i incidenti rilevanti dell`industria chimica

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i incidenti rilevanti dell`industria chimica
I
INCIDENTI RILEVANTI DELL’INDUSTRIA CHIMICA
Il rilascio nell'ambiente esterno di sostanze infiammabili, esplosive, tossiche, corrosive,
radioattive, rappresenta un'evenienza che troppe volte si è concretizzata arrecando
danni diretti ed indiretti all'uomo.
I danni diretti sono rappresentati dalle conseguenze che i fenomeni fisico - chimici
hanno sull'organismo umano.
I danni indiretti sono quelli mediati dall'ambiente. La sostanza nociva cioè giunge
all'uomo attraverso l'acqua contaminata o i cibi naturali (ortaggi, carni) ottenuti da
terreni in grado di concentrare quote notevoli di sostanze nocive. Queste vi giungono
dall'aria per mezzo delle precipitazioni atmosferiche, dai corpi idrici di varia natura, per
dispersione nel suolo attraverso le discariche.
Ai fini dell'autoprotezione non ci occuperemo dell'inquinamento “cronico" perché non
rappresenta una condizione di imminente pericolo per la vita anche se molte sostanze
normalmente diffuse possono abbreviare la vita (ad es. gli idrocarburi policiclici, residui
di combustioni, hanno effetti cancerogeni; l'anidride solforosa e suoi derivati producono
malattie infiammatorie dell'apparato respiratorio, ecc.).
Anche i danni causati ai lavoratori dai cicli produttivi degli impianti industriali, non
rientrano nella nostra trattazione.
L'obiettivo è quello di affrontare i rilasci di sostanze pericolose in quantità rilevante e in
un breve lasso di tempo con ricaduta sulla popolazione generale.
Questo può comportare, in presenza di favorevoli condizioni ambientali, la insorgenza
d'esplosioni, incendi, manifestazioni di tossicità acuta.
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Le attività produttive
Le attività produttive si avvalgono di un numero
indeterminabile di sostanze chimiche, nell'ambito
industriale principalmente ma anche in quello
artigianale (dove è più difficile controllare le
dispersioni nell'ambiente dei composti utilizzati) ed
in quello agricolo (con un rilevante inquinamento del
suolo e delle acque).
Il rischio chimico caratterizza:
la produzione delle sostanze negli impianti industriali;
lo stoccaggio delle sostanze presso gli impianti stessi o presso le sedi di distribuzione;
il trasporto delle sostanze dalla produzione allo stoccaggio o all'utilizzazione.
Nei primi due casi il rischio è specifico, legato alla vicinanza ai centri abitati degli
impianti produttivi e depositi.
PROPRIETA' PERICOLOSE DELLE SOSTANZE CHIMICHE
Esplosività
E' la proprietà di quelle sostanze che per urto, riscaldamento, sfregamento, possono
dar vita ad una reazione esotermica anche senza l'apporto d'ossigeno con liberazione
di notevole quantità d'energia in un breve tempo ed in uno spazio limitato.
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Infiammibilitò e combustibvilità
Sono detti infiammabili e combustibili i solidi, liquidi e gas che in presenza di un
comburente, se innescati, bruciano più o meno violentemente dando luogo in talune
condizioni anche ad esplosione.
Sono incombustibili quelle sostanze che possono bruciare solo in particolari condizioni,
ad es. il ferro, l'alluminio, il magnesio atomizzati, specie se caldi, ed in presenza
d'ossigeno o sporchi di grasso o di altre sostanze che abbiano azione catalitica.
Vi sono anche sostanze autocombustibili.
Si ricordi che dalla combustione si generano prodotti quali l'ossido di carbonio,
l'anidride carbonica, vapori solforosi, nitrosi, alogeni, e loro acidi, ecc. (vedi
combustione).
Coburenza
Tipica è l'azione autoinnescante dell'ossigeno, il comburente per eccellenza, con i
grassi, l'acciaio al carbonio e con le sostanze organiche.
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Instabilità
Instabili sono le sostanze che in condizioni ambientali normali, possono dar luogo a
condizioni di pericolo per infiammabilità, corrosività, esplosività e liberazione di gas
tossici o prodotti comunque nocivi.
Degradabilità
E' il risultato dell'azione, nel tempo, dei fattori ambientali normali su sostanze che
risentono dei loro effetti (ad es. azione dell'umidità sul ferro o sul carburo di calcio).
Corrosovità
Molte sostanze sono in grado di produrre alterazioni contraddistinte dal disfacimento
dei materiali su cui agiscono inducendo gravi pericoli.
Tipica è la corrosione di tubazioni da acqua e vapore, la corrosione da acidi, ecc..
Incompatibilità
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E' la condizione che si verifica quando due sostanze venendo a contatto, danno luogo
a reazioni esplosive, incendi, produzione di sostanze nocive od instabili. Incompatibilità
esiste tra ossido di etilene ed alcali, sodio e acqua, rame e acetilene, cloro ed
idrogeno.
Radioattvità
L'emissione di radiazioni può interferire con le caratteristiche chimico-fisiche di alcune
sostanze.
MISURE DI PRIMO SOCCORSO AGLI INTOSSICATI
Contaminazione per via aerea
I gas, i vapori, i liquidi volatili le polveri sospese costituiscono la minaccia più grave per
una popolazione. In tali forme le sostanze chimiche si possono diffondere rapidamente
nell’aria raggiungendo concentrazioni pericolose per l'uomo.
L'inalazione di tossici generali o di irritanti o di caustici, non permette alcuna possibilità
di salvezza per chi viene colto impreparato all'aperto.
Gli ambienti chiusi invece possono aiutare a sopravvivere.
MISURE DI AUTOPROTEZIONE
Penetrare in zona di pericolo indossando indumenti impermeabili, sul volto, panni umidi
e dopo un'adeguata iperventilazione del soccorritore.
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Assicurarsi con una fune prima di raggiungere locali da cui la fuga può essere
impedita.
Non utilizzate fonti luminose con fiamme libere.
Non agite soli.
Se la contaminazione da gas o comunque da sostanze inalate interessa un'area molto
limitata, è possibile soccorrere le vittime nel seguente modo:
trasportate immediatamente la vittima in una zona non contaminata e ben ventilata;
slacciate gli indumenti stretti, impedite sforzi fisici al paziente
riparatelo dal freddo;
liberate le vie aeree rimuovendo dal cavo orale protesi dentarie, residui alimentari
rigurgitati o vomitati;
iperestendete la testa sul collo per allontanare la radice della lingua dalla parete
posteriore del faringe;
se esiste una difficoltà respiratoria, attuate la respirazione artificiale con il metodo
bocca a bocca, bocca-naso;
attenzione però al pericolo di un'intossicazione dovuta al contatto diretto con pelle o
indumenti impregnati o inalando aria espirata dalla vittima ancora carica dell'agente
nocivo.
PRODUZIONE E STOCCAGGIO
Nel 1976 a Seveso, si verificò un incidente nella ditta ICMESA in conseguenza alla
rottura di un reattore chimico che provocò la fuoriuscita di diossina dall’impianto. La
Comunità Europea a seguito di tale evento emanò una direttiva riguardante le misure
di sicurezza da adottare al fine di evitare incidenti rilevanti in ambito industriale.
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Tale direttiva è stata recepita dall’Italia con il DPR 175 del 1988. successivamente con
la legge nr. 137 del 1997 la Direttiva Seveso ha trovato uno sviluppo relativamente al
diritto dei cittadini di conoscere le fonti di rischio industriale presenti nel loro territorio.
La normativa vigente in Italia oltre a prevedere piani di emergenza all’interno di impianti
di produzione e stoccaggio prevede il piano di emergenza esterno qualora l’azienda
risulti essere a rischio di incidente rilevante.
Il piano di emergenza esterno organizza i soccorsi e individua, in base ai dati forniti dal
gestore dell’impianto, le zone a rischio circostanti, rappresentate da tre aree circolari
denominate di “sicuro impatto”, di “danno” e di “attenzione”. Per ognuna zona devono
esser rese note, preventivamente, specifiche norme comportamentali come indicato
nella tabella seguente.
Scenario
Prima zona
Seconda zona
Terza zona
“sicuro impatto”
“danno”
“attenzione
INCENDIO
Con
rilascio
sostanze
istantaneo
infiammabili,
di Rifugiarsi
al
con chiuso
o
formazione di sfera di fuoco, posizione
nube e sua combustione
o
con
radiazioni
Nessuna
in
Idem prima zona
schermata da ra-
particolare
azione
protettiva
stazionarie diazioni termiche
quali: incendi in pozza o a getto
Se
di
durata:
breve
rifugiarsi
al chiuso.
RILASCIO DI
SOSTANZE TOSSICHE
Se
di
durata
lunga
o
potenziale:
evacuare allonta-
Rifugiarsi
al
chiuso o in posizione schermata Rifugiarsi al
da
radiazioni chiuso
termiche
nandosi dal punto
di rilascio
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MISURE DI AUTOPROTEZIONE
In caso di allarme:
Rifugiarsi al chiuso, in un locale che presenti possibilmente le seguenti caratteristiche:
presenza di poche aperture;
posizione ad un piano elevato;
ubicazione dal lato dell’edificio opposto
alla stabilimento;
disponibilità di acqua;
presenza di un mezzo di ricezione delle
informazioni.
Evitare l'uso di ascensori.
Chiudere tutte le finestre e porte esterne.
Sintonizzarsi sulle stazioni emittenti audiotelevisive indicate dalle Autorità e prestare
attenzione ai messaggi inviati con gli altoparlanti.
Non usare il telefono. Lasciare libere le linee per le comunicazioni d'emergenza.
Bloccare i sistemi di ventilazione o condizionamento e in caso di nube tossica
provvedere a:
chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l'imbocco di cappe o camini;
sigillare con nastro adesivo le prese d'aria di ventilatori e condizionatori;
spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme dei fornelli.
Non andare a prendere i bambini a scuola. Sono protetti: a loro pensano gli insegnanti.
In caso di nube tossica provvedere anche a:
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Sigillare con nastro adesivo o tamponare con panni bagnati le fessure di porte e
finestre.
Se il rifugio è in un bagno, tenere aperta la doccia per dilavare l'aria interna.
In caso di necessità tenere un panno bagnato
davanti al naso e alla bocca.
In caso di incendio o esplosione:
Tenersi a distanza dalle porte e dai vetri delle
finestre.
In caso di ordine di evacuazione:
Abbandonare la zona seguendo le istruzioni delle autorità e possibilmente seguendo
percorsi trasversali alla direzione del vento allontanandosi dal punto di rilascio.
Tenere possibilmente un fazzoletto bagnato sulla bocca e sul naso.
Non utilizzare le auto per evitare l'ingorgo del traffico con blocco dell'evacuazione e per
non intralciare l'intervento dei mezzi di soccorso.
Dirigersi al punto di raccolta indicato nella documentazione fornita dalle Autorità.
Al cessato allarme:
Aprire tutte le finestre e le porte per areare i locali interni.
Portarsi all'aperto assistendo in tale operazione eventuali persone inabilitate.
Porre particolare attenzione nel rientrare nei locali, particolarmente quelli interrati o
seminterrati, dove vi può essere ristagno di vapori.
IL TRASPORTO
È un rischio estremamente diffuso; infatti i vettori stradali e ferroviari, per mezzo dei
quali avviene la circolazione dei prodotti chimici, sono esposti come in ogni altro mezzo
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di trasporto ad incidenti da cause esterne (altri veicoli che investono, ponti che
crollano) o legate al mezzo e al suo conducente (scoppio di una gomma, malore
improvviso del conducente).
E' comunque evidente il maggior rischio per i territori attraversati da superstrade,
tangenziali, autostrade, linee ferroviarie principali.
Pannelli di segnalazione di pericolo
Gli automezzi abilitati al trasporto di sostanze o materie pericolose in versione singola
o multipla (motrice + rimorchio) devono essere muniti anteriormente e posteriormente,
di un pannello di colore arancione (retroriflettente di 40 x 30 cm. con un bordo nero di
15 mm.).
Per il trasporto di sostanze pericolose (codificazione A. D. R.) si prescrive che i pannelli
sopra citati siano corredati da due gruppi di cifre: nella parte superiore troverà posto la
numerazione indicante il tipo di pericolosità, nella parte inferiore troverà posto
l'identificazione della sostanza.
Numero di identificazione del pericolo
Numero di identificazione della sostanza
La prima cifra del numero superiore indica il pericolo principale:
2
Gas
5
Materia
comburente
o
perossido
organico
3
Liquido infiammabile
6
Materia tossica
4
Solido infiammabile
8
Corrosivo
La seconda cifra indica il pericolo secondario ad esempio:
10
0
Nessun significato
6
Tossicità
1
Esplosione
8
Corrosività
2
Emissione di gas
9
Pericolo
di
esplosione
decomposizione
dovuta
spontanea
o
a
a
polimerizzazione
3
Infiammabile
5
Proprietà comburenti
Se le prime due cifre sono uguali, significa che vi è una intensificazione del pericolo
principale. Così 33 - significa liquido molto infiammabile (punto di infiammabilità
inferiore a 21 °C). 66 - Significa sostanza molto tossica. 88 - Una materia molto
corrosiva. Tuttavia, quando la prima coppia di cifre dà 22, ciò indica un gas fortemente
refrigerato, quando la prima coppia è 44 sta ad indicare un solido infiammabile allo
stato fuso e ad una temperatura elevata.
Combinando 42 si indica un solido che può emettere gas a contatto con l'acqua.
Quando il numero di identificazione è 333 sta ad indicare un liquido spontaneamente
infiammabile.
Quando la seconda e la terza cifra sono uguali significa che vi è una intensificazione
del pericolo secondario. Se il numero di identificazione del pericolo è preceduto dalla
lettera X ciò indica il divieto assoluto di contatto tra la sostanza e l'acqua.
Se una autocisterna è stata scaricata, pulita all’interno (bonificata) i pannelli arancioni e
i numeri non devono essere più leggibili. I numeri le cui cifre sono di colore nero,
devono essere indelebili e in caso di incendio devono risultare leggibili per 15 minuti,
dopo l'accensione del medesimo.
Vi sono casi in cui le sostanze elencate nella normativa A.D.R. dopo essere elaborate
o trattate, danno origine a prodotti definiti di scarto. Per il trasporto di questi, anche se
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la loro pericolosità è minore rispetto alla materia base, è obbligatorio che abbiano oltre
al segnale di pericolo anche un pannello, su cui è impresso un profilo esterno e una
lettera R maiuscola in tinta nera.
Etichette di pericolo
Il veicolo che trasporta delle sostanze pericolose oltre ad avere delle identificazioni
numeriche su pannelli, deve essere munito di una o più etichette conformi alla natura
della sostanza trasportata (vedi tabelle etichette di pericolo).
Può verificarsi che su automezzi non identificati con tabelle ed etichette applicate
esternamente vengano trasportati colli di vario tipo contenenti sostanze pericolose. In
questo caso saranno visibili sugli imballaggi i simboli indicati nella tabella “definizioni e
simboli per imballaggi” di seguito riportata.
Etichette di pericolo
Sostanza
soggetta
esplosiva Liquido
a
o
gas Solido infiammabile
di
gas Comburente o perossido
reazione infiammabile
spontanea
Sostanza
Sviluppo
spontaneamente
infiammabile
al organico
soggetto
ad
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infiammabile
Sostanza corrosiva
contatto
infiammazione
con l’acqua
spontanea
Sostanza tossica
Nocivo per alimenti
Sostanza radioattiva (il numero di barre dipende dalla tipologia della
sostanza)
Pericolo di natura fisica
Facilmente infiammabile Altamente
(F)
infiammabile (F+)
Esplosivo (E)
Irritante (Xi)
Corburente (O)
Nocivo (Xn)
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Corrosivo (C)
Tossico (T)
Altamente tossico (T+)
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MISURE DI AUTOPROTEZIONE
Non avvicinarsi agli automezzi, se sono stati coinvolti nell'incidente un'autobotte o un
rimorchio, non fumare, spegnere i motori dei veicoli.
Evitare di usare fiamme libere.
Tenere lontano le persone ed i veicoli in un raggio di almeno 300 m. dall'incidente. Il
veicolo incidentato potrebbe essere carico di una sostanza pericolosa che per reazione
chimica per contatto con l'aria, acqua o accidentalmente potrebbe incendiarsi e/o
esplodere.
Non calpestare il liquido che fuoriesce nel tentativo di soccorrere coloro che sono
coinvolti nel sinistro.
Osservare se dal veicolo fuoriesce del liquido che penetra nel terreno e nei canali di
scolo, nei tombini o nelle fognature, nei corsi d'acqua.
Nel caso che i veicoli prendano fuoco, ricordare che il fumo prodotto
dalla combustione di sostanze chimiche potrebbe, se inalato,
provocare soffocamento. Allontanarsi immediatamente e mettere
davanti al naso ed alla bocca un fazzoletto.
Evitare di fumare e bere alcolici. Se dopo l'incidente i Soccorritori
accusano malessere, nausea, od altri disturbi ricorrere subito alle cure
mediche.
Ricordarsi che durante un incendio, i veicoli coinvolti raggiungono temperature tali che
fanno esplodere prima i pneumatici, che concorrono ad alimentare l'incendio perché
contengono aria compressa, immediatamente dopo, per effetto dell'innalzamento di
temperatura, i serbatoi con il risultato di trasformarli in vere e proprie bombe, con lancio
di detriti, schegge e pezzi metallici. (il serbatoio medio di un autocarro può contenere
dai 200 ai 600 litri di liquido infiammabile).
Piano Famigliare Per Emergenze Chimiche
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Conoscere l’esistenza di eventuali rischi locali di emergenze chimiche attraverso
contatti con l’amministrazione comunale. Infatti in base alla direttiva Seveso i comuni
devono essere messi a conoscenza dell’esistenza di impianti industriali esposti a
rischio di incidente rilevante.
Conoscere piani di evacuazione predisposti nel
proprio luogo di lavoro e nelle scuole frequentate dai
figli.
Sviluppare i piani di evacuazione familiare.
Imparare a riconoscere i segnali di avviso degli
impianti industriali o della comunità che allertano la
popolazione in presenza di un’emergenza chimica.
Discutere con i propri familiari dell’emergenza
chimica dei comportamenti da adottare in caso di
necessità riducendo così anche il livello di ansia e
paura.
Predisporre un equipaggiamento di emergenza da
utilizzare in caso di evacuazione.
Che cosa fare durante un’emergenza chimica
Se senti una sirena o un altro segnale di allarme accendi la radio o la televisione per
ricevere ulteriori informazioni.
Ascoltando la radio o la televisione dovrai in particolare prestare attenzione alle
seguenti notizie:
tipo di pericolo per la salute
area colpita
come proteggere se stesso
vie di evacuazione (se necessario)
localizzazione dei luoghi protetti
tipo e localizzazione di presidi
di assistenza sanitaria
numeri di telefono da chiamare per avere un aiuto particolare
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chiamare numeri di emergenza solo in caso di reale necessità.
Che cosa fare sulla scena dell’incidente chimico
Chiamare il 113 o il 115 riferendo della natura e della localizzazione dell’incidente. Una
precoce informazione delle autorità può aiutare a ridurre il danno provocato
dall’incidente chimico.
Allontanati dalla scena dell’incidente e aiuta altri a sgomberare. Riducendo il tempo di
esposizione alle sostanze rilasciate tu riduci il rischio di danno legato alla respirazione
di sostanze chimiche tossiche. Inoltre alcune sostanze chimiche possono incendiarsi
ed esplodere.
Stai lontano da sostanze fuoriuscite da tubature e cisterne e non toccarle.
Cerca di evitare di inalare gas, fumi e vapori. Se possibile copri la tua bocca con un
panno ed allontanati dall’area.
Non avvicinarti alle vittime dell’incidente fino a quando i materiali pericolosi sono stati
identificati. Se le sostanze sono identificate e le autorità dicono che è sicuro avvicinarsi
alle vittime tu puoi portare le vittime all’aria aperta e chiedere l’intervento dei servizi
medici di emergenza. Bisogna rimuovere abiti e scarpe contaminate e metterli in una
borsa di plastica. Pulire le vittime che sono venute a contatto con le sostanze chimiche
utilizzando acqua fredda sulla pelle e sugli occhi per 15 minuti. In alcuni casi non è
consigliabile utilizzare l’acqua per la sua capacità di interagire con alcune sostanze
chimiche.
Cerca di stare a monte, in posizione sopraelevata e sopra vento rispetto alla zona
dell’incidente. Le sostanze chimiche possono essere trasportate dall’acqua dalla
gravità e dal vento. Con queste misure si può minimizzare la propria esposizione.
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