centemero 125c
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© LA PRODUZIONE E LA UTILIZZAZIONE DEGLI ARTICOLI E DEGLI ALTRI MATERIALI PUBBLICATI NEL PRESENTE GIORNALE SONO ESPPRESSAMENTE RISERVATE Fatti&Notizie 9 GIORNALE DI SICILIA Giovedì 12 maggio 2016 i nodi del governo polemiche dopo il voto con la fiducia. salvini invita i sindaci all’obiezione, il centrodestra pensa al referendum Le unioni civili adesso sono realtà Renzi: pagina storica Cattolici all’attacco 0 Via libera alla Camera al riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Il «Family day» a Mattarella: non firmi I malumori del mondo cattolico sono cresciuti dopo il ricorso alla fiducia che ha dato l’idea - secondo chi ha contestato - che Renzi volesse tacitare i dubbi o il dissenso su alcuni punti della legge. Giovanni Innamorati ROMA OOO L’Italia, sia pure tra polemiche e dure contrapposizioni, ha una legge sulle unioni civili, che dà riconoscimento giuridico alle coppie omosessuali, a sei anni dalla prima sollecitazione della Corte costituzionale al Parlamento, a legiferare in materia, e a 17 dai Pacs della Francia. L’approvazione è «un giorno di festa, una pagina storica» per il premier Matteo Renzi, che ha posto la fiducia proprio per giungere il più rapidamente possibile al risultato. Ma il mondo cattolico è in subbuglio e il centrodestra reagisce rabbiosamente, con il leader della Lega Matteo Salvini che, surriscaldando ulteriormente un clima già infuocato, invoca l’obiezione di coscienza per i sindaci, invitandoli di fatto a non applicare la legge. La parola passa ora al presidente Mattarella, che già molti tirano per la giacca affinché rinvii il provvedimento alle Camere, mentre il centrodestra è pronto a raccogliere le firme per un referendum abrogativo. La Camera ha nel primo pomeriggio votato la fiducia che il governo aveva posto sul ddl (369 sì, 193 no e 2 astenuti) e in serata ha approvato la legge (i regolamenti di Montecitorio separano i due voti), con 372 sì, 51 no e 99 astenuti. Nella seconda votazione ai sì della maggioranza si sono aggiunti quelli di Sinistra Italiana e di diversi deputati di Fi (Elena Centemero, Stefania Prestigiacomo, Laura Ravetto). Al contrario alcuni deputati cattolici della maggioranza hanno votato contro (Paola Binetti e Alessandro Pagano di Ncd, Mario Sberna e Gianluigi Gigli di Ds) o non hanno partecipato al voto (Ernesto Preziosi del Pd). I 5 stelle si sono inaspettatamente astenuti. Evidenti i malumori del mondo cattolico dentro e fuori il Palazzo, cresciuti dopo il ricorso alla fiducia. Al di là dell’ala più radicale rappresentata dal Movimento del Family Day, anche altre associazioni finora più prudenti, come il Forum delle Famiglie, hanno fatto sentire la propria voce. L’idea della legge era stata metabolizzata, ma la fiducia ha dato l’idea - secondo Monica Cirinnà posa per una foto davanti Montecitorio dopo il voto sulle unioni civili alla Camera chi ha contestato la procedura - che Renzi volesse tacitare sbrigativamente in Parlamento i dubbi o il dissenso dei parlamentari cattolici. D’altra parte il voto favorevole di SI mostra un apprezzamento per la legge dal mondo che finora era stato più distante dal «partito della nazione» di Renzi, che fa dunque - si sottolinea - un’altra «cosa di sinistra» (dopo l’ingresso nel Pse) che gli ex Pci-Pds-Ds non avevano ancora realizzato. Un altro motivo di tensione è l’annuncio in aula di Alessandro Zan (nell’applauditissima dichiarazione di voto per il Pd) che ora si deve metter mano al matrimonio egalitario e alle adozioni per i gay. Parole che hanno lasciato di sasso i deputati centristi della maggioranza. L’irritazione è aumentata dopo che Renzi non ha escluso l’ipotesi («non so se ci sono le condizioni parlamentari, vedremo nelle prossime settimane e mesi»). Proprio questo tema potrà essere uno dei punti trainanti per motivare un referendum abrogativo, che già oggi verrà presentato alla Camera. Renzi, dopo quello sulle trivelle, ha sfidato anche su questo referendum: «Siamo sicuri che avrebbe la maggioranza degli italiani?». Prima del referendum c’è il passaggio al Quirinale per la controfirma e già in molti, a partire dal portavoce del Family Day, Massimo Gandolfini, chiedono a Mattarella di rinviare la legge alle Camere. Intanto Salvini - vistosi ieri scavalcato a destra da Alfio Marchini - ha invitato i sindaci leghisti all’obiezione di coscienza. Si tratterebbe come ha ricordato il premier Renzi, di una violazione della legge. E Giorgia Meloni si è affrettata a dire che la applicherà pur non condividendola. l’intervista. Il senatore del Pd Giuseppe Lumia: «Tra qualche anno le famiglie arcobaleno e quelle del family day cammineranno insieme per gli stessi diritti» «Ma io, cattolico, difendo una legge che è per la famiglia» Andrea D’Orazio «Questa giornata ce la ricorderemo: un passo in avanti senza precedenti, che segnerà la storia del nostro Paese». Quando risponde al telefono il senatore Pd Giuseppe Lumia è al lavoro a Palazzo Madama, ma l’attenzione è inevitabilmente sintonizzata verso la Camera, dove il governo ha già incassato la fiducia sul Ddl unioni civili. Prima di parlare delle questioni di metodo, che hanno fatto infuriare le opposizioni e una parte del mondo cattolico, preferisce concentrasi sul merito della legge. OOO Senatore, nessun neo, nessuna criticità nel testo? «Sinceramente non ne vedo. In linea con tutti i paesi avanzati, finalmente abbiamo dato a due persone dello stesso sesso la possibilità di costruire una vita familiare e di vivere questo legame senza essere discriminate. E lo abbiamo fatto seguendo una stra- da maestra: stessi diritti, ma diverso istituto familiare tra il matrimonio tradizionale e le unioni civili, che adesso verranno disciplinate dal codice civile sia in base all’articolo 2 della Costituzione, sulla formazione sociale, sia in base all’articolo 3 sull’uguaglianza – e l’inserimento di quest’ultimo apre la porta al matrimonio ugualitario. Da oggi avremo due istituti diversi con gli stessi diritti. Una portata innovativa enorme, e non è l’unica». OOO Cioè? «Abbiamo declinato il diritto di famiglia dal singolare al plurale: senza sabotare o destrutturare la legge del 1975, abbiamo pluralizzato la famiglia. Di fatto, con le unioni civili, un istituto oggi in crisi come quello familiare riceve un nuovo impulso e si arricchisce di altri legami. Il Ddl non è contro la famiglia, ma è per la famiglia, e in questo rispecchia un profondo cambiamento culturale: se rimandato: taglieremo il traguardo nella legge sulla adozioni che abbiamo già messo in pista». negli ’60 e ’70 le coppie eterosessuali che non volevano essere discriminate avevano un atteggiamento libertario, avverso alla famiglia tradizionale, oggi, all’opposto, hanno il desiderio di abbracciare questo istituto». OOO E lo stralcio della stepchild adoption? Un’occasione persa? «A differenza delle unioni civili, dove il consenso sfiorava punte dell’80%, sul tema della stepchild adoption il Paese non ha avuto il tempo di comprendere e apprezzare, e nella sua maggioranza ha espresso parere sfavorevole. Non potevamo ignorarlo. Attenzione però, nella legge abbiamo inserito una norma che consente al giudice di valutare positivamente la situazione in cui, in una coppia omosessuale, il figlio di uno dei partner viene accudito dall’altro: se il giudice vede una responsabilità genitoriale a quel punto può concedere l’adozione. Inoltre adesso, con la nuova legge, davanti al giudice dei Giuseppe Lumia minori non si presenteranno più dei singoli che devono dimostrare di essere coppia prima ancora che genitori, ma una coppia che ha gli stessi doveri e diritti di quella tradizionale. Detto questo, sono certo che l’appuntamento con la stepchild è solo OOO Era davvero necessario mettere la fiducia? Alla Camera la maggioranza è salda, non rischiava nulla… «Non potevamo tenere un Ddl così importante ancora in ostaggio degli emendamenti. Non si poteva più aspettare. Nel Paese c’è un’attesa fortissima, ci sono migliaia di persone che non vedono l’ora di utilizzare le unioni civili. Il dibattito sul merito è stato consumato in due anni, il Senato ha svolto un lavoro minuzioso che la Camera ha apprezzato, tardare ancora non sarebbe stato un bel segnale». OOO La Cei ha espresso rammarico. Ma non temete uno scollamento dell’elettorato cattolico, anche in vista delle amministrative e del referendum costituzionale? dalla bigamia all’eredità: cosa cambia Ecco i principali punti della legge che riguarda le unioni tra coppie omosessuali e tra coppie eterosessuali non sposate. La scelta di non correggere i dubbi alla Camera, per evitare un terzo passaggio a Palazzo Madama, ha lasciato però nel testo alcune norme che richiederanno una interpretazione per via di giurisprudenza dei giudici. OOO I PATTI DI CONVIVENZA TRA COPPIE ETEROSESSUALI Prevedono misure non equiparabili né alle unioni civili né al matrimonio, ma concedono alcune possibilità, oggi negate, alle coppie non sposate, come assistere il partner in ospedale. I patti di convivenza, cioè contratti che regolano i rapporti tra coppie eterosessuali, formate da un uomo e una donna maggiorenni e uniti da vincoli affettivi, possono essere stipulati davanti a un notaio. Tra le possibilità concesse dal «contratto di convivenza» anche quella di scegliere la comunione dei beni, finora consentita solo agli sposati. Le coppie che hanno stipulato i patti di convivenza potranno fare richiesta anche di iscrizione nelle liste di assegnazione delle case popolari. OOO I FIGLI DOPO LA FINE DELLA CONVIVENZA Quando la coppia, che ha firmato il patto di convivenza, interrompe il proprio rapporto, per i figli tutto è regolato come in una separazione tra sposati. Le decisioni che riguardano l’affido verranno prese davanti al giudice. Le stesse modalità valgono per il mantenimento dei figli e le visite. Le differenze saranno solo economiche. L' assegno di mantenimento sarà parametrato alla durata della convivenza. OOO LA CASA ANCHE AL CONVIVENTE La nuova legge prevede che il partner possa subentrare nell'affitto della casa anche se era intestata a nome del compagno deceduto a patto che avesse in quell’abitazione la residenza. Ha diritto a restare per altri 5 anni. OOO IN CASO DI MALATTIA Se uno dei due partner dovesse ammaliarsi, i conviventi possono essere nominati tutori del proprio partner. Si tratta di una formula per garantire al soggetto che si ammala di avere vicino la persona che desidera. Se uno dei due si ammala e non è più in grado di prendere decisioni per la propria salute, in questo modo ha la sicurezza che al suo futuro penserà non uno sconosciuto, ma chi ha condiviso con lui anni di vita. OOO LE COPPIE GAY Requisito essenziale per il riconoscimento delle coppie gay è la registrazione in Comune di un contratto, che si chiama unione civile e definisce diritti e OOO Come giudica l’uscita di Marchini? Se verrà eletto sindaco di Roma non sposerà in Comune le coppie gay. «Reazione strumentale, dettata da esigenze elettorali. Ma nessun sindaco può bloccare la storia. Tra non molto tantissime coppie omosessuali vorranno realizzare il sogno dell’unione civile, vigileremo affinché ciò sia rispettato. Se ci saranno dei primi cittadini contrari, interverranno i poteri sostitutivi previsti dalla legge». (ado) pensata per evitare che i compagni e le compagne alla morte del convivente non avessero alcun diritto a ottenere i beni della persona con cui hanno condiviso la vita. doveri dei coniugi, obblighi di legge e tutele reciproche. Possono contrarre l'unione civile due persone maggiorenni dello stesso sesso, che non siano ancora sposate con altre. L' atto va firmato davanti all' ufficiale di Stato civile in Comune e davanti a due testimoni. La coppia potrà scegliere quale cognome portare. Si potrà scegliere un unico cognome oppure aggiungere quello della compagna o del compagno al proprio. Tra gli articoli della legge, non viene previsto il dovere di fedeltà, dopo numerose polemiche. Il primo articolo della legge riconosce l’esistenza delle coppie omosessuali come coppie davanti alla legge e alla società. Come un matrimonio, anche l'unione civile può interrompersi. Nel caso in cui il rapporto non abbia un lieto fine, la legge prevede che si seguano le stesse regole della legge sul divorzio. Nel caso in cui uno dei partner cambi sesso o rettifichi la propria identità, e la coppia diventi quindi eterosessuale, l'unione dovrà essere sciolta. OOO UXORICIDIO OOO DIRITTI E DOVERI DELLE COPPIE GAY OOO L’EREDITà OOO BIGAMIA Stessi diritti e stessi doveri per i due membri della coppia omosessuale. I membri della coppia dovranno garantire assistenza morale e materiale al compagno e obbligo di coabitazione. A loro invece sarà garantita la reversibilità della pensione, congedi parentali e contratti collettivi di lavoro. Non sarà possibile la stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del compagno. «Le unioni civili possono dividere il Paese non tra cattolici e laici, ma tra conservatori e progressisti. Da cattolico e progressista le assicuro che come me ci sono centinaia di migliaia di persone favorevoli alla legge. E sono certo che i cattolici che oggi si oppongono eviteranno domani vendette trasversali durante il voto amministrativo o referendario. Le dirò di più: sono sicuro che tra qualche anno le famiglie arcobaleno e quelle del Family day cammineranno insieme per gli stessi diritti sociali, e si sentiranno parte dello stesso destino civile». OOO LA SEPARAZIONE IN UNA COPPIA GAY Per quanto riguarda la successione la nuova legge equipara le unioni civili al matrimonio. Di fronte a una eredità, la coppia gay avrà così gli stessi diritti dei coniugi eterosessuali. La norma è stata OOO CAMBIO DI SESSO Se uno dei coniugi cambia sesso e i due non vogliono sciogliere il matrimonio o non farne cessare gli effetti civili, questo si trasforma automaticamente in unione civile tra persone dello stesso sesso. Il comma 20 precisa che ai partner delle unioni civili si applicano le norme che riguardano i coniugi. Ma nel nostro ordinamento le norme penali devono essere espressamente indicate, cosa che la nuova legge non fa. Quindi l'aggravante per l'uxoricidio non si applica ai partner gay delle unioni civili. Il nostro Codice Penale persegue la bigamia (articolo 556), ma anche questo non essendo esplicitamente citato si intende non applicabile alle coppie gay delle unioni civili. (*fp*) GDS MEDIA & COMMUNICATION