Mantova Medica - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della
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Mantova Medica - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della
Mantova Medica anno XLV - maggio-giugno 2008 - n. 3 Poste Italiane S.p.A. - spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Mantova SOMMARIO EDITORIALE – Prevenzione e gestione del rischio professionale pag. 3 – Seduta di consiglio del 27 marzo 2008 » 4 – Seduta di consiglio del 28 aprile 2008 » 5 » 7 – Maurizio Sacconi è il nuovo Ministro » 8 – Uso degli Antagonisti Recettoriali dell’Angiotensina II durante la gravidanza » 9 – Eparine: il punto della situazione in Italia » 10 – Rispettato il tetto della spesa farmaceutica per l’anno 2007 » 13 – La vaccinazione per il papilloma virus umano (HPV) » 14 – Associazione italiana pazienti anticoagulati (AIPA) » 19 – Associazione italiana mogli di medici (AMMI) » 20 – Lettera di ringranziamento all’AMMI » 21 – Associazione interregionale nord-est per l’osteoporosi (aNEop) » 25 – Stop ai test psichiatrici nelle scuole » 26 – Riflessioni sul libro “pensieri dal cuoio capelluto” » 28 – Testamento Biologico di Bruno Bnà » 30 – In memoria del dr. Alberto Hannüss » 32 NOTIZIARIO DELL’ORDINE NOTIZIE E COMUNICATI – Elenco dei medici disponibili alle sostituzioni NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE AIFA SPAZIO LIBERO 1 INFORMAZIONI ORARIO UFFICIO: Lunedì, Mercoledì e Venerdì: mattino Lunedì pomeriggio Martedì e Giovedì Sabato chiuso. ore 08.00/12.30 ore 15.00/17.30 ore 08.00/16.00 ORARIO ESTIVO in vigore dal 09 Giugno al 19 Settembre 2008: Lunedì, Mercoledì e Venerdì ore 08.00/12.30 Martedì e Giovedì ore 08.00/16.00 Sabato chiuso. APERTURA AL PUBBLICO DALLE ORE 9.00 MESE DI LUGLIO: dal Lunedì al Venerdì Martedì ore 09.00/12.30 ore 09.00/16.00 MESE DI AGOSTO: dal Lunedì al Venerdì ore 09.00/12.30 GLI UFFICI RIMARRANNO CHIUSI DALL’11 AL 14 AGOSTO COMPRESI. MANTOVA MEDICA È CONSULTABILE ANCHE SUL SITO WEB Via Pomponazzo n° 50 - 46100 Mantova - tel.: 0376/326632 - fax: 0376/326632 [email protected] www.omceomantova.it Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Mantova Commissione Odontoiatri Presidente: Dr. Massimo Nardini Segretario: Dr. Valentino Staffoli Componenti: Dr.i Cesare Benatti, Patrizio Turina, Renato Vaglia Bimestrale d’informazione medica, inviato gratuitamente agli iscritti all’Ordine ed agli Ordini Nazionali. Autorizz. Trib. Mantova 13.12.1965, n. 111 © Ordine dei Medici della Provincia di Mantova Stampa: Tipografia Commerciale Coop. (MN) In copertina: foto di G. Bergomi DELEGHE Rapporti con l’Azienda Ospedaliera e le Fondazioni: Dr. Giancarlo Pascal Rapporti con l’ASL: Dr.ssa Elena Politano Rapporti con l’Università e organi istituzionali: Dr. Marco Collini Rapporti con i Responsabili della Medicina del Territorio: Dr.i Fausto Bettini, Alfredo Bettoni Per l’E.N.P.A.M.: Dr. Adelmo Mambrini Rapporti con il personale: Dr.i Adelmo Mambrini, Massimo Nardini Rapporto con l’Alto Mantovano, Destra Secchia e Basso Mantovano: Dr.i Stefano Bernardelli, Maria Teresa Fusaro Giovani medici Dr.ssa Barbara Presciuttini Pubblicità sanitaria medici, leggi e regolamento, privacy: Dr. Adelmo Mambrini Rapporto con la B.A.M.C.O.: Dr. Antonio Parma Pubblicità sanitaria odontoiatri: Dr. Cesare Benatti Osservatorio anziani: Dott.ssa Raffaella Rabbi Rapporti con l’I.N.P.S.: Dr. Adelmo Mambrini Rapporti interprofessionali: Dr.i Stefano Bernardelli, Fausto Bettini, Alfredo Bettoni, Pierluigi Botti, Adriana Forapani, Maria Teresa Fusaro, Daniela Gialdi, Antonio Graziano, Rinaldo Rondelli Direttore Responsabile Dr. Stefano Bernardelli Consiglio Direttivo Presidente: Dr. Luciano Monesi Vice Presidente: Dr. Marco Collini Segretario: Dr. Adelmo Mambrini Tesoriere: Dr. Giampaolo Sabbioni Consiglieri: Dr.i Stefano Bernardelli, Fausto Bettini, Alfredo Bettoni, Pier Luigi Botti, Adriana Forapani, Maria Teresa Fusaro, Antonio Graziano, Antonio Parma, Giancarlo Pascal, Elena Politano, Rinaldo Rondelli Consiglio Odontoiatri Dr.i Massimo Nardini, Valentino Staffoli Revisori dei conti Dr.i Daniela Gialdi, Barbara Presciuttini, Raffaella Rabbi Revisore supplente Dr. Carlo Bonfanti 2 EDITORIALE PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE Dal questionario conoscitivo condotto dal nostro Ordine con l’Università di Mantova, che pubblicheremo a breve, emerge con forza il dato, che, una grande preoccupazione grava sulla Categoria con particolare riferimento ai Colleghi delle discipline chirurgiche. È il tema del rischio contenzioso. Sino ad ora i comportamenti professionali non sono stati prigionieri di logiche difensivistiche, ma in prospettiva, se non si cambia, ciò sarà inevitabile. È pertanto urgente un intervento legislativo in materia di prevenzione e gestione del rischio professionale. Nel prossimo Consiglio Nazionale della FNOMCEO opereranno gruppi di lavoro monotematici per elaborare le nostre proposte da presentare al nuovo Parlamento. Parteciperò al gruppo che elaborerà proposte in tema di: “rischio professionale e sicurezza delle cure”. La Fnomceo ha in proposito idee chiare, realistiche, concretizzabili che a grandi linee possiamo così sintetizzare: “l’obbligo in capo a tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche, private accreditate e private autorizzate della copertura economica del risarcimento da responsabilità professionale per tutti i professionisti e per tutte le attività svolte in conto e per conto delle strutture stesse; per i liberi professionisti l’obbligo è in capo agli stessi con relative agevolazioni fiscali. Creazioni di strumenti di risoluzione civilistica, stragiudiziale, dei contenziosi, scoraggiando il ricorso inappropriato ai procedimenti civili e penali, affidando agli Ordini professionali l’individuazione degli esperti terzi apposita- mente selezionati e indicati in appositi registri. Sperimentazione di modelli di riconoscimento, quantificazione e liquidazione del danno mediante corresponsione di indennizzi che non necessitano della dimostrazione di un profilo di colpa professionale ma di un nesso di causalità dimostrato tra prestazione sanitaria effettuata e danno. Individuazione ed attivazione in ogni struttura sanitaria di funzioni dedicate alla prevenzione e gestione del rischio professionale, in particolare per quello connesso all’uso delle tecnologie favorendo una cultura basata sulla collaborazione di più competenze e sulla valutazione dell’errore come strumento per migliorare la qualità dei professionisti e delle organizzazioni”. Deve cambiare anche la nostra cultura sulla valutazione dell’errore che non deve essere polvere da nascondere sotto il tappeto ma elemento di riflessione didattica per tutti. LUCIANO MONESI 3 NOTIZIARIO DELL’ORDINE VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 27 MARZO 2008 tivo che è possibile analizzare dal punto di vista statistico, secondo quanto viene illustrato dal Dr. Collini. Il Presidente informa che la manifestazione verrà tenuta presso l’aula magna dell’Università e che molto probabilmente sarà presente l’assessore regionale alla Sanità. Circa le considerazioni che potranno essere fatte dai risultati, queste saranno decise in seno al Consiglio dell’Ordine. Sono presenti i Colleghi Dr.i: Mambrini, Graziano, Sabbioni, Botti, Bettini, Nardini, Pascal, Bettoni, Parma, Collini, Politano, Bernardelli, Staffoli (Consiglieri). Presciuttini e Gialdi (Revisori). Assenti giustificati i Colleghi Dr.i: Rondelli, Fusaro, Forapani (Consiglieri), Rabbi (Revisore). Presiede il dr. Luciano Monesi. 1) Approvato il verbale della seduta precedente. 4) Borsa di studio. Decisioni conclusive. Il segretario dà lettura del testo del bando di concorso a borsa di studio che viene approvato dal Consiglio, cosi come vengono approvate le modalità di diffusione del bando stesso. 2) Variazioni all’albo Vengono approvate le seguenti variazioni. ALBO MEDICI CHIRURGHI 5) Nelle varie, la Dr.ssa Presciuttini riferisce circa il problema del rinnovo del software per la gestione dell’Albo, che si è resa necessaria per rendere possibile la trasmissione telematica dei dati alla Federazione Nazionale. Vi sono due programmi, entrambi di buona qualità, che si differenziano per il fatto che di uno si paga solo l’assistenza, ma non si sa bene quanto tempestiva essa sia; dell’altro invece si paga costo del programma e assistenza a parte. Non viene presa alcuna decisione preferendo informarsi presso altri Ordini circa la loro esperienza con l’uno e con l’altro, visto che non vi sono particolari urgenze per la scelta. Nuove Iscrizioni: DR.SSA PORTINI PAOLA, DR.SSA POLTRONIERI ANNA, Iscrizioni per provenienza da altro Ordini: DR.SSA VELTRI FILOMENA, proveniente dall’Ordine dei Medici Chir. ed Od. di Parma, DOTT. MAZZIOTTI GHERARDO, proveniente dall’Ordine dei Medici Chir. ed Od. Salerno. 3) Manifestazione del 10 Maggio p.v. relativa al questionario conoscitivo inviato agli iscritti. Fino a questo momento sono 472 le risposte arrivate che si sono potute analizzare e questo viene ritenuto un risultato significa4 NOTIZIARIO DELL’ORDINE Per finire, il Presidente riferisce che l’Ospedale di Suzzara vuole pubblicizzare presso i Colleghi tramite il bollettino il nuovo servizio di litotrissia istituito di recente. Trattandosi di una struttura Ospedaliera operante per conto del Servizio Sanitario, si approva il suggerimento di non considerarla pubblicità bensì infor- mazione destinata ad offrire un servizio ai colleghi del territorio. Alle ore 22.30 il presidente dichiara chiusa la seduta. Letto, approvato e sottoscritto. Il Presidente Dott. Luciano Monesi Il Segretario Dr. Adelmo Mambrini VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO DEL 28 APRILE 2008 Cancellazioni per trasferimento ad altro Ordine: Sono presenti i Colleghi Dr.i: Collini, Mambrini, Rondelli, Graziano, Botti, Nardini, Staffoli, Parma, Pascal, (consiglieri); Assenti giustificati Dr.i: Forapani, Bernardelli, Politano, Fusaro, Sabbioni, Bettini, Bettoni (consiglieri); Rabbi, Presciuttini, Gialdi (revisori). Presiede il dr. Luciano Monesi. DOTT. MORA PAOLO, trasferito all’Ordine dei Medici Chir. ed Od. di Parma, DR.SSA BORDANZI INGRID, trasferita all’Ordine dei Medici Chir. ed Od. di Brescia, DR.SSA SALVARANI SONIA, trasferita all’Ordine dei Medici Chir. ed Od. di Padova. 1) Approvato il verbale della seduta precedente. ALBO ODONTOIATRI 2) Variazioni all’Albo: vengono approvate le seguenti variazioni all’Albo: Iscrizione per provenienza da altro Ordine: DR.SSA ROSSI STEFANIA, proveniente dall’Ordine dei Medici Chir. ed Od. di Verona (Doppia Iscrizione). ALBO MEDICI CHIRURGHI 3) Lettera-esposto di un Collega. Il Presidente dà comunicazione dell’esposto presentato da un nostro iscritto contro un collega appartenente ad un altro Ordine che opera nella nostra provincia. Dopo ampia disamina dei fatti viene deciso di inviare la pratica all’autorità competente oltrechè, come previsto dalla legge, all’Ordine di appartenenza del collega. Nuove Iscrizioni: DR.SSA STRUGO LILIANA LUISA, DR.SSA LODI RIZZINI ELISA. Iscrizioni per provenienza da altro Ordini: DR.SSA ROSSI STEFANIA, proveniente dall’Ordine dei Medici Chir. ed Od. di Verona (Doppia Iscrizione). 5 NOTIZIARIO DELL’ORDINE 4) Scelta definitiva del programma per la gestione dell’anagrafica dell’Albo. Per quanto riguarda la scelta del programma da adottare per la gestione dell’Ordine, non è al momento possibile effettuarla in quanto non siamo ancora in possesso di tutte le informazioni necessarie anche se il nostro consulente informatico ha avuto modo di esaminare entrambi i programmi in lizza. 6) Manifestazione del 31 maggio. Viene confermata da parte del Presidente la data del 31 maggio come data di presentazione del questionario conoscitivo sull’attività dei nostri iscritti. Il Dr. Collini, che in questo tempo ha mantenuto i contatti con l’Università incaricata di elaborare i dati, conferma che il numero di risposte pervenute è statisticamente significativo. Viene anche discussa la scaletta degli interventi nel corso della giornata. 5) Comunicazioni Commissione Albo Odontoiatri. Il dr. Nardini riferisce sull’andamento dell’attività della Commissione per gli iscritti all’albo degli Odontoiatri. In particolare viene riferito in merito alla sospensione di due colleghi e all’abusivismo che non è più solo appannaggio degli odontotecnici ma anche degli igienisti dentali. Alle ore 23.00 il Presidente dichiara chiusa la seduta. Letto, approvato e sottoscritto. Il Presidente Dott. Luciano Monesi Il Segretario Dr. Adelmo Mambrini DOMUS SALUTIS CITTA’ DI LEGNAGO srl AZIENDA SANITARIA PRIVATA CERTIFICATA A NORMA ISO 9001:2000 AUTORIZ. SAN. N. 32870 DEL 16/08/2001 Direttore Sanitario DR. P. 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BUSCEMI ANGELO DOTT.SSA BUTTARELLI MONNIA DOTT.SSA CAMPEDELLI ANNALISA DOTT. CAPOFERRO DOMENICO DOTT. CAPPELLARI MANUEL DOTT. CICALESE ANTONIO DOTT. CILLIS GABRIELE DOTT. CIMAROSTI STEFANO DOTT.SSA COI PAOLA DOTT. COSTANTINI MATTEO DOTT.SSA DALLA BELLA ELEONORA DOTT.SSA DALL'OGLIO DANIELA DOTT. DE BIASE RAFFAELE DOTT. EUTROPIO GIOVANNI DOTT.SSA FERRI BARBARA DOTT.FILIPPINI ALBERTO DOTT.SSA FILIPPINI ALESSIA DOTT.SSA FORESTIERI CARMEN DOTT. GALLI SIRO DOTT.SSA GANDOLFI NICOLETTA DOTT. SSA GENNARI ALESSANDRA DOTT. GESMUNDO MICHELE DOTT.SSA IELO DONATELLA DOTT. LAGUARDIA ANGELO DOTT. GUALDI SIMONA DOTT.SSA GUERZONI DEBORA DOTT.SSA LEONI FRANCESCA DOTT.SSA MAGALINI FRANCESCA DOTT.SSA MANENTI ANGIOLETTA DR.SSA MASTROMARINO TIZIANA DOTT.SSA MARASTONI CRISTINA DOTT. MAZZOCCHI FILIPPO DOTT.SSA MORANDI ANNITA DOTT. MOSCONI MASSIMO DOTT. NICOLAI LAURA DOTT. PALVARINI LOREDANA DR.SA PASCARELLA ZAIDA BERENA DOTT.SSA PAVESI ALESSANDRA DOTT.SSA PENNA ANNAMARIA DOTT. SSA PILLA SILVIA DOTT.SSA PORCARO VALERIA DOTT.SSA PORTINI PAOLA DOTT.SSA POVINO MARIA ROSARIA DOTT.SSA RIVA GIOVANNA DOTT. RIMOLA PASQUALE DOTT.SSA ROSSI FEDERICA DOTT. RUGGERI ALBERTO DR.SA SALVAGNINI MARIA ANGELA DOTT.SSA SALVATO ROBERTA DOTT. SCHENATO STEFANO DOTT. SERMIDI EMILIANO DOTT.SSA STORTI ILARIA DOTT.SSA TROPLINI SONILA DOTT. VESNAVER ALEX DOTT. VENTURI NICOLA DOTT. VIGANO’ PAOLO DOTT.SSA ZAGHINI IRENE DOTT.SSA ZANONI ILENIA CAMPITELLO(Mn) GUASTALLA VERONA PADOVA PIUBEGA MONZAMBANO (Mn) GOITO RIVAROLO MANTOVANO SOLFERINO MANTOVA AREZZO (Med. generale e pediatrica) MANTOVA ASOLA (Mn) BOLOGNA REVERE S.BENEDETTO DEL TRONTO (Odont.) MANTOVA CASTIG.DELLE STIV RIVAROLO MANTOVANO REMEDELLO(Bs) CURTATONE ROVERBELLA (Mn) MANTOVA CASTELLUCCHIO (Mn) BOZZOLO MANTOVA MANTOVA (Odontoiatra) PORTO MANTOVANO RODIGO PORTO MANTOVANO MANTOVA MANTOVA (Odontoiatra) GONZAGA MONZAMBANO CASTELGOFFREDO (Mn) CASTELGOFFREDO (Odontoiatra) SONA (Vr) (Med.generale e pediatria) MANTOVA (Odontoiatra) CURTATONE (MN) S.GIOVANNI DEL DOSSO VIRGILIO (Mn) MANTOVA MANTOVA GONZAGA (Mn) S.BENEDETTO PO (Odontoiatra) PARMA SOLFERINO CURTATONE MANTOVA (Odontoiatra) MARCARIA CURTATONE (Mn) (Odontoiatra) MANTOVA RONCOFERRARO (Odontoiatra) GUIDIZZOLO RIVALTA SUL MINCIO MANTOVA PEGOGNAGA (Mn) (Odontoiatra) MANTOVA PARMA MODENA CURTATONE (Mn) CASTIG.DELLE STIV.(Mn) ROVERBELLA (Odontoiatra) MOTTEGGIANA (Mn) VERONA (Pediatra) CURTATONE MANTOVA S.GIORGIO PORTO MANTOVANO MANTOVA RIVAROLO MANT.NO(Mn) BRESCIA VOLTA MANTOVANA (Mn CANNETO SULL’OGLIO(Mn) MANTOVA SERRAVALLE A PO (Mn) ROVERBELLA (Mn) 333-5237298 347-7829799 340-3782749 – 335-8590669 368-7075948 0376-655367 – 333-2748283 0376-800111 – 340-0699282 0376-607055 – 340-6191043 347-1310095 347-4860007 328-3752664 347-3394538 340-2734782 338-1768262 051-524838 338-7773148 – 0386-46050 349-5331103 347-9420413 320-5640166 – 0376-636499 339-6567884 329-5413478 349-6983349 0376-696466 – 333-6464337 338-8308502 0376-438727 – 339-7978357 339-7414015 – 348-5605888 347-7313500 – 0376-550581 0376-326710 – 339-4391068 347-3626736 0376-653335 – 347-7739280 333-9566697 0376-324559 0376-363803 – 347-4491514 0376-54406 0376-800912 – 328-3574731 0376-779027 – 347-8156246 349-2259511 – 0376-779027 045-6080884 – 349-6903046 338-5221090 329-0229639 0386-757143 338-7556189 0376-325593 – 335-6733932 368-3445774 339-2735914 347-3106306 0375-87133 – 347-9477528 340-7972823 335-5817072 0376-381346 338-9164126 333-5761405 0376-320209 0376-662335 0376-818042 – 338-3004342 339-7376835 349-6800088 349-6449781 338-3143622 0521-697364 333-2313897 – 059-22213 339-2117808 0376-632653 – 340-4741313 347-9946915 338-8143840 045-977468 – 348-0359648 328-2178987 347-6562727 349-8100637 349-0824274 0376-220856 – 339-2240056 338-4208792 320-1916822 347-1338387 340-6038413 – 329-6005977 338-4142774 0386-40370 – 339-8983860 347-7010529 Si informano i colleghi interessati a svolgere sostituzioni che dal prossimo numero di Mantova Medica saranno pubblicati nell’elenco dei medici disponibili per le sostituzioni solo i nominativi di coloro che avranno dato la disponibilità entro il 30 giugno per i sei mesi successivi. Ciò in quanto in elenco risultano colleghi non più disponibili che hanno dimenticato di segnalarlo all’Ordine. Si rammenta inoltre che la disponibilità va rinnovata ogni sei mesi per evitare il ripetersi di situazioni analoghe. 7 NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE MAURIZIO SACCONI È IL NUOVO MINISTRO Maurizio Sacconi è il nuovo Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Il passaggio di consegne con il Ministro della Salute uscente Livia Turco è avvenuto l'8 maggio dopo il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica quando il nuovo Governo, guidato da Silvio Berlusconi, si è insediato a Palazzo Chigi. Il Ministero della Salute, in attuazione di quanto previsto dalla Legge finanziaria 2008 (art.1 comma 376 - Legge 244/2007) confluisce nel Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Il nuovo Ministro è nato a Conegliano (Treviso) il 13 luglio 1950, sposato e padre di un figlio, laureato in giurisprudenza, è eletto Senatore nel Pdl alle elezioni politiche di quest'anno, e l'8 maggio ha ricevuto il nuovo mandato governativo. Il Ministro Sacconi vanta una lunga carriera politica e parlamentare, prima nel Psi poi in Forza Italia. Negli ultimi anni, ha legato il suo nome in particolare alle politiche per il lavoro, collaborando con Marco Biagi alla stesura del Libro bianco del 2001, e poi impegnandosi per l'approvazione di quei progetti di riforma dopo l'assassinio del giurista bolognese. Tra il 1987 e il 1994 è più volte sottosegretario. Dopo un'esperienza all'Organizzazione internazionale del lavoro a Ginevra, torna in politica nelle fila di Forza Italia e diventa sottosegretario al lavoro dal 2001 al 2006. 8 AIFA COMUNICATO STAMPA dell’EMEA RACCOMANDAZIONE DELL’AGENZIA EUROPEA DEI MEDICINALI SULL’USO DEGLI ANTAGONISTI RECETTORIALI DELL’ANGIOTENSINA II DURANTE LA GRAVIDANZA L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA) ha raccomandato che le informazioni del prodotto di tutti gli Antagonisti Recettoriali dell’Angiotensina II, autorizzati con procedura centralizzata, siano armonizzate riguardo all’ uso durante la gravidanza. A seguito di una revisione della sicurezza di questi medicinali durante la gravidanza, il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMEA, durante il meeting di Aprile 2008, ha raccomandato di riportare negli stampati che l’uso degli Antagonisti Recettoriali dell’Angiotensina II nei primi tre mesi di gravidanza deve essere evitato. Inoltre il CHMP ha confermato che gli Antagonisti Recettoriali dell’Angiotensina II non devono essere usati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza e che la controindicazione già presente deve perciò essere mantenuta. Gli Antagonisti Recettoriali dell’Angiotensina II sono usati nel trattamento dei pazienti con ipertensione arteriosa essenziale (pressione arteriosa elevata ad eziologia non definita). Le conclusioni del CHMP derivano da una revisione della sicurezza condotta dal Pharmacovigilance Working Party dell’EMEA. Questa revisione ha riguardato anche un grande numero di medicinali autorizzati con procedura non centralizzata. L’implementazione delle raccomandazioni per i prodotti non centralizzati sarà condotta attraverso le appropriate procedure nazionali. Note: 1. Ulteriori informazioni sono disponibili nel documento “domande e risposte”. 2. Attualmente sono tre gli Antagonisti Recettoriali dell’Angiotensina II disponibili come medicinali autorizzati con procedura centralizzata: irbesartan, telmisartan,e valsartan.. 3. I medicinali autorizzati con procedura centralizzata contenenti irbesartan sono: Aprovel, Karvea, Irbesartan BMS e Irbesartan Winthrop. Irbesartan è anche disponibile in associazione con idroclorotiazide nei seguenti medicinali autorizzati con procedura centralizzata: Coaprovel, Karvezide, Irbersartan Idrolclorotiazide BMS e Irbesartan Idroclorotiazide Winthrop. 4. I medicinali autorizzati con procedura centralizzata contenenti telmisartan sono Micardis, Pritor e Kinzalmono. Telmisartan è anche disponibile in associazione con idroclorotiazide nei seguenti medicinali autorizzati con procedura centralizzata: MicardisPlus, PritorPlus e Kilzalkomb. 5. Valsartan è disponibile in associazione con amlodipina nei seguenti medicinali autorizzati con procedura centralizzata: Exforge, Copalia, Dafiro e Imprida. 6. Questo comunicato stampa insieme ad altre informazioni sull’attività dell’EMEA si può trovare sul sito Web dell’EMEA www.emea.europa.eu 9 AIFA EPARINE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE IN ITALIA La riscontrata presenza di un contaminante nei medicinali a base di eparina, sia non frazionata che a basso peso molecolare, ha reso necessario il ritiro dal mercato di un certo numero di lotti e specifici controlli in fase di produzione di tali farmaci. È quindi possibile che nel prossimo futuro si verifichino difficoltà di fornitura, soprattutto di enoxaparina (Clexane). Al fine di far fronte alla possibile situazione di carenza, l’AIFA raccomanda agli operatori sanitari: • un uso prudente e mirato delle eparine, in particolare di quelle a basso peso molecolare, in conformità alle condizioni d’uso ed alla durata della terapia previste. • di utilizzare la via endovenosa solo se indispensabile (per esempio in dialisi) e in questo caso di ricorrere preferibilmente all’eparina sodica non frazionata • in caso di pazienti già in trattamento con enoxaparina, nell’eventualità di carenza, si ricorda che sono presenti in commercio numerose alternative, che devono essere utilizzate secondo le linee guida per le indicazioni, gli schemi posologici e la durata della terapia prevista per ogni specialità medicinale. L’eparina è un principio attivo con attività anticoagulante, indicata per la prevenzione ed il trattamento della trombosi venosa profonda e delle sue complicanze. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) ha segnalato nelle scorse settimane numerosi casi di gravi reazioni avverse di tipo anafilattico, con 62 casi di decessi, correlati alla somministrazione endovenosa di eparina sodica. Le sospette reazioni avverse includevano reazioni di ipersensibilità come shock anafilattico o ipotensione. Dalle informazioni pervenute dall’FDA si è evidenziato che le reazioni avverse erano verosimilmente associate alla presenza di un contaminante (condroitinsolfato ipersolfatato), contenuto nell’eparina di provenienza cinese. Anche se il rapporto causaeffetto non è stato completamente chiarito, il fatto che dopo il ritiro dell’eparina contaminata negli Stati Uniti non si siano più verificate reazioni avverse gravi sembra confermarne la responsabilità. Per quanto riguarda l’Europa solo in Germania sono stati segnalati casi di sospette reazioni avverse (di cui nessuno mortale) associati all’uso di eparina con presenza del contaminante, anche in questo caso di provenienza cinese. 10 AIFA A seguito di questi eventi, in alcuni paesi europei, compresa l’Italia, sono stati ritirati a scopo cautelativo dal commercio alcuni lotti di medicinali a base di eparina sodica. Anche alcune eparine a basso peso molecolare sono risultate contaminate: nelle settimane scorse è stato ritirato un lotto di enoxaparina (Clexane), che conteneva il condroitinsolfato ipersolfatato. In Italia è stato accertato che alcuni produttori importano eparina in forma grezza dalla Cina. Per questo, alle Aziende produttrici italiane sono state chieste verifiche al fine di controllare l’eventuale presenza del contaminante in tutti i lotti di provenienza cinese, mediante l’utilizzo delle metodiche analitiche messe a punto dall’FDA. È stato anche disposto il campionamento di tutti i lotti di materia prima grezza proveniente dalla Cina e delle materie prime ottenute. I campioni prelevati dai NAS sono attualmente oggetto di controlli analitici da parte dell’ Istituto Superiore di Sanità. Va segnalato che in Italia, come d’altra parte negli altri Paesi europei (tranne la Germania), non si sono osservati incrementi del numero delle reazioni avverse correlate all’impiego di eparina, sia non frazionate che a basso peso molecolare, né è stato segnalato nessun caso mortale. I rappresentanti delle autorità nazionali competenti in materia di sicurezza sanitaria di numerosi paesi (Stati Uniti, Europa compresa l’Italia, Cina, Giappone, Australia) si sono riuniti nei giorni 17 e 18 aprile a Washington presso l’Agenzia Statuniten- se FDA. Questa riunione ha permesso di condividere le informazioni e di effettuare un’approfondita analisi della situazione. È stato inoltre deciso di rafforzare i controlli sulla purezza delle materie prime delle eparine nel rispetto delle regole stabilite dalle farmacopee europea e americana. Il rafforzamento dei controlli, sia sulle materie prime che sul prodotto finito, porterà ad un transitorio rallentamento nella fornitura di eparina. Inoltre, essendo stata rilevata la presenza di basse concentrazioni di contaminante in diversi lotti di enoxaparina (Clexane), tali lotti non sono stati immessi in commercio, ed è possibile che nelle prossime settimane si venga a determinare una carenza di tale medicinale. In questa situazione di possibile difficoltà per l’approvvigionamento di questi farma- STUDIO DI ECOGRAFIA ECO-COLOR DOPPLER AGO ASPIRATO DR. GIANANDREA BERTONI SPECIALISTA IN: Radiologia Diagnostica RICEVE PER APPUNTAMENTO Via Marangoni, 7 - Mantova cell. 348/7804686 - abit. 0376/362783 Via M. Azara, 6 - Tempio Pausania (SS) abit. 079/673208 11 AIFA ci utilizzati in ambito ospedaliero e territoriale, l’AIFA raccomanda agli operatori sanitari un uso prudente e mirato delle eparine, in particolare di quelle a basso peso molecolare, in conformità alle condizioni d’uso ed alla durata della terapia previste. Specificamente si raccomanda di utilizzare la via endovenosa solo se indispensabile (per esempio in dialisi) e in questo caso di ricorrere preferibilmente all’eparina sodica non frazionata. In caso di pazienti già in trattamento con enoxaparina, nell’eventualità di carenza, si ricorda che sono presenti in commercio numerose alternative, che devono essere utilizzate secondo le linee guida per le indicazioni, gli schemi posologici e la durata della terapia prevista per ogni specialità medicinale. L’AIFA, che ha operato d’intesa con l’Istituto Superiore di Sanità, in stretto collegamento con il Ministero della Salute e con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA), è nella situazione attuale impegnata ad adottare tutte le misure atte ad assicurare la disponibilità dei medicinali a base di eparina e a garantire la assenza di contaminante nei lotti disponibili sul mercato. Si invitano i cittadini e gli operatori sanitari a comunicare all’AIFA tutte le reazioni avverse che dovessero essere riscontrate a seguito dell’uso di eparina utilizzando la scheda unica di segnalazione. Nel ricordare che l’eparina è un farmaco salvavita, l’Aifa raccomanda infine ai pazienti trattati con eparina non frazionata o eparina a basso peso molecolare di non interrompere la terapia e di rivolgersi al proprio medico per ogni ulteriore informazione. (Aifa - 07/05/2008) 12 AIFA RISPETTATO IL TETTO DELLA SPESA FARMACEUTICA PER L’ANNO 2007 La spesa farmaceutica nell’anno 2007 si mantenuta al di sotto del tetto di spesa del 16% (15.98%) con una differenza di -15 Milioni di Euro rispetto quello programmato. In questo modo l’AIFA rispetta il mandato e la missione del Parlamento e della Conferenza Stato Regioni di assicurare l’equilibrio economico della spesa farmaceutica. In particolare nel 2007 la spesa farmaceutica convenzionata netta risulta pari a 11.493 milioni di Euro, evidenziando una riduzione rispetto all’anno precedente pari a -6,8%. Nello stesso periodo le ricette sono aumentate del +4,3 mentre la spesa lorda è diminuita del – 5,4%. La spesa farmaceutica non convenzionata si è attestata a 4.371 milioni di Euro, pari al 4,6% del Fondo Sanitario Nazionale, equivalente ad uno scostamento assoluto, rispetto al tetto di spesa programmato del 3%, pari a + 1.490 milioni di Euro. Così, senza i disavanzi del passato, è possibile applicare da parte dell’AIFA il nuovo sistema dei prezzi e di regolazione del mercato, che è stato approvato all’unanimità dal Parlamento con la legge 222 del dicembre 2007. Su tali basi verrà garantita la stabilità del settore farmaceutico nel prossimo triennio e la pianificazione industriale senza ulteriori tagli di prezzi; assicurato l’accesso ai farmaci innovativi attraverso il fondo per l’innovazione pari al 20% delle risorse incrementali previste per il 2008; promosso lo sviluppo del mercato dei medicinali generi- ci-equivalenti per garantire l’accesso ai farmaci innovativi e dare nuove opportunità terapeutiche ai cittadini italiani; favorito lo sviluppo di una politica farmaceutica che sappia combinare allo stesso tempo la compatibilità economica e l’innovazione. In tale contesto sarà anche possibile sviluppare un progetto nazionale sui farmaci orfani e le malattie rare per dare al mercato farmaceutico un obiettivo etico-sociale, come parte integrante dello sviluppo del sistema. 11 aprile 2008 DR. MARCELLO SACCARDO SPECIALISTA IN: Neurologia - Psichiatria VISITA PER APPUNTAMENTO STUDIO MEDICO Via Chiassi, 24 - Mantova Tel. 0376 360449 - Cell. 333 2649954 CASA DI CURA “SAN CLEMENTE” Viale Pompilio, 65 - Mantova Tel. 0376 207207 13 AIFA La vaccinazione per il papilloma virus umano (HPV) nella prevenzione oncologica. Aspetti informativi, educativi ed etici. Gabrio Zacchè, Martino Maria Zacchè Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. Ospedale “Carlo Poma”, Mantova. Gabrio Zacchè e-mail [email protected] Il virus del papilloma umano (HPV) è la più frequente malattia a trasmissione sessuale nella donna ed è causa del cervicocarcinoma, il quale rappresenta, nel mondo, il secondo tumore femminile con 470.000 nuovi casi e 233.000 morti circa all’anno. Il 70% dei tumori squamosi cervicali è dovuto ad HPV 16 e 18. Almeno altri 13 tipi di HPV possono indurre danni cellulari fino alla trasformazione tumorale. Oggi è sono disponibile due vaccini per l’HPV. Il primo ad essere registrato è vaccino quadrivalente contro alcuni tipi di HPV potenzialmente oncogeni, denominato Gardasil, prodotto dalla ditta Merck e commercializzato dalla Sanofi-Pasteur. Si tratta di una miscela di particelle virus-like derivate dalle proteine del capside L1 dei tipi di HPV 6,11,16,18. Il ciclo vaccinale consiste in tre iniezioni intramuscolo, di cui la seconda verrà fatta dopo 2 mesi e la terza dopo 6 mesi dalla prima. Per le conoscenze attuali, la protezione è di almeno 5 anni. Si valuterà in futuro circa l’opportunità di un richiamo. Il vaccino è indicato per la prevenzione delle lesioni causate da HPV 6 e 11, responsabili del 90% circa dei conditomi genitali, e dei tipi 16 e 18 oncogeni. Il vaccino non ha alcun effetto terapeutico contro i virus e le loro conseguenze una volta che essi siano già presenti nell’organismo umano. Il vaccino può essere somministrato a tutte le donne che presumibilmente non abbiano avuto un contato con i 4 tipi di HPV contenuti nel vaccino. Il secondo vaccino è bivalente ed è attivo contro l’HPV 16 e 18. È denominato Cervarix ed è prodotto dalla ditta Glaxo SmithKline. Anche per questo, il ciclo vaccinale prevede tre iniezioni: la seconda dopo un mese, la terza dopo sei mesi; la protezione è garantita per più di sei anni. La somministrazione dei vaccini è preferibile in età adolescenziale, tra i 9 ed i 13 anni, quando c’è la migliore finestra vaccinale con la migliore risposta anticorpale e comunque prima che inizi l’attività sessuale, in modo da prevenire il contagio. In molte nazioni si è ipotizzato di somministrarlo all’età di 11-12 anni. La somministrazione in età adulta e comunque dopo i 26 anni non è raccomandabile. Tuttavia, se non ci sono stati precedenti rapporti sessuali è possibile somministrarlo; anche nel caso in cui il contagio con uno o più dei quattro sierotipi di virus non sia già avvenuto, la vaccinazione può rappresentare un vantaggio, riducendo il rischio di manifestazioni cliniche correlate. 14 AIFA È utile sottolineare che: • La somministrazione del vaccino potrebbe determinare pressione selettiva su altri tipi di HPV; • I tipi virali prevalenti potrebbero subire mutazione nel tempo; • La capacità infettante dei singoli tipi virali può mutare spontaneamente nel tempo. Il Ministro della Salute ha deciso che dal gennaio 2008 venga offerta la vaccinazione gratuita nelle strutture pubbliche italiane alle 280 mila ragazze nate nel 1997. La Basilicata, la prima regione ad iniziare nel giugno 2007, ha allargato la somministrazione del vaccino a quattro fasce d’età: 12-15-18-25 anni. Poi è arrivata la Val d’Aosta che ha ampliato a due fasce: 12-16 anni. Le altre regioni, in attesa di finanziamenti da parte del Ministero, si preparano a farlo con piani vaccinali e gare per l’acquisto. Questa brillante possibilità, tuttavia, non è scevra da seri problemi relativi all’informazione, all’educazione e all’etica. L’HPV è una malattia acquisita principalmente tramite rapporti sessuali con una persona infetta ed il rischio è fortemente legato al comportamento sessuale. Il gruppo a maggior rischio è costituito da adolescenti e giovani donne per la più elevata frequenza di rapporti sessuali, scarso uso del profilattico e il numero di partners sessuali. Dati del 2002 indicano che il 5,7% delle femmine e il 7,9% dei maschi riferiscono di aver iniziato ad avere rapporti sessuali all’età di 14 anni. In uno studio, il 39% delle studentesse di un college erano infettate con l’HPV dopo 24 mesi dall’inizio dell’attività sessuale; dopo 48 mesi le infette erano il 48%. Due altri studi hanno riscontrato una incidenza di HPV del 4344% dopo 36 mesi in donne precedentemente HPV negative. Il maschio a rischio è quello che ha avuto molte relazioni sessuali. La non conoscenza da parte della donna della precedente vita sessuale del partner è positivamente associata con l’incidenza dell’HPV femminile. Benefici e rischi potenziali. I benefici della vaccinazione sono strettamente associati alle scelte di vita della donna, pertanto risultano evidenti in chi vive un contesto sessuale promiscuo. Questi benefici consistono in una ridotta frequenza delle infezioni da condilomi per il solo Gardasil e del cancro cervicale per entrambi. I potenziali rischi sono rappresentati da reazioni avverse, che a tutt’oggi si dimostra essere rare e di lieve entità. Ma si aggiunge, a causa della protezione percepita con la vaccinazione, aumento dell’attività sessuale, aumento del numero dei partner, ridotto uso di contraccettivi di barriera, aumento delle gravidanze indesiderate con conseguente aumento delle IVG, aumento di al- DR. PIER LUIGI GIBELLI Specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica CONSULENZE PREVIO APPUNTAMENTO Tel. 0376/355141 - 221018 R.M. 335/8356272 15 AIFA tre infezioni sessualmente trasmesse, aumento delle infezioni dovute ad altri tipi di HPV non compresi nel vaccino, ridotto uso dello screening citologico (Pap test) per il cervicocarcinoma. Quindi è necessaria informazione ed educazione onde evitare malintesi e improprie generalizzazioni: la vaccinazione non protegge da altre infezioni sessualmente trasmesse, il Pap test resta fondamentale in quando i cervico-carcinomi sono ridotti del 70%, ma non annullati: alcuni tipi oncogeni di HPV non sono inclusi nel vaccino. Il ruolo informativo verso genitori ed adolescenti da parte di medici, pediatri e ginecologi, e di ostetriche territori è al riguardo fondamentale perché il vaccino venga utilizzato senza i citati risvolti negativi circa i comportamenti sessuali e la prevenzione globale del cervicocarcinoma. Il vaccino, attualmente, non è generalmente raccomandato per il maschio, eccetto in Austria, in quanto mancano studi conclusivi. Ma una volta dimostrata l’efficacia anche nel maschio, la vaccinazione maschile avrà una grande importanza per la salute pubblica, in quanto il maschio ha un ruolo determinante nella trasmissione del virus. Qual è l’opinione delle donne? Molte sono le inchieste rivolte a donne, specie adolescenti. I risultati sono strettamente legati ad età, cultura, livello sociale ecc. Complessivamente si dimostra che il grado di conoscenza circa l’infezione da HPV è limitato e che molte donne non conoscono il legame tra cervicocarcinoma ed HPV. In due studi anglosassoni, solo il 30% delle donne partecipanti aveva sentito parlare di HPV(8) e, in uno studio canadese solo il 13% delle adolescenti ne era a conoscenza. È dimostrato che solo l’esperienza di conseguenze negative dell’infezione da HPV, quali una condilomatosi o un precedente Pap test anomalo, porta la donna ad una maggior conoscenza dell’infezione. Molti sforzi devono ancora essere fatti perché giovani donne e genitori di adolescenti possano ricevere informazione ed educazione adeguata. Da parte di questi, tuttavia, vi è molto desiderio di essere istruiti e la figura del medico è quella più frequentemente richiesta rispetto ad altri sanitari o ad altre forme di informazione (depliant, internet ecc.). Molte ricerche su donne informate hanno dimostrato tuttavia, alti livelli di interesse (dal 74 all’85%) nei riguardi del vaccino per l’HPV e in particolare per un vaccino che protegga anche dai condilomi. Fattori associati con l’adesione al vaccino sono: 1. Il costo, 180 Euro per ogni dose di Gardasil e 120 Euro per il Cervarix Allo scopo di favorire la vaccinazione volontaria delle donne fuori target rispetto alla chiamata, l’AIFA (Agenzia Nazionale del Farmaco) ha stabilito un prezzo politico di 114.00 Euro a dose di Gardasil con distribuzione attraverso le strutture del SSN deputate alla vaccinazione. 2. L’opinione personale e le paure circa le vaccinazioni in generale. 3. L’approvazione dei coetanei, le raccomandazioni del medico curante. 4. La percezione circa la sicurezza, l’efficacia del vaccino1 e circa la gravità dell’infezione da HPV. 5. L’opinione dei genitori, è un argomento critico, in quanto l’opportunità di una vaccinazione in età preadolescenziale o nella prima adolescenza richiede, giusta16 AIFA mente, il consenso informato di entrambi. La scelta dei genitori sarà influenzata da molteplici fattori, tra questi: importanza di proteggere i propri figli, efficacia del vaccino, paure, severità percepita dell’infezione da HPV, opinione sui vaccini, precedenti esperienze di infezioni, percezione che i figli siano a basso rischio, mancanza di conoscenze circa la malattia. È necessaria, quindi, una corretta informativa ai genitori. Al riguardo uno studio evidenzia l’importante ruolo del pediatra nel raccomandare il vaccino; un articolo pubblicato su Pediatrics sottolinea l’importanza di una discussione che rispetti le opinioni dei genitori, anche quando sono frutto di cattiva informazione e comprende ottime raccomandazioni su come rispondere a dubbi e perplessità. Due studi eseguiti negli stati Uniti allo scopo di valutare la disponibilità dei genitori alla vaccinazione, hanno confermato una maggioranza di favorevoli. Non è il modo giusto di informare, quello di paragonare, ad esempio, la vaccinazione HPV ad altre come quella per il tetano o per l’epatite B, senza far riferimento, nello specifico, ai comportamenti sessuali. È difficile per un genitore spiegare ad una preadolescente il perché del vaccino senza far riferimento a comportamenti sessuali promiscui e al rapporto tra sessualità e malattia, temi delicati ed ansiogeni che mettono in gioco profondi aspetti di sé. Molti ritengono che il vaccino andrebbe proposto solamente ad adolescenti in grado di poter condividere la decisione, ma gli studi epidemiologici citati concludono che a questa età, una volta iniziata un’attività ses- suale promiscua, la vaccinazione può essere troppo tardiva, quindi meno efficace. Alcuni genitori temono che la loro proposta di vaccinazione possa essere intesa dalle adolescenti come una condivisione della scelta di avere rapporti sessuali a rischio18. Anche la giovane donna che chiede la vaccinazione può temere che tale richiesta venga percepita come l’ammissione di un comportamento sessuale a rischio. La vaccinazione HPV è stata analizzata secondo varie teorie etiche. L’etica utilitaristica è favorevole alla vaccinazione di tutte le ragazze di 11-12 anni. L’approccio utilitaristico, tuttavia, è limitato, in quanto guarda esclusivamente al rapporto rischi-benefici, costi-vantaggi. Al riguardo, in una logica di etica dell’allocazione delle risorse, sono molti gli studi pubblicati, i quali, confrontando i costi della vaccinazioni associata a vari modelli di screening citologico, ne dimostrano ampiamente l’utilità per la donna ed il significativo risparmio finale per la spesa pubblica. Alcuni eticisti giustificano la vaccinazione dei minori in accordo con il principio del “duplice effetto”. Questo principio è utilizzato per risolvere conflitti etici allorché un’azione potrebbe produrre sia effetti positivi che negativi. I suoi criteri sono: 1. L’azione in sé deve essere moralmente indifferente o positiva; 2. l’effetto negativo non deve essere lo scopo tramite il quale l’effetto positivo viene raggiunto; 3. il motivo dell’azione deve essere esclusivamente il raggiungimento dell’effetto positivo; 4. l’effetto positivo deve essere almeno equivalente, come importanza, all’effetto negativo. La vaccinazione HPV, 17 AIFA secondo Zimmerman, rispetta questi criteri, quindi è una pratica positiva. Secondo il metodo dei principi (principialismo) proposto da Beauchamp e Childress e che tanto successo ha avuto negli anni settanta e ottanta, quattro sono i principi di riferimento del giudizio etico: rispetto dell’autonomia, beneficenza, non maleficenza, giustizia. È un metodo oggi criticato in quanto la formulazioni di principi senza un’antropologia e un’ontologia che li fondi e li giustifichi rende i principi stessi sterili e vaghi. Anche utilizzando questo approccio metodologico, Zimmnerman18 ritiene che il vaccino debba essere raccomandato, con la premessa di una corretta informativa a garanzia di una sessualità responsabile, di una equa distribuzione a chi ne ha bisogno, senza coercizioni, come l’obbligo della vaccinazione (peraltro inutile) per entrare in scuole e collegi, e con il consenso dei genitori per le minorenni. Secondo un’etica fondata sul personalismo, che considera, in particolare, il valore della vita umana, la libertà personale intesa come attuazione di un progetto di vita e il bene comune di tutti gli uomini, la valutazione morale fa riferimento a un soggetto inteso nella sua globalità di esperienze e virtù. Le considerazioni specifiche, secondo quest’ottica possono essere le seguenti. La prevenzione delle infezioni da HPV e delle relative conseguenze non è un problema esclusivamente medico, ma un problema di prevenzione dei comportamenti sessuali a rischio. Si tratta della stessa problematica presente nella prevenzione delle infezioni da HIV. L’approccio esclusivamente medico si dimostra insufficiente. Si rende necessario, pertanto, un intervento di carattere educativo che coinvolga la globalità della persona umana nelle sue componenti più intime quali l’esercizio di una sessualità responsabile. Lo scopo è quello di costruire e promuovere l’identità personale dell’adolescente, in una fase molto delicata della propria esistenza. Questo, è un intervento oggi mancante, e le istituzioni pubbliche ne portano una grande responsabilità. Alcuni eticisti, poi, sono molto radicali, ritenendo che la proposta vaccinale, di fatto, comprenda l’opzione per un sesso libero. La realtà, tuttavia, è costituita da persone spesso incapaci di comportamenti etici e responsabili, nonostante abbiano ricevuto un’adeguata formazione, o da persone incapaci di ri-orientare positivamente la loro sessualità. Per questo possibile esito, certamente non auspicato da un genitore, la proposta vaccinale, non disgiunta da un progetto educativo, trova una sua giustificazione in base al principio del minor male, ovvero del miglior bene possibile nel contesto di scelte di vita liberamente intraprese, anche se non condivisibili. CENTRO AURIS STUDIO MEDICO SPECIALISTICO Otorinolaringoiatria - Audiologia Medicina termale (inalazioni - aerosol - insufflazioni) Tel. 334 9972274 Via Bertolotti n° 8 - Mantova Bibliografia del testo consultabile presso l’Ordine dei Medici di Mantova. 18 SPAZIO LIBERO ASSOCIAZIONE ITALIANA PAZIENTI ANTICOAGULATI AIPA (Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati) nasce a Mantova nel giugno 2001 grazie all’iniziativa di Giuseppe Troiani, primo presidente dell’Associazione mantovana. Scopi dell’Associazione sono aiutare i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali nell’affrontare la loro condizione a rischio con una adeguata e specifica assistenza medica e psicologica; svolgere funzione educativa per consentire un miglioramento della qualità di vita; collaborare con i medici nell’assistere i pazienti durante il loro iter diagnostico terapeutico; portare a conoscenza della Autorità Amministrative e Sanitarie le problematiche dei pazienti anticoagulati. AIPA Mantova ha contribuito alla nascita del Centro per la Sorveglianza della Terapia Anticoagulante Orale (TAO), attivo dal 2001 preso il Servizio Immunotrasfusionale del O.C. Carlo Poma di Mantova, Primario Dr. Pasqualepaolo Pagliaro. Il Centro per la sorveglianza TAO, la cui responsabilità è affidata al Dr. Carlo Bonfanti, ha arruolato dal 2001 sino ad ora circa 1900 pazienti. Oltre al monitoraggio della terapia anticoagulante orale svolge consulenza per tutte le problematiche relative all’assunzione di farmaci anticoagulanti: complicanze trombotiche o emorragiche, sospensione temporanea della TAO per interventi chirurgici, richiesta di indagini per trombofilia, interferenze farmacologiche, consigli su abitudini di vita di alimentazione etc. I volontari AIPA sono presenti ogni giorno nell’ambulatorio accogliendo i pazienti e assistendoli dalla fase di accettazione, durante il prelievo e sino al colloquio finale col medico. Svolgono funzioni di costante collegamento fra medico e paziente. Distribuiscono materiale educazionale elaborato da AIPA Mantova (vademecum per il paziente, interferenze farmacologiche, centri TAO in Italia). L’attuale Presidenza AIPA Mantova, interpretata in maniera entusiasta e dinamica dalla Sig.ra Fiammetta Morselli, ha avuto il compito e l’onore di organizzare a Mantova la giornata nazionale del paziente anticoagulato per il 2007. L’importante convegno, tenutosi nella nostra città nell’ottobre 2007, ha visto la partecipazione di pazienti, rappresentanti AIPA e illustri relatori scientifici giunti da ogni parte d’Italia. Dr. ENRICO OVALEO-PANDOLFO Specialista ANGIOLOGIA CHIRURGIA VASCOLARE STUDIO “VALSECCHI” Via Torelli, 16 - MANTOVA Tel. 0376 355141 Cell. 349 5389259 AUT. SAN. N° 62187 DEL 6/10/95 19 SPAZIO LIBERO AMMI (ASSOCIAZIONE ITALIANA MOGLI MEDICI ITALIANI) SEZIONE DI MANTOVA ATTIVITÀ DELL'ANNO SOCIALE 2007/08 L'AMMI mantovano, la cui Presidente è la dott.ssa Laura Talenti Laganà, ha aperto per l'anno sociale 2007/08 le sue attività il 21 settembre 2007 presso il teatro Bibiena con un convegno dedicato alla “Giornata Nazionale di Bioetica perinatale e pediatrica”, per la cui realizzazione l’associazione si è attivata collaborando con il responsabile scientifico, prof. Giorgio Zamboni, direttore del reparto di Pediatria dell'ospedale “Carlo Poma”. La data convenzionale e tradizionale d'inizio dell'anno sociale dell'Ammi, il 18 ottobre, giorno dedicato a San Luca, apostolo e medico, è stata, invece, celebrata con un’applauditissima conferenza tenuta dalla dott.ssa Flavia Antonia Tasselli, specialista mantovana di Chirurgia Plastica, sul tema “La bellezza, moderna schiavitù”. Nel corso della conversazione la dott.ssa Tasselli ha messo in risalto soprattutto il concetto di “schiavitù” dagli stereotipi estetici televisivi, che intrappolano molte persone, in particolare giovani donne, rendendole insicure e fragili, a volte con devastanti conseguenze psico-sociali, tanto da assumere la connotazione di una vera e propria malattia. L'anno sociale è poi proseguito nei primi giorni di dicembre con un allegro e caloroso incontro conviviale per lo scambio degli auguri natalizi e per la raccolta dei fondi da devolvere in opere di beneficenza, grazie ad una lotteria organizzata con l'aiuto di vari esercenti cittadini. L'anno 2008 si è aperto con una serata culturale in collaborazione con altre associazioni mantovane, durante la quale la scrittrice Paola Azzolini ha presentato il suo ultimo libro “Storia Di Lucciola, Una Rivista Scritta A Mano”. Nel mese di aprile si è riunita l’assemblea delle socie per dibattere alcuni aspetti della vita dell’associazione e per gli auguri pasquali, mentre nei giorni 19-20 dello stesso mese socie e simpatizzanti hanno partecipato ad un'interessante gita culturale a Torino. Il 20 maggio è stata la volta della visita alla mostra “La forza del bello”, allestita nelle Fruttiere di Palazzo Te. Per la chiusura dell'anno sociale, nel mese di luglio, è prevista una serata presso l’antico teatro romano di Verona. Per onorare l’obiettivo della solidarietà e dell'assistenza, obiettivo non secondo a quello dell'informazione e delle relazioni sociali, l’AMMI mantovana nel 2007/08 ha seguito con occhio di riguardo alcuni progetti umanitari, quali il progetto Gighessa per l'Eritrea, il progetto della Fondazione RAVA per l'assistenza medica ai bambini di Haiti, il progetto della associazione Ostetrica Scalza che assiste partorienti e neonati a Sumatra. Ha, inoltre, sostenuto economicamente anche l'associazione UILDM di Mantova ed una studentessa in difficoltà economiche. Si anticipa, infine, in questo luogo che, su richiesta della Presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), l’AMMI di Mantova si è già impegnata ad organizzare per l'anno prossimo un convegno su questo serio problema che tocca l'infanzia e molte famiglie mantovane. (b.p.) 20 SPAZIO LIBERO LETTERA DI RINGRAZIAMENTO ALL’AMMI È difficile iniziare una lettera indirizzata a persone che non si conoscono, che non si sono mai viste, non credo però possa dispiacere a nessuno se ci prendiamo la libertà di cominciare con: tetto azzurro, gialle con il tetto rosso… Tutt’intorno la natura la fa ancora da sovrana: verso Nord la giungla di palme e acquitrini coperti di fiori di loto e a Sud una spiaggia vergine, mai calpestata da alcun turista e l’oceano, con la sua infinita potenza, che la notte è possibile sentire anche dal cortile della clinica. Per arrivare a Meulaboh, la cittadina a cui facciamo riferimento, si viaggia circa un’ora su una strada che definire sconnessa risulta un eufemismo. È un susseguirsi di buche e ponti che miracolosamente hanno retto all’onda o costruiti subito dopo con serie di tronchi, e che il governo indonesiano non ha ancora fissato definitivamente. Vi lascio immaginare quanto sia piacevole arrivare fino in città.. Ovviamente non c’è altra via anche in caso si necessiti in urgenza dell’ospedale: per i casi più gravi per i quali il nostro equipaggiamento non sia sufficiente. Qui lavoriamo 24 ore al giorno con indonesiani e non finiamo mai di ringraziare la nostra interprete che traduce per noi dall’inglese. Nel frattempo ci impegniamo al massimo per imparare il più in fretta possibile l’indonesiano.. già si cominciano a vedere i primi miglioramenti: siamo praticamente autonome nel comunicare con le nostre donne durante il travaglio e nel post-partum. L’attività della clinica cerca di rispondere a tutti i bisogni della comunità: lavorano al nostro fianco anche due infermieri per le urgenze generali e 3 volte alla settimana, nel Cara “Associazione Mogli Medici Italiani”, sicuramente vi siete meritati questo appellativo per la generosa risposta che ha ricevuto il nostro appello. Vi scriviamo in uno dei pochi momenti liberi che questi giorni ci concedono. È sempre difficile riuscire a decidere quale sia il momento giusto per abbandonare la nostra clinica e arrivare in città dove dedicare un po’ di tempo alle proprie cose. In accordo con i nostri programmi iniziali infatti l’associazione ci ha inviate nella ragione di Atche, a Nord dell’isola di Sumatra: la regione più gravemente colpita dal terribile Tsunami che si è abbattuto sul Sud Est asiatico nel Dicembre 2004. Qui siamo responsabili di tutta l’assistenza pre e post natale dei numerosi piccoli villaggi rinati grazie ai pochi sopravvissuti. La nostra clinica ha sede in uno di questi piccoli centri: sostanzialmente gruppi di case costruite dalle diverse ONG che sono accorse in aiuto. È divertente osservare queste casette tutte esattamente uguali, che si differenziano le une dalle altre solo per il colore esterno, segno identificativo di quale ONG le ha erette: marroni con il tetto nero, verdi con il 21 SPAZIO LIBERO pomeriggio, c’è la possibilità di consultare un medico generico. Noi ci occupiamo di tutta la popolazione femminile: gravide e non. Abbiamo aperto uno spazio per la pianificazione sessuale/familiare e fanno riferimento a noi ostetriche tutte le donne con qualsiasi problema ginecologico. Ovviamente il lavoro più importante lo svolgiamo con le gravide. Da quando siamo arrivate abbiamo cominciato a pianificare incontri settimanali per tutte le donne in dolce attesa: momenti di confronto che si dividono in una parte dedicata all’educazione e un’altra dedicata all’esercizio corporeo. Ogni settimana l’attenzione si concentra su un argomento specifico e in questa occasione si cerca di capire cosa detti la tradizione della regione a riguardo e cosa invece dica la nostra scienza, cercando, per quanto possibile, di trovare un punto di incontro. Dopo questi incontri controlliamo ad ogni donna l’evoluzione della gravidanza. In questo modo ci prefiggiamo di instaurare un rapporto di fiducia reciproca prima dell’inizio del travaglio e di prevenire alcune problematiche che potrebbero svilupparsi successivamente. Al momento attuale stiamo ottenendo degli ottimi risultati: le gravide non mancano un appuntamento e comincia a spargersi la voce anche nei villaggi vicini e nuove pazienti accorrono. Offriamo l’assistenza ostetrica 7 giorni alla settimana e 24 ore al giorno, seguiamo travagli sia all’interno della clinica, sia a casa delle donne, luogo ancora preferito per dare alla luce il proprio bambino. Il momento nascita assume un significato tutto particolare qui, e viene vissuto in un modo assolutamente unico. La donna si circonda di tutte le persone più care e chiede, giustamente, che tutto avvenga nell’ambiente che ritiene più sicuro per sé e il suo bambino. Ne deriva che la maggior parte delle volte ci troviamo ad assistere le nascite nelle diverse case della zona circondate anche da 15 persone: oltre alla donna stessa e il marito, genitori, sorelle e vicine con figli annessi.. è sempre un momento magico segnato da un equilibrio molto particolare, per noi a volte inspiegabile. Alcune immagini, impossibili da descrivere, rimarranno per sempre nelle nostre menti.. A fianco a noi molto spesso lavorano le Ostetriche Tradizionali, figura importantissima per il villaggio. Donne che hanno imparato la professione dalle madri e/o dalle nonne, educate dalla tradizione e dall’esperienza, che utilizzano i rimedi che la natura concede loro. Molte di loro, al momento attuale, consapevoli del loro limite di preparazione medica e affascinate dal nostro modo di lavorare, ci chiamano nel momento in cui una famiglia le convoca per un parto. Oltre quindi ad offrire loro una dimostrazione pratica, ogni due settimane, organizziamo un meeting di educazione anche per loro. La comunità locale infatti confida ancora molto nel loro sapere e il primo modo per prevenire molte problematiche è proprio cercare di educare prima di tutto queste figure. Si parla della cura del cordone, della necessità delle vaccinazioni, dell’importanza dell’utilizzo dei guanti e del lavaggio delle 22 SPAZIO LIBERO mani, del ruolo fondamentale dell’allattamento al seno… Non smettiamo di seguire le nostre mamme anche dopo il parto ovviamente, momento altrettanto delicato e importante. Per la prima settimana controlliamo quotidianamente bambino e mamma, assicurandoci che l’allattamento al seno sia ben avviato e non siano incorse problematiche per entrambi. In seguito l’appuntamento viene fissato a quindici giorni e a un mese dalla nascita, sostanzialmente per valutare la crescita del nuovo nato. Non smettiamo mai di confermare la nostra completa disponibilità nel momento in cui si presentino dubbi o complicazioni di qualsiasi natura. È da sottolineare, che a differenza della realtà italiana, il tessuto sociale è molto attento alla puerpera e al nuovo nato. Tutte le donne della famiglia e del vicinato non mancano mai di attenzioni nei loro confronti preparando il pasto per la mamma e il resto della famiglia, occupandosi della cura della casa e del bucato. Una volta partorito, secondo la tradizione della zona, la mamma e il bambino non possono uscire dalla casa per 40 giorni, più o meno, momento in cui viene organizzata una grande festa per il nuovo nato e viene a lui assegnato un nome. Spesso fino allo scadere di quella data la famiglia non ha ancora scelto il nome. Motivo di grande orgoglio, per noi che assistiamo alla nascita, è essere invitate in queste occasioni e soprattutto scegliere il nome... Dopo oramai due mesi di permanenza siamo conosciute in tutta la zona e abbiamo acquistato molta fiducia. È sempre diverten- te essere chiamate e salutate lungo la strada mentre con il nostro motorino ci spostiamo da una casa all’altra per i nostri check-up. L’obiettivo fondamentale che ci prefiggiamo è assicurare a tutte le nostre donne la migliore assistenza per una nascita gentile del loro bambino. Ciò implica un’assistenza completamente gratuita, assoluta, olistica, fisica e psicologica. • Offriamo la possibilità del parto in acqua: abbiamo assistito il primo parto in acqua in tutta l’isola di Sumatra. • Aspettiamo almeno 3 ore dopo la nascita del bambino per tagliare il cordone, evitando così numerose infezioni e assicurando al neonato la possibilità di attingere dalla placenta tutte le sostanze di cui necessita. • Non separiamo mai la madre dal bambino e incoraggiamo un attaccamento immediato al seno. In questo modo cerchiamo che il suo arrivo nel mondo non sia traumatico, ma il più dolce possibile. Dr. LUCIANO NEGRISOLI Specialista in Psichiatria Psicoterapeuta STUDIO Via Cocastelli 10 - 46100 Mantova Tel. 0376 362764 Riceve su appuntamento 23 SPAZIO LIBERO Vediamo quotidianamente i risultati del nostro operato: i nostri bimbi sono forti e in salute, crescono almeno un chilo nella prima settimana di vita, hanno un legame unico con la madre e sono caratterizzati da una sorprendente calma e tranquillità. Avremmo ancora tante cose da raccontare per darvi solo un’idea del trascorrere dei giorni qui: tanti aneddoti, tante descrizio- ni... ma non vorremmo approfittare oltre della vostra attenzione. Speriamo ci sarà modo di incontrarci al nostro rientro in Italia, dando anche la possibilità a chi vorrà di soddisfare la propria curiosità. Nel frattempo Vi ringraziamo nuovamente, e Vi inviamo un caloroso abbraccio Lisa & Maria 24 SPAZIO LIBERO Associazione Interregionale Nord-Est per l’Osteoporosi (aNEop) Da pochi mesi è nata l’Associazione Interregionale Nord-Est per l’Osteoporosi (aNEop) che raggruppa i centri operativi nell'ambito della diagnostica e della terapia delle malattie metaboliche dello scheletro nel Triveneto, Lombardia, Emilia-Romagna. L’Associazione è nata dalla constatazione che una patologia di crescente importanza clinica e sociale come l'osteoporosi non è trattata in maniera uniforme ed appropriata. Riteniamo che questo atteggiamento sia essenzialmente dovuto ad una sostanziale mancanza di dialogo fra le componenti interessate, con ripercussioni negative sulla salute dei pazienti e con non trascurabili riflessi anche dal punto di vista economico. Lo scopo della Associazione è quello di estendere informazioni corrette e condivise al maggior numero di medici che, anche in margine alla loro attività professionale quotidiana, si occupano di osteoporosi. È previsto che la condivisione e la risoluzione di tali criticità avvengano attraverso due modalità: 1) congressi plenari periodici nei quali verranno discussi temi di carattere pratico e di interesse generale 2) meeting locali con la partecipazione dei referenti locali dell'aNEop rivolti ai Medici di Medicina Generale. Un primo Congresso è gia stato effettuato l'8 Marzo U.S. a Verona, con la partecipazione di esperti del settore e di oltre 200 associati. In tale sede sono stati affrontati aspetti clinici e legislativi correlati all’osteoporosi, con la partecipazione attiva della Dott.ssa Francesca Martini, Assessore della Sanità della Regione Veneto. Constatata la fattiva partecipazione dei colleghi e l'interesse suscitato, è stato programmato un secondo congresso plenario per la fine di Ottobre, a Padova, in collaborazione con la SIE (Società Nazionale Endocrinologia), Sezione Triveneto. I meeting locali, accreditati ECM, prevedono il coinvolgimento delle Associazioni dei Medici di Medicina Generale e tratteranno argomenti più specifici ed indirizzati alle problematiche clinche e che possono emergere dalla pratica clinica quotidiana. La didattica sarà uniforme in tutte le Provincie in cui questi incontri verranno programmati (stessi temi trattati, stessa modalità di esposizione) in ottemperanza alle linee guida suggerite dalla SIOMMMS (Societa Italiana del Metabolismo Minerale, della Osteoporosi e delle Mallattie Metaboliche dello Scheletro). il Presidente Aneop Prof. Giovanni Luisetto 25 SPAZIO LIBERO BAMBINI E PSICOFARMACI, LEGGE RESTRITTIVA APPROVATA ANCHE IN TRENTINO: STOP AI TEST PSICHIATRICI NELLE SCUOLE Dopo l’approvazione in Piemonte, è legge anche in Trentino il divieto di effettuare test e screening psicologici nelle scuole a bambini ed adolescenti: stop anche alla somministrazione di psicofarmaci senza consenso informato e consapevole dei genitori, ed impegno a favorire l’accesso alle terapie non farmacologiche. “Prosegue l’attività di contrasto all’uso indiscriminato di psicofarmaci – ha commentato Luca Poma, portavoce nazionale di ‘Giù le Mani dai Bambini®’ – con questa seconda legge restrittiva: è ora che altri Enti Locali seguano l’esempio, prima tra tutte la Regione Puglia, che ha mostrato in questi giorni una particolare sensibilità sul tema” fermi estremamente chiari: l’obbligo, in caso di somministrazione di psicofarmaci ai bambini, di raccolta - a cura del medico - di un consenso informato veramente consapevole da parte dei genitori, che dovranno essere informati su ogni tipo di rischio afferente la terapia farmacologia proposta, con particolare riguardo alla possibilità di accedere a terapie alternative non a base di psicofarmaci; in secondo luogo, il riconoscimento della libertà di coscienza del medico che decide di non prescrivere psicofarmaci al minore, medico che non potrà quindi venir sottoposto a censura professionale di alcun tipo; importante anche il divieto di somministrare nelle scuole ‘test psichiatrici’, dal momento che l’istituzione del nord-est ha individuato negli screening ad ampio raggio della popolazione scolastica un rischio di sollecitazione indiretta al consumo di queste molecole psicoattive, in quanto in tutti i paesi dove tali screening sono stati effettuati si è poi assistito ad un aumento delle vendite di psicofarmaci per l’età pediatrica, senza trovare una reale corrispondenza nel numero di bambini davvero malati; infine, l’obbligo per l’Assessorato alla Sanità di monitorare rigidamente le terapie sui minori a base di psicofarmaci, anche mediante una Commissione che includerà asso- È giunta al capolinea la seconda legge regionale che pone sotto stretto controllo sul territorio il fenomeno dell’ADHD, la sindrome dei bambini troppo distratti ed irrequieti: è stata approvata ieri a larga maggioranza in Trentino (Provincia Autonoma di Trento) su proposta del Consigliere Cristiano De Eccher, la legge n° 259, che colma a livello locale un vuoto normativo sul quale era stato inutilmente chiamato a pronunciarsi mediante una circolare nazionale il Ministero della Pubblica Istruzione. La nuova legge si basa su alcuni punti 26 SPAZIO LIBERO ciazioni di settore qualificate ad esprimere pareri su queste tematiche. “Una legge innovativa, che prende spunto da quella approvata pochi mesi fa in Piemonte – ha commentato Luca Poma, portavoce nazionale di ‘Giù le Mani dai Bambini®’, la più visibile campagna italiana per la farmacovigilanza in età pediatrica (www.giulemanidaibambini.org) – perché pur non ‘mettendo il bavaglio al medico’ istituisce dei principi rigidi di controllo a favore dei cittadini e dei piccoli pazienti: i testi psichiatrici potranno essere somministrati solo nelle strutture sanitarie pubbliche, com’è giusto per evitare l’impropria trasformazione della scuola in anticamera dell’ASL, fenomeno al quale assistiamo con sempre maggior frequenza in tutta Italia”. Soddisfazione è stata espressa dal primo firmatario della legge, il Consigliere De Eccher, che ha dichiarato: “sono straordinariamente soddisfatto per l'approvazione della legge, anche perché è avvenuta nella mia ultima seduta come Consigliere Provinciale, prima di assumere l'incarico di Senatore a Roma, ed ha coronato il lungo lavoro svolto per tutelare i minori dagli abusi di psicofarmaci”. Per media relations: 337/415305 – [email protected] 27 SPAZIO LIBERO RIFLESSIONI SUL LIBRO “PENSIERI DAL CUOIO CAPELLUTO” di Mario Benatti “Il tempo è di chi lo conta e di chi lo giudica. Fuori conteggio e fuori giudizio non esiste alcun tempo.” Egli ricorre a J. Lacan, io ribatto con G. Locke. La risposta è univoca: prima la parola. Ma uno può parlare, parlare a lungo, parlare senza fine e tutto quel parlare, afferma Heidegger, non dice nulla. Con il suo brevissimo parlare, con il suo aforisma, Mario dice tutto. Ma cos’è un aforisma? Un pensiero, un colpo di genio, un fulmine, un diktat che non ammette compromessi. È un asserto già dimostrato, è un assioma. Nell’aforisma pensieri e parole viaggiano solidali e di corsa. A volte l’aforisma diventa fattore di seduzione. Bacone espresse sotto forma di aforismi le sue osservazioni sull’intelligenza che il cervello sprigiona. Il “Dizionario Filosofico” di Voltaire è ricco di aneddoti storici, filosofici, di fantasie satiriche, di appunti e di polemiche scritti con stile caustico. “Ci sono guerci, strabici, loschi, presbiti, uomini dalla vita confusa, debole e instabile. Tali incapacità sensitive, sensoriali e fisiche sembrano il prodotto di un sussidiario cervello extracranico”. Situato, a conforto di Mario, nel cuoio capelluto? Un cervello che non prende però solo abbagli ma che sa fare anch’esso aforismi. Un cervello – due padrone di un certo numero di neuroni sfuggiti durante la filogenesi. L’Autore M. BENATTI Il tempo non esiste; il tempo siamo noi. I. KANT Confortato da un’amicizia di vecchia data, dalla stima reciproca e dalla collegialità medica, l’invito a recensire il libro del dr Mario Benatti, uomo di lettere e poeta (Pensieri dal cuoio capelluto, PubliPaoli, Marzo 2008), l’ho ritenuto una dimostrazione di fiducia e un onore per me. Mal mene incolse! Mi sono imbattuto in un complesso componimento filosofico, antropologico e sociologico con gran parte dei problemi della vita incorporati. Esposti sì in forma succinta mediante pensieri e aforismi soft, ma non troppo, spesso ironici ma, tuttavia, tali da provocare in me un certo panico visto il compito che mi attendeva. L’impatto è subitaneo e arduo. L’A. mi offre brutalmente un primo fondamentale dilemma: nasce prima la parola o il pensiero? 28 SPAZIO LIBERO Ma se il pensiero va dal cuoio capelluto al cervello - uno probabilmente noi vediamo il mondo alla rovescia. “Il cervello misterioso così fragile muore con un niente, a volte con un soffio di aria in meno”. Il cervello è il nostro organo leader, dà l’input a ogni altro organo, ma è il primo a soffrire e a morire. Tutti gli organi amano il cervello e sono in ansia per la sua salute alla quale la loro è aggrappata. Speriamo che il cuoio capelluto gli dia una mano. “La vita è uno scatolone, pieno di dadi, dal quale ogni giorno ne viene tolto uno diverso. Quei dadi sono i nostri giorni, quelli assegnatici. Alla fine resta lo scatolone”. Questa verità mi fa tremare i polsi per via dei pochi dadi che oggi ho. Mario non ha scritto aforismi francamente scientifici e ha fatto bene. Di DNA e di RNA ne abbiamo piene le tasche. Una pausa per qualche tempo, grazie! I pensieri del dr Benatti si fondano invece sulle sue convinzioni umanistiche, filosofiche e teologiche. Hanno un grande potere di attrazione. Ci invitano a contemplare noi stessi. Egli esprime l’“esprit de finesse”, non la ragione illuministico-relativistica. Dunque non ci porta a Voltaire ma a Blaise Pascal; Mario è il nostro Pascal. dr. Zeno Negrelli 29 SPAZIO LIBERO Quando, molti anni or sono presentai al mio Club come nuovo socio Lyons, l’amico Bruno, non avrei mai immaginato che un giorno quasi presagendo l’imminente fine avrebbe affidato alla rivista dei Lyons il proprio testamento spirituale (che qui riproponiamo). Le riflessioni di Bruno rappresentano una lezione magistrale di bioetica, espressione di valori sentiti e praticati. Abbiamo perso un Amico ed un Collega esemplare, che sempre, ha saputo coniugare la virtù al saper essere ed al saper fare. Ci uniamo alla Famiglia nel ricordo e nel rimpianto. L.M. TESTAMENTO BIOLOGICO Due sono stati finora i motivi che mi hanno reso contrario al cosiddetto testamento biologico. Il primo è la convinzione che nessuno ha la piena disponibilità della propria vita nel senso, in questo caso, di poterla rifiutare quando abbia a diventare pesante o apparentemente inutile. Il secondo scaturisce dalla difficoltà di dettare in anticipo disposizioni su una serie di ipotetici avvenimenti e condizioni che si possono presentare con infinite variabili ed incognite. La mentalità corrente è invece sempre più incline ad abbreviare i momenti finali della vita e ad affrettare la morte, soprattutto con la “nobile” motivazione di evitare inutili sofferenze. Sofferenze del malato, così parrebbe, ma anche soprattutto del parente. Questo modo di vedere le cose mi rendono sospettoso e m’induce, complice anche il diminuire della personale aspettativa di vita, a rivedere la mia posizione sul testamento biologico ed a manifestare alcune precauzionali volontà. Quando si avvicinerà il momento della morte, se, come dice il poeta, essa non mi “ghermirà ma di lontano si annuncerà e da amica mi prenderà come l’estrema delle mie abitudini”, vorrei avere attorno mia moglie ed i miei figli, almeno questa mi pare la precedenza più logica, e vorrei contare sul loro affetto, sicuro che, se a muoverli sarà l’amore, si prenderanno cura di me nel migliore dei modi e, quando non potessi esprimermi, sapranno assumere per me le decisioni giuste. Sono contrario all’accanimento terapeutico, ma visto l’andazzo e poiché diffido della libertà di coscienza di molti sedicenti cattolici, se proprio si ponesse il problema preferirei un briciolo di accanimento, non più di un briciolo, cioè quel tantoche serve a scongiurare un’eccessiva arrendevolezza. Vorrei avere vicino un medico amico che m’accompagnasse e che si prendesse cura di me più che della mia malattia. Quante volte l’attenzione del medico si rivolgono alla malattia e trascurano la persona. La malattia fa il suo corso, ma è la persona che soffre ed il compito del medico è curare la persone e lenire la sua sofferenza. Un medico amico quindi, ma vorrei anche un “prete amico”, molto evangelico e poco imprenditore, non frettoloso, che mi venga 30 SPAZIO LIBERO a trovare, mi parli e rinfranchi la mia speranza. La morte mi fa paura e se proprio devo affrontare questo passaggio con l’eleganza che dice il Card. Martini, credo che l’aiuto di un amico esperto mi farebbe apparire meno goffo. Devo infine mettere in conto che la morte non mi prenda da amica, ma indugi con una certa crudeltà in lunghi preliminari nel corpo e nella mente tali da rendere necessario il ricovero in un ambiente adeguato. In questo caso vorrei che mi si trattasse con rispetto nella stessa forma con la quale l’ho meritato per tutta la vita. Esprimere questo desiderio mi riesce imbarazzante e lo eviterei se non avessi visto molte volte come sia difficile portare rispetto alle persone che non sono più in grado di pretenderlo. Innanzitutto vorrei essere trattato normalmente, senza eccessiva familiarità da parte di chi fino ad un minuto prima non mi era familiare. Niente smancerie, niente nonno ecc... cose encomiabili nell’intenzione di chi le elargisce, ma non sempre ben accette da chi le riceve. Il rispetto è un atteggiamento dell’animo, che viene percepito... apelleanche senza l’eccesso dei gesti esteriori o delle parole. Vorrei essere aiutato invece a conservare la mia identità personale non solo per quel che sarò in quel momnto, ma anche per quel che sarò stato. Si, perché ciascuno di noi in qualsiasi momento della sua vita ed a amaggioreragione al termine di essa, non è solo quel che è, ma quel che è stato! Quante persone si sono sentite chiamare per una vita dottore, ingegnere, avvocato, geometra ecc. o semplicemente signore e poi improvvisamente il tu ed il nome di battesimo, quando non semplicemente il cognome. È una spersonalizzazione! Bene se dovrò essere livellato lasciamo che sia “a’ livella” a farlo se poi il disfacimento finale mi dovesse rendere inguardabile chiedo, a benefcio della mia dignità, di non essere esposto, ma un po’ defilato, perché gli sguardi della genete in questi casi sono più curiosi che pietosi! Visto che ci sono vorrei dire qualcosa anche sull’immediato post funerali religiosi, ma nella sobrietà e senza inquinamenti della liturgia con poesie o letterine di nipoti, cose che fanno tanto teatro e niente più. Preferirei invece che in loro venisse coltivato un ricordo duraturo, così come mi piace pensare di potermi io stesso ricordarm di loro nell’aldilà. È perché spero in questa comunione che l’idea della morte mi riesce più tollerabile. Infine una tumulazione tradizionale. Ho infatti un’avversione istintiva per la cremazione. Ho sempre sofferto il caldo. La cremazione m sembra un passaggio troppo brusco tra la vita e le cenerie, un calcio al corpo cui si erano riservate tante cure, quasi a voler rimarcare che con la morte è finito proprio tutto, anche il fastidio della tomba. È un calcio anche ad unaa millenaria cultura che ha ispirato capolavori immortali di arte ed ha conservato e trasmesso la civiltà e la memoria degli avi nei millenni. Cerchiamo di non essere moderni a tutti i costi! E con questo mi sembra di avere detto, se non tutto, almeno l’essenziale. BRUNO BNÀ Cerese, 26 settembre 2007 31 SPAZIO LIBERO IN MEMORIA DEL DR. ALBERTO HANNÜSS Il 29 Maggio scorso, a 55 anni d’età, si è conclusa la vita terrena del nostro collega Alberto Hannüss. Un finale in punta di piedi, in linea con la riservatezza che aveva contraddistinto tutta la sua esistenza e che era diventata assoluta negli ultimi 15 anni, quelli che Alberto ha trascorso con una compagna crudele e assassina: la sclerosi laterale amiotrofica. Una malattia che gli ha progressivamente tolto il respiro della vita ma che non è riuscita a sottrargli mai, neppure alla fine, il coraggio e la fierezza di lottare con lei ad armi pari, a mani nude, senza il sostegno degli strumenti più moderni della medicina. sto, come lui stesso mi ha scritto un anno fa, ha chiuso senza rimpianti e nella convinzione di aver trascorso una vita meravigliosa e piena. Per questo, al suo biglietto, essenziale perché la malattia gli impediva di esprimere senza una fatica intollerabile gli infiniti pensieri che avrebbe voluto trasmettere, ha allegato una riproduzione fotografica di una statua di Amore e Psiche del Canova. Per testimoniare l’immensa voglia di vita che ancora aveva dentro e la gioia che provava nel rievocare quanto aveva fatto e visto negli anni in cui era l’Alberto che avevamo conosciuto: pieno di vivacità intellettuale e sempre alla ricerca di qualcosa di bello. E la cosa più bella che ha trovato è stata Laura, che ha condiviso con lui la bellezza della vita e la cattiveria della malattia che glielo ha portato via. Laura che fino al momento estremo gli ha donato tutta sé stessa. Alberto ha sempre vissuto con l’inquietudine di chi vuole vivere compiutamente, cercando ogni tipo di sensazione ed esperienza. Ha studiato e praticato la medicina senza sacrificare ad essa la ricerca per la conoscenza di tutto il resto: la letteratura, le arti figurative, il teatro, il cinema, la musica, le persone, il mondo. Per questo ha svolto per lunghi anni la sua attività di medico sulle navi, affascinato dallo spostarsi da un posto all’altro, dal vedere luoghi e persone sempre diversi. Alberto non è mai stato sazio di quello che aveva fatto e visto, voleva sempre qualcosa di nuovo e voleva averne un’esperienza diretta, appagante e che generasse in lui una moltitudine di ricordi di cui godere in seguito. Per que- Ciao Alberto, da moltissimi anni non ti incontravamo perché non volevamo violare la tua riservatezza e il tuo orgoglio nell’affrontare il male senza alcun aiuto da parte nostra, ma abbiamo sempre pensato a te e pregato per te. Ora sei in giro senza più alcun impedimento fisico. Ora sei libero di andare dove vuoi. Da qualche parte ci incontreremo. Enzo Bonora 32