Dalla Gare d`Orsay a Bologna Centrale Aulenti: «Ho una grande
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Dalla Gare d`Orsay a Bologna Centrale Aulenti: «Ho una grande
Corriere di Bologna - BOLOGNA sezione: CRONACA - data: 2008-04-12 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Il sopralluogo L'architetto, alla guida della giuria la nuova stazione, era ieri in città Dalla Gare d'Orsay a Bologna Centrale Aulenti: «Ho una grande responsabilità» «Per Bologna è una grande occasione, per me è una grande responsabilità». Così l'architetto Gae Aulenti, ieri in città per incontrare i vertici di Ferrovie e Comune, ha commentato il suo ruolo di presidente della giuria chiamata a scegliere il progetto che ridisegnerà il volto della stazione di Bologna tra i dodici presentati da emergenti e mostri sacri dell'architettura mondiale. Durante la riunione nei locali della stazione in cui ha discusso i punti cruciali del maxi intervento sui 35 ettari del-l'area, l'architetto del ùMusée d'Orsay non ha nascosto la portata dell'operazione: «è molto più di un concorso di architettura, che tocca il volto della città ». E mentre gli altri cinque commissari effettuavano un sopralluogo dopo il meeting, lei ha raggiunto Palazzo d'Accursio per incontrare il sindaco e parlare con lui del serrato calendario dei lavori: entro il 30 aprile i finalisti dovranno presentare i piani preliminari, da cui il 27 giugno uscirà il vincitore del premio di 750 mila euro. «Abbiamo analizzato tutti i punti problematici che ci aspettiamo vengano risolti dal progetto — ha spiegato l'assessore Virginio Merola — ed è stato condiviso da tutti che non si può prescindere dall'assetto urbanistico: questa è un'occasione per ricucire la frattura storica tra il centro medievale e la nuova Bolognina. Non deve essere un grande oggetto calato dall'alto, perché in ballo non c'è solo la nuova stazione, ma un raccordo». Insomma, bello sì, «e di forte valore simbolico», ma il vero ruolo del restyling sarà quello del ponte tra due anime della città, per troppo tempo distanti: «non devono mancare solide gambe urbanistiche, perché non ci interessa l'oggetto architettonico in sé, ma la sua centralità per la città». Dei 35 ettari, 18 sono destinati a nuove costruzioni, mentre lo scalo ferroviario potrà occupare fino a 42 mila metri quadrati. Il seminario è stato definito da Rfi un «incontro positivo»: «la giuria ha dimostrato di comprendere appieno sia la complessità dell'opera, sia la responsabilità di giudicare un progetto che non riguarderà solo la stazione, ma l'intera città. Durante il sopralluogo — fanno sapere — è stato visitato il contesto di riferimento e in particolare sono stati approfonditi i vincoli progettuali rappresentati dagli altri cantieri in corso nella zona, dalla Tav al mercato ortofrutticolo». Proprio giovedì sera Cofferati aveva rimarcato «il bisogno fisico di avere una stazione nuova». «Siamo uno degli scali ferroviari più importanti d'Europa, e con l'Alta velocità rischiamo il paradosso. Si va da Firenze a Milano in un'ora e mezzo, e salendo nell'unica stazione nella quale si fermano i treni si trova quella cosa decisamente brutta che vedete oggi ». Federica Vandini