Uno sguardo distaccato e fuori dal tempo

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Uno sguardo distaccato e fuori dal tempo
Una visione distaccata e fuori dal tempo
Le oche selvatiche volano sul lago.
Il lago, naturalmente, le riflette (Haiku Zen)
Tra un millennio o giù di lì, quando gli archeologi s’imbatteranno in
ciò che resta del mondo attuale, cercheranno d’interpretare il
nostro genere di vita. E tenteranno di coniugare - della civiltà estinta
a cavallo del XX e XXI sec. - residui tossici, in parte ancora attivi, resti
di costruzioni e macchinari imponenti, assieme a reperti più minuti
che forse avranno lasciato testimonianza di sé grazie al verificarsi di
condizioni straordinarie quali fossilizzazione, freddo glaciale o altri
eventi eccezionali.
A modo suo Osho, (il Maestro di verità che fondava il suo profondo
senso critico sul rifiuto di qualsiasi valore trasmesso dalla società nel
suo insieme, fosse di natura culturale o religiosa, tramandato dalla
tradizione o adottato nella contemporaneità), insegna ad affrontare
la vita con uguale distacco e discernimento.
Senza alcun timore reverenziale verso le gerarchie di ogni risma, con
atteggiamento agnostico, per fare emergere la nostra individualità
repressa.
Il libro che porta il suo nome, Osho, Lo sguardo fuori dagli schemi
(Bompiani), è la raccolta di alcuni suoi discorsi, pronunciati perché
diventino la base della nostra meditazione.
In India, agli inizi, Osho fu accolto come maestro e guru, ma poiché
non era persona malleabile, né collocabile in un qualsiasi ambito
circoscritto, hanno poi tentato di emarginarlo; hanno quindi
collaborato con gli USA al fine di “zittirlo,” per infine riconoscerlo
come una figura eccezionale.
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Negli anni ’80 nella zona desertica dell’Oregon, Stati Uniti, ha creato
una Comune; ha subìto un arresto, seguito da “una farsa legale e
un’azione omicida,” i cui dettagli sono stati descritti in Operazione
Socrate.
Alle donne non è permesso studiare il sanscrito; d’altronde la
medesima cosa è preclusa a una larga parte della società indiana. I
brahmani non volevano neppure pubblicare i loro libri sacri, pur di
conservare il monopolio su questi testi.
La Bibbia, la Torah, i Veda (i libri sacri dei cristiani, degli ebrei, degli
hindu) sono stati scritti, trasmessi da una generazione all’altra e
inculcati alle nuove generazioni per impedire all’individuo di
mettersi sul cammino della verità. ”E la verità possiede una
caratteristica importantissima: finché non la scopri in prima
persona, per te non potrà mai essere davvero una verità.”
Così come le leggi della fisica valgono dappertutto allo stesso modo,
non può esistere un dio cristiano, un dio ebreo, un dio hindu. Le
religioni, tutte, non sono mai state capaci di accettare i limiti della
propria conoscenza di fronte ai fenomeni naturali; sono state
sempre così “arroganti” da credere di poter spiegare tutto e da
volere trasmettere “conoscenze fasulle” alle genti ... trasformando
“il mondo intero in un manicomio.”
Le religioni orientali, induismo, giainismo e buddhismo, insegnano
che le cattive azioni compiute nelle vite precedenti sono causa
dell’infelicità nella vita successiva. Una spiegazione che si presenta,
perlomeno in apparenza, più ragionevole di quella cristiana secondo
la quale il peccato originale di Adamo ha condannato non solo
l’intera umanità all’espiazione, ma ha anche determinato la discesa
sulla terra del figlio di dio e la sua crocifissione. Insomma sarebbero
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seimila anni che il peccato originale mantiene la sua carica
radioattiva.
Buddha e Mahavira, con l’insegnamento della pratica della
nonviolenza, “sono responsabili di 25 secoli di schiavitù dell’India.”
Gandhi con il suo esempio ha insegnato “alla gente a essere violenta
contro se stessa.”
Osho, al contrario, non ha professato la filosofia della nonviolenza; il
suo modello di vita si identifica nella riverenza verso la vita. E quindi
rispetto tanto per la vita altrui quanto per quella propria. Perché
rispettare, amare gli altri, e infierire su se stessi?
Qualsiasi uomo privo di spiccata intelligenza, ma forte di carattere,
può diventare davvero pericoloso per sé e per gli altri, perché il suo
atteggiamento lo conduce in un vicolo cieco. Vengono talvolta citate
vite esemplari di santi che si percuotevano ogni giorno, finché il
sangue usciva a fiotti.
“Il giainismo è l’unica religione che permette a un monaco ... di
digiunare fino alla morte. Non lo chiamano suicidio... La parola
santhara indica l’abbandono del desiderio di vivere, andare oltre il
desiderio di vivere.”
La naturopatia, una pratica Yoga, ha escogitato un modo per pulire
l’intestino, quello d’ingoiare una strisciolina di stoffa lunga 10
metri... Io, racconta Osho, impedivo a mia zia di fare questo
trattamento, ma quando me ne sono andato, è stata libera di
ripulire se stessa, ed è morta.
Gandhi, seguace della naturopatia, era solito farsi degli impacchi di
fango, dei clisteri, ed era dedito all’osservanza “del mangiare questo
e del non mangiare quest’altro...”
Che senso ha la rinuncia? Come si può rinunciare a qualcosa, come il
cibo o il sesso, se non con la repressione? “Se metti insieme tutte le
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cose condannate da tutte le religioni del mondo, ti renderai conto
che hanno condannato l’intero genere umano ... In verità
continuerai a essere attaccato a tutte quelle cose, soltanto che
avverrà in modo distorto.”
E’ importante capire a fondo il fenomeno repressivo, che altro non è
se non “il meccanismo di asservimento dell’uomo.” Infatti, aggiunge
Osho, non esistono religioni che siano d’accordo su qualcosa, salvo
che sulla repressione, poiché ciò consente loro di ridurre l’umanità
in uno stato di soggezione psicologica e spirituale.
La dipendenza della maggior parte delle persone, da alcune
categorie particolari del genere umano, è sorprendente. Politici,
preti e pandit hanno sempre agito in combutta mettendo la
religione al servizio delle istituzioni. Quanti si rivolgevano al
sacerdote, ora, se sono ricche e raffinate, vanno dallo specialista di
turno (psicanalista, personal trainer o dal farmacista), “ma si tratta
sempre della stessa gente.”
Cosa avevano in comune Socrate, Al Hillaj Mansur e Gesù da
suscitare l’ostilità di molti dei loro contemporanei?
Erano degli illuminati, dicevano cose che “disturbavano” il sonno
delle autorità, invitavano i seguaci a seguire percorsi alternativi.
La Comune aiuta l’individuo a renderlo consapevole di essere
assolutamente solo. Quando uno è membro di una associazione
come il Rotary club, il Lions club, o frequenti questo o quel tempio,
coltivi l’illusione di appartenenza. Obiettivo della Comune è quello
di spazzare via queste funzioni illusorie. E’ sempre possibile
incontrarsi, frequentare altri, ma in fondo si continua a rimanere
soli. Pertanto è fondamentale trovare l’equilibrio con noi stessi.
La conoscenza acquisita a volte può essere molto ingannevole; le
religioni indottrinano la gente per renderla erudita, dovrebbero
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invece “aiutarla a esplorare, a mettersi alla ricerca.” Ma come fare
un proprio percorso interiore, quando tutte le religioni si affannano
a portare il bambino, subito, alla fonte battesimale, alla
circoncisione, o a qualche cerimonia hindu?
“Il pensiero è come un velo davanti agli occhi, che conferisce alle
cose il proprio colore e la propria idea di realtà.” Soltanto attraverso
la meditazione l’individuo arriva a liberarsi di tutte le sovrastrutture
che gli hanno imposto. Pablo Picasso diceva di aver impiegato
quarant’anni della sua vita per superare quello che gli avevano
insegnato da giovane. Viene riportato che ad un uomo che lo
accusava di dipingere come un bambino di cinque anni il pittore
abbia risposto: "Magari potessi!"
“La comunicazione avviene attraverso le parole, la comunione
attraverso il silenzio....”
Liberati dal sapere dottrinale e conquisterai l’armonia.
Aumentando il numero degli illuminati, con l’elevarsi del livello
dell’energia meditativa, molte cose cambieranno.
La confusione regna sovrana in molte menti appartenenti a tutti gli
strati sociali; le popolazioni restano schiave di assurde credenze,
legate a rituali inibitori e propiziatori. La semplice idea della
creazione, afferma Osho, ci trasforma in qualcosa di arbitrario, nel
frutto del capriccio divino. Ma dopo che Nietzsche ha decretato la
morte di Dio, l’uomo è ritornato libero. Sempre che lo voglia!
Invece succede che l’uomo è arrivato sulla luna, ma delle autorità
hindu, di pari grado del papa cattolico, lo negano perché sarebbe
contrario a quanto è riportato nelle loro scritture. Un monaco
giainista ha raccolto donazioni per aprire un laboratorio e scoprire
prove scientifiche che smentiscano l’accaduto.
“Al centro di tutto c’è sempre questa finzione di dio e intorno a
quella vengono create tutte le altre illusioni: il paradiso e l’inferno, il
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peccato e la punizione...” Questa mastodontica “messinscena da
circo” continua a perpetrare lo sfruttamento delle masse ad opera
degli “astuti sacerdoti di qualunque religione!”
Attraverso decine di secoli le religioni non hanno dato all’umanità
“nemmeno la millesima parte” di ciò che ha scoperto la scienza in
soli 300 anni. E la scienza fonda la sua autorevolezza nel dubbio.
Secondo i dettami delle chiese non “ti è permesso pensare,” perché
pensare ti porterebbe fuori strada. Devi invece avere fede, coltivare
la fede, recitare il mantra, le giaculatorie che accrescono la fede,
che equivale a commettere il suicidio della propria intelligenza.
E ricorda, insiste Osho, la mia verità non potrà mai diventare la tua
verità, perché non c’è modo di trasferirla da una persona all’altra.
Antonio Fiorella
Osho, Lo sguardo fuori dagli schemi, Bompiani
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