il Ficus macrophylla di Piazza Marina - Palermo - Fito
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il Ficus macrophylla di Piazza Marina - Palermo - Fito
GLI ALBERI CHE CURIAMO Il Ficus macrophylla di Piazza Marina - Palermo Palermo è una città unica, sorprendente ed affascinante: i colori tenui, le luci, le architetture, i palazzi e le chiese, i vicoli e i mercati, le stradine e le piazze, i cannoli e gli arancini, la storia millenaria e multietnica, il folklore, la gente con il suo orgoglio di appartenenza... Una città che merita di essere visitata, scoperta e vissuta in ogni suo aspetto che può, di primo acchito, sfuggire all’occhio distratto del visitatore frettoloso. Per noi addetti ai lavori, ma anche per molti turisti e palermitani esiste un grande valore aggiunto, spesso misconosciuto, nella città: la presenza dei grandi Ficus strangolatori, radicati dove meno te lo aspetti; sporgenti da un angolo, all’interno di un nobile giardino, privato o pubblico che sia, nelle piazze o debordanti dai confini di un angusto cortile... sono i grandi Ficus macrophylla, subspecie columnaris, noti in precedenza come Ficus magnolioides Borzì, da Antonino Borzì, direttore dell’Orto Botanico di Palermo alla fine del XIX secolo, cui se ne deve l’espansione e la fama internazionale di cui tutt’ora gode. Il Ficus macrophylla è una pianta originaria delle foreste pluviali del Queensland australiano, dove raggiunge dimensioni enormi, sviluppandosi spesso in forma di rampicante parassita. Infatti, quando germina sul ramo di un altro albero, propaga le sue 2 Le radici aeree e i fusti colonnari di sostegno dell’immenso esemplare radici attorno al tronco dell’ospite, soffocandolo per soppiantarlo e prenderne il posto, da cui in nome comune di "albero strangolatore". La caratteristica forma del F. macrophylla è dovuta allo sviluppo, dai suoi rami, di radici aeree colonnari che, raggiungendo il terreno, si affrancano e si modificano anatomicamente e fisiologicamente in tronchi supplementari di supporto.Proprio per questa sua peculiarità di poter quasi camminare sul terreno con l’emissione continua di radici che si trasformeranno in tronchi, questa specie riesce a raggiungere dimensioni incredibili arrivando a coprire con la sua estesa chioma aree vastissime di terreno. Alberi tozzi che si sviluppano più in larghezza che in altezza e debbono quindi fare i conti con gli enormi problemi meccanici di supporto di una pesante chioma orizzontale. Fatica brillantemente risolta con la formazione di radici aeree che, stimolate dalla ricerca d’acqua, raggiungono velocemente il terreno, affrancandosi e trasformandosi in tronchi legnosi di sostegno. I Ficus macrophylla hanno trovato a Palermo un clima perfetto: tutti gli esemplari che oggi ornano le vie, le piazze,i giardini ebbero origine nell’Orto Botanico di Palermo. Il grande esemplare patriarca svetta ancora oggi, con la sua chioma ampia che ricopre duemila metri quadri di spazio, al centro del frequentatissimo Orto; fu messo a dimora nel 1845 e da allora fu una corsa in città alla piantagione di questi alberi. Nel cuore della Palermo medioevale, circondato dal famoso mercatino dell’usato e delle anticaglie di Piazza Marina, tra stupendi palazzi storici, è radicato “il gigante dei giganti”, un enorme esemplare di Ficus macrophylla, entrato nel Guinness dei primati come l’albero esotico più grande d’Italia: 25 metri d’altezza, 21 mt. di circonferenza del tronco, 50 metri il diametro della chioma che va a coprire una superficie di quasi 3000 metri quadri – quasi la metà di un campo di calcio!! –. L’albero fu collocato lì, all’estremità del pubblico giardino Garibaldi, nel 1864 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile assieme ad altri due esemplari posizionati più centralmente nel parco. Sotto le fronde dell’esemplare cadde nel 1909, colpito a morte dalla Mano Nera, il famoso poliziotto italo americano Joe Petrosino. Oggi l’albero, di una bellezza mozzafiato, è divenuto attrazione turistica della città al pari dei suoi monumenti architettonici e con le sue fronde deborda dal giardino e invade la trafficata Via comunale; la sua chioma giunge a nascondere la massiccia facciata del Palazzo cinquecentesco Chiaramonte Steri. Le condizioni statiche della chioma dell’albero, alcune rotture di rami verificatesi in concomitanza di fortunali, la presenza di marciumi indussero l’Amministrazione Comunale a posizionare, attorno al perimetro dell’albero, un’alta recinzione in legno per precluderne l’accesso e cautelarsi da eventuali danni a cose o persone. L’intervento non mancò di suscitare polemiche e discussioni, anche perché nel frattempo gli altri due esemplari di Ficus radicati nel giardino avevano subito una pesante potatura di raccorciamento e molti palermitani temevano che l’imponente esemplare potesse subire eguale sorte. Sui social networks sorse anche la pagina “Salviamo il Ficus di Piazza Marina“, che in un battibaleno raccolse oltre 2000 fans, sparsi in tutto il mondo, a significare l’interesse e la popolarità di cui gode l’albero. L’Assessore competente, prof.ssa Francesca Grisafi, si fece promotrice di uno studio conoscitivo sulle condizioni del Ficus, redatto da un pool d’esperti coordinati dal Prof. Giuseppe Barbera della Facoltà d’Agraria di Palermo. L’indagine, molto dettagliata ed esaustiva, escludeva problemi statici di ribaltamento e suggeriva l’adozione di un programma dettagliato di lavori per curare e valorizzare l’albero. Era necessario rimuovere tutto il seccume presente – operazione svolta durante l’estate dal Servizio Giardini comunali – e procedere ad una potatura di sfoltimento senza eseguire tagli pesanti a capitozzo; si suggerivano anche cure specifiche per migliorare il substrato. Fito-Consult è intervenuta direttamente lo scorso settembre con una squadra di propri operatori andando, con la tecnica del tree climbing, a potare l’esemplare. I tagli sono stati dimensionati in base allo sviluppo e alla pesantezza delle diverse parti della chioma. La tecnica adottata è stata quella dello sfoltimento senza tagli di raccorciamento, così da rendere la chioma più permeabile ai venti e meno pesante soprattutto nei punti – lato Via Comunale – dove l’assenza di radici aeree, che nell’asfalto non potevano affrancarsi, rendeva più problematiche le condi- zioni statiche. Sono state alleggerite più intensamente le branche con difetti evidenti quali cavità e precedenti ferite non compartimentate. A conclusione della nostra impegnativa settimana di lavoro è stato dato il via libera alla rimozione della incongrua alta recinzione protettiva in legno con somma soddisfazione di tutti. L’esemplare ora è più sicuro; la potatura ha diminuito il rischio di cedimenti e rotture. Sarà ora necessario continuare nell’opera di cure con la messa in opera di cavi di consolidamento in alcuni punti della chioma e procedere ad interventi di miglioramento del substrato, andandolo ad arricchire di sostanza organica e ricreando condizioni il più possibili simili a quelle naturali. E’ allo studio anche un progetto per realizzare una passerella spiralata all’interno della chioma per dare modo ai palermitani e a i turisti di ammirare l’albero direttamente dal suo interno; sarebbe la classica “ciliegina sulla torta” per valorizzare questo monumento naturale, autentico patrimonio della collettività. Siamo all’inizio del progetto di cura e salvaguardia del Ficus: gli alberi sono indubbiamente una risorsa importantissima per l’ambiente, ma possono divenire, se ben valorizzati con idee intelligenti, uno straordinario valore aggiuntivo per il turismo e il paesaggio. Palermo ha intrapreso questa strada! è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/241316 - Fax 0332/830990 http//www.fito-consult.it E-mail: [email protected] 3