L`Iniziazione Cristiana. Itinerario di catechesi per i Ragazzi dai 6 ai
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L`Iniziazione Cristiana. Itinerario di catechesi per i Ragazzi dai 6 ai
Diocesi di Mazara del Vallo UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO L'Iniziazione Cristiana. Itinerario di catechesi per i Ragazzi dai 6 ai 13 anni Anno Pastorale 2009-2010 Ufficio Catechistico Diocesano L’INIZIAZIONE CRISTIANA NELLA CHIESA DI MAZARA DEL VALLO Itinerario di Catechesi per i Ragazzi dai 6 ai 13 anni Anno Pastorale 2009-2010 - 1- Presentazione La complessità della vita odierna, con le sue problematiche e le sue sfide, chiede una qualità della vita cristiana tale da abilitare i fedeli a essere testimoni coerenti e credibili del Vangelo. Questo obiettivo, tuttavia, non si può raggiungere senza una maturazione nella fede che accompagni le diverse stagioni della vita, a partire dalla fanciullezza. Il modello di questo cammino è l’iniziazione cristiana che, a torto, in tanti pensano ancora sia un passaggio obbligato riservato soltanto a fanciulli e ragazzi. Al contrario, il cammino iniziatico è il modello di una vita cristiana che, proprio nei tre sacramenti del battesimo, della confermazione e dell’Eucaristia attinge la grazia per vivere una vita da discepoli del Risorto. Significativamente i Vescovi italiani così scrivono in un recente documento: «I cristiani sono testimoni della risurrezione del Signore solo se tendono con l’aiuto della sua grazia, con umiltà e costanza, a condurre una vita da risorti, “come vivi, tornati dai morti" (Rm, 6,13): quando non si vergognano del Vangelo, quando sperimentano la consolazione nella prova, quando trovano nella preghiera la forza di perdonare e di farsi perdonare, quando si spendono per diventare un cuor solo e un’anima sola, quando si impegnano per costruire la civiltà dell’amore e non perdono la speranza di cieli nuovi e terra nuova, allora mostrano con segni di vita nuova di credere nella risurrezione del Signore». (C E I, Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell’iniziazione cristiana in età adulta, nota pastorale dell’8 giugno 2003, n. 4) Per raggiungere un tale obiettivo, occorre che la comunità cristiana adulta si proponga come luogo nel quale il Vangelo è vissuto e come ambiente che educa alla fede. Espressione significativa di questo impegno educativo sono i catechisti, i quali affiancano la famiglia nella trasmissione dei valori evangelici e inseriscono gradualmente fanciulli e ragazzi nella comunità che celebra e che vive il comandamento dell’amore. Per accompagnare il percorso educativo dell’iniziazione cristiana, che non si improvvisa e non può esser lasciato all’inventiva di ciascun operatore, l’Ufficio Catechistico Diocesano ha predisposto un pregevole sussidio, per il quale esprimo il mio apprezzamento al direttore don Giuseppe Alcamo, che ho il piacere di consegnare a sacerdoti e catechisti, certo che ne sapranno valorizzare risorse e indicazioni. L’augurio di buon cammino è avvalorato dalla benedizione che su tutti imploro abbondante dalla Santa Trinità. ? Domenico Mogavero Vescovo Mazara del Vallo, 8 settembre 2009 Festa della Natività della B.V. Maria - 2- L’INIZIAZIONE CRISTIANA IN PARROCCHIA Cosa deve fare una comunità parrocchiale per “iniziare” un uomo - ragazzo, giovane, adulto - che decide di vivere da cristiano? Forse, ancor prima, bisogna chiedersi: come una comunità parrocchiale oggi deve proporre la fede della Chiesa, perché un uomo decida di vivere secondo il Vangelo? Queste domande, che sottostanno ad ogni scelta pastorale, richiedono una rifocalizzazione della identità di Chiesa, per offrire, in modo originale ed inedito, la possibilità di un ulteriore incontro e amicizia con Gesù. Bisogna anzitutto premettere che a domande di questo tipo, sin dai tempi apostolici, le comunità ecclesiali hanno dato risposte diverse e in continuo divenire, per cui bisogna abbandonare la pretesa di dare una risposta definitiva e completa, che vale per sempre; ciclicamente, la Chiesa si interroga e cerca nuove risposte, elabora nuove prassi, indica nuove modalità; abbiamo l’avventura di vivere in uno di questi tornanti ciclici. La consapevolezza diffusa che nel tempo si è progressivamente sfaldato il rapporto di simbiosi che vi era tra la società e la proposta evangelica, non può, come Chiesa, metterci semplicemente in difficoltà, ma deve provocarci a quella profezia, che appartiene alla natura della Chiesa e che ci mette in situazione di coraggiosa ricerca e di equilibrata sperimentazione. La logica della ricerca e lo stile della sperimentazione, cioè la missionarietà, tolgono alle comunità ecclesiali tutte le sicurezze del passato, obbligano a non vivere di nostalgia ma di coraggio, invitano ad un confronto ecclesiale che vada oltre lo stile convenzionale e conflittuale e riportano tutte le scelte nella prospettiva dell’essenzialità, per promuovere quell’amicizia con il Maestro e vivere la gioia del discepolato, nella originalità delle diverse vocazioni. Nella “fragilità” culturale, ecclesiale e personale dobbiamo uscire fuori dall’illusione che essere cristiani è quasi automatico ed imparare ad “iniziare” all’incontro con Dio come dono gratuito da accogliere con stupore e con gioia; questo tipo di approccio ecclesiale è nuovo perché fa della debolezza il suo punto di forza, introduce nel mistero di Dio a partire dall’incerta identità dell’uomo, offre la salvezza come opportunità ulteriore per vivere la propria libertà personale. Nella catechesi, ai toni trionfalistici, legali e definiti con formule astratte, da cui proveniamo, bisogna far succedere lo stile umile, semplice, familiare, fraterno di colui che è talmente convinto, ma anche geloso, della bellezza della sua vita che, non teme il confronto, ma propone e non impone la sua fede; di colui che, mettendosi nella prospettiva dell’altro, offre un “lievito nuovo” per far lievitare, e non solo, i valori umani. - 3- Una catechesi che sente come importante acquistare la capacità di creare ponti tra quello che l’uomo cerca e quello che Dio offre, senza sconti e senza irrigidimenti, ma con gradualità e rispetto, dove le due libertà, quella dell’uomo e quella di Dio, si incontrano e si illuminano reciprocamente. Se io fossi quel “profeta” che non sono, dovrei parlare con le parole di Isaia: «Ecco faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa». (Is 43,19) Mentre soffriamo la fatica di continuare a svolgere una catechesi che, alla prova dei fatti, non riesce a produrre i frutti sperati, per restare fedeli al mandato ricevuto, siamo spronati ad inoltrarci per “vie” inedite e guardare al futuro, con vera speranza, perché certo la primavera verrà e non tarderà. La situazione nebulosa che caratterizza la prassi pastorale della iniziazione cristiana, e a volte la stessa vita della Chiesa, non può offuscare il nostro ottimismo di fede, che permette di non perdere la certezza che la Salvezza è già in mezzo a noi e che la storia cammina in modo decisivo verso il suo compimento. Lo stile di una pastorale evangelizzante chiama in causa e mette in relazione una pluralità di elementi che qualificano la chiesa come Chiesa: la vita di fede comunitaria e la significatività della fede personale, la testimonianza come dimensione permanente del vivere cristiano e l’annuncio come capacità di rendere ragione della propria speranza, la liturgia come esperienza che realizza nel tempo quello che a cui crediamo e la catechesi come mediazione “intelligente” del depositum fidei. Se, come educatori, vogliamo collaborare con Dio, in modo costruttivo, per la realizzazione del suo Regno, nel nostro territorio e in questo nostro tempo che abbiamo l’avventura di vivere, è su tutti questi elementi che dobbiamo confrontarci e metterci alla prova. I nostri ragazzi, le famiglie della nostra Chiesa, noi tutti abbiamo bisogno di progetti di vita cristiana, che in discontinuità con la logica del mondo, siano sorprendentemente ampi, articolati, belli, realizzanti, aperti al futuro. L’etimo del termine “catechesi” significa “far risuonare”, “far echeggiare” una Parola d’amore, che è innanzitutto dono libero, gratuito e senza condizioni; ieri come oggi, perché questo possa avvenire sono necessari: l’incontro concreto e personale, l’ascolto attento ed interessato, la vicinanza empatica tra le persone, la corresponsabilità reale nelle scelte che riguardano tutta la vita della comunità. La catechesi accompagna gli uomini ad accogliere la Parola, ma anche a far fare esperienza di cosa significhi essere accolti dalla Parola; la duplice prospettiva non va mai scissa, perché non - 4- si può accogliere la Parola e vivere alla sua luce, se prima non si sperimenta la gioia di sentirsi accolti dalla stessa Parola, che sana le ferite del cuore e apre prospettive inaudite. Essere accolti dalla Parola è prioritario e fondante, per poi poter accogliere la Parola come Parola di vita, che non schiaccia e non spezza, che non illude e non delude. Per realizzare tutto questo è urgente organizzare la catechesi parrocchiale in modo diverso da come siamo soliti fare: - Curare molto l’accoglienza gratuita delle singole persone, senza sottili ricatti: chi si accosta alla comunità parrocchiale dovrebbe fare la stessa esperienza di Zaccheo, della Samaritana, del Cieco nato. - Eliminare tutto ciò che rende l’incontro di catechesi simile alle lezioni scolastiche: l’annuncio del Regno avviene, secondo Marco, dopo l’arresto di Giovanni, sul mare della Galilea; secondo Matteo, sul monte delle beatitudini; secondo Luca, nella sinagoga di Nazaret. - Prevedere tempi lunghi per fare esperienze diversificate di sequela gioiosa di Gesù: usando le immagini plastiche del Vangelo dobbiamo tenere in conto che piantare, coltivare, irrigare e raccogliere i frutti non possono avvenire nello stesso tempo. - Far maturare diverse figure di educatori cristiani, eliminando la delega in bianco ai soli catechisti: direbbe Paolo che i ruoli per collaborare con Dio sono molti, c’è chi è chiamato a seminare, chi a irrigare, chi a raccogliere, ma chi fa maturare i campi è solo Dio. - Elaborare itinerari personalizzati, rispettosi delle diverse situazioni familiari: la chiamata dei primi quattro apostoli avviene mentre sono sulla riva del mare di Galilea dopo una notte di lavoro, quella di Matteo mentre si trova dietro il banco delle imposte, quella di Paolo lungo la strada verso Damasco; la catechesi è a servizio della storia personale di incontro con Gesù. Se si prendono in esame questi punti esemplificativi, ci si rende facilmente conto che quello che una qualsiasi comunità parrocchiale deve cambiare al suo interno, sia come logica relazionale, sia come struttura ecclesiale presente nel territorio, non è poco. Questo rinnovamento pastorale non può essere attuato da navigatori solitari, né da avventurieri, ma da tutta la Chiesa diocesana, anche se concretamente, in una fase iniziale, con il permesso e la sorveglianza diretta del vescovo, potrebbe coinvolgere solo alcune parrocchie. L’itinerario che l’ufficio catechistico diocesano propone, senza la pretesa di essere esaustivo ed esclusivo, si pone nella linea di un aiuto ai catechisti per programmare un proprio itinerario, contestualizzato alle diverse situazioni parrocchiali; ogni proposta scritta ha bisogno della originalità e dell’estro del catechista che la fa propria e la media per la sua realizzazione concreta; ma, ha bisogno anche dell’apporto di tutte le persone che, in qualche modo, svolgono un ruolo educativo. - 5- Intendo fare riferimento alla necessità, per la parrocchia, di stabilire una stretta intesa con i genitori e, lì dove è possibile, con i docenti; la comunità parrocchiale ha molto da dire, ma ha anche molto da apprendere da tutte le agenzie educative presenti nel territorio; isolarsi o contrapporsi non è nella linea dell’educazione, mentre dialogare e mediare pone già dentro la prospettiva educativa. Tenendo presente le tappe evolutive della fanciullezza e della prima adolescenza, ogni anno è diviso in 5 tappe, che tengono conto dell’anno liturgico e delle pagine di riferimento al catechismo della CEI. Si è tentato di programmare un itinerario articolato per anni dove la catechesi entra in simbiosi con la liturgia e la carità, per introdurre in una chiesa missionaria che fa della Parola di Dio e delle tappe sacramentali i suoi insostituibili punti di riferimento. Le attività e le metodologie possono essere completate o arricchite con l’ausilio delle riviste: “Dossier catechista” della LDC e “Catechista Parrocchiale” delle Paoline. In sintesi, per mettere in atto questo itinerario sono indispensabili i seguenti punti fermi: - il superamento del tradizionale modello scolastico dell’ incontro catechistico; - la valorizzazione dell’esperienza del vivere insieme: il gruppo dei coetanei è infatti la prima esperienza di Chiesa nella quale matura la comunione, l’amicizia, il dialogo; - un intreccio armonico di esperienza della Parola di Dio, di esperienze celebrative di preghiera, impegni di solidarietà e di testimonianza missionaria e di servizio; - il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei genitori nel cammino di fede dei loro figli e la valorizzazione della catechesi familiare come base di ogni altra forma di catechesi; - la centralità della Comunità ecclesiale che come “madre e maestra” genera alla fede ed educa alla vita cristiana i suoi figli. Infine, non bisogna dimenticare che altre problematiche rimangono sospese ed attendono il nostro apporto: - come superare il divario tra i desideri dei genitori, i sogni dei ragazzi e le proposte delle parrocchie; - come tenere aperto il dialogo con i genitori che non hanno più figli che devono concludere l’iniziazione cristiana; - come creare opportunità di dialogo con i ragazzi che hanno interrotto il percorso di iniziazione cristiana; - la questione dell’ordine della celebrazione dei sacramenti; - 6- - lo stile liturgico con cui celebrare i sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione; - la scelta, il ruolo e la partecipazione dei padrini alle proposte educative; - cosa offrire ai ragazzi che concludono il percorso di iniziazione cristiana e che sono stanchi di lezioni ed incontri settimanali. A tutte queste problematiche se ne potrebbero aggiungere tante altre che reclamano luoghi di concertazione pastorale e di corresponsabilità. La complessità della vita ecclesiale non deve farci paura, né porci in uno stato di agitazione spirituale, ma deve collocarci nella prospettiva di coloro che fanno tutto quello che possono e si pongono in ascolto di quanto lo Spirito dice alla Chiesa. Per concludere, stimo doveroso rendere omaggio ad un grande pastore della Chiesa italiana, nel cinquantesimo della sua morte, don Primo Mazzolari, riportando quanto ha scritto per il foglio parrocchiale “Adesso”, pubblicato il1° novembre del 1958: «… In un mondo traboccante di paurosa e provocante violenza, non sarebbe del tutto strano se il Signore si compiacesse di regalare alla Chiesa un pontefice umile e povero e di niente altro preoccupato che di proteggere gli inermi, dissipare dalle menti la tenebra e il terrore dai cuori. Siamo stanchi di troppa scienza e di troppa cultura, stanchi di troppo potere e di troppi spettacoli, stanchi di grandezze e di prestigio e di primi posti, stanchi di parole… » Giovanni XXIII è stato eletto Papa il 28 ottobre 1958; il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato annunciato il 25 gennaio 1959. Il Direttore don Giuseppe Alcamo - 7- LA SPIRITUALITÀ DEL CATECHISTA - EDUCATORE Seguendo il vangelo di Luca, all’inizio del decennio che la Chiesa italiana dedica al tema dell’educazione, è possibile delineare alcune peculiarità dell’educatore cristiano, che possono essere illuminanti per l’identità del catechista parrocchiale e che offriamo come spunto per un percorso di formazione per il gruppo dei catechisti parrocchiale. - Gesù si lascia educare dal Padre: attraverso Maria e Giuseppe, nel segreto della preghiera personale, nella fedeltà piena e totale fino alla croce. (Lc 2,51; 3,21; 22,42) - Egli incontra ed educa ciascuno in maniera personale: Gesù non applica ricette, accoglie ciascuno nella sua verità e nella situazione in cui si trova, accoglie le domande dei singoli e a partire da queste li provoca ad andare oltre. ( Lc 7,36-50; 10,23-37; 19,110) - Egli istaura un rapporto particolare con alcuni: li chiama personalmente, fa vivere loro una esperienza singolare e privilegiata di comunione, li responsabilizza e li invia per compiti specifici. (Lc 5,1-11; 9,18-22; 9,46-48; 22,24-27) - Egli non teme di essere esigente pur rispettando la loro libertà: le sue esigenze sono quelle dell’amore, senza mai manipolare o circuire. (Lc 9,57-62; 18,1830) - Egli educa alla preghiera: Gesù mostra concretamente come pregare facendo nascere il bisogno di imitarlo. (Lc 10,21-22; 11,1-4) - 8- NOTE PSICOPEDAGOGICHE INTRODUTTIVE ALL’ITINERARIO CATECHISTICO • Tentativo di fornire talune considerazioni sulle tappe evolutive di alcuni aspetti della personalità, del pensiero, dell’affettività e della coscienza, utilizzabili nella catechesi dei fanciulli, dei pre-adolescenti e degli adolescenti COME • Non perdere mai di vista che il fondamento di ogni crescita cristiana è in Cristo • Ogni cammino di iniziazione introduce in una concreta comunità in modo progressivo e graduale • Tenere sempre presenti che la singolarità della persona ha una propria famiglia di provenienza • Seguendo il percorso a tappe già tracciato • Individuando parole chiave • Delimitando aree di intervento • RISCHI DI QUESTO APPROCCIO METODOLOGICO • Il percorso evolutivo è un meraviglioso sentiero tracciato su un paesaggio che ci sorprende continuamente. • Ciascuno segue questo sentiero con tempi e passi che sono propri, in un contesto di libertà e di rispetto. • Tuttavia esiste una “tabella di marcia” che potremmo definire “fisiologica”e che prenderemo pertanto come punto di riferimento. Ciò non vuol dire però che se avevamo previsto un margine di due ore per percorrere sei chilometri di strada, dovremo ritenere inadeguati tutti coloro che, per coprire la stessa distanza, impiegheranno più o meno tempo Uscendo dalla metafora, il percorso evolutivo, seppure standardizzato nelle sue tappe, prevede il loro raggiungimento prima e il loro superamento dopo, in maniera individuale, con tempi e ritmi che sono propri di ciascuna persona. La crescita solitamente non avviene per salti ma per passaggi graduali sicché, in ciascuna età, noi troviamo sfumature della precedente e della successiva COME UTILIZZARE GLI STRUMENTI • Tutti gli strumenti che ci vengono forniti sono “il mezzo” e non “il fine” della nostra azione educativa • Ci relazioniamo con la persona intera e non con una parte di essa, per accompagnarla nel percorso della vita cristiana • La verifica periodica sulla concreta crescita è fondamentale • BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO G. ANGELINI, “Educare si deve, ma si può?”, Vita e Pensiero, 2002. G. ANGELINI, Genitori e figli nella famiglia affettiva, Glossa 2002. L. BRESSAN, Iniziazione Cristiana e parrocchia, Ancora 2002. G. RUTA, Programmare la catechesi, LDC, 2002. P. TRANI – N. VALENTINI (a cura di), L’arte di educare nella fede, Messaggero 2008. - 9- LA FANCIULLEZZA: 6 - 10 anni - . Ogni fanciullo è unico, non è un adulto formato ridotto; ha soprattutto bisogno di esempio e di essere amato; può affezionarsi con facilità anche a persone che non appartengono alla propria sfera familiare - insegnanti, educatori, istruttori di danza e sport.... - e ciò aumenta la responsabilità degli adulti che diventano punti di riferimento significativi; è un fanciullo concreto, vero, vivo che, seppure ancora piccolo, ha già una sua storia che è strettamente legata a quella della propria famiglia. - Il fanciullo “vero” spesso è diverso dall’idea del fanciullo che gli adulti hanno nella loro testa. In quanto unico e diverso, il fanciullo ha bisogno di essere RICONOSCIUTO, di fare ESPERIENZA dell’AMORE, della FIDUCIA e del RISPETTO - I confini del suo universo si espandono con grande velocità: dalla famiglia ai compagni… comincia a confrontarsi con nuove regole e nuove realtà che mette in relazione con le proprie e a cui gradualmente si adatta. - La sua immaginazione lo porta ad esplorare mondi che oltrepassano il suo quotidiano e il suo bisogno di sapere, se guidato, tollerato, compreso, lo porta a farsi domande che pretendono risposte. - Scopre di avere delle idee!È curioso di tutto, ha bisogno di fare, di vedere, di toccare; preferisce la conoscenza empirica; è capace di realizzare molte cose, ma si misura anche con i fallimenti, le frustrazioni. Il mondo esterno non è sempre accogliente e tollerante. Il fanciullo comincia a sperimentare i propri limiti e deve essere incoraggiato e sostenuto nel suo tentativo di superarli. - Dal punto di vista relazionale inizia a comprendere il concetto di insieme, uguaglianza e reciprocità. - Ha già il proprio carattere, gioca per divertirsi, per imparare, per comunicare, per provare dei ruoli e dei personaggi; nella composizione dei gruppi facilmente vige una netta differenziazione di gruppi maschili e femminili. Va considerato non solo per le sue potenzialità ma per quello che E’ GIA’, non tanto e non solo come adulto di domani, ma come fanciullo di oggi, essere umano impegnato nella meravigliosa avventura di crescere. - Il fanciullo ha una sua vocazione che ancora deve scoprire, anche attraverso il nostro aiuto. Come impara il fanciullo? - Non s’impara veramente se non quello che corrisponde ad un bisogno vitale; dice il proverbio: non si fa bere un asino se non ha sete; riconoscere i bisogni vitali e agire in risposta ad essi è l’inizio e la fine di ogni sana pedagogia. - S’impara attraverso l’esperienza, che perciò, può essere veicolo di buoni apprendimenti ma anche di cattivi apprendimenti. L’esperienza vissuta insieme a dei “buoni maestri” impregna di sé la personalità del fanciullo che, anche durante gli errori del proprio imparare, si sente accettato, non giudicato, amato, accolto e pronto a riprovare. - 10- - Imparare riguarda tutto l’essere: il sapere: informazioni, conoscenze, comprensione; il saper fare: abilità ed attitudini; il saper essere: realizzazione personale e capacità di comunicazione. - Si impara meglio facendo che ascoltando: la fatica di costruire la propria vita fa prendere coscienza del suo valore; tutto ciò che viene dato gratis viene in qualche modo disprezzato. Il senso della conquista certamente gratifica il fanciullo che però, deve anche essere messo nella condizione di sperimentare la gratuità del dono attraverso relazioni positive con adulti significativi, oltre che con i pari. Questo lo porterà ad esercitare la generosità. - L’attenzione del fanciullo non è molto prolungata nel tempo, ha bisogno di stimoli sempre nuovi per potersi mantenere attiva. - La parola non è tutto ma è necessaria: bisogna dare le parole giuste ai fanciulli perché possano identificare, chiarire, approfondire, appropriarsi di quello che vivono. Le parole usate con i bambini, devono essere soprattutto parole di VERITA’, corrispondenti alle emozioni, ai sentimenti, ai convincimenti che le determinano. Devono essere parole di TESTIMONIANZA. Tale principio, che qui si sottolinea valido per i bambini, resta fondamentale per gli adolescenti. - 11- Catechismo LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME (ICB) ITINERARIO Il testo è indirizzato ai genitori e ai padrini dei bambini 0-6 anni per una catechesi familiare. Costatato che spesso nelle famiglie non si è in grado di svolgere questa prima catechesi, nella nostra programmazione diocesana si vuole utilizzare il primo anno di catechesi per abilitare e collaborare con i genitori. SEI ANNI IN COMPAGNIA DI GESU’ Meta annuale: Indicatori psicologici: Il fanciullo incontra la comunità parrocchiale e la scopre come una “grande famiglia” nella quale si fa esperienza di preghiera e di festa mediante l’ascolto gioioso della parola di Gesù. • Primissime esperienze extra-familiari • L’incontro di catechismo viene spesso associato alle lezioni scolastiche Primo vero confronto con gli ALTRI e con un sistema normativo che • può essere diverso da quello familiare d’appartenenza Bisogno di rassicurazione (posso tornare al nido tutte le volte che voglio) • TAPPA CRONOLOGICA 1° Pag,48-49,97-100 ACCETTARE ACCOGLIERE “Vivere E’ BELLO STARE momento INSIEME ASCOLTARE VEDERE insieme” di VIVERE SENTIRE PREGARE DIALOGARE come Gesù ci insegna a parlare La domenica è il giorno in Padre nostro… crescita con Dio chiamandolo cui i cristiani stanno insieme. personale e di scoperta del “Padre nostro”. mondo. La Chiesa si forma quando stiamo insieme tra noi con Gesù. LA FESTA E’ POSSIBILE QUANDO Nel segno della croce il nostro Il fanciullo accoglie l’invito a fanciullo Mt.6,6-13 partecipare agli incontri per senso esprime di fare esperienza di Gesù ecclesiale. il Avvento/Natale e sulla croce suo Racconti, drammatizzazioni e appartenenza canti che sottolineano l’idea dell’accoglienza reciproca e come amico. permettono di “fare gruppo”. La festa va attesa e La nascita di Gesù è la Accogliere un fratellino è Il fanciullo attraverso l’Ave Attività grafiche e manuali. preparata. Il fanciullo scopre festa di tutti i cristiani nel festa di famiglia. Il fanciullo è Maria riconosce la mamma di Costruire che la festa è un momento mondo. per ricordare qualcosa di STIAMO INSIEME importante che ci porta gioia Pag.86,88,90,155 METODOLOGIA Giochi di memoria sul Padre Ottobre/Novembre 2° ATTIVITA’ E e che ci fa sentire più vicini agli altri. invitato Lc.2,1-7; 2,8-20 concrete attraverso ad di iniziative Gesù come colei che ha presepe. condivisione saputo una apertura Salvatore. accogliere insieme il Memorizzare il alcune preghiere mariane: “missionaria”. - 12- TAPPA VEDERE CRONOLOGICA 3° GESU’ VIVE TRA NOI Pag, 96 Gennaio/Febbraio 4° GESU’ DONA A ASCOLTARE ACCOGLIERE La presenza di VIVERE ACCETTARE PREGARE SENTIRE Gesù Anche Gesù cresce in una Il fanciullo partecipa DIALOGARE ogni Nella preghiera il fanciullo Elencare le persone e le persone che ci vogliono tutti rivela l’amore del Padre. eucaristica come momento di ascoltare la parola di Gesù a te. Imparare le formule di Mt.4,3-8 comunione con Gesù e i e di vivere come Lui insegna. risposta ai riti di comunione bene. Il fanciullo scopre nelle persone che gli fratelli. stanno accanto, e nei luoghi in cui vive, delle crescita. occasioni della messa di I genitori come Gesù per Con la sua passione, morte Per dare la vita ad altri Il fanciullo ringrazia Gesù Racconto amore donano la vita. Il e resurrezione, Gesù ci bisogna rinunciare a per il dono del suo amore e pasquali. gli chiede di essere capace riformulare forza che fa rifiorire la gioia di vincere il male e di Quaresima/Pasqua METODOLOGIA avviene attraverso i genitori famiglia e in un paese. A domenica alla celebrazione chiede un cuore capace di attraverso cui Gesù è vicino NOI LA SUA VITA fanciullo scopre nell’amore la mostra il suo amore capace qualcosa. Pag.102 ATTIVITA’ E Mimare Pasqua nella sua vita. dolore in gioia, la paura in speranza. Mt. 28,1-8 GESù RESTA SEMPRE CON NOI Pag.106,126,160-161 Aprile/Maggio Il fanciullo scopre i luoghi e i Gesù risorto dona lo doni di Gesù non finiscono Spirito Santo: è Lui che fa nascere e crescere la con la sua morte. comunità. Essa diventa I momenti nei quali la segno della presenza di comunità parrocchiale si Gesù risorto tra noi, attraverso gesti di riunisce. solidarietà, accoglienza, perdono, servizio, fraternità… At. 2,1-39 Il fanciullo è invitato a porre Il fanciullo invoca lo Spirito gesti di amore che Santo affinché lo faccia esprimono la presenza di diventare Gesù risorto in mezzo a noi. amore. portatore o la preghiera di Lc. 22,7-20; 5° eventi di portare la gioia della Gesù prima della passione e la vita dentro qualsiasi trasformare la morte in vita, il realtà. degli di - 13- ITINERARIO Catechismo SETTE ANNI CHIAMATI PER NOME IO SONO CON VOI (ICFR) Indicatori psicologici: Meta annuale: Il fanciullo scopre nella vita e nel messaggio di Gesù l’amore di Dio per noi e • apprende i modi semplici e quotidiani attraverso i quali può accoglierlo nella sua • vita. • La famiglia è ancora il punto di riferimento principale Riconoscimento e adattamento ai codici normativi esterni L’accoglienza • Il gioco (giocando s’impara) • Grande interesse sulla vita di • Gesù : il fascino del racconto TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 1° TI È STATO DATO UN NOME Ottobre/Novembre Pag. 9-18 2° GESÙ SI FA UOMO PER NOI Avvento/Natale L’esperienza di essere Ascoltando Gesù il Il fanciullo si impegna ad Il fanciullo ringrazia il Giochi di gruppo che chiamato per nome matura fanciullo scopre che Dio ci accogliere e rispettare i doni Signore che lo conosce e lo sottolineano l’importanza del gradualmente nel fanciullo la ama e conosce ciascuno di di Dio Creatore e Padre. consapevolezza di essere noi per nome. Sull’esempio originale, unico e scopre nel di Gesù impara a chiamarlo ama. Si rivolge a Lui con la nome e dell’essere chiamati. preghiera del Padre Nostro. Creato i segni dell’amore di “Padre”. Dio per noi. Ger. 1,5; Is.43 e 49,15 Osservando i segni della Il fanciullo scopre che Gesù Il fanciullo festa nel proprio ambiente, il è il DONO più grande che apprezzare impara i ad Con canti, mimo e preghiere Preparare regali il fanciullo esprime la sua celebrazione fanciullo intuisce che siamo Dio ha fatto agli uomini: accogliendoli come dono di gratitudine a Dio Padre per all’interno in attesa di un evento Egli è l’Emmanuele. speciale. amore e si impegna ad il suo grande dono. Is.9; Lc.2,1-14 essere dono per gli altri. coinvolgendo genitori; una da del mini- svolgersi gruppo anche canti e drammatizzazioni. Pag. 37-43 - 14- i TAPPA VEDERE CRONOLOGICA 3° UNICO TRA NOI Gennaio/Febbraio ASCOLTARE ACCOGLIERE VIVERE ACCETTARE PREGARE SENTIRE ATTIVITA’ E DIALOGARE METODOLOGIA Il fanciullo avverte di essere Gesù esprime con i suoi A partire dalla parola di Il fanciullo è invitato a Formulare insieme ai genitori amato grazie a gesti e parole gesti e le sue parole il volto Gesù, il fanciullo si impegna formulare preghiere di alcune preghiere di tante persone che si di Dio: è il Dio della vita che a vivere l’amore in casa, a ringraziamento per le parole spontanee. promuove la vita di tutti, scuola e nel gruppo. prendono cura di lui. specialmente dei svantaggiati. Pag.54-64 e i gesti di amore che riceve ogni giorno. più Lc. 2,41-50 Mc.5,21-24.35-43 Mc.10,13-16 4° LA SUA VITA IN NOI Il fanciullo l’amore è che Attraverso il dono totale di Il fanciullo si impegna a Il fanciullo invoca lo Spirito Preparare un segno per la intuisce la condizione sé sulla fondamentale per la vita e la manifesta crescita armonica dell’uomo. il croce suo Gesù partecipare alle iniziative del Santo affinché lo aiuti ad Pasqua. amore tempo fedele e totale verso il Padre riconoscendo quaresimale, amare come Gesù. e vivendo e verso l’umanità. Lo Spirito come dono ogni piccolo Santo, dono del Risorto, ci gesto di amore. Quaresima/Pasqua rende capaci vincendo il male. NEL SEGNO DELL’ACQUA Aprile/Maggio amare Mc.10,32-34 Pag.68,75-79,83-99 5° di Mc.14,15-16 Il fanciullo riconoscersi impara come a Il fanciullo attraverso alcuni Il fanciullo si impegna a Nel parte brani biblici scopre ai genitori il vivere da figlio di Dio e da per la riconsegna del “segno proprio battesimo. della comunità attraverso i battesimo come chiamata. segni battesimali. momento celebrativo Intervista Mt 28,19-20 Mc16,15-16 Atti 2,1-41 fratello di ogni uomo. sul della croce“ il fanciullo è invitato a dire il suo SI a Mostra dei ricordi più cari Gesù. legati al proprio battesimo. Pag.103-105, 111-118, 127 - 15- ITINERARIO Catechismo OTTO ANNI PADRE NOSTRO Meta annuale: IO SONO CON VOI (ICFR) Note psicologiche: Il fanciullo scopre l’universale paternità di Dio e fa esperienza della sua presenza nella Parola, nei segni, nella ministerialità e nella testimonianza di cui vive la comunità cristiana. • Crescere è una bella avventura • Occhi aperti sul mondo Il gioco di squadra • • Identificazione con il genitore del proprio sesso • Prima consapevolezza della differenza tra giusto e non giusto TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA Il 1° IL PADRE HA UN VOLTO Ottobre/Novembre Pag.11-14 fanciullo scopre Le parole di Gesù rivelano Il fanciullo si impegna a Il fanciullo ringrazia il Pa-dre Giochi, canti e racconti. progressivamente l’incidenza che Dio è il Padre che vivere da fratello, ri- per il suo amore e lo invoca che ha nella sua vita il vivere conosce e ama ogni uomo, conoscendo i doni degli altri perché lo renda capace di insieme. E’ un’esperienza che non si dimentica mai di e offrendo i suoi doni vivere l’amore fraterno. che lo fa crescere, lo nessuno. arricchisce e, nello stesso tempo, lo pone dinanzi alle soprattutto: al compagno in Is. 49,15 difficoltà, a chi è solo, ai genitori, ai fratelli… prime difficoltà nei rapporti vicendevoli. 2° GESÙ DIVENTA UNO DI NOI Avvento/Natale Pag.15-16, 26, 35-36,43 Il fanciullo apre gli occhi sulle Da Dio nostro Padre viene Il fanciullo si impegna a A Maria il fanciullo chiede Racconti sulla creazione. ambiguità presenti nella la VITA; Egli ci dona vivere con la famiglia e la l’aiuto per attendere ed nostra vita e nel mondo. Gesù. comunità Intuisce che è compito di Per liberarci dal male, Egli ci Avvento ciascuno di noi renderlo viene incontro e ci offre il Gesù. migliore. il per tempo di accogliere Gesù. accogliere Esprime Lettura Natività. di brani della suo perdono che è vita l’accoglienza del Salvatore nuova. con piccoli gesti concreti di Gen.1e2; Lc.2,1-14 attenzione e solidarietà. - 16- TAPPA CRONOLOGICA 3° CHI E’ COSTUI? UN VERO AMICO! Gennaio/Febbraio Pag. 60-67, 128 4° AMORE SENZA LIMITI Quaresima/Pasqua ASCOLTARE VEDERE ACCETTARE ACCOGLIERE Il fanciullo COME SI FA? Aprile/Maggio Pag.129-137, 143 SENTIRE ATTIVITA’ E DIALOGARE METODOLOGIA l’importanza degli amici e con le persone si manifesta vivere la sua amicizia con incontrare Gesù celebrando con segni che sottolineano sperimenta la loro presenza come come dono. l’amico unico e Gesù e con i fratelli. la sua Parola. straordinario che rivela il l’importanza della Parola e consegna Ma fa anche esperienza che cuore del Padre. diventare e rimanere amici dell’amore” Mc.2,1-12; Nella realtà quotidiana il La Pasqua di Gesù è la Il fanciullo contempla Gesù Il fanciullo scopre la bellezza piena manifestazione morto e fanciullo risorto l’amore ma anche la difficoltà di dell’amore misericordioso del partecipando sperimenta Preparazione prossima al misericordioso dalla morte. di sacramento della modo Santa e si impegna a vivere Riconciliazione. Lc. 22,1-20 e seguenti perdono. diverse motivazioni l’effusione particolare Momento fraterna di convivialità dello Il fanciullo si impegna a Nella celebrazione di fine Preparare una celebrazione che Spirito di Gesù risorto portare i frutti dei doni anno pastorale il fanciullo di ringraziamento. spingono le persone ad nasce la Chiesa alla quale ricevuti nella celebrazione esprime la gioia di aver incontrarsi nella Chiesa per tutti sono chiamati celebrare il Signore. per eucaristica nei vivere insieme come figli di ambienti di vita. Dio il coinvolgimento delle famiglie. Lc.10,32-34; la Pasqua nel segno del Il fanciullo si interroga sulle Con della alle Dio Padre celebrando il Riconciliazione curando in mantenersi fedele all’amore Padre che ci libera dal male e celebrazioni della Settimana Sacramento gratuito di Dio. del “Comandamento Mc.1,21-28; non è facile né scontato. 159-151 VIVERE DA FIGLI: PREGARE scopre Gesù nel suo modo di stare Il fanciullo si impegna a Il fanciullo esprime la gioia di Preparare una celebrazione Pag.144-148, 5° VIVERE At.2,1-41; Mt.25,31-46 propri conosciuto Gesù e di aver fatto esperienza di Lui nell’incontro gioioso con i compagni. - 17- ITINERARIO Catechismo NOVE ANNI VIENI E SEGUIMI VENITE CON ME (ICFR/2) Meta annuale: Favorire nel ragazzo l’incontro personale con Gesù amico e maestro, che invita • ciascuno di noi a seguirlo, con il suo modo di fare, con le sue parole e i suoi gesti. • Note psicologiche: • • • conseguenze delle proprie azioni) • 1° VEDERE INVITO PER LA NOSTRA VITA CHE CRESCE Ottobre/Novembre ACCOGLIERE Il ragazzo GESÙ È UNA PRESENZA PER LA NOSTRA IDENTITA’ Avvento/Natale Pag.29-32,41-44 ASCOLTARE Primo germe di coscienza VIVERE ACCETTARE SENTIRE prende Il Signore Gesù ci viene Si riparte con maggiore Il progressivamente coscienza incontro nelle PREGARE DIALOGARE ragazzo esprime ATTIVITA’ E METODOLOGIA nella Festa di accoglienza con situazioni grinta e con più sicurezza, preghiera il suo “Eccomi” al preghiere e canti che sottolineano il nostro della ricchezza dei doni che quotidiane, ci chiama a mettendo a disposizione di Signore. “Eccomi” al Signore. ciascuno di noi porta dentro seguirlo in ogni momento della tutti i nostri doni. nostra giornata, offrendoci la di sé possibilità di far crescere la nostra ricchezza di vita. Mc.1,16-20; Lc.5,27-32; Pag. 9-17 2° Capacità di nascondere e di mentire sia come “trasgressione” sia come tappa evolutiva positiva (non sempre tuttavia c’è consapevolezza delle Il desiderio di avere un amico “ del cuore” TAPPA Il ragazzo comincia a staccarsi dal meccanismo tutto e subito e a capire che il raggiungimento di una meta richiede impegno Il gruppo come primo luogo di confronto CRONOLOGICA L’acquisizione del concetto di identità e diversità Mt.19,16-22 Il ragazzo è aiutato a Gesù sin dalla sua nascita ha Il ragazzo si impegna a Il ragazzo esprime decifrare i messaggi e le svelato la sua identità. in una Incontro tra i ragazzi delle riconoscere tra le tante voci preghiera spontanea, il suo parrocchie vicine per un proposte che circolano nel Egli è venuto nel mondo per quella di Gesù, lo ascolta e atteggiamento suo ambiente di vita e che farsi vicino ad ogni uomo, accoglie il dono della sua accoglienza ne a Gesù. soprattutto ai più deboli. venuta compiendo gesti incidono sulla sua identità. Gesù “uomo nuovo” ci offre la concreti di solidarietà. possibilità “uomini di nuovi”, di confronto amichevole, fatto di giochi e di preghiera. di-ventare Egli è il Salvatore. Lc.3,1-6; 2,1-20 - 18- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 3° GESÙ È LA PAROLA PER LA NOSTRA SALVEZZA Gennaio/Febbraio Il ragazzo che a questa età Gesù è venuto a salvare gli Il ragazzo si impegna a Al sperimenta la vivacità dei uomini dal male che minaccia riconoscere tutto quello che consegnato suoi bisogni, è aiutato a il loro desiderio di vivere potrebbe farlo “schiavo” dei Vangelo riconoscere veramente che felici. In Lui, Dio si prende propri bisogni e a dare prezioso”, quelli lo aiutano crescere e a vivere felice. a cura GESÙ È DONO PER LA NOSTRA RICCHEZZA Quaresima/Pasqua uomini, testo come del costruzione di un mini-leggio “dono su cui poggiare il Vangelo. strumento per consegna del a Il ragazzo viene aiutato a Incontri-testimonianza con risposte bisogni. dal peccato. giuste ai la suoi Vangelo. Lc.4,16-21; Lc.5,12-16; Lc.7,36-50 Il ragazzo viene sollecitato Gesù nel suo modo di farsi Il ragazzo si impegna ad aprire gli occhi sul mondo vicino agli uomini, nel segno incarnare nella propria vita i scoprire la presenza reale e operatori della per scoprire concreti che nei è fatti della commensalità, nella sua gesti e gli atteggiamenti del viva di Gesù proprio Pasqua, manifesta il suo buon samaritano, cercando nell’Eucaristia l’amore gratuito a suscitare e amore fedele e gratuito a far progredire la vita. fra di crescere come figlio e Preparazione nione con Lui, con il Padre ragazzi” ragazzo è aiutato AI NOSTRI PASSI VIVERE è necessario noi, educa il nostro cuore, che sollecitano il suo aiuto, rinnovare ogni giorno la momento Aprile/Maggio Pag.76-82, 84-89 a In Gesù risorto, la capacità illumina i nostri occhi e dona la sua intuizione, la sua scelta di seguire Gesù e si condivisione occhi per vedere, mani. un cuore capace di amare, gli energia nuova alle nostri operosità. delle di Beatitudini, seguita da un avere: trasformare. una Dio Il ragazzo impara a rendersi Il ragazzo nella preghiera Consegna prendere coscienza che per cammina con noi, rimane con disponibile nelle situazioni chiede le mani per creare, fare, di adorazione “ a misura di e con il prossimo. Il Caritas noi parrocchiale. e restituisce agli uomini la fratello sotto lo sguardo di capacità di vivere in comu- Dio 98-99,102-103, 108 GESÙ È GUIDA manuale: in risposta a quelli che gli conoscere sempre più Gesù Preparare una celebrazione liberandoli dalla sofferenza e suo desiderio di vivere. Pag.74-75, 115, 5° degli il viene Attività particolare dei più deboli, offrono nuove possibilità al e imparare da lui a dare le per Pag. 57-69 4° ragazzo di festa impegna ad esprimerla in insieme ai genitori. e fraterna gesti d’amore. Lc.24,13-35 - 19- 0ITINERARIO Catechismo DIECI ANNI INSIEME CHIESA DEL SIGNORE Meta annuale: VENITE CON ME (ICFR/2) Note psicologiche: Il ragazzo è guidato verso una prima stabile e consapevole partecipazione e Progressivo aumento della consapevolezza di sé, dei propri bisogni, delle proprie • comprensione della vita della Chiesa come popolo di Dio, radunato dalla potenzialità e dei propri limiti: Io sono… presenza del Signore Risorto, nutrito dalla sua Parola, dai suoi Sacramenti, in io sono, io posso: padronanza della tecnologia, alternanza tra il desiderio di • particolare dall’Eucaristia, lungo l’intera sua storia. competere,giocando, nel gruppo e quello di farlo con una macchina (computer, play station, nintendo,) in maniera isolata Comprensione delle regole e idea chiara della trasgressione e delle sue • conseguenze • Prevalenza della morale autonoma: prima distinzione personale tra bene e male • Solidarietà TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 1° NOI INSIEME SIAMO LA CHIESA DEL SIGNORE Ottobre/Novembre Pag.112-113, 124, 139143 Il ragazzo comincia ad intuire Gesù risorto si è legato a Il ragazzo scopre che Il ragazzo è invitato a Intervista al parroco sulla che per la propria crescita è noi per sempre. Il ragazzo partecipando all’eucaristica ringraziare Dio per tutti i storia della Parrocchia e importante intrecciare imparare ad guardando le prime comunità può rendere più solido il suo doni che riversa nella sua sulle con gli altri cristiane è aiutato legami resistenti. Egli è comprendere come stesso Gesù aiutato a percepire come “accolto sé sono e presenza sostenute di attività a legame con Gesù e con i vita: i suoi talenti, gli amici,il vengono messe esse fratelli. A casa, a scuola, con dono della famiglia e della sull’esempio dalla gli amici e nella comunità comunità nella impara ad Pane presenza che dallo di aiuto. Spirito Santo, dono del Risorto. delle oggi atto prime essere fondate sull’amore; chiede spezzano, i gesti di amicizia, di premura, di costruire legami resistenti. presentazione animata in parrocchiale comunità cristiane. accogliente” grazie ai legami Parola che ascoltano e nel accogliente e a riconoscere aiuto per diventare capace Creazione che lo fanno crescere. che di una multimediale sulla vita della comunità parrocchiale. At.2,42-46 - 20- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 2° NOI INSIEME CONTINUIAMO LA STORIA DEL SIGNORE Avvento/Natale Il ragazzo coglie che la storia Nel tempo di Avvento il Il ragazzo ascolta la parola Il ragazzo anima la messa Preparare di ognuno di noi parte da ragazzo è guidato a scoprire che Dio ha rivolto agli domenicale for-mulando una sintesi molto lontano; siamo anelli di nella venuta di Gesù, la uomini (AT e NT) e si introduzione una lunga catena di legami, realizzazione della promessa impegna ad accoglierla come della ognuno propria portatore novità irripetibile. unica VIVIAMO LA SPERANZA DEL SIGNORE Gennaio/Febbraio Pag.152-155, 161-173 liturgia fondamentali e della tappe storia delle della salvezza. e suo progetto di salvezza per che lo aiuta a comprendere fedeli. l’umanità. “chi è “ e a costruire la sua Gen. 17,15-19; storia. Gen.21,2; Is.7,3-14; 114,134 NOI INSIEME Parola sulle cartellone della del Padre: mantenere fede al “luce” che illumina la sua vita, intenzioni di preghiera dei Pag.24-29, 43-46, 3° alla un Lc.2,22-35 Il ragazzo comprendere è aiutato che a Gesù è l’uomo pienamente Il ragazzo si impegna: ogni realizzato: lungo la sua vita decisione, nel bene e nel terrena ha espresso il male, incide sulla propria vita progetto del Padre (fare la e sulla vita degli altri. sua volontà ed essergli Il • ad accettare la fatica che richiede la fedeltà al suo ragazzo sperimenta i Piccola scuola di preghiera diversi modi di dialogare con ( con i gesti, con il corpo, con Dio. le parole e con il canto) progetto; fedele anche di fronte alle • a lasciarsi aiutare da chi gli vuole bene; ostilità). La relazione costante e il dialogo filiale con Lui lo rendono difficoltà. forte nelle Mc.1,4-11; • a valutare ciò per cui vale veramente impegnare energie; la le pena di proprie Lc.19,1-10; • a dialogare con il Padre in Lc.1,1-4; modo costante. - 21- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 4° NOI INSIEME SIAMO TESTIMONI DELLA NOVITA’ Il ragazzo vivendo con gli altri Dio in Gesù morto e risorto Il ragazzo si impegna ad Il ragazzo esprime la propria Bancarella scopre che ciascuno è si è manifestato come il Dio essere discepolo di Cristo fede pasquale partecipando realizzazioni chiamato a condividere sia i della vita. sulla via della momenti lieti, sia i momenti donandosi agli difficili della propria vita. croce, in attivo piccole manuali per alle finanziare un progetto di altri celebrazioni della Settimana solidarietà. Gv.10,11-17; sull’esempio di Gesù. Santa, Lc.22,19-20; DEL SIGNORE modo di in particolare a è a Programmare un ritiro in quella del Giovedì Santo. Lc,23,36-46 Quaresima/Pasqua Pag.95-111 5° NOI INSIEME Il ragazzo viene Il Aprile/Giugno è guidato a Il ragazzo si impegna a vivere Il ragazzo invitato accompagnato a ritrovare e comprendere che la fede dei la Messa durante tutta la ringraziare il Signore per il preparazione della coltivare gli elementi cristiani ha il suo momento settimana SIAMO IL CORPO fondamentali della festa. DEL SIGNORE ragazzo centrale nella partecipazione scuola, in famiglia, con alla “Cena del Signore”, diventando gli amici, “pane portatore perché è lì che si riceve la pace e di amore. a dono della sua presenza nel celebrazione del sacramento di sostare consacrato”, tabernacolo davanti e aprendo a dell’Eucaristia. al il Per la celebrazione forza e l’energia per seguire cuore al Signore per lodarlo Sacramento coinvolgere dell’amore. cammino. Gesù sulla strada Lc.24,13-15; del e chiedere luce per il suo con compiti specifici anche i genitori. 1Cor. 11,23-26 - 22- ALCUNE NOTE SULLA PRIMA ADOLESCENZA: 11-13 anni - La fascia di età che chiamiamo della prima adolescenza viene collocata cronologicamente tra gli 11 e i 14 anni. In questi anni, prioritario risulta essere il bisogno di definirsi, di conoscere se stesso, di scoprire le proprie capacità mentre ci si misura con i coetanei. - Il corpo è la grande possibilità di essere se stesso, è espressione della globalità della sua persona, è mezzo di comunicazione per dire agli altri qualcosa di sé e del proprio mondo. - In questa fascia di età inizia a maturare la capacità di mettersi assieme, rinunciando ai propri punti di vista e allargando il proprio orizzonte per accogliere il punto di vista altrui; in altri termini, nasce il bisogno di uscire dal proprio guscio, mettersi insieme ad altri per realizzare un’impresa comune; a poco a poco maturerà sempre più il senso del noi, una nuova forma di solidarietà che darà un nuovo valore alla libertà personale, che porta alla presa di responsabilità sempre più consapevole. - Gli altri lo aiutano a dare un nome alle proprie esperienze, sensazioni, paure, emozioni; sono cercati come confronto, come specchio, come conferma di sé, come riconoscimento del proprio valore, del proprio essere degno di stima. - Il preadolescente ricerca il coetaneo per vincere la paura della solitudine, per bisogno di fare, di comunicare, di stabilire un rapporto interpersonale, per chiacchierare e fare confidenze, per condividere segreti. - La preadolescenza è un’età in cui il percorso di individuazione e di separazione, raggiunge la propria fase più critica per assumere poi nuove connotazioni nella fase immediatamente successiva, quella dell’adolescenza. - Si sta parlando sostanzialmente di quel processo che definiamo IDENTIFICAZIONE, intesa come scoperta e definizione della propria IDENTITA’. Il preadolescente è dunque il ragazzo che risponde in ogni momento della propria giornata alla domanda: “CHI SONO?” - La comprensione dell’identità personale si presenta come un complesso processo, che attraverso esperienze personali, arriva a far maturare la capacità di affrontare e risolvere i problemi che la vita pone, senza per forza attendere l’intervento di papà. - Il preadolescente inizia ad essere, per sua natura, asistematico, mutevole; la sua fantasia spazia in molte direzioni, ha bisogno di stimoli educativi continui e sempre nuovi; non ama i discorsi troppo lunghi e gli argomenti troppo complicati; ama intuire le conclusioni e lasciare i discorsi aperti. È importante stimolare la sua curiosità per andare oltre le apparenze, agli avvenimenti empirici, alle persone della fanciullezza. - Mentre dopo i 14 anni gli vengono in aiuto le risorse cognitive ed intellettive che gli forniscono la possibilità di formulare la domanda e di tentare di elaborare le risposte, in preadolescenza sia la domanda che le eventuali risposte hanno marcatamente le caratteristiche della confusione, del dubbio, della compulsività, del discontrollo emotivo…. - Il percorso della definizione della propria identità personale, caratteriale, fisica, sessuale, relazionale, affettiva è segnato da importanti passaggi trasformativi che in alcuni casi, per la loro repentinità, possono assumere carattere di drammaticità e che richiedono la presenza costante di adulti – educatori, capaci di contenimento, ascolto, testimonianza non giudicante, accoglienza…. - 23- - Il preadolescente fa fatica ad autodefinirsi perché non ha ancora una adeguata capacità introspettiva, perché il suo ideale è ancora legato alla identificazione della fanciullezza. - In maniera assolutamente schematica, e perciò arbitrariamente riduttiva, si possono individuare quattro aree di conflittualità: 1- AUTONOMIA-DIPENDENZA: riguarda la relazione tra il ragazzo e il mondo adulto: le spinte di autonomia, di indipendenza che lo spingono a sperimentare vie di affermazione di sè, confliggono con istanze regressive legate al bisogno della presenza dell'adulto responsabile, rassicurante, capace. Ciò favorisce lo sviluppo di sentimenti di ambivalenza: se da un lato ha bisogno di staccarsene, dall'altro ha bisogno di dipendere dall'adulto (in particolare dai genitori) verso cui scarica la propria frustrazione. 2- INTIMITA'-VERGOGNA: è l'area che riguarda le relazioni nel gruppo di pari e quelle con l'altro sesso. Comprende le amicizie (amicizie per tutta la vita o che durano un giorno e che si misurano con la fragilità), la solitudine, l'inclusione e l'esclusione dal gruppo, la confidenza fino ai minimi dettagli (propria delle ragazze) e il pudore spesso mascherato da bugie (proprio dei ragazzi). é l'area della sessualità, del proprio corpo che cambia, delle pulsioni che fanno paura e inorgogliscono, del confronto con gli altri, dei sentimenti di inadeguatezza e di vergogna. 3- INDUSTRISITÀ-STASI : è l'area della competenza in cui il "posso e so fare tutto" spesso si alterna al "non posso e non so fare nulla", in cui si sperimenta la propria capacità logica e manuale e la si misura con quella altrui, è l'area della realizzazione -frustrazione scolastica dove più forte è il giudizio degli adulti. Il ragazzo che è al massimo delle proprie potenzialità d'apprendimento,di manualità e di sperimentazione, spesso si impigrisce e rinuncia a mettersi alla prova. 4- FIDUCIA-DUBBIO: è l'area della definizione di sè. E' sostanzialmente quella che sottende ad ogni percorso poiché cerca di rispondere alla domanda iniziale "Chi sono io?" in un continuo slalom tra dubbi e certezze che passano attraverso la possibilità di fidarsi di sè e del gruppo dei pari, ma anche di quel mondo adulto da cui, con grande fatica sta cercando di staccarsi per differenziarsi ed autodefinirsi. È l'area in cui alle grandi domande esistenziali, si alternano dubbi che, spesso riguardano anche la fede. In questa fascia di età si può affiancare la seguente programmazione con il testo: G. Alcamo, Noi ragazzi di oggi, Paoline 2009. - 24- ITINERARIO UNDICI ANNI VOGLIA DI CRESCERE Meta annuale: SARETE MIEI TESTIMONI (ICFR 3) continua oscillazione tra bisogno di affermazione di sé nel gruppo e • Il ragazzo è aiutato a ritrovare, nella sua voglia di crescere, la domanda sul senso della percezione di inadeguatezza vita e a scoprire il progetto che Dio ha per lui. Note psicologiche: • Catechismo • Crescere è una scoperta che affascina e inquieta, crescere crea curiosità e paura • Capacità di astrazione e generalizzazione (pensiero astratto) Primo vero distacco dal modello familiare • Passaggio di status con l’ingresso alla scuola media: mi sento più grande, mi • Desiderio di stare con il gruppo di pari per condividere giochi e progetti piace ma ho paura • Curiosità e prime pulsioni di tipo sessuale TAPPA CRONOLOGICA 1° VEDERE ACCOGLIERE ASCOLTARE VIVERE ACCETTARE PREGARE SENTIRE Il preadolescente (p.a.) è Il p.a. ricerca il mistero della Il p.a. si ATTIVITA’ E DIALOGARE impegna METODOLOGIA ad Con il salmo 138 il p.a. Tests e giochi sulla propria TEMPO DI accompagnato a guardare vita e ritrova in Dio la sua accogliere TEMPO DI crescere” il mistero della vita. l’esperienza della presenza perché la vita è un mistero meraviglioso dono della vita. CRESCITA, dentro la sua “voglia di origine. Il salmo 63 esprime crescere CRESIMA di Dio nella vita dell’uomo. Ottobre/Novembre Cap.1 pag.10-16 2° ANCHE IL REGNO DI DIO CRESCE Avvento/Natale Cap.3 pag.46-48 Cap.4 pag.68-69 Cap.5 pag.82-87 la con meraviglioso insieme a Dio. fatica di riesprime la lode e il rin- identità personale entusiasmo graziamento a Dio per il se pensata del catechismo) il ad essa sottoposta. Il p.a. segue per volere di Dio, lo realizzazione esprime vede la propria crescita stesso fisica e spirituale come progressivo sviluppo. chiamata ad un impegno grande nella vita. cammino protagonista del Prefazio della Esperienza di “semina” per della Solennità di Cristo Re, il controllare Regno, p.a. consegna Bibbia (Vedi pagg.25-26 La legge della crescita è una Il Regno di Dio inaugurato Il p.a. si impegna ad essere Con legge universale, ogni cosa è con la venuta di Cristo, Celebrazione la la costante sua crescita del dono di fede in di sapendo che tutto dipende disponibilità a mettersi a noi. da Dio, Is.9,1-2; Zc. 1,68-79; dall’impegno ma anche servizio del Regno di Dio. consapevole Lc.2,29-32; Mc.4,26-29; dall’uomo. Mt.13,44; At. 9,31; Le due libertà, quella di Dio At.16,5 e quella dell’uomo, incontrano e si scontrano. si - 25- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 3° CON LA FORZA DELLO SPIRITO SI CRESCE MEGLIO Gennaio/Febbraio Cap.3 pag.49-50 Il p.a. è considerare invitato a Nell’ascolto della Parola, il Il p.a. è invitato a vivere ogni Il. p.a. esprime nella Celebrazione per la la comunità p.a. ritrova l’invito di Gesù giorno la propria risposta preghiera rivolta allo Spi- consegna del “Credo” come luogo reale nel quale Risorto all’umanità: fare esperienza di fede nel lo Spirito Santo dona ad personale a Cristo. rito Santo il suo desiderio di conformarsi a Gesù. Signore Gesù, di amicizia e ogni uomo la capacità di di fraternità. amare e vivere come Gesù. At.1,8; 13,2; 15,28; Cap.4 pag.61-63 4,1-31; 5,18 68-73 4° GESU’ E LO SPIRITO Quaresima/Pasqua Il p.a. scopre che nella vita Il p.a. si mette in ascolto di Il p.a. quotidiana è chiamato a fare Gesù e comprende come in sviluppare scelte a “controcorrente”. è volte tutta la sua vita Egli si sia discernimento Cap.1 pag.17 Cap.2 pag.31-33, lasciato guidare chiamato capacità per dallo scelte coraggiose. a Il p.a., sull’esempio di Gesù, Incontro fare affinché lo aiuti nei momenti Preparare Spirito Santo che gli ha difficili a tentazioni. su-perare missione. Preparare un augurio pasquale Cap.3 pag.47 Cap.4 pag.64-69 Cap.6 pag.113-115 Guglielmoni- vivono situazioni di disagio (ospedali, case di riposo, famiglie povere). Il p.a. scopre che cristiani Il p.a. comprende che Gesù Il p.a. si impegna, guidato Il p.a. esprime con la non si nasce, ma si diventa in non ha tenuto per sé lo dallo di da portare a persone che Spirito NELLA VITA DEL un continuo esercizio di Spirito ma lo ha inviato ai compiere Aprile/Maggio Via Crucis (Vedi “Mani Negri Ed.Paoline). Cap.22 e 23 di Luca CRISTIANO liturgia amiche” Lc.7,11-17; Gv.20,1-10; LO SPIRITO le penitenziale. una dato la forza e il coraggio di Mc.1,9-11; Mt.4,11; 5° operatori di invoca lo Spirito Santo Caritas diocesana. compiere fino in fondo la sua 35-39 con Santo, scelte di Costruzione di piccole a “Preghiera semplice” di San biografie di santi significativi vita Francesco, la sua per la comunità parrocchiale. conversione al Vangelo e di suoi discepoli perché anche cristiana come hanno fatto i disponibilità ad agire come Celebrazione fine anno con adesione a Cristo, guidati in essi potesse compiere discepoli di Gesù. dalla forza dello Spirito. meraviglie. coloro plasmare, Spirito. I che santi si guidare sono lasciano dallo Gesù. la Consegna dell’icona di Cristo (Vedi pag. 40-42 del catechismo) momento di seguito da condivisione un e fraternità con la partecipazione delle famiglie. - 26- ITINERARIO DODICI ANNI VIVIFICATI DALLO SPIRITO Meta annuale: unisce i cristiani e fa di loro una comunità, un popolo vivificato dal dono dello Spirito Santo. • Capacità di giudizio e di critica che fa sentire grandi e capaci • Affermazione della morale autonoma (sviluppo della coscienza del bene e del male ) Grandi progetti e grandi paure • CRONOLOGICA 1° L’AMICO VERO ASCOLTARE VEDERE Il p.a. vive profonda dell’amicizia. e • Primo approssimativo incontro con le ideologie • Orientamento,la vita cristiana come scelta, la vocazione VIVERE ACCETTARE ACCOGLIERE SARETE MIEI TESTIMONI (ICFR 3) Note psicologiche: Il ragazzo scopre in Gesù l’amico vero da seguire. L’amicizia con il Signore Gesù TAPPA Catechismo PREGARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA l’esperienza Il p.a. conosce Gesù e la sua Il p.a. matura, dentro di sé, Nella preghiera esprime la Attualizzazione, attraverso di consapevolezza di essere uno impegnativa vita come continua offerta di atteggiamenti amicizia verso chiunque accoglienza, di rispetto per amico di Gesù. E’ aiutato a riconoscere le incontri e il suo progetto di gli altri e responsabilità. Ottobre/Novembre immense ricchezze di cui gli vita Cap.1 pag.15, 20-24 Per altri sono portatori. stare ATTIVITA’ E bene schema “Beatitudini da vivere oggi” Celebrazione insieme Lc.14,16-24; Lc.10,25-28 - “Beatitudini” Beatitudini. occorre però il rispetto delle consegna Lc.6,17-23 e realizzato dai ragazzi, delle le attraverso pensato per la delle regole. 2° Il p.a. intuisce la presenza A partire dalle immagini Il p.a. sperimenta nella sua Con l’inno “vieni, Spirito Attività manuale: creazione SPIRITO CHI SEI ? dello Spirito Santo ma usate nella Bibbia, il p.a. vita Avvento/Natale Cap.6 pag.100-102 nello stesso difficoltà di tempo presenza dello Santo”, il p.a. invoca la di collane con ciondoli che la coglie che lo Spirito Santo Spirito Santo come forza, presenza dello Spirito nella rappresentano i segni dello esprimerne va pienamente la realtà. la aldilà di ogni dato luce, amore e vita di Dio. sua vita. Spirito Santo sensibile. Is.1,25; Ml.3,2; 1Pt.1,7; Mt.3,16; At 2,2; At.1,18; Is.9,1; Ez.36,26 - 27- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 3° I SACRAMENTI OPERA DELLO SPIRITO Il p.a. sa che lo Spirito Il p.a. scopre Santo è la presenza Il p.a. sperimenta nella sua Il p.a. ringrazia Dio per il Preparare l’invisibile dello Spirito in ogni tappa vita e in particolare nel perdono compagno della sua vita. sacramentale. sacramento ricevuto una liturgia alla messa nella penitenziale. della celebrazione del sacramento riconciliazione, l’azione dello della riconciliazione. Spirito Santo. Teme di Gennaio/Febbraio sbagliare e desidera essere perdonato. Cap.3 pag.49-50 Cap.4 pag.74 Cap.5 pag.81 Cap.6 pag.100 4° I DONI DELLO SPIRITO Quaresima/Pasqua l p.a. coglie la ricchezza dei Il p.a. si impegna a crescere Ringrazia Dio per i doni che Partecipare prepara ad accogliere con dello Spirito Santo. Spirito gioia quelli dello Spirito ciascuno di noi. doni nella sua vita e si Il p.a. scopre i doni e i frutti nelle virtù cristiane che lo riceverà in pienezza nella crismale. Santo. Santo dona a celebrazione del sacramento della Confermazione. Cap.6 pag.106, 109-111 5° CON LA Conosce i segni liturgici del Il p.a. scopre il significato Il p.a. si sforza di operare in Nel silenzio e nella preghiera Ritiro in preparazione della sacramento CRESIMA INIZIA … Confermazione. CONTINUA … Aprile/Giugno della profondo dei segni liturgici coerenza con gli impegni vive l’attesa dei doni dello celebrazione del del sacramento. assunti nella celebrazione Spirito. del sacramento. Sacramento. Celebrazione della Confermazione. Cap.6 pag.103-108, 117-118 - 28- ITINERARIO TREDICI ANNI ADESSO TOCCA A ME Meta annuale: • propria fede in tutti gli ambienti di vita, compie scelte di amore e di • servizio nella comunità parrocchiale. CRONOLOGICA 1° UN DONO PREZIOSO VEDERE ACCOGLIERE Cap.1 pag.9-13 (ICFR/4) • Capacità di giudizio e di critica Affermazione della morale autonoma (sviluppo della coscienza del bene e del male ) Grandi progetti e grandi paure • Primo incontro con le ideologie • Orientamento,la vita cristiana come scelta, la vocazione ASCOLTARE ACCETTARE VIVERE SENTIRE PREGARE ATTIVITA’ E DIALOGARE Il ragazzo è aiutato a Dio ha affidato alle Il ragazzo scopre la Nella cogliere la sua crescita nostre mani il dono propria crescita come esprime METODOLOGIA celebrazione Schema la celebrazione sua consegna del sale e come dono e chiamata della vita. E’ nostro momento di gioia da disponibilità ad essere della luce. di Dio. Ottobre/Novembre VI HO CHIAMATO AMICI Note psicologiche: Il ragazzo vive con serenità e gioia la propria originalità, testimonia la TAPPA Catechismo compito assumerci la vivere insieme al gruppo sale e luce per il mondo. responsabilità di vivere e si impegna a mettere in pieno questo dono. le proprie capacità al Mt.25,14-30 servizio degli altri. Mt. 5,13-16 - 29- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 2° Il ragazzo è aiutato ad E’ necessario che il Scopre che la propria Con NON DA SOLI accettare Avvento/Natale il salmo 139 Individuare proprio ragazzo scopra che la corporeità e sessualità ringrazia Dio per il cose il corpo come espressione nostra vita è una è dono e vocazione ad dono del suo corpo. chiamata ad amare da amare. di sé, mezzo di incontro e parte di un Dio che si è Crescere è fatica ma Cap.4 pag.112-127 relazione con gli altri. tutte le che in nuove questi ultimi mesi ho imparato a fare o ho capito come fare incarnato e fatto uomo. anche immensa gioia. Gen.2,18.22-23 Gen.1,27-28 Lc.1,26-33 3° IL VOLTO DI GESU’ Il ragazzo si sente Il ragazzo, come tutti Il ragazzo si propone Nella preghiera chiamato a fare delle coloro che incontrano il come impegno di vita ricostruire il volto di scelte e si rende conto Signore, è chiamato a l’interrogazione su Gesù. che la riuscita della sua dare una risposta alla Gesù e una lettura del Gennaio/Febbraio vita dipende soprattutto domanda: dalle mete che riesce a Chi Cap.2 pag.38-55 è costui? Vangelo per scoprirne Può l’identità. Rassomigliare proporsi e dai modelli a essere la mia méta? a cui si ispira. impegno. Gv.1,35-51; Mc.2,13-17; Mc.1,9-13.21-39; Gesù è il Animazione del carnevale Per i fanciulli o per gli anziani di una casa di riposo. suo Mc.4,1-3.30-34; Mc.5,21-24.35-43 - 30- TAPPA VEDERE ASCOLTARE VIVERE PREGARE ATTIVITA’ E CRONOLOGICA ACCOGLIERE ACCETTARE SENTIRE DIALOGARE METODOLOGIA 4° UNA AMICIZIA ESIGENTE Il ragazzo scopre che Gesù è il Dio con noi e Il ragazzo sperimenta Il ragazzo celebra il Via Crucis animata dai l’amicizia profonda con per noi: In lui la potenza che la sua vita può sacramento Gesù trasforma essere nel di Dio credente il modo di si progettata a riconciliazione nella partire dalla fede in un partecipa manifesta Quaresima /Pasqua pensare, di scegliere, di risurrezione e nel dono Dio uno e trino. sperare e di amare. Cap.2 pag.58-71 Spirito, L’amicizia dello attraverso quale essere il Cap.6 pag.163-171 in e riposo o per le vie del modo quartiere (serale) attivo alla Via Crucis non può cittadina e a tutte le tradita né celebrazioni veniamo continuamente trascurata. Cap.5 pag.139-161 della ragazzi in una casa di della settimana santa. riconciliati con Dio. Mt.12,30; Lc.6,1-6; Mc.8,27-30.34-35; Mc.15,33-39 5° NUOVI ORIZZONTI Il ragazzo inizia assumere capacità di la vita nuova in Cristo, sua Cap.3 pag.72-85 Cap.6 pag.172-193 disponibilità che nell’incontro crescere è prendere il fratelli proprio mondo posto nel comunità, e attraverso atteggiamento con con in i impegni al della celebrazione Organizzare consegna ben la all’interno un della momento di festa da assumendo croce e del Vangelo, il vivere valutazione e di scelta. realizzando noi stessi servizio Comprende Aprile/Giugno ad Siamo chiamati a vivere Il ragazzo concretizza la Nella dopo precisi ragazzo esprime la sua celebrazione. della disponibilità ad Programmiamo un comunità. Quando fa annunciare il Vangelo. un campo-scuola. di qualcosa di buono si decisioni libere assunte apertura, di solidarietà sente felice con coraggio responsabilità. la e e di servizio. - 31- anche INDICE 1. Presentazione del Vescovo Pag. 2 2. L’Iniziazione Cristiana in parrocchia “ 3 3. La spiritualità del Catechista - Educatore “ 8 4. Note psicopedagogiche introduttive all’itinerario catechistico “ 9 5. La fanciullezza: 6-10 anni “ 10 6.1 Nel mondo con Gesù – Per i fanciulli di 6 anni “ 12 6.2 Chiamati per nome – Per i fanciulli di 7 anni “ 14 6.3 Padre nostro – Per i fanciulli di 8 anni “ 16 6.4 Vieni e seguimi – Per i fanciulli di 9 anni “ 18 6.5 Insieme Chiesa del Signore – Per i fanciulli di 10 anni “ 20 “ 23 7.1 Voglia di crescere – Per i ragazzi di 11 anni “ 25 7.2 Vivificati dallo Spirito – Per i ragazzi di 12 anni “ 27 7.3 Adesso tocca a me – Per i ragazzi di 13 anni “ 29 6. Itinerari di Catechesi per i fanciulli dai 6 ai 10 anni 7. Alcune note sulla prima adolescenza: 11-13 anni - 32-