Una nuova Opera per Santa Croce
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Una nuova Opera per Santa Croce
n° 318 - gennaio 2005 © Tutti i diritti sono riservati Fondazione Internazionale Menarini - è vietata la riproduzione anche parziale dei testi e delle fotografie Direttore Responsabile Lucia Aleotti - Redazione, corrispondenza: «Minuti» Via Sette Santi n.1 - 50131 Firenze - www.fondazione-menarini.it Una nuova Opera per Santa Croce Visto dal Piazzale Michelangelo il complesso monumentale di Santa Croce colpisce per la sua imponenza. E’ indubbio che dalla posa della prima pietra, avvenuta nel lontano 1294 su progetto dell’architetto Arnolfo di Cambio, la Chiesa francescana abbia avuto uno sviluppo tale da trasformarla in uno dei massimi capolavori del gotico italiano, nonché contenitore di memorie storiche e opere di grande valore dal ‘300 in poi. I lavori, inizialmente avviati a ritmo serrato, consentono di avere la chiesa già funzionante nel 1320, poi per svariati motivi, tra i quali la crisi economica di Firenze, la peste, la grande alluvione del 1333 e le discordie interne, rallentano fino alla consacrazione avvenuta finalmente nel 1443. I costi rilevanti delle numerose opere che la municipalità fiorentina aveva simultaneamente avviato dalla fine del XIII secolo, imposero l’istituzione da parte del Comune di Firenze di organismi in grado di seguire e gestire la complessità dei lavori. L’Opera di Santa Croce vide la luce nel 1371 per la necessità di nominare Operai, intesi come amministratori e controllori di questa grande Fabbrica in continua evoluzione, come del resto avveniva per tutti i cantieri più importanti. L’attività di ampliamento, ammodernamento e rifinitura continua infatti nel corso dei secoli seguenti, fino all’esecuzione del cam- panile ad opera del Baccani nel 1847 e della facciata da parte del Matas dal 1857 al 1863. Nel frattempo, l’intero complesso si arricchisce di sculture, dipinti e realizzazioni architettoniche, grazie anche all’intervento dei maggiori committenti rappresentati dalle grandi famiglie fiorentine, che in Santa Croce avevano iniziato a finanziare i lavori per le proprie cappelle, spesso con Santi protettori appartenenti alle famiglie stesse, allo scopo di ottenere un posto ‘privilegiato’ all’interno di quello che ormai era diventato non solo un centro spirituale di grande valore, ma anche un punto di riferimento, di formazione culturale e d’incontro per tutta la città. All’interno di Santa Croce si possono ammirare gli affreschi di Giotto e dei suoi seguaci, il Crocifisso di Cimabue, opere di Donatello, il pulpito di Benedetto da Maiano, le numerose vetrate policrome, eseguite su cartoni di maestri del XIV e XV secolo, e l’adiacente Cappella Pazzi del Brunelleschi con le opere di Luca della Robbia. Inoltre, i numerosi monumenti funebri e lastre tombali accolti all’interno del complesso dal XIV secolo in poi, con i ricordi dei grandi italiani, concorrono a formare di S. Croce un monumento unico per importanza storico-artistica. Questo patrimonio necessita inevitabilmente di una costante ed onerosa attività di tutela, manutenzione e controllo, che an- Il Complesso di Santa Croce a Firenze come appare dal Piazzale Michelangelo cora oggi continua ad essere condotta dall’Opera di Santa Croce, di recente riconfigurata sulla base del Nuovo Concordato tra lo Stato Italiano e la Santa Sede, siglato nel 1984. Fino a poco tempo fa l’Opera era indirizzata dall’attività di volontari collegati in misura diversa al mondo dell’arte e alla municipalità fiorentina, e veniva rappresentata da un Presidente affiancato da un Consiglio, che agiva sulla base delle indicazioni fornite dalle Soprintendenze competenti. Questa struttura organizzativa rodata nel tempo era in grado di far fronte alle operazioni di ordinaria e straordinaria manutenzione, seppur con limitate risorse sia di tipo economico che umano. L’unificazione del percorso di visita (Luglio 2002) ha portato i visitatori paganti da poco meno di 100.000 per il solo Museo dell’Opera, a quasi un milione F. Brunelleschi: Cappella Pazzi - Firenze, Complesso di S. Croce pag. 2 nel 2003 per la visita all’intero complesso monumentale. Questa nuova situazione ha sollevato il problema dell’autonomia operativa della struttura: è risultato indispensabile ridefinire l’assetto dell’Opera in un sistema organizzativo dotato del necessario dinamismo per soddisfare le esigenze di conservazione e valorizzazione di un patrimonio così complesso. Il processo di rinnovamento che ha interessato diversi settori, ha attivato un autentico restauro della figura dell’Opera stessa, sia dal punto di vista istituzionale che giuridico, nonché la necessità di definire con precisione le proprietà e le competenze, anche in funzione della responsabilità diretta sulle opere e sulla loro conservazione. Alla conclusione di questo processo, Santa Croce costituirà una figura inedita molto particolare e l’Opera potrà sviluppate pienamente il programma di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio. Tra gli obiettivi primari spicca la programmazione degli interventi più urgenti, a cominciare dal restauro dei tetti, dai quali per diverso tempo è percolata acqua piovana sulle pareti della chiesa e in alcuni casi anche sulle opere stesse; è in programma anche il recupero di tutte le grandi pale d’altare del periodo della Controriforma, di recente avviato con l’entrata in restauro della Resurrezione di Santi di Tito, che potrebbe essere eletta a simbolo di questo nuovo ciclo. Contemporaneamente, è indispensabile provvedere pianificare gli interventi futuri anche a lungo termine, secondo un programma di valorizzazione e recupero dell’intero complesso. Nel 2006 ricorrerà il quarantesimo anniversario della disastrosa alluvione di Firenze del 1966, nella quale la basilica di Santa Croce pagò un contributo altissimo ancora oggi in sospeso, dal momento che molte opere sono ancora in restauro o addirittura da restaurare e molte sono da allora fuori sede, soprattutto a causa della mancanza di sicurezza dal punto di vista alluvionale. In occasione delle celebrazioni previste verranno esposti temporaneamente alcuni grandi dipinti restaurati, in attesa di spazi adeguati e del riallestimento del Museo dell’Opera, che prevede la messa in sicurezza delle opere a rischio e il reperimento di nuovi ambienti. Per questa operazione verrà in futuro formata una commissione di esperti di livello internazionale per ‘ripensare’ Santa Croce e dotarla di strumenti all’avanguardia per conservare nel migliore dei modi e in sicurezza il patrimonio artistico che vi è contenuto: tra l’altro, all’interno della chiesa dovrà essere studiato un itinerario per preservare le numerose lastre tombali presenti sul pavimento, soggette ad un irreversibile processo di usura a causa del calpestio da parte dei turisti. In questa ottica, è indispensabile proseguire l’ opera di valorizzazione dell’archivio di Santa Croce avviata negli ultimi anni, attraverso il riordino e lo studio dei documenti conservati all’interno dell’archivio stesso e l’individuazione e l’acquisizione del materiale documentario e fotografico disseminato in vari archivi all’esterno del complesso monumentale. In tal modo, sarà possibile creare un unico archivio che potrà diventare un punto di riferimento per gli studiosi e costituire la base per la valorizzazione e divulgazione di questo complesso. E’ prevista fra breve l’apertura del sito internet e saranno avviate prossimamente importanti campagne di restauro, con l’intervento sui dipinti murali di Agnolo Gaddi nella Cappella Maggiore e di Taddeo Gaddi nella Cappella Baroncelli. Il percorso di rinnovamento avviato dall’Opera ha come obiettivo finale quello di arrivare a far percepire il complesso della basilica come polo culturale e punto di riferimento all’interno del quartiere storico di Santa Croce - tra i più integri di Firenze - sia per i cittadini che per le centinaia di migliaia di visitatori che ogni anno varcano il portone della chiesa per immergersi in un pezzo di storia fiorentina. L’opportunità di creare, possibilmente anche con la confinante Biblioteca Nazionale, un centro culturale e un punto di ingresso nella città di Firenze, costituisce sicuramente una scommessa impegnativa, che speriamo possa presto far parlare di sé. Cimabue: Crocifisso Donatello: Crocifisso (part.) cristiana massari Lorenzo Ghiberti?: Lastra tombale - Tomba di Jacopo de’ Sacchetti (XV sec)