Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
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Quaderni d`italianistica : revue officielle de la Société canadienne
o Piccola biblioteca 152 seemingly all inclusive approach: Will he find self-consciousness everywhere? Yet by very shrew/dly manipulating the paradigm of self-consciousness, Lucente develops a unique methodological tool for weighing the import of this style in individual texts the performance, in itself, does not constitute a genre. where ceeds in and poignant reappraisal of modern Lucente has limited himself historical so he He thus admirably suc- rendering a seemingly arbitrary collection of familiar works into a subjective changes" not "a Italian literature. paradigms ... of priori a lacuna in Italian criticism fills because he wishes to Italian authors literary to examine "real genealogies" (21). In doing which has self-consciously (no pun intended) fundamental question of Literary self-consciousness. avoided critical inquiry into the The chapters of the book (plus Introduction and Conclusion) are devoted to the 1 1 following authors: Manzoni; 1: II: Verga; III: Dossi and D'Annunzio; IV: Pirandello; V: Svevo; VI: Silone; VII: Lampedusa; Vili: Gadda; IX: Morante; X: Calvino; XI: Samona, Manganelli, Eco. The sections on Verga, Morante, and Calvino are perhaps the best parts of the book. Beautiful Fables is a major contribution to the study of self-conscious narrative. Lucente provides not only a sustained and informative reading of the texts he examines but collates detail with personal impressions which flesh out the more narrow component theme of self-consciousness. In truly humanist the "why" of narrative hors texte while eloquently leading modern realm of Narcissus, where writing is pure desire. fashion, Lucente affirms his reader into the post- A highly readable style communicates a sense of authority and freshness. FRANCO RICCI University of Ottawa Matilde Serao. // romanzo della fanciulla. A cura di Francesco Bruni. Na- poli: Liguori, 1985. Pp. 264. Il presente volume raccoglie sei racconti tutti appartenenti alla prima maniera della Serao, e cioè ai suoi esordi naturalistici. Telegrafi dello stato, Per monaca, Nella lava. Scuola normale femminile e 1884 e il Non più furono tutti pubblicati su riviste dell'epoca fra 1885. La virtù di Checchina apparve, invece, per nel 1883, e non fa parte, Romanzo propriamente, del la della fanciulla. Ambientati quasi esclusivamente nella piccola borghesia napoletana, e considerati unanimamente cose migliori scritte dalla ne. Difficoltà di una voce tali, che, difficoltà incontrate dalla soliti Serao nella sua letteraria al di fuori degli stereotipi collaudati dalla tradizio- come ben naturalista per accostarsi fra le Serao, questi racconti sono notevoli anche perché costitui- scono una testimonianza importante delle breve ricerca il prima volta a puntate sempre pensare, per pigrizia e per questa formula per primo), donna, e più particolarmente ma si sa, la scrittrice finì di più al romanzo mancanza di per abbandonare la felice vena consumo. Non però, come di disciplina (fu si è Renato Serra a suggerire per ragioni obbiettive, legate alla sua posizione di di donna-scrittrice. Vorrei cogliere l'occasione offertami dalla ristampa di questi racconti per fermarmi su quest'ultimo punto e proporre un'interpretazione un po' diversa dell'evoluzione piuttosto involuzione esordi felici, — della Serao, e cioè del motivo per cui ha finito, nonostante — gli per dedicarsi ad una narrativa tutta scontata e di scarso valore letterario, Piccola biblioteca al 153 contrario per esempio, per citare un caso clamoroso, del Verga, che fece invece cammino il inverso, dagli schemi consunti d'un tardo romanticismo di maniera ad un verismo altamente personale. Se propongo questa sede, è perche mi tale discorso in pare che siano proprio questi racconti a suggerirci una possibile spiega/ione e perche mi pare che il curatore del presente volume, pur disponendo di tutti gli clementi per intravederla, vi sia passato accanto senza accorgersene, ritenendo addirittura che fatto che ... un la Scrao avesse "sciupato La altro discorso." processo in di tempo ma . . il (fosse) . primo luogo all'acccttazione svista e dovuta, credo, in passiva (non solo da parte di Bruni sue belle doli le di quasi tutta la critica che si è occupata della Serao) dclTipotesi fondamentalmente a-problematica del Serra, e ad un'impostazione che. pur riconoscendo molteplicità di variabili sull'orizzonte letterario della Serao, la poi, all'atto pratico, ne tiene presente solo qualcuna. Per esempio, per quanto riguarda l'impostazione corale dei racconti clima culturale del tempo;" anche per andrebbe collocala "sulla linea di Romanzo il della fanciulla. semplice fatto che al la Bruni attribuisce Serao era "partecipe del "ritegno, così artistico, del libro," il Manzoni la Serao e di Verga, del loro gusto per un narrare privo di svolte fondate sull'effettone passionale o sul colpo di scena." Le osservazioni di Bruni senza essere infondate, tralasciano però due aspelli importanti dell'esperienza letteraria della Serao: da una parte legame con il situazione di donna e di donna-scrittrice. francese, in particolare con Il narrativa francese, dall'altra la primo aspetto, romanzo Chérie (1884) il riconosciuta dalla stessa Serao nella sua prefazione da Bruni messo ma al il legame con si Edmond de Concourt (fonte Romanzo e citata a più riprese un'intuizione critica; tratta di sua di senza approfondimento) mi pare fondamentale per spiegare dell'opera, tanto più perché non la la letteratura il tono di- infatti, nella prefazione a Chérie è lo stesso Concourt ad attribuirsi un'aspirazione anti-romanzesca: On trouvera bien certainement trigue. Pour mon fabulation de Chérie la manquant compte, je trouve qu'il y a en encore trop. d'incidents, de péripéties, d'inS'il m'était donné de redevenir plus jeune de quelques années, je voudrais faire des romans sans plus de complications que la plupart des drames intimes de l'existence, des amours puissants sans plus de suicides que les amours que nous avons tous Per quanto riguarda traversées. le . . . preoccupazioni che zione di donna, se ne intravedono Romanzo: "La prima parola a i segni fin le potevano derivare dalla sua situa- dalla prima frase della prefazione al me, per alcune semplici ed umili spiegazioni, agli uo- mini, cui presento una materia ad essi sconosciuta, alle donne, cui raccomando una materia ad esse ben cara." La materia di cui si tratta è lo studio della fanciulla "nel vivo," espressione adoperata dalla Serao per distinguere da quello proposto da Concourt le in Chérie. Infatti, la il suo ritratto della fanciulla prefazione della Serao prende mosse da una polemica contro Concourt, che credeva, a torto secondo Serao, di la aver scritto con Chérie un'opera che riflettesse con autenticità l'animo femminile: "je crois pouvoir avancer qu'il est peu de livres sur la femme, sur \"\n\\me fcminiliié de son être depuis l'enfance jusqu'à ses vingt ans, peu de livres fabriques avec autant de causeries, de confidences, de confessions féminines." Alla Scrao invece, "povero" proprio perché basato su delle presunte "confessioni" — "come se si il libro parc la fanciulla confessasse mai a nessuno, madre o amica, fidanzato o romanziere sperimentale": Chiusa come un baco da seta in un bozzolo filato dal rispetto umano, dalla educazione strana e variabile, dalla modestia obbligatoria, dalla ignoranza imposta, dalla inconsapevolezza a ogni Piccola biblioteca 154 intomo costo, e trascinata poi da un forza contraria d'impulsione a gravitare monio, In fanciulla la sviluppa si dramma questo condizioni morali difficilissime. in intcriore . . . ella diventa facilmente, Non no i move Essa vive guardinga, i dolori e le disfatte della lotta passi con precauzione; e la sua i sono tutte ritratte "dal vivo," raccontate da se stesse o da Santa Maria ma altri, . . io tento di costruire Io d'un romanzo, tutte nella testa, in coro "Mi tolgono . . lei conosciute personalmente — balconi provinciali di . ideale e generale della fanciulla, per farne l'eroina romanzo conforme alle regole stabilite. comporre un romanzo secondo . . . Invece le regole sta- altre più significative ancora: un romanzo, non voglio creare un fare mia fanciullezza; invece di fabbricare tipo, non voglio risolvere un pro- una fanciulla, ho rievocato di costruire un'eroina, ho rivissuto con le tutte le mie amiche tempo lontano. Si avverte in queste dichiarazioni mondo femminile con esperienza del rari ai " . importante ed è seguita da non voglio della schema compaio- Tutte queste voci che vengono dal passato ... mi trascinano, mi tolgono . di psicologia sperimentale. compagne dà vostre voci, o amiche, felici o infelici, lontane tutte, mi risuonano le serenità necessaria a la la frase è Perciò, io quante necessaria a comporre un la serenità si sono basate cioè non su fanciulle su fanciulle da sulle terrazze napoletane. . Ogni volta che del anima non a caso la Serao ribadisce con insistenza che le figure femminili che "nelle aule della Scuola normale, negli uffici del Telegrafo, blema sole del matri- misteri del suo spirito restano impenetrabili. in questi racconti bilite": al . profonda, pensosa, malinconica spesso, scettica sempre. Nessuno più della fanciulla, apprende quotidianamente per l'esistenza. . . della sua epoca. quanto le Serao la racconti raccolti in questo I avviso, prima di tutto un tentativo di sottrarsi a Serao s'atteggia a chi mediazioni fatichi a conciliare la propria eroine e le trame proposte dai modelli lette- volume rappresentano, tali perciò, a mio modelli: ed è per questo che la rivolge direttamente alla propria memoria, senza ricorrere a si letterarie di sorta. figure femminili inedite, Però, se la ed ecco, forse, attribuire a queste figure: memoria poteva suggerirle una quantità di senz'altro, trovare delle vicende inedite da piiì difficile era, il perché della coralità. Solo attraverso la coralità era possibile evitare quell'approfondimento narrativo che avrebbe finito inevi- tabilmente per portarla — o almeno così temeva — sulla via dei luoghi letterari risaputi del "romanzo conforme alle regole stabilite." L'ipotesi è avallata dal finale piuttosto curioso di Scuola normale femminile: si tratta dell'elenco dei personaggi cui segue, per ciascuno, lo sviluppo del proprio destino a distanza di anni. Scorrendo quest'elenco, non si può gono per la sono meno Carmela doveva pensare ad allo Se ne cita e recarsi a far e di tanto meglio, perché maggiore parte non ha Fiorillo annue. E scontati. sendosi innamorato lire meno fare a ventina in tutto). la Non fatto di lei maestra il il la abbozzi di romanzi "abortiti" (una Serao ne è ben consapevole — se sfug- schema moglie fedele/moglie adultera, non per questo uno solo, in parte, a titolo illustrativo: concorso, è stata per un anno maestra rurale a Gragnano, figliuolo di in altrettanti —e un ricco fabbricante di pasta, un villaggio dell'Alta Savoia, con essendovi casa nel villaggio dove era la la ma es- ha dovuto partire dal paese retribuzione di quattrocentro Scuola, ella abitava al villaggio vicino, far quattro miglia ogni mattina e ogni sera, per andare e venire. Nell'ultimo inverno. Piccola biblioteca un giorno . . marmo, visto Non suo zelo il quindi l'amore al massimo — o comunque l'ipotesi scono al al di genere successo con vicolo chiuso che vede cesso la Romanzo — rappresentato pubblicazione letteraria della di dal La donna la qui Romanzo. La prima tappa e le avrebbe personale. Checchina — e, costitui- purtroppo, ha nel 1883, anno si critico. Fantasia ha due protagoniste. un tipo femminile di inevitabilmente adultera, Caterina fatale, volubile, è costuito dal lungo racconto volume si successiva ca- Serao è valida, allora due virtù di La la donna due personaggi sono I modo tale senso—i! primo momento, quindi, della liquidazione degli nel presente male" affronta- Fantasia, primo suo romanzo a conoscere un grande suc- attraverso una lente grottescamente deformante, in Anche la per portarla alla svolta finirà concreta, tranquilla, altrettanto inevitabilmente fedele. secondo momento — per consumo), che di Lucia Altimare e Caterina Spaccapietra, ognuna l'incarnazione ricorrente. Lucia la tali di rischio artistico e della fanciulla. Fantasia e pubblico ed anche un discreto successo di come avvertite romanzo (il minimo il prime due tappe del percorso che le ha decretata una piccola lapide di . che vorrei avanzare per spiegare al Se questa interpretazione dell'involuzione opera anteriori le . . nel caso della carriera letteraria "andata si tratta, pitolazione della scrittrice davanti il municipio Il alle sue umili fatiche. repertorio letterario che un approfondimento della vena verista avrebbe comportato: ecco garantito è lasciata morire, per debolezza, per assideramento: si di doti insufficienti vero assalto il e sciupate di doti ma della Serao, re caduta sulla vìa e ella è . l'hanno raccolta due giorni dopo. gli alpigiani 155 virtù di da risultare il visti suo dis- stereotipi tradizionali. Il Checchina (1884), incluso oggetto di una notevole disamina da parte del curatore Bnini. riprescntano due i soliti tipi, Isolina, la moglie fedele. Questa volta, però, moglie adultera, e Checchina, due personaggi sono i visti in un'ottica che le riavvicina invece di contrapporle, non più angelo e diavolo, ma semplicemente due donne che s'annoiano "coraggio" di tradire bizioni, paure, sensi di colpa: racconto è, il racconto sulla "virtìi" di Checchina, ma si ritira il all'ultimo momento, due facce, quindi, della stessa medaglia. Checchina perciò, ironico; volume, nel presentare una delle quali ha nel matrimonio, marito, l'altra invece tenta di tradirlo, ai lettori, cercando malgré è virtuosa elle. Il il colta da iniIl titolo del curatore del presente intavola una lunga e curiosa discussione di individuarne le cause esclusivamente nella "capacità di osservazione della società contemporanea da parte della scrittrice": L'ipotesi è questa: nella "rinunzia" finale di Checchina non può aver influito anche (non dico esclusivamente) uno strato ancor più profondo della sua coscienza (perciò fuori del testo e sem- plicemente alluso da esso), sul quale è rimasto depositato un patrimonio morali? . . . (L]'inscgnamcnto morale che dal clima laico dell'Italia del mondo mito del aristocratico, tempo ma in lei si è altri letterario, il dettami e regole e più in particolare dalle attrattive della vita di Isolina e del è rimasto come Se tutto questo sarà anche vero, rimane un personaggio di sedimentato, è stato ricacciato o respinto ispirazione oscura del comportamento. il fatto cui significato più che Checchina è, in immediato va colto primo luogo, nel rapporto con elementi costitutivi del racconto, e poi, eventualmente, con situazioni "fuori del testo e semplicemente allusfe] da esso." In impulsi morali di Checchina mi sembrano questa ottica, tanto più significativi degli gli impulsi quale, con la figura della moglie tecnicamente fedele, adultera ma tutt'altro letterari della come con sua creatrice, quella della la donna che passionale, ha voluto soprattutto rompere degli stereotipi. è Piccola biblioteca 156 avvicinando più possibile il le due figure invece di contrapporle nel consueto modo violento. Quando pili oltre la non solo re 1886 arriva nel Roma quista di al Romanzo della fanciulla (preceduto nel '85 da che ha come protagonista, invece, un uomo), sua "rivolta" letteraria, rivolgendosi di evitare le femminili ambienti in collettivi, quali posto di lavoro {Telegrafi dello stato). dell'epoca che al mogli adultere come quelle anche meno, contro peso degli stereotipi il rifugio nella rappresentazione corale Marchesa la pretesti suggeriti dalla cultura positivista/naturalista dell'epoca per far passare la sua rottura il il altre scrittrici raffigurazione femminile (Neera e la Colombi, per citarne due), Serao ricorre a spunti o a questo caso, di cogliere le figu- come interessante notare che, battono, consapevolmente o si che condizionano così fortemente della fanciulla, che permette ma collegio {Scuola normale femminile) o il È mondo fedeli, La con- Serao spinge ancora la — e cioè con la tradizione. nel "non-svolgimento" In — giustificato dal desiderio di rappresentare le fanciulle collettivamente nella "lotta per la sopravvivenza" Nessuno più stenza . . di darwiniana derivazione: della fanciulla, apprende quotidianamente dolori e le disfatte della lotta per l'esi- i . Ora, anch'io ho traversato questo drammatico tratto della vita, anzi classe, d'ogni indole, d'ogni razza. Quello la varia fortuna un meraviglioso poliorama fatto passare, per più anni di seguito, a traverso stupendo erbario umano, ove di fanciulle le sottili mi ha d'ogni gramigne ari- stocratiche s'intrecciano coi grassi garofani borghesi, ove l'erbuccia malaticcia è sopraffatta dalla pianta florida, io l'ho visto vivere, crescere, ramificarsi, insinuandosi e penetrando dappertutto. Tutte quelle fanciulle, mi son passate accanto: son passate, sono entrate nella è rimasta in Ora felicità o nella morte, alcune nella volume non di Infatti, egli il morte; -ma l'immagine loro colloca giustamente Checchina nell'ambito della partecipazione della Serao "circa la à affatto ignaro del contesto e delle preoc- cupazioni da cui nascono questi racconti. e sono allontanate, sono scomparse, per me, vivente. curatore di questo il si felicità nesso l'argomento amoroso e tra "una sua idea sulla narrativa e il alle discussioni II romanzo dell'epoca genere del romanzo," e più precisamente sul ruolo esagerato, falso, svoltovi dalla passione amorosa." L'idea della "fanciulla," distinta dalla donna, troppo spesso protagonista, secondo drammi coscritto di tempo, e risulta già obliterata nell'edizione del novella della raccolta, con un so\\o\\\o\o non più prima . ristretto, certo . . meno omessa la si qualificato di quello per contemporanea; in ma il le 1895 che prende Serao, di tien ma il fatto nella dazioni dei racconti, di quale aveva lavorato "Nota se al testo" si prima le Serao dieci anni già nell'edizione del 1893 (e poi nelle seguenti) in e, come si è visto, si quel giro d'anni. elementi di cui dispone per che Bruni abbia ritenuto opportuno come titolo dalla chiave di appendice un libro serio, poco capito Serao aveva pubblicato conto della molteplicità del testo, colpisce introduttiva" la il signore — cht indica un pubblico se combattiva Prefazione, che illumina sulle ragioni dell'opera lega a vari articoli che Se — Romanzo per Certo l'edizione del 1895 svende e apprezzato dalla critica è la passionali, è specificamente legata agli interessi della scrittrice entro un periodo ben cir- inserirli la decifrazione non nella "Nota dedicata alla storia delle diverse edizioni e re- trattasse di semplici ragguagli sulle circostanze della pubblicazione, non essenziali per l'intelligenza del testo. Detto questo, il presente Piccola biblioteca volume ha 157 merito di portare all'attenzione del pubblico una Serao eclissata dalla il recente corsa alla ristampa di opere più tarde, e per di più in un'edizione ricca servazioni sulla lingua della Scrao. sulla storia delle edizioni, e sulle varianti dei di ostesti. LUCIENNE KROHA McGill Univcniiv Carlo Emilio Gadda. L'ingegner /amasia. Lettere a Ugo Betti 1919-1930. A cura di Giulio Ungarelli. Milano: Rizzoli, 1984. Pp. 145. Durante prima guerra mondiale la e protagonisti delle lettere italiane tre futuri varono prigionieri insieme nei lager di Rastatt e di Celle. Sono gli anni si sodalizio affettivo e culturale che ne nacque fu fissato sulla pagina, molto il dopo, dalla penna altri due ufficiali: Ugo d'artiglieria uno Bonaventura Tecchi, di essi, Viene ora data piani, 1961). degli di alle stampe corrispondenza che documenta l'amicizia la Sono cinquantasei Betti. carteggio, curato da Giulio Ungarelli, è completato, in appendice, dalla recensione del Gadda il noto, primo volume La patria degli fece nel 1923 su Un'aggiunta, questa, appropriata se considera che si nucleo principale della raccolta nei campi il sostanziali varianti ai testi scritto letterario a stampa di Gadda al letti Gadda e si tenente il dalla fine del conflitto al luglio 1930, lo pensieroso, che Gadda ed fra lettere e cartoline, tutte inedite, tran- Coprono l'arco di tempo che spazia scambio epistolare s'interruppe. Il ne una. quando tempo Baracca J5C (Milano: Bom- in sottotenente degli alpini Carlo Emilio il tro- 1917-1918 di il di versi bettiani // re Aires. aveva composto, com'è Betti prigionia e non aveva apportato La recensione a Celle. Buenos italiani di pone come sua iniziazione è, inoltre, il ufficiale al primo mondo delle lettere. L'ingegner fantasia —è un carteggio Le ricerche trovate. tuose come ma d'animo la — ùlo\o Un che momento che effettuate presso Gadda, la stessa alla risulta di Andreina Frosini indubbio valore per del mittente. Cosi nello il Ugo non furono mai infatti, infrut- Betti in un'intervista rilasciata nel la compresione dei pensieri Gadda al vita (1 aprile 1919), fascismo; desiderio gaddiano di non abbandonare "poco entusiasta" della sua e degli stati "scoramento" del reduce troviamo quella paura per dimensione "arida e baraondesca" della nuova Tecchi c'è le lettere di sua morte, risultarono, lungo monologo, dunque, da cui poco d'inedito apprendiamo del a giustificare l'iniziale adesione del al da un 'autodefinizione gaddiana del 6 aprile 1921 tratto senso unico, dal testimonia giugno 1983. Betti, a come il che veniva poi nei continui riferimenti tempo andato. Da un Gadda novembre 1920) emerge lentamente, vita (30 frammenti-diario, una "cognizione" del vivere, che è diagnosi esistenziale: gran male è stato sempre e sarà sempre uno: quello volere e fare" (6 aprile 1921). cerebbe fare il questo quadro, stenza, dove la del dolore ed, di desiderare e Ed ancora: "Appena mi accorgo di in questi "Il mio sognare, invece di quello che mi pia- voglio diventa uno stupido e impotente vorrei" (25 maggio 1921). In la corrispondenza è indice della formazione d'una concezione dell'esi- sofferenza alimenta al tempo il vivere quotidiano dell'autore della Cognizione stesso, è storia spirituale d'un apprendistato letterario. sempre più forzato inserimento nel lavoro industriale tragica visione gaddiana del reale. non farà che approfondire Il la Dalla relazione del problematico reinserimento nella vita civile al resoconto delle difficoltà finanziarie che obbligarono il Gadda a