Notiziario MAR_APR 2014
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Notiziario MAR_APR 2014
Club Tre Emme La Spezia NOTIZIARIO MARZO 2014 Care Socie Osservando il calendario mi sono resa conto che abbiamo già percorso praticamente i due terzi del tempo dedicato alle attività del Club (dall’inizio di ottobre ad oggi) e che, considerato l’incedere delle festività dei prossimi mesi, i giorni a disposizione per i nostri incontri sono relativamente pochi. Quest’anno, infatti, per l’annuale festività di San Giuseppe la nostra storica fiera cittadina durerà ben quattro giorni, seguita ad un mese esatto dalle celebrazioni della Santa Pasqua e dai cosiddetti ponti del venticinque aprile e primo maggio. Tenendo conto che molti di noi approfittano di queste occasioni per dare il via alle prime vacanze di primavera, i nostri appuntamenti si contraggono, anzi, con questa stessa lettera vi invio il calendario programmato con gli impegni di marzo e aprile. Restano confermati gli appuntamenti delle prime passeggiate culturali: • 15 marzo Le Grazie - Villa romana del Varignano vecchio; • 05 aprile - Vinci ed Empoli. Abbiamo raggiunto un ottimo numero di iscrizioni, quindi, sono fiduciosa che “tempo atmosferico permettendo”, potremo godere di buone giornate e di allegra compagnia. Anche la gita a Ventimiglia ha riscosso il vostro interesse, ma, ribadisco, che la riuscita di questa dipenderà solamente dalla disponibilità di accoglienza della Caserma/Foresteria dell’Esercito in San Remo. Comunque, proprio in considerazione di questo viaggio, saremo edotti su quanto andremo a vedere da un esimio cultore di storia e preistoria locale e regionale. Non perdete i prossimi incontri che, come avevo scritto in precedenza, ho voluto dedicare alla donna, sotto i vari aspetti e le varie culture. Continua infatti la presentazione di personaggi femminili, vecchie e nuove eroine, donne famose e donne di tutti i giorni che hanno donato la vita per un sogno, per un atto di eroismo, ma anche, come oggi troppo spesso accade, per un amore sbagliato e mal corrisposto. Il gruppo patchwork del nostro Club ha generosamente donato al Circolo lo stupendo telo interamente confezionato a mano con grandissima maestria e predisposto per la festa della marineria edizione 2011. Ringrazio vivamente il Presidente del Circolo Ammiraglio Manfredini per aver saputo cogliere il gesto intrinseco e la bellezza della manifattura, che è stata prontamente esposta e fa bella mostra di sé su una parete di corridoio del piano terra. Siete invitate ad ammirarne la unicità del lavoro e la competenza di chi lo ha eseguito! Nel prossimo mese di aprile avremo un pomeriggio solo per noi signore; lo intitolerei: “Tea, chiacchiere, dolcetti e …… un gioco culturale a premi!” È d’obbligo la prenotazione per meglio organizzare l’evento. Ricordo alle amiche che ancora non hanno potuto versare la quota associativa che le attendiamo alle prossime assemblee; ricordo inoltre di consultare sempre il sito nazionale del Club (www.moglimarinamilitare.it) per conoscere eventi e situazioni delle altre sedi. N.B.: PER GLI ISCRITTI ALLA VISITA DELLA VILLA ROMANA: APPUNTAMENTO SABATO 15 MARZO ORE 09:30 DI FRONTE ALLA CHIESA DI LE GRAZIE - ORE 10:00 INIZIO VISITA AL SITO ACCOMPAGNATI DA PERSONALE ADDETTO DEL COMUNE DI PORTOVENERE. Cari saluti a tutte. f.to La Presidente Ornella La Maestra 2 PROGRAMMA ATTIVITÀ MARZO/APRILE 2014 ASSEMBLEA Martedì 11 marzo ore 16:00 A seguire conversazione con Amm. Cesare Giorio: “Donne a bordo” (Nota 1) Secondo incontro sull’Islam Mercoledì 26 marzo ore 16:00 “La donna nel modo islamico” a cura del C. Amm. Eugenio La Maestra (Nota 2) Proiezione Madama Butterfly Martedì Mercoledì 01 aprile 09 aprile ore 16:00 ore 16:00 a cura di Wanda Gavaldo (Nota 3) ASSEMBLEA con Tea (Nota 4) Note: 1. Nel nostro secolo, su innumerevoli navi, civili e militari, di molti Paesi del mondo, la presenza di donne non è più una novità. Dall’analisi di testi e documenti emergono dall’antichità, dal Medio Evo e dai secoli più recenti della marineria, figure femminili che sulle navi hanno lottato e vissuto, da sole o con i loro uomini… 2. Quale seguito di quanto esposto durante la prima conversazione all’argomento “Islam”, si vuole evidenziare come quel mondo vede la figura femminile. 3. L’eroina femminile per eccellenza, sempre attuale, ieri come oggi……. 4. Un piacevole intrattenimento: obbligatoria la prenotazione. 3 LO SAPEVATE CHE LE STELE DELLA LUNIGIANA E LA LIGURIA (parte prima) C’è un nuovo museo a Pontremoli (MS). Esso ha consentito di raccogliere e di presentare al pubblico per la prima volta nel suo insieme una scoperta che, avvenendo via via negli anni, aveva finito per passare inosservata. Si tratta delle Statue Stele della Lunigiana, varie decine di esemplari in pietra recuperati lungo il corso del fiume Magra e dunque al confine tra la Toscana e la Liguria. Il giudizio corrente divide le stele in tre gruppi e li assegna rispettivamente al terzo, al secondo ed al primo millennio. Ma la classificazione è dubbia, lo sviluppo e la connessione fra le fasi sono evidenti: perciò tutto il complesso deve essere preso in considerazione pur tenendo presente che una parte affonda certo nella preistoria. L’ultima parola in fatto di cronologia, la diranno gli scavi, finora molto scarsi perché si tratta di scoperte casuali e sporadiche. Il primo gruppo si caratterizza per la forma a stele, nella quale la testa del personaggio è incorporata e distinta solo dalla linea clavicolare. Nel secondo gruppo la testa si stacca dal corpo mediante l’indicazione del collo e assume, per le forti espansioni laterali, il caratteristico aspetto “a cappello di Carabiniere”. Infine, il terzo gruppo mostra il completamento del processo di umanizzazione, con testa regolare e comparsa della bocca, che finora mancava. Tale mancanza aveva suggerito complesse interpretazioni magico religiose: omettendola si voleva forse impedire la fuga dell’anima? Le Statue Stele della Lunigiana che verosimilmente raffigurano divinità o antenati eroi, non sono che una tra le varie novità che riportano alla ribalta l’antico mondo dei liguri, celebrati dagli scrittori latini per la loro vigoria e la loro frugalità ma finora pressoché sconosciuti. La maggiore tra le recenti scoperte è la necropoli di Chiavari, che si data dall’ottavo al sesto secolo e nella quale sono stati trovati recinti costruiti con lastre di ardesia, il prodotto tipico dell’attuale Lavagna. Dalle tombe maschili provengono lance contorte e rasoi di forma lunata; da quelle femminili placche di cinture, fibule, pendenti, anelli, oggetti d’ambra. Particolare interesse hanno alcuni orecchini d’oro, che riflettono modelli fenici e suggeriscono intensi traffici sulle rotte del Tirreno. Così la necropoli di Chiavari offre la rivelazione di un mondo ligure già allora aperto agli scambi mediterranei, partecipe di una civiltà marinara che si irradia dall’oriente all’occidente. Un’altra serie di scoperte che illumina la civiltà ligure nell’ultima fase della preistoria e nella prima della storia è quella dei “castellieri”, centri fortificati sulle alture che le ricerche recenti hanno rivelato in quantità assai maggiore di prima e con criteri scientifici meglio definiti. I “castellieri” si collegano a strutture analoghe di altre regioni, in particolare a quelli della 4 Venezia Giulia e Friuli, indicando ancor una volta un tipo d’insediamento che supera la dimensione locale per affermarsi a largo raggio. Posti su alture strategiche, i “castellieri” liguri erano difesi da cinte murarie, semplici o doppie o triple, talora integrati da torri di avvistamento e precedute da fossati. L’ultima scoperta è un grande tumulo di terra sormontato di lastra di pietra in località Pian del Re (San Remo) a circa ottocento metri d’altezza. Il tumulo rivela una tomba principesca databile tra la fine del secondo millennio e l’inizio del primo e doveva essere una componente del sistema di “castellieri” che faceva corona a San Remo. Attuale catalogazione delle Statue Stele, museo del Castello del Piagnaro - Pontremoli 5 Il Club Tre Emme incontra la Dottoressa Chiara Borgini (Ufficiale M.M. - Psicologa) che presenta la sua esperienza nel corso della spedizione di soccorso ad Haiti dopo il terremoto del 2010 La nostra attività rimarrà nella storia La portaerei Cavour e il lavoro della missione “White Crane” “Questa nostra attività rimarrà nella storia dell’Italia perché ha permesso di far lavorare in una situazione di emergenza marinai, volontari, vigili del fuoco, soldati, Ong. Una missione che parte dal presupposto che l’unione fa la forza e che insieme è possibile riuscire ad alleviare il dolore e la distruzione di un terremoto così violento come quello che ha colpito Haiti”. Il capitano di vascello Gianluigi Reversi è il comandante del Cavour, la portaerei della Marina Militare, che dal primo febbraio scorso è ancorato a Port-au-Prince e che gestisce le attività dell’operazione “White Crane”. Partita dall’Italia il 19 gennaio, ha portato nell’isola aiuti umanitari messi a disposizione dal governo, dal World Food Programme, Croce Rossa e altre associazioni. Da questa nave ogni mattina partono i militari impegnati nelle attività di emergenza. 871 sono marinai, 123 militari dell’esercito in gran parte provenienti dal “Genio” della Brigata alpina Julia. Vi sono poi medici militari, piloti e personale del gruppo subacquei del Consubin che hanno messo su una camera iperbarica per trattare, attraverso la terapia dell’ossigeno, gli infortuni di molti haitiani. Una struttura d’eccellenza che ha permesso di salvare decine di persone. Importante anche la presenza di attrezzature per la Tac e la telemedicina collegata con gli specialisti medici dell’ospedale militare del Celio di Roma. “Ogni mattina i nostri militari vanno a terra per rimuovere le macerie, ricostruire ponti, mettere in sicurezza edifici e strutture pubbliche. Dopo il lavoro, si torna qui aspettando di affrontare un’altra giornata”. Il Tenente di Vascello Michele Carosella è il portavoce della missione “White Crane”, anche lui ad Haiti dal primo febbraio. E anche lui soddisfatto del lavoro finora fatto e del rapporto con la popolazione. “Stiamo cercando di integrare la gente, di far capire l’importanza di impegnarsi attivamente nell’opera di ricostruzione. È determinante dare questo segnale anche per il dopo-emergenza, quella fase che arriverà e che non deve trovare impreparati gli haitiani. La gente risponde benissimo, ha la voglia di rimettersi in gioco e apprezza il nostro impegno. Così come il tricolore che entra in tutta l’isola quando arriviamo ogni giorno tra la gente a lavorare. Abbiamo aiutato il complesso dei Salesiani distrutto dal sisma. Ora sta tornando alla normalità, con aule rimesse in attività, laboratori per attività pratica. E’ stato importante anche far ripartire l’ospedale di Saint Damian e la scuola delle Piccole sorelle del Vangelo. Tutte strutture che prima del terremoto rappresentavano un punto di riferimento per gli haitiani”. L’operazione “White Crane” ha anche permesso di collocare sull’isola presidi avanzati di medicina, strutture che possono essere la prima risposta alle esigenze sanitarie. Sono tutti in collegamento con le strutture ospedaliere ripartire grazie all’impegno di Paesi donatori e 6 all’attività italiana sull’isola. Aiuti materiali a parte, tra i “gioielli” della missione italiana c’è sicuramente quello dedicato ai bambini. L’esperimento è stato condotto a Saint Marc, una cittadini a nord dell’isola. La psicoterapeuta Chiara Borgini, con alcuni colleghi, ha creduto nel primo momento del suo arrivo ad Haiti al progetto che in gergo viene definito EMDR (Eye Movement Desesitisation and Reprocessing), ovvero la tecnica usata in caso di catastrofi naturali e che modula le emozioni legati ai traumi. La Dottoressa Borgini ha chiesto alle decine di bambini raccolti sotto l’occhio di Suor Mary, una religiosa irlandese, di fare dei disegni. Non erano abituati a scuola a disegnare a mano libera ma solo con squadre e righelli e soprattutto sempre con un tema imposto. È stato chiesto di fare due disegni, uno che rappresentasse un luogo che li facesse sentire al sicuro e l’altro su cosa avesse fatto paura durante il terremoto. Molti hanno disegnato la loro casa, come posto di sicurezza, qualcuno un elicottero (il mezzo più visto durante gli aiuti alla popolazione). Al secondo tema proposto quasi tutti hanno risposto disegnando corpi di persone in mezzo alla strada, sepolti nelle case. Per concludere l’esperimento, ma soprattutto una “liberazione dell’anima”, è stato chiesto di disegnare un tema libero. E in questo caso quasi tutti hanno rappresentato una nave, ognuno con la bandiera che ricordava. Un modo per dire grazie agli aiuti arrivati dal mare e che superano la forza “Wudu”. Al termine della brillante esposizione, integrata con una serie di immagini molto significative, è parso giusto e doveroso ringraziare la dottoressa, quale eccellente rappresentante della Marina e, soprattutto, del genere femminile! Ovviamente, insieme a lei e per mezzo di lei sono stati ringraziati tutti i componenti della missione umanitaria. 7 Conversazione su Islam ed Ebraismo: due culture a confronto a cura di: Dottoressa Vanda Basile e Contrammiraglio Eugenio La Maestra La globalizzazione e i fenomeni migratori hanno fatto si che un numero sempre maggiore di persone che praticano la religione islamica sia venuto a stretto contatto con il mondo occidentale. Appare pertanto opportuno conoscere questo credo, almeno nelle sue linee essenziali, se con esso si vuole convivere pacificamente, senza originare problemi sociali. Naturalmente senza rinunciare alla propria identità culturale e religiosa che deve sempre e comunque rimanere a base del nostro vivere civile. A tal fine, pertanto, si è realizzato un progetto avente lo scopo di fornire una conoscenza di base della religione islamica, delle sue articolazioni, nonché delle sue strette correlazioni con il mondo Ebraico, da cui trae non pochi spunti. Data la vastità dell’argomento, l’intera trattazione è stata pensata come un evento articolato in tre parti: 1. L’Islam dalla sua nascita ai giorni nostri. Sue correlazioni con l’Ebraismo; 2. La donna nel mondo islamico (ne parleremo a marzo prossimo, nel mese dedicato alla donna); 3. Il pensiero islamico attuale • il pensiero politico islamico: integralismi e fondamentalismo; • le ONG islamiche come veicolo di diffusione; • Islam virtuale: analisi di alcuni siti web. ( tati illustrati i cinque pilastri cha sono alla base del credo islamico e l’importanza del Corano che, essendo parola di Dio, rappresenta l’unico vero tramite tra il credente e la divinità. I profeti non sono altro che coloro i quali rivelano la parola di Dio, mentre tutti gli altri personaggi che fanno parte della 8 famiglia dei credenti: Ulema, Imam ecc…altro non sono che studiosi della parola rivelata che avendo miglior conoscenza possono guidare i fedeli nella preghiera - nel mondo islamico non esiste una vera e propria gerarchia ecclesiastica. Sono state inoltre illustrate le varie confessioni attive nell’Islam: Sunniti; Sciiti e Sufi principalmente. Le loro origini e le differenze di credo. Sono stati altresì evidenziati i principali elementi che legano l’Islam all’Ebraismo da cui trae non pochi spunti. ELM Norman Rockwell: un illustratore e un’idea d’America conversazione a cura del Dottor Lorenzo Tronfi - storico locale, già Docente di Storia contemporanea e del giornalismo presso l’Università di Pisa Norman Rockwell nasce a New York il tre febbraio del 1894, è stato un pittore e uno dei più grandi illustratori degli stati Uniti d’America. Il peculiare stile delle sue opere, definito “realismo romantico”, ha riscosso un largo apprezzamento popolare ed ha influenzato generazioni successive di illustratori. La sua fama è legata soprattutto alle oltre 300 copertine da lui create tra il 1916 e il 1993 per la rivista “The Saturday Evening Post”, che costituiscono, nel loro insieme, un’importante fetta della cultura popolare americana del secolo scorso. Per tenere alto il morale della nazione, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, Rockwell ideò la serie di copertine che hanno come protagonista la recluta Willie Gillis: unidici immagini pubblicate dal 1941 al 1946 che descrivono la vita del tipico ragazzone americano generoso e ricco di virtù, dal primo giorno in uniforme fino al felice ritorno a casa. Ispiratosi al celebre discorso sulle quattro libertà fondamentali (libertà dal chiedere, dalla paura, di parola e di culto), tenuto al 9 congresso dal presidente Franklin D. Roosevelt, nello stesso periodo Rockwell dipinse la serie di quadri denominata appunto The Four Freedoms. Questo gruppo di opere fu pubblicato nel 1943 sul The Saturday Evening Post e riprodotto in migliaia di manifesti. Più tardi venne esibito in sedici città americane dal Dipartimento del Tesoro per promuovere la raccolta dei fondi di guerra. In quello stesso anno un incendio, divampato nello studio dell'artista ad Arlington, causò la perdita di numerose tele originali nonché della sua collezione di costumi di scena. Norman Rockwell morì a Stockbridge (Massachusetts) nel 1978, per le complicanze di un enfisema polmonare. Ai suoi funerali presenziò la first lady Rosalynn Carter. 10