Date dicembre 2010 Titolo La betoniera 06 2010 2.81 MB

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Date dicembre 2010 Titolo La betoniera 06 2010 2.81 MB
01.1.f
01.1
01.1.a
01.1.b
01.1.c
01.1.d
01.1.e
in primo piano
di Valda Miani
Cantieri crocevia di popoli e culture
01.1.a Roberto Leonardi,
responsabile della Divisione
Costruzioni Estero.
01.1.b.c.d.e Operai dal
cantiere di Ingula in Sud Africa.
01.1.f Foto di gruppo
in Sud Africa.
I Paesi nei quali sta lavorando attualmente Cmc,
oltre all’Italia, sono Repubblica Popolare Cinese,
Laos, Algeria, Sud Africa, Angola e Mozambico.
Ultimamente si è aggiunto il Lesotho. Solitamente
affrontiamo sulle nostre pagine le tematiche
legate al cantiere, i suoi successi e le sue vicende.
Questa volta trattiamo il rapporto col paese
che ci ospita secondo un’altra angolazione, quella
legata alla sua cultura e alle sue fedi religiose.
Provenendo da una cultura occidentale, cattolica
o, per lo più, laica - che quindi non ha particolari
influssi sugli andamenti professionali dei cantieri
se non il rispetto dei riti canonici - la nostra curiosità
ci ha portato a peregrinare curiosamente in giro
per il mondo, per cercare di comprendere se e come
le culture e le fedi religiose influenzano le attività
di cantiere. Ci incuriosiva, in particolare, cercare
di capire come musulmani e cattolici, hindi
e buddisti, possano convivere a stretto contatto
in ambienti spesso molto lontani dai luoghi di origine.
Le interazioni del nostro personale nei cantieri in cui
operiamo sono complesse se è vero che nelle nazioni
in cui Cmc è presente, oltre ai nostri espatriati, ci sono
circa 7500 locali ed oltre 600 Tcn (Third Country
Nation, intendendo con ciò lavoratori provenienti
da Paesi terzi rispetto all’Italia e alla nazione ove
è localizzato il progetto) provenienti da 44 nazionalità
diverse. Il dato si riferisce all’ottobre appena trascorso.
Come convivono tra loro culture tanto diverse? Lingue?
Modi di pensare ed abitudini? I nostri cantieri all’estero,
e chi li ha visitati lo sa, sono un crocevia di popoli
ed abitudini impensabili fino a qualche decennio fa.
Una complessità che può essere una grande ricchezza.
Abbiamo chiesto a Roberto Leonardi, responsabile
della Divisione Costruzioni Estero che conosce
p.03 la Betoniera
approfonditamente alcuni dei Paesi in cui Cmc
è presente, di raccontarci qualcosa di questo
tumultuoso mondo globalizzato ed in continua
espansione. Non è possibile fare un discorso univoco
perché i Paesi in cui lavoriamo sono molti e molto diversi
tra loro. Si va dalla Cina, dove le influenze religiose
contano poco o nulla, al mondo musulmano dove invece
vi è un sentimento religioso molto sviluppato. Possiamo
anzi dire che le liturgie e le abitudini religiose avvicinano
molto di più il mondo musulmano a quello cattolico
dal momento che le due religioni hanno riti, liturgie e
istituzioni molto simili tra loro. Diverso invece è il caso del
mondo buddista, parlo del Laos, nel quale la religiosità
avviene in un rapporto più diretto tra il fedele e la sua
religione, meno mediato da dottrine ed ordini religiosi.
Cosa succede quando arriva Natale, o il ramadan
o - per i buddisti - le ricorrenze mensili? Di solito,
nei cantieri, in corrispondenza alle feste religiose,
ci organizziamo. Questo avviene in Algeria durante
il periodo del ramadan, in cui il lavoro procede ad
un ritmo molto ridotto, ma anche in Laos con le feste
corrispondenti al calendario lunare per i buddisti.
D’altronde noi stessi abbiamo le domeniche, il Natale
e la Pasqua e tante altre feste. Da questo punto di vista
le differenze non sono molto marcate, si tratta solo
di organizzarsi. Il problema semmai, parlo per il Laos,
è legato alla stagionalità delle colture ed alla difficoltà
di trovare personale nel periodo della coltivazione
e della raccolta del riso. In quei periodi è molto difficile
reperire lavoratori visto che spariscono tutti nei campi.
Ma tra loro come convivono? Nei nostri cantieri
vediamo lavorare insieme indiani e pakistani, serbi
e bosniaci. Ci è capitato molto raramente di avere
problemi: forse in questo caso occorre distinguere
diversi comportamenti tra la manodopera di basso
livello e quella specializzata. È pur vero che i tempi del
cantiere sono così serrati che non c’è molto spazio per
questi confronti. Forse a volte quando si è più in libertà,
alla sera o nei momenti di riposo, ci si lascia più andare
ed emergono dissapori ma tutto è molto contenuto.
E per le abitudini alimentari cosa succede nelle
mense di cantiere? Anche in questo caso ci
organizziamo. Dove ci sono persone provenienti
da tanti paesi diversi le mense permettono di offrire
una molteplicità di cibi. Certo che in Algeria nelle
mense non si troverà mai carne di maiale, ma per
il resto si cerca di offrire ai lavoratori ogni opportunità.
Attualmente la mensa più multietnica è quella del Laos.
Insomma c’è molta capacità di convivenza.
Sì, c’è il massimo rispetto. A volte si esce la sera
insieme. A separare i gruppi sono più le lingue che
non le differenze di opinioni. È naturale, succede
anche in Italia. Si tende ad avvicinarsi a chi ha
le stesse tue radici ed il tuo stesso linguaggio.
È pur vero che molti lavoratori Tcn lavorano in Cmc
da anni e sono abituati a lavorare per una impresa
occidentale, ai suoi tempi ed ai suoi ritmi. Penso
al nutrito gruppo di cinesi che abbiamo sparso per
vari cantieri sia in Sud Africa sia in Laos sia in Algeria
od ai filippini che sono con noi dai tempi di Casecnan.
L’esperienza in Paesi buddisti è relativamente nuova:
eravamo in Malesia che si può definire un melting
pot di etnie, culture e religioni. Infatti, anche se
la religione di stato è quella islamica, è comunque
presente una forte componente buddista e nel paese
convivono anche popolazioni di credo cristiano
e indu. Il Laos è il primo paese in cui incontriamo
la spiritualità buddista: devo dire che è abbastanza
lontana dai nostri modi frenetici di lavorare.
E il Natale si festeggia in cantiere? Certo che sì,
ma normalmente la festività si riduce al giorno di Natale
ed al primo dell’anno. Per il resto si continua a lavorare.
Ad ottobre 2010 i dipendenti Tcn
sono 633, le nazionalità sono 44
Nazione n. dipendenti Tcn
Sud America Russia e Asia
Europa Africa
Le differenze che fanno
la differenza Cmc è un’azienda
che da più un secolo mantiene
salde le sue radici sul territorio,
non dimentica le proprie origini e
osserva i valori della cooperazione.
Non per questo però è un’azienda
statica. È anzi stata in grado, negli
anni, di plasmarsi e incorporare
alterità anche molto lontane.
La grande attualità di questo tema
sta proprio nella capacità di creare
e vivere un confronto sempre
acceso, profondo e produttivo
tra diversi modelli sociali.
La multiculturalità si può leggere
ogni settimana sul Ponte,
sul Blog e sulla Betoniera: questi
mezzi esplicitano una capacità di
convivenza produttiva in differenti
tessuti culturali e sociali multiformi.
In Cmc non si vive solo di tolleranza,
solidarietà e rispetto nei confronti
del diverso, ma di una vera e propria
interdipendenza con realtà sociali
e culturali completamente diverse
da quelle della sede. Chiara Bandini
p.04 la Betoniera
01.2
01.2.a
01.2.b
in primo piano
di Mons.
Giuseppe Verucchi
Buon Natale
01.2.a Il Vescovo Mons.
Giuseppe Verucchi insieme
a Massimo Matteucci, Valda
Come ogni anno pubblichiamo il messaggio
d’auguri pervenuto da Mons. Giuseppe Verucchi,
Vescovo di Ravenna.
Miani e altri dipendenti Cmc.
01.2.b Il Vescovo e alcuni
dipendenti Cmc all’esterno
della sede di Ravenna
durante una visita
negli anni scorsi a Natale.
La disponibilità del giornale che avete in mano mi dà,
ogni anno, la possibilità di entrare nelle vostre case
e di portare a tutti gli auguri di un Santo Natale
e di un felice Anno Nuovo. Una carezza ai bambini.
Un gesto di affetto agli anziani, un augurio
ai giovani e agli adulti. Una preghiera per tutti.
Mi chiedo: ma cosa significa augurarci “Santo Natale?
Buon Natale?”. Per cogliere alcuni aspetti molto
importanti di questi auguri possiamo tener presente
tre avvenimenti; tre Avventi; tre venute del Signore.
1. Il Signore è venuto. È il primo Natale. È la nascita
di Gesù, a Betlemme. Il Figlio di Dio fatto uomo
nasce nella grotta di Betlemme. È la Luce che viene
a sconfiggere le tenebre. È l’Amore che vince l’egoismo.
È la Grazia che elimina il peccato. Il Signore viene
a vivere in mezzo a noi. E, con la sua morte in croce,
dona la sua vita per noi. È il Natale più conosciuto
e amato. San Francesco era particolarmente legato
a due momenti della vita di Gesù: il Bambino Gesù
che esprime tenerezza, la tenerezza di Dio; il Cristo
Crocifisso che manifesta l’amore di Dio per tutta
l’umanità. Questo “Natale” è entrato nel cuore di tutti
01.3
noi. Il Presepe. La Santa Famiglia costituita da Giuseppe,
Gesù e Maria. La culla. I pastori. Le canzoni natalizie.
Se andiamo a Betlemme, possiamo anche oggi, entrare
nella grotta dove è nato Gesù. È stata conservata
sotto il pavimento della chiesa costruita da Costantino
e S. Elena, nei primi anni del 300 e poi ampliata e
abbellita di splendenti mosaici da Giustiniano nell’epoca
in cui nascevano i mosaici nella basiliche ravennati.
Il primo Natale è avvenuto quando a Roma comandava
Augusto e, a Gerusalemme, Erode. Un avvenimento
che avviene in un luogo ben conosciuto e in un tempo
preciso. È storia. È un fatto. Dio ci ama tanto da farsi
bambino… e crocifisso. Fino a questo punto ci ama!
2. Il Signore viene. Viene oggi. Anche oggi. Ogni giorno.
In modi diversi. E noi lo possiamo incontrare, ascoltare,
pregare, accogliere, amare. Accogliere e amare
un bambino, un anziano, un malato è incontrare Gesù.
Gesù ha detto: “Qualsiasi cosa voi fate a uno di questi
fratelli più piccolo l’avete fatto a me”. Andare in chiesa,
partecipare alla Messa, ascoltare la Parola, pregare:
è incontrare Gesù che mi aspetta, mi parla, mi ascolta
e si rende presente nel pane e nel vino consacrato.
Anche negli avvenimenti che mi capitano posso
chiedermi: cosa mi vorrà dire, oggi, il Signore?
Il Signore viene oggi, ogni giorno, e chiede di essere
accolto soprattutto nell’ascolto della sua Parola,
nella Confessione e nella S. Messa. Se lo accogliamo
01.3.a
in questi momenti sarà più facile riconoscerlo e amarlo
nei piccoli, nei sofferenti, nei poveri, nei bisognosi.
3. Il Signore verrà. E lo incontreremo alla fine del
mondo. Alla fine della vita di ognuno di noi.
Non sappiamo quando sarà. Gesù è stato chiaro.
Ci ha invitati a non chiederci quando avverrà la “fine”
ma come mi devo preparare. Noi non sappiamo
QUANDO verrà la FINE ma sappiamo Quando e COME
iniziare a preparaci all’incontro con il Cristo Risorto
che ci attende. Quando iniziare a prepararci? Oggi.
Subito. Come prepararci? Accogliendo Gesù ogni giorno
e ogni domenica vivendo: preghiera, Messa, amore,
verità, giustizia, valori. Come ci accoglierà alla fine?
Dipende da come viviamo ogni giorno. Ci auguriamo
di accogliere il Signore ogni giorno per essere accolti da
Lui, nel suo regno di amore, di vita e di gioia, alla fine.
Ecco l’augurio di un Santo Natale: che ognuno di noi
ricordando il primo Natale, viva bene il secondo
e si prepari al terzo. Ogni giorno il Signore si rende
presente: accogliamolo e amiamolo. Ogni domenica
ci aspetta per parlarci e venire in noi (S. Messa):
andiamo ad incontrarlo. Ogni giorno lo possiamo
amare. Amiamolo nel prossimo.
Auguro a tutti un Santo Natale.
Mons. Giuseppe Verucchi
01.3.b
01.3.c
in primo piano
Appuntamenti di Natale
01.3.a.d Il concerto di Natale
nella sede di Cmc Ravenna.
01.3.b La Befana in Cmc.
01.3.c Consegna delle
Oro, argento e argentina
23 dicembre 2010
Spettacolo della Befana
6 gennaio 2011
Musica argentina per il tradizionale Concerto
di Natale di Cmc, con l’incontro tra l’Orchestra
“Città di Ravenna” ed il gruppo Del Barrio.
Quest’anno per lo spettacolo della Befana
nella galleria Cmc alle ore 10.30 si terrà lo spettacolo:
Andro presenta: è successa una cosa incredibile!
Gags, musica, palloncini, giocolerie, fuoco, trampoli,
fachirismi comici in uno spettacolo per bambini
e genitori al seguito. Una storia fantastica,
un mostro peloso e la ricerca della sua tana
per liberare un prigioniero, recuperare il maltolto
oppure chi lo sa, tutto può succedere!
Borse di studio. Da sinistra
Emanuele Bassetti
con Massimo Matteucci.
Musica classica e musica popolare si incontreranno in un
progetto nato per Cmc con la fusione di linguaggi musicali
differenti e lontani, arrangiati dal compositore Daniel
Pacitti. Violino, viola e violoncello si incontreranno
con il bandoneon, la chitarra, il charango, il pianoforte,
varie percussioni e diversi tipi di strumenti a fiato.
Un viaggio alla scoperta delle tradizioni folcloristiche
del Sud America, con suoni e stili di varie regioni
argentine. Le composizioni originali si intrecciano
ad omaggi a grandi compositori come Ramirez,
Torres, Gardel, Piazzolla ed interpreti tra cui Carlos
Gardel e gli Intillimani.
Stili e generi si fondono per un concerto di tecnica
e di cuore. Tra gli interpreti vi saranno l’eclettico
polistrumentista-cantante Hilario German Baggini,
Stefano Fariselli al sax, il cantante colombiano
Carlos Forero ed alcuni ballerini di tango.
Giovedì 23 dicembre, ore 21
Galleria Cmc, via Trieste 76, Ravenna
p.05 la Betoniera
Consegna borse di studio
23 gennaio 2011
In occasione del consueto incontro annuale di consegna
borse di studio si terrà l’intervento del Prof. Emanuele
Bassetti (sociologo ed esperto di comunicazione Università di Bologna) dal titolo “Giovani e contratti
di lavoro: informazioni essenziali per orientarsi nel
complesso mondo burocratico che attende i giovani
lavoratori”. L’intervento prenderà in esame in maniera
semplice e diretta l’attuale contesto lavorativo e
i contratti oggi più in voga, fornendo utili suggerimenti
indirizzati sia ai genitori che ai giovani studenti
e neolaureati che prospettano di entrare a breve
nel mondo del lavoro. L’appuntamento è per domenica
23 gennaio alle ore 10,30 nella sala corsi di Cmc.
01.3.d
01.4
01.4.a
01.4.b
01.4.c
in primo piano
di Ing. Mohamed
Habboubi
A cavallo di due culture
01.4.a-c L’ing. Mohamed
Habboubi insieme ai colleghi
di lavoro nel cantiere algerino.
01.4.d Esempi di mescolanza
di culture e lingue.
Avevo già percorso questa autostrada - tangenziale
nord di Algeri - sulla quale stiamo realizzando
due sovrappassi, in occasione del viaggio
di emigrazione in Italia che cambiò la mia vita
e quella della miei famigliari. Ritrovarmi dopo
più di 18 anni nello stesso posto mi porta
inevitabilmente a pensare al percorso che ho fatto
durante questi anni ed alla bizzarria della vita.
Sono nato in Marocco, dove trascorsi l’infanzia sino
all’età di 11 anni, quando il babbo finalmente espletò
tutte le formalità e ci portò assieme a lui in Italia.
I primi mesi non erano stati facili, le barriere linguistiche
e culturali erano forti, i pregiudizi tanti. In prima
media ero stato spesse volte oggetto di derisioni ed
incomprensioni, e tornavo a casa spesso col mal di testa
perché non riuscivo a capire nulla! L’apprendimento
forzato ed accelerato dell’italiano mi portò ad essere
più o meno autonomo in 4 mesi terribili, dopo
i quali riuscii a farmi capire, a conoscere i miei compagni
e soprattutto a trovare un mio posto qui in Italia.
Gli anni dell’università sono stati i più formativi, nei
quali svolsi anche delle attività di mediazione linguisticoculturale in un quadro dell’immigrazione italiana
profondamente mutato, senza che abbia mai perso
il carattere di emergenza durante tutto il ventennio
della mia residenza in Italia. La mia formazione
di una persona che ha vissuto sempre a cavallo fra due
culture mi ha aiutato ed arricchito personalmente,
col risultato di poter affermare che non appartengo
ad una, o all’altra cultura; in effetti io appartengo
indistintamente ed inseparabilmente a tutte e due.
Sono musulmano di fede ma con la “malattia del
01.4.d
p.06 la Betoniera
dubbio”, come direbbe l’ultimo vincitore del premio
Principe delle Asturie per la letteratura Amin Maalouf,
in Il Periplo di Baldassarre. Sono musulmano in quanto
è anche il mio background culturale, che si esprime
mediante infinite gestualità, modi di dire, feste,
legati fortemente all’Islam. E non posso farne a meno.
Tuttavia non prego regolarmente se non per le occasioni
speciali, quali la festa di fine Ramadan Aïd Al Fitr,
o la festa del Sacrificio Aïd Al-Adha. Ho avuto
occasione di bere degli alcolici ma soprattutto, penso
che non sia affatto scontata l’esistenza di un Dio
che ha creato il Tutto, Onnisciente ed Onnipresente.
In questo sta la vera fede: bisogna crederci!
Lavoro in Cmc da quasi due anni, di cui il primo
a Ravenna nel Dipartimento Costruzioni Estero.
Già la mia presenza all’epoca destava qualche curiosità
in quanto sono pochi gli italiani di origine straniera che
hanno lavorato in sede. Ebbi occasione diverse volte
di parlare con i colleghi del mondo arabo-musulmano,
nel contesto italiano quando si discute di immigrazione,
o in un senso più ampio quando si tratta di esperienze
lavorative all’estero. Si parlava soprattutto durante quei
90 minuti di pausa pranzo, cercando di deviare qualche
piatto con del maiale di troppo, mentre si rispondeva
e si replicava alle battute dei colleghi. Avevo sentito
la mancanza della mensa durante il mese di digiuno.
Il Ramadan è il mese islamico in cui ogni musulmano,
in età adulta ed in buona salute, si astiene dal bere e dal
mangiare dall’alba al tramonto. Ogni anno il Ramadan
inizia circa dieci giorni prima rispetto al calendario
gregoriano. Nel 2010 è durato dal 10 agosto
al 9 settembre in piena estate. L’ho osservato anch’io
assieme ai locali algerini in un contesto di lavoro difficile
ed in cui la produzione di cantiere ne ha risentito
inevitabilmente. Si lavorava maggiormente di notte,
con turni più frazionati, ma a tempi ridotti rispetto
al normale. Ed alla sera si iniziava tardi perché durante
il ramadan, sono importantissime le preghiere serali
(in arabo Salat Attarawih). La città di Algeri, invece,
viveva solo di notte durante questo periodo.
Ho avuto modo di essere invitato da un algerino
a rompere il digiuno a casa sua, in un sobborgo
popolare di Algeri chiamato Bouzerri’ah. La semplicità
dell’invito e del locale mi hanno sorpreso in senso
positivo, anche se non ho avuto modo di conoscere
le donne di casa, intraviste solamente come ombre
in controluce impresse su un velo che separava
una stanza laterale dal cortile. Avevo rotto il digiuno
mangiando due datteri, poi ho bevuto la chorba
che è una tipica zuppa algerina a base di pomodoro
e semolino; mangiato un po’ di insalata, qualche
brick (pasta sfoglia fritta ripiena di carne o pesce);
infine, della carne con verdura. Inutile farvi immaginare
la pesantezza del pasto, specie dopo una giornata
a stomaco vuoto. Ma a tavola si era solidali per aver
passato ed anche sofferto una giornata di digiuno.
Mi rendeva e ci rendeva più che mai uguali, accumunati
da uno stesso destino più che dalla stessa religione.
Il nostro cantiere in Algeria si evolve e progredisce
giorno dopo giorno. Non costruiamo solo fisicamente
dei meri ponti che serviranno ad alleggerire il pesante
traffico di automobili sulle disastrate strade algeroises,
ma in un senso più ampio noi costruiamo la nostra
presenza come azienda che sa comprendere, rispettare
e parlare alla gente del posto ed alle Istituzioni
algerine, attraverso le sue opere ed il suo know-how.
01.5
01.5.a
01.5.b
01.5.c
01.5.d
01.5.e
in primo piano
di Emmanuele Addami
Un arcobaleno chiamato Cmc
01.5.a Sandra Khumalo,
Ana Manhica Sonia Chisano
tra Sandra ed Ana Gomes.
01.5.b Jimmy Mmbengeni
(venda) e Sipho Nhleko (zulu).
01.5.c Erisha Naidoo (indu).
01.5.d Sharita Chetty
con Erisha Naidoo.
01.5.e Bongeka Noqakala
e Lindie Marriot
(Xhosa ed Afrikaans).
01.5.f Sharita Chetty
pronta per il Duwali.
01.5.g Foto di gruppo.
01.5.h Erisha Naidoo.
01.5.i Sharita Chetty vestita
per festeggiare il Duwali.
Rainbow Nation, Nazione Arcolbaleno, è un termine
coniato da Desmond Tutu, terzo premio Nobel
del Sud Africa, per battezzare l’era post-apartheid,
dando lustro al grande multi-culturalismo
del Paese, dovuto alle molte migrazioni (Indiani,
Europei, Africani, Malesi, Cinesi), ed archiviare,
anche culturalmente, la rigida separazione fra
bianco e nero. La maggioranza della popolazione
è nera (circa l’ 80%), ma con una popolazione così
eterogenea (e finalmente libera) la Costituzione
ha riconosciuto ben 11 lingue ufficiali di ceppo
africano ed europeo: Xhosa, Sotho, Southern
Sotho, Zulu, Inglese, Afrikaans, Ndebele, Sepedi,
Venda, Tswana, Tsonga. Questa differenza
di culture, lingue, origini, tradizioni si può ben
riconoscere anche nella Branch Sud Africana della
Cmc. Per capire cosa significhi lavorare e vivere
in un ambiente fortemente colorato abbiamo
chiesto ad alcuni colleghi di raccontare ai lettori
della Betoniera come passeranno le prossime feste.
Jimmy Mmbengeni, 26 anni, di origine Venda
La mia città natale è in Limpopo, nella zona rurale.
Provengo da una comunità molto piccola. Qui in Cmc
mi trovo a lavorare con persone di altre culture, non
solo sud africane e ogni giorno è un’esperienza diversa.
Le prossime feste Natalizie le festeggerò con la mia
famiglia, nel mio paese. Nella mia cultura queste
festività si basano, infatti, del tutto sullo stare
in famiglia. Un appuntamento tipico della mia cultura
è quello del 25 di Dicembre: il Musangwe. I ragazzi
giovani, tra i 18 e i 25 anni, vanno nel bosco per fare
incontri di lotta, come in un torneo. Il vincitore sarà poi
proclamato il più forte del villaggio. A fine giornata si
fa una gran festa, dove prepariamo i cibi più tradizionali,
come il Mashonzha, vermi molto grandi che si fanno
essiccare. Inoltre, si sacrifica una mucca per l’intero
villaggio e le donne anziane preparano la nostra birra
tradizionale, chiamata Mahafhe, fatta dal sorgo.
Sharita Chetty, 31 anni, di origine Indiana
Attualmente lavoro nell’ufficio contabilità. Mi sento
bene nell’ambiente della Cmc, anche se in un primo
momento trovavo strano lavorare con persone la cui
prima lingua non è l’inglese. Ma mi sono adattata molto
rapidamente e comunico molto bene con tutti, senza
distinzione di razza, colore o cultura. Anche se non
è proprio della tradizione della mia cultura (sono
di religione Indù), il Natale è ormai una festa per tutti,
senza differenze di religione. Di solito lo passo con
la famiglia e i parenti, pranzando insieme e godendoci
la giornata. Dopo ci prepariamo per una breve vacanza
estiva. Per noi, la grande festa, paragonabile al vostro
Natale, è il Diwali, che quest’anno è caduta in
novembre. Questa splendida festa significa celebrare
la luce, la vittoria del bene sul male e questo spirito
è rimasto lo stesso attraverso le generazioni: dare e
condividere, perdonare e recuperare il tempo con i cari.
Ci alziamo alle prime luci dell’alba per le preghiere
abituali, indossando vestiti nuovi di seta e oro.
La famiglia si riunisce e arriva il momento di visitare
amici e parenti. Dopo un spettacolo di fuochi d’artificio
ci troviamo tutti insieme a mangiare diversi piatti
dolci e salati. La grande comunità indiana tende
ad essere ancora abbastanza tradizionale soprattutto
in materia di costumi, di morale e di educazione.
Bongeka Noqakala, 28 anni, di origine Xhosa
Provengo da Cape Mount Frere nella regione del Eastern
Cape, dove ho iniziato a lavorare per Cmc nel cantiere
di Richard’s Bay. Trascorrerò il Natale a casa, con la mia
famiglia, che è molto ampia, ma non abbiamo cerimonie
tradizionali, soltanto cucineremo una cena normale, ma
tutti insieme, e poi andremmo in chiesa. Io appartengo
alla Chiesa Methodista, per tradizione portiamo
i dolci in chiesa e dei giocattoli da regalare ai bambini.
Sipho Nheleko, 29 anni, di origine Zulu
Vengo da una piccola città chiamata Bethal, in provincia
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di Mpumalanga, nel nord-est del Paese. Bethal è nota
per la produzione di patate giganti (la più grande
mai prodotta aveva le dimensioni di una testa umana).
Sono nato in una famiglia di religione cristiana, ma
la mia cultura è Zulu, ossia sono stato educato secondo
i principi morali e comunitari propri di questo gruppo
etnico. Lavoro per Cmc dal 2007 nei diversi progetti
(Richards Bay, Nelspruit, Ladysmith e ora in branch).
È stato molto interessante lavorare in tutte queste
città dove ho incontrato persone di culture diverse
e questo rende la vita per me molto interessante.
Se fossimo tutti dello stesso colore e con le stesse
tradizioni la vita sarebbe molto noiosa! Trascorrerò
il Natale in famiglia, con tutti i parenti, provenienti
dalle diverse regioni dove abitano. Saranno giorni
di grandi visite e in ogni casa dove andremo ci sarà
offerto del the con biscotti fatti in casa, secondo
la più pura tradizione africana. Per me, da sempre,
è un momento molto bello, che riempie il cuore,
perché mi fa riallacciare i rapporti con la mia gente,
lavorando ora a Johannesburg. La mattina del 25
sarà passata interamente in chiesa, per assistere
ad una lunga funzione; quindi ci ritroveremo tutti
insieme per compiere il sacrificio rituale di una capra
o una pecora, che cucineremo e mangeremo,
assieme a del pollo, della pasta simile ai vostri gnocchi,
chiamati umqushu, e tantissimi dolci, essendo
generalmente il momento più gioioso dell’anno.
Atar Dvir, 31 anni, di origine italiana
Mio marito lavora presso il cantiere della Cmc di
Gillooly’s (Johannesburg). Siamo arrivati un anno fa.
Noi siamo italiani, ma di religione ebraica. Della nostra
tradizione, celebriamo generalmente soltanto
le feste più importanti. Nella nostra religione non
esiste il Natale, ma oggigiorno, in un certo senso,
lo festeggiamo anche noi, soprattutto per i bambini .
Da poco è passato Hanukká, la "Festa delle Luci”,
che celebra la dedicazione del Tempio di Gerusalemme.
È una festività parallela al Natale cristiano, con
scambio di regali. Per ogni giorno che la celebrazione
dura (otto in tutto) si accende una candela nel tipico
candelabro ebraico, e poi si cena tutti insieme.
Marina Engelbrecht, 29 anni, di origine Afrikaans
Sono originaria del Limpopo, nel Nord del Paese,
e sono nata in un villaggio a circa 500 km da
Johannesburg. Anche questo Natale, come vuole
la tradizione, tornerò a casa, nella nostra grande fattoria
(i miei coltivano estensivamente ortaggi). Come ogni
anno, la riunione di famiglia, che durerà dalla vigilia
a Capodanno, ci fará ospitare circa 40 parenti.
Il giorno di Natale, alle 9, andremo tutti in chiesa (siamo
protestanti della Chiesa Olandese Riformata) e poi
ci ritroveremo al pranzo: un immenso tacchino ripieno
con patate al forno sarà il piatto forte! Passeremo
dei giorni bellissimi: i più piccoli riceveranno giocattoli
di legno, fatti dai nonni; i maschietti andranno con
gli adulti a caccia e a pesca; le bambine invece staranno
a casa a sfornare biscotti. Tutto secondo tradizione.
Lindie Marriot, 38 anni, di origine irlandese-afrikaan
Io sono mezza irlandese e mezza afrikaan d’origine.
Posso dire che per i sud africani di origine inglese,
il Natale è davvero un evento: settimane di preparativi,
decorazioni per tutta la casa, addirittura un vero abete,
mille candele e luci - in giardino e per casa -, dolci...
Insomma, avviene proprio come nei film… Io quel
giorno andrò a pranzo da mia suocera, inglese d.o.c.
Pertanto mangeremo il consueto tacchino ripieno,
servito con patate, anche se fuori ci saranno più
di 30 gradi... Per fortuna, è usanza “very british”
servire anche un cocktail di gamberi, troppo presto
dimenticato quando si arriva al dessert, il classico
yorkshire budding. Devo dire che in questo mi sento
poco inglese e molto più afrikaans, nel senso
che per me il Natale è decisamente qualche cosa
di più moderato, meno decorativo, più spirituale,
anche se non sono una patita di religione”.
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01.5.g
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01.6
01.6.a
01.6.b
01.6.c
in primo piano
di E. A.
Dall’Angola: i colleghi filippini e le loro feste
01.6.a I colleghi nel cantiere
di Soyo: angolani, filippini,
italiani, peruviani.
L’Angola ha un nutrito numero di colleghi filippini
che sono stati fra i primi ad arrivare nel Paese,
assieme agli italiani e ai mozambicani. Abbiamo
chiesto loro come passeranno le prossime feste.
Charlie Samin
01.6.b Charlie Samin
sulla spiaggia di Soyo.
Joven Villaroman
01.6.c Joven e Sheila
Sono di Nueva Ecija, nelle Filippine. Sono laureato
in contabilità e lavoro nell’ufficio contabilità a Luanda,
sotto la supervisione del Sig. Claudio Guerra. Ho iniziato
a lavorare in Cmc Africa Austral nel luglio 2005, prima
in Mozambico e poi in Angola dal dicembre 2008.
Mia moglie, anche lei filippina, lavora anche lei in Angola
come responsabile della guest house di Luanda. Lavorare
con Cmc è sempre un’esperienza di apprendimento,
in cui occorrono flessibilità e capacità di adattamento.
Villaroman.
alla Vigilia di Natale, per la cena di “Noche Buena”,
con scambio di doni. Quindi i ragazzi vanno
a visitare il loro padrino per riceverne la benedizione.
Nelle prossime feste torneremo a casa per stare con la
nostra famiglia. Le Filippine sono conosciute per essere
un paese cristiano molto religioso, con gente molto
praticante. Per questo Natale è sempre un’occasione
molto speciale per noi. È un periodo dedicato
alla famiglia, a trascorrere il tempo insieme e rafforzare
i nostri legami. La tradizione vuole che ci si riunisca
01.7
01.7.a
Sono originario di un paese chiamato Caalibangbangan,
vicino alla città di Cabanatuan, nella provincia
di Nueva Ecija, nelle Filippine. Ho 37 anni ed ho
cominciato a lavorare per Cmc dal 2000 fino al 2003
in un progetto nelle Filippine. Poi nel settembre
2008 sono tornato a lavorare per Cmc, questa volta
in Angola. Non è la prima volta che lavoro fuori
dal mio paese. L’Angola è un paese bello, con tante
risorse naturali, ma il costo della vita è molto alto.
La comunità filippina qua è abbastanza numerosa,
quindi uno non si sente solo. Anche in mensa non trovo
tanta differenza con il nostro cibo, magari è differente
il modo di preparazione e qualche ingrediente.
Il prossimo Natale andrò nelle Filippine, per stare vicino
alla mia famiglia. Il Natale è una festa molto sentita,
soprattutto dal punto di vista religioso. Già all’inizio di
settembre si sentono in giro i canti di Natale - nei grandi
01.7.b
01.7.c
magazzini, nelle strade e anche negli uffici. Le decorazioni
di Natale abbelliscono ogni angolo del paese.
Per nove giorni, a partire dal 16 dicembre, ci rechiamo
in chiesa ad assistere alla “Misa de Gallo”, alle
quattro del mattino. Sono i frati spagnoli che hanno
introdotto questa tradizione, per permettere ai contadini
di assistere alla messa prima di andare a lavorare nei
campi. Dopo la messa, bisogna mangiare i “bibingka”
e i “puto bumbong”, dei dolci fatti di riso e venduti sul
sagrato della chiesa. Durante la serata del 24 dicembre,
una coppia, vestiti da Giuseppe e Maria, bussa alle porte
delle case e chiede agli occupanti di lasciarli entrare.
Come dice la Bibbia la coppia non trova alloggio. Questa
scena sacra si chiama “panunuluyan” e termina quando
la coppia si reca in chiesa prima che inizi la messa, la
“misa de Aguinaldo”. Assistere a questa messa è must!
Dopo la “Misa de Aguinaldo”, è previsto un pasto che si
chiama la Noche Buena, composto da prosciutto, pollo
arrosto, formaggio, cioccolata calda e frutta - mele, uva,
arance. Il Natale non è mai completo senza i tradizionali
canti di Natale. La gente si reca in varie case per cantare
davanti alle famiglie. In cambio si offrono ai cantori del
“salabat”, una bibita calda fatta di zenzero e dei “kakani”,
dei dolci al riso. Maligayang Pasko! (Buon Natale!).
01.7.d
01.7.e
in primo piano
di E. A.
La parola alle donne della Cmc Africa
Austral: cosa faranno a Natale?
01.7.a Lara Cappelli
con i suoi figli.
01.7.b Ana Gomes,
mozambicana a Johannesburg.
01.7.c Elisa Santhim
dal Mozambico.
01.7.d Lara Cappelli, italiana
in Mozambico.
01.7.e Luisa Carvalho
La Cmc opera ininterrottamente in Mozambico
dal 1980, con circa 4.000 dipendenti, non soltanto
locali ed italiani, ma provenienti da tutto il mondo.
Ma come viene vissuto il Natale in questo
paese, quale sono le tradizioni più significative,
specialmente tra i mozambicani? Ne abbiamo
parlato con Elisa Santhin, in Cmc Africa Austral
Ltd da piu di 25 anni; Luisa Carvalho, che lavora
per Cmc dal 1991; Ana Gomes, mozambicana
emigrata in Sudafrica da bambina, in Cmc Sud
Africa da due anni (e che non ha perso mai
le sue radici); e infine con Lara Cappelli, italiana
che lavora in Mozambico da più da 8 anni.
è a base di pesce: la specialità è il baccalà con patate
e verdure. La tradizione portoghese vuole anche
che si preparino dei vassoi carichi di dolci e di varie
prelibatezze, da lasciare sul tavolo per tutta la notte
perché si dice che lo spirito dei defunti giri per casa
durante la notte di Natale. Dopo cena si va in Chiesa
alla Messa del Gallo, così chiamata perchè la tradizione
qui dice che quando nacque Gesù il gallo cantò.
Tornate dalla funzione le persone si abbuffano
di dolci, specialmente il Bolo Rei, dolce tradizionale
a forma di corona ripieno di canditi”.
Luisa Carvalho
dal Mozambico.
Elisa Santhin
Elisa Santhin è Assistente Amministrativa addetta
all’Ufficio Personale Espatriato. Ha cominciato a lavorare
per Cmc nel 1985, un quarto di secolo ormai, e
ha lavorato in quasi tutti i settori: Segretaria generale,
Dogana, Amministrazione, Segretaria Direzione
Generale, Affari Generale... “Sono cresciuta in questa
casa e mi sento anche un membro della famiglia
Cmc e tra i miei amici e conoscenti di solito dico che
Cmc è una organizzazione delle Nazione Unite, visto che
abbiamo personale espatriato da diversi paesi Africani,
Europei, Asiatici, Latino Americani... Questo Natale lo
passerò come tutti gli anni, in famiglia. Il nostro Natale
in Mozambico è molto tradizionale e molto influenzato
delle tradizioni portoghesi, essendo io in parte di origine
portoghese. Il giorno 24 ci riuniremo per cena, attorno
all’albero, per la cena e lo scambio dei doni fra amici
intimi e parenti a mezzanotte. Di solito la cena del 24
p.08 la Betoniera
Ho cominciato a lavorare con Cmc nel 1994. Adesso
sono segretaria di direzione. Per me Cmc è come una
scuola, dove ho potuto maturare un sacco di esperienze
di lavoro. Per Natale, come tutti gli anni, sarò in famiglia,
ma quest’ anno è speciale perché si aggiungerà
la mia nipotina di 9 mesi. La vigilia di Natale ceneremo
insieme, con il bacalhau, cucinato di solito da mia madre
perché a me tocca preparare dolci, mousse o chiffon
di cioccolato. Dopo cena ci scambiamo i regali
a mezzanotte, e poi continuiamo con i dolci, vengono
altri familiari e continuiamo a festeggiare fino
alle ore piccole. Il 25 andremo in chiesa, poi a pranzo
dai parenti per il tradizionale tacchino farcito.
Ana Gomes
Sono nata in Mozambico, ma mi sono trasferita con
la mia famiglia in Sudafrica quando avevo 11 anni.
Per tradizione e cultura mi sento molto Mozambicana.
Attualmente lavoro per Cmc da due anni. Ho cominciato
nel reparto di IT come helpdesker e adesso mi occupo
del sistema di archiviazione Docwize. La mia famiglia
è giunta in Sudafrica nel ‘88, in pieno periodo
d’apartheid, quindi non è stato facile per la mia famiglia,
essendo noi emigrati dal Mozambico. Mio padre
lavorava giorno e notte per riuscire a farci frequentare
la scuola portoghese, privata, dove abbiamo imparato
l’inglese senza accento nero. Durante le ferie di Natale
tornerò in Mozambico con mio marito e i miei tre figli.
Passeremo la sera del 24 in casa di mia mamma.
Ceneremo a base di baccalà e a mezzanotte i bambini
più grandi distribuiranno i regali. Dopo usciremo
per andare a trovare gli amici più cari e per celebrare
fino alle prime ore del mattino. Il giorno di Natale
è un giorno di relax perchè la notte è stata lunga.
Il Mozambico è un paese molto povero e anche
la tradizione del Natale è cambiata negli anni. Per
quanto ricordo le cose hanno cominciato a cambiare
a partire dall’inizio degli anni novanta, perché anche la
popolazione nera ha cominciato ad adottare le tradizioni
portoghesi (alberi di Natale, cena a base di pesce ecc.).
Lara Cappelli
Sono arrivata in Mozambico nel 2002 e lavoro
nell’Ufficio Dogane. Abito qua, al campo della Cmc
a Matola. il Mozambico è la mia seconda casa:
i mozambicani sono latini, socievoli, aperti, molto
simili a noi. Il nostro Natale lo festeggeremo
qua al caldo e sarà un Natale italo-mozambicano!
La cena del 24 sarà a base di pesce, poi alle
22 ci sarà la messa con presepe e canti di Natale.
01.8
01.8.a
01.8.b
in primo piano
di Valeria Garavini
Uniti nella diversità
01.8.a Il Natale cattolico
festeggiato in India.
01.8.b Jose Jun Cunanan.
01.8.c Ms. Luisa e lo staff.
01.8.d Lo staff di Cmc.
01.8.e Il dipartimento
tecnico di Cmc.
Indiani, filippini, tailandesi, pachistani, cinesi,
laotiani, italiani. Siamo nel nostro cantiere
di Vientiane in Laos dove l’interculturalità
di Cmc si “tocca” con mano.
Abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze
di alcuni colleghi per raccontare, tramite
le loro esperienze personali, cosa significhi
lavorare a stretto contatto con persone
di altri Paesi con culture e credo religiosi
diversi, se queste diversità creano problemi
o possono essere un valore aggiunto.
01.8.f Irfan Mahmood.
01.8.g Worasit Sangkul.
Infine eravamo curiosi di sapere come e se
festeggeranno le prossime festività natalizie
e quali sono invece le festività che riconoscono.
Worasit Sangkul viene dalla Tailandia, ha 37 anni e
lavora con Cmc da pochi mesi. È assistente alle Risorse
Umane. “È la prima volta che lavoro con una impresa
italiana. La principale difficoltà nel lavorare con persone
di cultura e religione diverse da quelle orientali,
specialmente tailandesi, è trovare il modo di adattarsi
ai diversi metodi di lavoro e di capire le caratteristiche
individuali. Con la buona volontà si riesce a capirsi
e a trovare un punto di incontro. Sono di fede buddista
e vengo dalla periferia di Bangkok, la capitale
della Tailandia che ha molte chiese, scuole e università
cristiane dove si festeggia il Natale. Personalmente
non ho mai seguito molto i festeggiamenti del
Natale anche se da noi sono abbastanza conosciuti.
Mi piace molto però assistere alle celebrazioni cristiane,
in particolare ai canti e alle preghiere nelle chiese.
So anche che poi ci si ritrova per la tradizionale cena
di Natale con tutta la famiglia. Mi sembra in fondo
siano le stesse tradizioni che ritrovo nel Songkhan
Festival (la tradizionale festa dell’acqua) quando tutti
i membri della famiglia, anche quelli che magari sono
lontani, tornano a casa e ci si ritrova tutti insieme
e ci si bagna o ci si spruzza acqua sulla testa. È un modo
per farsi gli auguri di buona fortuna e lunga vita”.
Anand Datar è indiano e ci tiene subito a precisare:
“Sono orgoglioso di essere indiano e di lavorare
con Cmc. Sono con voi da maggio e lavorare con
Cmc è per me un piacere. La lingua è stata un po’
un problema ma la gente qui è molto gentile e mi aiuta
molto. La mia religione è l’Hindu e quindi mi sento
molto vicino ai laotiani. In India il giorno di Natale
la gente va in chiesa, si sta tutti insieme con parenti
ed amici a bere e a mangiare. A Goa, una piccola
regione indiana, dove c’è anche il Casinò più grande
di tutta l’India, durante le feste di Natale gli alberghi
e i club sono pieni di persone. Ci sono molte feste
dove si balla per tutta la notte, su navi da crociera
o sulla spiaggia. Immaginate di ballare sulla spiaggia
con il partner più carino ed affascinante che ci sia e
un bicchiere di vino in mano. Romantico, non è vero?”.
Il giovanissimo contabile lavori Irfan Mahmood,
22 anni, pachistano, lavora per il progetto in Laos dal
giugno 2009. “È la mia prima esperienza di lavoro
all’estero per un progetto idroelettrico. Durante il mio
periodo di lavoro con Cmc ho avuto modo di usare
le mie capacità e le mie conoscenze tecniche in
diversi settori. Trovo che le proprie capacità possano
migliorare nel lavoro quotidiano condividendo le proprie
conoscenze con i colleghi. Sono un musulmano
moderato ma obbedisco diligentemente alla mia
p.09 la Betoniera
religione e ai principi guida del nostro libro sacro,
“Quran”, il Corano, che ho appreso dai miei insegnanti
e dalla mia famiglia. Credo nel rispetto delle altre
religioni, è quello che mi è stato insegnato. Lavoriamo
in Laos dove più del 99% delle persone è di fede
buddista e ho trovato pochissimi musulmani nella
“Jamia Masjid” la Moschea di Vientiane. Non ho avuto
particolari problemi nell’ambiente di lavoro di Cmc,
tuttavia ho incontrato alcune difficoltà nel praticare
la mia religione. Nell’area di cantiere non c’è una
“Masjid” e quindi non possiamo pregare in gruppo
e abbiamo difficoltà a celebrare le nostre ricorrenze
religiose. Qualche problema anche con il “Halal foods”,
il cibo permesso dalla nostra religione. Il Natale non
è una festa musulmana, quindi i Paesi musulmani non
la celebrano. La notte di Natale si festeggia la nascita
di Gesù. La maggior parte dei musulmani trascorre
quella notte pregando e intonando “Zikrs”, canti
religiosi, in modo tale che Allah perdoni i loro
peccati. In questi giorni di eccesso di divertimento e
di consumismo, è facile venire presi dalla frenesia della
cosiddetta “holiday season”, raramente ci fermiamo
a considerarne il significato. Ho detto cosiddetta,
perché il vero significato della parola “holiday”
deriva da “holy”, sacro, e “day”, giorno. Tuttavia,
queste giornate rischiano di essere tutto fuorché sacre”.
“Essere un filippino a cui è stata data l’opportunità
di lavorare con Cmc, una società italiana, è in qualche
modo illuminante” - comincia così Jose Cunanan Jr.,
che viene dalle Filippine. “Durante il primo lavoro
di Cmc nelle Filippine, nel 1996, furono assunti molti
filippini che lavorarono con gli italiani e con persone
di altre nazionalità. Da allora gli italiani e le persone
di altre nazionalità apprezzano la cultura della nostra
gente. In cambio, i filippini sono orgogliosi e grati
di lavorare con Cmc. Qui, solo per il progetto del Theun
Hinboun, lavorano 40 filippini che occupano anche
posizioni rilevanti in diversi settori. È la prova del buon
rapporto che si è instaurato tra gli italiani e i filippini.
Ho imparato che assumere persone di nazionalità
diverse in ogni cantiere è la filosofia di Cmc. Lavorare
all’interno di un gruppo di persone che vengono da
Paesi diversi può creare dei problemi di comunicazione
per via della lingua; tuttavia, ci sono molti più benefici
a lungo termine dal momento che tutti hanno
la possibilità di imparare una lingua diversa dalla propria.
La maggior parte degli impiegati di Cmc che lavorano
all’estero sono multilingue e possono facilmente
adattarsi a diverse culture. Imparare nuove idee
da colleghi di origini diverse migliora notevolmente
le nostre conoscenze e capacità che possiamo usare
nelle nostre attività quotidiane. Nelle Filippine,
quando arriva dicembre, la gente tira fuori
le decorazioni delle feste e gruppi di bambini e
di adulti girano per le strade cantando le canzoni
di Natale con la chitarra ed altri strumenti musicali.
La tradizionale messa di Natale è la Simbang Gabi
(Misa de Gallo). Dopo la messa, le delizie delle feste:
il Puto Bumbong (un dolcetto di riso colorato di viola),
il Sotanghon (vermicelli con uova sode), il Bibingka
(latte di cocco con burro) e molto altro ancora”.
C’è poi chi come Liu Chun Hua (Luisa, per ovvi motivi!),
ed è cinese, ci dice che: “La sera della vigilia in famiglia
ceniamo a base di tagliatelle, tortellini e salmone,
e a Capodanno sulla nostra tavola non mancano
zampone e lenticchie.” Liu Chun Hua lavora con noi a parte una breve pausa - dal 1997!
01.8.c
01.8.d
01.8.e
01.8.f
01.8.g
02.d
02
02.a
02.b
02.c
elezioni consiglio
Nomina del Consiglio di Amministrazione
per il triennio 2011-2014
02.a-d Alcuni momenti
durante le precedenti elezioni
del Consiglio di Cmc.
Entro il 15 gennaio 2011 i soci cooperatori
che intendono autocandidarsi dovranno
comunicare il proprio nominativo al Presidente
del Comitato Elettorale.
In occasione dell’Assemblea Generale per l’approvazione
del Bilancio 2010 che si terrà a fine maggio 2011,
si procederà, a termini di Statuto, all’elezione del
Consiglio di Amministrazione per il triennio 2011-2014.
cooperatori La definizione della lista dei candidati dei
soci cooperatori, secondo i criteri e le procedure stabilite
dal regolamento sociale, spetta al Comitato Elettorale
nominato dall’Assemblea generale dei soci il 29 maggio
2010. La lista sarà composta da 22 candidati: il doppio
del numero dei Consiglieri cooperatori da eleggere.
Composizione del Consiglio Il Consiglio è composto
da 13 membri. 13 sono, dunque, i Consiglieri
da eleggere, di cui 11 fra i soci cooperatori e 2 fra
i soci finanziatori (sovventori).
Presentazione di autocandidatura Ai sensi dell’art. 22
del regolamento sociale, per la formazione della lista
il Comitato Elettorale terrà conto, anche dei soci
cooperatori autocandidati. Entro il 15 gennaio 2011
i soci cooperatori che intendono presentarsi candidati
dovranno comunicare il proprio nominativo al Presidente
del Comitato Elettorale, mediante apposita scheda
messa a disposizione dallo stesso Comitato Elettorale
e disponibile presso l’Ufficio di Segreteria Sociale.
Sulla scheda, da riconsegnare alla Segreteria
Sociale, saranno segnati il giorno e l’ora di arrivo.
Non saranno accettate schede non correttamente
o solo parzialmente compilate.
Elettorato Attivo Hanno diritto di voto tutti i soci
cooperatori e finanziatori iscritti da almeno 3 mesi
nei rispettivi libri sociali.
La candidatura dovrà essere sostenuta da almeno
20 Soci Cooperatori che dovranno apporre la propria
firma sulla scheda.
Elettorato Passivo Possono essere eletti Consiglieri
tutti i Soci Cooperatori iscritti da almeno 3 anni
nel libro soci alla data del 1 gennaio 2011.
Ciascun Socio Cooperatore non potrà sostenere
più di 2 candidature. Se un Socio Cooperatore
sosterrà più di 2 candidature, saranno considerate
nulle tutte le firme che lo stesso apporrà sulle schede
successive a quelle dei primi 2 candidati sostenuti.
Al riguardo, faranno testo la data e l’ora di arrivo delle
schede in Segreteria Sociale. Il Presidente del Comitato
Elettorale informerà comunque i Candidati interessati,
invitandoli, se necessario, a sostituire il sostenitore
venuto a mancare. L’intero processo dovrà,
in ogni caso, concludersi entro il 15 gennaio 2011.
A tale proposito, il Comitato Elettorale ricorda brevemente
le principali norme dello Statuto e del “Regolamento
Sociale” che disciplinano la nomina del Consiglio
in particolare per quanto riguarda la presentazione
di autocandidatura da parte dei soci cooperatori.
Cause di incompatibilità con la carica di Consigliere
Non possono essere eletti Consiglieri, e se eletti
decadono da tale ufficio, tutti i Soci Cooperatori
che, pur avendone i requisiti, ricoprono:
· funzioni di Direzione entro la società
(A.D. e Direttori di Divisione/Direzione di Staff)
· cariche di Presidente, Amministratore Unico
o Delegato in Società controllate o collegate
Formazione della lista dei candidati dei soci
p.10 la Betoniera
Presentazione della lista e invio della nota integrativa
Il 1 marzo 2011 il Comitato Elettorale presenterà
la lista, dandone pubblicità attraverso “La Betoniera”,
“il Ponte”, locandine e manifesti nei cantieri e posti
di lavoro. La lista sarà integrata da una nota sintetica,
riportante i criteri adottati per la formazione
della lista e, in particolare, le motivazioni che hanno
determinato l’eventuale mancata accettazione
di una o più autocandidature, che sarà inviata
al Presidente del Consiglio di Amministrazione
e al Presidente del Collegio Sindacale.
Ricorso Entro il 20 marzo 2011, il socio autocandidato
escluso potrà presentare ricorso contro l’esclusione,
per iscritto, con lettera raccomandata, inviata
al Presidente del Consiglio di Amministrazione
e al Presidente del Collegio Sindacale.
Entro il 31 marzo, il Consiglio di Amministrazione
e il Collegio sindacale, in seduta plenaria, decideranno,
in via definitiva, in merito ai ricorsi presentati,
comunicando immediatamente le decisioni assunte al
Presidente del Comitato Elettorale e ai diretti interessati.
Aggiornamento della lista Qualora fossero accolti
dei ricorsi, il Comitato Elettorale aggiungerà alla lista
i nominativi dei candidati il cui ricorso è stato
accolto, dandone pubblicità secondo le medesime
modalità di presentazione della lista. La candidatura
del socio escluso il cui ricorso è stato accolto
si aggiungerà, in deroga a quanto prima riportato,
alla lista presentata dal Comitato Elettorale.
Procedure elettive Nell’assemblea, i soci cooperatori
voteranno esclusivamente per i candidati iscritti
nella lista dei soci cooperatori, i soci finanziatori
voteranno esclusivamente per i candidati iscritti
nella lista dei soci finanziatori. Le votazioni avverranno
in conformità alle disposizioni del Titolo IV, del
Regolamento sociale disciplinante i lavori assembleari,
approvato dall’assemblea dei soci il 27 febbraio 2010.
03.1
03.1.a
lavori in corso
di Luca Barbara
03.2
03.2.a
lavori in corso
di Giuseppe Bianco
L’ultimo
Cmc nel mercato del “Leasing
breakthrough in costruendo” a Cesenatico
03.1.a Il breakthrough.
03.1.b-c Foto di gruppo in Laos.
Il 21 novembre 2011 il cantiere Cmc del Theun
Hinboun Expansion Project in Laos ha registrato
il breakthrough della Tbm dopo i 5.320 m
di scavo del nuovo Headrace Tunnel.
Il breakthrough è l’ultimo traguardo, in ordine
di tempo, raggiunto dal cantiere del Theun Hinboun
ed è stato conseguito con quasi un mese di anticipo
rispetto alle previsioni ed agli impegni di contratto.
Le attività di scavo sono cominciate ad inizio 2010
a seguito del completamento del tunnel di lancio
della Tbm ed il successivo spostamento al fronte
della macchina Single Shield fornita dalla Robbins.
Il tunnel è stato interamente rivestito per mezzo di
conci prefabbricati alla cui produzione si era già dato
inizio nell’ottobre del 2009, lo schema adottato per
il rivestimento prevede l’assemblaggio di elementi di
forma trapezoidale con l’inserimento di chiave in volta.
I conci sono stati resi solidali lungo la circonferenza
mediante bullonature atte a garantire un perfetto
allineamento degli stessi, gli anelli successivi
sono stati collegati tramite perni longitudinali così
da evitare il rischio di disassamenti lungo la condotta.
Tali tecniche costruttive sono state sviluppate a seguito
della ventennale esperienza di Cmc nello scavo
meccanizzato e tradotte negli elaborati progettuali
dello Studio Lombardi Sa, che ha realizzato il progetto
di questa parte d’opera.
In data 24/11/2010 il Comune di Cesenatico
ha aggiudicato l’appalto per la “Realizzazione
del nuovo polo scolastico in località Villamarina”
mediante locazione finanziaria di opere pubbliche
in favore dell’Ati Cmc di Ravenna - Iter di LugoMonte dei Paschi di Siena, oltre al gruppo di
progettazione formato da Mta Associati d Milano,
Mczero di Cremona e Laila Filippi di Rimini.
Cmc è Capogruppo Mandataria dell’Ati con la quota
del 51%. La gara ha avuto una forte partecipazione
locale, oltre a quella dei più importanti gruppi bancari
del settore. Si tratta del primo lavoro affidato a Cmc da
realizzarsi mediante Locazione Finanziaria di opere
pubbliche. La realizzazione del nuovo polo scolastico
verrà finanziato dalla Monte dei Paschi di Siena tramite
un leasing che verrà stipulato dal Comune di Cesenatico
e corrisposto dallo stesso, una volta collaudata l’opera,
attraverso il pagamento di un canone di locazione
finanziaria, della durata di 20 anni, al soggetto
finanziatore a fronte del godimento dell’opera realizzata.
L’appalto ha per oggetto la progettazione definitiva
ed esecutiva, la Direzione Lavori e la costruzione del
complesso edilizio per un importo totale offerto di circa
9 milioni di euro. I lavori di costruzione del Complesso
avranno la durata di 434 giorni naturali e consecutivi.
Il nuovo polo verrà costruito su un’area comunale
a Villamarina-Monte, situata fra la vecchia e la nuova
statale Adriatica. Il complesso scolastico, realizzato
03.1.b
La cerimonia di breakthrough ha avuto luogo alla
presenza di varie autorità laotiane tra le quali il Ministro
dell’ Energia ed Attività Estrattive, Sua Eccellenza
Soulivong Daravong che, invitato al successivo rinfresco
presso la sala mensa del cantiere, non ha risparmiato
elogi nei confronti dell’azienda per i risultati
fin qui ottenuti. Importante è stata anche la risonanza
data all’evento sia dalla televisione locale che
dalle principali testate giornalistiche Laotiane, si ricorda
che Cmc è la prima azienda ad introdurre lo scavo
meccanizzato nella Repubblica Popolare del Laos
attraverso l’impiego di una Tunnel Boring Machine.
L’inserimento di personale totalmente impreparato
a questo genere di lavori è stata infatti una delle prime
sfide cui si è fatto fronte sin dall’avvio dei lavori,
tali maestranze inesperte sono state però inserite
al fianco di personale Italiano, Cinese e Filippino
che già da molti anni è parte integrante del nostro
staff specializzato in tale tipologia di lavori.
Durante l’esecuzione degli scavi non sono tuttavia
venuti a mancare inconvenienti e difficoltà, sia
di carattere geologico che logistico, data la zona remota
del Laos in cui i lavori hanno luogo. La collaudata
esperienza dello staff preposto alla conduzione della
macchina ed alla soluzione dei più disparati problemi
tecnici ha consentito, in più di una occasione, di
superare gli imprevisti e portare a termine la costruzione
del tunnel nel pieno rispetto degli impegni contrattuali.
Nei prossimi mesi il personale verrà impegnato nei
lavori di finitura del tunnel in vista dei test previsti
per la fine del 2011 oltre che nello smontaggio
della macchina e delle relative attrezzature, attraverso
il pozzo di 41 metri di profondità all’interno
del quale è avvenuto il breakthrough.
I lavori di Cmc nell’ambito del Theun Hinboun
Expansion Project tuttavia non si esauriscono
nella costruzione dell’Headrace Tunnel. Procedono
a passo spedito sia la costruzione della diga
sul fiume Nam Gnouang che la costruzione
delle centrali ed annesse condotte forzate.
La consegna dei lavori è prevista tra la fine del 2011
ed i primi mesi del 2012.
p.11 la Betoniera
03.1.c
su un’area fondiaria di 18.816,00 mq, è stato
dimensionato per poter ospitare otto sezioni di scuola
materna, di cui una sezione “primavera”, e sedici classi
di scuola elementare, per un totale, quindi, nello
scenario massimo futuro, di 217 bambini di scuola
materna/”primavera” e 400 alunni di scuola
elementare, oltre al personale docente e non docente.
Il nuovo plesso scolastico prevede al suo interno
una mensa scolastica, una biblioteca e, inoltre,
spazi polivalenti in grado di accogliere in orari
extra-scolastici attività diverse rivolte ai cittadini
del quartiere, per i quali è stato previsto un ingresso
indipendente. Per soddisfare le richieste del
Committente, nelle quali era espressamente richiesto
il contenimento dei consumi energetici,
l’Ati ha progettato l’involucro edilizio al fine di ridurre
al minimo tali consumi consentendo di ottenere
un fabbisogno termico, per il solo involucro, inferiore
ai 30 Kwh per mq all’anno, corrispondente ad
una potenziale certificazione in Classe A. Per poter
comprendere al meglio l’interazione del contesto
con l’involucro edilizio, al fine di ridurre drasticamente
i consumi energetici, è stato studiato con il massimo
dettaglio il percorso solare, simulandone il movimento
durante tutto l’arco temporale di un anno solare. Inoltre
l’edificio, forte di un parco fotovoltaico di 120 Kwp,
raggiungerà l’autosufficienza e produrrà un piccolo Delta
positivo: diverrà dunque uno dei primi edifici “centrale”
d’Italia in linea con le future direttive per il 2030.
04
04.a
04.c
04.b
04.d
brevi dai cantieri
Brevi dai cantieri
04.a-b Demolizione a Porto
Lesotho Project, dopo la firma, la partenza
Empedocle.
04.c-d Alluvione nel cantiere
Dal Molin a Vicenza.
04.e Ingula, all’interno
del pozzo.
04.f-g Bambini nel
campo di Ingula.
04.h Operaio al lavoro
nel cantiere di Ingula.
04.i Opera di presa a monte
del cantiere di Ingula.
04.l-n Festa di S.Barbara
nel cantiere di Empedocle.
Lo scorso 20 ottobre, a meno di un mese dalla firma,
si è tenuto a Maseru, la capitale del Lesotho, la riunione
di coordinamento per il Progetto Metolong Water
Treatment Works, in cui la Cmc Africa Austral
è impegnata per la progettazione e la realizzazione
di un lavoro destinato ad avere grande impatto
nel piccolo Stato. Si tratta di un progetto importante,
non solo per il valore del contratto, ma soprattutto
per l’intero sviluppo socio ambientale dell’area,
situata a circa 35 km a nord est di Maseru, conosciuta
come Metolong. Il sistema di acqua potabile che
si intende costruire migliorerà le generali condizioni
di vita per almeno due generazioni. L’attuale portata
del progetto infatti coprirà interamente il fabbisogno
dell’area fino al 2020, ma prevede già la possibilità
di costruire altri tre serbatoi collegati, che soddisferanno
l’aumento di richiesta per la popolazione stimata
al 2035. Lo sviluppo della regione, ai confini
settentrionali con il Sud Africa ed inserito del bacino
idroelettrico più importante del Paese, è infatti
elemento chiave per l’intero sviluppo del Lesotho,
come mostra di fatto il coinvolgimento di un cliente
prestigioso come la Millenium Challenge Lesotho,
che attinge i fondi dalla Banca Mondiale, dal Governo
degli Stati Uniti (partner strategico per il piccolo stato,
assieme alla Cina), e al Governo del Lesotho stesso.
Con l’impegno di impiegare e formare quanto più
personale locale possibile, l’attività della Cmc ha
già preso il via in queste terre aride e, con lo stesso
spirito, consegnerà ai lesothiani l’acqua potabile
entro il 9 agosto 2013.
Porto Empedocle, demolito un cavalcavia lungo
la SS 640 nei pressi di Canicattì
La Società Empedocle, cui Cmc partecipa in qualità
di capofila, ha eseguito i lavori di demolizione
di un cavalcavia nei pressi di Canicattì, nell’ambito
dei lavori di realizzazione del primo maxilotto
della strada statale 640 di Porto Empedocle. La strada
è naturalmente stata interrotta nel tratto interessato
dai lavori di demolizione. Il disagio procurato
all’utenza e soprattutto agli abitanti di Canicattì è stato
notevole in quanto il traffico pesante è stato deviato
04.e
04.f
04.g
04.h
all’interno della città. Il sindaco aveva anche predisposto
un piano speciale per regolamentare il traffico.
In ogni caso l’ottima organizzazione dei tecnici
della Società Empedocle ha permesso di eseguire
i lavori di demolizione in tempi record: la strada
è stata aperta nuovamente al traffico con un anticipo
di 36 ore rispetto all’orario fissato nell’ordinanza.
Festeggiata S. Barbara nel cantiere di Empedocle
Anche quest’anno una delle feste più sentite
e festeggiate nei cantieri italiani di Cmc è stata
Santa Barbara, il 4 dicembre. Ma chi era Santa
Barbara? Nata a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in
Turchia) nel 273 d.c. è venerata come santa e martire
dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Convertitasi al cristianesimo venne perseguitata,
imprigionata, torturata e infine decapitata per mano del
padre Dioscuro, che la tradizione vuole incenerito subito
dopo da un fulmine. Per la sua terribile sorte è invocata
come protettrice contro i fulmini e la morte improvvisa
per fuoco. Ecco perchè gli esplosivi ed i luoghi
dove vengono conservati vengono spesso chiamati
04.i
“santabarbara“ in suo onore. È patrona dei minatori,
degli addetti alla preparazione e custodia degli
esplosivi e, più in generale, di chiunque rischi
di morire di morte violenta e improvvisa. Molto invocata
dai militari, è anche la protettrice della Marina
Militare Italiana, dei Vigili del fuoco, delle armi
di Artiglieria e Genio. È anche la protettrice dei geologi,
dei lavoratori nelle attività minerarie e petrolifere,
degli architetti, degli artisti sommersi e dei campanari,
nonché di torri e fortezze. Nelle foto la festa del
cantiere di Empedocle che ha coinvolto personale
Cmc, subappaltatori, fornitori e varie autorità locali.
Alluvionato anche il cantiere di Dal Molin,
la base militare di Vicenza
L’alluvione che ha colpito il Veneto nei primi giorni
di novembre, in particolare le province di Verona,
Padova e Vicenza, ha interessato anche il nostro
cantiere di Dal Molin. Il 2 novembre l’area di cantiere
era ricoperta da 30 cm di acqua. Sono immediatamente
iniziati gli interventi per far defluire le acque
e ripristinare l’area. Già dopo qualche giorno
04.l
il cantiere era agibile al 90%, ed esattamente una
settimana dopo le attività sono riprese normalmente.
04.m
04.n
Un documentario sul cantiere di Ingula,
in Sud Africa
Sono da poco terminate le riprese della prima parte
di un video sul cantiere di Ingula in Sudafrica.
La troupe a cui Cmc ha affidato il compito di
documentare l’attività del cantiere, una volta giunta
nel Paese si è messa subito all’opera definendo
il piano delle riprese per i diciassette punti
individuati. In questa prima missione la troupe
ha iniziato a raccogliere materiale per documentare
le lavorazioni e la vita di cantiere. Obiettivo
delle riprese è anche quello di documentare anche
come sia progettualmente complesso costruire
in un’area con così alti vincoli ambientali. Infatti
il cantiere di Ingula si trova nel cuore del Dragensberg,
la Montagna del Drago, uno degli ambienti
montani di configurazione rocciosa più antica
al mondo e che ha ispirato Tolkien (nato in Sud
Africa a fine ‘800) a scrivere Il Signore degli Anelli.
05
05.a
osservatorio
di Monica Arena
Expo 2015
05.a Monica Arena.
Ci siamo lasciati prima delle vacanze estive
con diversi punti interrogativi, ci ritroviamo
oggi con la tanto sospirata certezza: Milano
ha passato l’esame, l’Expo 2015 si farà.
Il 23 novembre scorso il Bie, l’organismo internazionale
dedicato, ha dato il sì definitivo alla registrazione
del capoluogo lombardo come sede dell’evento. Può
prendere così il via la fase operativa, soprattutto dopo
la conclusione di un altro importante tema in sospeso,
la vicenda dell’acquisizione delle aree, conclusasi
il 5 ottobre con un accordo che vede la proprietà,
Fondazione Fiera e la famiglia Cabassi, cedere
in comodato d’uso l’area di 971 mila metri quadri
su cui sorgerà il sito espositivo. Per la realizzazione
di quest’ultimo, contrariamente a quanto era stato più
volte annunciato inizialmente, il progetto preliminare
verrà effettuato interamente in house per poi procedere
con un appalto integrato, saltando i sette concorsi di
progettazione previsti. L’obiettivo è quello di garantire
p.13 la Betoniera
tempi più rapidi e minori rischi di ricorsi. Dopo aver
rimosso le interferenze presenti sull’area,verranno
realizzate le famose serre e il parco tematico,
un auditorium, un canale d’acqua navigabile, uffici,
appartamenti,aree commerciali, citando solo alcune
delle strutture previste. Prosegue, inoltre, il piano dei
lavori legato alle infrastrutture di collegamento al sito,
in particolare Pedemontana, Tangenziale est esterna,
Brebemi e collegamento Rho-Monza. L’assessore
regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo
ha assicurato che tutte le opere saranno ultimate entro
il 2014. Un pò più in dubbio la realizzazione nei tempi
previsti delle due nuove linee della metropolitana,
la linea 4 e la linea 5. Nell’incertezza di riuscire a
completare i lavori nell’arco di quattro anni, il Comune
di Milano sta considerando di ridimensionare il progetto
legato alla linea 4, realizzando solo un quarto
dell’opera che in ogni caso garantirebbe il collegamento
dall’aeroporto di Linate a Piazza Dateo, nel nord-est
della città. L’intera linea dovrebbe essere comunque
pronta per il 2017. I cantieri apriranno la prossima
primavera. Allargando invece lo sguardo al di fuori
del Paese, ora che la registrazione è stata ufficializzata,
potranno cominciare le negoziazioni con i paesi
candidati a partecipare all’Expo, definendo i contratti e
discutendo con ogni Stato lo spazio necessario per il loro
stand nonché le necessità organizzative e tecniche.
La sfida è di portare a Milano, e in Italia, venti milioni di
visitatori, puntando sui contenuti, le idee, il divertimento
e l’intrattenimento, piuttosto che sulla grandiosità e
monumentalità delle opere, come è stato per Expo 2010
da poco conclusosi a Shanghai. Il nostro Paese potrà
essere ugualmente competitivo grazie alla bellezza del
paesaggio, alla ricchezza del patrimonio culturale, alla
possibilità di attirare turismo enogastronomico. Dalla
Cina, potremmo riprendere il grande coinvolgimento,
lo spirito con cui tutto il paese ha partecipato all’evento,
con la mascotte Haibao che impazzava ovunque
e i simboli di Expo proiettati di notte sui grattacieli. Ma
abbiamo ancora un po’ di tempo per prepararci a dovere.
06.1
05.6.a
qualità, sicurezza,
ambiente
di E. A.
Strategie locali e fare impresa
06.1.a Emmanuele Adami,
responsabile di area
Migliorato il risultato di Cmc South Africa
Branch nella Certificazione Bbee
delle risorse umane,
sede Cmc di Johannesburg.
06.1.b Hannellie Neervoort,
referente per la
Contrattualistica nella
South Africa Branch.
Per promuovere la trasformazione economica,
il Governo Sudafricano ha istituito dal 1996 la Green
Paper & Public Procurement Reform, un’iniziativa
creata al fine di garantire maggiore partecipazione
degli appartenenti ai gruppi etnici perseguitati duranti
il regime dell’Aparthied (africani, indiani, mulatti
e cinesi) alla vita economica e sociale del Paese.
Hannellie Neervoort, referente per la Contrattualistica
nella South Africa Branch, cui è stato assegnato
il compito di seguire la certificazione Beee, ci spiega
le caratteristiche fondamentali di questa politica
e i risultati conseguiti da Cmc.
Cos’è il B-Bbee? “B-Bbee sono le iniziali di Broad-Based
Black Economic Empowerment. Si tratta di un insieme
di principi e regole, definite dal governo Sudafricano
e rivolte a tutte le aziende attive nel Paese, atti ad
indirizzare lo sviluppo economico del paese, favorendo
la popolazione di colore. Il termine Black Empowerment
si referisce a persone fisiche di origine africana,
indiana, cinese o di razza mista che siano cittadini
della Repubblica del Sud Africa, per nascita
o per discendenza, o che abbiano acquisito
la cittadinanza per naturalizzazione prima del 1994.
La conformità Bee di un’azienda è misurata tramite
una scheda ministeriale di valutazione, aggiornata
annualmente, costruita attorno a sette elementi,
e un punteggio massimo complessivo pari a 100.
Tali elementi misurano i principali assets di sostenibilita
economica e di tutela degli stakeholders (lavoratori,
fornitori, comunità locale)”. I sette elementi B-Bbee
sono: proprietà, controllo, equità del lavoro, formazione
del personale, fornitori preferenziali, sviluppo
delle imprese, sviluppo socio economico. Il certificato
di conformità Bee è valido per un anno e deve essere
rinovato alla scadenza.
Perché la Cmc ha bisogno di una certificazione
Bee per realizzare progetti in Sud Africa?
“Cmc rivolge principalmente il proprio core-business
07
07.a
ad appalti pubblici o istituiti da parte delle imprese
di proprietà dello Stato (Soc). Di fatto, la maggior
parte delle offerte per la realizzazione di grandi
progetti infrastrutturali proviene dalle Soc.
È stabilito per legge che, per poter partecipare
alle loro gare e per poter ricevere l’aggiudicazione,
i requisiti minimi Bee per le società concorrenti
siano di livello 4 (65 - 75%).”
Qual è il punteggio Bee di Cmc? “La Cmc ha
migliorato il suo punteggio Bee dal 1,82% (esercizio
2008) al 45,03% (esercizio 2009). La percentuale
del 2009 ci ha spostato da una situazione di chiara
non conformità Bee ad un più compiacente livello 6
(dove 1 è il livello più alto di riconoscimento Bee,
per chi si attesta con percentuali complessive superiori
al 100%).” Durante la revisione del 2009 Bee,
Cmc ha ottenuto un punteggio totale di 45,03.
Qual è il punteggio massimo che la Cmc riesce
ad ottenere? “La Cmc, come attualmente costituita,
potrebbe raggiungere un punteggio massimo del 65%
(livello 4), rispettando quindi i requisiti minimi della
maggior parte delle Società di Propietà Statale Soc.”
Quali sarebbero i requisiti per migliorare il livello
di riconoscimento Bee? “Per raggiungere questo
obiettivo, i punteggi massimi sono assegnati
relativamente agli elementi di equità sul lavoro,
formazione del personale, selezione dei fornitori,
scelta di partners strategici che siano imprese di colore,
azioni di beneficenza; quest’ultima categoria può
essere molto utile per ottenere un punteggio elevato.
Altra via per raggiungere un maggiore punteggio
potrebbe essere offerta dalla nomina di persone
di colore nelle posizioni di alta dirigenza.”
“È certo - e molto chiaro ai nostri dirigenti - che
la conformità Bee è un obiettivo a lungo termine.
Pertanto, rimanere conformi ai requisiti Bee fa sempre di
piú parte della gestione quotidiana delle nostre attività.”
Come si posiziona la Cmc in confronto ad altre
imprese di costruzioni in Sud Africa? “La maggior
parte degli appaltatori in Sud Africa ha livelli
di riconoscimento Bee tra il livello 1 e 4, in grado
07.b
07.c
in breve
In breve
07.a Stand Cmc alla Fiera
Verso la Conferenza Economica Provinciale
di Mosca.
07.b Autorità allo Stand
Cmc della Fiera di Algeri.
07.c Il Mapic di Cannes.
07.d Il Sindaco di Ravenna
Fabrizio Matteucci ed il Vice
Presidente della Provincia
Claudio Casadio.
Mentre andiamo in stampa, è in preparazione
la Conferenza Economica Provinciale sui temi dello
sviluppo del nostro territorio prevista per lunedì 13
dicembre. Si tratta di un appuntamento importante con
il quale l’intera comunità ravennate dovrà porre le basi
per passare dalla fase difensiva del patto per lo sviluppo
del 2009, con cui si è cominciato a contrastare gli effetti
della crisi, alla fase propositiva capace di definire le
priorità per lo sviluppo. Porto e infrastrutture, coesione
sociale e welfare, green economy, agroalimentare,
p.14 la Betoniera
06.1.b
turismo, industria, risorse per lo sviluppo, per
l’innovazione e i giovani: saranno queste i temi principali
sui quali si aprirà il confronto. Anche il movimento
cooperativo e con esso Cmc vuole partecipare
attivamente e con proprie proposte a questo confronto.
Per questo giovedì 9 dicembre si terrà presso la sede
di Cmc un incontro dal titolo “Verso la Conferenza
Economica Provinciale” durante il quale Dario Foschini,
Amministratore Delegato di Cmc e Claudio Casadio,
Vice Presidente della Provincia saranno intervistati dal
giornalista Lorenzo Tazzari. Sul prossimo numero de “La
Betoniera” dedicheremo un ampio spazio all’iniziativa.
di soddisfare i requisiti minimi previsti dalle Società Soc,
attestandosi quindi come competitors molto forti. Altre
società straniere hanno spesso le stesse limitazioni proprie
della Cmc in materia di Bee; il livello medio è fra il 5 e il 9.”
Quali sono i principali obiettivi aziendali per
il 2011, riguardo alla certificazione Bee?
“Il principale obiettivo sarà quello di massimizzare
il nostro punteggio per i cinque elementi in cui
ci è facile intervenire senza modificare l’attuale assetto
proprietario, ottenendo così un livello 4 (65%), giá
soddisfacente e concorrenziale. Tali obiettivi devono
essere chiari, comuni e ben applicati nella branch,
presso i cantieri, e nella principale Joint Venture che
abbiamo istituito con Impregilo nel cantiere di Ingula.”
07.d
07.e
07.e Un’immagine aerea
Sviluppo e rappresentanza di interessi secondo Legacoop
del porto di Ravenna.
Nel sessantesimo dalla sua fondazione Legacoop ripensa
la sua storia e si interroga su ‘Sviluppo e rappresentanza
di interessi. Il ruolo delle associazioni ieri e oggi’.
È questo il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso
25 e 26 ottobre nella nuova sala Nullo Baldini
di Ravenna. Ha aperto i lavori il presidente di Legacoop
Ravenna, Giovanni Monti, che ha analizzato gli scenari
in cui le associazioni sono chiamate a muoversi e
a compiere scelte, mettendo in fila gli elementi strategici
su cui costruire il futuro delle imprese e, più in generale,
della società. Monti ha poi ricordato quali sono i cardini
su cui si dovrà costruire un nuovo patto per lo sviluppo:
lavoro, impresa, sistema territoriale, conoscenza
e internazionalizzazione. A seguire è intervenuto
Giuseppe Berta, professore associato all’Università
Bocconi di Milano, che ha avuto il compito di entrare
nel cuore del tema proposto dal convegno. Alla tavola
rotonda seguita agli interventi hanno portato il proprio
contributo il presidente di Legacoop Emilia-Romagna
Paolo Cattabiani, la presidente di Confindustria
Emilia-Romagna, Anna Maria Artoni, l’assessore
regionale alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli,
il segretario di Cna Emilia-Romagna, Gabriele
Morelli e il direttore della Fondazione Ivano Barberini,
Maurizio Brioni. Cattabiani ha puntato sul fatto
che «si debba adeguare la nostra rappresentanza
alle esigenze cambiate delle nostre associate.
Imprese grandi e imprese piccole, infatti, spesso
hanno esigenze differenti. Ed è anche venuto
il momento di accreditarci da soli, cambiando quindi
la modalità con cui si rappresentano gli interessi».
Mareterra 2010
Dopo due anni si è tornato a discutere di porto,
infrastrutture e Corridoio aAdriatico nel Convegno
svoltosi lo scorso 15 novembre e promosso da Legacoop
“Mareterra 2010”. Il presidente Giovanni Monti
e il responsabile Porto Rudy Gatta, hanno indicato
le priorità del mondo della cooperazione per il porto:
approfondimento dei fondali, nuovo terminal container,
nuova Romea, ottimizzazione delle linee ferroviarie.
Le riflessioni dei partecipanti sono partite dalla crisi
attuale e dalle pesanti ripercussioni in termini
occupazionali che questa sta producendo su Ravenna
e su tutto l’indotto economico. Per tutti il nodo
infrastrutturale di Ravenna e il potenziamento
dello scalo con l’approfondimento dei fondali sono
questioni fondamentali da affrontare con urgenza,
per riagganciare la ripresa, in stretta connessione
con il nord Italia, e gran parte del centro Europa.
Per fare questo Legacoop ha lanciato un “nuovo patto
di unità” tra istituzioni, imprenditori, forze del lavoro
e servizi sulle azioni volte a ridare velocemente
p.15 la Betoniera
competitività al sistema porto. Al convegno è
intervenuto anche Dario Foschini, amministratore
delegato di Cmc, che ha prima di tutto indicato, come
priorità per lo sviluppo del porto, l’approfondimento
dei fondali e la realizzazione delle banchine, rimarcando
la necessità delle infrastrutture necessarie al trasporto
delle merci via terra: infrastrutture stradali - nuova
Romea, la Cesena Ferrara Mare - e ferroviarie,
a partire dal raddoppio della linea ferroviaria esistente.
Cmc e Legacoop hanno confermato l’interesse comune
ad investire nello sviluppo dell’area portuale di Ravenna
con il Terminal Container, la cui realizzazione può
triplicare, nel medio periodo, sia il volume di traffico
container sia il personale impegnato che si prevede
possa passare dalle attuali 150 persone alle 450 in 10 anni.
di questo autunno. Erano presenti, tra i gli espositori
e visitatori, specialisti di tutte le fasi della pianificazione
urbanistica. Cmc ha partecipato nel settore “Costruzioni
Sotterranee”, allestendo uno stand dedicato all’attività
della società nel mondo ed in particolare nell’ambito
del tunnelling. La partecipazione dell’azienda è stata
un importante biglietto da visita per il mercato edilizio
russo, molto vasto e complesso, che, nonostante
le condizioni di gravissima crisi che ha colpito il settore
delle costruzioni, cerca di guardare avanti. La fiera
è stata occasione per la nostra azienda di intraprendere
i primi contatti ed ulteriori relazioni con ditte del settore.
In generale la partecipazione di pubblico è stata
molto inferiore alle aspettative, questo dovuto
forse al ristagno del mercato in questi anni di crisi.
Vertice Nepad su Trasporti e Infrastrutture
Cmc alla fiera di Algeri Sitp 2010
Il secondo vertice Nepad su Trasporti e Infrastrutture
si è svolto in Sudafrica dal 13 al 15 ottobre scorso.
Il Nepad è un progetto radicalmente nuovo, guidato
dai leader africani per definire le nuove priorità
nello sviluppo del continente e per elaborare strategie
per la trasformazione politica e socio-economico
nel XXI secolo. Questioni come il crescente livello
di povertà, il sottosviluppo e l’emarginazione costante
dell’Africa dall’economia mondiale hanno bisogno di
un radicale e nuovo intervento, guidato politicamente
ed economicamente. Quest’anno il vertice Nepad
si è concentrato su quattro diversi settori chiave:
energia, trasporti e infrastrutture, acqua e servizi
igienico-sanitari, telecomunicazioni. Tra i colleghi
che hanno rappresentato Cmc anche l’ingegnere
Gaurav Arora dell’ufficio commerciale, che ci dice:
“La Conferenza è stata un’opportunità per riflettere
sul futuro. Vari progetti per lo sviluppo di infrastrutture
sono stati presentati da autorevoli rappresentanti
di diverse comunità economiche dell’Africa.
Kenya, Uganda, Tanzania, Ruanda e Burundi sono,
nel settore dell’energia, i paesi emergenti nei quali
si prevede di realizzare i progetti più importanti.”
Si è svolta dal 7 al 10 novembre presso il centro fieristico
di Algeri l’ottava edizione del “Salone Internazionale dei
Lavori Pubblici (Sitp 2010)”. Molte le imprese italiane
presenti alla fiera a sottolineare il fatto che il mercato
dei lavori pubblici algerino è uno dei più importanti
soprattutto a seguito della recente approvazione,
da parte del Governo, del programma quinquennale
di investimenti pubblici (2010-2014) che ha previsto
lo stanziamento di 286 miliardi di dollari, di cui circa 130
destinati a finanziare programmi già avviati che devono
essere completati. La restante cifra di 156 miliardi
rappresenta comunque una consistente opportunità di
lavoro per le imprese. Cmc era presente, anche quest’anno,
con un proprio stand allestito per l’occasione.
Anche Cmc alla fiera internazionale
“City Build 2010” di Mosca
Dal 18 al 21 ottobre scorsi si è tenuta a Mosca
la IV Fiera Internazionale “City Build 2010” organizzata
nell’ambito dell’omonimo Forum Internazionale.
Gli organizzatori dell’evento sono stati il Comune
di Mosca e l’Ite (International Exhibition Company),
con il patrocinio dell’Agenzia Federale per le Costruzioni
e i Servizi di Pubblica Utilità, dell’Associazione
del Tunnelling e dell’Unione dei Costruttori Russi.
Si tratta dell’unica iniziativa in Russia dedicata
allo sviluppo delle infrastrutture. Il Forum è divenuto
il principale evento nel campo delle costruzioni
Il Fashion Garden di Taormina e il Kalt Center
di Caltanissetta in mostra al Mapic 2010 di Cannes
Grande partecipazione al Mapic 2010, l’importante
manifestazione internazionale dedicata al mondo
dell’immobiliare commerciale che si è svolta a Cannes
dal 17 al 19 novembre scorso. I dati riportano 7.400
delegati presenti e 67 paesi rappresentati, 6.444
compagnie espositrici. L’approccio ottimistico verso
il mercato rispetto allo scorso anno ha creato grande
fermento all’interno dell’evento e anche l’Italia
è stata ben rappresentata: 331 società italiane presenti
a Cannes anche solamente di persona se non con
gli stand. L’Italia aveva due progetti in corsa ai Mapic
Awards nella categoria Best Shopping Centers (Forum
Palermo e Venezia LifestyleCenter) ma ha espresso
diverse realtà propositive in termini di progetti
tra cui Igd, Gruppo Policentro, Promos, Europinvest
e Cmc Ravenna con Kalt Center, Centro
Commerciale di Caltanissetta e FashionGarden
Outlet. Numerosi i contatti e l’interesse ricevuti
per questi ultimi progetti rispettivamente presso
gli stand di RichardEllis e Larry Smith.
08.1
08.1.a
08.1.b
08.1.c
08.1.d
08.1.e
noi e loro
Dodici mesi di lavoro insieme
08.1.a Un momento
della rassegna estiva
“La Luna a San Nicolò”.
08.1.b Gli sguardi dei bambini
durante la proiezione
di un film in Africa.
08.1.c Il marchio della
Dopo un anno di lavoro insieme abbiamo chiesto
ai partners di tante belle iniziative culturali, sociali,
sportive di farci sentire il loro punto di vista. Ospitarli
tutti sarebbe stato impossibile per ragioni di spazio.
Ne abbiamo scelto alcuni che ci sembrano fotografare
bene l’impegno e il senso di responsabilità con
il quale Cmc guarda ai bisogni del nostro territorio.
A loro e a tutte le altre tante realtà che collaborano
con Cmc i nostri auguri di buone feste.
Teodora Pallavolo Ravenna.
08.1.d La sede della
Quando cultura, coesione sociale e sviluppo
economico si incontrano
Fondazione “Dopo di noi”.
08.1.e Il carnevale al centro
sociale “La Quercia”.
08.1.f Una gita al lago
d’Iseo con il centro sociale
“La Quercia”.
08.1.g Foto di gruppo
del centro sociale “La Quercia”.
08.1.h Partita di burraco
al centro sociale “La Quercia”.
08.1.i Alessandra Bagnara,
Presidente Linea Rosa.
08.1.l Studenti
al lavoro a Classe.
08.1.m Libero Cinema
Cmc è da anni al nostro fianco nell’impegnativo
progetto di costruzione di Parco Archeologico di Classe.
La collaborazione è iniziata a metà degli anni novanta,
in area archeologica, a sostegno dell’attività di scavo
ed è poi proseguita con le serate della “Luna a San
Nicolò” che tanta attenzione suscitano, l’estate,
nei ravennati e nei molti turisti che scelgono la nostra
città e il nostro mare. Inutile dire che sulla continuità
nel tempo di questa collaborazione noi confidiamo
a maggior ragione, ora, che si avvicinano importanti
scadenze: la nuova mostra in San Nicolò dedicata
al mosaico, l’apertura della I stazione del Parco,
nell’antico porto di Teodorico, ed infine il grande
Museo, a Classe. È difficile per un’impresa, in
una pesante situazione di crisi economica, continuare
ad investire in cultura. Bisogna avere, per farlo,
un grande passato ed una idea di futuro - come Cmc
ha - legata alla consapevolezza che cultura, coesione
sociale e sviluppo economico sono strettamente
legati; sono un tratto irrinunciabile di civiltà.
Elsa Signorino, Presidente Fondazione RavennAntica
in Libera Terra.
Cinemovel, il cinema itinerante
08.1.n Festa del ventennale
del centro sociale “La Quercia”
con la presenza del sindaco
di Ravenna Fabrizio Matteucci.
08.1.o Babbo Natale
ad Equilandia.
08.1.p La rosa al completo
della squadra di calcio
femminile Riviera di Romagna.
Cinemovel nasce nel continente africano, da un’idea
di Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri per portare
il cinema, la magia del cinema, dove non c’è più o non
c’è mai stato. Lo scopo è stimolare eventi comunitari
di confronto culturale, sociale e politico, creando
attorno al cinema, e alla visione collettiva partecipata,
una piazza universale di discussione per mettere in
comunicazione campagna e città, paesi con altri paesi,
culture con altre culture, grazie all’avvento delle nuove
tecnologie. È in Mozambico, nel 2001, che si realizza
il primo progetto, con una eccellente compagna
di viaggio, la Cmc. Poi sarà la volta del Marocco,
del Senegal e si spera dell’Etiopia. Ora Cinemovel è una
fondazione con la presidenza onoraria di Ettore Scola
e, da qualche anno, opera anche in Italia col progetto
Libero Cinema in Libera Terra, il cinema itinerante
nelle terre confiscate alle mafie, in collaborazione
con Libera di don Luigi Ciotti. Anche in questo caso
la Cmc è uno dei sostenitori, una scelta di responsabilità
che speriamo di condividere anche in futuro.
Tutte le info su www.cinemovel.tv. Elisabetta Antognoni
08.1.l
p.16 la Betoniera
Dopo di Noi, a sostegno delle persone disabili
La Fondazione Dopo di Noi è uno dei progetti che
Cmc sostiene, in qualità di socio fondatore, anche
tramite il suo contributo annuale volontario. Fondazione
Dopo di Noi nasce, nel 2002, dall’impegno di enti locali,
imprese, associazioni economiche e di volontariato
per aiutare le persone disabili, in particolare se prive
di una rete famigliare. Dal 2007, sono stati realizzati
i corsi per amministratore di sostegno a Lugo,
Faenza e Ravenna, e, nel 2008, ha preso il via il servizio
residenziale per disabilità gravi a Torri di Mezzano, dopo
la ristrutturazione di una ex scuola elementare messa
a disposizione dal Comune di Ravenna. Elena Zannoni
Nobodaddy, cosa si cela dietro questo nome?
Quella di chiamare Dio Nobodaddy è una delle
visionarie idee del poeta inglese ottocentesco William
Blake - un gioco di parole, un neologismo nato dalla
contraddizione tra “nobody” (nessuno) e “daddy”
(papà) - una parola che afferma e nega, che mente
e dice il vero, che sposta il confine del reale. Blake,
iconoclasta e provocatore, allucinato e pazzo, crede
nella forza rigenerante dell’essere nessuno. È la forza
protettrice del nulla, la sicurezza di un non-nome, la
forza di una non-identità, di un non-credo, l’ambiguità
del non-essere. Questa forza che nasce dal nulla
sottende il progetto teatrale Nobodaddy nel suo saper
coniugare passato e presente, e si identifica con il lavoro
sulla scena contemporanea che si svolge quotidianamente
a Ravenna attraverso il Teatro delle Albe/Ravenna
Teatro tra passione, sfida e laica devozione. La Cmc
accompagna dal 2002 questo itinerario che intreccia
le opere più vitali del teatro di oggi con la musica,
il disegno, la letteratura e crea uno sguardo stupito,
incantato, corale. Marcella Nonni, Ravenna Teatro
o che hanno subito violenza psicologica, economica,
fisica, sessuale, assistita, mobbing e stalking. Dalla
sua apertura sono state accolte oltre 3.700 donne.
Ed è soprattutto fra le mura domestiche, il luogo dove
paradossalmente si pensa di essere più al sicuro, che la
violenza ha il suo principale scenario. I responsabili delle
violenze alle donne sono nella stragrande maggioranza
(attorno al 90%) partner, ex partner, padre, figlio,
fratello, altri familiari. Negli anni è parso evidente che,
solo attraverso una rete importante strutturata
sul territorio è possibile aiutare le donne ad uscire dalla
violenza. È proprio all’interno della rete di sostegno
all’associazione che Linea Rosa ha intrecciato rapporti
con Cmc che ha sostenuto vari progetti nonché l’operato
quotidiano sul territorio. In occasione dello scorso 8
marzo abbiamo avuto la possibilità di entrare in contatto
diretto con i dipendenti di Cmc con una presentazione,
organizzata all’interno della sede sociale, e con la
visione del cortometraggio “Una sottile Linea Rosa” che
attraverso lo strumento cinematografico racconta la vita
dell’associazione. Questo primo momento di incontro
diretto ha gettato le basi per una collaborazione
futura basata non solo sul sostegno economico ma
su una stretta interazione e scambio di idee e proposte.
Alessandra Bagnara, Presidente Linea Rosa
Il Teatro per i giovani
Far vivere il Teatro alle giovani generazioni è la nostra
sfida più importante. In questa logica è di grande
importanza il sostegno che la Cmc ha voluto offrire
alla Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri.
Grazie anche alla sponsorizzazione della Cooperativa
abbiamo potuto affrontare la contrazione delle risorse
pubbliche mantenendo alta la qualità degli spettacoli
senza diminuire il numero delle recite a disposizione
del nostro pubblico. Antonio De Rosa, Sovrintendente
della Fondazione Ravenna Manifestazioni
“Salute e benessere” alla Quercia
Un cantiere che costruisce cultura
Nel 1990 è nato il Centro Sociale “La Quercia”, in
Piazza Medaglie d’Oro a Ravenna ed è l’associazione
più numerosa è più attiva presente sul territorio
della Circoscrizione Terza. La Quercia è totalmente
autogestita dai 330 volontari iscritti. Le iniziative sono
tante. Il nostro motto è “salute e benessere”. Non
possiamo che ringraziare Cmc che fin dall’inizio ha
creduto in noi e ci ha sostenuto. Per il futuro vogliamo
lavorare perchè il Centro Sociale diventi sempre
più un luogo dove estendere la conoscenza dei servizi
e delle opportunità che offre il nostro territorio.
Casimiro Calistri, Presidente del Centro Sociale
Il Museo d’Arte di Ravenna è uno dei tanti testimoni
dell’impegno di Cmc nella città che l’ha vista nascere.
In questi anni la Loggetta Lombardesca, si è proposta
come cantiere impegnato a costruire cultura e Cmc
ha assecondato in modo esemplare gli sforzi compiuti
per fare di Ravenna un polo espositivo di riconosciuto
prestigio. Questa collaborazione proseguirà anche
nel 2011 quando il Mar allestirà la prima grande mostre
dedicata al risveglio dell’arte italiana nel decennio
immediatamente successivo alla liberazione: lo stesso
decennio che ha visto Cmc protagonista della
ricostruzione di Ravenna. Uber Dondini, Presidente Mar
A sostegno delle donne ogni giorno
Vincere ma non a tutti i costi
Linea Rosa è un’associazione di volontariato, nata
il 2 dicembre del 1991, che offre servizi gratuiti a difesa
e sostegno delle donne in difficoltà, che subiscono
08.1.m
L’obiettivo, per chi fa sport, è quasi sempre far meglio
dell’avversario ma per il Consorzio Teodora Pallavolo
08.1.n
08.1.f
08.1.g
08.1.h
08.1.i
08.2
08.2.a
08.2.b
noi e loro
Noi e loro
Ravenna quello di vincere è solo uno degli obiettivi.
Il primo è supportare le famiglie nell’educazione
e al senso di appartenenza che, nel mondo in cui
viviamo, è pur sempre un valore importante
da trasmettere ai ragazzi. Ed è in questo contesto
che è nata la collaborazione con Cmc: da 3 anni
organizziamo un Torneo Nazionale Under 14 legato
anche alla visita dei monumenti di Ravenna e Provincia;
la novità per il 2011 sarà la realizzazione di una
settimana ricca di eventi dedicati al mondo femminile.
Ci stiamo lavorando e siamo sicure che vi piacerà!
Silvana Oggioni, Teodora Pallavolo Ravenna
Un connubio vincente per il calcio femminile
una vera terapia riconosciuta dal Ministero della
Salute che si attiene solo sulle metodologie uniche
dell’Anire, Centro di formazione scientifica riconosciuta
a livello internazionale. Equilandia lavora da 4 anni
all’Ippodromo di Cesena in collaborazione
con un’Associazione di genitori di disabili, con
i patrocini dei Comuni limitrofi e la collaborazione
delle Aziende Sanitarie, ed ha lo scopo di allargare
il bacino di utenze proponendo interventi a basso
costo proprio per agevolare tutti in una costante
frequentazione delle sedute terapeutiche-riabilitative.
Contiamo sul volontariato di persone che ci sostengono
con quanto possono, in materiale, opere e supporto
personale, per l’allestimento della tendostruttura che ci
permetta di svolgere le terapie col cavallo tutto l’anno.
Anche con il solo tesseramento annuo di 20 Euro,
si può fare tanto per sostenere le iniziative del centro
ed aiutare a mantenere in vita i nostri cavalli. Equilandia
augura a tutti un Felice Natale e rinnova l’invito
a tutti gli appuntamenti per il 2011. Vi aspettiamo!
Cristina Malucelli, Presidente Equilandia
Cmc Ravenna e Riviera di Romagna calcio femminile:
una collaborazione nata nell’estate del 2010 tra la
dirigenza della neonata società (che nasce dalla fusione
tra Cervia e Ravenna) ed il colosso mondiale dell’edilizia.
Appoggiando il progetto Riviera di Romagna
il presidente Massimo Matteucci ha dimostrato ancora
una volta lungimiranza e confermato l’impegno della
Cmc per la salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio
sportivo provinciale. Riviera di Romagna nasce
infatti con l’obiettivo di diventare il polo di riferimento
nazionale di questa disciplina. Proprio per questo è stato
scelto un nome “trasversale” che valicasse i confini
cittadini. Peraltro il calcio femminile infatti è uno sport
che sta avendo uno sviluppo esponenziale in tutta
Europa e nel 2011, proprio in Romagna, verranno
organizzate le finali del campionato europeo Under 19.
Dario Fantini, Presidente Riviera di Romagna
La Cmc ha una lunga e prestigiosa storia di cui è
giustamente orgogliosa e profondamente consapevole.
Dunque, è stata particolarmente facile l’intesa attorno
alle iniziative che la Fondazione Casa Oriani ha proposto
in questi anni sulla storia contemporanea del nostro
Paese e della nostra Comunità con risultati che sono
sotto gli occhi di tutti. Auguri! Dante Bolognesi,
Direttore Fondazione Casa Oriani
Tutti possiamo fare qualcosa
Cmc un partner per il futuro
“Aiutare significa porgere agli altri la propria opera.
Servire significa adoperarsi al bisogno degli altri”. Con
la spiegazione di queste parole chiave che sono simbolo
di umiltà ringrazio profondamente Cmc per il prezioso
contributo alla nostra associazione. Con questo umile
gesto avete regalato un sorriso ad un bambino. Madre
Teresa di Calcutta diceva: “Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo
l’oceano avrebbe una goccia di meno”. Charles Tchameni
Tchienga, presidente associazione “Il Terzo Mondo”.
La collaborazione tra il Circolo Ravennate della Spada
e la Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna
è iniziata nel marzo di quest’anno, segnando
una positiva novità nel panorama dei supporter
della scherma Ravenna, che fino allo scorso anno
si basava esclusivamente sul contributo degli enti
pubblici e dei soci. La presenza di una società di grandi
dimensioni ed al tempo stesso di grandi tradizioni,
ha dato modo al Circolo Ravenna della Spada
di intraprendere alcuni significativi progetti quali:
il progetto scherma per l’Africa; il progetto Andrea
Signani - stage di spada femminile; lo stage
internazionale di spada m/f - il progetto Namibia.
Anche per quanto riguarda la Squadra Agonistica
Scherma Ravenna il Circolo Ravennate ha potuto
quest’anno comporre una squadra agonistica,
con atleti promettenti. Grazie al supporto degli
sponsor la società ha provveduto a migliorare il livello
tecnico degli istruttori inserendo due nuovi tecnici
per la preparazione atletica e per la scherma giovanile,
nonché a partecipare a diverse gare internazionali
con le categorie cadetti e giovani under 20.
Stefano Bellomi, Circolo ravennate della Spada
Equilandia... un mondo di cavallo
Ho scelto - dice Cristina Malucelli - questo spazio come
sede di Equilandia perchè è l’ambiente nel quale
sono cresciuta. Dopo un grave infortunio ho dovuto
abbandonare la carriera di pianista e insegnante di
musica e l’idea di lavorare in una scuderia era lontana
dalle mie prospettive, anche se già facevo equitazione
nel tempo libero e ho sempre amato la vita all’aria
aperta. L’Ippoterapia e Riabilitazione Equestre hanno
come obbiettivo quello di portare al benessere
e alla massima autonomia possibile la persona disabile,
08.1.o
Una lunga e prestigiosa storia
08.1.p
p.17 la Betoniera
08.2.a Giochi didattici raccolti
in beneficenza per i bambini
della scuola materna
La ristrutturazione della scuola italiana
“Giovanni Falcone” di Maputo, una bella
esperienza di solidarietà
di Maputo, lego, costruzioni,
plastilina, puzzle, libri illustrati.
08.2.b Assistenti nel giardino
d’infanzia.
08.2.c Murales con l’immagine
di Giovanni Falcone,
al quale è intitolata la scuola.
Il 18 ottobre scorso è stata inaugurata dall’Ambasciatore
Italiano a Maputo Dott. Carlo Lo Cascio e da
Claudio Conficoni, la nuova sede della Scuola Italiana
Giovanni Falcone, riaperta dopo lavori di rinnovo
e ristrutturazione eseguiti dalla Cmc Africa Austral.
La scuola italiana è un ente sostenuto dal Ministero
degli Affari Esteri italiano e nel suo plesso scolastico
comprende la scuola elementare legalmente
riconosciuta, la scuola dell’infanzia e il corso di
preparazione all’esame per la licenza media inferiore.
Acacio Gomez, della divisione Lavori Edili di Cmc
Africa Austral, ha curato direttamente il progetto
di restauro, e ci racconta: “Il 12 luglio la Cmc
ha iniziato i lavori, sostituendo i vecchi infissi di porte
e finestre con nuovi in alluminio; abbiamo rifatto
il tetto, i servizi igienici, aggiunto un’aula di circa
45 mq, dedicata alle attività paradidattiche
e alla ricreazione; ridipinto i muri esterni ed interni
e sistemato l’esistente pavimentazione in legno.
Si è trattato di un lavoro sostenuto dalla Cmc
Africa Austral, del valore di circa 38.000 dollari
e che ha tenuto impegnata una squadra di 20 persone,
in subappalto, per circa due mesi, durante la chiusura
per la pausa estiva. Bello è stato anche vedere la
partecipazione dei nostri subappaltatori, già conosciuti
dalla Cmc, che hanno partecipato attivamente
alla realizzazione, mostrando loro stessi solidarietà.”
Anche Nerio Gridella esprime soddisfazione per il
lavoro fatto dalla Cmc Africa Austral: “Cmc crede nella
scuola italiana, non solo per la promozione della cultura
e del sapere italiano, ma soprattutto per l’impegno,
la dedizione e la preparazione del corpo docente.
Per prassi, tutti i figli dei dipendenti della Cmc Africa
Autral sono invitati a iscriversi alla scuola italiana,
essendo noi una impresa italiana e condividendo la
bontà del progetto pedagogico dell’Istituto. Un gruppo
di nostri genitori aveva lamentato la condizione
in cui l’edificio versava, soprattutto per la mancanza
di fondi, e la Cmc ha voluto rispondere concretamente“.
Anche dalla sede di Ravenna abbiamo voluto partecipare
con un gesto concreto di solidarietà e così è nata
la campagna “Per Natale chiedilo a tuo figlio” con la
quale abbiamo chiesto a chi lo desiderasse di contribuire
con giochi didattici per i bambini della scuola materna,
lego, costruzioni, plastilina, puzzle, libri illustrati... Un
punto di raccolta è stato organizzato anche da Sandra
Martinez negli uffici di Cmc a Kempton Park in Sud
Africa. Mentre scriviamo sono già arrivati tanti doni che
manderemo al più presto ai bimbi della scuola di Maputo.
Grazie a tutti.
08.2.c
09.1.a
09.1
09.1.b
attività sociali
di Valeria Garavini
Un anno di libri
09.1.a La copertina del libro
“La briscola in cinque”.
09.1.c La copertina del libro
“Testimone inconsapevole”.
Come tutte le attività che si rispettino anche per la
nostra Biblioteca abbiamo voluto fare un bilancio
di fine anno. Molti i lettori affezionati, quelli per
intenderci da un libro a settimana, e tanti anche gli
“occasionali” che poi, però tornano a cercare, tra
i tanti volumi a disposizione, qualcosa che faccia
al caso loro. Da parte nostra cerchiamo, oltre che a
dare consigli di lettura quando richiesti, di rifornire
al meglio gli scaffali con le ultime novità sì,
ma scegliendo anche secondo quelli che sono,
a nostro parere, i gusti dei nostri lettori.
Una mini classifica dei volumi che sono andati per
la maggiore durante l’anno vede sicuramente al primo
posto i gialli scandinavi. La trilogia di Stieg Larsson,
Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava
con il fuoco e La regina dei castelli di carta, è stata molto
richiesta sebbene non fosse una novità letteraria
dell’anno. A seguire Asa Larsson con Il sentiero nero,
Anne Holt con Quello che ti meriti, Camilla Lackberg
con La principessa di ghiaccio e il giallo Tre secondi,
09.3.a La copertina del libro
scritto dalla coppia di autori Roslund&Hellstrom,
un poliziesco ad alta tensione, bellissimo.
Anche i fratelli Carofiglio, Gianrico e Francesco non
sono andati male. I legal thriller del primo hanno
riscosso un buon successo e, letto il primo, Testimone
inconsapevole, sono stati richiestissimi anche gli altri.
L’estate del cane nero e Ritorno nella valle degli angeli
di Francesco Carofiglio sono stati molto apprezzati.
Non solo gialli ma anche sentimento con Il gusto
proibito dello zenzero di Jamie Ford, L’eleganza
del riccio di Muriel Barbery ed il bellissimo Il meccanico
delle rose di Hamid Ziarati.
Molto richiesto anche il vincitore del premio Racalmare
2010 di Benedetta Tobagi, Come mi batte forte il tuo
cuore, che qualcuno ha letto ben due volte di seguito.
Infine una piccola “chicca” che abbiamo scoperto grazie
alla campagna “Se mi vuoi bene regalami un libro”, a
09.2
09.3
attività sociali
attività sociali
Convenzioni
Sorrisi di gatto
Nuove convenzioni a Ravenna
“Sorrisi di gatto” un bel pensiero che fa del bene
L’associazione culturale Pa.Gi.Ne., che da otto
anni organizza a Ravenna il festival del giallo
e noir italiano “GialloLuna NeroNotte”, inaugura
una sezione editoriale: Pa.Gi.Ne Edizioni.
“Sorrisi di Gatto”.
Ristorante-pizzeria “Al Portico” via Faentina 130.
Sconto pari al 15% sul listino del ristorante
ed è valida per dipendenti e soci di Cmc e di Csc.
Ristorante “Port of Call” via Zara 48. La convenzione
prevede uno sconto del 10% sia a pranzo che a cena,
sulle proposte alla carta e sui menù degustazione.
È possibile, inoltre, usufruire a pranzo, dal martedì al
venerdì, di un’offerta di menù business al prezzo speciale
di 16 euro che comprende due portate a scelta da una
selezione di antipasti, primi e secondi. Acqua, vino e caffè
esclusi. Il ristorante Port of Call organizza anche servizio di
catering per eventi aziendali, conferenze, cene di lavoro,
cerimonie, matrimoni e vi offre la possibilità di gustare
piatti e vini preferiti a casa vostra, per occasioni particolari.
Tribeca bar via Trieste 90. Sconto del 10% sul servizio
ristorante e cena.
Atonga Viaggi viale Alberti 94. Sconto del 5% su tutti
i villaggi Eden Village; sconto del 5% sulle crociere Msc;
omaggio dei diritti di agenzia per la biglietteria navale
e marittima. Offerta non cumulabile con altre offerte
in corso dei Tour Operator.
Negozio Richar Ginori 1735 via Lago di Como 27.
Sconto 10% su qualunque acquisto.
p.18 la Betoniera
Ha infatti pubblicato il libro “Sorrisi di gatto”, raccolta
di racconti originali scritti da nove autrici di fama
internazionale, per raccogliere fondi da devolvere
alla Onlus Associazione Bambini Cri du Chat A.B.C.,
cui andrà appunto l’intero ricavato delle vendite.
Le autrici che hanno lavorato alla realizzazione
di questa antologia sono:
· Paola Barbato, con il racconto “Pioggia di carta”;
· Francesca Carlucci, “Zagaziq”;
· Rita Charbonnier, “La signora Goliarda”;
· Stella Duffy, “I canti della Sirena”;
· Annamaria Fassio, “Il gatto narrante”;
· Asa Larsson, “Le sorelle Hietala”;
· Adele Marini “L’ultima vendetta”,
· Margherita Oggero, “Tulilan blen blè”;
· Nicoletta Vallorani, “Il fantasma del Cheshire”.
Ognuna di loro ha scritto con il cuore, con delicatezza.
favore della lettura, promossa dal Centro per il Libro e la
Lettura e Associazione Italiana Editori, in collaborazione
con l’Associazione Librai Italiani, Anci e Upi a cui
abbiamo aderito anche noi. Si tratta de La briscola
in cinque edito da Sellerio, opera prima del giovane
scrittore toscano Marco Malvaldi, che Simonetta ci ha
gentilmente donato e che ha conquistato davvero tanti
lettori per la freschezza, l’ironia e la semplicità con
cui lo scrittore, laureato in chimica, descrive questo
giallo ambientato in un paesino della Toscana e
che ha come protagonisti quattro simpatici vecchietti.
Per finire segnaliamo alcuni titoli di volumi appena
acquistati in vista delle prossime festività.
Mia suocera beve di Diego De Silva, L’uomo di neve
di Jo Nesbo, Il libro dei bambini di Antonia Byatt
e tanti altri ancora vi aspettano dal mese di
dicembre nella nostra biblioteca che, ricordiamo,
è aperta tutti i venerdì dalle 14.00 alle 15.30.
Buona lettura a tutti!
09.3.a
Nei racconti ci sono gatti che parlano e bambini speciali
che li capiscono, mici che “proteggono” e delicate
bambine che sono un dono prezioso per chi le conosce.
Questo perché era stato chiesto alle scrittrici di inserire
nella propria narrazione un riferimento al nome della
malattia (Cri du Chat letteralmente: Grida di gatto)
oppure a un bambino Cri du chat.
Questa malattia rara conta, a oggi quasi 200 casi
in tutta Italia (uno solo conclamato in provincia di
Ravenna) per cui c’è scarsa conoscenza e informazione.
L’Associazione Bambini Cri du Chat (A.B.C.)
da quindici anni è impegnata a cercare di mettere fine
all’isolamento delle famiglie che si sono trovate a dover
affrontare questa realtà, approfondendo le conoscenze
sui problemi di questi bambini per aggiornare e
adeguare gli interventi dei vari operatori, sanitari e non.
La copertina del libro è di Mauro Monaldini,
che ha curato anche la grafica.
Il libro che costa 12 euro è in vendita presso le
librerie: Modernissima, Longo, Liberamente Libri,
Libreria Esp. Oppure si può acquistare via internet
sul sito www.ibs.it.
09.4
09.4.a
09.4.b
09.4.c
attività sociali
di Alvaro Zavatta
09.4.a Alla cascata
delle Marmore.
09.4.b Davanti
al duomo di Todi.
09.4.c A tavola
nella città di Todi.
09.5
attività sociali
di Andrea Lorenzini
e Marco Morigi
In giro per l’Umbria
365 giorni
di sport
Sabato 18 Settembre si è svolta la sesta gita, per
soci e dipendenti; mete: Cascata delle Marmore
e Todi. Un doveroso ringraziamento va rivolto alla
Cmc che ha contribuito sia organizzativamente,
mettendo a disposizione il Servizio Affari Generali
in particolare nella persona di Rossi Raffaello,
che economicamente alla realizzazione di questa
iniziativa. Un grazie speciale dobbiamo dedicarlo
a Savoia Ermanno, vera anima e propulsore
di questo tipo di appuntamenti.
La Polisportiva Cmc ha molte anime o per meglio
dire molte sezioni. Calcetto, Pesca, Tennis, Karting,
Ciclismo e Beach-Tennis sono in grado di coprire
a 360° l’indole sportiva di Cmc. Svolgono la loro
attività per tutto l’arco dell’anno, passandosi
il testimone un po’ come avviene negli States
col Baseball, il Basket e il Football.
Abbiamo appena superato il Passo del Verghereto,
siamo sulla strada del ritorno; piove intensamente e
laggiù, lontano sulla pianura, in direzione di Ravenna, si
vedono lampi in impressionante successione. Dopotutto
noi “turisti” siamo stati fortunati: il tempo ed il clima
hanno favorito la nostra gita alla Cascata delle Marmore
e a Todi; il sole si è visto poco ma non è piovuto.
D’altra parte, sembrava nata proprio sotto una cattiva
stella questa gita. Una serie di disservizi, in capo
all’Agenzia Turistica, avevano fatto accumulare
un notevole ritardo sulla tabella di marcia; ritardo che si
è riflesso, inevitabilmente, sui tempi delle visite guidate.
Dopo un allegro parlottio, il silenzio sul pullman
è accompagnato dal rombo sordo del suo motore
che quasi ci culla. Personalmente, occhi socchiusi,
sto ripercorrendo il film di questa giornata.
Siamo di fronte alla cascata, nel primo belvedere,
il Byron; lo spettacolo è fuori dal comune e desidero
descriverlo in versi ottocenteschi, così come hanno
fatto viaggiatori, più o meno illustri, di quell’epoca:
Arrivati che fummo al belvedere
precipitar vedemmo con gran fragore,
d’acque una cascata.
Velino è il fiume che le porta,
con balzo e un altro ed un altro ancora,
nella Nera gola che laggiù l’attende….
Chiedo scusa a Lord Byron per la libertà
che mi sono preso.
Proseguendo nel nostro itinerario percorriamo stretti
sentieri, superiamo alcuni ponticelli sotto i quali,
fra impressionanti massi emergenti, scorre impetuoso
il fiume Nera ed ammiriamo piccoli stagni. In questo
paesaggio fiabesco all’improvviso ci appare una figura,
alta, canuta, vestita come un antico patrizio romano.
Il suo parlare è aulico e così ci si rivolge:
“Oh stranieri, che dall’antica e amata Ravenna
qui procedete, portate rispetto per questi luoghi;
sacri sono alla mia memoria e se in sicurezza li potete
praticare, sappiate che somma fatica a me costarono
ed ai mille e più di quei che vi si adoprarono…”.
Un po’ spiazzati, ma incuriositi, gli abbiamo chiesto chi
era pensando che la Società che turisticamente gestisce
le cascate, si avvalesse di persone simili per rendere
più interessante l’ escursione. Incurante della nostra
domanda egli così proseguì:
“Tristi voi che vi pensate ch’io sia un impostore,
ebben così non è; io son di Manlio Curio Dentato
lo spirto antico; console fui ed esperto in idrauliche
opre. La potente Roma qui mi inviò per bonificare
il soprastante malsano altopiano e questa zona…..
Passarono i secoli ed altre opre nuovi esperti
realizzarono, ma io fui il primo e tutto è storia
che voi potete leggere e raccontare”.
Detto questo, così come era apparso, improvvisamente
è sparito e noi siamo rimasti muti, un po’
frastornati ed increduli. Lo spirito di Manlio Curio
p.19 la Betoniera
Dentato non compare a tutti?; non so che dirvi,
ma a noi è successo.
Un po’ di storia, leggende e curiosità
Per chi non lo sapesse, la Cascata delle Marmore, la più
alta d’Europa, è artificiale; risale al 271 a.c. quando
i romani decisero di bonificare la zona a monte
dell’attuale cascata; il console Manlio Curio Dentato,
esperto in opere idrauliche, costruì una serie di
canalizzazioni che costrinsero il Velino a non disperdere
le proprie acque nel paludoso e malsano altopiano
reatino dal quale percolavano, con un fronte di circa
settecento metri, nella stretta gola centosessantacinque
metri più in basso, ove scorre il fiume Nera. Le acque del
Velino, così imbrigliate, furono fatte defluire in direzione
del salto naturale di Marmore dove, con un fronte
di settantacinque metri e con tre salti successivi,
precipitano nel sottostante fiume. Nel corso dei secoli
furono realizzate altre opere di ingegneria idraulica che
favorirono ulteriormente il deflusso delle acque ricche di
carbonato di calcio che incrosta le rocce che sembrano,
se ripulite, simili a marmo bianco: da qui il nome
Marmore. Dal 1896 le acque a monte della cascata sono
utilizzate per le neonate acciaierie di Terni, mentre dal
1929 sono convogliate nel Lago di Piediluco e sfruttate
per la produzione di energia elettrica. È proprio per
quest’ultimo motivo che la cascata è visibile, in tutta
la sua bellezza, solo in orari ben precisi della giornata.
Sulle origini della cascata c’è una leggenda che narra
del pastorello Velino innamorato, corrisposto, dalla ninfa
Nera. Giunone, gelosa, trasformò la ninfa in un fiume
che ne prese il nome. Velino, per non perdere l’amata,
si gettò dall’alto della rupe per unirsi eternamente a lei.
Per gli amanti del rafting, c’è la possibilità di poterlo
praticare e noi abbiamo potuto assistere ai preparativi
di un gruppo a tal fine equipaggiato. Il sottosuolo
della montagna da cui precipita la cascata è
caratterizzato da grotte visitabili solo con gli speleologi.
La gita continua…..
Nei pressi di S.Gemini , al ristorante Antiche Carsulae,
abbiamo gustato un ottimo ed abbondante pranzo,
tipico umbro, di cui siamo stati tutti soddisfatti.
Lo consigliamo a chi dovesse transitare in zona.
Ultimato il pranzo siamo partiti alla volta di Todi dove
ci aspettavano due guide. Purtroppo anche qui
si è verificato un inconveniente che ha ridotto,
ulteriormente, il tempo della visita. Causa la rottura
dell’ascensore che porta alla parte alta della cittadina,
abbiamo dovuto percorrere a piedi il tratto
che va dalla bella chiesa rinascimentale di S.Maria
della Consolazione, fuori dalle mura, alla chiesa
di S.Fortunato ed alla Cattedrale. Nella cripta della
chiesa di S. Fortunato c’è la tomba di quattro santi
e, sulla parete del muro, c’è un ovale con l’immagine
ed affresco di Jacopone da Todi. Una volta visitata
velocemente la Cattedrale, scendendo verso la parte
bassa di Todi, abbiamo attraversato la città medievale,
della quale abbiamo ammirato angoli e scorci
godibilissimi, passando da Porta Marzia e da Porta Aurea.
Alla fin fine, che dire! Nonostante gli inconvenienti,
che hanno caratterizzato questa gita, non possiamo
lamentarci; è stato bello ritrovarsi, scambiarci battute
ed impressioni, godere della vicinanza degli altri soci ed
anche di quella dei loro famigliari; tra l’altro ognuno di
noi ha ricevuto una lettera di scuse dall’ Agenzia Turistica
per i disservizi accaduti: che vuoi di più dalla vita!
Da ultimo vogliamo ricordare che iniziative di questo
tipo sono aperte non solo ai soci pensionati ma a tutti
i soci e dipendenti; quindi in futuro, se siete interessati,
nessuna paura ed iscrivetevi!
Il Calcetto, il Tennis e la Pesca per esempio cominciano
la propria attività in autunno e in primavera passano
il testimone alle sezioni Karting e Beach-Tennis.
Prettamente estiva è l’attività di quest’ultima, che
organizza i propri tornei nelle spiagge della vicina riviera.
Anche il Ciclismo copre con la propria attività quasi
tutto l’arco dell’anno, grazie alla passione dei suoi
iscritti che sfidano il clima anche nei periodi più avversi.
Ma conosciamo meglio le sezioni della Polisportiva Cmc.
Ciclismo ha 31 iscritti, con una partecipazione media
di circa venti persone (socio più anziano: 80 anni),
che animano gli oltre 35 raduni annui, per una
percorrenza totale di 3.500 km annui! Degno di nota,
il raduno ‘Selleghini’, che si snoda per 110 km
in territorio forlivese, con la presenza di 390 iscritti.
Pesca ha 16 iscritti e generalmente partecipano tutti alle
circa 6 gare organizzate annualmente, prevalentemente
nei laghi della zona. Evento clou dell’anno, la gara
interaziendale, che vede oltre a Cmc la partecipazione di
Enel, Consar e Hera. Un vero e proprio contest aziendale,
un’idea che piace molto alle polisportive in generale.
Karting la Polisportiva Kart, nata nel 2008 dall’iniziativa
di una decina di soci, può vantare oggi oltre 25 drivers, che
gareggiano in un campionato organizzato nei principali
kartodromi della regione, tra i quali l’Happy Valley di
Cervia e il kartodromo indoor di Conselice. Da quest’anno
inoltre è stato istituito anche un campionato a squadre.
Tennis una sezione storica che racchiude buona parte
della classe dirigenziale dell’azienda, per un totale
di 20 iscritti. Sono circa 3 i tornei annui ai quali la
polisportiva aderisce. Di cui il più prestigioso è il torneo
nazionale Tennis-Coop, per intenderci il “Wimbledon”
della situazione e si tiene a Milano Marittima.
All’evento solitamente partecipano quasi tutti gli iscritti
della polisportiva, divisi in 5 team a seconda del livello.
In questa competizione la nostra compagine si è tolta
molte soddisfazioni in ogni categoria.
Calcetto ha 15 iscritti, con una media di partecipazione
di una decina di calciatori per partita. Reduci dalla
buona prestazione della scorsa stagione, ha appena
cominciato il campionato di Serie C2 presso il centro
sportivo Dribbling di Ravenna (potete seguirne l’attività
sul sito www.dribblingravenna.it)
Beach tennis un paio di telefonate, un giro di mail
ed ecco che nel 2003 si organizzava il primo torneo
interno aziendale di beach tennis. L’estate successiva,
la decisione di creare la polisportiva nel segno del sole.
Partita alla grande, raccogliendo fin da subito adesioni
di massa, la sezione divenne la più numerosa a livello
d’iscritti e lo è tutt’ora. Nel periodo estivo vengono svolti
circa 6 tornei aziendali in formula gialla evitando così
la divisione tra “bravi” e “meno bravi”. La polisportiva
vanta anche dell’organizzazione del Btrc (Beach Tennis
Ravenna Contest), ovvero un torneo interaziendale
che vede raggruppate le più grosse realtà aziendali
di Ravenna e provincia. Sono già 3 le edizioni svolte,
la quarta prevista il prossimo anno.
A coronamento dell’attività delle sezioni, si è svolta
anche quest’anno la grande Festa della Polisportiva
Cmc presso il Bagno Corallo di Marina di Ravenna,
con la partecipazione di 160 tra soci, amici e familiari.
Una serata di “galà” per le polisportive, una serata
piacevole e divertente ben organizzata da uno staff
impeccabile. Divenuta ormai un appuntamento
imperdibile per gli tutti gli iscritti delle sezioni.

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