Maggio 2010
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Maggio 2010
130_A_Man_on_a_Mission_MBA_05-10_Layout 1 06/04/10 17:02 Pagina 130 A Man on a Mission di Gian Paolo Galloni Siamo troppo seri...? L a domanda è rivolta sia a noi di MBAction che a voi lettori appassionati, anche se è vero che ci capita poche volte di “scherzare”, per la serietà intrinseca in quello che è l’atto stesso dello scrivere o del leggere un qualcosa che inevitabilmente tocca gli uni o gli altri interessi in modo a volte diretto ed a volte più nascosto. La risposta è comunque “No, non lo siamo in linea di massima”, e direi che valga sia per noi che per voi, anche se il dubbio che ci assale ogni tanto è quello che andando troppo a fondo nelle cose si possano generare “fanatismi” o “manie” che poi sottraggano invece un po’ di divertimento. Se quando uscite in bicicletta al posto di godervi la discesa vi concentrate nel cercare di quantificare l’eventuale differenza nella deriva laterale di un copertone montato su un cerchio più largo del precedente... probabilmente un po’ dello spasso viene meno... Che succeda per alcuni di voi è inevitabile e allora quella sana ed incurabile malattia che è la mountain bike smarrisce una buona parte dei propri benefici, perché anche quelli dati dal semplice esercizio fisico sono mortificati quando l’esercizio stesso non è svolto con piacere. I più dotti tra voi potrebbero spiegare che se lo sforzo non è gradito il corpo produce meno “endorfine”... una sorta di stimolanti naturali, comprovando il concetto. La buona notizia è che se comunque dal mal di mountain bike non si guarisce, dal “mal di mania” si può... e lo dice uno che c’è passato ed a visto passarci una valanga di appassionati... al punto da temere sia inevitabile cascarci. Per noi è quindi difficile capire fino a che punto sia il caso 130 www.mbaction.it di spingersi nelle riflessioni più tecniche e soprattutto in tutti quegli “appunti” che possiamo sempre muovere ad ogni mezzo testato. Ne abbiamo già parlato, ma abbiamo anche scoperto che non sia così chiaro ad ognuno di voi il concetto di quanto possa e debba essere possibile migliorare qualsiasi prodotto. Con le automobili non ci si spinge ad approfondire infatti le geometrie di convergenze, camber, eccetera... sebbene alla guida poi abbiano effetti rilevanti nella risposta ai comandi del volante. Nemmeno si disquisisce della rigidezza del pianale e solo poche volte di quella della scocca, intesa almeno come differenza tra i corpi vettura che vanno per la maggiore, cioè station wagon, berlina, coupé e monovolume. Eppure anche in questo caso gli effetti dinamici sono davvero incredibili per diversità. Per concludere, non ci si addentra neanche mai, o quasi, nel come cambi la risposta di guida tra vettura a pieno carico ed a carico standard, ma vi assicuro che ci sono automobili che non sembrano più le stesse, quando portate ai due estremi. Nei test di mountain bike ci si dedica invece ad approfondimenti da far impallidire i tester con due ruote in più di noi, disquisendo persino dei materiali costruttivi... Se ci pensate, chi è che vi confronta l’acciaio o la tecnologia di stampaggio e saldatura di una scocca automobilistica rispetto all’altra, se non in un report specifico? Sono d’accordo e contento sia così, ma certo che dobbiamo essere sempre molto sereni ed accettare quindi che anche se si arriva a fare delle critiche ad una mountain bike la cosa non voglia dire che per forza ci si trovi di fronte ad un mezzo per il quale butteremmo via i nostri soldi comprandolo. Allo stesso tempo, se vi accorgete che la bici che possedete non è all’altezza delle vostre aspettative non è il caso di sentirsi in qualche modo “presi in giro” o “delusi”... perché sarebbe un errore. Il piacere di trascorrere qualche ora all’aria aperta con l’unico “oggetto semplice”, perché qualsiasi bicicletta (anche la più sofisticata) rimane tale nel proprio “concetto funzionale”, che si possiede per primo e per ultimo nella vita è talmente al primo posto da trasformare tutto il resto in dettaglio, compresa la deriva del pneumatico di un cerchio di larghezza non ottimale al 100%. A cosa servono allora tante riflessioni? A passare ancora un po’ di tempo assieme, mettendolo a frutto con approfondimenti che alimentino la passione, anziché deprimerla. Una bici non è il massimo in salita? Sorridiamone... e “vogliamole bene” lo stesso, magari scoprendo insieme come limitare il problema. La prossima volta, grazie anche a questi approfondimenti, ne compreremo una che molto probabilmente andrà meglio, ammesso che non sia però a discapito del rendimento in ambiti ai quali teniamo di più... come succede ad esempio con il piacere di andare in mountain bike rispetto al fatto di averne una “perfetta”. Le nostre riflessioni servono comunque anche a tenere un po’ “sotto pressione” produttori e distributori, affinché ci diano sempre il meglio per i nostri risparmi, e mi ci metto anch’io, che “di nascosto” pedalo infatti spesso qualcosa che mi sono comprato di tasca mia... per il capriccio di avere non la bici perfetta ma quella che sento mi appartenga di più. Esatto, la perfezione non c’è e non ci sarà mai! Scherzandoci allora finalmente un po’ sopra... possiamo paragonare le bici alle nostre mogli, compagne o mariti... e farlo con pregi, difetti, gusti e preferenze? Certo! Per molti versi, e con il massimo rispetto, il concetto è lo stesso, se non pensate però di poter dar dentro la moglie per una nuova altrettanto facilmente... che poi tanto anche la nuova avrà qualche difetto! ❏