SCHEDE OPERE NARRATIVE PROPOSTE VERRÀ
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SCHEDE OPERE NARRATIVE PROPOSTE VERRÀ
ALLEGATO – SCHEDE OPERE NARRATIVE PROPOSTE VERRÀ CANTANDO IL SANGUE La storia di un colossale intrigo ordito a Napoli, nel lontano 1389 e che continua ancora oggi con i suoi effetti. Questo segreto - legato alla manipolazione delle ampolle contenenti il sangue di San Gennaro non deve essere scoperto. Un segreto inconfessabile che si tramanda da centinaia di anni. AUTORE: Vittorio Del Tufo ISBN: 978-88-97893-10-3 EDITORE: Rogiosi editore URL DEL SITO: http://www.rogiosi.it ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2012 LINGUA: italiano PAROLE CHIAVE: miracolo di San Gennaro, Angiò, medioevo, papato GENERE: Noir, Storico TARGET: per tutti AMBIENTAZIONE: Il romanzo si muove su due orizzonti temporali, 1986 e 1389, e in due ambiti geografici, Napoli e Milano. PERSONAGGI PRINCIPALI: Mercurio, Andrea Moussanet, Alessandro Carafa PERSONAGGI SECONDARI: Piergiorgio Sarubbi, Laura Albertazzi, Eleonora Sanseverino RIFERIMENTI STORICI/CRONACA: Lo scisma religioso sul finire del 1300 che porta alla divisione tra il papato di Roma e quello di Avignone BIOGRAFIA AUTORE: Vittorio Del Tufo, giornalista, vive e lavora a Napoli. Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1990. Già vincitore del “Premio Cronista” della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, si è aggiudicato, nel 2009, il premio “Cosimo Fanzago”, assegnato ogni anno a chi si adopera in favore della città. Già capocronista de “Il Mattino” dal 2008 al 2011, continua la propria opera nel maggior quotidiano del Meridione come componente dell’ufficio dei redattori capo. TESTO OPZIONATO: No TITOLARE DEI DIRITTI AUDIOVISIVI: Rogiosi editore DIRITTI AUDIOVISIVI VENDUTI ALL’ESTERO: No TRADUZIONE ALL’ESTERO: No SINOSSI: La storia racconta di un intrigo, meraviglioso e colossale,che sarebbe stato ordito a Napoli nel lontano 1389 e che continua ancora oggi (tre volte all’anno) a manifestare i suoi effetti. Mento e schede di partecipazione. Come tutti gli intrighi, anche questo - legato al “miracolo” del sangue di San Gennaro - non doveva essere scoperto e non è mai stato scoperto. Per cui quella che si racconta diventa la storia di un segreto, inconfessabile, che si tramanda da centinaia di anni e che sarebbe tuttora custodito nel cuore della città, in una grande chiesa monumentale, dentro la tomba del re Ladislao. Il romanzo si muove su due orizzonti temporali, 1986 e 1389 tra Napoli e Milano. Napoli, 1986. Andrea Moussanet, giovane giornalista praticante del più importante quotidiano del centrosud, si occupa prevalentemente di sport ma scrive, all’occorrenza anche di cronaca. Un giorno viene inviato all’ospedale Policlinico dove è stato scoperto un cadavere. Si tratta del prof. Sarubbi, milanese, che stava studiando un antico processo chimico in grado di riprodurre una specie di magia: scuotendo una sostanza apparentemente solida, questa si liquefa. Napoli, 1389. Un vuoto di potere ha lasciato la città in mano alle casate nobili, che si sbranano per giungere al controllo politico, economico e sociale della piazza. Siamo nel periodo dello scisma religioso, quindi si fronteggiano i fautori del partito filo-avignonese (il papa , con sede ad Avignone) e il titolare del soglio di Pietro, a Roma. Così avviene anche a Napoli, dove si forma una fronda fedele agli Angiò di Francia, filo-Avignonese, capitanata dal terribile Tommaso Sanseverino, contrapposta ai sostenitori del Papa di Roma e della regina in esilio (Margherita, la madre del futuro re Ladislao). Nell’ombra, il malefico Drago (vicino al papa di Avignone), un alto prelato cattolico, tira i fili di una congiura sanguinosa e dai risvolti stupe- facenti. Un eccelso alchimista, Mercurio, ha inventato un composto apparentemente solido che, agitato, si scoglie. Dopo essersi impossessato del composto, mettendo a tacere per sempre il povero alchimista il Drago, spalleggiato da Sanseverino, escogita l’intrigo: complici gli Angiò e l’arrivo di un’ambasceria da Avignone, il Drago, grazie a un vero e proprio miracolo che avverrà, in un torrido giorno d’agosto 1389, sotto gli occhi di tutti, dimostrerà al popolo che San Gennaro, patrono di Napoli, gradisce il papa di Avignone e tutti i suoi correlati, Drago compreso. In tutto questo Andrea Moussanet viene spedito a Milano per uno stage presso un importante quotidiano. Lì si innamora della bella Laura Albertazzi, fa esperienze lavorative e di vita che lo fanno maturare e, per caso, scopre che c’è tanto altro dietro alla morte di Sarubbi. Un organismo antico quanto la truffa perpetrata nel medioevo, la Milizia del Sangue, difende a oltranza il segreto del falso miracolo. Tra attentati mancati, omicidi, e avventure alla Indiana Jones, tutto s’avvia verso il gran finale. Andrea e Laura riusciranno a sfuggire ai sicari che vogliono mettere a tacere le loro voci. E sveleranno che, all’insaputa delle alte gerarchie della Chiesa, la Milizia per seicento anni è riuscita a custodire il segreto della della liquefazione. Il libro è un’opera di fantasia ma l’intreccio nasce da fatti storici realmente accaduti e documentati. Il romanzo si conclude con lo svelamento della verità nascosta nella tomba di Re Ladislao. Una verità plausibile sul piano storico e su quello tecnico-scientifico. Il giallo del miracolo è tuttora aperto, ma qui, per la prima volta, in forma romanzata, viene svelato. SE SON ROSE Roversi, rimasto per caso intrappolato dentro al bagno delle donne di un cinema, per protesta dal mondo (moglie, capufficio, amici), decide di non uscirne più, con comiche conseguenze e una girandola di incontri bizzarri. Il protagonista imparerà così molto su di sé e sugli altri. AUTORE: Massimo Vitali EDITORE: Fernandel LINGUA: italiano PAROLE CHIAVE: crisi, bagno, frustazione, matrimonio, lavoro, amicizia, denaro GENERE: Commedia, witty novel TARGET: per adulti AMBIENTAZIONE: bagno per signore di un cinema d’essai, in una città qualunque della provincia italiana PERSONAGGI PRINCIPALI: Roversi, uomo sovrappeso, abitudinario e fortemente infantile PERSONAGGI SECONDARI: La moglie di Roversi, Emilia: piccola, apparentemente delicata e bionda ma con un caratterino micidiale Il migliore amico, Pancaldi: volubile, egocentrico, quando si innamora diventa particolarmente ossessivo e compulsivo Il capufficio, crudelissimo, di Roversi. BIOGRAFIA AUTORE: Massimo Vitali è nato e vive a Bologna. Ha esordito con il romanzo L’amore non si dice (Fernandel, 2010), che ha avuto ottimi riscontri di critica e di pubblico. Nonostante ciò lavora ancora all’ufficio reclami di una nota multinazionale svedese. TESTO OPZIONATO: No TITOLARE DEI DIRITTI AUDIOVISIVI: Fernandel editore DIRITTI AUDIOVISIVI VENDUTI ALL’ESTERO: No TRADUZIONE ALL’ESTERO: No SINOSSI: Roversi è un omone che lavora in una ditta che produce gnocchi. Un giorno il suo capo gli comunica che è licenziato. Arrivato a casa, la moglie Emilia gli dice che vuole prendersi anche lei una pausa di riflessione. Roversi va a sfogarsi nel bar del suo migliore amico, Pancaldi, che non lo ascolta nemmeno. Va al cinema ed entra nel bagno delle donne perchè quello degli uomini è occupato, rimanendovi intrappolato dentro. Decide allora di non uscire e di prendersi una pausa di riflessione, chiuso a chiave dentro al bagno. Calipso - Bookciak – via dei Reti 23 – 00185 Roma – www.bookciak.it - Partner Made In Tomorrow srl Convince le signore delle pulizie informandole che alle pulizie penserà lui, i pompieri dicendo loro che è pazzo, la proprietaria del cinema minacciando di uccidersi. Ha fame. Chiama un fabbro e si fa montare una finestrella scorrevole da cui si fa passare del cibo. Una signora lo incita a sbrigarsi che c’è sua figlia che deve fare la pipì. La bimba si fa la pipì addosso. Arriva una signora anziana, che non ha capito la trama del film appena visto e gli chiede aiuto. Poi arriva un venditore porta a porta. Roversi gli lascia tutto quel che ha. Una signora si presenta davanti alla porta con un piccolo cane silenzioso di nome Giuseppe e gli chiede a se può tenerlo per un po’. Ma Pancaldi che si è innamorato di una cliente, Olga, che però non capisce perché si esprime solo in dialetto friulano. Roversi prova a rianimare il cane con strani esperimenti. Arrivano sua madre e suo padre ma nessuno dei due riesce a convincerlo a uscire. Nei giorni successivi nota una scritta su un muro con un numero di telefono. Chiama e gli risponde un ragazzo squillo. La proprietaria del cinema gli propone di prendere un biglietto della lotteria. Lo va a trovare il collega Zanetti, disperato. È su una sedia a rotelle dopo una brutta caduta. Tornato al lavoro lo hanno messo in cassa integrazione. Arriva la moglie Emilia, tornata per riappacificarsi. Ha persino parlato col suo capo che è disponibile a riassumerlo. Roversi rifiuta sia la proposta della moglie che del suo capo. Risentire sua moglie gli fa ricordare tutti i bei momenti assieme. La proprietaria del cinema lo informa che ha vinto il primo premio della lotteria. Il bagno è sommerso da alcolici, cibi in scatola e elettrodomestici. Arriva don Giuseppe, mandato da sua madre, che gli ha portato una torta votiva. Poi arriva il suo capo che vuole riassumerlo: Roversi rifiuta e si ubriaca. Inizia a parlare con la voce della sua coscienza che lo esorta a uscire. Poi compare Cappuccetto Rosso, un travestito che tutti i pomeriggi si incontra con un certo Giuseppe per fare giochi erotici dentro al bagno delle donne. Roversi lascia libero il cane che rincorre il travestito. Torna la padrona del cane per riprenderselo. Torna la moglie: lui le manca. Roversi non demorde. Si presenta alla sua porta Bruna, la ex dell’amico Pancaldi. In lacrime, perché non lo trova più. Pancaldi, raggiante, ha seminato Olga, con lo stesso metodo dell’amico: in aeroporto, prima di partire con lei per un viaggio, si è chiuso nel bagno. Arriva un uomo che gli fa molte domande: è un analista, di nome Giuseppe, mandato dai genitori. Pancaldi torna da Roversi: ama sia Bruna che Olga...dovrà cominciare a riflettere anche lui. Solo che a differenza di Roversi, lo farà nel posto dove è sempre stato, nel suo bar, allo scoperto, con tutte le difficoltà che ci possono essere. Poi, se son rose... Ritorna Emilia, incinta. Lo minaccia: se non si decide ad uscire, Emilia dirà a suo figlio che suo papà è una provetta. Roversi la sera decide di uscire e corre verso casa. Prende l’ascensore, che si blocca. Roversi è di nuovo chiuso dentro. PELLEOSSA (TRATTO DA “UNA COSA PICCOLA CHE STA PER ESPLODERE”) L’anoressia come risposta alla paura di crescere GENERE: Fiction TARGET: per adulti AMBIENTAZIONE: La vicenda è ambientata in Svizzera, in una clinica per adolescenti che soffrono di anoressia PERSONAGGI PRINCIPALI: Margot, diciassettenne ribelle, anoressica, ospite della clinica insieme alle sorelle PERSONAGGI SECONDARI: Lucia, 12 anni, appena arrivata in clinica instaura fin da subito un forte legame con Margot ALTRI PERSONAGGI: Greta e Giulia, sorelle di Margot, anche loro ricoverate in clinica. Giovanna, la cuoca insieme alla quale Margot acquista sempre maggiore familiarità con il cibo. .La Dottoressa, “regina del regno”, guida Mar- got nel suo percorso terapeutico. Cristina, una delle sorveglianti, porta con sé Margot in paese per fare provviste. BIOGRAFIA AUTORE: Paolo Cognetti è nato a Milano nel 1978. È autore di alcuni documentari - Vietato scappare, Isbam, Box, La notte del leone, Rumore di fondo - che raccontano il rapporto tra i ragazzi, il territorio e la memoria. Per minimum fax media ha realizzato la serie Scrivere/New York, nove puntate su altrettanti scrittori newyorkesi, da cui è tratto il documentario Il lato sbagliato del ponte, viaggio tra gli scrittori di Brooklyn. Minimum fax ha pubblicato nel 2004 il suo primo libro, Manuale per ragazze di successo, e nel 2007 la sua seconda raccolta, Una cosa piccola che sta per esplodere. Del 2012 è il suo ultimo romanzo Sofia si veste sempre di nero TESTO OPZIONATO: No TITOLARE DEI DIRITTI AUDIOVISIVI: minimum fax s.r.l. è titolare esclusiva dei diritti cinematografici DIRITTI AUDIOVISIVI VENDUTI ALL’ESTERO: No TRADUZIONE ALL’ESTERO: No SINOSSI: Svizzera: una struttura composta da tre edifici in stile alpino protetti dai boschi di larici ospita una colonia estiva rivolta alle “figlie anoressiche di genitori ricchi”. La vita nella clinica è regolata da un principio che si basa su un sistema di punti che ogni domenica vengono calcolati dalla DOTTORESSA, a seconda del peso raggiunto dalle ragazze e del loro grado di collaborazione nella terapia psicanalitica. Altri piccoli bonus derivano dai corsi e dai lavori domestici. Nella clinica niente è obbligatorio e niente è vietato; l’unico rischio è quello di perdere punti. Chi ingrassa accumula punti. E i punti sono necessari per migliorare la qualità della vita nella clinica: servono per poter usare il telefono, per andare in bagno da sole, alloggiare nella mansarda trofeo, assegnata alle prime classificate. MARGOT ha 17 anni e, con tre ricoveri alle spalle, grazie al suo carisma e alla sua “anzianità”, si è conquistata il rispetto delle compagne e una posizione di potere all’interno della rigida gerarchia della clinica; il suo atteggiamento è quello, aggressivo e carismatico, della “teppistella” che fuma una sigaretta dopo l’altra, dice parolacce e tiene sotto controllo tutta la situazione dall’alto del balcone della sua stanza. Insieme alle sorelle GRETA e GIULIA, Margot conclude affari e piccole estorsioni e corrompe i sorveglianti per avere in cambio alcolici e sigarette. La protagonista passa l’estate tra sedute psichiatriche e festini a base di superalcolici ed escogitando piccoli trucchi per guadagnare qualche etto sulle pesate settimanali. Fino a quando la sua quotidianità non è interrotta dall’arrivo di LUCIA, una nuova paziente. Lucia ha 12 anni, è bionda ed è ancora una bambina. In cambio di punti, Margot promette di aiutare la piccola con i compiti di matematica. Ma la relazione tra le due prende una piega decisiva per la vita di entrambe. L’ostilità iniziale della “ragazza cattiva” nei confronti della piccola sfumano gradualmente in favore di una simpatia fondata su tratti caratteriali comuni. Lucia sembra assomigliare a una versione più giovane e innocente di Margot. Quest’ultima comincia a riconoscere in lei una sorta di creatura “illuminata” e di erede. Dal canto suo, Lucia sembra voler emulare l’altra in ogni suo atteggiamento e annota continuamente pensieri tristi e poetici rivolti a Margot in un diario segreto. Creatura enigmatica e silenziosa, Lucia ha un passato triste e oscuro alle spalle e ha smesso di mangiare il giorno esatto in cui ha avuto le prime mestruazioni. Margot comincia a frequentare la biblioteca della clinica, legge Freud e finisce per addurre la patologia dell’amica al trauma conseguente alla scoperta del sesso. “Senza saperlo fa la cosa giusta, visto che l’anoressia interrompe il ciclo mestruale. Ma la domanda non è: perché Lucia non vuole diventare una donna? Questa è facile, ogni bambina sa la risposta. La domanda vera è: perché non lo fanno tutte?” Nel frattempo Margot inizia anche a lavorare nelle cucine della clinica come assistente della cuoca GIOVANNA. Scolando, sfornando e riempiendo vassoi comincia lentamente a prendere familiarità con il cibo; ascoltando con sempre minore distacco e diffidenza le storie raccontate dalle sorveglianti apre gli occhi verso uno strato sociale che fino a quel momento era stata abituata a ignorare con disprezzo. Il cambiamento nella vita di Margot è graduale ma drastico: il suo scomparire ogni pomeriggio tra le cucine e la stanza di Lucia comincia ad essere percepito dalle compagne come un tradimento, come un “passaggio al fronte nemico” e la sua posizione di leadership tra le ricoverate viene messa fortemente in discussione, fino ad arrivare allo scontro diretto e poi all’ “ammutinamento”. La situazione di Lucia si caratterizza subito come la più critica e peggiora di giorno in giorno; ha bisogno dell’assistenza continua di Margot, che senza nemmeno rendersene conto sta guarendo dalla sua malattia ma dovrà infine accettare che per la sua piccola amica non c’è niente da fare ... È l’anoressia studiata da una prospettiva anomala e molto affascinante: quella delle cliniche private riservate alle figlie della gente ricca. In un mondo in cui la perfezione fisica è uno status symbol insieme alle fuoriserie, i vestiti firmati e gli psicofarmaci. È la descrizione della vita quotidiana in una clinica dove gli specchi e le macchine fotografiche vengono requisiti all’arrivo, e che diventa anche un microcosmo autosufficiente, dove gli aspetti deformati e deformanti della società contemporanea, le piccole lotte per la sopraffazione dei più deboli e la volontà di riscatto di alcuni trovano una rappresentazione nitida e poetica al contempo. Pelleossa è una indagine delicata e al tempo stesso intensa e sconvolgente tra le mille pieghe dell’anima di tutte quelle adolescenti che non vogliono diventare grandi.