
Testimonianze indirette
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3.1. INTRODUZIONE
Sebbene si tratti di testi abbastanza ampi, riteniamo opportuno riservare
questa sezione alla riproposizione integrale di due pezzi strettamente connessi con
quanto detto fino ad ora. Si tratta, rispettivamente, di un‘intervista rivolta
all‘evangelico Alessandro Valli, dal titolo Perché gli evangelici non onorano Maria
allo stesso modo dei cattolici?, pubblicata in http://www.mei-bellinzona.org/medit03.htm, interessante per comprendere e approfondire il tema del culto mariano e
dell‘articolo Pentecostalismo e glossolalia, di Gaetano Nunnari, pubblicato in
http://puntoacroce.altervista.org/Artk/2-Glossolalia_Car.htm
(15-12-06;
Aggiornamento: 23-01-2008), di notevole valore, per un‘analisi dettagliata del
fenomeno della glossolalia nella corrente protestante pentecostale. Concludiamo, poi,
questa sezione, con le immagini di una parte del materiale raccolto a Rio de Janeiro,
con l‘intento di fornire un apporto visivo a sostegno di quanto detto. Nello specifico
alleghiamo la riproduzione digitale di una pagina del giornale «Folha Universal»
della IURD; di due banconote brasiliane; di tre volantini pubblicitari di gruppi
religiosi di Rio; del foglietto illustrativo di un culto cristiano cattolico.
3.2. PERCHÉ
GLI EVANGELICI NON ONORANO
MARIA
ALLO STESSO MODO DEI
CATTOLICI? (INTERVISTA ALL’ EVANGELICO ALESSANDRO VALLI)
Molti dei pregiudizi contro gli evangelici sono dovuti all'opinione molto
diffusa secondo cui gli evangelici avrebbero una sorta di antipatia nei confronti di
Maria. In realtà anche noi abbiamo un profondo rispetto verso la figura di Maria, ma
semplicemente crediamo che essa debba essere ricordata così come viene presentata
nella Parola di Dio. Cercheremo quindi ora di analizzare la figura di Maria sotto
diversi punti di vista.
3.2.1. MARIA E LA BIBBIA
A sostegno della devozione mariana viene generalmente utilizzata questa
citazione biblica: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua
stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno" (Genesi 3:15).
Questo versetto afferma che la stirpe (o progenie secondo altre versioni) di donna
avrebbe schiacciato la testa del serpente ed esso gli avrebbe ferito il calcagno. Con
ciò si vuole affermare che il diavolo sarebbe stato sconfitto da un uomo nato da
donna (cioè Gesù), il quale avrebbe dovuto passare attraverso il sacrificio e la
sofferenza, ossia la crocifissione. "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e
carne, egli (cioè Gesù) pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua
morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo" (Ebrei 2:14). In tutta la
Parola di Dio si indica chiaramente che ad aver distrutto il diavolo, e dunque
schiacciato la testa al serpente, è stato Gesù Cristo mediante il Suo sacrificio sulla
croce.
Un'altra citazione spesso usata è la seguente: "Poi un grande segno apparve nel
cielo: una donna rivestita del sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici
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stelle sul capo. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto"
(Apocalisse 12:1,2). L'immagine della donna è stata spesso utilizzata nella Bibbia per
rappresentare Israele e la Chiesa di Cristo ed anche l'episodio ricordato ha molte
affinità con alcune profezie dell'Antico Testamento relative ad Israele: "Ora, perché
gridi così forte? Non c'è più nessun re dentro di te? Il tuo consigliere è forse perito,
al punto che l'angoscia ti colga come una donna che partorisce? Soffri e gemi, figlia
di Sion, come donna che partorisce, perché ora uscirai dalla città, abiterai per i
campi, e andrai fino a Babilonia. Là tu sarai liberata, là il Signore ti riscatterà dalla
mano dei tuoi nemici" (Michea 4:9-10), "Perciò, ecco, io l'attrarrò, la condurrò nel
deserto e parlerò al suo cuore. Di là le darò le sue vigne e la valle d'Acor come
porta di speranza; là mi risponderà come ai giorni della sua gioventù, come ai
giorni che uscì dal paese d'Egitto. Quel giorno avverrà", dice il Signore, "che tu mi
chiamerai: "Marito mio!" e non mi chiamerai più: "Mio Baal!" (Osea 2:14-16).
Anche la Chiesa (cioè l'insieme di tutte le persone che hanno deciso di confidare in
Cristo e che si impegnano a vivere secondo i Suoi insegnamenti) viene rappresentata
come una donna, cioè come la Sposa di Cristo. Questa ipotesi viene confermata dal
fatto che nel brano di Apocalisse 12:1,2 si parli delle dodici stelle, che simboleggiano
le dodici tribù di Israele e allo stesso tempo i dodici apostoli cristiani.
Bisogna anche ricordare che dopo i Vangeli l'unico versetto del Nuovo Testamento
in cui viene citato il nome di Maria sia quello in Atti 1:14, nel quale viene detto che
Maria insieme ad altre donne si trovava insieme agli altri discepoli ad attendere la
discesa dello Spirito Santo. Il fatto che in tutte le altre epistole del Nuovo Testamento
non vi sia un solo riferimento a Maria significa che certamente i primi cristiani non
avevano mai pensato di offrire a lei quella devozione che oggi vediamo fatta da molti
cattolici.
3.2.2 MARIA E L'INTERCESSIONE
Noi pensiamo semplicemente che quando una persona accetta Gesù Cristo
nella propria vita non ha più bisogno di altre intermediari per arrivare al Padre. Gesù
infatti ci ha aperto quella via verso il Padre che era ostacolata dalla nostra condizione
di peccatori e mediante lo Spirito Santo possiamo finalmente avere comunione con il
Signore.
Su questo punto la Parola di Dio è chiarissima e le Scritture rigettano l'idea che ci
possano essere altri mediatori tra noi e Dio all'infuori di Gesù: "Infatti c'è un solo
Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" (1Timoteo
2:5). "Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se
non per mezzo di me." (Giovanni 14:6), "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a
me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37). Ci si domanda a
questo punto perché mai bisognerebbe cercare altri intermediari quando Gesù ci dice
chiaramente che non caccerà fuori chi va da Lui e che per mezzo di Lui possiamo
andare direttamente al Padre.
Ricorrere a Maria o ai Santi è una mancanza di fiducia verso Cristo anche perché in
nessun passo della Scrittura abbiamo visto persone rivolgere le proprie preghiere a
qualcuno che non fosse Dio o chiedere intercessioni ai santi in cielo.
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3.2.3. MARIA E LE APPARIZIONI
Il Signore ci insegna che qualsiasi avvenimento va giudicato dai frutti che
esso produce e che tutto ciò che glorifica da Dio viene certamente dal Padre. Non
dobbiamo perciò limitarci ad accontentarci dell'apparizione per sostenere che essa è
volontà di Dio, perché anche Paolo ci invita a stare bene in guardia di fronte a questi
fatti: "Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da
quello che vi abbiamo annunziato, sia anatema." (Galati 1:8).
Il risultato innegabile di queste apparizioni è stato quello che molte persone hanno
cominciato ad offrire il proprio culto a qualcuno che non è Dio, contravvenendo così
al comandamento divino: "Gesù gli rispose: "Sta scritto: "Adora il Signore, il tuo
Dio, e a lui solo rendi il tuo culto". (Luca 4:8).
Certamente vi è buona fede da parte delle persone che si rivolgono a Maria e proprio
per questo dispiace vedere tanto zelo utilizzato per adorare persone che non sono
Dio.
3.2.4. MARIA E GLI EVANGELICI
Come detto precedentemente noi evangelici crediamo a Maria così come
viene presentata nella Bibbia, senza aggiungere o togliere nulla. Infatti la Parola di
Dio presenta Maria come una donna di grande fede, semplicità e umiltà, tanto è vero
che il Signore la prescelse come madre di Gesù. La cosa che più colpisce di Maria è
che pur avendo ricevuto un tale onore da Dio non ha mai cercato di usare questo suo
titolo di madre di Gesù per innalzarsi sopra le altre persone. Spesso vediamo delle
madri che guardano le altre persone dall'alto in basso per il semplice fatto che il loro
figlio fa l'avvocato o l'ingegnere, mentre Maria pur essendo la madre del Messia non
ha mai voluto cercare la propria gloria personale.
Nel primo capitolo degli Atti possiamo vedere come essa si trovava in mezzo alle
altre donne senza pretendere nessun posto d'onore sebbene fosse la madre di Gesù
appena risorto: "Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e
con Maria, madre di Gesù e con i fratelli di lui".
L'impressione è dunque che con l'andare dei secoli si siano voluti trasferire su Maria
tutti quegli attributi che riguardavano esclusivamente Gesù e così dal momento che
Gesù è il Figlio di Dio si è pensato di chiamare Maria "Madre di Dio", Gesù è asceso
al cielo e quindi è nato il dogma dell'assunzione di Maria, Gesù è senza peccato e
allora si parla di Immacolata concezione di Maria, Gesù è il Mediatore tra Dio e gli
uomini e quindi si è parlato di Maria ausiliatrice, ecc....
L'umile Maria descritta dai Vangeli non ha invece veramente nulla a che vedere con
la Maria ingioiellata e venerata che viene rappresentata nelle processioni. Quello che
vogliamo dire è che Maria rappresenta anche per noi un esempio di comportamento
(come del resto lo furono gli altri grandi personaggi biblici come Abramo, Mosé,
Giovanni Battista, Paolo, ecc...), ma questo non deve indurci a ricorrere alla
venerazione/adorazione nei suoi confronti, perché essa resta pur sempre una creatura:
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"essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la
creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno." (Romani 1:25).
Cristo smentisce chiaramente anche coloro che sostengono il culto mariano in virtù
della sua condizione di madre di Gesù: "E uno gli disse: "Tua madre e i tuoi fratelli
sono là fuori che cercano di parlarti". Ma egli rispose a colui che gli parlava: "Chi è
mia madre, e chi sono i miei fratelli?" E, stendendo la mano verso i suoi discepoli,
disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Poiché chiunque avrà fatto la volontà del
Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre" (Matteo 12:47-50). Invece
purtroppo nelle statistiche recenti è risultato che in Italia il numero delle preghiere
rivolte a Maria e ai santi ha superato quello delle preghiere dirette direttamente a
Dio.
Perciò crediamo che il modo migliore per seguire l'esempio di Maria consista proprio
nel mettere in pratica l'insegnamento che lei diede durante le nozze di Cana a coloro
che anziché andare direttamente a Gesù preferirono prima passare da lei: "Sua madre
disse ai servitori: "Fate tutto quel che vi dirà (Gesù)" (Giovanni 2:5).
Se vogliamo davvero rispettare e onorare Maria e gli altri grandi personaggi della
fede cristiana dovremmo impegnarci ad andare direttamente a Dio e a seguire il loro
esempio di fede e non certamente attuare nei loro confronti una sorta di venerazione
perché questo va contro tutti i principi cristiani: "Uomini, perché fate queste cose?
Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi
convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che
sono in essi" (Atti 14:15), "Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si
inginocchiò davanti a lui. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: "Àlzati, anch'io sono uomo!"
(Atti 10:25,26)
3.1. PENTECOSTALISMO
E GLOSSOLALIA (DI
GAETANO NUNNARI25) - ANNOTAZIONI
SUL PENTECOSTALISMO
Ho deciso di scrivere quest‘articolo, per esortare alla riflessione biblica, tutte
quelle persone che frequentano gli ambienti pentecostali sia classici che più estremi,
e che inevitabilmente vivono all‘interno d‘essi, situazioni che portano a sviluppare
dubbi e perplessità, e che infine purtroppo, per mancanza di conoscenza delle
Scritture, a poco a poco assorbono la mentalità di questi movimenti, fino a
legittimare in modo arbitrario con la Bibbia, certi atteggiamenti che paradossalmente
la Bibbia stessa condanna.
Siccome ho vissuto fin da bambino in questi ambienti, posso affermare
tranquillamente d‘avere una buona conoscenza di ciò che avviene al loro interno. Ho
frequentato comunità pentecostali classiche (ADI e libere) e quelle di stampo
carismatico, sia in diverse zone d‘Italia (nord e sud) sia in Svizzera, dove abito.
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Su specifica richiesta di Gaetano Nunnari, al quale va il ringraziamento degli autori, teniamo a
sottolineare che la sua pratica raccontata e vissuta personalmente, non è stata vissuta in un movimento
carismatico brasiliano ma che si tratta di una pratica diffusa oltre che nei movimenti brasiliani, anche
in alcuni movimenti legati al Vaticano, come i cattolici carismatici, rinnovamento dello spirito oltre
che nei movimenti pentecostali.
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Il motivo che mi spinge a scrivere tutto ciò, è quello d‘aiutare a valutare in modo non
accademico ma sempre obiettivamente e naturalmente con l‘aiuto della Bibbia, unico
metro di misura valido, se tutto ciò che è insegnato e praticato dal pentecostalismo
sia davvero opera di Dio, dell‘uomo, o come in certi altri casi addirittura del maligno.
Ringraziamo Dio per i carismi che ha dato a ogni suo figlio, specialmente a chi
insegna la Parola in modo così tecnicamente accurato, e profondo. Sono anche
convinto però che il Signore attraverso lo Spirito Santo e la sua infallibile Parola,
rivela la verità anche ai «piccoli» come, senza false modestie, mi reputo anch‘io.
Per permettere però allo Spirito Santo di guidarci nella verità, il nostro cuore deve
essere sinceramente disposto, per amore di Dio e della sua Parola, ad accettare la
verità, anche quando questa si scontra profondamente con le nostre convinzioni.
Il salmista dice: «La tua parola è verità»; e anche: «La tua parola è una lampada sul
mio cammino». Lo Spirito Santo ispirò Luca (autore degli Atti degli apostoli) a
esprimere una lode ai Bereani, definendoli di sentimenti nobili perché confrontavano
con le Scritture le affermazioni dell‘apostolo Paolo, per vedere se le cose che lui
diceva trovavano riscontro nella Bibbia d‘allora.
L‘apostolo Paolo esortò i Corinzi a praticare il non oltre ciò che è scritto.
Di esortazioni in questo senso ce ne sono molte nella Bibbia, quindi è doveroso per
un vero figlio di Dio, attenersi a ciò che è scritto nella sua Parola, e a non affidare la
propria salute spirituale agli uomini piuttosto che a Dio. «Maledetto l‟uomo che
confida nell‟uomo e che fa della…».
Visto che non tratterò gli argomenti fino alla radice, perché come già detto non ne ho
le competenze tecniche, consiglierò alla fine un paio di libri molto utili che trattano
la questione in modo esauriente. In quest‘analisi mi limiterò a citare gli espliciti
versetti biblici e a ragionare su di loro, lasciando a ognuno la propria decisione.
3.2. LA QUESTIONE DEL PARLARE IN LINGUE
La particolarità del movimento pentecostale e degli altri movimenti che ne
sono derivati, è senza dubbio la dottrina del cosiddetto «battesimo dello Spirito
Santo», che si manifesta con il parlare in lingue sconosciute. C‘è da dire però che in
realtà questo «parlare in lingue» non è un vero e proprio parlare in lingue, ma nella
stragrande maggioranza dei casi si tratta d‘un farfugliare di 5 o 6 parole senza senso,
ripetute in continuazione, mentre invece si crede che lo Spirito Santo per mezzo del
credente parli direttamente a Dio. Qualcuno ogni tanto c‘infila anche una parolina in
inglese tipo «thank you Jesus» o simili per rendere forse la cosa più biblica (?). In
tutte le comunità che ho frequentato e visitato fin dalla mia infanzia, ho potuto
riscontrare che, al momento della preghiera comune, le persone che affermano
d‘essere battezzate con lo Spirito Santo, cominciano tutte insieme a parlare in
linguaggi incomprensibili. I conduttori di tali comunità incoraggiano questa pratica,
perché si pensa che così facendo scenda il fuoco dal cielo, portando benedizione sui
presenti. Addirittura in alcune comunità pentecostali classiche che ho frequentato, ho
assistito a vere e proprie crisi isteriche da parte di persone di rilievo. Non intendo
manifestazioni spiritiche stile possessione, ma in alcuni momenti quando tutti
pregavano in lingue notavo che il loro volto diventava burbero o aggressivo, mentre
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si pregava freneticamente in ginocchio muovevano continuamente la sedia
afferrandola forte con le mani. Qualcuno potrebbe accusarmi dicendo: «Quando si
prega si dovrebbero chiudere gli occhi!». Potrei anche essere d‘accordo (sebbene non
sia mai prescritto nella Bibbia), ma il buon senso m‘impediva di chiudere gli occhi, e
poi soprattutto ero ancora un ragazzino…
Ma il punto fondamentale è se lo Spirito Santo possa essere l‘artefice di tali
atteggiamenti o meno. Si riconosce che lo Spirito Santo è una persona, quindi si
presume che abbia la facoltà d‘intendere e di volere. Crediamo quindi che Dio sia
perfetto. Crediamo anche che abbia ispirato gli scrittori biblici in ogni epoca e
infallibilmente. Dunque attingiamo alla fonte di ciò che Egli ha ispirato e ordinato.
Ammetto che questo metodo potrebbe sembrare versettologia, ossia giustificare una
certa idea tirando fuori i versetti biblici dal loro contesto e facendogli dire quello che
non dicono. Per questo motivo esorto energicamente ognuno a svolgere le proprie
personali ricerche sul fenomeno, leggendo sia letteratura a favore del
pentecostalismo, sia quella critica nei suoi confronti, chiedendo a Dio la sua guida e
il suo aiuto, e infine in preghiera e umiltà giungere alle proprie conclusioni.
Lo Spirito Santo, ispirò l‘apostolo Paolo sulla situazione creatasi a Corinto, che
lungi dall‘essere guidata dallo Spirito, rispecchia molto bene ciò che avviene nelle
comunità carismatiche e pentecostali. Infatti ordinò: «Ma nell‟assemblea preferisco
dire cinque parole con la mia intelligenza piuttosto che diecimila parole in altra
lingua. Fratelli non siate bambini di senno, ma siate bambini in malizia, ma uomini
compiuti in senno. […] Se dunque, quando tutta la chiesa è riunita insieme, tutti
parlano in lingue ed entrano dei profani o dei non credenti, non diranno che voi
siete fuori di senno?» (1 Corinzi 14,19-23). Lo Spirito Santo afferma che quando ci
si riunisce in preghiera non bisogna parlare in lingue tutti insieme. Come può essere
che lo Spirito Santo sia allo stesso tempo l‘autore di tale fuoco (confusione), e allo
stesso tempo Egli dica che ciò non deve essere permesso? Semplicemente perché non
è Lui l‘autore di tale frenesia. Infatti Paolo dice che tale atteggiamento è da persone
fuori di senno! Lo Spirito Santo invece produce nel credente l‘autocontrollo (Galati
5,22). Personalmente ho già sentito con le mie orecchie persone che dopo aver
assistito a un culto pentecostale affermavano anche spaventate: «Questi qua sono
fuori di testa!».
Ho anche partecipato alle riunioni di preghiera per il «battesimo dello Spirito
Santo», dove si prega per ricevere tale battesimo che si manifesta poi con la capacità
di parlare in lingue incomprensibili. Secondo la dottrina pentecostale e carismatica,
questa benedizione renderebbe il credente già rigenerato ancora più spirituale,
conferendogli la potenza che viene dall‘alto. Generalmente i conduttori pentecostali e
carismatici, e coloro che affermano d‘avere tale dono, impongono le mani, pregando
in lingue incomprensibili, su coloro che ricercano «il battesimo nello Spirito».
Dopodiché si crea un atmosfera frenetica dove tutti parlano in linguaggi
incomprensibili, si canta in linguaggi, e si praticano tutti gli altri atteggiamenti già
descritti sopra. Ma anche qui la riflessione è d‘obbligo.
Lo Spirito Santo ispirò l‘apostolo Paolo i seguenti versi: «Pertanto le lingue sono un
segno NON PER I CREDENTI, ma per i non credenti» (1 Corinzi 14,22). Questa
affermazione sembra che si scontri con quella precedentemente menzionata, che
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invitava a non fare uso delle lingue davanti ai non credenti. Come può essere?
Semplicemente il parlare in lingue (vere), come a Pentecoste, serviva in quel periodo
ad annunciare l‘Evangelo agli Ebrei della diaspora, nella loro lingua madre; e
attraverso questo dono, lo Spirito Santo compiva la profezia che aveva predetto in
passato (Isaia 28,11). Quello che i Corinzi invece praticavano, così come anche oggi
negli ambienti pentecostali e carismatici, era un linguaggio senza senso.
Un‘altra domanda da porsi è: «Perché si fanno riunioni di preghiera per ricevere un
dono che la Parola mette all‘ultimo posto e non incoraggia di ricercare?».
«Se uno parla in altra lingua, si faccia questo da due o tre al più, e l‟uno dopo
l‟altro, e uno interpreti. Ma se non vi è chi interpreti si taccia nella chiesa chi parla
in altra lingua» (1 Corinzi 14,27s). Come si fa a interpretare una lingua che non
esiste? A chi viene indirizzato il messaggio? Come si fa a «interpretare» con un
lungo discorso articolato e vario, quando chi parla in altra lingua in genere ripete le
stesse parole più volte? Non è possibile in senso razionale e linguistico, né tanto
meno è biblico, visto che siamo esortati a dire sempre la verità.
Nella Bibbia troviamo tale pratica nelle altre chiese? No, solo in Corinto viene
menzionata, e non è lodata, anzi…
Qualcuno potrebbe giustamente obiettare — ammettendo che ci sono si degli eccessi
— che la Bibbia afferma comunque di non impedire il parlare in altre lingue.
Rispondo dicendo che è fuor di dubbio che ci siano eccessi, e soprattutto ricercare in
preghiera una pratica che va, come abbiamo visto contro la Parola di Dio, non è
biblico. «Non impedite il parlare in altre lingue», lo dice la Bibbia, è vero! Ma la
Bibbia va letta anche nel suo insieme. Si deve comprendere il motivo di tale dono, il
suo scopo, e la sua fine. E soprattutto non bisogna incoraggiare ciò che la Bibbia non
incoraggia. «Non impedite il parlare in altre lingue» non significa ricercate il parlare
in altre lingue! Ricerchiamo piuttosto l‘amore che è quello che rimarrà per sempre!
Personalmente sono arrivato alla conclusione che il dono delle lingue sia cessato,
come la Bibbia afferma, perché ha adempiuto il suo scopo. Il sottoscritto non
conosce il greco antico, ma gli esperti di tale lingua attestano che nel brano «le
lingue cesseranno» (1 Corinzi 13,8) il verbo tradotto in italiano con «cesseranno»
significa letteralmente «cadranno in disuso», «andranno scemando fino alla loro
scomparsa». E questo è successo. E ciò durò fino all‘inizio del 20° secolo, quando
sono riapparse in maniera camuffata in seno al movimento pentecostale, che ne fece
il cavallo di battaglia, cosa che invece la Bibbia non incoraggia certamente.
Cosa dire quindi di coloro che parlano in lingue? Secondo la mia esperienza, posso
dare la mia personale opinione dicendo che la maggior parte di coloro che praticano
il parlare in lingue incomprensibili, è sottoposta a una pressione mentale. Con
questo non sto dicendo che i pentecostali facciano il lavaggio del cervello ai loro
adepti, ma quando si crea in un gruppo l‘atmosfera d‘attesa di qualcosa, a cui ci
s‘ispira, ciò avviene. Quando, per esempio, si guarda una partita di calcio in
compagnia, s‘interagisce a vicenda, si sobbalza insieme urlando «goal», si crea una
dinamica di gruppo. Ugualmente avviene nelle riunioni di preghiera pentecostali.
I pastori e anziani continuano a spronare le persone a lasciarsi andare, a non frenare
lo Spirito e a cominciare magari a dire qualche parola; in ambienti carismatici ho
sentito addirittura dire alle persone di vuotare la mente, pratica che gli occultisti
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applicano per entrare in contatto con gli spiriti, e che mai la Bibbia insegna. Anzi lo
Spirito Santo ha esortato i credenti nella sua Parola a essere sobri, e il frutto che lo
Spirito Santo produce è l‘autocontrollo, non il lasciarsi andare, l‘ordine e non la
confusione, la mansuetudine e non la frenesia. Quindi la maggior parte di queste
persone lo fanno perché, avendo poca conoscenza, credono che ciò sia biblico, e
anche perché gli altri lo fanno, ma soprattutto perché ci s‘affida ai propri pastori
incondizionatamente, credendoli a volte spiritualmente infallibili.
Bisogna però anche affermare che può anche succedere che qualche individuo si
trovi sotto il controllo di qualche spirito maligno. Ci sono stati dei casi dove alcune
persone parlavano vere lingue, ma proferivano bestemmie contro Gesù.
Personalmente ho ricercato tale dono, e l‘ho praticato per brevissimo tempo, m‘era
stato anche «confermato» dal pastore, che m‘aveva messo alla prova, visto che non
avevo ricevuto il «dono» nella sua comunità. Ma nonostante tutto questo mi rendevo
conto che, se pregavo con lo spirito e non con la mente, non poteva essere buono,
utile e soprattutto biblico. Così chiesi al Signore Gesù che se Lui avesse voluto che
io parlassi in linguaggi di farmelo fare Lui, diciamo in maniera «coatta», altrimenti io
avrei smesso. Non ho più parlato in lingue da quel giorno. Quel che io ho vissuto,
può significare poco o niente; infatti anche per me non è stato ciò che mi ha fatto
cambiare idea, e continuavo a essere un pentecostale convinto. Sono passati circa 15
anni da quella volta, e addentrandomi sempre più nel problema, nelle varie eresie che
si praticavano in nome dello Spirito Santo, ho cominciato a pormi delle domande, a
cui ho voluto dare una risposta certa, ma soprattutto biblica, e ringrazio Dio che Lui
ha guidato i miei passi, facendomi trovare le risposte nella sua Parola. […].
35
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3.3. IMMAGINI
3.3.1. «FOLHA UNIVERSAL» N. 922 DEL 6 AL 12 DICEMBRE 2009.
36
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3.3.2. MESSA CATTOLICA, TERZA DOMENICA DELL’AVVENTO, 2009.
37
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3.3.3. VOLANTINI PUBBLICITARI.
38
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39
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3.3.4. BANCONOTE26
26
Si noti la scritta «Deus seja louvado», posta su ogni banconota.
40
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41
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CAPITOLO QUARTO
Il quadro sociale
"Il signore ha deposto dalla loro sede
i potenti, ed ha innalzato gli umili, ha
riempito di beni quanti erano affamati
e ha rimandato i ricchi a mani vuote"
LUCA 1. 52-53
42
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4.1. LA STRUTTURA SOCIO-ECONOMICA DELLA BASE RELIGIOSA,
IL FENOMENO
SIMBOLICO E L’ORGANIZZAZIONE DELLA CHIESA
Scegliamo in questa sede di trattare il fenomeno della IURD da una
perspettiva diversa, sintetizzado l‘essenza dei simboli e della cultura secondo Ernst
Cassirer27. Egli sostiene che la storia delle religioni rivela come il credo dogmatico, i
sistemi teologici e la fede, si trovino in una sorta di lotta perenne ove gli ideali etici
delle diverse religioni sembrano inconciliabili fra loro. Tuttavia, questo scontro, non
compromette la forma specifica del sentimento religioso e né, tanto meno, l‘unità
interna del suo pensiero. Aggiunge inoltre che ―i simboli cambiano
incessantemente, ma il principio che si trova alla base, l‟attività simbolica come
tale, rimane la stessa: una est religio in rituum varietate”.
Nello specifico caso della IURD, la religione resta unica e cristiana, ma con una
varietà di chiese a seconda della classe sociale d‘appartenenza. Ad ogni strato
sociale corrisponde un fulcro simbolico, un determinato oggetto di culto diventato
merce di culto. Dando una occhiata alle possibili chiese di classe troviamo
l‘Assemblea di Dio per le masse proletarie, la chiesa Sara Nossa Terra per l‘elite
politica e mediatica, l‘Associazione del Vangelo Pleno per la creme imprenditoriale,
Atleti di Cristo per gli sportivi e calciatori professionisti. La chiave del successo
dell‘espansione nell‘America Latina risiede nella capacità di penetrare nel ceto
medio, abbattuta dalle continue crisi economiche.
Macedo, fondatore e capo indiscusso della IURD, ha saputo giocare non solo con
l‘idea di una religione, ma anche con l‘ideale corredato ad essa, facendo leva sul
simbolo e sul simbolismo che ne consegue. Questa carica serve a compensare
l‘eccessiva paura che infonde il diavolo, onnipresente in ogni discorso propugnato
con l‘intento di far cassa. Non stiamo parlando di una mera ricerca sociale. Stiamo
parlando di ciò che abbiamo sperimentato sul campo.
Sin dall‘inizio, Macedo, decise di copiare i predicatori americani che diffondevano la
teologia della prosperità. I fedeli dovevano consegnare le decime per non cadere
nelle mani di Satana. Osservando alcuni filmati (disponibili su youtube) si riesce ad
ascoltare uno dei pastori ripetere incessantemente in lingua spagnola ―Hay una
guerra adentro de cada uno de nosotros. Dios quiere que usted de, pero el diablo
sostiene su billetera. Venga, venga ahora. Mañana usted podría estar muerto. Si
usted no paga a Dios, usted paga al diablo"28. Come abbiamo detto a proposito delle
testimonianze dirette, le riunioni dentro la IURD hanno una durata di circa due ore.
Nella prima ora si parla del vangelo e nella seconda s‘incassano i soldi. Il
denominatore comune è il diavolo, la presenza del maligno che si trasforma a
seconda del ceto del fedele. E allora la presenza del maligno (il diavolo) diventa ―la
disoccupazione‖ per i poveri, ―l‘infortunio‖ per l‘atleta, il ―fallimento‖ per
l‘imprenditore, e via così all‘infinito.
27
Ernst Cassirer, Antropología Filosofica, Fondo di Cultura Economica, Messico, 1988, p.115.
C‘è una guerra dentro di ognuno di noi. Dio vuole che lei dia, ma il diavolo trattiene il suo
portafoglio. Venga, venga ora. Domani lei ben potrebbe essere morto. Se lei non paga a Dio, lei paga
al diavolo.
28
43
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Vi sono molteplici esempi che girano un po‘ ovunque: ―Si quieres salir de la miseria,
si quieres obtener un empleo, si quieres sanarte de una enfermedad debes aportar tu
diezmo. Dios dijo: traed los diezmos. Cuando usted da su diezmo, Dios abre las
ventanas del cielo y derrama bendiciones. El diezmo no es solo del sueldo, también
de su jubilación o su pensión. Si no aportas tu diezmo el dinero va desapareciendo
porque el demonio devorador ha entrado. Saquen todas las monedas que ustedes
tienen. Yo no quiero sacar diez centavos. Eso no existe. Quiero todas las monedas
porque ellas representan la miseria. Si diezmas consigues trabajo. El diezmo no es
una donación es una devolución. Honra a Dios con tus bienes”29.
Per sconfiggere i demoni, le malattie, e quant‘altro, bisogna affidarsi ai simboli30,
che non sono altro che strumenti a disposizione dei fedeli per combattere la paura
che infondono i demoni31, rinforzando così la cieca devozione negli Obispos32. Ma il
simbolo non basta. È necessario essere anche un buen diezmista. Per salvarsi è
necessario comprare le pietre della tomba di Gesù, l‘acqua benedetta del fiume
Giordano, sale benedetto dallo spirito santo, il mantello della scarica, eccetera. Si
sono registrati dei casi in cui s‘invitavano i fedeli a mangiare il pane benedetto per
guarire malattie.
Per esercitare una tale influenza sui fedeli, oltre all‘ambiente, è necessario creare le
condizioni propizie per l‘estrinsecazione del vangelo secondo Macedo. Infatti, tutti i
luoghi di culto della IURD hanno una caratteristica comune: i fedeli si riuniscono in
cinema o teatri dimessi oppure in locali appositamente visibili dalla strada 33. Le
29
Se vuoi uscire dalla miseria, se vuoi avere un lavoro, se vuoi curarti una malattia, devi pagare la
decima. Dio disse: portate le decime. Quando voi date la decima, Dio apre le finestre del cielo e
riparte benedizioni. La decima non è soltanto dello stipendio, ma anche della pensione. Se non
collabori con la tua decima il denaro sparirà perché i demoni divoratori sono entrati. Tirate fuori tutte
le monete che voi possedete. Io non voglio prendere dieci centesimi. Questo non esiste. Voglio tutte le
monete perché esse rappresentano la miseria. Se dai la decima ottieni un lavoro. La decima non è una
donazione, è una devoluzione. Onora Dio con i tuoi beni.
30
La IURD rimanda, a proposito, agli insegnamenti di Gesù. Ad esempio si legga il vangelo secondo
Giovanni 9.6 per capire le proprietà terapeutiche del fango ―Detto questo sputò per terra, fece del
fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco (9.7) e gli disse: «Và a lavarti nella piscina
di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva‖.
31
La IURD si appella agli Atti degli apostoli 19.11 dove c‘è scritto che attraverso un oggetto
(fazzoletto) si esorcizzavano i demoni del fedele ―Dio intanto operava prodigi non comuni per opera
di Paolo, (12) al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a
contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi guggivano”
32
Leonildo Silveira Campos, Teatro, templo e mercado. Organização e marketing de um
emprendimento neopentecostal, São Paulo, VOZES – Simpósio; São Bernardo, UMESP, 1997, p. 502.
In seguito a una acuta indagine, l‘autore propone come paradigma alla IURD per poter analizzare il
nuovo profilo emergente del sacro, i suoi spazi e le strategie di propagazione. Il sacro allora si
costituisce in tre divisioni spazio-temporali: teatro, tempio e mercato. Leonildo Silveira Campos
sostituisce il concetto comune di ―mercificazione del sacro‖ con quello di ―marketing del sacro‖
invertendo il vettore sacerdote-consumatore con quello di consumatore-sacerdote; in questo caso i
desideri del consumatore determinano il tipo di beni religiosi prodotti dagli specialisti.
33
Si legge nel vangelo di Matteo 6.5 ―Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano
pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità
vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. (6) Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera
e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà”.
44
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comode poltrone di velluto degli ex cinema, risistemati per l‘occasione e diventati
luoghi di culto, assolvono la funzione di procurare tutto il confort necessario per far
sentire il fedele spettatore e partecipante alle cerimonie religiose 34.
Questo impero economico oggi può contare su sei milioni di fedeli e un fatturato di
un miliardo di dollari (esente da qualunque tipo di tassazione) con tremila templi
sparsi soprattutto in Brasile e in quarantasei paesi del mondo 35. Parlare di fatturato è
semplicemente un calcolo aritmetico: duemila templi solo in Brasile, con cinque culti
al giorno che incoraggiano ai fedeli a donare36.
4.2. L’ORGANIZZAZIONE IMPRENDITORIALE, I MASS MEDIA E LA POLITICA
L‘organizzazione imprenditoriale è verticale. Macedo è il capo indiscusso,
seguito da un gruppo ristretto di Obispos che si riuniscono due volte l‘anno per
fissare le politiche generali della chiesa, seguito, a sua volta, da settemila pastori che
percepiscono uno stipendio medio di settecento dollari, hanno una casa di proprietà
ed una macchina quando devono frequentare più di una chiesa. Ci sono poi gli
assistenti
volontari
della
chiesa
che
aiutano
nell‘organizzazione
dell‘evangelizzazione a livello territoriale, denominati obreros, cioè operai.
Il capitale non si concentra solo nelle chiese; Macedo è riuscito, con l‘ausilio di
avvocati e consulenti, a diversificare gli affari. È il padrone di due giornali con una
tirata media di un milione di esemplari, possiede trenta emittenti radio e la seconda
rete televisiva del paese.
Nel 1989, inaspettatamente, acquista la tradizionale catena di televisione ―TV
Récord‖. In principio la catena televisiva si trasforma in una rete permanente H24.
Alla religione affianca un telegiornale indipendente e le licenze necessarie per
trasmettere i migliori film degli Stati Uniti. In poco tempo, ottiene i diritti televisivi
del ‗São Paulo‘, una delle squadre di calcio più popolari del Brasile. Oggi, questa
rete televisiva, è diventata rivale della famosa ―rete Globo‖.
Il fenomeno televisivo non si arresta e trascende le frontiere sudamericane: sono state
acquistate emittenti in Portogallo, Mozambico e l‘Argentina. Dalla manipolazione
dei mass media, fino a sconfinare nella politica il passo è minuscolo, per non dire
obbligatorio. Nel 1986 Macedo si manifesta apertamente a favore di alcuni candidati
politici che gli avevano promesso in caso di vittoria elettorale, certi privilegi per la
IURD. Oggi la chiesa presenta i suoi candidati37 consolidandosi come la forza
evangelica più importante della Camera dei Deputati del Brasile. Il progetto politico
di Macedo è molto serio. Il suo slogan è ―un fratello vota per un fratello‖ e per
34
Vedi appendice con le relative fotografie dei templi sparsi per il mondo.
Portogallo, Russia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Lussemburgo, Italia, Spagna, Angola,
Sudafrica, Kenia, Mozambico, Costa d‘Avorio, Uganda, Malati, Giappone, India e Filippine.
36
La IURD, così come la Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni), attribuisce alla decima una
spiccata importanza dato che il precetto si trova in Melachia 3.10. ―Portate tutte le decime alla casa
del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l'Eterno degli
eserciti; e vedrete s'io non v'apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione che non
vi sia più dove riporla‖. Si chiedono inoltre donazioni per il sostentamento del clero e dei luoghi di
culto.
37
Partido Municipalista Renovador.
35
45
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rinforzare la presenza nei ceti meno abbienti del Brasile, organizza periodicamente
distribuzioni di viveri nelle zone più povere di São Paulo per procurarsi i voti
necessari e piazzare i propri parlamentari.
L‘espansione della chiesa ha comportato, dall‘altro canto, il restringimento della
libertà personale di Macedo in seguito ad alcune vicende giudiziarie e alla sua
carcerazione di undici giorni nel 1992 per truffa. Dal gennaio del 1996 la giustizia ed
il governo del Brasile investigano sui capi della IURD, perché vincolati con
trafficanti del Cartel di Cali, con il riciclaggio di denaro sporco e l‘evasione fiscale.
Il come procacciare soldi è stato senza ombra di dubbio la grandiosa invenzione di
Macedo. A differenza degli altri culti pentecostali che promettono ai fedeli la felicità
nell‘al di là, Macedo assicura che Dio donerà gratificazioni ai fedeli qui nella terra.
Ecco che se uno dona ingenti quantità di denaro, ha molte più chances di diventare
ricco in vita38. Un altro dato curioso è che non solo la Chiesa Cattolica si scaglia
contro la IURD, ma che anche le Associazioni Evangeliche del Brasile hanno
denunciato Macedo perché si avvale di ―metodi manipolativi per ottenere denaro‖.
Una dichiarazione che abbiamo avuto modo di costatare sulla nostra pelle.
4.3. LA CRESCITA ESPONENZIALE DEGLI ULTIMI VENT’ANNI
Per poter parlare di crescita esponenziale bisogna guardare le statistiche del
paese cattolico più grande del mondo. Secondo il World factbook della CIA,
disponibile on line39, i cattolici in Brasile si sono ridotti al 73,6%, mentre nel 1930 si
attestavano al 95%. A questi dati si aggiungono le stime del mensile Missioni
Consolata40 il quale afferma che le chiese evangeliche in Brasile sottraggono ogni
anno al cattolicesimo brasiliano circa seicentomila membri.
Acquisito questo dato, è necessario spostare l‘attenzione dal simbolico verso altri
fenomeni: uno religioso e l’altro economico.
Domanda. Sarebbe plausibile affermare che esistano pre-concezioni culturali che
possano in qualche modo sviluppare una tale mentalità capitalistica?. Lo spirito al
quale fa riferimento la domanda si ripercuote nelle azioni dei calvinisti: loro
reinvestono i frutti del lavoro per generare nuove iniziative economiche ed il
capitalista vero è colui che ottiene la massima soddisfazione dal conseguimento del
profitto. Quello che vale per i capitalisti vale, in linee generali, per i calvinisti e
quello che vale per i calvinisti vale, sempre in linee generali, per i capitalisti.
È possibile allora affermare che a una certa comunità di fedeli corrisponde una
determinata mentalità economica come conseguenza della propria fede?. Noi
crediamo che a ogni chiesa o denominazione cristiana corrisponda una propria
filosofia. Questo significa avere un modo particolare d‘interpretare, capire e basare le
proprie usanze su quanto c‘è scritto nella Bibbia. Vediamo i dati raccolti sulla IURD.
38
L‘IURD interpreta in modo ambiguo il Vangelo di Matteo 6.19 che recita ―Non accumulatevi tesori
sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; (20) accumulatevi
invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non
rubano. (21) Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore‖.
39
https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/index.html.
40
http://www.rivistamissioniconsolata.it/cerca.php?azione=det&id=1642.
46
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L‘informazione disponibile telematicamente sul sito ufficiale spiega in modo
sommario i sedici punti su cui basa la dottrina religiosa. I sedici punti possono essere
riassunti in questo modo:
 Punto primo: c‘è un solo Dio, vivo, vero ed eterno, d‘infinito potere e
saggezza, creatore e conservatore di tutte le cose visibili ed invisibili.
 Punto Secondo: Dio-padre fu il primo che si manifestò agli uomini per
portare la legge e i comandamenti.
 Punto Terzo: il Dio-figlio, signore Gesù Cristo, fu il secondo che si manifestò
agli uomini; è nato dal ventre della vergine Maria per opera e grazia dello
Spirito Santo. È colui che incarna la parola del padre, assumendo la natura
umana, riunendo le due nature eterne e perfette: quella divina e quella umana.
 Punto Quarto: la manifestazione della terza persona della santissima trinità, il
Dio Spirito Santo, convince l‘uomo del peccato, della giustizia e del giudizio.
 Punto Quinto: la Bibbia, che è la parola di Dio, fu scritta per uomini
divinamente ispirati. È un modello infallibile, sulla base del quale la condotta
umana e le opinioni devono essere giudicate.
 Punto Sesto: la giustificazione dell‘uomo si realizza soltanto attraverso la
fede nel signore Gesù Cristo.
 Punto Settimo: il battesimo con lo Spirito Santo è un atto della grazia di Dio;
è una esperienza acquisita attraverso la fede di quelli che desiderano la
purificazione e la santità in vita.
 Punto Ottavo: il battesimo nelle acque per immersione, nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo, non è un mezzo esclusivo di salvezza.
 Punto Nono: i nove doni dello Spirito Santo hanno un luogo esatto per noi in
questi giorni, sono parte integrale dell‘opera espiatoria del signore Gesù
Cristo (…); la IURD basa la sua fede esclusivamente sulla parola scritta di
Dio: la sacra Bibbia.
 Punto Decimo: la santa cena è la cerimonia più importante nel cristianesimo.
 Punto Undicesimo: le decime e le offerte sono sacre come la parola di Dio.
Le decime significano fedeltà e le offerte amore del servo verso il signore.
 Punto Dodicesimo: la chiesa visibile del signor Gesù è la riunione di tutti i
cristiani fedeli, uniti ad altri nella fede e nella comunione del vangelo.
 Punto Tredicesimo: il signore Gesù Cristo concesse autorità spirituale ai suoi
seguaci, non soltanto per curare gli infermi o espellere i demoni, ma anche e
soprattutto per portare la sua parola con il potere dello Spirito Santo a tutto il
mondo, facendo discepoli.
 Punto Quattordicesimo: tutti i cristiani hanno diritto a una vita abbondante
secondo le parole del signor Gesù.
 Punto Quindicesimo: tutti i cristiani devono desiderare il ritorno del signor
Gesù il più presto possibile.
 Punto Sedicesimo: l‘obiettivo principale di una relazione permanente con il
signor Gesù attraverso la fede è la vita eterna, la quale egli promise a tutti
quelli che lo seguiranno fino alla fine.
La IURD parte dagli stessi principi dottrinali delle altre chiese pentecostali. Il povero
per i calvinisti è colui che è fuori dalla grazia di Dio. Macedo promuove il vangelo
47
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della prosperità, come abbiamo precedentemente citato. In ripetute occasioni ha
pubblicamente dichiarato: ―Io non seguo un Dio povero. Se il vostro Dio è povero è
perché i vostri pensieri sono poveri (…); la povertà è del diavolo, non di
Dio41‖.Questo ragionamento è contraddittorio: per la IURD la fonte di ricchezza, la
decima, è data dai fedeli di quella stessa chiesa che si compone, principalmente, di
persone povere. Mentre il cattolico prega per ottenere qualcosa, il protestante
ringrazia per quello che ha già ottenuto.
La chiave del successo risiede nella capacità di attirare l‘attenzione dei fedeli
attraverso il vangelo ed offrire un qualche servizio; un esempio possono essere le
sessioni per curare i malati o, ancora, gli innumerevoli oggetti (merci) di culto.
Quanto più il fedele vive intensamente la sua fede, tanto più il dubbio nell‘aldilà si
ripropone. Ed è qui che fallisce la chiesa Cattolica: essa promette la ricompensa con
la vita eterna.
Riguardo le sessioni organizzate dalla IURD per curare i malati, urge fare alcune
precisazioni. Sin da tempi remoti si attribuisce a luoghi o persone il dono di poter
curare le persone malate. A volte il processo naturale richiede il decorso del tempo.
Altre volte, quando la malattia è psicosomatica, l‘ambiente, l‘amicizia ed altri fattori
psicologici fanno svanire i sintomi. Pur ammettendo che Dio esiste e che cura
attraverso la fede, non possiamo affermare che ciò costituisce la prova della
veridicità della religione. Non vengono proposte solo cure 42; vi sono anche modi
diversi di predicare il vangelo attraverso credenze discutibili: i demoni (la paura) e
gli oggetti sacri (la certezza).
Come abbiamo testimoniato, la IURD pratica la liberazione dei demoni. In tutti i
templi si prega per la liberazione dagli spiriti maligni (stregoneria, adulterio,
fornicazione, gelosia, liti, invidia, ubriachezza ecc). Vi è una incessante predica (e
conseguente pratica) nella quale, di tutti i mali, si fa una colpa al diavolo infondendo
timore nei fedeli e costringendo all‘obbedienza cieca agli Obispos. Per un
osservatore neutro del fenomeno religioso, la IURD potrebbe sembrare una delle
tante chiese pentecostali. Per noi, si tratta di una grande organizzazione dove i
contorni del sacro e del profano non sono facilmente distinguibili.
41
Universal News n° 7, p. 2.
Si legge in Matteo 10.8 ―Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. (9) Non procuratevi oro, né argento, né moneta di
rame nelle vostre cinture, (10) né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché
l'operaio ha diritto al suo nutrimento‖. Il termine ―gratuitamente‖ sembra non costituire una voce
nella prassi religiosa della IURD.
42
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CAPITOLO QUINTO
Il quadro giuridico
.
“Chi dunque trasgredirà uno solo di
questi precetti, anche minimi, e
insegnerà
agli
uomini
a
fare
altrettanto, sarà considerato minimo
nel regno dei cieli. Chi invece li
osserverà e li insegnerà agli uomini,
sarà considerato grande nel regno dei
cieli‖.
MATTEO 5.19
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5.1. PREMESSE
Il fenomeno evangelico in Brasile può essere affrontato utilizzando lenti e
angolature diverse. Dalla ricerca sociale fino alle ricerche economiche, il nostro
esame non può non tener conto del quadro giuridico. Durante la nostra permanenza,
abbiamo notato una relativa connivenza non solo delle autorità pubbliche, ma anche
della polizia. Noi crediamo si tratti di un vero e proprio sistema di diritto che tende a
proteggere e sviluppare ulteriormente il fenomeno religioso. La nostra percezione
trova conferma in un articolo di giornale che abbiamo trovato, per puro caso, mentre
giravamo la città di Rio in metropolitana 43. Per aprire una Chiesa Evangelica bastano
poco meno di quattrocentodiciotto Reais, circa 250 euro44. Se, come abbiamo
appurato, monitoriamo l‘evoluzione delle chiese evangeliche negli ultimi 20 anni,
notiamo una vera e propria causa-effetto fra la legislazione riservata alle
organizzazioni religiose ed il consolidamento delle chiese evangeliche.
Partendo dal presupposto che sono enti che gestiscono ingenti flussi di denaro, è
necessario fare chiarezza riguardo la loro natura giuridica. Le chiese evangeliche, ma
più specificamente le organizzazioni religiose, sono un tipo di persona giuridica
destinata a contenere nel proprio seno le istituzioni religiose che si occupano, fra le
altre cose, del mantenimento dei luoghi di culti e della carità. Sono associazioni
senza fini di lucro a tutti gli effetti e godono dell’esenzione fiscale.
Il diritto brasiliano divide le persone giuridiche di diritto privato in due grandi
categorie: quelle statali e quelle particolari. In quelle statali il capitale viene
costituito, prevalentemente, dai fondi pubblici (ad esempio le società di economia
mista, imprese pubbliche eccetera) mentre le persone giuridiche particolari possono
conformarsi solo con i finanziamenti dei privati. A seconda della c.d. união de
esforços para a realização de fins comuns45 queste ultime possono rivestire cinque
forme diverse sotto forma di fondazione, associazione, cooperativa, organizzazione
religiosa o partito politico. Se la persona giuridica persegue prevalentemente lo
scopo economico-finanziario non possiamo parlare di associazione o fondazione
bensì di società. Da questa divisione discende un effetto giuridico importante: la
responsabilità legale di una persona giuridica non è necessariamente responsabilità
legale di tutti i suoi soci, membri o componenti. E questo particolare facilita
l‘autoconservazione dell‘ente da possibili abusi da parte dei propri membri, dirigenza
compresa.
5.2. LA LIBERTÀ RELIGIOSA NELLA COSTITUZIONE FEDERALE DEL BRASILE
Vediamo cosa dice la Costituzione Federale del Brasile sulle persone
giuridiche e sulle confessioni religiose.
43
L‘articolo del giornale trovato per caso si chiama ―DESTAK Rio‖ di distribuzione gratuita del 30
novembre 2009. A pagina 4 c‘è l‘articolo che si intitola ―Abrir igreja costa R$ 418,00 e dà imunidade
tributaria‖. Vedi l‘articolo integrale al punto 5.7. Appendice.
45
―Unione di sforzi per la realizzazione di fini comuni‖.
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Si suol definire il Brasile come un paese laico, dato che lo Stato ha il dovere di
favorire un clima di perfetta comprensione fra le confessioni religiose, combattendo
il fanatismo e gli estremismi. Garantire la piena libertà religiosa non significa
applicare la normativa in vigore, ma, piuttosto, saper distinguere e separare gli ambiti
religiosi e secolari. Tuttavia la presenza di Dio nella società brasiliana si ripropone
con cadenze periodiche nella lingua parlata e nelle singole transazioni monetarie. È
difficile, perciò, ipotizzare una netta separazione fra lo Stato e le confessioni
religiose in un paese dove le banconote recano la scritta ―Deus seja louvado” o
quando i suoi cittadini si salutano con un ―vai com Deus”.
La Costituzione Federale del Brasile sancisce, fra i diritti fondamentali, quello della
libertà religiosa46. Questa vocazione laica è ricavata indirettamente, in quanto non
sarebbe plausibile ipotizzare una religione ufficiale che possa, in qualche modo,
restringere l‘ambito operativo delle restanti confessioni ammesse in suolo brasiliano.
Non esiste nemmeno incompatibilità alcuna per i membri delle confessioni religiose
che intendono partecipare al governo o alla vita pubblica della res pubblica, dato che
tutti i cittadini sono uguali di fronte alla costituzione.
Libertà religiosa e libertà politica si legano entrambe. Per Jorge Miranda ―sem plena
liberdade religiosa, em todas as suas dimensões — compatível, com diversos tipos
jurídicos de relações das confissões religiosas com o Estado — não há plena
liberdade política. Assim como, em contrapartida, aí, onde falta a liberdade política,
a normal expansão da liberdade religiosa fica comprometida ou ameaçada"47.
Questa interpretazione, che mette in evidenza l‘interdipendenza dei concetti di libertà
politica e religiosa, ha una forte valenza per noi: vediamo come si aprono le porte
della politica agli Obispos di Macedo. L‘unico limite da rispettare sono i controlli
46
Art. 5º cost. ―Todos são iguais perante a lei, sem distinção de qualquer natureza, garantindo-se aos
brasileiros e aos estrangeiros residentes no País a inviolabilidade do direito à vida, à liberdade, à
igualdade, à segurança e à propriedade, nos termos seguintes: (omissis) al comma VI - é inviolável a
liberdade de consciência e de crença, sendo assegurado o livre exercício dos cultos religiosos e
garantida, na forma da lei, a proteção aos locais de culto e a suas liturgias”, al comma VII – ―é
assegurada, nos termos da lei, a prestação de assistência religiosa nas entidades civis e militares de
internação coletiva" al comma VIII – ―ninguém será privado de direitos por motivo de crença
religiosa ou de convicção filosófica ou política, salvo se as invocar para eximir-se de obrigação legal
a todos imposta e recusar-se a cumprir prestação alternativa, fixada em lei‖. In Italiano: Art. 5° cost.
―Tutti sono uguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna; è garantita, tanto ai brasiliani quanto
agli stranieri residenti nel Paese, l‟inviolabilità del diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza e alla
proprietà, nei seguenti termini (omissis) al comma VI - la libertà di coscienza e di fede religiosa sono
inviolabili; è assicurata la libertà di celebrare riti religiosi ed è garantita la protezione dei luoghi e
delle liturgie di culto, secondo quanto stabilito dalla legge; al comma VII - si garantisce, secondo
quanto previsto dalla legge, l'assistenza religiosa negli istituti civili e militari di internamento
collettivo; al comma VIII- ―nessuno potrà essere privato di diritti a causa della sua fede religiosa o
delle sue convinzioni filosofiche o politiche, tranne che le stesse non siano invocate per esimersi da
obblighi di legge imposti a tutti o per rifiutarsi di compiere prestazioni alternative, stabilite dalla
legge”.
47
Jorge Miranda, Manual de direito constitucional: direitos fundamentais. Coimbra: Coimbra Editora,
1988. v. 4, p. 348. In Italiano: ―senza piena libertà religiosa, in tutte le sue dimensioni - compatibile,
con diverse tipologie giuridiche di relazioni della confessioni religiose con l‘estato - non c‘è piena
libertà politica. Così come, d‘altro canto, lì, dove manca la libertà politica, la normale espansione della
libertà religiosa rimane compromessa o minacciata‖.
52
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dello Stato per prevenire le relazioni di dipendenza o di alleanze con le entità
religiose all’interno del territorio della Repubblica 48 ma non sembrano
funzionare. Se, formalmente, il sistema diritto si preoccupa di demarcare le sfere di
competenza dello Stato e delle confessioni religiose, vietando le alleanze,
sostanzialmente chiesa e Stato beneficiano degli ingenti proventi dei fedeli che, sotto
forma di assistenza sociale oppure di donazione mascherata, realizzano il fins
comuns accrescendo il prestigio della chiesa. Le reti televisive e la propaganda fanno
il resto.
In Brasile non abbiamo trovato un vero e proprio diritto ecclesiastico come
l‘intendiamo in Italia. Tutta la bibliografia raccolta ci è apparsa frammentaria sin
dall‘inizio. Nonostante le nostre difficoltà a reperire il materiale giuridico abbiamo
costatato che il diritto brasiliano tende a tripartire la libertà religiosa in libertà di
credere, libertà di culto e libertà di organizzazione.
Dentro l‘ambito della libertà di credere vi è la libertà di scelta religiosa, la libertà di
aderire o meno a un determinato culto, la libertà - o diritto - di cambiare religione ed
anche la libertà di non aderire a nessun tipo di religione così come la libertà di
dissenso, di professarsi ateo oppure agnostico. Tuttavia, questa libertà presenta un
limite ben preciso: non è consentito turbare il libero esercizio altrui di qualunque
religiose o di qualsiasi credo 49. La libertà di culto consiste nella libertà di pregare e di
praticare i culti o la liturgia nei luoghi pubblici e nelle abitazioni private e prevede
anche la libertà delle offerte, contribuzioni o liberalità a tal fine. I templi sono esenti
da qualunque tassazione o imposta, anche indiretta, secondo quanto stabilito
dall‘art. 150, VI, lettera B50. La libertà di organizzazione religiosa sancisce il rispetto
e la parità di diritti per quanto concerne lo stabilimento e l‘organizzazione di chiese e
templi o di altri luoghi di culto adatti all‘esercizio dei riti o il relazionarsi con gli
organi dello Stato.
Come abbiamo visto, si tratta semplicemente delle derivazioni funzionali dello stesso
diritto che tendono alla conservazione delle confessioni religiose. Questa derivazione
funzionale avrà un riscontro oggettivo nonché una importanza decisiva per
48
Anche se sono ben noti i collegamenti politici fra la IURD ed alcuni partiti politici brasiliani,
nonostante il divieto costituzionale imposto dall‘art. 19 cost. che recita: ―a União, aos Estados, ao
Distrito Federal e aos Municípios: I - estabelecer cultos religiosos ou igrejas, subvencioná-los,
embaraçar-lhes o funcionamento ou manter com eles ou seus representantes relações de dependência
ou aliança, ressalvada, na forma da lei, a colaboração de interesse público; II - recusar fé aos
documentos públicos; III - criar distinções entre brasileiros ou preferências entre si”. In Italiano:
Art. 19 cost.” E‟ fatto divieto all‟Unione, agli Stati, al Distretto Federale e ai Comuni, di: I. fondare
culti religiosi o chiese, sovvenzionarli, creare difficoltà al loro funzionamento o mantenere, con essi o
con i loro rappresentanti, rapporti di dipendenza o alleanza, fatta salva, secondo la forma prevista
dalla legge, la collaborazione nel pubblico interesse; II. negare validità ai documenti pubblici; III.
creare distinzioni tra brasiliani o preferenza tra di loro”.
49
José Alfonso da Silva, op. cit., p. 221.
50
Art. 150 cost: ―Sem prejuízo de outras garantias asseguradas ao contribuinte, é vedado à União,
aos Estados, ao Distrito Federal e aos Municípios: VI instituir impostos sobre: B: templos de
qualquer culto‖. In Italiano: Art. 150 cost ―Senza pregiudizio di altre garanzie assicurate al
contribuente, è vietato all‘Unione, agli Stati, al Distretto Federale e ai Comuni: VI istituire imposte su:
b) templi di qualsiasi culto”;
53
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l‘applicazione delle esenzioni fiscali di cui godono i templi. La trattazione di questo
argomento segue più avanti.
5.3. LIBERTÀ RELIGIOSA E IL FINE PERSEGUITO
La libertà religiosa non si limita alla sola protezione dei culti, delle tradizioni
o delle credenze delle religioni tradizionali quali ad esempio il cristianesimo,
l‘ebraismo e l‘islamismo. Non vi è differenza ontologica fra le religioni tradizionali e
le altre, grazie agli effetti che discendono dalle norme costituzionali sulla libertà di
culto, l‘ordinamento brasiliano non riesce a trovare una tutela differenziata fra
religioni o quasi-religioni.
Il criterio utilizzato dai giuristi per sapere se lo Stato deve dare protezione ai riti,
costumi e tradizioni di determinate organizzazioni religiose non può essere in alcun
modo vincolato al nome ufficiale delle religioni; occorre perciò indagare sugli
obiettivi prefissati e il fine perseguito. Ad esempio, se l‘organizzazione ha come
obiettivo la rinascita dell‘individuo cercando il suo perfezionamento, a favore della
società dalla quale proviene, e la sua predica è filantropica, dovrà necessariamente
godere della protezione dello Stato. Dall‘altro canto, se dovessero costituirsi
organizzazioni che, pur prefissandosi di raggiungere obiettivi simili, utilizzano mezzi
e metodi non consoni ai propri fini, non possono essere inquadrate dentro al concetto
di organizzazione religiose. La massoneria è un esempio di mancata tutela religiosa,
pur avendo un credo specifico, un rito particolare e luoghi appositamente dedicati per
la predicazione delle proprie insegne e dei propri valori.
Nei casi in cui vi è un dubbio, ovvero, una dicotomia fra l‘insegnamento religioso
professato e la pratica che ne consegue, lo Stato è obbligato a fornire lo stesso tipo di
protezione accordato alle organizzazioni religiose qualora vi sia comunanza di valori.
Comunanza di valori significa un beneficio che si traduce in migliori condizioni
di vita sociale e spirituale della società. Si tratta di un assioma che prevede il
riscontro oggettivo della società e non lo stato soggettivo delle persone. Possiamo
spiegarlo in questo modo: da una comunanza di valori deriva una protezione comune.
Lo sviluppo del concetto della libertà religiosa, è la conditio necessaria per poter
tutelare le aspettative e i diritti dei neo-credenti, così come delle persone che già
possiedono una determinata concezione etica o morale e non propriamente religiosa.
Una volta che la libertà di professare diventa libertà di fede e di credo, la si deve
inquadrare dentro della libertà religiosa e non semplicemente come libertà di
pensiero. Pontes de Mirando si occupa di questo argomento affermando che la libertà
di culto rientra nella libertà di pensare. Sottolinea che la libertà di credere o non
credere potrà essere invocata dai teisti quanto dagli atei. Egli afferma, infine, che
―liberdade de religião é liberdade de se ter a religião que se entende, em qualidade,
ou em quantidade, inclusive de não se ter"51. Solo una cosa non è chiara: cosa
succede quando la libertà di culto assoggetta il fedele al simbolo e al maligno
imponendogli cosa dire e cosa pensare. È difficile parlare di beneficio sociale o
51
Francisco Cavalcanti Pontes de Miranda, Comentários à Constituição de 1967 com a Emenda n. 1,
de 1969. 2. ed. São Paulo, Revista dos Tribunais, 1974. v. 5, p. 123. In Italiano: ―Libertà di religione
è libertà di avere la religione che si vuole, in qualità, o in quantità, incluso di non averla‖.
54
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spirituale della società, soprattutto nel caso della IURD. Non si evince nemmeno una
tutela diretta del singolo nell‘esercizio della libertà religiosa, ma solo una tutela
generale ed estensiva che viene conferita in capo alle confessioni stesse.
5.4. LA PERSONALITÀ GIURIDICA DELLE CHIESE
Nelle premesse abbiamo analizzato le differenze che esistono sulla persona
giuridica. Per comprendere il fenomeno nella sua interezza, dobbiamo ripercorrere
un po‘ di storia ed entrare, così, in sintonia con la dimensione sociale del fenomeno.
Prima del 1890 la Chiesa Cattolica in Brasile godeva di una posizione privilegiata.
Un decreto-legge, il 119-A del 7 Gennaio 1890, stanziava ogni anno, una sorta di
rendita statale per il sostentamento dei ministri di culto cattolico. Con l‘avvento della
Repubblica, proclamata nel 1891, il Brasile entrò a far parte della cerchia di paesi
senza religione ufficiale. Si procedette così alla totale separazione fra chiesa e Stato,
sulla base della laicità e della tolleranza, che garantiva a tutte le fedi diritti
costituzionali. Sin dal 1891, l‘ordinamento brasiliano riconosceva la personalità
giuridica delle chiese ma come sole associazioni. Diciamo riconosceva, perché la
situazione odierna è differente, modificata dalla recente riforma del codice civile del
2003. Questi centri d‘imputazione giuridica d‘allora dovevano dotarsi perciò di uno
statuto sociale con indicazione espressa della propria organizzazione secondo lo
schema previsto dalla Legge sui Registri Pubblici che, a sua volta, stabiliva i caratteri
generali per il riconoscimento della personalità giuridica e le condizioni per
l‘iscrizione al CNPJ - Cadastro Nacional de Pessoa Jurídica (Registro Nazionale
della Persona Giuridica).
La nuova classificazione giuridica delle ―chiese di associazione‖ che sono diventate
―organizzazioni religiose‖ è il frutto delle modifiche introdotte dalla Legge 10.406
del 10 Gennaio 2002 al codice civile e più precisamente agli articoli 44 e 2031.
La riforma del 2003, introdotta con la Legge nº 10.825 del 22 Dicembre dello stesso
anno, definisce non più la chiesa ed i partiti politici in quanto associazioni, bensì
come organizzazioni che vantano una personalità giuridica di diritto privato. Questa
riforma consente alle chiese di modificare la propria qualifica giuridica e di non
applicare più le regole specifiche delle associazioni contenute negli articoli 53 e 61
del codice civile. Questi ultimi si adeguano così in funzione delle previsioni dell‘art.
203152, aggiungendo che ―le disposizioni del presente articolo, non si applicano alle
52
Art. 2031 ―As associações, sociedades e fundações, constituídas na forma das leis anteriores, bem
como os empresários, deverão se adaptar às disposições deste Código até 11 de janeiro de 2007.
(Alterado pela L-011.127-2005). Art. 44, I, II e III, Disposições Gerais - Pessoas Jurídicas - CC; Art.
53, Associações - CC; Art. 62 Fundações - CC; Art. 966, Caracterização e Inscrição - Empresário –
CC: Associações; Fundações; Sociedades Parágrafo único. O disposto neste artigo não se aplica às
organizações religiosas nem aos partidos políticos. (Acrescentado pela L-010.825-2003)‖. In Italiano:
Art. 2031 ―Le associazioni, società e fondazioni, costituite secondo le leggi anteriori, così come gli
imprenditori, si dovranno adattare alle disposizioni di questo Codice fino all‘11 gennaio del 2007.
(Modificato dalla legge L-011.127-2005). Art. 44,I,II e III, Disposizioni Generali - Persone giuridiche
- CC; Art. 53, Associazioni - CC; Art. 62 Fondazioni - CC; Art. 966, Caratterizzazione e Iscrizione Imprenditore -CC; Associazioni; Fondazioni; Società pragrafo unico. Quanto disposto in questo
55
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organizzazioni religiose o ai partiti politici”. Sembra scontato dover menzionare che
le Chiese sono obbligate ad adattare i propri statuti sociali ai principi generali della
buona fede contenuti nel codice civile. Invece nulla è scontato nella tradizione del
―diritto ecclesiastico‖ brasiliano, dato che il Brasile non dispone di una legislazione
specifica che regolamenti il funzionamento delle entità religiose. Un‘altra fonte da
cui poter ricavare la logica generale è rappresentata dai principi costituzionali già
applicati alle chiese in quanto associazioni.
L‘articolo 44 del codice civile stabilisce che le organizzazioni religiose, "(...) São
livres a criação, a organização, a estruturação interna e o funcionamento das
organizações religiosas, sendo vedado ao poder público negar-lhes reconhecimento
ou registro dos atos constitutivos e necessários ao seu funcionamento”53. Vi è chi
sostiene che vi sia maggiore tutela nei confronti delle ―chiese-associazioni‖ rispetto
alle neo organizzazioni religiose, e si auspica che le chiese mantengano la struttura
generale riconosciuta alle associazioni in funzione dell‘articolo 5 della Costituzione
Federale, la quale stabilisce un ―tratamento legislativo diferenciado para as
mesmas‖54. Questa tutela, per così dire rinforzata, deriva dalla clausole rigide,
presenti nella costituzione, che non possono essere derogate dalla legge ordinaria, ma
solo attraverso l‘intervento di una Assemblea Nazionale Costituente.
5.5. IMMUNITÀ FISCALE
L‘immunità fiscale degli enti assistenziali trova il suo fondamento giuridico
nell‘art. 150, VI, lettera C55 della Costituzione Federale. In questo articolo il
articolo non si applica alle organizzazioni religiose nè ai partiti politici. (Esteso dalla L-010.8252003)‖.
53
In Italiano: ―sono libere la creazione, organizzazione, la strutturazione interna e il funzionamento
delle organizzazioni religiose, essendo vientato al potere pubblico negargli il riconoscimento o la
registrazione degli atti costitutivi e necessari al loro funzionamento‖.
54
Tesi sostenuta da Gilberto Garcia, avvocato e professore della STBSB autore del libro O Novo
Código Civil e as Igrejas, Ed. Vida, 2003. In Italiano: “Trattamento legislativo differenziato per le
stesse‖.
55
Art.150 - Sem prejuízo de outras garantias asseguradas ao contribuinte, é vedado à União, aos
Estados, ao Distrito Federal e aos Municípios:
I - exigir ou aumentar tributo sem lei que o estabeleça;
II - instituir tratamento desigual entre contribuintes que se encontrem em situação equivalente,
proibida qualquer distinção em razão de ocupação profissional ou função por eles exercida,
independentemente da denominação jurídica dos rendimentos, títulos ou direitos;
III - cobrar tributos:
a) em relação a fatos geradores ocorridos antes do início da vigência da lei que os houver instituído
ou aumentado;
b) no mesmo exercício financeiro em que haja sido publicada a lei que os instituiu ou aumentou;
c) antes de decorridos noventa dias da data em que haja sido publicada a lei que os instituiu ou
aumentou, observado o disposto na alínea b; * (Incluído pela Emenda Constitucional nº 42, de
19.12.2003)
IV - utilizar tributo com efeito de confisco;
V - estabelecer limitações ao tráfego de pessoas ou bens por meio de tributos interestaduais ou
intermunicipais, ressalvada a cobrança de pedágio pela utilização de vias conservadas pelo Poder
Público;
56
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VI - instituir impostos sobre:
a) patrimônio, renda ou serviços, uns dos outros;
b) templos de qualquer culto;
c) patrimônio, renda ou serviços dos partidos políticos, inclusive suas fundações, das entidades
sindicais dos trabalhadores, das instituições de educação e de assistência social, sem fins lucrativos
atendidos os requisitos da lei;
d) livros, jornais, periódicos e o papel destinado a sua impressão.
§ 1º A vedação do inciso III, b, não se aplica aos tributos previstos nos arts. 148, I, 153, I, II, IV e V;
e 154, II; e a vedação do inciso III, c, não se aplica aos tributos previstos nos arts. 148, I, 153, I, II,
III e V; e 154, II, nem à fixação da base de cálculo dos impostos previstos nos arts. 155, III, e 156, I.
* (Redação dada pela Emenda Constitucional nº 42, de 19.12.2003)
§ 2º - A vedação do inciso VI, a, é extensiva às autarquias e às fundações instituídas e mantidas pelo
Poder Público, no que se refere ao patrimônio, à renda e aos serviços, vinculados a suas finalidades
essenciais ou às delas decorrentes.
§ 3º - As vedações do inciso VI, a, e do parágrafo anterior não se aplicam ao patrimônio, à renda e
aos serviços, relacionados com exploração de atividades econômicas regidas pelas normas aplicáveis
a empreendimentos privados, ou em que haja contraprestação ou pagamento de preços ou tarifas
pelo usuário, nem exonera o promitente comprador da obrigação de pagar imposto relativamente ao
bem imóvel.
§ 4º - As vedações expressas no inciso VI, alíneas b e c, compreendem somente o patrimônio, a renda
e os serviços, relacionados com as finalidades essenciais das entidades nelas mencionadas.
§ 5º - A lei determinará medidas para que os consumidores sejam esclarecidos acerca dos impostos
que incidam sobre mercadorias e serviços.
§ 6º - Qualquer subsídio ou isenção, redução de base de cálculo, concessão de crédito presumido,
anistia ou remissão, relativos a impostos, taxas ou contribuições, só poderá ser concedido mediante
lei específica, federal, estadual ou municipal que regule exclusivamente as matérias acima
enumeradas ou o correspondente tributo ou contribuição, sem prejuízo do disposto no art. 155, § 2º,
XII, g. * (Redação pela Emenda Constitucional nº 3, de 1993 - D.O.U. 18.03.93)
§ 7º - A lei poderá atribuir a sujeito passivo de obrigação tributária a condição de responsável pelo
pagamento de imposto ou contribuição, cujo fato gerador deva ocorrer posteriormente, assegurada a
imediata e preferencial restituição da quantia paga, caso não se realize o fato gerador presumido. *
(Redação pela Emenda Constitucional nº 3, de 1993 - D.O.U. 18.03.93). In Italiano: ―Art. 150. Senza
pregiudizio di altre garanzie assicurate al contribuente, è vietato all‘Unione, agli Stati, al Distretto
Federale e ai Comuni:
I. esigere o aumentare tributo senza una legge che lo stabilisca;
II. istituire trattamento diseguale tra contribuenti che si trovino in situazioni equivalenti, essendo
proibita qualsiasi distinzione in ragione di occupazione professionale o funzione da loro esercitata,
indipendentemente dalla denominazione giuridica dei redditi, titoli o diritti;
III. riscuotere tributi: a) in relazione a fattori generanti avvenuti prima dell‘inizio della vigenza della
legge che li abbia istituiti o aumentati; b) nello stesso esercizio finanziario in cui sia stata pubblicata la
legge che li abbia istituiti o aumentati; c) prima che siano trascorsi novanta giorni dalla data in cui sia
stata pubblicata la legge che li abbia istituiti o aumentati, ottemperato quanto disposto alla lettera b;
IV. utilizzare un tributo con effetto di confisca; V. stabilire limitazioni al traffico di persone o beni
tramite tributi interstatuali o intercomunali, fatta salva l‘esazione di pedaggi per l‘utilizzazione di
strade conservate dal Governo; VI. istituire imposte su: patrimoni, redditi o servizi, gli uni degli altri;
b) templi di qualsiasi culto; c) patrimoni, redditi o servizi dei partiti politici, incluse le loro fondazioni,
gli enti sindacali dei lavoratori, delle istituzioni educative e di assistenza sociale, senza scopi di lucro,
attesi i requisiti della legge; d) libri, giornali, periodici e la carta destinata alla loro stampa.
§ 1° Il divieto di cui all‘inciso III, b, non si applica ai tributi previsti agli artt. 148, I, 153, I, II, IV e V,
e 154, II; e il divieto di cui all‘inciso III, c, non si applica ai tributi previsti agli artt. 148, I, 153, I, II,
III e V, e 154, II, né alla fissazione della base di calcolo delle imposte previste agli artt. 155, III, e 156,
I. 2° Il divieto di cui all‘inciso VI, a, è esteso alle autarchie e alle fondazioni istituite e mantenute dal
Governo, in quanto si riferisce al patrimonio, al reddito e ai servizi vincolati alle loro finalità
57
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legislatore intende rivendicare il prevalente carattere sociale delle entità assistenziali;
si prefigge di agevolare i propri fini concedendo le immunità fiscali per l‘alto valore
sociale. La parola tempio, nel dettato costituzionale, deve essere intesa in senso
ampio, includendo anche le istituzioni preposte al suo mantenimento. Le esenzioni
riguardano non solo tasse sugli immobili utilizzati per la celebrazione religiosa ma
anche sui servizi religiosi offerti, decime o ricette destinate alla manutenzione
dell‘istituzione, sull‘acquisto di altri immobili destinati al culto eccetera. Questa
esenzione vale per la sola finalità di culto e significa che il regime di favore
accordato dall‘ordinamento brasiliano non potrà essere concesso alle chiese
proprietarie di emittenti televisive o di qualunque altro mezzo di comunicazione di
massa.
Secondo la dottrina, l‘interpretazione di queste norme non deve essere intesa in modo
restrittivo. Infatti Bernardo Ribeiro de Moraes 56 spiega che ―Nas (sic) normas
imunitárias devem ser interpretadas através de exegese ampliativa. Não podem ser
restritivamente interpretadas, uma vez que o legislador menor ou o intérprete não
podem restringir o alcance da Lei Maior‖57.
Un'altra parte della dottrina non solo non intende essere restrittiva, ma si propone di
ampliare il privilegio dell‘immunità per non compromettere l‘efficacia di questi enti
ausiliari dei servizi pubblici. Aliomar Baleeiro 58 sostiene che ―As Instituições... de
Assistência Social, como auxiliares de serviços públicos, não têm capacidade
econômica para pagar impostos. Não visam lucros ou a remuneração dos indivíduos
que as promovem ou mantêm. A imunidade... deve abranger os impostos que por
seus efeitos econômicos... desfalcariam o patrimônio, ou diminuiriam a eficácia dos
serviços ou a integral aplicação das rendas aos objetivos específicos daquelas
entidades―59.
essenziali o a quelle da loro derivanti. § 3° I divieti di cui all‘inciso VI,a), e al paragrafo precedente
non si applicano al patrimonio, al reddito e ai servizi relativi allo sfruttamento di attività economiche
sorrette da norme applicabili a stabilimenti privati, o dove esista contropartita o pagamento di prezzi o
tariffe da parte dell‘utente, né esonerano il promesso compratore dall‘obbligo di pagare l‘imposta
relativa al bene immobile. § 4° I divieti di cui all‘inciso VI, lettera b) e c), comprendono solamente il
patrimonio, il reddito e i servizi relativi ai fini essenziali degli enti in esse menzionati. 5° La legge
determinerà provvedimenti per informare i consumatori sulle imposte che incidono su merci e servizi.
6° Qualsiasi retribuzione o esenzione, riduzione di base di calcolo, concessione di credito presunto,
amnistia o remissione, relativi a imposte, tasse o contributi, potrà essere concesso soltanto con legge
specifica, federale, statale o comunale, che regoli esclusivamente le materie sopra menzionate o il
corrispondente tributo o contributo, senza pregiudizio di quanto disposto nell‘art.155, §2°, XII, g. 7°
La legge potrà attribuire ai soggetti passivi di obbligo tributario la condizione di responsabile del
pagamento di imposta o contributo, il cui fattore generante debba verificarsi successivamente,
garantendo la restituzione immediata e preferenziale dell‘importo pagato, nel caso l‘evento generatore
presunto non si realizzi.
56
Ribeiro De Moraes Bernardo, Curso de Direito Tributário; Sistema Tributário da Constituição, 1ª
edição, São Paulo, Revista dos Tribunais, volume 1, p. 407.
57
―Nelle (sic) norme immunitarie devono essere interpretate attraverso l‘esegesi amplificativa, una
volta che il legislatore minore o l‘interprete non possono restringere l‘estensione della Legge
Superiore‖.
58
Aliomar Baleiro, Direito Tributário Brasileiro, 10ª edição, Forense, p. 108.
59
―Le Istituzioni di Assistenza sociale, como ausiliari di servizio pubblico, non hanno la capacità
economica per pagare le tasse. Non mirano al profitto o alla remunerazione degli individui che le
58
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Se, quindi, da una parte l‘esenzione fiscale riguarda il tempio e le attività connesse al
culto, incluse donazioni e decime, poco importa se questo privilegio viene poi esteso
alle altre attività collegate ma non essenziali delle confessioni religiose. Per il solo
caso della IURD, possiamo intravedere un interesse ad un‘interpretazione ancor più
estensiva della norma e per un solo motivo: se per lungo tempo il vero profitto tax
free sono state le decime dei fedeli, oggi il vero profitto si ricava dalla pubblicità
sulla propria rete televisiva che, lo ricordiamo, è la seconda a livello nazionale.
Un‘ultima considerazione importante è quella di Paulo de Barros Carvalho: ―Cabem
no campo de sua irradiação semântica todas as formas racionalmente possíveis de
manifestação organizada de religiosidade, por mais estrambóticas, extravagantes ou
exóticas que sejam. E as edificações onde se realizarem esses rituais haverão de ser
consideradas templos. Prescindível dizer que o interesse da coletividade e todos os
valores fundamentais tutelados pela ordem jurídica concorrem para estabelecer os
limites de efusão da fé religiosa e a devida utilização dos templos onde se realize. E
quanto ao âmbito de compreensão destes últimos (os templos), também há de haver
uma exegese bem larga, atentando-se, apenas, para os fins específicos de sua
utilização‖60. Non importa quanto assurda, stravagante o esotica sia la religione. Gli
edifici dove si svolgeranno i rituali saranno templi. Sarà l‘ordine giuridico a stabilire
i limiti di effusione della fede religiosa e dell'uso corretto dei templi in cui si esercita.
Un rimedio in favore delle confessioni religiose che non tiene conto di tutti i mali
che, la presente ricerca, ha tentato di descrivere.
5.6. ALCUNE IDEE
Durante la permanenza a Rio, avevamo ipotizzato, a mo‘ di gioco, di fondare
una chiesa evangelica. Avevamo scelto il nome, la gerarchia del clero e i punti saldi
della nostra fede, più o meno simili a quelli pentecostali. Sarebbero stati sufficienti
quattrocentodiciotto Reais e alcuni giorni feriali per poter vedere il nostro sogno
realtà. Interessano poco, all‘ordinamento giuridico brasiliano, la base teologica, la
dottrina o il numero minimo di fedeli. La legge impone solo di ottenere i requisiti
necessari all‘iscrizione al Registro delle Persone Giuridiche (CNPJ). Adempiuta una
simile formalità, saremmo stati in grado di aprire un conto corrente e richiedere sia
l‘esenzione fiscale per le offerte dei fedeli sia l‘esonero dalla tassazione su ogni
eventuale transazione o rendita finanziaria.
Come abbiamo visto, l‘articolo 44 del codice civile recita che: ―sono libere la
creazione, l‟organizzazione, la strutturazione interna e il funzionamento delle
promuovono e mantengono. L‘immunità deve riferirsi relativa alle tasse che per i loro effetti
economici dilapiderebbero il patrimonio, o diminuirebbero l‘efficacia dei servizi o un‘integrale
applicazione dei redditi agli obiettivi specifici di quelle entità‖.
60
In Italiano: ―Rientrano nel campo della sua irradiazione semantica tutte le forme razionalmente
possibili di manifestazione organizzata della religiosità, per più strambe, stravaganti o esotiche che
siano. E le edificazioni dove si realizzino questi rituali dovranno essere considerati templi.
Prescindibile dire che l‘interesse della collettività e tutti i valori fondamentali tutelati dall‘ordine
giuridico concorrono per stabilire i limiti di effusione della fede religiosa e la debita utilizzazione dei
templi dove si realizza. In quanto all‘ambito di comprensione di quest‘ultimi, si deve avere un‘esegesi
ben estesa, ai fini specifici del suo uso‖.
59
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organizzazioni religiose, essendo vietato al potere pubblico negare il
riconoscimento e la registrazione degli atti costitutivi necessari al loro
funzionamento‖.
Creata la chiesa avremmo fatto appello all‘articolo 150 della Costituzione Federale,
chiedendo l‘immunità del nostro tempio da ogni imposta sulla proprietà, sul reddito,
sui relativi servizi ai culti o attività essenziali. La nostra chiesa sarebbe stata, inoltre,
esente dalle imposte di proprietà comunale, di proprietà rurale, dalle tasse sugli
autoveicoli, sui servizi ecc. Sufficiente intestare ogni bene alla chiesa di nuova
conformazione.
La lista di benefici non finisce qui. I ministri di culto, una volta scelti senza nessun
criterio, sono esonerati dal servizio di leva 61 e godono del diritto di un regime di
carcere speciale 62. Questo significa che, nel caso vi siano un abuso o gravi
irregolarità nel funzionamento della chiesa, la sanzione penale sarà scontata in un
luogo di favore.
La nostra chiesa è, chiaramente, una provocazione. Non era nostra intenzione
fondare una chiesa, ma soltanto rendere evidente come l‘ordinamento brasiliano
fomenti, incoraggi e protegga la creazione delle chiese evangeliche. La crescita di
questo fenomeno religioso necessita inesorabilmente dell‘ausilio del sistema diritto
per poter svilupparsi ulteriormente.
Un altro punto importante è che le chiese, specialmente la IURD, hanno saputo
consolidare il proprio potere in fasi successive. Il primo momento ha visto
l‘espansione del fenomeno evangelico nei ceti meno abbienti, in seguito ai contrasti
fra il Vaticano e la teologia della liberazione negli anni ‘70. Macedo aprì una chiesa
che si proponeva di migliorare la vita sociale e spirituale della società. Una volta
consolidato il potere in una piccola comunità di base, attraverso i simboli, la merce di
culto e la paura del diavolo, è iniziato lo stadio successivo: la conquista del settore
medio attraverso la radio, la televisione e i piccoli spazi pubblicitari. Il terzo
momento è stato caratterizato dall‘appoggio, alle elezioni, dei candidati che si
propongono vicini alla chiesa.
Allo stato attuale desta preoccupazione l‘ambizione di Macedo di voler trasformare
il Brasile in un paese confessionale.
Pensiamo, e speriamo, che la crescita economica che sta sperimentando il Brasile
potrebbe allontanare i fedeli dalla IURD, così come potrebbero farlo le probabili lotte
interne per la successione di Macedo e tutte le azioni della Chiesa Cattolica atte a
contenere l‘emorragia di fedeli che, ogni anno, decidono di avvicinarsi alle chiese
evangeliche. Solo il tempo potrà darci una riposta.
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Art. 143 della Costituzione Federale.
Art. 295 del Codice di Procedura Penale Brasiliano.
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APPENDICE
1.
Giornale “DESTAK Rio” di distribuzione gratuita, del 30 novembre 2009. A pagina 4 c‟è
l‟articolo che si intitola “Abrir igreja costa R$ 418,00 e dà imunidade tributaria”.
2.
Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva e O Bispo Edir Macedo fondatore della
IURD.
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Oltre al regesto in lingua spagnola, inglese e portoghese, qui di seguito, si
vedano le annotazioni bibliografiche poste nelle note in calce alle pagine.
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RINGRAZIAMENTI
Alla Associazione AMAR, a Roberto e Leandro.
A suor Maria de Fatima do Nascimento, Serva di Maria Riparatrice.
Alla prof.ssa Cecilia L. Mariz - Dipartimento di Scenze Sociali dell‘Università
Statale di Rio de Janeiro.
A Maria Margarida Ellenbogen Pressburger, presidente della Commissione Diritti
Umani e Assistenza Giudiziaria dell‘Ordine degli Avvocati di Rio de Janeiro.
Al prof. Enzo Rossi, Presidente del Centro di Ricerche Economiche e Giuridiche
dell‘Università di Roma ―Tor Vergata‖.
A Gaetano Nunnari per la sua gentilezza e collaborazione.
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