Lettore CD Vincent CD S-5

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di Andio Morotti
Lettore CD
VINCENT CD S-5
L’high end possibile
La Vincent è una casa tedesca nata nel 1995. Uwe Bartel, il progettista delle elettroniche, è uno
che ama le innovazioni, cioè quegli accorgimenti circuitali che consentono a un apparecchio di suonare il più possibile a livello hi end. Ma l’innovazione non è rivoluzione. Per innovare occorrono una
ricerca continua e un costante lavoro. È attraverso questa filosofia che oggi la Vincent presenta
un ricco catalogo di prodotti hi-fi, ben pensati e ben progettati oltre che ben costruiti. Questo CD
S-5 ne un significativo esempio.
un gran bell’apparecchio. Ed è importante
che sia bello perché, inevitabilmente, il
primo approccio tra l’audiofilo e l’oggetto hifi avviene attraverso gli occhi. È vero che il giudice supremo in alta fedeltà è l’orecchio, ma un apparecchio dalle linee estetiche accattivanti e dalla rassicurante costruzione è già in sé una implicita promessa di buon suono che non può non spingere l’audiofilo ad ascoltarlo. Poi ci sono i
casi nei quali l’orecchio dice all’occhio che le promesse implicite
sono rimaste molto promesse e
molto implicite. Ma ci
sono parecchi altri casi
nei quali l’orecchio
si trova d’accordo
con l’occhio, per la
gioia di noi audiofili.
E il CD S-5 è indubbiamente uno di questi.
Un robusto e massiccio
cabinet in alluminio contiene al suo interno tre
comparti, uno per l’elettronica, uno per la meccanica e uno per l’alimentazione,
con due bei trasformatori toroidali dedicati uno alla
sezione analogica e l’altro alla scheda digitale e all’unità di lettura. L’amplificazione di uscita lavora in pura
classe A. I segnali simmetrici passano attraverso quattro distinti canali, in modo da evitare qualunque forma
di interferenza. Il convertitore D/A è un 24 bit/192
KHz. Bastano questi pochi dati a far capire di trovarsi
di fronte ad un CDP di quelli seri. Se poi aggiungiamo
che il peso raggiunge i 10 Kg, abbiamo anche un’idea
piuttosto precisa della qualità del cabinet.
Il pannello frontale è diviso in tre parti, con quella centrale leggermente più arretrata rispetto alle due laterali.
Nella sezione di sinistra troviamo il pulsante di accen-
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sione; in quello di destra la spia per il funzionamento
corretto o per l’intervento delle protezioni. La parte
centrale è idealmente divisibile in tre livelli: in quello
superiore trova posto il display; al centro c’è il cassetto della meccanica e in basso sono collocati i pulsanti
per i comandi tradizionali: back/next per andare alla
traccia precedente o alla seguente, play/pause con
segnalazione sul display, stop e
open/close
per aprire e chiudere il cassettino. Il
display, non enorme, è ricco delle solite indicazioni:
traccia, tempo, program, repeat, random, ecc.
L’indicazione over si illumina quando il CD ha più di
16 tracce. Sul pannello posteriore trovano posto due
uscite analogiche, una RCA e una XLR, due digitali
(una coassiale e una ottica), due power control jack per
l’accensione e lo spegnimento dell’apparecchio insieme ad un eventuale amplificatore Vincent e la classica
vaschetta d’alimentazione IEC con fusibile.
C’è poi, ovviamente, il telecomando, completo e funzionale, anche se di non intuitiva utilizzazione a causa
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Il CD S-5 si rivela subito come un apparecchio dotato
di notevole personalità sonica. È autorevole non solo
per l’estensione e l’articolazione della gamma bassa,
ma anche per la tranquilla pacatezza con cui propone
l’intero messaggio musicale. La gamma media ha
eccellenti doti di musicalità, sottolineate da una grana
molto fine e da una ariosità discreta e suggestiva. Si
ASCOLTO
dispiega senza incertezze, con grande fluidità e ottima
Le prove d’ascolto si sono svolte nella mia solita saletnaturalezza. Le voci hanno corpo e
respiro e presentano quel filo di calore
che non è poi così frequente trovare in
una sorgente digitale. La classe A,
evidentemente, non è acqua.
Particolarmente realistica è la
resa del pianoforte, notoriamente uno degli strumenti più difficili da riprodurre. Qui c’è tutto,
dalla percussione dei martelletti sulle corde alla risonanza
della cassa armonica. E tutto è
dettagliato, pulito e accurato.
Anche le dimensioni dello strumento, se la registrazione è ben
fatta, sono corrette. Questi
apprezzamenti valgono non solo
Sulla sinistra uscite RCA e XLR, un pò più al centro le sole uscite digitale RCA e per il pianoforte ma in genere
ottica.
per tutti gli strumenti dell’orchestra, che godono di un ottimo realismo timbrico
ta: un centinaio di mc e un’acustica decisamente corretoltre che di un corretto dimensionamento. La gamma
ta grazie ai numerosi DAAD e Tube Traps strategicaalta si presenta piuttosto morbida e carezzevole, senza
mente disposti lungo le pareti. Vale sempre la pena
che ciò vada a scapito dell’estensione e dell’ariosità.
ricordare quanto sia importante l’acustica ambientale:
C’è un cenno di analogicità che non mi dispiace affatin una sala eccessivamente assorbente o eccessivamento. Gli alti evidenziano un elevato grado di rifinitura e
te riflettente, oppure, peggio ancora, con onde stazionadi respiro e contribuiscono non poco all’accuratezza
rie negli angoli, qualunque impianto suona male. E così
della resa dei particolari e delle microinformazioni
si corre il rischio di attribuire agli apparecchi le negatiambientali. La scena acustica, se i diffusori e il loro
vità soniche che invece sono proprie dell’ambiente.
posizionamento in ambiente lo permettono, è di alta
L’audiofilo esperto lo sa e sa anche che, come logica
qualità. Il soundstage si estende notevolmente sia in
conseguenza, le prove d’ascolto di un componente
larghezza che in profondità, ma il suo pregio più evidevono sempre svolgersi con l’apparecchio inserito
dente è costituito dall’accuratezza della collocazione
nell’impianto e nell’ambiente in cui è destinato a suonello spazio degli strumenti e dei cantanti. È inoltre
nare. Oggi la cosa diventa sempre più difficile a causa
estremamente stabile e con i diversi piani sonori ben
delle mutazioni del mercato, ma non per questo cessa di
evidenziati. Insomma, un notevolissimo contributo al
essere vera. Il nostro Vincent è stato provato in due fonrealismo dell’ascolto. Dal punto di vista della dinamidamentali configurazioni di impianto: integrato ibrido
ca, il nostro Vincent non si presenta come un fulmine di
Pathos TT (30 Watt in classe A solidi e musicali) e difguerra. Voglio dire che non mette in mostra una velocifusori Sonus Faber Minima (grande coerenza e velotà da primato, come amano fare altri CDP che sembracità); amplificazione North Star (pre Linestage e finano voler sottolineare le loro doti velocistiche. La resa
le Monoblock da 100 dinamicissimi Watt l’uno) e difdella dinamica è piuttosto orientata verso la naturalezfusori Sigma Acoustics Image (due vie da pavimento
za: la macrodinamica ha una evidente imponenza e la
estremamente accurati e musicali). Come sorgente di
microdinamica la sua bella accuratezza. Il CD S-5 non
riferimento ho utilizzato il sistema 192 della North
perde mai la testa, anche nei momenti di maggior
Star. Cablaggio standard: White Gold Sublimis Pi
parossismo musicale. Lui sa tenere perfettamente a
greco, neutro e trasparente in modo da garantire la affiposto anche la più scatenata delle orchestre, permettendabilità del giudizio sonico.
dei 27 tastini posizionati su 9 file da 3 perfettamente
allineati e senza spazi vuoti che ne separino logicamente le funzioni. Comunque, per mezzo di questo telecomando, il CDP fa tutto: c’è perfino la regolazione del
volume a 26 step.
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Che dire di un circuito di questo livello su una macchina da meno di
2.000,00 euro? Che questa è la promessa (mantenuta) che il digitale di
alto livello fece alcuni anni fa agli audiofili, rendersi man mano più
accessibile e sempre meno costoso.
do alla musica di dipanarsi in tutta sicurezza. Ecco,
questo Vincent sembra preferire mettere in mostra l’equilibrio più che la velocità. Mi sembra una scelta perfettamente coerente con gli altri aspetti del suo carattere.
CONCLUSIONI
Se ci pensiamo un attimo, infatti, il CD S-5 fa di tutto
per presentarsi come un apparecchio rassicurante: lo è
nelle dotazioni, lo è nella robustezza della costruzione
e lo è, infine, anche nel suono. Si rivolge all’audiofilo
che vuole spendere bene il suo denaro e che considera
gli oggetti hi- fi come dei semplici strumenti per la
riproduzione della musica e quindi non vuole sorprese
né sul funzionamento, che deve essere sicuro, né sul
suono, che deve essere di buona qualità e non affaticante. La Vincent ha il merito di essere riuscita a offrire a
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prezzi abbordabili apparecchi che di
modesto hanno solo il costo. Il segreto,
che tale non è perché la casa tedesca è la
prima a divulgarlo, è la costruzione in
Estremo Oriente. Il CD S-5, infatti, è stato
pensato e progettato in Germania, ma
viene interamente costruito in Oriente,
credo in Cina. Penso che chiunque possa
riconoscere che con 1980 euro – il prezzo
di questo Vincent – sia piuttosto difficile
trovare un lettore di CD interamente “
made in Europe” che offra un livello di
costruzione come quello del CD S-5 e,
aggiungo, anche una personalità sonica
altrettanto spiccata. Credo che il tempo
dell’equazione Cina = roba economica,
ma di bassa qualità sia destinato a finire
molto più presto di quanto si prevedesse
qualche anno fa. La Vincent ha il merito
di averlo capito tra i primi. Così il CD S5 non è un ripiego, un vorrei ma non
posso: è un apparecchio estremamente
serio e con una sua indubitabile ragione
d’esistere. È un’alternativa sul mercato
che a me piace molto anche dal punto di
vista musicale: suono levigato, grana fine,
corposità, ariosità e un filo di calore che
non guasta assolutamente. In più presenta
un ottimo equilibrio timbrico, una bassa
fatica d’ascolto e una notevolissima capacità di rifinitura. Insomma, lo giudico un
CDP estremamente interessante e con un
rapporto qualità/prezzo davvero favorevole. E, come se non bastasse, ha anche il
pregio di essere bello. Vogliamo parlare di
hi-end a basso costo? Si può cominciare a
ragionarci sopra...
ALCUNE CARATTERISTICHE TECNICHE
Conversione D/A:
CD 24 Bit/192 kHz
Tensione d’uscita:
2.5 V
Risposta in frequenza:
10 Hz – 20 kHz ± 0.5 dB
Range dinamico:
>100 dB
Rapporto suono/rumore: > 95 dB
Distorsioni in frequenza: 0.003%
Separazione fra i canali: > 90 dB
Uscite analogiche:
1 RCA, 1 XLR
Uscite digitali:
1 bilanciata e 1 coassiale
Dimensioni:
430 x 132 x 362 mm
Peso:
10.8 Kg
Prezzo IVA inclusa:
euro 1.980,00
Distributore: Music Tools
Tel. 0721 41.56.70 - Fax 0721 45.90.83
E-mail: [email protected] - Web: www.musictools.it