Lettura di un`opera d`arte
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Lettura di un`opera d`arte
Lettura di un’opera d’arte Per leggere un’opera d’arte, 1) si analizzano i materiali e la tecnica con cui è stata creata; 2) si effettua la LETTURA FORMALE, analizzando gli elementi fondamentali di quella che può essere definita grammatica visiva (linea, colore, luce e ombra, volume, spazio); 3) si effettua la LETTURA ICONOGRAFICA E ICONOLOGICA, identificando i soggetti e si interpretando i significati delle figure rappresentate (se presenti); 4) s’indaga il contesto sociale e storico in cui è stata prodotta (nonché i legami con la tradizione artistica) e le caratteristiche derivate dall’artista. Lettura formale di un’opera d’arte La linea è il mezzo più semplice per rappresentare la forma delle cose; essa permette di definire i margini di un oggetto, i contorni che lo rendono riconoscibile. Ma la linea può essere utilizzata anche per descrivere il volume delle cose, o per comunicare particolari valori espressivi indipendenti dalla rappresentazione della realtà. La linea, infatti, ha valore espressivo, comunica cioè sensazioni diverse a seconda della sua direzione (verticale, orizzontale o obliqua) e del suo andamento (retto, curvo o spezzato). Per cogliere queste sensazioni dobbiamo “leggere” la linea come un puro movimento, come se la osservassimo a mano a mano che si traccia o la tracciassimo noi stessi. Il movimento, infatti, è il primo e fondamentale valore espressivo della linea. La linea verticale esprime un movimento dal basso verso l’alto o dall’alto verso il basso e può esprimere elevazione oppure caduta. La linea orizzontale esprime un movimento moderato o la quiete totale. Le linee oblique esprimono un movimento accentuato e tendono ad essere vissute come se si allontanassero dall’osservatore. Le linee curve esprimono un movimento sciolto, fluente. Le linee spezzate esprimono un movimento repentino, fatto di continui scatti. Il colore esalta le forme riempiendo le superfici; le separa in modo netto e le unisce accordandole armonicamente. Il colore è elemento formale e di stile, ma al tempo stesso assume una forte valenza iconografica e simbolica. La luce e l’ombra evidenziano lo sviluppo tridimensionale degli oggetti: ogni oggetto ha un caratteristico chiaroscuro che ne definisce la forma. E’ la dialettica luce-ombra, poi, che definisce i volumi di una scultura, i pieni e i vuoti di un’architettura e suggerisce lo sviluppo dei piani nello spazio in opere bidimensionali (pitture e bassorilievi). Il contrasto luce-ombra, inoltre, può avere connotazioni simboliche. La comprensione di un’opera d’arte visiva è legata anche allo spazio che essa occupa, se si tratta di una scultura o di un’opera architettonica, o al modo con cui in essa lo spazio è rappresentato, se si tratta di un’opera pittorica o di un bassorilievo. Una scultura e un’architettura occupano e determinano spazi tridimensionali composti da altezza, larghezza e profondità. Nel corso dei secoli, gli artisti hanno utilizzato diverse modalità per rappresentare la profondità anche nelle opere d’arte bidimensionali: ribaltamento, scaglionamento verticale e orizzontale, sovrapposizione, disposizione delle luci e delle ombre, luminosità, prospettiva lineare, prospettiva aerea. Lo stile consiste nel modo di organizzare gli elementi formali di un’opera d’arte. Lo stile è, innanzi tutto, il modo personale dell’artista di affrontare e costruire la forma e i suoi elementi costitutivi. È il segno specifico che l’artista trasferisce all’oggetto affidando alla tecnica che ha scelto il proprio pensiero e la propria cultura artistica. Lo stile può essere contrassegno di un’intera scuola o corrente artistica. 1 Lettura iconografica e iconologica di un’opera d’arte L’iconografia (dal geco eikòn immagine e graphia descrizione) è la disciplina che si occupa della descrizione, identificazione e classificazione dei soggetti dell’opera d’arte e, in senso più lato, dell’individuazione degli elementi e delle caratteristiche tipiche della rappresentazione di determinati personaggi. Per tema iconografico s’intende un soggetto ricorrente nella tradizione artistica di una determinata cultura basato su testi mitologici, sacri, storici o letterari. Le scene rappresentate mostrano gesti e atteggiamenti codificati dei personaggi e uno schema iconografico ricorrente (cioè la disposizione dei personaggi o l’ambientazione). Per attributo iconografico, infine, s’intende un particolare elemento distintivo dei personaggi tradizionalmente rappresentati nelle opere d’arte, utile a riconoscere i protagonisti delle scene raffigurate. Possono essere un attributo iconografico un colore, fiori e piante, animali, abbigliamento e gioielli, oggetti, gesti, L’iconografia è premessa dell’iconologia (dal greco eikon immagine e logos interpretazione), cioè la disciplina che si occupa dell’analisi dei significati culturali, simbolici e allegorici legati al soggetto delle opere d’arte. Definizione e lettura della pianta di un edificio La pianta è la sezione orizzontale condotta su un edificio. Essa è praticata di solito all’altezza delle finestre; dà una rappresentazione in proiezione ortogonale della posizione e dell’ampiezza degli ambienti di un piano, del numero e dimensione di porte, scale ecc. (mai, però, delle rispettive altezze) delle coperture, generalmente tratteggiate. In base alle caratteristiche, le piante possono distinguersi in pianta centrale, longitudinale, ellittica, a croce e molte altre. Sono detti a pianta centrale edifici in cui tutte le parti sono relazionate ad un centro. La forma della pianta è una figura geometrica regolare, simmetrica e inscrivibile in un cerchio (cerchio, ellisse, quadrato, quadrangolo regolare, croce greca, ottagono…). La forma di questo spazio è regolata da un asse verticale centrale intorno al quale sono distribuiti gli spazi annessi, anche nella forma della copertura. L’edificio a pianta centrale è di solito coperto a padiglione o a volta o a cupola. Sono detti a pianta longitudinale edifici caratterizzati da uno spazio unitario compreso, allungato e, solitamente, inscrivibile in un’area rettangolare; in questo spazio gli elementi compositivi sono distribuiti intorno a un asse centrale orizzontale. Nell’architettura moderna ha particolare importanza la pianta libera, non legata cioè a forme volumetriche regolari e fondata sullo studio e la manifestazione delle diverse funzioni cui l’edificio risponde. In tali edifici lo spazio è complesso, articolato, non presenta un unico centro e nasce dall’aggregazione di altri spazi. 2 Pianta centrale 3 Pianta longitudinale 4 Pianta libera o complessa 5