Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne

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Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
o
Piccola biblioteca
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seemingly all inclusive approach: Will he find self-consciousness everywhere? Yet
by very shrew/dly manipulating the paradigm of self-consciousness, Lucente develops
a unique methodological tool for weighing the import of this style in individual texts
the performance, in itself, does not constitute a genre.
where
ceeds
in
and poignant reappraisal of modern
Lucente has limited himself
historical
so he
He
thus admirably suc-
rendering a seemingly arbitrary collection of familiar works into a subjective
changes" not "a
Italian literature.
paradigms ... of
priori
a lacuna in Italian criticism
fills
because he wishes
to Italian authors
literary
to
examine
"real
genealogies" (21). In doing
which has self-consciously (no pun intended)
fundamental question of Literary self-consciousness.
avoided
critical inquiry into the
The
chapters of the book (plus Introduction and Conclusion) are devoted to the
1 1
following authors:
Manzoni;
1:
II:
Verga;
III:
Dossi and D'Annunzio; IV: Pirandello;
V: Svevo; VI: Silone; VII: Lampedusa; Vili: Gadda; IX: Morante; X: Calvino; XI:
Samona, Manganelli, Eco. The sections on Verga, Morante, and Calvino are perhaps
the best parts of the book.
Beautiful Fables
is
a major contribution to the study of self-conscious narrative.
Lucente provides not only a sustained and informative reading of the texts he examines but collates detail with personal impressions which flesh out the more narrow
component theme of self-consciousness. In truly humanist
the "why" of narrative hors texte while eloquently leading
modern realm of Narcissus, where writing is pure desire.
fashion, Lucente affirms
his reader into the post-
A
highly readable style
communicates a sense of authority and freshness.
FRANCO
RICCI
University of Ottawa
Matilde Serao.
//
romanzo
della fanciulla.
A
cura di Francesco Bruni. Na-
poli: Liguori, 1985. Pp. 264.
Il
presente
volume raccoglie
sei racconti tutti appartenenti alla
prima maniera della
Serao, e cioè ai suoi esordi naturalistici. Telegrafi dello stato, Per monaca, Nella lava.
Scuola normale femminile e
1884
e
il
Non più furono
tutti
pubblicati su riviste dell'epoca fra
1885. La virtù di Checchina apparve, invece, per
nel 1883, e
non
fa parte,
Romanzo
propriamente, del
la
della fanciulla. Ambientati quasi
esclusivamente nella piccola borghesia napoletana, e considerati unanimamente
cose migliori
scritte dalla
ne. Difficoltà
di
una voce
tali,
che,
difficoltà incontrate dalla
soliti
Serao nella sua
letteraria al di fuori degli stereotipi collaudati dalla tradizio-
come ben
naturalista per accostarsi
fra le
Serao, questi racconti sono notevoli anche perché costitui-
scono una testimonianza importante delle
breve ricerca
il
prima volta a puntate
sempre
pensare, per pigrizia e per
questa formula per primo),
donna, e più particolarmente
ma
si sa, la scrittrice finì
di più al
romanzo
mancanza
di
per abbandonare la felice vena
consumo. Non però, come
di disciplina (fu
si
è
Renato Serra a suggerire
per ragioni obbiettive, legate alla sua posizione di
di donna-scrittrice.
Vorrei cogliere l'occasione offertami dalla ristampa di questi racconti per fermarmi
su quest'ultimo punto e proporre un'interpretazione un po' diversa dell'evoluzione
piuttosto involuzione
esordi
felici,
— della
Serao, e cioè del motivo per cui ha
finito,
nonostante
—
gli
per dedicarsi ad una narrativa tutta scontata e di scarso valore letterario,
Piccola biblioteca
al
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contrario per esempio, per citare un caso clamoroso, del Verga, che fece invece
cammino
il
inverso, dagli schemi consunti d'un tardo romanticismo di maniera ad un
verismo altamente personale. Se propongo
questa sede, è perche mi
tale discorso in
pare che siano proprio questi racconti a suggerirci una possibile spiega/ione e perche
mi pare che
il
curatore del presente volume, pur disponendo di
tutti gli
clementi per
intravederla, vi sia passato accanto senza accorgersene, ritenendo addirittura che
fatto
che
... un
la
Scrao avesse "sciupato
La
altro discorso."
processo
in
di
tempo
ma
.
.
il
(fosse)
.
primo luogo all'acccttazione
svista e dovuta, credo, in
passiva (non solo da parte di Bruni
sue belle doli
le
di quasi tutta la critica
che
si
è occupata della
Serao) dclTipotesi fondamentalmente a-problematica del Serra, e ad un'impostazione
che. pur riconoscendo
molteplicità di variabili sull'orizzonte letterario della Serao,
la
poi, all'atto pratico, ne tiene presente solo qualcuna.
Per esempio, per quanto riguarda
l'impostazione corale dei racconti
clima culturale del tempo;" anche per
andrebbe collocala "sulla linea
di
Romanzo
il
della fanciulla.
semplice fatto che
al
la
Bruni attribuisce
Serao era "partecipe del
"ritegno, così artistico, del libro,"
il
Manzoni
la
Serao
e di Verga, del loro gusto per un narrare
privo di svolte fondate sull'effettone passionale o sul colpo di scena." Le osservazioni
di
Bruni senza essere infondate, tralasciano però due aspelli importanti dell'esperienza
letteraria della Serao:
da una parte
legame con
il
situazione di donna e di donna-scrittrice.
francese, in particolare con
Il
narrativa francese, dall'altra
la
primo aspetto,
romanzo Chérie (1884)
il
riconosciuta dalla stessa Serao nella sua prefazione
da Bruni
messo
ma
al
il
legame con
si
Edmond de Concourt (fonte
Romanzo e citata a più riprese
un'intuizione critica;
tratta di
sua
di
senza approfondimento) mi pare fondamentale per spiegare
dell'opera, tanto più perché non
la
la letteratura
il
tono di-
infatti, nella
prefazione a Chérie è lo stesso Concourt ad attribuirsi un'aspirazione anti-romanzesca:
On
trouvera bien certainement
trigue.
Pour
mon
fabulation de Chérie
la
manquant
compte, je trouve qu'il y a en encore
trop.
d'incidents, de péripéties, d'inS'il m'était
donné de redevenir
plus jeune de quelques années, je voudrais faire des romans sans plus de complications que
la
plupart des drames intimes de l'existence, des amours puissants sans plus de suicides que les
amours que nous avons tous
Per quanto riguarda
traversées.
le
.
.
.
preoccupazioni che
zione di donna, se ne intravedono
Romanzo: "La prima parola
a
i
segni
fin
le
potevano derivare dalla sua
situa-
dalla prima frase della prefazione al
me, per alcune semplici ed umili spiegazioni,
agli uo-
mini, cui presento una materia ad essi sconosciuta, alle donne, cui raccomando una
materia ad esse ben cara." La materia di cui
si tratta
è lo studio della fanciulla "nel
vivo," espressione adoperata dalla Serao per distinguere
da quello proposto da Concourt
le
in
Chérie.
Infatti, la
il
suo
ritratto della fanciulla
prefazione della Serao prende
mosse da una polemica contro Concourt, che credeva,
a torto
secondo
Serao, di
la
aver scritto con Chérie un'opera che riflettesse con autenticità l'animo femminile: "je
crois pouvoir avancer qu'il est peu de livres sur la
femme,
sur \"\n\\me fcminiliié de
son être depuis l'enfance jusqu'à ses vingt ans, peu de livres fabriques avec autant de
causeries, de confidences, de confessions féminines." Alla Scrao invece,
"povero" proprio perché basato su delle presunte "confessioni" — "come se
si
il
libro parc
la
fanciulla
confessasse mai a nessuno, madre o amica, fidanzato o romanziere sperimentale":
Chiusa come un baco da seta
in
un bozzolo
filato dal rispetto
umano,
dalla educazione strana
e variabile, dalla modestia obbligatoria, dalla ignoranza imposta, dalla inconsapevolezza a ogni
Piccola biblioteca
154
intomo
costo, e trascinata poi da un forza contraria d'impulsione a gravitare
monio,
In
fanciulla
la
sviluppa
si
dramma
questo
condizioni morali difficilissime.
in
intcriore
.
.
.
ella diventa
facilmente,
Non
no
i
move
Essa vive guardinga,
i
dolori e le disfatte della lotta
passi con precauzione; e la sua
i
sono
tutte ritratte "dal vivo,"
raccontate da se stesse o da
Santa Maria
ma
altri,
.
.
io tento di costruire Io
d'un romanzo,
tutte
nella testa, in coro
"Mi tolgono
.
.
lei
conosciute personalmente
—
balconi provinciali di
.
ideale e generale della fanciulla, per farne l'eroina
romanzo conforme
alle regole stabilite.
comporre un romanzo secondo
.
.
.
Invece
le
regole sta-
altre più significative ancora:
un romanzo, non voglio creare un
fare
mia fanciullezza; invece
di fabbricare
tipo,
non voglio risolvere un pro-
una fanciulla, ho rievocato
di costruire un'eroina,
ho rivissuto con
le
tutte le
mie amiche
tempo lontano.
Si avverte in queste dichiarazioni
mondo femminile con
esperienza del
rari
ai
"
.
importante ed è seguita da
non voglio
della
schema
compaio-
Tutte queste voci che vengono dal passato ... mi trascinano, mi tolgono
.
di psicologia sperimentale.
compagne
dà
vostre voci, o amiche, felici o infelici, lontane tutte, mi risuonano
le
serenità necessaria a
la
la frase è
Perciò, io
quante
necessaria a comporre un
la serenità
si
sono basate cioè non su fanciulle
su fanciulle da
sulle terrazze napoletane.
.
Ogni volta che
del
anima non
a caso la Serao ribadisce con insistenza che le figure femminili che
"nelle aule della Scuola normale, negli uffici del Telegrafo,
blema
sole del matri-
misteri del suo spirito restano impenetrabili.
in questi racconti
bilite":
al
.
profonda, pensosa, malinconica spesso, scettica
sempre. Nessuno più della fanciulla, apprende quotidianamente
per l'esistenza.
.
.
della sua epoca.
quanto
le
Serao
la
racconti raccolti in questo
I
avviso, prima di tutto un tentativo di sottrarsi a
Serao s'atteggia a chi
mediazioni
fatichi a conciliare la propria
eroine e le trame proposte dai modelli lette-
volume rappresentano,
tali
perciò, a
mio
modelli: ed è per questo che
la
rivolge direttamente alla propria memoria, senza ricorrere a
si
letterarie di sorta.
figure femminili inedite,
Però, se la
ed ecco, forse,
attribuire a queste figure:
memoria poteva
suggerirle una quantità di
senz'altro, trovare delle vicende inedite da
piiì difficile era,
il
perché della coralità. Solo attraverso
la
coralità era possibile evitare quell'approfondimento narrativo che avrebbe finito inevi-
tabilmente per portarla — o almeno così temeva — sulla via dei luoghi letterari risaputi
del
"romanzo conforme
alle regole stabilite." L'ipotesi è avallata dal finale piuttosto
curioso di Scuola normale femminile:
si tratta
dell'elenco dei personaggi cui segue,
per ciascuno, lo sviluppo del proprio destino a distanza di anni. Scorrendo quest'elenco,
non
si
può
gono per
la
sono meno
Carmela
doveva
pensare ad
allo
Se ne
cita
e recarsi a far
e
di
tanto meglio, perché
maggiore parte
non ha
Fiorillo
annue.
E
scontati.
sendosi innamorato
lire
meno
fare a
ventina in tutto).
la
Non
fatto
di lei
maestra
il
il
la
abbozzi
di
romanzi "abortiti" (una
Serao ne è ben consapevole — se sfug-
schema moglie fedele/moglie adultera, non per questo
uno solo, in parte, a titolo illustrativo:
concorso, è stata per un anno maestra rurale a Gragnano,
figliuolo di
in
altrettanti
—e
un ricco fabbricante
di pasta,
un villaggio dell'Alta Savoia, con
essendovi casa nel villaggio dove era
la
la
ma
es-
ha dovuto partire dal paese
retribuzione di quattrocentro
Scuola, ella abitava
al
villaggio vicino,
far quattro miglia ogni mattina e ogni sera, per andare e venire. Nell'ultimo inverno.
Piccola biblioteca
un giorno
.
.
marmo,
visto
Non
suo zelo
il
quindi
l'amore
al
massimo
— o comunque
l'ipotesi
scono
al
al
di
genere
successo con
vicolo chiuso
che vede
cesso
la
Romanzo
— rappresentato
pubblicazione
letteraria della
di
dal
La
donna
la
qui
Romanzo. La prima tappa
e
le
avrebbe
personale.
Checchina
— e,
costitui-
purtroppo,
ha nel 1883, anno
si
critico.
Fantasia ha due protagoniste.
un tipo femminile
di
inevitabilmente adultera, Caterina
fatale, volubile,
è costuito dal lungo racconto
volume
si
successiva ca-
Serao è valida, allora due
virtù di
La
la
donna
due personaggi sono
I
modo
tale
senso—i! primo momento, quindi, della liquidazione degli
nel presente
male"
affronta-
Fantasia, primo suo romanzo a conoscere un grande suc-
attraverso una lente grottescamente deformante, in
Anche
la
per portarla alla svolta
finirà
concreta, tranquilla, altrettanto inevitabilmente fedele.
secondo momento
— per
consumo), che
di
Lucia Altimare e Caterina Spaccapietra, ognuna l'incarnazione
ricorrente. Lucia la
tali
di rischio artistico e
della fanciulla. Fantasia e
pubblico ed anche un discreto successo
di
come
avvertite
romanzo
(il
minimo
il
prime due tappe del percorso che
le
ha decretata una piccola lapide di
.
che vorrei avanzare per spiegare
al
Se questa interpretazione dell'involuzione
opera anteriori
le
.
.
nel caso della carriera letteraria "andata
si tratta,
pitolazione della scrittrice davanti
il
municipio
Il
alle sue umili fatiche.
repertorio letterario che un approfondimento della vena verista
avrebbe comportato: ecco
garantito
è lasciata morire, per debolezza, per assideramento:
si
di doti insufficienti
vero assalto
il
e
sciupate
di doti
ma
della Serao,
re
caduta sulla vìa e
ella è
.
l'hanno raccolta due giorni dopo.
gli alpigiani
155
virtù di
da risultare
il
visti
suo dis-
stereotipi tradizionali.
Il
Checchina (1884), incluso
oggetto di una notevole disamina da parte del curatore Bnini.
riprescntano
due
i
soliti tipi, Isolina, la
moglie fedele. Questa volta, però,
moglie adultera, e Checchina,
due personaggi sono
i
visti in un'ottica
che
le
riavvicina invece di contrapporle, non più angelo e diavolo,
ma semplicemente due
donne che s'annoiano
"coraggio" di tradire
bizioni, paure, sensi di colpa:
racconto
è,
il
racconto
sulla "virtìi" di Checchina,
ma
si ritira
il
all'ultimo
momento,
due facce, quindi, della stessa medaglia.
Checchina
perciò, ironico;
volume, nel presentare
una delle quali ha
nel matrimonio,
marito, l'altra invece tenta di tradirlo,
ai lettori,
cercando
malgré
è virtuosa
elle.
Il
il
colta da iniIl
titolo del
curatore del presente
intavola una lunga e curiosa discussione
di individuarne le
cause esclusivamente nella
"capacità di osservazione della società contemporanea da parte della scrittrice":
L'ipotesi è questa:
nella "rinunzia" finale di
Checchina non può aver
influito
anche (non dico
esclusivamente) uno strato ancor più profondo della sua coscienza (perciò fuori del testo e sem-
plicemente alluso da esso), sul quale è rimasto depositato un patrimonio
morali?
.
.
.
(L]'inscgnamcnto morale che
dal clima laico dell'Italia del
mondo
mito del
aristocratico,
tempo
ma
in lei si è
altri
letterario,
il
dettami e regole
e più in particolare dalle attrattive della vita di Isolina e del
è rimasto
come
Se tutto questo sarà anche vero, rimane
un personaggio
di
sedimentato, è stato ricacciato o respinto
ispirazione oscura del comportamento.
il
fatto
cui significato più
che Checchina
è, in
immediato va colto
primo luogo,
nel rapporto
con
elementi costitutivi del racconto, e poi, eventualmente, con situazioni "fuori del
testo e
semplicemente
allusfe] da esso."
In
impulsi morali di Checchina mi sembrano
questa ottica, tanto più significativi degli
gli
impulsi
quale, con la figura della moglie tecnicamente fedele,
adultera
ma
tutt'altro
letterari della
come con
sua creatrice,
quella della
la
donna
che passionale, ha voluto soprattutto rompere degli stereotipi.
è
Piccola biblioteca
156
avvicinando
più possibile
il
le
due figure invece
di
contrapporle nel consueto
modo
violento.
Quando
pili oltre la
non solo
re
1886 arriva
nel
Roma
quista di
al
Romanzo
della fanciulla (preceduto nel '85 da
che ha come protagonista, invece, un uomo),
sua "rivolta" letteraria, rivolgendosi
di evitare le
femminili
ambienti
in
collettivi, quali
posto di lavoro {Telegrafi dello stato).
dell'epoca che
al
mogli adultere come quelle
anche
meno, contro
peso degli stereotipi
il
rifugio nella rappresentazione corale
Marchesa
la
pretesti suggeriti dalla cultura
positivista/naturalista dell'epoca per far passare la sua rottura
il
il
altre scrittrici
raffigurazione femminile (Neera e
la
Colombi, per citarne due), Serao ricorre a spunti o a
questo caso,
di cogliere le figu-
come
interessante notare che,
battono, consapevolmente o
si
che condizionano così fortemente
della fanciulla, che permette
ma
collegio {Scuola normale femminile) o
il
È
mondo
fedeli,
La con-
Serao spinge ancora
la
— e cioè
con
la tradizione.
nel "non-svolgimento"
In
—
giustificato dal desiderio di rappresentare le fanciulle collettivamente nella "lotta per
la
sopravvivenza"
Nessuno più
stenza
.
.
di
darwiniana derivazione:
della fanciulla, apprende quotidianamente
dolori e le disfatte della lotta per l'esi-
i
.
Ora, anch'io ho traversato questo drammatico tratto della vita, anzi
classe, d'ogni indole, d'ogni razza. Quello
la
varia fortuna
un meraviglioso poliorama
fatto passare, per più anni di seguito, a traverso
stupendo erbario umano, ove
di fanciulle
le sottili
mi ha
d'ogni
gramigne
ari-
stocratiche s'intrecciano coi grassi garofani borghesi, ove l'erbuccia malaticcia è sopraffatta dalla
pianta florida, io l'ho visto vivere, crescere, ramificarsi, insinuandosi e penetrando dappertutto.
Tutte quelle fanciulle, mi son passate accanto: son passate,
sono entrate nella
è rimasta in
Ora
felicità
o nella morte, alcune nella
volume non
di
Infatti, egli
il
morte; -ma l'immagine loro
colloca giustamente
Checchina nell'ambito della partecipazione della Serao
"circa
la
à affatto ignaro del contesto e delle preoc-
cupazioni da cui nascono questi racconti.
e
sono allontanate, sono scomparse,
per
me, vivente.
curatore di questo
il
si
felicità
nesso
l'argomento amoroso e
tra
"una sua idea sulla narrativa e
il
alle discussioni
II
romanzo
dell'epoca
genere del romanzo," e più precisamente
sul ruolo esagerato, falso, svoltovi dalla passione
amorosa."
L'idea della "fanciulla," distinta dalla donna, troppo spesso protagonista, secondo
drammi
coscritto di tempo, e risulta già obliterata nell'edizione del
novella della raccolta, con un so\\o\\\o\o
non più
prima
.
ristretto, certo
.
.
meno
omessa
la
si
qualificato di quello per
contemporanea;
in
ma
il
le
1895 che prende
Serao, di
tien
ma
il
fatto
nella
dazioni dei racconti,
di
quale aveva lavorato
"Nota
se
al testo"
si
prima
le
Serao dieci anni
già nell'edizione del 1893 (e poi nelle seguenti)
in
e,
come
si
è visto,
si
quel giro d'anni.
elementi di cui dispone per
che Bruni abbia ritenuto opportuno
come
titolo dalla
chiave di appendice un libro serio, poco capito
Serao aveva pubblicato
conto della molteplicità
del testo, colpisce
introduttiva"
la
il
signore — cht indica un pubblico se
combattiva Prefazione, che illumina sulle ragioni dell'opera
lega a vari articoli che
Se
— Romanzo per
Certo l'edizione del 1895 svende
e apprezzato dalla critica
è
la
passionali, è specificamente legata agli interessi della scrittrice entro un periodo ben cir-
inserirli
la
decifrazione
non nella "Nota
dedicata alla storia delle diverse edizioni e re-
trattasse di semplici ragguagli sulle circostanze della
pubblicazione, non essenziali per l'intelligenza del testo.
Detto questo,
il
presente
Piccola biblioteca
volume ha
157
merito di portare all'attenzione del pubblico una Serao eclissata dalla
il
recente corsa alla ristampa di opere più tarde, e per di più
in
un'edizione ricca
servazioni sulla lingua della Scrao. sulla storia delle edizioni, e sulle varianti dei
di ostesti.
LUCIENNE KROHA
McGill Univcniiv
Carlo Emilio Gadda. L'ingegner /amasia. Lettere a
Ugo
Betti
1919-1930.
A
cura di Giulio Ungarelli. Milano: Rizzoli, 1984. Pp. 145.
Durante
prima guerra mondiale
la
e
protagonisti delle lettere italiane
tre futuri
varono prigionieri insieme nei lager
di Rastatt e di Celle.
Sono
gli
anni
si
sodalizio affettivo e culturale che ne nacque fu fissato sulla pagina, molto
il
dopo, dalla penna
altri
due
ufficiali:
Ugo
d'artiglieria
uno
Bonaventura Tecchi,
di essi,
Viene ora data
piani, 1961).
degli
di
alle
stampe
corrispondenza che documenta l'amicizia
la
Sono cinquantasei
Betti.
carteggio, curato da Giulio Ungarelli,
è completato, in appendice, dalla recensione del
Gadda
il
noto,
primo volume
La patria degli
fece nel 1923 su
Un'aggiunta, questa, appropriata se
considera che
si
nucleo principale della raccolta nei campi
il
sostanziali varianti ai testi
scritto letterario a
stampa
di
Gadda
al
letti
Gadda
e
si
tenente
il
dalla fine del conflitto al luglio 1930,
lo
pensieroso, che
Gadda ed
fra lettere e cartoline, tutte inedite, tran-
Coprono l'arco di tempo che spazia
scambio epistolare s'interruppe. Il
ne una.
quando
tempo
Baracca J5C (Milano: Bom-
in
sottotenente degli alpini Carlo Emilio
il
tro-
1917-1918
di
il
di versi bettiani // re
Aires.
aveva composto, com'è
Betti
prigionia e non aveva apportato
La recensione
a Celle.
Buenos
italiani di
pone come sua iniziazione
è,
inoltre,
il
ufficiale al
primo
mondo
delle lettere.
L'ingegner fantasia
—è
un carteggio
Le ricerche
trovate.
tuose
come
ma
d'animo
la
— ùlo\o
Un
che
momento che
effettuate presso
Gadda,
la stessa
alla
risulta di
Andreina Frosini
indubbio valore per
del mittente. Cosi nello
il
Ugo non
furono mai
infatti, infrut-
Betti in un'intervista rilasciata nel
la
compresione dei pensieri
Gadda
al
vita (1 aprile 1919),
fascismo;
desiderio gaddiano di non abbandonare
"poco entusiasta" della sua
e degli stati
"scoramento" del reduce troviamo quella paura per
dimensione "arida e baraondesca" della nuova
Tecchi c'è
le lettere di
sua morte, risultarono,
lungo monologo, dunque, da cui poco d'inedito apprendiamo del
a giustificare l'iniziale adesione del
al
da un 'autodefinizione gaddiana del 6 aprile 1921
tratto
senso unico, dal
testimonia
giugno 1983.
Betti,
a
come
il
che veniva poi
nei continui riferimenti
tempo andato. Da un Gadda
novembre 1920) emerge lentamente,
vita (30
frammenti-diario, una "cognizione" del vivere, che è diagnosi esistenziale:
gran male è stato sempre e sarà sempre uno: quello
volere e fare" (6 aprile 1921).
cerebbe fare
il
questo quadro,
stenza,
dove
la
del dolore ed,
di desiderare e
Ed ancora: "Appena mi accorgo
di
in questi
"Il
mio
sognare, invece di
quello che mi pia-
voglio diventa uno stupido e impotente vorrei" (25 maggio 1921). In
la
corrispondenza è indice della formazione d'una concezione dell'esi-
sofferenza alimenta
al
tempo
il
vivere quotidiano dell'autore della Cognizione
stesso, è storia spirituale d'un apprendistato letterario.
sempre più forzato inserimento
nel lavoro industriale
tragica visione gaddiana del reale.
non
farà
che approfondire
Il
la
Dalla relazione del problematico reinserimento
nella vita civile al resoconto delle difficoltà finanziarie che obbligarono
il
Gadda
a