L`Iniziazione Cristiana. Itinerario di catechesi per i Ragazzi dai 6 ai

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L`Iniziazione Cristiana. Itinerario di catechesi per i Ragazzi dai 6 ai
Diocesi di Mazara del Vallo
UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO
L'Iniziazione Cristiana.
Itinerario di catechesi
per i Ragazzi dai 6 ai 13 anni
Anno Pastorale
2009-2010
Ufficio Catechistico Diocesano
L’INIZIAZIONE CRISTIANA NELLA CHIESA
DI MAZARA DEL VALLO
Itinerario di Catechesi
per i Ragazzi dai 6 ai 13 anni
Anno Pastorale 2009-2010
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Presentazione
La complessità della vita odierna, con le sue problematiche e le sue sfide, chiede una
qualità della vita cristiana tale da abilitare i fedeli a essere testimoni coerenti e credibili del
Vangelo. Questo obiettivo, tuttavia, non si può raggiungere senza una maturazione nella fede che
accompagni le diverse stagioni della vita, a partire dalla fanciullezza.
Il modello di questo cammino è l’iniziazione cristiana che, a torto, in tanti pensano
ancora sia un passaggio obbligato riservato soltanto a fanciulli e ragazzi. Al contrario, il
cammino iniziatico è il modello di una vita cristiana che, proprio nei tre sacramenti del battesimo,
della confermazione e dell’Eucaristia attinge la grazia per vivere una vita da discepoli del
Risorto.
Significativamente i Vescovi italiani così scrivono in un recente documento: «I cristiani
sono testimoni della risurrezione del Signore solo se tendono con l’aiuto della sua grazia, con
umiltà e costanza, a condurre una vita da risorti, “come vivi, tornati dai morti" (Rm, 6,13):
quando non si vergognano del Vangelo, quando sperimentano la consolazione nella prova,
quando trovano nella preghiera la forza di perdonare e di farsi perdonare, quando si spendono
per diventare un cuor solo e un’anima sola, quando si impegnano per costruire la civiltà
dell’amore e non perdono la speranza di cieli nuovi e terra nuova, allora mostrano con segni di
vita nuova di credere nella risurrezione del Signore».
(C E I, Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento
dell’iniziazione cristiana in età adulta, nota pastorale dell’8 giugno 2003, n. 4)
Per raggiungere un tale obiettivo, occorre che la comunità cristiana adulta si proponga
come luogo nel quale il Vangelo è vissuto e come ambiente che educa alla fede.
Espressione significativa di questo impegno educativo sono i catechisti, i quali affiancano
la famiglia nella trasmissione dei valori evangelici e inseriscono gradualmente fanciulli e ragazzi
nella comunità che celebra e che vive il comandamento dell’amore.
Per accompagnare il percorso educativo dell’iniziazione cristiana, che non si improvvisa
e non può esser lasciato all’inventiva di ciascun operatore, l’Ufficio Catechistico Diocesano ha
predisposto un pregevole sussidio, per il quale esprimo il mio apprezzamento al direttore don
Giuseppe Alcamo, che ho il piacere di consegnare a sacerdoti e catechisti, certo che ne sapranno
valorizzare risorse e indicazioni.
L’augurio di buon cammino è avvalorato dalla benedizione che su tutti imploro
abbondante dalla Santa Trinità.
? Domenico Mogavero
Vescovo
Mazara del Vallo, 8 settembre 2009
Festa della Natività della B.V. Maria
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L’INIZIAZIONE CRISTIANA IN PARROCCHIA
Cosa deve fare una comunità parrocchiale per “iniziare” un uomo - ragazzo, giovane,
adulto - che decide di vivere da cristiano?
Forse, ancor prima, bisogna chiedersi: come una comunità parrocchiale oggi deve proporre
la fede della Chiesa, perché un uomo decida di vivere secondo il Vangelo?
Queste domande, che sottostanno ad ogni scelta pastorale, richiedono una rifocalizzazione
della identità di Chiesa, per offrire, in modo originale ed inedito, la possibilità di un ulteriore
incontro e amicizia con Gesù.
Bisogna anzitutto premettere che a domande di questo tipo, sin dai tempi apostolici, le
comunità ecclesiali hanno dato risposte diverse e in continuo divenire, per cui bisogna
abbandonare la pretesa di dare una risposta definitiva e completa, che vale per sempre;
ciclicamente, la Chiesa si interroga e cerca nuove risposte, elabora nuove prassi, indica nuove
modalità; abbiamo l’avventura di vivere in uno di questi tornanti ciclici.
La consapevolezza diffusa che nel tempo si è progressivamente sfaldato il rapporto di
simbiosi che vi era tra la società e la proposta evangelica, non può, come Chiesa, metterci
semplicemente in difficoltà, ma deve provocarci a quella profezia, che appartiene alla natura
della Chiesa e che ci mette in situazione di coraggiosa ricerca e di equilibrata sperimentazione.
La logica della ricerca e lo stile della sperimentazione, cioè la missionarietà, tolgono alle
comunità ecclesiali tutte le sicurezze del passato, obbligano a non vivere di nostalgia ma di
coraggio, invitano ad un confronto ecclesiale che vada oltre lo stile convenzionale e conflittuale
e riportano tutte le scelte nella prospettiva dell’essenzialità, per promuovere quell’amicizia con
il Maestro e vivere la gioia del discepolato, nella originalità delle diverse vocazioni.
Nella “fragilità” culturale, ecclesiale e personale dobbiamo uscire fuori dall’illusione che
essere cristiani è quasi automatico ed imparare ad “iniziare” all’incontro con Dio come dono
gratuito da accogliere con stupore e con gioia; questo tipo di approccio ecclesiale è nuovo perché
fa della debolezza il suo punto di forza, introduce nel mistero di Dio a partire dall’incerta identità
dell’uomo, offre la salvezza come opportunità ulteriore per vivere la propria libertà personale.
Nella catechesi, ai toni trionfalistici, legali e definiti con formule astratte, da cui
proveniamo, bisogna far succedere lo stile umile, semplice, familiare, fraterno di colui che è
talmente convinto, ma anche geloso, della bellezza della sua vita che, non teme il confronto, ma
propone e non impone la sua fede; di colui che, mettendosi nella prospettiva dell’altro, offre un
“lievito nuovo” per far lievitare, e non solo, i valori umani.
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Una catechesi che sente come importante acquistare la capacità di creare ponti tra quello
che l’uomo cerca e quello che Dio offre, senza sconti e senza irrigidimenti, ma con gradualità e
rispetto, dove le due libertà, quella dell’uomo e quella di Dio, si incontrano e si illuminano
reciprocamente.
Se io fossi quel “profeta” che non sono, dovrei parlare con le parole di Isaia: «Ecco faccio
una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una
strada, immetterò fiumi nella steppa». (Is 43,19)
Mentre soffriamo la fatica di continuare a svolgere una catechesi che, alla prova dei fatti,
non riesce a produrre i frutti sperati, per restare fedeli al mandato ricevuto, siamo spronati ad
inoltrarci per “vie” inedite e guardare al futuro, con vera speranza, perché certo la primavera
verrà e non tarderà.
La situazione nebulosa che caratterizza la prassi pastorale della iniziazione cristiana, e a
volte la stessa vita della Chiesa, non può offuscare il nostro ottimismo di fede, che permette di
non perdere la certezza che la Salvezza è già in mezzo a noi e che la storia cammina in modo
decisivo verso il suo compimento.
Lo stile di una pastorale evangelizzante chiama in causa e mette in relazione una pluralità
di elementi che qualificano la chiesa come Chiesa: la vita di fede comunitaria e la significatività
della fede personale, la testimonianza come dimensione permanente del vivere cristiano e
l’annuncio come capacità di rendere ragione della propria speranza, la liturgia come esperienza
che realizza nel tempo quello che a cui crediamo e la catechesi come mediazione “intelligente”
del depositum fidei.
Se, come educatori, vogliamo collaborare con Dio, in modo costruttivo, per la
realizzazione del suo Regno, nel nostro territorio e in questo nostro tempo che abbiamo
l’avventura di vivere, è su tutti questi elementi che dobbiamo confrontarci e metterci alla prova.
I nostri ragazzi, le famiglie della nostra Chiesa, noi tutti abbiamo bisogno di progetti di vita
cristiana, che in discontinuità con la logica del mondo, siano sorprendentemente ampi, articolati,
belli, realizzanti, aperti al futuro.
L’etimo del termine “catechesi” significa “far risuonare”, “far echeggiare” una Parola
d’amore, che è innanzitutto dono libero, gratuito e senza condizioni; ieri come oggi, perché
questo possa avvenire sono necessari: l’incontro concreto e personale, l’ascolto attento ed
interessato, la vicinanza empatica tra le persone, la corresponsabilità reale nelle scelte che
riguardano tutta la vita della comunità.
La catechesi accompagna gli uomini ad accogliere la Parola, ma anche a far fare esperienza
di cosa significhi essere accolti dalla Parola; la duplice prospettiva non va mai scissa, perché non
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si può accogliere la Parola e vivere alla sua luce, se prima non si sperimenta la gioia di sentirsi
accolti dalla stessa Parola, che sana le ferite del cuore e apre prospettive inaudite.
Essere accolti dalla Parola è prioritario e fondante, per poi poter accogliere la Parola come
Parola di vita, che non schiaccia e non spezza, che non illude e non delude.
Per realizzare tutto questo è urgente organizzare la catechesi parrocchiale in modo diverso
da come siamo soliti fare:
- Curare molto l’accoglienza gratuita delle singole persone, senza sottili ricatti: chi si
accosta alla comunità parrocchiale dovrebbe fare la stessa esperienza di Zaccheo, della
Samaritana, del Cieco nato.
- Eliminare tutto ciò che rende l’incontro di catechesi simile alle lezioni scolastiche:
l’annuncio del Regno avviene, secondo Marco, dopo l’arresto di Giovanni, sul mare della
Galilea; secondo Matteo, sul monte delle beatitudini; secondo Luca, nella sinagoga di Nazaret.
- Prevedere tempi lunghi per fare esperienze diversificate di sequela gioiosa di Gesù:
usando le immagini plastiche del Vangelo dobbiamo tenere in conto che piantare, coltivare,
irrigare e raccogliere i frutti non possono avvenire nello stesso tempo.
- Far maturare diverse figure di educatori cristiani, eliminando la delega in bianco ai soli
catechisti: direbbe Paolo che i ruoli per collaborare con Dio sono molti, c’è chi è chiamato a
seminare, chi a irrigare, chi a raccogliere, ma chi fa maturare i campi è solo Dio.
- Elaborare itinerari personalizzati, rispettosi delle diverse situazioni familiari: la chiamata
dei primi quattro apostoli avviene mentre sono sulla riva del mare di Galilea dopo una notte di
lavoro, quella di Matteo mentre si trova dietro il banco delle imposte, quella di Paolo lungo la
strada verso Damasco; la catechesi è a servizio della storia personale di incontro con Gesù.
Se si prendono in esame questi punti esemplificativi, ci si rende facilmente conto che
quello che una qualsiasi comunità parrocchiale deve cambiare al suo interno, sia come logica
relazionale, sia come struttura ecclesiale presente nel territorio, non è poco.
Questo rinnovamento pastorale non può essere attuato da navigatori solitari, né da
avventurieri, ma da tutta la Chiesa diocesana, anche se concretamente, in una fase iniziale, con il
permesso e la sorveglianza diretta del vescovo, potrebbe coinvolgere solo alcune parrocchie.
L’itinerario che l’ufficio catechistico diocesano propone, senza la pretesa di essere
esaustivo ed esclusivo, si pone nella linea di un aiuto ai catechisti per programmare un proprio
itinerario, contestualizzato alle diverse situazioni parrocchiali; ogni proposta scritta ha bisogno
della originalità e dell’estro del catechista che la fa propria e la media per la sua realizzazione
concreta; ma, ha bisogno anche dell’apporto di tutte le persone che, in qualche modo, svolgono
un ruolo educativo.
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Intendo fare riferimento alla necessità, per la parrocchia, di stabilire una stretta intesa con i
genitori e, lì dove è possibile, con i docenti; la comunità parrocchiale ha molto da dire, ma ha
anche molto da apprendere da tutte le agenzie educative presenti nel territorio; isolarsi o
contrapporsi non è nella linea dell’educazione, mentre dialogare e mediare pone già dentro la
prospettiva educativa.
Tenendo presente le tappe evolutive della fanciullezza e della prima adolescenza, ogni
anno è diviso in 5 tappe, che tengono conto dell’anno liturgico e delle pagine di riferimento al
catechismo della CEI.
Si è tentato di programmare un itinerario articolato per anni dove la catechesi entra in
simbiosi con la liturgia e la carità, per introdurre in una chiesa missionaria che fa della Parola di
Dio e delle tappe sacramentali i suoi insostituibili punti di riferimento.
Le attività e le metodologie possono essere completate o arricchite con l’ausilio delle
riviste: “Dossier catechista” della LDC e “Catechista Parrocchiale” delle Paoline.
In sintesi, per mettere in atto questo itinerario sono indispensabili i seguenti punti fermi:
-
il superamento del tradizionale modello scolastico dell’ incontro catechistico;
-
la valorizzazione dell’esperienza del vivere insieme: il gruppo dei coetanei è infatti la
prima esperienza di Chiesa nella quale matura la comunione, l’amicizia, il dialogo;
-
un intreccio armonico di esperienza della Parola di Dio, di esperienze celebrative di
preghiera, impegni di solidarietà e di testimonianza missionaria e di servizio;
-
il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei genitori nel cammino di fede dei loro figli
e la valorizzazione della catechesi familiare come base di ogni altra forma di catechesi;
-
la centralità della Comunità ecclesiale che come “madre e maestra” genera alla fede ed
educa alla vita cristiana i suoi figli.
Infine, non bisogna dimenticare che altre problematiche rimangono sospese ed attendono il
nostro apporto:
-
come superare il divario tra i desideri dei genitori, i sogni dei ragazzi e le proposte delle
parrocchie;
-
come tenere aperto il dialogo con i genitori che non hanno più figli che devono
concludere l’iniziazione cristiana;
-
come creare opportunità di dialogo con i ragazzi che hanno interrotto il percorso di
iniziazione cristiana;
-
la questione dell’ordine della celebrazione dei sacramenti;
- 6-
-
lo stile liturgico con cui celebrare i sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione;
-
la scelta, il ruolo e la partecipazione dei padrini alle proposte educative;
-
cosa offrire ai ragazzi che concludono il percorso di iniziazione cristiana e che sono
stanchi di lezioni ed incontri settimanali.
A tutte queste problematiche se ne potrebbero aggiungere tante altre che reclamano luoghi
di concertazione pastorale e di corresponsabilità.
La complessità della vita ecclesiale non deve farci paura, né porci in
uno stato di
agitazione spirituale, ma deve collocarci nella prospettiva di coloro che fanno tutto quello che
possono e si pongono in ascolto di quanto lo Spirito dice alla Chiesa.
Per concludere, stimo doveroso rendere omaggio ad un grande pastore della Chiesa italiana,
nel cinquantesimo della sua morte, don Primo Mazzolari, riportando quanto ha scritto per il
foglio parrocchiale “Adesso”, pubblicato il1° novembre del 1958: «… In un mondo traboccante
di paurosa e provocante violenza, non sarebbe del tutto strano se il Signore si compiacesse di
regalare alla Chiesa un pontefice umile e povero e di niente altro preoccupato che di proteggere
gli inermi, dissipare dalle menti la tenebra e il terrore dai cuori. Siamo stanchi di troppa scienza
e di troppa cultura, stanchi di troppo potere e di troppi spettacoli, stanchi di grandezze e di
prestigio e di primi posti, stanchi di parole… »
Giovanni XXIII è stato eletto Papa il 28 ottobre 1958; il Concilio Ecumenico Vaticano II è
stato annunciato il 25 gennaio 1959.
Il Direttore
don Giuseppe Alcamo
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LA SPIRITUALITÀ DEL CATECHISTA - EDUCATORE
Seguendo il vangelo di Luca, all’inizio del decennio che la Chiesa italiana dedica al tema
dell’educazione, è possibile delineare alcune peculiarità dell’educatore cristiano, che possono
essere illuminanti per l’identità del catechista parrocchiale e che offriamo come spunto per un
percorso di formazione per il gruppo dei catechisti parrocchiale.
-
Gesù si lascia educare dal Padre: attraverso Maria e Giuseppe, nel segreto della
preghiera personale, nella fedeltà piena e totale fino alla croce. (Lc 2,51; 3,21; 22,42)
-
Egli incontra ed educa ciascuno in maniera personale: Gesù non applica ricette,
accoglie ciascuno nella sua verità e nella situazione in cui si trova, accoglie le domande
dei singoli e a partire da queste li provoca ad andare oltre. ( Lc 7,36-50; 10,23-37; 19,110)
-
Egli istaura un rapporto particolare con alcuni: li chiama personalmente, fa vivere
loro una esperienza singolare e privilegiata di comunione, li responsabilizza e li invia per
compiti specifici. (Lc 5,1-11; 9,18-22; 9,46-48; 22,24-27)
-
Egli non teme di essere esigente pur rispettando la loro libertà: le sue esigenze sono
quelle dell’amore, senza mai manipolare o circuire. (Lc 9,57-62; 18,1830)
-
Egli educa alla preghiera: Gesù mostra concretamente come pregare facendo nascere il
bisogno di imitarlo. (Lc 10,21-22; 11,1-4)
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NOTE PSICOPEDAGOGICHE INTRODUTTIVE
ALL’ITINERARIO CATECHISTICO
•
Tentativo di fornire talune considerazioni sulle tappe evolutive di alcuni aspetti della
personalità, del pensiero, dell’affettività e della coscienza, utilizzabili nella catechesi dei
fanciulli, dei pre-adolescenti e degli adolescenti
COME
• Non perdere mai di vista che il fondamento di ogni crescita cristiana è in Cristo
• Ogni cammino di iniziazione introduce in una concreta comunità in modo progressivo e
graduale
• Tenere sempre presenti che la singolarità della persona ha una propria famiglia di
provenienza
• Seguendo il percorso a tappe già tracciato
• Individuando parole chiave
• Delimitando aree di intervento
•
RISCHI DI QUESTO APPROCCIO METODOLOGICO
• Il percorso evolutivo è un meraviglioso sentiero tracciato su un paesaggio che ci
sorprende continuamente.
• Ciascuno segue questo sentiero con tempi e passi che sono propri, in un contesto di
libertà e di rispetto.
• Tuttavia esiste una “tabella di marcia” che potremmo definire “fisiologica”e che
prenderemo pertanto come punto di riferimento.
Ciò non vuol dire però che se avevamo previsto un margine di due ore per percorrere sei
chilometri di strada, dovremo ritenere inadeguati tutti coloro che, per coprire la stessa distanza,
impiegheranno più o meno tempo
Uscendo dalla metafora, il percorso evolutivo, seppure standardizzato nelle sue tappe, prevede il
loro raggiungimento prima e il loro superamento dopo, in maniera individuale, con tempi e ritmi
che sono propri di ciascuna persona.
La crescita solitamente non avviene per salti ma per passaggi graduali sicché, in ciascuna età,
noi troviamo sfumature della precedente e della successiva
COME UTILIZZARE GLI STRUMENTI
• Tutti gli strumenti che ci vengono forniti sono “il mezzo” e non “il fine” della nostra
azione educativa
• Ci relazioniamo con la persona intera e non con una parte di essa, per accompagnarla nel
percorso della vita cristiana
• La verifica periodica sulla concreta crescita è fondamentale
•
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
G. ANGELINI, “Educare si deve, ma si può?”, Vita e Pensiero, 2002.
G. ANGELINI, Genitori e figli nella famiglia affettiva, Glossa 2002.
L. BRESSAN, Iniziazione Cristiana e parrocchia, Ancora 2002.
G. RUTA, Programmare la catechesi, LDC, 2002.
P. TRANI – N. VALENTINI (a cura di), L’arte di educare nella fede, Messaggero 2008.
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LA FANCIULLEZZA: 6 - 10 anni
-
. Ogni fanciullo è unico, non è un adulto formato ridotto; ha soprattutto bisogno di
esempio e di essere amato; può affezionarsi con facilità anche a persone che non
appartengono alla propria sfera familiare - insegnanti, educatori, istruttori di danza e
sport.... - e ciò aumenta la responsabilità degli adulti che diventano punti di riferimento
significativi; è un fanciullo concreto, vero, vivo che, seppure ancora piccolo, ha già una
sua storia che è strettamente legata a quella della propria famiglia.
-
Il fanciullo “vero” spesso è diverso dall’idea del fanciullo che gli adulti hanno nella loro
testa. In quanto unico e diverso, il fanciullo ha bisogno di essere RICONOSCIUTO, di
fare ESPERIENZA dell’AMORE, della FIDUCIA e del RISPETTO
-
I confini del suo universo si espandono con grande velocità: dalla famiglia ai compagni…
comincia a confrontarsi con nuove regole e nuove realtà che mette in relazione con le
proprie e a cui gradualmente si adatta.
-
La sua immaginazione lo porta ad esplorare mondi che oltrepassano il suo quotidiano e il
suo bisogno di sapere, se guidato, tollerato, compreso, lo porta a farsi domande che
pretendono risposte.
-
Scopre di avere delle idee!È curioso di tutto, ha bisogno di fare, di vedere, di toccare;
preferisce la conoscenza empirica; è capace di realizzare molte cose, ma si misura anche
con i fallimenti, le frustrazioni. Il mondo esterno non è sempre accogliente e tollerante. Il
fanciullo comincia a sperimentare i propri limiti e deve essere incoraggiato e sostenuto
nel suo tentativo di superarli.
-
Dal punto di vista relazionale inizia a comprendere il concetto di insieme, uguaglianza e
reciprocità.
-
Ha già il proprio carattere, gioca per divertirsi, per imparare, per comunicare, per provare
dei ruoli e dei personaggi; nella composizione dei gruppi facilmente vige una netta
differenziazione di gruppi maschili e femminili. Va considerato non solo per le sue
potenzialità ma per quello che E’ GIA’, non tanto e non solo come adulto di domani, ma
come fanciullo di oggi, essere umano impegnato nella meravigliosa avventura di crescere.
-
Il fanciullo ha una sua vocazione che ancora deve scoprire, anche attraverso il nostro
aiuto.
Come impara il fanciullo?
-
Non s’impara veramente se non quello che corrisponde ad un bisogno vitale; dice il
proverbio: non si fa bere un asino se non ha sete; riconoscere i bisogni vitali e agire in
risposta ad essi è l’inizio e la fine di ogni sana pedagogia.
-
S’impara attraverso l’esperienza, che perciò, può essere veicolo di buoni apprendimenti
ma anche di cattivi apprendimenti. L’esperienza vissuta insieme a dei “buoni maestri”
impregna di sé la personalità del fanciullo che, anche durante gli errori del proprio
imparare, si sente accettato, non giudicato, amato, accolto e pronto a riprovare.
- 10-
-
Imparare riguarda tutto l’essere: il sapere: informazioni, conoscenze, comprensione; il
saper fare: abilità ed attitudini; il saper essere: realizzazione personale e capacità di
comunicazione.
-
Si impara meglio facendo che ascoltando: la fatica di costruire la propria vita fa prendere
coscienza del suo valore; tutto ciò che viene dato gratis viene in qualche modo
disprezzato. Il senso della conquista certamente gratifica il fanciullo che però, deve anche
essere messo nella condizione di sperimentare la gratuità del dono attraverso relazioni
positive con adulti significativi, oltre che con i pari. Questo lo porterà ad esercitare la
generosità.
-
L’attenzione del fanciullo non è molto prolungata nel tempo, ha bisogno di stimoli
sempre nuovi per potersi mantenere attiva.
-
La parola non è tutto ma è necessaria: bisogna dare le parole giuste ai fanciulli perché
possano identificare, chiarire, approfondire, appropriarsi di quello che vivono. Le parole
usate con i bambini, devono essere soprattutto parole di VERITA’, corrispondenti alle
emozioni, ai sentimenti, ai convincimenti che le determinano. Devono essere parole di
TESTIMONIANZA. Tale principio, che qui si sottolinea valido per i bambini, resta
fondamentale per gli adolescenti.
- 11-
Catechismo
LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME (ICB)
ITINERARIO
Il testo è indirizzato ai genitori e ai padrini dei bambini 0-6 anni per una
catechesi familiare. Costatato che spesso nelle famiglie non si è in grado
di svolgere questa prima catechesi, nella nostra programmazione
diocesana si vuole utilizzare il primo anno di catechesi per abilitare e
collaborare con i genitori.
SEI ANNI
IN COMPAGNIA DI GESU’
Meta annuale:
Indicatori psicologici:
Il fanciullo incontra la comunità parrocchiale e la scopre come una “grande
famiglia” nella quale si fa esperienza di preghiera e di festa mediante l’ascolto
gioioso della parola di Gesù.
•
Primissime esperienze extra-familiari
•
L’incontro di catechismo viene spesso associato alle lezioni scolastiche
Primo vero confronto con gli ALTRI e con un sistema normativo che
•
può essere diverso da quello familiare d’appartenenza
Bisogno di rassicurazione (posso tornare al nido tutte le volte che voglio)
•
TAPPA
CRONOLOGICA
1°
Pag,48-49,97-100
ACCETTARE
ACCOGLIERE
“Vivere
E’ BELLO STARE momento
INSIEME
ASCOLTARE
VEDERE
insieme”
di
VIVERE
SENTIRE
PREGARE
DIALOGARE
come Gesù ci insegna a parlare La domenica è il giorno in Padre nostro…
crescita con
Dio
chiamandolo cui i cristiani stanno insieme.
personale e di scoperta del “Padre nostro”.
mondo. La Chiesa si forma
quando stiamo insieme tra
noi con Gesù.
LA FESTA E’
POSSIBILE
QUANDO
Nel segno della croce il nostro
Il fanciullo accoglie l’invito a fanciullo
Mt.6,6-13 partecipare agli incontri per senso
esprime
di
fare esperienza di Gesù ecclesiale.
il
Avvento/Natale
e
sulla
croce
suo Racconti, drammatizzazioni e
appartenenza canti che sottolineano l’idea
dell’accoglienza reciproca e
come amico.
permettono
di
“fare
gruppo”.
La
festa
va
attesa
e La nascita di Gesù è la Accogliere un fratellino è Il fanciullo attraverso l’Ave Attività grafiche e manuali.
preparata. Il fanciullo scopre festa di tutti i cristiani nel festa di famiglia. Il fanciullo è Maria riconosce la mamma di Costruire
che la festa è un momento mondo.
per ricordare qualcosa di
STIAMO INSIEME importante che ci porta gioia
Pag.86,88,90,155
METODOLOGIA
Giochi di memoria sul Padre
Ottobre/Novembre
2°
ATTIVITA’ E
e che ci fa sentire più vicini
agli altri.
invitato
Lc.2,1-7; 2,8-20 concrete
attraverso
ad
di
iniziative Gesù come colei che ha presepe.
condivisione saputo
una apertura Salvatore.
accogliere
insieme
il
Memorizzare
il alcune preghiere mariane:
“missionaria”.
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TAPPA
VEDERE
CRONOLOGICA
3°
GESU’ VIVE TRA
NOI
Pag, 96
Gennaio/Febbraio
4°
GESU’ DONA A
ASCOLTARE
ACCOGLIERE
La
presenza
di
VIVERE
ACCETTARE
PREGARE
SENTIRE
Gesù Anche Gesù cresce in una Il fanciullo partecipa
DIALOGARE
ogni Nella preghiera il fanciullo Elencare
le
persone
e le persone che ci vogliono tutti rivela l’amore del Padre. eucaristica come momento di ascoltare la parola di Gesù a te. Imparare le formule di
Mt.4,3-8 comunione con Gesù e i e di vivere come Lui insegna. risposta ai riti di comunione
bene. Il fanciullo scopre nelle
persone
che
gli
fratelli.
stanno
accanto, e nei luoghi in cui
vive,
delle
crescita.
occasioni
della messa
di
I genitori come Gesù per Con la sua passione, morte Per dare la vita ad altri Il fanciullo ringrazia Gesù Racconto
amore donano la vita. Il e resurrezione, Gesù ci bisogna
rinunciare
a per il dono del suo amore e pasquali.
gli chiede di essere capace riformulare
forza che fa rifiorire la gioia di vincere il male e di
Quaresima/Pasqua
METODOLOGIA
avviene attraverso i genitori famiglia e in un paese. A domenica alla celebrazione chiede un cuore capace di attraverso cui Gesù è vicino
NOI LA SUA VITA fanciullo scopre nell’amore la mostra il suo amore capace qualcosa.
Pag.102
ATTIVITA’ E
Mimare
Pasqua nella sua vita.
dolore in gioia, la paura in
speranza.
Mt. 28,1-8
GESù RESTA
SEMPRE CON
NOI
Pag.106,126,160-161
Aprile/Maggio
Il fanciullo scopre i luoghi e i Gesù risorto dona lo
doni di Gesù non finiscono Spirito Santo: è Lui che fa
nascere e crescere la
con la sua morte.
comunità. Essa diventa
I momenti nei quali la segno della presenza di
comunità parrocchiale si Gesù risorto tra noi,
attraverso
gesti
di
riunisce.
solidarietà,
accoglienza,
perdono,
servizio,
fraternità…
At. 2,1-39
Il fanciullo è invitato a porre Il fanciullo invoca lo Spirito
gesti
di
amore
che Santo affinché lo faccia
esprimono la presenza di diventare
Gesù risorto in mezzo a noi.
amore.
portatore
o
la preghiera di
Lc. 22,7-20;
5°
eventi
di portare la gioia della Gesù prima della passione
e la vita dentro qualsiasi trasformare la morte in vita, il
realtà.
degli
di
- 13-
ITINERARIO
Catechismo
SETTE ANNI
CHIAMATI PER NOME
IO SONO CON VOI (ICFR)
Indicatori psicologici:
Meta annuale:
Il fanciullo scopre nella vita e nel messaggio di Gesù l’amore di Dio per noi e
•
apprende i modi semplici e quotidiani attraverso i quali può accoglierlo nella sua
•
vita.
•
La famiglia è ancora il punto di riferimento principale
Riconoscimento e adattamento ai codici normativi esterni
L’accoglienza
•
Il gioco (giocando s’impara)
•
Grande interesse sulla vita di
•
Gesù : il fascino del racconto
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
1°
TI È STATO
DATO UN NOME
Ottobre/Novembre
Pag. 9-18
2°
GESÙ SI FA
UOMO PER NOI
Avvento/Natale
L’esperienza
di
essere Ascoltando
Gesù
il Il fanciullo si impegna ad Il
fanciullo
ringrazia
il Giochi
di
gruppo
che
chiamato per nome matura fanciullo scopre che Dio ci accogliere e rispettare i doni Signore che lo conosce e lo sottolineano l’importanza del
gradualmente nel fanciullo la ama e conosce ciascuno di di Dio Creatore e Padre.
consapevolezza di essere noi per nome. Sull’esempio
originale, unico e scopre nel di Gesù impara a chiamarlo
ama. Si rivolge a Lui con la nome e dell’essere chiamati.
preghiera del Padre Nostro.
Creato i segni dell’amore di “Padre”.
Dio per noi.
Ger. 1,5; Is.43 e 49,15
Osservando i segni della Il fanciullo scopre che Gesù Il
fanciullo
festa nel proprio ambiente, il è il DONO più grande che apprezzare
impara
i
ad Con canti, mimo e preghiere Preparare
regali il fanciullo
esprime la sua celebrazione
fanciullo intuisce che siamo Dio ha fatto agli uomini: accogliendoli come dono di gratitudine a Dio Padre per all’interno
in attesa di un evento Egli è l’Emmanuele.
speciale.
amore e si impegna ad il suo grande dono.
Is.9; Lc.2,1-14 essere dono per gli altri.
coinvolgendo
genitori;
una
da
del
mini-
svolgersi
gruppo
anche
canti e drammatizzazioni.
Pag. 37-43
- 14-
i
TAPPA
VEDERE
CRONOLOGICA
3°
UNICO TRA NOI
Gennaio/Febbraio
ASCOLTARE
ACCOGLIERE
VIVERE
ACCETTARE
PREGARE
SENTIRE
ATTIVITA’ E
DIALOGARE
METODOLOGIA
Il fanciullo avverte di essere Gesù esprime con i suoi A partire dalla parola di Il fanciullo è invitato a Formulare insieme ai genitori
amato grazie a gesti e parole gesti e le sue parole il volto Gesù, il fanciullo si impegna formulare
preghiere
di alcune
preghiere
di tante persone che si di Dio: è il Dio della vita che a vivere l’amore in casa, a ringraziamento per le parole spontanee.
promuove la vita di tutti, scuola e nel gruppo.
prendono cura di lui.
specialmente
dei
svantaggiati.
Pag.54-64
e i gesti di amore che riceve
ogni giorno.
più
Lc. 2,41-50
Mc.5,21-24.35-43
Mc.10,13-16
4°
LA SUA VITA IN
NOI
Il
fanciullo
l’amore
è
che Attraverso il dono totale di Il fanciullo si impegna a Il fanciullo invoca lo Spirito Preparare un segno per la
intuisce
la
condizione sé
sulla
fondamentale per la vita e la manifesta
crescita armonica dell’uomo.
il
croce
suo
Gesù partecipare alle iniziative del Santo affinché lo aiuti ad Pasqua.
amore tempo
fedele e totale verso il Padre riconoscendo
quaresimale, amare come Gesù.
e
vivendo
e verso l’umanità. Lo Spirito come dono ogni piccolo
Santo, dono del Risorto, ci gesto di amore.
Quaresima/Pasqua
rende
capaci
vincendo il male.
NEL SEGNO
DELL’ACQUA
Aprile/Maggio
amare
Mc.10,32-34
Pag.68,75-79,83-99
5°
di
Mc.14,15-16
Il
fanciullo
riconoscersi
impara
come
a Il fanciullo attraverso alcuni Il fanciullo si impegna a Nel
parte brani
biblici
scopre
ai
genitori
il vivere da figlio di Dio e da per la riconsegna del “segno proprio battesimo.
della comunità attraverso i battesimo come chiamata.
segni battesimali.
momento celebrativo Intervista
Mt 28,19-20
Mc16,15-16
Atti 2,1-41
fratello di ogni uomo.
sul
della croce“ il fanciullo è
invitato a dire il suo SI a Mostra dei ricordi più cari
Gesù.
legati al proprio battesimo.
Pag.103-105, 111-118,
127
- 15-
ITINERARIO
Catechismo
OTTO ANNI
PADRE NOSTRO
Meta annuale:
IO SONO CON VOI (ICFR)
Note psicologiche:
Il fanciullo scopre l’universale paternità di Dio e fa esperienza della sua presenza
nella Parola, nei segni, nella ministerialità e nella testimonianza di cui vive la
comunità cristiana.
•
Crescere è una bella avventura
•
Occhi aperti sul mondo
Il gioco di squadra
•
•
Identificazione con il genitore del proprio sesso
•
Prima consapevolezza della differenza tra giusto e non giusto
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
Il
1°
IL PADRE HA UN
VOLTO
Ottobre/Novembre
Pag.11-14
fanciullo
scopre Le parole di Gesù rivelano Il fanciullo si impegna a Il fanciullo ringrazia il Pa-dre Giochi, canti e racconti.
progressivamente l’incidenza che Dio è il Padre che vivere
da
fratello,
ri- per il suo amore e lo invoca
che ha nella sua vita il vivere conosce e ama ogni uomo, conoscendo i doni degli altri perché lo renda capace di
insieme. E’ un’esperienza che non si dimentica mai di e offrendo i suoi doni vivere l’amore fraterno.
che
lo
fa
crescere,
lo nessuno.
arricchisce e, nello stesso
tempo, lo pone dinanzi alle
soprattutto: al compagno in
Is. 49,15 difficoltà, a chi è solo, ai
genitori, ai fratelli…
prime difficoltà nei rapporti
vicendevoli.
2°
GESÙ DIVENTA
UNO DI NOI
Avvento/Natale
Pag.15-16, 26,
35-36,43
Il fanciullo apre gli occhi sulle Da Dio nostro Padre viene Il fanciullo si impegna a A Maria il fanciullo chiede Racconti sulla creazione.
ambiguità
presenti
nella la VITA; Egli ci dona vivere con la famiglia e la l’aiuto per attendere ed
nostra vita e nel mondo. Gesù.
comunità
Intuisce che è compito di Per liberarci dal male, Egli ci Avvento
ciascuno di noi renderlo viene incontro e ci offre il Gesù.
migliore.
il
per
tempo
di accogliere Gesù.
accogliere
Esprime
Lettura
Natività.
di brani della
suo perdono che è vita l’accoglienza del Salvatore
nuova.
con piccoli gesti concreti di
Gen.1e2; Lc.2,1-14 attenzione e solidarietà.
- 16-
TAPPA
CRONOLOGICA
3°
CHI E’ COSTUI?
UN VERO AMICO!
Gennaio/Febbraio
Pag. 60-67, 128
4°
AMORE SENZA
LIMITI
Quaresima/Pasqua
ASCOLTARE
VEDERE
ACCETTARE
ACCOGLIERE
Il
fanciullo
COME SI FA?
Aprile/Maggio
Pag.129-137, 143
SENTIRE
ATTIVITA’ E
DIALOGARE
METODOLOGIA
l’importanza degli amici e con le persone si manifesta vivere la sua amicizia con incontrare Gesù celebrando con segni che sottolineano
sperimenta la loro presenza come
come dono.
l’amico
unico
e Gesù e con i fratelli.
la sua Parola.
straordinario che rivela il
l’importanza della Parola e
consegna
Ma fa anche esperienza che cuore del Padre.
diventare e rimanere amici
dell’amore”
Mc.2,1-12;
Nella realtà quotidiana il La Pasqua di Gesù è la Il fanciullo contempla Gesù Il
fanciullo scopre la bellezza piena
manifestazione morto
e
fanciullo
risorto l’amore
ma anche la difficoltà di dell’amore misericordioso del partecipando
sperimenta Preparazione prossima al
misericordioso
dalla morte.
di sacramento
della modo
Santa e si impegna a vivere Riconciliazione.
Lc. 22,1-20 e seguenti perdono.
diverse
motivazioni
l’effusione
particolare
Momento
fraterna
di
convivialità
dello Il fanciullo si impegna a Nella celebrazione di fine Preparare una celebrazione
che Spirito di Gesù risorto portare i frutti dei doni anno pastorale il fanciullo di ringraziamento.
spingono le persone ad nasce la Chiesa alla quale ricevuti nella celebrazione esprime la gioia di aver
incontrarsi nella Chiesa per tutti sono chiamati
celebrare il Signore.
per eucaristica
nei
vivere insieme come figli di ambienti di vita.
Dio
il
coinvolgimento delle famiglie.
Lc.10,32-34; la Pasqua nel segno del
Il fanciullo si interroga sulle Con
della
alle Dio Padre celebrando il Riconciliazione curando in
mantenersi fedele all’amore Padre che ci libera dal male e celebrazioni della Settimana Sacramento
gratuito di Dio.
del
“Comandamento
Mc.1,21-28;
non è facile né scontato.
159-151
VIVERE DA FIGLI:
PREGARE
scopre Gesù nel suo modo di stare Il fanciullo si impegna a Il fanciullo esprime la gioia di Preparare una celebrazione
Pag.144-148,
5°
VIVERE
At.2,1-41;
Mt.25,31-46
propri conosciuto Gesù e di aver
fatto
esperienza
di
Lui
nell’incontro gioioso con i
compagni.
- 17-
ITINERARIO
Catechismo
NOVE ANNI
VIENI E SEGUIMI
VENITE CON ME (ICFR/2)
Meta annuale:
Favorire nel ragazzo l’incontro personale con Gesù amico e maestro, che invita
•
ciascuno di noi a seguirlo, con il suo modo di fare, con le sue parole e i suoi gesti.
•
Note psicologiche:
•
•
•
conseguenze delle proprie azioni)
•
1°
VEDERE
INVITO PER LA
NOSTRA VITA
CHE CRESCE
Ottobre/Novembre
ACCOGLIERE
Il
ragazzo
GESÙ È UNA
PRESENZA PER
LA NOSTRA
IDENTITA’
Avvento/Natale
Pag.29-32,41-44
ASCOLTARE
Primo germe di coscienza
VIVERE
ACCETTARE
SENTIRE
prende Il Signore Gesù ci viene Si riparte con maggiore Il
progressivamente coscienza incontro
nelle
PREGARE
DIALOGARE
ragazzo
esprime
ATTIVITA’ E
METODOLOGIA
nella Festa di accoglienza con
situazioni grinta e con più sicurezza, preghiera il suo “Eccomi” al preghiere e canti che
sottolineano
il
nostro
della ricchezza dei doni che quotidiane, ci chiama a mettendo a disposizione di Signore.
“Eccomi” al Signore.
ciascuno di noi porta dentro seguirlo in ogni momento della tutti i nostri doni.
nostra giornata, offrendoci la
di sé
possibilità di far crescere la
nostra ricchezza di vita.
Mc.1,16-20; Lc.5,27-32;
Pag. 9-17
2°
Capacità di nascondere e di mentire sia come “trasgressione” sia come
tappa evolutiva positiva (non sempre tuttavia c’è consapevolezza delle
Il desiderio di avere un amico “ del cuore”
TAPPA
Il ragazzo comincia a staccarsi dal meccanismo tutto e subito e a capire
che il raggiungimento di una meta richiede impegno
Il gruppo come primo luogo di confronto
CRONOLOGICA
L’acquisizione del concetto di identità e diversità
Mt.19,16-22
Il
ragazzo
è
aiutato
a Gesù sin dalla sua nascita ha Il ragazzo si impegna a Il ragazzo esprime
decifrare i messaggi e le svelato la sua identità.
in una Incontro tra i ragazzi delle
riconoscere tra le tante voci preghiera spontanea, il suo parrocchie vicine per un
proposte che circolano nel Egli è venuto nel mondo per quella di Gesù, lo ascolta e atteggiamento
suo ambiente di vita e che farsi vicino ad ogni uomo, accoglie il dono della sua accoglienza ne a Gesù.
soprattutto ai più deboli. venuta compiendo
gesti
incidono sulla sua identità.
Gesù “uomo nuovo” ci offre la concreti di solidarietà.
possibilità
“uomini
di
nuovi”,
di confronto amichevole, fatto
di giochi e di preghiera.
di-ventare
Egli
è
il
Salvatore.
Lc.3,1-6; 2,1-20
- 18-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
3°
GESÙ È LA
PAROLA PER LA
NOSTRA
SALVEZZA
Gennaio/Febbraio
Il ragazzo che a questa età Gesù è venuto a salvare gli Il ragazzo si impegna a Al
sperimenta la vivacità dei uomini dal male che minaccia riconoscere tutto quello che consegnato
suoi bisogni, è aiutato a il loro desiderio di vivere potrebbe farlo “schiavo” dei Vangelo
riconoscere
veramente
che felici. In Lui, Dio si prende propri bisogni e a dare prezioso”,
quelli
lo
aiutano
crescere e a vivere felice.
a cura
GESÙ È DONO
PER LA
NOSTRA
RICCHEZZA
Quaresima/Pasqua
uomini,
testo
come
del costruzione di un mini-leggio
“dono su cui poggiare il Vangelo.
strumento
per
consegna
del
a Il ragazzo viene aiutato a Incontri-testimonianza
con
risposte
bisogni.
dal peccato.
giuste
ai
la
suoi Vangelo.
Lc.4,16-21; Lc.5,12-16;
Lc.7,36-50
Il ragazzo viene sollecitato Gesù nel suo modo di farsi Il ragazzo si impegna
ad aprire gli occhi sul mondo vicino agli uomini, nel segno incarnare nella propria vita i scoprire la presenza reale e operatori della
per
scoprire
concreti
che
nei
è
fatti della commensalità, nella sua gesti e gli atteggiamenti del viva
di
Gesù
proprio Pasqua, manifesta il suo buon samaritano, cercando nell’Eucaristia
l’amore gratuito a suscitare e amore fedele e gratuito
a far progredire la vita.
fra
di crescere come figlio e
Preparazione
nione con Lui, con il Padre
ragazzi”
ragazzo
è
aiutato
AI NOSTRI PASSI VIVERE
è
necessario noi, educa il nostro cuore, che sollecitano il suo aiuto, rinnovare ogni giorno la momento
Aprile/Maggio
Pag.76-82, 84-89
a In
Gesù
risorto,
la
capacità
illumina i nostri occhi e dona la sua intuizione, la sua scelta di seguire Gesù e si condivisione
occhi per vedere,
mani.
un cuore capace di amare, gli energia nuova alle nostri operosità.
delle
di Beatitudini, seguita da un
avere:
trasformare.
una
Dio Il ragazzo impara a rendersi Il ragazzo nella preghiera Consegna
prendere coscienza che per cammina con noi, rimane con disponibile nelle situazioni chiede
le mani per creare, fare,
di
adorazione “ a misura di
e con il prossimo.
Il
Caritas
noi parrocchiale.
e restituisce agli uomini la fratello sotto lo sguardo di
capacità di vivere in comu- Dio
98-99,102-103, 108
GESÙ È GUIDA
manuale:
in risposta a quelli che gli conoscere sempre più Gesù Preparare una celebrazione
liberandoli dalla sofferenza e suo desiderio di vivere.
Pag.74-75, 115,
5°
degli
il
viene Attività
particolare dei più deboli, offrono nuove possibilità al e imparare da lui a dare le per
Pag. 57-69
4°
ragazzo
di
festa
impegna ad esprimerla in insieme ai genitori.
e
fraterna
gesti d’amore.
Lc.24,13-35
- 19-
0ITINERARIO
Catechismo
DIECI ANNI
INSIEME CHIESA DEL SIGNORE
Meta annuale:
VENITE CON ME (ICFR/2)
Note psicologiche:
Il ragazzo è guidato verso una prima stabile e consapevole partecipazione e
Progressivo aumento della consapevolezza di sé, dei propri bisogni, delle proprie
•
comprensione della vita della Chiesa come popolo di Dio, radunato dalla
potenzialità e dei propri limiti: Io sono…
presenza del Signore Risorto, nutrito dalla sua Parola, dai suoi Sacramenti, in
io sono, io posso: padronanza della tecnologia, alternanza tra il desiderio di
•
particolare dall’Eucaristia, lungo l’intera sua storia.
competere,giocando, nel gruppo e quello di farlo con una macchina (computer, play
station, nintendo,) in maniera isolata
Comprensione delle regole e idea chiara della trasgressione e delle sue
•
conseguenze
•
Prevalenza della morale autonoma: prima distinzione personale tra bene e male
•
Solidarietà
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
1°
NOI INSIEME
SIAMO LA
CHIESA DEL
SIGNORE
Ottobre/Novembre
Pag.112-113, 124, 139143
Il ragazzo comincia ad intuire Gesù risorto si è legato a Il
ragazzo
scopre
che Il
ragazzo
è
invitato
a Intervista al parroco sulla
che per la propria crescita è noi per sempre. Il ragazzo partecipando all’eucaristica ringraziare Dio per tutti i storia della Parrocchia e
importante
intrecciare
imparare
ad guardando le prime comunità può rendere più solido il suo doni che riversa nella sua sulle
con gli altri cristiane
è
aiutato
legami resistenti. Egli è comprendere
come
stesso
Gesù
aiutato
a
percepire
come
“accolto
sé sono
e presenza
sostenute
di
attività
a legame con Gesù e con i vita: i suoi talenti, gli amici,il vengono
messe
esse fratelli. A casa, a scuola, con dono della famiglia e della sull’esempio
dalla gli amici e nella comunità comunità
nella impara
ad
Pane
presenza
che
dallo di aiuto.
Spirito Santo, dono del
Risorto.
delle
oggi
atto
prime
essere fondate sull’amore; chiede
spezzano, i gesti di amicizia, di premura, di costruire legami resistenti. presentazione
animata
in
parrocchiale comunità cristiane.
accogliente” grazie ai legami Parola che ascoltano e nel accogliente e a riconoscere aiuto per diventare capace Creazione
che lo fanno crescere.
che
di
una
multimediale
sulla vita della comunità
parrocchiale.
At.2,42-46
- 20-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
2°
NOI INSIEME
CONTINUIAMO
LA STORIA DEL
SIGNORE
Avvento/Natale
Il ragazzo coglie che la storia Nel tempo di Avvento il Il ragazzo ascolta la parola Il ragazzo anima la messa Preparare
di ognuno di noi parte da ragazzo è guidato a scoprire che Dio ha rivolto agli domenicale for-mulando una sintesi
molto lontano; siamo anelli di nella venuta di Gesù, la uomini (AT e NT) e si introduzione
una lunga catena di legami, realizzazione della promessa impegna ad accoglierla come della
ognuno
propria
portatore
novità
irripetibile.
unica
VIVIAMO LA
SPERANZA DEL
SIGNORE
Gennaio/Febbraio
Pag.152-155,
161-173
liturgia fondamentali
e
della
tappe
storia
delle della salvezza.
e suo progetto di salvezza per che lo aiuta a comprendere fedeli.
l’umanità.
“chi è “ e a costruire la sua
Gen. 17,15-19; storia.
Gen.21,2; Is.7,3-14;
114,134
NOI INSIEME
Parola
sulle
cartellone
della del Padre: mantenere fede al “luce” che illumina la sua vita, intenzioni di preghiera dei
Pag.24-29, 43-46,
3°
alla
un
Lc.2,22-35
Il
ragazzo
comprendere
è
aiutato
che
a Gesù è l’uomo pienamente Il ragazzo si impegna:
ogni realizzato: lungo la sua vita
decisione, nel bene e nel terrena
ha
espresso
il
male, incide sulla propria vita progetto del Padre (fare la
e sulla vita degli altri.
sua
volontà
ed
essergli
Il
• ad accettare la fatica che
richiede la fedeltà al suo
ragazzo
sperimenta
i Piccola scuola di preghiera
diversi modi di dialogare con ( con i gesti, con il corpo, con
Dio.
le parole e con il canto)
progetto;
fedele anche di fronte alle • a lasciarsi aiutare da chi gli
vuole bene;
ostilità).
La relazione costante e il
dialogo filiale con Lui lo
rendono
difficoltà.
forte
nelle
Mc.1,4-11;
• a valutare ciò per cui vale
veramente
impegnare
energie;
la
le
pena
di
proprie
Lc.19,1-10; • a dialogare con il Padre in
Lc.1,1-4; modo costante.
- 21-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
4°
NOI INSIEME
SIAMO
TESTIMONI
DELLA NOVITA’
Il ragazzo vivendo con gli altri Dio in Gesù morto e risorto Il ragazzo si impegna ad Il ragazzo esprime la propria Bancarella
scopre
che
ciascuno
è si è manifestato come il Dio essere discepolo di Cristo fede pasquale partecipando realizzazioni
chiamato a condividere sia i della vita.
sulla
via
della
momenti lieti, sia i momenti
donandosi
agli
difficili della propria vita.
croce, in
attivo
piccole
manuali
per
alle finanziare un progetto di
altri celebrazioni della Settimana solidarietà.
Gv.10,11-17; sull’esempio di Gesù.
Santa,
Lc.22,19-20;
DEL SIGNORE
modo
di
in
particolare
a
è
a Programmare un ritiro in
quella del Giovedì Santo.
Lc,23,36-46
Quaresima/Pasqua
Pag.95-111
5°
NOI INSIEME
Il
ragazzo
viene Il
Aprile/Giugno
è
guidato
a Il ragazzo si impegna a vivere Il
ragazzo
invitato
accompagnato a ritrovare e comprendere che la fede dei la Messa durante tutta la ringraziare il Signore per il preparazione della
coltivare
gli
elementi cristiani ha il suo momento settimana
SIAMO IL CORPO fondamentali della festa.
DEL SIGNORE
ragazzo
centrale nella partecipazione scuola,
in
famiglia,
con
alla “Cena del Signore”, diventando
gli
amici, “pane
portatore
perché è lì che si riceve la pace e di amore.
a dono della sua presenza nel celebrazione del sacramento
di sostare
consacrato”,
tabernacolo
davanti
e
aprendo
a dell’Eucaristia.
al
il Per
la
celebrazione
forza e l’energia per seguire
cuore al Signore per lodarlo Sacramento coinvolgere
dell’amore.
cammino.
Gesù
sulla
strada
Lc.24,13-15;
del
e chiedere luce per il suo con compiti specifici anche i
genitori.
1Cor. 11,23-26
- 22-
ALCUNE NOTE SULLA PRIMA ADOLESCENZA: 11-13 anni
-
La fascia di età che chiamiamo della prima adolescenza viene collocata cronologicamente tra gli 11
e i 14 anni. In questi anni, prioritario risulta essere il bisogno di definirsi, di conoscere se stesso, di
scoprire le proprie capacità mentre ci si misura con i coetanei.
-
Il corpo è la grande possibilità di essere se stesso, è espressione della globalità della sua persona, è
mezzo di comunicazione per dire agli altri qualcosa di sé e del proprio mondo.
-
In questa fascia di età inizia a maturare la capacità di mettersi assieme, rinunciando ai propri punti
di vista e allargando il proprio orizzonte per accogliere il punto di vista altrui; in altri termini, nasce
il bisogno di uscire dal proprio guscio, mettersi insieme ad altri per realizzare un’impresa comune;
a poco a poco maturerà sempre più il senso del noi, una nuova forma di solidarietà che darà un
nuovo valore alla libertà personale, che porta alla presa di responsabilità sempre più consapevole.
-
Gli altri lo aiutano a dare un nome alle proprie esperienze, sensazioni, paure, emozioni; sono
cercati come confronto, come specchio, come conferma di sé, come riconoscimento del proprio
valore, del proprio essere degno di stima.
-
Il preadolescente ricerca il coetaneo per vincere la paura della solitudine, per bisogno di fare, di
comunicare, di stabilire un rapporto interpersonale, per chiacchierare e fare confidenze, per
condividere segreti.
-
La preadolescenza è un’età in cui il percorso di individuazione e di separazione, raggiunge la
propria fase più critica per assumere poi nuove connotazioni nella fase immediatamente successiva,
quella dell’adolescenza.
-
Si sta parlando sostanzialmente di quel processo che definiamo IDENTIFICAZIONE, intesa come
scoperta e definizione della propria IDENTITA’. Il preadolescente è dunque il ragazzo che
risponde in ogni momento della propria giornata alla domanda: “CHI SONO?”
-
La comprensione dell’identità personale si presenta come un complesso processo, che attraverso
esperienze personali, arriva a far maturare la capacità di affrontare e risolvere i problemi che la
vita pone, senza per forza attendere l’intervento di papà.
-
Il preadolescente inizia ad essere, per sua natura, asistematico, mutevole; la sua fantasia spazia in
molte direzioni, ha bisogno di stimoli educativi continui e sempre nuovi; non ama i discorsi troppo
lunghi e gli argomenti troppo complicati; ama intuire le conclusioni e lasciare i discorsi aperti. È
importante stimolare la sua curiosità per andare oltre le apparenze, agli avvenimenti empirici, alle
persone della fanciullezza.
-
Mentre dopo i 14 anni gli vengono in aiuto le risorse cognitive ed intellettive che gli forniscono la
possibilità di formulare la domanda e di tentare di elaborare le risposte, in preadolescenza sia la
domanda che le eventuali risposte hanno marcatamente le caratteristiche della confusione, del
dubbio, della compulsività, del discontrollo emotivo….
-
Il percorso della definizione della propria identità personale, caratteriale, fisica, sessuale,
relazionale, affettiva è segnato da importanti passaggi trasformativi che in alcuni casi, per la loro
repentinità, possono assumere carattere di drammaticità e che richiedono la presenza costante di
adulti – educatori, capaci di contenimento, ascolto, testimonianza non giudicante, accoglienza….
- 23-
-
Il preadolescente fa fatica ad autodefinirsi perché non ha ancora una adeguata capacità introspettiva,
perché il suo ideale è ancora legato alla identificazione della fanciullezza.
-
In maniera assolutamente schematica, e perciò arbitrariamente riduttiva, si possono individuare
quattro aree di conflittualità:
1- AUTONOMIA-DIPENDENZA: riguarda la relazione tra il ragazzo e il mondo adulto: le spinte
di autonomia, di indipendenza che lo spingono a sperimentare vie di affermazione di sè,
confliggono con istanze regressive legate al bisogno della presenza dell'adulto responsabile,
rassicurante, capace. Ciò favorisce lo sviluppo di sentimenti di ambivalenza: se da un lato ha
bisogno di staccarsene, dall'altro ha bisogno di dipendere dall'adulto (in particolare dai genitori)
verso cui scarica la propria frustrazione.
2- INTIMITA'-VERGOGNA: è l'area che riguarda le relazioni nel gruppo di pari e quelle con
l'altro sesso. Comprende le amicizie (amicizie per tutta la vita o che durano un giorno e che si
misurano con la fragilità), la solitudine, l'inclusione e l'esclusione dal gruppo, la confidenza
fino ai minimi dettagli (propria delle ragazze) e il pudore spesso mascherato da bugie (proprio
dei ragazzi). é l'area della sessualità, del proprio corpo che cambia, delle pulsioni che fanno
paura e inorgogliscono, del confronto con gli altri, dei sentimenti di inadeguatezza e di
vergogna.
3- INDUSTRISITÀ-STASI : è l'area della competenza in cui il "posso e so fare tutto" spesso si
alterna al "non posso e non so fare nulla", in cui si sperimenta la propria capacità logica e
manuale e la si misura con quella altrui, è l'area della realizzazione -frustrazione scolastica
dove più forte è il giudizio degli adulti. Il ragazzo che è al massimo delle proprie potenzialità
d'apprendimento,di manualità e di sperimentazione, spesso si impigrisce e rinuncia a mettersi
alla prova.
4- FIDUCIA-DUBBIO: è l'area della definizione di sè. E' sostanzialmente quella che sottende ad
ogni percorso poiché cerca di rispondere alla domanda iniziale "Chi sono io?" in un continuo
slalom tra dubbi e certezze che passano attraverso la possibilità di fidarsi di sè e del gruppo dei
pari, ma anche di quel mondo adulto da cui, con grande fatica sta cercando di staccarsi per
differenziarsi ed autodefinirsi. È l'area in cui alle grandi domande esistenziali, si alternano
dubbi che, spesso riguardano anche la fede.
In questa fascia di età si può affiancare la seguente programmazione con il testo: G. Alcamo,
Noi ragazzi di oggi, Paoline 2009.
- 24-
ITINERARIO
UNDICI ANNI
VOGLIA DI CRESCERE
Meta annuale:
SARETE MIEI TESTIMONI (ICFR 3)
continua oscillazione tra bisogno di affermazione di sé nel gruppo e
•
Il ragazzo è aiutato a ritrovare, nella sua voglia di crescere, la domanda sul senso della
percezione di inadeguatezza
vita e a scoprire il progetto che Dio ha per lui.
Note psicologiche:
•
Catechismo
•
Crescere è una scoperta che affascina e inquieta, crescere crea curiosità e paura
•
Capacità di astrazione e generalizzazione (pensiero astratto)
Primo vero distacco dal modello familiare
•
Passaggio di status con l’ingresso alla scuola media: mi sento più grande, mi
•
Desiderio di stare con il gruppo di pari per condividere giochi e progetti
piace ma ho paura
•
Curiosità e prime pulsioni di tipo sessuale
TAPPA
CRONOLOGICA
1°
VEDERE
ACCOGLIERE
ASCOLTARE
VIVERE
ACCETTARE
PREGARE
SENTIRE
Il preadolescente (p.a.) è Il p.a. ricerca il mistero della Il
p.a.
si
ATTIVITA’ E
DIALOGARE
impegna
METODOLOGIA
ad Con il salmo 138 il p.a. Tests e giochi sulla propria
TEMPO DI
accompagnato a guardare vita e ritrova in Dio la sua accogliere
TEMPO DI
crescere” il mistero della vita. l’esperienza della presenza perché la vita è un mistero meraviglioso dono della vita.
CRESCITA,
dentro la sua “voglia di origine. Il salmo 63 esprime crescere
CRESIMA
di Dio nella vita dell’uomo.
Ottobre/Novembre
Cap.1 pag.10-16
2°
ANCHE IL
REGNO DI DIO
CRESCE
Avvento/Natale
Cap.3 pag.46-48
Cap.4 pag.68-69
Cap.5 pag.82-87
la
con
meraviglioso
insieme a Dio.
fatica
di riesprime la lode e il rin- identità personale
entusiasmo graziamento a Dio per il
se
pensata
del catechismo)
il
ad essa sottoposta. Il p.a. segue per volere di Dio, lo realizzazione
esprime
vede la propria crescita stesso
fisica
e
spirituale
come progressivo sviluppo.
chiamata ad un impegno
grande nella vita.
cammino
protagonista
del
Prefazio
della Esperienza di “semina” per
della Solennità di Cristo Re, il controllare
Regno, p.a.
consegna
Bibbia (Vedi pagg.25-26
La legge della crescita è una Il Regno di Dio inaugurato Il p.a. si impegna ad essere Con
legge universale, ogni cosa è con la venuta di Cristo,
Celebrazione
la
la
costante
sua crescita del dono di fede in
di sapendo che tutto dipende disponibilità a mettersi a noi.
da
Dio,
Is.9,1-2; Zc. 1,68-79; dall’impegno
ma
anche servizio del Regno di Dio.
consapevole
Lc.2,29-32; Mc.4,26-29; dall’uomo.
Mt.13,44; At. 9,31; Le due libertà, quella di Dio
At.16,5 e
quella
dell’uomo,
incontrano e si scontrano.
si
- 25-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
3°
CON LA FORZA
DELLO SPIRITO
SI CRESCE
MEGLIO
Gennaio/Febbraio
Cap.3 pag.49-50
Il
p.a.
è
considerare
invitato
a Nell’ascolto della Parola, il Il p.a. è invitato a vivere ogni Il.
p.a.
esprime
nella Celebrazione
per
la
la comunità p.a. ritrova l’invito di Gesù giorno la propria risposta preghiera rivolta allo Spi- consegna del “Credo”
come luogo reale nel quale Risorto all’umanità:
fare esperienza di fede nel lo Spirito Santo dona ad
personale a Cristo.
rito Santo il suo desiderio
di conformarsi a Gesù.
Signore Gesù, di amicizia e ogni uomo la capacità di
di fraternità.
amare e vivere come Gesù.
At.1,8; 13,2; 15,28;
Cap.4 pag.61-63
4,1-31; 5,18
68-73
4°
GESU’ E LO
SPIRITO
Quaresima/Pasqua
Il p.a. scopre che nella vita Il p.a. si mette in ascolto di Il
p.a.
quotidiana è chiamato a fare Gesù e comprende come in sviluppare
scelte
a
“controcorrente”.
è
volte tutta la sua vita Egli si sia discernimento
Cap.1 pag.17
Cap.2 pag.31-33,
lasciato
guidare
chiamato
capacità
per
dallo scelte coraggiose.
a Il p.a., sull’esempio di Gesù, Incontro
fare affinché lo aiuti nei momenti Preparare
Spirito Santo che gli ha
difficili
a
tentazioni.
su-perare
missione.
Preparare un augurio pasquale
Cap.3 pag.47
Cap.4 pag.64-69
Cap.6 pag.113-115
Guglielmoni-
vivono situazioni di disagio
(ospedali,
case
di
riposo,
famiglie povere).
Il p.a. scopre che cristiani Il p.a. comprende che Gesù Il p.a. si impegna, guidato Il p.a. esprime con la
non si nasce, ma si diventa in non ha tenuto per sé lo dallo
di
da portare a persone che
Spirito
NELLA VITA DEL un continuo esercizio di Spirito ma lo ha inviato ai compiere
Aprile/Maggio
Via Crucis (Vedi “Mani
Negri Ed.Paoline).
Cap.22 e 23 di Luca
CRISTIANO
liturgia
amiche”
Lc.7,11-17; Gv.20,1-10;
LO SPIRITO
le penitenziale.
una
dato la forza e il coraggio di
Mc.1,9-11; Mt.4,11;
5°
operatori
di invoca lo Spirito Santo Caritas diocesana.
compiere fino in fondo la sua
35-39
con
Santo,
scelte
di
Costruzione
di
piccole
a “Preghiera semplice” di San biografie di santi significativi
vita Francesco, la sua
per la comunità parrocchiale.
conversione al Vangelo e di suoi discepoli perché anche cristiana come hanno fatto i disponibilità ad agire come Celebrazione fine anno con
adesione a Cristo, guidati in essi potesse compiere discepoli di Gesù.
dalla forza dello Spirito.
meraviglie.
coloro
plasmare,
Spirito.
I
che
santi
si
guidare
sono
lasciano
dallo
Gesù.
la Consegna dell’icona di
Cristo (Vedi pag. 40-42 del
catechismo)
momento
di
seguito
da
condivisione
un
e
fraternità con la partecipazione
delle famiglie.
- 26-
ITINERARIO
DODICI ANNI
VIVIFICATI DALLO SPIRITO
Meta annuale:
unisce i cristiani e fa di loro una comunità, un popolo vivificato dal dono dello Spirito
Santo.
•
Capacità di giudizio e di critica che fa sentire grandi e capaci
•
Affermazione della morale autonoma (sviluppo della coscienza del bene e del male )
Grandi progetti e grandi paure
•
CRONOLOGICA
1°
L’AMICO VERO
ASCOLTARE
VEDERE
Il
p.a.
vive
profonda
dell’amicizia.
e
•
Primo approssimativo incontro con le ideologie
•
Orientamento,la vita cristiana come scelta, la vocazione
VIVERE
ACCETTARE
ACCOGLIERE
SARETE MIEI TESTIMONI (ICFR 3)
Note psicologiche:
Il ragazzo scopre in Gesù l’amico vero da seguire. L’amicizia con il Signore Gesù
TAPPA
Catechismo
PREGARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
l’esperienza Il p.a. conosce Gesù e la sua Il p.a. matura, dentro di sé, Nella preghiera esprime la Attualizzazione, attraverso
di consapevolezza di essere uno
impegnativa vita come continua offerta di atteggiamenti
amicizia
verso
chiunque accoglienza, di rispetto per amico di Gesù.
E’ aiutato a riconoscere le incontri e il suo progetto di gli altri e responsabilità.
Ottobre/Novembre
immense ricchezze di cui gli vita
Cap.1 pag.15, 20-24
Per
altri sono portatori.
stare
ATTIVITA’ E
bene
schema
“Beatitudini da vivere oggi”
Celebrazione
insieme Lc.14,16-24; Lc.10,25-28 -
“Beatitudini”
Beatitudini.
occorre però il rispetto delle
consegna
Lc.6,17-23
e
realizzato dai ragazzi, delle
le
attraverso
pensato
per
la
delle
regole.
2°
Il p.a. intuisce la presenza A partire dalle immagini Il p.a. sperimenta nella sua Con l’inno “vieni, Spirito Attività manuale: creazione
SPIRITO CHI SEI ? dello Spirito Santo ma usate nella Bibbia, il p.a. vita
Avvento/Natale
Cap.6 pag.100-102
nello
stesso
difficoltà
di
tempo
presenza
dello Santo”, il p.a. invoca la di collane con ciondoli che
la coglie che lo Spirito Santo Spirito Santo come forza, presenza dello Spirito nella rappresentano i segni dello
esprimerne va
pienamente la realtà.
la
aldilà
di
ogni
dato luce, amore e vita di Dio.
sua vita.
Spirito Santo
sensibile.
Is.1,25; Ml.3,2; 1Pt.1,7;
Mt.3,16; At 2,2; At.1,18;
Is.9,1; Ez.36,26
- 27-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
3°
I SACRAMENTI
OPERA DELLO
SPIRITO
Il p.a. sa che lo Spirito Il p.a. scopre
Santo
è
la presenza Il p.a. sperimenta nella sua Il p.a. ringrazia Dio per il Preparare
l’invisibile dello Spirito in ogni tappa vita e in particolare nel perdono
compagno della sua vita.
sacramentale.
sacramento
ricevuto
una
liturgia
alla
messa
nella penitenziale.
della celebrazione del sacramento
riconciliazione, l’azione dello della riconciliazione.
Spirito Santo. Teme di
Gennaio/Febbraio
sbagliare e desidera essere
perdonato.
Cap.3 pag.49-50
Cap.4 pag.74
Cap.5 pag.81
Cap.6 pag.100
4°
I DONI DELLO
SPIRITO
Quaresima/Pasqua
l p.a. coglie la ricchezza dei
Il p.a. si impegna a crescere Ringrazia Dio per i doni che Partecipare
prepara ad accogliere con dello Spirito Santo.
Spirito
gioia quelli dello Spirito
ciascuno di noi.
doni nella sua vita e si Il p.a. scopre i doni e i frutti nelle virtù cristiane che lo riceverà in pienezza nella crismale.
Santo.
Santo
dona
a celebrazione del sacramento
della Confermazione.
Cap.6 pag.106,
109-111
5°
CON LA
Conosce i segni liturgici del Il p.a. scopre il significato Il p.a. si sforza di operare in Nel silenzio e nella preghiera Ritiro in preparazione della
sacramento
CRESIMA INIZIA … Confermazione.
CONTINUA …
Aprile/Giugno
della profondo dei segni liturgici coerenza con gli impegni vive l’attesa dei doni dello celebrazione del
del sacramento.
assunti nella celebrazione Spirito.
del sacramento.
Sacramento.
Celebrazione della
Confermazione.
Cap.6 pag.103-108,
117-118
- 28-
ITINERARIO
TREDICI ANNI
ADESSO TOCCA A ME
Meta annuale:
•
propria fede in tutti gli ambienti di vita, compie scelte di amore e di
•
servizio nella comunità parrocchiale.
CRONOLOGICA
1°
UN DONO
PREZIOSO
VEDERE
ACCOGLIERE
Cap.1 pag.9-13
(ICFR/4)
•
Capacità di giudizio e di critica
Affermazione della morale autonoma (sviluppo della coscienza del bene e del male )
Grandi progetti e grandi paure
•
Primo incontro con le ideologie
•
Orientamento,la vita cristiana come scelta, la vocazione
ASCOLTARE
ACCETTARE
VIVERE
SENTIRE
PREGARE
ATTIVITA’ E
DIALOGARE
Il ragazzo è aiutato a Dio ha affidato alle Il ragazzo scopre la Nella
cogliere la sua crescita nostre mani il dono propria crescita come esprime
METODOLOGIA
celebrazione Schema
la
celebrazione
sua consegna del sale e
come dono e chiamata della vita. E’ nostro momento di gioia da disponibilità ad essere della luce.
di Dio.
Ottobre/Novembre
VI HO CHIAMATO AMICI
Note psicologiche:
Il ragazzo vive con serenità e gioia la propria originalità, testimonia la
TAPPA
Catechismo
compito assumerci la vivere insieme al gruppo sale e luce per il mondo.
responsabilità di vivere e si impegna a mettere
in pieno questo dono.
le proprie capacità al
Mt.25,14-30 servizio degli altri.
Mt. 5,13-16
- 29-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
2°
Il ragazzo è aiutato ad E’ necessario che il Scopre che la propria Con
NON DA SOLI accettare
Avvento/Natale
il
salmo
139 Individuare
proprio ragazzo scopra che la corporeità e sessualità ringrazia Dio per il cose
il
corpo come espressione nostra
vita
è
una è dono e vocazione ad dono del suo corpo.
chiamata ad amare da amare.
di
sé, mezzo di incontro e parte di un Dio che si è Crescere è fatica ma
Cap.4 pag.112-127 relazione con gli altri.
tutte
le
che
in
nuove
questi ultimi mesi ho
imparato a fare o ho
capito come fare
incarnato e fatto uomo. anche immensa gioia.
Gen.2,18.22-23
Gen.1,27-28
Lc.1,26-33
3°
IL VOLTO DI
GESU’
Il
ragazzo
si
sente Il ragazzo, come tutti Il ragazzo si propone Nella preghiera
chiamato a fare delle coloro che incontrano il come impegno di vita ricostruire il volto di
scelte e si rende conto Signore, è chiamato a l’interrogazione
su Gesù.
che la riuscita della sua dare una risposta alla Gesù e una lettura del
Gennaio/Febbraio vita dipende soprattutto domanda:
dalle mete che riesce a Chi
Cap.2 pag.38-55
è
costui?
Vangelo per scoprirne
Può l’identità. Rassomigliare
proporsi e dai modelli a essere la mia méta?
a
cui si ispira.
impegno.
Gv.1,35-51; Mc.2,13-17;
Mc.1,9-13.21-39;
Gesù
è
il
Animazione del
carnevale
Per i fanciulli o per gli
anziani di una casa di
riposo.
suo
Mc.4,1-3.30-34;
Mc.5,21-24.35-43
- 30-
TAPPA
VEDERE
ASCOLTARE
VIVERE
PREGARE
ATTIVITA’ E
CRONOLOGICA
ACCOGLIERE
ACCETTARE
SENTIRE
DIALOGARE
METODOLOGIA
4°
UNA AMICIZIA
ESIGENTE
Il ragazzo scopre che Gesù è il Dio con noi e Il ragazzo sperimenta Il ragazzo celebra il Via Crucis animata dai
l’amicizia profonda con per noi: In lui la potenza che la sua vita può sacramento
Gesù
trasforma
essere
nel di Dio
credente il modo di si
progettata
a riconciliazione
nella partire dalla fede in un partecipa
manifesta
Quaresima /Pasqua pensare, di scegliere, di risurrezione e nel dono Dio uno e trino.
sperare e di amare.
Cap.2 pag.58-71
Spirito, L’amicizia
dello
attraverso
quale essere
il
Cap.6 pag.163-171
in
e riposo o per le vie del
modo quartiere (serale)
attivo alla Via Crucis
non
può cittadina e a tutte le
tradita
né celebrazioni
veniamo continuamente trascurata.
Cap.5 pag.139-161
della ragazzi in una casa di
della
settimana santa.
riconciliati con Dio.
Mt.12,30; Lc.6,1-6;
Mc.8,27-30.34-35;
Mc.15,33-39
5°
NUOVI
ORIZZONTI
Il
ragazzo
inizia
assumere capacità di la vita nuova in Cristo, sua
Cap.3 pag.72-85
Cap.6 pag.172-193
disponibilità
che nell’incontro
crescere è prendere il fratelli
proprio
mondo
posto
nel comunità,
e
attraverso atteggiamento
con
con
in
i impegni
al della
celebrazione Organizzare
consegna
ben
la all’interno
un
della momento di festa da
assumendo croce e del Vangelo, il vivere
valutazione e di scelta. realizzando noi stessi servizio
Comprende
Aprile/Giugno
ad Siamo chiamati a vivere Il ragazzo concretizza la Nella
dopo
precisi ragazzo esprime la sua celebrazione.
della disponibilità
ad Programmiamo
un comunità. Quando fa annunciare il Vangelo.
un campo-scuola.
di qualcosa di buono si
decisioni libere assunte apertura, di solidarietà sente felice
con
coraggio
responsabilità.
la
e e di servizio.
- 31-
anche
INDICE
1. Presentazione del Vescovo
Pag.
2
2. L’Iniziazione Cristiana in parrocchia
“
3
3. La spiritualità del Catechista - Educatore
“
8
4. Note psicopedagogiche introduttive all’itinerario catechistico
“
9
5. La fanciullezza: 6-10 anni
“
10
6.1 Nel mondo con Gesù – Per i fanciulli di 6 anni
“
12
6.2 Chiamati per nome – Per i fanciulli di 7 anni
“
14
6.3 Padre nostro – Per i fanciulli di 8 anni
“
16
6.4 Vieni e seguimi – Per i fanciulli di 9 anni
“
18
6.5 Insieme Chiesa del Signore – Per i fanciulli di 10 anni
“
20
“
23
7.1 Voglia di crescere – Per i ragazzi di 11 anni
“
25
7.2 Vivificati dallo Spirito – Per i ragazzi di 12 anni
“
27
7.3 Adesso tocca a me – Per i ragazzi di 13 anni
“
29
6. Itinerari di Catechesi per i fanciulli dai 6 ai 10 anni
7. Alcune note sulla prima adolescenza: 11-13 anni
- 32-