Cavani: il mio teatro nel nome di Eduardo

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Cavani: il mio teatro nel nome di Eduardo
Cavani: il mio teatro nel nome di Eduardo
Debutto con «Filomena Marturano» come regista eli prosa. «Una versione quasi cinematografica»
ROMA Se la ricorda ancora, Liliana Cavani, quella volta a
pranzo a casa di Eduardo De
Filippo: «Eravamo un gruppo
di amici, tra cui Lucia Bosè. La
tavola imbandita e arriva un
bel piatto di pasta fumante:
spaghetti alle vongole "fujute".
Le vongole non c'erano, al loro
posto dei frammenti di cipolla
rossa che conferivano alla ricetta povera un sapore straordinario. Oltreché un grande
autore, era pure un grande
cuoco». Ed è una grande sfida
per la regista cinematografica
misurarsi per la prima volta
con il teatro di prosa proprio
con un capolavoro del repertorio eduardiano: Filumena
Marturano debutta al prossimo Festival dei 2Mondi il primo luglio al Teatro Nuovo con
Mariangela D'Abbraccio e
Geppy Gleijeses. Commenta il
direttore del festival Giorgio
Ferrara: «Più volte ho tentato
di coinvolgere Liliana in pro-
getti spoletini e sono felice
che stavolta lei debutti nella
prosa proprio sul nostro palcoscenico».
La vicenda di Filumena e di
Domenico Soriano ha attraversato la storia del teatro e del cinema con indimenticabili interpreti: da Urina ed Eduardo
a Sophia Loren e Marcello Mastroianni. «Non l'ho mai vista
rappresentata dal vivo — dice
la Cavani — ma conosco i due
meravigliosi film che rappresentano due punti di vista diversi. Quello con Titina è una
versione più tragica, più intensa: racconta la summa delle ingiustizie umane, quelle subite
dalla protagonista. In quello di
De Sica, per me il più grande
regista a livello mondiale, c'è
una Loren da sballo e poi quell'ironia, quella furbizia spicciola, quell'ingenuità da "cazzaro", consentitemi il termine,
incarnata magistralmente da
Marcello». E nella nuova versione, la Cavani si richiama al
cinema. «La commedia fu
scritta nel '46 nell'immediato
dopoguerra: si inserisce a pieno nel contesto del cinema neorealista che, senza intellettualismi, registrava le forti rivoluzioni sociali e politiche
del momento. La Filumena di
Eduardo parla anche di questo: un tema a me caro, avendo
girato a Napoli La pelle, ambientata nel 1944 nella città occupata dagli alleati». Non a caso la prima messinscena dell'opera subì numerosi attacchi: «Fu maltrattata dalla
politica benpensante — conferma la Cavani — perché ne
era protagonista una prostituta e vi si affrontava il problema
dei diritti dei figli illegittimi.
Ma poi la compagnia fu ricevuta dal Papa». Osserva
Gleijeses: «Eduardo ha contribuito a rifondare l'Italia». Aggiunge la D'Abbraccio: «Con
Filumena, Eduardo creò il primo importante ruolo femmi-
mie e fu la sorella Titina a chiederglielo».
Pur non essendo nuova al
palcoscenico (tra le sue regie
liriche, una memorabile Traviata diretta da PJccardo Muti
alla Scala) la Cavani non nasconde apprensione per la
nuova avventura: «Spesso mi è
stato proposto il teatro: nel '69
anche Paolo Grassi mi voleva
Vongole
«Era un grande cuoco,
ricordo un suo pranzo
con gli spaghetti
alle vongole fujute»
coinvolgere in un progetto al
Piccolo, ma non me la sentii. Il
teatro è faticoso e più difficile
del cinema. Sul set quando
una scena è girata, se ben fatta, si chiude e si va oltre, sul
palcoscenico ogni sera si ricomincia da capo, uno sforzo
continuo soprattutto per gli
attori. Ma ce la faremo».
Emilia Costantini
Protagonista
Mariangela
D'Abbraccio
(53 anni) sarà
Filumena
Marturano
nella nuova
regia di Liliana
Cavani
• Liliana
Cavani (83) è
regista e
sceneggiatrice.
Tra i suoi film:
portiere di
notte» (1973),
««La pelle»
(1981), «Il
MEDIA
gioco di Ripley»
(2002). Per la
sua prima regia
teatrale porta
in scena
«Filumena
Marturano» di
Eduardo De
Filippo (con lei
nella foto)
Corriere della Sera Martedì 15 Marzo 2016
SPETTACOLI
LiveKom015
Vasco in tutte le salse. Due ed, due dvd, un BluRay e un
libretto fotografico: tutto il concerto di Vasco a Napoli del 3
luglio scorso e nel co ranetta «Tutto in una notte LiveKom015» (esce venerdì). E se a qualcuno non basta, il
rocker arriva pure al cinema: sono circa 280 le sale in tutta
Italia che ieri, oggi e domani proiettano ili film musicale. Il
rocker ieri era all'anteprima del film a Milano. E ne ha
approfittato anche per un tour nelle radio. Nelle chiacchiere
spazio ai ricordi. «All'inizio il pubblico mi era ostile: l'ho
dovuto conquistare», ha detto ai microfoni di Radio Italia.
Vasco al cinema
in 2 8 0 sale
con un concerto
39
«Mi informo leggendo libri, ma non quelli di attualità o
cronaca. Guardo poco i tg perché mi avvilisco, mi spavento,
mi agito. Raccontano solo disgrazie. Il mondo in cui viviamo
non è meraviglioso ma era peggio ai tempi della guerra.
Nonostante questo qualcuno, come i ragazzi del delitto di
Roma, sbrocca: si sono giocati la vita, vanno puniti». Al
cinema il regista Giuseppedomingo Romano intreccia lo
show con il dietro le quinte e, in parallelo, il racconto del
girovagare di una donna, interpretata da Valentina Moar,
per una Napoli notturna e deserta.
Cavani: il mio teatro nel nome di Eduardo
Debutto con «Filumena Marturano» come regista di prosa. «Ina versione quasi cinematografica»
La carriera
• Liliana
Cavani (83) è
regista e
sceneggiatrice.
Tra i suoi film:
«Il portiere di
notte» (1973).
««La pelle»
(1981), «Il
gioco di Ripley»
(2002). Per la
sua prima regia
teatrale porta
inscena
«Filumena
Marturano» dì
EduardoDe
Filippo {con lei
nellafoto)
i Se la ricorda ancora, Liliana Cavani. quella volta a
pranzo a casa di Eduardo De
Filippo: «Eravamo un gruppo
di amici, tra cui Lucia Bosè. La
tavola imbandita e arriva LUI
bel piallo di pasta fumanle:
spaghetti alle vongole "fujute",
Le vongole non c'erano, al loro
posto dei frammenti di cipolla
rossa che conferivano alla ricetta povera un sapore straor
(ieppy Gleijeses. Commenta il
direttore del festival Giorgio
Ferrara: «Più volte ho tentato
dì coinvolgere Liliana in progetti spoletini e sono felice
che stavolta lei debutti nella
prosa proprio sul nosiro palcoscenico».
La vicenda di Filumena e di
Domenico Soriano ha attraversalo la storia del leatro e del cinema con indimenticabili in
terpreti: da Titina ed Eduardo
a Sophia Loren e Marcello Mastroianni. «N'on l'ho mai vista
rappresentata dal vivo — dice
la Cavani — ma conosco i due
meravigliosi film che rappresentano due punti di vista diversi. Quello con Titina è una
versione più tragica, più intensa: racconla la summa delle ingiustizie umane, quelle subite
protagonista. In quello di
dìnario. Oltreché un grande dalla
me il piti grande
auLore, era pure un grande De Sica,a per
livello mondiale, c'è
cuoco». Ed è una grande sfida regista
tuia
Loren
da
sballo e poi quelper la regista cinematografica l'ironia, quella
furbizia spicmisurarsi per la prima volta ciola, quell'ingenuilà
da "cazcon il teatro di prosa proprio zaro", consentitemi il teniiine,
con mi capolavoro del reperto- incarnata magistralmente da
rio eduardiano: Fifumena Marcello». E nella nuova verMarlurano debulla al prossi- sione, la Cavani si richiama al
mo Festival dei aMoncQ il pri- cinema. «La commedia fu
mo luglio al Teatro Nuovo con scritta nel '46 nell'immediato
Mariangela D'Abbraccio e
Fffumenu, Fduardo creò il primo importante ruolo femminile e fu la sorella Titina a chiederglielo».
I*ur non essendo nuova al
palcoscenico (Ira le sue regie
liriche, ima memorabile Traviata diretta da Riccardo Muti
alla Scala) la Cavarti non nasconde apprensione per la
nuova avventura: «Spesso mi è
stato proposto il teatro: nel '6g
anche Paolo Grassi mi voleva
Vongole
«Era un grande cuoco,
ricordo un suo pranzo
con gli spaghetti
alle vongole fujute»
Protagonista
Mariangela
D'Abbraccio
(53 anni) sarà
Filumena
Marturano
nella nuova
regia di Liliana
Cavani
dopoguerra: sì inserisce a pieno nel contesto del cinema neorealista che, senza intellettualismi, registrava le forti rivoluzioni sociali e politiche
del momento. La Filumena di
Fduardo parla anche di questo: un tenia ame caro, avendo
giralo a Napoli La pelle, ambientata nel 1944 nella città occupata dagli alleati». Non a caso la prima messinscena del-
l'opera subì numerosi attacchi: «Fu maltrattata dalla
politica benpensante — conferma la Cavani — perché ne
era protagonista una prostituta e vi si affrontava il problema
dei diritti dei figli illegittimi.
Ma poi la compagnia fu riccvula dal Papa». Osserva
Gleijeses: «Fduardo ha contribuito a rifondare l'Italia». Aggituige la D'Abbraccio: «Con
coinvolgere in un progetto al
Piccolo, ma non me la sentii. 11
teatro è faticoso e più difficile
del cinema. Sul set quando
una scena è girata, se ben fatta, si chiude e si va oltre, sul
palcoscenico ogni sera si ricomincia da capo, uno sforzo
continuo soprallulio per gli
attori. Ma ce la faremo».
Emilia Costantini
Su Las
Vertice
Marcello Masi é
nato a
Roma II 10
gennaio del
1959.
E' entrato in Rai
nel 1987 ed è
direttore del
Tg2 dal 2011
STANCAR STANCA?
Floradix
©
Il Tg2 compie quarantanni
Masi: il pubblico ci premia
per l'informazione corretta
. T 115 marzo del 1976 nasceva il Tg2:40 anni
>S 1 di informazione libera e al servizio del
pubblico. Una responsabilità che oggi
sentiamo Iorio come allora. Da quattro
decenni milioni di italiani ogni giorno si
informano con noi. A loro il nostro
ringraziamento con l'augurio che anche nei
prossimi anni riconoscano nel nostro
lelegiomale un'informazione corretta,
equilibrata e approfondita». Marcello Masi,
direttore del Tg2, festeggia così il
quarantennale della testala da lui diretta. Fra il
Ig marzo 197(1 quando — in attuazione della
legge di Riforma della Rai. varata l'anno prima
— nasceva il Tg2. L'edizione di punta andava
in onda alle 19.45 e si chiamava Studio aperto
(corsi ericorsi...),Andrea Barbato era il
direttore e in conduzione si alternavano Piero
Angela, Mario l'astore e Italo Moretti. Per
l'occasione, oggi la seconda parte dell'edizione
delle 20.30 ripercorrerà quel lungo cammino
attraverso storie e volli che sono ormai
memoria collettiva: da «Ring» di Aldo
Falivena, a «Costume e società», alle rubriche
che hanno accompagnato il cambiamento di
un Paese in evoluzione. F. poi sarà proposto un
pezzo-mosaico su coloro che lo hanno reso
popolare, dai primi conduttori fino alle
immagini di Maria Grazia Captali,
una delle giornaliste più amate, scomparsa
pochi mesi fa.
R Fra.
ferro e vitamine per ridurre
la stanchezza e la fatica
mostreranno
la loro uita
nel nuovo
tìocurealitydiLaS
Siffredi, realily in famiglia
«E cerco un vero erede
nella mia accademia hard»
MILANO «Quando Rocco mi ha delio che voleva
anche in tavolette
In farmacia, erboristeria e nei negozi di alimentazione naturale
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floradix.it
#stancadiesserestanca
MEDIA
mostrare la nostra vita reale, gli ho chiesto: ma
sei sicuro? Non vorrei crollasse un mito». E'
stata questa runica titubanza di Rózsa Siffredi,
moglie dell'ex porno attore Ira i più famosi al
mondo, quando suo marito le ha proposto
l'idea di «Casa Siffredi», docureaiity che
sembra quasi una sitcom, al via giovedì su Las,
in prima serata (gli altri appuntamenti
andranno in onda alle TI). Assieme a loro,
anche ì due figli Lorenzo e Leonardo, 19 e 1G
anni. Pacati, il primo studia Mconomia e ha la
stessa fidanzata da quattro anni, il secondo,
atleta della nazionale ungherese, pur
volendosi iscrivere a Ingegneria non esclude
di seguire le orme del padre: «Solo che ogni
volta che sono sul set lui mi caccia». «Per
forza, è minorenne», interviene Siffredi, che
nel realily mostrerà anche la sua «accademia»:
«Voglio mostrare cosa significa fare porno di
mestiere. I ragazzi non hanno le idee chiare.
Ho fallo anche una petizione per introdurre
l'educazione sessuale nelle scuole». Al nello di
un lavoro un po' fuori dal comune {«sulla carta
d'identità, a Ortona, alla voce professione
l'impiegala ha scritto con un certo imbarazzo
"artista -vario"»), Siffredi assicura: «Siamo una
famiglia normale e il merito è di mia moglie.
Io in casa non sono il massimo, ogni tanto
provo ad aiutarla ma non so nemmeno dove
sono le forchette...». Più uomo medio di così.
Chiara Maff ioletti