Ma non vai a letto?”: Max Ulivieri e la sessualità dei

Transcript

Ma non vai a letto?”: Max Ulivieri e la sessualità dei
"Ma non vai a letto?": Max Ulivieri e la sessualità dei disabili. Dove i genitori contano un bel po' - Romagna Mamma
EDIZIONE: MONDO ITALIA BOLOGNA IMOLA FORLÌ-CESENA RAVENNA RIMINI SAN MARINO
HOME
L’AZIENDA
NEWS
DATABASE
SHOPPING
il quotidiano online a misura di mamma e papà
GRAVIDANZA
SALUTE
BENESSERE EDUCANDO TEMPO LIBERO RETE D’AIUTO
AMICI DELLE MAMME ATTUALITÀ CERCA-TROVA
Minori e disagio Centri per famiglie Consultori familiari Centri antiviolenza Adozioni e affido
Immigrazione Disabilità Piccoli pazienti
EDITORIALI / RETE D’AIUTO
“Ma non vai a letto?”: Max Ulivieri e la sessualità dei
disabili. Dove i genitori contano un bel po’
16 gennaio 2015
Tweet
2 commenti
Silvia Manzani
“Ma non vai a letto?”. “Non ancora
mamma”. La perdita dell’intimità, per le persone
disabili, è una delle controindicazioni più pesanti.
Maximiliano Ulivieri, conosciuto in tutta Italia per
http://www.romagnamamma.it/2015/01/non-letto-max-ulivieri-battaglia-per-sessualita-dei-disabili/[19/01/15 12:31:36]
"Ma non vai a letto?": Max Ulivieri e la sessualità dei disabili. Dove i genitori contano un bel po' - Romagna Mamma
la sua battaglia a favore degli assistenti sessuali (e
non solo), ha curato per le Edizioni Erickson il
libro “LoveAbility. L’assistenza sessuale per le
persone con disabilità”: una raccolta di scritti e
testimonianze dirette, dove la voce dei genitori con
figli disabili fa da padrona. Affetto da una neuropatia
Maximiliano Ulivieri
motorio-sensitiva ereditaria che dall’età di due anni
gli ha sempre impedito di camminare, Maximiliano non ha mai temuto di chiamare le cose con il loro
nome. Sfatando tabù su tabù. Da Bologna, dove vive, una ventata che è diventata nazionale.
Nelle lettere e dalle mail che riceve dalle famiglie, si può trovare un filo conduttore rispetto
alle perplessità, ai dubbi e ai timori che un figlio disabile abbia una vita relazionale e
sessuale?
“Sì, è l’iperprotezione, il timore che non ci sarà nessuno, là fuori, a prendersi cura dei figli in senso
affettivo e sessuale. Ma anche la paura che i propri figli possano innamorarsi, rimanerci male, uscire
delusi da un rapporto. Mia madre stessa, che ha visto andare e venire diverse fidanzate, mi diceva
sempre che sarei stato lasciato. Da sei anni sono sposato con Enza: per lei, che io sia disabile, non
cambia nulla. Per altre persone, invece, ci vuole tempo per abituarsi. Fatto sta che, per non rischiare,
alcuni genitori fingono di non vedere il bisogno dei loro figli”.
C’è un racconto, tra quelli raccolti, che l’ha colpita più di altri?
“Sì, è la lettera di una ragazza di 35 anni che mi ha scritto per dirmi che non aveva mai provato un
orgasmo e che avrebbe voluto pagare una persona per riuscirci. Di esigenze sessuali dei disabili se ne
parla quasi sempre al maschile, bisogna invece ricordarsi che le donne sentono gli stessi impulsi.
Peccato che ci sia così tanta omertà: quella ragazza, ai genitori, mi ha detto che non avrebbe rivelato
assolutamente nulla”.
Grazie al sito Loveabilty e all’associazione
LoveGiver, anche in Italia si parla spesso di
assistenti sessuali per le persone con
disabilità: sta iniziando davvero a cambiare
qualcosa?
“Che se ne parli molto, che si realizzino trasmissioni tv
e si organizzino convegni è già un bene. Questo non
significa che la questione sia stata risolta. Il disegno
di legge in Senato c’è ma a prescindere da quello,
saremo presto pronti per partire, a Bologna, con il
http://www.romagnamamma.it/2015/01/non-letto-max-ulivieri-battaglia-per-sessualita-dei-disabili/[19/01/15 12:31:36]
"Ma non vai a letto?": Max Ulivieri e la sessualità dei disabili. Dove i genitori contano un bel po' - Romagna Mamma
primo corso di formazione. Abbiamo selezionato
trenta delle ottanta persone che si sono presentate.
Abbiamo solo rimandato di qualche mese l’inizio della
formazione, per essere certi che ci possa essere una
sperimentazione regionale attivabile e che gli iscritti
possano quindi riuscire a operare, una volta ottenuta
la qualifica”.
Quanto conta, battaglie legislative a parte, la
“mobilitazione” delle famiglie?
“Se entrambi i genitori accettano senza pregiudizi che
anche un figlio Down, o tetraplegico, necessiti di
esperienze sessuali, la strada è in discesa”.
assistenti sessuali / disabilità / Loveability / Maximiliano Ulivieri
Silvia Manzani
Silvia Manzani è giornalista professionista, ha lavorato per diverse testate locali. E' anche educatrice di asilo, ha due
lauree e un'agenda di contatti da fare invidia a un pr. Cura i contenuti editoriali di romagnamamma.it. Per contattare
Silvia, scrivi a [email protected]
Commenti:
Filippo scrive:
17 gennaio 2015 alle 08:59
“una ragazza di 35 anni… ”
ragazza?
Rispondi
Daniela Piccioli scrive:
17 gennaio 2015 alle 17:40
http://www.romagnamamma.it/2015/01/non-letto-max-ulivieri-battaglia-per-sessualita-dei-disabili/[19/01/15 12:31:36]